Direttore del Dipartimento di Medicina di Precisione e Rigenerativa e Area Jonica (DIMPREJ)
Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Senior Vice
President della European Association for the Study of Diabetes (EASD)
PREFAZIONE ATLAS
Vito Leccese
Sindaco di Bari e della Città metropolitana
Andrea Lenzi
Presidente dell’Health City Institute
Federico Serra
Segretario Generale Health Cities Institute e CITIES +
DATI SOCIO DEMOGRAFICI
Vito Lepore, AReSS Puglia
• Dati socio demografici: il Comune e l’Area
Metropolitana di Bari a confronto con dati regionali e nazionali
• L’obesità in Puglia
• Il Diabete in Puglia
• Monitoraggio degli indicatori di qualità dell’assistenza diabetologica
• Fattori socio demografici e incidenza del diabete mellito in differenti quartieri del Comune di Bari
• Gestione e Prevenzione del Diabete nella
Regione Puglia: Un Approccio Integrato per la Salute Pubblica dal 2019 ad oggi
CONCLUSIONI
AReSS Puglia
INTRODUZIONE
Cities for Better Health
Francesco Giorgino
Direttore del Dipartimento di Medicina di Precisione e Rigenerativa e Area Jonica
dell’Università di Bari Aldo Moro e Senior Vice-President della European Association for the Study of Diabetes
Cities for Better Health , evoluzione del precedente Cities Changing Diabetes, è un programma globale nato per rispondere al drammatico incremento delle malattie metaboliche come l’obesità e il diabete negli ambienti urbani, ambienti che oggi ospitano due terzi delle persone affette da diabete di tipo 2.
Il programma si prefigge di modificare il trend ascendente delle malattie metaboliche urbane e si traduce in un obiettivo ambizioso per il quale, entro il 2045, non più di 1 persona su 10 nel mondo debba convivere con il diabete.
Il programma è stato lanciato nel 2014 da tre partner globali: University College of London, Steno Diabetes Center of Copenaghen e Novo Nordisk. Oggi quasi 50 città nel mondo sono parte attiva del programma, rappresentando oltre 100 milioni di cittadini, tra cui: Pechino, Beirut, Buenos Aires, Copenaghen, Houston, Johannesburg, Kori Yama, Leicester, Mérida, Madrid, Città del Messico, Shanghai, Tianjin, Vancouver. In Italia sono coinvolte le città metropolitane di Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Venezia, Napoli e Bari. In Italia i partner del progetto Cities for Better Health sono l’Health City Institute e l’ANCI.
L’Health City Institute si pone in relazione con i diversi livelli decisionali così come previsti dalla Costituzione, affinché le proposte possano essere condivise e recepite, impegnandosi a creare consenso e a monitorarne l’impatto attraverso un osservatorio permanente sulla salute nelle Città.
Per quanto riguarda Bari, il Comitato Esecutivo del progetto è coordinato dal sottoscritto, Direttore del Dipartimento di Medicina di Precisione e Rigenerativa e Area Jonica dell’Università di Bari Aldo Moro e Senior Vice-Pre-
sident della European Association for the Study of Diabetes, con la attiva collaborazione dell’AReSS Puglia e del prof. Vito Lepore in qualità di consulente.
In tutto il mondo, un lavoro considerevole è già in atto per affrontare il tema del diabete nelle città. Specialisti, accademici, istituzioni e comunità conoscono molto bene il problema. Cities for Better Health non si prefigge di sostituire quanto già messo in atto, ma desidera creare un movimento in grado di unire le forze per creare una campagna di sensibilizzazione che migliori l’assistenza e le condizioni di vita delle persone con diabete e obesità. Per questo motivo, il progetto Cities for Better Health si pone l’obiettivo di evidenziare il legame fra diabete/obesità nelle città, e di promuovere iniziative capaci di salvaguardare la salute dei cittadini prevenendo il problema. Il programma si divide in 3 fasi:
1. Definire il problema (mapping). È necessario comprendere maggiormente le dinamiche che determinano l’aumento della prevalenza del diabete nelle persone che vivono nelle città e l’interazione tra fattori sociali, economici e ambientali. Questo è il motivo per cui la prima fase del programma, sotto la guida dell’UCL e dello Steno Diabetes Centre di Copenaghen, prevede la realizzazione di una mappatura del problema.
2. Condividere le soluzioni (sharing). Il progetto prosegue con la seconda fase che prevede la diffusione delle “best practices” e l’identificazione delle possibili strategie di intervento che possano essere utilizzate dai decisori che condividono scenari e priorità.
3. Promuovere azioni (acting). L’obiettivo di questa ultima fase è quello di stabilire le priorità di intervento e di condividere con tutti gli stakeholder una strategia di azione che possa essere adottata con il supporto delle autorità e delle istituzioni.
Il progetto Cities for Better Health (Cities Changing Diabetes) dell’Area Metropolitana di Bari inizia a muovere i suoi passi a Bari già nel 2017 con diverse attività svolte e diversi meeting di seguito riportati:
• Conferenza stampa: “Città del Cammino e della salute Maggio 2017”
• Evento promozione della salute, gennaio 2018
• Conferenza stampa: ”Passaporto Città di Bari”, novembre 2019
• Protocollo d’Intesa
• Firma della UDD da parte del Sindaco e inserimento come Global partner, luglio 2020
• Insediamento dei Comitati Cities Changing Diabetes Bari, 26 febbraio 2021
• “Promuovere in Puglia le Politiche sulla Salute nella Città”, 5 maggio 2021
• Dossier-new-ccd-25-12021-1.pdf. Con tutti i riferimenti necessari, disponibile sul sito https://healthcityinstitute.com/wp-content/uploads/2021/01/Dossi er-new-ccd-25-12021-1.pdf
• 01, 02,03_NEWSLETTER CCD Bari
• Consiglio Regionale della Puglia XI LEGISLATURA III Commissione consiliare permanente. VERBALE n. 92 - Seduta del 16/05/2022
Prefazioni ATLAS
Vito
Leccese
Sindaco di Bari
Il Comune di Bari è lieto di rinnovare il suo impegno al fianco dell’Health City Institute, rilanciando con nuovi obiettivi e immutata convinzione il percorso avviato nel 2017 dal sindaco Antonio Decaro, che ha visto Bari diventare parte attiva del network Cities for Better Health insieme ad altre 50 città di tutto il mondo. Da allora, moltissime sono state le iniziative promosse per costruire un ambiente urbano più sano, più verde, attento alla tutela della salute pubblica e alla promozione di stili di vita sostenibili per tutti.
Con la precedente amministrazione, cui va il nostro ringraziamento, Bari ha realizzato il primo “Passaporto di Bari - Città per camminare e della Salute”, una guida tascabile che propone itinerari pedonali, scelti pensando a tutti coloro che vogliano coniugare l’attività fisica con il desiderio di scoprire le bellezze storiche e artistiche della nostra terra. Un progetto dal valore non solo simbolico, immaginato con lo stesso spirito con cui, ormai da diversi anni, programmiamo grandi eventi sportivi e attività diffuse che animano l'intera città e coinvolgono migliaia di persone, diffondendo la cultura del movimento e del benessere come efficace strumento di prevenzione.
Per costruire una città che garantisca una migliore qualità della vita, però, non basta affidarsi al clima favorevole, di cui godiamo, e al buon cibo, tanto apprezzato dai turisti, che valorizza la dieta mediterranea e i suoi ingredienti più genuini. Significa, anche e soprattutto, abbattere le diseguaglianze tra i cittadini, se è vero che tra i fattori che aumentano il rischio dell’insorgenza del diabete e dell’obesità spiccano le condizioni di svantaggio socio-economico e il basso tasso di scolarizzazione, spesso legati a una scarsa cura del sé. Vuol dire, ancora, ridurre le distanze tra i quartieri, promuovendo un modello di mobilità ecologica e sostenibile con l'obiettivo di combattere stress, sedentarietà e inquinamento.
Oggi, nel mio ruolo di autorità sanitaria locale, mi trovo ad affrontare complesse e ambiziose sfide alla guida di una città che cresce in modo effervescente, dinamico, esponenziale. Lo sviluppo urbano deve guardare alla riqualificazione e alla tutela degli spazi sani che rendono Bari una città vivibile a misura di tutti: dalle piste ciclabili, che per decine di chilometri attraversano i Municipi, ai nuovi parchi, con migliaia di alberi e attrezzature sportive fruibili liberamente, ai playground diffusi in ogni quartiere.
Per trovare soluzioni condivise, inclusive, per promuovere concretamente la salute pubblica e, quindi, contrastare il diabete urbano e l’obesità, serve consolidare e ampliare la rete di alleanze.
La firma che mi onoro di apporre oggi, perciò, è parte integrante di questa strategia.
Prof. Andrea Lenzi
Presidente Health Cities Institute
tute e CITIES +
A nome dell'Health City Institute, è per noi un onore presentare l’ATLAS di Bari nell'ambito del progetto Cities Changing Diabetes/Cities for Better Health. In un contesto in cui la comprensione dei determinanti della salute nelle città si configura come una priorità imprescindibile, questo lavoro rappresenta il fondamento di un approccio innovativo e basato sull’evidenza, capace di tradurre dati rigorosi in strumenti operativi per la pianificazione e l’azione a favore della salute urbana.
Urban Health e Urban Diabetes: Priorità e Prospettive
Nell’epoca attuale, studiare le dinamiche che legano l'urbanizzazione alla salute è una necessità impellente. Le città, fulcro della vita contemporanea, plasmano quotidianamente comportamenti, ambienti e relazioni sociali, incidendo direttamente sulla qualità della vita degli abitanti. L’approccio dell’Urban Health si propone di:
• Analizzare le interazioni multidimensionali: Esaminare come fattori urbanistici, sociali e ambientali si intreccino e influenzino il benessere, individuando rischi e opportunità specifiche del contesto urbano.
• Favorire interventi mirati: Utilizzare dati aggiornati per sviluppare politiche preventive e strategie di intervento, con particolare attenzione alla lotta contro l’obesità e altre malattie croniche.
• Contrastare le disuguaglianze: Promuovere soluzioni che riducano le disparità sociali e sanitarie, assicurando che lo sviluppo urbano sia accompa-
Dott.
Federico Serra
Segretario Generale Health Cities Institute e CITIES +
gnato da politiche inclusive e orientate al benessere di tutti.
Il concetto di Urban Diabetes evidenzia come l'insorgenza e la gestione del diabete siano strettamente correlate alle dinamiche della vita urbana. Le caratteristiche tipiche delle aree cittadine – tra cui la sedentarietà, il ritmo frenetico, lo stress e l’accesso spesso limitato a una dieta equilibrata – favoriscono lo sviluppo di forme di diabete legate allo stile di vita. L’analisi approfondita dei dati relativi a questi fattori è essenziale per progettare interventi che trasformino l’ambiente urbano in un alleato nella prevenzione e nella gestione di questa patologia.
Il Contesto Globale delle Malattie Croniche e l'Importanza della Prevenzione
L'aspettativa di vita continua ad aumentare in molte parti del mondo, ma la qualità della vita, la salute e il benessere delle persone non sempre tengono il passo con questi cambiamenti. Il peso delle malattie croniche, come il diabete di tipo 2, l'obesità, il cancro e le malattie cardiovascolari, sta aumentando a livello globale, il che significa che le persone vivono più a lungo ma spesso devono affrontare anni caratterizzati da cattiva salute e disabilità. Questo fenomeno si traduce in costi significativi per i sistemi sanitari e per la società, costi che si rivelano insostenibili.
Le azioni preventive sono quindi essenziali e devono affrontare le cause profonde della cattiva salute, comprese le condizioni in cui le persone nascono, crescono, lavorano, vivono e invecchiano. Oggi sappiamo che la promozione della salute e la prevenzione primaria
rappresentano pilastri fondamentali per risolvere queste sfide, ed è necessario impegnarsi concretamente a collaborare con le diverse parti interessate e settori per ottenere un cambiamento reale.
Con oltre la metà della popolazione mondiale che vive in aree urbane, le città offrono una piattaforma unica per guidare un cambiamento positivo e affrontare i determinanti della salute a lungo termine. Il programma Cities Changing Diabetes, avviato in cinque città nel 2014, è rapidamente cresciuto in un movimento globale con oltre 300 partner attivi in 47 città. Con più di 100 azioni intraprese per migliorare i risultati sanitari delle comunità urbane, il programma ha dimostrato che un cambiamento significativo può essere raggiunto attraverso la collaborazione multisettoriale.
Questa rete unica affronta sinergicamente lo stretto legame tra urbanizzazione e malattie croniche non trasmissibili. In Italia, si è voluto giocare un ruolo chiave coinvolgendo, con vari livelli di impegno, ben 21 città –di cui 8 partner del progetto globale – e una regione, con l’idea di attivare un network nazionale in grado di studiare una parte significativa della popolazione con diabete che vive nelle città italiane.
Una forte alleanza è stata costruita con il Parlamento, il Ministero della Salute, l’ANCI, le Regioni, le Province, il Comitato per la Biosicurezza, le Biotecnologie, le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Istituto Superiore di Sanità, il CONI, Sport e Salute, Cities+, la Fondazione SportCity, l’Osservatorio Permanente sullo Sport e ben 21 Università italiane. Questo rappresenta un primato all’interno del progetto globale del quale siamo orgogliosi.
Sulla base dell’esperienza e delle lezioni apprese negli ultimi 10 anni, il programma è entrato in una nuova fase: Cities for Better Health. In questi anni si è acquisita una solida comprensione dei fattori alla base dell’aumento delle malattie croniche nelle città, grazie a un decennio di ricerca, sperimentazione e ampliamento degli interventi che promuovono una migliore salute urbana. Tuttavia, resta fondamentale coinvolgere città e sindaci per sfidare lo status quo e lavorare verso un obiettivo comune di miglioramento della salute e di lotta alle disuguaglianze.
Questa nuova fase si baserà sulle conoscenze e le prove esistenti per guidare interventi di impatto, concentrandosi sull'accesso a cibo sano e sull'abilitazione dell'attività fisica, con particolare attenzione alla lotta ai crescenti tassi di obesità infantile negli ambienti urbani. Verrà esplorato anche il ruolo dei modelli di finanziamento sostenibili per la prevenzione primaria. Agendo insieme ai partner e alle comunità, è possibile apportare miglioramenti tangibili alla salute e al benessere delle comunità urbane, specialmente per quelle che affrontano svantaggi culturali, urbanistici e socioeconomici.
L’impegno deve partire da una collaborazione multisettoriale come fondamento per un cambiamento sostenibile, creando sinergie che sono state alla base di Cities Changing Diabetes e lo saranno per Cities for Better Health. I sindaci e le città, intesi come comunità, hanno un enorme potenziale per creare ambienti vivibili e sani per i propri cittadini. Pur essendo motori di innovazione economica, sociale e tecnologica, gli ecosistemi urbani non sempre favoriscono la buona salute, e la vita di città può generare disuguaglianze, rendendo alcune persone più vulnerabili e a maggior rischio di sviluppare patologie croniche.
La pandemia di COVID-19 ha evidenziato in maniera chiara l'importanza di affrontare le malattie croniche non trasmissibili, in particolare l'obesità e il diabete di tipo 2, poiché queste rappresentano zone di vulnerabilità sociale e clinica. La crisi pandemica ha dimostrato che le persone con NCD hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di COVID-19 e che esistono nette diseguaglianze in termini di salute tra le diverse fasce di popolazione e livelli socioeconomici. Le periferie e le zone suburbane, ad esempio, hanno mostrato maggiori difficoltà in termini di accesso a informazioni, cure e prevenzione.
Nessuno può affrontare questa sfida da solo. Crediamo fermamente che le partnership, la raccolta e la condivisione dei dati e le azioni concrete, realizzate all'interno della nostra rete e delineate in questo report, possano servire da ispirazione per chiunque desideri unirsi a noi nel creare il cambiamento necessario per città più sane e per comunità che investono sulla salute come bene primario. Come promotori di Cities Changing Diabetes e di Cities for Better Health, auspichiamo un crescente impegno da parte di amministratori locali, clinici, accademici, sociologi, economisti ed esperti per costruire insieme un futuro migliore per le nostre città.
Il Progetto Cities for Better Health
Il progetto Cities Changing Diabetes, noto anche come Cities for Better Health, è un'iniziativa internazionale volta a trasformare le città in ambienti che favoriscano stili di vita più sani e la prevenzione delle malattie croniche. L’obiettivo è mettere in collegamento dati scientifici, competenze accademiche e interventi di policy per creare modelli replicabili e sostenibili di promozione della salute urbana. Attraverso il monitoraggio dei determinanti della salute, il progetto supporta la definizione di strategie preventive e di intervento mirate, in grado di contrastare il fenomeno dell'obesità e altre patologie correlate.
Quadro dell'Area Metropolitana di Bari
L'area metropolitana di Bari si distingue per la sua dinamicità e complessità: non si limita alla sola città, ma comprende numerosi comuni limitrofi che insieme formano un territorio eterogeneo, dove fattori socio-economici, ambientali e culturali interagiscono in maniera articolata.
Questa realtà urbana, in continua evoluzione, presenta specifiche sfide in termini di organizzazione dei servizi e di promozione della salute, rendendo indispensabile l’analisi dettagliata dei dati. Tali informazioni consentono di individuare le criticità e di pianificare interventi mirati, in particolare per la prevenzione e la cura dell'obesità, una condizione che incide significativamente sul benessere dei cittadini.
Buone Pratiche di Promozione della Salute a Bari
A Bari sono state implementate numerose iniziative innovative volte a promuovere uno stile di vita sano e a prevenire le malattie croniche. Tra gli esempi di buone pratiche si evidenziano:
• Mobilità Attiva e Pianificazione Urbana Sostenibile: La creazione e il potenziamento di piste ciclabili e percorsi pedonali sicuri hanno incentivato l'esercizio fisico quotidiano, riducendo l'uso dell'auto e contribuendo a migliorare la qualità dell'aria.
• Campagne di Educazione Alimentare: Progetti rivolti a scuole e comunità, volti a promuovere abitudini alimentari equilibrate e la consapevolezza sui rischi di diete poco salutari, hanno coinvolto operatori sanitari, educatori e associazioni locali.
• Eventi e Workshop per il Benessere Psicofisico: Iniziative che combinano attività fisica, incontri educativi e seminari sulla prevenzione del diabete e dell'obesità favoriscono la partecipazione attiva dei cittadini e la collaborazione tra istituzioni e realtà locali.
• Innovazione Tecnologica per la Salute Ambientale: Progetti di monitoraggio della qualità dell'ambiente e della salute, che impiegano tecnologie avanzate per raccogliere dati e supportare la gestione delle emergenze sanitarie, contribuiscono a creare una città resiliente e orientata al benessere.
• Recupero del Lungomare e Passaporto Bari Città del Cammino: Il recupero del lungomare di Bari ha valorizzato un'area strategica della città, promuovendo l'esercizio fisico e il benessere attraverso percorsi dedicati. In collaborazione con l'Health City Institute è stato ideato il "Passaporto Bari Città del Cammino", un'iniziativa che incentiva i cittadini a esplorare il territorio a piedi, rafforzando il senso di comunità e valorizzando il patrimonio culturale e ambientale della città.
Città Globali Coinvolte nel Progetto
Il network Cities for Better Health, attivo dal 2014, raggruppa quasi 50 città di tutto il mondo che si impegnano a promuovere ambienti urbani più sani. Tra queste, si annoverano metropoli come Houston, Mexico City, Me-
rida, Mississauga e Philadelphia; importanti centri asiatici quali Asahi, Beirut, Beijing, Chongqing, Hangzhou, Jakarta, Koriyama, Seoul, Shanghai, Tianjin e Xiamen; città latinoamericane come Barranquilla, Buenos Aires, Bogotá e Campinas; e, infine, numerose realtà europee tra cui Aarhus, Bari, Berlin, Belgrade, Bologna, Copenhagen, Genoa, l'Aia, Istanbul, Kyiv, Krakow, Leicester, Lisbona, Mainz, Malmö, Manchester, Milan, Madrid, Napoli, Norimberga, Roma, Strasburgo, Torino, Turku, Venezia e Varsavia. Questa vasta rete internazionale, di cui Bari è orgogliosamente parte, favorisce lo scambio di conoscenze e buone pratiche, contribuendo a definire strategie condivise per affrontare le sfide della salute urbana a livello globale.
Health Cities Institute, Science for Cities e il Network Cities+
L’Health Cities Institute rappresenta un punto di riferimento nazionale ed internazionale per la promozione della salute urbana. Con un approccio multidisciplinare, l’istituto collabora con istituzioni, università, enti di ricerca e organizzazioni civili per tradurre in pratica le evidenze scientifiche e sviluppare strategie innovative per il miglioramento della salute nelle città.
Science for Cities è un’iniziativa che integra circa 100 Società scientifiche, impegnate nella ricerca scientifica sulle politiche urbane e la pianificazione territoriale riguardanti la salute, trasformando dati e analisi in azioni concrete. Questo network permette di rispondere efficacemente alle sfide attuali in materia di salute urbana, promuovendo interventi mirati e sostenibili e studiare nel contempo i determinanti di salute correlati all’urbanizzazione.
Il network Cities+ riunisce 250 città, esperti, ricercatori e istituzioni impegnati a diffondere conoscenze e buone pratiche nel campo della salute nelle città, favorendo lo scambio internazionale e contribuendo alla creazione di un ecosistema virtuoso per l’innovazione nelle politiche sanitarie.
Conclusioni
Il successo di questa iniziativa è il frutto di una sinergia proficua e pluriennale, che vede protagonisti l'Università di Bari – nella figura eminente del Prof. Francesco Giorgino, l'AReSS Puglia, con l’impegno costante del Direttore Giovanni Migliore e il Direttore Medico dell’ Area Innovazione di sistema e qualità Ettore Attolini e di tutto lo staff dell’Agenzia, le autorità sanitarie regionali e locali, le Società Scientifiche e le Associazioni di pazienti, Federfarma, l’ordine provinciale dei farmacisti con il Presidente Luigi D’Ambrosio Lettieri, sempre attento e vicino ai problemi della salute delle comunità locali, , nonché la Regione Puglia con l’impegno costante del Presidente Michele Emiliano.
La costante vicinanza al progetto del Comune di Bari, iniziata con il sostegno nel 2017 del Sindaco Antonio De Caro, e proseguita con l’impegno dell’attuale Sindaco Vito Leccese e dell’Assessore Pietro Petruzzelli, testimonia la determinazione della nostra comunità a perseguire obiettivi di salute e benessere condivisi.
Desideriamo esprimere un sentito ringraziamento al Prof. Francesco Giorgino, accademico, ricercatore e clinico di fama internazionale, al Dott. Vito Lepore e al Dott. Antonio Nicolucci per il loro fondamentale contributo nella stesura dell’ATLAS, vero e proprio prodromo per la realizzazione di un Action Plan triennale su Bari. L’Health Cities Institute, insieme a CITIES+ e Science for Cities, è fiero di essere al fianco dei ricercatori di Bari per assicurare che i risultati di questa indagine vengano portati a livello internazionale, come prova tangibile di un lavoro di alta qualità realizzato grazie alla collaborazione tra scienza e istituzioni.
Permetteteci di ricordare e sottolineare quando nel 2017 in occasione del G7 a Presidenza Italiana, l’allora Sindaco di Bari, nel ruolo di Presidente dell’ANCI, firmò la ROMA URBAN HEALTH DECLARATION che è stata una pietra miliare a livello mondiale sull’Urban Health. Di questo gli siamo profondamente grati.
Con questa prefazione, riaffermiamo il nostro impegno nel promuovere l’eccellenza della ricerca e della governance sanitaria, certi che il connubio tra dati, evidenze scientifiche e sinergie istituzionali rappresenti la chiave per un futuro più sano e inclusivo per tutti i cittadini.
Dati socio demografici
Il Comune e l’Area Metropolitana di Bari a confronto con dati regionali e nazionali
La Città Metropolitana di Bari si estende su una superficie di 3.862 km2 e comprende 41 comuni.
La popolazione residente al 1° gennaio 2023 è di 1.225.048 abitanti, mentre il capoluogo conta 316.736 abitanti.
La piramide della popolazione residente è riportata in Figura 1.
Figura 1. Piramide della popolazione residente nella Città Metropolitana di Bari - 2023
A partire dal 2014 si documenta una lieve riduzione dei residenti (-0,89%) (Figura 2).
Figura 2. Andamento temporale della popolazione residente nella Città Metropolitana di Bari
A partire dal 2014 si documenta una lieve riduzione dei residenti (-0,89%) (Figura 2).
Figura 2. Andamento temporale della popolazione residente nella Città Metropolitana di Bari
A fianco della lieve decrescita della popolazione residente, si associa ad una progressiva, marcata riduzione del numero delle nascite e a un lieve trend in aumento del numero di decessi, soprattutto fra il 2019 e il 2021 (Figura 3).
Figura 3. Movimento naturale della popolazione residente nella Città Metropolitana di Bari
Nella Città Metropolitana di Bari vivono 507.914 famiglie, con un numero medio di componenti per famiglia di 2,4.
Per quello che concerne la qualità ambientale, la disponibilità di verde urbano è di 9,4 mq per abitante, quasi un quarto del valore medio nazionale che è di 32,5 mq https://www.besdelleprovince.it/fileadmin/grpmnt/BES/Ann o_2023/Pubblicazioni/BES_2023_FASCICOLO_BARI.pdf https://www.besdelleprovince.it/pubblicazioni/edizione2023/bari e anni precedenti
I cambiamenti demografici registrati negli anni nella Città Metropolitana di Bari sono marcati, con una crescita progressiva del numero di soggetti ultrasessantacinquenni, passati da 186.716 nel 2002 a 284.516 nel 2023 (+52,4%) (Figura 4).
Figura 4. Andamento temporale della popolazione residente di età 65 anni nella Città Metropolitana di Bari
Percentualmente, la popolazione di 65 anni o più rappresenta un quinto dei residenti nell’area Metropolitana (23,2%) (Figura 5). Nello stesso periodo, l’età media dei residenti è passata da 38,5 a 47,3 anni.
Figura 5 Andamento temporale della percentuale di residenti di età <14 anni, fra 15 e 64 anni e 65 anni nella Città Metropolitana di Bari
L’indice di vecchiaia (rapporto fra soggetti di età 65 anni e soggetti di età 14 anni) ha subito un drastico incremento fra il 2002 e il 2023, passando da 91,9 a 186,2 (Figura 6).
Figura 6. Andamento temporale dell’indice di vecchiaia nella Città Metropolitana di Bari
L’indice di dipendenza, rappresentato dal carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni), è cresciuto negli anni, passando da 47,1 nel 2002 a 55,5 nel 2023. Teoricamente, nella città metropolitana di Bari nel 2023 vi erano 55,5 individui a carico, ogni 100 che lavorano (Figura 7).
Figura 7. Andamento temporale dell’indice di dipendenza nella Città Metropolitana di Bari
L’Indice di ricambio della popolazione attiva, che rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (60-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-19 anni), mostra un progressivo incremento negli anni. La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l’indicatore è minore di 100. Nella città metropolitana di Bari, l’indice di ricambio si è attestato su valori inferiori a 100 fino al 2009, mentre successivamente è cresciuto fino ad un valore di 140,7 nel 2023. Pertanto, i valori degli ultimi anni indicano che la popolazione in età lavorativa sta diventando progressivamente più anziana (Figura 8).
Figura 8. Andamento temporale dell’indice di ricambio della popolazione attiva nella Città Metropolitana di Bar
Nel corso degli anni è aumentata progressivamente la popolazione con cittadinanza straniera, che ha raggiunto le 43.865 unità nel 2023, pari al 3,6% della popolazione totale residente (Figura 9).
Figura 9. Andamento temporale della popolazione con cittadinanza straniera nella Città Metropolitana di Bari
Dal punto di vista occupazionale, il tasso di disoccupazione è cresciuto progressivamente dal 2007 al 2016, mentre si è ridotto negli anni successivi attestandosi sull’ 8,3% nel 2023 (Figura 10).
Figura 10. Andamento temporale del tasso di disoccupazione nella Città Metropolitana di Bari rispetto al dato medio italiano.
Pur restando più elevato rispetto alla media nazionale, il divario legato al genere si è notevolmente ridotto negli ultimi anni. Il tasso di disoccupazione nel 2023 risulta più elevato fra le donne (11,4%) che fra gli uomini (7,3%) (Figura 11).
Figura 11. Andamento temporale del tasso di disoccupazione nella Città Metropolitana di Bari in relazione al sesso.
L’obesità in Puglia
I dati dell’obesità nella Puglia (ISTAT
2023)
PERCENTUALE POPOLAZIONE RESIDENTE AL 1° GENNAIO 2024 PER CLASSE DI ETÀ (ISTAT)
PERSONE DI 3 ANNI E PIÙ CHE CONSUMANO ALMENO 4 O PIÙ PORZIONI DI FRUTTA O VERDURA AL GIORNO. ISTAT ANNO 2023
(per 100 persone di 3 anni e più, dati in migliaia)
PERSONE DI 18 ANNI E PIÙ PER INDICE DI MASSA CORPOREA - ISTAT 2023 (per 100 persone di 18 anni e più)
Almeno 4 o più porzioni di frutta-verdura
PERSONE DI 18 ANNI E PIÙ CON SOVRAPPESO
OBESITÀ, ISTAT 2012-2023
Sovrappeso
SottopesoNormopeso Sovrappeso
Fonte: Indagine "Aspetti della vita quotidiana" - Anni 2021-2022
PERSONE DI 3-17 ANNI PER INDICE DI MASSA CORPOREA, ISTAT ANNO 2023
(per 100 persone di 3-17 anni)
Sottopeso o normopeso Eccesso di peso (sovrappeso o obesi)
Fonte : Indagine "Aspetti della vita quotidiana" - Anno 2023
ABITUDINI QUOTIDIANE, PERSONE DI 3 ANNI
E PIÙ CHE PRATICANO SPORT, QUALCHE
ATTIVITÀ FISICA E PERSONE NON PRATICANTI – ISTAT 2012- 2023 BAMBINI 8-9 ANNI SOVRAPPESO E
Praticano sport in modo continuativo
PugliaItalia
Praticano solo qualche attività fisica
PugliaItalia
Praticano sport in modo saltuario
PugliaItalia
Non
praticano nè sport nè attività fisica
PugliaItalia
Sovrappeso e obesità nei bambini
Nel 2019 la prevalenza dell’eccesso ponderale nei bambini della regione Puglia è aumentata rispetto al 2016. Rispetto alla media nazionale la Puglia registra un incremento preoccupante della prevalenza di bambini obesi e con obesità grave.
Sovrappeso 20,4%
Obesità 6,9%
Obesità grave 2,4%
Sovrappeso 21,6%
Obesità 10,3%
Obesità grave 4,8%
Confronti con gli anni precedenti (2008/9-2019)
In linea con le precedenti rilevazioni nella nostra Regione si assiste ad una continua leggera flessione della prevalenza di bambini in sovrappeso.
La prevalenza dell’obesità è aumentata in modo preoccupante rispetto al 2016.
SovrappesoObestà
Cattive abitudini alimentari
Purtroppo la presenza di bambini che fanno una colazione non adeguata è in costante crescita,mentre la prevalenza di bambini che fanno una merenda abbondante è aumentata rispetto al 2016. Il consumo di frutta e verdura rimane in linea con i dati degli anni scorsi. In costante diminuzione il consumo di bevande gassate o/e zuccherate.
Attività fisica e sedentarietà
L’attività fisica, insieme un’alimentazione qualitativamente equilibrata, è un fattore importante per migliorare la salute dell’individuo riducendo il rischio, a lungo termine,di patologie cronico-degenerative. In Puglia aumentano i bambini che svolgono attività sedentarie in misura maggiore rispetto alla media nazionale
Nessuna attività fisica il giorno precedente le rilevazioni
TV in camera A scuola a piedi o in bicicletta
Più di 2 ore al giorno di TV o/o videogiochi/tablet/cellulare
PROGETTO PASSI: DATI VS ITALIA (2021-2022)
REFERENZE FONTI
ISTAT Indagine "Aspetti della vita quotidiana" https://emea01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2F www.istat.it%2Finformazioni-sulla-rilevazione%2Faspetti-della-vita-quotidiana informazioni-sulla-rilevazione-anno 2013%2F&data=05%7C02%7C%7C192de51b7ab84394a4ff08dd99e43e57%7C84df9e7fe9f 640afb435aaaaaaaaaaaa%7C1%7C0%7C638835927929558907%7CUnknown%7CTWFpbG Zsb3d8eyJFbXB0eU1hcGkiOnRydWUsIlYiOiIwLjAuMDAwMCIsIlAiOiJXaW4zMiIsIkFOIjoiT WFpbCIsIldUIjoyfQ%3D%3D%7C0%7C%7C%7C&sdata=TPC901nAYrMFcRtcaZyAi03rb11u xpN%2F4fw53wYW8ZI%3D&reserved=0
ISTAT Popolazione residente (totale e straniera) e indicatori demografici https://emea01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fde mo.istat.it%2F%3Fl%3Dit&data=05%7C02%7C%7C192de51b7ab84394a4ff08dd99e43e57 %7C84df9e7fe9f640afb435aaaaaaaaaaaa%7C1%7C0%7C638835927929584865%7CUnkn own%7CTWFpbGZsb3d8eyJFbXB0eU1hcGkiOnRydWUsIlYiOiIwLjAuMDAwMCIsIlAiOiJXa W4zMiIsIkFOIjoiTWFpbCIsIldUIjoyfQ%3D%3D%7C0%7C%7C%7C&sdata=zjgDU5nZjcrPP 4BlRnuOVTl10a9wI69VX43II0cHc8c%3D&reserved=0
Il diabete in Puglia
La prevalenza del diabete in Puglia è del 7,6% ed è superiore alla media italiana.. La prevalenza di obeesità infantile è superiore alla media nazionale (media nazionale: sovrappeso 20,4%, obesità: 9,4%) Il tasso di ospedalizzazione per diabete con complicanze si è ridotto significativamente negli ultimi anni. Il tasso standardizzato di mortalità per diabete risulta superiore al dato medio nazionale sia per i maschi che per le femmine.
N¡ DIPERSONE CHE DICHIARANO DIESSERE DIABETICHE 296.000 PUGLIA 3.922.941 abitanti
STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE 2022
giovani(0-14 anni)
adulti(15-64 anni)
23,4 % anziani (65 annied oltre)
La stima dellet media in Puglia (45,7) inferiore a quella nazionale (46,2) La speranza divita alla nascita perimaschi paria 79,9 (contro 80,3 della media nazionale)e perle femmine 84,2 in linea con la media nazionale (84,8)
PERSONE CHE DICHIARANO DIESSERE DIABETICHE BAMBINI8-9 ANNISOVRAPPESO E OBESI(%)
TASSISTANDARDIZZATIDIMORTALIT¸ PER DIABETE (maschie femmine x 100.000)
Provincia diBari PugliaItalia
Femmina Maschio
Femmina Maschio
Femmina Maschio
Femmina Maschio
Nel 2013 il governo ha approvato un Piano Nazionale sulla malattia Diabetica (PND) che definisce obiettivi, strategie, linee guida e priorità. Il Piano Nazionale si concentra sulla prevenzione, la diagnosi precoce, la patologia e la gestione delle complicanze, e il miglioramento dei risultati, attraverso l'adozione di programmi di gestione integrata delle malattie a livello regionale. In PUGLIA il Piano Nazionale è stato recepito dalla Giunta Regionale Pugliese il 19 febbraio 2014 ed è in fase di implementazione.
LEGISLAZIONE DELLA REGIONE PUGLIA ATTINENTE AL DIABETE
Deliberazione della Giunta Regionale 10 marzo 2011, n.433 Nuovo modello organizzativo “Day Service” (DGR n. 35 del 27.01.2009 e smi)Definizione percorsi assistenziali: chirurgia ambulatoriale cataratta e tunnel carpale, follow-up diabete ed ipertensione
Deliberazione della Giunta Regionale n.1198 del 6/08/2005 Esenzione dalla spesa farmaceutica
Deliberazione della Giunta Regionale n.4623 del 16/05/1988
Piano regionale di Salute 2008-2010 del 30 luglio 2008
DGR 10 marso 2011 n.433 Nuovo modello organizzativo Day Service
Circolare n.AOO/152/2269 del 15 febbraio 2012 Progetto Diabete – modalità operative
Delibera del 16 maggio 1988 per l’assistenza ai cittadini affetti da diabete mellito
DGR 31 ottobre 2007 n.44/12 Aumento del numero massimo di strisce per autocontrollo della glicemia concedibili gratuitamente ai pazienti diabetici in età pediatrica e adolescenziale
DGR n. 1714/2011 del 25.10.2011 Modalità prescrittive ausili per diabetici
Circolare n. AOO/152/2276 del 15 febbraio 2012/2276 Modalità prescrittive ausili per diabetici – Linee guida integrazione
D.D. n.319 del 30/11/2018 Approvazione delle linee di indirizzo regionali per la prescrizione di tecnologie per il diabete . Individuazione Centri autorizzati dalla regione alla prescrizione di Tecnologie Complesse per il Diabete .Integrazione determina dirigenziale N.291 del 13/11/2018
DRG N° 38 DEL 2018 Linee di indirizzo regionale per la prescrizione di tecnologie per il Diabete
ASSOCIAZIONI E MANIFESTO DEI DIRITTI DELLA PERSONA CON DIABETE
A livello regionale non è ancora stato creato un coordinamento/federazione delle associazioni.
Il Manifesto dei Diritti della Persona con Diabete non è stato ancora recepito in Puglia.
ACCESSO ALLE CURE
I pazienti hanno libero accesso al rimborso delle spese grazie al quadro legislativo nazionale.
Fonti:
ISTAT annuario statistico 2020
ISTAT indicatori demografici 2021
ISTAT attività fisica 2020
Okkio alla salute Report regionali 2019
Rapporto annuale sull attività di ricovero ospedaliero Dati SDO 2020
L’uso dei farmaci in Italia OSMED 2020
Italian Barometer Diabetes Observatory 2013
Il Manifesto dei diritti e dei doveri della persona con diabete - collana UTI 2020
La prevalenza di diabete autoriferita (Indagini multiscopo ISTAT) nella Regione Puglia mostra un andamento temporale irregolare, con un trend in crescita negli ultimi anni. Nel 2022 la prevalenza risulta essere del 7,6% (Figura 1).
Proiettando la prevalenza regionale del 7,6% alla città metropolitana, si può stimare che il numero di persone residenti affette da diabete sia pari a circa 91.800, di cui circa 23.800 nella città di Bari.
Figura 1. Andamento temporale della prevalenza del diabete in Puglia.
Fonte: https://www.istat.it/it/archivio/225274
L’indice di mortalità x 1.000 residenti ha subito una progressiva crescita nel corso degli anni, come conseguenza del progressivo invecchiamento della popolazione (Figura 2).
Tuttavia, i tassi di mortalità per fascia di età risultano in progressiva diminuzione, come documentato dall’aumento dell’aspettativa di vita alla nascita, passata da 82,5 anni nel 2011 a 83,5 anni nel 2019. L’aumento della speranza di vita dal 2011 al 2019 è risultato di circa un anno sia nel sesso maschile (da 80,5 a 81,6) che nel sesso femminile (da 84,6 a 85,4). Tuttavia, successivamente alla pandemia Covid-19 si è registrata una flessione, e nel 2022 l’aspettativa di vita era di 81,1 anni per i maschi e di 85,0 anni per le femmine.
Figura 2. Andamento temporale dell’indice di mortalità per 1.000 abitanti della città di Bari.
I dati di mortalità per diabete (come causa iniziale di decesso) indicano, con oscillazioni lungo il periodo di osservazione, un trend di crescita, che si associa all’aumento nel tempo della popolazione anziana e della prevalenza di diabete (Figura 3). Si nota un particolare incremento fra il 2019 e il 2021.
Figura 3. Andamento temporale dell’indice di mortalità per diabete per 10.000 abitanti della città di Bari
La Figura 4 mostra come, confrontando il 2002 e il 2017 per quanto riguarda la composizione della popolazione residente nel comune di Bari affetta da diabete, si sia verificata una crescita sostanziale della popolazione anziana (V. Lepore, comunicazione personale. 12° Italian Diabetes Forum, 2019).
Figura 4. Distribuzione dei residenti con diabete per fasce di età nella città di Bari, confronto 2002-2017.
I tassi standardizzati di mortalità per diabete presentano un gradiente geografico nord-sud, e la regione Puglia, inclusa la provincia di Bari, presenta uno dei tassi più elevati, soprattutto nel sesso femminile (Figura 5).
In entrambi i sessi, la mortalità per diabete risulta associata al livello di scolarità. Fra gli uomini, il rischio di morte per diabete è del 27% più alto per i residenti con scolarità intermedia e del 38% più alto per quelli con bassa
scolarità, rispetto ai cittadini con elevata scolarità. Fra le donne, il rischio di morte per diabete risulta del 29% più alto in caso di scolarità intermedia, e oltre il doppio in caso di bassa scolarità.
Figura 5. Indice di mortalità per diabete e rischio di morte associato al livello di scolarità
In conclusione, la città metropolitana di Bari ha assistito in questi anni ad un progressivo invecchiamento della popolazione residente e ad un aumento dell’aspettativa di vita alla nascita.
Questi cambiamenti demografici si associano ad una riduzione della prevalenza del diabete autoriferita, le cui ragioni vanno sicuramente approfondite, trattandosi di un dato in controtendenza rispetto a quello di tutte le altre regioni italiane.
D’altro canto, l’elevato tasso di mortalità per diabete e il rapporto fra basso livello di scolarità e rischio di morte per diabete suggeriscono la presenza di possibili criticità ed enfatizzano il ruolo del basso stato socio-economico come indicatore di fragilità e vulnerabilità.
Questi dati suggeriscono la necessità di intervenire sul contesto urbano per facilitare l’adozione di stili di vita adeguati e per garantire l’accessibilità a cure appropriate, favorendo la medicina di prossimità. È inoltre necessario intervenire in modo proattivo per raggiungere le fasce di popolazione a maggiore rischio di fragilità con interventi educativi, preventivi e di diagnosi precoce.
Monitoraggio degli indicatori di qualità dell’assistenza diabetologica
L’utilizzo crescente e la maggiore affidabilità dei flussi amministrativi sanitari regionali hanno consentito di monitorare con accuratezza il fenomeno “Diabete” sia a livello territoriale che su base storica. Opportuni e validati algoritmi consentono di rilevare assistiti che, sulla base dell’erogazione di prestazioni sanitarie da parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), risultano affetti, o sono presi in carico perché affetti, da specifiche condizioni croniche consentendo la stima di prevalenza/incidenza in un arco temporale esteso (dati disponibili, su richiesta, nel periodo dal 2001 al 2022, ndt).
I dati confermano sostanzialmente quanto riportato dall’Istat, mostrando una continua crescita nel decennio considerato, con una significativa maggiore prevalenza nell’area urbana del Comune di Bari rispetto all’area metropolitana provinciale e al territorio regionale.
In Tabella 1 e Figura 1 sono riportati i tassi grezzi di prevalenza del Diabete (tutti i tipi) nella popolazione assistita e residente sia a livello regionale che delle aree comunali e metropolitane di Bari, negli anni dal 2013 al 2022.
Una siffatta base di dati consente di individuare idonee misure di valutazione e monitoraggio del fenomeno di interesse attraverso la definizione di opportuni INDICATORI di appropriatezza del processo assistenziale in relazione a standard di riferimento, così come definiti in linee guida per l’assistenza alla popolazione con Diabete. Gli eventi considerati come indicatori di processo significativi e utili per il monitoraggio e valutazione del percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale nel Diabete e strettamente collegati a misure di esito sono ripresi dalle Linee Guida del National Institute for health and Care Excellence (NICE UK): Diabetes overview (2019) –(https://pathways.nice.org.uk/pathways/type-2-diabetes-in-adults, accesso del 30/09/2024)
Sulla base di quanto richiesto dal Nuovo Sistema di Garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza del Servizio Sanitario Nazionale, di seguito sono riportati i risultati della Sperimentazione su indicatori dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali – PDTA – Diabete in popolazione con età maggiore uguale a 18 anni della Regione Puglia per i seguenti indicatori:
1) il primo indicatore (PDTA-05.1) è calcolato come la “percentuale di persone con diabete con controllo dell’emoglobina glicata almeno due volte l’anno dopo la diagnosi”,
2) il secondo indicatore (PDTA-05.2) è calcolato come “percentuale di persone con diabete con controllo del profilo lipidico almeno una volta l’anno dopo la diagnosi”,
3) il terzo indicatore (PDTA-05.3) è calcolato come la “percentuale di persone con diabete con controllo della microalbuminuria almeno una volta l’anno dopo la diagnosi”,
4) il quarto indicatore (PDTA-05.4) è calcolato come la “percentuale di persone con diabete con monitoraggio del filtrato glomerulare o della creatinina o clearance creatinina almeno una volta l’anno dopo la diagnosi”,
5) il quinto indicatore (PDTA-05.5) è calcolato come la “percentuale di persone con diabete con controllo
dell’occhio almeno una volta l’anno dopo la diagnosi”,
6) l’indicatore sintetico PDTA-05 è definito come la “percentuale di persone con diabete che seguono almeno 4 delle 5 raccomandazioni” considerate negli altri indicatori appena descritti.
La figura 3 mostra l’andamento nel tempo degli indicatori di monitoraggio del PDTA DIABETE in Puglia nel periodo 2017-2022.
Figura 3. Livelli essenziali di assistenza (LEA) - “Nuovo Sistema di Garanzia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria”. Sperimentazione di indicatori di monitoraggio del PDTA DIABETE in Puglia anni 2017/22.
I risultati mostrano, complessivamente:
• una bassa o moderata aderenza alle raccomandazioni indicate che solo per l’indicatore PDTA05.4 (creatinina e/o filtrato glomerulare) raggiunge o supera il 60 % nei 6 anni esaminati (dal 2017 al 2022);
• un mancato incremento della percentuale di assistiti con Diabete che aderiscono alle 5 raccomandazioni negli anni più recenti rispetto agli anni passati che, invece, nel caso dei PDTA05.02PDTA05.03 e PDTA05.05 tendono a diminuire;
• un commento specifico per il PDTA05.05 (controllo occhio) che risulta particolarmente basso per una verosimile insufficienza del dato nei flussi informativi utilizzati
Ulteriori valutazioni hanno consentito di comprendere alcuni dei determinanti responsabili di maggiore o minore aderenza alle raccomandazioni indicate. A titolo esemplificativo le figure 4 e 5 e la tabella 2 mostrano per le prime 4 raccomandazioni più significative una maggiore partecipazione della popolazione anziana (ultra 65enne) rispetto ai giovani adulti (18-64 anni) ed una significativa differenza territoriale per ASL.
Figura 4. Percentuale di aderenza alle prime 4 Raccomandazioni per fasce di età. PDTA DIABETE in Puglia anno di valutazione 2022.
Tabella 2 e Figura 5. Percentuale di aderenza alle prime 4 Raccomandazioni per ASL di residenza PDTA DIABETE in Puglia - anno di valutazione 2022
Quanto l’aderenza alle raccomandazioni possa essere rilevante in termini di salute e nel ridurre l’occorrenza di esiti sfavorevoli correlati al Diabete è stato opportunamente indagato su una coorte di circa 58.000 persone con diabete incidente, ultra18-enni, residenti in Puglia e seguite con un follow up di 3 anni sino all’occorrenza dei seguenti esiti sfavorevoli: decesso, ricorso al Pronto Soccorso (PS), ricovero per qualsiasi causa e per complicanze del diabete. La coorte esaminata, stratificata per età under 65 e ultra 65, è stata classificata come Alta Aderenza se 3 o 4 raccomandazioni erano seguite, Media Aderenza se erano seguite solo 2 raccomandazioni, oppure Bassa Aderenza se le raccomandazioni seguite erano 1 o nessuna.
I risultati (figura 6) mostrano una evidente differenza nelle due fasce di età esaminate, con un miglior guadagno in salute nei soggetti più anziani in cui la maggiore aderenza alle raccomandazioni si associa ad un ridotto rischio di eventi indesiderati: decesso, ricorso al Pronto Soccorso (PS), ricovero per qualsiasi causa e per complicanze del diabete. Nei soggetti più giovani, sebbene una maggiore aderenza alle raccomandazioni si associ ad un maggior ricorso all’assistenza ospedaliera (accessi al pronto soccorso, ricoveri), è comunque presente un rischio sostanzialmente più basso di decesso.
(Presentazione orale al XLVII Congresso AIE 2023 Associazione Italiana di Epidemiologia, Area della Ricerca del CNR di Pisa, dal 19 al 21 aprile 2023)
Figura 6. Rischio di esiti sfavorevoli in relazione al livello di aderenza alle raccomandazioni.
Fattori socio demografici e incidenza del diabete mellito in differenti quartieri del Comune di Bari
L’esperienza, brevemente riportata, nasce dalla esigenza, sempre più emergente e diffusa, di integrare le basi di dati prevalentemente o esclusivamente sanitarie, con informazioni di carattere socio-demografico. L’obiettivo è noto: valutare l’impatto di variabili socio-economiche e/o di svantaggio sociale su esiti di salute e benessere della popolazione. La fonte principale è costituita di alcune caratteristiche della popolazione residente, rilevate dai ‘Censimenti della popolazione e delle abitazioni’. La variabile ritenuta più stabile e affidabile e di più facile utilizzo è rappresentata dal titolo di studio.
Lo studio utilizza un Indice di Deprivazione (ID) a livello di sezione di censimento basato su cinque condizioni che meglio descrivono il concetto multidimensionale della deprivazione sociale e materiale: basso livello di istruzione, condizione di disoccupazione, famiglia monogenitoriale, abitazione in affitto e ad alta densità abitativa (Rosano A, Pacelli B, Zengarini N, Costa G, Cislaghi C, Caranci N (2020) Update and review of the 2011 Italian deprivation index calculated at the census section level. Epidemiol Prev 44(2–3):162–170. https:// doi. org/ 10. 19191/ EP20.2- 3. P162. 039).
La Tabella 1 mostra la distribuzione della popolazione, residente nel Comune di Bari, per quartiere di residenza e la classificazione dei quartieri per livello di deprivazione. In accordo alla classificazione effettuata, il 40.92% della popolazione vive in quartieri a basso livello di deprivazione, il 26.48% in quartieri mediamente deprivati e il 32.60% dei residenti vive in quartieri altamente deprivati. I quartieri con un basso livello di deprivazione sono collocati nel centro della città (ad eccezione del quartiere periferico Torre a Mare considerato un quartiere residenziale) mentre i quartieri con un medio ed alto livello di deprivazione sono disposti a “macchia di leopardo” sul territorio del comune di Bari (Tabella 1 e Figura 1).
Tabella 1. Distribuzione della Popolazione residente nel comune di Bari al Censimento 2011 per quartiere di residenza e aggregazione per differenti livelli di Indice di Deprivazione
Sulla base di dette informazioni tutta la popolazione residente nel comune di Bari con età 40 anni con/senza Diabete mellito è stata georeferenziata e ripartita nei 17 differenti quartieri della città. I 17 quartieri sono stati successivamente aggregati in tre macro-Aree per livello di Deprivazione: Alto, Medio, Basso (Tabella 1 e Figura 1).
Figura 1. Comune di Bari, popolazione n. 315.933 al Censimento 2011 per quartiere di residenza
Sulla base del Censimento del 2011, la popolazione residente nel comune di Bari è risultata pari a 315.933 unità.
La popolazione presenta un’età media pari a 43,9 anni con una leggera prevalenza di donne rispetto agli uomini (52.3%). Il 47,4% possiede un basso livello di istruzione (in particolare l’8,6% è analfabeta e il 38,6% ha conseguito la licenza elementare/media), il 34,1 ha conseguito il diploma di scuola superiore mentre solo il 13,6% possiede
una laurea. Complessivamente, il 52,3% della popolazione percepisce un reddito da attività lavorativa o pensione: il 33,8% dei residenti ha un’occupazione e il 18,5% della popolazione è percettore di pensione. La percentuale di disoccupati o soggetti in cerca di prima occupazione è pari al 6,3%, a cui si aggiunge un 5,7% di inabili e/o ritirati da lavoro. Le casalinghe, infine, rappresentano il 15,9% della popolazione (Tabella 2).
Tabella 2. Popolazione al Censimento 2011- Caratteristiche sociodemografiche per quartiere di residenza e livello di deprivazione (%).
* Indice di dipendenza: rapporto percentuale tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e oltre 64 anni) e la popolazione attiva (1564 anni) Indice di vecchiaia: rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età 0-14 anni.
Come atteso, nei quartieri residenziali la popolazione presenta un’età media più alta rispetto ai quartieri con un più alto livello di deprivazione: 46,4 anni contro 43,2 e 41,3 anni, rispettivamente. Di conseguenza si registrano differenze significative per gli indici di vecchiaia (224,4% contro 148,3% e 116,8%) e di dipendenza (57,3% contro 50,3% e 48,2) con valori più alti nei quartieri meno deprivati rispetto a quelli più deprivati. La condizione di svantaggio dei quartieri più deprivati della città è confermata dalla bassa percentuale di soggetti con un alto livello di istruzione: si passa infatti da un 21,8% di soggetti laureati nei quartieri residenziali al 10,6% nei quartieri mediamente deprivati e si riduce fino a raggiungere il 5,7% nei quartieri con un alto livello di deprivazione. Al contrario la bassa scolarità è fortemente prevalente nei quartieri più svantaggiati: la percentuale di residenti analfabeti o con al massimo la licenza media è pari a 35,3% nei quartieri meno deprivati e raggiunge il 48,5% e il 61,6% per i quartieri più deprivati. I quartieri residenziali della città, inoltre, sono caratterizzati da una più alta prevalenza di soggetti con un reddito da
pensione o da attività lavorativa: nei quartieri a basso livello di deprivazione, infatti, vi è una maggiore prevalenza di occupati (36,5% vs 33,4% e 30,6%) ed una più alta percentuale di pensionati (21,2 vs 17,9% e 15,7%) rispetto ai quartieri ad alto livello di deprivazione. Inoltre, in questi quartieri, vi è una più bassa presenza di casalinghe (12,9% vs 16,5% e 19,1%) (Tabella 2).
Prevalenza e Incidenza di Diabete in accordo alle caratteristiche sociodemografiche della popolazione
Dalla popolazione residente nel Comune di Bari (n. 315.933, Censimento 2011) sono stati estratti i soggetti con età 40 anni residenti e viventi al 31/12/2012. I soggetti sono stati georeferenziati per quartiere di residenza e attribuiti ad una delle tre aree con basso, medio o alto Indice di Deprivazione. Successivamente la connessione con i flussi informativi sanitari della Banca Dati Assistiti della regione ha consentito di analizzare:
• la prevalenza della malattia diabetica nell’anno 2012, ovvero tutti i soggetti con ricoveri, prescrizioni far-
maceutiche ed esenzioni indicativi di presenza di diabete;
• l’incidenza dei nuovi casi con diabete sia nell’anno immediatamente successivo (2013) sia nei cinque anni successivi (dal 2013 al 2017).
Risultati
Tra i 188.070 residenti nel comune di Bari con età 40 anni, sono stati individuati 21.280 persone con Diabete nell’anno 2012. Con l’esclusione di questi, i restanti 166.790 sono stati seguiti nei 5 anni successivi (nel periodo 2013-2017) registrando complessivamente 6.827 nuovi casi incidenti di diabete.
Nella Tabella 3 sono riportati i tassi (grezzi e standardizzati) ripartiti nelle tre aree con differente livello di deprivazione. I risultati confermano il gradiente crescente per tasso di prevalenza 2012, tasso di incidenza 2013 e tasso di incidenza nel quinquennio 2013-2017 confrontando l’area a bassa deprivazione con i quartieri a media e alta deprivazione.
I tassi di prevalenza e di incidenza annuali standardizzati (media dei 5 anni esaminati) sono risultati più alti nell’area a maggiore svantaggio rispetto alle altre due aree considerate (prevalenza: 100.9 –127.3 – 136.9 ‰; incidenza: 7.7 –9.5 – 9.8‰) (Tabella 3).
La valutazione dei fattori di rischio predittivi di incidenza
di diabete (con modello di regressione multivariata di Poisson) sono mostrati nella successiva Tabella 4. Si evince sinteticamente che: – risiedere nelle aree ‘periferiche’, con più alto livello di deprivazione, si associa a un rischio maggiore di sviluppare la malattia diabetica del 21% rispetto ai soggetti che vivono nei quartieri centrali (IRR 1,21; IC 95% 1,09-1,33); – si osserva inoltre un’associazione tra livello di istruzione e rischio di insorgenza di diabete con un gradiente che aumenta al decrescere del livello di istruzione (IRR analfabetismo vs. laurea 1.39; IC 95% 1.241.56) (Tabella 4).
Tabella 3. Poprevalenza e incidnza per livello di deprivazione del quartiere di residenza - Comune di Bari
Tabella 4. Analisi univariata e multivariata dei fattori predittivi di incidenza di diabeteper quartiere di residenza e livello di deprivazione (%).
Conclusioni
Nel comune di Bari si osserva una variabilità nella prevalenza e nell’incidenza del diabete associata al quartiere di residenza e al livello di deprivazione sociale: i risultati si prestano per la definizione di strategie di intervento che declinino il tema della prevenzione alla luce dell’esigenza di contrastare lo svantaggio sociale.
Gestione e Prevenzione del Diabete nella Regione Puglia:
Un Approccio Integrato per la Salute Pubblica dal 2019 ad oggi
Introduzione
La gestione e la prevenzione del diabete rappresentano una priorità per la Regione Puglia, considerando l'aumento delle malattie croniche e l'importanza di un approccio integrato nella salute pubblica. Il diabete mellito, una delle malattie croniche più diffuse, richiede un intervento coordinato e multidisciplinare che coinvolga non solo i professionisti della salute, ma anche le istituzioni e la comunità. Negli ultimi anni, la Regione Puglia ha adottato diverse leggi e iniziative volte a migliorare la qualità della vita delle persone con diabete e a promuovere stili di vita sani. Di seguito si presenta un riepilogo delle principali misure adottate dalla Regione Puglia dal 2019 ad oggi, analizzando gli sviluppi normativi e le iniziative che hanno contribuito a questo obiettivo.
1. Legge Regionale n. 18 del 14 giugno 2019: Norme per la Prevenzione e la Gestione delle Malattie Croniche La Legge Regionale n. 18, approvata nel giugno 2019, ha rappresentato un passo significativo per la Regione Puglia nella lotta contro le malattie croniche, incluso il diabete mellito. Questa legge stabilisce le linee guida per la prevenzione e la gestione delle malattie croniche, promuovendo programmi di screening e educazione. In particolare, la legge sottolinea l'importanza dell'educazione alla salute per i pazienti e la comunità, con l'obiettivo di migliorare la consapevolezza riguardo ai fattori di rischio legati al diabete e alle strategie di prevenzione. Questo approccio mira a ridurre l'incidenza della malattia e a migliorare la qualità della vita delle persone colpite.
2. Deliberazione della Giunta Regionale n. 2042 del 27 novembre 2019: Coinvolgimento dei Farmacisti nella Gestione delle Malattie Croniche
Un altro importante sviluppo è rappresentato dalla Deliberazione della Giunta Regionale n. 2042 del 27 novembre 2019, che sottolinea l'importanza del coinvolgimento dei farmacisti nella gestione delle malattie croniche. Con il 70-80% delle risorse sanitarie nei Paesi avanzati dedicate alla gestione di tali malattie, è fondamentale coinvolgere i farmacisti come presidi sanitari di prossimità. Questo protocollo mira a potenziare le attività di screening del diabete attraverso le farmacie, consentendo la rilevazione del rischio di diabete in persone non ancora diagnosticate. Inoltre, le farmacie svolgeranno un ruolo chiave nell'aumentare la consapevolezza dei cittadini riguardo alle opportunità di screening regionali, contribuendo così a rafforzare il sistema di prevenzione pubblico.
3. Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025: Azioni Specifiche per la Prevenzione del Diabete Mellito Il Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025, approvato con la Deliberazione della Giunta regionale n. 977 del 30 luglio 2020, rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta contro il diabete. Questo piano include azioni specifiche per la prevenzione del diabete, con un focus particolare su stili di vita sani e sulla prevenzione dei fattori di rischio. Tra le azioni proposte ci sono campagne di sensibilizzazione, programmi di screening e iniziative educative rivolte alla popolazione. L'obiettivo è quello di informare i cittadini sui comportamenti salutari che possono ridurre il rischio di sviluppare il diabete e altre malattie croniche.
4. Progetto di Telemedicina: Innovazione nella Gestione dei Pazienti Diabetici
La Deliberazione della Giunta Regionale n. 1260 del 18 settembre 2020 ha introdotto un progetto di telemedicina mirato a migliorare la gestione dei pazienti diabetici. In un contesto in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più centrale nella sanità, questo progetto prevede l'uso di strumenti di telemedicina per monitorare e gestire i pazienti a distanza. Grazie a questa iniziativa, i pazienti possono ricevere assistenza e supporto senza dover necessariamente recarsi in ospedale, riducendo così il carico sulle strutture sanitarie e migliorando l'accessibilità alle cure.
5. Formazione per Operatori Sanitari: Un Approccio Integrato alla Gestione del Diabete
Programmi di formazione per operatori sanitari sono stati attuati in base a diverse deliberazioni della Giunta Regionale, come la n. 1343 del 20 ottobre 2020. Questi programmi sono fondamentali per garantire che gli operatori sanitari siano aggiornati sulle migliori pratiche nella gestione del diabete e delle malattie croniche. La formazione continua è essenziale per migliorare la qualità delle cure e per preparare gli operatori a gestire le complessità associate a questi pazienti.
6. Iniziative per la Nutrizione e Stili di Vita: Promozione di Abitudini Sane
Le Deliberazioni della Giunta Regionale, come la n. 687 del 13 maggio 2021, hanno stabilito programmi per la promozione di diete sane e stili di vita attivi, con particolare attenzione alla prevenzione del diabete mellito. È ben noto che una corretta alimentazione e l'attività fisica regolare sono fattori chiave nella prevenzione e gestione
del diabete. Le iniziative promosse dalla Regione mirano a sensibilizzare la popolazione sull'importanza di adottare abitudini alimentari sane e a incoraggiare uno stile di vita attivo.
7. Accesso a Farmaci e Dispositivi: Garantire le Cure Necessarie ai Pazienti
La Deliberazione della Giunta Regionale n. 1244 del 12 agosto 2021 ha affrontato le modalità di accesso ai farmaci e ai dispositivi per la gestione del diabete mellito. Garantire ai pazienti l'accesso tempestivo e continuo ai farmaci e ai dispositivi necessari è fondamentale per la gestione efficace della malattia. Questa deliberazione rappresenta un passo importante per assicurare che i pazienti diabetici possano ricevere le cure di cui hanno bisogno senza ostacoli.
8. Determinazione n. 71 del 4 agosto 2022: Aggiornamento dei Centri Autorizzati alla Prescrizione di Tecnologie Complesse
Il 4 agosto 2022 è stata pubblicata la Determinazione n. 71, una misura che aggiorna l'elenco dei Centri autorizzati dalla Regione Puglia alla prescrizione di tecnologie complesse per il diabete mellito, in attuazione della DGR n. 387/2018. Questa determinazione include l'aggiunta di nuovi centri, come il Centro diabetologico del DSS n. 1 della ASL BR e il Centro diabetologico U.O. Endocrinologia del P.O. di Casarano della ASL LE. L'aggiornamento dell'elenco dei centri è fondamentale per garantire che i pazienti abbiano accesso a un'assistenza specializzata e a tecnologie all'avanguardia.
9. Deliberazione della Giunta Regionale 9 agosto 2022, n. 1174: Accordo Integrativo per la Distribuzione di Ausili Diabetici
Il 9 agosto 2022, la Giunta Regionale ha approvato la Deliberazione n. 1174, che integra l'accordo regionale per la distribuzione per conto degli ausili diabetici. Tra i principali contenuti di questa deliberazione vi è la necessità di includere la distribuzione di glucometri con funzione vocale per assistiti ciechi, regolamentare la gestione di indisponibilità temporanea di alcuni ausili e aggiornare il modello di distinta contabile per la rendicontazione. Questo accordo rappresenta un ulteriore passo avanti nel garantire che anche i pazienti con esigenze particolari possano accedere agli ausili necessari per la gestione della loro condizione.
10. Nuovo Screening per Diabete di Tipo 1 e Celiachia: Un Passo Avanti nella Prevenzione Infine, il Governo nazionale ha approvato la legge pugliese (bilancio 2024) che istituisce lo screening per il diabete di tipo 1 e la celiachia. Con questa nuova normativa, salgono a 63 le malattie da sottoporre a screening per neonati e bambini, consolidando ulteriormente il primato pugliese. Le norme suddividono il programma di screening in fase
genetica preliminare e fase ordinaria, gestito in base all'età pediatrica e differenziato per tipologia di malattia. Questo importante sviluppo rappresenta un'opportunità per la diagnosi precoce e la gestione tempestiva delle malattie, contribuendo a migliorare la salute della popolazione.
11. Modelli Organizzativi e Riferimento al DM 77/2022
Un aspetto cruciale per la gestione del diabete è rappresentato dai modelli organizzativi, che sono stati recentemente ridefiniti con il DM 77/2022. Questo decreto ministeriale stabilisce nuovi standard e linee guida per l'organizzazione dei servizi sanitari, ponendo particolare attenzione all'integrazione tra le diverse figure professionali e le strutture sanitarie.
Il DM 77/2022 promuove un modello di assistenza che si basa sulla continuità delle cure, l'interdisciplinarietà e l'approccio centrato sul paziente. Questo significa che le diverse figure professionali coinvolte nella gestione del diabete—medici, infermieri, dietisti, farmacisti e altri specialisti—devono lavorare in sinergia per garantire un'assistenza completa e personalizzata. Inoltre, il decreto sottolinea l'importanza della telemedicina e delle tecnologie digitali nel monitoraggio e nella gestione della malattia, facilitando così il follow-up dei pazienti e migliorando la loro qualità di vita.
Il DM 77/2022 incoraggia anche la creazione di reti di assistenza che coinvolgano non solo le strutture ospedaliere, ma anche i servizi territoriali e le farmacie, permettendo una gestione più efficace e tempestiva delle condizioni croniche come il diabete mellito. Questo approccio integrato è essenziale per affrontare le sfide poste dal diabete e dalle malattie croniche, migliorando l'accesso alle cure e ottimizzando l'uso delle risorse sanitarie.
12. Progetto Care Puglia: Innovazione e Assistenza Integrata per il Diabete
Un ulteriore elemento fondamentale nella gestione del diabete in Puglia è rappresentato dal progetto Care Puglia, una iniziativa volta a implementare un modello di assistenza integrata per i pazienti affetti da patologie croniche, incluso il diabete mellito. Care Puglia è stato istituito con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 1990 del 30 dicembre 2020, e ha come obiettivo di migliorare la qualità delle cure attraverso un approccio coordinato e multidisciplinare.
Il progetto si propone di creare un sistema di cura coordinato e continuativo, che coinvolga diversi attori del sistema sanitario, dalle strutture ospedaliere ai servizi territoriali, fino alle farmacie. Care Puglia si basa su un approccio multidisciplinare, in cui i pazienti sono seguiti da un team di professionisti della salute che collaborano per garantire una gestione ottimale delle patologie.
Inoltre, Care Puglia prevede l'uso di tecnologie digitali per il monitoraggio della salute dei pazienti, facilitando il tra-
sferimento di informazioni e la comunicazione tra i diversi operatori sanitari. Questo approccio non solo migliora l'efficacia della gestione del diabete, ma promuove anche l'empowerment dei pazienti, fornendo loro gli strumenti necessari per gestire autonomamente la loro condizione. Attraverso programmi di educazione, i pazienti possono apprendere come monitorare i propri livelli di glucosio, gestire la propria dieta e riconoscere i segnali di allerta. Questo empowerment del paziente è essenziale per migliorare la qualità della vita e per prevenire le complicanze associate al diabete.
Conclusione
Le iniziative e le normative adottate dalla Regione Puglia dimostrano l’impegno nella lotta contro il diabete mellito e l’obesità e nella promozione della salute pubblica. Attraverso un approccio integrato che coinvolge diverse strutture sanitarie, professionisti del settore e la comunità, si punta a garantire una gestione efficiente del diabete e dell’obesità e a migliorare la qualità di vita dei pazienti. La continua evoluzione delle politiche sanitarie e l'attenzione alle nuove sfide epidemiologiche sono fondamentali per affrontare efficacemente queste malattie croniche e promuovere stili di vita sani tra la popolazione.