Cordioli e David Conati
Arte-Musica
nella Scuola Primaria
INTRODUZIONE
Questa Guida, indirizzata alle insegnanti delle classi quarta e quinta della Scuola Primaria, contiene canzoni, filastrocche, spunti di lettura e proposte per attività artistico espressive e laboratoriali, scritte appositamente per le varie ricorrenze.
L’ultima parte della pubblicazione propone un percorso di Educazione Musicale e di Educazione all’Immagine, studiato per gli alunni del secondo biennio, integrato con schede e approfondimenti per la LIM.
I giochi e le attività sono stati realizzati e raccolti nel corso di più di quindici anni di incontri e percorsi con i bambini e ragazzi, sia in ambito scolastico che parascolastico. Il progetto nasce infatti dall’incontro delle nostre esperienze professionali complementari, simili nell’approccio ma diverse nella specializzazione, che ci hanno consentito di affrontare la materia in modo vario e completo.
Chi ha scritto questo libro, infatti, opera da tempo nel settore del teatro ragazzi e nell’animazione anche in situazioni di piazza, con grandi numeri di persone. La scelta di utilizzare giochi di Animazione Teatrale e Laboratori Manuali, nasce dalla convinzione che queste due forme espressive possano aiutare, oltre che a divertirsi, anche a conoscere meglio se stessi. Si pongono quindi come attività fortemente socializzanti, che aiutano a rendersi conto che la realtà si può trasformare sviluppando la creatività, il senso critico, l’espressività.
IMPARARE FACENDO
Chiunque è in grado di realizzare le esperienze presenti in questo libro. Sebbene esse all’apparenza possano sembrare semplici, si prefiggono uno scopo molto serio: aiutano gli allievi a conoscersi e sviluppare le proprie abilità, in modo da permettere loro di comprendere cosa significhi essere un artista.
I linguaggi non verbali, articolati in una progettazione didattica, contribuiscono in modo rilevante a sviluppare il potenziale creativo insito in ogni persona. Perché ciò accada consapevolmente, è necessario prevedere momenti di produzione e momenti di fruizione, procedure di codificazione e decodificazione, in un processo di continua integrazione.
Con questo non intendiamo fare di ciascun alunno un artista assoluto, ma intendiamo offrire una serie di spunti per aiutare gli studenti a diventare reattivi e più consapevoli di se stessi e delle proprie potenzialità e capacità.
Venendo in contatto con le proprie possibilità artistiche e creative, essi dovranno necessariamente imparare a concentrare le energie e condividere le conoscenze per meglio convogliarle.
Attraverso l’azione diretta e l’esperienza concreta i bambini hanno modo di integrare la teoria con la pratica, il “sapere” con il “saper fare”, di svolgere un ruolo attivo nella costruzione delle proprie competenze, sviluppando così l’autonomia e l’autostima personali. I laboratori artistici e musicali in classe, mediante le varie attività, diventano per allievi e insegnanti un’occasione per incontrarsi come compagni di laboratorio, coinvolgendosi reciprocamente, nel comunicare, nel fare esperienza, nel reagire, nello sperimentare e scoprire.
Infatti le attività di laboratorio riconoscono la centralità della persona, alunno, insegnante o educatore, considerata come un’individualità complessa, nella quale si integrano le diverse componenti cognitive, affettive, emotive e sociali.
Il “fare” educa alla creatività e al pensiero divergente, poiché permette di esplorare e valorizzare le potenzialità e le competenze di ogni bambino, nell’ottica dell’operatività, della progettazione e della libera iniziativa.
La sperimentazione di linguaggi diversificati e la mobilitazione di abilità differenti offrono ai bambini l’opportunità di accostarsi al reale da diversi punti di vista, organizzando e integrando le conoscenze. L’attività manuale arricchisce la vita di relazione, promuovendo un clima positivo di interazioni reciproche, favorendo scambi, confronti e capacità di rapportarsi con più persone al di là del gruppo classe. Favorisce la cooperazione tra docenti in forme di organizzazione didattica flessibili e trasversali, che superano la rigidità e la settorialità della logica disciplinare.
IMPOSTAZIONE LUDICO-DIDATTICA
METODOLOGIE
Un gioco è un insieme di regole con cui il giocatore accetta di convivere. Le regole non rappresentano tanto una restrizione per il giocatore, bensì gli permettono di giocare. Il gioco è democratico e tutti possono imparare attraverso il gioco. Il gioco stimola la vitalità, risveglia la curiosità, l’intelligenza e la creatività.
Nel gioco vengono sviluppate le abilità e le strategie necessarie per eseguire l’esercizio; l’inventiva e la creatività permettono di affrontare ogni tipo di difficoltà che la situazione possa presentare, poiché è sottinteso, tutti gli alunni sono in grado di raggiungere l’obiettivo in base alle loro capacità. Le proposte di questa Guida costituiscono uno spunto iniziale che ciascun insegnante potrà poi modificare/adattare/ personalizzare a seconda delle esigenze del proprio gruppo di alunni.
Tutti i progetti proposti in questo volume si possono realizzare con gruppi di alunni della stessa classe o di classi diverse, anche individuati in base al livello di competenze in relazione a un determinato compito o progetto o alle esigenze individuali e collettive:
• realizzare attività didattiche in forma di laboratorio;
• i laboratori non sono stati concepiti come diversivi rispetto al normale corso di studi, ma piuttosto come attività integrative; la Guida infatti è strutturata seguendo il calendario delle ricorrenze scolastiche (vedi pagg. 6-7);
• valorizza l’utilizzo di diversi linguaggi, con particolare riferimento a quello musicale, espressivo e artistico;
• suggerisce tante proposte legate alle aree linguistico-espressive, o artistico-musicali;
• si sviluppa attraverso un legame trasversale con le altre discipline, soprattutto in sinergia con l’area linguistico-espressiva, matematica, antropologica, storica e digitale.
Inoltre la Guida tiene in considerazione il conseguimento delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento Europeo con Raccomandazione del 18 dicembre 2006 e le Indicazioni Nazionali per il curriculo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione del 4 settembre 2012 e in particolare si riferisce ai punti:
4) competenza digitale;
5) imparare ad apprendere;
7) spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8) consapevolezza ed espressione culturale.
Per i contenuti dei percorsi guidati di Musica e di Arte e Immagine sono state inserite delle tabelle specifiche.
MEZZI E MATERIALI UTILIZZATI
Per contenere i costi e realizzare attività anche con oggetti di recupero e puntare sul riciclo e riutilizzo delle cose, i materiali usati sono di facile reperimento. Le varie schede proposte permettono di impiegare in maniera diversa: musica, corpo, voce, pennarelli, carta da pacchi, cartone, cartoncini colorati, stoffa, fil di ferro, colori a tempera, pennelli, sacchetti di carta, carta crespa, forbici, pinze, nastro adesivo, colla, vernice spray, puntine, punti metallici, cucitrice, spago, bastoncini di bambù, bastoncini di plastica, palloncini…
Per ciascuna attività è stato predisposto un elenco dettagliato del materiale da usare. Il quantitativo andrà tarato in base al numero di alunni da coinvolgere.
STRUTTURA DELLA GUIDA
Questa Guida è stata pensata e strutturata in due parti ben distinte ma complementari.
La prima segue il calendario delle “ricorrenze” e manifestazioni legate al percorso scolastico degli alunni, mano a mano che queste si presentano; la seconda parte prevede due percorsi “indipendenti” di approfondimento, uno per l’Educazione Musicale e uno per l’Educazione all’Immagine.
Ogni ricorrenza è un capitolo della Guida, nel quale sono inserite filastrocche o poesie o canzoni o testi per recita, e diverse attività artistiche manuali divise in addobbi per la classe, lavoretti e giochi. Uno spunto in più per approfondire i vari argomenti è costituito dalle schede-libro inserite in apertura di ciascun capitolo. I libri proposti possono suggerire un modo diverso e meno formale per affrontare le varie tematiche anche da altri punti di vista.
Esiste una correlazione tra le schede manuali e i racconti o le filastrocche e i testi delle recite, che però non è vincolante per chi intende realizzare i vari manufatti. In questo volume, pur rivolgendoci alle insegnanti del secondo biennio della Scuola Primaria, abbiamo preferito non fare una distinzione netta tra proposte per la classe quarta o per la classe quinta. Per ciascun capitolo la parte di attività manuale è ordinata in modo crescente di difficoltà, ovvero le prime proposte sono quelle più semplici e di immediata realizzazione. Per ciascuna scheda è indicato se trattasi o meno di attività breve, lunga o “sporchevole” che richiede tempi per la preparazione e il riordino dello spazio, nonché un abbigliamento adeguato.
ICONOGRAFIA
Per facilitare la consultazione della Guida sono state predisposte le seguenti icone che sintetizzano le caratteristiche delle attività laboratoriali:
Start: attività iniziali per aiutare gli alunni ad entrare a piccoli passi nell’argomento che si vuol proporre.
Attività sporchevole: attività che richiede una preparazione dell’ambiente, un abbigliamento adeguato e del tempo per il riordino.
Attività brevi: attività che si concludono in un unico incontro o mattinata di lavoro.
Attività lunghe o strutturate: attività che necessitano di più incontri anche in relazione ai tempi di lavorazione/asciugatura dei materiali utilizzati. Rimandi alla LIM: per schede di lavoro e approfondimenti sugli argomenti proposti.
Rimandi al CD: per canzoni e basi musicali.
Rimandi alla sezione delle partiture: per gli spartiti delle canzoni proposte. Immagini fotografiche delle principali opere d’arte e approfondimenti sugli argomenti proposti: da proiettare e ingrandire con la LIM, per analizzarle insieme al gruppo classe.
SETTEMBRE
1-5 ACCOGLIENZA
Pianificare giochi; preparare il materiale per le attività pratiche.
TEMPI
Le diverse iniziative si svolgono nell’ambito della quota oraria annuale obbligatoria e per facilitare l’organizzazione del laboratorio in classe abbiamo predisposto il seguente calendario.
È importante consultare in anticipo la Guida per potersi organizzare (recupero del materiale, disponibilità degli spazi).
2 Festa dei nonni
4 Festa degli Alberi
20 FESTA DEI NONNI
Decidere lavoretto e pianificare realizzazione.
23 Primo giorno di autunno
25 FESTA DEGLI ALBERI
Decidere quale attività pratica.
Pianificare la realizzazione e iniziare a preparare la canzone.
10 RECITA DI NATALE
Iniziare le prove per lo spettacolo.
Dividere le parti; preparare i fondali; recuperare gli oggetti scenici.
15 HALLOWEEN
Iniziare a preparare gli addobbi. 20 RECITA PER LA GIORNATA
DELLA MEMORIA
Iniziare le prove per lo spettacolo.
Dividere le parti; preparare i fondali; recuperare gli oggetti scenici.
15 NATALE
Cominciare a preparare le canzoni, decidere il lavoretto e pianificare gli incontri.
13 Santa Lucia
6 Epifania
15 RECITA PER LA FESTA DEGLI ALBERI
Iniziare le prove per lo spettacolo. Dividere le parti; preparare i fondali; recuperare gli oggetti scenici.
21 Primo giorno di inverno
20-23 RECITA DI NATALE 25 Natale
27 Giornata della Memoria RECITA
31 Halloween
* Le ricorrenze di Carnevale e Pasqua non sono state inserite in calendario perché ogni anno cadono in date diverse. Il consiglio è quello di pianificare le attività un mese prima.
FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO
1 RECITA
DI FINE ANNO
Pianificare la preparazione dell’allestimento. Dividere le parti; preparare i fondali; recuperare gli oggetti scenici.
1 RECITA DI FINE ANNO
Preparare le canzoni.
5 RECITA DI FINE ANNO Inizio prove.
10 FESTA
DELLA MAMMA
Decidere il lavoretto e pianificare le attività.
Seconda domenica: festa della mamma
20 FESTA DEL PAPÀ decidere lavoretto e pianificare l’attività.
25 PRIMAVERA/ FESTA DEGLI ALBERI
Decidere quale attività pratica e pianificare la realizzazione; iniziare a preparare la canzone e gli addobbi.
19 Festa del papà
21 Primo giorno di primavera e Festa degli Alberi
RECITA PER LA FESTA DEGLI ALBERI
22-30 Recita di fine anno
MUSICA: QUADRO DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITÀ PER LE
CLASSI QUARTA E QUINTA
MACRO OBIETTIVI
• imparare ad ascoltare se stesso e gli altri
• riconoscere gli usi, le funzioni e i contesti della musica e dei suoni anche nella realtà multimediale
• riconoscere gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale
• comprendere il valore funzionale e sociale della musica
• esplorare, discriminare ed elaborare eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte
• esplorare le diverse possibilità della voce
• usare forme di notazione codificate
• utilizzare la voce, strumenti e nuove tecnologie sonore in modo creativo e consapevole ampliando con gradualità le proprie capacità di invenzione e improvvisazione sonoro-musicale
• articolare combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche applicando schemi elementari
• improvvisare liberamente e in modo creativo imparando gradualmente a dominare tecniche e materiali
• eseguire da solo o in gruppo semplici brani vocali e/o strumentali appartenenti e generi e culture differenti utilizzando anche strumenti didattici e auto-costruiti
OBIETTIVI SPECIFICI ATTIVITÀ
• comprendere il valore funzionale e sociale della musica
• comprendere il valore sociale della musica
• conoscere la struttura di un teatro
• saper classificare i suoni in base al timbro
• saper classificare gli strumenti musicali in base al timbro
• saper riconoscere i suoni in base al timbro
• saper riconoscere e utilizzare il sistema di notazione convenzionale
• riconoscere la durata del suono nel tempo
• saper riconoscere la durata del suono nel sistema di notazione convenzionale
• saper organizzare le sequenze in un dettato ritmico
• apprendere la tecnica elementare del flauto dolce soprano
• saper suonare uno strumento musicale
• saper usare i vari registri della voce
• cantare in coro
• realizzare un videoclip
• giochi per allenarsi ad ascoltare
• ascolto di composizioni musicali
• schede didattiche di approfondimento
• giochi per imparare a classificare i parametri del suono in base a rappresentazioni simboliche convenzionali
• utilizzare la voce per la produzione di suoni e sperimentare la varietà delle possibili variazioni
• cantare semplici canzoncine
• pratica strumentale per il flauto dolce
• suonare semplici melodie
• riferimenti multimediali
ARTE: QUADRO DEGLI OBIETTIVI E DELLE ATTIVITÀ
PER LE CLASSI QUARTA E QUINTA
MACRO OBIETTIVI OBIETTIVI SPECIFICI ATTIVITÀ
• utilizzare il mezzo artistico come forma espressiva individuale
• utilizzare il mezzo del fumetto come forma espressiva individuale
• conoscere e utilizzare le linee cinetiche come forma d’arte e arricchimento artistico
• riconoscere e utilizzare la figura umana in movimento come forma d’arte
• conoscere i piani d’inquadratura per produrre elaborati adatti alle richieste
• conoscere le tecniche base della costruzione del volto umano
• conoscere alcune correnti artistiche
• produrre messaggi con l’uso di linguaggi e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali
• leggere e comprendere immagini di diverso tipo disegni, dipinti, fotografie
• leggere dipinti d’autore
• descrivere dipinti d’autore
• conoscere e sapere utilizzare i fumetti
• conoscere e sapere utilizzare le onomatopee o fono-simboli
• conoscere e sapere utilizzare i simboli nei fumetti
• inventare semplici strisce fumettistiche
• conoscere e utilizzare le linee cinetiche
• acquisire nozioni specifiche attraverso un’attività manuale
• conoscere e sapere utilizzare le caratteristiche del movimento umano
• conoscere e sapere usare le diverse inquadrature
• conoscere e sapere usare i diversi campi
• riconoscere dai dettagli le caratteristiche delle espressioni
• conoscere la struttura del volto
• conoscere le caratteristiche del surrealismo
• produrre semplici elaborati astratti e surreali
• conoscere le caratteristiche della natura morta
• conoscere e usare le ombre nel modo corretto
• conoscere e usare la luce in modo corretto
• osservazione, comprensione e compilazione di schede didattiche
• utilizzo di diverse tecniche per incentivare l’affinamento della motricità fine e della coordinazione oculo-manuale
• produzione di disegni in relazione agli argomenti affrontati in classe
• osservazione della realtà per acquisire nozioni specifiche
• esecuzione di semplici riproduzioni artistiche
• osservazione di dipinti per avvicinare il bambino alla pittura
• utilizzo dei dipinti per far comprendere al bambino nozioni discusse in classe
• descrizione di semplici opere d’arte
Accoglienza
UN LIBRO PER…
• La banda dei BIX: primo giorno di scuola
GIOCHI D’ACCOGLIENZA:
• La catena dei nomi
• Le cose belle che pensano di me
• Cruciaccoglienza
ADDOBBI PER LA CLASSE:
• Girandole
• Foglie al vento
ATTIVITÀ PRATICHE:
• La mappa
• Il mini-dizionario di sopravvivenza
• La festa dei sapori
• La valigia dei ricordi
• Autoritratto - Foto di gruppo
• Un calderone di auguri
• Una foto per ogni compleanno
UN LIBRO PER… ACCOGLIENZA
PRIMO GIORNO DI SCUOLA
Il pullman si ferma nella piazza dove sorge un castello medievale circondato da un fossato. Tutto intorno si alzano palazzotti, porticati, negozi, la banca e la chiesa. In mezzo c’è una grande fontana. I ragazzi si avviano verso un edificio semi-moderno, dietro al castello. “Scuole Davanzati” sta scritto sul frontone.
Martina entra.
L’atrio è pieno di ragazzi, c’è confusione, Martina si sente un’estranea. Intravede Bisi Cesare dirigersi verso un corridoio laterale.
Sgomitando lo raggiunge e lo afferra per la maglietta.
– Sei proprio una palla al piede, Smorty! – ringhia il Bix, – Non riesci mai ad arrangiarti da sola e mi stropicci sempre i vestiti!
Con uno strattone si libera dalle mani sudate di Martina e svicola in un’aula del pianterreno.
La Prima A.
Alla cattedra è seduta una signora in tailleur grigio, bionda cotonata, occhiali da vista e sorriso da squalo affamato.
– La Pirondeschi! Che sfortuna! Hai visto che denti? Quando interroga dicono che ti faccia a brandelli!
Sente bisbigliare Martina dai ragazzi che entrano alla spicciolata. Lei esita sulla soglia. Tutto le sembra ostile, nemico. Ha voglia di scappare, di tornare a casa.
Un ritardatario, un tipo con il naso a patata, entrando di corsa le dà uno spintone senza chiedere scusa.
Martina si ritrova di colpo al centro dell’aula, osservata con insistenza dai nuovi compagni.
Tutti i posti sono occupati… tranne uno. Proprio davanti alla cattedra… a portata di fauci della prof. Martina cerca con gli occhi Cerotto. È nell’ultimo banco e sta parlottando fitto fitto con il tipo dal naso a patata. Non le resta che sedersi di fianco alla ragazzina con gli occhiali, un po’ grassoccia, nell’unico banco libero.
La professoressa di italiano, Alda Pirondeschi, detta l’orario delle lezioni e si augura che l’anno scolastico sia occasione di crescita per tutti loro.
Poi il bidello la viene a chiamare e la classe tira il fiato.
SDENG!
Un proiettile le colpisce la nuca. Martina si volta. Naso a Patata ride, mentre
Cerotto si avvicina:
– Mi è sfuggito il temperino. L’hai visto per caso? Forse è caduto nel tuo zaino. Lascia stare. Che cavolo tieni qua dentro… Un pupazzo? Ehi! Guardate, questa squinziola crede di essere all’asilo! Si è portata dietro l’orsetto!
– È…una lucertola! Ridammela! – Grida Martina. Con le lacrime agli occhi, cerca di afferrare Lucy. Ma Cerotto tiene il braccio troppo alto per riuscire a strappargliela. I compagni maschi si divertono.
– Oh! Oh! La Smortina rivuole il suo orsetto!
– Per favore! Ridammela!
Martina salta, Cerotto si abbassa e il suo naso si trova in collisione con il gomito della ragazza.
– Ouuuh! – mugola comprimendosi con il pupazzo di Martina.
Proprio in quel momento rientra la prof.
Da: La Banda dei BIX, Paola Ferrarini Montanari, Raffaello Editrice
Per comprendere il testo:
1) Come mai Martina si trova improvvisamente al centro dell’aula?
2) In quale banco prende posto?
3) Perché l’insegnante esce dall’aula?
4) Cosa nasconde Martina nello zaino?
Per saperne di più:
• Chi è Martina, perché si sente un’estranea?
• Chi è Cerotto?
• Perché i compagni le fanno i dispetti?
• Cosa succede al naso di Cerotto?
• Come reagisce la prof. quando rientra in classe?
Se volete scoprirlo non vi resta che leggere:
La Banda dei BIX di Paola Ferrarini Montanari, Raffaello Editrice
Volete far parte della Banda dei Bix? Non è così semplice: bisogna affrontare “Marabissi velenosi”, fantasmi, uomini neri e addirittura orchi! Se con la timida Martina riuscirete a superare le tre difficili Prove di Coraggio, scoprirete che maschi e femmine possono giocare insieme senza distinzione di ruoli e che con tanti amici si diventa più coraggiosi, più altruisti e più maturi.
GIOCHI D’ACCOGLIENZA
Di seguito abbiamo inserito diversi giochi da fare con il corpo e con la voce per dare a ciascuno la possibilità di trovare il modo migliore per esprimersi. Giochi di animazione teatrale, giochi di gruppo, nei quali ciascun bambino potrà sentirsi parte integrante, unica e fondamentale di un “tutto” che non comprende solo lui. I giochi teatrali servono a mettere in moto il corpo, la voce, il movimento, l’osservazione e la memoria, sperimentando insieme in modo divertente.
LA CATENA DEI NOMI…
Questo gioco si può fare anche stando seduti al proprio posto, senza alzarsi dalla sedia. Importante è stabilire prima l’ordine nel quale gli alunni si presenteranno, in modo che, una volta partiti, si sappia già chi sarà il successivo, senza che vi siano intoppi o interruzioni. In alternativa si può disporsi tutti in cerchio.
Il primo alunno dice il suo nome e una sua caratteristica; il successivo ripete ciò che ha detto l’alunno o gli alunni che lo hanno preceduto e aggiunge il proprio nome ed una caratteristica. Si prosegue così fino all’ultimo, che deve ripetere i nomi e le caratteristiche di tutti i compagni. Ad esempio, se i bambini che formano la catena sono Giulia, Andrea, Federico, Maleika, Carlos e Bogdan…, il gioco si svolgerà come segue:
Giulia potrà dire: Giulia pittrice
Andrea ripeterà: Giulia pittrice, Andrea ordinato
Federico ripeterà: Giulia pittrice, Andrea ordinato; Federico veloce.
E così via, fino a completare tutta la lista dei compagni.
LE COSE BELLE CHE PENSANO DI ME
Anche se questa può sembrare un’attività complessa, presenta il vantaggio di destare un forte impatto emotivo su tutta la classe, anche negli elementi più difficili.
Ciascun alunno deve scrivere su un foglio la lista dei nomi dei compagni di classe, lasciando un po’ di spazio sotto a ogni nome. Quindi deve scrivere, per ciascun compagno della lista, solo la cosa più bella che può dire.
Al termine del lavoro l’insegnante raccoglie tutte le liste e prepara un foglio per ciascun alunno, dove l’insegnante riporterà tutto ciò che i compagni hanno scritto su di lui, senza citare la fonte.
Prima di Natale o prima della fine della quinta, come ricordo degli anni passati alla Scuola Primaria, consegnerà a ciascuno il proprio foglio.
È un ricordo che molti conserveranno e custodiranno anche negli anni successivi.
CRUCIACCOGLIENZA
Questo gioco può essere fatto insieme in classe, oppure dato a casa come compito. Lo schema può essere usato solo per l’accoglienza della classe quarta.
Figura 2
Risolvendo lo schema, nelle caselle evidenziate apparirà un messaggio!
Definizioni:
1- D’estate scotta sotto i piedi
2- È l’animale più grande dell’Africa
3- Inizia per "D" ed è una delle quattro operazioni matematiche
4- Una volta era utilizzato per trainare carri e carrozze
5- Sta sopra la terra e la nostra testa
6- È il “fratellino” del tavolo
7- Ti batte forte quando sei innamorato
8- È stata inventata nell’età del bronzo
9- È il plurale di bue
10- È il migliore amico dell’uomo
11- Lo porti sulle spalle tutti i giorni
12- Erano amici di Biancaneve
13- Sono cinque nell’alfabeto
14- Ha tutti i lati uguali
15- Se la dici ti viene il naso come Pinocchio
16- È uno strumento a fiato con otto buchi
17- È il mese in cui si torna a scuola
18- Ne sono ghiotte le api
19- Li indossava l’animale domestico del Marchese di Carabas
(Soluzione a pag. 382)
ADDOBBI PER LA CLASSE
GIRANDOLE
Questi simpatici addobbi potranno dare colore alla classe durante i primi mesi di scuola.
Materiale occorrente:
– cartoncini colorati
– nastro biadesivo
– forbici – foratrice
– filo di lana
Dai cartoncini colorati si ricaveranno quadrati di diverse misure. Si può partire da figure di 5 cm per lato fino a raggiungere anche i 35 cm per lato. Ogni quadrato dovrà essere piegato lungo le due diagonali e poi riaperto.
Con le forbici si dovranno fare dei tagli lungo le quattro diagonali. Per sapere quanto tagliare, si dovrà misurare da dove parte la diagonale fino al centro e dividere per due.
Ogni girandola avrà tagli di misure differenti in base a quanto è grande. Al centro del foglio si metterà un piccolo pezzetto di nastro biadesivo. Tenendo il foglio davanti, si piegherà l’angolo A verso il centro e lo si fisserà sul nastro; si prenderà l’angolo B e lo si porterà al centro per fissarlo al nastro biadesivo. Questa operazione la si ripeterà anche per l’angolo C e D.
Con una foratrice si bucherà una punta della girandola e dentro il foro si fisserà il filo di lana che servirà per appenderla. Se si desidera, si può decidere di scrivere sulle girandole i nomi degli alunni, oppure le parole “bentornati”, “si ricomincia”.
FOGLIE AL VENTO
Con un po’ di manualità e fantasia sarà possibile ricreare le foglie portate dal vento.
Materiale occorrente:
– filo di rame fino color azzurro o argento
– cartoncino verde, giallo e rosso
– colla a caldo
– forbici
– tronchese
– nastro azzurro
– fotocopia figura 1
Fotocopiate le foglie della figura 1, si ritaglieranno e si riprodurranno sui cartoncini colorati, in modo da ottenere molte foglie di diversi colori.
Con il tronchese si taglieranno cinque pezzi di filo di rame lunghi 80 cm circa, e uno di circa 6 cm. Con questo ultimo pezzo si legheranno insieme i fili lunghi di rame in modo che diventino un fascio.
Ora si inizieranno a modellare: si arrotonderanno le forme, si creeranno dei riccioli e delle anse per rappresentare il vento.
Una volta che il vento è stato modellato come si desidera, con la colla a caldo si possono fissare le foglie. Sarà sufficiente mettere qualche goccia di colla sulla foglia e poi appoggiarla sul filo, aspettando alcuni istanti.
Una volta fissate le foglie, si potrà legare un nastro azzurro nel punto d’unione dei fili di rame e appendere la decorazione al soffitto (in questo modo potranno anche muoversi), oppure alle finestre o sopra agli infissi delle porte. Si può decidere di coinvolgere gli alunni nell’allestimento di questi addobbi. Basterà consegnare la fotocopia della figura 1 a ogni alunno, che la riprodurrà sui fogli bianchi e la dipingerà da entrambi i lati, con i colori autunnali. Una volta asciutte e ritagliate, le foglie verranno appese come sopra.
ATTIVITÀ PRATICHE
LA MAPPA
Questa attività permette ai bambini di vedere da dove vengono tutti i compagni di classe.
Materiale occorrente:
– Planisfero (se ci sono bambini che vengono da posti lontani)
– cartina dell’Europa (se ci sono bambini che vengono dall’Europa)
– cartina dell’Italia (se ci sono bambini che vengono solo dall’Italia)
– cartina della Regione (se tutti i bambini sono originari della Regione)
– pennarello indelebile
In base al gruppo classe che si ha, si recupererà la cartina che più si addice ai luoghi di provenienza degli alunni. La si porterà in classe e la si illustrerà, facendo vedere quanti Paesi esistono al mondo, quanto il proprio Comune è piccolo rispetto al resto e facendo notare che non tutti sono nati nel Comune dove vivono.
Ora si chiederà a ognuno da dove viene, o di dove sono originari i suoi genitori o nonni, e sulla cartina si traccerà il viaggio che il bambino o la sua famiglia ha fatto per raggiungere il Comune di residenza. Sul tratto lasciato dal pennarello si scriverà anche il nome dell’alunno. Naturalmente verrà segnato con un puntino anche chi è originario del Comune della scuola.
IL MINI-DIZIONARIO DI SOPRAVVIVENZA
Questo semplice dizionario sarà costruito dai bambini che frequentano la classe quarta e verrà donato ai bambini stranieri che entreranno nella nuova scuola a settembre dell’anno successivo.
Materiale occorrente:
– dizionari di lingue straniere
– fogli formato A5
– cartoncino colorato rigido A4 (facoltativo)
– cartoncino ondulato (facoltativo)
– foratrice
– nastro colorato
– fotocopia figura 3
La prima parte del lavoro sarà di discussione con gli alunni. Si chiederà loro quali potrebbero essere le domande che farebbe un bambino straniero entrando in una scuola nuova. Se in classe c’è qualche alunno che ha vissuto tale esperienza, gli si può chiedere di raccontare quali erano le cose per lui più importanti.
Una volta deciso quali sono le domande o frasi da riportare sul mini-dizionario, si può iniziare a cercare nei vocabolari stranieri a disposizione.
Se in classe ci fosse qualche alunno straniero che parla la sua lingua d’origine, potrà essere lui a dire alla classe come si dice e si scrive una determinata frase.
Nella figura 3 abbiamo inserito un elenco di domande e di richieste, lasciando degli spazi vuoti per le idee e gli idiomi scelti dalla classe.
La tabella si potrà fotocopiare e consegnare a ogni alunno, in modo che resti traccia del lavoro svolto.
Una volta trovate le frasi che la classe ha deciso di inserire nel mini-dizionario, si inizieranno a preparare le singole pagine.
Ogni alunno preparerà un dizionario, in questo modo tutta la classe sarà coinvolta e i libretti che non verranno usati, potranno essere riutilizzati negli anni successivi.
Su ogni foglio ci dovrà essere il disegno dell’azione che viene espressa dalla frase riportata.
Esempio:
MI SCAPPA LA PIPÌ: il disegno potrebbe rappresentare un bambino che corre in bagno; oppure che tiene le gambe strette perché altrimenti si fa la pipì addosso.
Sotto ogni disegno dovrà essere riportata in tutte le lingue la frase corrispondente a quell’immagine. Una volta conclusi tutti i disegni e riportate tutte le frasi, i fogli verranno forati sul lato sinistro, tutti alla stessa altezza. Con il cartoncino formato A4 o con quello ondulato si costruirà la copertina, dividendo a metà e posizionando una parte in fondo e una sopra. Sempre con la foratrice si bucheranno le copertine e con un nastro colorato si legherà
tutto, facendo attenzione a non stringere troppo il nastro, per girare più facilmente le pagine. Sulla prima pagina si deciderà tutti insieme cosa scrivere.
Importante è che ogni mini-dizionario riporti il nome dell’autore dei disegni.
Figura 3
Italiano Cingalese Arabo Cinese Serbo
Mi scappa la pipì!
Dov’è il bagno?
Ho fame.
Ho sete.
Ho mal di pancia.
Ho mal di testa.
Voglio andare a casa.
LA FESTA DEI SAPORI
Prima di proporre questa attività è consigliabile avvisare i genitori, per meglio organizzare i tempi e i modi di attuazione.
L’integrazione e la conoscenza passano anche tramite la scoperta dei sapori e dei profumi. Ciascun bambino della classe, a rotazione, porterà un piatto tipico, dolce o salato (a scelta), della propria Terra d’origine e lo condividerà con la classe.
Dirà come si chiama, quali sono gli ingredienti che servono per cucinarlo, racconterà come si prepara, in quale ricorrenza si mangia e se a lui piace e perché.
La classe, dopo averlo assaggiato, potrà dire se gli è piaciuto oppure no e se nella cucina della loro zona c’è un piatto simile o qualcuno che gli assomiglia.
Una variante sulla strutturazione di questa attività può essere quella di chiedere alla classe cosa potrebbe essere stato cucinato e con quali ingredienti, prima di far assaggiare il piatto.
Importante è che il genitore che ha preparato il piatto dia al figlio l’elenco degli ingredienti che ha usato, per evitare problemi ai bambini eventualmente allergici.
LA VALIGIA DEI RICORDI
“Una valigia nuova rappresenta la speranza di un viaggio. Vecchia è un ricordo.”
AA.VV., Le carte del viandante, Guerini e Associati
N.B. La valigia dei ricordi è una scatola che accompagnerà l’alunno dalla prima alla quinta, arricchendosi e anche un po’ rovinandosi. Segnerà il trascorrere del tempo e conterrà ogni cosa che per il bambino valga la pena tenere…
Materiale occorrente:
– valigia dei ricordi preparata l’anno precedente
In alternativa:
– scatola di scarpe
– adesivi
– carta da regalo
– forbici
– colla stick – scotch
Far portare ad ogni alunno una scatola da scarpe dei genitori (sono più grandi rispetto alle loro).
Decorare con adesivi, pezzi carta da regalo, disegni ritagliati…
Le valigie possono essere tenute in classe, magari tutte insieme impilate. Si creerà in questo modo “un muro di ricordi”.
Ogni qual volta l’insegnante riterrà opportuno, dedicherà del tempo alla valigia, per ricordare ciò che si era archiviato o per mettere al suo interno qualche elemento nuovo.
Questa attività può essere arricchita creando dei momenti di racconto da parte degli alunni, che descriveranno quello che c’è all’interno delle valigie. Si può anche pensare di chiedere ai ragazzi di scrivere un tema sulla loro valigia dei ricordi, o di spiegare perché il suo contenuto è importante.
Durante le vacanze, sia natalizie, che estive, consegnare le valige a casa per poi, al rientro, commentare quello che si è archiviato.
Durante l’ultimo anno scolastico, la valigia avrà un significato ancora più importante per gli alunni: conterrà cinque anni di scuola e di esperienze vissute. Per la consegna a casa della valigia si dovrà dedicare del tempo in modo da celebrare l’oggetto, il contenuto e il significato.
La “valigia dei ricordi” è un elemento presente nel gioco AA.VV., “Le CARTE
DEL VIANDANTE”, Guerini e Associati
AUTORITRATTO – FOTO DI GRUPPO
Disegnare il proprio viso aiuta a identificarsi e riconoscersi all’interno del gruppo classe.
L’attività è strutturata in due momenti:
PRIMO MOMENTO
Materiale occorrente:
– fotocopia della figura 4
– forbici
– colori a matita
– gancetti adesivi appendi-quadri
Consegnare a ciascun bambino la fotocopia della figura 4. Chiedere di completare il disegno con il proprio viso. Far colorare la cornice. Tagliare la fotocopia, attaccare il gancetto sul retro e appendere l’autoritratto in classe (sul bordo del banco, vicino alla lavagna, sul muro).
SECONDO MOMENTO
Materiale occorrente:
– forbici
– colla
– grande cartellone
Una volta concluso il periodo dell’accoglienza, prendere tutti gli autoritratti, far tagliare la cornice ai bambini e, sopra un grande cartellone, attaccare tutti i disegni. Una volta composto il cartellone, l’insegnante dovrà scrivere “NOI SIAMO LA CLASSE …” e con i bambini disegnerà la cornice del cartellone. Questa seconda parte dell’attività segna il passaggio da “sono un bambino in quarta/quinta elementare” a “siamo un gruppo classe formato da noi”. Confrontandoli con i disegni realizzati l’anno precedente, si potrà far osservare come ciascuno è cambiato crescendo.
Lasciare libertà ai bambini di attaccare il proprio ritratto dove vogliono, vicino agli amici, al proprio compagno di banco…
4
UN CALDERONE DI AUGURI
L’idea è di costruire un cartellone dei compleanni come un grande pentolone, nel quale ogni bambino sarà un ingrediente.
Materiale occorrente:
– cartoncino colorato
– colla stick
– forbici
– pennarello indelebile
L’insegnante disegnerà sul cartellone un grande calderone (potrà scegliere se sotto mettere del fuoco o se dal calderone far uscire del fumo).
Sopra scriverà “IL MINESTRONE DELLA CLASSE…” oppure “INSIEME SIAMO PIÙ BUONI” ecc..
Intanto farà disegnare agli alunni, sulla metà esatta di un foglio A4, il loro cibo preferito. Una volta colorato, lo ritaglieranno e al centro scriveranno il proprio nome e la data del compleanno.
Poi, a turno, lo incolleranno nel calderone, ciascuno dicendo alla classe qual è il proprio cibo preferito e perché.
UNA FOTO PER OGNI COMPLEANNO
Questa attività semplifica molto la costruzione del cartellone dei compleanni, perché lo stesso calendario della classe diventerà “il cartellone dei compleanni”.
Materiali occorrenti:
– calendario con uno spazio di almeno 2,5 cm vicino alla data
– colla stick
– forbici
– pennarello indelebile
– fototessera di ogni bambino
Dopo aver chiesto a ciascun bambino di portare a scuola una fototessera, l’insegnante incollerà, vicino alla data del rispettivo compleanno, la foto dell’alunno.
Con il pennarello indelebile scriverà il nome del bambino e quanti anni compie. Quando tutte le foto saranno state incollate, il calendario si appenderà in classe, in un posto visibile, dando la possibilità al gruppo di vedere in anticipo chi sta per compiere gli anni.
Festa dei nonni
UN LIBRO PER…
• Mio nonno era un ciliegio: l’orto
FILASTROCCA:
• Guida i miei passi lontano
POESIA:
• Datemi sempre la mano
ATTIVITÀ PRATICHE:
• Sottobicchieri personalizzati
• Un sacchetto profumato
• Una spilla per voi
• Scatola sbrilluccicosa
UN LIBRO PER… LA FESTA DEI NONNI
L’ORTO
Dopo la morte della nonna, il nonno Ottaviano continuò ad abitare dov’era sempre vissuto e a coltivare l’orto.
Il ciliegio era nell’angolo dell’orto tra la strada e il cortile, così che, grande com’era, si vedeva da ogni parte. Da quando era rimasto solo, il nonno passava molte ore sotto il ciliegio: si sedeva su quella sedia, con Alfonsina e le sue ochette accanto, e se ne stava a occhi chiusi, senza muovere nemmeno un dito. Una volta lo sorpresi così e gli domandai:
– Nonno, sei morto?
Allora lui socchiuse un occhio, come facevano i polli della nonna, e mi fece cenno di andargli vicino.
– Mettiti qui – mi disse, facendomi posto sulla sedia.
Io mi sedetti e lui mi cinse le spalle con un braccio e con la mano mi coprì gli occhi.
– E adesso dimmi cosa vedi – mi sussurrò.
Io risposi che vedevo solo il buio e lui mi disse:
– Ascolta.
Allora ascoltai e sentii pigolare piano piano, poi un rumore tra le foglie.
– È un nido di cince. La vedi la mamma che porta da mangiare ai suoi piccoli?
Vedere non vedevo niente, ma sentivo il battito di ali e poi un cip-cip. Accipicchia come strillavano! – Li sta imboccando – spiegò il nonno. – E adesso ascolta ancora.
Sentii un ronzio intenso.
– Queste sono le api che vanno al favo. Hanno succhiato i fiori e ora se ne tornano a casa con la pancia piena. Le vedi?
Ascoltai ancora e mi sembrò proprio di vederle, quelle povere api, con la pancia così grossa che quasi non ce la facevano a volare.
Allora il nonno mi tolse la mano dagli occhi e mi chiese:
– Capito? Se ascolti con attenzione e ti concentri, puoi vedere un mucchio di cose, come se avessi gli occhi aperti. E adesso ascolta il ciliegio che respira.
Io chiusi di nuovo gli occhi
e sentii un’aria leggera che mi passava sul viso e tutte le foglie del ciliegio che si muovevano piano.
– È vero, nonno, Felice respira – dissi. Il nonno mi accarezzò la testa e continuò a stare immobile ancora un po’: io lo guardai e vidi che sorrideva.
Quando penso a nonno Ottaviano, non dimentico mai quel giorno in cui mi ha insegnato ad ascoltare il respiro degli alberi.
Da: Mio nonno era un ciliegio, Angela Nanetti, Einaudi Ragazzi
Per comprendere il testo:
1) Secondo te, dove viveva il nonno Ottaviano?
2) Perché mette una mano davanti agli occhi del nipotino?
3) Cosa “vede” il bambino?
4) Come fa il bambino ad accorgersi che Felice respira?
Per saperne di più:
• Perché il ciliegio ha un nome?
• Perché questa pianta sembra essere così importante?
• Che rapporto c’è tra il nipotino e il nonno Ottaviano?
• Cosa combineranno insieme nonno e nipote?
Se volete scoprirlo non vi resta che leggere:
Mio nonno era un ciliegio di Angela Nanetti, Einaudi Ragazzi
“…Dunque, quando la mamma nacque, il nonno andò in paese e tornò con un paio di orecchini d’oro per la nonna e una pianta di ciliegio”, racconta il protagonista di questa storia. “Il nonno voleva chiamarlo Felicità come la mamma, ma la nonna gli fece notare che era un nome poco adatto a un ciliegio, allora lo chiamò Felice”.
Un nonno speciale, un ciliegio per amico; una storia che vi farà ridere e piangere e che non dimenticherete.
FILASTROCCA
GUIDA I MIEI PASSI LONTANO
Diceva un antico poeta: “Un nonno è come una luce; un faro, una stella cometa, che i passi nel buio conduce”. Tu sai dove mettere i piedi, se un nonno cammina al tuo fianco, sicuro e deciso ora incedi, ché ti sosterrà se sei stanco. E se anche ha il passo insicuro, io voglio lasciarmi guidare, ché oscuro non è il mio futuro, se un nonno mi può accompagnare. Un nonno è un tesoro prezioso e averlo è un dono davvero, è amico e compagno affettuoso e guida per il mio sentiero.
David Conati
POESIA
DATEMI SEMPRE LA MANO
Mi guardo attorno e non vi vedo, ma ovunque vi ritrovo.
Nei gesti della mamma c’è la tua gentilezza, nella voce del papà la tua allegria.
Se gioco in giardino scopro un tulipano piantato insieme la primavera scorsa.
E mentre riordino la mia camera un tuo regalo. Siete lì con me, anche se non ci siete.
Faccio il grande. Faccio il duro.
Quando mi date la mano per attraversare, anche se sono grande. Quando mi date un bacio davanti ai miei amici e mi vergogno. Quando mi sistemate il ciuffo e io mi sposto.
Ma lo so che questi gesti me li ricorderò per sempre.
Come fare a ripagare questa mano, questa voce e questi giochi?
Con un pensiero, con un regalo.
Semplice, lo so. Ma sono un bambino.
Posso dirvi che è fatto col cuore.
E quando attraverso la strada datemi sempre la mano, anche quando sarò grande.
Elisa Cordioli
ATTIVITÀ PRATICHE
SOTTOBICCHIERI PERSONALIZZATI
Questo regalo di veloce realizzazione è stato pensato perché spesso è difficile trovare del tempo per la preparazione dei lavoretti per le ricorrenze.
Materiale occorrente:
– cartoncino bianco o colorato
– rotolo di carta adesiva trasparente
– forbici
– colori a matita o pennarelli
– fotocopie della figura 5 e 6
Ogni alunno dovrà avere a disposizione una fotocopia o della figura 5 o della figura 6: potranno scegliere quale tipo di sottobicchiere regalare ai nonni. Una volta scelte le forme, si dovranno ritagliare e riportare sul cartoncino, seguendo il contorno con la matita. Nel caso dell’uva e della fragola sarà necessario aggiungere i dettagli interni. Con le forbici si ritaglieranno le sagome e con i colori si coloreranno a piacimento. All’interno delle figure geometriche è possibile creare degli spazi aggiungendo delle linee.
Con i colori a matita o i pennarelli, colorare entrambi i sottobicchieri. Una volta pronti, appoggiarli sul tavolo e ricoprirli con la carta adesiva trasparente da entrambi i lati. Per posizionare correttamente la pellicola, ritagliare due quadrati leggermente più grandi della sagoma. Dal primo quadrato togliere 1 cm di carta protettiva e fissare la parte adesiva sul banco.
Mettere il sottobicchiere sotto alla carta adesiva e srotolare lentamente la carta protettiva, adagiando la parte adesiva sulla sagoma in cartoncino, premendola per farla aderire. Questa operazione deve essere ripetuta per entrambi i lati del sottobicchiere. Una volta ricoperti entrambi i lati, profilare le sagome con le forbici per togliere la carta adesiva in eccesso.
UN SACCHETTO PROFUMATO
Un semplice dono profumato per ricordare quanto i nonni sono importanti per i bambini.
Materiale occorrente:
– un fazzoletto bianco di stoffa
– lavanda secca o camomilla
– pennarelli
– nastrini colorati
Ogni bambino avrà a disposizione un fazzoletto bianco di stoffa sul quale potrà disegnare quello che più gli piace. L’insegnante potrà consigliare soggetti semplici e non ricchi di dettagli (il pennarello sulla stoffa non lascia contorni nitidi e definiti) come cuori, stelle, fiori…
Ogni alunno avrà a disposizione della lavanda essiccata, oppure della camomilla. I fiori essiccati verranno posizionati al centro del fazzoletto.
Con attenzione si arrotolerà il fazzoletto su se stesso, in modo da impedire al contenuto di uscire.
Per chiudere il sacchettino, annodare le due estremità del fazzoletto con un pezzo di nastro colorato, in modo da formare una caramella.
La lavanda e la camomilla si possono acquistare a un prezzo contenuto in erboristeria. Il profumo del fiore di camomilla è più intenso di quello dei filtri e il risultato è migliore. Si può decidere di sostituire i profumi suggeriti con altre essenze, come quelle dei fiori di malva, finocchio, timo, menta…
UNA SPILLA PER VOI
Questa speciale spilla, realizzata con strisce di carta da regalo e qualche conchiglia, può diventare un presente di semplice e veloce realizzazione per festeggiare i nonni.
Materiale occorrente:
– fogli di carta da regalo
– righello
– matita
– forbici dentellate
– colla vinilica
– conchiglia
– spilla di metallo
– colla a presa rapida
Ogni alunno disegnerà sulla carta da regalo quattro strisce lunghe 20 cm e larghe 2 cm. Con le forbici dentellate le ritaglierà. Le quattro strisce dovranno essere posizionate sul tavolo, in modo da formare un asterisco, con la parte decorata rivolta verso il banco.
Con la colla vinilica incollare l’estremità della prima striscia al centro, in modo da formare un occhiello. Questa operazione dovrà essere ripetuta con tutte e otto le estremità. Una volta conclusa questa operazione, si dovrà attendere qualche minuto perché la colla asciughi completamente. Quando la coccarda è asciutta, girarla e fissare con la colla vinilica una piccola conchiglia al centro.
Se si desidera lucidare la conchiglia, pennellare la superficie con un po’ di colla vinilica mescolata all’acqua e aspettare che asciughi completamente.
Capovolgere la coccarda e fissare sul retro la spilla, utilizzando la colla a presa rapida.
Per personalizzare maggiormente questa spilla, è possibile usare dei fogli colorati o bianchi, e una volta ricavate le quattro strisce, scrivere con i pennarelli parole o frasi dedicate ai nonni.
Per decorare maggiormente la spilla, si può consigliare di usare, per ogni striscia, un carattere diverso (stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo, corsivo) e per ogni frase un colore diverso.
Su ogni pezzo di carta la frase, o la parola scelta, dovrà essere ripetuta per tutta la lunghezza riempiendo anche tutta l’altezza della striscia.
SCATOLA SBRILLUCICOSA
Questo lavoretto renderà più gioioso il salotto dei nonni.
Materiale occorrente:
– scatola con coperchio (formaggini, scatola per scarpe da bambino, scatola del tè…)
– pennelli
– colla vinilica
– colore a tempera bianco
– carta velina
– brillantini (facoltativi)
– piatti di plastica
Ogni alunno avrà a disposizione un piatto di plastica per metterci dentro il colore bianco e uno per la colla vinilica.
Come prima cosa si dovrà ricoprire completamente la scatola con la tempera bianca, in modo da creare uno sfondo omogeneo e neutro. Se lo sfondo fosse ancora troppo visibile, si stenderà uno strato di colore in più.
Mentre si asciuga la scatola, dai fogli di carta velina si strapperanno tanti pezzetti. Si potrà decidere se ricoprire la propria scatola con un unico colore oppure tanti.
Una volta che la scatola si sarà asciugata, vi si incolleranno sopra tutti i pezzetti di carta velina, fino a ricoprirla completamente su tutti i lati.
Conclusa questa operazione sarà necessario stendere uno strato di colla vinilica sull’intero manufatto e, prima che asciughi, si metteranno i brillantini sul coperchio, in modo che si fissino.
Ora si può decidere se ritagliare dalla carta velina dei fiori, stelle, cuori o altre sagome da incollare sopra il coperchio con la colla vinilica, per decorarlo ulteriormente.
Festa degli Alberi
UN LIBRO PER…
• L’uomo che piantava gli alberi: uno strano personaggio
CANZONE:
• Semina, semina
TESTO PER RECITA:
• Gli uomini piantalberi
ATTIVITÀ PRATICHE:
• Giovani giardinieri
• Piccole piante per la classe
• Carta da regalo
• Piccola pressa per fiori e foglie
UN LIBRO PER… LA FESTA DEGLI ALBERI
UNO STRANO PERSONAGGIO
Il pastore prese un sacco e rovesciò sul tavolo un mucchio di ghiande. Si mise a esaminarle l’una dopo l’altra con grande attenzione, separando le buone dalle guaste.
Io fumavo la pipa. Gli proposi di aiutarlo. Mi rispose che era affar suo. In effetti: vista la cura che metteva in quel lavoro, non insistetti. Fu tutta la nostra conversazione. Quando ebbe messa dalla parte delle buone un mucchio abbastanza grosso di ghiande, le divise in mucchietti da dieci. Così facendo, eliminò ancora i frutti piccoli o quelli leggermente screpolati, poiché li esaminava molto da vicino. Quando ebbe davanti a sé cento ghiande perfette, si fermò e andammo a dormire.
La società di quell’uomo mi dava pace. Gli domandai l’indomani il permesso di riposarmi per l’intera giornata da lui. Lo trovò del tutto naturale o, più esattamente, mi diede l’impressione che nulla potesse disturbarlo. Quel riposo non mi era affatto necessario, ma ero intrigato e ne volevo sapere di più. Il pastore fece uscire il suo gregge e lo portò al pascolo. Prima di uscire, bagnò in un secchio d’acqua il sacco in cui aveva messo le ghiande meticolosamente scelte e contate.
Arrivato dove desiderava cominciò a piantare la sua asta di ferro in terra. Faceva così un buco nel quale depositava una ghianda, dopo di che turava di nuovo un buco. Piantava querce. Gli domandai se quella terra gli apparteneva. Mi rispose di no. Sapeva di chi era? Non lo sapeva. Supponeva che fosse una terra comunale, o forse proprietà di gente che non se ne curava? Non gli interessava conoscerne i proprietari. Piantò così le cento ghiande con estrema cura.
da: L’uomo che piantava gli alberi, Jean Giono, Magazzini Salani
Per comprendere il testo:
1) Cosa rovescia sul tavolo il pastore?
2) Quante ghiande perfette ha messo da parte?
3) Cosa se ne fa delle ghiande?
4) Come fa a piantarle?
Per saperne di più:
• Chi è lo strano pastore?
• Perché sta piantando gli alberi?
• Quali specie pianta?
• Riuscirà nella sua impresa?
• Qualcuno cercherà di ostacolarlo?
Se volete scoprirlo non vi resta che leggere:
L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono, Magazzini Salani
Un uomo solo è bastato a far uscire dal deserto un intero paese.
A far cambiare anche il rapporto tra le persone che vivono in quelle terre. Un’intensa parabola sul rapporto uomo-natura.
CANZONE
SEMINA, SEMINA
Scegli bene il seme da piantare, sceglilo bene e vedrai spunterà, prima una radice nuova verso il basso poi un germoglio in alto si allungherà. Se io, se io, semino bene, se tu, se tu, semini bene, se tutti noi seminiamo bene, tutta la Terra un giorno rifiorirà.
Rit.:
Se, se, se, se semina, semina bene, se, se, se, se semina, semina il seme. Se, se, se, se semina, semina bene, se, se, se, se semina e un albero lì crescerà.
Ogni seme è una vita nuova, e ciascuno è importante perché: che sia faggio, pino, abete o quercia, con lui questa Terra un po’ più verde sarà. Se io, se io, semino bene, se tu, se tu, semini bene, se tutti noi seminiamo bene, tutta la Terra un giorno rifiorirà.
Rit.:
Se, se, se, se semina, semina bene, se, se, se, se semina, semina il seme. Se, se, se, se semina, semina bene, se, se, se, se semina e un albero lì crescerà. (2 volte) E un albero lì crescerà.
TESTO PER RECITA
GLI UOMINI PIANTALBERI
di David Conati
Liberamente ispirato al libro “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono.
A CHI SI RIVOLGE
Questo testo è stato pensato per coinvolgere un’intera classe quarta o quinta, ma nulla vieta che alcune parti possano essere ulteriormente sdoppiate per far lavorare molti più bambini: quelle dei ragazzi che selezionano le ghiande o gli escursionisti, o le guardie forestali ad esempio, oppure si potrebbe aggiungere una troupe televisiva che arriva al seguito dei politici, fa delle riprese, scatta foto, fa confusione, magari spezza qualche ramo perché disturba il campo delle riprese. Viceversa, se il numero degli attori disponibili è inferiore al numero dei personaggi del testo, alcuni di questi possono essere accorpati in un unico personaggio (ad esempio i ragazzi che selezionano le ghiande, Filippo e Loredana possono essere accorpati in un unico personaggio, maschile o femminile a seconda dell’alunno che lo interpreta, stessa cosa per le Guardie Forestali e per l’assessore e il segretario). Naturalmente anche senza mettere in scena il testo completo, può essere un lavoro utile e interessante quello di leggerlo semplicemente a voce alta in classe, caratterizzando solo con la voce i vari personaggi, in una lettura animata. Inoltre può essere utilizzato come testo per una recita di fine anno.
PER LA CARATTERIZZAZIONE
DEI PERSONAGGI
Il testo è realistico, ovvero si ispira a fatti che potrebbero essere realmente accaduti; ciascuno può interpretare i personaggi a proprio piacimento. È importante durante le prime letture espressive far scambiare le parti agli alunni, in modo che possano sperimentare le diverse possibili sfumature, anche di voce. Alla fine, grazie al contributo di tutti, ogni personaggio avrà delle caratteristiche che lo renderanno diverso dagli altri.
LA SCENOGRAFIA
La storia si svolge in un unico ambiente: un prato montano al limitare di un bosco. Si può decidere di creare un fondale, riproducendo l’esterno di una casa di montagna. I ragazzi potranno star seduti su sedie di paglia, o panche di legno e alcuni anche in terra. In alternativa si possono semplificare i fondali dipingendo un paesaggio montano. O ancora più semplicemente, creare sfumature su lenzuola bianche, con tempera verde in basso e azzurra nella parte alta.
Per dipingere questi ultimi fondali, sarà sufficiente fare dei nodi in vari punti della stoffa e immergerla in bacinelle con dentro acqua e tempera dei colori che si desidera e lasciarla in immersione un minuto.
Se si vuole un colore più carico sarà sufficiente lasciarla in ammollo più a lungo. Un elemento che deve essere presente è il pozzo. Questo può essere realizzato utilizzando un grande cartone dipinto di grigio e marrone; oppure dei cartoni impilati, dipinti come fossero pietre, messi in modo circolare. Vicino verranno collocati un secchio e un mestolo per bere.
GLI OGGETTI
• Zaino, scarponcini da montagna e bastone da trekking per Loredana;
• una fonte, o pozzo realizzati come già indicato;
• sacchi di juta o cesti di vimini;
• ghiande o noci e nocciole (nel caso in cui si usino queste due cose è opportuno modificare il testo sostituendo “ghiande” con la parola “noci” o “nocciole”);
• fasce tricolore per i politici, oppure fascia per il presidente, valigetta per il segretario;
• un secchio e un mestolo.
Per definire le varie ambientazioni, senza dover per forza realizzare dei fondali o scenografie complesse, si può ricorrere all’utilizzo di alcuni oggetti o elementi scenici che le caratterizzino.
Per permettere ai bambini di prendere confidenza e di capire come usare i vari elementi scenici, si consiglia di predisporli già fin dalle prime prove.
Dato che nelle recite scolastiche i bambini dovrebbero per prima cosa imparare a usare la loro voce con intensità, tono e ritmo differenti, riteniamo poco adatto l’uso dei microfoni.
Sconsigliamo in special modo l’impiego di radiomicrofoni, quelli ad archetto o pulce che hanno il trasmettitore che si fissa ai vestiti o che i bambini devono tenere in mano, stessa cosa dicasi per i microfoni a “gelato”, soprattutto quando compaiono solo nel momento della recita e gli alunni non hanno mai avuto modo di provare con questi dispositivi ingombranti fissati ai vestiti. Se proprio non se ne può fare a meno, allora meglio dotarsi di microfoni panoramici, che non creano ulteriore ingombro e conseguente disagio agli alunni, che già sono in tensione per l’esibizione in pubblico, ricordando che comunque se non si “tira fuori la voce”, non amplificano niente.
I COSTUMI
I personaggi di questo testo teatrale sono persone reali. Di seguito sono state fornite solo alcune idee. Massima libertà alle insegnanti e agli stessi bambini, che sono in grado di trovare soluzioni originali efficacissime per identificare e personalizzare al meglio il proprio personaggio.
Per i due escursionisti: pantaloncini corti, scarponcini, calzettoni di lana,
maglietta o felpa, zaino da montagna con borraccia appesa, bastone da trekking, bandana o cappellino in testa.
Per i ragazzi che piantano gli alberi: abiti da montagna (pantaloni di velluto o di tela grossa, camicie a quadri e vecchi scarponi, oppure ampie gonne e camiciette qualche gilet e cappelli o fazzoletti in testa).
Per Giovannina: abiti da montagna e in aggiunta un grembiule.
Per le guardie forestali: una divisa grigio-verde, scarponi da montagna, berretto con visiera, torce legate alla cintura.
Per i politici: fasce con la scritta “presidente”, “assessore”, “segretario” e un vestito elegante.
LA COLONNA SONORA, LE COREOGRAFIE E
LE LUCI
Per gli intermezzi, le coreografie in cui si svolge la semina, si può utilizzare la canzone “Semina, semina” (pag. 46), oppure scegliere una colonna sonora a piacere o mettere in scena senza alcun commento musicale.
Altrimenti è possibile creare un sottofondo ed effetti sonori dal vivo, utilizzando anche strumenti musicali realizzati con oggetti di recupero (cfr. percorso musicale guidato Vol. 1 e 2).
PER UN LABORATORIO TEATRALE
MI PRESENTO: gioco di derivazione teatrale sulla gestione di voce, movimento e spazio.
Il gioco della presentazione consiste nel raggiungere il centro di uno spazio scenico dicendo la frase “Io sono…”, oppure “Io mi chiamo…” e aspettare quattro secondi fermi in silenzio…
Definito lo spazio scenico, ciascun alunno, a turno, dovrà partire dalla linea laterale, destra o sinistra, a scelta, e raggiungere il centro della scena, scegliendo il percorso che preferisce. Una volta arrivato in centro, rivolto verso il pubblico, fermarsi e aspettare quattro secondi prima di uscire di scena. La cosa importante è che ciascuno, nel momento in cui mette piede nello spazio scenico, deve dire la frase “Io sono…” e concluderla nel momento esatto in cui ci si ferma in centro scena. Si potrà osservare che, mano a mano che si prende confidenza con lo spazio scenico, il percorso, le azioni, i gesti, la voce, scelti da ciascun alunno per la propria esibizione saranno sempre più articolati e “giocati” fino a rendere il gioco di presentazione una vera e propria esibizione teatrale.
Altri esercizi che possono trovare un’applicazione pratica in un laboratorio teatrale sono presenti nel Percorso Musicale, come ad esempio “La catena di parole” e “Il cerchio del ritmo” di pagina 289, 290.
Altri testi per recite scolastiche si possono reperire sul sito: www.davidconati.com alla sezione “Proposte per le scuole”.
GLI UOMINI PIANTALBERI
di David Conati
PERSONAGGI:
Giovannina
Stefania
Maurizio
Claudio
Chiara
Sabrina
Lucia Piera
Loredana
Filippo
Enea (guardia forestale)
Anchise (guardia forestale)
Presidente
Segretario
Assessore
Altri bambini che impersonano gli alberi
SCENA I
Scena unica. Giorno. In scena alcune persone sedute che si stanno passando ghiande (Giovannina, Stefania, Maurizio, Claudio, Chiara, Sabrina, Lucia, Piera), tengono quelle buone da una parte e quelle bacate le buttano in un cesto (nel compiere l’operazione si aiutano con una cantilena o nenia... “il seme... semina...”).
Loredana e Filippo entrano in scena: sono due escursionisti di montagna e indossano scarponcini e zaino.
LOREDANA: (Entrando in scena si guarda attorno) Non siamo mai stati qui.
FILIPPO: Ci siamo persi. (Vede le persone che stanno selezionando le ghiande e si rivolge loro) Per favore possiamo avere un po’ d’acqua?
(Giovannina si alza, mentre tutti gli altri continuano a passare, selezionare e scartare i semi di ghianda, va al pozzo, prende un po’ d’acqua e porta loro da bere.)
LOREDANA: Grazie. (Si toglie lo zaino e beve.)
FILIPPO: (Si toglie lo zaino e beve) Cosa state facendo?
TUTTI: (Simultaneamente fanno cenno di fare silenzio che sono concentrati nel lavoro) Sssst!
GIOVANNINA: (Rivolta a Loredana, piano senza disturbare gli altri) Scegliamo le ghiande.
LOREDANA e FILIPPO: Perché?
TUTTI: (Simultaneamente le fanno cenno di fare silenzio che sono concentrati nel lavoro) Sssst!
GIOVANNINA: (Accompagna Loredana e Filippo in disparte, e poi piano) Per piantarle...
FILIPPO: Ah... E per... (Non riesce a terminare la domanda che gli altri lo interrompono.)
TUTTI: (Simultaneamente fanno cenno di fare silenzio, sono concentrati nel lavoro) Sssst!
(Giovannina alza le spalle come per dire “te l’avevo detto”.)
LOREDANA: (Rivolta a Giovannina, quasi sussurrando) Possiamo aiutarvi?
TUTTI: No.
STEFANIA: È affar nostro.
MAURIZIO: Se volete potete restare finché abbiamo finito il lavoro.
CHIARA e CLAUDIO: Basta che fate silenzio!
Loredana e Filippo si spostano di lato. I ragazzi riprendono la loro cantilena continuando il lavoro. A un certo punto, come rispondendo a un preciso comando, i ragazzi che sceglievano le ghiande si alzano tutti simultaneamente, tenendo in un cesto i semi selezionati, e si dirigono lentamente verso il proscenio.
SCENA II
LOREDANA: E adesso cosa fanno?
TUTTI: (Simultaneamente fanno cenno di fare silenzio, sono concentrati nel lavoro) Sssst!
SABRINA: È un’operazione delicata.
LUCIA: Non bisogna disturbare.
(Come in una specie di danza rituale tutti insieme i bambini che prima selezionavano le ghiande, si muovono facendo ciascuno un buco per terra davanti a sé, poi ci piantano dentro una ghianda. Quindi fanno un passo avanti e ripetono l’azione due o tre volte. Loredana li segue incuriosita, tenendosi vicina a Piera.)
FILIPPO: (Rivolto a Piera) Ma questa terra è vostra?
PIERA: No!
TUTTI: (Simultaneamente fanno cenno di fare silenzio, sono concentrati nel lavoro) Sssst!
CHIARA: Ti avevamo detto di non disturbare.
MAURIZIO: A noi non interessa sapere di chi è la terra.
(Finito di piantare tutte le ghiande i ragazzi tornano ai loro posti e si mettono a sceglierne delle altre.)
LOREDANA: Ma... Cosa state facendo?
SABRINA: Non si vede?
CLAUDIO: Stiamo piantando alberi.
GIOVANNINA: In tre anni ne abbiamo piantati più di centomila.
LUCIA: Di questi pensiamo che ne spunteranno solo ventimila.
STEFANIA: Il venti per cento.
MAURIZIO: (Rivolto a Loredana che guarda Stefania, stupita) Lei è la nostra esperta matematica.
PIERA: Di questi un po’ se li mangeranno i roditori.
SABRINA: O il vento.
PIERA: O le intemperie.
CHIARA: Alla fine ne resteranno solo diecimila.
STEFANIA: Quindi solo il cinquanta per cento di quelli che spunteranno, ossia il dieci per cento del totale.
GIOVANNINA: Che dovrebbero crescere sani e forti.
LOREDANA: Diecimila alberi?
FILIPPO: Tra vent’anni qui ci sarà una foresta bellissima.
TUTTI: (Simultaneamente fanno cenno di fare silenzio, sono concentrati nel lavoro) Sssst!
CLAUDIO: Ora basta chiacchiere.
LUCIA: Dobbiamo riprendere il lavoro.
SCENA III
I ragazzi riprendono la cantilena e ripetono l’operazione precedente.
LOREDANA: Ma perché lo fate?
MAURIZIO: Non lo capite?
FILIPPO e LOREDANA: No.
PIERA: Un piccolo gesto, se compiuto bene, può dare un grande risultato.
CHIARA: La terra è la nostra casa.
SABRINA: Non possiamo lasciare che vada in rovina.
CLAUDIO: Curare la terra migliora l’ambiente.
CHIARA: E fa stare bene chi lo abita.
STEFANIA: Migliora la salute del venticinque per cento.
Loredana e Filippo fanno un cenno di assenso con la testa, poi riprendono lo zaino e ripartono uscendo di scena dalla parte opposta a quella dalla quale sono entrati.
SCENA IV
I ragazzi riprendono la loro cantilena e compiono le stesse operazioni della scena I: prima scelgono i semi, poi, tutti insieme contemporaneamente si alzano, fanno un buco, piantano un seme, fanno un passo avanti, fanno un buco, piantano un seme... Poi tornano di nuovo al posto e ricominciano a passare i semi. Mentre in secondo piano questa scena continua a ripetersi, con un movimento coreutico (coreografia), un gruppo di alunni si dispone in proscenio e mima gli alberi che crescono, diventano alti fino a rappresentare una vera e propria foresta. La foresta deve essere in primo piano ma non deve impedire al pubblico di seguire l’azione che si svolge sul fondo, oppure di lato rispetto alla foresta.
SCENA V
Loredana e Filippo rientrano (sono visibilmente invecchiati e un po’ lo sono anche i ragazzi in secondo piano).
FILIPPO: Mi ricordo questo posto. (Vede i ragazzi che imperterriti continuano a scegliere i semi.)
LOREDANA: Ehi, vi ricordate di noi?
TUTTI: (Simultaneamente fanno cenno di fare silenzio, sono concentrati nel lavoro) Sssst!
FILIPPO: Pare che qui le cose non siano mai cambiate. I ragazzi continuano a scegliere i semi.
SCENA VI
Entrano in scena due guardie forestali che si guardano attorno compiaciute.
ENEA: (Rivolgendosi ai ragazzi che selezionano i semi) Cosa fate?
ANCHISE: Ehi! Stiamo parlando con voi!
(Tutti li guardano senza smettere di fare quello che stanno facendo.)
ENEA: Mi raccomando. Non accendete fuochi!
ANCHISE: Non bisogna mettere in pericolo la crescita di questa foresta naturale.
ENEA: Eh già. A volte basta pochissimo per mandare in fumo quello che la natura ha realizzato faticosamente.
ANCHISE: Perciò, attenzione ai fuochi!
Tutti li guardano allibiti, ma poi riprendono a selezionare semi. Le guardie forestali se ne vanno.
SCENA VII
Musichetta. I ragazzi si rimettono a piantare alberi vicino a quelli che sono già cresciuti. Poi si siedono e tornano a selezionare le ghiande.
Arriva una delegazione di politici accompagnata dalle guardie forestali.
PRESIDENTE: Cittadini! Oggi è un giorno speciale. Dico bene assessore?
ASSESSORE: Benissimo, presidente. (I ragazzi che stanno selezionando i semi non manifestano nessun interesse per i politici.)
SEGRETARIO: (Rivolgendosi ai ragazzi) Ehi! Un po’ di rispetto per l’autorità. Quel signore è il “presidente”. Deve dire delle cose molto importanti e conviene che vi avviciniate ad ascoltare. Dico bene presidente?
PRESIDENTE: Dice bene assessore?
ASSESSORE: Benissimo, presidente.
(I ragazzi si guardano e alzano le spalle, continuando a fare quello che stavano facendo.)
SEGRETARIO: Ma dico io! Questa è una mancanza di rispetto. Invocherò il reato di lesa maestà, e...
(Il presidente fa cenno al segretario di stare zitto e si avvicina ai ragazzi che stanno selezionando le ghiande.)
PRESIDENTE: (Rivolto al segretario) Mi sposterò io. Così loro potranno continuare a lavorare e allo stesso tempo ascoltare il mio discorso. Dico bene assessore?
ASSESSORE: Benissimo, presidente.
PRESIDENTE: Dopo attenta discussione in camera di consiglio... Dico bene assessore?
ASSESSORE: Benissimo, presidente.
PRESIDENTE: Abbiamo deciso di mettere questa foresta naturale sotto la tutela dello Stato. Dico bene assessore?
ASSESSORE: Benissimo, presidente.
PRESIDENTE: E conseguentemente impedire che la gente la trasformi in carbone. Dico bene assessore?
ASSESSORE: Benissimo, presidente.
SCENA VIII
FILIPPO: (Si avvicina alla delegazione) Sentite.
SEGRETARIO: Ssssst! C’è in corso un comizio! Non potete interromperlo! Dico bene presidente?
LOREDANA: No. Non dice bene.
SEGRETARIO, PRESIDENTE, ASSESSORE: No?!
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Traccia audio n. 1
FILIPPO: Certo che no!
LOREDANA: Questa foresta non è naturale.
SEGRETARIO: Ma cosa dice?
PRESIDENTE: Ciò è impossibile. Dico bene assessore?
ASSESSORE: Benissimo, presidente.
LOREDANA: Vi mostreremo una cosa (indica loro i ragazzi che stanno selezionando i semi).
FILIPPO: Guardate bene cosa fanno.
(A un tratto come il solito i ragazzi si alzano e cominciano a piantare gli alberi.)
SEGRETARIO: Ma cosa fanno?
LOREDANA: Piantano gli alberi.
PRESIDENTE: Tutto ciò ha dell’incredibile. Dico bene assessore?
ASSESSORE: (Stupito) Benissimo, presidente.
ENEA: Quindi non è una foresta naturale?
FILIPPO e LOREDANA: Evidentemente no.
ANCHISE: Questi ragazzi hanno trovato un bel modo per essere felici.
PRESIDENTE: Comunque sia, da oggi la foresta sarà patrimonio dello Stato. Dico bene assessore?
ASSESSORE: Benissimo, presidente. Escono seguiti dalle guardie forestali.
SCENA IX
Loredana e Filippo guardano i ragazzi che continuano il loro lavoro come niente fosse.
LOREDANA: Gli uomini a volte possono fare grandi cose.
GIOVANNINA: Già. Piantando un piccolo seme al giorno, se vogliono, possono far nascere…
TUTTI: ...Una foresta!
Spartito a pag. 388
A questo punto, cantando la canzone “Semina, semina” (pag. 46), il gruppo di ragazzi potrebbe scendere in platea e distribuire un seme a ciascuno degli spettatori. Buio.
ATTIVITÀ PRATICHE
GIOVANI GIARDINIERI
Questa attività, oltre a essere un momento per festeggiare la ricorrenza della Festa degli Alberi, può diventare una giornata d’incontro e di socializzazione tra varie classi.
La collaborazione della Direzione Scolastica è importante per finanziare questo tipo di progetto, che prevede l’acquisto di alcune piante per il giardino.
Materiale occorrente:
– una giovane pianta per ogni sezione
– alcune vanghe
– degli annaffiatoi
– un paio di sacchi di torba
– un cartellino con la scritta del nome della classe
Per prima cosa è opportuno individuare il luogo dove si deciderà di mettere a dimora la pianta acquistata.
Una volta scelto il posto, i ragazzi scaveranno una fossa per piantare l’albero.
Prima di posizionare l’arbusto sarà opportuno che gli alunni mettano, con l’aiuto di un adulto, la torba sul fondo. In questo modo l’albero avrà del terreno nuovo nel quale far crescere le proprie radici.
Posizionato l’albero nella fossa, si procederà a riempire il buco fino a livellare il terreno, con l’aiuto delle pale.
Con gli annaffiatoi si bagnerà la terra per permettere alle radici di bere.
Se la classe lo desidera, si potrà attaccare un cartellino al fusto, riportandovi il nome della sezione e magari anche il nome che gli alunni avranno scelto per la pianta.
Questa attività può essere correlata sia alla lettura del libro “L’uomo che piantava gli alberi”, sia del libro legato alla Festa dei Nonni “Mio nonno era un ciliegio”. In questo modo la mattinata trascorsa in giardino sarà più significativa e avrà un riscontro anche nelle pagine lette in classe.
Se si desidera rendere ancora più ufficiale questa Festa, è possibile comunicare al proprio Comune l’iniziativa. In questo modo lo stesso Ente potrebbe mettere a disposizione un operaio per preparare il terreno o ampliare l’iniziativa dando dei contributi economici.
PICCOLE PIANTE PER LA CLASSE
Questa semplice attività permette di far crescere delle piccole piante partendo da un tubero.
Materiale occorrente:
– una patata americana non troppo grande
– un vasetto di vetro
– stuzzicadenti grandi per spiedini
– pagina di quotidiano (facoltativo)
Le patate americane dovranno essere di una dimensione adatta al vaso di vetro che si avrà a disposizione.
Per prima cosa sarà necessario riempire fino a tre quarti il contenitore di vetro con dell’acqua. Gli alunni prenderanno la propria patata e infileranno gli stuzzicadenti nella parte più larga del tubero. I bastoncini di legno dovranno essere posizionati a croce in modo orizzontale.
Una volta fatta questa operazione, sarà necessario posizionare la patata all’interno del vaso con l’acqua. Se non è possibile fare questa operazione in bagno, sarà opportuno mettere una pagina di quotidiano sul banco perché l’acqua potrebbe traboccare dal vaso.
La patata dovrà essere per metà dentro l’acqua e per metà fuori.
Gli stuzzicadenti serviranno per darle la giusta stabilità.
I vasetti preparati dovranno essere posizionati sul davanzale della classe o in un posto in piena luce, in modo che la patata possa mettere radici e poi germogliare in una cascata di foglie.
Dovrà essere posta attenzione nel controllare il livello d’acqua dentro il vaso: non dovrà mai scendere sotto la metà.
CARTA DA REGALO
Quest’attività può essere realizzata per la ricorrenza della Festa degli Alberi e poi utilizzata per incartare il regalo di Natale.
Materiale occorrente:
– un foglio di carta da pacchi grande o carta da scena
– un vecchio spazzolino da denti
– colori a tempera
– un piattino di plastica
– foglie di diverse forme e dimensioni
Per realizzare questa speciale carta da regalo è necessario lavorare su grandi tavoli, oppure direttamente a terra.
Si stenderà il proprio foglio sul piano di lavoro e ogni bambino ci posizionerà sopra foglie e fiori raccolti in giardino o portati da casa.
Le foglie non devono essere rovinate o rotte e non dovranno sovrapporsi.
Nel piattino si metterà del colore a tempera della tonalità preferita e vi si intingeranno le setole dello spazzolino.
Mettendosi sopra alla carta, facendo attenzione a non spostare le foglie, si inizierà a passare il dito sulle setole, in modo da schizzare la tempera sopra il foglio.
Questa operazione dovrà essere ripetuta fino a ricoprire completamente la carta. Una volta conclusa questa parte del lavoro, con estrema attenzione si toglieranno le foglie, che avranno lasciato le loro sagome. Si dovrà attendere che la tempera asciughi per poi poter utilizzare la carta.
PICCOLA PRESSA PER FIORI E FOGLIE
Quest’attività richiede del tempo per essere realizzata, ma alla fine si otterrà una pressa per seccare foglie e fiori. È possibile realizzarne una per l’intera classe invece che una per ogni bambino. In questo caso con la classe si raccoglierà tutto ciò che si vorrà seccare.
Materiale occorrente:
– due quadrati di cartone pesante con il lato di 20x20 cm
– quattro viti con quattro bulloni
– fogli di cartone
– fogli di carta assorbente
– colla stick
– forbici
– foglie e fiori freschi
Nei due quadrati di cartone pesante fare quattro fori agli angoli. Naturalmente i fori dovranno essere adatti alle viti.
Dagli altri fogli di cartone, si dovranno ricavare dei quadrati 20x20 cm, cioé delle stesse dimensioni dei precedenti. La stessa operazione dovrà essere fatta anche con i fogli di carta assorbente. Una volta preparati i vari fogli, con le forbici si taglieranno tutti gli angoli, in modo che le viti non incontrino nessun ostacolo.
Una volta raccolti i fiori e le foglie, si comporrà la pressa. Si infileranno le viti nei quattro fori del primo cartoncino. Si posizionerà un cartone senza gli angoli e sopra un foglio di carta assorbente. Su questo verranno adagiati alcuni fiori e delle foglie (il quantitativo per strato varierà in base alle dimensioni di ciò che si vorrà seccare). Sopra agli elementi da seccare, verrà posizionato un altro foglio di carta assorbente e su questa di nuovo un cartoncino. Poi si ripartirà nuovamente con la carta assorbente e i fiori, in modo tale che fiori e foglie si trovino sempre tra due fogli di carta assorbente, chiusi a loro volta tra due fogli di cartone.
Una volta finito di comporre la pressa, posizionare l’altro cartone con i fori. Si dovrà premere sulla pressa in modo che le viti si infilino nei fori dell’ultimo quadrato. Fatto questo, si metteranno i dadi alle viti e si stringeranno il più possibile per schiacciare le foglie e i fiori.
Per completare l’essiccazione è necessario attendere almeno quindici giorni. Se si vuole riutilizzare la pressa, sarà necessario far asciugare bene i fogli di carta assorbente e se appariranno rovinati si dovranno sostituire.