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UNA BAMBINA DI NOME LUMACA
Di correre proprio non era capace. Per la verità era lenta in tutto: lenta a mangiare, lenta a scrivere, lenta a vestirsi. Però non si poteva dire che non sapesse fare tutte queste cose: anche se ci metteva più tempo degli altri, faceva tutto. Ma correre no, proprio non lo sapeva fare. Naturalmente la chiamavano
Lumaca. Il fatto è che Lumaca era davvero troppo grassa per correre: tutta quella ciccia era difficile da muovere velocemente. Anzi, era difficile da muovere in qualunque modo. Finché il luna park non cambiò la sua vita.
Il giorno che il papà la portò al luna park fu un grande divertimento e tornarono a casa con un sacchettino pieno d’acqua. In mezzo all’acqua c’era una tartarughina verde, di quelle piccole. Appena a casa misero la tartaruga in una vaschetta di plastica. La bambina guardava la tartaruga che nuotava in ogni direzione e pensava: “Deve essere meraviglioso nuotare così, molto più bello che correre...”.
Una sera, la mamma disse:
– Quest’anno passeremo qualche giorno al mare!
Appena Lumaca entrò nel mare si sentì diversa: non aveva più peso, era come se il suo corpo avesse perduto tutto il contorno. Quella forma goffa e pesante e lenta non c’era più. Le braccia e le gambe si muovevano leggere, senza nessuna fatica. Lumaca scivolava via sott’acqua, emergeva, si voltava e cambiava direzione, si rigirava sul dorso, tornava sotto. Era velocissima, avanti e indietro, su e giù senza sosta, senza bisogno mai di riprendere fiato.
Dentro IL TESTO
Dividi il testo in: INIZIO, SVOLGIMENTO, CONCLUSIONE colorando la barra con i colori corrispondenti .
Rispondi alle domande.
Chi è la protagonista del racconto?
Quali altri personaggi compaiono?
Dove i svolgono i fatti?
Comprendo IL TESTO
L’unica cosa che la bambina proprio NON sapeva fare era mangiare. correre. scrivere. vestirsi.
Completa le frasi.
Già nelle prime righe di testo si dice che la bambina era .................................................................................. , per questo tutti la chiamavano ......................................................................................................................................................
A cambiare la vita di Lumaca fu
Lumaca, osservando il suo animaletto nuotare nella vaschetta, pensò che correre è molto meglio che nuotare. nuotare è noioso. nuotare è molto meglio che correre. nuotare è divertente ma correre lo è di più.
Rispondi con parole tue. Come si sentì Lumaca quando entrò in acqua? .................................................................................... ......................................................................................................... ......................................................................................................... .........................................................................................................
Dentro LE PAROLE
Con quali altre parole puoi sostituire l’espressione evidenziata nel testo?
Era debole e malaticcia
Pesava troppo e per lei era difficile ogni movimento
Non riusciva proprio a muoversi, figurarsi a correre
Correva velocemente portandosi dietro tutta la sua ciccia
Ascolta attentamente poi svolgi le attività.
La Nuova Maestra
Quali sono i personaggi della storia?



Metti in ordine di tempo le immagini con i numeri da 1 a 5, per raccontare la storia.
Ora racconta la storia che hai ascoltato aiutandoti con le immagini.
L’ALBERO-NAVE
Per Helena il suo paesino è il più bello del mondo.
L’inverno dura poco e in estate non fa mai troppo caldo. Helena abita in una strada di case tutte uguali. Hanno un comignolo sul tetto, due finestrelle in alto e un piccolo giardino davanti.
La mattina, quando Helena esce di casa, la prima cosa che fa è andare a chiamare Adrian. Arriva sotto la sua casa e si ferma ad aspettarlo: Adrian è sempre in ritardo perché è un dormiglione e vorrebbe restare sotto le coperte tutto il giorno. Quando alla fine lui compare sulla porta, i due amici si scambiano un saluto allegro e si incamminano insieme verso la scuola.
Ai due bambini piace fermarsi davanti alle botteghe a guardare i pesci nella pescheria di Lorena, i libri illustrati nella vetrina della libreria, la frutta di stagione nel negozio del signor Tomas... Ma la cosa che amano di più è il profumo delizioso del pane appena sfornato che arriva dalla panetteria di Rosa e si diffonde per tutto il marciapiede

Il pomeriggio, dopo la scuola, Helena e Adrian si ritrovano sempre sotto la grande quercia in fondo al parco. La quercia è talmente grande che, anche allargando tantissimo le braccia, i due amici non riescono a circondare tutto il tronco. Per Helena e Adrian l’albero è anche una casa. Un casa che li protegge dal sole d’estate e dagli scrosci di pioggia in inverno. Spesso i due amici si arrampicano fino al punto in cui il tronco si divide in tre grandi rami. Nei giorni in cui il vento scuote i rami e agita le foglie, immaginano di essere marinai a bordo di un vascello solitario che naviga a vele spiegate su un mare di erba. Quel posto è il loro rifugio segreto.
A. Fernàndez Paz, Il cielo non ha muri, Piemme
Il RACCONTO FANTASTICO è un testo narrativo: narra storie che non possono accadere nella realtà perché contengono almeno un elemento fantastico (un personaggio, l’ambiente o un fatto).
COM’È FATTO?
Il racconto fantastico è strutturato in tre parti: l’INIZIO presenta i personaggi e la situazione di partenza; lo SVOLGIMENTO racconta la storia vera e propria; la CONCLUSIONE spiega come finisce la storia.
I PERSONAGGI
I personaggi possono appartenere sia al mondo reale, sia al mondo fantastico (mostri, fate, extraterrestri…).
Il personaggio più importante si chiama protagonista, tutti gli altri sono personaggi secondari.
IL TEMPO
Il tempo spesso non è definito, cioè non spiega con precisione quando avvengono i fatti: possono avvenire nel presente, nel passato o nel futuro.
IL LUOGO
Il luogo può essere un ambiente reale oppure fantastico.
I FATTI
I fatti possono essere realistici o fantastici. Sono generalmente narrati nell’ordine cronologico in cui si sono svolti. Sono legati tra loro da parole che indicano il passare del tempo: prima poi dopo allora infine