È tempo di cambiare Antonio Nicolucci e Chiara Rossi, CORESEARCH Paolo Sbraccia, IBDO Foundation, Università di Roma “Tor Vergata” Roberta Crialesi, ISTAT
I
l XXI secolo si trova di fronte ad un’epidemia di obesità. A livello mondiale l’obesità è quasi triplicata dal 1975; nel 2016 più di 1,9 miliardi di adulti erano affetti da eccesso ponderale, e di questi 650 milioni erano obesi.1 Un elevato indice di massa corporea (BMI) era collegato ad almeno quattro milioni di decessi prematuri nel solo 2015.2 Quello che una volta era solo un problema di salute che riguardava i paesi sviluppati è ora diventato una sfida mondiale e, entro il 2030, le previsioni indicano che saranno obese fino a 1,12 miliardi di persone in tutto il mondo.3
Nonostante la comunità scientifica riconosca l’obesità come una patologia cronica multifattoriale che richiede una gestione di lungo termine,8,9 essa viene spesso considerata come responsabilità del singolo sia da parte dei governi che dei sistemi sanitari e perfino dalle stesse persone con obesità.10,11 La maggioranza delle attuali strategie di lotta all’obesità è incentrata sulla prevenzione o su interventi mirati alla dieta ed all’esercizio fisico.10,11,12,13 Sebbene queste strategie siano importanti nella più ampia lotta all’obesità, esse rafforzano il concetto di responsabilità individuale e non affrontano la complessa natura dell’eccesso ponderale, né riconoscono la necessità di un approccio olistico integrato. Senza sostegno, è poco probabile che le persone in eccesso ponderale richiedano un trattamento per l’obesità, e andranno incontro nel corso della propria vita a conseguenze negative per la propria salute, quali diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore,4,14,15 ed è probabile che abbiano continuamente bisogno di avere accesso ad assistenza e cure multidisciplinari costose.16,17
L’obesità costituisce un onere significativo per le persone che ne soffrono, dal momento che aumenta il rischio di conseguenze negative per la loro salute4 e riduce la loro aspettativa di vita.5 I crescenti livelli di obesità hanno anche un effetto negativo sulla società e sulla prosperità economica, per via della perdita di anni di vita produttiva6 e perché comportano un aumento delle richieste nei confronti dei sistemi sanitari.7
Paese:
Adulti* obesi nel 20141,2
Proiezioni di prevalenza dell’obesità nel 2025 se non si intraprendono ulteriori azioni2
Numero di adulti che saranno obesi nel 2025 se non si intraprendono ulteriori azioni2
Australia
3 adulti su 10 (4,9 milioni)
34%
6,9 milioni
Canada
3 adulti su 10 (7,7 milioni)
34%
10,4 milioni
Germania
2 adulti su 10 (13,9 milioni)
25%
16,7 milioni
Regno Unito
3 adulti su 10 (13,4 milioni)
34%
17,7 milioni
Stati Uniti
3 adulti su 10 (81 milioni)
n/a
n/a
Italia
2 adulti su 10 (10,5 milioni)
26%
12,6 milioni
Ref: 1. NCD Risk Factor Collaboration. Lancet. 2016;387(10026):1377–1396. 2. World Obesity Federation. World Obesity Day. Our data. World Obesity Federation 2017. https://www.obesityday.worldobesity.org/ourdata2017 Per adulti si intendono persone ≥ 20 anni di età.
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