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IL PULCINO E LA LUNA
Pensate sia facile essere un pollo?
Beh, vi sbagliate, non lo è per niente! In una notte primaverile, mentre la quiete della notte proteggeva il piccolo pollaio e la luna piena lo rischiarava, le galline se ne stavano accucciate l’una contro l’altra, qualcuna dormendo, qualcun’altra covando.
Vicino alla fattoria, la volpe Codadoro, la volpe più bella che si fosse mai vista... e sicuramente la più dispettosa, si preparava al suo passatempo favorito: lanciarsi sulle galline, quando queste meno se l’aspettavano, e vederle saltellare in ogni dove, strepitando come delle ossesse. Quella sera andò nel solito modo: la volpe prima balzò nel pollaio con un urlo terrificante, poi si mise a ridacchiare godendosi la scena: le povere galline fuggivano di qua e di là, col bianco sedere a punta che si agitava come un vortice, tra un mare di piume e un concerto di coccodè.
Anche la chioccia Cocca fu costretta a scappare: il suo posto era vicino all’entrata e fu la prima a scaraventarsi fuori quando apparve la volpe. Assieme a lei rotolò giù anche l’uovo che stava covando, prossimo alla schiusa, che andò a ruzzolare accanto a una piantina di cavoli.
Che confusione! Chi correva, chi gridava, chi correva e gridava. L’ovetto era sul punto di essere schiacciato, quando la luna, molto divertita da tutto quel chiasso, pensò bene di dire la sua e, sorridendo placida, inviò un raggio dritto sul piccolo uovo, che si schiuse al contatto dell’inaspettato calore
Fu dunque la bella faccia della luna, tonda e splendente, la prima cosa che il pulcino vide venendo al mondo. Si guardò attorno, si stropicciò gli occhi e sbadigliò. Non si curò delle galline che strillavano, era come stregato dalla luna che illuminava il buio.
– Pio pio – le disse – come sei bella. Sei la mamma più bella del mondo!
A. Piccione, Il gallo che ama la luna, Raffaello
Dentro IL TESTO
Metti in ordine di tempo i fatto raccontato con i numeri da 1 a 6.
Anche un uovo ruzzola fuori dal pollaio.
Le galline scappano di qua e di là.
Un raggio di luna schiude l’uovo.
Le galline dormono tranquille nel pollaio.
Il pulcino scambia la luna per la sua mamma.
Arriva la volpe.
Comprendo IL TESTO
Indica con R se i fatti sono realistici e con F se sono fantastici.
Di notte le galline stavano accucciate dentro il pollaio l’una contro l’altra.
Una volpe balzò nel pollaio.
Le galline fuggivano di qua e di là in un mare di piume.
La volpe ride alla vista delle galline spaventate.
Il calore di un raggio di luna fa dischiudere l’uovo.
Il pulcino appena nato scambia la luna per la sua mamma.
Dentro LA GRAMMATICA
I verbi presenti nelle frasi evidenziate nel testo sono espressi al tempo passato remoto e presente. presente e imperfetto. passato remoto e imperfetto.
– Innanzitutto vi condurrò al Paese delle Fate. Le ragazzine guardarono Rubina incredule.
– Tu ci porterai al Paese delle Fate? – disse Clara. Non credeva alle proprie orecchie.
– Ma come ci arriveremo? – volle sapere Rachele.
– Semplice, in volo – replicò Rubina.
– Ma noi non sappiamo volare! – sottolineò Rachele.
Rubina sorrise e volteggiò sulle teste delle due amiche agitando la bacchetta da cui cadde una nube rossa di polvere magica. Rachele e Clara iniziarono a sentirsi un po’ strane. Erano gli alberi che crescevano o loro che rimpicciolivano?
Erano proprio loro che rimpicciolivano! Sempre di più, finché diventarono della misura di Rubina.
– Sono minuscola! – disse Rachele ridendo.
Era diventata talmente piccola che i fiori intorno sembravano alberi. Clara girò la testa per guardarsi la schiena. Le erano spuntate due ali delicate e lucenti come quelle di una farfalla!
Rubina le guardò raggiante di felicità:
– Ora potete volare – disse – andiamo.
D. Meadows, Il magico Arcobaleno - Rubina, la fata rossa, Mondadori
Dentro IL TESTO
Metti in ordine di tempo i fatti con i numeri da 1 a 4.
Le due ragazzine diventano minuscole come Rubina.
Rubina comunica a Rachele e Clara che le avrebbe portate nel mondo delle fate.
Alle due ragazzine spuntano le ali e possono volare
Rubina fa cadere della polvere magica su Rachele e Clara.
