Giovanna Dolcini
A NOI la PAROLA!
Fonologia, ortografia, morfologia, lessico e sintassi
Il piacere della grammatica
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Giovanna Dolcini
A NOI la PAROLA!
Fonologia, ortografia, morfologia, lessico e sintassi
Il piacere della grammatica
Coordinamento editoriale: Stefania Bigatti, Silvia Civerchia
Supervisione redazionale: Alessandro Vigiani
Revisione testi e redazione: Nicola Giulioni
Correzione bozze: Edismart s.r.l.
Consulenza didattica: Barbara Vilone
Grammatica valenziale: Alessia Cecconi, Sara Cencetti
Progetto grafico e copertina: Giorgio Lucarini
Illustrazioni: Francesca Gallina
Referenze fotografiche: iStock, Alamy, Scala, Raffaello Libri
Coordinamento libro digitale: Paolo Giuliani
Redazione digitale: Silvia Di Loreto
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Il Gruppo Editoriale Raffaello mette a disposizione i propri libri di testo in formato digitale per gli studenti ipovedenti, non vedenti o con disturbi specifici di apprendimento.
L’attenzione e la cura necessarie per la realizzazione di un libro spesso non sono sufficienti a evitare completamente la presenza di sviste o di piccole imprecisioni. Invitiamo pertanto il lettore a segnalare le eventuali inesattezze riscontrate. Ci saranno utili per le future ristampe.
Tutti i diritti sono riservati.
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Raffaello Libri S.p.A
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Ristampa:
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Raffaello Scuola promuove il progetto #SIAMO PARI!, per contrastare la diffusione nei testi scolastici di stereotipi legati al genere, alla disabilità, alla provenienza etnica e sociale. Per saperne di più, visita il sito www.raffaelloscuola.it
Com’è fatto il libro
A noi la parola! è il corso di Grammatica che ti accompagnerà per i prossimi tre anni nello studio della lingua italiana, delle sue caratteristiche e particolarità: scopriamo insieme come è fatto.
All’inizio delle sezioni del libro trovi:
apertura di sezione
presentazione del ramo della grammatica che esplorerai nelle unità successive
attività di «riscaldamento»
quadro riepilogativo dei contenuti della sezione, su carta e in digitale, con riferimento sia al libro di testo sia al Quaderno attivo
obiettivi di apprendimento della sezione
in ogni doppia pagina, inquadra il QR code in alto per accedere agli strumenti inclusivi e ai contenuti digitali
Inquadra il QR code e scopri come utilizzare i contenuti digitali e gli strumenti inclusivi disponibili su Raffaello Player: testo ad alta leggibilità, audiolettura, dizionario di italiano, traduttore multilingue.
All’inizio delle unità trovi:
apertura di unità
spiegazione e mappa introduttive ai contenuti dell’unità
proposta per un’attività di flipped classroom
All’interno delle unità trovi:
pagine per acquisire le regole grammaticali fondamentali attraverso le quattro fasi di apprendimento della «metodologia RAFF»
RIFLETTO
leggi la storia a fumetti e svolgi le attività per scoprire i «meccanismi» della lingua italiana
osserva la mappa per memorizzare le regole
svolgi gli esercizi per applicarle
attività di recupero delle preconoscenze basata su un brano letterario
versione integrale del brano proposto risorse digitali per l’attività flipped
APPRENDO studia le regole grammaticali
esercizi autocorrettivi
pagine per completare l’apprendimento delle regole grammaticali
box sull’uso del dizionario
schede di analisi grammaticale (sezione Morfologia), logica (Sintassi della frase semplice) e del periodo (Sintassi della frase complessa)
esercizi di analisi di difficoltà crescente
box su usi e particolarità dell’italiano
esercizi per l’applicazione immediata delle regole
Alla fine delle unità trovi: mappa a completamento
una volta completata la mappa, utilizzala per fare il riassunto dell’unità mappa modificabile e suggerimenti per scrivere un buon riassunto
verifica finale a punteggio
in base al punteggio ottenuto, svolgi gli esercizi di recupero o di potenziamento sul Quaderno attivo
attività per lo sviluppo delle competenze
leggi i testi proposti, svolgi gli esercizi di comprensione, analisi linguistica e produzione
Alla fine delle sezioni trovi:
esercizi riepilogativi a livelli
vai sul Quaderno attivo per continuare a esercitarti e, quando indicato, per allenarti alla prova INVALSI
verifica in modalità autocorrettiva e percorso di recupero o di potenziamento personalizzato
risorse digitali di supporto allo svolgimento dell’attività
quando indicato, vai sul Quaderno attivo per affrontare le attività di preparazione all’esame
escape game
Alla fine del volume trovi un’appendice pensata per esercitare e ampliare le tue competenze lessicali durante i tre anni di scuola.
impara a consultare il dizionario per conoscere e usare correttamente le parole
consolida il tuo vocabolario di base e il lessico specifico delle materie che studi a scuola
Nuovo Vocabolario di Base della lingua italiana
esplora alcuni linguaggi settoriali con cui vieni a contatto nella tua vita quotidiana
Sezione
1 La fonologia 4
1. I suoni e le lettere dell’alfabeto .................................................................... 6
I suoni delle consonanti 11
Dittonghi, trittonghi e iati ..................................................................................... 13
Digrammi e trigrammi 15 MAPPATTIVA 20
VERIFICA DI FINE UNITÀ 21 GRAMMATICA E TESTI 23
2 L’ortografia 24
1. Gruppi di lettere problematici .................................................................... 26
2. Le doppie e la h 32
3. La sillaba e l’a capo 36
4. L’accento 40
L’uso facoltativo dell’accento grafico .............................................................. 45
5. L’elisione e il troncamento 46
L’uso facoltativo dell’elisione e del troncamento 50
6. I segni di punteggiatura ................................................................................. 52
I segni di punteggiatura espressivi .................................................................. 56
I segni di punteggiatura ortografici 56
L’uso della maiuscola 59
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• Guida alla stesura del testo informativo-espositivo
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• Guida alla stesura del riassunto
• Verifica autocorrettiva
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• Guida al dibattito
4. La coniugazione del verbo 112
I verbi essere e avere 116
La prima coniugazione ....................................................................................... 120
La seconda coniugazione .................................................................................. 122
La terza coniugazione 124
I verbi irregolari 128
I verbi difettivi .......................................................................................................... 140
I verbi sovrabbondanti ........................................................................................ 142
5. Verbi transitivi e intransitivi 144
Gli ausiliari dei verbi transitivi e intransitivi ............................................... 148
I verbi con uso transitivo e intransitivo ........................................................ 149
6. La forma attiva, passiva e riflessiva 150
La coniugazione dei verbi passivi 154
Costruzioni particolari della forma passiva ............................................... 155
Dalla frase attiva alla frase passiva ................................................................ 157
La coniugazione dei verbi riflessivi 158
La forma riflessiva propria, impropria e reciproca 159
I verbi intransitivi pronominali ........................................................................ 161
7. Verbi impersonali, servili e fraseologici ............................................ 162
I verbi usati impersonalmente 166
I tipi di verbi fraseologici 168
Gli ausiliari dei verbi impersonali, servili e fraseologici ....................... 169
ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale del verbo 170 MAPPATTIVA ................................................................................................................. 172 VERIFICA DI FINE UNITÀ 174 GRAMMATICA E TESTI 177
4 Il nome ........................................................................................................................... 178
1. Il significato del nome ................................................................................... 180
Dal nome proprio al nome comune e viceversa 185
Il nome e l’articolo determinativo 186
2. La forma del nome ........................................................................................... 188
Il genere dei nomi di persona e di animale ................................................ 192
Il genere dei nomi di cosa 196
Dal singolare al plurale 198 3. La struttura del nome..................................................................................... 204
La formazione dei nomi derivati...................................................................... 209
La formazione dei nomi alterati 210
La formazione e il plurale dei nomi composti 212
ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale del nome ...................... 214 MAPPATTIVA 216
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• Mappa dell’unità modificabile
• Guida alla stesura del riassunto
• Verifica autocorrettiva
• Percorsi personalizzati di recupero o potenziamento
• Guida alla stesura del testo descrittivo
VERIFICA DI FINE UNITÀ 218
GRAMMATICA E TESTI 221
5 L’articolo 222
1. Gli articoli determinativi, indeterminativi e partitivi .............. 224
Usi e forme dell’articolo determinativo 228
Usi e forme dell’articolo indeterminativo 230
Usi e forme dell’articolo partitivo 231
ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale dell’articolo 232
MAPPATTIVA 234
VERIFICA DI FINE UNITÀ 235
GRAMMATICA E TESTI 237
6 L’aggettivo 238
1. L’aggettivo qualificativo: funzione e forma .................................... 240
Forme particolari dell’aggettivo qualificativo 246
Funzioni particolari dell’aggettivo qualificativo 249
La posizione dell’aggettivo 250
2. L’aggettivo qualificativo: la struttura ................................................. 252
I prefissi e i suffissi derivativi 257
3. Gli aggettivi di grado positivo e comparativo 258
4. Gli aggettivi di grado superlativo 262
Altri modi per esprimere il superlativo ........................................................ 266
Forme particolari di comparativi e superlativi 267
5. Gli aggettivi possessivi, dimostrativi e identificativi 270
Proprio e altrui 275
6. Gli aggettivi indefiniti, interrogativi, esclamativi ...................... 276
Caratteristiche e particolarità degli aggettivi indefiniti 280
7. Gli aggettivi numerali 282
Tipi particolari di aggettivi numerali 286
ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale dell’aggettivo 288
MAPPATTIVA 290
VERIFICA DI FINE UNITÀ 292
GRAMMATICA E TESTI 295
7 Il pronome 296
1. I pronomi personali ........................................................................................ 298
Usi e forme dei pronomi personali soggetto 303
Usi e forme dei pronomi personali complemento 306
Usi e forme del pronome riflessivo di 3a persona 310
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2. I pronomi possessivi, dimostrativi e identificativi 312
Proprio e altrui 316
I possessivi sostantivati 316
Le particelle pronominali lo, ne, ci, vi ........................................................... 317
3. I pronomi indefiniti 318
Caratteristiche e particolarità dei pronomi indefiniti 323
4. I pronomi interrogativi, esclamativi e numerali 324
5. I pronomi relativi .............................................................................................. 328
I pronomi relativi doppi 332
Avverbi con funzione di pronomi relativi 333
ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale del pronome ............... 334
MAPPATTIVA 336
VERIFICA DI FINE UNITÀ ........................................................................................... 338
GRAMMATICA E TESTI 341
8 L’avverbio 342
1. La forma dell’avverbio 344
2. Gli avverbi di modo, di tempo e di luogo ........................................... 348
Parole con più funzioni (1) 353
3. Gli avverbi di quantità, di valutazione, interrogativi ed esclamativi 354
Parole con più funzioni (2) ................................................................................. 359
Gli avverbi sì e no 360
Gli avverbi ecco, insomma, eccetera 361
4. I gradi e le alterazioni dell’avverbio 362
ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale dell’avverbio 366
MAPPATTIVA 368
VERIFICA DI FINE UNITÀ ........................................................................................... 369
GRAMMATICA E TESTI 371
9 La preposizione 372
1. La forma delle preposizioni ....................................................................... 374
L’uso delle preposizioni proprie 381
Preposizione impropria o locuzione prepositiva? 384
ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale della preposizione ... 385
MAPPATTIVA 386 VERIFICA DI FINE UNITÀ ........................................................................................... 387
GRAMMATICA E TESTI 389
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10 La congiunzione 390 1. La forma e la funzione delle congiunzioni 392
Le congiunzioni coordinanti ............................................................................ 396
Le congiunzioni subordinanti 398
Congiunzioni subordinanti con diverse funzioni 402
ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale della congiunzione ... 404
MAPPATTIVA 406
VERIFICA DI FINE UNITÀ ........................................................................................... 407
GRAMMATICA E TESTI 409
11 L’interiezione 410 1. La forma e il significato delle interiezioni 412
Le onomatopee ...................................................................................................... 416
ANALISI GRAMMATICALE L’analisi grammaticale dell’interiezione 417 MAPPATTIVA ................................................................................................................. 418
VERIFICA DI FINE UNITÀ 419 GRAMMATICA E TESTI ............................................................................................... 421
Sezione 3 Il lessico ................................................................................. 430
12 La struttura delle parole 432 1. La formazione delle parole 434
La derivazione tramite prefissi e suffissi 439
La composizione tramite prefissoidi e suffissoidi ................................... 442
Parole composte particolari 446
Le famiglie di parole 447
MAPPATTIVA ................................................................................................................. 449
VERIFICA DI FINE UNITÀ 450 GRAMMATICA E TESTI ............................................................................................... 452
13 Il significato delle parole .............................................................................. 454
1. Il significato delle parole 456
I rapporti di significato tra le parole 460
La polisemia 466
Il significato figurato ............................................................................................ 468
MAPPATTIVA 471
VERIFICA DI FINE UNITÀ ........................................................................................... 472
GRAMMATICA E TESTI 474
ESERCIZI DI FINE SEZIONE ................................................................................................ 476
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Sezione 4 La sintassi della frase semplice 482
14 La frase semplice e i complementi diretti ...................................... 484
1. La frase ..................................................................................................................... 486
ANALISI LOGICA I sintagmi 492
2. Il predicato ............................................................................................................. 494
Le funzioni del verbo essere 500
La frase nominale 501
3. Il soggetto ............................................................................................................... 502
Tipi particolari di soggetto 506
La posizione del soggetto ................................................................................... 508
La frase minima e le sue espansioni 508
Il gruppo del soggetto e il gruppo del predicato ...................................... 516
ANALISI LOGICA L’analisi logica del predicato e del soggetto 517
4. Il complemento oggetto 520
Tipi particolari di complemento oggetto 525
Il pronome relativo che: soggetto o complemento oggetto? 527
ANALISI LOGICA L’analisi logica del complemento oggetto 528
5. I complementi predicativi 530
Le funzioni sintattiche di nomi e aggettivi .................................................. 534
ANALISI LOGICA L’analisi logica dei complementi predicativi 535
MAPPATTIVA .................................................................................................................. 536
VERIFICA DI FINE UNITÀ 538
GRAMMATICA E TESTI ................................................................................................ 541
15 I complementi indiretti e avverbiali .................................................. 542
1. Il complemento di termine e altri complementi simili 544
I complementi di vantaggio e di svantaggio 548
2. Il complemento di specificazione e altri complementi introdotti da di ..................................................... 550
Il complemento di materia 554
Il complemento di denominazione 556
Il complemento partitivo 557
Il complemento di paragone ............................................................................. 559
ANALISI LOGICA L’analisi logica dei complementi indiretti (1) 562
3. I complementi d’agente e di causa efficiente 564
4. I complementi di causa e di fine .............................................................. 568
ANALISI LOGICA L’analisi logica dei complementi indiretti (2) 574
5. I complementi di modo e di mezzo
e altri complementi simili ............................................................................ 576
Il complemento di qualità 581
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6. I complementi di compagnia e di unione
e altri complementi simili 582
Il complemento di rapporto .............................................................................. 586
ANALISI LOGICA L’analisi logica dei complementi indiretti (3) 588
7. I complementi di luogo e altri complementi simili 590
I complementi di luogo figurato 597
Il complemento di origine .................................................................................. 597
Il complemento di allontanamento 598
8. I complementi di tempo e altri complementi simili 600
Il complemento di età .......................................................................................... 604
ANALISI LOGICA L’analisi logica dei complementi indiretti (4) 607
9. Altri complementi 610
MAPPATTIVA 618
VERIFICA DI FINE UNITÀ 624
GRAMMATICA E TESTI 627
ESERCIZI DI FINE SEZIONE 628
Sezione 5 La sintassi della frase complessa ...... 636
16 Le proposizioni principali e le proposizioni coordinate 638
1. Principali e coordinate 640
Le frasi indipendenti 644
Le frasi incidentali .................................................................................................. 647
I tipi di proposizione coordinata 648
ANALISI DEL PERIODO Le proposizioni 650
MAPPATTIVA .................................................................................................................. 652
VERIFICA DI FINE UNITÀ 653
GRAMMATICA E TESTI ................................................................................................ 655
17 Le proposizioni subordinate ...................................................................... 656
1. I rapporti di subordinazione 658
Le subordinate esplicite e implicite 662
La classificazione delle proposizioni subordinate ................................... 664
ANALISI DEL PERIODO L’analisi delle subordinate 666
2. Le subordinate soggettive e oggettive 668
3. Le subordinate dichiarative e interrogative indirette .............. 674
ANALISI DEL PERIODO L’analisi delle subordinate sostantive 680
4. Le subordinate relative 682
La posizione della proposizione relativa ..................................................... 686
Le relative improprie ............................................................................................. 687
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RISORSE DIGITALI
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• Esercizi autocorrettivi
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ANALISI DEL PERIODO L’analisi delle subordinate relative 689
5. Le subordinate causali e finali 690
6. Le subordinate modali e strumentali ................................................... 696
ANALISI DEL PERIODO L’analisi delle subordinate complementari indirette (1) 701
7. Le subordinate consecutive e concessive ......................................... 702
8. Le subordinate temporali e avversative 708
ANALISI DEL PERIODO L’analisi delle subordinate complementari indirette (2) ...................................... 713
9. La subordinata condizionale e il periodo ipotetico 714
I tipi di periodo ipotetico 717
10. Altre subordinate 722
11. Il discorso diretto e indiretto ..................................................................... 728
La trasformazione dal discorso diretto al discorso indiretto 731
MAPPATTIVA 734 VERIFICA DI FINE UNITÀ 737
E TESTI 740 ESERCIZI DI FINE SEZIONE 742
Laboratorio di lessico 747
Il dizionario 748
Come usare il dizionario ............................................................................................. 748
L’analisi del lemma 750
Il Vocabolario di Base e il lessico delle discipline ................... 754
I linguaggi settoriali 759
Scheda 1 – Le parole dell’educazione alimentare 760
Scheda 2 – Le parole dell’educazione ambientale .......................................... 764
Scheda 3 – Le parole dell’educazione finanziaria 768
Scheda 4 – Le parole del cinema 772
Scheda 5 – Le parole della TV e delle serie TV 776
Scheda 6 – Le parole dell’online .............................................................................. 780
RISORSE DIGITALI
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1 Sezione La fonologia e l’ortografia
La fonologia e l’ortografia ci forniscono le regole fondamentali per parlare e scrivere senza errori.
La fonologia è la disciplina che studia i suoni della lingua (vocali e consonanti) e il modo in cui sono pronunciati e combinati per formare le parole. L’ortografia, invece, studia le regole per scrivere correttamente le parole e per usare in modo appropriato gli accenti, gli apostrofi e i segni di punteggiatura.
L a fonologia L’ortografia
studia studia sono i suoni della lingua
le regole per scrivere correttamente
vocali parole accento e apostrofo punteggiatura consonanti
formano
Sblocco il ricordo
1 Leggi la frase e rispondi alle domande. Ogni venerdì guardo documentari sugli animali: da grande farò la veterinaria!
1. Qual è l’unica parola della frase che contiene tutte e cinque le vocali? ...........................................
2. Nella frase ci sono tre coppie di parole che iniziano con la stessa consonante: quali?
3. Quali parole hanno l’accento sull’ultima vocale? ..............................................................................
4. Come si chiamano i due segni di punteggiatura che compaiono nella frase?
Contenuti
In questo volume
Unità 1 - La fonologia
p. 4
Unità 2 - L’ortografia p. 24
Esercizi di fine sezione p. 66
Nel Quaderno attivo
• Esercizi di recupero di fine unità
• Esercizi di potenziamento di fine unità
• Esercizi multilivello di fine sezione
Risorse digitali
• Invito alla lettura
• Mappe per le attività flipped
• Esercizi autocorrettivi
• Mappa dell’unità modificabile
• Verifica autocorrettiva
• Percorsi personalizzati di recupero o potenziamento
• Guida alla stesura del riassunto
• Guida alla stesura del testo informativo-espositivo
• Escape game di fonologia e ortografia
• Compito di realtà Filastrocche in formato podcast per esercitarsi con gli accenti
Educazione civica
• Esercizi di ripasso di fine sezione
Obiettivi
Conoscenze e abilità
• Conoscere i suoni e le lettere della lingua italiana, l’alfabeto e le combinazioni di suoni.
• Conoscere le principali regole ortografiche, la sillaba, gli accenti della lingua italiana e la loro funzione, l’elisione e il troncamento, la punteggiatura e l’uso della lettera maiuscola.
• Collocare le parole in ordine alfabetico, distinguere vocali e consonanti, pronunciare e scrivere correttamente le combinazioni di suoni, distinguere le parole omografe.
• Scrivere correttamente le parole, dividere le parole in sillabe e andare a capo correttamente, usare l’accento in modo corretto e distinguere le parole in base alla sua posizione, applicare le regole dell’elisione e del troncamento, usare correttamente la punteggiatura e le maiuscole.
Competenze
• Applicare in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative alla fonologia e all’ortografia.
• Comprendere e usare in modo appropriato le parole del vocabolario di base.
• Produrre testi scritti e orali corretti.
• Utilizzare le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggiore precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.
• Riconoscere e usare termini specialistici in base ai campi di discorso.
Unità
1
La fonologia
La fonologia studia i suoni della lingua (vocali e consonanti) e il modo in cui sono pronunciati e combinati per formare le parole.
I suoni della lingua sono detti fonemi e sono rappresentati da segni scritti detti grafemi o lettere.
La fonologia
studia
fonemi (suoni della lingua)
sono
vocali consonanti
formano grafemi (lettere) alfabeto rappresentate da
Sblocco il ricordo
1 Leggete questo breve brano e rispondete: quali sono le lettere dell’alfabeto italiano in sciopero?
Lo sciopero delle vocali
Un giorno le vocali decisero di scioperare: si sentivano sfruttate, essendo le lettere più usate dell’alfabeto. Naturalmente portarono l’esempio della parola aiuole. «Vergogna,» gridarono: «ci lavoriamo tutte e cinque con l’aiuto di una sola consonante! D’ora in poi quelle sfaticate di consonanti lavorino da sole!».
Così scioperarono. Come fecero? È semplice: sparirono dai discorsi e dagli scritti. E appena sparirono successe il finimondo.
Quel mattino, uscendo di casa, i bambini invece del solito «ciao mamma», «ciao papà» dissero un bel «c mm» e «c pp» da far accapponare la pelle. Non essendoci più le vocali, pronunciavano infatti solo le consonanti.
Arrivati a scuola, salutarono il maestro col solito rispettoso «Buon giorno, signor maestro», che però divenne un bel «Bn grn, sgnr mstr».
da M. Argilli, Storie del tic tac, Editori Riuniti
Invito alla lettura
Inquadra il QR code per leggere il seguito del racconto.
2 Quante lettere compongono l’alfabeto italiano, senza considerare le lettere straniere? .............
3 Le vocali sono ancora in sciopero, per questo le parole scritte qui sotto hanno solo le consonanti. Inserite le vocali mancanti (fate attenzione: potete creare più di una parola per ogni gruppo di consonanti) e confrontatevi con il resto della classe: chi ha trovato più parole?
1. lmpd:
2. prt:
3. crt: ......................................................................................
4. pzz:
5. rb:
6. lbr : .....................................................................................
4 Adesso provate a scoprire quale parola è composta solo dalla consonante r unita a quattro vocali (suggerimento: è un mezzo di trasporto…). __ __ r __ __
Flipped classroom
A casa
• Inquadra il QR code per scaricare la mappa relativa ai suoni e alle lettere dell’alfabeto.
• Leggi attentamente la mappa e trasformala in un testo scritto.
In classe
• Confrontati con l’insegnante, i compagni e le compagne sul lavoro che hai svolto a casa.
• Sotto la guida dell’insegnante, disponetevi a coppie e svolgete gli esercizi indicati con di pp. 8-10.
• Correggete gli esercizi.
R IFLETTO
1. I suoni e le lettere
dell’alfabeto
Ciao, Kevin con la kappa
Leggi bene la vignetta: contiene tutte le lettere dell’alfabeto? Se ne mancano alcune, scrivile qui sotto in ordine alfabetico.
Tra le lettere presenti nel dialogo, ce n’è una straniera: quale?
Nella vignetta sono presenti tutte le vocali dell’alfabeto italiano: riportale nell’ordine in cui compaiono.
Ascolta l’audio del libro digitale, facendo attenzione a come vengono pronunciate le parole messi e tremano: che cosa noti riguardo alla pronuncia della e?
Scrivi in ordine alfabetico tutte le consonanti che trovi nella vignetta.
Osserva ora le parole in neretto, vicini e banco: quale consonante è presente in entrambe le parole, ma con una pronuncia diversa?
L’alfabeto
Le parole che pronunciamo sono composte da suoni prodotti dal nostro apparato fonatorio (polmoni, laringe, bocca e naso), detti fonemi
Quando scriviamo una parola, rappresentiamo i fonemi che la compongono per mezzo di lettere, chiamate anche grafemi
L’insieme delle lettere, disposte secondo un ordine prestabilito, si chiama alfabeto. Le lettere dell’alfabeto italiano sono in tutto 26, 5 delle quali (j, k, w, x, y) si usano per scrivere alcune parole straniere o di origine latina e greca. Ogni lettera ha una forma maiuscola e una forma minuscola:
u v w x y z
Le vocali
Le vocali sono suoni autonomi, cioè pronunciati senza l’aiuto di altri suoni.
Le vocali si indicano con 5 grafemi (a, e, i, o, u) a cui però corrispondono 7 fonemi. Infatti la e e la o possono avere una pronuncia aperta (indicata nel dizionario con l’accento grave, come in insième o sòlito) o chiusa (indicata con l’accento acuto, come in méttere o córsa). Per questo esistono parole che si scrivono allo stesso modo ma che hanno un significato diverso a seconda che la vocale sia chiusa o aperta (parole omografe):
vènti plurale di vento fòssi plurale di fosso venti fossi
vénti numero 20 fóssi congiuntivo imperfetto di essere
Le consonanti
Le consonanti sono suoni che hanno bisogno di almeno una vocale per essere pronunciati
Le consonanti si indicano con 16 grafemi: b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z. In generale, a ognuno di questi grafemi corrisponde un solo fonema. Soltanto quattro consonanti hanno due pronunce diverse: la c e la g possono avere un suono dolce (vicini, gita) o duro (banco, gambe), la s e la z possono avere un suono sonoro (presento, zampa) o sordo (solita, grazie).
L’h è l’unica consonante «muta»: non ha un suono proprio, ma viene inserita all’interno dei gruppi ce, ci, ge, gi per indicare che vanno pronunciati con un suono «duro» (foche, chimica, laghi, righello).
L’h viene usata anche per trascrivere parole straniere, come habitat, hobby, hotel.
Esercizi autocorrettivi
L’alfabeto
è composto da sono
lettere (grafemi) suoni (fonemi)
rappresentano
5 vocali
a, e, i, o, u
a cui corrispondono
7 fonemi
a, è, é, i, ò, ó, u
16 consonanti
b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z
5 lettere straniere j, k, w, x, y
L’alfabeto
1 Le lettere che compongono le parole delle seguenti frasi sono state unite in modo errato. Riscrivete le frasi in modo che abbiano senso, come nell’esempio.
1. Ilbusè a rriva tosubito.
Il bus è arrivato subito.
2. Ierilas tra daerainter rotta.
3. Hofa ttota rdiascu ola. ...............................................................................................................................................................
4. Nellapento laè rima stodelriso. ............................................................................................................................................
5. Marce llohai ca pellico rti.
6. Lan evecop rele cim edeim onti.
2 Disponi in ordine alfabetico le parole di ogni gruppo utilizzando i numeri da 1 a 6.
1. [........] borsa – [........] arco – [........] pugnale – [........] carne – [........] suola – [........] finestra
2. [ ] dente – [ ] dito – [ ] digitale – [ ] diurno – [ ] domani – [ ] dromedario
3. [ ] lampione – [ ] lanterna – [ ] lumaca – [ ] limpido – [ ] limone – [ ] lontano
4. [ ] martello – [ ] jazz – [ ] fusto – [ ] koala – [ ] sincerità – [ ] sibilo
5. [........] automobile – [........] autista – [........] autostop – [........] autostrada – [........] autogoal – [........] autore
6. [ ] mostra – [ ] monitor – [ ] monsone – [ ] messaggio – [ ] mano – [ ] mignolo
3 INVALSI Quale parola risponde alla seguente definizione?
Insieme di segni grafici che rappresentano le lettere di una determinata lingua:
4 LESSICO Sostituisci la prima lettera di ogni parola con un’altra lettera, in modo da ottenere una parola di significato diverso.
1. zolla
2. zelo .................................
3. vite
4. serra
5. porta
6. tarlo
7. castello .........................
8. suono
9. moto
10. tigre
11. campione
12. lista .................................
13. petto
14. lardo
15. rapace
5 Disponi in ordine alfabetico le seguenti parole straniere.
16. valutare
17. bianco ...........................
18. fuori
19. dotto
20. denso
hotel – staff – star – killer – broker – jolly – ring – corner – set – goal – weekend – yogurt – thriller – app –hobby – caravan – streaming – buffet – kiwi – pullman – stand – box – yo-yo – jeep – smartphone
6 LESSICO Scrivi l’anagramma delle seguenti parole: cambia cioè l’ordine dei grafemi per ottenere parole di significato diverso.
1. pipa ...................................................
2. vena
3. cena
4. roca ...................................................
Le vocali
5. toro ....................................................
6. castori
7. pali
8. doni ...................................................
9. mare ..................................................
10. sopra
11. tale
12. nano ..................................................
7 Cambiate la vocale in neretto per formare una nuova parola, come nell’esempio.
1. sala
sola
2. muta
3. arto ........................................................................................
4. cervo
5. mento
6. tenda
7. ira
8. pasto .....................................................................................
9. getto
10. foro
8 LESSICO Inserisci le vocali in modo da formare le parole suggerite dalle definizioni.
1. Serve per giocare a tennis. r __ cch tt
2. Si festeggia il giorno in cui si è nati. c __ mpl __ __ nn __
3. L’animale con la proboscide. __ l __ f __ nt __
4. Si appoggia sulle pentole. c __ p __ rch __ __
5. Si percepiscono con le orecchie. r __ m __ r __
6. Rappresenta la superficie terrestre. pl __ n __ sf __ r __
7. Servono per tagliare. f __ rb __ c __
8. Serve per salire i piani di un edificio. __ sc __ ns __ r __
9. Si trova spesso in un incrocio stradale. s __ m __ f __ r __
F ACCIO
9 LESSICO PRODUZIONE Con l’aiuto del dizionario, scrivi il diverso significato che le parole elencate assumono quando la vocale è aperta e quando è chiusa. Poi, con ciascuna parola, componi una frase sul quaderno.
e aperta (è) e chiusa (é)
pesca .................................................................. .................................................................. collega
legge
esca .................................................................. .................................................................. o aperta (ò) o chiusa (ó)
volgo .................................................................. .................................................................. rosa posta volto .................................................................. .................................................................. Le consonanti
10 Cerchiate le consonanti che compongono le seguenti parole, come nell’esempio.
1. aghi
2. impastare
3. lingua
4. originale
5. cerchio
6. pallone
7. raggruppare
8. felicemente
9. giornale
10. treno
11. buio
12. mela
11 LESSICO Sostituisci la consonante in neretto per ottenere una parola dal significato diverso.
1. moglie
2. cuccia ...............................................
3. pane ..................................................
4. orzo
5. lago
6. rame ..................................................
7. conte .................................................
8. tavola
9. buono
10. corpo ...............................................
11. sapore .............................................
12. fioco
12 LESSICO Sostituisci alle seguenti espressioni le parole di significato equivalente che iniziano con h.
1. Umorismo.
2. Condizione sfavorevole, disabilità. 3. Territorio intorno a una grande città.
4. Sala d’ingresso degli alberghi.
5. Panino imbottito con würstel. ..................................... 6. Terreno contenente sostanze organiche. ..............
7. Albergo.
8. Assistente di volo.
9. Film e racconti che descrivono scene raccapriccianti. 10. Passatempo. 11. Formula di saluto inglese («salve»). .....................................
Gli esercizi 4, 7 e 11 ti fanno capire che i fonemi sono suoni distintivi, cioè alternandosi producono parole di significato diverso.
I suoni delle consonanti
I suoni delle vocali sono prodotti da un flusso d’aria che parte dai polmoni ed esce dalla bocca senza incontrare ostacoli sul suo cammino. Invece i suoni delle consonanti si formano quando il flusso d’aria viene compresso o interrotto da labbra, lingua, palato o denti. In base agli organi della bocca che intervengono nella produzione dei fonemi, distinguiamo:
p, b, m consonanti labiali: le labbra si toccano
d, t consonanti dentali: la punta della lingua tocca la parte interna dei denti superiori
f, v consonanti labiodentali: i denti superiori toccano il labbro inferiore
l, n, r, s, z consonanti alveolari: la punta della lingua tocca la parte finale del palato
c, g (dolci) consonanti palatali: la lingua tocca il centro del palato
c, g (dure), q consonanti velari o gutturali: la lingua si ritira verso la gola
In generale, a ogni consonante corrisponde un solo fonema, tranne nel caso della c, g, s e z, che possono essere pronunciate in due modi diversi:
c, g hanno un suono dolce o palatale:
• davanti alle vocali e, i: cena, cibo, gelo, giro;
• davanti alle vocali a, o, u, se sono seguite da i: ciabatta, ciotola, ciurma, giacca, giovane, giustizia.
hanno un suono duro o gutturale:
• davanti alle vocali a, o, u: capo, coro, cugino, gamba, gola, gusto;
• davanti a un’altra consonante: clima, cresta, glicine, grande;
• davanti alle vocali e, i, se sono seguite da h: chela, chiave, ghetto, ghianda;
• in fine di parola: tic, gong. s ha suono dolce o sonoro:
• tra due vocali: caso, esito;
• prima delle consonanti b, d, g, l, m, n, r, v: sbattere, sdegno, sgomento, slegare, smemorato, snocciolare, sradicare, sveglia;
• nelle parole che terminano in -asi, -esi, -isi, -osi: fasi, paesi, analisi, psicosi.
ha suono aspro o sordo:
• all’inizio di parola, prima di una vocale: sambuco, sedia, silenzio, sosta, sultano;
• prima delle consonanti c, f, p, q, t: scarpa, sfinito, sparo, squadra, stampa;
• dopo una consonante: borsa, psicologia;
• quando è doppia: visse, osso;
• in fine di parola: gas, rebus, virus. z ha suono dolce o sonoro:
• all’inizio di parola: zenzero, zampa, zufolo;
• tra due vocali: azalea, lazo;
• nei suffissi -izzare, -izzazione: organizzare, organizzazione.
ha suono aspro o sordo:
• prima dei gruppi ia, ie, io: pigrizia, pazienza, ozio;
• quando è doppia: durezza, bozza;
• nelle parole che terminano in -anza, -enza: tolleranza, presenza.
Le consonanti possono essere pronunciate in modo più intenso. Questa maggiore «forza» del suono viene espressa, nella scrittura, con il raddoppiamento: mamma, ricco, arrivare
In alcuni casi, pronunciare (e scrivere) correttamente la consonante semplice o doppia permette di distinguere parole diverse: bela – bella, camino – cammino, nono – nonno.
ESERCIZI
1 Collega ogni parola alla tipologia della sua consonante iniziale.
1. bagaglio
2. tentoni
3. virata
4. rotatorio
5. cicerchia
6. quacchero
a. dentale
b. alveolare
c. palatale
d. velare
e. labiodentale
f. labiale
2 Sottolinea la c e la g se hanno suono dolce o palatale, cerchiale se hanno suono duro o gutturale. Consiglio: leggi le parole ad alta voce.
casco – canguro – riga – gesto – gelido – cura – carta – cece – cerimonia – calligrafia – gommista – gonna – generale – gentilezza – garbo – legale – noce – guanto – camino – geranio – vicolo – vicenda – legare – governare – caldo – ceto – agio – ago – gettare – guastare – gara
3 Sottolinea la s e la z se hanno suono dolce o sonoro, cerchiale se hanno suono aspro o sordo. Consiglio: leggi le parole ad alta voce.
segnale – sibilo – scontro – zaino – zeta – garanzia – losco – risata – disgrazia – selezione – sensazione – cosa – risultato – testo – zelo – isolante – zampa – sano – fossa – disagio – bersaglio – sfinge – grazia – rossa – storia – baldanza – dieresi – svogliato – organizzare
4 LESSICO Completa le parole inserendo le consonanti s o z.
1. ......... fera
2. attera
3. aluto
4. ......... o ......... tenere
5. di ......... po ......... i ......... ione
6. tortuo o
7. igomo
8. ......... afferano
5 Sottolinea l’alternativa corretta.
9. o ......... iare
10. a annare
11. a portare
12. fo ..................... ato
1. Per rimuovere tutta la neve dal vialetto abbiamo usato la pala / palla. 2. Si pensava che fossero quadri originali di Picasso, ma in realtà erano soltanto copie / coppie. 3. Prima di ordinare, si prega di fare lo scontrino alla casa / cassa. 4. Calata la note / notte, il cielo si coprì di stelle. 5. Non abbiamo potuto giocare perché la pala / palla era sgonfia. 6. La casa / cassa dei nonni è arredata con mobili degli anni Settanta. 7. Le note / notte di quella melodia hanno creato una piacevole atmosfera. 8. La classe è stata divisa in copie / coppie per svolgere l’esercizio.
6 LESSICO Inserisci le consonanti mancanti per ottenere parole di senso compiuto. Le definizioni date accanto ti potranno aiutare.
1. a __ o Si usa per cucire.
2. o io Organo della vista.
3. i i __ e __ a Veicolo a due ruote.
4. a __ io Il quinto mese dell’anno.
5. i u io Riparo, protezione.
6. __ a __ io Arto del corpo umano.
Dittonghi, trittonghi e iati
Come sai, una vocale viene pronunciata senza l’aiuto di altri suoni. Con un’unica emissione di voce è possibile però pronunciare anche gruppi di due o tre vocali, chiamati dittonghi e trittonghi.
Un dittongo è formato dalle vocali i o u precedute o seguite da un’altra vocale, su cui cade l’accento della parola, o dalle vocali i e u insieme. I possibili dittonghi in italiano sono:
ià piano uà guardia ài mai àu pausa
iè piede uè guerra èi lei èu neutro iò fioco uò uomo òi poi iù fiume uì guida ùi lui
Nei gruppi cia, cie, cio, ciu, glia, glie, glio, gliu, gia, gie, gio, giu, scia, scie, scio, sciu le vocali non formano dittongo, perché la i, in questi casi, è solo un segno grafico che serve per indicare un suono dolce.
Nelle parole derivate e nella coniugazione dei verbi il dittongo iè si trasforma in e e il dittongo uò si trasforma in o; questo fenomeno prende il nome di dittongo mobile:
piede pedone, pedale fuoco focoso, focolare tiene teniamo, tenevamo muore morente, moriva
Un trittongo è un gruppo di tre vocali che si pronunciano con un’unica emissione di voce.
Un trittongo si ha quando si incontrano i seguenti gruppi di tre vocali:
iài cambiai uài attuai
ièi miei uòi suoi
iuò aiuola uiè inquieto uià reliquia
Le vocali che costituiscono un dittongo o un trittongo fanno parte della stessa sillaba, perciò la divisione sillabica corretta è pia-no e non pi-a-no, cam-biai e non cam-bia-i
Ci sono casi in cui le vocali, pur essendo vicine fra loro, vengono pronunciate con emissioni di voce distinte; in questo caso si dice che formano uno iato
Lo iato si ha:
• quando a, e, o si incontrano tra loro: aorta, creato, poeta;
• quando a, e, o si incontrano con una i o una u su cui cade l’accento della parola: mìo; baùle; bùe;
• nelle parole composte con i prefissi re-, ri-, bi-, tri-: reazione, rianimare, biennale, triangolo;
• nei plurali che terminano in -ee o -ii: azalee, zii.
Le vocali che costituiscono uno iato, essendo pronunciate con emissioni di voce distinte, fanno parte di due sillabe diverse, perciò la divisione sillabica corretta è a-or-ta e non aor-ta, re-a-zio-ne e non rea-zio-ne.
ESERCIZI
1 Sottolinea le parole che contengono un dittongo e cerchia quelle che contengono un trittongo.
suono – vorrei – lattaio – cuore – scoiattolo – Europa – puoi – tuono – dieci – fiamma – miei – guai –aumento – uovo – violetta – ambiente – flauto – suoi – rischiai– sassaiola – pieve – nuoto
2 Sottolinea le parole che contengono uno iato.
poema – zaino – fauce – zio – paura – leone – ideale – trionfare – riammettere – triennio – raucedine –poesia – automobile – rielaborazione – riascoltare – suola – reagire – boato – aereo – calzolaio – storia – miagolio
3 INVALSI Quale delle seguenti terne non presenta un dittongo, uno iato e un trittongo?
A chiaro, creatura, aiuola
B causa, poeta, buoi
C maglia, baule, miei
D guai, chiave, boato
4 LESSICO Ognuna delle seguenti parole deriva da una parola che contiene un dittongo mobile. Quale?
1. sonoro
2. cotto .................................................
3. scolaro ............................................
4. novità
5. mossa
6. presidente ....................................
7. celeste .............................................
8. nocivo
9. scossa
10. letizia ...............................................
11. bontà ...............................................
12. commosso
5 Completa le frasi con i gruppi di vocali adatti; poi indica se hai aggiunto un dittongo (D), un trittongo (T) o uno iato (I).
1. Ho incontrato Mar ( ) in p zza ( ) Anton ( ) Gramsci. 2. La ch iave ( ) del b le ( ) è sulla mensola. 3. Se v ( ) un a to ( ) rivolgiti a L gi ( ). 4. Il l ne ( ) spalancava anno .................... to (....................) le f .................. ci (....................). 5. I m ..................... (....................) nonni vivono in un p se ( ) del Trentino. 6. Mi p ( ) elencare le caratteristiche di un tr ngolo ( ) equilatero?
6 PRODUZIONE Scrivi un testo di senso compiuto di circa 30 parole in cui dovrai inserire il maggior numero possibile di dittonghi, trittonghi e iati. Al termine dell’esercizio, confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne: chi è riuscito a inserirne di più?
Digrammi e trigrammi
Uno gnomo con il ciuffo scivola sugli scogli dei laghi di montagna.
Uno sciocco sciacallo raccoglie un guscio con l’artiglio.
Le frasi qui sopra non servono per farti esercitare con gli scioglilingua, ma per richiamare la tua attenzione sui gruppi di due o tre lettere evidenziati in neretto. Questi gruppi hanno una caratteristica in comune: si pronunciano tutti emettendo un solo suono.
Le coppie di lettere che rappresentano un unico suono (come quelle evidenziate nella prima frase) si chiamano digrammi.
In italiano ne esistono sette:
gn agnello, ragni, gnomo, gnu
ch panche, orchi
gh streghe, laghi
ci + a, o, u camicia, ciondolo, ciuffo
gi + a, o, u giardino, adagio, giudice
sc + e, i scena, scivolo
gl + i scogli, figli
Se provi a leggere ad alta voce le parole glicine, negligenza, glicerina, geroglifico, anglicano, ti accorgi che il gruppo gl seguito dalla vocale i non si pronuncia come in scogli o figli. In questi casi, infatti, la g e la l hanno ciascuna un suono distinto, quindi non formano un digramma.
Le terne di lettere che rappresentano un unico suono (come quelle evidenziate nella seconda frase che hai letto) si chiamano trigrammi.
In italiano ne esistono due:
gli + a, e, o, u fogliame, raccogliere, artiglio, pagliuzza
sci + a, o, u sciarpa, guscio, asciutto
Le lettere che costituiscono un digramma o un trigramma fanno parte della stessa sillaba, perciò la divisione sillabica corretta è ra-gni e non rag-ni, gu-scio e non gus-cio.
ESERCIZI
1 Sottolinea i digrammi e cerchia i trigrammi contenuti nelle seguenti parole. asciutto – egli – scoglio – cinghiale – ingegnere – chiamare – ghiottoneria – chiave – sciocco – riccio –giudicare – anche – magnifico – regno – scimmia – figli – righe
2 Completa le seguenti parole inserendo i digrammi e i trigrammi adatti.
1. iaccio
2. iavi
3. .................... ena
4. elta
5. bac etta
6. ustizia
7. .................... ovane
11. i ................. oranza
12. biri inata
8. casta a 9. luo i 10. oglilingua
13. cre ita
14. so ola
15. ................ occolato
16. ba ore
3 Completa le seguenti parole inserendo i digrammi e i trigrammi adatti.
1. Ho bevuto due bic ieri di aran ata. 2. Sulla so a di casa il vento aveva radunato tante fo ................... e sec ................... e. 3. Nata ................... a si è messa in ................... in ................... eri per la festa! 4. Mise un cubetto di ................... iaccio nel bic .................... iere per raffreddare la limonata. 5. Gu elmo si è laureato in ar itettura. 6. Un gran io stava sullo sco o. 7. Infine stirò la tova a e la ripose nel cassetto. 8. Il cane, irritato, rin iava contro i passanti. 9. Dalla finestra entrava un ba ................... ore di luce. 10. Adele è cre ................... uta in campa a, in mezzo alla natura.
4 LESSICO Scrivi una parola per ciascuno dei seguenti digrammi e trigrammi. gli sci sc ch
5 INVALSI In quale delle seguenti terne il gruppo gl non produce un unico suono formando un digramma o un trigramma?
A famiglia, paglia, tovaglia
B glucosio, glicerina, negligenza
C artiglio, soglia, fanghiglia
D moglie, sbagliare, sogliola
6 Classifica le parole dell’elenco. gloria – artigli – negligenza – glucosio – famiglia – glicerina – paglia – sbadigli – glutine – deglutire –soglia – sbagli – gluteo – mogli – gorgogliare – fanghiglia – glaciale – gleba
7 LESSICO Rispondi alle seguenti domande, tenendo presente che la risposta deve contenere un digramma.
1. Chi ha un distintivo a forma di stella sul petto?
2. Chi possiede le branchie invece dei polmoni?
3. Come può essere chiamato un pranzo sontuoso? .......................................................................................................
4. Come si chiama un piccolo corso d’acqua?
5. Su cosa si scrive con il gesso?
6. Cosa si trova al Polo Nord? .......................................................................................................................................................
7. Dove si versa una bibita? ...........................................................................................................................................................
8. Qual è il sesto mese dell’anno?
9. Qual è il contrario di «bagnato»?
Com’è nata la scrittura?
L’invenzione della scrittura risale alla più lontana antichità: fin dal 3300 a.C. l’essere umano ha tentato di rappresentare graficamente le parole.
La prima forma di scrittura era pittografica (da pictus, «dipinto», e graphìa, «scrittura») ed era basata su pittogrammi, disegni che raffiguravano in modo stilizzato persone, oggetti, animali.
Le antiche civiltà del Mediterraneo cominciarono a fare uso della scrittura ideografica, basata su ideogrammi, disegni in grado di evocare un’idea, un concetto astratto.
Le scritture ideografiche più famose, che sono state anche decifrate, sono la scrittura geroglifica, usata in Egitto, e la scrittura cuneiforme, usata in Mesopotamia.
Per capire meglio la differenza tra pittogrammi e ideogrammi, osserva questo esempio:
come pittogramma indica il sole come ideogramma rappresenta il giorno
Come puoi immaginare, scrivere con questi sistemi non era né semplice né veloce, e così fu inventata la scrittura alfabetica, in cui ogni segno grafico rappresenta un suono.
I primi a impiegare la scrittura alfabetica furono probabilmente i Fenici, che crearono dei grafemi per rappresentare i suoni delle consonanti della loro lingua. Il termine alfabeto deriva proprio dalle prime due consonanti fenicie, aleph e beth.
L’alfabeto fenicio può essere considerato l’antenato di quello che usiamo oggi, ma i Fenici, diversamente da noi, scrivevano da destra a sinistra. Furono invece i Greci a prendere l’abitudine
ETRURIA
alfabeto etrusco (VII secolo a.C. - III secolo a.C.)
OCEANO ATLANTICO
ROMA
alfabeto latino (VII secolo a.C. - oggi)
GRECIA alfabeto greco (VII secolo a.C. - oggi)
FENICIA
alfabeto fenicio (XI secolo a.C. - II secolo a.C.)
MESOPOTAMIA scrittura cuneiforme (3300 a.C. - IV secolo a.C.)
EGITTO scrittura geroglifica (3100 a.C. - IV secolo d.C)
Alfabeto fenicio
Tabella comparativa degli alfabeti
Alfabeto greco
Alfabeto etrusco
caratteri nome suono caratteri nome lettere caratteri lettere suono
ʾāleph ʾ
bēth b
gīmel g
dālet d
hē h
wāw w
zayin z
hēt h
tēt ṭ
jōd j
kāph k
Alfa A A a
Beta B B b
Gamma G C c
Delta D D d
Epsilon E E e
Upsilon U , V, U v, w, I
Zeta Z Z z, ts
Heta H H h
Theta T O thi
lota I I i
Kappa K K k
lāmed l Lambda L L l
mēm m
Mi M M m
nūn n Ni N N n
sāmek ś Xi S S s ʿayin ʿ Omicron O O o pē p
sʿādē ṣ́ Sho S X sci
qōp q
rēš r
sīn s
tāw t
Qoppa Q Q q
Rho R R r
Sigma S S sci
Tau T T t
Psi PS khi
Phi F phi
Chi X
Omega O
Prova a scrivere il tuo nome secondo l’alfabeto fenicio, greco ed etrusco.
Il mio nome in fenicio: ...............................................................................................................................................................
Il mio nome in greco antico: ...................................................................................................................................................
Il mio nome in etrusco:
A coppie, inventate un alfabeto segreto per mandarvi alcuni messaggi cifrati.
Come si cercano le parole nel dizionario?
Nei prossimi anni di scuola, ad accompagnarti nello studio della grammatica e nello sviluppo della padronanza lessicale ci sarà un valido aiutante: il dizionario, cioè quel libro, cartaceo o digitale, che contiene i vocaboli della lingua disposti in ordine alfabetico. Che cos’è l’ordine alfabetico? È un sistema per mettere in ordine le parole secondo la posizione che le loro lettere iniziali hanno nell’alfabeto. Si considera innanzitutto la prima lettera: anno, barba, camion... Se la prima lettera è uguale, le parole si mettono in ordine alfabetico considerando la seconda: camion, cena... Se le prime due lettere sono uguali, si considera la terza: camion, canto... e così via.
Qui sotto trovi alcune istruzioni per la ricerca dei vocaboli in un tipico dizionario di italiano. Per conoscere meglio questo utilissimo strumento di lavoro, vai a p. 748.
1 Per agevolare la ricerca, il dizionario indica in alto a sinistra la prima parola della pagina, in alto a destra l’ultima.
2 Durante la ricerca di una parola, considera innanzitutto la prima lettera. Può esserti utile l’alfabeto stampato in verticale a lato della pagina.
3 Dopo la prima lettera, considera la seconda, poi la terza e così via. Nota che, a parità di lettere iniziali, la parola più breve viene prima di quella più lunga.
4 Il dizionario riporta anche l’accento, sia per capire come si pronunciano le parole sia per distinguere gli omografi.
Leggi ad alta voce questa frase: Una ragazza corsa ha fatto una corsa di cinque chilometri. Hai pronunciato correttamente i due omografi corsa? Prova a verificarlo con l’aiuto del dizionario e riporta qui sotto le informazioni che ti ha dato.
Sotto la guida dell’insegnante disponetevi a coppie e:
1. completate la mappa inserendo gli esempi dove richiesto; 2. scrivete il riassunto dell’unità basandovi sulla mappa. (Suggerimento: per sapere come si riassume un testo, leggete il file Guida al riassunto.)
La fonologia
fonemi (suoni della lingua)
a volte formano
dittonghi per esempio:
vocali cioè:
grafemi (lettere che rappresentano i fonemi)
studia sono a volte formano
consonanti cioè:
trittonghi per esempio:
tra le quali
tra le quali
possono avere possono avere possono avere
suono aperto per esempio:
suono aspro per esempio:
digrammi per esempio:
iati per esempio:
chiuso per esempio:
dolce per esempio:
trigrammi per esempio:
Verifica
Conoscenze
1 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. Il fonema è una lettera, il grafema è un suono.
2. Le parole omografe hanno lo stesso significato.
3. Le vocali e e o possono avere suono aperto o suono chiuso.
4. La consonante s è sempre dolce.
5. La consonante h è solo un segno grafico.
V F
V F
V F
V F
V F
6. Il dittongo è l’insieme di due vocali pronunciate con un’unica emissione di suono. V F
7. Le vocali che formano un trittongo sono pronunciate con emissioni di suono diverse. V F
8. Lo iato è formato da due vocali che appartengono a sillabe diverse.
V F
9. I digrammi sono coppie di lettere che rappresentano un unico suono. V F
10. I trigrammi sono gruppi di due lettere che formano un’unica sillaba.
Abilità
V F
1 punto per ogni risposta corretta: /10
2 Disponi in ordine alfabetico le seguenti parole numerandole da 1 a 20.
[ ] dalia
[ ] notizia
[.......] cadenza
[ ] zoccolo
[ ] quaderno
[ ] lontananza
[ ] balsamo
[.......] sole
[ ] tatuaggio
[ ] faro
[ ] hotel
[ ] gas
[.......] jazz
[ ] pulce
[ ] rospo
[ ] amore
[ ] canzone
[.......] festa
[ ] mania
[ ] vela
0,5 punti per ogni risposta corretta: /10
3 Indica se le seguenti parole contengono un dittongo (D), un trittongo (T) o uno iato (I).
1. realtà D T I
2. bestiale D T I
3. inviai D T I
4. piantare D T I
5. giusto D T I
6. paese D T I
7. tuoi D T I
8. Manuele D T I
9. prendiamo D T I
10. seguiamo D T I
11. miei D T I
12. friabile D T I
13. rientro D T I
14. pietra D T I
15. miele D T I
16. creatura D T I
17. luccichio D T I
18. causa D T I
19. sedia D T I
20. triennale D T I
1 punto per ogni risposta corretta: ........ /20
4 Sottolinea le parole con la c e la g dolci e cerchia le parole con la c e la g dure.
1. Non tutte le ciambelle riescono col buco. 2. Cesare è stato interrogato in chimica. 3. Il fiume era gelido e livido. 4. Samira preferisce i vestiti eleganti; suo fratello invece, che è un tipo sportivo, d’inverno indossa il giubbotto. 5. Il gufo e la civetta hanno il becco ricurvo. 6. Il sole illuminava le guglie del duomo di Milano. 7. Giulia e Anna mi stupiscono per le loro idee geniali.
1 punto per ogni risposta corretta: /20
5 Sottolinea le parole con la s e la z dolci e cerchia le parole con la s e la z aspre.
1. Elisa ha disdetto l’appuntamento dal notaio. 2. Sergio salì di corsa le scale. 3. Teresa ha seguito la lezione di storia con grande attenzione. 4. La zampogna è uno strumento a fiato simile alla cornamusa.
5. Dopo le analisi del sangue resto in attesa delle risposte.
1 punto per ogni risposta corretta: /20
6 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. L’insegnante di scienze ci corrèsse / corrésse subito il compito. 2. Jasmine è una persona molto còlta / cólta e intelligente. 3. L’accètta / accétta era appoggiata al tronco dell’abete. 4. Via Mazzini colléga / collèga piazzale Kennedy con via Curiel. 5. Nel bosco si poteva osservare ogni sòrta / sórta di funghi. 6. Si stese sul divano, pòse / póse gli occhiali sul tavolino e si appisolò. 7. Mio padre ha il mènto / ménto sporgente come mio nonno. 8. L’elettricista eseguì con il trapano il fòro / fóro nel muro per far passare il filo elettrico. 1 punto per ogni risposta corretta: /8
7 Completa l’insegna del locale con le vocali mancanti.
0,25 punti per ogni risposta corretta: /2
8 Sottolinea le parole che contengono digrammi e cerchia quelle che contengono trigrammi. 1. La gallina era accovacciata sulla paglia. 2. Si consiglia di chiamare il ristorante con largo anticipo per prenotare. 3. Il vento spazzò via la ragnatela. 4. La sciabola è una disciplina della scherma.
1 punto per ogni risposta corretta: /8
9 Quali consonanti ti porteranno da «beta» a «zeta»? Completa la tabella. Puoi aiutarti con il dizionario.
0,5 punti per ogni risposta corretta: /2
Punteggio totale: /100
AUTOVALUTAZIONE
In base al punteggio ottenuto, valuta il tuo livello e segui il percorso che fa per te.
Esercizi di recupero, p. 2 del Quaderno attivo
Esercizi di potenziamento, p. 84 del Quaderno attivo
Laboratorio delle competenze
1 Leggi ad alta voce la seguente f ilastrocca dello scrittore torinese Nico Orengo (1944-2009).
Ripeti la lettura finché l’espressività della tua voce non ti soddisfa pienamente.
La triglia di Camogli sbadiglia sugli scogli
La triglia di Zoagli piange ancora i propri sbagli
da N. Orengo, Canzonette, Einaudi
2 L’autore trova lo spunto per la sua f ilastrocca in un preciso ambiente naturale e geografico. Quale?
3 Sottolinea con un tratto di matita i digrammi e con due tratti i trigrammi presenti nella f ilastrocca.
Secondo te in che modo influenzano il suono e il ritmo del componimento?
4 PRODUZIONE Prendi spunto da uno o più elementi del territorio in cui vivi per scrivere una breve filastrocca sul modello di quella di Nico Orengo.
Nico Orengo diede al figlio alcune istruzioni per scrivere filastrocche come le sue. Eccole: forse saranno utili anche a te.
«Per scriverle bisogna mettersi seduti, magari al tavolo di cucina, ma anche in giardino. Poi bisogna usare una matita numero tre, con una punta ben fatta che punge e avere a portata di mano dei fogli di carta bianchi, rettangolari e cinesi. Se non si hanno fogli cinesi, ci si può accontentare di un quaderno a quadretti, sia molto grande che piccolissimo. Ma, per carità, non un quaderno a righe perché spesso c’è sdraiata una tigre. Alla peggio, però, in questo caso, si può sempre prendere una gomma e cancellarla.»
cit. in D. Bisutti, L’albero delle parole, Feltrinelli
2 Unità
L’ortografia
Scrivere senza errori in italiano non è affatto semplice; delle regole che servono per scrivere (e pronunciare) le parole in maniera corretta si occupa l’ortografia (dal greco orthós = «retto, corretto», e graphía = «grafia, scrittura»).
L’ortografia dà anche indicazioni sul buon uso dei segni di punteggiatura e degli altri segni grafici (accento e apostrofo).
L’ortografia
dà le regole per scrivere correttamente
parole segni grafici accento sillabe apostrofo segni di punteggiatura si dividono in
Sblocco il ricordo
1 Leggete questa spassosa filastrocca di Gianni Rodari (1920-1980). Nel testo ci sono quattro gravi errori di ortografia: trovateli e correggeteli.
Il museo degli errori
Signori e signore, venite a visitare il museo degli errori, delle perle più rare.
Osservate da questa parte lo strano animale gato: ha tre zampe, un solo baffo e dai topi viene cacciato.
Nel secondo reparto c’è l’ago Maggiore:
provate a fare un tuffo, sentirete che bruciore.
Ora tenete il fiato: l’eterna «roma» vedremo tornata piccola piccola come ai tempi di Romolo e Remo.
Per colpa di una minuscola la storia gira all’indietro: questa «roma» ci sta tutta sotto la cupola di San Pietro.
da G. Rodari, Il libro degli errori, Einaudi
2 A volte non serve visitare un «museo degli errori»: basta leggere le scritte che compaiono sui muri delle nostre città per imbattersi in certi orrori. Osservate, a questo proposito, gli esempi qui sotto, e riscrivete in modo corretto le frasi dei tre graffitari sgrammaticati!
3 Adesso, per gioco, scrivete una breve filastrocca piena di errori. Leggete tutte le vostre creazioni in classe e votate quella più divertente.
Flipped
classroom
A casa
• Inquadra il QR code per scaricare la mappa relativa alla sillaba.
• Leggi attentamente la mappa e trasformala in un testo scritto.
In classe
• Confrontati con l’insegnante, i compagni e le compagne sul lavoro che hai svolto a casa.
• Sotto la guida dell’insegnante, disponetevi a coppie e svolgete gli esercizi indicati con di pp. 38-39.
• Correggete gli esercizi.
1. Gruppi di lettere problematici
Abbasso la squola!
Come puoi vedere, Alice ha confuso cu con qu.
Tu come te la cavi con questi due gruppi di lettere? Fra le seguenti coppie di parole, cancella quella sbagliata:
scualo-squalo aculeo-aquleo innocuo-innoquo
aqua-acqua soqquadro- soccuadro colloquio-collocquio
Nella vignetta, Alice e il suo compagno sbagliano di proposito la pronuncia di due parole: sottolineale e scrivile qui sotto nella forma corretta.
Nella vignetta sono evidenziati alcuni gruppi di lettere che sono spesso causa di errori ortografici: usali per completare le seguenti «parole interrotte». fa bilan la ada
Ora prova a completare queste parole: inco nte cro ra be ensante Dovresti aver usato delle lettere diverse rispetto a prima, vero?
I gruppi cu / qu
I gruppi cu e qu hanno la stessa pronuncia. Per scriverli correttamente, ricorda che:
• davanti a una consonante si usa sempre cu: curva, aculeo, custode;
• davanti a una vocale si usa quasi sempre qu (questo, colloquio, liquore), raramente cu, in parole come cuoco, cuore, cuoio, innocuo, proficuo, arcuato, scuola e nei loro derivati (batticuore, scuolabus).
Per indicare il rafforzamento del suono di cu e qu si usa:
• cqu davanti a una vocale: acqua (e i suoi derivati acquario, acquazzone…), acquisire, acquistare, nacque, piacque, tacque, tranne che nella parola taccuino;
• ccu davanti a una consonante: accusa, accurato, accumulare, occupare;
• qqu solo nella parola soqquadro.
I gruppi ni / gn / gni e li / gli
Per scrivere correttamente le parole con ni, gn e gni + vocale, ricorda che:
• ni si usa in poche parole: niente, genio, colonia, Campania;
• gni si usa quando la i è accentata (compagnìa) e, nei verbi in -gnare, alla 1a persona plurale dell’indicativo presente (noi bagniamo) e alla 1a e 2a persona plurale del congiuntivo presente (che noi sogniamo, che voi guadagniate);
• gn si usa in tutti gli altri casi: disegnare, agnello, ragno, ognuno
Per scrivere correttamente le parole con li e gli + vocale, ricorda che:
• li si usa: all’inizio di parola (liana, lievito), tranne che nei pronomi glielo, gliela, gliene; quando la i è accentata (rosolìa, malìa, regalìa); in presenza di una doppia l (idillio, allievo, allietare); in parole che mantengono la grafia latina (cavaliere, olio), tra cui alcuni nomi propri di persona (Giulio) e di luogo (Italia);
• gli si usa in tutti gli altri casi: coniglio, figlie, sogliola, famiglia, Marsiglia.
I gruppi mp / mb, scie / sce, cie / ce, gie / ge
Davanti a p e b si usa sempre la m, mai la n: bambino, ambizione, impero, lampada.
Fanno eccezione i composti di bene: benpensante, benparlante.
Per scrivere correttamente le parole con scie e sce, ricorda che:
• scie si usa solo in scienza, coscienza e nei loro derivati (scienziato, incosciente, coscienzioso) e nelle parole usciere e scie (plurale di scia);
• sce si usa in tutti gli altri casi: scena, ascensore, discendere, scelta, conoscenza…
Ce e ge si usano nel plurale dei nomi che hanno una consonante prima della c o della g: provincia –province, frangia – frange.
Cie e gie si usano:
• nel plurale dei nomi che hanno una vocale prima della c o della g (acacia – acacie, valigia – valigie) o la -i accentata (farmacìa – farmacìe, bugìa – bugìe);
• nelle parole cielo, cieco, pasticciere, specie, società, sufficienza, igiene, effigie.
Per scrivere correttamente
attenzione a particolari gruppi di lettere ni genio, niente gni compagnìa, noi sogniamo, che voi guadagniate gn agnello li lievito, rosolìa, allievo, Giulio, Italia gli famiglia mb bambino mp campanella np benpensante scie scienza, scientifico sce ascensore ce facce ge frange cie camicie, farmacìe, cielo gie valigie, bugìe cu scuola, acuto qu questo ccu accurato cqu acqua qqu soqquadro
F ACCIO
I gruppi cu / qu
1 Sottolineate l’alternativa corretta, come nell’esempio.
1. aquisto / acquisto
2. arquato / arcuato
3. soqquadro / soccuadro
4. licuidare / liquidare
5. acquatico / aquatico
6. secuenza / sequenza
2 Completa le parole con c o q.
1. a ............ uilone
2. uoco
3. e uino
4. con uista
5. a ............ ume
6. uestura
7. liquore / licuore
8. naqquero / nacquero
9. cospiquo / cospicuo
10. scuola / squola
11. acquilone / aquilone
12. ecuivalente / equivalente
7. s ............ uoiare
8. uando
9. batti uore
10. dopos uola
11. eva ............ uazione
12. ruba uori
13. cir ............ uito
14. e uitazione
15. malin uore
16. al uni
17. li ............ uido
18. os uro Esercizi autocorrettivi
1. Gruppi di lettere problematici
3 Completa le frasi con ccu, cqu o qqu.
1. Fu a sato di aver usato banconote false per l’a sto di un tablet di ultima generazione. 2. La torta preparata a ratamente dallo zio faceva venire l’a ................................... olina in bocca! 3. La folaga e il germano reale sono uccelli a .................................... atici.
4. Da quando è in Italia, Mohamed ha a isito un’ottima padronanza della lingua.
5. In cucina conserviamo un ta ino con le ricette di famiglia. 6. Fabio, per cercare il passaporto, ha messo a so adro tutti i cassetti di casa sua. 7. I volontari e le volontarie del canile a ............................................. discono i cani randagi del quartiere e si o ....................................... pano delle loro necessità. 8. I fertilizzanti chimici possono contaminare in modo irreversibile le falde a fere. 9. Il grande artista e scienziato Leonardo na e a Vinci nel 1452.
I gruppi ni / gn / gni e li / gli
4 Completate le parole inserendo ni, gn o gni, come nell’esempio.
1. scrutinio
2. opi one
3. dise ....................... amo
4. comu one
5. ge o
6. pa ere
5 Completa le parole inserendo gli o li.
1. cavi ................... a
2. petro era
3. squadri a
4. vermi o
5. gioco ................... ere
6. sma atura
7. lu o
8. o o
6 Correggi le parole errate.
1. migliardario
2. Giugliana
3. paliaccio ........................................
4. vagliare
5. soliola
6. consilio
5. umigliato
7. co ome
8. ba ato
9. so ....................... o
10. i oto
11. cer era
12. vi eto
9. vigi ................... a
10. umi azione
11. a o
12. abba ante
8. Giulio ...............................................
9. miliorare
10. milione
13. ma ................... one
14. mobi o
15. ita ano
16. baga o
11. fogliame
12. miglio
13. Marsilia ...........................................
14. abbaliava
15. paglia
7 PRODUZIONE Correggi gli errori. Poi, sul quaderno, scrivi una frase per ogni parola, se necessario aiutandoti con il dizionario.
1. bisognio
2. impeniava
3. conseniato .......................................................................
4. timognere
5. cognuge
6. ogniuno
7. riugnione
8. convegnente ...................................................................
9. igniorante
10. bagniando
autocorrettivi
F ACCIO
I gruppi mp / mb, scie / sce, cie / ce, gie / ge
8 Completate le parole con mp o mb, come nell’esempio.
1. i mpatto
2. i ianchini
3. la ada
4. i .......................... ranato
5. te o
6. po iere
7. co .......................... ilare
8. ava raccio
9. i egno
10. i .......................... evibile
11. co inazione
12. ca ane
9 PRODUZIONE Correggi gli errori. Poi, sul quaderno, scrivi una frase per ogni parola, se necessario aiutandoti con il dizionario.
1. inperatore
2. conpagno
3. anbiente
4. lanpadario ..........................................................................
5. onbroso
10 Completa le parole inserendo sce o scie.
1. u re
2. na
3. di ........................... polo
4. fa tta
6. conbattente
7. bempensante
8. inbracciare
9. inporre ..................................................................................
10. tinbro
7. ndere
8. ................................. icco
9. a nsore
5. pe 6. lta
10. bi
11 Sottolinea l’alternativa corretta.
11. co nte
12. di ndere
13. ............................ ntifico
14. inco nza
15. convale nza
16. mi la
17. o no
18. di ................................ sa 19. ma lla
20. a
1. Quattro attrici fecero il loro ingresso sulla sciena / scena. 2. Gli asceti / ascieti conducono una vita solitaria. 3. Tra le anche e le ginocchia si trovano le coscie / cosce. 4. Quanto è fastidioso questo moscierino / moscerino! 5. Alla nostra auto sono state messe le ganasce / ganascie perché si trovava in sosta vietata. 6. La conoscienza / conoscenza della grammatica si acquisisce con il tempo. 7. Per lo spettacolo di fine anno ci esibiremo su un vero palcoscienico / palcoscenico! 8. I miei nonni hanno uno sciendiletto / scendiletto nella loro camera. 9. I pirati irruppero a bordo del vascello / vasciello e rubarono il tesoro. 10. Il ramoscello / ramosciello di ulivo è simbolo di pace. 11. La scienografia / scenografia del film era curata nei minimi dettagli. 12. La bandiera degli Stati Uniti d’America è a stelle e strisce / striscie.
12 Completa le parole con ce, cie, ge o gie.
1. a .................................. to 2. farma .............................
3. provin
4. gri
5. indi .................... stione 6. bilan ............................... 7. effi ........................... nte 8. mar 9. i ne 10. grattu ............................. 11. .................................. lato 12. rinun .............................. 13. bu 14. fran
16. quer ................................
17. lan ...................................
18. vali
19. effi
15. cro .............................. ra
20. suffi ......................... nte
1. Gruppi di lettere problematici
13 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. Agnese e Valeria sono socie / soce di una agenzia / agienzia di comunicazione famosa per la sua efficienza / efficenza e affidabilità. 2. Le farmacie / farmace vendono anche prodotti per l’igiene / igene personale. 3. La superfice / superficie del pavimento era rovinata da macchie grige / grigie. 4. Alcune spiagge / spiaggie in Italia sono selvagge / selvaggie e incontaminate. 5. Quando lavora, la dottoressa
Kaur porta il camice / camicie, mentre per uscire ama indossare le camicie / camice. 6. Gli antichi Romani combattevano con lancie / lance e freccie / frecce, che venivano scagliate dagli arcieri / arceri.
14 LESSICO Trova la parola che corrisponde alla definizione, poi trasformala al plurale.
1. Ha i bottoni e il colletto: .............................................................. ........................................................................
2. In campeggio fa luce:
3. Il cane la usa per dormire:
4. Per tirarla serve l’arco: .............................................................. ........................................................................
5. Acqua che cade dalle nuvole:
Esercizi di riepilogo
15 INVALSI Quale parola risponde alla definizione: «parte della grammatica che si occupa della corretta scrittura della parola di una lingua»?
A ortografia B calligrafia C epigrafia D fonografia
16 Completa le parole con mp, mb, li, gli, ni o gn.
1. co ........................ erare
2. i ezione
3. pu ese
4. prigio ......................... a
7. te orale
8. so atore
9. riposti ........................ o
10. i ressione
5. U erto 6. petro .......................... o
17 Sottolinea l’alternativa corretta.
11. colo ............................. a
12. e orio
13. inge o
14. co .......................... asso
15. a iguo
16. o ............................. uno
17. Euge a
18. imbro o
19. i ......................... revisto
20. matti ero
1. La provegnenza / provenienza di questo pacco è ignota / igniota. 2. Il cogniato / cognato di mia figlia / filia si chiama Togno / Tonio ed è caliaritano / cagliaritano. 3. Il ragiogniere / ragioniere firmò l’assegnio / assegno. 4. Prima di versare l’impasto, bisogna inburrare / imburrare la telia / teglia 5. Il nostro cagnolino vuole senpre / sempre stare in compagna / compagnia. 6. L’unione / ugnione fa la forza.
18 Completa le frasi.
1. Il nonno ha accompa ato i nipoti a s ola. 2. Sulla copertina del mio .................... aderno di .............................. nze ho scritto il mio nome e co..................ome. 3. .................... esto condomi ...................... o ospita .................... attro appartamenti per o .................... i piano. 4. I miei genitori hanno ammobi ato l’appartamento con un arredo acco ente. 5. ntinaia di persone erano in Piazza del Ca o in occasione del pa o. 6. ando vado al mare, passo tutto il te ....................... o a fare il ba .......................o. 7. La leg ....................... proibi ........................ di in inare le a ue dei fiumi.
2. Le doppie e la h
La prima lezione di lettere
Come puoi vedere, una delle due parole evidenziate nella vignetta ha una consonante doppia (ovvero), l’altra no (lezione).
Tu sai usare correttamente le doppie? Sottolinea le parole dell’elenco scritte in maniera errata:
potabbile – nemmeno – davero – raggione – incredibile – oppure – grazzie – suvia
Osserva la vignetta: le doppie tirano un brutto scherzo ad Alice, quale?
Divertiti a togliere tutte le doppie dallo scioglilingua di Alice: hai ottenuto anche parole di senso compiuto? Quali?
Nella vignetta trovi due parole evidenziate, hanno e anno. Conosci altre parole che si distinguono solo grazie alla h?
A proposito, che cosa significa non capire un’acca? A cosa si deve, secondo te, il significato di questa espressione?
L’uso delle consonanti doppie
In italiano tutte le consonanti, tranne la h, si possono raddoppiare, ma solo se si trovano tra due vocali (lettere, Salvucci) o tra una vocale e la consonante l o r (agglomerato, affresco). Per usare correttamente le consonanti doppie, segui queste indicazioni.
Non si raddoppiano mai:
• la b davanti al gruppo -ile: abile, mobiletto, credibile;
• la g davanti al gruppo -ione: prigione, ragionevole;
• la z davanti ai gruppi -ia, -ie, -io: pulizia, grazie, spazio.
Si raddoppia la consonante iniziale della seconda parola nelle parole composte con:
• contra (contrabbando), sopra (soprattutto), sovra (sovrapporre);
• a (aggiungere), da (davvero), fra (frapporre), su (supporre);
• e (eppure), o (oppure), né (nemmeno), se (seppure);
• così (cosiddetto), più (piuttosto).
Usare correttamente le doppie permette anche di distinguere due parole dal significato completamente diverso: pala – palla, polo – pollo
L’uso della h
La h è l’unica consonante che non si può raddoppiare, perché non ha un suono proprio (si dice infatti che è «muta»).
La h è comunque molto importante perché indica il suono duro nei gruppi che, chi, ghe, ghi e si usa per trascrivere alcune parole straniere (hobby, hotel) o di origine latina (habitat).
Inoltre la h si usa:
• in quattro voci dell’indicativo presente del verbo avere (ho, hai, ha, hanno);
• nelle esclamazioni (ah, oh, ahi, ohi, ehm).
In diversi casi, la h permette di distinguere parole che hanno lo stesso suono, ma significato diverso (parole omofone). Osserva la tabella:
ho (voce del verbo avere) o (congiunzione) oh (esclamazione)
Ho un cane. Vuoi la pizza o la pasta? Oh, che bello! hai (voce del verbo avere) ai (preposizione articolata) ahi (esclamazione)
Hai molti amici. Andiamo ai giardinetti? Ahi, che dolore! ha (voce del verbo avere) a (preposizione semplice) ah (esclamazione)
Alice ha due sorelle. Sono a casa. Ah, che sbadato! hanno (voce del verbo avere) anno (nome)
Kevin e Ahmed hanno fame. Sarà un bellissimo anno.
Per scrivere correttamente
attenzione a consonanti doppie
in alcune mai nelle parole con
parole composte ovvero, contraddire, suvvia, cosiddetto
b + -ile abile
g + -ione prigione z + -ia, -ie, -io pulizia, grazie, spazio
lettera h
verbo avere ho, hai, ha, hanno esclamazioni oh, ahi, ah
che, chi, ghe, ghi foche, chimica, righello, laghi
parole straniere hobby, hotel parole latine habitat
L’uso delle consonanti doppie
1 Per ogni coppia di parole sottolineate quella corretta, come nell’esempio.
1. sopratutto / soprattutto
2. arieggiare / ariegiare
3. fraporre / frapporre
4. staggione / stagione
5. stabbilità / stabilità
6. palpabbile / palpabile
7. ragione / raggione
8. scorrazzare / scorazzare
9. aggitato / agitato
10. soprafatto / sopraffatto
2 INVALSI Perché scrivere «raggionevole» e «organizzazzione» è sbagliato?
A Perché la g non si raddoppia davanti al gruppo -ione, la z davanti al gruppo -io.
B Perché la g e la z non si raddoppiano mai.
C Perché la g e la z si raddoppiano solo davanti al gruppo -ile.
D Non è affatto sbagliato: si scrivono proprio così.
3 Questa favola di Fedro è stata trascritta con diversi errori. Evidenziali nel testo e riscrivi le parole in modo corretto.
La rana e il bue
Una volta una rana vide un bue in un prato. Pressa dall’invidia per quel’imponenza, prese a gonfiare la sua pele rugosa. Chiese poi ai suoi picolli se era diventata più grande del bue. Esi risposero di no. ........................................................................................................
Subbito riprese a gonfiarsi con maggiore sforzo e di nuovo chiese chi fose più grande. Queli risposero: «Il bue». Sdegnatta, volendo gonfiarsi sempre più, ........................................................................................................ scopiò e morì. Quando gli uomini piccoli vogliono immitare i grandi, finiscono male.
adatt. da Fedro, Animalinellefavolediieriedioggi, Giunti-Marzocco
4 LESSICO PRODUZIONE Nelle seguenti coppie di parole sottolinea quella corretta. Poi, sul quaderno, scrivi una frase per ogni parola, se necessario aiutandoti con il dizionario.
1. fraposto / frapposto
2. inabile / inabbile
3. origginale / originale
4. ozioso / ozzioso
5. lezzione / lezione
L’uso della h
6. contabile / contabbile
7. nubile / nubbile
8. dimesso / dimmesso
9. suddiviso / sudiviso
10. ragionato / raggionato
11. emozione / emozzione
12. siffatto / sifatto
13. polizzia / polizia
14. potabile / potabbile
15. aggiunto / agiunto
5 Sottolineate l’alternativa corretta, come nell’esempio.
1. Quali città hai / ai visitato in vacanza? 2. Per uscire devo chiedere il permesso ai / hai miei genitori.
3. I gemelli anno / hanno invitato tutta la classe alla loro festa di compleanno. 4. L’anno / hanno scorso ci siamo trasferiti in una nuova città. 5. Quando ho / o freddo indosso una giacca pesante. 6. Sai se domani il professore spiega o / ho interroga? 7. Un arcobaleno a / ha colorato il cielo dopo il temporale.
6 Completa le frasi con ha, ah, ho, oh, hai o ahi.
1. Cosa ti detto quando lo incontrato? 2. che dispiacere!
3. Non mi ancora restituito il libro. 4. In pizzeria ordinato una pizza margherita. 5. Non capito cosa mi chiesto. 6. Giacomo dodici anni, sua sorella ne .......................... tre di meno. 7. .........................., che fatica! .......................... portato da solo tutti gli scatoloni fino all’ultimo piano. 8. Non nulla da rimproverarmi. 9. , male al piede destro!
7 INVALSI Quale frase non contiene errori nell’uso dell’h?
A Le college della mamma sono state invitate a cena.
B O dato questo libro a tuo fratello.
C Che belle rose hai raccolto in giardino!
D Marisa a apparecchiato la tavola con cucciai d’argento.
3. La sillaba e l’a capo
Per l’entusiasmo, Alice pronuncia la parola palestra sillaba per sillaba.
Quale delle seguenti altre parole della vignetta è composta dallo stesso numero di sillabe?
allora – pallavolo – no – dire
Nella vignetta c’è anche una parola di ben cinque sillabe! Trovala e scrivila qui sotto, provando a dividerla in sillabe:
Alice ha tentato di rispondere alla professoressa, ma ha invertito le vocali di due sillabe adiacenti: quali sono queste due sillabe?
Qui sotto trovi alcune parole prese dalla vignetta, ma con le sillabe mescolate. Prova a rimetterle in ordine.
di-in-zio: zio-ser-vi: ca-ne-du-zio-e: ...........................................................
In tutte queste parole c’è una sillaba in cui compare lo stesso dittongo: quale?
La sillaba
La sillaba è un’unità sonora che viene pronunciata con un’unica emissione di voce e che contiene almeno una vocale.
Una sillaba può essere costituita da:
• una sola vocale: a-ria, po-e-ma;
• un dittongo: au-la, uo-vo;
• un trittongo: a-iuo-la;
• una o più vocali insieme a una o più consonanti: schiaf-fo, ar-ti-glio.
Quante sillabe può avere una parola?
Una, due, tre o anche di più. In base a quante sillabe contengono, le parole sono dette:
• monosillabe (una sola sillaba): in, per, do, la;
• bisillabe (due sillabe): co-me, pia-ce, chia-ma, no-ia;
• trisillabe (tre sillabe): re-go-le, fi-si-ca, al-me-no;
• polisillabe (quattro o più sillabe): pre-fe-ri-ta, e-du-ca-zio-ne
La divisione in sillabe
Ecco alcune regole per dividere le parole in sillabe e andare a capo correttamente (ricorda che quando spezzi le parole per andare a capo non puoi separare le lettere di una stessa sillaba!).
Fanno parte della stessa sillaba:
• le vocali e i dittonghi all’inizio di parola quando dopo c’è una sola consonante: A-li-ce, au-to-mo-bi-le;
• i dittonghi e i trittonghi: cau-sa, in-di-zio, nien-te, cam-biai;
• la consonante + la vocale, il dittongo o il trittongo da cui è seguita: co-piai, ci-lie-gi-na;
• i digrammi e i trigrammi: chia-ma-to, i-gno-ran-za, o-ri-glia-re, a-sciu-ga-ma-no;
• la s + una o due consonanti: pa-sta, pa-le-stra;
• i gruppi di consonanti formati da b, c, f, g, p, t, v + l o r, come in A-bruz-zo, de-mo-cra-zi-a, A-fri-ca, e-mo-glo-bi-na, ca-pra, a-tlan-te, so-vra-no.
Fanno parte di sillabe diverse:
• le vocali di uno iato: pa-e-se, le-o-ne;
• le doppie: bat-tu-ta, pal-la-vo-lo, nem-me-no, es-se-re;
• la c e la q del gruppo cq: ac-qua, ac-quisto;
• i gruppi formati da due consonanti diverse che non possono stare all’inizio di parola: for-za, tan-to, col-pa, tem-po, op-zio-ne, mag-ma (in italiano non esistono parole che iniziano con rz, nt, lp, mp, pz, gm, quindi i gruppi di questo tipo vanno divisi tra due sillabe diverse).
Quando devi andare a capo, non lasciare un apostrofo a fine riga (sull’-albero), ma dividi la parola apostrofata (sul-l’albero) o la parola successiva (sull’al-bero).
unità di suono sono
formate da
dittonghi cau-sa trittonghi co-piai
Le sillabe
stessa sillaba
si individuano secondo regole precise
sillabe diverse
digrammi i-gno-ran-za trigrammi o-ri-glia-re almeno una vocale A-li-ce iati pa-e-se gruppi di consonanti che non possono stare a inizio parola for-za, tan-to doppie pal-la gruppo cq ac-qua Esercizi autocorrettivi
gruppi di consonanti pa-sta, A-fri-ca, ca-pra, so-vra-no
La sillaba
1 Riordinate i gruppi di sillabe così da ottenere parole di senso compiuto, come nell’esempio.
tavola
1. la-vo-ta .........................
2. zio-na-ne
3. a-no-bi-ta
4. tà-ri-ca .........................
5. der-qua-no
6. o-si-a
7. ta-bat-cia .........................
8. cal-to-re-cia
9. te-pon
2 Unisci una sillaba della colonna di sinistra con una sillaba della colonna di destra così da ottenere quattro parole di senso compiuto per ogni gruppo.
1. a lo or mo sal glio col to
2. cuo bro pon io gua te li re
3. om a sco no tre bra bo glio
3 LESSICO Inverti l’ordine delle sillabe così da ottenere parole di senso compiuto.
1. sole .........................
2. lame
3. scava
4. doni .........................
5. vista .........................
6. nasce
7. pera
8. mali ........................
9. lime .........................
10. mora
11. rase
12. nano ........................
La divisione in sillabe
4 Correggete la divisione in sillabe delle seguenti parole, come nell’esempio.
1. pi-a-nis-ta ...........................................................................
pia-ni-sta
2. sci-ac-qua-re .....................................................................
3. co-nquis-ta-re
4. pa-lest-ra
5. co-nos-ce-nza ...................................................................
6. flu-i-do
7. gra-nde-zza .......................................................................
8. a-ndam-mo .......................................................................
9. a-mmi-ra-re
10. soa-ve
11. b-ri-ga-nte ..........................................................................
12. dr-o-me-da-ri-o
5 INVALSI Qual è l’esatta divisione in sillabe della parola cambiai?
A cam-bi-ai, perché -ai è un dittongo e costituisce una sillaba a sé.
B ca-mbiai, perché due consonanti vicine non vanno mai divise.
C camb-iai, perché -iai è un trittongo e costituisce sillaba a sé.
D cam-biai, perché la consonante b forma una sillaba con il trittongo -iai.
6 Dividi in sillabe le seguenti parole.
1. ospedale
2. accompagnato
3. ammirazione
4. trasparire ............................................................................
5. assolto
6. ottobre
8. astro
7. acquario
9. circondare
10. lucidità .................................................................................
11. brivido
12. inginocchiarsi
7 Dividi le parole in sillabe, quando è possibile. Poi, tra parentesi, scrivi M se la parola è monosillaba, B se è bisillaba, T se è trisillaba, P se è polisillaba.
1. eventualmente ( )
2. ma ( )
3. virtù ....................................................................... (............)
4. re ( )
5. paese ( )
6. domani ( )
7. quando ................................................................. (............)
8. amico ( )
9. regola ( )
10. disposizione ( )
11. trasferimento ( )
12. partirò .................................................................. (............)
13. fratello ( )
14. tuono ( )
15. scrittura ( )
16. tra ........................................................................... (............)
17. serenamente ( )
18. vedevamo ( )
8 A coppie, provate a risolvere il rebus. Suggerimento: dovrete ottenere una parola formata
L’epica, un inizio difficile
In alcune parole della nuvoletta della prof di italiano sono evidenziate le sillabe su cui «cade l’accento» (cioè che vengono pronunciate con maggiore forza).
Per la precisione, l’accento cade sulle vocali di queste sillabe: verificalo ascoltando l’audio del libro digitale.
Adesso individua nelle seguenti parole pronunciate da Ahmed le sillabe su cui cade l’accento. Sottolinea anche la vocale accentata.
maestra – parlato – scuola – primaria –epica – studiano
In alcune parole della vignetta trovi evidenziate le vocali su cui è segnato l’accento: è sempre uguale in tutte le vocali?
Individua nella vignetta le e accentate e pronuncia le parole che le contengono (verifica la pronuncia corretta sul libro digitale).
Secondo te in questi casi qual è la diversa funzione dei due segni d’accento?
L’accento tonico
L’accento tonico è l’innalzamento del tono della voce su una sillaba della parola. Questa sillaba è detta tonica, mentre le altre, non accentate, si definiscono atone: sillaba atona sillaba tonica sillaba atona
fa-re-mo
Esistono anche parole monosillabe atone, prive di accento proprio, che nella pronuncia si «appoggiano» o alla parola che le segue (proclitiche) o alla parola che le precede (enclitiche). In particolare:
• gli articoli e le preposizioni sono parole proclitiche: la maestra, in epica;
• le particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi, ne possono essere proclitiche (si vende, ci andiamo) o enclitiche (vendesi, andiamoci: come vedi, in questo caso si scrivono unite alla parola precedente).
Su quale sillaba cade l’accento?
Spesso sulla penultima, ma non sempre. Le parole, infatti, possono essere:
• tronche (accento sull’ultima sillaba): no-vi-tà, get-tò;
• piane (accento sulla penultima sillaba): pri-mà-ria, re-ci-tà-to, do-ló-ri;
• sdrucciole (accento sulla terzultima sillaba): è-pi-ca, stù-dia-no, dif-fì-ci-li;
• bisdrucciole (accento sulla quartultima sillaba): mià-go-la-no, te-lè-fo-na-mi.
L’accento grafico
Quando scriviamo, su alcune parole indichiamo l’accento, che perciò si dice grafico («scritto»).
L’accento grafico è obbligatorio:
• sulle parole tronche di due o più sillabe: comò, trentatré, viceré, lealtà, lassù;
• sui monosillabi con due vocali: già, ciò, più; fanno eccezione qui e qua;
• su alcuni monosillabi per distinguerli da altri che hanno un significato diverso:
dà (verbo dare) da (preposizione) ché (poiché) che (pron. e cong.)
Chi mi dà una mano? Da dove vieni? Esco, ché è tardi. Che hai detto?
dì (giorno) di (preposizione) né (congiunzione) ne (pronome)
Buon dì! Ho voglia di gelato. Né carne né pesce. Ne vuoi un po’?
è (verbo essere) e (congiunzione) sé (pronome) se (congiunzione)
Sara è una ragazza. Hai carta e penna? Pensava tra sé e sé. Dillo se lo sai.
là (avverbio) la (articolo e pronome) sì (avverbio) si (pronome)
Andiamo là. La vuoi la pizza? Ho detto di sì. Si spaventò.
lì (avverbio) li (pronome) tè (nome) te (pronome)
Sei lì? Li conosco. Bevo il tè. Te l’ho detto.
Come vedi, l’accento grafico può essere:
• grave (`): si usa sulle vocali a, i, u (dà, dì, più) e sulle vocali e, o quando hanno suono aperto (è, ciò);
• acuto (´): si usa sulle vocali e, o quando hanno suono chiuso (né).
L’accento tonico (rafforzamento del tono della voce)
cade su può essere
una sillaba di ogni parola
monosillabi atoni mi, ti, il, la, di, a tranne nei
indicato nelle parole scritte (accento grafico)
è obbligatorio in può essere
parole tronche con più sillabe comò
alcuni monosillabi dì, è, sì, nè
acuto perché grave novità, tè
L’accento tonico
1 Segnate l’accento tonico sulle parole elencate e classificatele nella tabella dividendole in tronche, piane, sdrucciole e bisdrucciole, come nell’esempio. dànza – marina – tesoro – garzone – reazione – maestrale – andò – frangia – lievita – girasole – sillaba – bambino – diventano – amaca – segheria – Africa – lucido – liberare – ossigeno – possibile – pampino –verifica – angolo – libertà – ricordatevelo
2 Sottolinea le parole proclitiche e cerchia le enclitiche. 1. Me ne andrò domani. 2. Vacci subito, ti aspettano. 3. Ve lo racconterò quando ci rivedremo. 4. Vestiti con eleganza e cura il tuo aspetto. 5. Non te lo far ripetere, mangialo tutto! 6. Fermatevi, mangeremo un piatto di spaghetti insieme. 7. Ti cercavano; presentati in orario!
3 INVALSI Quale dei seguenti gruppi contiene una parola tronca, una piana e una bisdrucciola?
A gatto, patata, città
B telefonami, dirò, libro
C comunicamelo, dolore, pero
D tavolo, dà, povero
L’accento grafico
4 In questo elenco di parole sono stati dimenticati alcuni accenti. Segnateli voi, come nell’esempio.
gioventu – giu – settembre – correra – stanza – mai – percio – va – lunedi – verra – silenzio – fa – quassu –puo – Peru – tardi – sta – caffe – me – ventitre – su – finche
5 Inserisci nelle frasi il monosillabo corretto fra i due proposti tra parentesi.
1. Sauro non ha telefonato (né / ne) ieri (né / ne) oggi. 2. Alla nonna non piace il caffè, beve solo (tè / te) .......................... 3. Venite subito (quì / qui) ........................., ho bisogno di voi. 4. Laura è sicura e autonoma, vuole fare tutto da (sé / se) . 5. Sposta questa sedia, mettila (la / là) vicino alla cassapanca. 6. La professoressa (da / dà) i compiti dopo ogni lezione. 7. (Si / Sì) grazie, ne mangerei volentieri un’altra fetta. 8. La dottoressa gli ha prescritto mezz’ora di camminata due volte al (di / dì) ..........................
6 Completa le frasi con li o lì, la o là, da o dà, di o dì, si o sì.
1. Per il mio compleanno ho preparato dei dolcetti e ho portati in classe. 2. spiaggia non va inquinata con i nostri rifiuti. 3. La professoressa musica ha organizzato un corso di improvvisazione. 4. Il treno parte Bari e arriva a Pescara. 5. Anna ci aspetta ........................., in fondo alla strada. 6. Ho lasciato un biglietto ......................... sul tavolo. 7. Leopardi scrisse una poesia intitolata La sera del di festa. 8. Valentina ogni mattina un biscotto al suo cane. 9. Samira rispose con convinzione dicendo « !». 10. Il gatto riposava all’ombra della quercia.
7 Completa le frasi con che o ché, ne o né, e o è, se o sé, te o tè.
1. Per ........................ farei qualsiasi cosa! 2. Ho sentito dire che ci sarà uno sciopero dei mezzi: tu ........................ sai qualcosa? 3. Il commesso chiese alla cliente ........................ aveva bisogno di una busta. 4. In Inghilterra è tradizione bere il alle cinque. 5. Ahmed è un ragazzo molto sicuro di . 6. La titolare dell’azienda ha annunciato verrà assunta una nuova responsabile. 7. D’estate Sonia non va ........................ al mare ........................ in montagna: preferisce restare in città. 8. Hai visto l’ultimo episodio della serie? Che ne pare? 9. Forza, sbrigati, si sta facendo tardi! 10. La Sicilia la Sardegna sono due tra le isole più grandi del Mediterraneo.
8 PRODUZIONE Componi sul quaderno un breve testo che contenga i seguenti monosillabi. dì – è – là – né – sé
F ACCIO
9 Nelle seguenti frasi ci sono degli errori nell’uso dell’accento grafico. Riscrivile in forma corretta.
1. Andro in citta domani mattina.
2. Gli disse di venire quì ma non sì mosse.
3. Non mi piace ne la marmellata, ne la cioccolata. ...................................................................................................................................................................................................................
4. Non bere piu tè con troppo zucchero perche ti fa male.
5. Li ho incontrati in piazza è sono rimasto li con loro a parlare.
6. Se ne penti amaramente perche non lo aveva portato con se.
7. Dà un po’ di tempo il mio cane Tom non mi da retta.
8. Se né stette buono per tutto il di.
9. Si, ti accontentero, ma esci subito di qui.
10. «Ti ricordi di mè?» «Si, sei il ragazzo che abitava nella casa in fondo al vicolo».
11. Lassu in soffitta ho trovato dei vecchi giornalini.
10 Nel seguente brano, tratto da un articolo di giornale, sottolinea le parole in cui compare l’accento grafico, poi classificale nella tabella.
Lunedì è stato pubblicato il nuovo rapporto di sintesi dell’IntergovernmentalPanelonClimateChange (IPCC) dell’ONU, il principale organismo scientifico internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici. Il documento non presenta novità rispetto alle analisi già diffuse, ma è molto importante perché riassume migliaia di pagine di ricerche in un formato più fruibile, fondamentale per i governi che devono concordare e adottare nuove politiche per mitigare gli effetti del riscaldamento globale. La nuova sintesi come per i precedenti rapporti è alquanto netta: senza iniziative rapide e molto costose, i danni causati al pianeta dalle attività umane saranno in gran parte irreversibili e avranno enormi conseguenze. Secondo gli autori del documento, agendo molto in fretta e con misure drastiche c’è ancora tempo per evitare gli esiti più catastrofici. «La finestra di opportunità per garantire un futuro vivibile e sostenibile per tutti si sta rapidamente chiudendo», ricorda comunque il rapporto.
da ilpost.it, 20 marzo 2023
Parole con due o più sillabe Monosillabi
L’uso facoltativo dell’accento grafico
– Il poeta dell’Iliade si chiama forse come un osso del braccio? – No! Il poeta si chiama Omèro, l’osso invece si chiama òmero!
Osserva nel dialogo le parole Omèro e òmero: perché abbiamo indicato i segni di accento?
Come sai, l’accento grafico è obbligatorio solo nelle parole tronche che hanno due o più sillabe (comò, trentatré), nei monosillabi con due vocali (più, già) e in alcuni monosillabi per non confonderli con altri (né, dà). La parola omero non fa parte di nessuno di questi gruppi. Delle volte, però, l’accento grafico può essere segnato per distinguere le parole omografe, che si scrivono con le stesse lettere ma hanno un significato diverso a seconda della sillaba su cui cade l’accento. Ecco perché abbiamo scritto Omèro e òmero: grazie all’accento grafico, le due parole si distinguono più facilmente. Altri esempi di parole omografe su cui, in base al contesto in cui vengono usate, si può scegliere di segnare o no l’accento grafico, sono:
càpitano (voce del verbo capitare) capitàno (nome)
Gli errori càpitano. Il capitàno guida la nave. lèggere (verbo) leggère (aggettivo)
Mi piace lèggere.
Le piume sono leggère. prìncipi (figli del re e della regina) princìpi (fondamenti)
I prìncipi ereditano il regno. La scienza segue i suoi princìpi.
Come si fa a sapere dove cade l’accento?
Consultando il dizionario! Per ogni parola, infatti, il dizionario indica l’accento tonico, come nell’esempio accanto.
Sapere dove cade l’accento è fondamentale nel caso delle parole omografe, per stabilire il significato corretto. Per esempio, prova a cercare sul dizionario la parola formica: indica soltanto l’insetto o, cambiando l’accento, cambia anche il significato?
ESERCIZI
1 LESSICO Segna l’accento tonico sulle parole sottolineate.
1. Alice ha seguito un corso di teatro. 2. Il seguito del film sarà trasmesso venerdì. 3. La nonna ricama delle tendine di pizzo. 4. Cadendo si è strappato il tendine 5. L’investigatore ha intuito chi era il colpevole. 6. Ha un grande intuito. 7. Impari facilmente le poesie? 8. Fra i due la lotta era impari.
2 LESSICO PRODUZIONE Sottolinea la parola adatta al significato di ciascuna frase. Poi, sul quaderno, scrivi una frase per ogni parola che non hai scelto.
1. Angelo e Piero si pèrdono / perdόno d’animo facilmente. 2. Siamo in balìa / bàlia degli eventi. 3. Dario cerca sempre di tenére / tènere testa a chiunque! 4. Non so ancóra / àncora dove trascorrerò le vacanze. 5. Gli atleti affronteranno un circùito / circuìto di 8 chilometri con un dislivello di 700 metri.
e il troncamento
Un’arancia a ricreazione
Individua nella vignetta e trascrivi qui sotto le coppie di parole separate da un apostrofo.
Sapresti spiegare perché in questi casi si usa l’apostrofo?
Nella vignetta trovi evidenziata una parola, bel, che è una forma accorciata di
Conosci almeno un altro aggettivo che ha due forme, una più breve e una più lunga?
Adesso rileggi bene la vignetta: oltre a bel, c’è un’altra parola che è la forma accorciata di una parola più lunga: quale? (Un piccolo suggerimento: è un articolo e nella vignetta è presente più volte…)
L’elisione
L’elisione è la caduta della vocale finale non accentata di una parola. Questo fenomeno si verifica quando la parola successiva inzia per vocale o per h. L’elisione è segnalata dall’apostrofo.
L’elisione è obbligatoria:
• con gli articoli lo, la e con le rispettive preposizioni articolate: l’occhio, l’anima, nell’albero, dell’acqua;
• con gli aggettivi bello (bell’esempio) santo e santa (sant’Elia, sant’Anna), quello e quella (quell’anno, quell’isola);
• con ci + i verbi essere ed entrare: c’era, c’entrava;
• davanti alle cifre che, trascritte in lettere, iniziano per vocale: l’8 marzo, l’11 settembre;
• in espressioni come senz’altro, quand’ecco, tutt’al più, a quattr’occhi, sott’occhio, mezz’ora, pover’uomo, buon’anima, d’altronde, d’ora in poi, d’altra parte, fin d’ora, fin d’allora, d’altro canto.
L’elisione è vietata:
• con la preposizione da (da amare), tranne nelle espressioni con d’ indicate sopra (d’altronde ecc.);
• davanti alle parole che iniziano con ia, ie, io, iu: lo iato, quella iena;
• con ci + le parole che iniziano per a, o, u (ci aiuterà, ci offrì, ci unisce) e le forme ho, hai, ha, hanno del verbo avere (ci ha invitato);
• con i pronomi li e le: li aspetto, le inviterò;
• con l’articolo le e l’aggettivo quelle: le aquile, quelle aquile;
• con l’articolo uno, perché davanti alle parole che iniziano per vocale o per h si usa la sua forma tronca un: un amico, un hotel.
Il troncamento
Il troncamento è la caduta della vocale o della sillaba finale nelle parole che terminano con una vocale non accentata. Questo fenomeno si può verificare indipendendentemente dalla lettera con cui inizia la parola successiva.
Il troncamento è obbligatorio:
• con l’articolo uno e con alcuno, nessuno, ciascuno: un armadio, alcun aiuto, nessun altro, ciascun ragazzo;
• con gli aggettivi bello, santo, quello + nomi che iniziano per consonante: bel libro, san Francesco, quel giorno;
• con l’aggettivo buono: buon anno, buon riposo; tranne davanti a parole che iniziano per s + consonante, gn, ps, z, x: uno scoiattolo, nessuno gnomo, quello psichiatra, bello zaino, santo Stefano
• con i nomi signore, professore, ingegnere, dottore, cavaliere, suora e frate seguiti da un nome proprio: il signor Carli, il professor Said, l’ingegner Totti, il dottor Pieri, il cavalier Pennisi, suor Amelia, fra Cristoforo;
• in espressioni come amor proprio, ben detto, fin qui, mal di testa, a fior di labbra.
Le parole che terminano con una vocale non accentata
possono perdere
vocale finale
vocale o sillaba finale
se seguite da se seguite da
parola che inizia per vocale o h
parola che inizia per vocale o consonante
richiede l’apostrofo l’occhio, bell’esempio, sant’Anna, quell’isola, c’era, l’11 settembre, d’altronde
non richiede l’apostrofo un armadio, nessun altro, ciascun ragazzo, bel libro, san Francesco, quel giorno, buon anno, signor Carli, ben detto elisione troncamento
F ACCIO
L’elisione
1 Nelle seguenti frasi mancano alcune elisioni: segnatele voi, come nell’esempio.
1. La unica volta che ti ho chiesto un favore non mi hai aiutato
2. Dov’è quello edificio che hanno restaurato? ..........................................................................................................................
3. Ho letto lo ultimo romanzo di quella scrittrice.
4. Cosa ci era nello armadio della altra stanza?
5. Sullo aereo ci erano molti turisti giapponesi.
6. Tra mezza ora saremo da te. ...........................................................................................................................................................
2 Inserisci lo, la, le o l’.
1. ........................ elefante
2. iuta
3. erba
4. ....................... aiuole
5. ........................ angurie
6. panca 7. ........................ onestà 8. angolo 9. casa 10. ....................... uva 11. ........................ imbuto 12.
........................ alba
errore
8 settembre
....................... evasore
........................ aziende
Calabria l’unica
3 Inserisci quella, quelle o quell’.
1. strega
2. allodole
3. ........................ alleanza
4. mano 5. antologia 6. epoche
uovo
unione
.................... interesse
operaio
.................... albero
orologio
13. invenzioni 14. ore 15. ................. anziano 16. iena
4 INVALSI In quale, tra le seguenti espressioni, l’elisione è obbligatoria?
A Li aspetterò in stazione.
B Ci hanno assalito delle iene!
Il troncamento
C Non senti anche tu un orribile olezzo?
D Quella estate è stata davvero caldissima.
5 Nelle seguenti frasi mancano alcuni troncamenti: segnateli voi, come nell’esempio.
1. Quello ragazzo ha il male di testa.
2. Che bello paesaggio!
Quel ragazzo, mal di testa.
3. Quello giorno a Bari si festeggiava il patrono, Santo Nicola.
4. Malik è davvero uno buono amico. ......................................................................................................................................
5. Purtroppo nessuno esercizio era svolto correttamente.
6. Il dottore Pasquali lavora come chirurgo in uno ospedale.
6 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. quel / quello sparviero
2. ciascun / ciascuno piede
3. nessun / nessun’ altro
4. signor / signore Anselmi
5. un / uno uovo
6. male / mal di pancia
7. buon / buono lavoro
8. quel / quello psicologo
7 Nelle seguenti frasi correggi gli errori.
9. alcuno / alcun uomo
10. buono / buon compleanno
11. bene / ben fatto
12. bel / bello zoo
1. Antonio è un’amico di mio fratello. 2. Un buono libro è un strumento perfetto per passare il tempo. 3. È stato visitato dallo dottore Colli. 4. Incontriamoci davanti a quello palazzo. 5. Che bel scherzo ti hanno fatto!
6. L’auto di mia madre non ha mai dato alcuno problema. 7. Quello progetto ha ricevuto uno premio.
Esercizio di riepilogo
8 Il seguente testo è stato riscritto con alcuni errori nell’uso delle elisioni e dei troncamenti: sottolinea gli errori e correggili.
La struttura del tempio greco rimase invariata per molti secoli, sempre rispettando criteri di armonia e simmetria dello insieme, nella costante ricerca di proporzioni ideali. Alcun’elementi che lo compongono hanno tuttavia subito variazioni significative. Nello tempo si andarono sviluppando tre stili (o ordini) architettonici, che presero il nome dai popoli che abitavano la Grecia: il dorico (introdotto dai Dori), usato a partire dallo VIII secolo a.C., l’ionico (caratteristico degli Ioni), sviluppatosi nel VI secolo a.C. nelle regioni della Asia Minore, e il corinzio, comparso nella città di Corinto alla fine del V secolo a.C. da C. Cristiani, Spazio Arte, Gruppo Editoriale Raffaello Parole corrette:
L’uso facoltativo dell’elisione e del troncamento
Non sempre l’elisione e il troncamento sono obbligatori o vietati: ci sono casi in cui il loro uso è facoltativo e, quindi, puoi scegliere se scrivere la parola per intero oppure senza l’ultima vocale o sillaba, in base al tuo gusto personale.
Attenzione, però: se scegli la forma accorciata e la parola successiva inizia per vocale, devi capire se si tratta di un’elisione o di un troncamento, perché nel primo caso dovrai inserire l’apostrofo, nel secondo no.
L’elisione è facoltativa:
• con gli aggettivi questo, questa: quest’anno / questo anno, quest’estate / questa estate;
• con l’articolo una: un’officina / una officina;
• con l’aggettivo bella: bell’idea / bella idea;
• con le particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi, ne: m’illuse / mi illuse, t’aspettai / ti aspettai, s’accorse / si accorse…;
• con la congiunzione anche + i pronomi io, egli: anch’io / anche io, anch’egli / anche egli;
• con i pronomi lo, la: l’alzò / lo alzò, l’osservò / la osservò;
• con la preposizione di: d’uscire / di uscire;
• con gli avverbi come, dove + il verbo essere: com’era / come era, dov’è / dove è
Il troncamento è facoltativo:
• con quale e tale davanti a consonante o vocale: qual / quale è, a tal / tale proposito;
• con ora e i suoi composti: or / ora dunque, ancor / ancora di più;
• con l’aggettivo grande: gran / grande frastuono.
Elisione o troncamento?
Quando si scrive può capitare di avere dubbi sull’uso dell’apostrofo: buon’anno o buon anno? buon’annata o buon annata?
Per non sbagliare, ecco un semplice ragionamento: se la parola senza la vocale finale può mantenere questa forma accorciata anche davanti a una parola che comincia per consonante, non ci vuole l’apostrofo, perché si tratta di un troncamento (attenzione: davanti a un nome o a un aggettivo il raffronto va fatto tra parole dello stesso genere, maschile o femminile).
Facciamo la prova con i nostri esempi: buon’anno o buon anno? possiamo dire buon lavoro (lavoro = nome maschile come anno) quindi la forma corretta è quella senza apostrofo buon’annata o buon annata? non possiamo dire buon stagione (stagione = nome femminile come annata) quindi la forma corretta è quella con l’apostrofo
Ora prova tu: scriveresti nessun elefante o nessun’elefante? Spiega il ragionamento che hai seguito per decidere.
Come sai, di norma il troncamento non vuole l’apostrofo. Ci sono però alcune eccezioni:
po’ = poco Dammi un po’ di succo. to’ = togli (= prendi) To’ il pallone! mo’ = modo A mo’ di esempio. be’ = bene Be’, continua tu! da’ = dai Da’ a Mario il suo zaino. sta’ = stai Sta’ zitto, ti prego. fa’ = fai Fa’ subito un salto. di’ = dici Di’ quello che sai.
Un’altra particolarità riguarda il troncamento di piede, che viene eccezionalmente segnato con l’accento: Achille piè veloce.
ESERCIZI
1 Le seguenti parole sono state scritte unite: riscrivile separandole e usando, quando è possibile, anche la forma senza elisione.
1. questinverno ...................................................................
2. daltronde
3. anchio
4. doveri
5. mannoio .............................................................................
6. vinganna ............................................................................
7. senzaltro
8. lascoltò
9. comè
10. nientaltro ...........................................................................
2 PRODUZIONE Scegli quattro parole dell’esercizio precedente e usale per comporre un breve testo sul quaderno (scegli la forma con l’elisione o quella senza, in base al tuo gusto personale).
3 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. Ti prego, sta’ / stà / sta fermo per cinque minuti! 2. Mi passeresti un pò / po’ / po d’acqua, per favore?
3. Fa’ / Fà / Fa come ti pare: io ti ho avvertito. 4. Alice, dà / da’ / da una mano al nonno se ne ha bisogno. 5. Un libro universitario contiene molte note a pie / pie’ / piè di pagina. 6. Per giocare a pallavolo abbiamo legato un filo tra due alberi a mo / mò / mo’ di rete. 7. Il leone sta / sta’ / stà in agguato. 8. Il tuo ragionamento non fà / fa / fa’ una piega. 9. Be’ / Bè / Be, non so cosa dire. 10. Chi fa’ / fa / fà da sé, fa’ / fa / fà per tre.
4 Completa con un, una o un’. Se sono possibili due alternative, scrivile entrambe.
1. istrice
2. .............. armonia
3. .............. altro
4. affare
5. opera
6. .............. enormità
7. .............. aiuola
8. allegoria
9. esempio
10. .............. ippopotamo
11. .............. analisi
12. acqua
13. anno
14. .............. oca 15. .............. inno 16. età
5 Riscrivi le frasi al singolare, usando quando possibile le due forme, con o senza elisione o troncamento.
1. Ci sono delle allodole che volano laggiù.
2. Queste aquile fanno un nido.
3. Questi indizi sono sicuri.
4. Anche noi ci accorgiamo. ..........................................................................................................................................................
5. Le analizza con attenzione.
6. Queste automobili ci sono passate vicino.
R IFLETTO
6. I segni di punteggiatura
La maniglia del bagno
Osserva attentamente i testi della vignetta: contengono alcuni segni grafici che abbiamo già esaminato nelle pagine precedenti (lettere, accenti, apostrofi), ma anche un altro tipo di segni, i segni di ...........................................
Scrivi quali di questi segni trovi nella vignetta.
Rifletti sui segni di punteggiatura evidenziati nella vignetta, cioè i due punti e il punto: potrebbero essere sostituiti da altri segni di punteggiatura? Con quali diversi effetti?
In questa vignetta soffermati sulle virgole e spiega in che modo vengono usate.
Ora prova a rispondere: in quale delle seguenti frasi la punteggiatura è usata in modo corretto?
Laura, è andata al mare con lo scooter. Laura è andata al mare, con lo scooter. Laura è andata al mare con lo scooter.
I segni di punteggiatura
Quando parliamo, per comunicare efficacemente facciamo delle pause e cambiamo il tono di voce. Nello scritto, invece, per ottenere questi effetti usiamo i segni di punteggiatura.
I segni di punteggiatura si suddividono in:
• pausativi: indicano le pause della voce nella lettura e rendono chiara e ordinata la struttura delle frasi; sono il punto ( ), il punto e virgola (;), i due punti (:) e la virgola (,);
• espressivi: suggeriscono l’intonazione della voce ed esprimono emozioni e sensazioni; sono il punto interrogativo (?), il punto esclamativo (!), il punto misto (?!) e i puntini di sospensione (...);
• ortografici: segnalano specifiche parti di testo, per esempio un discorso diretto; sono le virgolette alte (“ ”) o basse (« »), le parentesi tonde [( )] o quadre ([ ]), il trattino (-), la lineetta (–) e l’asterisco (*).
Il punto, il punto e virgola e i due punti
Il punto si usa:
• alla fine di una frase, per indicare una pausa lunga. È sempre seguito da una lettera maiuscola: Si è fatto molto freddo. Penso che nevicherà.
• nelle abbreviazioni (sig. = signore) e nelle sigle (d.C. = dopo Cristo).
Il punto e virgola indica una pausa di media lunghezza e si usa:
• per separare frasi di una certa lunghezza collegate concettualmente fra loro: Mio fratello è estroverso e allegro; i suoi amici lo considerano il più simpatico del gruppo.
• per distinguere gli elementi di un elenco complesso: Nel mio ufficio ci sono: Nicola e Benedetta, i redattori; Alessandra e Giorgio, i grafici; Silvia e Stefania, le responsabili di reparto.
I due punti indicano una pausa breve prima di:
• un elenco: Il treno si fermerà in molte città: Milano, Bologna, Rimini e Ancona.
• una spiegazione: Il pubblico fece silenzio: stava per iniziare lo spettacolo.
• un discorso diretto: Laura disse: «Mi devi raccontare tutto nel dettaglio».
La virgola
La virgola indica una pausa breve e si usa:
• per separare gli elementi di un elenco o una serie di frasi: In cartoleria ho acquistato un astuccio, due quaderni e tre penne. / Sonia entrò in casa, prese l’ombrello e uscì di nuovo.
• prima di congiunzioni come ma, però, anzi, invece, poiché, mentre, quando, anche se, sebbene, quando introducono nuove frasi: L’allenatore mi ha convocata, ma alla fine non ho giocato.
• per isolare il nome della persona a cui ci si rivolge: Non gridare, Fabio.
• all’inizio e alla fine di un inciso: Il caffè, come tutti sanno, è una bevanda eccitante.
• dopo sì, no, bene: No, non ti voglio ascoltare! / Bene, fai come vuoi. / Sì, lo farò.
Ricorda che la virgola non si usa mai:
• tra il soggetto e il verbo: Alice, beve Alice beve;
• tra il verbo e il complemento oggetto: Alice beve, un succo Alice beve un succo;
• davanti a e, né, o: Alice beve succo, e latte Alice beve succo e latte.
I segni di punteggiatura
si distinguono in
espressivi ? ! ?! … pausativi
ortografici « » “ ” ( ) [ ] - – *
pausa lunga a fine frase e nelle abbreviazioni
punto e virgola ; punto virgola , pausa breve prima di congiunzioni, negli elenchi e negli incisi, dopo Sì, No, Bene
due punti :
pausa breve per spiegare, introdurre un elenco o un discorso diretto pausa media per separare frasi e negli elenchi complessi
I segni di punteggiatura
1 Indicate se nelle frasi compaiono segni di punteggiatura pausativi (P), espressivi (E) o ortografici (O), come nell’esempio. In alcune frasi sono presenti segni di più tipi.
1. A cena siamo sempre in tre: io, mia madre e mio padre.
2. Mi potresti ripetere quello che hai detto?
3. Lara non poteva crederci: aveva vinto il primo premio!
4. Gli chiese di chiudere la porta a chiave (come sempre).
5. Angela urlò: «Vi prego, aiutatemi!».
6. Non saprei proprio cosa dire…
Il punto, il punto e virgola e i due punti
2 Sapete cosa significano queste abbreviazioni e sigle? Scrivete le parole complete, come nell’esempio.
1. pag. .......................................................
2. a.C.
pagina
3. dott.ssa
6. I segni di punteggiatura
3 Inserisci nel testo i punti e le maiuscole.
Non si sa dove e quando sia stato preparato il primo caffè, ma esistono molte leggende una di queste racconta che il caffè fu scoperto in Etiopia: un giorno il pastore Kaldi notò che le sue capre, dopo aver mangiato le bacche di un alberello che contenevano piccoli chicchi verdi, si eccitavano e cominciavano a saltellare di qua e di là incuriosito, mangiò qualche bacca e si sentì tutto allegro ne portò poi un po’ a un santone che, indignato per l’effetto che producevano, le buttò nel fuoco per distruggerle, ma appena cominciarono a bruciare si sprigionò un buon profumo il santone allora tolse dal fuoco i piccoli chicchi rimasti, li buttò nell’acqua e così preparò il primo caffè.
adatt. da A. Uva, Enciclopediadeiragazzi, treccani.it
4 Inserisci il punto e virgola dove manca.
1. C’erano tantissime persone in fila per entrare a teatro e pensavamo di non riuscire a prendere i biglietti alla fine, però, ce l’abbiamo fatta. 2. Sandro era uscito in orario e sperava di prendere il treno delle 8 arrivato in stazione, tuttavia, si accorse che era già partito. 3. Il mio gatto ama dormire al sole sul tetto scende soltanto quando vuole mangiare. 4. Stiamo ultimando i preparativi per la festa domani dovremo soltanto passare in pasticceria a ritirare la torta.
5 Inserisci i due punti dove mancano.
1. La settimana prossima abbiamo ben tre compiti in classe matematica, inglese e geografia. 2. Le campane suonarono era mezzogiorno. 3. Mio nonno dice sempre «Chi ben comincia è a metà dell’opera». 4. Non sapevo quale piatto scegliere dal menù sembravano tutti buonissimi. 5. La Basilicata confina con tre regioni Puglia, Campania e Calabria. 6. La professoressa ci chiese «Avete capito?».
La virgola
6 Nelle seguenti frasi le virgole sono state messe al posto sbagliato. Rimettetele al posto giusto, come nell’esempio.
1. Sul treno c’erano famiglie, studenti, e turisti. 2. Simone mi, diresti che ore sono? 3. Per domani secondo, il meteo non sono previsti, temporali. 4. Marika era ispirata perciò ha scritto, una poesia. 5. Il viaggio è andato bene anche se, l’aereo era in ritardo. 6. La preside, entrò in classe ci salutò e uscì.
Esercizi di riepilogo
7 Inserisci le virgole e i due punti.
1. Marco il più simpatico dei miei cugini mi ha invitato alla sua festa. 2. Per andare in presidenza devi salire le scale percorrere il corridoio entrare nella quinta stanza a destra. 3. Per la merenda Carlo ha preparato molte cose dei panini una torta del gelato e delle patatine. 4. Claudia mi disse «A domani!».
8 Nel seguente testo inserisci i segni di punteggiatura mancanti. Una tartaruga e una lepre continuavano a discutere sulla loro velocità Finalmente fissarono un giorno e un punto di partenza e presero il via La lepre data la sua naturale velocità non si preoccupò della cosa si buttò giù e si addormentò La tartaruga invece consapevole della sua lentezza non cessò di correre e così passando avanti alla lepre che dormiva raggiunse il premio della vittoria.
I segni di punteggiatura espressivi
I segni di punteggiatura espressivi aiutano a capire con quale tono di voce viene pronunciata una frase e, di conseguenza, anche lo stato d’animo di chi parla.
Il punto interrogativo (?) indica un’intonazione della voce ascendente (cioè che sale), tipica delle frasi che esprimono una domanda diretta o un dubbio. È seguito dalla lettera maiuscola: Mi puoi prestare la tua bicicletta? Sì, certamente
Il punto esclamativo (!) indica un’intonazione della voce discendente (cioè che scende), tipica di una frase che esprime un ordine o una richiesta, oppure sorpresa, gioia, disperazione o esultanza. È seguito dalla lettera maiuscola: Che bella sorpresa mi hai fatto! Non me l’aspettavo davvero.
Il punto misto (?!), formato dal punto interrogativo ed esclamativo, indica sorpresa o incredulità. È seguito dalla lettera maiuscola: Alla fine hai deciso tu?! Non ci posso credere.
I puntini di sospensione (...), che sono sempre tre, segnalano che il discorso viene lasciato in sospeso e si usano:
• per esprimere imbarazzo, meraviglia, incertezza, minaccia: In effetti non saprei…
• per segnalare l’interruzione di una frase che non c’è bisogno di completare, perché se ne intuisce la conclusione: Mi sono spiegato? A buon intenditor…
ESERCIZI
1 Inserisci il punto esclamativo, il punto interrogativo o il punto misto.
1. Esci subito 2. Vuoi dirmi qualcosa 3. In quale anno è caduto il muro di Berlino 4. Davvero hai vinto la gara Complimenti 5. Ho fatto tombola, evviva 6. Pensavo di partire dopo pranzo, va bene 7. Chi ti credi di essere Chiedi subito scusa 8. Buongiorno, vi do il mio benvenuto 9. Non hai sentito che hanno suonato Corri ad aprire la porta 10. Ti posso chiedere un favore
2 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno un breve dialogo in cui due amici o amiche, alla fine dell’estate, si incontrano e si raccontano come hanno passato le vacanze, facendosi domande e mostrando sorpresa e curiosità.
I segni di punteggiatura ortografici
I segni di punteggiatura ortografici aiutano a individuare particolari porzioni di testo (citazioni, incisi, discorsi diretti).
Le virgolette possono essere basse (« ») o alte (“ ”) e vengono usate:
• per introdurre un discorso diretto: Mi disse: «Non crederai di aver vinto!»;
• per contrassegnare una citazione: «Nel mezzo del cammin di nostra vita»;
• per evidenziare una parola o un’espressione usata in modo ironico, non usuale, scherzosa: Giovanni è un “mostro” in algebra;
• per citare i titoli di libri, film, giornali: “La tregua” di Primo Levi, il “Corriere della Sera” .
Le parentesi possono essere tonde o quadre.
Le parentesi tonde [( )] vengono utilizzate:
• per isolare un inciso: Se fossi molto ricco (ma non lo sono) ti regalerei un palazzo a Venezia;
• per segnalare una spiegazione, un esempio: La dominazione longobarda in Italia durò circa due secoli (VI-VII secolo).
• in una citazione, per indicare il nome dell’autore: Il bosco era fitto, impraticabile, Cosimo doveva aprirsi la strada. (I. Calvino)
Le parentesi quadre ([ ]) servono:
• per inserire nel testo lettere o parole che non ci sono, per precisare, chiarire, commentare:
A Bologna [Carducci] conobbe Pascoli;
• quando racchiudono i puntini di sospensione, per segnalare l’omissione della parte di un testo: Di lì si potevano vedere i monti imbevuti di azzurro, e più vicina l’ultima linea dei colli [...]. E sui colli si vedevano prati e case e alberi di castagne e filari di viti [...]. (G. Berto)
Il trattino (-) si usa:
• per unire due parole che vengono accostate senza formare una parola composta: la partita Milan-Roma, il cane-poliziotto;
• per dividere le sillabe quando si va a capo: pia-neta.
La lineetta (–), simile al trattino ma più lunga, si usa:
• all’inizio e alla fine di un discorso diretto, al posto delle virgolette: – Dove andate in vacanza? –ci chiese Stefania.
• all’inizio e alla fine di un inciso: I mezzi pubblici – specialmente quelli ecologici – saranno sempre più diffusi
L’asterisco (*) si usa:
• per rimandare a una nota a margine o in fondo al testo:
Io sottoscritto, allego alla presente dichiarazione la fotocopia del seguente documento d’identità: * n. , rilasciato da in data
* Indicare la tipologia di documento di identità (carta d’identità, patente di guida, passaporto)
• ripetuto tre volte, per sostituire una parola che non si vuole nominare: Il bravo venne a riferire che il giorno avanti il Cardinal Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano, era arrivato a ***, e ci starebbe tutto quel giorno. (A. Manzoni)
Da alcuni anni, soprattutto online, l’asterisco viene usato anche in fine di parola per riferirsi a due o più persone di sesso diverso, evitando specificazioni di genere che vengono ritenute non inclusive: Car* tutt* , vi scrivo per informarvi delle ultime novità
ESERCIZIO
1 Per ogni coppia di frasi, indica quella in cui i segni di punteggiatura ortografici sono stati usati correttamente.
1. A «Buongiorno!» disse la professoressa. «Buongiorno!» rispose la classe.
B «Buongiorno!» disse la professoressa. “Buongiorno!” rispose la classe.
2. A Ci sei sabato alla festa?] chiese Valentina. [Non lo so, ti faccio sapere] disse Sara.
B – Ci sei sabato alla festa? – chiese Valentina. – Non lo so, ti faccio sapere – disse Sara.
ESERCIZI DI RIEPILOGO
1 Sottolinea il segno di punteggiatura corretto.
1. “ / ( / [ Il barbiere di Siviglia ” / ) / ] è un’opera di Rossini. 2. Il personale di sala accolse i clienti dicendo: [ / « / ( Buonasera ] / » / ). 3. “Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”. ( / ! / [ P. P. Pasolini ! / ] / ) 4. Spero di essere stata chiara. Chi vuole intendere ?! / … / * 5. Un problema molto sentito ( / * / [ dai mercanti ) / * / ] era quello della sicurezza durante i viaggi.
2 Inserisci le virgole, i due punti, le parentesi, i puntini di sospensione, le virgolette. 1. Usa queste matite per rappresentare un bosco alberi cespugli sassi e un parco scivolo panchine giochi e giostra. 2. Con materiale di recupero come colla forbici spago elastici si possono creare costumi e maschere. 3. Si può giocare a oggetti parlanti utilizzando i seguenti oggetti forchetta e coltello tappo e bottiglia calzino e scarpa. 4. Cerca di esprimere con il volto le seguenti sensazioni paura freddo gioia caldo rabbia. 5. Il fratellino di Lucia ripeteva sempre le stesse sillabe ba-ba ma-ma da-da.
3 Nelle seguenti frasi la punteggiatura è stata usata in modo scorretto. Riscrivi le frasi sul quaderno inserendo i segni di punteggiatura pausativi, espressivi e ortografici adatti.
1. Che cosa significa, il proverbio (a caval donato non si guarda in bocca)! 2. Mi offri, una tazza; di tè disse Claudio. 3. Non è né cattivo né antipatico ma la sua compagnia non mi piace. 4. Il mio gatto siamese ha quattro mesi; è di colore chiaro; ha le zampe bianche: gli occhi azzurri! 5. Il mio vicino di casa; tutte le volte che mi incontra mi ferma: mi parla con voce seria come se dicesse cose importantissime.
4 Nelle seguenti frasi mancano completamente i segni di punteggiatura pausativi, espressivi e ortografici: inseriscili.
1. Non sono stanco non ho sonno Posso rimanere ancora un po’ 2. Ti vuoi sbrigare 3. Non si muove una foglia disse Jem guardate laggiù 4. Il principe disse Maestà i nemici sono alle porte 5. Qual è nel racconto la parola chiave Sottolineala con il rosso 6. Ogni attore del teatro antico romano impersonava un personaggio fisso il ghiottone il vecchio avaro lo sciocco 7. La maschera in latino era chiamata persona dal verbo personare ossia suonare più forte perché faceva da amplificatore per la voce degli attori.
5 Inserisci i segni di punteggiatura pausativi, espressivi e ortografici nella breve favola che segue. Ricordati di scrivere, dopo il punto, la lettera maiuscola. La cicala dopo aver cantato tutta l’estate si trovò sprovvista di cibo quando giunse l’inverno andò a piangere miseria dalla sua vicina formica e la pregò che le desse in prestito alcuni granelli per sopravvivere fino alla nuova stagione ti restituirò il capitale con gli interessi parola di animale la formica si sa non presta volentieri e questo è il suo più piccolo difetto che facevi nella bella stagione disse a colei che le chiedeva il prestito giorno e notte cantavo per chi passava se non ti dispiace cantavi me ne rallegro molto ebbene ora balla.
da J. de La Fontaine, Oeuvrescomplètes, Gallimard
L’uso della maiuscola
Come sai, in alcuni casi la punteggiatura richiede l’utilizzo della lettera maiuscola all’inizio di parola. La maiuscola è obbligatoria:
• all’inizio della frase: Arrivarono in ritardo
• dopo il punto fermo, il punto interrogativo, il punto esclamativo e il punto misto: Pensi di uscire? Non lo so ancora. Ci penserò. Che fame! Mi preparo un bel pranzo.
• all’inizio di un discorso diretto: Paolo disse: «Preparatevi, usciamo!»
In altri casi l’uso della maiuscola iniziale non dipende dalla punteggiatura, ma è comunque obbligatorio. In particolare iniziano con la maiuscola:
• i nomi propri di persona (Carmen), di animale (il cane Pluto), di luoghi (i Pirenei), i cognomi (il signor Capua) e i soprannomi (il Masaccio);
• i nomi di festività: Natale, Ramadan, Pesach;
• i nomi di corpi celesti: La Terra gira intorno al Sole;
• i nomi di secoli (il Seicento), avvenimenti storici (la Rivoluzione francese) e movimenti culturali (il Romanticismo);
• i nomi degli dei e delle persone venerate dai fedeli di tutte le religioni (la Madonna, Allah, Buddha), i loro appellativi (il Misericordioso, l’Altissimo), i testi sacri (Vangelo, Corano, Torah) e gli oggetti di culto (la Menorah);
• i nomi che indicano istituzioni (il Senato) e associazioni (Libera);
• i titoli di film, libri, giornali e opere artistiche: Le città invisibili, il David;
• i nomi di popoli antichi: i Greci, i Celti, i Piceni;
• le forme di cortesia: Egregio Signor Calbi, La informo…
Nel caso delle sigle, di solito tutte le lettere sono maiuscole: AVIS, CONI, WWF. Alcune sigle possono essere scritte con la sola iniziale maiuscola: Coni.
Ricorda di non usare mai la maiuscola:
• con i nomi delle stagioni (in primavera), dei mesi (a luglio) e dei giorni della settimana (la domenica);
• con gli aggettivi che si riferiscono a popoli o nazioni: i formaggi francesi, le necropoli picene, le divinità greche.
Il «potere» della maiuscola
In alcuni casi l’uso appropriato della maiuscola è fondamentale perché permette di distinguere il significato delle parole, come nei seguenti esempi:
la chiesa della mia città (edificio) la Chiesa cattolica (istituzione) sono in uno stato digrazia (modo di sentirsi) sono nello Stato italiano (entità politica) la camera daletto (stanza della casa) la Camera deideputati (assemblea legislativa)
Ora prova tu: che differenza c’è tra la Borsa di Milano e una borsa daviaggio? Spiegalo qui sotto (puoi aiutarti con il dizionario).
ESERCIZI
1 Correggi le seguenti parole scrivendo, dove occorre, la lettera maiuscola. pane – luca – canarino – america – orsa minore – onu – pasqua – esame – rinascimento – il monte cervino – pirenei – egregio signor cerioni – giuseppe verga – piazza aurelio saffi – il cane tobia – la juventus – il bacino del danubio
2 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. La Domenica / domenica non si va a scuola. 2. Il mese di Febbraio / febbraio ha 28 giorni. 3. Andrò a vedere il concerto di Ed Sheeran / ed sheeran. 4. Oggi al cinema Impero / impero danno il film di animazione Soul / soul. 5. Alessandro Manzoni / alessandro manzoni è uno dei più grandi scrittori dell’Ottocento / ottocento. 6. Ho aperto un conto corrente alla Banca Popolare / banca popolare di Milano / milano. 7. A Roma abbiamo visitato il Colosseo / colosseo. 8. A Carnevale / carnevale ogni scherzo vale. 9. In Primavera / primavera arrivano le rondini. 10. Il fratello della Dottoressa / dottoressa Bianchi / bianchi è un mio carissimo amico.
3 Nelle seguenti frasi inserisci le maiuscole dove mancano. 1. Mia figlia maria vittoria si trova in california per motivi di studio. 2. La ragazza chiese: «e tu, paola, non ridi?». 3. Il pittore Michelangelo merisi è da tutti conosciuto come il caravaggio. 4. a new york c’è la sede dell’onu. 5. trascorreremo le vacanze di pasqua a creta con la famiglia togni. 6. Il colosseo, la torre di pisa, il canal grande, il duomo di milano sono visitati da molti turisti. 7. Sono stata nel sinai e ho visitato il monastero di santa caterina che sorge sul luogo in cui, secondo la bibbia, mosè ricevette i comandamenti da dio.
4 INVALSI Leggi la frase: «Gli insegnanti sono funzionari dello stato». Quale delle seguenti affermazioni è corretta?
A Insegnanti deve essere scritto con la maiuscola perché indica il nome di una categoria di persone.
B Funzionari deve essere scritto con la maiuscola perché indica una forma di cortesia.
C Stato deve essere scritto con la maiuscola perché indica un’entità politica e giuridica sovrana.
D La frase va bene così, non contiene nessun errore.
5 Nel seguente testo è assente la punteggiatura. Inserisci i segni che consideri necessari, ricordandoti di aggiungere le maiuscole quando servono.
La vecchia zia Ada quando fu molto vecchia andò ad abitare nel ricovero dei vecchi in una stanzina con tre letti dove già stavano due vecchine vecchie quanto lei la vecchia zia Ada si scelse subito una poltroncina accanto alla finestra e sbriciolò un biscotto secco sul davanzale brava così verranno le formiche dissero le altre due vecchine stizzite invece dal giardino del ricovero venne un uccellino beccò di gusto il biscotto e volò via ecco borbottarono le vecchine che cosa ci avete guadagnato ha beccato ed è volato via proprio come i nostri figli che se ne sono andati per il mondo chissà dove e di noi che li abbiamo allevati non si ricordano più.
da G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi
• Mappa modificabile
• Guida al riassunto
Sotto la guida dell’insegnante disponetevi a coppie e:
1. completate la mappa inserendo gli esempi dove richiesto;
2. scrivete il riassunto dell’unità basandovi sulla mappa. (Suggerimento: per sapere come si riassume un testo, leggete il file Guida al riassunto.)
L’ortografia
dà le regole per scrivere bene le parole dividere le parole in sillabe per esempio:
usare i segni grafici usare i segni di punteggiatura
gruppi di lettere problematici per esempio:
...................................... consonanti doppie per esempio:
apostrofo
h per esempio:
altri casi per esempio: si usa anche in a volte richiedono in particolare
accento per esempio: lettera maiuscola per esempio:
va messo in caso di non va messo in caso di
elisione per esempio: troncamento per esempio:
VERIFICA DI FINE UNITÀ
Conoscenze
1 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
Verifica autocorrettiva e percorso personalizzato
1. L’ortografia regola la corretta scrittura delle parole. V F
2. La sillaba è un’unità di suono pronunciata con un’unica emissione di voce. V F
3. Le parole formate da tre sillabe sono chiamate bisillabe. V F
4. L’apostrofo è il segno grafico che indica il troncamento di una parola. V F
5. Nella lingua italiana l’accento può essere grave o acuto. V F
6. Le parole che hanno l’accento sulla penultima sillaba sono dette tronche. V F
7. La virgola indica una pausa lunga. V F
8. La maiuscola è obbligatoria dopo un punto. V F 1 punto per ogni risposta corretta: ........ /8
Abilità
2 Riscrivi correttamente le seguenti parole.
1. lavania ...........................................
2. risquotere
3. consiliere
4. aglievo ...........................................
5. scuillare
6. pionbo ...........................................
7. bempensante
8. freccie
9. crocera ...........................................
10. azzienda
0,5 punti per ogni risposta corretta: /5
3 Individua le parole scritte in modo errato e riscrivile correttamente. Attenzione! Tre parole sono esatte.
1. acquerello ...............................
2. cuoziente
3. aquario
4. socquadro ........................................
5. acqusare
6. cuadro
7. acquila ........................................
8. aquedotto
9. cuocere
10. quoco ...............................
11. Pascua
12. acquilone
4 Completa le parole inserendo i gruppi li e gli.
1. vigi a
2. cande .............................. ere
3. o .............................. era
4. spira o
5. a ante
6. polti.............................. a
7. mi aia
8. Emi .............................. a
9. Gu .............................. elmo
10. vo era
11. tova a
12. sce .............................. ere
13. irrecquietezza ...............................
14. promisquità
15. accuirente
16. accuitrino .........................................
17. squoiato
18. circuire
0,5 punti per ogni risposta corretta: /9
13. gi o
14. ferma .............................. o
15. mo .............................. e
16. baga o
17. Sici a
18. sco .............................. era
0,5 punti per ogni risposta corretta: ........ /9
5 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. Ai / Hai deciso di venire con noi a Roma? Hai chiesto il permesso ai / hai tuoi genitori?
2. Aimè / Ahimè, ho un terribile / terribbile mal di denti!
3. Quest’anno tutti anno / hanno partecipato alla gita scolastica.
4. Anno / Hanno fatto il possibile per te ma tu non lo ai / hai capito.
5. Nessuno ha capito la ragione / raggione del comportamento di Karim.
6. Oh / Ho, scusa, non ti oh / ho visto!
7. Vuoi la pasta opure / oppure la verdura?
8. Giulia ha molti gioielli, sopratutto / soprattutto anelli e collane.
9. Di che hanno / anno sei? Hai già festeggiato il tuo compleanno?
10. Vorrei un succo, grazie / grazzie.
6 Dividi in sillabe le seguenti parole.
1. bambù
2. serale
3. liquore ...................................................................................
4. separazione
5. sbuffo
0,5 punti per ogni risposta corretta: /7
6. disastro
7. aiuola
8. festivo ....................................................................................
9. Italia 1 punto per ogni risposta corretta: /9
7 Segna l’accento grafico o tonico sulle seguenti parole, poi scrivi T se sono tronche, P se sono piane, S se sono sdrucciole e B se sono bisdrucciole.
1. poliziotto ( )
2. disponibilita ...................................................... (............)
3. periodico ( )
4. rarita ( )
5. romanzo ( )
6. condizione ......................................................... (............)
7. andra ( )
8. Nicola ( )
9. ricordaglielo ( )
10. lacrima ( )
11. sognera ............................................................... (............)
12. giudizio ( )
13. domenica ( )
14. satellite ( )
15. insegne ................................................................ (............)
16. termine ( )
17. verificalo ( )
18. partecipano ( )
0,5 punti per ogni risposta corretta: ........ /18
8 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. Qual / Qual’ è la risposta che dovevi ricevere?
2. Mio padre è andato dal dottore / dottor Martini per mostrargli gli esiti dell’ / dello esame del sangue.
3. La / L’ adolescenza è ricca di cambiamenti.
4. Il tuo è un bel / bello cagnolino, il più affettuoso tra quelli che conosco.
5. Ci / C’ era il sereno, poi allo / all’ improvviso si alzò un grande vento a cui seguì uno / un acquazzone violento.
0,5 punti per ogni risposta corretta: /4
9 Nelle seguenti frasi cerchia le lettere che dovrebbero essere scritte in carattere maiuscolo.
1. Ho visitato cagliari, nuoro e olbia, città della sardegna. 2. A roma il presidente della repubblica ha incontrato l’ambasciatore del senegal. 3. la dottoressa serri si è laureata a napoli. 4. questa sera i tifosi seguiranno sul teleschermo la partita italia-grecia. 5. quando Carlo mi incontrò mi disse: «chi si rivede!». 6. a parigi ho visitato il museo del louvre e ho navigato sulla senna con un battello. 0,5 punti per ogni risposta corretta: ........ /10
10 Il testo seguente, ricco di parti dialogate, è privo di punteggiatura. Inserisci i punti, le virgole, i due punti, i punti interrogativi ed esclamativi, le virgolette che servono a delimitare il discorso diretto.
Carolina, ostrica sognatrice
Abbarbicata al suo scoglio che l’onda tranquilla eternamente carezza Carolina ascolta a bocca aperta i racconti meravigliosi delle meduse danzanti attorno a lei
Lo sapete ostriche sonnacchiose che sulle isole la sabbia è tutta d’oro
Ohhh tutta d’oro esclamano in coro le piccole ostriche
E che farfalle di mille colori volteggiano tra le palme mentre un fiume dolcissimo disseta i fiori dei prati
Com’è un fiume dolcissimo domanda Carolina
Ma soddisfatte dell’effetto prodotto dalle loro parole sulle ingenue ostriche dello scoglio già le meduse scendono danzando verso i verdi abissi del fondo e ora tutto lo scoglio vibra del chiacchiericcio delle miriadi di ostriche eccitate
Solo Carolina tace tutta chiusa nella sua conchiglia bivalve ruvida e scabra all’esterno ma ben levigata nella parte interna Tace e sogna le isole del sole il fremito del vento tra le palme il fruscio della sabbia d’oro il sapore dolcissimo del fiume azzurro che canta tra i fiori esotici
Un sospiro le gonfia il cuore
Potessi andare anch’io laggiù Per un giorno un giorno solamente
Riapre piano piano la sua valva e si guarda attorno tristemente Ogni cosa le appare ad un tratto squallida monotona senza luce come è insulso quel vecchio polipo che si dondola eternamente sul fondo Com’è tetro il corallo bianco su cui sonnecchiano attaccati per la coda gli stupidi cavallucci marini
adatt. da G. Righini, I figli di Kira, Editrice Massimo
0,5 punti per ogni risposta corretta: ........ /21
Punteggio totale: /100
AUTOVALUTAZIONE
In base al punteggio ottenuto, valuta il tuo livello e segui il percorso che fa per te.
Livello 4 5 6 7 8 9 10
Esercizi di potenziamento, p. 86 del Quaderno attivo Punteggio <45 45-59 60-69 70-79 80-89 90-96 97-100
Esercizi di recupero, p. 4 del Quaderno attivo
Laboratorio delle competenze
1 Leggi attentamente il seguente testo.
Melodia e armonia
La melodia, o tema, è una successione di suoni di diversa altezza, durata, intensità e timbro la cui struttura genera un organismo musicale di senso compiuto.
La sua caratteristica principale è quella di essere facilmente individuabile all’interno di una composizione, di restare impressa nella mente. La melodia è quella che ci si ritrova a canticchiare, fischiettare, anche solo dopo un semplice ascolto. Per dare più movimento, più vivacità, in un brano si alternano almeno due melodie che «dialogano» fra loro: una più narrativa, la strofa, e un inciso o ritornello.
L’armonia riguarda l’organizzazione verticale dei suoni ed è finalizzata a far suonare bene più voci di diverse altezze o più strumenti. Presuppone conoscenze tecniche ma anche buon gusto e spiccata musicalità.
L’armonia è fondamentale per l’accompagnamento musicale, che varia a seconda del genere, e prende il nome di arrangiamento.
ritornello: parte che in una composizione si ripete identica più volte.
adatt. da M. Pasetto, D. Conati, Soundcheck, Gruppo Editoriale Raffaello
2 Secondo te da quale tipo di libro è tratto il brano che hai appena letto? Da cosa lo capisci?
Ora inquadra il QR code a lato e confronta la tua risposta con i contenuti del file a cui dà accesso.
3 Sotto la guida dell’insegnante, dividetevi in piccoli gruppi ed esaminate come vengono impiegati i segni di punteggiatura nel brano. Potreste usarli diversamente? Come? Discutetene prima all’interno del vostro gruppo e poi con l’intera classe.
4 PRODUZIONE Il brano che hai letto ti sembra abbastanza chiaro? Prova a riscriverlo per renderlo ancora più comprensibile. Se vuoi, puoi aggiungere la spiegazione di altri termini difficili o nuove immagini trovate nel web.
Escape game
Livello iniziale
1 Quale delle seguenti lettere è una vocale?
A s B o C d D n
2 In ogni parola manca la stessa consonante: trovala e scrivila. bom ............ a cam ............ io s ............ uffare ............ am ............ ola om ............ rello
3 Riscrivi in ordine alfabetico le seguenti parole. cisterna – zerbino – dentifricio – bufera – marmotta – saluto ............................................................................................................................................................................................................................
4 In quale parola la consonante g ha un suono duro?
A gesto B gatto C gelato D gettare
5 Quale parola contiene un trittongo?
A aula B chiesa C aiuola D piede
6 In tutte queste parole è presente lo stesso digramma, tranne in una: quale?
A scelta B pesce C nasce D scatola
7 In quale parola c’è un errore di ortografia?
A cur va B cuadro
8 Quale parola è scritta in modo scorretto?
C cespuglio D campagna
A prigione B nazione C davvero D mobbile
9 Come si divide in sillabe la parola «palazzo»?
A pala-zzo B pa-laz-zo C pal-azz-o D p-a-l-a-z-z-o
10 In quale frase è presente una parola accentata in modo scorretto?
A Ti prego, vieni giù.
B Quì a Rovigo sta diluviando.
C Ricordati di prendere lo sciroppo tre volte al dì.
D Non ho più incontrato Massimo.
11 In quale coppia di parole occorre mettere l’apostrofo?
A un amico B un estate
12 Scegli il segno di punteggiatura corretto.
C un esempio D un anziano
A Come va! B Come va, C Come va? D Come va:
Livello base
1 Quale dei seguenti nomi non è inserito in modo corretto in ordine alfabetico?
A pera B piadina C programma D pomodoro
2 In quale parola la consonante g ha un suono duro?
A gente B angolo C girare D orologio
3 Sottolinea le parole in cui è presente un dittongo. chiodo – creatura – schiuma – guasto – pianura – suolo – poeta
4 In ogni parola manca lo stesso trigramma: trovalo e scrivilo. ....................... arpa acca ...................... arsi gu ...................... o a .................... ugamano
5 Completa le parole inserendo il gruppo di lettere adatto.
1. la ada 2. provin 3. batti ore 4. fami a
6 Quale delle seguenti frasi è scritta correttamente?
A Franco è un ragazzo molto pazziente.
B La persona arrestata non haveva gniente a che fare con il delitto.
C Mia sorella Gemma vuole sempre avere ragione.
D Il qustode a sorvegliato l’ingresso per tutto il pomeriggio.
7 Qual è la parola trisillaba?
A coriandolo B giardino C campionato D razzo
8 Quale parola è stata divisa in sillabe in maniera scorretta?
A i-ni-zia-le B scar-pie-ra C pa-squa-le D qua-rtie-re
9 Scrivi gli accenti dove sono necessari.
1. Verro li da te verso le ventitre. 2. Qui non c’e ne acqua ne caffe. 3. Aldo avra circa la tua eta. 4. E un tipo in gamba: si impegna in tutto cio che fa.
10 In quale gruppo di parole l’apostrofo è usato in maniera scorretta?
A un’aquila reale
C un’anno meraviglioso
B un inizio entusiasmante
D un’amica simpatica
11 Quale frase non presenta errori nell’uso della punteggiatura?
A Durante le vacanze ho visitato diverse città: Siracusa, Ragusa e Catania.
B Durante le vacanze ho visitato, diverse città: Siracusa, Ragusa e Catania.
C Durante le vacanze ho visitato diverse città. Siracusa, Ragusa e Catania.
D Durante le vacanze ho visitato diverse città: Siracusa Ragusa e Catania.
Livello intermedio
1 In quale gruppo le parole sono disposte correttamente in ordine alfabetico?
A risposta, ritorno, riunione
C risposta, riunione, ritorno
B ritorno, riunione, risposta
D riunione, ritorno, risposta
2 Sottolinea le parole in cui la s ha un suono dolce. analisi – scatola – sbuffare – rosa – passatempo – rospo
3 In quale parola non è presente un trittongo?
A guai B tuoi C pialla D mariuolo
4 In ogni elenco sottolinea la parola che contiene un digramma.
1. figli − patria – pescatore – bozza
2. scarpe – cuscino – stanga – globo
3. oggi – camice – glicine – laghetto
4. forza – falsità – consigli − glicerina
5 Sottolinea le parole scritte in maniera scorretta. esiglio – niente – sceicco − congenio – ispezzione – frecce – castagnie – correggere – eccezzione –soprattutto – coalizione – miliaia – stanpante – circuito – connazzionale – raggio
6 Quale coppia di parole è scritta correttamente?
A nome – sopranome C porre – sovraporre B mobile – sopramobile D naturale – soprannaturale
7 Quale parola è stata divisa in sillabe in maniera scorretta?
A soq-qua-dro B ad-des-tra-re C ap-par-ta-men-to D i-gno-ran-za
8 Indica la parola sdrucciola.
A canzone B cavolo C città C caricalo
9 Fai l’elisione.
1. Alla ombra
2. Lo equilibrio
3. La insalata .........................................................................
4. La azione
5. Sullo armadio
6. Quella aquila ...................................................................
10 In quale frase i segni di punteggiatura e le maiuscole sono usati correttamente?
A Tommaso chiese: «Dove vai!». Simona rispose «In banca?».
B Tommaso chiese «dove vai?». Simona rispose «in banca».
C Tommaso chiese dove vai. Simona rispose in banca.
D Tommaso chiese: «Dove vai?». Simona rispose: «In banca».
Livello avanzato
1 Fai l’anagramma delle seguenti parole.
1. pasto ....................................................................................
2. contare . ..............................................................................
3. mirto
4. limone .................................................................................
5. toccare ................................................................................
6. barile
2 Sottolinea le parole in cui la s e la z hanno un suono aspro. carezza – asma – postino – sasso – ottimizzare – analisi – liquirizia – coerenza – erosione
3 Considera le parole triennale e chiodo: quale affermazione è corretta?
A Contengono entrambe uno iato.
B Contengono entrambe un dittongo.
C La prima contiene uno iato e la seconda contiene un dittongo.
D La prima contiene un dittongo e la seconda contiene uno iato.
4 Completa le parole inserendo un digramma o un trigramma. vec................. ia un.................. ia bisbi.............. are sba............... are u................. ire opero
5 In quali coppie di parole non è presente un errore ortografico?
A Agnese – bagnato
C esiglio – luglio
B sopratutto – soprannaturale
D scempio – scelta
6 Se riduci la consonante doppia interna di ognuna delle seguenti parole, ne trovi un’altra di significato diverso. Solo in un caso non è possibile: quale?
A serra B grasso C carro D pollo
7 In quale gruppo tutte le parole sono divise in sillabe correttamente?
A ag-guan-ta-re, gro-vi-glio, me-ta-mor-fo-si
C pa-stic-cio, co-raz-za, maia-le
8 Completa le frasi con ne, né o n’è.
B ris-chia-re, par-te-nza, ci-vet-ta
D i-ti-ne-ra-ri-o, con-ta-bi-le, ra-gio-nie-re
1. Se ........................... andato sbattendo la porta. 2. Andiamoce ........................... prima che ritorni Carlo. 3. Non ci ha risposto sì no. 4. Se sta là in disparte tutto solo. 5. Miriam non ha voluto sapere di fare i compiti di matematica. 6. Questa torta sembra buonissima: me ........................... daresti una fetta? 7. Dobbiamo uscire a comprare la pasta: non ce ........................... più in casa. 8. Stefano ha sempre mille idee in testa: una ........................... fa e cento ........................... pensa.
9 Inserisci i segni di punteggiatura adatti.
1. Hai letto Il piccolo principe 2. Aiuto gridò la ragazzina impaurita. 3. Come dice il proverbio: Chi va con lo zoppo impara a zoppicare 4. La Divina Commedia è composta da tre cantiche l’Inferno il Purgatorio e il Paradiso.
Sezione
La morfologia 2
La morfologia (dal greco morphé che significa «forma» e lògos che significa «studio») è il ramo della grammatica che studia la forma delle parole e le classifica in nove categorie dette «parti del discorso».
Alcune parti del discorso sono variabili, cioè cambiano forma in base al contesto in cui vengono usate e alle informazioni che devono trasmettere.
Altre parti del discorso sono invariabili, ovvero non cambiano mai forma.
La morfologia
studia
parti del discorso
analisi grammaticale attraverso
variabili invariabili
sono
aggettivo articolo possono essere
sono
nome verbo pronome avverbio preposizione interiezione congiunzione
Sblocco il ricordo
1 Nella seguente frase sono rappresentate tutte le nove parti del discorso. Di’ a quale parte del discorso corrisponde ogni parola. Attenzione: nomi, preposizioni e articoli compaiono più di una volta.
Evviva! | A | maggio | io | e | la | mia | classe | visiteremo | Firenze. | Non | vedo | l’ | ora!
Contenuti
In questo volume
Unità 3 - Il verbo ........................................................................................... p. 72
Unità 4 - Il nome p. 178
Unità 5 - L’articolo p. 222
Unità 6 - L’aggettivo p. 238
Unità 7 - Il pronome ................................................................................. p. 296
Unità 8 - L’avverbio p. 342
Unità 9 - La preposizione p. 372
Unità 10 - La congiunzione p. 390
Unità 11 - L’interiezione ........................................................................ p. 410
Esercizi di fine sezione p. 422
Nel Quaderno attivo
• Esercizi di recupero
• Esercizi di potenziamento
• Esercizi di fine sezione
• Compito di realtà Ricette anti-spreco: usare il cibo che altrimenti andrebbe buttato
Educazione civica
• UDA Parole e immagini per conoscermi e raccontarmi
Orientamento
• Esercitazioni INVALSI
Risorse digitali
• Invito alla lettura
• Mappe per le attività flipped
• Esercizi autocorrettivi
• Mappa dell’unità modificabile
• Verifica autocorrettiva
• Percorsi personalizzati di recupero o potenziamento
• Guida alla stesura del riassunto
• Guida al testo descrittivo
• Guida al dibattito
• Guida alla parafrasi
• Escape game di morfologia
• Esercizi di ripasso di fine sezione
• Esercitazioni INVALSI CBT
• Allenamenti INVALSI aggiuntivi
Obiettivi
Conoscenze e abilità
• Riconoscere le funzioni delle parti variabili e invariabili del discorso e usarle correttamente.
• Eseguire l’analisi grammaticale di tutte le parti del discorso.
• Arricchire il proprio patrimonio lessicale.
Competenze
• Padroneggiare e applicare in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative alla morfologia.
• Comprendere e usare in modo appropriato le parole del vocabolario di base.
• Produrre testi scritti e orali corretti.
• Utilizzare le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggiore precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.
• Riconoscere e usare termini specialistici in base ai campi di discorso.
3 Unità Il verbo
Il verbo è la parte variabile del discorso che indica:
• un’azione compiuta (Flavio gioca) o subita (La porta viene chiusa);
• l’esistenza o presenza di qualcuno o qualcosa (Sara c’è);
• un modo di essere o una qualità (Alice è allegra).
Attraverso le sue diverse forme, il verbo esprime la persona, il numero, il modo e il tempo dell’azione o situazione descritta. L’insieme delle forme che il verbo assume per esprimere queste informazioni si chiama coniugazione.
forme varia prendendo numerose
Il verbo
compongono le coniugazioni (1ª / 2ª / 3ª) ed esprimono
persona numero
singolare / plurale 1ª / 2ª / 3ª
ma alcuni verbi sono impersonali
modo
finito / indefinito
tempo presente / passato / futuro
può essere
transitivo / intransitivo
attivo / passivo / riflessivo
può svolgere funzioni particolari
ausiliare / servile / fraseologica
Sblocco il ricordo
1 Leggete le prime strofe della canzone che il cantante Lorenzo Baglioni ha dedicato al congiuntivo. E voi, ricordate che cosa avete studiato di questo modo alla scuola primaria? Mettetevi alla prova e sottolineate tutti i congiuntivi che riuscite a trovare nel testo.
Che io sia
Che io fossi
Che io sia stato
Oh-oh-oh
Oggigiorno chi corteggia
Incontra sempre più difficoltà
Coi verbi al congiuntivo
Quindi è tempo di riaprire
Il manuale di grammatica
Che è, che è molto educativo
Gerundio imperativo
E Infinito indicativo
Molti tempi e molte coniugazioni ma...
Il congiuntivo ha un ruolo distintivo
E si usa per eventi
Che non sono reali
È relativo a ciò che è soggettivo
A differenza di altri modi verbali
E adesso che lo sai anche tu
Non lo sbagli più
da L. Baglioni, M. Baglioni, L. Piscopo, Il congiuntivo, Sony Music
Invito all’ascolto
Inquadra il QR code per ascoltare l’intera canzone.
2 Nel testo non si parla solo del congiuntivo, ma vengono citati anche altri modi. Quali?
3 Vi ricordate quali altri modi esistono in italiano, oltre a quelli citati nel testo? Provate a scriverli.
Flipped classroom
A casa
• Inquadra il QR code per scaricare la mappa relativa alla struttura del verbo, ai verbi transitivi e intransitivi o alla forma del verbo (l’insegnante sceglierà quale assegnarvi).
• Leggi attentamente la mappa e trasformala in un testo scritto.
In classe
• Confrontati con l’insegnante, i compagni e le compagne sul lavoro che hai svolto a casa.
• Sotto la guida dell’insegnante, disponetevi a coppie e svolgete gli esercizi indicati con di pp. 76-77, 146-147 o 152-153 (l’insegnante vi assegnerà quelli relativi alla mappa su cui avete lavorato).
• Correggete gli esercizi.
1. La struttura del verbo
R IFLETTO
Un annuncio a metà
Individua nella vignetta tutti i verbi.
Ora osserva i tre verbi evidenziati.
Questi verbi si assomigliano perché hanno una parte in comune: quale?
In quale parte, invece, sono diversi?
Osserva i due verbi evidenziati e rispondi alle domande:
In quale persona è espresso il primo verbo? 1ª 2ª 3ª
In quale numero è espresso il secondo verbo? singolare plurale
Alice usa un verbo che indica un’azione presente, uno che indica un’azione passata e uno che indica un’azione futura.
Quali sono questi tre verbi?
La radice e la desinenza
In tutti i verbi, per esempio penso, pensi, pensate, ci sono due parti:
• la prima parte (pens-) si chiama radice: è invariabile, cioè non cambia, e indica il tipo di azione o situazione espressa dal verbo (il pensare);
• la parte finale (-o, -i, -ate) si chiama desinenza: è variabile, cioè cambia per indicare la persona, il numero, il modo e il tempo dell’azione o situazione espressa dal verbo (pens-o = 1ª persona singolare, modo indicativo, tempo presente).
La persona e il numero
La persona è il soggetto del verbo, cioè l’essere vivente o la cosa (o l’insieme di esseri viventi o cose) di cui il verbo indica l’azione o la situazione.
Si parla di 1ª, 2ª o 3ª persona a seconda che il soggetto del verbo sia chi parla o scrive (spiego = 1ª persona), il destinatario (pensi = 2ª persona) o l’oggetto del discorso (sarà = 3ª persona).
Ogni persona può essere di numero singolare o plurale:
Singolare Plurale
1ª persona (io) aspett-o (noi) aspett-iamo
2ª persona (tu) aspett-i (voi) aspett-ate
3ª persona (lui/lei) aspett-a (loro) aspett-ano
Il modo e il tempo
La desinenza indica chiaramente la persona e il numero del verbo, quindi i pronomi personali (io, tu...) possono essere sottintesi.
Le azioni o situazioni espresse dal verbo possono essere presentate in un certo modo e collocate in un certo rapporto di tempo.
Il modo indica l’atteggiamento del soggetto verso l’azione o situazione espressa dal verbo, che può essere presentata come una certezza (faremo un’uscita didattica), un desiderio o un timore (temo che sia troppo presto), una possibilità (a breve dovreste avere tutti i dettagli), una richiesta (aspettate ancora un po’). I modi del verbo sono 7:
4 modi finiti (precisano la persona) 3 modi finiti (non precisano la persona) indicativo congiuntivo condizionale imperativo infinito participio gerundio (tu) porti (tu) portassi (tu) porteresti (tu) porta! portare portato portando
Il tempo indica se l’azione o situazione espressa dal verbo avviene:
• nello stesso momento in cui si parla o si scrive (tempo presente: a me piace);
• in un momento precedente (tempo passato: avete deciso);
• in un momento successivo (tempo futuro: porterete).
I tempi dei vari modi si distinguono in:
• semplici, formati da una sola parola: penso, andavamo, porteresti, vedere;
• composti, formati dall’ausiliare (essere o avere) e dal participio passato del verbo: ho pensato, eravamo andati, avresti portato, avere visto.
Il verbo
ha
non cambia
1ª / 2ª / 3ª singolare / plurale penso, pensiamo pensi, pensate pensa, pensano
cambia per precisare radice desinenza modo tempo finito penso indefinito pensare
persona e numero
presente / passato / futuro penso, pensavo, penserò
semplice / composto penso, ho pensato
F ACCIO
La radice e la desinenza
1 Per ogni verbo dell’elenco indicate la radice e la desinenza, come nell’esempio.
mangerò – restiamo – parlava – correrete – imparai – partissero – celebrava – volevano
2 Completa le voci verbali con la desinenza adatta.
1. Lisa vol uscire, ma i suoi genitori non er d’accordo. 2. Per favore, l’ultimo chiud la porta. 3. Angelica cambi ..................... lavoro, se trov ..................... un’offerta adatta a lei. 4. Domani io e mia sorella prepar una crostata. 5. Samuele, ti prego, abbass la voce! 6. Per and in Spagna, domani Ivan prend l’aereo. 7. Ora ti spieg come accend il computer. 8. Quando frequent la scuola primaria, mio fratello si prepar per l’esame di maturità.
La persona e il numero
3 Completate le seguenti frasi con le persone indicate nell’elenco, come nell’esempio. loro – voi – noi – tu – io – lui / lei
1. Tu mi infastidisci con questo comportamento arrogante.
2. abbiamo ancora fame: ci puoi dare ancora un po’ di pasta?
3. Per la festa hanno scritto un biglietto di auguri.
4. Domani .............................. non posso venire in piscina perché ho la febbre.
5. abita al terzo piano con il suo cagnolino.
6. salirete a piedi o prenderete l’ascensore?
4 Trasforma al plurale le seguenti frasi.
1. Tu studiavi troppo in fretta. ......................................................................................................................................................
2. Lei discute con tutti.
3. Io supererò l’esame.
4. Vedrà lui cosa fare. ........................................................................................................................................................................
5. Tu sei molto disponibile.
6. Io dico che farò tardi. ...................................................................................................................................................................
7. Lui spera di incontrarti.
8. Tu sei partito per le vacanze.
5 Trasforma al singolare le seguenti frasi.
1. Di mattina leggiamo il giornale. .............................................................................................................................................
2. Ascoltate la radio quando viaggiate in auto?
3. Verrete in pizzeria sabato?
4. Anche loro hanno iniziato il corso di teatro.
5. Loro parlavano mentre noi ascoltavamo.
6. Sono persone molto noiose. ...................................................................................................................................................
7. Vogliamo andare in vacanza a Roma.
8. Quando finite i compiti, potete uscire. ...............................................................................................................................
Il modo e il tempo
6 Indicate se l’azione espressa dal verbo sottolineato è presente (PR), passata (PA) o futura (FU), come nell’esempio.
1. Passami il coltello, per favore! PR PA FU
2. Domani inizierà il corso di nuoto. PR PA FU
3. Kevin dormiva serenamente. PR PA FU
4. Al mare passammo delle giornate spensierate. PR PA FU
5. Chiederemo al professore di rispiegare il teorema di Pitagora. PR PA FU
6. Prendo l’ombrello, dato che piove. PR PA FU
7. La lettera anonima conteneva una poesia romantica. PR PA FU
8. In inverno visiteremo Praga o Budapest. PR PA FU
F ACCIO
7 Nelle seguenti frasi sono sottolineati alcuni verbi: classificali nella tabella a seconda del modo in cui l’azione viene presentata.
1. Magari piovesse! 2. Ieri abbiamo festeggiato il compleanno di mia sorella. 3. Berrei volentieri una limonata freddissima se non avessi mal di gola. 4. Entrate subito in casa! 5. Pensi che non ci abbia visti? 6. Ho notato che la vernice del cancello è screpolata. 7. Vorrei che tu dimostrassi una maggior fiducia nei miei confronti. 8. Era così felice che avrebbe urlato a squarciagola se fosse stata da sola. 9. Comportati in modo educato!
Fatto certo e reale
Fatto che si realizza solo a certe condizioni
Dubbio, speranza, opinione
Comando, ordine, richiesta
8 A piccoli gruppi, elaborate una frase di senso compiuto che contenga il maggior numero possibile di verbi appartenenti ai vari modi. Per ogni verbo presente nella frase, assegnatevi un punteggio diverso a seconda del modo a cui appartiene, sulla base della seguente griglia:
Indicativo Congiuntivo Condizionale Imperativo Infinito Participio* Gerundio 1 punto 3 punti 2 punti 2 punti 1 punto 3 punti 3 punti
* Il participio passato può essere utilizzato per formare alcuni tempi degli altri modi (ho cantato, abbia fatto, avrei detto…): in questo caso non dovete conteggiarlo.
Quanti punti avete ottenuto?
Confrontate il vostro punteggio con quello degli altri gruppi: quale gruppo ha realizzato il punteggio più alto? Con quale frase?
9 Sottolinea i tempi semplici e cerchia i tempi composti. 1. Noi osserviamo il panorama. 2. Ho ascoltato un paio di nuove canzoni. 3. Abbiamo partecipato alla gara. 4. Esco e vado a scuola. 5. La dentista mi ha curato un dente. 6. Hanno lasciato le valigie in hotel. 7. Hai finito di disturbare? 8. Mi presterai il libro di geografia? 9. Ho avuto il permesso per fare un bel viaggio. 10. Avrei voluto che tu venissi da me. 11. Avevano studiato per superare l’esame ma non ci riuscirono. 12. Avessi seguito il vostro consiglio! 13. Si accomodi, l’aspettavo. 14. Domani incontreremo i nostri amici. 15. A pranzo avrei mangiato volentieri una pizza. 16. Chiudi la porta perché non voglio che gli altri ascoltino. 17. Parlerò con tua sorella questa sera. 18. Se avessi saputo che c’era questo bellissimo panorama, avrei portato con me la macchina fotografica.
10 INVALSI In quale sequenza sono presenti un verbo al tempo composto e due verbi di modo indefinito?
A hanno vinto, giocato, leggendo
B studiare, ebbe pulito, parcheggeranno
C avrai saputo, partire, fosse stato
D pagante, saltai, abbiamo riso
11 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. Visto che domenica ha piovuto / pioverebbe tutto il giorno, sono rimasta / rimango a casa. 2. Dopo aver visto / vedere il film al cinema, Susanna vai / è andata al supermercato. 3. Sbagliando / Avendo sbagliato si impara. 4. La prossima settimana visiterò / avrò visitato un misterioso castello medievale.
5. Se Andrea avesse fatto / farebbe più esercizi di matematica, avrebbe svolto / svolge la verifica con più facilità. 6. Stasera ho / avrò in programma di uscire / essere uscito con i miei amici.
12 Classifica nella tabella i verbi dell’elenco. vincemmo – correndo – perdente – dormiva – catturato – inventerà – aver narrato – giocando – spalancato – avrete salutato – avessi confidato – dormisse – dimenticherei – parlante – promosso – indurito – corri! – abbia ottenuto – guarda! – scoprirei – avendo copiato – inventando
Verbi di modo finito
Verbi di modo indefinito
13 Completa il brano inserendo i verbi dell’elenco. avessero divulgato – era – lavorando – temeva – cancellassero – sapevano – produrre – aver – perdere – sarebbe finita
Aveva trovato il modo di energia sfruttando dei micromovimenti naturali. Se .................................................. la sua scoperta probabilmente .................................................. la schiavitù dal petrolio.
La lotta per l’energia
una questione che non poteva essere ignorata, lo tutti. Ora però, inspiegabilmente, avevano deciso di chiudere il progetto al quale stava .................................................. in gran segreto da anni.
Chi poteva .................................................. interesse a «far sparire» un progetto come il suo? Forse qualche magnate del petrolio, che di il controllo sul mercato energetico mondiale? Non poteva permettere che in pochi istanti anni di duro lavoro. adatt. da D. Conati, Alberi a vento, in AA. VV., Noi siamo il futuro, Gruppo Editoriale Raffaello
14 Sottolinea tutti i verbi e classificali nella tabella.
Al termine della Seconda guerra mondiale il governo degli Stati Uniti promosse una politica fondata sulla cooperazione e sugli aiuti finanziari. L’idea era chiara: solo un rapido recupero dell’economia europea avrebbe garantito benessere e sviluppo, scongiurando il rischio di crisi e tensioni rivoluzionarie. Per questo motivo, Washington promosse il Piano Marshall (vedi Unità 7), l’insieme di misure di sostegno finanziario e industriale che permisero a molti Paesi dell’Europa occidentale un rapidissimo e impetuoso sviluppo, talmente eccezionale da prendere il nome di «miracolo economico».
adatt. da B. Goldstein Bolocan, Chronos. Alla scoperta della storia, Gruppo Editoriale Raffaello
Indicativo Condizionale Imperativo Infinito Participio Gerundio
R
IFLETTO Giovedì uscita didattica!
Alessandro si rivolge a Francesco con il verbo tu porta. Con questo verbo Alessandro intende esprimere: un dubbio una richiesta un fatto certo e sicuro
Sottolinea i verbi che il professore usa con la stessa intenzione.
L’indicativo
Per esprimere un fatto certo e sicuro, come nella frase Abbiamo organizzato una passeggiata, si usa il modo indicativo.
L’indicativo è il modo dell’obiettività: serve a indicare ciò che è vero, sicuro, reale, o che il soggetto del verbo considera tale
L’indicativo ha otto tempi: uno per il presente, cinque per il passato (imperfetto, passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo, trapassato remoto) e due per il futuro.
Tempi semplici presente imperfetto passato remoto futuro semplice porto portavo portai porterò
Tempi composti passato prossimo trapassato prossimo trapassato remoto futuro anteriore ho portato avevo portato ebbi portato avrò portato
Il congiuntivo e il condizionale
Per esprimere un desiderio, come nella frase Vorrei che la gita durasse tutta la giornata!, si usa il modo congiuntivo.
Il congiuntivo è il modo della soggettività: serve a indicare le opinioni, i dubbi, i timori o i desideri del soggetto del verbo.
Il congiuntivo ha quattro tempi: uno per il presente e tre per il passato.
Tempi semplici presente imperfetto partiamo partissimo
Tempi composti passato trapassato siamo partiti fossimo partiti
Il condizionale è il modo della possibilità: serve principalmente a indicare un’azione o una situazione che si può verificare solo a certe condizioni.
Dovremmo rientrare per le 14:30, se (condizione) riuscissimo a partire alle 8:30.
Il condizionale ha due tempi: uno per il presente e uno per il passato.
L’imperativo
Tempo semplice presente dovremmo
Tempo composto passato avremmo dovuto
L’imperativo è il modo della richiesta: serve a indicare un’esortazione, un ordine, un invito. L’imperativo ha solo il tempo presente. Ha soltanto la seconda persona singolare (porta) e plurale (prendete); per le altre persone (terza singolare, prima plurale e terza plurale) si usa il congiuntivo presente (Iniziamo la lezione!).
A volte il verbo è sottinteso, cioè non viene espresso ma si può comunque ricavare dal contesto: (facciamo una) pausa pranzo con partita e accompagnamento musicale!
I modi finiti sono
indicativo
esprime certezza
congiuntivo esprime opinioni, dubbi, timori, desideri
condizionale esprime eventi che dipendono da certe condizioni
imperativo esprime ordini, inviti
F ACCIO
L’indicativo
presente penso imperfetto pensavo passato remoto pensai futuro semplice penserò
presente pensi imperfetto pensassi presente penserei presente pensa!
passato prossimo ho pensato trapassato prossimo avevo pensato trapassato remoto ebbi pensato futuro anteriore avrò pensato
passato abbia pensato trapassato avessi pensato
passato avrei pensato
1 Sottolineate i verbi al modo indicativo, come nell’esempio. Quel mattino lo svegliò il silenzio. Marcovaldo si tirò su dal letto col senso di qualcosa di strano nell’aria. Non capiva che ora era, la luce fra le stecche delle persiane era diversa da quella di tutte le ore del giorno e della notte. Aperse la finestra: la città non c’era più.
da I. Calvino, Marcovaldoovverolestagioniincittà, Einaudi
2 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. La Rivoluzione francese era scoppiata / scoppiò nel 1789. 2. Mia sorella è nata / era nata cinque anni fa.
3. Catia era uscita / usciva di casa da appena cinque minuti, quando improvvisamente iniziò a piovere. 4. Il palazzo Foschi oggi ospita un museo: in passato apparteneva / appartiene a una nobile famiglia.
3 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase per ciascuna forma verbale. aveva invitato – volano – usarono – era andato – giudicherà – ameranno – correvi
Il congiuntivo e il condizionale
4 Collegate le frasi in modo opportuno.
1. Preparerei una torta
2. Lucia sarebbe andata in centro
3. Miriam correrebbe
4. Le zie verrebbero a trovarci
5. Chiara e Anna avrebbero preso il treno
5 Sottolinea i verbi al congiuntivo.
a. se fossero arrivate in tempo in stazione.
b. se avessi tutti gli ingredienti.
c. se ci fosse stato il sole.
d. se non le facesse male la caviglia.
e. se avessero tempo.
1. Stefano non sa se sia il caso di avvertire suo padre. 2. Suppongo che Marta abbia svolto correttamente la verifica: aveva studiato molto. 3. Non li abbiamo aspettati perché pensavamo che non venissero. 4. Credo che tu ti debba coprire di più, è molto freddo. 5. Daniel spera che l’insegnante gli abbia dato un bel voto. 6. Lara vorrebbe che le sue amiche fossero più sincere con lei.
6 INVALSI Il condizionale è il modo della:
A richiesta B obiettività C soggettività D possibilità
7 Sottolinea i verbi al congiuntivo e cerchia i verbi al condizionale.
1. Luciano temeva che Andrea fosse in ritardo, altrimenti non lo avrebbe chiamato al telefono. 2. Gradirei che tu fossi più gentile. 3. Se avessi saputo che venivate anche voi, avrei chiamato il ristorante per chiedere di aggiungere tre posti. 4. Magari avessi più tempo libero! Inizierei sicuramente un corso di pittura. 5. Vorrei un succo di frutta, grazie. 6. Tutti temevano che la grandine rovinasse le coltivazioni.
8 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase che contenga un congiuntivo imperfetto e una frase che contenga un condizionale passato.
L’imperativo
9 I verbi sottolineati nelle seguenti frasi sono al modo imperativo: indicate se esprimono un ordine (O) oppure un invito (I), come nell’esempio.
1. Benvenuto! Scegli il posto che preferisci. O I
2. Esci immediatamente! Nessuno può stare in questa stanza! O I
3. Se avete piacere di approfondire, leggete questa pagina. O I
4. Riordina la tua stanza! Ѐ in condizioni pietose. O I
10 Sottolinea i verbi all’imperativo.
1. Apri la porta, è arrivato il corriere! 2. Fa’ presto! 3. Tornate a trovarci, vi aspettiamo. 4. Spegni la luce.
5. Consegnate il compito, è finita l’ora. 6. Assaggiate queste pizzette, sono state appena sfornate.
11 Sul quaderno, riformula le richieste usando l’imperativo.
1. Vi invito a uscire in fila indiana. 2. Vi prego di fare silenzio. 3. Ti ordino di entrare. 4. Potresti alzare un po’ la voce? 5. Mi direste a che ora inizia la lezione? 6. Sapresti consigliarmi un buon film?
L’uso dell’indicativo
Come sai, il modo indicativo, usato per presentare azioni o situazioni sicure e reali, ha otto tempi: uno per il presente, cinque per il passato e due per il futuro. Esaminiamo le caratteristiche e l’uso di ciascuno di questi tempi.
Il presente
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione io parlo credo sento tu parli credi senti
lui, lei parla crede sente noi parliamo crediamo sentiamo voi parlate credete sentite loro parlano credono sentono
L’indicativo presente è un tempo semplice. Indica un’azione o una situazione che avviene nello stesso momento in cui si parla o si scrive: Mi faccio un selfie davanti al Colosseo.
L’indicativo presente si usa anche:
• per esprimere un’azione o una situazione che si ripete abitualmente (presente di consuetudine): Vado a scuola tutti i giorni con l’autobus;
• per affermare qualcosa che vale sempre (presente atemporale), per esempio un fatto vero e immutabile nel tempo (La stella Polare è la stella più luminosa della costellazione dell’Orsa Minore), una legge (La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano), una definizione matematica (L’angolo retto misura 90 gradi), un proverbio (Chi va piano, va sano e va lontano), una credenza popolare (Il numero 17 porta sfortuna), una descrizione geografica (Il Po sfocia nel Mare Adriatico);
• per dare vivacità alla narrazione di fatti avvenuti nel passato (presente storico): Nel 1789 scoppia la Rivoluzione francese;
• al posto del futuro per indicare un’azione destinata a verificarsi in un tempo molto vicino (presente per il futuro): Domani vado (= andrò) al mare.
Il presente per il futuro è tipico del parlato, ma va evitato nello scritto.
L’imperfetto
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione io parlavo credevo sentivo tu parlavi credevi sentivi lui, lei parlava credeva sentiva noi parlavamo credevamo sentivamo voi parlavate credevate sentivate loro parlavano credevano sentivano
L’indicativo imperfetto è un tempo semplice. Indica un’azione o una situazione avvenuta nel passato e che viene descritta nella sua durata e nel suo svolgimento: Paolo leggeva con attenzione.
In particolare, l’imperfetto si usa:
• per indicare un’azione che in passato si ripeteva abitualmente (imperfetto di consuetudine): L’anno scorso andavo in palestra due volte a settimana;
• per indicare un’azione o una situazione che avviene nello stesso momento di un’altra, che viene indicata da un altro tempo passato (imperfetto di contemporaneità): Mentre facevo merenda, arrivarono i miei amici;
• nei testi letterari, per descrivere una persona, un animale, un oggetto, un sentimento (imperfetto descrittivo): Aveva due occhi vispi e tondi come perline e rigidi baffi grigi, e la sua coda assomigliava a un lungo pezzo di gomma nera. (O. Wilde, L’amico devoto);
• nelle cronache giornalistiche e in alcune scritture burocratiche, al posto del passato prossimo o del passato remoto (imperfetto storico), per creare un particolare effetto narrativo: I malviventi irrompevano nella banca e con un taglierino minacciavano i clienti.
Il passato prossimo
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione io ho parlato ho creduto ho sentito tu hai parlato hai creduto hai sentito lui, lei ha parlato ha creduto ha sentito noi abbiamo parlato abbiamo creduto abbiamo sentito voi avete parlato avete creduto avete sentito loro hanno parlato hanno creduto hanno sentito
L’indicativo passato prossimo è il tempo composto corrispondente al presente (si definisce così perché l’ausiliare che interviene nella sua formazione è coniugato al presente). Indica un’azione o una situazione avvenuta in un passato non troppo lontano (oggi, ieri, questa mattina…):
Ieri ho mangiato un gelato buonissimo. Il passato prossimo si può usare anche per indicare un fatto avvenuto in un passato lontano, ma i cui effetti durano nel presente:
Mi sono laureata nel 2002 (dunque ancora oggi posso dire di avere una laurea).
Il passato remoto
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione
io parlai credetti sentii
tu parlasti credesti sentisti
lui, lei parlò credette sentì
noi parlammo credemmo sentimmo
voi parlaste credeste sentiste
loro parlarono credettero sentirono
L’indicativo passato remoto è un tempo semplice. Indica un’azione o una situazione che è avvenuta e si è conclusa nel passato
Annibale attraversò le Alpi con gli elefanti.
Il passato remoto, spesso alternato all’imperfetto, è il tempo usato tradizionalmente nei testi letterari per le descrizioni:
Al rumore d’una cavalcatura che s’avvicinava, comparve sulla soglia un ragazzaccio, armato come un saracino; e data un’occhiata, entrò ad informare tre sgherri, che stavano giocando, con certe carte sudice e piegate a forma di tegoli. (A. Manzoni, I promessi sposi)
Passato remoto o passato prossimo?
Nella lingua d’uso del Nord Italia e di parte del Centro, il passato prossimo ha ormai soppiantato il passato remoto. Così, in queste zone sentirai quasi sempre frasi come:
Dieci anni fa ho frequentato (anziché frequentai) un corso di restauro.
Al contrario, nel Sud Italia il passato remoto è molto diffuso, tanto che spesso viene usato al posto del passato prossimo, come in questa frase:
Stamattina venne (anziché èvenuto) Giuseppe.
Questa maniera di usare i tempi verbali è accettabile nella conversazione e nella scrittura spontanea, ma nello scritto e nel parlato controllato è bene rispettare le regole che hai studiato.
Come si usano il passato remoto e il passato prossimo nella vostra zona? Discutetene insieme facendo alcuni esempi di usi che contravvengono alla norma grammaticale.
Il trapassato prossimo
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione
io avevo parlato avevo creduto avevo sentito tu avevi parlato avevi creduto avevi sentito lui, lei aveva parlato aveva creduto aveva sentito noi avevamo parlato avevamo creduto avevamo sentito voi avevate parlato avevate creduto avevate sentito loro avevano parlato avevano creduto avevano sentito
L’indicativo trapassato prossimo è il tempo composto corrispondente all’imperfetto. Indica un’azione o una situazione avvenuta e conclusa nel passato, prima di un’altra azione o situazione passata, espressa all’imperfetto, al passato prossimo o al passato remoto:
Alice aveva studiato tuttoilpomeriggio,perciòsisentivastanca.
prima Alice ha studiato, poi si è sentita stanca
Marahachiesto unchiarimento, perchénon aveva capito.
prima Mara non ha capito, poi ha chiesto un chiarimento
Il trapassato remoto
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione io ebbi parlato ebbi creduto ebbi sentito tu avesti parlato avesti creduto avesti sentito lui, lei ebbe parlato ebbe creduto ebbe sentito noi avemmo parlato avemmo creduto avemmo sentito voi aveste parlato aveste creduto aveste sentito loro ebbero parlato ebbero creduto ebbero sentito
L’indicativo trapassato remoto è il tempo composto corrispondente al passato remoto. Indica un’azione o una situazione avvenuta e conclusa nel passato, prima di un’altra azione o situazione espressa al passato remoto:
Quando ebbe conquistato l’Impero persiano, Alessandro Magno si diresse in India.
prima Alessandro Magno conquistò l’Impero persiano, poi si diresse in India
Il trapassato remoto si trova quasi soltanto nei testi scritti, in frasi introdotte da quando, appena, dopo che. Molto spesso, però, viene sostituito dal passato remoto o dall’infinito passato:
Dopo che finì il lavoro, si riposò.
Dopo che ebbe finito il lavoro, si riposò.
Dopo aver finito il lavoro, si riposò.
Il futuro semplice
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione
io parlerò crederò sentirò tu parlerai crederai sentirai lui, lei parlerà crederà sentirà
noi parleremo crederemo sentiremo
voi parlerete crederete sentirete loro parleranno crederanno sentiranno
L’indicativo futuro semplice indica un’azione o una situazione che avverrà in un momento successivo a quello in cui si parla o si scrive: Nel periodo natalizio andrò in montagna.
Il futuro semplice si può usare anche:
• al posto del presente, per esprimere:
– una supposizione o un dubbio: Anna è assente: forse starà male;
– un concetto approssimato: Quel pacco peserà almeno 10 chili;
– una concessione: Avrà pure tanti soldi, ma non è felice;
• al posto dell’imperativo, per esprimere un comando o un’esortazione: Per la lezione di lunedì, studierete il capitolo sui modi finiti.
Il futuro anteriore
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione io avrò parlato avrò creduto avrò sentito tu avrai parlato avrai creduto avrai sentito lui, lei avrà parlato avrà creduto avrà sentito noi avremo parlato avremo creduto avremo sentito voi avrete parlato avrete creduto avrete sentito loro avranno parlato avranno creduto avranno sentito
L’indicativo futuro anteriore è il tempo composto corrispondente al futuro semplice. Indica un’azione o una situazione futura che avverrà prima di un’altra azione o situazione futura, espressa al futuro semplice:
Appena avrò preso la patente, partirò per un viaggio in Europa.
prima prenderò la patente, poi partirò
Il futuro anteriore si usa anche per esprimere:
• una supposizione o un dubbio: Avrò studiato abbastanza?
• un concetto approssimato: Ieri il professore avrà spiegato almeno trenta pagine;
• una concessione: Avrà anche parlato tanto, ma sembra che non abbia detto niente; Soprattutto nel parlato, il futuro anteriore spesso è sostituito dal futuro semplice:
Quando ti sarai alzato, farai colazione
Quando ti alzerai, farai colazione.
ESERCIZI
1 Indica se il presente indicativo delle seguenti frasi è un presente atemporale (A), di consuetudine (C), storico (S) o se ha valore di futuro (F).
1. Il 23 ottobre 1929 crolla la Borsa di New York.
2. Domani veniamo a farti visita.
3. Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
4. Ogni martedì faccio la spesa per tutta la settimana.
5. Il pentagono ha cinque lati e cinque angoli.
6. Prima di dormire ogni sera leggo un libro.
7. Lo stretto di Gibilterra separa l’Europa e l’Africa.
8. Nel 1915 l’Italia entra in guerra.
9. Salgo sempre le scale di corsa.
10. Can che abbaia non morde.
11. L’anno prossimo vado sicuramente in Kenya.
2 PRODUZIONE Scrivi tre proverbi che contengano solo verbi al presente.
1.
2. ..................................................................................................................................................................................................................
3. ..................................................................................................................................................................................................................
3 Sottolinea i verbi al presente, poi riscrivi le frasi trasformandoli all’imperfetto.
1. Il mio cane fa le feste quando mi vede.
2. La neve crea un’atmosfera magica.
3. I rami ondeggiano per via del vento.
4. Senti anche tu un rumore strano? ...................................................................................................................
5. Le nuvole formano disegni fantasiosi.
6. Molte persone aspettano all’ingresso.
7. In campeggio Emily dorme in tenda. ...................................................................................................................
8. In città accade sempre qualcosa. ...................................................................................................................
9. Il Sole illumina la Terra.
10. Karima suona il violino.
4 In ogni frase sottolinea il verbo all’imperfetto, poi indica se è un imperfetto descrittivo (DE), di consuetudine (CS), di contemporaneità (CT) o storico (ST).
1 Il Sole sorgeva lentamente all’orizzonte.
2. Mentre passeggiavo, il mio cellulare suonò.
3. Ogni lunedì la squadra si ritrovava per l’allenamento.
4. Eravamo in cucina, quando Fido dal giardino abbaiò.
5. Al ventesimo minuto Lukaku lasciava partire un tiro in corsa.
6. Tutte le mattine la nonna usciva per un caffè.
7. La collana splendeva sul collo della principessa.
DE CS CT ST
DE CS CT ST
DE CS CT ST
DE CS CT ST
DE CS CT ST
DE CS CT ST
DE CS CT ST
5 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. Quando stamattina chiesi / ho chiesto a Teo di passarmi il libro di grammatica, mi rispose / ha risposto che lo aveva dimenticato a casa. 2. Ho saputo che qualche giorno fa tuo fratello ha festeggiato / festeggiò il compleanno: tu cosa gli regalasti / hai regalato? 3. Nelle guerre puniche i Romani sconfissero / hanno sconfitto i Cartaginesi. 4. Sentii / Ho sentito dire che superasti / hai superato l’esame a pieni voti: complimenti! 5. Dante Alighieri nacque / è nato a Firenze e morì / è morto a Ravenna. 6. Oggi Alberto ha le gambe doloranti perché ieri ha corso / corse per dieci chilometri. 7. I Greci nell’VIII secolo a.C. fondarono / hanno fondato numerose città nel Mediterraneo.
6 PRODUZIONE Nel seguente brano sottolinea tutti i verbi al passato remoto. Poi riscrivilo sul quaderno, trasformando tutti i verbi al presente. Infine rifletti: quale delle due versioni ti sembra più vivace e «vicina» a noi?
L’anno Mille fu un passaggio importante nella storia dell’Europa occidentale perché terminarono le invasioni e la popolazione tornò a crescere. Le città, dopo secoli di crisi, tornarono a essere il cuore della vita politica, economica e culturale, come ai tempi dell’Impero romano. L’agricoltura, le attività artigianali e i commerci prosperarono di nuovo.
7 INVALSI Quale tempo del modo indicativo indica un’azione anteriore a un’altra espressa da un tempo passato?
A passato remoto B trapassato prossimo C futuro anteriore D passato prossimo
8 Nelle seguenti frasi, sottolinea i verbi all’imperfetto e cerchia i verbi al trapassato prossimo.
1. Volevo quei pantaloni neri, ma un cliente aveva acquistato l’ultimo paio poco prima. 2. Non avevo bevuto il caffè quella mattina, perciò accusavo un po’ di stanchezza. 3. Il vento aveva soffiato per tutta la notte. 4. La lezione era iniziata da appena cinque minuti, e già gli studenti non capivano la spiegazione. 5. Corrado aveva il fiatone perché aveva nuotato a lungo.
9 Completa le frasi con un trapassato prossimo adatto.
1. Domenico e Sveva (discutere) .................................................................... a lungo prima di arrivare a un compromesso. 2. Non (capire) la domanda, perciò chiese all’insegnante se poteva ripetere. 3. Roberto si sentiva soddisfatto perché (risolvere) tutti gli esercizi di matematica. 4. I gattini prendevano il latte dalla madre: (nascere) ....................................... da appena una settimana. 5. Carlo era riconoscente verso i suoi amici perché lo (aiutare) quando era in difficoltà. 6. Visto che (lavorare) per tutta la settimana, domenica ci siamo riposati.
10 Classifica nella tabella i verbi dell’elenco. avete tagliato – hai cambiato – ebbero conquistato – valutò – mangiamo – capirono – partivano – avevo collocato – ebbe sconfitto – partecipai – tacevo – viaggia
Presente Imperfetto
11 In ogni frase sottolinea il verbo al futuro, poi indica se esprime un’azione che deve ancora accadere (F), un dubbio o una supposizione (D), un’approssimazione (A) o un’esortazione (E).
1. Mancheranno ancora due chilometri per arrivare a Imola.
2. In vacanza andremo sicuramente in montagna.
3. Studierete quello che ho spiegato questa mattina.
4. Angelo partirà per l’Erasmus il 27 febbraio.
5. Il signor Dalmi avrà più o meno settant’anni.
6. Avrete bisogno di riposare dopo un viaggio così lungo.
F D A E
F D A E
F D A E
F D A E
F D A E
F D A E
12 Scrivi 1 accanto all’azione che accade prima, 2 accanto all’azione che accade dopo.
1. Quando avrai finito ( ) il libro, me lo presterai ( )? 2. Tommaso si era addormentato ( ) da poco, quando all’improvviso un tuono lo svegliò ( ). 3. Lara ha letto ( ) sul giornale che il giorno prima si era verificato (...................) un incidente in autostrada. 4. Dopo che ebbero saputo ( ) il risultato dell’esame, esultarono ( ) dalla gioia. 5. Passerò ( ) in farmacia non appena sarò uscita ( ) dalla banca. 6. Il gruppo di ricerca ha condotto ( ) un esperimento innovativo grazie ai finanziamenti che aveva ricevuto ( ).
13 Nelle seguenti frasi correggi le forme verbali sottolineate.
1. Tutti i giorni Martino venne ............................................ a trovare la mamma e ascoltò .......................................... i suoi racconti. 2. Solo quando capiva cosa era accaduto si rendeva conto di avere corso un serio pericolo. 3. Il coccodrillo aveva una lunga digestione. 4. Venivo domani e siamo andati in biblioteca insieme. 5. Ieri io e Teresa andremo ............................................ da Elsa e le portavamo ........................................... una scatola di biscotti assortiti.
14 Completa le seguenti frasi con il verbo indicato fra parentesi, coniugato al tempo opportuno del modo indicativo.
1. Ieri durante l’ultima partita della Roma si (verificare) degli incidenti. 2. Teo e Camillo si (guardare) in cagnesco e (litigare) sempre. 3. L’ape che (trovare) tanto polline (ritornare) ...................................................... al favo e (avvisare) ..................................................................... le compagne. 4. Tra un’ora mio padre (andare) in farmacia e (comprare) i farmaci. 5. Stamattina durante la riunione il tuo intervento (essere) ..................... provvidenziale. 6. Quando (mettere) ..................................................................... a posto la tua camera?
15 PRODUZIONE Il seguente brano è tratto da una memoria difensiva di una persona imputata in un processo: riscrivilo sul quaderno, evitando l’uso degli imperfetti storici. Nel giugno 2009 venivo chiamato dal dottor ***, che mi diceva di lasciare i locali dove avevo l’ufficio. Precisava che non sapeva chi fossi e cosa facessi e nello spiegargli cosa facevo o, ancor meglio, cosa avevo fatto gli consegnavo il mio curriculum. Proprio per metterlo al corrente del mio modo di lavorare rientravo nel mio ufficio, prendevo la mia copia della relazione, nonché la busta sigillata, e risalivo dal capodipartimento. Essendosi questi allontanato, consegnavo il tutto al capo della segreteria, pregandolo di farla avere al dottor ***.
L’uso del congiuntivo
Per capire come si usa il congiuntivo, per prima cosa devi ricordare che cosa sono le frasi indipendenti e le frasi dipendenti:
• le frasi indipendenti sono quelle che hanno senso anche da sole, per esempio: Alice ha undici anni, Fossimo partiti in orario!, Potresti rispondermi?;
• le frasi dipendenti sono quelle che hanno senso solo in unione con un’altra frase. Per esempio, una frase come che Alice non abbia voglia di uscire ha senso solo se viene unita alla frase da cui dipende (frase reggente):
Sara sospetta che Alice non abbia voglia di uscire
frase reggente frase dipendente
Il congiuntivo si usa sia nelle frasi indipendenti, sia nelle frasi dipendenti, ma in modo diverso.
Nelle frasi indipendenti il congiuntivo si usa per esprimere:
• una possibilità o un dubbio: Che sia proprio lui?;
• un desiderio, una speranza, un augurio o un rimpianto: Fosse facile la grammatica!;
• un’esortazione o un ordine: Che entrino i concorrenti!
Il congiuntivo, però, è usato soprattutto nelle frasi dipendenti, in particolare:
• dopo i verbi che esprimono speranza (Spero che tu superi l’esame), timore (Temevamo che perdesse la calma), desiderio (Desidero che tu venga a trovarmi), augurio (Mi auguro che tu guarisca in fretta) o incertezza (Non so quanto ritardi il treno);
• dopo espressioni come è necessario (È necessario che tu faccia gli allenamenti con costanza), bisogna (Bisogna che tutti diano una mano), può darsi (Può darsi che siano già arrivati), è bene (È bene che tu ti assuma le tue responsabilità), è meglio (È meglio che lui se ne vada);
• dopo le congiunzioni benché (Non rispose con esattezza benché avesse studiato), nonostante (Nonostante avessi sonno, ho finito di vedere il film), affinché (L’insegnante spiegava affinché la classe capisse), purché (Verrò con te purché tu mi faccia compagnia), sebbene (Sebbene abbia viaggiato tutta la notte, non ho sonno), prima che (Gli telefonò prima che andasse a dormire), come se (Si guardava intorno come se avesse bisogno di aiuto);
• dopo chiunque (Chiunque sia, non lo ascoltare), qualunque (Qualunque cosa tu abbia fatto, dimmela) e comunque (Comunque vada, sarà un successo).
Il congiuntivo si usa anche in dipendenza di frasi al condizionale che esprimono un’azione o una situazione che si può verificare solo a determinate condizioni, per indicare quali siano queste condizioni (vedi p. 98).
Il congiuntivo ha quattro tempi: uno per il presente e tre per il passato.
Qui di seguito vediamo:
• quali significati esprimono i diversi tempi del congiuntivo quando sono usati nelle frasi indipendenti;
• come si usano nelle frasi dipendenti in rapporto al tempo delle frasi reggenti.
Il congiuntivo presente
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione che io parli creda senta che tu parli creda senta che lui, lei parli creda senta che noi parliamo crediamo sentiamo che voi parliate crediate sentiate che loro parlino credano sentano
Il congiuntivo presente è un tempo semplice.
Nelle frasi indipendenti esprime:
• una possibilità, un desiderio o un augurio che possono realizzarsi: Che vinca il migliore!;
• usato alla 3a persona singolare e alla 1a e 3a persona plurale al posto dell’imperativo, un’esortazione o un ordine (congiuntivo esortativo): Andiamo a casa!
Nelle frasi dipendenti esprime un’azione o una situazione contemporanea rispetto a un’altra, presente o futura, espressa dalla reggente:
Spero che Fatima arrivi in orario. Tutti penseranno che io non voglia festeggiare.
adesso adesso in futuro in futuro
Il congiuntivo imperfetto
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione che io parlassi credessi sentissi che tu parlassi credessi sentissi che lui, lei parlasse credesse sentisse che noi parlassimo credessimo sentissimo che voi parlaste credeste sentiste che loro parlassero credessero sentissero
Il congiuntivo imperfetto è un tempo semplice.
Nelle frasi indipendenti esprime una speranza o un desiderio che non possono realizzarsi o che si teme non si realizzino: Magari nevicasse tutto il giorno!
Nelle frasi dipendenti esprime un’azione o una situazione passata e:
• anteriore rispetto a un’azione o situazione presente o futura espressa dalla reggente: Mi sembra che da giovane Antonio lavorasse in un ristorante.
adesso in passato
• contemporanea rispetto a un’azione o situazione passata espressa dalla reggente: Pensavo che Sonia si trovasse bene nella nuova scuola.
in passato in passato
Il congiuntivo passato
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione che io abbia parlato abbia creduto abbia sentito che tu abbia parlato abbia creduto abbia sentito che lui, lei abbia parlato abbia creduto abbia sentito che noi abbiamo parlato abbiamo creduto abbiamo sentito che voi abbiate parlato abbiate creduto abbiate sentito che loro abbiano parlato abbiano creduto abbiano sentito
Il congiuntivo passato è il tempo composto corrispondente al congiuntivo presente. Nelle frasi indipendenti esprime una possibilità, un augurio, un desiderio del passato, spesso in forma di domanda: È in ritardo. Che abbia deciso di non venire?
Nelle frasi dipendenti esprime un’azione o una situazione passata, anteriore rispetto a un’altra, presente o futura, espressa dalla reggente:
Spero che abbiate preso una decisione.
adesso in passato
L’insegnante sospetterà che tu non abbia svolto i compiti.
adesso in passato
Abbiamo detto che sia il congiuntivo imperfetto che il congiuntivo passato, usati in una frase dipendente, possono esprimere un’azione o una situazione anteriore rispetto a quella espressa nella reggente da un verbo al presente. Qual è, allora, la differenza? Ricaviamola da due esempi:
MisembrachedagiovaneAntonio lavorasse in un ristorante Il congiuntivo imperfetto indica un’azione o situazione duratura, descritta nel suo svolgimento.
Mi sembra che da giovane Antonio abbia lavorato in un ristorante Il congiuntivo passato indica un’azione o situazione puntuale, colta in un momento preciso, all’inizio o alla conclusione del suo svolgimento.
Il congiuntivo trapassato
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione che io avessi parlato avessi creduto avessi sentito che tu avessi parlato avessi creduto avessi sentito che lui, lei avesse parlato avesse creduto avesse sentito che noi avessimo parlato avessimo creduto avessimo sentito che voi aveste parlato aveste creduto aveste sentito che loro avessero parlato avessero creduto avessero sentito
Il congiuntivo trapassato è il tempo composto corrispondente al congiuntivo imperfetto. Nelle frasi indipendenti esprime il rimpianto per una speranza o un desiderio che non si sono realizzati: Fossimo partiti per Roma ieri!
Nelle frasi dipendenti esprime un’azione o una situazione passata e anteriore rispetto a un’altra, ugualmente passata, espressa dalla reggente: Pensavamo che Alessio fosse già arrivato in stazione.
in passato prima ancora
PER
RICAPITOLARE L’uso del congiuntivo nelle frasi dipendenti
Se nella reggente il tempo è al… … e il rapporto con la dipendente è di… … allora la dipendente avrà il… Esempio
presente contemporaneità
anteriorità
congiuntivo presente
congiuntivo imperfetto (azione o situazione duratura)
congiuntivo passato (azione o situazione puntuale)
passato contemporaneità congiuntivo imperfetto
anteriorità
congiuntivo trapassato
Spero che Fatima arrivi in orario.
Mi sembra che da giovane Antonio lavorasse in un ristorante.
Spero che abbiate preso una decisione.
Pensavo che Sonia si trovasse bene nella nuova scuola.
Pensavamo che Alessio fosse già arrivato in stazione.
futuro contemporaneità congiuntivo presente Tutti penseranno che io non voglia festeggiare.
anteriorità
congiuntivo passato L'insegnante sospetterà che tu non abbia svolto i compiti.
ESERCIZI
1 Nelle seguenti frasi indipendenti, sottolinea il verbo al congiuntivo, poi indica se esprime un dubbio (DB), un desiderio o un augurio (DS) o un’esortazione (ES).
1 Siate prudenti, ragazzi.
2. Che non abbia sentito?
3. Forza, ci dica tutto senza paura!
4. Siate felici per tutta la vita!
5. Smettesse di piovere finalmente!
6. Entri pure!
DB DS ES
DB DS ES
DB DS ES
DB DS ES
DB DS ES
DB DS ES
2 Trasforma le seguenti frasi da indipendenti a dipendenti.
1. Domenico ci ha mentito. Credo che .........................................................................................
2. Parte domattina. Bisogna che 3. Arriverete in orario. Mi auguro che 4. Catia non ha fame. Sembra che .....................................................................................
5. Simone va a dormire. È ora che 6. Domani piove. Ho paura che 7. Giorgia mi ascolta. Spero che 8. Il negozio chiude. Può darsi che .................................................................................
3 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. I tuoi amici non sono ancora arrivati: che abbiano / avessero sbagliato strada? 2. Devo pulire il garage prima che i miei genitori rientrassero / rientrino. 3. Ma scrivi in modo che tutti possano / potessero capire! 4. Mi chiedevo come mai in casa non ci sia / fosse nessuno. 5. Il personale dell’hotel si chiedeva perché gli ospiti siano / fossero già di ritorno. 6. Spero che tu ti sia / fossi allenata abbastanza per affrontare la gara.
4 Completa le frasi coniugando il verbo tra parentesi al congiuntivo presente o imperfetto. 1. È il momento che Stefano (dimostrare) il suo valore. 2. Valentina, non potevamo immaginare che tu (essere) arrabbiata con noi. 3. Volevo che i miei genitori mi (accompagnare) allo stadio. 4. Laura non capisce cosa (volere) dire questo annuncio. 5. Si teme che la temperatura (aumentare) ........................................... sempre di più.
6. È bene che ogni cliente (prenotare) in anticipo l’appuntamento. 7. Tutti erano dell’opinione che quel cellulare (costare) troppo. 8. Comunque (andare) ........................ le cose, attendiamo tue notizie.
5 Trasforma le seguenti frasi, che contengono un verbo al congiuntivo presente, in altre in cui l’azione o situazione sia espressa dal congiuntivo imperfetto.
1. Penso che siate felici. Pensavo
2. Bisogna che tu legga di più. Bisognava ........................................................................................
3. Mi auguro che tu guarisca presto. Mi auguravo
4. Teme che Sara si ammali. Temeva
5. Speriamo che Andrea accetti l’offerta. Speravamo .....................................................................................
6. Credo che Rosa arrivi presto. Credevo
7. Immagino che Abdul sia preoccupato. Immaginavo
8. È meglio che tu te ne vada. Era meglio
6 Completa le frasi coniugando il verbo tra parentesi al congiuntivo passato o trapassato.
1. Penso che voi (sbagliare) ....................................... persona. 2. Ancora non capisco perché Thomas e Lisa (agire) così. 3. Qualunque decisione tu (prendere) , comunicamela.
4. Non sapevo che cosa vi (raccontare) Sergio. 5. Veramente non so chi vi (potere) dire simili sciocchezze. 6. Ero convinta che tua sorella (ritornare) con te.
7. Daniele si dimenticò di comprare il sale, sebbene lo (scrivere) ...................................... sulla lista della spesa.
7 Sottolinea i verbi al modo congiuntivo, poi classificali nella tabella.
1. Ad Antonella non importava che l’autobus fosse in ritardo. 2. L’avvocato sostiene che l’imputato sia innocente. 3. La preside ha richiesto che tutte le classi uscissero in cortile. 4. A giudicare dalla sua faccia sconvolta, sembra proprio che Luca abbia preso un brutto spavento. 5. Gli amici temevano che Ming avesse preso l’influenza. 6. Qualunque piatto tu desideri, te lo preparerò. 7. Se Linda e Karl avessero prenotato in anticipo il volo, avrebbero risparmiato. 8. Credi davvero che io ti abbia ingannato? Presente
8 Completa le seguenti frasi coniugando il verbo indicato al modo congiuntivo e al tempo adatto.
1. Ritengo che Teo (essere) ............ uno degli studenti più intelligenti che io (conoscere) ........................................ nella mia carriera di insegnante. 2. È il più bel film che io (vedere) . 3. Senti che odorino proviene dalla tavola! Credo proprio che papà (preparare) una cena squisita. 4. Non sapevo che cosa ti (dire) Stefania. 5. Credevo che tu (informare) ................................................. i tuoi della nostra scelta.
9 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. Pensavo che John stava / stesse bene. 2. È bene che tu dici / dica sempre la verità, qualunque cosa accade / accada. 3. Pensavamo che fosse / era un errore perdonarlo. 4. Desidero che tu stai / stia bene.
5. Temo che Ginevra ha perso / abbia perso il borsellino. 6. Ho saputo che Mirco è rientrato / fosse rientrato alle tre di notte. 7. Giacomo vorrebbe che suo figlio era / fosse più ubbidiente. 8. Da questa foto si vede che la luce passava / passasse a fatica fra il fitto fogliame degli alberi.
10 Queste frasi contengono alcuni errori nell’uso delle forme verbali: riscrivile correttamente.
1. Sarebbe stato meglio che taceva.
2. Si siedi, prego.
3. Speravo che tu arrivavi in tempo. ................................................................................................................
4. Spero che tu avevi preso un bel voto. ................................................................................................................
5. Mi auguravo che tu eri già tornato.
6. Bisognava che Ciro ubbidiva.
7. Temo che il gatto aveva rotto il vaso. ................................................................................................................
11 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase per ciascuna delle seguenti forme verbali al modo congiuntivo.
sia stato – avesse seguito – tornasse – venga – capisca – studiassero – cantassi
12 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase a partire da ciascuno dei seguenti spunti. Può darsi che… – Dubitiamo che… – Avevo la speranza che… – Credi davvero che…? – Ho come l’impressione che… – Jessica si comporta sempre come se… – Elisa ha fatto del suo meglio, sebbene…
L’uso del condizionale
Il condizionale si usa sia nelle frasi indipendenti sia nelle frasi dipendenti per esprimere:
• un desiderio: Quanto vorrei stare al mare in questo momento!, Studio le lingue straniere perché mi piacerebbe lavorare all’estero;
• una richiesta gentile: Mi daresti un consiglio?;
• un dubbio o una supposizione: A chi potrei rivolgermi?, Il maltempo avrebbe provocato molti danni alle coltivazioni;
• un’opinione personale in modo attenuato: A parer mio meriteresti di più, Cristian pensa che ti farebbe bene uscire con noi.
Il condizionale, però, si usa principalmente per indicare un’azione o una situazione che si può realizzare solo se prima si verifica un certo evento; la frase che presenta questo evento è introdotta dalla congiunzione se e vuole il congiuntivo:
Se andassi a Parigi, visiterei il Louvre.
posso visitare il Louvre solo se prima vado a Parigi
Il condizionale ha due tempi: uno per il presente e uno per il passato.
Il condizionale presente
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione io parlerei crederei sentirei tu parleresti crederesti sentiresti
lui, lei parlerebbe crederebbe sentirebbe noi parleremmo crederemmo sentiremmo voi parlereste credereste sentireste loro parlerebbero crederebbero sentirebbero
Il condizionale presente è un tempo semplice. Si usa per esprimere:
• un desiderio, un dubbio, una supposizione, un’opinione attenuata riferiti al presente: Gusterei volentieri un gelato!, Non saprei proprio quale libro scegliere, Al posto tuo procederei con cautela;
• una richiesta gentile: Mi presteresti i tuoi sci?
Il condizionale presente si usa anche per esprimere una possibilità realizzabile nel presente o nel futuro, a patto che si verifichino certe condizioni (espresse dal congiuntivo imperfetto).
Se avessi tempo, passerei più spesso a trovarti.
adesso adesso
Sarei molto contenta, se potessi andare al concerto di Lazza.
nel futuro nel futuro
Il condizionale passato
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione io avrei parlato avrei creduto avrei sentito tu avresti parlato avresti creduto avresti sentito lui, lei avrebbe parlato avrebbe creduto avrebbe sentito noi avremmo parlato avremmo creduto avremmo sentito voi avreste parlato avreste creduto avreste sentito loro avrebbero parlato avrebbero creduto avrebbero sentito
Il condizionale passato è il tempo composto corrispondente al condizionale presente. Si usa per esprimere un desiderio, un dubbio, una supposizione, un’opinione attenuata riferiti al passato: Quante città avrei voluto visitare!, Che cosa avrei dovuto dire?, Personalmente non avrei risposto in quella maniera. Il condizionale passato si usa anche per esprimere una possibilità che non si è realizzata nel passato, perché, sempre nel passato, non si sono verificate certe condizioni (espresse dal congiuntivo trapassato).
Se avessi capito quanto era triste, lo avrei consolato.
nel passato
nel passato
Infine, il condizionale passato si usa per indicare un’azione futura rispetto a un’altra che si colloca nel passato, esprimendo quindi un’idea di futuro nel passato. Credevo che l’esame sarebbe stato più complesso.
nel passato dopo, ma sempre nel passato
ESERCIZI
1 Nelle seguenti frasi, sottolinea il verbo al condizionale e indica se esprime: un desiderio (DE), una richiesta (RI), un dubbio (DU), una supposizione (SU) o un’opinione personale (OP).
1. Quanto vorrei un computer nuovo!
2. Mi passeresti l’acqua frizzante?
3. Come apprezzerei una fetta di anguria fredda!
4. Secondo me dovresti accettare quell’incarico.
5. Potrebbe indicarmi la strada per l’ospedale?
6. Chi lo avrebbe mai immaginato?
7. I ladri avrebbero colpito ancora una volta.
8. Quel quadro starebbe meglio in salotto.
9. Il pacco dovrebbe arrivare domattina.
10. A chi mi dovrei rivolgere per questo problema?
11. Mi servirebbe il vostro aiuto.
12. Dovresti riordinare la tua stanza.
DE RI DU SU OP
DE RI DU SU OP
DE RI DU SU OP
DE RI DU SU OP
DE RI DU SU OP
DE RI DU SU OP
DE RI DU SU OP
DE RI DU SU OP
DE RI DU SU OP
DE RI DU SU OP
DE RI DU SU OP
DE RI DU SU OP
2 INVALSI In quali casi si usa il condizionale passato? (2 risposte)
A Per esprimere un evento che si sarebbe realizzato nel passato se si fossero verificate certe condizioni.
B Per esprimere un’idea di futuro nel passato.
C Per esprimere una possibilità realizzabile nel futuro a patto che si verifichino certe condizioni.
D Per esprimere una possibilità, un augurio, un desiderio riferiti al passato.
3 Sottolinea i verbi al condizionale, poi classificali nella tabella.
1. Marta mangerebbe volentieri un piatto di spaghetti. 2. Se la camicia fosse stata disponibile nella mia taglia, l’avrei comprata. 3. Se tu mi avessi informato, sarei venuto con te. 4. Se a casa avessi un letto in più, ti ospiterei. 5. L’influenza avrebbe colpito migliaia di persone.
Presente
Passato
4 Completa le seguenti frasi coniugando il verbo tra parentesi al modo condizionale; poi indica il tempo, presente (PR) o passato (PA).
1. Mi (passare) un po’ di sale? PR PA
2. Non (dovere) arrabbiarti per così poco! PR PA
3. Se tu fossi sceso con cautela (evitare) di cadere. PR PA
4. Se tu avessi saputo l’inglese, (trovare) subito lavoro. PR PA
5 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. Se tu non avevi / avessi / avresti detto tante bugie la punizione è stata / sia stata / sarebbe stata più leggera. 2. Sono tre quadri splendidi: non saprò / saprei / sapevo quale scegliere. 3. Non avevo / avessi / avrei mai creduto che è / era / fosse lui l’assassino. 4. Mi diresti / dirai / dicevi di chi è questo orologio?
6 A piccoli gruppi, scrivete una breve storia a partire da queste quattro frasi: 1. «Se avessi…, farei...» 2. «Se facessi…, andrei...» 3. «Se andassi…, scoprirei...» 4. «Se scoprissi…, sceglierei...» Poi scambiate le vostre frasi con quelle di un altro gruppo e trasformatele al passato: quale gruppo trasformerà le frasi senza commettere errori? Infine votate la storia più bizzarra e divertente!
7 Sottolinea gli errori nell’uso delle forme verbali e riscrivile correttamente.
1. Se non ci fossero i semafori il traffico era più caotico.
2. Se nevicherebbe non potremmo partire.
3. Pensavo che il compito di inglese sarebbe più difficile. ...............................................................................................
4. Mi aiutassi a spostare questo vaso pesante?
5. Se ti impegnassi, eri soddisfatto.
8 PRODUZIONE Completa le frasi liberamente.
1. Se fosse , sarebbe
2. Sarei partito/a , se avessi trovato
3. Se avessi , andrei
L’uso dell’imperativo
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione tu parla! credi! senti! voi parlate! credete! sentite!
L’imperativo è il modo usato per esprimere un ordine, un’esortazione o un invito; il suo nome, infatti, deriva dal latino imperare, che significa «comandare». Come sai, l’imperativo ha solo il tempo presente e ha forme proprie solo per la 2a persona singolare e plurale, mentre per le altre persone prende in prestito le forme del congiuntivo esortativo (tranne la 1a singolare, che non esiste perché non possiamo darci ordini da soli!).
Per esprimere un ordine senza specificare la persona si può usare l’infinito presente: Sciacquare bene gli occhi in caso di contatto con il prodotto.
Per esprimere un divieto si usa l’imperativo negativo, che si forma con:
• non + infinito presente per la 2a persona singolare: Non andare via!
• non + imperativo o congiuntivo esortativo per le altre persone: Non fate rumore!, Non faccia rumore!
ESERCIZI
1 Trasforma le frasi in modo che il comando sia espresso all’imperativo.
Claudia dice a Liu...
1. di chiudere la porta. ...................................................................................................................................................................
2. di non tormentare il gatto.
3. di aspettare.
4. di non fare rumore.
2 Sul quaderno, trasforma le seguenti frasi in forma più diretta servendoti del modo imperativo.
1. Vorrei che tu riflettessi prima di parlare. 2. Preferirei che voi restiate a casa. 3. Potete apparecchiare?
4. Puoi aiutare tuo fratello? 5. Puoi comprare il pane? 6. Vorrei che tu bevessi lo sciroppo. 7. È meglio che controlli il tuo modo di esprimerti. 8. Mi presteresti la tua giacca? 9. Bisognerebbe che tu spegnessi il telefono. 10. Vorrei che rispondeste alla domanda. 11. È meglio che non usciate stasera. 12. Puoi abbassare il volume?
3 INVALSI Quale modo non si usa per esprimere un comando negativo?
A imperativo, preceduto da non C condizionale (presente) preceduto da non B infinito (presente), preceduto da non D congiuntivo, preceduto da non
4 Sul quaderno, trasforma gli imperativi in imperativi negativi.
1. Vieni a casa domani. 2. Mangia questa pasta. 3. Rispondi a quello che ti chiede Franca. 4. Giocate in cortile. 5. Spegni il cellulare. 6. Apparecchiate la tavola. 7. Fate il bagno. 8. Torna domani.
R Si parte!
Tra i verbi presenti nella vignetta, sottolinea quelli all’infinito.
Come li hai riconosciuti? .......................................................................................... ..........................................................................................
Qui sotto trovi gli altri verbi della vignetta: trasformali all’infinito. cerchiamo mettiamo ........................................................ ho chiesto
Osserva le due parole evidenziate: anche se a prima vista sembrano uguali, in realtà c’è qualche differenza…
Nel primo caso, permesso: è un nome fa parte di un verbo
Nel secondo caso, permesso: è un nome fa parte di un verbo
Nella vignetta trovi un verbo al gerundio passato, avendo sentito: in che altro modo potresti dire la stessa cosa?
Completa la frase: ha sentito qualcosa di strano, anche la prof di educazione fisica si avvicina.
Nella vignetta ci sono anche due verbi al gerundio presente, cioè:
Come li hai riconosciuti?
L’infinito
L’infinito è un modo indefinito; esprime il significato generale del verbo, cioè l’azione o la situazione che il verbo stesso indica, senza aggiungere altre informazioni.
Proprio per questa caratteristica, a volte l’infinito si usa con valore di nome (infinito sostantivato), spesso preceduto dall’articolo: Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare
L’infinito ha due tempi: uno per il presente e uno per il passato.
Tempo semplice
Tempo composto presente passato cercare avere cercato
Il participio
Il participio è un modo indefinito; si chiama così perché è «partecipe» delle funzioni dell’aggettivo e del nome, cioè può essere usato non solo con valore di verbo, ma anche di aggettivo o nome, come hai visto nella vignetta.
Il participio ha due tempi semplici: uno per il presente e uno per il passato.
Tempi semplici presente passato cercante cercato
Il gerundio
Il gerundio è un modo indefinito; indica un’azione o una situazione mettendola in rapporto di causa, tempo, mezzo o modo con quella espressa da un altro verbo:
Avendo sentito qualcosa di strano, anche la prof di educazione fisica si avvicina.
qui il gerundio indica la causa, cioè il motivo per cui la prof si avvicina
Flavio, cosa pensi di ottenere spingendo Kevin e salendo per primo?
qui il gerundio indica il mezzo, cioè l’azione attraverso cui Flavio pensa di ottenere qualcosa
Il gerundio ha due tempi: uno per il presente e uno per il passato.
Tempo semplice
Tempo composto presente passato cercando avendo cercato
I modi indefiniti
sono infinito esprime il significato generale del verbo passato avere pensato presente pensare presente pensante presente pensando participio può avere anche valore di aggettivo o di nome
passato pensato
F ACCIO
L’infinito
gerundio esprime un rapporto di causa, tempo, mezzo o modo
passato avendo pensato
1 Sostituite le espressioni sottolineate con un infinito, come nell’esempio.
1. Il pianto non serve a nulla.
2. La vittoria .............................................. non mi interessa.
3. L’evasione dalla realtà è il sogno di molti.
4. Il disegno mi diverte.
5. Una prova .............................................. non costa nulla.
6. Il volo in aereo è molto emozionante.
2 LESSICO Completa le frasi con un verbo all’infinito adatto.
1. È giusto ...................................... i consigli dei genitori. 2. L’insegnante disse alla classe di ...................................... il capitolo sulla Rivoluzione industriale. 3. Non vedo l’ora di a Londra a Natale. 4. In certe situazioni penso che sia bene : il silenzio è d’oro. 5. D’estate i nonni amano a carte in giardino. 6. L’impiegata della banca consigliò a Jasmine di .................................... dopo qualche giorno per ...................................... la carta di credito. 7. L’aereo aveva iniziato a .......................................... i motori: stava per 8. Parla sempre a bassa voce, perciò è difficile quello che dice.
3 Sottolinea gli infiniti sostantivati.
1. Rispettarono il volere del vecchio zio. 2. Ahmed dice di volere bene ai suoi genitori. 3. Il motto di Lara è: prima il dovere, poi il piacere. 4. Ho imparato a nuotare a cinque anni. 5. Nuotare in mare aperto è pericoloso. 6. Votare è un diritto, ma anche un dovere. piangere
Il participio
4 Completate le frasi con il participio presente adatto, scegliendolo fra quelli dell’elenco, come nell’esempio.
offerente – tremante – bagnanti – curante – partecipanti – rappresentante
1. Chi è il vostro medico ................................................................................?
curante
2. Il quadro sarà venduto al miglior
3. I si riunirono alle sette davanti allo stadio.
4. Impaurito e ................................................................................, si presentò alla porta per chiedere ospitalità.
5. Il padre di Cosimo è un di prodotti per la casa.
6. Tanti si accalcano sulle rive del lago.
5 PRODUZIONE Sul quaderno, scrivi una frase con ciascuno dei seguenti participi. carburante – assistente – corrente – cantante – raccolta – invitati – spremuta – successo
Il gerundio
6 Collegate le frasi in modo opportuno, come nell’esempio.
1. Uscendo
2. La mamma guardava il suo bambino
3. Essendo arrivati troppo tardi,
4. Avendo notato che Piero era agitato,
5. Sentendo arrivare il padrone,
6. Pur avendo gridato ad alta voce,
a. trovarono l’ufficio postale già chiuso.
b. non fu udito da nessuno.
c. lo incontrò per le scale.
d. sorridendo.
e. il cane iniziò a guaire.
f. suo padre non lo sgridò.
7 Sottolinea i verbi al gerundio presenti nel seguente elenco. andando – prendo – borbottando – quando – Armando – amando – espandendo – riprendo – dormendo
8 Sostituisci le espressioni sottolineate con un verbo al gerundio.
1. Poiché era sceso il buio, non vedevo più nulla. 2. Mentre vado a scuola, mi fermerò a comprare la merenda. 3. Poiché era caduta molta grandine, il raccolto andò completamente perduto. 4. Mentre passava davanti alla palestra, Lorenzo vide la bicicletta che gli avevano rubato. 5. Se continui ................................. a fare esercizi, migliorerai in matematica.
6. Quando cadono a terra, le foglie formano un tappeto variopinto.
9 Nelle seguenti frasi, sottolinea il verbo al gerundio e indica se esprime un rapporto di tempo (TE), causa (CA), mezzo (ME) o modo (MO).
1. Valentina mangia masticando a bocca aperta.
2. Facendo molto esercizio, sono migliorato in inglese.
3. Essendo caduta molta pioggia, il giardino era bagnato.
4. Andate fino a quel punto saltellando.
5. Avendo finito di mangiare, si alzò e sparecchiò.
6. Usando un telefono puoi anche fare una videochiamata.
TE CA ME MO
TE CA ME MO
TE CA ME MO
TE CA ME MO
TE CA ME MO
TE CA ME MO
L’uso dell’infinito
L’infinito ha due tempi: uno per il presente e uno per il passato.
L’infinito presente
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione parlare credere sentire
L’infinito presente è la forma base del verbo.
Nelle frasi indipendenti si usa per esprimere:
• un dubbio o un desiderio: Che dire in questa circostanza?, Magari andare al mare tutti i giorni!
• un obbligo o un divieto generico: Guidare con prudenza (in un cartello lungo l’autostrada);
• l’imperativo alla forma negativa: Non parlare con la bocca piena;
• un’azione improvvisa, quando è preceduto da ecco: Ecco entrare gli ospiti!
Nelle frasi dipendenti, spesso preceduto da preposizioni come a, da, di, per, indica un’azione o una situazione contemporanea o successiva rispetto a quella espressa dalla reggente:
Penso di conoscere bene Valentina.
adesso adesso
Mi sveglio presto per arrivare puntuale a scuola.
adesso in futuro
L’infinito presente si usa anche con:
• i verbi servili potere, dovere, volere (vedi p. 163): Aprite la porta, voglio entrare!, Fai presto: dobbiamo partire, Se possibile vorrei parlarti;
• alcuni verbi fraseologici (vedi p. 163), per esempio smettere di: È maggio, ma non smette di piovere
L’infinito passato
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione avere parlato avere creduto avere sentito
L’infinito passato è il tempo composto dell’infinito presente.
• Nelle frasi indipendenti è usato nelle frasi esclamative per esprimere un rimpianto: Ah, averlo saputo prima!
• Nelle frasi dipendenti indica un’azione o una situazione anteriore rispetto a quella espressa dalla reggente:
Temevo di aver sbagliato. in passato prima ancora
ESERCIZI
1 Classifica nella tabella i verbi dell’elenco. decidere – aver letto – comprendere – costruire – riprendere – aver dormito – aver alzato – sfogliare –aver bevuto – aver aperto – sollevare – rischiare – intravedere – controllare
Infinito presente
Infinito passato
2 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. Mi dispiace di rispondere / aver risposto a Caterina in quel modo: dovrei chiederle scusa. 2. Dopo un lungo viaggio, è sempre bello tornare / essere tornato a casa. 3. Il malvivente è accusato di rubare / aver rubato dei prodotti dal supermercato. 4. Dopo andare / essere andata in Francia l’anno scorso, Matilde vorrebbe tornarci anche l’anno prossimo. 5. Per acquistare / aver acquistato una casa, spesso è necessario un mutuo. 6. Se pensi che sia troppo buio, prova ad accendere / aver acceso la luce.
3 INVALSI In quale delle seguenti frasi l’infinito esprime la contemporaneità delle azioni?
A Sherlock Holmes faceva supposizioni così precise da essere decisive per la risoluzione del caso.
B Pensavo che aver dipinto la parete di rosa avrebbe migliorato la stanza.
C Credeva davvero di avere ragione!
D Temo di non aver udito quello che ha detto perché parlava a bassa voce.
4 Sottolinea il verbo all’infinito, poi indica se esprime un’azione anteriore (AN), contemporanea (CO) o successiva (SU) rispetto alla frase reggente.
1. Alice ha promesso a Valentina di fare i compiti con lei domani. AN CO SU
2. Ahmed è stato lodato per aver svolto bene tutti gli esercizi. AN CO SU
3. Pensavamo di fare un giro in centro sabato. Vieni anche tu? AN CO SU
4. Penso di sapere già la risposta. AN CO SU
5. Sono tranquilli perché sanno di avere tutti dalla loro parte. AN CO SU
6. Quando Sara nuota, le sembra di essere una sirena. AN CO SU
5 PRODUZIONE Scrivi una frase per ciascuna delle seguenti espressioni, usando l’infinito presente.
1. Anna deve ...........................................................................................................................................................................................
2. Sarebbe meglio
3. D’estate mi piace
4. Il pilota aveva provato a
5. L’insegnante ci ha chiesto di ....................................................................................................................................................
6. Non vedo l’ora di
L’uso del participio
Il participio ha due tempi semplici: uno per il presente e uno per il passato.
Il participio presente
1a coniugazione
2a coniugazione 3a coniugazione parlante credente sentente
Il participio presente ha diverse funzioni; infatti può essere usato come:
• verbo: Ho visto un documentario riguardante (= che riguarda) il Medioevo;
• aggettivo: Ho sentito una barzelletta davvero divertente (dal verbo divertire), Ho spostato molte scatole pesanti (dal verbo pesare);
• nome: l’insegnante (dal verbo insegnare), gli studenti (dal verbo studiare), la cantante (dal verbo cantare).
Il participio passato
1a coniugazione
2a coniugazione 3a coniugazione parlato creduto sentito
Come il participio presente, anche il participio passato può essere usato con funzione di:
• verbo:
– unito agli ausiliari essere o avere per formare i tempi composti nella forma attiva: ho gridato, è andato, hanno nuotato;
– unito all’ausiliare essere per formare i tempi della forma passiva: sono stato amato;
– nelle frasi dipendenti che esprimono un’azione o una situazione avvenuta prima di quella espressa nella frase reggente: Affaticato dallo sforzo prolungato, si addormentò; Finiti i compiti, Marcella andò a tennis;
• aggettivo: un ragazzo educato (dal verbo educare), la luce accesa (dal verbo accendere), un vaso rotto (dal verbo rompere);
• nome: il gelato (dal verbo gelare), il pianto (dal verbo piangere).
Quando è unito al verbo essere, il participio passato concorda nel genere e nel numero con il nome a cui si riferisce: La lettera è stata spedita, Il quadro era appeso, I gattini sono stati adottati, Le terre furono conquistate. Quando è unito al verbo avere, il participio passato:
• di solito rimane invariato: Mauro ha recitato una poesia, Gli studenti hanno recitato una poesia, Le studentesse hanno recitato una poesia;
• se è preceduto da un complemento oggetto espresso dai pronomi lo, la, li, le, deve concordare con questo nel genere e nel numero: Hanno scattato delle foto e le hanno stampate, Ha comprato due libri e li ha letti subito;
• se è preceduto da un complemento oggetto espresso dai pronomi mi, ti, ci, vi, può concordare con questo nel genere: Alice mi ha visto / Alice mi ha vista, Alice ci ha visto / Alice ci ha visti/e
ESERCIZI
1 Sottolinea i participi presenti e cerchia i participi passati.
1. «Addio, monti sorgenti dall’acque...» 2. Il massiccio, sovrastante il paese, è bianco di neve. 3. Raccolte le mele, il contadino le vendette al mercato. 4. Finita la scuola, partirò per una vacanza rilassante.
5. Riponi nella cassaforte la busta contenente il passaporto. 6. Stamattina si è presentato il nuovo insegnante di biologia. 7. Il treno proveniente da Bari è giunto a destinazione in ritardo. 8. Sabato Manila ha visto un film davvero emozionante e commovente. 9. Tornata dalla palestra, Teresa ha bevuto dell’acqua frizzante: la trova molto dissetante. 10. Finite le pulizie, lo specchio era splendente.
2 INVALSI Riguardo alla concordanza con il nome, il participio passato resta invariato quando è preceduto:
A dal soggetto. B dal complemento oggetto. C dall’ausiliare essere. D dall’ausiliare avere.
3 Sottolinea i participi, poi indica se hanno funzione di verbo (V), di aggettivo (A) o di nome (N).
1. In tutte le nostre case esiste l’impianto di acqua corrente. V A N
2. Le porte e le finestre aperte facevano entrare l’aria pura. V A N
3. Sfornata la torta, aspettate che si raffreddi. V A N
4. Era partito per un lungo viaggio.
5. Oggi mangiamo un passato di verdure.
V A N
V A N
6. In Italia i morti superano i nati. V A N
4 Nel seguente brano sottolinea i participi passati e cerchia il participio presente. Gli allevamenti sempre più industrializzati e la produzione della carne e di altri alimenti di origine animale hanno oggi una forte influenza sugli equilibri del pianeta. Analisi e dati affermano che il 40% della terra arabile è dedicata al pascolo e un terzo della produzione totale di cereali è destinato agli allevamenti. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha certificato che in Italia le emissioni inquinanti di particolato degli allevamenti intensivi sono talmente aumentate da posizionarsi oggi al secondo posto, subito dopo quelle dei sistemi di riscaldamento.
da F. Furci, E. Pozzi, Techno-Logics, Gruppo Editoriale Raffaello
5 PRODUZIONE Usa il participio presente che hai individuato nell’esercizio precedente per comporre una frase sul quaderno.
6 Completa le frasi con il participio passato del verbo tra parentesi.
1. Li ho (incontrare) e li ho (salutare) , ma hanno (fingere) di non conoscermi. 2. Le ho (vedere) e le ho (pregare) di venirmi ad aiutare. 3. (Sopraggiungere) ................................. il buio, ci coricammo. 4. Sono (arrivare) ............................... i pacchi (inviare) dai nostri amici. 5. I ciclamini sono (fiorire) in anticipo abbellendo le aiuole. 6. Le partecipanti furono (premiare) con una medaglia. 7. (terminare) ................................. la videochiamata, Angelica spense il computer. 8. In negozio Marco ha provato quattro camicie e alla fine le ha (comprare) ......................................... tutte.
L’uso del gerundio
Il gerundio ha un tempo semplice e un tempo composto e si usa soltanto nelle frasi dipendenti per esprimere un rapporto di causa, tempo, mezzo o modo con la reggente.
Il gerundio presente
1a coniugazione
2a coniugazione 3a coniugazione parlando credendo sentendo
Il gerundio presente indica un’azione o una situazione contemporanea rispetto a quella espressa dalla reggente, che può avvenire nel passato, nel presente o nel futuro:
Facevo una passeggiata ascoltando la musica.
in passato in passato
Faccio una passeggiata ascoltando la musica.
nel presente nel presente
Farò una passeggiata ascoltando la musica.
nel futuro nel futuro
Il gerundio presente si usa anche con alcuni verbi fraseologici, in particolare stare, per indicare un’azione nel suo svolgimento: Nel giardino stanno fiorendo le rose.
Il gerundio passato
1a coniugazione 2a coniugazione 3a coniugazione avendo parlato avendo creduto avendo sentito
Il gerundio passato è il tempo composto del gerundio presente. Indica un’azione o una situazione anteriore rispetto a quella espressa dalla reggente:
Avendo studiato molto, mi sento preparata per la verifica. prima dopo
Il gerundio non indica con precisione la persona e il numero. Per questo, a volte potrebbe non essere chiaro chi è il soggetto del verbo al gerundio. Nota però che:
• se il soggetto del gerundio è lo stesso della reggente, non va espresso: Arrivando a casa, Flavio trovò la porta aperta Flavio è il soggetto della reggente e il soggetto (sottinteso) del verbo al gerundio
• se il soggetto del gerundio è diverso da quello della reggente, va espresso: Essendo il treno arrivato a destinazione, Flavio scese a terra. Flavio è il soggetto della reggente, il treno è il soggetto (espresso) del verbo al gerundio
ESERCIZI
1 Completa le seguenti frasi inserendo il gerundio presente o passato di ciascuno dei verbi dell’elenco.
dormire – passare – accendere – risparmiare – andare – mangiare – correre – scendere
1. ................................................. a scuola ho incontrato Matteo. 2. L’appetito vien .....................................................
3. Pur tutto il giorno, sono ancora stanco. 4. con il rosso, fu multato dal vigile. 5 fuochi nei boschi si possono provocare incendi.
6. ............................................... inciampò e cadde rovinosamente a terra. 7. ............................................... le scale scivolò. 8. Mise da parte una grossa somma ................................................. per tanti anni.
2 INVALSI Quale delle seguenti frasi non ha un unico soggetto per tutti i verbi espressi?
A Avendo lavorato tutto il giorno, mi sentivo spossato.
B Giocando a tennis con l’allenatore, Chiara rompe almeno una racchetta a partita.
C Essendo le api nelle arnie, non c’era pericolo di essere punti.
D Andando a casa, si fermava sempre a comprare il giornale.
3 Sostituisci le espressioni sottolineate con un verbo al modo gerundio presente o passato.
1. Poiché urli così forte mi stordisci. ..............................................
2. Mentre dormiva, ha fatto un brutto sogno.
3. Dopo che ebbe salutato tutti se ne andò.
4. Siccome aveva manifestato le sue intenzioni, si scusò.
5. Poiché si sentiva solo mi cercò. ..............................................
6. Mentre ascoltavo quella canzone ripensavo ai bei tempi del passato.
7. Se lavorerai bene ti sentirai soddisfatta.
8. Visto che era arrivata in ritardo, Alessia trovò chiusa la porta della scuola.
4 Nelle seguenti frasi, sostituisci la parte sottolineata con un’altra, scegliendola tra quelle indicate.
1. Essendo un tipo distratto, faccio spesso errori di ortografia.
A Dato che sono un tipo distratto
B Quando sono un tipo distratto
2. Avendo corso per due chilometri, Claudia si è dovuta fermare per riprendere fiato.
A Poiché aveva corso per due chilometri
3. Organizzando i pasti, Arianna non spreca cibo.
A Quando organizza i pasti
4. Ripetendo ad alta voce, ricordo meglio le regole.
A Grazie al fatto che ripeto ad alta voce
5. Massimo si è presentato sorridendo.
A mentre sorrideva
B Se avesse corso per due chilometri
B Grazie al fatto che organizza i pasti
B A causa del fatto che ripeto ad alta voce
B con un sorriso
5 PRODUZIONE Scrivi sul quaderno una frase con il gerundio presente e una frase con il gerundio passato di ciascuno dei seguenti verbi. andare – giocare – parlare – scrivere – sentire – vivere
R IFLETTO
4. La coniugazione del verbo
Al fiume
Nella vignetta trovi alcuni verbi all’infinito: sottolineali. Due di questi sono «speciali»: quali sono?
Ti ricordi perché sono speciali? Completa la frase:
I verbi e terminano in -ere ma non appartengono alla 2a .........................................
Inoltre sono detti verbi perché aiutano gli altri verbi a formare i tempi composti. Nella vignetta alcuni verbi sono evidenziati: classificali in base alla coniugazione di appartenenza.
1a coniugazione (-are): ..............................................................................................
2a coniugazione (-ere):
3a coniugazione (-ire): ..............................................................................................
La guida utilizza il verbo fare: coniugalo all’indicativo presente, seguendo l’esempio. Chiamare Fare io chiam-o tu chiam-i lui/lei chiam-a .............................................. noi chiam-iamo voi chiam-ate loro chiam-ano ..............................................
Confronta le voci dei due verbi, entrambi appartenenti alla 1a coniugazione: cosa noti?
La coniugazione propria
La coniugazione è l’insieme di tutte le forme che un verbo assume per indicare la persona, il numero, il modo e il tempo di una certa azione o situazione.
La coniugazione dei verbi essere e avere è diversa da quella di tutti gli altri verbi, e per questo si definisce propria (= appartenente solo a loro).
I verbi essere e avere «aiutano» gli altri verbi a formare i tempi composti, unendosi al loro participio passato (Sono rimasti in pochi, Hai ascoltato i suggerimenti dell’allenatrice?); per questo sono detti verbi ausiliari (= che sono di aiuto).
Le tre coniugazioni
A parte essere e avere, i verbi sono suddivisi in tre coniugazioni in base alla desinenza che hanno all’infinito presente:
• prima coniugazione verbi con infinito presente in -are, come lodare, raccontare, giocare;
• seconda coniugazione verbi con infinito presente in -ere, come temere, correre, prendere;
• terza coniugazione verbi con infinito presente in -ire, come sentire, dormire, pulire
Gran parte dei verbi segue un modello di coniugazione regolare: la radice del verbo non cambia; le desinenze variano per indicare la persona, il numero, il modo e il tempo, ma all’interno di ogni coniugazione sono sempre le stesse.
Per esempio, ecco come le tre coniugazioni regolari formano la seconda persona singolare dell’indicativo imperfetto:
Prima coniugazione (-are) Seconda coniugazione (-ere) Terza coniugazione (-ire)
radice + -avi
radice + -evi
radice + -ivi
lod-avi, raccont-avi, gioc-avi tem-evi, corr-evi, prend-evi sent-ivi, dorm-ivi, pul-ivi
I verbi irregolari
Il verbo fare ha delle caratteristiche particolari; le sue voci, infatti, sono diverse sia all’interno dello stesso tempo verbale (come puoi vedere dall’esempio del presente indicativo) che nei tempi verbali diversi (io faccio - io feci). Si tratta, quindi, di un verbo irregolare.
I verbi irregolari sono quelli che si allontanano dal modello della coniugazione a cui appartengono. In particolare, i verbi irregolari hanno forme che si differenziano da quelle della coniugazione regolare per:
• la radice: and-are io vad-o (non ando);
• la desinenza: d-are che io d-essi (non dassi);
• la radice e la desinenza: rid-ere io ris-i (non rid-etti).
La coniugazione
è
l’insieme di tutte le forme di un verbo essere e avere
tutti gli altri verbi
hanno sono
coniugazione propria verbi ausiliari si dividono in alcuni sono tre coniugazioni -are, -ere, -ire irregolari
La coniugazione propria
1 Completate le frasi inserendo gli ausiliari essere e avere elencati qui sotto, come nell’esempio. hanno – hai – ho – abbiamo – siete – ha – è – sono
1. Stamattina andata al mare.
2. Quando arrivati?
3. I miei genitori ci .................................................... aspettato a lungo.
4. Questa volta superato ogni limite: vai dalla preside!
5. Io e mio fratello frequentato la stessa scuola.
6. Ieri io passeggiato lungo il fiume, e tu?
7. Il vento forte di ieri mattina .................................................... scoperchiato molti tetti.
8. Chi stato?
2 Sottolinea le voci dei verbi essere e avere usati come ausiliari.
1. Se hai freddo, copriti con quello scialle che hai appoggiato sulla poltrona. 2. Sono rimasto ad aspettarlo per venti minuti alla fermata dell’autobus, ma non l’ho visto. 3. Hai un quaderno nuovo? Sì, ne è rimasto uno, quello che ha la copertina rossa. 4. Mi ha fatto parlare molto, non mi ha mai interrotto, penso di aver dimostrato di aver studiato. 5. Gli era stata nascosta la verità. 6. La nostra richiesta di condono sarà esaminata giovedì prossimo. 7. Ho cercato a lungo il portamonete, non l’ho trovato e ora sono quasi sicura di averlo smarrito. 8. Il professore ha già corretto i nostri compiti: tutti siamo curiosi di sapere come sono andati.
3 INVALSI La coniugazione è l’insieme di tutte le forme che il verbo assume modificando: A l’ausiliare B la desinenza C la radice D la radice e la desinenza sono
Le tre coniugazioni
4 Per ciascuna forma verbale indicate l’infinito e la coniugazione a cui appartiene, come nell’esempio.
1. giungevano
giungere
2. pensaste ..............................................................................................................
3. rideva
4. venne
5. guardano
6. finiremo ................................................................................................................
5 Per ogni voce verbale distingui la radice dalla desinenza, scrivi l’infinito e indica la coniugazione.
Radice Desinenza Infinito Coniugazione
1. giungeva
2. sentirono
3. piangevo
4. accordano
5. dormirebbero
6. leggessi
7. parlando
8. rivelasti
9. fuggirei
10. cantante
I verbi irregolari
6 Sottolineate l’alternativa corretta, come nell’esempio.
1. Se tu mi dessi / dassi retta non combineresti tanti guai.
2. Vada / Vadi sempre diritto, poi giri a destra.
3. Se qualcuno ci stesse / stasse a sentire, non sprecheremmo tanto fiato.
4. A quelle parole, ridette / rise sotto i baffi.
5. Entrino pure e vadano / andano in salotto!
7 INVALSI Si dicono irregolari i verbi la cui coniugazione si discosta dal modello di quella alla quale appartengono perché:
A modificano la loro radice, la desinenza o entrambe.
B mancano di qualche modo, tempo o persona.
C possono essere coniugati anche secondo le altre due coniugazioni.
D modificano la radice, pur mantenendo la medesima desinenza.
La coniugazione del verbo essere
I verbi essere e avere
I verbi essere e avere hanno un significato proprio quando sono usati da soli e non svolgono la funzione di ausiliari. Il verbo essere, quando è usato da solo, può assumere il significato di:
• esistere, essere presente: Oggi c’è vento, Ci sarai alla festa?
• stare, trovarsi: Sei a casa di Luana?, Le posate sono nel primo cassetto;
• appartenere: Questa matita è di Francesco. Inoltre, svolge la funzione di copula, cioè è l’elemento che, nel predicato nominale, unisce il soggetto al nome o all’aggettivo: Il mare (soggetto) era (copula) una tavola (nome).
Modi finiti
Tempi semplici Tempi composti Tempi semplici Tempi composti
Indicativo
presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo io sono tu sei
lui/lei è noi siamo voi siete loro sono
io sono stato tu sei stato
lui/lei è stato/a noi siamo stati voi siete stati loro sono stati io ero tu eri lui/lei era noi eravamo voi eravate loro erano
io ero stato tu eri stato lui/lei era stato/a noi eravamo stati voi eravate stati loro erano stati
passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore io fui tu fosti lui/lei fu noi fummo voi foste loro furono io fui stato tu fosti stato
lui/lei fu stato/a noi fummo stati voi foste stati loro furono stati io sarò tu sarai lui/lei sarà noi saremo voi sarete loro saranno
Congiuntivo
io sarò stato tu sarai stato lui/lei sarà stato/a noi saremo stati voi sarete stati loro saranno stati
presente passato imperfetto trapassato che io sia che tu sia che lui/lei sia che noi siamo che voi siate che loro siano che io sia stato che tu sia stato che lui/lei sia stato/a che noi siamo stati che voi siate stati che loro siano stati che io fossi che tu fossi che lui/lei fosse che noi fossimo che voi foste che loro fossero che io fossi stato che tu fossi stato che lui/lei fosse stato/a che noi fossimo stati che voi foste stati che loro fossero stati
Condizionale
presente passato presente io sarei tu saresti lui/lei sarebbe noi saremmo voi sareste loro sarebbero io sarei stato tu saresti stato lui/lei sarebbe stato/a noi saremmo stati voi sareste stati loro sarebbero stati / sii tu! (sia lui/lei!) (siamo noi!) siate voi! (siano loro!)
Modi indefiniti
Imperativo
Infinito Participio Gerundio
presente passato presente passato presente passato essere essere stato essente o ente stato essendo essendo stato
Osservazioni
• Il participio presente ente ha valore di sostantivo: un ente assistenziale.
Il verbo avere, quando è usato da solo, può assumere il significato di:
• possedere: La famiglia reale aveva una grande casa sul lago;
• ottenere: Hai avuto un ottimo risultato in quella gara!
• sentire, provare: Oggi ho mal di testa, Mia sorella ha sempre voglia di giocare.
Modi finiti
Tempi semplici Tempi composti Tempi semplici Tempi composti
Indicativo
presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo io ho tu hai lui/lei ha noi abbiamo voi avete loro hanno io ho avuto tu hai avuto
lui/lei ha avuto noi abbiamo avuto voi avete avuto loro hanno avuto
io avevo tu avevi
lui/lei aveva noi avevamo voi avevate
loro avevano
io avrò tu avrai
io avevo avuto tu avevi avuto
lui/lei aveva avuto noi avevamo avuto voi avevate avuto loro avevano avuto
passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore io ebbi tu avesti lui/lei ebbe noi avemmo voi aveste loro ebbero io ebbi avuto tu avesti avuto
lui/lei ebbe avuto noi avemmo avuto voi aveste avuto loro ebbero avuto
lui/lei avrà
noi avremo voi avrete loro avranno
Congiuntivo
io avrò avuto tu avrai avuto
lui/lei avrà avuto noi avremo avuto voi avrete avuto loro avranno avuto
presente passato imperfetto trapassato che io abbia che tu abbia che lui/lei abbia che noi abbiamo che voi abbiate che loro abbiano
che io abbia avuto che tu abbia avuto che lui/lei abbia avuto che noi abbiamo avuto che voi abbiate avuto che loro abbiano avuto
Condizionale
che io avessi che tu avessi che lui/lei avesse che noi avessimo che voi aveste che loro avessero
presente passato presente io avrei tu avresti lui/lei avrebbe noi avremmo voi avreste loro avrebbero io avrei avuto tu avresti avuto lui/lei avrebbe avuto noi avremmo avuto voi avreste avuto loro avrebbero avuto / abbi tu! (abbia lui/lei!) (abbiamo noi!) abbiate voi! (abbiano loro!)
Modi indefiniti
che io avessi avuto che tu avessi avuto che lui/lei avesse avuto che noi avessimo avuto che voi aveste avuto che loro avessero avuto
Imperativo
Infinito Participio Gerundio presente passato presente passato presente passato avere avere avuto avente avuto avendo avendo avuto
Osservazioni
• Il participio presente avente è limitato al linguaggio giuridico-burocratico: Gli aventi diritto possono inoltrare richiesta
• Esiste anche l’antico participio abbiente, oggi usato solo come aggettivo, con il significato di «ricco»: Era nato in una famiglia abbiente.
La coniugazione del verbo avere
ESERCIZI
1 Collega ogni voce verbale all’analisi corretta.
1. fossimo
2. avevano avuto
3. siete
4. avendo
5. saresti stato
6. avrò
a. modo indicativo, tempo presente, 2ª pers. plur.
b. modo condizionale, tempo passato, 2ª pers. sing.
c. modo indicativo, tempo futuro semplice, 1ª pers. sing.
d. modo indicativo, tempo trapassato prossimo, 3ª pers. plur.
e. modo gerundio, tempo presente
f. modo congiuntivo, tempo imperfetto, 1ª pers. plur.
2 Trasforma le voci verbali dell’esercizio precedente nel tempo semplice o composto corrispondente.
1. fossimo
2. avevano avuto
3. siete . .....................................................................
4. avendo
5. saresti stato
6. avrò ................................................................................
3 Indica l’infinito, il modo, il tempo e la persona (se presente) delle seguenti voci verbali. Infinito Modo Tempo Persona
1. sii ......................................... ......................................... ......................................... .........................................
2. avrebbe
3. ebbero
4. essere stato ......................................... ......................................... ......................................... .........................................
5. siate stati
6. ho avuto
7. avremo
8. avremmo
9. avendo
4 Scrivi le voci verbali corrispondenti alle seguenti analisi.
1. verbo essere, modo indicativo, tempo futuro semplice, 2ª pers. plur.
2. verbo avere, modo congiuntivo, tempo presente, 1ª pers. plur.
3. verbo avere, modo condizionale, tempo passato, 1ª pers. sing. .........................................................................
4. verbo essere, modo imperativo, tempo presente, 2ª pers. plur.
5. verbo essere, modo indicativo, tempo passato remoto, 3ª pers. plur.
6. verbo avere, modo participio, tempo passato ..............................................................................................................
7. verbo avere, modo congiuntivo, tempo passato, 3ª pers. sing. ...........................................................................
8. verbo essere, modo gerundio, tempo presente
5 LESSICO Conosci queste espressioni con il verbo avere? Collegale alle loro definizioni.
1. avere fegato a. sapersi comportare in modo discreto e prudente
2. avere la puzza sotto il naso b. essere una persona coraggiosa
3. avere tatto c. rabbrividire per la paura o una forte emozione
4. avere orecchio d. essere una persona responsabile
5. avere la pelle d’oca e. comportarsi in modo altezzoso
6. avere la testa sulle spalle f. avere una spiccata sensibilità musicale
6 PRODUZIONE Sul quaderno, scrivi una frase con ciascuna delle espressioni dell’esercizio precedente.
7 In ogni frase sottolinea il verbo essere, poi indica il suo significato: esistere o essere presente (E), stare o trovarsi (S), appartenere (A).
1. Napoli è a sud di Roma.
2. Il palazzo Baldeschi era di una famiglia nobile.
3. In casa dei nonni ci sono due camere da letto.
4. La pasticceria è a cento metri da qui.
5. Non ci sono scuse per il tuo comportamento.
6. I libri sulla scrivania sono di Ahmed.
S A
S A
S A
S A
S A
S A
8 In ogni frase sottolinea il verbo avere, poi indica il suo significato: possedere (P), ottenere (O), sentire o provare (S).
1. Mirco ha sempre freddo.
2. La mia gelateria preferita ha due sedi in città.
3. Per aver superato l’esame, ho avuto un regalo.
4. Antonio aveva due cagnolini da piccolo.
5. Linda avrà piacere di incontrarti.
6. Giada ha avuto un riconoscimento per la sua poesia.
P O S
P O S
P O S
P O S
P O S
P O S
9 Nei seguenti articoli della Costituzione italiana, sottolinea il verbo essere quando ha funzione di copula, cerchialo quando è usato come ausiliare.
Articolo 1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Articolo 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Articolo 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Articolo 7. Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi.
In quali articoli è presente il verbo avere usato in senso proprio?
La prima coniugazione
La prima coniugazione comprende i verbi regolari e irregolari che terminano in -are all’infinito presente. Vediamo come si coniugano i verbi regolari prendendo come modello parlare
Modi finiti
Tempi semplici Tempi composti Tempi semplici Tempi composti
Indicativo
presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo io parlo tu parli lui/lei parla noi parliamo voi parlate loro parlano
io ho parlato tu hai parlato lui/lei ha parlato noi abbiamo parlato voi avete parlato loro hanno parlato
io parlavo tu parlavi lui/lei parlava noi parlavamo voi parlavate loro parlavano
io avevo parlato tu avevi parlato
lui/lei aveva parlato noi avevamo parlato voi avevate parlato loro avevano parlato
passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore io parlai tu parlasti lui/lei parlò noi parlammo voi parlaste loro parlarono
io ebbi parlato tu avesti parlato
lui/lei ebbe parlato noi avemmo parlato voi aveste parlato loro ebbero parlato
io parlerò tu parlerai lui/lei parlerà noi parleremo voi parlerete loro parleranno io avrò parlato tu avrai parlato lui/lei avrà parlato noi avremo parlato voi avrete parlato loro avranno parlato
Congiuntivo
presente passato imperfetto trapassato
che io parli che tu parli che lui/lei parli che noi parliamo che voi parliate che loro parlino
che io abbia parlato che tu abbia parlato che lui/lei abbia parlato che noi abbiamo parlato che voi abbiate parlato che loro abbiano parlato
Condizionale
che io parlassi che tu parlassi che lui/lei parlasse che noi parlassimo che voi parlaste che loro parlassero che io avessi parlato che tu avessi parlato che lui/lei avesse parlato che noi avessimo parlato che voi aveste parlato che loro avessero parlato
Imperativo
presente passato presente io parlerei tu parleresti lui/lei parlerebbe noi parleremmo voi parlereste loro parlerebbero io avrei parlato tu avresti parlato lui/lei avrebbe parlato noi avremmo parlato voi avreste parlato loro avrebbero parlato / parla! (parli!) (parliamo!) parlate! (parlino!)
Modi indefiniti
Infinito
Participio
Gerundio presente passato presente passato presente passato parlare avere parlato parlante parlato parlando avendo parlato
Osservazioni
• I verbi in -care (bloccare, cercare) e in -gare (asciugare, pregare) inseriscono una h davanti alle desinenze che iniziano per e o per i, per mantenere il suono duro in tutta la coniugazione: noi bloccheremo, tu blocchi, voi asciugherete, noi preghiamo.
• I verbi in -ciare (cominciare), -giare (mangiare), -sciare (lasciare) perdono la i della radice davanti alle desinenze che iniziano per e o per i: noi cominceremo, voi mangerete, io lascerò; tu cominci, che voi mangiate, che lei lasci
• I verbi in -gnare (sognare, regnare) conservano la i della desinenza nella 1ª persona plurale dell’indicativo e del congiuntivo presente e nella 2ª persona plurale del congiuntivo presente: noi regniamo, che noi disegniamo, che voi sogniate.
• I verbi in -iare (sciare, spiare, studiare), davanti a una desinenza che inizia per i:
– mantengono la i della radice quando è accentata: tu scìi, tu spìi;
– perdono la i della radice quando non è accentata: tu stùdi, che voi spiàte.
• I verbi in -gliare (sbagliare), -ghiare (ringhiare), -chiare (rischiare) perdono la i della radice davanti a una desinenza che inizia per i: tu sbagli, tu ringhi, che loro rischino.
• I verbi in -eare (creare) mantengono la e in tutta la coniugazione, anche davanti a un’altra e: noi creeremo.
ESERCIZI
1 Collega ogni voce verbale all’analisi corretta.
1. contemplano
2. aveva ammassato
3. avresti calcolato
4. guidando
5. abbiate provato
6. curare
a. modo condizionale, tempo passato, 2ª pers. sing.
b. modo gerundio, tempo presente
c. modo indicativo, tempo trapassato prossimo, 3ª pers. sing.
d. modo infinito, tempo presente
e. modo indicativo, tempo presente, 3ª pers. plur.
f. modo congiuntivo, tempo passato, 2ª pers. plur.
2 Trasforma le voci verbali dell’esercizio precedente nel tempo semplice o composto corrispondente.
1. contemplano .......................................................
2. aveva ammassato
3. avresti calcolato
4. guidando ...............................................................
5. abbiate provato
6. curare
3 Coniuga i seguenti verbi all’infinito secondo le indicazioni.
1. verniciare (m. indicativo, t. futuro semplice, 1ª persona singolare)
2. allargare (m. indicativo, t. presente, 1ª persona plurale) ........................................................................................
3. creare (m. indicativo, t. futuro semplice, 3ª persona singolare)
4. regnare (m. congiuntivo, t. presente, 1ª persona plurale)
5. sbadigliare (m. indicativo, t. presente, 2ª persona singolare)
4 Completa le frasi coniugando i verbi secondo le indicazioni.
1. Ogni volta che tu (avviare: indicativo, presente) il computer, devi inserire una password.
2. Chi (lanciare: indicativo, futuro semplice) .......................................................... il disco più lontano, vincerà.
3. La marcia per la pace (cominciare: indicativo, futuro semplice) alle 10.
4. Miriam, (giocare: condizionale, presente) con me?
La seconda coniugazione
La seconda coniugazione comprende i verbi regolari e irregolari che terminano in -ere all’infinito presente, oltre ai verbi irregolari in -arre (trarre), -orre (porre) e -urre (condurre). Vediamo come si coniugano i verbi regolari prendendo come modello credere
Modi finiti
Tempi semplici Tempi composti Tempi semplici Tempi composti
Indicativo
io ho creduto tu hai creduto
presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo io credo tu credi lui/lei crede noi crediamo voi credete loro credono
lui/lei ha creduto noi abbiamo creduto voi avete creduto loro hanno creduto io credevo tu credevi lui/lei credeva noi credevamo voi credevate loro credevano
io avevo creduto tu avevi creduto
lui/lei aveva creduto noi avevamo creduto voi avevate creduto loro avevano creduto
passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore io credetti tu credesti lui/lei credette noi credemmo voi credeste loro credettero io ebbi creduto tu avesti creduto
lui/lei ebbe creduto noi avemmo creduto voi aveste creduto loro ebbero creduto io crederò tu crederai lui/lei crederà noi crederemo voi crederete loro crederanno io avrò creduto tu avrai creduto lui/lei avrà creduto noi avremo creduto voi avrete creduto loro avranno creduto
Congiuntivo
presente passato imperfetto trapassato che io creda che tu creda che lui/lei creda che noi crediamo che voi crediate che loro credano che io abbia creduto che tu abbia creduto che lui/lei abbia creduto che noi abbiamo creduto che voi abbiate creduto che loro abbiano creduto che io credessi che tu credessi che lui/lei credesse che noi credessimo che voi credeste che loro credessero che io avessi creduto che tu avessi creduto che lui/lei avesse creduto che noi avessimo creduto che voi aveste creduto che loro avessero creduto
Condizionale
presente passato presente io crederei tu crederesti lui/lei crederebbe noi crederemmo voi credereste loro crederebbero io avrei creduto tu avresti creduto lui/lei avrebbe creduto noi avremmo creduto voi avreste creduto loro avrebbero creduto / credi! (creda!) (crediamo!) credete! (credano!)
Modi indefiniti
Imperativo
Infinito Participio Gerundio presente passato presente passato presente passato credere avere creduto credente creduto credendo avendo creduto
Osservazioni
• Molti verbi della seconda coniugazione presentano due forme di passato remoto: per la 1ª persona singolare: -ei, -etti (credei, credetti); per la 3ª persona singolare: -é, -ette (temé, temette); per la 3ª persona plurale: -erono, -ettero (crederono, credettero).
La prima forma è poco usata.
• I verbi in -scere (crescere, conoscere) prendono una i davanti alla desinenza -uto del participio passato: cresciuto, conosciuto
• I verbi in -cere (vincere), -gere (spingere), -scere (nascere) mantengono il suono dolce davanti alle desinenze che iniziano per e e i (vince, spinge, nasci), mentre prendono un suono duro davanti alle desinenze che iniziano per a e o (vinca, spingo, nasco).
• Alcuni verbi in -cere (cuocere, nuocere, tacere) prendono la i davanti alle desinenze che iniziano per -a, -o, -u e a volte raddoppiano la c: che lui cuocia, loro nuocciono.
• I verbi in -gnere (spegnere), nella 1ª persona plurale dell’indicativo presente e nella 1ª e 2ª persona plurale del congiuntivo presente, mantengono la i della desinenza: che noi spegniamo, che voi spegniate.
ESERCIZI
1 Collega ogni voce verbale all’analisi corretta.
1. leggevamo
2. avrebbe ceduto
3. dipingesse
4. vincere
5. temerono
6. avrai raggiunto
a. modo indicativo, tempo passato remoto, 3ª pers. plur.
b. modo indicativo, tempo imperfetto, 1ª pers. plur.
c. modo infinito, tempo presente
d. modo indicativo, tempo futuro anteriore, 2ª pers. sing.
e. modo congiuntivo, tempo imperfetto, 3ª pers. sing.
f. modo condizionale, tempo passato, 3ª pers. sing.
2 Trasforma le voci verbali dell’esercizio precedente nel tempo semplice o composto corrispondente.
1. leggevamo
2. avrebbe ceduto ...................................................
3. dipingesse
4. vincere
5. temerono ................................................................ 6. avrai raggiunto
3 Coniuga i seguenti verbi all’infinito secondo le indicazioni.
1. accendere (m. indicativo, t. imperfetto, 3ª persona plurale)
2. crescere (m. participio, t. passato)
3. conoscere (m. indicativo, t. futuro semplice, 1ª persona singolare)
4. spingere (m. congiuntivo, t. presente, 3ª persona singolare) ...............................................................................
5. vincere (m. congiuntivo, t. presente, 1ª persona plurale)
4 Completa le frasi coniugando i verbi secondo le indicazioni.
1. Gli eccessivi sforzi fisici (nuocere: indicativo, presente) alla salute.
2. Se (spegnere: indicativo, presente) i rancori e le polemiche viviamo in serenità. 3. Scusa se non ti ho salutato, ma non ti (riconoscere: indicativo, trapassato prossimo)
. 4. Nel nostro terrazzo esposto a sud le piante (crescere: indicativo, presente) con difficoltà. 5. Speriamo che Chiara (vincere: congiuntivo, presente) la paura dell’acqua e impari a nuotare. 6. Quando scende la notte, gli uccelli (tacere: indicativo, presente) .............................................................
La terza coniugazione
La terza coniugazione comprende i verbi regolari e irregolari che terminano in -ire all’infinito presente. Vediamo come si coniugano i verbi regolari prendendo come modello sentire.
Modi finiti
Tempi semplici Tempi composti Tempi semplici Tempi composti
Indicativo
presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo io sento tu senti
lui/lei sente noi sentiamo voi sentite loro sentono
io ho sentito tu hai sentito
lui/lei ha sentito noi abbiamo sentito voi avete sentito
loro hanno sentito
io sentivo tu sentivi
lui/lei sentiva noi sentivamo voi sentivate loro sentivano io avevo sentito tu avevi sentito
lui/lei aveva sentito noi avevamo sentito voi avevate sentito loro avevano sentito
passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore io sentii tu sentisti
lui/lei sentì noi sentimmo voi sentiste loro sentirono io ebbi sentito tu avesti sentito
lui/lei ebbe sentito noi avemmo sentito
voi aveste sentito loro ebbero sentito io sentirò tu sentirai
lui/lei sentirà noi sentiremo
voi sentirete
loro sentiranno io avrò sentito tu avrai sentito
lui/lei avrà sentito noi avremo sentito voi avrete sentito loro avranno sentito
Congiuntivo
presente passato imperfetto trapassato che io senta che tu senta che lui/lei senta che noi sentiamo che voi sentiate che loro sentano che io abbia sentito che tu abbia sentito che lui/lei abbia sentito che noi abbiamo sentito che voi abbiate sentito che loro abbiano sentito che io sentissi che tu sentissi che lui/lei sentisse che noi sentissimo che voi sentiste che loro sentissero che io avessi sentito che tu avessi sentito che lui/lei avesse sentito che noi avessimo sentito che voi aveste sentito che loro avessero sentito
Condizionale
presente passato presente io sentirei tu sentiresti lui/lei sentirebbe noi sentiremmo voi sentireste loro sentirebbero io avrei sentito tu avresti sentito lui/lei avrebbe sentito noi avremmo sentito voi avreste sentito loro avrebbero sentito / senti! (senta!) (sentiamo!) sentite! (sentano!)
Modi indefiniti
Imperativo
Infinito Participio Gerundio
presente passato presente passato presente passato sentire avere sentito sentente o senziente sentito sentendo avendo sentito
Osservazioni
• Molti verbi della 3ª coniugazione (agire, capire, costruire, favorire, ferire, finire, fiorire, fornire, guarire, impedire, obbedire, percepire, preferire, proibire, pulire, punire, rapire, subire, tradire, unire) inseriscono l’elemento -isc- tra la radice e la desinenza in alcune forme dell’indicativo e congiuntivo presente e dell’imperativo, come mostra la seguente tabella.
indicativo presente congiuntivo presente imperativo io finisco che io finisca tu finisci che tu finisca finisci! lui/lei finisce che lui/lei finisca noi finiamo che noi finiamo voi finite che voi finiate finite! loro finiscono che loro finiscano
• Il participio presente in alcuni casi termina in -iente: obbediente, conveniente.
• Il verbo cucire inserisce una i davanti alle desinenze che iniziano per a e per o: loro cuciono, che io cucia.
ESERCIZI
1 Collega ogni voce verbale all’analisi corretta.
1. capiresti
2. pulite
3. avessero divertito
4. partimmo
5. avendo scandito
6. finivate
a. modo gerundio, tempo passato
b. modo indicativo, tempo imperfetto, 2ª pers. plur.
c. modo indicativo, tempo passato remoto, 1ª pers. plur.
d. modo congiuntivo, tempo trapassato, 3ª pers. plur.
e. modo condizionale, tempo presente, 2ª pers. sing. f. modo indicativo, tempo presente, 2ª pers. plur.
2 Trasforma le voci verbali dell’esercizio precedente nel tempo semplice o composto corrispondente.
1. capiresti
2. pulite
3. avessero divertito ..............................................
4. partimmo
5. avendo scandito
6. finivate .....................................................................
3 Coniuga i seguenti verbi all’infinito secondo le indicazioni.
1. cucire (m. condizionale, t. presente, 2ª persona plurale) .......................................................................................
2. convenire (m. participio, t. presente)
3. punire (m. condizionale, t. passato, 1ª persona plurale)
4. finire (m. congiuntivo, t. presente, 3ª persona singolare) .......................................................................................
4 Completa le frasi coniugando i verbi secondo le indicazioni.
1. Se (tradire: indicativo, presente) .......................................................... la mia fiducia non sarai più mio amico.
2. Aspetta che io (finire: congiuntivo, presente) i compiti, poi insieme andremo al parco. 3. La nuora della signora Vianello, (provenire: participio, presente) dall’Ucraina, parla perfettamente l’italiano. 4. L’impresa edile (costruire: indicativo, presente) ......................................................... due nuove villette davanti allo stadio.
ESERCIZI DI RIEPILOGO
1 INVALSI Qual è la forma corretta della prima persona plurale del congiuntivo presente del verbo spegnere?
A che io spegni B che io spenga C che noi spegnamo D che noi spegniamo
2 Completa le frasi coniugando i verbi secondo le indicazioni.
1. Tutti noi (sognare: indicativo, presente) ma non sempre (ricordare: indicativo, presente) i nostri sogni. 2. Non so da dove (spedire: congiuntivo, passato) ............................................................................................... quella lettera che mi (annunciare: indicativo, imperfetto) il vostro ritorno. 3. Noi (andare: indicativo, futuro semplice) in piscina mentre voi (andare: indicativo, futuro semplice) al parco a correre. 4. Perché tutti voi (entrare: indicativo, presente) ................................................................ e (uscire: indicativo, presente) ................................................. senza chiedere il permesso? 5. Se Raffaella (vincere: indicativo, futuro semplice) il concorso (cambiare: indicativo, futuro semplice) lavoro. 6. (Partire: indicativo, futuro semplice) ................................................................. con il treno delle otto e (arrivare: indicativo, futuro semplice) a Biella dove (pranzare: indicativo, futuro semplice) con dei nostri vecchi amici. 7. Dopo che (regnare: indicativo, trapassato remoto) per più di quarant’anni, il vecchio re si (spegnere: indicativo, passato remoto) ............................................... lasciando il trono alla figlia. 8. Io (preferire: condizionale, presente) che tu (studiare: congiuntivo, imperfetto) , invece di vedere che (perdere: indicativo, presente) tempo davanti alla TV.
3 Indica l’infinito, la coniugazione, il modo, il tempo, la persona e il numero (se presenti) delle seguenti voci verbali.
Voce verbale
1. dormisse
2. videro
3. cadente
4. correrei
5. finirebbero
6. sognasti
7. riunisti
8. vigilasse
9. avendo accolto
10. avrebbe lanciato
4 Nelle seguenti frasi correggi gli errori presenti nell’uso delle forme verbali.
1. A casa è arrivato un pacco provenente da una persona che non conosciamo. .................................................
2. Federica disegniava una casa su un foglio di carta sottile.
3. Sono certo che abbi risponduto bene. 4. Ti hanno accompagniato i tuoi genitori? .......................................................................................
5. Mangierete con noi o andrete a casa vostra?
6. Spegnamo noi la luce, state tranquilli!
7. Con questo foglio crerò un aeroplanino.
8. I nonni desiderano che i nipoti cresciano felici.
5 Considera il seguente elenco di verbi, classificali nella tabella e rispondi alle domande. essere – amavo – mangiando – avesse visto – volerei – studierò – avrebbe preferito – avendo avuto –cucinato – avevano giocato – assordante
Coniugazione propria 1ª coniugazione 2ª coniugazione 3ª coniugazione
a. Quali verbi di modo indefinito sono coniugati in un tempo semplice? .................................................................................................................................................................................................................
b. Quali verbi di modo finito sono coniugati in un tempo composto?
c. Quali verbi sono coniugati in un tempo passato?
d. Quali verbi sono coniugati al modo condizionale?
e. Quali verbi sono coniugati al modo gerundio?
6 Sottolinea i verbi e classificali nella tabella.
La visita alle sale consiste nella sperimentazione in prima persona di più di 40 postazioni interattive che mostrano fenomeni ed esperimenti scientifici. Osservare, toccare, ragionare: ecco come ci si muove lungo un percorso conoscitivo distinto per discipline. Nove sale per altrettante tematiche suddivise tra percezione, fisica (onde, luce, forze, elettromagnetismo), matematica, scienze della terra, scienze della vita (inaugurate nel 2016) e astronomia (inaugurazione 2019). Puoi consultare l’elenco degli exhibit con un approfondimento sui contenuti.
L’esplorazione delle sale è autonoma. La curiosità è l’unica guida che spinge i visitatori a scoprire non solo cosa ci sia nelle varie sale, ma anche a capire come funzionano gli esperimenti presenti. da museodelbali.it
Coniugazione propria 1ª coniugazione 2ª coniugazione 3ª coniugazione
I verbi irregolari
Ricordi la coniugazione del verbo fare? Come hai visto, si tratta di un verbo molto particolare, perché varia in modo evidente non solo all’interno di uno stesso tempo (presente: io faccio / tu fai), ma anche tra tempi diversi (presente: io faccio / passato remoto: io feci). I verbi che si comportano in questo modo sono detti irregolari.
I verbi irregolari sono quei verbi che si discostano dal modello della coniugazione a cui appartengono, rispetto alla quale, per alcune forme, modificano in parte o del tutto la radice, la desinenza o entrambe
Di seguito troverai l’elenco dei verbi irregolari più usati, suddivisi per coniugazione; le forme mancanti si coniugano secondo il modello regolare.
I verbi irregolari della prima coniugazione
Verbo Forme verbali andàre (aus. essere)
ind. pres.: vado (vo), vai, va, andiamo, andate, vanno; imperf.: andavo, andavi, andava, andavamo, andavate, andavano; fut. sempl.: andrò, andrai, andrà, andrémo, andréte, andranno; pass. rem.: andai, andasti, andò, andammo, andaste, andarono; cong. pres.: vada, vada, vada, andiamo, andiate, vàdano; imperf.: andassi, andassi, andasse, andàssimo, andaste, andàssero; cond. pres.: andrèi, andrésti, andrèbbe, andrémmo, andréste, andrèbbero; imperat.: va’ (vai), vada, andiamo, andate, vàdano; part. pres.: andante; pass.: andato; ger. pres.: andando. dare (aus. avere)
ind. pres.: do, dai, dà, diamo, date, danno; imperf.: davo, davi, dava...; fut. sempl.: darò, darai, darà, darémo, daréte, daranno; pass. rem.: dièdi (dètti), désti, diède (dètte), démmo, déste, dièdero (dèttero); cong. pres.: dia, dia, dia, diamo, diate, dìano; imperf.: déssi, déssi, désse, déssimo, déste, déssero; cond. pres.: darèi, darésti, darèbbe, darémmo, daréste, darèbbero; imperat.: da’ (dai), dia, diamo, date, dìano; part. pres.: dante (raro); pass.: dato; ger. pres.: dando. fare (aus. avere)
ind. pres.: faccio (fo), fai, fa, facciamo, fate, fanno; imperf.: facévo, facévi, facéva...; fut. sempl.: farò, farai, farà, farémo, faréte, faranno; pass. rem.: féci, facésti, féce, facémmo, facéste, fécero;
cong. pres.: faccia, faccia, faccia, facciamo, facciate, fàcciano; imperf.: facéssi, facéssi, facésse...; cond. pres.: farèi, farésti, farèbbe, farémmo, faréste, farèbbero; imperat.: fa’ (fai), faccia, facciamo, fate, fàcciano; part. pres.: facènte; pass.: fatto; ger. pres.: facèndo. soddisfàre (aus. avere)
ind. pres.: soddisfaccio (soddisfò, soddisfo), soddisfai (soddisfi), soddisfà (soddisfa), soddisfacciamo (soddisfiamo), soddisfate, soddisfanno (soddisfano); fut. sempl.: soddisfarò (soddisferò), soddisfarai (soddisferai)...;
cong. pres.: soddisfaccia (soddisfi), soddisfaccia (soddisfi), soddisfaccia (soddisfi), soddisfacciamo (soddisfiamo), soddisfacciate (soddisfiate), soddisfacciano (soddisfino).
Per gli altri tempi e modi si coniuga come fare stare (aus. essere)
ind. pres.: sto, stai, sta, stiamo, state, stanno; imperf.: stavo, stavi, stava...; fut. sempl.: starò, starai, starà, starémo, staréte, staranno; pass. rem.: stètti, stésti, stètte, stémmo, stéste, stèttero;
cong. pres.: stia, stia, stia, stiamo, stiate, stìano; imperf.: stéssi, stéssi, stésse, stéssimo, stéste, stéssero;
cond. pres.: starèi, starésti, starèbbe, starémmo, staréste, starèbbero; imperat.: sta’ (stai), stia, stiamo, state, stìano; part. pres.: stante; pass.: stato; ger. pres.: stando.
I verbi irregolari della seconda coniugazione
Verbo Forme verbali
accèndere (aus. avere)
acclùdere (aus. avere)
accòrgersi (aus. essere)
affìggere (aus. avere)
afflìggere (aus. avere)
allùdere (aus. avere)
annèttere (aus. avere)
appèndere (aus. avere)
àrdere (aus. essere se intr., avere se trans.)
assìstere (aus. avere)
assòlvere (aus. avere)
assùmere (aus. avere)
attìngere (aus. avere)
bére (aus. avere)
ind. pass. rem.: accési, accendésti, accése, accendémmo, accendéste, accésero; part. pass.: accéso.
ind. pass. rem.: acclusi, accludésti, accluse, accludémmo, accludéste, acclùsero; part. pass.: accluso.
ind. pass. rem.: mi accòrsi, ti accorgésti, si accòrse, ci accorgémmo, vi accorgéste, si accòrsero; part. pass.: accortosi.
ind. pass. rem.: affissi, affiggésti, affisse, affiggémmo, affiggéste, affìssero; part. pass.: affisso.
ind. pass. rem.: afflissi, affliggésti, afflisse, affliggémmo, affliggéste, afflìssero; part. pass.: afflitto.
ind. pass. rem.: allusi, alludésti, alluse, alludémmo, alludéste, allùsero; part. pass.: alluso.
ind. pass. rem.: annettéi (annèssi), annettésti, annetté (annèsse), annettémmo, annettéste, annettérono (annèssero); part. pass.: annèsso.
ind. pass. rem.: appési, appendésti, appése, appendémmo, appendéste, appésero; part. pass.: appéso.
ind. pass. rem.: arsi, ardésti, arse, ardémmo, ardéste, àrsero; part. pass.: arso.
ind. pass. rem.: assistéi (assistètti), assistésti, assisté (assistètte), assistémmo, assistéste, assistérono (assistèttero); part. pass.: assistito.
ind. pass. rem.: assòlsi, assolvésti, assòlse, assolvémmo, assolvéste, assòlsero; part. pass.: assòlto.
ind. pass. rem.: assunsi, assumésti, assunse, assumémmo, assuméste, assùnsero; part. pass.: assunto.
ind. pass. rem.: attinsi, attingésti, attinse, attingémmo, attingéste, attìnsero; part. pass.: attinto.
ind. pres.: bévo, bévi, béve, beviamo, bevéte, bévono; fut. sempl.: berrò, berrai, berrà, berrémo, berréte, berranno; pass. rem.: bévvi (bevéi, bevètti), bevésti, bévve (bevé, bevètte), bevémmo, bevéste, bévvero (bevérono, bevèttero); cong. pres.: béva, béva, béva, beviamo, beviate, bévano; imperf.: bevéssi, bevéssi, bevésse…; cond. pres.: berrèi, berrésti, berrèbbe, berrémmo, berréste, berrèbbero; imperat.: bévi, béva, beviamo, bevéte, bévano; part. pres.: bevènte; pass.: bevuto; ger. pres.: bevèndo.
cadére (aus. essere)
chièdere (aus. avere)
chiùdere (aus. avere)
cìngere (aus. avere)
ind. fut. sempl.: cadrò, cadrai, cadrà, cadrémo, cadréte, cadranno; pass. rem.: caddi, cadésti, cadde, cadémmo, cadéste, càddero; cong. pres.: cada, cada, cada, cadiamo, cadiate, càdano; imperf.: cadéssi, cadéssi, cadésse…
ind. pass. rem.: chièsi, chiedésti, chièse, chiedémmo, chiedéste, chièsero; part. pass.: chièsto.
ind. pass. rem.: chiusi, chiudésti, chiuse, chiudémmo, chiudéste, chiùsero; part. pass.: chiuso.
ind. pass. rem.: cinsi, cingésti, cinse, cingémmo, cingéste, cìnsero; part. pass.: cinto.
Verbo Forme verbali cògliere (aus. avere)
ind. pres.: còlgo, cògli, còglie, cogliamo, cogliete, còlgono; imperf.: coglievo, coglievi…; fut. sempl.: coglierò, coglierai, coglierà…; pass. rem.: còlsi, cogliésti, còlse, cogliémmo, coglié ste, còlsero; cong. pres : còlga, còlga, còlga, cogliamo, cogliate, còlgano; imperf : cogliéssi, cogliéssi, cogliésse…; cond. pres.: coglierèi, coglierésti, coglierèbbe…; imperat.: cògli, còlga, cogliamo, cogliete, còlgano; part. pres.: cogliente; pass.: còlto; ger. pres.: cogliendo.
comprìmere (aus. avere)
concèdere (aus. avere)
condùrre (aus. avere)
ind. pass. rem.: comprèssi, comprimésti, comprèsse, comprimémmo, compriméste, comprèssero; part. pass.: comprèsso.
ind. pass. rem.: concèssi, concedésti, concèsse, concedémmo, concedéste, concèssero; part. pass.: concèsso.
ind. pres.: conduco, conduci, conduce, conduciamo, conducete, condùcono; imperf.: conducevo, conducevi, conduceva…; fut. sempl.: condurrò, condurrai, condurrà, condurremo, condurrete, condurranno; pass. rem : condussi, conducésti, condusse, conducémmo, conducéste, condùssero; cong. pres.: conduca, conduca, conduca, conduciamo, conduciate, condùcano; imperf.: conducéssi, conducéssi, conducésse…; cond. pres.: condurrei, condurrésti, condurrèbbe, condurrémmo, condurréste, condurrèbbero; imperat.: conduci, conduca, conduciamo, conducete, condùcano; part. pres.: conducente; pass.: condótto; ger. pres.: conducendo. conóscere (aus. avere)
convèrgere (aus. essere)
córrere (aus. essere/avere)
créscere (aus. essere)
cuòcere (aus. avere)
ind. pass. rem.: conóbbi, conoscésti, conóbbe, conoscémmo, conoscéste, conóbbero; part. pass.: conosciuto.
ind. pass. rem.: convèrsi, convergésti, convèrse, convergémmo, convergéste, convèrsero; part. pass.: convèrso (raro).
ind. pass. rem.: córsi, corrésti, córse, corrémmo, corréste, córsero; part. pass.: córso.
ind. pass. rem.: crébbi, crescésti, crébbe, crescémmo, crescéste, crébbero; part. pass.: cresciuto.
ind. pres.: cuòcio, cuòci, cuòce, cociamo (cuociamo), cocéte (cuocéte), cuòciono; fut. sempl.: cuocerò, cuocerai…; pass. rem.: còssi, cocésti (o cuocésti), còsse, cocémmo (o cuocémmo), cocéste (o cuocéste), còssero; cong. pres.: cuòcia, cuòcia, cuòcia, cociamo, cociate, cuòciano; imperf.: cocéssi (o cuocéssi), cocéssi (o cuocéssi), cocésse (o cuocésse)…; cond. pres.: cocerèi (o cuocerèi), cocerésti (o cuocerésti), cocerèbbe (o cuocerèbbe)…; imperat : cuòci, cuòcia, cociamo, cocéte, cuòciano; part. pres.: cocènte; pass.: còtto; ger. pres.: cocèndo.
decìdere (aus. avere) ind. pass. rem.: decisi, decidésti, decise, decidémmo, decidéste, decìsero; part. pass.: deciso.
devòlvere (aus. avere)
difèndere (aus. avere)
dipìngere (aus. avere)
dirìgere (aus. avere)
discùtere (aus. avere)
distìnguere (aus. avere)
distrùggere (aus. avere)
è irregolare solo il participio passato: devoluto.
ind. pass. rem.: difési, difendésti, difése, difendémmo, difendéste, difésero; part. pass.: diféso.
ind. pass. rem.: dipinsi, dipingésti, dipinse, dipingémmo, dipingéste, dipìnsero; part. pass.: dipinto.
ind. pass. rem.: dirèssi, dirigésti, dirèsse, dirigémmo, dirigéste, dirèssero; part. pass.: dirètto.
ind. pass. rem.: discussi, discutésti, discusse, discutémmo, discutéste, discùssero; part. pass.: discusso.
ind. pass. rem.: distinsi, distinguésti, distinse, distinguémmo, distinguéste, distìnsero; part. pass.: distinto.
ind. pass. rem.: distrussi, distruggésti, distrusse, distruggémmo, distruggéste, distrùssero; part. pass.: distrutto.
Verbo Forme verbali divìdere (aus. avere)
ind. pass. rem.: divisi, dividésti, divise, dividémmo, dividéste, divìsero; part. pass.: diviso. dolére (dolérsi) (aus. essere)
ind. pres.: mi dòlgo, ti duòli, si duòle, ci doliamo (dogliamo), vi doléte, si dòlgono; imperf.: mi dolévo, ti dolévi…; fut. sempl.: mi dorrò, ti dorrai, si dorrà, ci dorrémo, vi dorréte, si dorranno; pass. rem.: mi dòlsi, ti dolésti, si dòlse, ci dolémmo, vi doléste, si dòlsero; cong. pres.: mi dòlga, ti dòlga, si dòlga, ci doliamo (dogliamo), vi doliate (dogliate), si dòlgano; imperf.: mi doléssi, ti doléssi…; cond. pres.: mi dorrèi, ti dorrésti, si dorrèbbe, ci dorrémmo, vi dorréste, si dorrèbbero; imperat.: duòliti, si dòlga, dogliàmoci (doliàmoci), dolétevi, si dòlgano; part. pres.: dolènte; pass.: doluto (dolùtosi); ger. pres.: dolèndo (dolèndosi).
dovére (aus. avere, come servile assume l’ausiliare del verbo che accompagna) ind. pres.: dèvo, dèvi, dève, dobbiamo, dovéte, dèvono; imperf.: dovévo, dovévi…; fut. sempl.: dovrò, dovrai…; pass. rem.: dovètti, dovésti, dovètte, dovémmo, dovéste, dovèttero; cong. pres.: dèbba, dèbba, dèbba, dobbiamo, dobbiate, dèbbano; imperf.: dovéssi, dovéssi, dovésse…; cond. pres.: dovrèi, dovrésti, dovrèbbe, dovrémmo, dovréste, dovrèbbero; imperat.: (manca); part. pres.: (manca); pass.: dovuto; ger. pres.: dovèndo.
eccèllere (aus. avere/ essere)
elìdere (aus. avere)
emèrgere (aus. essere)
ind. pass. rem.: eccèlsi, eccellésti, eccèlse, eccellémmo, eccelléste, eccèlsero; part. pass.: eccèlso.
ind. pass. rem.: elisi, elidésti, elise, elidémmo, elidéste, elìsero; part. pass.: eliso.
ind. pass. rem.: emèrsi, emergésti, emèrse, emergémmo, emergéste, emèrsero; part. pass.: emèrso.
esìstere (aus. essere) part. pass.: esistito.
espèllere (aus. avere)
esplòdere (aus. essere/ avere)
fìngere (aus. avere)
flèttere (aus. avere)
fóndere (aus. avere)
frìggere (aus. avere)
fùngere (aus. avere)
giacére (aus. essere, raro avere)
giùngere (aus. essere)
ind. pass. rem.: espulsi, espellésti, espulse, espellémmo, espelléste, espùlsero; part. pass.: espulso.
ind. pass. rem.: esplòsi, esplodésti, esplòse, esplodémmo, esplodéste, esplòsero; part. pass.: esplòso.
ind. pass. rem.: finsi, fingésti, finse, fingémmo, fingéste, fìnsero; part. pass.: finto.
ind. pass. rem.: flettéi (flèssi), flettésti, fletté (flèsse), flettémmo, flettéste, flettérono (flèssero); part. pass.: flèsso.
ind. pass. rem.: fusi, fondésti, fuse, fondémmo, fondéste, fùsero; part. pass.: fuso.
ind. pass. rem.: frissi, friggésti, frisse, friggémmo, friggéste, frìssero; part. pass.: fritto.
ind. pass. rem.: funsi, fungésti, funse, fungémmo, fungéste, fùnsero; part. pass.: funto (raro).
ind. pres.: giaccio, giaci, giace, giaciamo (giacciamo), giacéte, giàcciono; fut. sempl.: giacerò, giacerai, giacerà…; pass. rem.: giacqui, giacésti, giacque, giacémmo, giacéste, giàcquero; cong. pres.: giaccia, giaccia, giaccia, giacciamo (giaciamo), giacciate (giaciate), giàcciano; imperf.: giacéssi, giacéssi, giacésse…; imperat.: giaci, giaccia, giacciamo (giaciamo), giacéte, giàcciano; part. pass.: giaciuto.
ind. pass. rem.: giunsi, giungésti, giunse, giungémmo, giungéste, giùnsero; part. pass.: giunto.
Verbo Forme verbali godére (aus. avere)
incùtere (aus. avere)
indùlgere (aus. avere)
invàdere (aus. avere)
lèdere (aus. avere)
lèggere (aus. avere)
méttere (aus. avere)
mòrdere (aus. avere)
mùngere (aus. avere)
muòvere (aus. avere)
nàscere (aus. essere)
nascóndere (aus. avere)
nuòcere (aus. avere)
ind. fut. sempl.: godrò, godrai, godrà, godrémo, godréte, godranno; cond. pres.: godrèi, godrésti, godrèbbe, godrémmo, godréste, godrèbbero.
ind. pass. rem.: incussi (incutéi), incutésti, incusse, incutémmo, incutéste, incùssero (incutérono); part. pass.: incusso.
ind. pass. rem.: indulsi, indulgésti, indulse, indulgémmo, indulgéste, indùlsero; part. pass.: indulto (raro).
ind. pass. rem.: invasi, invadésti, invase, invadémmo, invadéste, invàsero; part. pass.: invaso.
ind. pass. rem.: lési, ledésti, lése, ledémmo, ledéste, lésero; part. pass.: léso.
ind. pass. rem.: lèssi, leggésti, lèsse, leggémmo, leggéste, lèssero; part. pass.: lètto.
ind. pass. rem.: misi, mettésti, mise, mettémmo, mettéste, mìsero; part. pass.: mésso.
ind. pass. rem.: mòrsi, mordésti, mòrse, mordémmo, mordéste, mòrsero; part. pass.: mòrso.
ind. pass. rem.: munsi, mungésti, munse, mungémmo, mungéste, mùnsero; part. pass.: munto.
ind. pass. rem.: mòssi, movésti (muovésti), mòsse, movémmo (muovémmo), movéste (muovéste), mòssero; part. pass.: mòsso.
ind. pass. rem.: nacqui, nascésti, nacque, nascémmo, nascéste, nàcquero; part. pass.: nato.
ind. pass. rem.: nascósi, nascondésti, nascóse, nascondémmo, nascondéste, nascósero; part. pass.: nascósto.
ind. pres.: nòccio (nuòccio), nuòci, nuòce, nociamo (nuociamo), nocéte (nuocéte), nòcciono (nuòcciono); fut. sempl.: nocerò (nuocerò), nocerai (nuocerai)…; pass. rem.: nòcqui, nocésti, nòcque, nocémmo, nocéste, nòcquero; cong. pres.: nòccia (nuòccia), nòccia, nòccia, nociamo (nuociamo), nociate (nuociate), nòcciano (nuòcciano); imperf.: nocéssi (nuocéssi)…; cond. pres.: nocerèi (nuocerei), nocerésti (nuocerésti)…; imperat.: nuòci, nòccia, nociamo, nocéte (nuocéte), nòcciano; part. pres.: nocènte; pass.: nociuto; ger. pres.: nocèndo. parére (aus. essere)
ind. pres.: paio, pari, pare, paiamo, paréte, pàiono; imperf.: parévo, parévi…; fut. sempl.: parrò, parrai, parrà, parrémo, parréte, parranno; pass. rem.: parvi, parésti, parve, parémmo, paréste, pàrvero; cong. pres.: paia, paia, paia, paiamo, paiate, pàiano; imperf.: paréssi, paréssi, parésse…; cond. pres.: parrèi, parrésti, parrèbbe, parrémmo, parréste, parrèbbero; imperat.: (manca); part. pres.: parvènte; pass.: parso; ger. pres.: parèndo.
pèrdere (aus. avere)
persuadére (aus. avere)
ind. pass. rem.: pèrsi, perdésti, pèrse, perdémmo, perdéste, pèrsero; part. pass.: pèrso (perduto).
ind. pass. rem.: persuasi, persuadésti, persuase, persuadémmo, persuadéste, persuàsero; part. pass.: persuaso. piacére (aus. essere)
ind. pres.: piaccio, piaci, piace, piacciamo (piaciamo), piacéte, piàcciono; pass. rem.: piacqui, piacésti, piacque, piacémmo, piacéste, piàcquero; cong. pres.: piaccia, piaccia, piaccia, piacciamo (piaciamo), piacciate, piàcciano; imperat.: piaci, piaccia, piacciamo, piacéte, piàcciano; part. pass.: piaciuto.
piàngere (aus. avere)
ind. pass. rem.: piansi, piangésti, pianse, piangémmo, piangéste, piànsero; part. pass.: pianto.
Verbo Forme verbali piòvere (aus. essere/avere)
pòrgere (aus. avere)
pórre (aus. avere)
ind. pass. rem.: piòvvi, piovésti, piòvve, piovémmo, piovéste, piòvvero; part. pass.: piovuto.
ind. pass. rem.: pòrsi, porgésti, pòrse, porgémmo, porgéste, pòrsero; part. pass.: pòrto.
ind. pres.: póngo, póni, póne, poniamo, ponéte, póngono; imperf.: ponévo, ponévi, ponéva…; fut. sempl.: porrò, porrai, porrà, porrémo…; pass. rem.: pósi, ponésti, póse, ponémmo, ponéste, pósero; cong. pres.: pónga, pónga, pónga, poniamo, poniate, póngano; imperf.: ponéssi…; cond. pres.: porrèi, porrésti, porrèbbe, porrémmo, porréste, porrèbbero; imperat.: póni, pónga, poniamo, ponete, póngano; part. pres.: ponènte; pass.: pósto; ger. pres.: ponèndo. potére (aus. avere, come servile assume l’ausiliare del verbo che accompagna)
predilìgere (aus. avere)
prèndere (aus. avere)
protèggere (aus. avere)
pùngere (aus. avere)
ràdere (aus. avere)
redìgere (aus. avere)
redìmere (aus. avere)
règgere (aus. avere)
rèndere (aus. avere)
rìdere (aus. avere)
rimanére (aus. essere)
ind. pres.: pòsso, puoi, può, possiamo, potéte, pòssono; imperf.: potévo, potévi…; fut. sempl.: potrò, potrai, potrà, potrémo, potréte, potranno; pass. rem.: potéi, potésti, poté, potémmo, potéste, potérono; cong. pres.: possa, possa, possa, possiamo, possiate, pòssano; imperf.: potéssi, potéssi, potésse…; cond. pres.: potrèi, potrésti…; imperat.: (manca); part. pres.: potènte; pass.: potuto.
ind. pass. rem.: predilèssi, prediligésti, predilèsse, prediligémmo, prediligéste, predilèssero; part. pass.: predilètto.
ind. pass. rem.: prési, prendésti, prése, prendémmo, prendéste, présero; part. pass.: préso.
ind. pass. rem.: protèssi, proteggésti, protèsse, proteggémmo, proteggéste, protèssero; part. pass.: protètto.
ind. pass. rem.: punsi, pungésti, punse, pungémmo, pungéste, pùnsero; part. pass.: punto.
ind. pass. rem.: rasi, radésti, rase, radémmo, radéste, ràsero; part. pass.: raso.
ind. pass. rem.: redassi, redigésti, redasse, redigémmo, redigéste, redàssero; part. pass.: redatto.
ind. pass. rem.: redènsi, redimésti, redènse, redimémmo, rediméste, redènsero; part. pass.: redènto.
ind. pass. rem.: rèssi, reggésti, rèsse, reggémmo, reggéste, rèssero; part. pass.: rètto.
ind. pass. rem.: rési, rendésti, rése, rendémmo, rendéste, résero; part. pass.: réso.
ind. pass. rem.: risi, ridésti, rise, ridémmo, ridéste, rìsero; part. pass.: riso.
ind. pres.: rimango, rimani, rimane, rimaniamo, rimanéte, rimàngono; imperf.: rimanévo, rimanévi, rimanéva…; fut. sempl.: rimarrò, rimarrai, rimarrà, rimarrémo, rimarréte, rimarranno; pass. rem.: rimasi, rimanésti, rimase, rimanémmo, rimanéste, rimàsero; cong. pres.: rimanga, rimanga, rimanga, rimaniamo, rimaniate, rimàngano; imperf.: rimanéssi, rimanéssi, rimanésse…; cond. pres.: rimarrèi, rimarrésti, rimarrèbbe…; imperat.: rimani, rimanga, rimaniamo, rimanéte, rimàngano; part. pres.: rimanènte; pass.: rimasto; ger. pres.: rimanèndo. rispóndere (aus. avere)
ind. pass. rem.: rispósi, rispondésti, rispóse, rispondémmo, rispondéste, rispósero; part. pass.: rispósto. ródere (aus. avere)
rómpere (aus. avere)
ind. pass. rem.: rosi, rodesti, rose, rodemmo, rodeste, rosero; part. pass.: roso.
ind. pass. rem.: ruppi, rompésti, ruppe, rompémmo, rompéste, rùppero; part. pass.: rótto.
Verbo Forme verbali sapére (aus. avere)
scégliere (aus. avere)
scéndere (aus. essere/avere)
scìndere (aus. avere)
sciògliere (aus. avere)
sconfìggere (aus. avere)
scòrgere (aus. avere)
scrìvere (aus. avere)
scuòtere (aus. avere)
sedére (aus. essere)
sórgere (aus. essere)
spàndere (aus. avere)
spègnere (aus. avere)
spìngere (aus. avere)
strìngere (aus. avere)
tacére (aus. avere)
ind. pres.: so, sai, sa, sappiamo, sapéte, sanno; imperf.: sapévo, sapévi, sapéva…; fut. sempl.: saprò, saprai, saprà, saprémo, sapréte, sapranno; pass. rem.: sèppi, sapésti, sèppe, sapémmo, sapéste, sèppero; cong. pres.: sappia, sappia, sappia, sappiamo, sappiate, sappiano; imperf.: sapéssi, sapéssi, sapésse…; cond. pres.: saprèi, saprésti, saprèbbe…; imperat.: sappi, sappia, sappiamo, sappiate, sappiano; part. pres.: sapiente; pass.: saputo; ger. pres.: sapèndo.
ind. pres.: scélgo, scégli, scéglie, scegliamo, scegliéte, scélgono; imperf.: scegliévo, scegliévi…; fut. sempl.: sceglierò, sceglierai, sceglierà…; pass. rem.: scélsi, scegliésti, scélse, scegliémmo, scegliéste, scélsero; cong. pres.: scélga, scélga, scélga, scegliamo, scegliate, scélgano; imperf.: scegliéssi, scegliéssi, scegliésse…; cond. pres.: sceglierèi, sceglierésti, sceglierèbbe…; imperat.: scégli, scélga, scegliamo, scegliéte, scélgano; part. pres.: scegliènte; pass.: scélto; ger. pres.: sceglièndo.
ind. pass. rem.: scési, scendésti, scése, scendémmo, scendéste, scésero; part. pass.: scéso.
ind. pass. rem.: scissi, scindésti, scisse, scindémmo, scindéste, scìssero; part. pass.: scisso.
ind. pres.: sciòlgo, sciògli, sciòglie, sciogliamo, sciogliéte, sciòlgono; imperf.: sciogliévo, sciogliévi…; fut. sempl.: scioglierò, scioglierai…; pass. rem.: sciòlsi, sciogliésti, sciòlse, sciogliémmo, sciogliéste, sciòlsero; cong. pres.: sciòlga, sciòlga, sciòlga, sciogliamo, sciogliate, sciòlgano; imperf.: sciogliéssi…; cond. pres.: scioglierèi, scioglierésti…; imperat.: sciògli, sciòlga, sciogliamo, sciogliéte, sciòlgano; part. pres.: sciogliènte; pass.: sciòlto; ger. pres.: scioglièndo.
ind. pass. rem.: sconfissi, sconfiggésti, sconfisse, sconfiggémmo, sconfiggéste, sconfìssero; part. pass.: sconfitto.
ind. pass. rem.: scòrsi, scorgésti, scòrse, scorgémmo, scorgéste, scòrsero; part. pass.: scòrto.
ind. pass. rem.: scrissi, scrivésti, scrisse, scrivémmo, scrivéste, scrìssero; part. pass.: scritto.
ind. pass. rem.: scòssi, scotésti, scòsse, scotémmo, scotéste, scòssero; part. pass.: scòsso.
ind. pres.: sièdo (sèggo), sièdi, siède, sediamo, sedéte, sièdono (sèggono); cong. pres.: sièda (sègga), sièda (sègga), sièda (sègga), sediamo, sediate, sièdano (sèggano); imperat.: sièdi, sièda (sègga), sediamo, sedete, sièdano (sèggano).
ind. pass. rem.: sórsi, sorgésti, sórse, sorgémmo, sorgéste, sórsero; part. pass.: sórto.
ind. pass. rem.: spansi, spandésti, spanse, spandémmo, spandéste, spànsero; part. pass.: spanto.
ind. pres.: spèngo, spègni, spègne, spegniamo, spegnéte, spèngono; fut. sempl.: spegnerò, spegnerai, spegnerà…; pass. rem.: spènsi, spegnésti, spènse, spegnémmo, spegnéste, spènsero; cong. pres.: spènga, spènga, spènga, spegniamo, spegniate, spèngano; imperat.: spègni, spènga, spegniamo, spegnéte, spèngano; part. pass.: spènto.
ind. pass. rem.: spinsi, spingésti, spinse, spingémmo, spingéste, spìnsero; part. pass.: spinto.
ind. pass. rem.: strinsi, stringésti, strinse, stringémmo, stringéste, strìnsero; part. pass.: strétto.
ind. pres.: taccio, taci, tace, taciamo, tacéte, tàcciono; pass. rem.: tacqui, tacésti, tacque, tacémmo, tacéste, tàcquero; cong. pres.: taccia, taccia, taccia, taciamo, taciate, tàcciano; imperat.: taci, taccia, taciamo, tacéte, tàcciano; part. pass.: taciuto.
Verbo Forme verbali tèndere (aus. avere)
ind. pass. rem.: tési, tendésti, tése, tendémmo, tendéste, tésero; part. pass.: téso. tenére (aus. avere)
ind. pres.: tèngo, tièni, tiène, teniamo, tenéte, tèngono; imperf.: tenévo, tenévi…; fut. sempl.: terrò, terrai, terrà, terrémo, terréte, terranno; pass. rem.: ténni, tenésti, ténne, tenémmo, tenéste, ténnero; cong. pres.: tènga, tènga, tènga, teniamo, teniate, tèngano; imperf.: tenéssi, tenéssi, tenésse…; cond. pres.: terrèi, terrésti, terrèbbe, terrémmo, terréste, terrèbbero; imperat.: tièni, tènga, teniamo, tenéte, tèngano; part. pres.: tenènte; pass.: tenuto; ger. pres.: tenèndo.
tìngere (aus. avere)
tògliere (aus. avere)
trafìggere (aus. avere)
trarre (aus. avere)
ind. pass. rem.: tinsi, tingésti, tinse, tingémmo, tingéste, tìnsero; part. pass.: tinto.
ind. pres.: tòlgo, tògli, tòglie, togliamo, togliéte, tòlgono; imperf.: togliévo, togliévi…; fut. sempl.: toglierò, toglierai…; pass. rem.: tòlsi, togliésti, tòlse, togliémmo, togliéste, tòlsero; cong. pres.: tòlga, tòlga, tòlga, togliamo, togliate, tòlgano; imperf.: togliéssi…; cond. pres.: toglierèi, toglierésti…; imperat.: tògli, tòlga, togliamo, togliéte, tòlgano; part. pres.: togliènte; pass.: tòlto; ger. pres.: togliéndo.
ind. pass. rem.: trafissi, trafiggésti, trafisse, trafiggémmo, trafiggéste, trafìssero; part. pass.: trafitto.
ind. pres.: traggo, trai, trae, traiamo, traéte, tràggono; imperf.: traévo, traévi…; fut. sempl.: trarrò, trarrai…; pass. rem.: trassi, traésti, trasse, traémmo, traéste, tràssero; cong. pres.: tragga, tragga, tragga, traiamo, traiate, tràggano; imperf.: traéssi, traéssi, traésse…; cond. pres.: trarrèi, trarrésti, trarrèbbe…; imperat.: trai, tragga, traiamo, traéte, tràggano; part. pres.: traènte; pass.: tratto; ger. pres.: traèndo.
uccìdere (aus. avere)
ùngere (aus. avere)
valére (aus. essere)
ind. pass. rem.: uccisi, uccidésti, uccise, uccidémmo, uccidéste, uccìsero; part. pass.: ucciso.
ind. pass. rem.: unsi, ungésti, unse, ungémmo, ungéste, ùnsero; part. pass.: unto.
ind. pres.: valgo, vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono; imperf.: valévo, valévi…; fut. sempl.: varrò, varrai, varrà, varremo, varrete, varranno; pass. rem.: valsi, valésti, valse, valémmo, valéste, vàlsero; cong. pres.: valga, valga, valga, valiamo, valiate, vàlgano; imperf.: valéssi, valéssi, valésse…; cond. pres.: varrèi, varrésti, varrèbbe, varrémmo, varréste, varrèbbero; imperat.: vali, valga, valiamo, valéte, vàlgano; part. pres.: valènte; pass.: valso; ger. pres.: valèndo.
vedére (aus. avere)
vìncere (aus. avere)
vìvere (aus. essere, raro avere)
volére (aus. avere, come servile assume l’ausiliare del verbo a cui si accompagna)
vòlgere (aus. avere)
ind. pres.: védo, védi, véde…; fut. sempl.: vedrò, vedrai, vedrà…; pass. rem.: vidi, vedésti, vide, vedémmo, vedéste, vìdero; cond. pres.: vedrèi, vedrésti, vedrèbbe, vedrémmo, vedréste, vedrèbbero; imperat.: védi, véda, vediamo, vedéte, védano; part. pres.: vedènte; pass.: visto (veduto); ger. pres.: vedèndo.
ind. pass. rem.: vinsi, vincésti, vinse, vincémmo, vincéste, vìnsero; part. pass.: vinto.
ind. fut. sempl.: vivrò, vivrai, vivrà, vivremo, vivréte, vivranno; pass. rem.: vissi, vivésti, visse, vivémmo, vivéste, vìssero; cond. pres.: vivrèi, vivrésti, vivrèbbe, vivrémmo, vivréste, vivrèbbero; part. pass.: vissuto.
ind. pres.: vòglio, vuòi, vuòle, vogliamo, voléte, vògliono; imperf.: volévo, volévi…; fut. sempl.: vorrò, vorrai, vorrà, vorrémo, vorréte, vorranno; pass. rem.: vòlli, volésti, vòlle, volémmo, voléste, vòllero; cong. pres.: vòglia, vòglia, vòglia, vogliamo, vogliate, vògliano; imperf.: voléssi, voléssi, volésse…; cond. pres.: vorrèi, vorrésti, vorrèbbe, vorrémmo, vorréste, vorrèbbero; imperat.: vògli, vòglia, vògliamo, vogliate, vògliano; part. pres.: volènte; pass.: voluto; ger. pres.: volèndo.
ind. pass. rem.: vòlsi, volgésti, vòlse, volgémmo, volgéste, vòlsero; part. pass.: vòlto.
I verbi irregolari della terza coniugazione
Verbo Forme verbali
apparìre (aus. essere)
aprìre (aus. avere)
ind. pres.: appaio, appari, appare, appariamo, apparite, appàiono; imperf.: apparivo, apparivi…; fut. sempl.: apparirò, apparirai…; pass. rem.: apparvi, apparisti, apparve, apparimmo, appariste, appàrvero; cong. pres.: appaia, appaia, appaia, appariamo, appariate, appàiano; imperf.: apparissi, apparissi…; cond. pres.: apparirèi, apparirésti…; imperat.: appari, appaia, appariamo, apparite, appàiano; part. pres.: apparènte; pass.: apparso; ger. pres.: apparèndo.
ind. pass. rem.: aprii, apristi, aprì, aprimmo, apriste, aprirono; part. pass.: apèrto. dire (aus. avere)
ind. pres.: dico, dici, dice, diciamo, dite, dicono; imperf.: dicévo, dicévi…; fut. sempl.: dirò, dirai, dirà…; pass. rem.: dissi, dicésti, disse, dicémmo, dicéste, dìssero; cong. pres.: dica, dica, dica, diciamo, diciate, dìcano; imperf.: dicéssi, dicéssi, dicésse…; cond. pres.: dirèi, dirésti, dirèbbe…; imperat.: di’, dica, diciamo, dite, dìcano; part. pres.: dicènte; pass.: détto; ger. pres.: dicèndo. morìre (aus. essere)
ind. pres.: muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono; imperf.: morivo, morivi…; fut. sempl.: morirò, morirai, morirà…; pass. rem.: morii, moristi, morì, morimmo, moriste, morìrono; cong. pres.: muòia, muòia, muòia, moriamo, moriate, muòiano; imperf.: morissi, morissi, morisse…; cond. pres.: morirèi, morirèsti, morirèbbe, morirémmo, moriréste, morirèbbero; imperat.: muòri, muòia, moriamo, morite, muòiano; part. pres.: morènte; pass.: mòrto; ger. pres.: morèndo.
offrìre (aus. avere)
salìre (aus. essere/avere)
udìre (aus. avere)
ind. pass. rem.: offrii, offristi, offrì, offrimmo, offriste, offrirono; part. pres.: offerènte; pass.: offèrto.
ind. pres.: salgo, sali, sale, saliamo, salite, salgono; cong. pres.: salga, salga, salga, saliamo, saliate, sàlgano; imperat.: sali, salga, saliamo, salite, sàlgano.
ind. pres.: òdo, òdi, òde, udiamo, udite, òdono; imperf.: udivo, udivi, udiva…; fut. sempl.: udirò, udirai, udirà, udirémo, udiréte, udiranno; pass. rem.: udii, udisti, udì, udimmo, udiste, udirono; cong. pres.: òda, òda, òda, udiamo, udiate, òdano; imperf.: udissi, udissi, udisse…; cond. pres.: udirèi, udirésti, udirèbbe…; imperat.: òdi, òda, udiamo, udite, òdano; part. pres.: udènte; pass.: udito; ger. pres.: udèndo.
uscìre (aus. essere)
venìre (aus. essere)
ind. pres.: èsco, èsci, èsce, usciamo, uscite, èscono; cong. pres.: èsca, èsca, èsca, usciamo, usciate, èscano; imperat.: èsci, èsca, usciamo, uscite, èscano.
ind. pres.: vèngo, vièni, viène, veniamo, venite, vèngono; imperf.: venivo, venivi…; fut. sempl.: verrò, verrai, verrà, verrémo, verréte, verranno; pass. rem.: vénni, venisti, vénne, venimmo, veniste, vénnero; cong. pres.: vènga, vènga, vènga, veniamo, veniate, vèngano; imperf.: venissi, venissi, venisse…; cond. pres.: verrèi, verrésti, verrèbbe…; imperat.: vièni, vènga, veniamo, venite, vèngano; part. pres.: veniènte; pass.: venuto; ger. pres.: venèndo.
Come mi aiuta il dizionario con i verbi irregolari?
Se non ricordi alcune forme di un verbo irregolare, cercalo sul dizionario (all’infinito presente): lì troverai elencate le singole forme irregolari del verbo, oppure l’intera coniugazione del modo e tempo «colpiti» dalle irregolarità, come nell’esempio accanto.
Il celebre sonetto A Zacinto di Ugo Foscolo (1778-1827) contiene la terza persona singolare del passato remoto del verbo giacere: se non lo ricordi, consulta il dizionario e completa il verso:
Népiù maitoccherò lesacresponde ove il mio corpo fanciulletto
ESERCIZI
1 Scrivi l’infinito presente da cui derivano i seguenti participi passati.
1. sceso
2. eliso
3. punto ...............................................
4. cotto
5. redatto
6. posto
7. attinto ............................................
8. fatto
9. teso
10. retto .................................................
11. volto
12. reso
13. tratto
14. chiuso ..............................................
2 Scrivi il participio passato di ogni verbo.
1. morire
2. apparire
3. scegliere
4. trafiggere .......................................
5. valere
6. assumere
7. rompere .........................................
8. dirigere
9. friggere
10. stringere
11. invadere .........................................
12. scorgere
13. aprire
14. mordere .........................................
15. colto
16. tolto
17. scosso .............................................
18. roso
19. riso
20. persuaso
21. eccelso ...........................................
15. offrire
16. prediligere
17. rimanere
18. espellere ........................................
19. comprimere
20. dovere
21. piacere ............................................
3 Completa la tabella con le forme mancanti della prima persona singolare.
Indicativo presente Indicativo passato remoto
1. rimanere rimango
Congiuntivo presente
2. bere beva
3. tacere taccio
Condizionale passato
4. soddisfare ........................................... soddisfeci ...........................................
5. morire muoia
6. ledere ........................................... ........................................... ........................................... avrei leso
7. cingere cinsi
8. parere paio ........................................... ........................................... ...........................................
9. aprire avrei aperto
10. nuocere ........................................... ........................................... noccia ...........................................
11. dare diedi
12. accludere avrei accluso
13. dolere mi dolgo
4 Sottolinea e correggi le forme verbali errate.
1. Rinvenii la fotografia che cercavo da tempo. ..............................................................................................
2. In quell’anno avvenirono molti fatti dolorosi.
3. Dite loro che venghino presto a trovarci.
4. Quel palazzo è stato costrutto con criteri sbagliati. ..............................................................................................
5. Sembra che tu muori dalla voglia di parlare.
6. Non volio che insistiate; verremo quando potiamo.
7. Durante la verifica sei stato sempre volto indietro.
8. Christian alludette a eventi passati. ..............................................................................................
9. Mi dispiacerono le tue proteste.
10. Teneresti un po’ la mia valigia?
5 Coniuga i seguenti verbi all’infinito secondo le indicazioni.
1. sconfiggere (m. indicativo, t. passato remoto, 1ª persona plurale) ...................................................................
2. sapere (m. congiuntivo, t. presente, 2ª persona plurale)
3. indulgere (m. indicativo, t. passato remoto, 3ª persona singolare)
4. piacere (m. congiuntivo, t. presente, 3ª persona plurale) .......................................................................................
5. uscire (m. congiuntivo, t. presente, 2ª persona singolare)
6. concedere (m. indicativo, t. passato remoto, 2ª persona singolare)
7. dovere (m. condizionale, t. presente, 3ª persona plurale)
8. piangere (m. indicativo, t. futuro anteriore, 1ª persona singolare) ....................................................................
9. reggere (m. indicativo, t. passato remoto, 3ª persona plurale)
10. rimanere (m. congiuntivo, t. presente, 3ª persona plurale)
6 Nelle seguenti frasi sottolinea il verbo al presente, poi riscrivi ciascuna frase trasformando il verbo al futuro semplice.
1. Conduco a passeggio il mio cane.
2. Nulla ha chi troppo vuole.
3. Dico la verità, non adduco pretesti. ...............................................................................................................................
4. Fai quello che ti pare.
5. Non vale nulla.
6. Raccoglie le viole in giardino. ...............................................................................................................................
7. Beviamo un’aranciata. ...............................................................................................................................
8. Trai le tue conclusioni.
9. So come fare.
7 PRODUZIONE Sul quaderno scrivi una frase con ciascuno dei seguenti verbi, coniugandoli al tempo passato remoto. cuocere – salire – dare – apparire – giungere – rompere
8 PRODUZIONE Sul quaderno scrivi una frase per ciascuno dei seguenti verbi, coniugandolo in un tempo composto a tua scelta. incidere – espellere – friggere – opprimere
9 Sul quaderno, analizza i seguenti verbi irregolari della prima coniugazione, cioè indicane la forma all’infinito, il modo, il tempo, la persona e il numero. stiamo – stesti – stando – andassimo – vai! – essendo andato – andrete – diedi – dato – deste – dessero
10 Completa la tabella con le informazioni richieste.
1. tinga
2. avendo mosso
3. unsi
4. difese
5. hanno chiesto
6. inflissero
7. abbiate nascosto
8. volsi
9. rase
10. hai porto
11 Trasforma le voci verbali dell’esercizio precedente nel tempo semplice o composto corrispondente.
1. tinga
2. avendo mosso ........................................................
3. unsi
4. difese
5. hanno chiesto
6. inflissero
7. abbiate nascosto ..................................................
8. volsi
9. rase
10. hai porto
12 Sottolinea i verbi presenti nel seguente brano e analizzali sul quaderno (dovrai indicare la forma all’infinito, il modo, il tempo, la persona e il numero).
Li chiamavamo maestri a quel tempo, non professori, e chi odiavo di più al St. Peter’s, a parte il Direttore, era il Capitano Hardcastle. Per qualche ragione che non ho mai ben capito, il Capitano Hardcastle mi aveva preso in antipatia fin dal primo giorno. Forse perché insegnava latino, materia per la quale non ero molto portato. O forse perché, a nove anni, ero già quasi alto come lui. O piuttosto perché trovavo orribili quei suoi esagerati baffi arancioni e spesso lui mi sorprendeva a fissarli con un sorrisetto che poteva sembrare ironico. Bastava che io gli passassi a tre metri nel corridoio perché mi folgorasse con lo sguardo urlandomi: «Sta’ diritto ragazzo! Spalle indietro!»; o: «Togliti le mani dalle tasche!»; o: «Si può sapere cos’hai da ridacchiare?»; o, più offensivo di tutto: «Ehi, tu, come ti chiami? Al lavoro!». Sapevo ch’era solo questione di tempo prima che il valoroso Capitano mi conciasse per le feste.
da R. Dahl, Boy, Salani
13 Sottolinea i verbi presenti nel seguente brano e analizzali sul quaderno (dovrai indicare la forma all’infinito, il modo, il tempo, la persona e il numero).
La società romana comprendeva diverse classi.
I patrizi, che appartenevano alle più antiche e ricche famiglie romane, possedevano estesi terreni, i latifondi. All’inizio della Repubblica essi soli potevano governare lo Stato eleggendo consoli e nominando senatori.
I plebei, artigiani, contadini e commercianti, costituivano la maggior parte della popolazione. Pagavano le tasse, combattevano nell’esercito e dovettero lottare a lungo per ottenere diritti politici.
Nel corso della Repubblica si affermò anche la classe dei cavalieri, in origine cittadini-soldati, divenuti molto ricchi anche se non nobili.
Accanto a queste classi sociali c’erano poi gli schiavi (servi).
Gli schiavi appartenevano a un padrone (dominus) o a una padrona (domina), ai quali dovevano completa obbedienza; non erano liberi di prendere decisioni per se stessi, non potevano sposarsi, non potevano avere beni personali o godere della protezione della legge.
La legge infatti non li considerava esseri umani, ma cose (res) che i padroni potevano vendere o comprare.
adatt. da M. Santacroce, Prima Verba, Gruppo Editoriale Raffaello
14 Leggi la poesia. Poi, sul quaderno, analizza le forme verbali sottolineate (dovrai indicare la forma all’infinito, il modo, il tempo, la persona e il numero).
Silenzio
Conosco una città
Dal bastimento che ogni giorno s’empie di sole verniciato di bianco e tutto è rapito in quel momento ho visto la mia città sparire
Me ne sono andato una sera lasciando un poco un abbraccio di lumi nell’aria torbida
Nel cuore durava il limio sospesi delle cicale
I verbi difettivi
da G. Ungaretti, L’allegria, Mondadori
I verbi irregolari non sono gli unici a presentare delle «stranezze». Altri verbi che si comportano in modo anomalo sono i difettivi, verbi che difettano (= sono privi) di alcune forme della coniugazione
Nelle forme di cui sono privi, i verbi difettivi vengono sostituiti da altri verbi o da espressioni di significato simile.
Nella tabella alla pagina seguente trovi l’elenco dei verbi difettivi più comuni, con indicati tra parentesi i verbi e le espressioni con cui possono essere sostituiti.
A questi si aggiungono alcuni verbi difettivi che non hanno il participio passato, quindi possono formare soltanto i tempi semplici, ma non i tempi composti: competere, concernere, divergere, soccombere, splendere, stridere, transigere
Verbo Forme verbali addìrsi (convenire, essere adatto)
delìnquere (commettere crimini)
fèrvere (essere in grande attività, essere acceso, ardente)
indicativo presente: si addice, si addìcono; imperfetto: si addicéva, si addicévano; congiuntivo presente: che si addica, che si addìcano; imperfetto: che si addicésse, che si addicéssero; participio presente: addicèntesi; gerundio: addicèndosi
è usato solo all’infinito presente come nell’espressione associazione a delinquere Il participio presente delinquente è usato come sostantivo.
indicativo presente: fèrve, fèrvono; imperfetto: fervéva, fervévano; gerundio presente: fervèndo; participio presente: fervènte (usato come aggettivo).
incómbere (sovrastare, essere imminente) si usano soprattutto le terze persone dei tempi semplici: incómbe, incombéva, incómbono… Non ha il participio passato, quindi neppure i tempi composti.
indùlgere (cedere, permettere)
lùcere (risplendere)
ha solo i tempi semplici: indulge, indulgéva, indulgerèi, indulgènte (usato come aggettivo). Il participio passato indulto è usato come sostantivo.
indicativo presente: luce, lùcono; imperfetto: lucéva, lucévano; congiuntivo imperfetto: lucésse, lucéssero ostàre (impedire, opporsi)
indicativo presente: òsta, òstano (voci molto rare); participio presente: ostante, che sopravvive nella congiunzione nonostante. prùdere (provocare prurito, pizzicare)
secèrnere (emettere una sostanza)
solére (essere solito)
ùrgere (essere urgente, incalzare)
si usano solo le terze persone singolari e plurali dei tempi semplici: prude, prùdono, prudéva, prudévano… e il gerundio: prudèndo.
si usa nelle terze persone singolari e plurali dei tempi semplici (tranne il passato remoto): secèrne, secernéva, secernévano; participio presente: secernènte; participio passato: secrèto; gerundio presente: secernèndo
indicativo presente: suòle, sogliamo, soléte; imperfetto: solévo…; congiuntivo imperfetto: soléssi; participio passato: sòlito (usato come aggettivo); gerundio presente: solèndo.
indicativo presente: urge, ùrgono; imperfetto: urgéva, urgévano; futuro: urgerà, urgeranno; congiuntivo presente: urga, ùrgano; imperfetto: urgésse, urgéssero; participio presente: urgènte (usato come aggettivo); gerundio presente: urgèndo. vèrtere (riguardare)
è usato alla terza persona singolare e plurale dei tempi semplici: vèrte, vèrtono, vertéva, verterà, verterèbbe.
Manca del participio passato e quindi dei tempi composti. vìgere (essere in vigore, avere validità)
è usato alla terza persona singolare e plurale dei tempi semplici: vige, vìgono, vigéva, vigévano; participio presente: vigènte; gerundio presente: vigèndo
I verbi sovrabbondanti
Un’altra anomalia dei verbi italiani è costituita dai verbi sovrabbondanti (= che hanno qualcosa di troppo). Mentre i verbi difettivi mancano di alcune forme, i sovrabbondanti hanno forme doppie appartenenti a coniugazioni diverse
I più comuni sono:
Verbi Significato
adempiere / adempire eseguire una richiesta: Mi aspetto che tu adempia / adempisca il mio desiderio. compiere / compire concludere, completare: A dicembre compierò / compirò 14 anni. intorbidare / intorbidire rendere torbido, sporco: Il fango ha intorbidato / intorbidito l’acqua. riempiere / riempire rendere pieno, colmare: Alice si è bagnata riempiendo / riempendo la bottiglia
Esistono però anche i falsi sovrabbondanti, verbi che hanno la stessa radice ma appartengono a due differenti coniugazioni e hanno diverso significato Eccone alcuni:
Verbi Significati arrossare arrossire
rendere rosso: Il sole al tramonto arrossava l’orizzonte diventare rosso: Marco arrossì per la vergogna. atterrare atterrire compiere un atterraggio: L’aereo atterrò in orario. impaurire: La probabile caduta di una valanga atterriva la popolazione. imboscare imboschire
nascondere: Non li trovammo, si erano imboscati. piantare un terreno a bosco: Il lato ovest della montagna era stato imboschito. impazzare impazzire
manifestarsi in maniera tumultuosa, evidente: C’è una nuova moda che impazza diventare pazzo: Il forte mal di testa mi faceva impazzire. scolorare scolorire far perdere colore: La candeggina pura scolora i panni. diventare pallido: Il suo viso scolorì per la paura sfiorare sfiorire
toccare con leggerezza, giungere vicino: Il corridore ha sfiorato la vittoria. appassire: Questi fiori sono già sfioriti
ESERCIZI
1 Completa le frasi coniugando i verbi difettivi secondo le indicazioni.
1. Quel vestito non (addirsi: indicativo, presente) a una serata di gala. 2. Presso gli antichi Babilonesi (vigere: indicativo, imperfetto) la legge del taglione. 3. (urgere: indicativo, presente) ................................................................................ tue notizie! 4. (fervere: indicativo, imperfetto) ......................................................................................... i preparativi per le nozze.
5. La conferenza (vertere: indicativo, futuro semplice) sulla diffusione del virus. 6. Il sindaco disse che nulla (ostare: indicativo, imperfetto) alla concessione del permesso di parcheggio.
2 LESSICO Sostituisci le espressioni sottolineate con un verbo difettivo dell’elenco. solevano – soleva – funge – vige – incombe – si addicono – lucevano – indulgere – prude – fervevano – urgono – secerneva – osta
1. Grava sulla salute di tutti il pericolo dell’inquinamento. 2. Aveva l’abitudine di uscire a fare una passeggiata alle 17:30. 3. Una lunga canna serve ............................................................... da sostegno alla pianta del gelsomino. 4. Nulla si oppone all’accoglimento della tua richiesta. 5. Anche se sono cambiati i tempi, questa legge ancora è in vigore 6. Abitualmente erano soliti trascorrere le vacanze di Natale in montagna. 7. Mille idee e propositi fiorivano .................................................................. nella sua mente. 8. Nel cielo senza nuvole le stelle brillavano a miriadi. 9. Non cedere sempre alle richieste dei tuoi figli: qualche volta devi dire di no. 10. La puntura della zanzara spesso procura prurito .............................................................................. 11. Questi atteggiamenti non sono adatti ................ ................................................................ a dei ragazzi educati come voi. 12. Per risanare l’economia c’è la necessità di provvedimenti seri e tempestivi. 13. L’infermiera disinfettò di nuovo la ferita perché emetteva ancora pus.
3 INVALSI Quale coppia contiene un verbo difettivo e un verbo sovrabbondante?
A passeggiare, arrossire
B potere, giacere
C solere, intorbidire
D sapere, abbaiare
4 Sottolinea l’alternativa corretta.
1. Quella maglia si è scolorata / scolorita al sole. 2. Ho lavato la tua maglia rossa che ha arrossito / arrossato l’acqua. 3. Il cacciatore sparò a un fagiano ma fallò / fallì il colpo. 4. Quel pendio deve essere imboscato / imboschito. 5. La gente, atterrata / atterrita per la scossa violenta di terremoto, uscì dalle case. 6. Irene è arrossata / arrossita per la vergogna di essere stata scoperta. 7. A Rio il Carnevale impazza / impazzisce per le strade. 8. Nel poema di Ariosto, Orlando impazza / impazzisce per amore. 9. Le rose del mio giardino sono bellissime, ma presto sfioriranno / sfioreranno. 10. L’aereo proveniente da Parigi è atterrato / atterrito in perfetto orario. 11. I prigionieri subito dopo l’attacco nemico si sono imboscati / imboschiti. 12. Ma chi ti ha venduto questa maglia? Non vedi che è fallita / fallata? 13. L’ammalato ardiva / ardeva dalla febbre. 14. L’urlo di Sergio, caduto dall’albero, atterrò / atterrì i compagni. 15. Se fai il giro sul vialetto, le siepi mosse dal vento non ti sfioriranno / sfioreranno.
5 PRODUZIONE Scrivi una frase con ciascuna coppia di falsi sovrabbondanti.
1. arrossare / arrossire ..................................................................................................................................................................
2. atterrare / atterrire
3. imboscare / imboschire
4. impazzare / impazzire
5. scolorare / scolorire .....................................................................................................................................................................
6. sfiorare / sfiorire
R
Dov’è finito Flavio?
Osserva le frasi evidenziate.
Nella prima, l’azione indicata dal verbo vedo è completata da un nome proprio, Flavio, che ha la funzione di: soggetto del verbo complemento oggetto del verbo specificazione del verbo
Osserva ora la battuta della professoressa e completa la frase:
Anche l’azione indicata dal verbo .....................
è completata da un nome, , che ha la funzione di del verbo.
In questa vignetta ci sono diversi verbi. Alcuni possono essere accompagnati dal complemento oggetto, come quelli che hai esaminato nella vignetta precedente, altri no.
Trova i verbi di questo secondo tipo e trascrivili sotto.
I verbi transitivi
In molte frasi compaiono nomi che completano il significato del verbo indicando su chi o che cosa ricade l’azione compiuta dal soggetto. Per esempio, nella frase Non vedo Flavio, l’azione di vedere, compiuta dal soggetto sottinteso io (= Ahmed), ricade su Flavio.
In grammatica, si dice che questi nomi svolgono la funzione di complemento oggetto.
I verbi che possono essere seguiti da un complemento oggetto si dicono transitivi, perché fanno «transitare» l’azione dal soggetto al complemento oggetto. Il complemento oggetto si riconosce perché risponde alla domanda «chi?, che cosa?» e si lega al verbo direttamente, senza l’aiuto di preposizioni.
Alice legge un libro.
soggetto
verbo transitivo complemento oggetto (fa passare l’azione (risponde alla domanda «che cosa?») da Alice al libro)
Molti verbi transitivi possono essere usati senza complemento oggetto, ottenendo comunque frasi di senso compiuto (per esempio, Alice legge). In questi casi, si dice che il verbo transitivo è usato in senso assoluto.
I verbi intransitivi
A differenza dei transitivi, i verbi intransitivi non ammettono il complemento oggetto, pertanto l’azione del soggetto non «transita» su questo complemento ma rimane sul soggetto stesso. Considera, per esempio, i verbi venire, muoversi e arrabbiarsi: esprimono un’azione che non può essere completata da nomi che rispondono alla domanda «chi?, che cosa?», quindi non possono essere accompagnati da un complemento oggetto.
I verbi intransitivi possono reggere tutti gli altri complementi, che si legano al verbo indirettamente, tramite una preposizione: Flavio viene con Valentina (complemento di compagnia), La bambina resta a letto (complemento di luogo), La prof si arrabbia per lo scherzo (complemento di causa).
Il complemento oggetto interno
Ti sembrerà strano, ma anche alcuni verbi intransitivi possono essere accompagnati da un complemento oggetto. Questo, però, può avvenire solo in due casi specifici, cioè se il nome che svolge la funzione di complemento oggetto:
• ha la stessa radice del verbo: Vorrei vivere una vita tranquilla;
• richiama il significato del verbo: Ho dormito un sonno profondo, Pianse lacrime amare. Questo particolare tipo di complemento oggetto prende il nome di complemento oggetto interno
I verbi
si distinguono in transitivi intransitivi
hanno possono avere
complemento oggetto Non vedo Flavio Perdere uno studente
F ACCIO
I verbi transitivi
complementi indiretti Flavio viene con Valentina
1 Completate le frasi con un verbo transitivo e un complemento oggetto scelti dagli elenchi, come nell’esempio.
Verbi: conservano – ha incontrato – ha vinto – ha scoperto – hanno fatto – sosterrà – portava – possedeva
Complementioggetto: uno scherzo divertente – il suo professore – il campionato – un ramoscello – uno stemma
– una cura – un esame – la saggezza popolare
1. La nostra squadra
2. Nel becco la colomba
3. Carlo e Andrea
4. Nel Medioevo ogni famiglia nobile
5. In biblioteca mia sorella
6. I proverbi
7. La ricercatrice
ha vinto
il campionato
8. Lo studente ...................................................................... .......................................................................
2 Sottolinea i verbi transitivi usati in senso assoluto, cioè senza complemento oggetto.
1. Aprii e mi trovai di fronte lo zio Luigi. 2. Non chiamare sempre, lasciami in pace. 3. Non mangiare in fretta.
4. Ho finito, me ne andrò a casa. 5. Se non leggi non arricchisci il tuo linguaggio. 6. Chiedi e pretendi sempre, non sei mai contento. 7. La mia sarta di fiducia confeziona dei capi di vestiario perfetti, ha macchine che cuciono benissimo. 8. Il buio e la notte spaventano. 9. Abbiamo giocato a dama e Carla ha vinto. 10. Hai finito i compiti? No, ma aspettami, concludo e vengo da te.
I verbi intransitivi
3 Completate le frasi con un verbo intransitivo e un complemento indiretto (cioè introdotto da una preposizione) scelti dagli elenchi, come nell’esempio.
Verbi: era rintanato – uscì – abitava – provenivano – piacciono – nuotava – si diplomeranno – rimbalzò
Complementi indiretti: dal nascondiglio – tra due anni – sul pavimento – dalla cantina – con tranquillità – ai bambini – con un cagnolino – in una fessura
1. Il gatto
2. Un’anatra
3. I rumori
dal nascondiglio uscì
4. Il vecchio ................................................................... ..................................................................
5. Un ragno
6. La palla
7. Le fiabe ................................................................... ..................................................................
8. Gli studenti ................................................................... ..................................................................
4 Completa le frasi con un verbo intransitivo scelto dall’elenco. galleggia – è scivolata – spuntano – scrosciò – procedi – brillavano – è scomparso – corse – è rimasto –miagola
1. La pioggia per tutto il giorno. 2. Il gatto nella sua cesta.
3. Il gabbiano sulle onde. 4. Carlo per due ore fino al traguardo.
5. Il Sole ........................................... dietro le nuvole. 6. Alice ............................................... su una buccia di banana.
7. In una situazione così delicata, con prudenza. 8. Nel prato fiori variopinti. 9. In quella notte le stelle nel cielo sgombro di nuvole. 10. Luca ........................................... a casa durante le vacanze.
Esercizi di riepilogo
5 Sottolinea i verbi transitivi e cerchia quelli intransitivi.
1. La valigia pesa venti chili. 2. Salì di corsa le scale ma cadde dall’ultimo gradino. 3. In quel ristorante ho gustato una zuppa di pesce squisita. 4. Scendi da quella sedia! 5. Raccolse le fragole mature al margine del bosco. 6. Non mi hanno ancora aumentato lo stipendio. 7. Di ritorno da Palermo vi porterò dei bellissimi regali. 8. Partì con la famiglia per Cremona. 9. Emilio esercita la professione di notaio. 10. Per la tua risposta, meriti un buon voto. 11. La dottoressa cura il paziente e gli dà consigli.
6 LESSICO Completa le frasi inserendo accanto a ogni verbo transitivo il complemento oggetto opportuno e a ogni verbo intransitivo un complemento indiretto.
1. Il dentista estrasse ........................................... a Giacomo. 2. I due fratelli vivevano .............................................
3. Il marinaio scrutava 4. Le ruote cigolavano 5. Federica bisticciava 6. Il viandante arrivò 7. La balena aprì
7 PRODUZIONE Sul quaderno, scrivi cinque frasi che contengano almeno un verbo transitivo e un verbo intransitivo.
Gli ausiliari dei verbi transitivi e intransitivi
I verbi transitivi e intransitivi non si distinguono soltanto per il tipo di complemento che possono avere, ma anche per l’ausiliare che usano per formare i tempi composti.
I verbi transitivi formano i tempi composti con l’ausiliare avere:
Giovanna studiava la grammatica. Giovanna aveva studiato la grammatica.
I verbi intransitivi formano i tempi composti per lo più con l’ausiliare essere:
Flavio sparisce. Flavio è sparito.
Alcuni verbi intransitivi, però, formano i tempi composti con l’ausiliare avere:
Valentina urla. Valentina ha urlato.
Come mi aiuta il dizionario con i verbi transitivi e intransitivi?
Il dizionario indica, per ogni verbo, se è transitivo (tr.) o intransitivo (intr.):
Il dizionario indica anche l’ausiliare che il verbo utilizza per formare i tempi composti.
Ora fai una prova con il verbo attaccare: come può essere usato e quale ausiliare utilizza?
Riporta qui sotto le informazioni che hai trovato nel dizionario.
ESERCIZI
1 Completa le frasi scegliendo l’ausiliare adatto tra quelli dell’elenco. avrai – era – abbiamo – è – ha – ho – hanno – fu
1. Quando entrato in casa, chiuse la porta a doppia mandata. 2. Comportandomi in quel modo, ti mancato di rispetto. 3. Nel camino tutta la legna bruciata. 4. I due contadini cenato con un piatto di polenta. 5. Dopo che dormito, ti sentirai riposato. 6. Sapete se ........................... già arrivato Giulio? 7. La presidente ........................... delegato il suo vice. 8. Matilde e io smesso di preoccuparci per voi.
2 Per ogni verbo, indica se forma i tempi composti con l’ausiliare essere (E) o avere (A).
1. perdonare E A
2. tramontare E A
3. cantare E A
4. tornare E A
5. cadere E A
6. dormire E A
7. ammalarsi E A
8. invecchiare E A
9. sorgere E A
10. partire E A
11. ascoltare E A
12. arrivare E A
13. contribuire E A
14. trasmettere E A
15. nascere E A
16. andare E A
17. vedere E A
18. uscire E A
5. Verbi transitivi e intransitivi
I verbi con uso transitivo e intransitivo
In genere ogni verbo è o transitivo o intransitivo, ma esistono alcuni verbi che si comportano in modo più «fluido», perché possono essere usati sia come transitivi sia come intransitivi. Ecco alcuni esempi:
Verbo Uso transitivo
Uso intransitivo
bruciare Il contadino brucia la paglia. La capanna bruciò in pochi minuti. cambiare Ieri ho cambiato le lenzuola. Sei cambiato, non ti riconosco più. cedere Alice ha ceduto il suo posto. Lui cede spesso alle lusinghe. cominciare Ahmed comincia un film. Lo spettacolo è appena cominciato. finire Sara ha finito i compiti.
Le lezioni finiscono alle 13.
Alcuni verbi hanno un significato diverso a seconda che siano usati come transitivi o come intransitivi. Confronta, per esempio, queste frasi:
Passami ilsale,perfavore. (uso transitivo) Ne è passato ditempo! (uso intransitivo)
Il cameriere ha servito i clienti. (uso transitivo) Litigarenon serve (uso transitivo)
ESERCIZI
1 Scrivi T se il verbo è usato come transitivo, I se è usato come intransitivo.
1. La dottoressa Pinello conduce ( ) l’azienda con professionalità. La nostra squadra conduce ( ) 3 a 0. 2. L’argine cedette ( ) alla furia del fiume. Il proprietario della ditta ha ceduto (..............) tutti i suoi beni ai suoi figli. 3. Il signor Forleo è vissuto (..............) in miseria. Mio nonno ha vissuto ( ) una vita tranquilla. 4. L’amore non perdona ( ). Perdonò ( ) gli insulti ricevuti. 5. Le possibilità di Fabio non gli consentono ( ) una vita dispendiosa. Ha consentito ( ) alle richieste del figlio. 6. È un debole, arretra ( ) sempre di fronte alle responsabilità. Il generale arretrò (..............) il fronte di difesa.
Mia zia ha girato il mondo. (uso transitivo) L’elica non gira più. (uso intransitivo) - 13 RIGHE
2 PRODUZIONE Per ognuno dei seguenti verbi scrivi sul quaderno due frasi: nella prima usa il verbo come transitivo, nella seconda come intransitivo. girare – aumentare – migliorare – finire – domandare
3 Classifica nella tabella i verbi dell’elenco. riparare – bruciare – passeggiare – tornare – inserire – ridere – scorrere – tagliare – svaligiare – partire – spegnere – cambiare – chiudere – galleggiare – restare – nascere Transitivi Intransitivi Transitivi e
RIFLETTO
6. La forma attiva, passiva e riflessiva
Un po’ di svago all’aria aperta
Rileggi con attenzione le parole della professoressa e rifletti: chi è il soggetto del verbo evidenziato, ha coinvolto?
In questo caso, il soggetto: compie l’azione di coinvolgere subisce l’azione di essere coinvolto
Rileggi le parole di Valentina e rifletti: chi è il soggetto del verbo evidenziato, sono invitata?
In questo caso, il soggetto: compie l’azione di invitare subisce l’azione di essere invitato
Considera il verbo evidenziato, mi metto, e rispondi.
• Chi compie l’azione di mettere?
..........................................................................................
• Su chi ricade l’azione? ..........................................................................................
Nella vignetta c’è anche un altro verbo accompagnato dalla particella mi.
Sottolinealo e rispondi: in questo caso, mi svolge la stessa funzione che in mi metto? (Pensa a quale domanda risponde mi…)
Sì
No
La forma attiva
La forma del verbo è la caratteristica che esprime il rapporto tra il verbo e il suo soggetto
Un verbo è di forma attiva quando:
• il soggetto compie l’azione indicata dal verbo: Giada ha coinvolto la classe;
• il soggetto si trova nello stato o ha le qualità indicate dal verbo: Giada è stata una guida preziosa.
La forma attiva è possibile sia con i verbi transitivi (come coinvolgere) sia con i verbi intransitivi (come rispondere).
La forma passiva
Un verbo è di forma passiva quando il soggetto subisce l’azione indicata dal verbo stesso: Sono invitata anch’io, vero?
La forma passiva è possibile solo con i verbi transitivi, come invitare
La forma passiva si costruisce con l’ausiliare essere e il participio passato del verbo:
• l’ausiliare essere indica modo, tempo, persona e numero del verbo: io sono invitata modo indicativo, tempo presente, 1a persona singolare;
• il participio passato concorda nel genere e numero con il soggetto: Io (= Valentina) sono invitata genere femminile, numero singolare.
I verbi intransitivi non hanno il passivo, quindi non confondere un loro tempo composto (per esempio sono partito) con una forma passiva!
Se sei in dubbio, prova con questo trucchetto: sostituisci l’ausiliare essere con venire; se il verbo ha ancora senso, allora è passivo, altrimenti no:
sono invitata vengo invitata: il verbo ha senso, quindi è di forma passiva sono partito vengo partito: il verbo non ha senso, quindi non è di forma passiva
La forma riflessiva
Un verbo è di forma riflessiva quando il soggetto compie un’azione che «si riflette» sul soggetto stesso attraverso le particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi.
La forma riflessiva è possibile solo con i verbi transitivi. Il complemento oggetto è rappresentato da una particella pronominale e coincide con il soggetto:
Alice si mette in porta = Alice (soggetto) mette (verbo transitivo) se stessa (c. oggetto) in porta.
I verbi riflessivi formano i tempi composti con l’ausiliare essere: Alice si è messa in porta
In una frase come L’allenatrice mi mette in porta, il verbo non è riflessivo perché l’azione di mettere non si riflette sul soggetto (l’allenatrice), ma ricade su un complemento oggetto diverso (mi = me, cioè io che sto scrivendo).
La forma del verbo
attiva riflessiva passiva
quando il soggetto quando il soggetto quando il soggetto compie l’azione, si trova in un certo stato, ha certe qualità La guida ha coinvolto gli studenti.
subisce l’azione Valentina è invitata a giocare a calcio.
compie un’azione che si riflette su di sé Alice si mette in porta.
La forma attiva
1 Sottolineate i verbi di forma attiva, come nell’esempio. Attenzione: non sono presenti in tutte le frasi.
1. Luca è partito per Roma. 2. Lia è giunta in ritardo. 3. Luca è lodato dal padre. 4. La nave è salpata dal porto. 5. La nave è trainata da un rimorchiatore. 6. Fatima è andata a scuola. 7. Caterina è abbracciata dalla sorellina. 8. La neve è caduta sui monti. 9. Il traffico è bloccato dalla neve. 10. L’olio è nella bottiglia.
La forma passiva
2 Sottolineate i verbi di forma passiva, come nell’esempio. Attenzione: non sono presenti in tutte le frasi.
1. Il gatto era stato adottato dai vicini. 2. Mi ha chiamato Andrea. 3. Il vento ha spazzato via le nuvole. 4. L’anziano signore è stato rapinato da un malvivente. 5. Ho già raccolto le prime margherite. 6. Lo sciopero dei ferrovieri è stato annunciato al telegiornale. 7. Giovanni è rispettato da tutti per la sua onestà. 8. Sono stato molto impressionato dal tuo racconto.
3 Indica il modo e il tempo di ognuna delle seguenti voci verbali di forma passiva. Ricorda: basta osservare il modo e il tempo dell’ausiliare essere.
1. sarò curato .................................................................................
2. era ammirato
3. fosse venduto
4. essere raggiunto .....................................................................
5. sarebbe stato invaso ............................................................
6. sarebbero letti .........................................................................
7. sei visto
8. siete stati arrestati
9. fu ascoltato ................................................................................
10. siate eletti ...................................................................................
La forma riflessiva
4 Sottolineate i verbi riflessivi, come nell’esempio. 1. Sei tutto arruffato; ti sei guardato allo specchio? 2. Giancarlo andò all’ospedale perché si era ferito potando la siepe. 3. Isabella si riscalda prima di iniziare l’allenamento di pallavolo. 4. Se ti concentri durante la verifica, risponderai bene a tutte le domande. 5. Marco e Nicolò andarono in spiaggia e si riposarono sotto l’ombrellone. 6. Quando ha iniziato a piovere non avevamo l’ombrello, perciò ci siamo bagnati completamente.
5 Completa le forme riflessive inserendo le particelle pronominali opportune (mi, ti, si, cio vi).
1. Dopo la lunga vacanza separammo con dispiacere dai nostri amici. 2. Vedo che tu non spieghi davanti a nessun ostacolo. 3. Mara è molto elegante, veste sempre in modo raffinato. 4. ...................... iscriverete al corso di teatro? 5. Quando infilai l’ago nella stoffa ...................... punsi. 6. I ragazzi disposero in fila per tre. 7. Carla e io eravamo nascoste dietro a un cespuglio. 8. I bambini sporcarono giocando all’aperto. 9. chiuderemo in casa per studiare e non risponderemo a nessuno. 10. Il gatto strofinò contro le gambe del padrone.
Esercizi di riepilogo
6 Sottolinea i verbi di forma attiva e cerchia quelli di forma passiva.
1. La casa era stata distrutta dalle fiamme. 2. Siamo andati a casa in bicicletta. 3. Sono tornato da scuola in tram. 4. Fu svegliato da un forte boato. 5. Erano sbocciate le margherite. 6. Il testimone fu ascoltato dal giudice. 7. La notte è calata all’improvviso. 8. L’agenda di questa settimana è pienissima. 9. Il ladro era entrato di soppiatto. 10. Il maglione sarà riparato dal sarto. 11. Il Sole era sorto da pochi minuti, quando un’auto misteriosa uscì dal vialetto.
7 Nelle seguenti frasi sottolinea il verbo, poi indica se è di forma attiva (A) o passiva (P). 1. Il bambino è amato dai suoi genitori. (...............) 2. La scienziata conduce un esperimento. (...............) 3. L’astronauta è partito per lo spazio. ( ) 4. Le foglie erano mosse dalla brezza estiva. ( ) 5. Maria prenota un biglietto del treno. ( ) 6. La casa era circondata dagli alberi. ( ) 7. I fiori del tulipano abbelliscono l’aiuola. (...............) 8. Il vento porterà i profumi della primavera. (...............) 9. Le onde del mare sono agitate dalla tempesta. ( ) 10. Giulio serviva il caffè a tavola. ( ) 11. Il bandito fu arrestato. ( )
8 Sottolinea i verbi riflessivi e cerchia quelli di forma attiva.
1. Vi chiamerò presto e vi racconterò ciò che mi hanno detto. 2. Il leoncino si abbeverava all’acqua del fiume. 3. Non ci telefona mai. 4. Lorenzo si veste con cura. 5. I miei amici mi hanno regalato uno skateboard. 6. Si guardò allo specchio prima di uscire. 7. Ti sei messo nei guai per via del tuo comportamento. 8. I malviventi si lanciarono all’assalto della banca. 9. Non ti vedo da tanto tempo. 10. Luca si presentò al suo nuovo professore. 11. Perché non ti sei iscritto al torneo di tennis? 12. Clara mi ha voluto come compagno di banco. 13. Mi presteresti il compasso? 14. Vi invito volentieri alla mia festa.
La coniugazione dei verbi passivi
Vediamo come si coniugano i verbi alla forma passiva prendendo come modello amare. Ricorda che tutti i verbi, a qualunque coniugazione appartengano, seguono questo modello: l’ausiliare essere si coniuga sempre allo stesso modo, il participio passato cambia a seconda del verbo.
Modi finiti
Tempi semplici Tempi composti
Tempi semplici Tempi composti
Indicativo
presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo io sono amato tu sei amato lui/lei è amato/a noi siamo amati voi siete amati loro sono amati
io sono stato amato tu sei stato amato
lui/lei è stato/a amato/a noi siamo stati amati voi siete stati amati loro sono stati amati
io ero amato tu eri amato lui/lei era amato/a noi eravamo amati voi eravate amati loro erano amati io ero stato amato tu eri stato amato lui/lei era stato/a amato/a noi eravamo stati amati voi eravate stati amati loro erano stati amati
passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore io fui amato tu fosti amato lui/lei fu amato/a noi fummo amati voi foste amati loro furono amati io fui stato amato tu fosti stato amato lui/lei fu stato/a amato/a noi fummo stati amati voi foste stati amati loro furono stati amati
io sarò amato tu sarai amato lui/lei sarà amato/a noi saremo amati voi sarete amati loro saranno amati
Congiuntivo
io sarò stato amato tu sarai stato amato lui/lei sarà stato/a amato/a noi saremo stati amati voi sarete stati amati loro saranno stati amati
presente passato imperfetto trapassato che io sia amato che tu sia amato che lui/lei sia amato/a che noi siamo amati che voi siate amati che loro siano amati
che io sia stato amato che tu sia stato amato che lui/lei sia stato/a amato/a che noi siamo stati amati che voi siate stati amati che loro siano stati amati
Condizionale
che io fossi amato che tu fossi amato che lui/lei fosse amato/a che noi fossimo amati che voi foste amati che loro fossero amati che io fossi stato amato che tu fossi stato amato che lui/lei fosse stato/a amato/a che noi fossimo stati amati che voi foste stati amati che loro fossero stati amati
Imperativo
presente passato presente io sarei amato tu saresti amato lui/lei sarebbe amato/a noi saremmo amati voi sareste amati loro sarebbero amati io sarei stato amato tu saresti stato amato lui/lei sarebbe stato/a amato/a noi saremmo stati amati voi sareste stati amati loro sarebbero stati amati / sii amato tu! (sia amato/a lui/lei!) (siamo amati noi!) siate amati voi! (siano amati loro!)
Modi indefiniti
Infinito Participio Gerundio presente passato presente passato presente passato essere amato/a essere stato/a amato/a (essente amato/a) stato/a amato/a essendo amato/a essendo stato/a amato/a
ESERCIZI
1 Trasforma le seguenti voci verbali da attive a passive.
1. ho indicato ........................................................................
2. rapirono
3. avrebbero avvertito
4. ascoltassero .....................................................................
5. abbiate visto .....................................................................
6. loda! ......................................................................................
7. avessero ascoltato
8. avevo chiamato
9. avevate seguito ..............................................................
10. rovinasse ............................................................................
2 Trasforma le seguenti voci verbali da passive a attive. Attenzione: ci sono anche alcuni verbi intransitivi, per i quali la trasformazione non è possibile.
1. sarai offeso .......................................................................
2. fummo trovati
3. erano chiamati
4. siate ascoltati
5. saresti stato visto ..........................................................
6. fossi odiato
7. sia stato ammirato
8. siete andati .......................................................................
9. furono applauditi ..........................................................
10. siamo stati raggiunti
11. essendo ascoltato .........................................................
12. essere raccolto
13. sia lodato
14. siamo stati giudicati
15. essendo stati temuti ....................................................
16. fossero scelti
17. è andato
18. è stato svaligiato ............................................................
19. siete stati esaminati .....................................................
20. sarebbero partiti
Costruzioni particolari della forma passiva
La forma passiva si può costruire non solo con l’ausiliare essere, ma anche:
• con il verbo venire, usato come ausiliare al posto del verbo essere, sempre seguito dal participio passato del verbo: L’appartamento venne ripulito (= fu ripulito) da un’impresa;
• con i verbi andare, restare, finire e il participio passato del verbo: Il raccolto è andato perso (= è stato perso), Il lavoro resterà incompiuto (= sarà incompiuto), La capanna finì distrutta (= fu distrutta) dal vento;
• con la particella pronominale si seguita dalla 3ª persona singolare o plurale della forma attiva del verbo (si passivante): Si udì (= Fu udito) il rombo di un motore, Si sentono (= sono sentite) delle voci nella notte. Negli annunci commerciali il si passivante può essere enclitico, cioè unito direttamente al verbo: Affitasi appartamento.
Se non hai la certezza che un verbo sia attivo o passivo, osserva da quante parole è formato:
• un verbo formato da tre parole è passivo: sono stato interrogato, è andato distrutto;
• un verbo formato da una sola parola è attivo, a meno che non sia introdotto da un si passivante;
• un verbo formato da due parole:
– se ha come ausiliare avere, è attivo: ha corso, avrebbe cantato;
– se ha come ausiliare essere ed è intransitivo, è attivo: sei andato, sono arrivato; – negli altri casi è passivo: sono visti, vengono ascoltati, resta inapplicato.
ESERCIZI
1 Riscrivi le seguenti frasi di forma passiva in altri modi (con il si passivante, il verbo venire o i verbi andare, restare e finire).
1. Il malato fu trasportato all’ospedale. ...............................................................................................
2. L’elenco deve essere compilato al più presto.
3. I viaggiatori furono fatti scendere dall’aereo.
4. Prima di uscire le finestre furono chiuse. ...............................................................................................
5. La gara fu rinviata per il cattivo tempo.
6. Dal falegname sono fabbricati giocattoli di legno.
7. La lavorazione è stata divisa in quattro fasi.
8. Furono valutati i risultati del concorso. ...............................................................................................
2 Riscrivi le forme passive sottolineate, realizzate con il si passivante, usando le forme del verbo essere o del verbo venire.
1. Si decise (......................................................................) il rinvio del viaggio al sabato successivo. 2. Si raccontano (......................................................................) tante storie non vere sul conto di Mario. 3. Per l’assunzione si richiese ( ) il diploma. 4. Si affittano ( ) monolocali con vista sul lago. 5. Si analizzarono ( ) le prove con grande attenzione. 6. In questo ristorante si mangiano (......................................................................) piatti tipici libanesi. 7. Per chi ha meno di 36 anni si concedono ( ) prestiti a tasso agevolato.
3 INVALSI Quale coppia è formata da due verbi di forma passiva?
A si oltrepassino, riquadrerò
B si sarebbe richiesto, vengono inseguiti
C avessimo indietreggiato, essendo filato D avrà parlato, essendo chiamato
4 Indica con I i verbi intransitivi coniugati nei tempi composti e con P i verbi transitivi di forma passiva.
1. Paolo è andato (..............) a Messina. 2. Sono stato inseguito (..............) da un cane. 3. La pioggia è caduta ( ) all’improvviso. 4. Sono arrivati ( ) gli zii da Venezia? 5. A Firenze siamo saliti ( ) in cima al campanile di Giotto. 6. Dalla nave furono avvistate ( ) le rive di un’isoletta lontana. 7. La sindaca è uscita ( ) tardi dalla riunione in Comune. 8. I premi sono stati ritirati ( ) dai vincitori. 9. L’auto è uscita (..............) dal garage. 10. La neve è stata rimossa (..............) dagli spazzaneve.
5 Sottolinea i verbi di forma attiva e cerchia quelli di forma passiva.
Un David perfetto scolpito nel marmo sbagliato Nel 1501 venne affidato a Michelangelo il compito di scolpire una grande statua del David da collocare su uno dei contrafforti esterni dell’abside di Santa Maria del Fiore. L’enorme blocco di marmo da utilizzare era parecchio rovinato: tagliato male e già lavorato da altri due artisti che l’avevano abbandonato proprio per la cattiva qualità della pietra. Michelangelo accettò la sfida e dopo circa tre anni di lavoro consegnò alla città un’opera meravigliosa e perfetta. Fu collocata dai fiorentini davanti a Palazzo Vecchio, dove tutti avrebbero potuto ammirarla da vicino. rid. e adatt. da C. Cristiani, Spazio Arte, Gruppo Editoriale Raffaello
Dalla frase attiva alla frase passiva
Una frase di forma attiva si può trasformare in una frase di forma passiva a due condizioni:
• il verbo deve essere transitivo;
• il complemento oggetto deve essere espresso
Osserva l’esempio:
Pietro soggetto
mangia
verbo di forma attiva
La pizza soggetto
In pratica:
è mangiata
verbo di forma passiva
la pizza. complemento oggetto
da Pietro. complemento d’agente
• il complemento oggetto della frase attiva (la pizza) diventa il soggetto della frase passiva;
• il verbo della frase attiva (mangia) passa alla forma passiva (è mangiata): l’ausiliare essere è coniugato nello stesso modo e nello stesso tempo (in questo caso l’indicativo presente), mentre il participio passato concorda con il nuovo soggetto in genere e numero (in questo caso femminile singolare);
• il soggetto della frase attiva (Pietro) diventa il complemento d’agente della frase passiva, preceduto dalla preposizione da, semplice o articolata (dal, dallo, dalla…).
Se nella frase attiva il verbo transitivo non ha il complemento oggetto, la trasformazione non è possibile, perché manca l’elemento che dovrebbe diventare il soggetto del verbo passivo.
Viceversa, per passare dalla frase passiva alla frase attiva:
• il complemento d’agente (da Pietro) diventa soggetto (Pietro);
• il verbo di forma passiva (è mangiata) diventa di forma attiva (mangia);
• il soggetto (la pizza) diventa complemento oggetto.
ESERCIZI
1 Sottolinea i verbi delle seguenti frasi attive, poi trasformale sul quaderno in frasi passive. 1. Il phon asciuga i capelli. 2. Il fiore emanava profumo. 3. Giulio mangiò i biscotti. 4. La mamma comprerà una nuova auto. 5. Il vento sollevava la sabbia. 6. Il falegname costruirà un tavolo.
2 Sottolinea i verbi delle seguenti frasi passive, poi trasformale sul quaderno in frasi attive. 1. La notizia era trasmessa dalla TV. 2. L’intervallo è segnalato dalla campanella. 3. Il gatto fu inseguito dal cane. 4. I compiti saranno svolti da Chiara. 5. L’intervento è stato criticato da molti. 6. La frutta è stata comprata da Maria. 7. La filiale della banca fu rapinata dai ladri.
La coniugazione dei verbi riflessivi
Vediamo come si coniugano i verbi alla forma riflessiva prendendo come modello il verbo lavarsi. Ricorda che tutti i verbi seguono questo modello: nei tempi composti, l’ausiliare essere si coniuga sempre allo stesso modo, il participio passato cambia a seconda del verbo.
Modi finiti
Tempi semplici Tempi composti Tempi semplici Tempi composti
Indicativo
presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo
io mi lavo
tu ti lavi
lui/lei si lava noi ci laviamo
voi vi lavate
loro si lavano
io mi sono lavato
tu ti sei lavato
lui/lei si è lavato/a
noi ci siamo lavati
voi vi siete lavati
loro si sono lavati
io mi lavavo
tu ti lavavi
lui/lei si lavava
noi ci lavavamo
voi vi lavavate
loro si lavavano
io mi ero lavato
tu ti eri lavato
lui/lei si era lavato/a noi ci eravamo lavati
voi vi eravate lavati
loro si erano lavati
passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore
io mi lavai
tu ti lavasti
lui/lei si lavò
noi ci lavammo voi vi lavaste
loro si lavarono
io mi fui lavato
tu ti fosti lavato
lui/lei si fu lavato/a
noi ci fummo lavati
voi vi foste lavati
loro si furono lavati
io mi laverò
tu ti laverai
lui/lei si laverà
noi ci laveremo
voi vi laverete
loro si laveranno
Congiuntivo
che io mi sia lavato
che tu ti sia lavato
che lui/lei si sia lavato/a che noi ci siamo lavati
che voi vi siate lavati
io mi sarò lavato
tu ti sarai lavato
lui/lei si sarà lavato/a noi ci saremo lavati
voi vi sarete lavati
loro si saranno lavati
presente passato imperfetto trapassato che io mi lavi che tu ti lavi che lui/lei si lavi che noi ci laviamo che voi vi laviate che loro si lavino
che loro si siano lavati
Condizionale
che io mi lavassi che tu ti lavassi che lui/lei si lavasse che noi ci lavassimo che voi vi lavaste che loro si lavassero che io mi fossi lavato che tu ti fossi lavato che lui/lei si fosse lavato/a che noi ci fossimo lavati che voi vi foste lavati che loro si fossero lavati
Imperativo
presente passato presente io mi laverei tu ti laveresti lui/lei si laverebbe noi ci laveremmo voi vi lavereste loro si laverebbero io mi sarei lavato tu ti saresti lavato
lui/lei si sarebbe lavato/a noi ci saremmo lavati voi vi sareste lavati loro si sarebbero lavati / lavati tu! (si lavi lui/lei!) (laviamoci noi!) lavatevi voi! (si lavino loro!)
Modi indefiniti
Infinito Participio Gerundio presente passato presente passato presente passato lavarsi essersi lavato/a lavantesi lavatosi/lavatasi lavandosi essendosi lavato/a
Osservazioni
• Nei modi indicativo, congiuntivo e condizionale, le particelle pronominali sono proclitiche, cioè precedono il verbo.
• Nei modi imperativo, infinito, participio e gerundio, le particelle pronominali sono enclitiche, cioè seguono e si uniscono al verbo.
ESERCIZI
1 Coniuga i seguenti verbi riflessivi nei tempi e nelle persone richieste.
Verbo Presente Imperfetto Futuro semplice Passato prossimo
1. vestirsi lui
2. truccarsi Laura
3. grattarsi i cani ............................. ......................................... ......................................... ..........................................
4. prepararsi noi
2 Trasforma le seguenti voci verbali nel tempo semplice o composto corrispondente.
1. si scaldavano ..........................................................
2. ti isolerai ...................................................................
3. mi fossi preparato
4. vi siete sporcati .....................................................
5. si pulirebbero .........................................................
6. ti sia curato
La forma riflessiva propria, impropria e reciproca
La forma riflessiva che hai incontrato nella frase Alice si mette in porta si chiama, più precisamente, forma riflessiva propria e, come sai, è caratterizzata dalla presenza di una particella pronominale (mi, ti, si, ci o vi) che svolge la funzione di complemento oggetto e indica che l’azione espressa dal verbo ricade direttamente sul soggetto. Prendiamo, però, una frase come Alice si mette le scarpe. In questo caso possiamo parlare di forma riflessiva propria? No, perché la particella pronominale si non svolge la funzione di complemento oggetto, ma significa «a sé» (complemento di termine); l’azione, quindi, non ricade sul soggetto del verbo (Alice), ma su un complemento oggetto diverso (le scarpe).
Alice si mette in porta
soggetto sé = complemento verbo complemento oggetto indiretto
Alice si mette le scarpe
soggetto a sé = complemento verbo complemento di termine oggetto
In questi casi ci troviamo di fronte a una forma riflessiva impropria (o apparente). Il verbo ha forma riflessiva impropria (o apparente) quando le particelle mi, ti, si, ci, vi non svolgono la funzione di complemento oggetto, ma quella di complemento di termine, cioè significano a me, a te, a sé, a noi, a voi e rispondono alla domanda «a chi?, a che cosa?».
Per riconoscere una forma riflessiva apparente, basta vedere se la frase contiene un complemento oggetto diverso dal soggetto. Se lo trovi, il verbo non sarà un riflessivo proprio, ma un riflessivo apparente. Osserva gli esempi:
Luisasibagnanell’acquadel ruscello. il complemento oggetto (si = se stessa) coincide con il soggetto (Luisa) il verbo si bagna è riflessivo proprio
Luisa si bagna i piedi nell’acqua del ruscello il complemento oggetto (i piedi) non coincide con il soggetto (Luisa) il verbo si bagna è riflessivo apparente
Esiste, infine, un’altra forma riflessiva particolare, riconoscibile in frasi come questa: Sara e Valentina si salutano
Qui la particella pronominale si non sta a indicare che l’azione del salutare si riflette su chi la compie (in effetti sarebbe alquanto strano che Sara e Valentina salutassero se stesse…), ma che ciascuno dei due soggetti compie un’azione che ricade sull’altro (Sara saluta Valentina e Valentina saluta Sara). In questi casi la forma riflessiva si dice reciproca. Il verbo ha forma riflessiva reciproca quando l’azione compiuta da più soggetti passa da un soggetto all’altro e viceversa.
ESERCIZI
1 Sottolinea i verbi riflessivi propri e cerchia i riflessivi apparenti.
1. Mauro si è lavato i denti. 2. Stamattina mi sono vestito di fretta. 3. Paola si rilassa ascoltando la musica. 4. Per la paura mi sono nascosto sotto il tavolo. 5. Scotti: misurati la febbre! 6. È caldo, togliti la giacca! 7. Mi ferii con il temperino. 8. Ti sei procurato il libro che ti serviva? 9. Ci togliemmo i vestiti bagnati. 10. Loretta si è regalata un fine settimana alle terme. 11. Mi sono comprata uno smartwatch.
2 Sottolinea il si con valore passivante e cerchia quello con valore riflessivo.
1. Mia sorella si è iscritta a un corso di pittura. 2. Le piante si piegarono perché erano mosse dal vento. 3. Si vendono collezioni complete di fumetti e manga. 4. I ragazzi della 2a C si trovarono in palestra per le prove dello spettacolo. 5. Si udì un forte boato. 6. Marta e Agnese si telefonano spesso.
3 Indica con P i verbi di forma riflessiva propria, con A i verbi di forma riflessiva apparente e con R i verbi di forma riflessiva reciproca.
1. Il pettirosso si rifugiava ( ) fra i rametti della siepe. 2. Luisa si vestiva ( ) con abiti eleganti. 3. Si era coperto il collo (..............) ma si raffreddò (..............) ugualmente. 4. Enzo e Dario si scambiarono (..............) i numeri di telefono e si ripromisero (..............) di uscire insieme. 5. Copriti (..............), è freddo! 6. Quei due non sono amici, si detestano ( ). 7. Mi toglierò ( ) la soddisfazione di smascherarlo. 8. Ti presteresti ( ) per presentare lo spettacolo? 9. Edoardo e Giorgia si seguono (..............) su Instagram. 10. Si sono salutati (..............) con freddezza.
4 PRODUZIONE Per ciascuno dei seguenti verbi, scrivi sul quaderno tre frasi: una nella forma attiva, una nella forma passiva e una nella forma riflessiva. vestire – lodare – prendere – tagliare – scottare – mettere
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE, GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
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