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LA CORNACCHIA VANITOSA

C’era una volta una cornacchia vanitosa. Mentre passeggiava in un prato, vide due pavoni che facevano la ruota spiegando le penne della coda.

– Che meraviglia! – disse sbalordita – Che belle penne colorate!

Da quel giorno cominciò a preoccuparsi del suo aspetto e a pensare di essere brutta.

Un giorno trovò per terra alcune penne di pavone ed ebbe un’idea: se le fissò alla coda con qualche goccia di resina di pino. Poi, soddisfatta, corse a farsi ammirare dalle compagne.

– Guardate com’è bella la mia coda... Non sono più brutta come voi! – si vantò.

Le cornacchie, indignate la cacciarono:

– Anche con tre penne in più, rimani comunque una cornacchia come noi!

La cornacchia vanitosa volò allora dai pavoni, ma anche loro le gridarono contro inferociti:

– Come ti permetti di indossare penne che non ti appartengono?

Così, per la troppa ambizione la poveretta si ritrovò sola ed evitata da tutti, anche dalle sue compagne

Le più belle favole di animali, Dami Editore

Comprendo IL TESTO

Hai capito la morale di questa favola?

Segna con una X il modo di dire, che secondo te, esprime la morale della favola.

Chi trova un amico trova un tesoro

Patti chiari, amicizia lunga

Chi troppo vuole nulla stringe

In alcune favole la morale non è espressa, ma si ricava dal contesto.

Dentro LE PAROLE

Resina: sostanza appiccicosa vegetale.

Ambizione: forte desiderio di successo.

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