L'Alternativa in Agenda

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Daniela Gagliardini

Francesca Lombardo

a v i t a n r e t l A ’ L Francesca Lombardo

Daniela Gagliardini

A D N E G A in

er l’ora p i r a n i l p i c ultidis Percorsi m igione l e r a l l a a v i di Alternat

L’Alternativa in AGENDA

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Daniela Gagliardini

Progettazione e coordinamento: Stefania Bigatti, Silvia Civerchia Redazione e impaginazione: duDAT Srl Progetto grafico: duDAT Srl Copertina: Giorgio Lucarini Illustrazioni: Andrea Da Rold Referenze fotografiche: Alamy Stock Photo, Gettyimages, ibs.it., Istockphoto, SCIENCE PHOTO LIBRARY, Wikimedia Coordinamento digitale: Paolo Giuliani Redazione digitale: Silvia Di Loreto Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello Un particolare ringraziamento a Cinzia Bambini per il suo contributo in fase di avviamento del progetto Il Gruppo Editoriale Raffaello mette a disposizione i propri libri di testo in formato digitale per gli studenti ipovedenti, non vedenti o con disturbi specifici di apprendimento. L’attenzione e la cura necessarie per la realizzazione di un libro spesso non sono sufficienti a evitare completamente la presenza di sviste o di piccole imprecisioni. Invitiamo pertanto il lettore a segnalare le eventuali inesattezze riscontrate. Ci saranno utili per le future ristampe. Tutti i diritti sono riservati. © 2024 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 Monte San Vito (AN) www.raffaelloscuola.it info@grupporaffaello.it È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, comprese stampa, fotocopie e memorizzazione elettronica se non espressamente autorizzate dall’Editore. Nel rispetto delle normative vigenti, le immagini che rappresentano marchi o prodotti commerciali hanno esclusivamente valenza didattica. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.

Ristampa: 6

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Francesca Lombardo

L’Alternativa in AGENDA

Percorsi multidisciplinari per l’ora di Alternativa alla religione


Com’è fatto il libro L’Alternativa in Agenda offre un percorso ricco di spunti, letture e attività coinvolgenti organizzato in 18 unità multidisciplinari: scopriamo insieme come è fatto.

All’inizio delle unità del libro trovi:

una grande immagine che evoca l’argomento dell’unità

il QR code che ti consente di accedere al libro digitale

alcuni versi di una canzone per portarti sulla giusta lunghezza d’onda

una proposta di discussione in gruppo, per iniziare a calarvi nell’argomento

Nelle lezioni trovi:

un brano illustrato e contestualizzato da una introduzione, anche in versione audiolibro sul libro digitale

attività individuali e da svolgere in gruppo

II

Le discipline di riferimento


Inquadra il QR code e scopri come utilizzare i contenuti digitali e gli strumenti inclusivi disponibili su Raffaello Player: testo ad alta leggibilità, audiolettura, dizionario di italiano, traduttore multilingue.

A fine unità trovi:

una pagina di test che, con domande leggere, ti fa scoprire qualcosa di più sul tuo rapporto col tema dell’unità

una pagina di curiosità sull’argomento dell’unità, notizie dal mondo e storie interessanti

una lista di libri e film per approfondire gli argomenti dell’unità

il QR code per ascoltare il podcast

Occhio ai simboli! LIFE SKILLS Pensiero critico

Le attività associate a Life Skills sono evidenziate.

Gli argomenti e le attività legate all’Agenda 2030 sono contrassegnate dai simboli degli obiettivi.

III


SOMMARIO 1 GLI ALBERI

1

4 L’ACQUA

2

L 1 Il Po Italiano • Scienze • Geografia L 2 La filiera dell’acqua: dalla falda al rubinetto Scienze • Tecnologia • Educazione Civica LO SAI CHE Otto curiosità sull’acqua L 3 L’acqua e le sue proprietà uniche Scienze • Educazione Civica • Geografia • Matematica L 4 L’acqua per produrre ricchezza Scienze • Educazione Civica TEST Com’è la tua impronta idrica? PER APPROFONDIRE

L 1 Mai più con i piedi per terra Letteratura • Scienze L 2 I servizi ecosistemici Scienze • Geografia L 3 Il bosco in città Geografia • Scienze • Educazione Civica L 4 L’uomo che piantava gli alberi Letteratura • Scienze • Geografia LO SAI CHE Sette curiosità sugli alberi TEST Quale albero di Cosimo sei? PER APPROFONDIRE

15 16

2 GLI ANIMALI

17

L1 Osservare gli animali Italiano • Scienze L 2 Gli animali domestici Scienze TEST Che razza di cane sei? L 3 I diritti degli animali Scienze • Educazione Civica LO SAI CHE Sei curiosità sugli animali L 4 Gli animali fantastici: troviamoli insieme Storia • Italiano • Arte PER APPROFONDIRE

18

3 LA PLASTICA

4 6 9

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20

22 23

25 26 28 29

L 1 L’Africa invasa dalla plastica 30 Geografia • Tecnologia • Educazione Civica L 2 La storia della plastica 33 Tecnologia • Scienze L 3 I materiali 35 Scienze • Educazione Civica TEST È solo un giochino innocente? 37 L 4 L’inquinamento dei mari 38 Educazione Civica LO SAI CHE Sette curiosità sulla plastica 41 PER APPROFONDIRE 42

IV

5 LO SPORT L 1 Sport e diritti Educazione motoria • Storia • Educazione Civica L 2 Sport e dittature Educazione motoria • Storia • Educazione Civica L 3 Il fair play Scienze • Educazione motoria • Educazione Civica TEST Che tipo di sportivo sei? L 4 I benefici dello sport Scienze • Educazione motoria • Educazione Civica LO SAI CHE Nove curiosità sullo sport PER APPROFONDIRE

6 LA COMUNICAZIONE NON OSTILE L 1 La comunicazione ostile Italiano • Educazione Civica L 2 Comunicazione non ostile Educazione Civica L 3 L’aggressività nelle chat Educazione Civica L 4 Bullismo e cyberbullismo Educazione Civica TEST Sei davvero gentile? LO SAI CHE Sette curiosità sulla gentilezza PER APPROFONDIRE

43 44 48 51 52 55 57 58 59 60 63 68

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74 76 77 78 83 88 90 92 93 94


7 USO CONSAPEVOLE DELLA RETE

95

10 IL DIRITTO ALLA SALUTE

L 1 I Social Network Educazione Civica

96

L 1 Il benessere fisico, psicologico e sociale 160 Scienze • Educazione Civica

L 2 Una nuova forma di dipendenza Educazione Civica • Italiano • Arte

101

L 2 Dalla magia alla scienza Scienze

164

L 3 Le fake news Educazione Civica • Storia

104

L 3 La salute nell’Agenda 2030 Scienze

168

L 4 L’intelligenza artificiale Storia • Scienze TEST Che tipo di videogiocatore sei? LO SAI CHE Nove curiosità dal mondo digitale PER APPROFONDIRE

108

112 114

L 4 La scienza non si ferma 171 Scienze TEST Il mio superpotere nel mondo che vorrei 172 LO SAI CHE Cinque curiosità su medicina e prevenzione 173 PER APPROFONDIRE 174

8 LA SOSTENIBILITÀ

115

11 LE MIGRAZIONI

175

L 1 La sostenibilità Italiano • Educazione Civica • Storia

116

L 1 Che cos’è la migrazione Italiano • Storia • Educazione Civica

176

L 2 La sostenibilità sociale Educazione Civica

123

L 2 Le migrazioni degli italiani Italiano • Storia • Educazione Civica

181

L 3 La sostenibilità economica Scienze

126

L 3 Migrazioni e diritti Educazione Civica

184

L 4 La sostenibilità ambientale Scienze TEST Sei più fast fashion o pre-loved? LO SAI CHE Sette curiosità sulla sostenibilità PER APPROFONDIRE

130

186

190

133 134

L 4 Nel nuovo Paese Scienze • Educazione Civica TEST Pronti a partire, pronti ad accogliere LO SAI CHE Cinque curiosità sulle migrazioni PER APPROFONDIRE

9 L’ALIMENTAZIONE

135

12 IL BENESSERE, LE RELAZIONI

193

L 1 Nutrirsi e mangiare Letteratura • Storia • Scienze

136

L 1 Le emozioni Educazione Civica

194

L 2 La nutrizione Scienze • Educazione Civica

142

L 2 Saper comunicare le proprie emozioni Italiano • Educazione Civica

197

L 3 Mangiare con consapevolezza Scienze • Educazione Civica

148

L 3 Stare bene con gli altri Educazione Civica

199

L 4 Cibo per il mondo Educazione Civica TEST Quanto ne sai sul cibo? LO SAI CHE Nove curiosità sull’alimentazione PER APPROFONDIRE

151

L 4 L’amicizia, il gruppo Educazione Civica TEST Qual è il tuo stile comunicativo? LO SAI CHE Cinque curiosità sulle emozioni PER APPROFONDIRE

201

111

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V


13 L’ADOLESCENZA L 1 Tutto cambia Scienze • Educazione Civica L 2 Chi sono, chi sto diventando Scienze • Educazione Civica L 3 Le dipendenze Scienze • Educazione Civica L 4 I disturbi alimentari Italiano • Scienze • Educazione Civica LO SAI CHE Cinque curiosità sull’adolescenza TEST Com’è la tua maturità? PER APPROFONDIRE

14 LE MAFIE L 1 Mafia e mafie Storia • Educazione Civica L 2 La lotta alla mafia Storia • Educazione Civica L 3 Mafie moderne Educazione Civica • Scienze L 4 La legalità Educazione Civica TEST Tu e la legalità LO SAI CHE Cinque curiosità sulla mafia PER APPROFONDIRE

15 GUARDARE LE STELLE L 1 Il cielo stellato sopra di noi Scienze • Storia • Educazione Civica L 2 La Terra nello spazio Scienze L 3 La Stazione Spaziale Internazionale Scienze L 4 La ricerca nello spazio Scienze • Tecnologia TEST Quale pianeta del sistema solare sei? LO SAI CHE Cinque curiosità sullo Spazio PER APPROFONDIRE

VI

207 208 211 214 216 218 219 220 221 222 225 227 229 230 231 232 233 234 237 239 242 244 245 246

16 L’ENERGIA L 1 Antropocene Scienze • Storia L 2 Le fonti di energia Scienze • Educazione Civica L 3 Le energie rinnovabili Scienze L 4 Il futuro dell’energia Educazione Civica TEST Che tipo di energia rinnovabile sei? LO SAI CHE Sei curiosità sull’energia PER APPROFONDIRE

247 248 252 254 256 258 259 260

17   LE DONNE NELLE ARTI E NELLE SCIENZE

L 1 Un’educazione penalizzante Letteratura • Storia L 2 Le donne nella scienza Scienze • Storia L 3 Le donne nell’arte Storia • Storia dell’arte L 4 Il global gender gap Educazione Civica LO SAI CHE Cinque curiosità sulla parità di genere TEST

Quale donna del passato è per te fonte di ispirazione? PER APPROFONDIRE

18 LA GUERRA, LA PACE

261 262 265 268 271 274 275 276 277 278

L 1 Raccontare la guerra Letteratura • Educazione Civica L 2 La guerra moderna 282 Storia • Educazione Civica L 3 Il mercato delle armi 284 Educazione Civica L 4 La pace 286 Educazione Civica LO SAI CHE Cinque curiosità sulla guerra e sulla pace 288 TEST Chi è il tuo supereroe della pace? 289 PER APPROFONDIRE 290


UNITÀ

1

GLI ALBERI

Scopri il libro digitale

PER COMINCIARE...

... DISCUTETE ASSIEME

Cerca in rete la canzone dei Nomadi Ricordati di Chico e leggi i versi seguenti.

Negli anni Ottanta del secolo scorso, l’ambientalista e attivista per i diritti Chico Mendes sollevò a livello mondiale la questione della deforestazione in Amazzonia. Quarant’anni dopo, il problema è drammaticamente fuori controllo. Ne avete mai sentito parlare?

Ma salvare le foreste Vuol dire salvare l’uomo, Perché l’uomo non può vivere Tra acciaio e cemento. Non ci sarà mai pace, mai vero amore, Finché l’uomo non imparerà A rispettare la vita.

I Nomadi – Ricordati di Chico

Nel testo della canzone si dice che l’essere umano “non può vivere tra acciaio e cemento”. Siete d’accordo?


LEZIONE

1

Mai più con i piedi per terra Letteratura • Scienze

Prima di iniziare a leggere Il barone rampante è un romanzo di Italo Calvino pubblicato per la prima volta nel 1957. Racconta la storia del dodicenne Cosimo Piovasco di Rondò che un giorno, mentre è a tavola per il pranzo, si rifiuta di mangiare le lumache; litiga con i genitori che lo richiamano alle regole della buona educazione e lui, per tutta risposta, si alza da tavola e si rifugia sul suo albero preferito. Sull’albero è così arrabbiato da giurare che non metterà più piede a terra. Mantiene la promessa, vivendo una vita lunga e ricca di avventure sugli alberi La storia è raccontata dal fratello di Cosimo, Biagio, che all’inizio del romanzo ha otto anni.

C

osimo era sull’elce. I rami si sbracciavano, alti ponti sopra la terra. Tirava un lieve vento; c’era sole. Il sole era tra le foglie, e noi per vedere Cosimo dovevamo farci schermo con la mano. Cosimo guardava il mondo dall’albero: ogni cosa, vista di lassù, era diversa, e questo era già un divertimento. Il viale aveva tutt’un’altra prospettiva, e le aiole, le ortensie, le camelie, il tavolino di ferro per prendere il caffè in giardino. […] In fondo si stendeva il mare, alto d’orizzonte, ed un lento veliero vi passava. […] L’elce era vicino a un olmo; le due chiome quasi si toccavano. Un ramo dell’olmo passava mezzo metro sopra a un ramo dell’altro albero; fu facile a mio fratello fare il passo e così conquistare la sommità dell’olmo, che non avevamo mai esplorato, per esser alto di palco e poco arrampicabile da terra. Dall’olmo, sempre cercando dove un ramo passava gomito a gomito con i rami d’un’altra pianta, si passava su un carrubo, e poi su un gelso. Così vedevo Cosimo avanzare da un ramo all’altro, camminando sospeso sul giardino. Certi rami del grande gelso raggiungevano e scavalcavano il muro di cinta della nostra villa, e di là c’era il giardino dei d’Ondariva. Noi, benché confinanti, non sapevamo nulla dei Marchesi d’Ondariva e Nobili d’Ombrosa, perché godendo essi da parecchie generazioni di certi diritti feudali su cui nostro padre vantava pretese, un astio reciproco divideva le due famiglie, così come un muro alto che pareva un mastio di fortezza divideva le nostre ville, non so se fatto erigere da nostro padre o dal Marchese. Italo Calvino, Il barone rampante, Mondadori 1957

2

1 Gli alberi


ATTIVITÀ Il barone rampante è ambientato alla fine del Settecento, epoca in cui foreste e boschi erano molto più estesi di oggi. Italo Calvino immagina una situazione in cui la vegetazione è così fitta che si può viaggiare per decine di chilometri passando da un albero all’altro senza mai toccare terra. Nel brano che hai letto sono nominate diverse specie di piante che l’autore classifica con la precisione di uno scienziato. Sicuramente lo scrittore è stato influenzato dal lavoro dei genitori: la madre di Calvino, Eva Mameli, era infatti botanica e naturalista e fu la prima donna italiana a diventare docente universitaria; il padre era un agronomo. Fai una ricerca e compila lo schema disegnando le piante citate e un dettaglio della foglia. ELCE

OLMO

GELSO

GLI ALBERI DI COSIMO

CARRUBO

1 Gli alberi

3


LEZIONE

2

I servizi ecosistemici Scienze • Geografia

Gli esseri viventi e gli ecosistemi Dal punto di vista ecologico il bosco è un insieme di alberi e arbusti che occupa un’ampia superficie di terreno, in interazione con gli elementi dell’ambiente: clima, suolo, esseri viventi. Gli esseri viventi si distinguono in produttori, che costruiscono sostanza organica a partire dall’anidride carbonica attraverso la fotosintesi clorofilliana, consumatori, gli organismi eterotrofi che si nutrono di altri organismi, e

decompositori, che degradano la sostanza organica e la rendono nuovamente disponibile nell’ambiente. Il bosco, dunque, è un ecosistema complesso in cui avvengono scambi di materia ed energia. Queste interazioni influiscono sulla vita di organismi animali, vegetali, microrganismi, modificano il suolo, il clima e la disponibilità dell’acqua.

ATTIVITÀ In quale di queste immagini, secondo te, è rappresentato un bosco? Per ciascuna di esse prova a descrivere le interazioni tra esseri viventi all’interno dell’ecosistema. Puoi anche aiutarti sfogliando il tuo libro di scienze o di geografia.

4

FILARE DI QUERCE MONUMENTALI

BOSCO URBANO

Interazioni:

Interazioni:

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FAGGETTA APPENNINICA

FORESTA DI CONIFERE

Interazioni:

Interazioni:

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1 Gli alberi


I benefici a favore dell’essere umano Si chiamano “servizi ecosistemici” i molti benefici che i sistemi naturali generano a favore dell’essere umano: questi influenzano la nostra vita e il nostro benessere in termini di risorse, salute, valori spirituali e culturali. I boschi e le foreste offrono un’ampia serie di servizi ecosistemici, dalla fornitura di legname a

quella dei prodotti del bosco (funghi, tartufi, frutti), proteggono il suolo dal dissesto idrogeologico, favoriscono la biodiversità. Inoltre regolano il clima, assorbendo la CO2 contrastano l’effetto serra, mantengono in equilibrio il ciclo dell’acqua; infine rappresentano inoltre un’importante risorsa turistica e ricreativa.

SERVIZI ECOSISTEMICI DEI BOSCHI DI REGOLAZIONE

DI APPROVVIGIONAMENTO

CULTURALI

CO2 , O2 , clima, acque, erosione e dissesto idrogeologico, biodiversità

cibo, materie prime, acqua, biodiversità

valori estetici, ricreativi, educativi, spirituali, artistici, identitari

ATTIVITÀ 1. Quando è stata l’ultima volta che hai passeggiato in un bosco? Dove ti trovavi? Quali attività hai svolto? Racconta. .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

2. Osserva le immagini degli alberi monumentali della pagina precedente. Sono alberi protetti dalla legge italiana perché portatori di un valore prezioso, anche se non tangibile. Prova a immaginare le vicende alle quali questi alberi hanno assistito impassibili, nel corso dei secoli, sopravvivendo a tempeste e terremoti. Pensa agli abitanti del luogo e alle loro storie di fatica, di sopravvivenza, di guerra; pensa agli organismi viventi a cui hanno fornito riparo e nutrimento e alle tonnellate di anidride carbonica che hanno trasformato in materia vivente e ossigeno; infine pensa a come contribuiscono a rendere il paesaggio unico e riconoscibile. .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

1 Gli alberi

5


LEZIONE

3

Il bosco in città

Geografia • Scienze • Educazione Civica

Le città e i parchi urbani In un ecosistema urbano, le interazioni e le connessioni tra gli esseri viventi e non viventi devono fare i conti con il grande impatto dell’essere umano. La presenza di costruzioni che trattengono il calore, i grandi consumi energetici e i trasporti determinano un fenomeno chiamato “isola di calore urbana”: le città sono come isole in cui la temperatura è decisamente più alta rispetto alle periferie e alla campagna circostante. 33 °C 32 °C 31 °C 30 °C

Area residenziale Zona fuori città industriale

Centro città Parco Campagna Area residenziale Area residenziale urbana fuori città

In città la qualità dell’aria è fortemente compromessa dalle emissioni di gas e microparticelle da parte di abitazioni e mezzi di trasporto. Tutti gli approvvigionamenti devono venire dall’esterno, con grande consumo di energia. Il terreno costruito, inoltre, è reso impermeabile all’acqua piovana e questo provoca frequenti allagamenti. Nelle città, parchi e boschi urbani coprono una superficie ridotta, ma svolgono fondamentali servizi di regolazione. L’effetto sulla qualità della vita è particolarmente evidente: attraverso la traspirazione, la riflessione e l’assorbimento dei raggi del sole contrastano l’eccesso di calore, forniscono ombra, assorbono CO e raccolgono le particelle atmosferiche inquinanti. Svolgono inoltre un importante effetto antirumore e assorbono l’acqua piovana, rendendo il terreno più permeabile. I parchi urbani non sono boschi spontanei, sono aree progettate da esperti in scienze forestali, che selezionano quali alberi mettere a dimora per ottimizzare i servizi ecosistemici che possono offrire. 2

6

1 Gli alberi


Alcune specie di alberi hanno caratteristiche (superficie della foglia, velocità di accrescimento, perdita delle foglie in inverno) che conferiscono migliori capacità di cattura della CO2, delle polveri sottili e degli inquinanti. LA TOP TEN DELLE PIANTE ANTI SMOG Top ten

Specie

CO2 catturata (tonnellate in 20 anni)

Capacità anti inquinanti gassosi

Capacità anti polveri

Capacità totale di mitigazione

1

Acero riccio (Acer platanoides)

3,8

ALTA

MEDIA

OTTIMA

2

Betulla verrucosa (Betula pendula)

3,1

ALTA

MEDIA

OTTIMA

3

Cerro (Quercus cerris)

3,1

ALTA

MEDIA

OTTIMA

4

Gingko (Gingko Biloba)

2,8

ALTA

ALTA

OTTIMA

5

Tiglio nostrano (Tilia Plathyphyllos)

2,8

ALTA

ALTA

OTTIMA

6

Bagolaro (Celtis australis)

2,8

ALTA

ALTA

OTTIMA

7

Tiglio selvatico (Tilia cordata)

2,8

ALTA

ALTA

OTTIMA

8

Olmo comune (Ulmus minor)

2,8

ALTA

MEDIA

OTTIMA

9

Frassino comune (Fraxinus excelsior)

2,8

ALTA

MEDIA

OTTIMA

10

Ontano nero (Alnus glutinosa)

2,6

ALTA

MEDIA

OTTIMA

Fonte: Elaborazione Coldiretti su dati Cnr

La scelta migliore deve comunque ricadere su specie tipiche del territorio, perché presentano il miglior adattamento alle condizioni climatiche. In Italia si mettono a dimora in città, per il loro ottimo effetto antiparticolato, queste specie: orniello, olmo, gelso, frassino, leccio, acero campestre, biancospino, bagolaro, tiglio.

ATTIVITÀ Usando PlantNet, un’app gratuita che effettua il riconoscimento delle specie vegetali a partire da una fotografia, recatevi in un’area verde vicina alla scuola e scoprite quali specie di alberi ci sono. Sono una buona scelta per quanto riguarda il miglioramento della qualità dell’aria?

1 Gli alberi

7


Le selve in Italia ieri oggi e domani L’area coperta da selve non è coltivabile né edificabile. La distribuzione dei boschi riflette dunque anche la vocazione di un territorio all’agricoltura, come è stato, per secoli, in Italia. L’inversione di tendenza è avvenuta nel 2018: la superficie forestale ha superato quella agricola.

P

iù di un terzo (36,7%) del territorio italiano è ricoperto da foreste e questa percentuale è in costante crescita. La superficie forestale è aumentata di circa il 20% nell’ultimo decennio. Sono tutti molto incoraggianti i dati contenuti nel più recente “Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio”, realizzato dall’Arma dei Carabinieri con il supporto scientifico del Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi per l’economia agraria. […] Il dato più interessante è la crescita della massa vivente e del carbonio immagazzinato nelle foreste: non solo nuovi boschi si espandono nelle superfici lasciate libere dall’agricoltura, ma i boschi esistenti continuano a crescere, dimostrando un basso impatto dell’uomo sugli ecosistemi del nostro Paese e un alto stato di tutela, come indicano le percentuali di foreste interessate a oggi da vincolo idrogeologico (oltre 80%) e da forme di protezione della biodiversità (oltre il 30%). Tratto e adattato da La Repubblica, Marco Frojo, 3 maggio 2022

ATTIVITÀ Questa tendenza positiva dipende da un maggiore impegno, a livello internazionale, per la conservazione e lo sfruttamento sostenibile delle foreste e per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Cerca su Internet informazioni a proposito della Strategia europea sulla biodiversità 2030, un piano ambizioso per proteggere la natura e invertire il degrado degli ecosistemi. Quali sono i quattro obiettivi che si prefigge di raggiungere entro il 2030? Trascrivili di seguito. .................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................

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1 Gli alberi


LEZIONE

4

L’uomo che piantava gli alberi Letteratura • Scienze • Geografia

Prima di iniziare a leggere Questo brano è tratto da un breve romanzo dello scrittore francese Jean Giono, dal titolo L’uomo che piantava gli alberi. Il protagonista è Elzéard Bouffier, un pastore solitario che, anno dopo anno, ha dedicato la sua vita a piantare alberi, donando nuova vita a intere vallate brulle e aride.

U

na quarantina circa di anni fa, stavo facendo una lunga camminata, tra cime assolutamente sconosciute ai turisti, in quella antica regione delle Alpi che penetra in Provenza. Questa regione è delimitata a sud-est e a sud dal corso medio della Durance, tra Sisteron e Mirabeau; a nord dal corso superiore della Drome, dalla sorgente sino a Die; a ovest dalle pianure del Comtat Venaissin e i contrafforti del Monte Ventoux. Essa comprende tutta la parte settentrionale del dipartimento delle basse Alpi, il sud della Drome e una piccola enclave della Valchiusa. Si trattava, quando intrapresi la mia lunga passeggiata in quel deserto, di lande nude e monotone, tra i milledue e i milletrecento metri di altitudine. L’unica vegetazione che vi cresceva era la lavanda selvatica. Attraversavo la regione per la sua massima larghezza e, dopo tre giorni di marcia, mi ritrovavo in mezzo a una desolazione senza pari. Mi accampai di fianco allo scheletro di un villaggio abbandonato. Non avevo più acqua dal giorno prima e avevo necessità di trovarne. Quell’agglomerato di case, benché in rovina, simile a un vecchio alveare, mi fece pensare che dovevano esserci stati, una volta, una fonte o un pozzo.

1 Gli alberi

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C’era di fatti una fonte, ma secca. Le cinque o sei case, senza tetto, corrose dal vento e dalla pioggia, e la piccola cappella col campanile crollato erano disposte come le case e le cappelle dei villaggi abitati, ma la vita era scomparsa. Era una bella giornata di giugno, molto assolata ma, su quelle terre senza riparo e alte nel cielo, il vento soffiava con brutalità insopportabile. I suoi ruggiti nelle carcasse delle case erano quelli di una belva molestata durante il pasto. Dovetti riprendere la marcia. Cinque ore più tardi non avevo ancora trovato acqua e nulla mi dava speranza di trovarne. Dappertutto la stessa aridità, le stesse erbacce legnose. Mi parve di scorgere in lontananza una piccola sagoma nera, in piedi. La presi per il tronco d’un albero solitario. A ogni modo mi avvicinai. Era un pastore. Una trentina di pecore sdraiate sulla terra cocente si riposavano accanto a lui. Mi fece bere dalla sua borraccia e, poco più tardi, mi portò nel suo ovile, in una ondulazione del pianoro. Tirava su l’acqua, ottima, da un foro naturale, molto profondo, al di sopra del quale aveva installato un rudimentale verricello. L’uomo parlava poco, come nella natura dei solitari, ma lo si sentiva sicuro di sé e confidente in quella sicurezza. Era una presenza insolita in quella regione spogliata di tutto. Non abitava in una capanna ma in una vera casa di pietra, ed era evidente come il suo lavoro personale avesse rappezzato la rovina che aveva trovato al suo arrivo. Il tetto era solido e stagno. Il vento che lo batteva faceva sulle tegole il rumore del mare sulla spiaggia. La casa era in ordine, i piatti lavati, il pavimento di legno spazzato, il fucile ingrassato; la minestra bolliva sul fuoco. Notai che l’uomo era rasato di fresco, che tutti i suoi bottoni erano solidamente cuciti, che i suoi vestiti erano rammendati con la cura minuziosa che rende i rammendi invisibili.

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Divise con me la minestra e, quando gli offrii la borsa del tabacco, mi rispose che non fumava. Il suo cane, silenzioso come lui, era affettuoso senza bassezza. Era rimasto subito inteso che avrei passato la notte da lui; il villaggio più vicino era a più di un giorno e mezzo di cammino; oltretutto, conoscevo perfettamente il carattere dei rari villaggi di quella regione. Ce ne sono quattro o cinque sparsi lontani gli uni dagli altri sulle pendici di quelle cime, nei boschi di querce al fondo estremo delle strade carrozzabili. Sono abitati da boscaioli che producono carbone di legno. Sono posti dove si vive male. Le famiglie, serrate l’una contro l’altra in quel clima di una rudezza eccessiva, d’estate come d’inverno, esasperano il proprio egoismo sottovuoto. L’ambizione irragionevole si sviluppa senza misura, nel desiderio di sfuggire a quei luoghi. Gli uomini portano il carbone in città con i camion, poi tornano. Le più solide qualità scricchiolano sotto questa perpetua doccia scozzese. Le donne covano rancori. C’è concorrenza su tutto, per la vendita del carbone come per il banco di chiesa, per le virtù che lottano tra di loro, per i vizi che lottano tra di loro e per il miscuglio dei vizi e delle virtù, senza posa. Per sovrappiù, il vento altrettanto senza posa irrita i nervi. Ci sono epidemie di suicidi e numerosi casi di follia, quasi sempre assassina. Il pastore che non fumava prese un sacco e rovesciò sul tavolo un mucchio di ghiande. Si mise a esaminarle l’una dopo l’altra con grande attenzione, separando le buone dalle guaste. Io fumavo la pipa. Gli proposi di aiutarlo. Mi rispose che era far suo. In effetti, vista la cura che metteva in quel lavoro, non insistetti. Fu tutta la nostra conversazione. Quando ebbe messo dalla parte delle buone un mucchio abbastanza grosso di ghiande, le divise mucchietti da dieci. Così facendo eliminò ancora i frutti piccoli o quelli leggermente screpolati, poiché li esaminava molto da vicino. Quando infine ebbe davanti a sé cento ghiande perfette, si fermò e andammo a dormire. La società di quell’uomo dava pace. Gli domandai l’indomani il permesso di riposarmi per l’intera giornata da lui. Lo trovò del tutto naturale o, più esattamente, mi diede l’impressione che nulla potesse disturbarlo. Quel riposo non mi era affatto necessario ma ero intrigato e ne volevo sapere di più. Il pastore fece uscire il suo gregge e lo portò al pascolo. Prima di uscire bagnò in un secchio d’acqua il sacco in cui aveva messo le ghiande meticolosamente scelte e contate. Notai che in guisa di bastone portava un’asta di ferro della grossezza di un pollice e lunga un metro e mezzo. Feci mostra di voler fare una passeggiata di riposo e seguii una strada parallela alla sua. Il pascolo delle bestie era in un avvallamento.

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Lasciò il piccolo gregge in guardia al cane e salì verso di me. Temetti che venisse per rimproverarmi della mia indiscrezione ma niente affatto, quella era la strada che doveva fare e mi invitò ad accompagnarlo se non avevo di meglio. Andava a duecento metri da lì, più a monte. Arrivato dove desiderava, cominciò a piantare la sua asta di ferro in terra. Faceva così un buco nel quale depositava una ghianda, dopodiché turava di nuovo il buco. Piantava querce. Gli domandai se quella terra gli apparteneva. Mi rispose di no. Sapeva di chi era? Non lo sapeva. Supponeva che fosse una terra comunale, o forse proprietà di gente che non se ne curava? Non gli interessava conoscerne i proprietari. Piantò così le cento ghiande con estrema cura. Dopo il pranzo di mezzogiorno ricominciò a scegliere le ghiande. Misi, credo, sufficiente insistenza nelle mie domande, perché mi rispose. Da tre anni piantava alberi in quella solitudine. Ne aveva piantati centomila. Di centomila ne erano spuntati ventimila. Di quei ventimila, contava di perderne ancora la metà, a causa dei roditori o di tutto quel che c’è di imprevedibile nei disegni della Provvidenza. Restavano diecimila querce che sarebbero cresciute in quel posto dove prima non c’era nulla. Jean Giono, L’uomo che piantava gli alberi, Salani 1953

ATTIVITÀ 1. Dove si svolge la vicenda? Cerca su un atlante (anche online) tutti i nomi geografici citati. ..........................................................................................................................................................................................................

2. Che idea ti sei fatto della vita che si conduceva nelle vallate descritte? .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

3. Che cosa fa il pastore la sera, prima di andare a dormire? ..........................................................................................................................................................................................................

4. A chi appartiene la terra in cui il pastore pianta le querce? ..........................................................................................................................................................................................................

5. Secondo te, perché il pastore pianta le querce? .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

6. Quante querce prevedeva di far crescere Elzéard Bouffier nelle valli descritte nel brano? 7. Hai mai pensato di piantare un albero, proprio come fa il pastore del racconto? Per iniziare non ti servono molte cose: un vaso (o un giardino), del terriccio e qualche seme di albero, per esempio qualche ghianda di quercia.

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LO SAI CHE

Sette curiosità sugli alberi

1 Il carrubo e la strage di Capaci

Un carrubo, simbolo della Sicilia, è stato piantato nel luogo della strage di Capaci, in cui nel 1992 vennero uccisi dalla mafia il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della sua scorta. Al suo fianco, come monumento vivente di resistenza e generosità, un altro carrubo, ferito ma sopravvissuto alla strage.

2 Vuoi riforestare anche tu il mondo?

Lo sai che anche tu puoi dare un contributo alla riforestazione del mondo? Esistono alcune associazioni come Plant for the future o Treedom che ti permettono di finanziare progetti di riforestazione in giro per il mondo, anche con una piccolissima spesa.

3 Fai una talea

Se alle app preferisci le attività pratiche e non hai paura di sporcarti le mani, puoi provare a creare nuove piante: procurarti qualche vasetto, del buon terriccio e una paletta. Ti consigliamo di iniziare provando a fare delle talee: scegli una pianta, taglia un rametto al di sotto di un nodo fogliare, mettine l’estremità in acqua per qualche giorno e osservala. Quando la talea avrà messo delle piccole radici, allora potrai provare a piantarla.

4 La Giornata degli alberi è a novembre

Save the date! Il 21 novembre è la “Giornata nazionale degli alberi”. Segna la data sul calendario e proponiti di celebrarla in un modo che ti sia congeniale: potresti fare una passeggiata nel parco della tua città, mettere a dimora un nuovo albero o dipingere un quadro che abbia come soggetto una pianta. Ricorda di coinvolgere quante più persone possibile, perché mai come in queste occasioni vale il principio: l’unione fa la forza.

5 C’è un albero molto, molto anziano

Lunga vita agli alberi. Si dice che l’albero più antico del mondo sia un pino californiano e abbia la bellezza di quasi 5000 anni! Era già sulla terra prima della costruzione delle piramidi, dell’invenzione della democrazia nella città di Atene e dell’espansione dell’Impero romano. Incredibile, vero? Si chiama Methuselah e l’esatta posizione non è nota: gli scienziati preferiscono tenere nascosta questa informazione per proteggere l’albero.

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6 Un giardinaggio un po’ estremo

Hai mai sentito parlare di guerrilla gardening? È una forma di giardinaggio in po’ estrema che talvolta è stata anche criticata: consiste nell’individuare aree abbandonate o incolte (aiuole urbane non curate, parchi cittadini in rovina, fossi nei pressi di canali) e di dare loro nuova vita piantando fiori, piccole piante e alberi da frutto. Gli attivisti praticano questa forma di giardinaggio su terre che non sono di loro proprietà, ed è per questo che di solito lo fanno di nascosto, senza chiedere il permesso a nessuno. Tu che cosa ne pensi? Perché, secondo te, lo fanno? Quale messaggio vogliono trasmettere?

7 Pando, il bosco di pioppi nello Utah

Conosci Pando? È un bosco di pioppi tremuli che si trova negli Stati Uniti e più precisamente nello Stato dello Utah. Ha un’estensione enorme e gli studiosi considerano che il suo sistema radicale sia uno degli organismi viventi più antichi del mondo. Si stima che abbia all’incirca 80 mila anni.

8 Foreste migranti

I ricercatori hanno scoperto che a causa del cambiamento climatico le foreste delle montagne alpine stanno migrando verso l’alto. Per ora la risalita è stata di circa 20 metri. I primi a migrare sono arbusti e piante erbacee con ciclo di vita di uno/due anni, ma presto arriveranno anche gli alberi.

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TEST

Quale albero di Cosimo sei?

1. Se potessi scegliere, dove vorresti vivere? A   Ovunque in Italia B   Dall’Asia all’Europa, anche al gelo! C   Dal mare alla montagna, anche al freddo D   Nei Paesi mediterranei 2. Ti piaccionno gli alberi: A   maestosi, imponenti B   con frutti bianchi o rossi C   grandi, larghi, eleganti D   un po’ particolari 3. Quale tra questi è l’animale che preferisci? A   Cinghiale B   Farfalla C   Maggiolino D   Cavallo 4. Nella vita per te sono importanti: A   la giustizia e la morale B   la prudenza l’intelligenza e la passione C   l’amicizia e il sostegno D   la generosità e lo spirito di adattamento 5. Quale tra le seguenti attività preferisci? A   Meditare nella tranquillità di un bosco B   Fare una scorpacciata di more C   Convivere con un amico D   Giocare al sole e al caldo 6. Qual è la tua stagione preferita? A   Autunno B   Primavera C   Inverno D   Estate

Maggioranza di risposte A: ELCE Come tutte le querce il leccio (elce) è maestoso, forte, resistente. Cresce lentamente e per questo è associato alla saggezza. In Italia cresce fino alla bassa montagna. Maggioranza di risposte B: GELSO Introdotto dall’Asia per l’allevamento dei bachi da seta, produce deliziosi frutti, simili alle more, di colore bianco o nero. Rustico, adattabile, assorbe l’inquinamento atmosferico. Per la sua capacità di attendere le ultime gelate prima di fiorire, fin dall’antichità simboleggia la prudenza. Maggioranza di risposte C: OLMO Bellissimo albero dalla grande chioma elegante, un tempo molto diffuso in Italia. Produce legname facilmente lavorabile e molto pregiato. Rappresenta amicizia, sostegno e protezione, perché fin dall’antichità viene usato come sostegno per la vite. Maggioranza di risposte D: CARRUBO Tipico albero mediterraneo vive in pieno sole e in zone aride e poco fertili, è longevo e ha radici profonde. Produce un frutto a baccello, usato come foraggio e anche in pasticceria. Simboleggia la resistenza alle avversità e la generosità.

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PER APPROFONDIRE La costituzione degli alberi

L’uomo che piantava gli alberi

Piccolo Albero

Autrici: Valeria Cigliola e Elisabetta Morosini Editore: Sinnos Da leggere perché: È la storia di un un piccolo gruppo di amici che coinvolgono l’intera cittadinanza nella loro missione: salvare Eleonor, una quercia secolare che ha testimoniato fatti salienti del passato. Un racconto sui diritti delle piante scritto da due magistrate.

Autore: Jean Giono Editore: Salani Da leggere perché: È un romanzo breve sull’importanza e la bellezza del piantare gli alberi. È la storia (fantastica, ma verosimile) di Elzéard Bouffier, un pastore che, armato di pazienza e volontà, negli anni riforesta aride vallate della Provenza, portando nuova vita alla natura e agli abitanti della regione.

Autore: Forrest Carter Editore: Salani Da leggere perché: Piccolo Albero è un bambino di cinque anni, che viene affidato ai nonni, appartenenti alla tribù Cherokee. Il nome che gli viene assegnato segna il suo destino: il bambino cresce a contatto con la Natura, ne conosce i segreti più nascosti e impara ad amarla e rispettarla.

Fiori in famiglia

Chico Mendes, difensore dell’Amazzonia

Disegnare un albero

Autore: Elena Accati Editore: Editoriale Scienza Da leggere perché: È la storia di Eva Mameli, la madre del grande scrittore Italo Calvino. Fin da piccola, Eva è sempre stata appassionata di alberi e piante, giovanissima si laurea in Scienze naturali e poi si avvia, prima donna in Italia, alla carriera di docente universitaria.

Autore: Davide Morosinotto Editore: Einaudi ragazzi Da leggere perché: È la storia di Chico Mendes, un attivista brasiliano che ha dedicato l’intera vita a difendere l’Amazzonia, osteggiato da molti imprenditori e da alcuni politici brasiliani. In questo libro si ripercorrono i momenti più importanti della sua vita.

Ascolta l’episodio 1 del podcast Dialoghi in Agenda: dalla scuola al mondo

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Autore: Bruno Munari Editore: Corraini Da leggere perché: È un libro adatto a lettori (e artisti) di tutte le età. Fornisce indicazioni semplici, essenziali, ma efficaci per osservare e riprodurre su carta tronchi, rami e foglie. Dopo averlo letto, vorrai cimentarti anche tu nell’impresa di disegnare l’albero che più ti rappresenta.


UNITÀ

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GLI ANIMALI

Scopri il libro digitale

PER COMINCIARE...

... DISCUTETE ASSIEME

Cerca in rete la canzone Dalla parte del toro di Caparezza e leggi i versi seguenti.

Gli animali sono esseri senzienti, dotati di una coscienza che fa loro provare emozioni positive e negative. Amiamo gli animali, ma continuiamo a utilizzarli in condizioni poco dignitose nel circo, nelle corride (come il toro di cui si parla nella canzone), negli acquari, negli zoo, provocando loro costrizioni e sofferenza fisica. Secondo voi esistono altre contraddizioni nel rapporto essere umano - animale?

Tipo yeti tu mi credi Abominevole perché Mi vedi precipitevole Ma è solamente l’indole Con cui mi dipingono le favole.

Caparezza – Dalla parte del toro


LEZIONE

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Osservare gli animali Italiano • Scienze

Prima di iniziare a leggere Stai per leggere un brano del naturalista inglese Gerald Durrell tratto dal celebre La mia famiglia e altri animali. In questo libro l’autore racconta l’incredibile esperienza vissuta da ragazzo, quando ha lasciato l’Inghilterra per andare a vivere con la sua famiglia a Corfù, in Grecia. Qui ha avuto una vita libera, a contatto con la natura, e ha potuto osservare da vicino gli animali dell’isola.

S

otto le gronde della villa si erano stabilite le rondini. Erano arrivate poco prima di noi, e le loro bitorzolute case di fango erano appena finite, ancora umide e color marrone scuro come un plum-cake ben ripieno di uvetta. Ora che asciugandosi stavano prendendo un colore biscotto più chiaro, i genitori uccelli erano indaffarati a foderarli, facendo scorrerie nel giardino in cerca di piccole radici, lana di pecore o piume. Due dei nidi erano più in basso degli altri, e su questi concentrai la mia attenzione. Per giorni e giorni tenni appoggiata una lunga scala contro il muro proprio tra i due nidi, e ogni giorno, pian pianino, mi arrampicavo un po’ più in alto, finché non arrivavo a sedermi sull’ultimo piolo e a guardare nei nidi, che ora riuscivo a vedere a poco più di un metro di distanza. I genitori uccelli non sembravano affatto disturbati dalla mia presenza e continuarono il loro duro lavoro di metter su casa, mentre io me ne stavo accovacciato in cima alla scala e Roger giaceva ai suoi piedi. Arrivai a conoscere molto bene queste famiglie di rondini, e osservavo con grande interesse il loro lavoro quotidiano. Quelle che ritenevo le due femmine si comportavano in modo molto simile, zelanti un po’ preoccupate, apprensive al massimo e affaccendate. I maschi, invece, erano molto diversi di carattere. Mentre erano occupati a rifinire l’interno del nido, uno dei due portava del materiale ottimo, ma si rifiutava di considerare tutta quella faccenda un vero lavoro. Tornava a casa a precipizio, portando nel becco un ciuffo di lana di pecora, ma poi perdeva parecchi minuti a sfiorare a volo radente i fiori del giardino, tracciando dei grandi otto, o a serpeggiare dentro e fuori tra i pilastri che sorreggevano le viti. Sua moglie si teneva aggrappata al nido e continuava a stridere esasperata, ma lui non voleva saperne di prendere la vita sul serio. Anche l’altra femmina aveva qualche difficoltà col suo compagno, ma erano difficoltà di tutt’altra specie. Quest’altro,

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semmai, era fin troppo entusiasta. Sembrava deciso a non lesinare sforzi per dare ai suoi piccoli il nido meglio foderato della colonia. Ma purtroppo non era un matematico, e per quanto si sforzasse non riusciva a ricordare le dimensioni del suo nido. Tornava di volata, pigolando in un tono sommesso ma eccitato, reggendo nel becco una penna di gallina o di tacchino grossa quanto lui, e con un calamo così duro che era impossibile piegarla. Di solito sua moglie impiegava parecchi minuti a convincerlo che, per quanti sforzi e acrobazie facessero, la penna non sarebbe mai entrata nel nido. Alla fine, profondamente deluso, lui si decideva a lasciar cadere la penna, che fluttuava in aria per andare ad accrescere il mucchio sempre più alto del terreno sottostante; poi volava via in cerca di qualcosa di più adatto. Dopo un po’ tornava, vacillando sotto il peso di un carico di lana di pecora così appallottolato e indurito di terra e di sterco che lui faticava a portarlo fin sulle gronde, figuriamoci qua dentro il nido. Gerald Durrell, La mia famiglia e altri animali, Adelphi 1990

ATTIVITÀ 1.

LIFE SKILLS Esercitare il pensiero critico Come ti immagini un etologo?

Nel brano che hai letto il giovane Gerald si comporta come un etologo, ovvero uno studioso del comportamento degli animali osservati nel contesto dell’ambiente in cui vivono, per scoprire i loro comportamenti innati e le loro strategie comunicative fatte di segnali olfattivi, visivi, sonori. Completa l’organizzatore inserendo nel giusto riquadro le caratteristiche che, secondo te, deve avere un bravo etologo. Motiva oralmente le tue scelte. Capacità di osservazione • pazienza • desiderio di collezionare coleotteri • abilità nella caccia • capacità di prendere decisioni • conoscenza dell’ambiente e del contesto in cui vivono gli animali • una laurea in scienze veterinarie • empatia • superficialità Qualità NECESSARIE

Qualità NON NECESSARIE

E tu? Pensi che potresti essere un bravo ETOLOGO? PERCHÉ?

Disegna schematicamente la forma della testa e degli occhi: noti delle somiglianze? I cuccioli hanno occhi grandi e tondeggianti, testa rotonda e altre caratteristiche che suscitano tenerezza e senso di protezione in chi li incontra. Gli etologi lo chiamano Baby-schema. Lo avevi notato? Complimenti, hai l’occhio dell’etologo!

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LEZIONE

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Gli animali domestici Scienze

CENSIMENTO Rilevazione statistica per acquisire informazioni sulla popolazione (composizione, caratteristiche, nuclei familiari) e fornire una fotografia dettagliata della situazione in un dato momento. In Italia il censimento viene fatto ogni 10 anni dall’ISTAT. Confrontando i dati dei censimenti è possibile analizzare i cambiamenti della popolazione italiana nel corso dei decenni.

Che sia un indifferente pesciolino, un invadente cagnolino, un pigro gatto o un riservato criceto, molte persone convivono con un animale d’affezione. A fianco dei tradizionali amici a quattro zampe, sempre più spesso entrano in famiglia animali meno comuni, che necessitano di attenzioni particolari. Quanti sono gli animali domestici in Italia? Non è ancora stato realizzato un censimento ufficiale degli animali domestici da parte dell’ISTAT (Istituto nazionale di statistica), ma si stima che siano circa 65 milioni. Secondo alcune indagini, le famiglie con pets spesso accolgono in casa più di un animale: il 62% ospita almeno un cane, il 56% almeno un gatto. Cani 62%

Gatti 56% Pesci 10%

Tartarughe 8%

Conigli 3%

Fonte: Altroconsumo

Secondo il Rapporto EURISPES 2022 circa il 40% della popolazione italiana adulta accoglie in casa un animale domestico e ritiene che accudirlo porti serenità, alleviando solitudine e stress. Non è un caso che durante il lockdown per l’epidemia di Covid-19 le nuove adozioni di pet siano aumentate del 15%. Per gestire correttamente un animale domestico è necessario rispettare alcune normative. In Italia, per esempio, è obbligatorio registrare i cani all’Anagrafe degli animali di affezione e dotarli di microchip, per poterli identificare in caso di smarrimento e contrastare l’abbandono.

ATTIVITÀ Discussione Riflettete in classe: quali sono i bisogni degli animali domestici? A chi è affidata la loro cura? Quali sono le responsabilità dei vari componenti della famiglia verso gli animali domestici?

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Storia di un’amicizia La nostra convivenza con gli animali ha origini antichissime. In epoca preistorica gli animali selvatici sono stati resi domestici per i servizi che potevano offrire. Il primo animale che Homo sapiens è riuscito ad avvicinare non poteva che diventare il suo migliore amico. Evolutivamente il cane (Canis lupus familiaris) è in realtà ancora molto vicino al lupo grigio (Canis lupus), di cui è una sottospecie. Ciò significa che il cane e il lupo possono produrre degli ibridi, perché condividono lo stesso patrimonio genetico. La domesticazione del lupo grigio preistorico risale a 40000 anni fa, durante l’ultima Era glaciale, durante le migrazioni di Homo sapiens in Asia e in Europa. L’essere umano potrebbe avere operato una selezione genetica a partire da lupi poco abili nella caccia, ma abbastanza socievoli, che si avvicinavano alle carovane durante le migrazioni. Un po’ come avviene oggi con la discesa dei lupi nei centri abitati, i lupi preistorici potrebbero essersi avvicinati ai bivacchi per carenza di prede. Il vantaggio era reciproco: il lupo poteva approfittare del branco umano e dei suoi rifiuti, l’essere umano beneficiava della difesa offerta dal lupo contro altri predatori. Nel corso delle generazioni si sono poi selezionati lupi sempre più docili e fedeli. Solo successivamente, una volta divenuto stanziale, l’essere umano ha reso domestici altri animali selvatici, da allevare a scopo alimentare.

ATTIVITÀ Ragiona da naturalista Perché l’essere umano ha addomesticato prima il cane, invece che gli animali di cui può nutrirsi? Proponi le tue ipotesi. .................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................

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TEST

Che razza di cane sei?

1. Che fame! Oggi per pranzo vorrei… A   tagliatelle al tartufo B   wurstel con patate C   pizza e casatiello D   merluzzo e salmone 2. In un cane mi attrae: A   il pelo riccioluto B   gli occhi espressivi C   la prestanza fisica D   l’eleganza innata 3. Penso di essere… A   tranquillo e affidabile B   desideroso di imparare C forte ma sornione D   indipendente e anche un po’ testardo 4. Se mi prendi con te… A   avrai compagnia in casa e tanta vita all’aperto B   ti aiuterò in qualsiasi attività C   ti difenderò a qualunque costo D   ti seguirei fino al Polo Nord 5. Ho fiuto per… A   le ricchezze della natura B   scovare chi è in difficoltà C   chi merita una lezione! D   trovare la via per vagabondare 6. Che cosa ti appassiona di più? A La vita all’aria aperta B Impegnarmi per gli altri C Riposare all’ombra D Le passeggiate in solitaria

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Maggioranza di risposte A: LAGOTTO ROMAGNOLO Ho perso il fiuto per la caccia, in compenso sono il migliore a scovare tartufi! Amo girare per la campagna, scavare, fiutare, ma sono anche un ottimo cane da compagnia, facile da gestire e intelligente. Maggioranza di risposte B: PASTORE TEDESCO Ho la fama da cattivo, in realtà so avere il cuore d’oro, sono molto intelligente e fedele. Sono un grande collaboratore degli umani: polizia, soccorso, difesa, guida per i ciechi… offrimi un percorso con un educatore cinofilo per aiutarmi a esprimermi al meglio! Maggioranza di risposte C: MASTINO NAPOLETANO Eccomi! Paura eh? Sono il gigante dei molossi, mi hanno selezionato per fare paura e in effetti ho una montagna di muscoli e la forza di Ercole, atterro i cattivi con la mia mole. Potrei battermi fino alla morte, eppure la faccia da cattivo proprio non ce l’ho… adoro i bambini! Maggioranza di risposte D: SIBERIAN HUSKY Modestamente elegantissimo, sono un cane primitivo, trainavo slitte nel Circolo polare artico. Come potrei essere legato al territorio, io che ho sempre corso tra i ghiacci per lunghe distanze? Sono leggero, veloce, intelligente, ma non chiedermi di fare la guardia, di natura non mi lego!


LEZIONE

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I diritti degli animali Scienze • Educazione Civica

“La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali ” (M. Gandhi) Gli animali sono esseri senzienti, capaci di prendere coscienza di esperienze positive e negative, provare benessere o dolore. La legge tutela gli animali, li difende dallo sfruttamento e dai maltrattamenti, garantisce loro condizioni di vita dignitose. Approfondiamo due situazioni in cui le loro condizioni di vita sono messe a rischio.

Il randagismo Il randagismo è un fenomeno ancora molto diffuso in Italia, in particolare nelle regioni del Sud. Sono randagi gli animali che non hanno un proprietario, vivono liberi, sono scappati o sono stati abbandonati. Il randagismo comporta molte conseguenze negative: infatti, lasciati a loro stessi, gli animali randagi si riproducono senza controllo e potrebbero incattivirsi, rappresentando di conseguenza un pericolo anche per noi. Lo Stato prevede sanzioni per chi abbandona gli animali e ha istituito l’obbligo di denuncia all’Anagrafe e di microchip, che permette di identificare il proprietario in tempi rapidi. Il randagismo rappresenta un costo molto elevato per la società, perché gli animali accalappiati vengono ospitati nei canili e nei rifugi, le cui spese ricadono sui Comuni.

La legge che garantisce ai randagi il diritto di rimanere in vita e di essere mantenuti è in vigore in Italia dal 1991; prima, infatti, gli animali accalappiati venivano in larga misura soppressi. Oggi, una volta arrivati in canile e nei rifugi, i randagi sono sottoposti a sterilizzazione, una pratica necessaria per evitare che la popolazione animale aumenti. Che cosa devi fare se vedi un animale randagio per strada? La prima cosa da fare è avvisare le autorità competenti, in particolare i vigili o i servizi veterinari. Il loro intervento sarà necessario per recuperare l’animale e individuare, tramite uno specifico lettore, il codice di 15 cifre presente nel microchip e di conseguenza il suo proprietario.

ATTIVITÀ LIFE SKILLS Comunicare in maniera efficace • Realizzare prodotti digitali

Realizza una campagna pubblicitaria efficace che sensibilizzi la cittadinanza sul tema del randagismo, dell’abbandono o della sterilizzazione. Concentrati sul messaggio che vuoi veicolare e cerca di trovare una o poche frasi a effetto, che rimangano impresse nella memoria di chi le legge. Per realizzare il tuo prodotto puoi usare Canva o un altro applicativo che ti permetta di progettare il tuo lavoro anche dal punto di vista grafico.

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Il problema delle specie esotiche invasive Accade che vengano introdotte in una zona alcune specie alloctone, cioè originarie di altre aree geografiche. Mentre in natura le specie mantengono habitat separati grazie a barriere

sono la seconda minaccia alla biodiversità

naturali (per esempio mari e montagne), se si introduce forzatamente una specie alloctona, questa può diventare una minaccia per le specie locali.

Le specie alloctone sono un fattore chiave sono causa della nel 54% dei casi di perdita del 5% del PIL estinzione conosciuti mondiale

sono vettori di oltre 100 agenti patogeni

Dati: Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica

La legge italiana vieta l’introduzione volontaria, il commercio, l’allevamento e il rilascio in natura di queste specie. È possibile tenere in casa alcuni animali esotici, ma il proprietario è obbligato a dichiararlo e a impedirne la riproduzione e il rilascio nell’ambiente. Ecco una carrellata delle specie aliene più dannose presenti in Italia. 1 La nutria, mammifero roditore originario del Nord America introdotto come animale da pelliccia e successivamente rilasciato in natura in seguito al declino di questa moda, provoca ingenti danni agli argini dei fiumi, alla vegetazione e alla fauna acquatica. 2 Il gambero rosso della Louisiana, originario del Nord America e introdotto a scopi ornamentali, da quando è stato rilasciato nell’ambiente sta causando la scomparsa dei gamberi di fiume autoctoni italiani perché ha una maggiore capacità di adattamento. 3 Lo scoiattolo grigio americano è in competizione con lo scoiattolo comune europeo 1

2

di colore rossastro. È in rapida espansione in tutta Italia e sta causando il declino dello scoiattolo autoctono, poiché è fortemente competitivo per le risorse alimentari. 4 La testuggine palustre americana, riconoscibile dalle macchie rosse, è stata in passato liberata nell’ambiente da proprietari poco attenti e oggi costituisce una seria minaccia per l’ecosistema acquatico, perché è particolarmente vorace rispetto alla testuggine europea autoctona. Poiché le leggi sono severe, il contrabbando di fauna selvatica per collezionismo è uno dei più importanti business mondiali illegali. Secondo il WWF - la più grande organizzazione mondiale per la salvaguardia ambientale - il giro d’affari di queste ecomafie è di oltre 23 miliardi di dollari all’anno e l’Italia rappresenta uno degli snodi principali. Il commercio di animali esotici è anche legato alla presenza di circhi e di strutture che espongono animali, come zoo e delfinari. 3

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ATTIVITÀ LIFE SKILLS Pensiero critico Discutete in classe i vantaggi e gli svantaggi della

spettacolarizzazione degli animali in zoo, circhi, acquari, corride, esibizioni ed esposizioni.

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LO SAI CHE

Sei curiosità sugli animali

1 Un coccodrillo intraprendente

Una femmina di coccodrillo, tenuta per isolamento per 16 anni, ha deposto uova vitali, tutti cloni identici della madre, senza la fecondazione da parte di un maschio. La riproduzione asessuata è un meccanismo di sopravvivenza per le specie che vivono in condizioni difficili, che impediscono l’accoppiamento, ma è rarissima tra i vertebrati. Si ipotizza che anche i dinosauri possano aver avuto questa tipologia di riproduzione.

2 Gatti paracadutisti

I gatti che cadono da grandi altezze spesso non si fanno male. Se l’altezza è elevata, infatti, hanno tempo per raggiungere la velocità limite, cioè la velocità in cui la forza di gravità è bilanciata dalla resistenza dell’aria, prima di toccare terra. In quel momento distendono il corpo e si trasformano in paracadute. Al momento dell’impatto, poi, assorbono e attutiscono l’urto grazie alla loro struttura scheletrica, in particolare per le zampe piegate.

3 Liberi di vagabondare

Uno studio scientifico condotto in diversi ambienti naturali ha documentato che durante i mesi di lockdown dovuti all’emergenza Covid-19 gli animali selvatici hanno ampliato le zone in cui si muovevano, aumentando così la possibilità di sopravvivenza della specie. Questo dato indica che per la protezione degli animali selvatici la vicinanza dell’essere umano costituisce un fattore di minaccia alla libertà, perché ha un effetto diretto sui loro comportamenti.

4 Con la forza del polpo

Le ventose che usiamo per attaccare oggetti alle superfici lisce o perfino per sollevare carichi pesanti sono così potenti perché si ispirano alla particolare forma delle ventose di polpi e calamari.

5 Cambio pelle

Gli scienziati si stanno ispirando alla pelle dei camaleonti, che contiene piccoli cristalli che riflettono la luce diversamente a seconda della tensione della pelle, per costruire pelli artificiali cangianti, per esempio a scopo mimetico o di segnalazione.

6 L’autostrada degli uccelli

Ogni anno in primavera e in autunno miliardi di uccelli percorrono rotte migratorie spostandosi per interi continenti con una straordinaria capacità di orientarsi attraverso sensori di campi magnetici, l’osservazione delle stelle e del profilo geografico di coste e catene montuose e imparando dalla memoria collettiva dello stormo.

2 Gli animali

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LEZIONE

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Gli animali fantastici: troviamoli insieme Storia • Italiano • Arte

Come è ormai chiaro dalla lettura di queste pagine, sai bene che fin dall’antichità il destino della nostra specie e quello degli animali si sono più volte intrecciati. Affascinato dagli animali, l’essere umano ha fantasticato e ha creato con l’immaginazione bestie che non esistono, incredibili e fantastiche, dotate di qualità speciali, buone o cattive a seconda delle situazioni. A volte, come nella mitologia antica, gli animali fantastici erano il risultato dell’unione di più animali dei quali serbavano alcune caratteristiche. Durante il Medioevo si diffusero i bestiari, che avevano una funzione anche didascalica, volevano cioè insegnare qualcosa, di solito a comportarsi secondo le regole della legge e della religione. I bestiari erano illustrati e si presentavano come delle vere e proprie raccolte di immagini (alcune di queste erano popolarissime) realizzate con la tecnica della miniatura. Inoltre, gli animali fantastici e i bestiari sono stati riprodotti in numerose sculture, come decorazioni delle cattedrali romaniche e gotiche.

Il gargoyle ha un nome diverso in italiano: doccione (queste statue servono infatti a coprire canali di scolo dell’acqua)

In tempi più vicini, ricordiamo l’opera di Dino Buzzati, scrittore del secolo scorso che scrisse sugli animali alcuni racconti raccolti nel volume Il Bestiario. Cani, gatti e altri animali. Buzzati amava gli animali ed era attento ai loro diritti, che secondo lui vanno sempre difesi. Tra gli “altri animali” del titolo ci sono bestie fantastiche scaturite dalla sua fervida immaginazione. Tra i più interessanti troviamo il Babau, personificazione delle paure e degli incubi dei più piccoli e il Colombre, mostro che rappresenta la paura di affrontare e superare i propri limiti.

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2 Gli animali


Un altro autore del Novecento che si occupò di animali fantastici e dell’origine delle specie degli animali in chiave non realistica è Alberto Moravia. In Storie della preistoria gli animali sono antropizzati e, proprio come nelle favole classiche, mostrano mancanze e debolezze molto umane. Gli scritti di Moravia sono brevi e divertenti; leggendoli “scopriamo” che il porcospino si è trasformato in un comune maialino per il capriccio di un’innamorata, perché il camaleonte cambia colore a seconda della superficie su cui si appoggia o che i dinosauri si sono estinti per colpa… delle pulci. Se vi piacciono le storie di Harry Potter, forse saprete che nel mondo fantastico creato da J.K. Rowling c’è posto anche per gli animali. Infatti, Animali fantastici: dove trovarli è un libro che viene citato in un capitolo della saga e che poi l’autrice ha voluto scrivere davvero e per intero, decidendo di donare in beneficenza i proventi ricavati dalla pubblicazione. L’operazione ha avuto un tale successo che ne sono state tratte anche una versione cinematografica e una serie.

ATTIVITÀ Ora tocca a te, inventa un animale fantastico. Per realizzare questa attività hai due possibilità: 1. Puoi partire da zero, armarti di matita, foglio e di tanta fantasia e creare un animale mai visto prima! Può essere l’unione di due o più animali. 2. Se preferisci cimentarti con una tecnica diversa, puoi scegliere immagini tratte da riviste e ritagliare singoli dettagli del loro corpo: zampe, orecchie, musi, code… Quando avrai ricavato un buon numero di particolari anatomici, farai un po’ di prove assemblandoli insieme. Quando il risultato sarà di tuo gusto, potrai finalmente incollare i pezzi e concludere l’opera. In entrambi i casi, completa il lavoro con un breve testo in cui racconti il nome della “tua creatura” e le sue caratteristiche.

Il clamidosauro (Chlamydosaurus Kingii)

L’ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus)

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PER APPROFONDIRE Passeggiata col cane

L’occhio del lupo

Autore: Sven Nordqvist Editore: Camelozampa Da leggere perché: Potrai sfogliare questo silent book (libro senza parole) e osservare immagini ricchissime di dettagli. Seguendo il cane nella sua passeggiata, volerai con la fantasia per inventare tante storie.

Autori: Chiara e Davide Morosinotto Editore: Rizzoli Da leggere perché: Chiara Morosinotto è una biologa evoluzionista; Davide, suo fratello, è uno scrittore per ragazzi. Questo libro è consigliatissimo per chi vuole capire come funzionano gli ecosistemi.

Autore: Daniel Pennac Editore: Salani Da leggere perché: Un lupo e un bambino si incontrano davanti alla gabbia di uno zoo; si guardano, si fissano e attraverso questo semplice gesto si raccontano le loro vite. Il lupo ha un solo occhio ed è per questo che il bambino decide di tenerne chiuso uno, quando si trova con lui.

Tutta colpa di un cane

La mia famiglia e altri animali

L’anello di Re Salomone

Autrice: Anna Vivarelli Editore: Piemme. Il battello a vapore Da leggere perché: Amalia e Umberto sono compagni di classe e sono molto diversi: lui è simpatico e popolare ma non va tanto bene a scuola, mentre lei è molto studiosa e ha un carattere terribile. Un giorno gli insegnanti assegnano loro un compito che devono per forza portare a termine insieme.

Autore: Gerald Durrell Editore: Adelphi Da leggere perché: Il giovane Gerald lascia la fredda e umida campagna inglese per trasferirsi a Corfù, dove il clima è mite e la vita si svolge all’aria aperta. Gerald ha ogni giorno la possibilità di osservare gli animali e conoscere sempre qualcosa in più sul loro comportamento.

Autore: Konrad Lorenz Editore: Adelphi Da leggere perché: Una pietra miliare scritta dal padre dell’etologia. Una lettura consigliata se siete curiosi di saperne di più sul carattere e sui comportamenti, non solo degli animali domestici, ma anche di tortore, lupi e oche.

Ascolta l’episodio 2 del podcast Dialoghi in Agenda: dalla scuola al mondo

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La paura del leone. Perché tutti gli animali si spaventano e alla natura va bene così

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UNITÀ

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LA PLASTICA

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PER COMINCIARE...

... DISCUTETE ASSIEME

Cerca in rete la canzone Fake plastic trees dei Radiohead e leggi i versi seguenti.

I finti alberi di plastica del titolo e gli amori di plastica citati nel testo sono una critica alla nostra società dei consumi. Ogni anno finiscono negli oceani circa 8 milioni di tonnellate di plastica. Gli ecosistemi marini sono a rischio, messi in grave pericolo perché gli animali possono ingerire i frammenti, assorbire le microplastiche e trasferirle nella catena alimentare, e possono soffocare. Hai mai trovato detriti di plastica in mare e in spiaggia?

She looks like the real thing. She tastes like the real thing, My fake plastic love ...

Radiohead – Fake plastic trees


LEZIONE

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L’Africa invasa dalla plastica Geografia • Tecnologia • Educazione Civica

R

osemary Nyambura trascorre i suoi fine settimana con la zia Miriam a raccogliere plastica nella discarica di Dandora a Nairobi, la capitale del Kenya. Il lavoro è lungo, e anche rischioso, perché in mezzo alle bottiglie che poi rivenderanno ad altri commercianti ci sono siringhe usate, vetri rotti, escrementi, pezzi di custodie per cellulari, telecomandi, suole di scarpe, giocattoli, sacchetti, conchiglie e innumerevoli frammenti di involucri, indistinguibili tra loro. Rosemary, 11 anni, spera che i suoi sforzi un giorno saranno ripagati. Quasi tutti i suoi sei cugini, con cui vive da quando la madre è morta, hanno dovuto lasciare la scuola superiore perché la zia non poteva permettersi di pagare la retta. Rosemary giura che, se riuscirà a frequentare le elementari, le medie, le superiori e infine la facoltà di medicina, tornerà a Dandora. “Qui le persone si ammalano spesso”, mi ha detto dalla cima di un mucchio di spazzatura maleodorante. “Se diventerò medica, li aiuterò gratis”. Rosemary dovrà lavorare a lungo per guadagnare la somma necessaria a pagare le rette scolastiche. Nella discarica di Dandora, che occupa più di dodici ettari nella parte est di Nairobi, tutto quello che vale qualcosa diventa oggetto di contesa. Gruppi di imprenditori locali controllano chi raccoglie e rivende i rifiuti, e a volte fanno perfino pagare una tassa per accedere ad alcune aree. Uccelli, mucche e capre si sono ricavate i loro spazi per razzolare e pascolare in cima alle collinette di spazzatura. I raccoglitori di rifiuti litigano tra loro per i pezzi migliori. Al centro degli scontri più feroci ci sono i pasti scartati dei voli di linea: chi la spunta divora fino all’ultima briciola di vecchi panini rinsecchiti, carne congelata e pasta molliccia, perfino il contenuto della minuscola vaschetta di burro. Poi getta il contenitore di plastica in un mucchio. Lungo il perimetro della discarica siedono i rivenditori di plastica usata, che acquistano bottiglie in polietilene tereftalato (pet) come quelle che Miriam raccoglie sette giorni su sette, per meno di cinque centesimi di dollaro al chilo (un po’ di più delle scatole di cartone, ma molto meno delle lattine di metallo). Possono volerci ore, se non giorni, per raccogliere un chilo di bottiglie di plastica. Le buste dove vengono messe, chiamate diblas, sono così grandi che i bambini non riescono a trasportarle. L’organizzazione Dandora HipHop City ha trovato un modo per permettere ai bambini che vivono vicino alla discarica

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3 La plastica



D

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Daniela Gagliardini

L’Alternativa

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE, GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).

• Più di 70 lezioni, strutturate per coprire il tempo di un’ora settimanale e organizzate in 18 unità tematiche da distribuire sui tre anni del ciclo didattico. • Argomenti relativi all’Agenda 2030, all’Educazione civica e a tematiche socio-adolescenziali. • Approccio interdisciplinare, per imparare a cogliere la molteplicità e la complessità del reale, anche attraverso attività che sfruttano le risorse del gruppo. • Percorso ricco di curiosità, suggerimenti di letture e film; inoltre test individuali, utili a far emergere alcuni aspetti del proprio mondo interiore e personale in rapporto al tema affrontato. • Uno speciale podcast in 18 episodi (Dialoghi in Agenda: dalla scuola al mondo) per approfondire le tematiche affrontate tramite le parole di esperte ed esperti.

Contenuti e strumenti di condivisione, per la lezione in classe e a casa.

Alta leggibilità

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L’Alternativa in Agenda offre un percorso ricco e motivante rivolto agli studenti e alle studentesse di scuola secondaria di primo grado che non frequentano le lezioni di religione cattolica.

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Francesca Lombardo

in AGENDA


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