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Prodotti
RETTIFICATRICI GHIRINGHELLI
LA RETTIFICATRICE SENZA CENTRI IN VR
di Claudio Tacchella
Alla recente fiera BIMU di Milano, Rettificatrici Ghiringhelli S.p.A. ha presentato un interessante progetto applicativo di Realtà Virtuale (VR) sviluppato in partnership con l’azienda Vection Technologies di Casalecchio di Reno (BO). Si tratta di una totale virtualizzazione di una rettificatrice senza centri APG-S che può essere visionata in modalità VR nei suoi numerosi dettagli progettuali. Presso lo stand Ghiringhelli era presente una postazione dedicata e i visitatori, indossando un apposito visore, potevano sperimentare quella che viene definita “esperienza digitale immersiva”. Il mondo in Realtà Virtuale ricreato da Ghiringhelli utilizza la piattaforma collaborativa denominata FrameS e conduce, fino a 6 utenti, verso la macchina scelta che può essere osservata nello spazio 3D per accedervi in ogni zona. Basamento, gruppi macchina, attrezzature, automazione diventano elementi visionabili in ogni accurato dettaglio progettuale, anche con esplosi dei gruppi scelti che possono altresì essere ruotati, ingranditi e misurati. Tutto, affiancandosi ai numerosi tools tecnici di interazione disponibili quali la generazione/inserimento di foto, infografiche e video per illustrarne e spiegarne le caratteristiche. Inoltre, essendo tutte le rettificatrici Ghiringhelli caratterizzate dall’essere fortemente personalizzabili, è rilevante la possibilità di poter configurare la macchina visionata in VR in base ai moduli e accessori disponibili. “Questa nostra applicazione, - interviene Patrizia Ghiringhelli, Joint Managing Director di Rettificatrici Ghiringhelli -, rappresenta la prima fase di un progetto più ampio dell’impiego delle tecnologie digitali immersive. La prossima fase, si
Rettificatrici Ghiringhelli ha presentato un progetto applicativo di Realtà Virtuale (VR) sviluppato in partnership con l’azienda Vection Technologies.
estenderà con la Realtà Aumentata (AR) a beneficio del nostro servizio di assistenza. Oltre che per un aspetto di marketing promozionale, riteniamo che l’applicazione in VR sia, di fatto, un utile strumento alla comunicazione per l’area dell’ingegneria di vendita e un ottimo ausilio alla formazione e addestramento del personale tecnico coinvolto nelle commesse. Le tecnologie VR e AR si sono sviluppate molto rapidamente in questi anni e ancor più lo faranno negli anni a venire. Certamente, le restrizioni dovute alla emergenza sanitaria Covid-19, hanno dato maggiore impulso e accelerazione al loro utilizzo, dimostrandosi un mezzo efficace per far fronte anche alle limitazioni dei movimenti imposte dal Governo.” VR e AR stanno cambiando il modo di intendere il lavoro delle imprese perché generano vantaggi produttivi semplificando il flusso di lavoro e favorendo la comunicazione da remoto. Per esempio, in ambito service un operatore agisce in modalità AR per le attività di manutenzione guidato e accompagnato in ogni passo anche a distanza. Impiega un tempo sensibilmente inferiore, con maggiore efficienza e con un tasso di “errore umano” quasi nullo. In questa modalità, i costi complessivi di assistenza tecnica si riducono drasticamente. “La tecnologia immersiva, - conclude Patrizia Ghiringhelli -, consentirà lo sviluppo di nuovi processi di business più efficienti. Inciderà profondamente sulla capacità di interagire con oggetti fisici permettendo di associare numerosi dati in tempo reale alle macchine utilizzate, tracciando nuovi metodi collaborativi tra cliente/fornitore. Noi stiamo sviluppando progetti in VR e AR per offrire soluzioni che consentano di ottimizzare anche l’assistenza tecnica dei nostri impianti. Saranno delle opportunità per una “manutenzione smart” del futuro.”

GLI ZERBINI MEWA RICORDANO LE MISURE IGIENICHE
Indossare la mascherina, mantenere le distanze, disinfettare le mani: in tempi di pandemia, queste tre regole di base sono obbligatorie prima di entrare negli atri, nei negozi o nei ristoranti. Come memo per visitatori, clienti e ospiti, il fornitore di servizi tessili MEWA ha creato zerbini con icone che illustrano queste regole. Sono stampati con icone che raffigurano la mascherina, il lavaggio delle mani e la distanza di 1,50 m: i nuovi zerbini MEWA ricordano fin dalla soglia che si deve mantenere un comportamento accorto. Così un unico prodotto unisce tre diverse finalità ed é contemporaneamente utile per mantenere le distanze di sicurezza, raccogliere lo sporco e lasciare un messaggio. Un modo immediato con il quale le aziende ricordano fin dall’ingresso le attuali norme igieniche che possono ridurre il rischio di infezione per i dipendenti e i visitatori. I tappetini sono adatti anche per essere utilizzati in ambienti interni, ad esempio nelle immediate vicinanze dei dispenser di liquido igienizzante. Uno speciale rivestimento antisdrucciolo fa sì che aderiscano sul pavimento senza piegarsi e provocare scivolamenti. Gli zerbini “segnaletici” sono disponibili nei colori blu scuro e antracite, in tre diversi formati e con sei diversi disegni. Si noleggiano, secondo il principio del Textilsharing: una volta effettuato l’ordine, MEWA fornirà al cliente gli zerbini puliti. Gli autisti MEWA ritireranno poi gli zerbini sporchi periodicamente e li sostituiranno con quelli puliti.

SERMAC
di Claudio Tacchella
Sermac è il distributore ufficiale per l’Italia dei prodotti Coborn per le industrie dei diamanti.
Un nuovo marchio si aggiunge tra le numerose case rappresentate e distribuite in esclusiva per l’Italia dalla Sermac s.r.l. di Muggiò (MB).Si tratta della azienda inglese Coborn Engineering Co Ltd, leader mondiale nella costruzione di macchinari a CNC e attrezzature speciali per le industrie dei diamanti policristallini, monocristallini, le industrie degli utensili per le pietre preziose e diamanti naturali o sintetici. La gamma propone macchine rettificatrici della serie RG per il mercato degli utensili in PCD e PcBN, rettificatrici planetarie serie PG per diamanti naturali o sintetici SCD, rettificatrici di forma serie FG, lappatrici planetarie serie PL, piatti “scaif” per lucidatura, mandrini per fresatura e rettifica ad alta frequenza e macchine equilibratrici dinamiche serie DB. Coborn vanta più di 75 anni di attività continuativa in questo specifico settore, con oltre il 90% delle macchine esportate in tutto il mondo. “Siamo orgogliosi di questo traguardo – dichiara Alberto Gillio Tos, amministratore di Sermac srl. La Coborn Engineering si inserisce perfettamente tra le case che rappresentiamo e distribuiamo in esclusiva per l’Italia. I loro prodotti, tutti ad altissima precisione e qualità, completano la gamma di soluzioni ingegneristiche che Sermac può offrire al mercato. Abbiamo l’attitudine di seguire con attenzione le esigenze dei clienti per consigliare la migliore scelta possibile all’investimento in beni strumentali. E’ un valore aggiunto sul quale possono sempre contare, grazie alla nostra ventennale esperienza acquisita nel settore manifatturiero.”

STILL
STILL LANCIA IL NUOV ECH 15
STILL presenta il nuovo transpallet elettrico ECH 15, un concentrato di potenza che grazie alle sue ridotte dimensioni offre un’alternativa efficiente ai vecchi transpallet manuali. Grazie alla sua compattezza ed alla grande versatilità, l’ECH 15 si presta a molteplici impieghi: dall’utilizzo sulle linee di produzione alle operazioni di movimentazione nei magazzini, dal carico/scarico occasionale dei camion alle consegne dell’ultimo miglio, fino all’utilizzo in fiere, ospedali, negozi e nei piccoli supermercati. Punto di forza dell’ECH 15 sono le ridotte dimensioni, al netto delle forche è lungo infatti appena 400 mm, praticamente come un transpallet manuale, ma molto più rapido, efficiente e sicuro: sia la trazione che il sollevamento e l’abbassamento delle forche sono infatti gestiti elettricamente. Questo significa minore fatica per gli operatori, che non devono sollecitare la schiena né compiere alcuno sforzo, e maggiore velocità di movimentazione e sollevamento. Disponibile con tre diverse lunghezze delle forche (da 800, 1.000 e 1.150 mm), l’ECH 15 ha un raggio di sterzata di appena 1.390mm. L’assetto ergonomico del timone permette di gestire trazione, sollevamento e sterzo del transpallet con una sola mano, e permette sia agli operatori destrimani che mancini di movimentare con semplicità il carico. Sul carrello è anche presente un pratico display, che tiene l’operatore sempre informato sullo stato di carica della batteria e sulle ore di funzionamento. L’ECH 15 è inoltre dotato di una funzione di marcia lenta che consente di utilizzare il mezzo quando il timone si trova in posizione verticale, una caratteristica indispensabile per lavorare anche in spazi ridottissimi come i cassoni dei camion e le corsie strette dei supermercati. Per una stabilità ottimale, l’ECH 15 può fare affidamento su ben 5 punti di appoggio al terreno, oltre alla ruota motrice centrare e ai rulli delle forche, è infatti dotato di due ruote di supporto laterali di serie. Questo assicura una stabilità ottimale in tutte le condizioni di guida. Come sempre accade in STILL, ogni dettaglio dell’ECH 15 è stato progettato per garantire la massima sicurezza, come il robusto telaio con carter ribassato in acciaio per evitare che il piede dell’operatore possa entrare in contatto con la ruota di trazione.L’ECH 15 è alimentato da una potente batteria agli ioni di litio da 48 V totalmente esente da manutenzione, disponibile con una capacità di 20 o 30 Ah. La batteria di litio è un plus importante, in quanto non produce emissioni durante la fase di ricarica, non richiede manutenzione e permette ricariche frequenti, anche di breve durata, rendendo il transpallet sempre disponibile all’utilizzo. Grazie al caricabatterie integrato, disponibile di serie, l’ECH 15 può inoltre essere ricaricato ovunque e in qualunque momento.

CTMECA
GAMMA HYGIENIC
I prodotti della gamma Hygienic Ct Meca sono dei componenti in inox, appositamente concepiti per l’industria agroalimentare, farmaceutica e chimica. Si tratta di settori in cui sono richiesti processi sterili e devono essere rispettati elevati standard di igiene. Per rispondere a queste esigenze Ct Meca propone una serie di componenti serie Hygienic Design® dal design compatto con superfici lisce (rugosità inferiore a Ra0.8μm) senza fessure o spazi vuoti in modo da ridurre al minimo il deposito di sostanze e sporcizia, facilitare la pulizia e mantenere un elevato livello di igiene nel tempo. La gamma Hygienic Design® si compone di dadi ciechi ed alette, viti a testa esagonale e rondelle di tenuta. Questi componenti sono certificati EHEDG, omologati per l’industria agroalimentare e farmaceutica e rispondono alla norma europea 2006/42/EG. Accanto a questa gamma CT Meca propone una serie di prodotti serie Hygienic Usit®in acciaio Inox A4 che oltre ad essere privi di asperità e quindi facili da pulire sono assolutamente ermetici ed evitano le infiltrazioni di liquidi e residui che rischiano di depositarsi in zone di difficile accesso e far così proliferare germi e batteri. La rugosità è inferiore a Ra0.4μm di conseguenza le impurità non possono né aderire né accumularsi nelle parti più critiche. Questo contribuisce in modo determinante alla sicurezza e alla qualità finale del prodotto. Tra i componenti proposti, rondelle di tenuta, viti e dadi ciechi, viti ad alette, maniglie a ripresa e di trasporto. Per il montaggio di questi componenti sono previsti appositi attrezzi per il serraggio e il disserraggio, concepiti per non danneggiare le superfici sensibili.

B&R
MASSIMA PRODUTTIVITÀ CON UN FOOTPRINT RIDOTTO
È ora disponibile un segmento curvo a 180° più ampio per il sistema di trasporto intelligente di fabbrica SuperTrak. La nuova curvatura tollera maggiori forze di tenuta e propulsione. I carrelli pertanto possono viaggiare a velocità più elevate e accelerare più velocemente, aumentando la produttività del sistema. Con un diametro di 838 millimetri, il nuovo segmento è notevolmente più largo della variante precedente. La curva è particolarmente adatta per linee di assemblaggio automatizzate, dove abbiamo elementi più grandi che interagiscono con il track. Le stazioni di lavorazione e assemblaggio possono in questa configurazione essere posizionati all’interno dell’anello SuperTrak, riducendo significativamente l’ingombro complessivo della macchina. Il segmento curvo si adatta perfettamente ai layout di macchine esistenti, sostituendo a uno a uno elementi tipici come le tavole rotanti con diametro di 1 metro. Con l’introduzione di un track, la macchina guadagna un sostanziale aumento della produttività, oltre alla totale flessibilità di processo, in uno spazio minimo. Adottare un sistema di trasporto industriale intelligente porta una maggiore libertà di progettazione nel layout della macchina, senza doversi preoccupare per i cavi di alimentazione, che sono disponibili in varie lunghezze. SuperTrak di B&R consente di ripensare alla produzione di lotti di qualsiasi dimensione, potendo contare su flessibilità ed efficienza. Il sistema track è stato ingegnerizzato per un funzionamento 24 ore su 24, 7 giorni su 7 in condizioni industriali difficili. È progettato per essere altamente affidabile e sicuro. I singoli segmenti e le navette possono essere facilmente sostituiti senza dover smontare il binario. I tempi di fermo machina in molti casi possono essere completamente evitati. L’impatto sull’efficacia complessiva delle macchine (OEE) è sostanziale.

MOOG-DOLOMITECH
UNA COLLABORAZIONE DI SUCCESSO AL CUORE DEL NUOVO CARICATORE INDUSTRIALE FULL ELECTRIC
Stiamo entrando a grandi passi nell’era dell’e-mobility. La tendenza, nata nel settore automotive, si sta ora progressivamente affermando anche nel mondo dei mezzi industriali. Un vasto segmento che comprende numerose tipologie di veicoli dedicati all’escavazione, movimentazione e trasporto di materiali e dove, sempre più spesso, l’offerta a combustione tradizionale si affianca a veicoli ad alimentazione elettrica. Chiaro esempio di questo trend è il caricatore industriale elettrico realizzato anche grazie a Moog - leader mondiale nella fornitura di soluzioni ad alte prestazioni per l’automazione industriale - che ha contribuito alla creazione di una macchina full electric con caratteristiche compatibili ad un utilizzo in capannoni ed aree industriali. Il progetto, guidato da Dolomitech - azienda ingegneristica di Trento attiva nella ricerca e sviluppo di sistemi di propulsione per veicoli terrestri, marittimi e aerei ad alta efficienza e basso impatto ambientale - presentava numerose complessità dal punto di vista ingegneristico e meccanico. Il caricatore è infatti una macchina “monster” nella categoria di veicoli elettrici industriali. Ideata per attività di movimentazione a corto raggio in aree e impianti siderurgici, pesa 50 tonnellate, dispone di un braccio che raggiunge un’estensione di 18 metri ed è in grado di sollevare 3 tonnellate di materiale. Prestazioni tecniche che possono essere raggiunte solo scegliendo componenti in grado di gestire efficacemente sia l’aspetto meccanico, di movimento, che elettrico. Dolomitech, per rispondere a questa sfida perseguendo una logica di progettazione full electric, si è affidata agli ingegneri Moog, che hanno proposto un sistema completo di ultima generazione. In dettaglio, ogni caricatore è stato dotato di 3 Unità MotorePompa Elettro-Idrostatica (EPU), 4 servomotori e 7 servo-azionamenti DR2020, altamente customizzati e decisivi per soddisfare i requisiti di efficienza, alte prestazioni e bassi consumi energetici. «L’introduzione di macchine elettriche è sempre più considerato un investimento ad elevato valore aggiunto, sia in termini ambientali che di costi di esercizio. I limiti applicativi, ritenuti insormontabili fino a pochi anni fa, si stanno sempre più assottigliando, a favore di un’affermazione di queste soluzioni, che assicurano minore inquinamento, migliori condizioni di lavoro ed una riduzione del rumore.» illustra Massimo Daziale, Key Account Manager di Moog Industrial, che continua «Dolomitech era alla ricerca di un partner in grado di contribuire attivamente al successo del progetto. Lavorando a stretto contatto con il Team tecnico della committenza, abbiamo messo a punto, insieme, un sistema ad hoc che si distingue ad esempio per motori con prestazioni di coppia e velocità perfettamente allineate alle richieste del cliente.» Il caso di successo con Dolomitech è la concreta dimostrazione di come la tecnologia Moog renda possibile realizzare macchine alimentate a batteria garantendo le medesime performance di sistemi a propulsione diesel tradizionale. «La partnership con Dolomitech testimonia l’eccellenza di Moog nel fornire, sempre, il giusto mix di tecnologie secondo un approccio “technologically neutral”, volto ad assicurare prestazioni e affidabilità di altissimo livello. - dichiara Daziale - Questo progetto ha permesso a Moog di sottolineare il proprio valore aggiunto che risiede, inoltre, nel suo orientamento proattivo, nella capacità di personalizzare la fornitura e accompagnare il Cliente in ogni fase, con interventi di “problem solving” e “fine tuning”.» In un sistema elettrico è fondamentale trovare il corretto equilibrio di forze per incrementare i tempi di utilizzo del mezzo. La combinazione della tecnologia ibrida dell’EPU con i servoazionamenti e servomotori energy saving personalizzati, frutto dell’eccellenza ingegneristica e produttiva del sito Moog di Casella, ha soddisfatto ogni istanza progettuale e offerto potenza ed efficienza energetica in grado di contribuire all’autonomia funzionale e alla gestione di carichi elevati. Dolomitech ha inoltre particolarmente apprezzato anche la capacità dell’EPU di minimizzare il fabbisogno di olio, evitando la necessità di serbatoi dedicati: questa innovazione, grazie alla sua prerogativa oil-embedded, si è ormai affermata come tecnologia abilitante per progetti sempre più eco-compatibili e ad alto grado di sicurezza.

SANDVIK COROMANT

Il termine “ricondizionato” può far venire in mente prodotti al limite dell’usura, inferiori alle rispettive versioni nuove. La verità è che, acquistando da un fornitore fidato, gli utensili ricondizionati forniscono gli stessi risultati uniformi garantiti al momento dell’acquisto. Esistono, tuttavia, alcune convinzioni errate riguardo gli utensili ricondizionati. Prima di tutto, ricondizionare non significa riparare. Durante una riparazione, si esaminano e sostituiscono soltanto le parti difettose. Il ricondizionamento, invece, ripristina ogni aspetto del prodotto, riportandolo agli standard di produzione originali. Diversamente dai componenti riparati, i clienti possono aspettarsi che i prodotti ricondizionati siano nelle medesime, perfette condizioni di un componente nuovo. Il ricondizionamento degli utensili, tuttavia, differisce leggermente rispetto a quello di altri componenti industriali. L’usura degli utensili può variare enormemente a seconda dell’applicazione. Nella produzione automotive o aerospaziale, in cui gli utensili devono praticare una gran quantità di fori in un’unica operazione, è possibile incorrere in una maggior quantità di danni. Analogamente, le industrie che operano in contesti difficili, come l’aerospaziale e l’Oil and Gas, possono esporre l’utensile ad ambienti più duri, mettendone ulteriormente in pericolo la durata. Nelle applicazioni con utensili in metallo duro integrale, non è una questione di se l’utensile verrà ricondizionato, ma quando. A causa di tale inevitabilità, i produttori di utensili devono considerare l’idea del ricondizionamento fin dalla fase di progettazione. Generalmente, i dati CAD dell’utensile vengono memorizzati in modo che le versioni ricondizionate possano corrispondere perfettamente alla geometria e al rivestimento originale dell’utensile. Nel caso degli utensili da taglio su misura, questo è fondamentale per soddisfare le specifiche originali del cliente. La capacità di riutilizzare un singolo utensile più volte, anziché investire in più utensili, contribuisce anche alla sostenibilità. Gli utensili in metallo duro integrale, come quelli prodotti da Sandvik Coromant, vengono realizzati utilizzando una serie di materiali in esaurimento, come il tungsteno e il cobalto. La durata prevista delle riserve di tungsteno rimanenti è di soli 100 anni, il che rende insostenibile una strategia di riacquisti multipli. Quasi tutti gli utensili in metallo duro integrale di Sandvik Coromant sono adatti al ricondizionamento. I clienti devono semplicemente spedire gli utensili al proprio centro di riferimento locale, in uno dei contenitori per il ricondizionamento forniti da Sandvik Coromant. Gli utensili usurati possono essere spediti ai centri specializzati di Sandvik Coromant in Europa, Asia e nelle Americhe, dove si rispettano le specifiche originali in termini di geometria e rivestimento. Sandvik Coromant ha sviluppato inoltre una nuova aggiunta alla sua gamma, CoroDrill® 860 con geometria -GM, tenendo bene in mente queste considerazioni. Il design ottimizzato dell’utensile ne aumenta la durata rispetto alle versioni precedenti della gamma CoroDrill. Inoltre, CoroDrill 860-GM garantisce fino a tre ricondizionamenti. Questo consente di fornire efficacemente quattro utensili in un’unica soluzione. Sostituire gli utensili in metallo duro integrale può risultare costoso e insostenibile. Le convinzioni errate sul ricondizionamento vanno messe da parte: questa pratica dovrebbe giocare un ruolo chiave nei piani di sostenibilità delle aziende. Il ricondizionamento può non soltanto aiutare i costruttori a sfruttare al massimo gli utensili ma, nel caso di CoroDrill 860-GM, può estendere la durata utensile sino a tre volte la durata prevista senza ricondizionamento.
Direttore Responsabile Giorgio Albonetti Publisher Marco Tenaglia Direttore tecnico Chiara Tagliaferri Redazione Cristina Gualdoni (Coordinatrice) cristina.gualdoni@quine.it Eleonora Panzeri redazione.ma@quine.it Hanno collaborato a questo numero Chiara Tagliaferri, Patrizia Ricci, Eleonora Segafredo, Stefano Vinto, A. Mazzoleni, G.Copani, M.Morgantini, R.Curiazzi, Mattia Barattolo Realizzazione grafica Fabio Castiglioni Direzione pubblicità Stefano Busconi dircom@quine.it Responsabile produzione Paolo Ficicchia
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