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LE PAROLE MAGICHE
Inizio
Oggi in cortile sono scoppiati tanti litigi così la maestra Michela ci ha fatto tornare subito in classe. Pensavamo che volesse farci una bella predica.
Svolgimento
A un tratto la maestra ha detto:
– Adesso parliamo di parole magiche! Allora, bambini, quali sono le parole magiche che conoscete?
Giuseppe ha alzato la mano e ha detto abracadabra, che è la formula dei maghi. Sofia ha detto bibidi-bodibi-bu, Margherita ha provato con supercalifragilistichespiralidoso, come Mary Poppins.
Ma ogni volta la maestra faceva no con la testa.
– Io intendevo le parole magiche che si possono usare tutti i giorni per fare più bella la nostra giornata.
Prima non sapevamo cosa rispondere, ma poi Vanessa ha detto con una vocina un po’ incerta:
– Scusa è una parola magica, perché ti fa fare la pace con chi è arrabbiato con te.
– Bene! – ha esclamato la maestra – Adesso sì che ci siamo capiti!
Conclusione
E così tutti abbiamo cominciato a dire altre parole magiche: per piacere, permesso, grazie e in classe si sentiva una gran confusione.
La struttura del racconto è formata da tre parti: l’INIZIO presenta i personaggi e la situazione di partenza; lo SVOLGIMENTO racconta la storia vera e propria; la CONCLUSIONE spiega come finisce la storia.