1 minute read

L’OROLOGIO DELLA TORRE

Al suono della campanella, i ragazzi uscirono di cor dalle aule e si gettarono liberi per le vie di Berna, assaporando gli svaghi del fine settimana. Hans voleva vedere il carillon dell’orologio e si dires verso la torre, seguito dalla sorella. Al primo rintocco ragazzo alzò gli occhi verso l’orologio che, sotto i raggi del sole di marzo, risplendeva nelle sue parti dorate.

– Ecco, ci siamo, sta partendo! – esclamò Hans.

– L’avrò visto mille volte... – rispose Clara annoiata.

– Che importa, è così bello e divertente! – continuò il fratello.

Mentre discutevano, si sentì un delicato rumore d’ingranaggi e alcuni congegni della torre cominciarono a muoversi: un gallo si mise a cantare, il giullare sgambettò colpendo ripetutamente due campane; allo stesso tempo un allegro corteo di orsi si mise a girare sotto il dio Crono, un vecchio con la clessidra. Quando batté l’ultimo rintocco, Clara si accorse di essere rimasta sola.

“Ecco, siamo alle solite...” pensò la ragazza, cercando il fratello in mezzo ai passanti. Poi notò uno zainetto scomparire proprio dietro la porta della torre

P. Coolbak, L’orologio senza tempo, Giunti Junior

Dentro IL TESTO

Indica con una X dove si svolge il racconto.

Per le vie di Berna

Sulla torre dell’orologio

Dentro LA GRAMMATICA

Cerchia l’articolo presente nella prima riga del testo.

di solito è indicato con precisione. I fatti possono avvenire nel presente o nel passato.

This article is from: