Grana Padano DOP - ID CARD

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GRANA PADANO DOP

DOCUMENTI ANALIZZATI

Disciplinare di produzione - Data di riferimento 01/09/2023

Piano dei Controlli - Data di riferimento 09/05/2023

Tariffario – Data di riferimento 09/05/2023

Statuto del Consorzio di tutela - Data di riferimento 03/03/2017

Piano di regolazione dell’offerta 2022-2024

Il Consorzio di tutela del Grana Padano DOP è attivamente impegnato nella sostenibilità attraverso diverse iniziative,tracuiilprogetto“LIFETTGG”,voltoamigliorarel’efficienzadeiprocessiproduttivi,ilprogetto“MORE GRANA”, che promuove un utilizzo più efficiente delle risorse e un progetto sul benessere animale in corso nel triennio2024/2027.Ladocumentazionerelativaaquesteattivitànonrientranell’analisiriportatadiseguito.

- 24 Indicatori potenziali - 1

effettivi - 14

effettivi - 4

effettivi - 4

Indicatori potenziali - 0

3 indicatori

Indicatori effettivi - 2

Indicatori potenziali - 1

→ PUNTI DI FORZA

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie elementi riconducibili a 25 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali siano i suoi attuali punti di forza.

I punti di forza sono “indicatori effettivi” ovvero ben coperti da documenti mappati (es. piano dei controlli e/o disciplinare) o coperti dagli indicatori che risultano peculiari del singolo prodotto a seguito dell’analisi. Per indicatore peculiare si intendono indicatori presenti solo nel prodotto analizzato o presenti al massimo nella metà dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica. Gli indicatori potenziali (che figurano in documenti non sottoposti a verifica da parte di terzi) non sono classificati come punti di forza.

Sulla base della lettura di questi elementi, i punti di forza del prodotto sono sotto riportati.

›› Rispetto al benchmark del settore formaggi :

1. Piano di regolazione : presenza di un piano di regolazione dell’offerta (IND_028, IND_056)

2. Additivi : il disciplinare di produzione vieta l’utilizzo di additivi durante la fase di confezionamento (L’indicatore IND_225, relativo alla “assenza di sostanze di sintesi” è stato rilevato nell’analisi della tipologia Trentigrana, la cui produzione prevede l’esclusione del lisozima, e nella tipologia “grattugiato” per cui è vietato l’uso di coloranti artificiali e il cui confeziona- mento deve avvenire immediatamente, senza alcun trattamento aggiuntivo né l’aggiunta di altre sostanze).

3. Valutazione rischi sicurezza : nel piano di controlli del formaggio Grana Padano DOP si contemplano requisiti relativi alla sicurezza di soggetti terzi che entrano in azienda per condurre le attività di controllo sulla IG (IND_238).

4. Benessere animale : il disciplinare di produzione consente l’utilizzo volontario di un sistema automatico di mungitura permettendo una migliore gestione dell’apparato mammario riducendo eventuali malattie. Inoltre, la presenza di una lista positiva dettagliata di alimenti per le bovine permette il mantenimento del requisito di tradizionalità della dieta, evitando l’assunzione di nuove sostanze a fronte delle quali non è stata fatta alcuna sperimentazione circa gli effetti sulla salute dei bovini. Questo approccio ha un beneficio sia sulla salute degli animali che sulla qualità del prodotto. La corretta funzione ruminale è garantita dall’obbligo di somministrare una dieta a base di foraggio (rapporto foraggio: concentrati >1) (IND_331, IND_333).

5. Alimentazione degli animali : il disciplinare prevede che il 75% dei foraggi sia prodotto all’interno del territorio disciplinato, favorendo lo sviluppo delle economie del territorio e la tradizionalità delle colture, riducendo potenzialmente le emissioni dovute ai trasporti (IND_043, IND_349).

›› Specifici della tipologia Grana Padano DOP Trentingrana in aggiunta a quelli generali Il disciplinare prevede una tipologia di prodotto che prevede altri requisiti.

Con riferimento ai requisiti specifici del prodotto gli elementi valoriali sono rappresentati da:

QUALIVITA

1. Alimentazione degli animali : divieto di impiego di insilati nell’alimentazione zootecnica. La riduzione di insilato consente inevitabilmente di aumentare la base foraggera nell’alimentazione zootecnica (IND_331).

2. Additivi : non è ammesso l’utilizzo di lisozima (IND_225).

→ PUNTI DI MIGLIORAMENTO

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 25 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali sono i suoi attuali punti di miglioramento.

I punti di miglioramento sono indicatori mancanti , non riscontrati nel prodotto analizzato, rispetto agli indicatori di riferimento individuati della categoria merceologica valutata (benchmark). L’assenza di un indicatore che per gli altri prodotti del comparto risulta essere mappato ma categorizzato come potenziale non è considerato punto di miglioramento. Inoltre, come ulteriore considerazione, per ogni prodotto, in base al disciplinare, al livello di sostenibilità raggiunto, al contesto, sono stati suggeriti alcuni spunti di implementazione della sostenibilità

›› Indicatori migliorabili rispetto al benchmark del comparto formaggi

QUALIVITA

• IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

La Ricerca rappresenta uno strumento fondamentale per avviare percorsi di miglioramento del prodotto in termini qualitativi ma anche uno strumento di efficientamento. È uno strumento imprescindibile per una corretta gestione delle progettualità che hanno un impatto sul prodotto, sul processo e anche sul territorio.

• IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

La riduzione degli sprechi, i temi dell’economia circolare, sono di grande attualità. Hanno ricadute importanti non solo sul pilastro economico ma anche sui pilasti della buona governance e del benessere sociale.

• IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

La sicurezza alimentare rappresenta un prerequisito per la produzione dei prodotti a IG. I disciplinari di produzione in generale sono stati redatti con la finalità specifica di garantire il rispetto di requisiti qualitativi e merceologici di prodotto e praticamente nessuna fra le IG del comparto formaggi lo prevede in modo esplicito nell’ambito del sistema di controllo e garanzia della IG. La food safety è assoggettata al controllo dell’autorità competente nell’ambito delle norme comunitarie e nazionali applicabili. Non è oggetto di verifica da parte dell’organismo di certificazione della denominazione. Alcune IG del settore prevedono requisiti in tal senso ma solo a livello potenziale ovvero che figurano in documenti non sottoposti a verifica da parte dell’organismo di certificazione della denominazione.

• IND_085 Nuovi mercati geografici

Si tratta di un indicatore disatteso dalla stragrande maggioranza dei prodotti analizzati. Il tema della penetrazione di nuovi mercati è certamente molto interessante per gli operatori del comparto e merita una riflessione attenta, anche rispetto alle disponibilità/stagionalità dei prodotti.

• IND_086 Presenza commerciale

Analogamente all’indicatore IND_085 è un indicatore disatteso dalla stragrande maggioranza dei prodotti analizzati. La diversificazione delle produzioni, dei mercati di destinazione richiede una attenta strategia collettiva.

• IND_104 Gestione del rischio

La gestione del rischio economico rappresenta un importante approccio metodologico. Tale approccio non è definito in alcun modo nei disciplinari. Alcune IG prevedono nel piano di regolazione dell’offerta e/o nello statuto azioni economiche straordinarie nel caso di gravi crisi di mercato (es: Il Consorzio potrà accantonare una quota delle somme versate dai consorziati a titolo di contribuzione aggiuntiva o straordinaria poste a carico di questi ultimi, dagli organi nazionali o comunitari, a tutela della DOP, in apposito fondo crisi gravi di mercato ).

• IND_226 Presenza di nutrienti preziosi

I disciplinari prevedono normalmente parametri merceologici e chimico fisici dei prodotti. Non risultano requisiti numerici specifici rispetto a nutrienti preziosi volti alla valorizzazione del prodotto. In uno dei disciplinari valutati è prevista la correlazione specifica fra la qualità dei foraggi, la composizione botanica di pascoli e prati e le peculiarità biochimiche del latte impiegato nella realizzazione del prodotto.

• IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

Le IG hanno un legame stretto con il territorio che le genera e la cultura che lo contraddistingue. Tale legame è normalmente formalizzato nel Documento Unico ma non risultano requisiti specifici nel disciplinare e negli altri documenti valutati. Estendendo la valutazione al Documento Unico sicuramente questo indicatore risulterebbe adottato.

• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

Nessuno dei disciplinari valutati prevede requisiti oggettivi e obbligatori in tal senso. In alcuni casi sono previsti requisiti potenziali. Per alcuni prodotti lo statuto del Consorzio prevede assistenza/consulenza ai consorziati per il miglioramento dell’azienda.

• IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

Nessuno dei disciplinari valutati prevede requisiti oggettivi e obbligatori in tal senso. In alcuni casi, da statuto del Consorzio, sono previsti requisiti potenziali in merito all’organizzazione di corsi di formazione per gli operatori riconosciuti (anche con l’eventuale supporto dell’organismo di certificazione) e in taluni casi anche per i fornitori di materie prime, operatori della comunicazione e operatori commerciali.

• IND_362 Varietà e razze adattate localmente

La metà dei prodotti analizzati non prevede requisiti oggettivi in relazione a questo indicatore che rappresenta un elemento importante per dimostrare il legame con il territorio, la cultura e la tradizione locali.

• IND_386 Consolidamento del paesaggio IG

Tema di grande importanza, anche alla luce del nuovo Regolamento Comunitario e non applicato dalla stragrande maggioranza dei prodotti analizzati.

• IND_387 Tutela del paesaggio

Nessuno dei prodotti valutati prevede obblighi in materia di tutela del paesaggio. Solo in un caso lo statuto del Consorzio prevede il miglioramento dei pascoli alpini.

›› Indicatori potenziali ulteriormente sviluppabili

• IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra

Individuata una frase nel disciplinare di produzione “almeno il 75% della sostanza secca dei foraggi della razione giornaliera deve provenire da alimenti prodotti nel territorio di produzione”.

›› Spunti di implementazione per la sostenibilità del prodotto

In linea generale si rileva una sproporzione tra il numero di indicatori applicati in relazione al pilastro «Resilienza economica» rispetto agli altri tre. Questo a riprova del fatto che il disciplinare di produzione e l’infrastruttura documentale della IG sono stati redatti con la finalità specifica di garantire il rispetto di requisiti qualitativi e merceologici di prodotto.

1. Rischi di mercato : sarebbe auspicabile definire un riferimento relativo ad eventuali misure da mettere in atto in caso di gravi crisi di mercato (IND_104).

QUALIVITA

2. Benessere animale : per il settore formaggi un elemento valoriale imprescindibile è il rispetto di requisiti di benessere animale. Per il prodotto Grana Padano DOP, tale tema risulta essere limitato alla possibilità (non obbligo) di mungitura automatica delle bovine da latte e all’alimentazione. Sarebbe utile definire parametri di benessere animale più aggiornati (IND_333).

TABELLA INDICATORI

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

IND_028 Redditività a lungo termine

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

IND_069 Attrezzature e locali puliti

IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

IND_074 Etichettatura del prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

IND_085 Nuovi mercati geografici

IND_086 Presenza commerciale

IND_104 Gestione del rischio

IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi

IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni

IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG

IND_225 Assenza di sostanze sintetiche

IND_226 Presenza di nutrienti preziosi

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

IND_331 Alimentazione animale

IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali

IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra

IND_362 Varietà e razze adattate localmente

IND_386 Consolidamento del paesaggio IG

IND_387 Tutela del paesaggio

PILASTRO RESILIENZA ECONOMICA

Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 135 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti del settore dei formaggi sono 20 , variamente applicati dai diversi prodotti. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 23

→ TEMI SPECIFICI GRANA PADANO DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 14 indicatori (tutti effettivi) sui 20 considerati relativi al pilastro della resilienza economica del comparto formaggi. Il prodotto si posiziona quindi perfettamente in media rispetto ai 14,3 indicatori caratteristici del comparto e sopra la media dei prodotti di tutte le categorie merceologiche mappate che è 12,9.

• I 14 applicati dal prodotto sono:

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_028 Redditività a lungo termine

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

IND_057 Produzione di IG –

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_069 Attrezzature e locali puliti

IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

IND_074 Etichettatura del prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel piano dei controlli (gestione registri degli operatori riconosciuti, rintracciabilità, punti di controllo qualità, etc.), disciplinare, nel tariffario e in modo minore nello statuto e nel piano di regolamentazione dell’offerta.

• Gli indicatori del comparto non applicati sono:

IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

ANALISI PILASTRI SOSTENIBILITÀ QUALIVITA

IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

IND_085 Nuovi mercati geografici

IND_086 Presenza commerciale

IND_104 Gestione del rischio

• Rispetto ai 23 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non applicano gli indicatori:

IND_053 Effetti sull’economia locale –

IND_076 Ricerca sui prodotti IG

IND_122 Stagionalità del prodotto.

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA

PER IL SETTORE FORMAGGI

La gran parte dei prodotti analizzati non prevede in modo esplicito:

• IND_021 Investimenti in ricerca e sviluppo

• IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG

• IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

• IND_085 Nuovi mercati geografici

• IND_086 Presenza commerciale

• IND_104 Gestione del rischio economico

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE IG

QUALIVITA

• Gli indicatori considerati per tutti i comparti merceologici considerati corrispondono a 23. La media di tutti i prodotti considerati appartenenti alle diverse categorie merceologiche corrisponde a 12,9.

• La media più bassa con 11,2 indicatori è rappresentata dal settore dei vegetali trasformati mentre la media più alta con 14,4 indicatori è rappresentata dalla categoria dei prodotti a base di carne.

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori relativi a:

– Investimento a lungo termine : IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo, IND_028

Redditività a lungo termine

Creazione del valore : IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

Qualità del prodotto : IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

Sicurezza alimentare : IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

Diversificazione : IND_085 Nuovi mercati geografici, IND_086 Presenza commerciale, IND_104 Gestione del rischio

• Andando oltre l’ambito dei 23 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

Costi, investimenti, reddittività : IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_006 Costi energetici, IND_008 Costo del lavoro, IND_019 Costi di formazione, IND_020 Investimenti “green”, IND_026 Risparmio, IND_027 Efficienza degli investimenti, IND_033 Prezzo agricolo rispetto al prezzo di riferimento globale, IND_029 Produttività del territorio, IND_039 Efficienza dei costi (economica), IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale.

– Gestione del rischio : IND_098 Efficacia delle strategie di mitigazione, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico, IND_101 Informazioni sul clima/implementazione di azioni di riduzione del rischio, IND_106 Copertura del rischio associato ai ricavi.

– Stabilità di mercati, produzioni e offerta : IND_116 Appropriazione del valore nella catena del valore, IND_117 Prezzo in diversi mercati, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione, IND_135 Volatilità del prezzo di input.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ

ECONOMICA

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di sicurezza alimentare : BRC/IFS/FSSC per le attività di trasformazione e GlobalGap per la fase agricola (IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di sostenibilità: ISCC, ISO 50001, ISO 45001, ISO 14064, ISO 14067, ISO 14001; Made Green in Italy, ISO 37101, UNI PDR 125, PAS 24000 (IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_020 Investimenti “green”, IND_006 Costi energetici, IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG, IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico).

• Standard in materia di economia circolare : ISO 59020 (IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG).

• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000, ISO 37301, ISO 37001 (IND_104 Gestione del rischio, IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di governance, compresa la componente economica: ISO 37101: 2019 (IND_039 Efficienza dei costi, IND_046 Crescita inclusiva del settore agricolo, IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione).

→ CONSIDERAZIONI

Prezzo Equo : il tema dell’equità del trattamento economico riservato alla produzione primaria (allevamenti) è di grande attualità. Le IG in generale, avendo da tempo organizzato le filiere, potrebbero avere interesse a dimostrare oggettivamente la correttezza del trattamento economico riservato agli allevatori a riconoscimento del loro lavoro. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe essere uno strumento di comunicazione estremamente efficace.

PILASTRO BUONA GOVERNANCE

Il pilastro della buona governance è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 89 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti del settore dei formaggi sono 4 , variamente applicati dai diversi prodotti. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 5

→ TEMI SPECIFICI GRANA PADANO DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 4 indicatori (tutti effettivi) sui 4 considerati relativi al pilastro della buona governance del comparto. Il prodotto si posiziona quindi perfettamente in linea con le altre IG di comparto e sopra la media tutte le IG.

• I succitati indicatori (applicati) sono:

IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi

– IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi

QUALIVITA

– IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni – IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG.

• Rispetto ai 5 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori: – IND_174 Piano di gestione della sostenibilità

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE PER IL SETTORE FORMAGGI

Tutti i formaggi analizzati rispettano i 4 indicatori considerati in quanto ampiamente presenti negli statuti dei Consorzi di tutela a dimostrazione che tali enti rivestono un ruolo strategico in ambito governance.

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE IG

• Confrontando i formaggi con le altre categorie merceologiche analizzate il requisito mancante nel prodotto (così come in tutta la categoria prodotti del settore dei formaggi) è l’indicatore IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.

• Andando oltre l’ambito dei 5 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti analizzati che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

Audit: IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio.

QUALIVITA

– Struttura e leadership : IND_145 Le donne come decisori.

Trasparenza : IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_154

Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione.

Due diligence : IND_160 Integrazione delle informazioni di sostenibilità nel reporting, IND_161 Due diligence, IND_163 Impatti ambientali e sociali negativi nella catena di fornitura e azioni intraprese, IND_165 Pratiche di due diligence, IND_168 Standard di condotta e politica di integrità, IND_173 Governo dell’organizzazione.

– Gestione della sostenibilità : IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.

Legittimità : IND_185 Rispetto delle regole decisionali e dello statuto dell’organizzazione IG, IND_187 Partecipazione allo sviluppo delle politiche pubbliche, IND_192 Processo decisionale inclusivo.

Un aspetto importante da sottolineare è che molti degli indicatori che non risultano oggettivamente presenti nei documenti analizzati sono in realtà applicati da molti Consorzi di tutela. Pur tuttavia, ad una verifica esterna ed in assenza di audit ai Consorzi non è stato possibile ritenerli applicati in fase di analisi. L’opportunità di miglioramento consiste nella loro oggettivazione in procedure/documenti/statuti dei Consorzi oltre al rafforzamento di audit interni e di parte terza per accertarne l’applicazione.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione : ISO 9001, PAS 24000, ISO 31000, ISO 37301 e ISO 37001: IND_174 Piano di gestione della sostenibilità, IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio, IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_152 Importo delle multe pagate/da pagare a causa di accordi legati alla corruzione, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione, IND_178 Procedure di reclamo, IND_179 Reclami degli stakeholder, IND_210 Percorso verso la conformità.

• Pari opportunità : UNI PDR 125: IND_145 Le donne come decisori, IND_192 Processo decisionale inclusivo, IND_213 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

→ CONSIDERAZIONI

Governance del territorio : il prodotto ha un rapporto molto forte (sostanziale ed emozionale) con il territorio da cui proviene. Sarebbe interessante ed auspicabile definire obiettivi di sostenibilità non solo riferiti al prodotto ma anche riferiti/riferibili al territorio che lo esprime migliorando l’applicazione degli indicatori (IND da 161 a 170; 173 - 174 - 175 - 204 - 208). A titolo meramente esemplificativo si faccia riferimento al tema del turismo enogastronomico locale, valorizzando l’impiego della IG in sostituzione dei prodotti similari. Aspetto peraltro in linea con il nuovo regolamento 2024/1143 sulle IG. Possibile utilizzare a riferimento la norma internazionale ISO 37101: 2019 “Città e comunità sostenibili” che definisce una metodologia strutturata e sistematica per gestire lo sviluppo sostenibile delle Comunità, dei Distretti, etc.

PILASTRO BENESSERE SOCIALE

Il pilastro del benessere sociale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 102 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti del settore dei formaggi sono 8 , variamente applicati dai diversi prodotti. Il numero medio di indicatori applicati dai prodotti del comparto formaggi è 4,7. Per i prodotti valutati appartenenti a tutte le categorie merceologiche sono invece 9 e il numero medio è 3,5

Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI GRANA PADANO DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 4 indicatori (tutti effettivi) sugli 8 considerati relativi al pilastro del benessere sociale di comparto. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media dei 4,7 indicatori caratteristici del comparto.

• I 4 indicatori applicati sono:

(IND_225 Assenza di sostanze sintetiche (L’indicatore IND_225, relativo alla “assenza di sostanze di sintesi” è stato rilevato nell’analisi della tipologia Trentigrana, la cui produzione prevede l’esclusione del lisozima, e nella tipologia “grattugiato” per cui è vietato l’uso di coloranti artificiali e il cui confeziona- mento deve avvenire immediatamente, senza alcun trattamento aggiuntivo né l’aggiunta di altre sostanze)

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel disciplinare.

• Rispetto agli 8 indicatori di comparto il prodotto non applica gli indicatori:

IND_226 Presenza di nutrienti preziosi

– IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

QUALIVITA

– IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale.

• Rispetto ai 9 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

IND_277 Importanza del sistema IG nella comunità

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE FORMAGGI

La gran parte dei prodotti analizzati non prevede in modo esplicito:

• IND_225 Assenza di sostanze sintetiche

• IND_226 Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato solo in uno dei disciplinari valutati)

• IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

• IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola

• IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE IG

• Rispetto ai 9 indicatori di benessere sociale considerati la media del campione di tutte le merceologie valutate corrisponde a 3,5. La media più bassa con 2,2 indicatori è rappresentata dal settore dei prodotti a base di carne mentre la media più alta con 4,7 indicatori è rappresentata dal settore dei formaggi, seguita dagli oli con 4,5 indicatori.

QUALIVITA

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori:

– Sicurezza alimentare e nutrizionale : IND_225 Assenza di sostanze sintetiche, IND_226 Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato solo in uno dei disciplinari valutati), IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

– Formazione : IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola

• Andando oltre l’ambito dei 10 indicatori a vario titolo applicati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

Salute pubblica, sicurezza e salute sul lavoro : IND_231 Impatto dell’IG sulla qualità dell’aria, IND_232 Impatto dell’IG sulle fonti idriche locali, IND_233 Impatto dell’IG sullo smaltimento dei rifiuti, IND_234 Formazione sulla sicurezza e salute, IND_236 Spese per la salute e la sicurezza dei dipendenti in percentuale dei ricavi, IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi, IND_244 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

– Produttività : IND_257 Implementazione di pratiche che portano ad un aumento della produttività, IND_259 Educazione allo sviluppo sostenibile, IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

– Qualità della vita : IND_270 Valutazione dei diritti umani, IND_288 Impatto sociale dei prodotti IG, IND_289 Nuove generazioni, IND_292 Autonomia nella produzione.

– Parità di genere : IND_293 Pratiche legate alle donne, IND_294 Donne come decisori, IND_295 Rapporto di remunerazione tra generi, IND_297 Partecipazione delle donne alle organizzazioni di produttori, IND_298 Diritti politici delle donne (capacità di rappresentare unità produttive), IND_299 Diversità dei dipendenti, IND_303 Trattamento equo per i lavoratori vulnerabili, IND_312 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

– Pratiche commerciali : IND_324 Formalizzazione della catena del valore, IND_325 Risoluzione dei conflitti riguardanti prezzi e qualità.

Molti degli indicatori succitati, non sono formalmente previsti dai documenti analizzati ma sono previsti dalle norme cogenti applicabili in Italia in materia di salute e diritti dei lavoratori. Prevedendone un richiamo nei documenti applicabili alla IG e valutando idonee modalità di accertamento della loro corretta applicazione molti di questi indicatori potrebbero essere ottemperati.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere

utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di governance di sostenibilità : ISO 37101 (IND_263 - 289)

• Standard in materia di parità di genere, inclusione e corporate social responsibility : UNI PDR 125, PAS 24000, ISO 30415 e GlobalGap + Grasp per la fase agricola (IND_291 - 292293 - 294 - 295 - 296 - 297 - 298 - 299 - 300 - 301 - 303 - 270 - 271 - 272 e dal 304 al 322)

• Standard in materia di gestione dei rischi : ISO 31000

• Sicurezza sui luoghi di lavoro : ISO 45001 e GlobalGap per la fase agricola (IND_234238 - 241 - 244 - 245 - 246 - 247)

→ CONSIDERAZIONI

• Diversità e inclusione : è un tema estremamente attenzionato anche dal dipartimento pari opportunità del ministero. Rilevante anche per le filiere agro-alimentari (ad esempio rif. Rapporto FAO 2023 «Status of Woman in agrifood system»); esistono finanziamenti ed agevolazioni per le imprese e le organizzazioni che adottino un sistema di parità di genere certificato secondo la norma UNI/PDR 125. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

• Nuove generazioni : il cambio generazionale è un elemento critico per molti comparti industriali e manifatturieri. Lo stesso vale per il settore agricolo, per il quale la Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 prevede delle specifiche misure di aiuto ai giovani imprenditori agricoli. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori applicati.

• Sicurezza e salute sul lavoro : è un tema sempre di attualità, soprattutto in ambito agricolo. L’adozione di una politica consortile in tal senso con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di sostenibilità.

• Diritti dei lavoratori : nel mondo agricolo è tema sempre rilevante. Si pensi al tema del caporalato che potrebbe avere impatti estremamente negativi sull’immagine delle IG qualora venisse riscontrato. Si considerino a titolo di esempio le notizie di cronaca più recenti sul tema. L’adozione di una politica consortile con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

PILASTRO INTEGRITÀ AMBIENTALE

Il pilastro dell’integrità ambientale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 116 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti del settore dei formaggi sono 6 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 8

QUALIVITA

Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI GRANA PADANO DOP

Il prodotto analizzato conta un totale di 3 indicatori (2 effettivi e 1 potenziale) sui 6 considerati relativi al pilastro dell’integrità ambientale. Il prodotto si posiziona sopra la media rispetto ai prodotti del settore dei formaggi (la cui media è 2,7) e sopra la media dei prodotti che rappresentano i diversi settori merceologici che è 1,3.

• Gli indicatori applicati sono:

IND_331 Alimentazione animale

IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali

IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra.

• Gli indicatori del comparto non applicati sono:

IND_362 Varietà e razze adattate localmente –

IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG

IND_387 Conservazione del paesaggio

• Rispetto agli 8 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, non applica gli indicatori:

IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo

IND_433 Piano consumo acqua

QUALIVITA

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE FORMAGGI

Gli indicatori da implementare per il settore formaggi sono:

• IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali

• IND_362 Varietà e razze adattate localmente

• IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG

• IND_387 Conservazione del paesaggio

SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE IG

• I prodotti del settore dei formaggi con i loro 2,7 indicatori medi sono sopra la media dei prodotti analizzati la cui media è 1,3.

• Considerando i 116 indicatori del tool FAO-oriGIn, fra gli indicatori a vario titolo disattesi, quelli che possono rappresentare aree di miglioramento per le IG italiane sono raggruppabili nelle seguenti categorie:

Benessere animale : IND_327 Salute degli animali, IND_328 Certificazione rispetto agli standard di salute e benessere degli animali, IND_329 Pratiche sanitarie animali, IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali.

Qualità dell’aria: IND_334 Pratiche di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, IND_335 Obiettivo di riduzione dell’inquinamento atmosferico, IND_336 Concentrazione ambientale di inquinanti atmosferici, IND_337 Odori sgradevoli, IND_338 Conflitti legati agli odori sgradevoli.

– Emissioni : IND_339 Sostanze dannose per l’ozono, IND_340 Emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) legate all’energia (scope 2), IND_341 Emissioni animali, IND_342

Intensità delle emissioni di CO2, IND_343 Emissioni dirette di GHG (scope 1), IND_344

Emissioni totali da fertilizzanti, IND_345 Bilancio dei gas serra, IND_346 Pratiche di mitigazione dei gas serra, IND_347 Altre emissioni indirette di GHG (scope 3), IND_348

Intensità di riduzione delle emissioni di GHG.

– Diversità dell’ecosistema e diversità genetica: IND_350 Tasso di perdita degli habitat naturali, IND_351 Consapevolezza dei produttori di IG sui valori della biodiversità, IND_352

Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità, IND_353 Connettività dell’ecosistema, IND_354 Pratiche di miglioramento dell’ecosistema, IND_355 Piano di conservazione e ripristino degli habitat paesaggistici, IND_357 Piano di conservazione e ripristino dell’habitat marino, IND_360 Conservazione dell’agrobiodiversità in situ.

Gestione e uso del territorio : IND_381 Area agricola soggetta a pratiche agricole produttive e sostenibili, IND_382 Rotazione delle colture, IND_383 Eterogeneità temporale e spaziale del sistema agricolo, IND_384 Conversione dell’ecosistema naturale, IND_385 Generazione del paesaggio, IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG, IND_387 Conservazione del paesaggio.

– Qualità del suolo: IND_388 Piano di conservazione e ripristino del suolo, IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo, IND_390 Degrado del suolo, IND_391 Per-

dita/guadagno netto di terreno produttivo, IND_392 Salute e analisi del suolo, IND_393 Manutenzione sul campo, IND_394 Ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti, IND_395 Qualità biologica dei suoli, IND_396 Qualità chimica dei suoli, IND_397 Misure di conservazione del suolo e misure per migliorare l’uso dell’acqua da parte delle piante, IND_398 Struttura fisica dei suoli, IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo.

– Uso efficiente dell’energia: IND_410 Consumo energetico, IND_411 Pratiche di risparmio energetico, IND_412 Riduzione del consumo energetico, IND_413 Energie rinnovabili, IND_414 Obiettivo sull’utilizzo dell’energia rinnovabile, IND_415 Autonomia energetica.

Rifiuti : IND_416 Spreco alimentare, IND_419 Riduzione dei rifiuti, IND_420 Smaltimento dei rifiuti, IND_421 Riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti, IND_422 Pratiche di riduzione dei rifiuti, IND_423 Obiettivo di riduzione dei rifiuti, IND_424 Riduzione dell’uso di materiali di imballaggio in plastica.

Acqua : IND_435 Prelievi totali di acque sotterranee e superficiali, IND_436 Livello di stress idrico, IND_437 Impronta idrica blu, IND_438 Impronta idrica verde, IND_439 Impronta idrica grigia, IND_440 Consumo acqua, IND_441 Riciclo e riutilizzo dell’acqua, IND_442 Efficienza nell’uso dell’acqua.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione : ISO 37001

• Impatto ambientale : ISO 14001, LCA, ISO 14040, ISO 14044, ISO 14067, ISO 14064, Made Green in Italy, ISO 50001

• Biodiversità : Biodiversity Friend

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming : GlobalGap, Leaf Marque, SQNPI, ISCC, FSA, Biologico.

• Benessere animale : SQNBA (di prossima pubblicazione)

→ CONSIDERAZIONI

QUALIVITA

• Impatto ambientale: gli impatti ambientali e la loro riduzione sono elementi richiesti da numerose iniziative/strategie a livello globale ed europeo (es. Agenda 2030, Green Deal, Farm to Fork etc.) così come dalle recenti normative di rendicontazione degli asset intangibili (Environment-Social-Governance ESG) quali ad esempio la direttiva CSRD. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori 334 - 335 - 336 - 339 - 340 - 341 - 342 - 343 - 344 - 345 - 346 - 347 - 348 - 349 - 425 - 427 - 428 - 429 -430431 - 432 - 433 - 435 - 436 - 437 - 438 - 439 - 440 - 441 - 442. Si considerino a titolo meramente esemplificativo i lavori fatti da Consorzio Grana Padano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Asiago DOP su Made Green in Italy. Si consiglia di valutare un approccio sistemico (di comparto) anziché di singole realtà aziendali.

• Biodiversità: la strategia europea per la biodiversità 2030 e la strategia europea Farm to Fork richiamano questo tema, vi sarebbero obiettivi vincolanti anche per gli ecosistemi agrari. Sarebbe molto interessante una valutazione oggettiva della biodiversità (anche attraverso l’ausilio di standard riconosciuti) per poter rafforzare il racconto e il legame con il territorio andando a migliorare l’adozione degli indicatori da 350 a 370.

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: la strategia europea Farm to Fork promuove la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e antimicrobici, l’aumento dei terreni destinati ad agricoltura BIO, il sequestro del carbonio nei suoli agricoli; per il carbon farming il riferimento è la bozza di Regolamento europeo su carbon farming COM(2022) 672 final «REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL establishing a Union certification framework for carbon removals». L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello di applicazione del BIO nelle aziende agricole e/o sistemi di coltivazione/allevamento a basso impatto ambientale migliorando l’adozione degli indicatori: 378 - 379 - 380 - 381 - 382 - 383 - 384 - da 388 a 398 - 405 - 409.

QUALIVITA

• Efficienza energetica: il Green Deal, prevede l’incremento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energia pulita; la nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore nell’ottobre 2023, aumenta gli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello degli indicatori da 410 al 415. a titolo meramente esemplificativo si cita le norme ISO 50001 sul sistema di gestione dell’energia che insieme a norme tecniche come Made Green in Italy può costituire uno strumento metodologico utile per valutare prima e ridurre poi i consumi energetici. L’approccio organico e strutturato potrebbe essere funzionale a intercettare finanziamenti pubblici.

• Gestione dei rifiuti: il Green Deal prevede due strategie: 1) strategia Farm to Fork che prevede la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, 2) piano di azione per l’economia circolare che prevede anche dei punti di azione finalizzati alla riduzione della generazione dei rifiuti; da ricordare inoltre la direttiva dell’Unione Europea sui rifiuti 2008/98/CE, con in corso una proposta di revisione che fisserebbe nuovi obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti del tessile.  Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 416 a 424.

• Benessere animale : la strategia europea Farm to Fork, tra i vari obiettivi prevede anche il miglioramento del benessere animale; in Italia si segnala la previsione di finalizzazione del Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale (SQNBA) che pone l’accento sulle modalità di conduzione dell’allevamento, sull’uso responsabile del farmaco, la biosicurezza e sulla gestione della risorsa idrica; inoltre la Politica Agricola Comune PAC prevede, attraverso l’adozione degli ecoschemi, l’erogazione di finanziamenti; in particolare l’Italia ha deciso di adottarne 5, in cui il primo prevede un pagamento per la riduzione della antimicrobico resistenza e il benessere animale da parte delle aziende agricole. Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 327 a 333.

GRANA PADANO DOP

GRANA PADANO DOP

ALLEGATO ANALISI DOCUMENTALE

107 frasi riscontrate nell’analisi dei documenti collegate a 25 indicatori di sostenibilità

:: 37 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE :: 60 PIANO DI CONTROLLO :: 6 STATUTO :: 4 ALTRI REGOLAMENTI

ti

IND_010

dei registri Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori

Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori

e dei produttori

a lungo termine Elenco di investimenti, pratiche di gestione, nuove tecnologie e processi adottati per aumentare l'efficienza o migliorare la differenziazione della qualità del prodotto nei prossimi cinque

locali Acquisti da fornitori locali (importo)/totale acquisti (importo) Fornitori locali (numero)/totale fornitori (numero)

Latte/Caseificio (per la fase di raccolta latte) Presso il Raccoglitore o Caseificio, la documentazione e le registrazioni relative alla raccolta del latte devono permettere di: identificare singoli Produttori latte e le quantità consegnate da ogni Produttore (per la raccolta diretta da Produttori latte); identificare il Raccoglitore riconosciuto e la quantità ceduta, per ogni consegna (per latte consegnato al trasformatore); evidenziare la conformità del latte (es.: registrare temperatura di scarico in Caseificio) e delle modalità della raccolta alle prescrizioni applicabili.

Il raccoglitore e caseificio hanno la responsabilità di tenere registrate le quantità di latte consegnate e cedute

Raccoglitore/caseificio

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata pdc Art 6.2.4 Stagionatore Ai fini della tracciabilità delle produzioni il magazzino di stagionatura deve disporre di opportuna documentazione e adeguate registrazioni atte a fornire evidenza dell’identificazione delle quantità di formaggio immesso in stagionatura (secondo quanto necessario) e delle quantità di formaggio immesso nel circuito, sia come DOP che in attesa di marchiatura e/o di completamento della maturazione. Lo stagionatore deve registare il quantitativo di prodotto idoneo alla DOP inviato stagionare Stagionatore

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata

pdc Art 7.2 Documentazione sistematicamente trasmessa a CSQA

Con esclusione dei Produttori latte e degli Stagionatori, tutti rimanenti soggetti riconosciuti sono obbligati a trasmettere a CSQA sistematica comunicazione mensile, entro mese successivo, in relazione alle quantità mensilmente approvvigionate ai fini della denominazione Grana Padano, nonché delle quantità nello stesso periodo lavorate ai fini della DOP ed immesse al mercato.

Tutti soggetti (tranne produttori di latte e stagionatori) hanno la responsabilità di comunicare all'OdC le quantità di prodotto idoneo DOP approvvigionate e immesse sul mercato

Raccoglitore, caseificio, porzionatore grattugiatore

Grattugiatore

ddp art. 7 LIMITI E CONDIZIONI PER L’UTILIZZO DEGLI SFRIDI DI GRANA PADANO D.O.P. NELLA

Il grattugiatore ha la responsabilità di registrare il quantitativo di sfridi ottenuti

PRODUZIONE DI GRANA PADANO ‘GRATTUGIATO’ L’utilizzo degli sfridi provenienti dal taglio e confezionamento di “Grana Padano” D.O.P. in pezzi a peso variabile e/o peso fisso, blocchetti, cubetti, bocconcini etc. per la produzione di “Grana Padano” grattugiato, è consentito unicamente alle seguenti condizioni: A tale fine, per poter utilizzare gli sfridi delle lavorazioni è necessario compilare l’apposita scheda di lavorazione, fornita dal Consorzio di Tutela, riportando il numero di matricola del caseificio produttore, il mese l’anno di produzione e gli estremi del documento di arrivo che consenta di risalire all’entrata delle forme in questione, nonché il quantitativo di sfridi ottenuti dalla lavorazione delle medesime. [

Consorzio

responsabilità di definire un piano di regolazione dell'offerta che deve essere approvato dai soci e anche dal Ministero. Tale piano ha lo scopo di garantire che l'offerta sia adeguata al mercato evitando forme di speculazione che possono danneggiare il prezzo di vendita del prodotto Consorzio di tutela

Documenti aziendali, provenienza dei fornitori ddp art. 3 La zona di produzione e di grattugiatura del GRANA PADANO D.O.P. è il territorio delle province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania, Vercelli, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova a sinistra del Po, Milano, Monza, Pavia, Sondrio, Varese, Trento, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, Bologna a destra del Reno, Ferrara, Forlì Cesena, Piacenza, Ravenna e Rimini, nonché seguenti comuni della provincia di Bolzano: Anterivo, Lauregno, Proves, Senale-S. Felice e Trodena.

caseifici hanno la responsabilità di acquistare latte esclusivamente da allevamenti in zona e riconsciuti ai fini della DOP. Gli stagionatori e porzionatori / grattugiatori hanno la responsabilità di acquistare grana padano dop esclusivamente in zona da operatori riconosciuti. grattugiatori acquistano dagli stagionatori nella zona. Poichè la fase di grattugia è ritenuta critica anche grattugiatori devono essere ubicati in zona tipica vietando tale attività presso operatori non in zona e non riconosciuti Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore

aziendali, provenienza dei fornitori ddp art. 7 Il condizionamento del prodotto GRANA PADANO D.O.P., inteso come qualsivoglia tipologia e pezzatura – sia in porzioni che grattugiato, sia munito che privo di crosta (scalzo) con impiego della Denominazione di Origine Protetta e del logo che lo contraddistingue, può avvenire unicamente ad opera di soggetti titolari di apposita autorizzazione al confezionamento rilasciata dal Consorzio di Tutela, soggetto riconosciuto e incaricato a svolgere le funzioni di cui all’art. 14, comma 15, della legge 21 dicembre 1999, n. 526. Sono previste due distinte autorizzazioni al confezionamento, l’una relativa agli spicchi con crosta e l’altra relativa al grattugiato. Qualsiasi tipologia di prodotto confezionato che non riporti la crosta (bocconcini, tranci non muniti di crosta, scaglie o simili) è assimilata al grattugiato e soggetta alle prescrizioni previste per lo stesso. Il condizionatore ha la responsabilità di lavorare e confezionare Grana Padano DOP solo in strutture riconosciute e autorizzate dal Consorzio

delle

da latte si basa sulla utilizzazione di alimenti ottenuti dalle coltivazioni aziendali o nell'ambito del territorio di produzione del latte del Grana Padano DOP come individuato all'Art.3 almeno il 75% della SS dei foraggi della razione giornaliera deve provenire da alimenti prodotti nel territorio di produzione del latte [

L'allevatore ha la responsabilità di somministrare un'alimentazione zootecnica rispettosa della caratteristiche merceologiche, degli ingredienti e delle percentuali di origine locale disciplinate. deve pertanto autoprodurre gli alimenti zootecnici o acquistare da fornitori locali l'alimentazione zootecnica

Allevatore

Resilienza
Resilienza economica
Resilienza

Il caseificio ha la resposanbilità di lavorare il latte attenendosi e rispettando requisiti disciplinati. Non sono ammesse deroghe per cui si applica a tutto il latte

Caseificio

Il

dalla stalla alla sua lavorazione, non può subire alcun trattamento fisico, meccanico o termico, che ne modifichi lo status di latte crudo naturale. Il latte viene, quindi, messo nelle caldaie a campana rovesciata, in rame o con rivestimento interno in rame. È ammesso l’uso di lisozima, tranne che per il Trentingrana, fino ad un massimo di 2,5 g per 100 chilogrammi di latte. La coagulazione è ottenuta con caglio di vitello, previa aggiunta di siero innesto naturale.

di

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

Qualità

e informazioni Qualità del

Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

potenziale produttivo

ddp art. 5 Il latte crudo, conservato alla stalla e trasportato, deve avere una temperatura non inferiore agli 8°C. L'allevatore ha la responsabilità di conservare latte temperatura non inferiore a 8°C. Non sono ammesse deroghe quindi la totalità del latte deve rispettare tale parametro

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 2 Le caratteristiche del prodotto al consumo sono: forma cilindrica, scalzo leggermente convesso o quasi dritto, facce piane, leggermente orlate. Diametro della forma: da 35 a 45 cm; altezza dello scalzo: da 18 a 25 cm, con variazioni per entrambi, in più o in meno, in rapporto alle condizioni tecniche di produzione; peso: da 24 a 40 kg da intendersi riferito al peso medio dell'intera partita sottoposta a espertizzazione cn una tolleranza del 2, 5 % della singola forma, purchè le forme che beneficiano della tolleranza siano parte di una intera partita la quale rientri nei parametri succitati; crosta: dura e liscia, con spessore di 48 mm; pasta: dura, con struttura finemente granulosa, frattura radiale scaglia e occhiatura appena visibile. Grasso sulla ss: min. 32%. colore della crosta: scuro o giallo dorato naturale; è espressamente esclusa qualsiasi tintura artificiale; colore della pasta: bianco o paglierino; aroma: fragrante; sapore delicato.

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 2 Ferme restando le caratteristiche tipiche del grana padano DOP le tipologia grattugiato deve presentare le seguenti caratteristiche: umibità: non iferiore al 25% e non superiore al 35% aspetto: non purverulento ed omogeneo, particelle con diametro inferiore a 0.5 mm non suoeriori al 25% -quantità di crosta: non superiore al 18%

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 4

L’alimentazione base delle bovine da latte è costituita da foraggi verdi o conservati, e viene applicata alle vacche in lattazione, agli animali in asciutta ed alle manze oltre 7 mesi di gravidanza. L’alimentazione delle vacche da latte si basa sulla utilizzazione di alimenti ottenuti dalle coltivazioni aziendali o nell’ambito del territorio di produzione del latte del GRANA PADANO D.O.P., come individuato all’articolo 3. ella razione giornaliera non meno del 50% della sostanza secca deve essere apportata da foraggi con un rapporto foraggi/mangimi, riferito alla sostanza secca, non inferiore a 1.

Il caseificio ha la responsabiltià di produrre e avviare alla DOP esclusivamente le forme che rispettano tutte le caratteritiche fisiche e organolettiche disciplinare. Il 100% della produzione avviata alla DOP deve rispettare le caratteristiche disciplinate.

Allevamento

Caseificio

Grattugiatore

Il grattugiatore ha la responsabiltià di impiegare esclusivamente grana padano DOP per la produzione del grattugiato che deve rispettare le caratteristiche disciplinate in materia di umidità, granulometria e quantità di crosta. Il 100% della produzione avviata alla DOP deve rispettare le caratteristiche disciplinate.

Allevamento

L'allevatore ha la responsabilità di alimentare le vacche da latte esclusivamente nel rispetto degli ingredienti definiti nella lista positiva e nel rispetto delle percentuali di quantità e provenienza stabilite dal disciplinare. Il tipo di alimentazione zootecnica è determinante ai fini della qualità del latte.Non sono ammesse deroghe, per cui tutte le vacche che producono latte da destinare alla DOP devono essere alimentate seguendo requisiti disciplinati

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp art. 4 foraggi ammessi sono: foraggi freschi-foraggi freschi da prati stabili o artificiali o sfalciati. Le essenze foraggere idonee sono: erbe di prato stabile polifita, di medica, trifoglio; erbai singoli od associati, composti da loietto, segale, avena, orzo, granturchino, frumento, sorgo da ricaccio, mais, panico, erba mazzolina, festuca, fleolo, lupinella, pisello, veccia e favino [ ]. L'allevatore ha la responsabilità di alimentare le vacche da latte esclusivamente nel rispetto degli ingredienti definiti nella lista positiva e nel rispetto delle percentuali di quantità e provenienza stabilite dal disciplinare. Il tipo di alimentazione zootecnica è determinante ai fini della qualità del latte. Non sono ammesse deroghe, per cui tutte le vacche che producono latte da destinare alla DOP devono essere alimentate seguendo requisiti disciplinati Allevamento Resilienza

di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp art. 4 l'elenco delle materie prime per mangimi ammesse ad integrazione dei foraggi ]: cereali e loro derivati: mais, orzo, frumento, sorgo, avena, segale, triticale ]. semi oleaginosi e loro derivati: soia, cotone, girasole, lino tuberi e radici, loro prodotti: patate e relativi derivati - foraggi disidratati. Essenze foraggere: paglia di cereali, tutolo di mais, pianta ntegrale di mais derivati dell'industria dello zucchero. Polpe secche esausete, polpe secche semizuccherine, polpe melassate; melasso o derivati - Semi di Leguminose, carrube -Pisello proteico, fave, favino: granelle, sfarinati e relativi derivati. -Carrube: essiccate e relativi derivati. - Grassi: Grassi di origine vegetale con numero di iodio non superiore a 70, acidi grassi da oli di origine vegetale con acidi grassi tal quali o salificati. Sono ammessi olii di pesce come supporti per “additivi” e “premiscele”. Minerali: Sali minerali autorizzati dalla vigente legislazione. Additivi:Vitamine, oligoelementi, amminoacidi (rumino-protetti), aromatizzanti, antiossidanti, autorizzati dalla vigente legislazione. Antiossidanti ed aromatizzanti sono ammessi solo quelli naturali o naturalidentici. - Varie: È ammesso l’utilizzo di lievito di birra inattivato come supporto nelle “premiscele”.

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp art. 4 almeno il 75% della SS dei foraggi della razione giornaliera deve provenire da alimenti prodotti nel territorio di produizone del latte

L'allevatore ha la responsabilità di alimentare le vacche da latte esclusivamente nel rispetto degli ingredienti definiti nella lista positiva e nel rispetto delle percentuali di quantità e provenienza stabilite dal disciplinare. Il tipo di alimentazione zootecnica è determinante ai fini della qualità del latte.Non sono ammesse deroghe, per cui tutte le vacche che producono latte da destinare alla DOP devono essere alimentate seguendo requisiti disciplinati Allevamento

L'allevatore ha la responsabilità di alimentare le vacche da latte esclusivamente nel rispetto degli ingredienti definiti nella lista positiva e nel rispetto delle percentuali di quantità e provenienza stabilite dal disciplinare. Il tipo di alimentazione zootecnica è determinante ai fini della qualità del latte. Non sono ammesse deroghe, per cui tutte le vacche che producono latte da destinare alla DOP devono essere alimentate seguendo requisiti disciplinati

Allevamento

Resilienza economica
Resilienza economica
del prodotto
prodotto

di controllo qualità

economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto

IND_060 Punti di controllo qualità

di controllo qualità

il deterioramento della qualità dei prodotti Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 6.1

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

Obblighi generali

2. Il prodotto non può essere commercializzato come GRANA PADANO D.O.P. prima del compimento effettivo del nono mese di età. Prima di detto termine il formaggio

può uscire dalla zona di produzione.

di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

Comprensione dei difetti di qualità che

del soggetto produttivo di soddisfare requisiti disciplinati, in relazione alle specifiche attività del richiedente.

Produrre e fornire evidenza oggettiva a CSQA del rispetto dei requisiti di conformità previsti, della conformità, dell’identificazione e della tracciabilità del prodotto avviato alla DOP Grana Padano, nonché delle situazioni di non conformità eventualmente riscontrate e delle relative modalità di trattamento (punto 9.1);

definire, applicare e documentare in autocontrollo procedure e sistemi di registrazione relativi alla raccolta del latte, allo stoccaggio ed al trasporto: tali registrazioni devono garantire la raccolta del latte entro 24 ore dalla prima mungitura, la temperatura di conservazione la tracciabilità del latte; fornire le evidenze oggettive del rispetto dei requisiti di conformità, dell’identificazione e della tracciabilità del latte nonché delle eventuali non conformità rilevate in autocontrollo, ivi comprese anche le relative modalità di trattamento; gestire le registrazioni in autocontrollo in modo tale da poter consentire l’identificazione e la rintracciabilità della totalità del latte raccolto, conforme alla DOP o meno;

ogni massa omogenea di latte posta in caseificazione. Tale registrazione deve pertanto essere ripetuta ogni qual volta cambia la massa di latte utilizzata per la produzione di della registrazione dei parametri di cui al punto precedente mantenendo adeguate registrazioni dei certificati di taratura;

che, all’atto di immissione al consumo, il formaggio presenti ancora requisiti di qualità previsti mediante valutazione visiva del prodotto.

Grattugiatore (Confezionatore) In particolare è responsabilità del grattugiatore accertare la rispondenza del formaggio ed ammettere alle lavorazioni esclusivamente le forme recanti il marchio a fuoco identificativo della DOP Grana Padano ed in possesso dei requisiti minimi di età (9 mesi effettivi dal giorno di formatura

L'OdC durante la verivica ispettiva iniziale verifica che soggetti richiedenti siano capaci di soddisfare requisiti disciplinati OdC

Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di applicare un piano di autocontrollo sull'intero processo di produzione per assicurare il rispetto delle regole disciplinate. Tali attività devono essere formalizzate e rese disponibili ai controlli dell'Organismo di Controllo

Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore

Il raccoglitore del latte ha la responsabilità di produrre le registrazioni atte dimostrare la conformità del latte (temperatura, raccolta latte entro 24 ore dalla mungitura) e alla identità r rintracciabilità del latte raccolto Raccoglitori

operatore riconosciuto ha la responsabilità di applicare un piano di autocontrollo sull'intero processo di produzione per assicurare il rispetto delle regole disciplinate. Tali attività devono essere formalizzate e rese disponibili ai controlli dell'Organismo di Controllo

L'operatore riconosciuto prima dell'immissione in commericio del prodotto DOP, si assicura che il prodotto rispetti ancora requisiti di qualità disciplinati

Il grattugiatore ha la responsabilità di accertarsi che le forme impiegate siano tutte DOP e quindi conformi alle regole disciplinate

(Confezionatore) La rispondenza al disciplinare della denominazione Grana Padano delle operazioni di lavorazione e confezionamento viene verificata da CSQA mediante presenza di personale ispettivo tutte le operazioni di produzione del grattugiato Grana Padano DOP delle tipologie a questo assimilate, fatti salvi casi ove sopravvenuti impedimenti non consentano l’avvio delle attività di controllo in accordo con gli orari di inizio notificati dall’azienda ]Il controllo delle operazioni di grattugia viene svolto mediante verifiche presso siti di lavorazione effettuate in accordo con programmi e gli orari di lavoro notificati dalle aziende. Il servizio di controllo garantisce la copertura della totalità del formaggio Grana Padano impiegato in lavorazione ai fini della DOP per la tipologia Grana Padano grattugiato e le tipologie a questo assimilate l'OdC verifica che durante tutte le operazioni di grattugia, venga impiegato Grana Padana DOP per la produzione della tipologia "grattugiato"

a

dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di

abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

e/o

di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc

per trattamento

rendere disponibile ai controlli di CSQA e trasmettere (secondo quanto previsto o richiesto) adeguata documentazione prodotta in autocontrollo ad evidenza del rispetto dei requisiti di conformità di prodotti processi, dell’osservanza delle disposizioni del presente Piano dei Controlli nonché della corretta identificazione e della completa tracciabilità delle produzioni ottenute e immesse nel circuito della DOP Grana Padano. Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di applicare un piano di autocontrollo sull'intero processo di produzione per assicurare il rispetto delle regole disciplinate. Tali attività devono essere formalizzate e rese disponibili ai controlli dell'Organismo di Controllo

avviato alla DOP Qualora caseificio utilizzi sistemi di riscaldamento del latte a flusso continuo si rende necessaria l’installazione, ove non già presente, di apparato di registrazione per la registrazione quotidiana in continuo dei cicli di trattamento termico applicati al latte destinato alla DOP ed all’acqua calda per il riscaldamento. Gli strumenti di misura utilizzati per la rilevazione in autocontrollo delle temperature di esercizio devono essere opportunamente tarati Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di applicare un piano di autocontrollo sull'intero processo di produzione per assicurare il rispetto delle regole disciplinate. Tali attività devono essere formalizzate e rese disponibili ai controlli dell'Organismo di Controllo

Caseificio

Caseificio

Grattugiatore (Confezionatore)

Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore

Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore

Resilienza
Resilienza
Resilienza
Grattugiatore (Confezionatore)

del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità

che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave,

In caso di cadute di acidità (acidità a 24 ore inferiore a 26°SH/50 ml) o di scarsa attitudine fermentativa del siero-innesto di caseificio, il trasformatore può utilizzare l’aggiunta di batteri lattici autoctoni, quali Lactobacillus helveticus e/o lactis e/o casei, all’inizio della preparazione del siero innesto per il giorno successivo. L’aggiunta dei batteri lattici autoctoni deve essere preventivamente notificata CSQA e adeguatamente documentata in autocontrollo. In particolare, preventivamente all’impiego, trasformatore deve richiedere al fornitore la scheda tecnica comprensiva della composizione batterica specifica e dichiarazione dell’origine autoctona dei batteri lattici ed accertarne la rispondenza alle prescrizioni del disciplinare e del presente Piano dei Controlli.

Il trasformatore qualora dovesse riscontrare delle cadute di acidità durante controlli, può aggiungere batteri lattici autoctoni notificandolo all'OdC

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni

Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060

dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc art. 8.1.3 Stagionatori Le operazioni di espertizzazione sono autorizzate, esclusivamente per le partite idonee (cfr. punto 8.2.1 – sorveglianza analitica in autocontrollo), sulla base della richiesta trasmessa CSQA ed al Consorzio di Tutela (es. MOD003) e della congruenza della stessa con dati produttivi della matricola.[ Il riscontro da parte di CSQA della mancata presenza degli elementi distintivi della denominazione, non preventivamente segnalata in autocontrollo ed adeguatamente gestita, comporta l’esclusione del prodotto non opportunamente identificato dal circuito DOP. [ ]

sul prodotto.

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc art. 8.2.1 Sorveglianza analitica in autocontrollo

Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Punti di controllo qualità

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 6.2.2

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

pdc Art 8.2.2

Il rispetto delle caratteristiche fisiche, chimiche ed organolettiche del prodotto finito devono essere accertate in autocontrollo dal Trasformatore/Stagionatore per ogni partita mensile immesso al mercato con la denominazione Grana Padano DOP.[ Per quanto attiene la fosfatasi alcalina, in particolare, qualora valore risulti inferiore a 300.000 mU/Kg dovrà essere eseguito in autocontrollo un nuovo prelievo per l’ulteriore determinazione analitica sulla stessa partita. In caso di ulteriore conferma del dato verrà effettuato un prelievo da parte di CSQA per la successiva valutazione della compatibilità con l’impiego di latte crudo. Relativamente al prodotto Grana Padano DOP nella tipologia grattugiato e assimilabili, oltre a quanto garantito dall’impiego di formaggio Grana Padano DOP già certificato, il grattugiatore deve effettuare, in autocontrollo con frequenza come da successiva tabella 1, l’analisi su campioni di prodotto al fine di determinare, almeno: il tenore percentuale di umidità, la percentuale di particelle con diametro inferiore a 0,5 mm (solo per tipologia grattugiato), - la percentuale di crosta presente nel prodotto finito (solo per tipologia grattugiato). In caso di mancato rispetto della frequenza di analisi in autocontrollo CSQA provvederà a richiedere l’avvio delle corrette procedure di analisi in autocontrollo con l’invio dei relativi referti. Qualora la frequenza non dovesse essere ripristinata CSQA effettuerà una verifica ispettiva supplementare e campionamento di prodotto fino al ripristino della frequenza. [

conformità del latte in ogni momento Raccoglitori Latte/Caseificio

Stagionatore

Lo stagionatore ha la responsabilità di documentare tutti controlli effettuati in regime di autocontrollo in modo da dimostrare la conformità del formaggio in ogni momento

Sia gli operatori in autocontrollo che l'OdC mettono in atto controlli al fine di garantire che la produzione IG sia conforme a quanto disciplinato

Trasformatore e Stagionatore in autocontrollo prevedono un piano di campionamento per verificare che le caratteristiche del prodotto siano conformi a quanto previsto dal disciplinare di prodzuione

OdC, Allevatori, Raccoglietori, Trasformatori, Stagionatori

Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore

Raccoglitori Latte/Caseificio (per la fase di raccolta latte)

Presso il Raccoglitore o il Caseificio, la documentazione e le registrazioni relative alla raccolta del latte devono permettere di: identificare singoli Produttori latte e le quantità consegnate da ogni Produttore (per la raccolta diretta da Produttori latte); identificare Raccoglitore riconosciuto e la quantità ceduta, per ogni consegna (per latte consegnato al trasformatore); evidenziare la conformità del latte (es.: registrare temperatura di scarico in Caseificio) e delle modalità della raccolta alle prescrizioni applicabili.

Raccoglitori e Caseificio mettono in atto controlli al fine di garantire che il latte sia conforme quanto disciplinato tenendone traccia attraverso opportune registrazioni

Sorveglianza analitica CSQA L'accertamento delle caratteristiche fisiche viene effettuato nel corso delle verifiche dell’attività di espertizzazione e marchiatura come disposto al precedente paragrafo 8.1.3. Una volta l’anno, in concomitanza con il prelievo di prodotto da destinare alla valutazione delle caratteristiche chimiche, viene effettuata la misurazione (peso, altezza scalzo, diametro e spessore crosta) e la valutazione organolettica (aspetto della crosta e della pasta, aroma e sapore) di una forma scelta con metodo casuale. Trattandosi di una verifica di tipo distruttivo, la forma esaminata viene automaticamente esclusa dal circuito DOP.[ CSQA verifica anche la rispondenza del Grana Padano DOP grattugiato rispetto parametri analitici disciplinati mediante campionamento ed analisi del prodotto, condotto in ragione dei volumi di prodotto lavorato con frequenza minima di analisi secondo criteri evidenziati L'OdC al fine di verificare il rispetto delle caratteristiche fisiche, chimiche, organolettiche disciplinate, effettuerà accertamenti attraverso analisi

Raccoglitori e Caseificio

OdC

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità ddp art. 6 Il controllo per l’applicazione del presente Disciplinare di produzione è svolto conformemente a quanto stabilito dagli artt. 10 e 11 del Reg. CE n. 510/2006. L'OdC ha la resposabilità di controllare che gli operatori rispettino requisiti previsti dal ddp e dal pdc OdC

7

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

PER LA TIPOLOGIA ‘GRATTUGIATO’. Al fine di salvaguardare nel migliore dei modi la qualità, assicurare la rintracciabilità e garantire controllo del prodotto, le autorizzazioni al confezionamento del formaggio GRANA PADANO D.O.P. per la tipologia ‘grattugiato’ e per le tipologie ad esso assimilate potranno essere rilasciate unicamente a soggetti economici operanti all’interno della zona di produzione individuata all’articolo 3 e limitatamente allo stabilimento ubicato nella predetta zona. Per rilascio delle autorizzazioni in questione sarà necessario il preventivo nulla osta da parte dell’Organismo di controllo incaricato, a seguito degli opportuni accertamenti da quest’ultimo effettuati presso la ditta richiedente.

Il Grattugiatore ha la responsabilità di impiegare solo Grana Padano DOP per realizzare il grattugiato. Il Grana Padano DOP Grattugiato non può contenere altre tipologie di formaggi. L'Organismo di Controllo deve essere presente sul 100 % delle lavorazioni allo scopo di controllare il 100% della produzione di Grana Padano DOP Grattugiato.

Grattugiatore (Confezionatore) OdC

Resilienza
Resilienza
Resilienza
Resilienza
Resilienza

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety)

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni

Resilienza

Il grattugiatore ha la responsabilità di adottare procedure

D.O.P. in pezzi a peso variabile e/o peso fisso, blocchetti, cubetti, bocconcini etc. per la produzione di “Grana Padano” grattugiato, è consentito unicamente alle seguenti condizioni: a) Deve essere comunque rispettata la percentuale massima di crosta del 18%, di cui al precedente Art. 2. b) Deve essere sempre garantita la tracciabilità delle forme intere di “Grana Padano” D.O.P. dalle quali provengono gli sfridi. A tale fine, per poter utilizzare gli sfridi delle lavorazioni è necessario compilare l’apposita scheda di lavorazione, fornita dal Consorzio di Tutela, riportando il numero di matricola del caseificio produttore, il mese e l’anno di produzione e gli estremi del documento di arrivo che consenta di risalire all’entrata delle forme in questione, nonché il quantitativo di sfridi ottenuti dalla lavorazione delle medesime. c) Nel caso di impiego differito e/o di trasferimento da uno stabilimento all’altro, gli sfridi dovranno essere tenuti distinti per matricola e mese di produzione. Al fine di facilitare controlli sui contenitori o sugli involucri contenenti gli sfridi, dovranno essere chiaramente indicati rispettivi numeri di matricola del caseificio produttore, ed il relativo mese ed anno di produzione. d) Il trasferimento degli sfridi è consentito soltanto nell’ambito della stessa azienda, o gruppo aziendale. E’ quindi vietata la commercializzazione degli sfridi da destinare alla produzione di “Grana Padano” grattugiato.

ha la responsabilità di gestire eventuali situazioni di non conformità nell'ambito delle proprie attività di autocontrollo, ed escludere dal circuito Dop eventuale prodotto non conforme

riconosciuto, laddove individui una situazione di non conformità nell'ambito delle proprie attività di autocontrollo, ha la responsabilità di escludere il prodotto non conforme dal circuito tutelato

Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore

Raccoglitori Latte/Caseificio (per

fase di raccolta latte) ]- fornire le evidenze oggettive del rispetto dei requisiti di conformità, dell’identificazione e della tracciabilità del latte nonché delle eventuali non conformità rilevate in autocontrollo, ivi comprese anche le relative modalità di trattamento;

di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni pdc art. 7.3 Prescrizioni Qualora l’azienda

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni

alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni

immediatamente all’esclusione dello stesso dal circuito DOP (in autocontrollo), gestendo la situazione riscontrata secondo quanto previsto da Paragrafo 9.1 del presente piano

pdc art. 8.2.2 Sorveglianza analitica CSQA In caso di non conformità, si sospendono le attività di autorizzazione alla marchiatura del lotto interessato. Sarà cura dell’Azienda identificare ed escludere in autocontrollo tutte le forme non conformi della partita e richiedere a CSQA un nuovo accertamento della conformità delle caratteristiche fisiche ed organolettiche.[

pdc art. 9 Gestione delle non conformità Le non conformità possono essere rilevate sia dagli operatori nel corso delle attività in autocontrollo, sia da CSQA nel corso dei controlli di conformità e dei controlli documentali. Tutte le non conformità rilevate devono essere adeguatamente gestite allo scopo di impedire che prodotto non rispondente alle prescrizioni del disciplinare sia immesso nel circuito della denominazione tutelata. A tal fine diviene necessario prevedere ed attuare opportune modalità di identificazione, documentazione, valutazione e risoluzione delle non conformità eventualmente riscontrate.

un soggetto della filiera del formaggio Grana Padano

rilevi in autocontrollo una situazione di non conformità, deve procedere secondo seguenti criteri: -produrre registrazione della non conformità rilevata e definire modalità di gestione del prodotto non conforme al fine di riportarlo,

evidenza dell’esclusione del prodotto dal circuito della DOP Grana Padano, quando impossibile ripristinare le condizioni di conformità.

raccoglitori di latte sono tenuti a registrare eventuali non conformità e le eventuali modalità di trattamento Raccoglitori Latte

Ogni operatore riconosciuto, laddove individui una situazione di non conformità nell'ambito delle proprie attività di autocontrollo, ha la responsabilità di escludere il prodotto non conforme dal circuito tutelato

Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità, nel caso in cui riscontri non conformità di escludere il prodotto dal circuito DOP

Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore

Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore

L'OdC e gli operatori riconosciuti sono tenuti a registrare eventuali non conformità registrate e la loro gestione OdC, Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore

Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di escludere dal circuito tutelato il prodotto che dovesse risultare ai propri controlli non rispettoso dei parametri disciplinate

Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore

OdC

pdc Art 9.2 Gestione delle non conformità da parte di CSQA Per il prodotto giudicato definitivamente non conforme devono essere adottate appropriate misure di esclusione dal circuito della DOP Grana Padano In caso l’operatore utilizzi la denominazione sul prodotto non conforme e lo stesso stato già immesso sul mercato CSQA provvederà segnalare agli Organi di vigilanza la non conformità riscontrata fatto salvo casi in cui il Soggetto interessato dimostri di aver attuato efficaci procedure di richiamo del prodotto tali da assicurare al Consumatore che nessuna forma (o frazioni di essa) sia commercializzata definitivamente come DOP. L'OdC qualora riscontri situazioni di non conformità applicherà le azioni previste dal pdc, escludendo il prodotto dal circuito DOP, e facendo richiamare eventuale prodotto già immesso sul mercato

pdc art. 7.3 Prescrizioni Nei casi in cui non sia possibile dimostrare/garantire la tracciabilità dei lotti e la conformità delle produzioni ai requisiti previsti dal disciplinare e dal presente Piano dei controlli CSQA applicherà le azioni previste, dal piano medesimo, per le specifiche situazioni di non conformità grave con l’esclusione del prodotto/lotto dalla DOP.

L'OdC qualora riscontri situazioni di non conformità applicherà le azioni previste dal pdc, arrivando ad escludere il prodotto dal circuito DOP in caso di non conformità grave ODC

Resilienza economica
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety)

Attrezzature e locali puliti Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività

il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività

e gli spazi in cui

alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, e protocollo viene rispettato

dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o mantenere puliti macchinari e gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, e protocollo viene rispettato

(Food safety)

IND_069 Attrezzature e locali puliti Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività produttori dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o mantenere puliti macchinari e gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, e protocollo viene rispettato

Art 16.3 Schema dei controlli - Caseificio

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety)
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare

e locali puliti Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è

gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, il protocollo viene rispettato

immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro

attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività

e locali puliti Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività

produttori dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o

evidenze e/o registrazioni documentali relative a: Rispetto dei requisiti strutturali igienico sanitari dell’allevamento, Reg. (CE) n. 853/04 (numero di riconoscimento);

L'allevatore ha la responsabilità di rispettare requisiti igienico sanitari Allevatore

Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc art. 6.2.3

Caseificio (Trasformatore) Per la marchiatura all’origine delle forme utilizzare esclusivamente fascere marchianti e placche di caseina (es.: vedi figura A) fornite dal Consorzio di Tutela incaricato;[

Il Caseficio deve identificare all'origine (già nelle fascere) il formaggio. Ogni forma deve inoltre essere identificata univocamente con la placca di caseina. In questo modo assicura l'identità del prodotto e l'assenza di possibili manomissioni.

Caseificio Resilienza

Produttore(caseificio)

Resilienza economica

Resilienza economica

del prodotto e informazioni

sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art 14 Presentazione del prodotto Per quanto riguarda le modalità di apposizione sull’involucro della denominazione, del marchio distintivo delle indicazioni previste in applicazione della disciplina della denominazione, produttori devono attenersi esclusivamente e scrupolosamente al rispetto di quanto richiesto, previsto o ammesso dal disciplinare di produzione.Sulle etichette/confezioni deve essere sempre riportata la dicitura: “Certificato da Organismo di Controllo autorizzato dal MIPAAF. Sulle confezioni destinate ai mercati esteri la dicitura potrà essere tradotta nella/e lingua/e prescelta/e ad eccezione dell’indicazione “Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali” che dovrà essere riportata in lingua italiana, eccetto per casi ove la legislazione del paese di destinazione non lo consenta Il caseificio ha la responsabilità etichettare 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art 14 Presentazione del prodotto Le presentazioni utilizzate per l’immissione al consumo della denominazione Grana Padano DOP devono essere trasmesse, preventivamente al loro impiego, al Consorzio di Tutela incaricato (oppure a CSQA in assenza di tale Consorzio) per approvazione. Copia delle presentazioni convalidate deve essere trasmessa all’organismo di controllo. In assenza di Consorzio di Tutela riconosciuto la convalida preventiva delle presentazioni viene effettuata dall’organismo di controllo autorizzato

Il Consorzio di tutela o l'OdC può effettuare attività di valutazione o approvazione preventiva delle etichette affinché siano conformi al disciplinare

Consorzio di tutela, OdC

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp art. 8 Il contrassegno ufficiale [ ] a. sulle forme: le fasce marchianti b. sulle confezioni: il logo grana padano L'operatorie riconosciuto (caseificio, stagionatore, porzionatore, grattugiatore) ha la responsabilità di identificare il prodotto conforme nel rispetto delle regole stabilite (identificazione all'oorigine e timbro a fuoco sulle forme; logo del consorzio sul prodotto confezionato).

Caseificio / porzionatore / grattugiatore

Resilienza economica
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni

sul

e

economica

di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc art. 7.1 Documentazione dell’attività Ogni soggetto è inoltre tenuto a produrre, conservare, rendere disponibile ai controlli di CSQA e trasmettere (secondo quanto previsto o richiesto) adeguata documentazione prodotta in autocontrollo ad evidenza del rispetto dei requisiti di conformità di prodotti e processi, dell’osservanza delle disposizioni del presente Piano dei Controlli nonché della corretta identificazione della completa tracciabilità delle produzioni ottenute e immesse nel circuito della DOP Grana Padano. [ ]

di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Resilienza economica

Qualità del prodotto e informazioni

Informazioni sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Ogni soggetto riconosciuto ha la responsabilità di dotarsi di un sistema di identificazione e rintracciabilità in grado di dimostrare la corretta identificazione e tracciabilità delle produzioni

Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 6.2.4 Stagionatore Ai fini della tracciabilità delle produzioni il magazzino di stagionatura deve disporre di opportuna documentazione e adeguate registrazioni atte a fornire evidenza dell’identificazione delle quantità di formaggio immesso in stagionatura (secondo quanto necessario) e delle quantità di formaggio immesso nel circuito, sia come DOP che in attesa di marchiatura e/o di completamento della maturazione.[ Sempre ai fini dell’identificazione del formaggio e della tracciabilità delle produzioni documenti di accompagnamento dovranno indicare chiaramente per ogni lotto, oltre ad ogni altra indicazione obbligatoria o facoltativa, la matricola del caseificio produttore, il mese e l’anno di produzione del formaggio ed il relativo numero di forme lo stagionatore registra in autocontrollo le informazioni relative alla quantità del prodotto idoneo alla DOP immesso in stagioantoura,al fine di garantire la sua identificazione e rintraccibilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

ddp art. 7 VINCOLI TERRITORIALI PER LA TIPOLOGIA ‘GRATTUGIATO’. Al fine di salvaguardare nel migliore dei modi la qualità, assicurare la rintracciabilità e garantire controllo del prodotto, le autorizzazioni al confezionamento del formaggio GRANA PADANO D.O.P. per la tipologia ‘grattugiato’ e per le tipologie ad esso assimilate potranno essere rilasciate unicamente a soggetti economici operanti all’interno della zona di produzione individuata all’articolo 3 e limitatamente allo stabilimento ubicato nella predetta zona. Per rilascio delle autorizzazioni in questione sarà necessario il preventivo nulla osta da parte dell’Organismo di controllo incaricato, a seguito degli opportuni accertamenti da quest’ultimo effettuati presso la ditta richiedente.

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

ddp art. 7 LIMITI E CONDIZIONI PER L’UTILIZZO DEGLI SFRIDI DI GRANA PADANO D.O.P. NELLA

PRODUZIONE DI GRANA PADANO ‘GRATTUGIATO’ L’utilizzo degli sfridi provenienti dal taglio e confezionamento di “Grana Padano” D.O.P. in pezzi a peso variabile e/o peso fisso, blocchetti, cubetti, bocconcini etc. per la produzione di “Grana Padano” grattugiato, è consentito unicamente alle seguenti condizioni[ ]b) Deve essere sempre garantita la tracciabilità delle forme intere di “Grana Padano” D.O.P. dalle quali provengono gli sfridi. A tale fine, per poter utilizzare gli sfridi delle lavorazioni è necessario compilare l’apposita scheda di lavorazione, fornita dal Consorzio di Tutela, riportando il numero di matricola del caseificio produttore, il mese l’anno di produzione e gli estremi del documento di arrivo che consenta di risalire all’entrata delle forme in questione, nonché il quantitativo di sfridi ottenuti dalla lavorazione delle medesime. c) Nel caso di impiego differito e/o di trasferimento da uno stabilimento all’altro, gli sfridi dovranno essere tenuti distinti per matricola e mese di produzione. Al fine di facilitare controlli sui contenitori o sugli involucri contenenti gli sfridi, dovranno essere chiaramente indicati rispettivi numeri di matricola del caseificio produttore, ed il relativo mese ed anno di produzione. d) Il trasferimento degli sfridi è consentito soltanto nell’ambito della stessa azienda, o gruppo aziendale.

Il Grattugiatore ha la responsabilità di impiegare solo Grana Padano DOP per realizzare il grattugiato. Il Grana Padano DOP Grattugiato non può contenere altre tipologie di formaggi, a tal fine è richiesto all'operatore di garantire la rintracciabilità della produzione

Stagionatore

Grattugiatore

Il Grattugiatore ha la responsabilità di impiegare solo Grana Padano DOP per realizzare il grattugiato. Il Grana Padano DOP Grattugiato non può contenere altre tipologie di formaggi, a tal fine è richiesto all'operatore di garantire la rintracciabilità della produzione

per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

sul prodotto IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità Percentuale del volume di produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

tracciabilità degli

e della

Percentuale del volume

produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

pdc art. 6.2.2 Raccoglitori Latte/Caseificio (per la fase di raccolta latte) ]- definire, applicare e documentare in autocontrollo procedure e sistemi di registrazione relativi alla raccolta del latte, allo stoccaggio ed al trasporto: tali registrazioni devono garantire la raccolta del latte entro 24 ore dalla prima mungitura, la temperatura di conservazione e la tracciabilità del latte; fornire le evidenze oggettive del rispetto dei requisiti di conformità, dell’identificazione e della tracciabilità del latte nonché delle eventuali non conformità rilevate in autocontrollo, ivi comprese anche le relative modalità di trattamento; gestire le registrazioni in autocontrollo in modo tale da poter consentire l’identificazione e la rintracciabilità della totalità del latte raccolto, conforme alla DOP o meno; L'operatore riconosciuto ha la responsabilità di garantire la tracciabilità della materia prima (latte) Raccoglitori Latte/Caseificio

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc art. 6.2.2 Raccoglitori Latte/Caseificio (per la fase di raccolta latte) Il Soggetto responsabile della raccolta del latte ovvero Primo acquirente (raccoglitore latte o Caseificio) deve: produrre, mantenere aggiornato e rendere disponibile ai controlli un proprio elenco dei Trasportatori impiegati nella raccolta del latte idoneo alla del/i mezzo/i di trasporto utilizzati. Le registrazioni relative alla raccolta devono idoneità del latte alla DOP (“Latte idoneo a Grana Padano DOP” o altre analoghe indicazioni aventi equivalente significato) esclusivamente per la materia prima trasportata a temperature maggiori o uguali a +8°C e destinato a Soggetti riconosciuti della filiera L'operatore riconosciuto ha la responsabilità di garantire la tracciabilità della materia prima (latte) Raccoglitori Latte/Caseificio

Resilienza
Resilienza economica

Buona governance Partecipazione Dialogo con gli

verbali conservati per documentare il processo decisionale

Numero totale di incontri formali/informali tenuti ogni anno con produttori di IG, in cui manager e membri del consiglio forniscono rapporti, informazioni attuali e spiegano le decisioni prese, consentendo l'interazione

Le riunioni formali devono avere un ordine del giorno e devono essere conservati verbali (con un elenco delle presenze). sta Art 40 Convocazione e validità

mangimi stoccati, Il Produttore latte, ai fini dell’idoneità del latte alla DOP Grana Padano e della tracciabilità delle forniture, deve produrre e rendere disponibili ai controlli di conformità adeguate evidenze e/o registrazioni documentali relative a: Sia documenti di approvvigionamento degli alimenti che cartellini dei mangimi devono riportare la dicitura: “Mangime conforme al Disciplinare di produzione del Grana Padano DOP” o altra dicitura equivalente con la quale il fornitore attesta che il prodotto è idoneo alla DOP Grana Padano. o esibizione del fascicolo aziendale e/o di eventuali contratti di affitto/comodato d’uso dei terreni destinati alla coltivazione di alimenti per

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati correttamente documentati

Gli incontri devono essere aperti a tutti produttori di IG che desiderano partecipare; viene tenuto

di Amministrazione si riunisce tutte le volte che Presidente - o chi ne faccia le veci lo ritenga opportuno, oppure, ancora, quando ne sia fatta richiesta al Presidente da almeno dieci Amministratori o dal Collegio Sindacale Il Consiglio di Amministrazione è convocato tutte le volte che si ritiene opportuno Consorzio di tutela

almeno

entro termini di legge ove gli argomenti all’ordine del giorno prevedano l’approvazione del bilancio d’esercizio L'Assemblea dei soci avviene almeno una volta all'anno Consorzio di tutela

responsabile della raccolta del latte ovvero il Primo acquirente (raccoglitore produttori non riconosciuti, o per qualsiasi altro motivo comunque non rispondente ai requisiti della denominazione Grana Padano, rispetto al latte idoneo alla DOP Grana Padano

7.3.1 Separazione produzione DOP rispetto alle produzioni similari

Qualora un Soggetto riconosciuto realizzi, presso il medesimo caseificio o presso altra struttura limitrofa, anche la produzione di formaggio similare alla DOP Grana Padano è necessario provvedere a che le linee produttive dei due formaggi siano fisicamente separate, tali da risultare nettamente distinte e identificate, a partire dall’approvvigionamento della materia prima e, almeno, fino alla fase di salatura del formaggio. In particolare il locale di lavorazione (sala caldaie) deve essere opportunamente divisa formando ambienti nettamente distinti tali da identificare con immediatezza in fase di controllo la zona DOP rispetto a quella generica.

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati correttamente documentati sta art. 5 Funzioni Nel quadro delle attività rientranti nel perseguimento del suo oggetto, il Consorzio esercita tutte le funzioni necessarie ed opportune per la cura degli interessi generali ella Dop GP ed in particolare: [….] vigila affinchè altri prodotti non rechino denominazioni, marchi e /o altri segni distintivi suscettibili di violare la DOP GP, anche nell'interesse dei consumatori o non rechino danno alla DOP GP

sta art. 6

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati correttamente documentati

Raccoglitori Latte/Caseificio

L'operatore riconosciuto deve garantire la separazione tra latte idoneo per la DOP e latte non idoneo al fine di non commettere commistioni.

L'operatore riconosciuto ha la responsabilità di separare fisicamente il prodotto destinato alla DOP dal prodotto convenzionale o destinato ad altra produzione. La separazione fisica evita possibile commistione del prodotto

Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore

Consorzio di tutela

Il Consorzio di tutela ha anche la resposanbilità di vigilare sulla denominazione DOP Grana Padano al fine di ridurre il numero di abusi e imitazioni

Finalità operative Nell'esercizio delle sue funzioni, il Consorzio provvede, fra l'altro, a: [….] esercitare, nell'ambito della vigilanza sulla produzione e sul commercio del GP, tutte le azioni - anche giudiziarie finalizzate alla rigorosa difesa della denominazione, dei segni distintivi, dei marchi, nonchè alla repressioni di abusi ed irregolarità da chiunque poste in essere, alla prevenzione alla repressione di atti illeciti o comunque lesivi degli interessi della DOP, del Consorzio e/o dei consorziati, con espressa facoltà di richiedere il risarcimento degli eventuali danni subiti

Il Consorzio di tutela ha anche la resposanbilità di vigilare sulla denominazione DOP Grana Padano al fine di ridurre il numero di abusi e imitazioni

Consorzio di tutela

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

con metodi agroecologici; 2 = prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o

preservati e metodi di lavorazione preservino la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando cracking o frazionamento Verificare se metodi di lavorazione preservano la matrice alimentare e la

dei nutrienti evitando cracking o frazionamento Verificare se metodi di lavorazione preservano la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando rotture o frazionamenti. Un piano documentato

Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione Le fasi chiave della procedura sono prescritte in modo che suoi effetti sulla nutrizione siano preservati e metodi di lavorazione preservino la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando cracking o frazionamento

lavorazione preservino la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando cracking o frazionamento

processo di lavorazione in modo che gli effetti sulla nutrizione siano preservati

Verificare se metodi di lavorazione preservano la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando rotture o frazionamenti. Un piano documentato per salvaguardare passaggi chiave del processo di lavorazione in modo che gli effetti sulla nutrizione siano preservati

Verificare se metodi di lavorazione preservano la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando

ddp art. 5 È ammessa la lavorazione del latte di una singola munta o di più munte miscelate dopo averlo lasciato riposare e affiorare naturalmente. pure ammessa la lavorazione del latte di cui solo una parte è lasciata riposare e affiorare naturalmente.

caseiifcio ha la responsabilità di impiegare per la produzione dei grana padano dop solo latte lasciato affiornare naturalmente garantendo temperatura e rapporto grasso / caseina previsti dal disciplinare.

Caseificio

Benessere sociale Sicurezza e
alimentare nutrizione
Benessere sociale Sicurezza

deve fornire all'OdC al momento della verifica la documentazione che attesta il rispetto dei parametri previsti dal disciplinare per quanto riguarda l'alimentazione animale Allevamento

dicitura: “Mangime conforme al Disciplinare di produzione del Grana Padano DOP” o altra dicitura equivalente con la quale il fornitore attesta che il prodotto è idoneo alla DOP Grana Padano. o esibizione del fascicolo aziendale e/o di eventuali contratti di affitto/comodato d’uso dei terreni destinati

fonti di alimentazione

Date integratori alimentari ai vostri animali? Se sì, quale tipo di integratori e quanti tipi diversi (per categoria di animale)? tuoi animali pascolano sui pascoli durante parte o tutto l'anno?

ddp art. 4 l'alimentazione base delle bovine da latte è costituito da foraggi verdi o conservati e viene applicata alle vacche in lattazione, agli animali in asciuta e alle manze oltre 7 mesi di gravidanza nella razione giornaliera non meno del 50% della ss deve essere apportato da foraggi con un rapporto foraggi / mangimi riferito alla sostanza secca non inferiore a 1 ]

L'allevatore ha la responsabilità di alimentare le vacche da latte con alimenti zootecnici inseriti nella lista positiva del disciplinare e nel rispetto delle quantità stabilite dal disciplinare. La salute degli animali dipende da una nutrizione alimentare equilibrata in base alle esigenze e alla disponibilità inoltre evita il consumo massivo di mangimi e permette un aeguato apporto di fibra

Allevatore

Alimentazione animale a) numero di alimenti diversi per animali; (b) accesso ai pascoli per l'alimentazione; c) altre fonti di alimentazione

Date integratori alimentari ai vostri animali? Se sì, quale tipo di integratori e quanti tipi diversi (per categoria di animale)? tuoi animali pascolano sui pascoli durante parte o tutto l'anno?

ddp art. 4 foraggi ammessi sono: foraggi freschi-foraggi freschi da prati stabili o artificiali o sfalciati. Le essenze foraggere idonee sono: erbe di prato stabile polifita, di medica, trifoglio; erbai singoli od associati, composti da loietto, segale, avena, orzo, granturchino, frumento, sorgo da ricaccio, mais, panico, erba mazzolina, festuca, fleolo, lupinella, pisello, veccia e favino ].

L'allevatore ha la responsabilità di alimentare le vacche da latte con alimenti zootecnici inseriti nella lista positiva del disciplinare e nel rispetto delle quantità stabilite dal disciplinare. La salute degli animali dipende da una nutrizione alimentare equilibrata in base alle esigenze e alla disponibilità inoltre evita il consumo massivo di mangimi e permette un aeguato apporto di fibra

Allevamento

Integrità ambientale

Benessere animale

Salute degli animali

IND_331 Alimentazione animale a) numero di alimenti diversi per animali; (b) accesso ai pascoli per l'alimentazione; c) altre fonti di alimentazione

Date integratori alimentari ai vostri animali? Se sì, quale tipo di integratori e quanti tipi diversi (per categoria di animale)? tuoi animali pascolano sui pascoli durante parte o tutto l'anno?

ddp art. 4 l'elenco delle materie prime per mangimi ammesse ad integrazione dei foraggi [ ]: cereali e loro derivati: mais, orzo, frumento, sorgo, avena, segale, triticale ]. semi oleaginosi e loro derivati: soia, cotone, girasole, lino tuberi e radici, loro prodotti: patate e relativi derivati foraggi disidratati. Essenze foraggere: paglia di cereali, tutolo di mais, pianta ntegrale di mais ] - derivati dell'industria dello zucchero. Polpe secche esausete, polpe secche semizuccherine, polpe melassate; melasso o derivati Semi di Leguminose, carrube -Pisello proteico, fave, favino: granelle, sfarinati e relativi derivati. -Carrube: essiccate e relativi derivati. Grassi: Grassi di origine vegetale con numero di iodio non superiore a 70, acidi grassi da oli di origine vegetale con acidi grassi tal quali o salificati. Sono ammessi olii di pesce come supporti per “additivi” e “premiscele”. Minerali: Sali minerali autorizzati dalla vigente legislazione. Additivi:Vitamine, oligoelementi, amminoacidi (rumino-protetti), aromatizzanti, antiossidanti, autorizzati dalla vigente legislazione. Antiossidanti ed aromatizzanti sono ammessi solo quelli naturali o naturalidentici. Varie: È ammesso l’utilizzo di lievito di birra inattivato come supporto nelle “premiscele”.

e delle attività che riducono efficacemente la sofferenza e il rischio di lesioni degli animali durante tutte le fasi della loro vita, compreso il trasporto e la macellazione; (b) percentuale (%) di animali che beneficiano di pratiche che riducono loro livelli di stress Sono in atto pratiche per garantire che gli animali possano godere delle cinque libertà, ovvero libertà dalla fame e dalla sete, libertà dal disagio, libertà dal dolore, dalle lesioni e dalle malattie, libertà dalla paura e dall'angoscia e libertà di assumere comportamenti normali. Calcolare la quota della popolazione animale che beneficia di pratiche che riducono il livello di stress

ddp art. 4 Il Formaggio Grana padano DOP è prodotto a partire da latte crudo di vacca proveniente da vacche munte due volte al giorno o

libero ad un sistema automatico di mungitura [ ]

L'allevatore ha la responsabilità di verificare che il cartellino del mangime non riporti ingredienti non consentiti dal disciplinare. La lista positiva degli alimenti zootecnici rappresenta un requisito valorizzante per il benessere animale ma anche per la qualità del latte prodotto

Allevamento

ha la responsabilità di assicurare che latte destinato alla DOP provenga da mungitura due volte al giorno con

Allevamento

Integrità

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