Un trattamento efficace può ridurre il costo delle complicanze I programmi di prevenzione consentono di ritardare o persino evitare l’insorgenza del diabete e di altre malattie croniche, specialmente tra le persone esposte ad elevato rischio. Domenico Cucinotta IBDO FOUNDATION
Fattori di rischio in comune Il peso delle malattie croniche in Italia è in gran parte determinato da fattori di rischio modificabili che le diverse patologie hanno in comune e che comprendono alimentazione, attività fisica, consumo di alcol e tabagismo. Un approccio comune condotto in base a tali fattori di rischio condivisi potrebbe portare a notevoli benefici. Un programma di prevenzione sul territorio – che ad esempio incoraggi l’adozione di una dieta salutare – non solo porterebbe ad una riduzione dell’incidenza del diabete, ma ridurrebbe anche il rischio di altre malattie croniche. Inoltre, in Europa, nello stesso individuo sono spesso presenti molteplici fattori di rischio, soprattutto in persone appartenenti a gruppi socialmente svantaggiati.
La prevenzione primaria delle malattie croniche È indispensabile riconoscere che i programmi di prevenzione sono il fondamento della risposta globale al peso delle malattie croniche La prevenzione primaria ha lo scopo di prevenire lo sviluppo di malattie croniche incoraggiando e facilitando stili di vita più salutari che comprendano un’alimentazione bilanciata, attività fisica moderata e l’abbandono del consumo di tabacco e alcolici. Le evidenze raccolte in sperimentazioni di larga scala soprattutto negli Stati Uniti e in Finlandia e diversi programmi di prevenzione condotti in molti Paesi europei hanno stabilito che gli interventi sugli stili di vita possono prevenire o ritardare l’insorgenza del diabete di tipo 2 nelle persone esposte ad elevato rischio. Nello specifico, nelle persone con alterata tolleranza al glucosio il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 può essere ridotto di oltre il 50% nel corso di un periodo di 3-5 anni attraverso
programmi intensivi volti alla modificazione dello stile di vita La chiave per la riuscita della prevenzione è rappresentata dalla modifica degli stili di vita, con la riduzione del peso, l’aumento dell’attività fisica e modifiche dell’alimentazione volte ad aumentare l’apporto di fibre e ridurre i grassi totali e saturi. Maggiore è il numero di obiettivi* (ossia di comportamenti salutari) raggiunti e minore è l’incidenza del diabete di tipo 2 (Figura 1). Ciò comporta chiari benefici per l’individuo e la società perché prevenendo o ritardando l’insorgenza del diabete si riduce la manifestazione delle costose e irreversibili complicanze associate alla patologia.
La natura complessa delle malattie croniche, ivi incluso il diabete, richiede un approccio alla prevenzione sostenibile e globale. Idealmente, i programmi di prevenzione dovrebbero combinare la prevenzione primaria nella popolazione generale con la contemporanea specifica attenzione rivolta ai gruppi svantaggiati e alle persone ad alto rischio di sviluppare una malattia cronica. Spesso alla promozione della salute e alla prevenzione delle malattie croniche è destinata solo una piccola quota del budget sanitario e maggiore rilevanza è riconosciuta
129