Insulin 100 COSA CI RISERVA IL FUTURO

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Programma “Blue Print for Change” 2021

INSULINA

Una scoperta salvavita compie 100 anni

Cosa ci riserva il futuro?

I progressi compiuti dalla terapia insulinica e dalla cura del diabete sono stati ragguardevoli. Ciononostante si può fare ancora di più. La continua innovazione è fondamentale per affrontare le notevoli sfide che il diabete pone ai singoli e alla società.


Indice

Messaggi chiave

Messaggi chiave 2

Introduzione La diagnosi è una ma ci sono più tipi di diabete

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L’innovazione è un processo lungo e collaborativo

6

La nostra battaglia contro il diabete dura da quasi 100 anni

7

Innovazione farmacologica Insulina: l’inizio di un viaggio per salvare e migliorare vite

8

Il percorso verso una risposta più naturale al trattamento insulinico

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Momenti decisivi nell’innovazione farmacologica relativa al diabete di Novo Nordisk

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Capire il diabete Comprensione della relazione fra la glicemia e le complicanze dovute al diabete

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Innovazione dei device Le nuove tecnologie rendono la gestione del diabete più semplice e più sicura

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Approccio alla cura Una lavoro di squadra alle molteplici sfide del diabete

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Sfide attuali Il diabete continua ad essere una storia di bisogni sociali e individuali ancora insoddisfatti

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La leadership di Novo Nordisk oltre i farmaci

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Innovazione farmacologica La scoperta dell’insulina significa che una diagnosi di diabete di tipo 1 non è più una condanna a morte.

1921

Cosa ci riserva il futuro? Cosa ci riserva il futuro? Una visione per un futuro migliore

26

Cosa ci riserva il futuro? L’impegno a sconfiggere il diabete

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Referenze bibliografiche

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Ringraziamenti Il presente report è stato redatto grazie soprattutto alla dedizione e alle competenze di persone con diabete, professionisti dell’healthcare e altri esperti. La nostra gratitudine va anche alle persone e alle organizzazioni che hanno dedicato tempo e risorse per documentare il percorso compiuto dall’insulina e dalla cura del diabete fino a questo momento. Un ringraziamento particolare va ai Disease Experience Expert Panels (DEEP) di Novo Nordisk e alle persone con il diabete che hanno dato un contributo in termini di tempo e risorse personali per rendere possibile il presente report.

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Nel corso dell’ultimo secolo tutti gli aspetti della cura del diabete – con o senza insulina – hanno fatto enormi progressi, portando ad un consistente miglioramento degli esiti e della qualità della vita per persone con diabete. Tuttavia, ulteriori innovazioni sono ancora possibili a tutti i livelli.

Approccio alla cura La salute e il benessere di molte persone con diabete dipendono anche da questioni che vanno oltre la patologia. A tal fine, l’approccio alla cura del diabete non è più centrato sul paziente quale destinatario passivo della cura ma è diventato più olistico e considera il paziente come parte attiva della cura stessa.

Cosa ci riserva il futuro? Le persone con diabete possono condurre una vita normale e avere accesso alle cure, alle competenze e alle informazioni di cui hanno bisogno…

Leggi di più a pagina 20

Innovazione dei device La prima penna insulinica ha rivoluzionato la cura del diabete ed ha aperto la strada ad una semplificazione dell’amministrazione e della gestione del diabete. Da allora si sono registrati molti progressi e le nuove scoperte tecnologiche presentano nuove opportunità per l’innovazione.

I nuovi strumenti digitali e le tecnologie della cura sono progettati per ridurre gli errori e per semplificare la gestione del diabete…

Leggi di più a pagina 18

Capire il diabete La conoscenza del diabete si è accresciuta notevolmente nel corso degli anni. Oggi sappiamo che ci sono diversi tipi di diabete, che il diabete è associato a molte gravi complicanze, che possono essere evitate o ritardate, e che le persone con diabete richiedono una cura personalizzata e un trattamento con obiettivi. Tuttavia, ancora non comprendiamo pienamente le cause del diabete di tipo 1 e di tipo 2.

Una comprensione delle cause di tutti i tipi di diabete e una conoscenza della prevenzione e della cura del diabete…

Leggi di più a pagina 16

L’innovazione farmacologica ha cambiato la realtà della vita delle persone con diabete. Per esempio, sono stati alleviati i timori di un aumento di peso e di un alto rischio di bassi livelli di glicemia per le persone con diabete insulino-dipendente. Ad ogni modo il diabete continua a svolgere un ruolo preponderante nella vita di chi ce l’ha e c’è spazio per ulteriori innovazioni.

Le persone con diabete possono vivere una vita piena, senza impedimenti dovuti a iniezioni giornaliere e al timore di complicanze a breve e a lungo termine

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2021 e oltre...

Obiettivo del report Il presente report illustra le modalità con cui una maggiore comprensione del diabete e l’innovazione farmacologica hanno cambiato la vita di molte persone che convivono con questa patologia, indipendentemente dal tipo. Questa retrospettiva si propone di indicare le pietre miliari raggiunte in passato, per stabilire una direzione di marcia ambiziosa per un futuro in cui le persone con diabete possano vivere appieno la loro vita. Il report è stato elaborato in base ad una rassegna alla letteratura corrente e dei documenti storici. Suggerimenti e indicazioni sono stati offerti dai membri dei Disease Experience Expert Panels (DEEP),

da professionisti dell’healthcare indipendenti e da altri addetti ai lavori che hanno un’esperienza e una conoscenza diretta della storia dell’insulina, del diabete e delle sfide attuali del diabete. I DEEP sono formati da persone che convivono con malattie croniche – o da loro parenti – che possono offrire suggerimenti e consigli particolari in materia in base alle loro esperienze. Nel presente report ci si riferirà a Novo Nordisk come una unica azienda. Novo Nordisk è la società nata dalla fusione fra due aziende concorrenti, Nordisk Insulinlaboratorium e Novo Terapeutisk Laboratorium nel 1989.

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Introduzione

Quando mi è stato diagnosticato il diabete di tipi 1, ero in coma da cinque giorni. Avevo nove anni. Ero quasi morta. Senza insulina non sarei qui oggi.

Dopo che mi fu diagnosticato il diabete, cominciai a pensare alla morte. Voglio vivere una vita sana, per poter essere presente con la mia famiglia.

Pernille

Michael

Pernille ha un diabete di tipo 1 e vive in Danimarca

Michael ha un diabete di tipo 2 e vive in Danimarca

Diabete e insulina Il diabete, una malattia cronica che richiede una gestione costante, influisce sulla vita di tutti i giorni di coloro che hanno questa patologia e delle loro famiglie. Il diabete insorge quando il corpo non può produrre, utilizzare o rispondere all’insulina come dovrebbe1. Il glucosio che si deposita nel sangue per via dell’alimentazione è la principale fonte di energia del corpo ma per utilizzarlo il corpo ha bisogno di insulina. L’insulina è un ormone, analogo ad un segnale chimico, rilasciato dal pancreas. L’insulina aiuta a trasferire il glucosio dagli alimenti alle cellule del corpo, dove è poi trasformato in energia. Senza insulina il corpo non può utilizzare il glucosio, che rimane poi nel sangue. Livelli di glucosio nel sangue persistentemente alti possono portare a complicanze devastanti nel breve e nel lungo periodo1. L’insulina naturale (cioè l’insulina rilasciata dal pancreas) mantiene i livelli di glucosio nel sangue entro limiti molto ristretti nel corso della notte e fra i pasti. In soggetti sani, il corpo rilascia un basso livello di insulina per regolare i livelli di glucosio nel sangue. Tuttavia, nel corso di un pasto, la secrezione di insulina subisce un forte impulso per assorbire il glucosio degli alimenti ingeriti2. Riquadro 1

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Introduzione

La diagnosi è una ma ci sono più tipi di diabete La scoperta dell’insulina nel 1921 segna l’inizio di un percorso medico che ha cambiato radicalmente la vita delle persone con diabete. Da allora ogni nuova conoscenza e innovazione farmacologica ha rinverdito l’aspettativa di una vita piena e sana per le persone con diabete. Uno degli sviluppi più significativi nella comprensione del diabete si è verificato nel 1959, quando divenne chiaro che, in effetti, ci sono diversi tipi di diabete3. Negli anni ’60, però, fu evidente che la maggior parte dei diabeti era di tipo 24. Il deficit di insulina definisce il tipo di diabete Ogni tipo di diabete ha caratteristiche proprie ma ciò che distingue un diabete dall’altro è l’assenza di insulina (diabete di tipo 1) oppure un’inadeguata produzione della stessa, spesso in un corpo incapace di rispondere pienamente a tale ormone (diabete di tipo 2)1. Le persone con diabete di tipo 1 hanno bisogno di ricevere iniezioni giornaliere di insulina per sopravvivere e per tenere sotto controllo i loro livelli di glicemia5.

Per alcune persone con diabete di tipo 2 è sufficiente seguire una dieta e praticare attività fisica per gestire i propri livelli di glicemia ma per molti altri sono necessari farmaci per il diabete e, possibilmente, una terapia insulinica5.

aumentata dal 4,6% nel 2000 al 9,3% dei giorni nostri5,6.

Il Covid-19 ha evidenziato anche che le persone con diabete sono più vulnerabili allo sviluppo di esiti dell’infezione peggiori7. Ciò significa Un diabete non curato aumenta il rischio che la vulnerabilità è aumentata in tutto il mondo per centinaia di milioni di di complicanze legate alla patologia, quali insufficienza renale, amputazioni e persone5. Comunque, le persone con un diabete ben gestito presentano un cecità1. rischio minore di esiti del Covid-19 peggiori8. Pertanto, è necessario fare di In aumento la prevalenza del più per garantire la possibilità di una diabete vita piena e sana per le persone che Con l’andar del tempo, è diventato evidente che il diabete riguarda persone convivono con il diabete. di tutte le età in ogni popolazione del mondo. Le tendenze della prevalenza del diabete a livello mondiale indicano che la prevalenza globale fra gli adulti è

Anni 1960

Negli anni ’20 il diabete era considerato una patologia rara che riguardava soprattutto i bambini9.

Negli anni ’60 divenne chiaro che ci sono diversi tipi di diabete e che la forma più comune è quella di tipo 2, che oggi rappresenta il 90% di tutti i casi5.

Le forme più comuni di diabete sono quelle di tipo 1 e 25

Il diabete di tipo 1 insorge in genere in bambini e adolescenti ed è una patologia in cui il corpo ha una produzione nulla o insufficiente di insulina5

90%

Il diabete di tipo 2 è presente soprattutto negli adulti e rappresenta circa il 90% di tutti i casi di diabete5

5


Introduzione

L’innovazione è un processo lungo e collaborativo In ogni generazione ci sono una o due scoperte famacologiche epocali che cambiano la vita per i decenni a venire. Queste scoperte aprono la strada a nuove domande, ricerche, conoscenze e ad altre scoperte epocali. A Leonard Thompson – la prima persona con diabete ad essere trattata con l’insulina – furono praticate iniezioni di insulina estratta dal pancreas dei bovini10. Da allora la gestione del diabete è cambiata in maniera radicale. Le opzioni terapeutiche disponibili al giorno d’oggi sono giunte alla fine di un lungo percorso cominciato nel 1922, quando fu praticata la prima iniezione di insulina. Tuttavia, fra 100 anni è possibile che queste opzioni di cura siano considerate antiquate. L’innovazione non è mai un avvenimento singolo, ma un insieme di piccole scoperte e svolte che portano ad una trasformazione. Questo processo richiede tempo. Per esempio, nel 1889 gli scienziati tedeschi Oskar Minkowski e Joseph von Mering scoprirono che i cani sviluppavano sintomi del diabete quando ne si

rimuoveva il pancreas. Ad ogni modo l’insulina non fu scoperta fino al 1921, e in tutt’altro continente11 Un processo lungo e collaborativo Lo sviluppo di una medicina richiede tempo (in media 10-15 anni) e una notevole quantità di risorse finanziarie (riquadro 2)12. Un processo collaborativo di ricerca e sviluppo (R&S) prevede il contributo di un gran numero di partecipanti – stakeholder, pazienti, ospedali, professionisti dell’healthcare, autorità sanitarie e aziende del settore farmaceutico13. Mentre il risultato di un processo di R&S può essere un farmaco innovativo, il processo stesso può portare anche ad un approfondimento della comprensione del diabete e, di conseguenza, a miglioramenti della cura delle persone che convivono con il diabete13,14. .

Partecipo ai test perché noi pazienti non possiamo pretendere che ci siano sviluppi e miglioramenti se non ci mettiamo in gioco in prima persona. La mia aspettativa è che ci sarà una cura più semplice o comunque migliore, per me e, naturalmente, per gli altri.

Charlotte Charlotte ha un diabete di tipo 1 e vive in Danimarca

Ricerca e sviluppo12,13 Ricerca: preparazione di farmaci candidati per ulteriore sviluppo.

Sviluppo: test di nuovi farmaci in soggetti umani per documentarne sicurezza ed efficacia.

10

10,000 molecole investigate.

molecole raggiungono la fase dello sviluppo.

Commercializzazione: distribuzione di farmaci innovativi a persone che ne hanno bisogno.

1 farmaco innovativo distribuito ai pazienti.

5 anni Più di

6-8 anni

10,000 persone coinvolte nei test clinici

Migliaia di persone potrebbero essere studiate

Riquadro 2

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Introduzione

La nostra battaglia contro il diabete dura da quasi 100 anni Sin dalla fondazione nel 1923, Novo Nordisk si è imposta di sconfiggere il diabete attraverso pionieristiche scoperte scientifiche che danno vita a farmaci innovativi resi accessibili in tutto il mondo. La scoperta dell’insulina è stata la scintilla che ha dato vita a Novo Nordisk e da allora l’azienda non ha mai smesso di combattere per sconfiggere il diabete ed altre gravi malattie croniche15. Novo Nordisk si concentra specialmente sul diabete, che rappresenta l’80% dei nostri ricavi. Oggi, 30 milioni di persone usano i nostri farmaci per la cura del diabete in 169 paesi16.Tramite i nostri centri di ricerca in Cina, Danimarca, India, Regno Unito e USA continuiamo a scoprire e sviluppare farmaci biologici innovativi, per renderli accessibili in tutto il mondo. La ricerca porta nuovi farmaci e conoscenza La ricerca clinica è parte integrante del processo di R&S, perché porta allo sviluppo di farmaci più efficaci per le persone che convivono con una

patologia. Attualmente sono attivi circa 5.000 siti investigativi in trial clinici sponsorizzati da Novo Nordisk16. Un’attività che va oltre il farmaco Da quasi un secolo Novo Nordisk opera per alzare i livelli di innovazione nella cura del diabete (riquadro3). Avendo fatto proprio il principio che l’innovazione va oltre il farmaco, la società ha investito costantemente nell’educazione sanitaria, nell’advocacy e nella capacità, per richiamare l’attenzione della politica e della sanità sul diabete e per garantire un miglior accesso alle cure. Maggiori informazioni in materia sono disponibili a pagina 25.

Il nostro scopo è promuovere il cambiamento per sconfiggere il diabete e questo è un impegno a lungo termine che non ci stancheremo mai di perseguire. Lars Fruergaard Jørgensen Presidente e amministratore delegato Novo Nordisk

Pionieri nell’innovazione Novo Nordisk, un’azienda leader nella cura del diabete, ha realizzato diverse innovazioni chiave quali, a titolo esemplificativo15,16: 1923: La prima insulina portata in Scandinavia.

1985: La prima penna insulinica.

1989: La prima penna insulinica precaricata.

2019: La prima terapia orale con GLP-1B.

1955: Insuline Lente® - la prima serie di insuline con diversi profili d’azione temporale.

1988: La prima insulina ad azione rapida progettata razionalmente.

1946: La prima insulina ad azione prolungata (NPH). Riquadro 3

A B

2009: Il primo GLP-1B ad azione prolungata8.

1982: La prima insulina umana monocomponenteA. Scopri di più a pagina 14 e 15

L’insulina umana monocomponente è stato il primo preparato di un’insulina identica a quella umana. È estratta dal pancreas dei maiali e convertita in insulina umana. Il GLP-1 (Glugacon-like peptide) è un ormone prodotto nell’intestino che può ridurre il livello di glicemia stimolando la secrezione naturale di insulina.

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Innovazione farmacologica

Insulina: l’inizio di un viaggio per salvare e migliorare vite Cento anni fa una diagnosi di diabete di tipo 1 significava morte certa per i bambini. L’insulina cambiò rapidamente questo stato di cose, ma ci sono voluti molti più anni perché gli scienziati sviluppassero quella comprensione della patologia che avrebbe portato ad esiti e qualità della vita migliori per le persone che convivono con il diabete.

Prima della scoperta dell’insulina l’unica cura disponibile per le persone con diabete era una dieta così rigida da portarle quasi alla fame17. Anche se consentiva a molti di sopravvivere, in attesa di una cura, questo approccio significava anche che molte persone con diabete di tipo 1 morivano più di inedia che per il diabete. La scoperta dell’insulina nel 1921 da parte di Frederick Banting, Charles Best, James Collip e John Macleod fu la risposta alle preghiere delle persone con diabete10. Questa cura rivoluzionaria significava anche che una diagnosi di diabete non era più una condanna a morte. A seguito della scoperta dell’insulina, l’aspettativa di vita media di una persona alla quale era stato diagnosticato il diabete aumentò in misura notevole18. Nel 1945, un bambino di 10 anni al quale era stato diagnosticato il diabete poteva sperare di vivere per più di 30 anni rispetto a un decenne cui era stato diagnosticato il diabete prima della scoperta dell’insulina. Questo fu indubbiamente un grande passo

avanti, ma non sufficiente a portare l’aspettativa di vita al livello di quella della popolazione generale (figura 1)18,19. Comincia il lavoro vero e proprio Dopo l’esito felice della cura praticata a Leonard Thompson in Canada (Riquadro 4), le attività di produzione e commercializzazione dell’insulina cominciarono di buona lena10. Gli investimenti e la logistica della produzione di insulina su larga scala erano tali da far tremare i polsi. Tuttavia, a luglio del 1922 la società Eli Lilly cominciò a produrre le prime bottiglie di Iletin (insulina), un preparato estratto dal pancreas degli animali, e nel 1923 l’insulina era in commercio negli USA20. Nello stesso anno furono concesse licenze per la produzione di insulina ad aziende in Germania, Danimarca ed Austria10. Nello stesso anno nacque Novo Nordisk. Nel 1924, la produzione si allargò in Ungheria, Australia e Argentina10.

Non si trattava una cura Mentre la scoperta dell’insulina aveva cambiato la prognosi per molte persone che convivevano con il diabete, questo farmaco non era una cura e molto rimaneva ancora da scoprire sul diabete e sul suo trattamento. In realtà, l’insulina aveva trasformato una malattia breve, disperata e mortale in una lotta cronica. L’insulina era derivata dai bovini e dai maiali ed era spesso così impura da causare reazioni allergiche21. Dal 10 al 55% delle persone alle quali era iniettata l’insulina animale, accusava la perdita localizzata di tessuto adiposo nel sito di iniezione (lipoatrofia)22. Prolungamento dell’azione dell’insulina I limiti dei primi preparati di insulina furono riconosciuti immediatamente, in particolare la loro azione relativamente breve. Ciò voleva dire che una persona con diabete aveva bisogno di diverse iniezioni ogni

Leonard Thompson – la prima persona a ricevere insulina Leonard Thompson fu la prima persona a ricevere insulina. Era un ragazzo di 14 anni che pesava 29,4 kg., era pallido, odorava di acetone, perdeva i capelli e aveva un addome gonfio. L’11 gennaio 1922, Ed Jeffrey iniettò 5,5 cc dell’estratto di Banting e Best (descritto come fango marrone denso) in ciascuna delle natiche di Leonard. Si sviluppò un ascesso sulla zona di iniezione ma il livello di glicemia di Leonard si abbassò10.

Prima

Dopo

Immagini prima e dopo di un bambino (paziente JL) con diabete di tipo 1. Il paziente JL pesava 6,8 kg. prima del trattamento, ma il suo pesò aumentò a 13 kg. due mesi dopo l’inizio del trattamento con insulina.

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Riquadro 4


Innovazione farmacologica

giorno, e persino di notte, per gestire la propria patologia17. I bambini con diabete ai quali non era praticata un’iniezione di notte erano a rischio di crescita stentata o di sindrome di nanismo diabetico23. Ciò stimolò uno sforzo congiunto per modificare le proprietà dell’insulina, per estendere la durata del suo abbassamento della glicemia, per minimizzare la frequenza dei dosaggi e per diminuire il peso della cura. Insulina ad azione intermedia Nel 1936 Hans Christian Hagedorn, uno dei padri fondatori di Novo Nordisk, e i suoi colleghi produssero la prima insulina animale ad azione intermedia, anche se poi ci si rese conto che questo prodotto era chimicamente instabile10. Infine, nel 1946, Hagedorn introdusse l’insulina protamina neutra cristallina Hagedorn (NPH), che era stabile e poteva essere premiscelata con insulina regolare. Questa scoperta culminò nella produzione di insulina protamina neutra Hagedorn (NPH) ad azione intermedia negli anni ’40 e nella serie Lente® di Novo Nordisk negli anni ‘5024. Quest’ultima serie era composta da tre insuline (Lente®, Semilente®, e Ultralente®), ognuna delle quali con un proprio grado di azione prolungata, che potevano essere prescritte dai medici secondo le esigenze della persona24.

Le complicanze a lungo termine del diabete diventano evidenti Man mano che continuavano le ricerche sul diabete e sul suo trattamento, divenne evidente che i giovani con il diabete sviluppavano complicanze che erano considerate tipiche afflizioni degli anziani25. Verso la fine degli anni ’40, alcuni studi riportavano che le persone con diabete di tipo 1 sviluppavano gravi retinopatie 6-22 anni dopo che era stato diagnosticato loro un diabete17,25. Un altro studio, pubblicato alcuni anni dopo, rilevava che un terzo delle persone con diabete di tipo 1 moriva per malattie cardiovascolari e renali entro i 18 anni successivi alla diagnosi del diabete17. I sopravvissuti mostravano segni di gravi complicanze associate al diabete.

Confezioni di insulina NPH, sviluppata da Novo Nordisk nel 1946. Il prodotto era un’insulina animale neutra con azione prolungata.

Dolore e reazioni allergiche erano comuni e gravi effetti collaterali delle prime insuline21,22

La scoperta dell’insulina fu un miracolo della scienza. Tuttavia, sarebbero passati altri quattro decenni prima che la scienza cominciasse a capire il collegamento fra i livelli di glicemia e le complicanze associate al diabete17.

2 tonnellate

C’era ancora molto da fare prima che una persona con diabete di tipo 1 potesse sperare di vivere fino a 50 anni.

Erano la quantità necessaria di ghiandole animali per produrre 226 grammi di insulina animale negli anni ‘2026.

Aspettativa di vita per persone con diabete La scoperta dell’insulina ha aumentato l’aspettativa di vita per tutte le persone con diabete di tipo 1 all’età di 10 anni18,19,27,28 +1.3

1913

Aspettativa di vita media

54

Prima della scoperta dell’insulina

1945

+35

66

Dopo la scoperta dell’insulina

2015

+59

81

Attuale aspettativa di vita

Età

0

10

Tempo della diagnosi

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Figura 1

9


Innovazione farmacologica

Il percorso verso una risposta più naturale al trattamento insulinico Il trattamento insulinico si è notevolmente evoluto dagli anni ’20. Perseguendo l’ideale di una risposta insulinica naturale, ogni progresso ha superato, in un modo o nell’altro, i limiti e le inefficacie dei trattamenti precedenti. L’obiettivo ultimo della terapia insulinica è sempre stato quello di replicare il profilo di secrezione di insulina del corpo per gestire i livelli di glicemia29. Tuttavia, tale secrezione è controllata dal pancreas ed è parte di un insieme complesso e sinergistico di azioni che il corpo attiva in risposta all’alimentazione. Pertanto, il processo non può essere compensato semplicemente con l’iniezione di insulina. Ogni innovazione nello sviluppo dell’insulina si prefigge di avvicinare la terapia insulinica a questo obiettivo. Insulina umana – un modo nuovo di fare insulina Sebbene fosse un ritrovato rivoluzionario negli anni ’20, l’insulina derivata dagli animali non era senza rischi; uno di questi rischi prevedeva la possibilità di una reazione allergica. Sebbene non si conosca la frequenza esatta delle reazioni allergiche all’insulina umana, da una rassegna della letteratura nei primi anni ’60 è emerso che il 5-10% di tutte le persone con diabete che ricevono insulina derivata da animali evidenziava una qualche forma di reazione allergica30. Nel 1973 le ricerche sulle reazioni allergiche portarono Novo Nordisk a introdurre l’insulina monocomponente (insulina MC)15. Il nome si riferisce all’insolita purezza del prodotto, nel senso che quest’ultimo era composto in misura preponderante da una componente: l’insulina. Nel 1977, Novo Nordisk introdusse in commercio una gamma completa di prodotti di insulina MC15. Questi prodotti avevano minori effetti collaterali ed erano tollerati meglio delle precedenti insuline animali29.

dal corpo umano29. La prima proteina terapeutica ad essere creata utilizzando questa tecnologia fu conosciuta come “insulina umana” e fu foriera di una nuova era per l’insulina e per altri farmaci31. L’insulina umana, che entrò in commercio nel 1982, fu percepita come notevolmente superiore a quella derivata da animali. Non dipendeva dalla disponibilità di pancreas animali, la produzione era scalabile ed era identica all’insulina prodotta dal corpo umano. Pertanto, si pensò che avesse una bassa immunogenicitàC nelle persone con diabete32. Ad ogni modo, se da un lato l’insulina umana e la tecnologia per crearla segnarono l’inizio di decenni di innovazione nella terapia insulinica, dall’altro le persone con diabete trattato con insulina subirono le conseguenze di effetti collaterali quali l’aumento del peso e un alto rischio di ipoglicemia. Analoghi dell’insulina – l’offerta di nuovi benefici Negli anni ’90 furono avviati nuovi trial che dimostravano, oltre ogni dubbio, l’importanza del controllo glicemico per evitare o ritardare complicanze collegate al diabete33,34. Questi, e altri studi, hanno evidenziato anche che la gestione dell’insulina in ultima analisi dipende dalla misura in cui un determinato trattamento riesce a replicare la normale attività di secrezione di insulina del corpo33,34. Tuttavia, il timore dell’ipoglicemia ha sempre rappresentato un grosso limite per il controllo intenso della glicemia. L’ipoglicemia è una patologia acuta in cui il livello di glucosio nel sangue è inferiore a quello normale, le cui potenziali conseguenze possono essere confusione, attacchi epilettici e perdita di coscienza5.

Furono fatti molti tentativi di produrre “insulina umana”, addirittura cercando di estrarla dai cadaveri, ma senza alcun successo. Si dovette aspettare fino al 1980, e all’introduzione della tecnologia del DNA ricombinante, per avere un’insulina identica a quella prodotta

10

C

Immunogenicity is when a person’s body invokes an immune response in reaction to a foreign substance.

Insulina Novo commercializzata nel 1925

Tutte le terapie insuliniche hanno lo scopo di aiutare le persone a gestire i livelli di glucosio nel sangue29

Penso che sia fondamentale fare in modo che la mia insulina agisca come agirebbe naturalmente; ciò mi consente di vivere una vita soddisfacente.

Nic Nic ha un diabete di tipo 1 e vive nel Regno Unito


Innovazione farmacologica Inoltre, un effetto collaterale comune di molti farmaci antidiabetici, fra cui l’insulina, è l’aumento del peso ed è proprio questo che ha influito sull’approccio delle persone alla terapia insulinica35. Peraltro, per molte persone con diabete è difficile controllare i livelli di glucosio nel sangue per via della pianificazione richiesta e per i molti aspetti della vita, spesso indipendenti dalla volontà di queste ultime, che hanno un impatto su tali livelli. Gli analoghi dell’insulina – una gamma di preparati premiscelati ad azione prolungata e ad azione rapida – replicano più fedelmente il profilo di secrezione insulinica del corpo. Gli analoghi dell’insulina di prima generazione furono introdotti alla fine degli anni ‘9029. Queste insuline sono simili all’insulina umana ma presentano alcuni cambiamenti strutturali secondari che conferiscono loro specifiche caratteristiche positive. Una volta che entrano nella circolazione sanguigna, agiscono sulle cellule alla stregua dell’insulina - ma sono assorbite in maniera più prevedibile, facilitando così la pianificazione della somministrazione intorno all’ora dei pasti - ed evitano l’abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue29.

Anni ’80 – Insulina umana

Nuova generazione di insulina – nuove libertà e benefici Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli progressi nella terapia insulinica. Le ultime insuline ad azione prolungata di nuova generazione sono in grado di rilasciare il farmaco nel sangue lentamente e non tutto in una volta. Questo lento rilascio porta la terapia insulinica a replicare più fedelmente la complessa azione dell’insulina del corpo, consentendo alle persone con diabete di ridurre il rischio di ipoglicemia, senza compromettere il controllo sui livelli di glucosio nel sangue36. Una nuova generazione di insuline ad azione ultrarapida ha anche portato la libertà di pianificare le iniezioni di insulina intorno all’ora dei pasti. Queste insuline ad azione rapida consentono alle persone con diabete di tipo 1 o con diabete di tipo 2 in stadio avanzato di praticarsi un’iniezione poco prima di un pasto o anche dopo aver iniziato un pasto, sollevandoli dall’onere di pianificare quello che devono mangiare e quanta insulina devono assumere prima di ogni pasto37. Comunque, le attuali terapie di sostituzione dell’insulina possono solo avvicinarsi ai normali livelli di insulina: ulteriori innovazioni sono necessarie per ottenere insulina che replica fedelmente l’insulina naturale.

Negli anni 2000 - Analoghi dell’insulina

Grazie al mio glucometro e all’insulina ad azione ultraprolungata, non vado più a dormire con la preoccupazione di non svegliarmi la mattina dopo. Gli attacchi epilettici sono stati un fattore rilevante negli anni dell’infanzia e nei primi anni dell’età adulta. Phil Southerland

CEO e co-fondatore di Team Novo Nordisk Phil ha un diabete di tipo 1 e vive negli USA

A partire dal 2010 - una nuova generazione di Insulina

Basso rischio di ipoglicemia Un’azione ultra prolungata rilascia il farmaco molto lentamente, riducendo il rischio di ipoglicemia36

Scalabilità L’insulina umana è altamente purificata e può essere prodotta in quantità illimitate32

Flessibilità

Comodità

Un profilo d’azione prevedibile offre maggiore flessibilità rispetto all’insulina umana in fase di pianificazione delle dosi38

Un’insulina ad azione ultra rapida prandiale offre libertà e comodità e può essere somministrata prima o durante il pasto37

Riduzione dell’aumento di peso Un ulteriore beneficio è la riduzione dell’aumento di peso rispetto all’insulina NPH, specialmente per chi ha un alto IMCD,39

Semplicità Un profilo d’azione ultra rapido significa meno iniezioni e una maggiore flessibilità sugli orari delle stesse36

D

L'indice di massa corporea (BMI) è una misura approssimativa del grasso corporeo basata su altezza e peso che si applica a uomini e donne adulti. È facile da misurare e calcolare ed è quindi lo strumento più comunemente utilizzato per correlare il rischio di problemi di salute con il peso a livello di popolazione. E L'insulina ai pasti o in bolo viene assunta durante i pasti per mantenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue dopo un pasto.

11 11


Innovazione farmacologica

Alla ricerca di un profilo di insulina naturale Benché la terapia insulinica si sia evoluta radicalmente negli ultimi 100 anni, l’attuale terapia di sostituzione dell’insulina può solo avvicinarsi ai livelli normali di insulina. L’insulina naturale (insulina rilasciata dal pancreas) tiene i livelli di glucosio nel sangue entro un intervallo di valori molto limitato, sia di notte sia dopo un pasto. L’insulina è rilasciata continuamente dal pancreas nel sangue e, anche se è distrutta rapidamente (5-6 minuti), l’effetto sulle cellule può durare più di un’ora. Quando il corpo ha bisogno di più insulina, i livelli salgono rapidamente, e quando ne ha bisogno di meno, i livelli scendono rapidamente. La situazione è diversa nelle persone con diabete che sono sottoposte a trattamento insulinico. Una volta iniettata, la dose di insulina è assorbita dal sangue, che serva o no40. Nel corso di un pasto, è già rilasciata un po’ di insulina appena il corpo rileva la presenza di cibo. Quando il cibo è digerito, il corpo risponde all’innalzamento del livello di glucosio rilasciando insulina. Ciò fa sì che il livello di insulina salga rapidamente e raggiunga il picco in

un tempo variabile fra 45 minuti e un’ora, prima di ritornare a livelli normali. Ciò significa che una persona con diabete trattato con insulina deve calcolare quanto e cosa mangiare, quale sarà il livello di attività fisica e quanta insulina sarà necessaria40. Pertanto, per cercare di replicare l’azione naturale dell’insulina, ci sono in genere due componenti nel trattamento insulinico: sostituzione insulinica basale e sostituzione insulinica prandiale o a breve durata d’azione. La prima controlla i livelli di insulina durante il digiuno notturno e nel periodo interprandiale mentre la seconda controlla i livelli di insulina prima e dopo i pasti40.

Ogni nuova generazione di insulina ha cercato di avvicinare un po’ di più le dinamiche della sostituzione insulinica quelle dell’insulina naturale (figura 2)

Ero a una cena a Parigi. Quando i piatti furono serviti mi feci un’iniezione e dovetti aspettare 15 minuti. Tutti si chiedevano perché non mangiassi. E quando dissi che avevo il diabete e il mio diabete divenne l’oggetto della discussione, non gradii e ci rimasi molto male.

Terapie non insuliniche per persone con diabete di tipo 2 Sebbene le persone con diabete di tipo 1 debbano assumere insulina ogni giorno, la gestione del diabete di tipo 2 è cambiata notevolmente dagli anni ’50, quanto è stata introdotta la metformina. La metformina, che si assume per via

Phyllisa Phyllisa ha un diabete LADAF

Tipi di insulina e loro profili Le insuline sono categorizzate in base alle tempistiche d’azione, al tempo necessario per realizzare il massimo impatto e alla durata29 Profili d’azione dell’insulina prandiale per diverse generazioni L’insulina prandiale di nuova generazione ha accorciato il tempo di latenza, ciò significa che questo farmaco può essere assunto poco prima o durante un pasto29,37.

Profili d’azione dell’insulina prandiale per diverse generazioni L’insulina prandiale di nuova generazione ha accorciato il tempo di latenza, ciò significa che questo farmaco può essere assunto poco prima o durante un pasto29,37.

30 10 0–2.5 min

Ore

Insulina umana

Insulina prandiale di nuova generazione

Figura 2

12

Analoghi dell’insulina ad azione rapida

0

2

4

Insulina umana NPH

6

8

10

12

14

Analoghi dell’insulina basale di prima generazione

16

18

20

22

Insulina basale di nuova generazione

NB: Le figure sono per scopi meramente illustrativi e non rappresentano accuratamente i diversi profili dell’insulina.

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Innovazione farmacologica

orale, è il farmaco antidiabetico più usato al mondo. Il suo principale meccanismo d’azione è dato dalla capacità di ridurre la produzione di glucosio nel fegato, ma riduce anche il glucosio mediante un leggero aumento dell’assorbimento del glucosio stimolato dall’insulina41.

aggiungendo il GLP-1 per persone con diabete di tipo 2. L’innovazione ha poi consentito di giungere ad una svolta nel 2019, con il GLP-1 in compresse, che evita le iniezioni e che sarebbe stato accolto con sollievo da molte persone con diabete.

A patire dagli anni ’50, le opzioni di trattamento sono aumentate notevolmente, unitamente al numero di medicine disponibili, fra cui farmaci per aumentare la sensibilità insulinica e promuoverne la produzione o per rimuovere il glucosio dal sangue e prevenirne l’assorbimento42. Negli ultimi decenni, le crescenti sfide della sanità pubblica rappresentate dall’obesità e dal diabete di tipo 2 hanno dato il via a intense attività di ricerca.

Negli ultimi 100 anni sono stati sviluppate più di 10 categorie di farmaci per la gestione dei livelli di glucosio nel sangue di persone con diabete (figura 3)42. Oggi questi farmaci possono essere utilizzati insieme nell’ambito di piani individuali di trattamento per venire incontro alle esigenze particolari di persone con diabete. Le potenziali permutazioni fra i vari farmaci sono infinite ed è questo un aspetto che ha contribuito a rendere più complessi il trattamento e la gestione dei diabete42. Per i medici che cercano di elaborare terapie ottimali per persone con diabete, la varietà di opzioni deve essere sbalorditiva. Inoltre, l’adesione a regimi di trattamento complicati possono anche essere una sfida per le persone con diabete.

Un notevole sviluppo emerso da questa attività di ricerca è l’introduzione nella pratica clinica del GLP-1 (glucagon-like peptide)43. Il GLP-1 è un ormone prodotto nell’intestino che può ridurre i livelli di glucosio nel sangue potenziando la secrezione naturale di insulina. Oltre a limitare l’assorbimento di glucosio e a ridurre l’appetito e l’ingestione di cibo, si è dimostrato che il GLP-1 ha diversi altri effetti benefici su organi vitali quali il cuore e il fegato44,45. Nel 2009, Novo Nordisk ha ampliato il proprio portafoglio di prodotti

I due tipi di farmaco introdotti più di recente – gli agonisti del recettore del GLP-1 e gli inibitori SGLT-2 – hanno dato prova non solo di essere in grado di migliorare il controllo del glucosio ma anche di ridurre le complicanze con il maggiore impatto del diabete di tipo 2, vale a dire la malattia cardiovascolare e l’insufficienza renale. Tutto questo ha rapidamente cambiato la gestione del diabete di tipo 2 nel contesto delle linee guida sulle cure cliniche del diabete.

Bernard Zinman, OC, MDCM, FRCPC, FACP Stephen and Suzie Pustil Diabetes Research Scientist Lunenfeld-Tanenbaum Research Institute, Mount Sinai Hospital Professore di Medicina, Università di Toronto

Oggi si avverte l’esigenza di adoperarsi per semplificare i trattamenti e il relativo peso che la gestione del diabete comporta, sia per i pazienti sia per i professionisti sanitari.

Da una a tante terapie Le opzioni sono aumentate notevolmente, da un unico trattamento – l’insulina – a diversi tipi di trattamento, che comprendono varie forme di insulina16,42 Iniettabile

GLP-1 orale Insulina di nuova generazione

Antidiabetico orale

Inibitori SGLT-2 (Sodium glucose co-transporter 2) Inibitori DPP-4 (dipeptidylpeptidase-4) Analoghi del GLP-1 (Glucagon-like peptide) Agonista dell’amilina Analogo dell’insulina Meglitinidi Sulfaniluree di seconda generazione (SUs) Insulina umana ricombinante Insulina monocomponente Biguanidi (metformina) Sulfaniluree di prima generazione (SUs) Gamma di diverse formulazioni di insulina Insulina ad azione intermedia (NPH) Insulina animale 1921

1946

1950s

1960s

1980s

1990s

2000s

2013

Oggi

Figura 3

13


Momenti decisivi nell’innovazione sanitaria relativa al diabete di Novo Nordisk 1921 Prima del 1921 i pazienti affetti da diabete di tipo 1 avevano un’aspettativa di vita molto breve e la cura consisteva nel limitare l’assunzione di calorie fino al punto in cui erano ridotti quasi alla fame.

Le persone con diabete di tipo 1 sopravvivono ma avvertono reazioni allergiche, lo sviluppo di anticorpi e livelli di glicemia estremamente bassi ed estremamente alti.

Con le persone con diabete che vivono più a lungo, l’attenzione si sposta sulle complicanze del diabete e sui limiti di una vita vissuta con il diabete.

Purificazione e prolungamento dell’azione dell’insulina

Salvare vite

Sfide sanitarie chiave per le persone con diabete

Alcuni momenti chiave delle nostre innovazioni15,16

Sopravvivenza Iniezioni dolorose e frequenti Reazioni allergiche e sviluppo di anticorpi

1923 Inizio della produzione di insulina in Scandinavia, utilizzando la conoscenza sull’estrazione e sulla purificazione dell’insulina proveniente dal Canada.

1925 Invenzione della “Siringa Novo”, il primo sistema di iniezione a facilitare la somministrazione di insulina più volte al giorno.

14

1946 Scoperta dell’insulina NPH, da parte di Hans Hagedorn, che ha consentito il prolungamento degli effetti dell’insulina e la diminuzione del numero di iniezioni praticate ai pazienti con diabete.

1973 Scoperta dell’insulina monocomponente, un’insulina porcina commerciale altamente purificata che eliminato in massima parte le allergie ed ha ridotto notevolmente lo sviluppo di anticorpi.


2021 Le persone con diabete che usano insulina continuano ad essere penalizzate dagli effetti collaterali dell’ipoglicemia, dell’aumento del peso e della gestione giornaliera del diabete. La ricerca per soddisfare queste esigenze porta allo sviluppo delle insuline moderne, caratterizzate da un potenziamento delle qualità e dei profili d’azione.

Le complicanze del diabete, l’estrema complessità della gestione del diabete e la mancanza di flessibilità persistono e sono alla base della ricerca di ulteriori innovazioni.

Flessibilità e superamento del controllo glicemico

Riduzione degli effetti collaterali e delle complicanze

Aumento della complessità della cura Necessità di un monitoraggio frequente della glicemia Rischio di complicanze a lungo termine Aumento di peso dovuto all’insulina Rischio e timore dell’ipoglicemia Inerzia clinica e scarsa adesione

1985

Anni ‘10

Introduzione della prima penna di insulina, che offre ai pazienti affetti da diabete un mezzo discreto e preciso di partecipazione ad un regime intenso di terapia insulinica.

Introduzione di una nuova generazione di insuline, caratterizzate da profili “ultra” – come “ad azione ultrarapida” e “ad azione ultra-lunga” – che riducono il rischio di ipoglicemia, il carico giornaliero e la routine della cura del diabete.

Anni ‘90

2019

Creazione di un’offerta completa di prodotti per la cura del diabete, con insuline umane e analoghi dell’insulina, per venire incontro alle esigenze individuali delle persone affette da diabete e consentire cure individualizzate.

Introduzione di un GLP-1 orale per aiutare a gestire i livelli di glucosio nel sangue e offrire ai pazienti affetti da diabete di tipo 2 un’altra opzione per realizzare gli obiettivi del trattamento, con qualità protettive per patologie quali la malattia cardiovascolare.

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Capire il diabete

Comprensione della relazione fra la glicemia e le complicanze del diabete Anche se la disponibilità di insulina era aumentata, le persone con diabete continuavano ad affrontare notevoli sfide rispetto al trattamento, per mancanza di conoscenza e per l’incapacità di misurare e rispondere ai livelli di glicemia. Oggi sappiamo che l’educazione del paziente e le competenze pratiche sono fondamentali per la gestione del diabete. Prima degli anni ’70, però, la realtà era che molti medici e persone con diabete non erano ben informati e tutto quello che potevano fare era gestire la patologia con un’iniezione di insulina al giorno46. In poche parole, non c’erano la conoscenza e la tecnologia necessarie per aiutare i medici e le persone che convivevano con il diabete a gestire i livelli di glicemia. Automonitoraggio della glicemia Prima che fosse inventato il glucometro, si potevano misurare solo livelli molto alti di glicemia e solo con l’esame dell’urina. Il problema è che, una volta che sono tali per cui si rende necessario l’esame dell’urina, i livelli di glicemia sono già alti. Poiché questo è un dato grezzo, era usato principalmente per rilevare il diabete piuttosto che controllare i livelli di glicemia17. La prima striscia reattiva per misurare il livello di glicemia utilizzava un sistema di codifica a colori che poteva essere monitorato visualmente. Anche se erano ampiamente utilizzate, le strisce reattive presentavano notevoli svantaggi, quali colori sbiaditi e ampie variazioni visuali nella valutazione dei colori nell’ambito delle concentrazioni di glucosio. Alla fine degli anni ’60 fu inventato il glucometro portatile, che fu posto poi in commercio nel 1970, rendendo possibile l’automonitoraggio glicemico (SMBG)17. La capacità di molte persone con diabete di utilizzare queste strisce reattive a casa contribuì non poco a cambiare in meglio la gestione della patologia17. Oggi, grazie alla tecnologia digitale, è possibile monitorare i livelli di glicemia di continuo. Con il monitoraggio continuo del glucosio

16

(CGM) durante il giorno e la notte, a intervalli regolari; inoltre, si possono ricevere messaggi di allerta quando i livelli diventano troppo alti o troppo bassi47. Capire i livelli glicemici L’emoglobina glicata, chiamata anche HbA1c, è stata introdotta nei laboratori clinici per il monitoraggio del diabete nel 1977 circa. Rispetto all’SMBG, HbA1c riflette il livello medio di glucosio nel sangue negli ultimi 120 giorni Oggi, l’HbA1c è diventato il parametro di riferimento per valutare la gestione del diabete da parte delle persone interessate. Tuttavia, c’è una crescente consapevolezza dei limiti dell’ HbA1c. Infatti, essa è una misura indiretta dei livelli medi nel tempo, quindi può mascherare notevoli sbalzi in alto e in basso dei livelli glicemici del singolo. Pertanto, una persona che sembra essere sotto controllo può essere comunque a rischio di complicanze senza esserne consapevole48. Mentre l’HbA1c

Senza farmaci, starei ancora a lottare per controllare il mio diabete e i miei livelli di zucchero nel sangue, e ad affrontare le complicanze del diabete. Sono molto preoccupato alle complicanze dovute alla mia vita con il diabete, e ci penso spesso. Michael Michael ha il diabete di tipo 2 e vive in Danimarca

continua ad essere il parametro preferito per la valutazione dei prodotti per la cura del diabete, è carente quando si valutano i rischi a breve termine, come l’ipoglicemia.

La riduzione dei rischi L’UKPDS mostra che la gestione dei livelli di glicemia è fondamentale per evitare o ritardare le complicanze del diabete nelle persone con diabete di tipo 254

Ogni riduzione dell’1% dell’HbA1c può ridurre le complicanze di lungo termine del diabete

Estrazione di cataratta

Attacco di cuore

19%

14%

Malattia microvascolare

37%

Amputazione estremità inferiore o fatale malattia vascolare periferica 43% Figura 4


Capire il diabete

C’è una crescente consapevolezza dell’esigenza di prendere in considerazione anche terapie che migliorano gli esiti, anche oltre l’ HbA1c49. Per esempio, quelle che migliorano il time-in range, che definisce la quantità di tempo passata in un range di valori del glucosio clinicamente accettabile50. Sebbene vi sia un ampio consenso su un obiettivo di time-in range per persone con diabete > 70%51, dati relativi agli USA indicano che persone con un diabete di tipo 1 passano solo fra il 42 e il 58% del loro tempo in un range clinicamente accettabile52. I modelli indicano che un miglioramento del time-in range può ridurre gli eventi ipoglicemici in misura pari fino al 40%, oltre che ridurre notevolmente i costi per curare le complicanze del diabete. Il rischio di complicanze può essere ridotto La scoperta dell’ HbA1c ha consentito ai medici di valutare opportunamente l’impatto dei cambiamenti degli stili di vita e dei farmaci sulla salute nel lungo periodo55. Ciò ha fornito le basi per una serie di trial su grande scala per capire la relazione fra controllo glicemico e complicanze del diabete. Lo United Kingdom Prospective Diabetes Study (UKPDS)33 e il Diabetes Control and Complication Trial (DCCT)34 sono due trial di fondamentale importanza che hanno dimostrato in maniera convincente che un controllo glicemico rigoroso ha effetti benefici sugli esiti microvascolari (Figura 4). Questi e altri studi hanno anche rilevato che l’abbassamento di alti livelli glicemici, dell’alta pressione o di livelli alti di colesterolo ha ridotto la frequenza di malattie cardiache e morti56. Le molte complicanze del diabete Il diabete è associato a danni ai vasi sanguigni (arterie, vene e capillari), che possono tradursi in danni agli organi strutturali e funzionali. Queste complicanze hanno un forte impatto sulla prognosi, sull’aspettativa di vita e sulla qualità della vita (QdV) delle persone con diabete e sono anche i principali fattori di costo del trattamento e della cura del diabete57. Ci sono due principali tipi di complicanze: microvascolare (danni ai piccoli vasi sanguigni che irrorano gli occhi, i reni e i nervi) e macrovascolare (danni ai vasi sanguigni più grandi, che irrorano il cervello, il cuore e gli arti)57. Il trattamento del diabete si propone di

gestire queste complicanze. Le complicanze microvascolari si possono evitare mediante controlli rigidi sul glucosio nel sangue mentre le complicanze macrovascolari si possono evitare con un trattamento per ridurre i grassi nocivi nel sangue (dislipidemia) e altri fattori di rischio cardiovascolare57. Le complicanze del diabete sono costose I costi sanitari per rilevare e trattare le complicanze del diabete sono alti. Tutte le complicanze del diabete – sia acute sia a lungo termine – contribuiscono in misura considerevole all’impatto economico complessivo della patologia. I dati relativi agli USA, alla Germania e al Regno Unito indicano che i costi sanitari per il trattamento delle complicanze del diabete rappresentano circa il 60% dei costi sanitari diretti del diabete (figura 5)58-60.

Lo sviluppo dell’esame di laboratorio dell’HbA1c, l’adozione di metodi di terapia insulinica intensiva - quali i microdiffusori o le iniezioni giornaliere multiple - e l’automonitoraggio glicemico sono i tre passi avanti nella cura del diabete che ci hanno consentito di effettuare un trial simile al DCCT che potrebbe rispondere ad una domanda fondamentale: l’ipoglicemia è la principale causa delle complicanze di lungo termine del diabete di tipo 1? Il DCCT ha confermato l’ipotesi del glucosio quale causa delle complicanze del diabete e, di conseguenza, il trattamento delle persone con diabete di tipo 1 era radicalmente alterato e la terapia intensiva del DCCT divenne lo standard di cura.

Resta ancora molto da capire sui meccanismi del controllo del glucosio nel sangue. Per esempio, perché alcune persone che hanno un buon controllo sviluppano complicanze mentre altri che hanno un controllo sub-ottimale le evitano. È necessario compiere più ricerche.

Bernard Zinman, OC, MDCM, FRCPC, FACP Stephen and Suzie Pustil Diabetes Research Scientist Lunenfeld-Tanenbaum Research Institute, Mount Sinai Hospital Professore di Medicina, Università di Toronto

Costi sanitari diretti del diabete La maggior parte delle spese mediche sono dovute alle complicanze del diabete58–60

15% Medici

13%

~ 60% dei costi è collegato direttamente alle complicanze del diabete

agenti antidiabetici e prodotti per il diabete

12% Altro

30% Prescrizione farmaci per trattare le complicanze del diabete

30% Cure ospedaliere Figura 5

17


Innovazione dei device

Le nuove tecnologie rendono la gestione del diabete più semplice e più sicura Per le persone che convivono con il diabete, oltre alla formulazione dell’insulina ad essere importante è anche come l’insulina è somministrata. L’innovazione dei device per la somministrazione ha dato alle persone con diabete maggiore controllo sulla patologia. La Novo Syringe commercializzata nel 1925

La terapia insulinica è complessa. Un’educazione solida del paziente è fondamentale per aiutare le persone con diabete a somministrare in maniera sicura e precisa l’insulina e a controllare i loro livelli glicemici. L’innovazione dei device per la somministrazione di insulina ha continuato a svolgere un ruolo di primo piano nel rendere più semplice la gestione della patologia da parte delle persone con diabete. Il processo è cominciato con device singoli per poi evolversi verso l’uso delle tecnologie di integrazione dei device. Semplificazione della somministrazione di insulina Per molti decenni, l’insulina è stata somministrata mediante una grande siringa di vetro con ago riutilizzabile, che dovevano essere entrambi sterilizzati con acqua bollente prima dell’uso. Questo processo era difficile, lungo, inaccurato e tedioso61. Nel 1985 Novo Nordisk ha introdotto la prima penna insulinica

(Riquadro 5). Questo device innovativo cambiò radicalmente la vita delle persone con diabete, migliorando l’adesione e la QdV62. Successivamente sono state introdotte molte altre innovazioni da varie società impegnate nella cura del diabete. Per esempio, oggi è pacifico che le penne insuliniche intelligenti hanno aumentato l’adesione e migliorato il time rangein per persone con diabete che ricevono un trattamento a base di insulina63. Alla ricerca di un pancreas esterno Nei primi anni ’60, emerse negli USA l’idea di una somministrazione continua di insulina, con il primo device di infusione dell’insulina ad ansa chiusa. Questo device funzionava rilasciando un flusso continuo nel corpo con un sensore glicemico64. Questo pancreas artificiale consisteva in un grande infusore con un analizzatore per

Device smart & connessi l'obiettivo è quello di aiutare le persone con diabete a migliorare l'aderenza e ottenere un migliore Time in Range (TIR)63

il primo device "Novopen"

Innovazione nei device insulinici Da quando ha creato il primo sistema di iniezione al mondo più di 95 anni fa, Novo Nordisk è impegnata a rendere la somministrazione dei farmaci per il diabete quanto più semplice possibile15,16 1925: Il primo sistema di iniezione rese più facile l’auto-somministrazione di insulina per i pazienti

1985: Un device a penna rappresentò per le persone con diabete un metodo semplice per iniettarsi da soli la giusta dose di insulina diverse volte al giorno. Riquadro 5

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1986: Una siringa precaricata monouso rese l’assunzione di insulina più semplice e più discreta.

1999: Penne durevoli con cartucce di ricarica potevano essere usate con aghi piccoli e sottili che riducevano il timore e il dolore.


Device innovation misurare la glicemia con un meccanismo on/off che controllava l’infusore quando la glicemia usciva dal normale intervallo di valori. Purtroppo si faceva scarsa attenzione alla forma del device, che era grande quanto uno zaino militare, cosa che lo rendeva poco pratico per l’uso giornaliero65. La ricerca di mezzi più pratici per la somministrazione di insulina ha portato i ricercatori ad utilizzare sistemi di somministrazione continua di insulina per via endovenosa64. Dopo che furono introdotti alle fine degli anni ’70, i microinfusori cominciarono ad essere sempre più accettati dalla comunità medica e, agli inizi degli anni ’80, molte società cominciarono ad investire nello sviluppo di microinfusori di insulina64. Oggi ci sono microinfusori di insulina di tutti i tipi. Molti funzionano anche unitamente al glucometro (CGM), consentendo un’attività quasi ininterrotto di rilevamenti del glucosio nel sangue, di notifiche durante il giorno e di rilascio di insulina secondo necessità. Far tesoro delle nuove tecnologie Nonostante tutti i progressi nella cura del diabete, la gestione della patologia è complessa, specialmente se si usa l’insulina. Una costante buona gestione del glucosio è difficile da realizzare per i singoli a causa di una serie di fattori, tra cui la necessità di prendere diverse decisioni sul dosaggio dell’insulina

che richiedono un elevato livello di consapevolezza del diabete, la continua necessità di valutare il livello di glicemia, il tipo e la quantità di cibo consumato, per non parlare delle attività e dei livelli di stress. A tal fine, si stanno sviluppando nuove tecnologie per la cura del diabete proprio per ridurre questa complessità della cura. C’è una crescente tendenza a mettere le persone con diabete al centro del processo di cura e a farle partecipi, dando loro strumenti e informazioni per rendere più semplice l’auto-gestione del diabete, al di fuori delle sessioni ordinarie di cura. Ciò è confermato dalla proliferazione di strumenti per un monitoraggio più semplice del glucosio, per una gestione sempre più automatizzata della somministrazione di insulina, per una registrazione automatizzata dei dati relativi al dosaggio e per il calcolo delle dosi mediante app e strumenti. “Più strumenti e app” non sono, tuttavia, necessariamente la risposta. In futuro, le tecnologie digitali applicate alla sanità saranno sempre più connesse, per fornire dati più significativi, olistici ed affidabili mediante soluzioni semplici. Ciò aiuterà le persone con diabete e i professionisti sanitari che le assistono ad avere conversazioni più produttive e a condividere impressioni sulla gestione del diabete.

2001: Un device concepito specificamente per l’accessibilità a beneficio degli ipovedenti o per chi avesse una limitata destrezza manuale.

2001: Una penna precaricata fu introdotta per un utilizzo semplice e discreto con elevata precisione.

Quando mi fu diagnosticato il diabete, dovetti imparare a praticarmi le iniezioni. Allora si faceva con siringhe e aghi tradizionali ed era veramente difficile – mi sentivo come una drogata. All’età di 20 anni ebbi la mia prima penna insulinica. Era fantastica. Potevo assumere insulina molto più discretamente.

Pernille Pernille ha un diabete di tipo 1 e vive in Danimarca.

2010: Penne durabili con uno schermo che mostrava l’ultima dose assunta.

2021: Penne insuliniche intelligenti che possono condividere dati affidabili sui dosaggi con altri strumenti e app per la gestione del diabete.

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Approccio alla cura

Un lavoro di squadra alle molteplici sfide del diabete Nel 1980 era chiaro che il diabete è una patologia complessa che impatta il benessere fisico e psicologico. Oggi sappiamo che le persone con diabete necessitano un sostegno che va oltre le cure specialistiche.

Fino agli anni ’70, molti medici non erano proprio convinti circa l’importanza di un buon controllo glicemico e seguivano la scuola di pensiero che una vita salvata dall’insulina era degna di essere vissuta. Ritenevano inoltre che le persone con diabete dovessero essere in grado di dimenticare di avere il diabete dopo ogni iniezione mattutina di insulina17. Oggi sappiamo che una buona gestione del diabete è una sfida complessa che può essere affrontata con successo solo se i singoli ricevono un opportuno sostegno medico e psicologico che li aiuti a gestire da soli il diabete. Se la persona ha comorbidità, la sfida è persino maggiore.

Diabetes Foundation per lanciare uno studio sugli atteggiamenti, sui desideri e sulle esigenze in relazione al diabete (Diabetes Attitudes, Wishes and Needs - DAWNTM)66. Nel 2011, seguì DAWN2TM, il più ampio studio di sempre sulle esigenze psicosociali delle persone con diabete. Condotto su più di 15.000 partecipanti - pazienti, familiari e professionisti sanitari provenienti da 17 paesi, lo studio si concentra sugli aspetti diversi da quello medico del diabete, quali rapporti familiari, benessere psicologico e altri fattori che influiscono sulla gestione del diabete.

Mi fu diagnosticato il diabete quando avevo otto anni. Mi fu chiesto di nascondere la realtà al mondo, perché c’è uno stigma sociale che circonda il diabete di tipo 1 in India. La tua accettabilità sociale è limitata.

Il trattamento del diabete va oltre l’uso di farmaci I primi anni 2000 hanno messo in evidenza un’attenzione sempre maggiore alla comprensione più olistica delle persone con diabete e delle loro sfide, aldilà della salute fisica. Nel 2001, Novo Nordisk stabilì una partnership con la Internatioal

DAWNTM e gli altri studi che seguirono indicano che c’è un rapporto fra il benessere psicosociale e il controllo del diabete e che per realizzare gli obiettivi del trattamento, si deve fare attenzione alle esigenze non soddisfatte delle persone con diabete66,67. Sia le persone con diabete che chi le cura portano un peso psicologico, interpersonale e sociale. L’impatto di questo peso spesso è dannoso quanto le complicanze del diabete. Inoltre, lo studio DAWNTM ha

rilevato che lo stigma è un altro importante problema per le persone con diabete e che una persona con diabete su cinque, e i suoi familiari, subisce qualche forma di discriminazione68,69

45%

40%

63%

Il 45% delle persone con diabete accusa stress da diabete

Il 40% dei familiari accusa un alto livello di stress in relazione alle preoccupazioni per il membro della famiglia con il diabete

Il 63% dei professionisti sanitari ammette che c’è un forte bisogno insoddisfatto di servizi di sostegno psicosociale

Figura 6

20

Nikhar Nikhar ha un diabete di tipo 1 e vive in India


Approccio alla cura Un’educazione strutturata per migliorare gli outcome La nostra comprensione del diabete si è evoluta di pari passo con l’educazione delle persone con diabete. Si è evoluta dal tentativo di insegnare alle persone a seguire prescrizioni dietetiche e regimi di trattamento di una formazione strutturata basata sull’evidenza che coinvolge le persone con diabete, in modo che queste ultime possano parlare e condividere. Una cura multidisciplinare per una sfida multiforme Le persone con diabete trattato con l’insulina devono assumersi giorno per giorno la responsabilità per buona parte della cura, per attività quali la somministrazione dell’insulina, la rilevazione dei livelli di glicemia (spesso diverse volte al giorno), l’attento monitoraggio dell’assunzione di alimenti e quindi l’adattamento dell’insulina, degli alimenti e/o degli esercizi in risposta a valori glicemici alti o bassi o in fase di malattia acuta. Per le persone con diabete di tipo 2 che non usano l’insulina, il regime di trattamento può essere meno stringente, ma l’adozione e il mantenimento di comportamenti per uno stile di vita sano possono essere ugualmente onerosi. Pertanto, è fondamentale offrire ai singoli un opportuno sostegno medico e psicosociale per aiutarli ad autogestire il diabete in maniera ottimale. A cavallo del secolo, è

emerso un nuovo modello che prevedeva la somministrazione delle cure per persone che convivevano con evidenti patologie croniche. Il modello di assistenza per persone con patologie croniche (CCM – Chronic Care Model), che da allora si è diffuso ampiamente, propone un approccio organizzativo alla cura delle persone con una malattia cronica in un contesto di assistenza sanitaria di base71. Il modello identifica sei elementi essenziali di un sistema sanitario che incoraggia cure di alta qualità per le malattie croniche. Questi elementi sono la comunità, il sistema sanitario, il supporto all’automedicazione, progettazione del sistema di delivery, supporto nelle decisioni e sistemi di informazione clinica71. Un lavoro di squadra per la cura del diabete Negli ultimi anni ha conquistato consensi l’idea di un lavoro di squadra per la cura del diabete, o un team multidisciplinare di professionisti sanitari per supportare le persone con diabete. Una componente fondamentale della cura del diabete è la centralità della persona con diabete nella somministrazione delle cure. Ciò significa che la persona con diabete è un membro a tutti gli effetti della squadra per la cura del diabete. Questo approccio è stato aggiunto ufficialmente nelle linee guida dello standard di cura dell’American Diabetes Association nel 201672.

Il compito principale di noi medici è consentire ai pazienti di vivere una vita normale con il diabete. Alcuni ricercatori potrebbero dire che la cosa più importante è garantire che il paziente viva quanto più a lungo possibile, o prevenire le complicanze del diabete. Non c’è dubbio che questo punto di vista sia importante. Ma quando parli con i pazienti, la cosa più importante che vogliono è vivere una vita normale con il diabete. Dr. Andreas Liebl Direttore sanitario Dipartimento di Medicina Interna Centro per il diabete e il metabolismo Fachklinik in Bad Heilbrunn Germany

Approccio del team alla cura Riconoscere che la persone con diabete sono parte integrante del team di cura della patologia72 Medico di famiglia Psicologo

Diabetologi

50% di tutte le persone che ricevono cure per il diabete non realizza gli obiettivi del trattamento prescritto loro e può sviluppare complicanze da diabete73

Caregiver personali e membri della famiglia

Podologo

Altri specialisti

Farmacista

Oftalmologo

Infermiere del primary care Dietologo

Infermiere specializzato per la Diabetologia

Una persona con diabete impiega

meno dell’1% del tempo dedicato alla gestione della patologia ad interagire con professionisti sanitari74

Educatore sul diabete Riquadro 6

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Sfide attuali

Il diabete continua ad essere una storia di bisogni sociali e individuali insoddisfatti Nonostante gli indiscutibili progressi registrati sinora con lo sviluppo di trattamenti e soluzioni e l’aver compreso come aiutare le persone con diabete, ci sono ancora molti bisogni insoddisfatti e in crescita da un punto di vista sociale e personale. Senza un’azione coordinata, il diabete e altre malattie non comunicabili sono a rischio di vanificare gli forzi per realizzare obiettivi di sviluppo sostenibili. Il diabete costituisce una seria minaccia alla salute globale Nel 2000 si stimava che al mondo vi fossero 151 milioni di persone che convivevano con il diabete6. Da allora e fino al 2009, quel numero è aumentato dell’88%, a 285 milioni5. Oggi, si stima che il 9,3% degli adulti – 463 milioni di persone – convive con il diabete5. Inoltre, ci sono 1,1 milioni di bambini e giovani con meno di 20 anni che convivono con un diabete di tipo15.

dell’urbanizzazione, che porta ad una vita più sedentaria e al consumo di cibi poco sani che causano obesità5.

Dieci anni fa, nel 2010, si prevedeva che a livello globale ci sarebbero stati 438 milioni di persone con diabete entro il 2025. Quel numero è stato già superato di 25 milioni nel 2020. Senza un intervento, il numero di persone che convive con il diabete potrebbe superare 700 milioni entro il 20455.

La sfida sociale globale del diabete La Regola dei Mezzi (Figura 7) è un quadro di riferimento teorico utilizzato per descrivere il peso di condizioni croniche quale il diabete e le esigenze insoddisfatte lungo il percorso del trattamento73. In base a tale regola, il diabete non è stato diagnosticato a circa la metà delle persone con diabete di tipo 2; la metà di quelli a cui è stato diagnosticato non riceve cure; la metà di quelli che ricevono cure non

La diffusione del diabete di tipo 2 è dovuta all’invecchiamento della popolazione, allo sviluppo economico e all’incremento

Sono sempre di più le persone di età inferiore a 65 anni, quindi nei loro anni produttivi, ad essere impattate dal diabete. Questa tendenza è dimostrata dal fatto che quasi metà dei 4,2 milioni di morti per diabete nel 2019 erano persone di età inferiore a 60 anni5.

realizza gli obiettivi del trattamento prescritto. I bisogni non soddisfatti lungo la Regola dei Mezzi sono spesso dovuti a diverse cause, alcune delle quali sono descritte in seguito. Politiche e interventi inadeguati per promuovere la sanità Molti paesi non hanno politiche efficaci per creare ambienti che promuovano stili di vita sani75. Un sistema sanitario debole e risorse insufficienti significano che la prevenzione del diabete spesso non è una priorità, specialmente per quelli che sono maggiormente vulnerabili75. Accesso inadeguato alle cure e ai trattamenti Quattro persone con diabete su cinque vivono in paesi a reddito basso o medio, spesso con accesso limitato alle cure5. Anche se farmaci e tecnologie di base per il trattamento e la gestione del diabete, compresa l’insulina

Bisogni insoddisfatti nel diabete La Regola dei Mezzi indica che ci sono ancora notevoli bisogni insoddisfatti, sfide e opportunità lungo il percorso di cura del diabete73

Su 463 milioni di persone che si stima abbiano il diabete5…

Diabete

Figura 7

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di cui il 50% viene diagnosticato…

Diagnosticato

di cui circa il 50% riceve cure…

Riceve cure

di cui circa il 50% realizza gli obiettivi del trattamento.

Realizza gli obiettivi del trattamento


Sfide attuali

umana, sono riconosciuti come essenziali, spesso non sono disponibili o non sono economicamente accessibili in molti paesi a reddito basso o medio. La sfida è resa ancora più difficile da questioni quali una bassa densità di professionisti sanitari e l’assenza di una copertura sanitaria di base per la popolazione75. In aumento i costi per la cura del diabete e per la gestione delle relative complicanze Nel 2019 la spesa sanitaria per il diabete a livello globale è stata pari a 760 miliardi di dollari5. Si prevede che questa cifra continuerà a salire, per superare gli 845 miliardi entro il 20455. Questi costi non sono sostenibili e minacciano di mettere fuori uso sistemi sanitari già oberati. Inoltre, anche i costi indiretti, quali la perdita di produttività, avranno un forte impatto sulle economie nazionali e globale. Ineguaglianza sanitaria e l’impatto sul diabete La realizzazione di buoni esiti del diabete richiede una lunga serie di comportamenti di auto-gestione da parte del singolo, quali il monitoraggio del glucosio nel sangue, la gestione di diversi farmaci, il cambiamento dello stile di vita e una maggiore interazione con i servizi sanitari74. Anche in paesi dove la copertura sanitaria è universale e dove la salute è un diritto, ci sono disparità nella distribuzione degli esiti sanitari e nel

rischio della malattia per persone con diabete di tipo 2. Queste disparità sono spesso relative ai determinanti sociali della salute, quali il reddito e i livelli di instruzione76. Una risposta politica La pietra miliare rappresentata dalla Resolution on Diabetes del 2006 da parte dell’ONU è stato l’inizio di un percorso verso il pieno riconoscimento del diabete e del suo impatto sulle persone e sulla società in ogni paese. La risoluzione ha fatto fiorire la collaborazione tra quella parte della comunità medica che si occupa di diabete, con il risultato che si è creato un fronte unitario d’azione a livello globale e nazionale. A novembre 2011 le Nazioni Unite hanno trasformato in una priorità globale la questione delle malattie non trasmissibili (NCD – NonCommunicable Diseases)77. Dopo un incontro ad alto livello convocato per discutere la materia, 192 nazioni dell’Assemblea Generale dell’ONU hanno concordato l’adozione della dichiarazione dell’ONU sulle NCD77. Quattro anni dopo, a settembre 2015, i leader mondiali hanno adottato gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG – Sustainable Development Goals), che riconoscevano il peso crescente delle NCD e incoraggiavano la costituzione di partnership pubblicoprivato per affrontare le sfide globali78. In anni recenti, l’Organizzazione

206% Aumento nella prevalenza del diabete globale negli ultimi 20 anni

700 milioni di persone con diabete previste per il 20455

BUONA SALUTE E BENESSERE

SDG Obiettivo 3, Target 3.4: Entro il 2030 riduzione di un terzo della mortalità prematura causata da malattie non trasmissibili mediante prevenzione e trattamento e promozione di salute e benessere mentale.

Mondiale della Sanità e l’ONU hanno stabilito obiettivi globali per promuovere interventi di miglioramento delle cure e di rafforzamento dei sistemi sanitari. Questi interventi si propongono di ridurre le morti premature causate da NCD, fra cui il diabete, del 30% entro il 2030, elaborando piani nazionali sulla malattia diabetica e realizzando la copertura sanitaria universale entro il 2030, in un importante processo per garantire cure accessibili di alta qualità e per alleviare la catastrofe economica per i milioni di persone che dovranno convivere con il diabete5,79.

760 miliardi di dollari di spesa sanitaria per il diabete e le sue complicanze nel 20195

sfida sociale 650 milioni convivono con l’obesità, il maggiore fattore di rischio modificabile per il diabete di tipo 280

79%

Il degli adulti con diabete vive in paesi a reddito basso e medio dove l’accesso alle cure può costituire una sfida5

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Sfide attuali

Uno stigma diffuso Lo stigma è una sfida costante per le persone con diabete. Per esempio, gli adolescenti con diabete di tipo 2 dichiarano di tener nascosta la loro diagnosi ai loro coetanei per timore di una reazione81, mentre gli adulti con diabete dichiarano che rendere pubblica la loro diagnosi a superiori e colleghi potrebbe avere effetti sul lavoro o, addirittura, sulle loro opportunità accademiche o sulla possibilità di sposarsi83. Lo stigma sociale e la discriminazione sono barriere alte all’auto-gestione, al miglioramento delle cure e al sostegno sociale per le persone con diabete. Inoltre, lo stigma da parte dei professionisti sanitari può condure all’inerzia terapeuticaG e ad esiti sanitari scadenti84. Le complicanze a breve e lungo termine sono un rischio costante Nonostante i tanti progressi registrati nella cura del diabete, l’ipoglicemia, l’aumento di peso e il rischio di complicanze a lungo termine continuano ad essere fonte di preoccupazioni giornaliere per le persone con diabete. Per esempio il timore per l’ipoglicemia è costante per le persone che usano insulina, poiché è una delle complicanze più comuni e acute della terapia insulinica85. Le malattie cardiovascolari – fra cui ictus, attacco di cuore e malattia delle arterie

coronarie - continuano ad essere la principale causa di morte delle persone con diabete86. Nessuna cura. L’insulina è ancora l’unica opzione per le persone con diabete di tipo 1 Oggi sono disponibili diversi farmaci per il trattamento del diabete di tipo 2, ma l’insulina rimane la pietra angolare di ogni trattamento per una persona con diabete di tipo 1. Per quanto abbia fatto progressi, la scienza non è ancora riuscita a scoprire una cura per le persone con diabete di tipo 1. Complessità Negli ultimi 100 anni le opzioni di trattamento disponibili sono più che decuplicate, ma tale incremento ha reso la gestione del diabete più complessa. La complessità è addirittura aumentata per l’aggiunta dei numerosi device e applicazioni, con alcuni che comunicano fra di loro e altre che non comunicano. La complessità ha un impatto sulle vite dei pazienti e delle famiglie di questi ultimi ogni giorno, dalla mattina alla sera. Scarsa adesione terapeutica La scarsa adesione terapeutica è ben documentata nel trattamento del diabete di tipo 2 e porta ad esiti sanitari scadenti. Le cause dei problemi con l’adesione sono molteplici e devono essere ben comprese e affrontate.

Stigma L’uso dell’insulina contribuisce a peggiorare lo stigma che incombe sulle persone con diabete, dato che queste ultime sono scambiate per soggetti che si iniettano droghe per via endovenosa81,82

2–4x Per le persone con diabete di tipo 2 il rischio di malattia cardiovascolare è 2-4 volte maggiore

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G

Anche se è diventata più facile – grazie ai vari tipi di insulina, all’uso dei vari device e a conoscenze più approfondite - la convivenza con il diabete di tipo 1 è diventata anche più complessa per la mole di dati che dobbiamo controllare, come le quantità e i tempi di iniezione dell’insulina, gli esercizi, i carboidrati e il nostro benessere in generale.

Charlotte Charlotte ha un diabete di tipo 1 e vive in Danimarca

Il 50% delle persone con diabete di tipo 2 presenta già una complicanza al momento della diagnosi89

Sfida individuale L’83% delle persone con diabete di tipo 1 subisce almeno un evento ipoglicemico ogni mese88

Complessità La gestione del diabete è complessa, poiché comporta molte decisioni, specialmente se degenera e se ci sono comorbidità90

L’inerzia terapeutica si definisce come il mancato avvio o la mancata intensificazione della terapia in maniera tempestiva in base alle linee guida cliniche basate sull’evidenza.


La leadership di Novo Nordisk oltre i farmaci È ormai chiaro che i farmaci da soli non sono sufficienti per affrontare le sfide del diabete. Sono necessari anche educazione, advocacy e cambiamenti istituzionali nei quartieri, nelle città e nei paesi. Novo Nordisk continua a promuovere il cambiamento a tutti questi livelli. È ormai chiaro che i farmaci da soli non sono sufficienti per affrontare le sfide del diabete. Sono necessari anche educazione, advocacy e cambiamenti istituzionali nei quartieri, nelle città e nei paesi. Novo Nordisk continua a promuovere il cambiamento a tutti questi livelli. Novo Nordisk ha l’obiettivo di un

business sostenibile, che sia responsabile a livello sociale, ambientale e finanziario. L’azienda promuove, da sempre, la prospettiva del paziente e le priorità del diabete a livello nazionale e internazionale. Abbiamo anche una lunga tradizione di integrazione di un pensiero paziente-centrico in tutti gli

World Diabetes Foundation Fondata da Novo Nordisk con lo scopo di ampliare l’accesso alla cura del diabete nei paesi meno sviluppati.

Team Novo Nordisk Squadra ciclistica professionistica interamente composta da atleti con diabete con la mission di ispirare, educare e incoraggiare tutti coloro che hanno il diabete.

Cities Changing Diabetes Lavoriamo con più di 100 partner in città di tutto il mondo per migliorare la ricerca e informare le politiche per promuovere la prevenzione del diabete e dell’obesità.

Commitment per l’accesso all’insulina Un impegno a fornire insulina umana a basso costo ai governi in paesi a reddito basso e medio e per selezionare le organizzazioni umanitarie.

aspetti della nostra attività. Questo modo di pensare è ancorato nella Novo Nordisk Way, un insieme di principi che informano la gestione delle nostre attività. Alcune delle iniziative della società per affrontare le difficoltà delle persone con diabete sono illustrate nel seguito.

Partnership umanitarie Lavoriamo in partnership per migliorare l’accesso alla cura del diabete durante le crisi umanitarie.

Changing Diabetes® in Children Un programma per fornire accesso alle cure, che comprende anche l’insulina gratuita, per bambini con diabete di tipo 1 in selezionati paesi a reddito basso e medio.

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Cosa ci riserva il futuro?

Cosa ci riserva il futuro? Una visione per un futuro migliore Dobbiamo lavorare insieme per un futuro in cui le persone con diabete possano vivere una vita normale, libera da complicanze del diabete

È fondamentale garantire la presenza di politiche adeguate e di sistemi sanitari efficaci per prevenire il diabete e le sue complicanze. Ciò richiede continui investimenti per sviluppare una maggiore comprensione del diabete e dei fattori che danno vita alle relative complicanze. Per le persone con diabete, dobbiamo fare costantemente attenzione ad alzare gli standard dell’innovazione in relazione a farmaci, device e cure in genere e dobbiamo impegnarci per rendere queste innovazioni accessibili ai pazienti di tutto il mondo.

Innovazione farmacologica Cosa ci riserva il futuro? Persone con diabete che vivono una vita piena, senza impedimenti dovuti a iniezioni giornaliere e al timore di complicanze a breve e a lungo termine…

Vorrei che tutte le persone con diabete avessero pari accesso alla tecnologia di monitoraggio del glucosio nel sangue, ai farmaci e alle altre risorse di cui hanno bisogno per vivere vite sane e soddisfacenti; che tutte le persone con diabete, comprese quelle a rischio, vivessero in ambienti in cui sia possibile essere attivi fisicamente, mangiare cibi sani e gestire lo stress. Charlotte Hayes MMSC, MS, RDN, CDCES, ACSM CE Responsabile Diabetes, Wellness and Education, Team Novo Nordisk

Investimenti nelle ricerche sul diabete I trattamenti attuali del diabete, compresa la terapia insulinica, non garantiscono buoni esiti e non arrestano l’avanzamento della patologia. Sono necessarie più ricerche per identificare soluzioni che possano garantire un controllo ottimale del glucosio nel sangue senza il rischio di complicanze a breve e a lungo termine. È necessario compiere maggiori sforzi ed effettuare più investimenti per lo sviluppo di una cura del diabete di tipo 1. Riduzione del peso giornaliero del trattamento Le persone con diabete insulino-dipendente hanno ancora bisogno di iniettarsi insulina ogni giorno. Queste persone vorrebbero insuline con minore variabilità e un’azione a più lunga durata.

Innovazione dei device Cosa ci riserva il futuro? Nuovi strumenti digitali e tecnologie di cura che si propongono di ridurre gli errori e di semplificare la gestione del diabete… Uso della tecnologia Poiché la gestione del diabete richiede un monitoraggio costante e, spesso, l’uso di diversi device, la tecnologia può aiutare a connettere e coordinare la somministrazione dell’insulina e aiutare le persone con diabete a farsi sempre più parte diligente nelle attività di cura. I device connessi possono aiutare le persone con diabete a prendere decisioni consapevoli sulla dose di insulina, sull’ingestionedi cibo e sull’esercizio fisico. Inoltre, la tecnologia può contribuire ad eliminare errori e ad alleviare il peso della gestione giornaliera del diabete, quindi migliorando l’adesione terapeutica.

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Mi piacerebbe vedere nel futuro dell’innovazione sanitaria l’integrazione di tutti i device e di tutti i farmaci. Anche se abbiamo fatto progressi notevoli in quel settore, i device ancora non parlano fra di loro. Per me quello è il futuro. Garret Garret ha un diabete di tipo 1 e vive negli USA


Cosa ci riserva il futuro?

Comprensione del diabete Cosa ci riserva il futuro? Una comprensione delle cause di tutti i tipi di diabete e conoscenza delle modalità di prevenzione e cura del gruppo di patologie… Potenziamento della prevenzione La prevenzione è ancora l’unica vera cura per il diabete di tipo 2. C’è ancora molto da fare a tutti i livelli della società per diffondere la prevenzione promuovendo la salute, l’equità sanitaria e affrontando i fattori di rischio relativi al diabete di tipo 2 ed a complicanze del diabete quali l’obesità.

Anche se le insuline ci hanno permesso di compiere progressi, ci servono insuline migliori, insuline che abbiano una risposta migliore quando i livelli di glucosio salgono e scendono. Abbiamo bisogno di comprendere meglio i diversi sottotipi di diabete, di utilizzare farmaci in maniera precisa, e di aiutare le persone a livello individuale, secondo gli specifici sottotipi di diabete. Dr. Andreas Liebl Direttore sanitario Dipartimento di Medicina Interna Centro per il diabete e il metabolismo Fachklinik in Bad Heilbrunn Germany

Sradicare lo stigma Lo stigma continua ad essere una barriera per le persone con diabete, specialmente con diabete di tipo 2. Dobbiamo adoperarci per dissipare le false credenze e mettere in evidenza le cause complesse dei diabeti di tipo 1 e 2. Il diabete non può essere causa di vergogna o un limite alle opportunità di una persona che ci convive. Comprendere il rapporto fra diabete ed altre malattie Dobbiamo capire come i determinanti sociali e culturali della salute impattano i rischi e gli esiti del diabete. Secondo alcuni studi sul Covid-19 sembra che le persone che convivono con il diabete e con l’obesità presentino esiti poco incoraggianti, fra i quali c’è anche la mortalità. Pertanto, c’è un’opportunità per la co-prevenzione delle malattie infettive e di quelle non comunicabili affrontando alla base il problema dell’equità sanitaria.

Approccio alla cura Cosa ci riserva il futuro? Persone con diabete che vivono una vita normale, con accesso alle cure, alle competenze e alle informazioni di cui hanno bisogno…

Una delle priorità della mia comunità è quella di creare un team multidisciplinare intorno al diabete. Dobbiamo riunire diabetologi, psicologi, specialisti del diabete e quelli che trattano complicanze del diabete intorno alla persona con diabete. Ogni professionista dovrebbe avere accesso alla cartella clinica, per conoscere il paziente e sviluppare un buon rapporto con lo stesso e con gli altri membri del team. Cristina Cristina ha un diabete di tipo 1 e vive in Romania

Garanzia di accesso a cure multidisciplinari Un approccio d’equipe alla cura del diabete, in cui il paziente è parte integrante del processo di realizzazione dell’obiettivo comune, può effettivamente aiutare le persone a gestire il diabete e a farsi parte diligente nella cura dello stesso. Le persone con diabete hanno bisogno di accedere a cure multidisciplinari, basate sul contributo di esperti di diabete, nutrizionisti e altri specialisti che le possano aiutare a gestire la loro patologia e a garantire che siano esaminate proattivamente e consigliate sulle complicanze del diabete. Dare priorità all’educazione del paziente Dato che il paziente è un elemento portante del team per la cura del diabete, l’educazione del paziente stesso deve diventare una priorità per tutte le persone con diabete. Andare oltre l’HbA1c verso obiettivi individualizzati È necessario andare oltre l’HbA1c per creare obiettivi individualizzati per i pazienti. Una tale realizzazione richiede una formazione degli healthcare professional che li orienti a sviluppare parametri e metriche più individualizzate, come il time-in range.

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Cosa ci riserva il futuro?

L’impegno a sconfiggere il diabete Novo Nordisk ha sempre ritenuto che l’innovazione fosse il suo contributo alla società. Però, la portata della sfida che pone il diabete ci impone di lavorare con gli altri per realizzare un cambiamento di cui si avverte una forte necessità In Novo Nordisk vogliamo essere parte della soluzione e la strategia di responsabilità sociale che abbiamo lanciato di recente per sconfiggere il diabete è nella giusta direzione (Riquadro 7). Tale strategia consolida molte delle nostre iniziative, esplicita nuove ambizioni per il futuro ed è strutturata intorno alle tre aree chiave della prevenzione , dell’accessibilità anche economica e dell’innovazione. Prevenzione Ci vuole molto più che un farmaco per sconfiggere una malattia cronica come il diabete. Ecco perché stiamo lavorando con partner a livello globale per affrontare la patologia alla radice e per sviluppare interventi che possano rappresentare una svolta sul diabete di tipo 2 e sull’obesità. Vogliamo identificare, sperimentare e

realizzare su larga scala modalità efficaci di prevenzione dell’obesità e del diabete nelle persone a rischio. Insieme all’ University College London (UCL) e lo Steno Diabetes Center Copenaghen, abbiamo lanciato una partnership globale che si chiama Cities Changing Diabetes. Oggi il programma è presente in più di 25 città in tutto il mondo e può contare su più di 100 partner che lavorano per migliorare la ricerca e per informare le politiche per la realizzazione di interventi che producano in impatto significativo quelli che operano in prima linea contro la patologia. Nel tentativo di bending the curve dell’obesità e del diabete per le generazioni future, collaboriamo con l’UNICEF sulla prevenzione del sovrappeso e dell’obesità nei bambini.

Il nostro punto di partenza è l’innovazione, il nostro principale contributo da quasi 100 anni, e continueremo ad innovare per migliorare le vite. Il nostro ricco portafoglio ci consente di essere leader nell’innovazione ma per sconfiggere il diabete questa innovazione deve procedere di pari passo con prevenzione e accessibilità anche economica. Camilla Sylvest Executive vice president of Commercial Strategy and Corporate Affairs, Novo Nordisk

Guidiamo il cambiamento per sconfiggere il diabete mediante… … l’accelerazione della prevenzione per dare una svolta.

Riquadro 7

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…l’accesso a cure alla portata dei pazienti vulnerabili in ogni paese.

... l’innovazione per migliorare le vite.


Cosa ci riserva il futuro? Accessibilità delle cure Milioni di persone fanno affidamento su di noi per farmaci salvavita. Eppure solo una parte di pazienti può ottenere questi farmaci regolarmente, perché non sono economici oppure perché non sono disponibili. Garantire l’accessibilità delle cure è una responsabilità che condividiamo con tutti coloro che sono coinvolti nella sanità, e noi faremo la nostra parte.

medio reddito. Il nostro prossimo obiettivo è quello di allargare il programma ad altri 100.000 bambini entro il 2030.

Grazie al nostro committment per l’Accesso all’Insulina, ci siamo assunti l’obbligo di continuare ad avere un’insulina a basso costo nel nostro portfoglio prodotti e a produrre e rendere l’insulina umana disponibile per gli anni a venire. Inoltre, abbiamo abbassato il prezzo massimo per paesi a basso e medio reddito e, al contempo, stiamo lavorando per ampliare i programmi di accessibilità negli USA e negli altri paesi del mondo. Il prezzo massimo a partire dal 1 agosto 2020 è stabilito a 3 dollari a fialetta.

Al momento stiamo compiendo ricerche, fra le altre cose, su insuline sensibili al glucosio e cardioprotettive. Stiamo inoltre considerando modi per affrontare le complicanze del diabete, innovando nella classe GLP-1, migliorando i sistemi di somministrazione orale e studiando terapie trasformazionali con cellule staminali. Peraltro, c’è anche una sola iniezione settimanale di insulina all’orizzonte, che si profila come il primo trattamento del genere (Riquadro 8).

Il nostro programma Changing Diabetes® in Children garantisce cure e insulina salvavita per bambini con diabete di tipo 1. Oggi il programma fornisce cure mediche, insulina e materiali a più di 260.000 bambini in 18 cliniche dislocate in 14 paesi a basso e

Innovare per migliorare le vite Il nostro impegno a trovare una cura per il diabete di tipo 1 è saldo ma, fino a quando non ci riusciamo, continueremo ad adoperarci per migliorare i trattamenti del diabete

L’innovazione però non finisce nel laboratorio. Abbiamo partnership per promuovere l’innovazione nella sanità digitale, nelle terapie digitali nelle soluzioni di supporto ai pazienti che nell’insieme si propongono di rendere più semplice per le persone con diabete la gestione della patologia.

Molti bambini che vi partecipano non sarebbero qui se non fosse per il programma Changing Diabetes® in Children. Inoltre, è molto gratificante vedere come incontrare i bambini e condividere la storia della mia vita ed essere un esempio vivente di quello che si può fare con il diabete di tipo 1, sia fonte di aspettativa e ottimismo per i bambini stessi, nonostante le difficili circostanze in cui vive gran parte di essi. Ulrik Nielsen

Global Access to Care Lead Changing Diabetes® in Children programme Ulrik ha un diabete di tipo 1 e vive in Danimarca

Innalzamento degli standard d ll dell’innovazione Livello di innovazione

Trattamento curativo

Insulina sensibile al glucosio

Una volta alla settimana

Una volta a settimana

L’ambizione di Novo Nordisk nell’ambito del diabete di tipo 1 e della ricerca sulle cellule staminali è abbastanza semplice: vogliamo poter offrire una cura per persone che convivono con il diabete di tipo 1.

Insulina Analoghi dell’insulina basale ad azione prolung gata

Analoghi dell’insulina ad azione rapida

Jacob Sten Petersen Tempo Riquadro 8

Corporate vice president, Head of Stem Cell R&D

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Referenze bibliografiche PON

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