QUALIVITA
• Efficienza energetica: il Green Deal, prevede l’incremento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energia pulita; la nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore nell’ottobre 2023, aumenta gli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello degli indicatori da 410 al 415. a titolo meramente esemplificativo si cita le norme ISO 50001 sul sistema di gestione dell’energia che insieme a norme tecniche come Made Green in Italy può costituire uno strumento metodologico utile per valutare prima e ridurre poi i consumi energetici. L’approccio organico e strutturato potrebbe essere funzionale a intercettare finanziamenti pubblici.
• Gestione dei rifiuti: il Green Deal prevede due strategie: 1) strategia Farm to Fork che prevede la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, 2) piano di azione per l’economia circolare che prevede anche dei punti di azione finalizzati alla riduzione della generazione dei rifiuti; da ricordare inoltre la direttiva dell’Unione Europea sui rifiuti 2008/98/CE, con in corso una proposta di revisione che fisserebbe nuovi obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti del tessile. Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 416 a 424.
• Benessere animale : la strategia europea Farm to Fork, tra i vari obiettivi prevede anche il miglioramento del benessere animale; in Italia si segnala la previsione di finalizzazione del Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale (SQNBA) che pone l’accento sulle modalità di conduzione dell’allevamento, sull’uso responsabile del farmaco, la biosicurezza e sulla gestione della risorsa idrica; inoltre la Politica Agricola Comune PAC prevede, attraverso l’adozione degli ecoschemi, l’erogazione di finanziamenti; in particolare l’Italia ha deciso di adottarne 5, in cui il primo prevede un pagamento per la riduzione della antimicrobico resistenza e il benessere animale da parte delle aziende agricole. Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 327 a 333.
GRANA PADANO DOP
GRANA PADANO DOP
ALLEGATO ANALISI DOCUMENTALE
107 frasi riscontrate nell’analisi dei documenti collegate a 25 indicatori di sostenibilità
:: 37 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE :: 60 PIANO DI CONTROLLO :: 6 STATUTO :: 4 ALTRI REGOLAMENTI
ti
IND_010
dei registri Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori
Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori
e dei produttori
a lungo termine Elenco di investimenti, pratiche di gestione, nuove tecnologie e processi adottati per aumentare l'efficienza o migliorare la differenziazione della qualità del prodotto nei prossimi cinque
locali Acquisti da fornitori locali (importo)/totale acquisti (importo) Fornitori locali (numero)/totale fornitori (numero)
Latte/Caseificio (per la fase di raccolta latte) Presso il Raccoglitore o Caseificio, la documentazione e le registrazioni relative alla raccolta del latte devono permettere di: identificare singoli Produttori latte e le quantità consegnate da ogni Produttore (per la raccolta diretta da Produttori latte); identificare il Raccoglitore riconosciuto e la quantità ceduta, per ogni consegna (per latte consegnato al trasformatore); evidenziare la conformità del latte (es.: registrare temperatura di scarico in Caseificio) e delle modalità della raccolta alle prescrizioni applicabili.
Il raccoglitore e caseificio hanno la responsabilità di tenere registrate le quantità di latte consegnate e cedute
Raccoglitore/caseificio
produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata pdc Art 6.2.4 Stagionatore Ai fini della tracciabilità delle produzioni il magazzino di stagionatura deve disporre di opportuna documentazione e adeguate registrazioni atte a fornire evidenza dell’identificazione delle quantità di formaggio immesso in stagionatura (secondo quanto necessario) e delle quantità di formaggio immesso nel circuito, sia come DOP che in attesa di marchiatura e/o di completamento della maturazione. Lo stagionatore deve registare il quantitativo di prodotto idoneo alla DOP inviato stagionare Stagionatore
produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata
produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata
pdc Art 7.2 Documentazione sistematicamente trasmessa a CSQA
Con esclusione dei Produttori latte e degli Stagionatori, tutti rimanenti soggetti riconosciuti sono obbligati a trasmettere a CSQA sistematica comunicazione mensile, entro mese successivo, in relazione alle quantità mensilmente approvvigionate ai fini della denominazione Grana Padano, nonché delle quantità nello stesso periodo lavorate ai fini della DOP ed immesse al mercato.
Tutti soggetti (tranne produttori di latte e stagionatori) hanno la responsabilità di comunicare all'OdC le quantità di prodotto idoneo DOP approvvigionate e immesse sul mercato
Raccoglitore, caseificio, porzionatore grattugiatore
Grattugiatore
ddp art. 7 LIMITI E CONDIZIONI PER L’UTILIZZO DEGLI SFRIDI DI GRANA PADANO D.O.P. NELLA
Il grattugiatore ha la responsabilità di registrare il quantitativo di sfridi ottenuti
PRODUZIONE DI GRANA PADANO ‘GRATTUGIATO’ L’utilizzo degli sfridi provenienti dal taglio e confezionamento di “Grana Padano” D.O.P. in pezzi a peso variabile e/o peso fisso, blocchetti, cubetti, bocconcini etc. per la produzione di “Grana Padano” grattugiato, è consentito unicamente alle seguenti condizioni: A tale fine, per poter utilizzare gli sfridi delle lavorazioni è necessario compilare l’apposita scheda di lavorazione, fornita dal Consorzio di Tutela, riportando il numero di matricola del caseificio produttore, il mese l’anno di produzione e gli estremi del documento di arrivo che consenta di risalire all’entrata delle forme in questione, nonché il quantitativo di sfridi ottenuti dalla lavorazione delle medesime. [
Consorzio
responsabilità di definire un piano di regolazione dell'offerta che deve essere approvato dai soci e anche dal Ministero. Tale piano ha lo scopo di garantire che l'offerta sia adeguata al mercato evitando forme di speculazione che possono danneggiare il prezzo di vendita del prodotto Consorzio di tutela
Documenti aziendali, provenienza dei fornitori ddp art. 3 La zona di produzione e di grattugiatura del GRANA PADANO D.O.P. è il territorio delle province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania, Vercelli, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova a sinistra del Po, Milano, Monza, Pavia, Sondrio, Varese, Trento, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, Bologna a destra del Reno, Ferrara, Forlì Cesena, Piacenza, Ravenna e Rimini, nonché seguenti comuni della provincia di Bolzano: Anterivo, Lauregno, Proves, Senale-S. Felice e Trodena.
caseifici hanno la responsabilità di acquistare latte esclusivamente da allevamenti in zona e riconsciuti ai fini della DOP. Gli stagionatori e porzionatori / grattugiatori hanno la responsabilità di acquistare grana padano dop esclusivamente in zona da operatori riconosciuti. grattugiatori acquistano dagli stagionatori nella zona. Poichè la fase di grattugia è ritenuta critica anche grattugiatori devono essere ubicati in zona tipica vietando tale attività presso operatori non in zona e non riconosciuti Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore
aziendali, provenienza dei fornitori ddp art. 7 Il condizionamento del prodotto GRANA PADANO D.O.P., inteso come qualsivoglia tipologia e pezzatura – sia in porzioni che grattugiato, sia munito che privo di crosta (scalzo) con impiego della Denominazione di Origine Protetta e del logo che lo contraddistingue, può avvenire unicamente ad opera di soggetti titolari di apposita autorizzazione al confezionamento rilasciata dal Consorzio di Tutela, soggetto riconosciuto e incaricato a svolgere le funzioni di cui all’art. 14, comma 15, della legge 21 dicembre 1999, n. 526. Sono previste due distinte autorizzazioni al confezionamento, l’una relativa agli spicchi con crosta e l’altra relativa al grattugiato. Qualsiasi tipologia di prodotto confezionato che non riporti la crosta (bocconcini, tranci non muniti di crosta, scaglie o simili) è assimilata al grattugiato e soggetta alle prescrizioni previste per lo stesso. Il condizionatore ha la responsabilità di lavorare e confezionare Grana Padano DOP solo in strutture riconosciute e autorizzate dal Consorzio
delle
da latte si basa sulla utilizzazione di alimenti ottenuti dalle coltivazioni aziendali o nell'ambito del territorio di produzione del latte del Grana Padano DOP come individuato all'Art.3 almeno il 75% della SS dei foraggi della razione giornaliera deve provenire da alimenti prodotti nel territorio di produzione del latte [
L'allevatore ha la responsabilità di somministrare un'alimentazione zootecnica rispettosa della caratteristiche merceologiche, degli ingredienti e delle percentuali di origine locale disciplinate. deve pertanto autoprodurre gli alimenti zootecnici o acquistare da fornitori locali l'alimentazione zootecnica
Allevatore
Resilienza
Resilienza economica
Resilienza
Il caseificio ha la resposanbilità di lavorare il latte attenendosi e rispettando requisiti disciplinati. Non sono ammesse deroghe per cui si applica a tutto il latte
Caseificio
Il
dalla stalla alla sua lavorazione, non può subire alcun trattamento fisico, meccanico o termico, che ne modifichi lo status di latte crudo naturale. Il latte viene, quindi, messo nelle caldaie a campana rovesciata, in rame o con rivestimento interno in rame. È ammesso l’uso di lisozima, tranne che per il Trentingrana, fino ad un massimo di 2,5 g per 100 chilogrammi di latte. La coagulazione è ottenuta con caglio di vitello, previa aggiunta di siero innesto naturale.
di
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Qualità
e informazioni Qualità del
Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
potenziale produttivo
ddp art. 5 Il latte crudo, conservato alla stalla e trasportato, deve avere una temperatura non inferiore agli 8°C. L'allevatore ha la responsabilità di conservare latte temperatura non inferiore a 8°C. Non sono ammesse deroghe quindi la totalità del latte deve rispettare tale parametro
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 2 Le caratteristiche del prodotto al consumo sono: forma cilindrica, scalzo leggermente convesso o quasi dritto, facce piane, leggermente orlate. Diametro della forma: da 35 a 45 cm; altezza dello scalzo: da 18 a 25 cm, con variazioni per entrambi, in più o in meno, in rapporto alle condizioni tecniche di produzione; peso: da 24 a 40 kg da intendersi riferito al peso medio dell'intera partita sottoposta a espertizzazione cn una tolleranza del 2, 5 % della singola forma, purchè le forme che beneficiano della tolleranza siano parte di una intera partita la quale rientri nei parametri succitati; crosta: dura e liscia, con spessore di 48 mm; pasta: dura, con struttura finemente granulosa, frattura radiale scaglia e occhiatura appena visibile. Grasso sulla ss: min. 32%. colore della crosta: scuro o giallo dorato naturale; è espressamente esclusa qualsiasi tintura artificiale; colore della pasta: bianco o paglierino; aroma: fragrante; sapore delicato.
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 2 Ferme restando le caratteristiche tipiche del grana padano DOP le tipologia grattugiato deve presentare le seguenti caratteristiche: umibità: non iferiore al 25% e non superiore al 35% aspetto: non purverulento ed omogeneo, particelle con diametro inferiore a 0.5 mm non suoeriori al 25% -quantità di crosta: non superiore al 18%
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 4
L’alimentazione base delle bovine da latte è costituita da foraggi verdi o conservati, e viene applicata alle vacche in lattazione, agli animali in asciutta ed alle manze oltre 7 mesi di gravidanza. L’alimentazione delle vacche da latte si basa sulla utilizzazione di alimenti ottenuti dalle coltivazioni aziendali o nell’ambito del territorio di produzione del latte del GRANA PADANO D.O.P., come individuato all’articolo 3. ella razione giornaliera non meno del 50% della sostanza secca deve essere apportata da foraggi con un rapporto foraggi/mangimi, riferito alla sostanza secca, non inferiore a 1.
Il caseificio ha la responsabiltià di produrre e avviare alla DOP esclusivamente le forme che rispettano tutte le caratteritiche fisiche e organolettiche disciplinare. Il 100% della produzione avviata alla DOP deve rispettare le caratteristiche disciplinate.
Allevamento
Caseificio
Grattugiatore
Il grattugiatore ha la responsabiltià di impiegare esclusivamente grana padano DOP per la produzione del grattugiato che deve rispettare le caratteristiche disciplinate in materia di umidità, granulometria e quantità di crosta. Il 100% della produzione avviata alla DOP deve rispettare le caratteristiche disciplinate.
Allevamento
L'allevatore ha la responsabilità di alimentare le vacche da latte esclusivamente nel rispetto degli ingredienti definiti nella lista positiva e nel rispetto delle percentuali di quantità e provenienza stabilite dal disciplinare. Il tipo di alimentazione zootecnica è determinante ai fini della qualità del latte.Non sono ammesse deroghe, per cui tutte le vacche che producono latte da destinare alla DOP devono essere alimentate seguendo requisiti disciplinati
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp art. 4 foraggi ammessi sono: foraggi freschi-foraggi freschi da prati stabili o artificiali o sfalciati. Le essenze foraggere idonee sono: erbe di prato stabile polifita, di medica, trifoglio; erbai singoli od associati, composti da loietto, segale, avena, orzo, granturchino, frumento, sorgo da ricaccio, mais, panico, erba mazzolina, festuca, fleolo, lupinella, pisello, veccia e favino [ ]. L'allevatore ha la responsabilità di alimentare le vacche da latte esclusivamente nel rispetto degli ingredienti definiti nella lista positiva e nel rispetto delle percentuali di quantità e provenienza stabilite dal disciplinare. Il tipo di alimentazione zootecnica è determinante ai fini della qualità del latte. Non sono ammesse deroghe, per cui tutte le vacche che producono latte da destinare alla DOP devono essere alimentate seguendo requisiti disciplinati Allevamento Resilienza
di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp art. 4 l'elenco delle materie prime per mangimi ammesse ad integrazione dei foraggi ]: cereali e loro derivati: mais, orzo, frumento, sorgo, avena, segale, triticale ]. semi oleaginosi e loro derivati: soia, cotone, girasole, lino tuberi e radici, loro prodotti: patate e relativi derivati - foraggi disidratati. Essenze foraggere: paglia di cereali, tutolo di mais, pianta ntegrale di mais derivati dell'industria dello zucchero. Polpe secche esausete, polpe secche semizuccherine, polpe melassate; melasso o derivati - Semi di Leguminose, carrube -Pisello proteico, fave, favino: granelle, sfarinati e relativi derivati. -Carrube: essiccate e relativi derivati. - Grassi: Grassi di origine vegetale con numero di iodio non superiore a 70, acidi grassi da oli di origine vegetale con acidi grassi tal quali o salificati. Sono ammessi olii di pesce come supporti per “additivi” e “premiscele”. Minerali: Sali minerali autorizzati dalla vigente legislazione. Additivi:Vitamine, oligoelementi, amminoacidi (rumino-protetti), aromatizzanti, antiossidanti, autorizzati dalla vigente legislazione. Antiossidanti ed aromatizzanti sono ammessi solo quelli naturali o naturalidentici. - Varie: È ammesso l’utilizzo di lievito di birra inattivato come supporto nelle “premiscele”.
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp art. 4 almeno il 75% della SS dei foraggi della razione giornaliera deve provenire da alimenti prodotti nel territorio di produizone del latte
L'allevatore ha la responsabilità di alimentare le vacche da latte esclusivamente nel rispetto degli ingredienti definiti nella lista positiva e nel rispetto delle percentuali di quantità e provenienza stabilite dal disciplinare. Il tipo di alimentazione zootecnica è determinante ai fini della qualità del latte.Non sono ammesse deroghe, per cui tutte le vacche che producono latte da destinare alla DOP devono essere alimentate seguendo requisiti disciplinati Allevamento
L'allevatore ha la responsabilità di alimentare le vacche da latte esclusivamente nel rispetto degli ingredienti definiti nella lista positiva e nel rispetto delle percentuali di quantità e provenienza stabilite dal disciplinare. Il tipo di alimentazione zootecnica è determinante ai fini della qualità del latte. Non sono ammesse deroghe, per cui tutte le vacche che producono latte da destinare alla DOP devono essere alimentate seguendo requisiti disciplinati
Allevamento
Resilienza economica
Resilienza economica
del prodotto
prodotto
di controllo qualità
economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto
IND_060 Punti di controllo qualità
di controllo qualità
il deterioramento della qualità dei prodotti Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 6.1
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
Obblighi generali
2. Il prodotto non può essere commercializzato come GRANA PADANO D.O.P. prima del compimento effettivo del nono mese di età. Prima di detto termine il formaggio
può uscire dalla zona di produzione.
di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
Comprensione dei difetti di qualità che
del soggetto produttivo di soddisfare requisiti disciplinati, in relazione alle specifiche attività del richiedente.
Produrre e fornire evidenza oggettiva a CSQA del rispetto dei requisiti di conformità previsti, della conformità, dell’identificazione e della tracciabilità del prodotto avviato alla DOP Grana Padano, nonché delle situazioni di non conformità eventualmente riscontrate e delle relative modalità di trattamento (punto 9.1);
definire, applicare e documentare in autocontrollo procedure e sistemi di registrazione relativi alla raccolta del latte, allo stoccaggio ed al trasporto: tali registrazioni devono garantire la raccolta del latte entro 24 ore dalla prima mungitura, la temperatura di conservazione la tracciabilità del latte; fornire le evidenze oggettive del rispetto dei requisiti di conformità, dell’identificazione e della tracciabilità del latte nonché delle eventuali non conformità rilevate in autocontrollo, ivi comprese anche le relative modalità di trattamento; gestire le registrazioni in autocontrollo in modo tale da poter consentire l’identificazione e la rintracciabilità della totalità del latte raccolto, conforme alla DOP o meno;
ogni massa omogenea di latte posta in caseificazione. Tale registrazione deve pertanto essere ripetuta ogni qual volta cambia la massa di latte utilizzata per la produzione di della registrazione dei parametri di cui al punto precedente mantenendo adeguate registrazioni dei certificati di taratura;
che, all’atto di immissione al consumo, il formaggio presenti ancora requisiti di qualità previsti mediante valutazione visiva del prodotto.
Grattugiatore (Confezionatore) In particolare è responsabilità del grattugiatore accertare la rispondenza del formaggio ed ammettere alle lavorazioni esclusivamente le forme recanti il marchio a fuoco identificativo della DOP Grana Padano ed in possesso dei requisiti minimi di età (9 mesi effettivi dal giorno di formatura
L'OdC durante la verivica ispettiva iniziale verifica che soggetti richiedenti siano capaci di soddisfare requisiti disciplinati OdC
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di applicare un piano di autocontrollo sull'intero processo di produzione per assicurare il rispetto delle regole disciplinate. Tali attività devono essere formalizzate e rese disponibili ai controlli dell'Organismo di Controllo
Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore
Il raccoglitore del latte ha la responsabilità di produrre le registrazioni atte dimostrare la conformità del latte (temperatura, raccolta latte entro 24 ore dalla mungitura) e alla identità r rintracciabilità del latte raccolto Raccoglitori
operatore riconosciuto ha la responsabilità di applicare un piano di autocontrollo sull'intero processo di produzione per assicurare il rispetto delle regole disciplinate. Tali attività devono essere formalizzate e rese disponibili ai controlli dell'Organismo di Controllo
L'operatore riconosciuto prima dell'immissione in commericio del prodotto DOP, si assicura che il prodotto rispetti ancora requisiti di qualità disciplinati
Il grattugiatore ha la responsabilità di accertarsi che le forme impiegate siano tutte DOP e quindi conformi alle regole disciplinate
(Confezionatore) La rispondenza al disciplinare della denominazione Grana Padano delle operazioni di lavorazione e confezionamento viene verificata da CSQA mediante presenza di personale ispettivo tutte le operazioni di produzione del grattugiato Grana Padano DOP delle tipologie a questo assimilate, fatti salvi casi ove sopravvenuti impedimenti non consentano l’avvio delle attività di controllo in accordo con gli orari di inizio notificati dall’azienda ]Il controllo delle operazioni di grattugia viene svolto mediante verifiche presso siti di lavorazione effettuate in accordo con programmi e gli orari di lavoro notificati dalle aziende. Il servizio di controllo garantisce la copertura della totalità del formaggio Grana Padano impiegato in lavorazione ai fini della DOP per la tipologia Grana Padano grattugiato e le tipologie a questo assimilate l'OdC verifica che durante tutte le operazioni di grattugia, venga impiegato Grana Padana DOP per la produzione della tipologia "grattugiato"
a
dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di
abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
e/o
di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc
per trattamento
rendere disponibile ai controlli di CSQA e trasmettere (secondo quanto previsto o richiesto) adeguata documentazione prodotta in autocontrollo ad evidenza del rispetto dei requisiti di conformità di prodotti processi, dell’osservanza delle disposizioni del presente Piano dei Controlli nonché della corretta identificazione e della completa tracciabilità delle produzioni ottenute e immesse nel circuito della DOP Grana Padano. Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di applicare un piano di autocontrollo sull'intero processo di produzione per assicurare il rispetto delle regole disciplinate. Tali attività devono essere formalizzate e rese disponibili ai controlli dell'Organismo di Controllo
avviato alla DOP Qualora caseificio utilizzi sistemi di riscaldamento del latte a flusso continuo si rende necessaria l’installazione, ove non già presente, di apparato di registrazione per la registrazione quotidiana in continuo dei cicli di trattamento termico applicati al latte destinato alla DOP ed all’acqua calda per il riscaldamento. Gli strumenti di misura utilizzati per la rilevazione in autocontrollo delle temperature di esercizio devono essere opportunamente tarati Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di applicare un piano di autocontrollo sull'intero processo di produzione per assicurare il rispetto delle regole disciplinate. Tali attività devono essere formalizzate e rese disponibili ai controlli dell'Organismo di Controllo
Caseificio
Caseificio
Grattugiatore (Confezionatore)
Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore
Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore
Resilienza
Resilienza
Resilienza
Grattugiatore (Confezionatore)
del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità
che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave,
In caso di cadute di acidità (acidità a 24 ore inferiore a 26°SH/50 ml) o di scarsa attitudine fermentativa del siero-innesto di caseificio, il trasformatore può utilizzare l’aggiunta di batteri lattici autoctoni, quali Lactobacillus helveticus e/o lactis e/o casei, all’inizio della preparazione del siero innesto per il giorno successivo. L’aggiunta dei batteri lattici autoctoni deve essere preventivamente notificata CSQA e adeguatamente documentata in autocontrollo. In particolare, preventivamente all’impiego, trasformatore deve richiedere al fornitore la scheda tecnica comprensiva della composizione batterica specifica e dichiarazione dell’origine autoctona dei batteri lattici ed accertarne la rispondenza alle prescrizioni del disciplinare e del presente Piano dei Controlli.
Il trasformatore qualora dovesse riscontrare delle cadute di acidità durante controlli, può aggiungere batteri lattici autoctoni notificandolo all'OdC
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni
Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060
dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc art. 8.1.3 Stagionatori Le operazioni di espertizzazione sono autorizzate, esclusivamente per le partite idonee (cfr. punto 8.2.1 – sorveglianza analitica in autocontrollo), sulla base della richiesta trasmessa CSQA ed al Consorzio di Tutela (es. MOD003) e della congruenza della stessa con dati produttivi della matricola.[ Il riscontro da parte di CSQA della mancata presenza degli elementi distintivi della denominazione, non preventivamente segnalata in autocontrollo ed adeguatamente gestita, comporta l’esclusione del prodotto non opportunamente identificato dal circuito DOP. [ ]
sul prodotto.
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc art. 8.2.1 Sorveglianza analitica in autocontrollo
Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Punti di controllo qualità
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 6.2.2
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
pdc Art 8.2.2
Il rispetto delle caratteristiche fisiche, chimiche ed organolettiche del prodotto finito devono essere accertate in autocontrollo dal Trasformatore/Stagionatore per ogni partita mensile immesso al mercato con la denominazione Grana Padano DOP.[ Per quanto attiene la fosfatasi alcalina, in particolare, qualora valore risulti inferiore a 300.000 mU/Kg dovrà essere eseguito in autocontrollo un nuovo prelievo per l’ulteriore determinazione analitica sulla stessa partita. In caso di ulteriore conferma del dato verrà effettuato un prelievo da parte di CSQA per la successiva valutazione della compatibilità con l’impiego di latte crudo. Relativamente al prodotto Grana Padano DOP nella tipologia grattugiato e assimilabili, oltre a quanto garantito dall’impiego di formaggio Grana Padano DOP già certificato, il grattugiatore deve effettuare, in autocontrollo con frequenza come da successiva tabella 1, l’analisi su campioni di prodotto al fine di determinare, almeno: il tenore percentuale di umidità, la percentuale di particelle con diametro inferiore a 0,5 mm (solo per tipologia grattugiato), - la percentuale di crosta presente nel prodotto finito (solo per tipologia grattugiato). In caso di mancato rispetto della frequenza di analisi in autocontrollo CSQA provvederà a richiedere l’avvio delle corrette procedure di analisi in autocontrollo con l’invio dei relativi referti. Qualora la frequenza non dovesse essere ripristinata CSQA effettuerà una verifica ispettiva supplementare e campionamento di prodotto fino al ripristino della frequenza. [
conformità del latte in ogni momento Raccoglitori Latte/Caseificio
Stagionatore
Lo stagionatore ha la responsabilità di documentare tutti controlli effettuati in regime di autocontrollo in modo da dimostrare la conformità del formaggio in ogni momento
Sia gli operatori in autocontrollo che l'OdC mettono in atto controlli al fine di garantire che la produzione IG sia conforme a quanto disciplinato
Trasformatore e Stagionatore in autocontrollo prevedono un piano di campionamento per verificare che le caratteristiche del prodotto siano conformi a quanto previsto dal disciplinare di prodzuione
OdC, Allevatori, Raccoglietori, Trasformatori, Stagionatori
Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore
Raccoglitori Latte/Caseificio (per la fase di raccolta latte)
Presso il Raccoglitore o il Caseificio, la documentazione e le registrazioni relative alla raccolta del latte devono permettere di: identificare singoli Produttori latte e le quantità consegnate da ogni Produttore (per la raccolta diretta da Produttori latte); identificare Raccoglitore riconosciuto e la quantità ceduta, per ogni consegna (per latte consegnato al trasformatore); evidenziare la conformità del latte (es.: registrare temperatura di scarico in Caseificio) e delle modalità della raccolta alle prescrizioni applicabili.
Raccoglitori e Caseificio mettono in atto controlli al fine di garantire che il latte sia conforme quanto disciplinato tenendone traccia attraverso opportune registrazioni
Sorveglianza analitica CSQA L'accertamento delle caratteristiche fisiche viene effettuato nel corso delle verifiche dell’attività di espertizzazione e marchiatura come disposto al precedente paragrafo 8.1.3. Una volta l’anno, in concomitanza con il prelievo di prodotto da destinare alla valutazione delle caratteristiche chimiche, viene effettuata la misurazione (peso, altezza scalzo, diametro e spessore crosta) e la valutazione organolettica (aspetto della crosta e della pasta, aroma e sapore) di una forma scelta con metodo casuale. Trattandosi di una verifica di tipo distruttivo, la forma esaminata viene automaticamente esclusa dal circuito DOP.[ CSQA verifica anche la rispondenza del Grana Padano DOP grattugiato rispetto parametri analitici disciplinati mediante campionamento ed analisi del prodotto, condotto in ragione dei volumi di prodotto lavorato con frequenza minima di analisi secondo criteri evidenziati L'OdC al fine di verificare il rispetto delle caratteristiche fisiche, chimiche, organolettiche disciplinate, effettuerà accertamenti attraverso analisi
Raccoglitori e Caseificio
OdC
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità ddp art. 6 Il controllo per l’applicazione del presente Disciplinare di produzione è svolto conformemente a quanto stabilito dagli artt. 10 e 11 del Reg. CE n. 510/2006. L'OdC ha la resposabilità di controllare che gli operatori rispettino requisiti previsti dal ddp e dal pdc OdC
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Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
PER LA TIPOLOGIA ‘GRATTUGIATO’. Al fine di salvaguardare nel migliore dei modi la qualità, assicurare la rintracciabilità e garantire controllo del prodotto, le autorizzazioni al confezionamento del formaggio GRANA PADANO D.O.P. per la tipologia ‘grattugiato’ e per le tipologie ad esso assimilate potranno essere rilasciate unicamente a soggetti economici operanti all’interno della zona di produzione individuata all’articolo 3 e limitatamente allo stabilimento ubicato nella predetta zona. Per rilascio delle autorizzazioni in questione sarà necessario il preventivo nulla osta da parte dell’Organismo di controllo incaricato, a seguito degli opportuni accertamenti da quest’ultimo effettuati presso la ditta richiedente.
Il Grattugiatore ha la responsabilità di impiegare solo Grana Padano DOP per realizzare il grattugiato. Il Grana Padano DOP Grattugiato non può contenere altre tipologie di formaggi. L'Organismo di Controllo deve essere presente sul 100 % delle lavorazioni allo scopo di controllare il 100% della produzione di Grana Padano DOP Grattugiato.
Grattugiatore (Confezionatore) OdC
Resilienza
Resilienza
Resilienza
Resilienza
Resilienza
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety)
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni
Resilienza
Il grattugiatore ha la responsabilità di adottare procedure
D.O.P. in pezzi a peso variabile e/o peso fisso, blocchetti, cubetti, bocconcini etc. per la produzione di “Grana Padano” grattugiato, è consentito unicamente alle seguenti condizioni: a) Deve essere comunque rispettata la percentuale massima di crosta del 18%, di cui al precedente Art. 2. b) Deve essere sempre garantita la tracciabilità delle forme intere di “Grana Padano” D.O.P. dalle quali provengono gli sfridi. A tale fine, per poter utilizzare gli sfridi delle lavorazioni è necessario compilare l’apposita scheda di lavorazione, fornita dal Consorzio di Tutela, riportando il numero di matricola del caseificio produttore, il mese e l’anno di produzione e gli estremi del documento di arrivo che consenta di risalire all’entrata delle forme in questione, nonché il quantitativo di sfridi ottenuti dalla lavorazione delle medesime. c) Nel caso di impiego differito e/o di trasferimento da uno stabilimento all’altro, gli sfridi dovranno essere tenuti distinti per matricola e mese di produzione. Al fine di facilitare controlli sui contenitori o sugli involucri contenenti gli sfridi, dovranno essere chiaramente indicati rispettivi numeri di matricola del caseificio produttore, ed il relativo mese ed anno di produzione. d) Il trasferimento degli sfridi è consentito soltanto nell’ambito della stessa azienda, o gruppo aziendale. E’ quindi vietata la commercializzazione degli sfridi da destinare alla produzione di “Grana Padano” grattugiato.
ha la responsabilità di gestire eventuali situazioni di non conformità nell'ambito delle proprie attività di autocontrollo, ed escludere dal circuito Dop eventuale prodotto non conforme
riconosciuto, laddove individui una situazione di non conformità nell'ambito delle proprie attività di autocontrollo, ha la responsabilità di escludere il prodotto non conforme dal circuito tutelato
Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore
Raccoglitori Latte/Caseificio (per
fase di raccolta latte) ]- fornire le evidenze oggettive del rispetto dei requisiti di conformità, dell’identificazione e della tracciabilità del latte nonché delle eventuali non conformità rilevate in autocontrollo, ivi comprese anche le relative modalità di trattamento;
di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni pdc art. 7.3 Prescrizioni Qualora l’azienda
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni
alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni
immediatamente all’esclusione dello stesso dal circuito DOP (in autocontrollo), gestendo la situazione riscontrata secondo quanto previsto da Paragrafo 9.1 del presente piano
pdc art. 8.2.2 Sorveglianza analitica CSQA In caso di non conformità, si sospendono le attività di autorizzazione alla marchiatura del lotto interessato. Sarà cura dell’Azienda identificare ed escludere in autocontrollo tutte le forme non conformi della partita e richiedere a CSQA un nuovo accertamento della conformità delle caratteristiche fisiche ed organolettiche.[
pdc art. 9 Gestione delle non conformità Le non conformità possono essere rilevate sia dagli operatori nel corso delle attività in autocontrollo, sia da CSQA nel corso dei controlli di conformità e dei controlli documentali. Tutte le non conformità rilevate devono essere adeguatamente gestite allo scopo di impedire che prodotto non rispondente alle prescrizioni del disciplinare sia immesso nel circuito della denominazione tutelata. A tal fine diviene necessario prevedere ed attuare opportune modalità di identificazione, documentazione, valutazione e risoluzione delle non conformità eventualmente riscontrate.
un soggetto della filiera del formaggio Grana Padano
rilevi in autocontrollo una situazione di non conformità, deve procedere secondo seguenti criteri: -produrre registrazione della non conformità rilevata e definire modalità di gestione del prodotto non conforme al fine di riportarlo,
evidenza dell’esclusione del prodotto dal circuito della DOP Grana Padano, quando impossibile ripristinare le condizioni di conformità.
raccoglitori di latte sono tenuti a registrare eventuali non conformità e le eventuali modalità di trattamento Raccoglitori Latte
Ogni operatore riconosciuto, laddove individui una situazione di non conformità nell'ambito delle proprie attività di autocontrollo, ha la responsabilità di escludere il prodotto non conforme dal circuito tutelato
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità, nel caso in cui riscontri non conformità di escludere il prodotto dal circuito DOP
Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore
Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore
L'OdC e gli operatori riconosciuti sono tenuti a registrare eventuali non conformità registrate e la loro gestione OdC, Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di escludere dal circuito tutelato il prodotto che dovesse risultare ai propri controlli non rispettoso dei parametri disciplinate
Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore
OdC
pdc Art 9.2 Gestione delle non conformità da parte di CSQA Per il prodotto giudicato definitivamente non conforme devono essere adottate appropriate misure di esclusione dal circuito della DOP Grana Padano In caso l’operatore utilizzi la denominazione sul prodotto non conforme e lo stesso stato già immesso sul mercato CSQA provvederà segnalare agli Organi di vigilanza la non conformità riscontrata fatto salvo casi in cui il Soggetto interessato dimostri di aver attuato efficaci procedure di richiamo del prodotto tali da assicurare al Consumatore che nessuna forma (o frazioni di essa) sia commercializzata definitivamente come DOP. L'OdC qualora riscontri situazioni di non conformità applicherà le azioni previste dal pdc, escludendo il prodotto dal circuito DOP, e facendo richiamare eventuale prodotto già immesso sul mercato
pdc art. 7.3 Prescrizioni Nei casi in cui non sia possibile dimostrare/garantire la tracciabilità dei lotti e la conformità delle produzioni ai requisiti previsti dal disciplinare e dal presente Piano dei controlli CSQA applicherà le azioni previste, dal piano medesimo, per le specifiche situazioni di non conformità grave con l’esclusione del prodotto/lotto dalla DOP.
L'OdC qualora riscontri situazioni di non conformità applicherà le azioni previste dal pdc, arrivando ad escludere il prodotto dal circuito DOP in caso di non conformità grave ODC
Resilienza economica
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety)
Attrezzature e locali puliti Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività
il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività
e gli spazi in cui
alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, e protocollo viene rispettato
dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o mantenere puliti macchinari e gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, e protocollo viene rispettato
(Food safety)
IND_069 Attrezzature e locali puliti Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività produttori dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o mantenere puliti macchinari e gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, e protocollo viene rispettato
Art 16.3 Schema dei controlli - Caseificio
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety)
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare
e locali puliti Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è
gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, il protocollo viene rispettato
immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro
attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività
e locali puliti Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività
produttori dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o
evidenze e/o registrazioni documentali relative a: Rispetto dei requisiti strutturali igienico sanitari dell’allevamento, Reg. (CE) n. 853/04 (numero di riconoscimento);
L'allevatore ha la responsabilità di rispettare requisiti igienico sanitari Allevatore
Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc art. 6.2.3
Caseificio (Trasformatore) Per la marchiatura all’origine delle forme utilizzare esclusivamente fascere marchianti e placche di caseina (es.: vedi figura A) fornite dal Consorzio di Tutela incaricato;[
Il Caseficio deve identificare all'origine (già nelle fascere) il formaggio. Ogni forma deve inoltre essere identificata univocamente con la placca di caseina. In questo modo assicura l'identità del prodotto e l'assenza di possibili manomissioni.
Caseificio Resilienza
Produttore(caseificio)
Resilienza economica
Resilienza economica
del prodotto e informazioni
sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art 14 Presentazione del prodotto Per quanto riguarda le modalità di apposizione sull’involucro della denominazione, del marchio distintivo delle indicazioni previste in applicazione della disciplina della denominazione, produttori devono attenersi esclusivamente e scrupolosamente al rispetto di quanto richiesto, previsto o ammesso dal disciplinare di produzione.Sulle etichette/confezioni deve essere sempre riportata la dicitura: “Certificato da Organismo di Controllo autorizzato dal MIPAAF. Sulle confezioni destinate ai mercati esteri la dicitura potrà essere tradotta nella/e lingua/e prescelta/e ad eccezione dell’indicazione “Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali” che dovrà essere riportata in lingua italiana, eccetto per casi ove la legislazione del paese di destinazione non lo consenta Il caseificio ha la responsabilità etichettare 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art 14 Presentazione del prodotto Le presentazioni utilizzate per l’immissione al consumo della denominazione Grana Padano DOP devono essere trasmesse, preventivamente al loro impiego, al Consorzio di Tutela incaricato (oppure a CSQA in assenza di tale Consorzio) per approvazione. Copia delle presentazioni convalidate deve essere trasmessa all’organismo di controllo. In assenza di Consorzio di Tutela riconosciuto la convalida preventiva delle presentazioni viene effettuata dall’organismo di controllo autorizzato
Il Consorzio di tutela o l'OdC può effettuare attività di valutazione o approvazione preventiva delle etichette affinché siano conformi al disciplinare
Consorzio di tutela, OdC
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp art. 8 Il contrassegno ufficiale [ ] a. sulle forme: le fasce marchianti b. sulle confezioni: il logo grana padano L'operatorie riconosciuto (caseificio, stagionatore, porzionatore, grattugiatore) ha la responsabilità di identificare il prodotto conforme nel rispetto delle regole stabilite (identificazione all'oorigine e timbro a fuoco sulle forme; logo del consorzio sul prodotto confezionato).
Caseificio / porzionatore / grattugiatore
Resilienza economica
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni
sul
e
economica
di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc art. 7.1 Documentazione dell’attività Ogni soggetto è inoltre tenuto a produrre, conservare, rendere disponibile ai controlli di CSQA e trasmettere (secondo quanto previsto o richiesto) adeguata documentazione prodotta in autocontrollo ad evidenza del rispetto dei requisiti di conformità di prodotti e processi, dell’osservanza delle disposizioni del presente Piano dei Controlli nonché della corretta identificazione della completa tracciabilità delle produzioni ottenute e immesse nel circuito della DOP Grana Padano. [ ]
di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
Resilienza economica
Qualità del prodotto e informazioni
Informazioni sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
Ogni soggetto riconosciuto ha la responsabilità di dotarsi di un sistema di identificazione e rintracciabilità in grado di dimostrare la corretta identificazione e tracciabilità delle produzioni
Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 6.2.4 Stagionatore Ai fini della tracciabilità delle produzioni il magazzino di stagionatura deve disporre di opportuna documentazione e adeguate registrazioni atte a fornire evidenza dell’identificazione delle quantità di formaggio immesso in stagionatura (secondo quanto necessario) e delle quantità di formaggio immesso nel circuito, sia come DOP che in attesa di marchiatura e/o di completamento della maturazione.[ Sempre ai fini dell’identificazione del formaggio e della tracciabilità delle produzioni documenti di accompagnamento dovranno indicare chiaramente per ogni lotto, oltre ad ogni altra indicazione obbligatoria o facoltativa, la matricola del caseificio produttore, il mese e l’anno di produzione del formaggio ed il relativo numero di forme lo stagionatore registra in autocontrollo le informazioni relative alla quantità del prodotto idoneo alla DOP immesso in stagioantoura,al fine di garantire la sua identificazione e rintraccibilità
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
ddp art. 7 VINCOLI TERRITORIALI PER LA TIPOLOGIA ‘GRATTUGIATO’. Al fine di salvaguardare nel migliore dei modi la qualità, assicurare la rintracciabilità e garantire controllo del prodotto, le autorizzazioni al confezionamento del formaggio GRANA PADANO D.O.P. per la tipologia ‘grattugiato’ e per le tipologie ad esso assimilate potranno essere rilasciate unicamente a soggetti economici operanti all’interno della zona di produzione individuata all’articolo 3 e limitatamente allo stabilimento ubicato nella predetta zona. Per rilascio delle autorizzazioni in questione sarà necessario il preventivo nulla osta da parte dell’Organismo di controllo incaricato, a seguito degli opportuni accertamenti da quest’ultimo effettuati presso la ditta richiedente.
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
ddp art. 7 LIMITI E CONDIZIONI PER L’UTILIZZO DEGLI SFRIDI DI GRANA PADANO D.O.P. NELLA
PRODUZIONE DI GRANA PADANO ‘GRATTUGIATO’ L’utilizzo degli sfridi provenienti dal taglio e confezionamento di “Grana Padano” D.O.P. in pezzi a peso variabile e/o peso fisso, blocchetti, cubetti, bocconcini etc. per la produzione di “Grana Padano” grattugiato, è consentito unicamente alle seguenti condizioni[ ]b) Deve essere sempre garantita la tracciabilità delle forme intere di “Grana Padano” D.O.P. dalle quali provengono gli sfridi. A tale fine, per poter utilizzare gli sfridi delle lavorazioni è necessario compilare l’apposita scheda di lavorazione, fornita dal Consorzio di Tutela, riportando il numero di matricola del caseificio produttore, il mese l’anno di produzione e gli estremi del documento di arrivo che consenta di risalire all’entrata delle forme in questione, nonché il quantitativo di sfridi ottenuti dalla lavorazione delle medesime. c) Nel caso di impiego differito e/o di trasferimento da uno stabilimento all’altro, gli sfridi dovranno essere tenuti distinti per matricola e mese di produzione. Al fine di facilitare controlli sui contenitori o sugli involucri contenenti gli sfridi, dovranno essere chiaramente indicati rispettivi numeri di matricola del caseificio produttore, ed il relativo mese ed anno di produzione. d) Il trasferimento degli sfridi è consentito soltanto nell’ambito della stessa azienda, o gruppo aziendale.
Il Grattugiatore ha la responsabilità di impiegare solo Grana Padano DOP per realizzare il grattugiato. Il Grana Padano DOP Grattugiato non può contenere altre tipologie di formaggi, a tal fine è richiesto all'operatore di garantire la rintracciabilità della produzione
Stagionatore
Grattugiatore
Il Grattugiatore ha la responsabilità di impiegare solo Grana Padano DOP per realizzare il grattugiato. Il Grana Padano DOP Grattugiato non può contenere altre tipologie di formaggi, a tal fine è richiesto all'operatore di garantire la rintracciabilità della produzione
per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG
sul prodotto IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità Percentuale del volume di produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG
tracciabilità degli
e della
Percentuale del volume
produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
pdc art. 6.2.2 Raccoglitori Latte/Caseificio (per la fase di raccolta latte) ]- definire, applicare e documentare in autocontrollo procedure e sistemi di registrazione relativi alla raccolta del latte, allo stoccaggio ed al trasporto: tali registrazioni devono garantire la raccolta del latte entro 24 ore dalla prima mungitura, la temperatura di conservazione e la tracciabilità del latte; fornire le evidenze oggettive del rispetto dei requisiti di conformità, dell’identificazione e della tracciabilità del latte nonché delle eventuali non conformità rilevate in autocontrollo, ivi comprese anche le relative modalità di trattamento; gestire le registrazioni in autocontrollo in modo tale da poter consentire l’identificazione e la rintracciabilità della totalità del latte raccolto, conforme alla DOP o meno; L'operatore riconosciuto ha la responsabilità di garantire la tracciabilità della materia prima (latte) Raccoglitori Latte/Caseificio
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc art. 6.2.2 Raccoglitori Latte/Caseificio (per la fase di raccolta latte) Il Soggetto responsabile della raccolta del latte ovvero Primo acquirente (raccoglitore latte o Caseificio) deve: produrre, mantenere aggiornato e rendere disponibile ai controlli un proprio elenco dei Trasportatori impiegati nella raccolta del latte idoneo alla del/i mezzo/i di trasporto utilizzati. Le registrazioni relative alla raccolta devono idoneità del latte alla DOP (“Latte idoneo a Grana Padano DOP” o altre analoghe indicazioni aventi equivalente significato) esclusivamente per la materia prima trasportata a temperature maggiori o uguali a +8°C e destinato a Soggetti riconosciuti della filiera L'operatore riconosciuto ha la responsabilità di garantire la tracciabilità della materia prima (latte) Raccoglitori Latte/Caseificio
Resilienza
Resilienza economica
Buona governance Partecipazione Dialogo con gli
verbali conservati per documentare il processo decisionale
Numero totale di incontri formali/informali tenuti ogni anno con produttori di IG, in cui manager e membri del consiglio forniscono rapporti, informazioni attuali e spiegano le decisioni prese, consentendo l'interazione
Le riunioni formali devono avere un ordine del giorno e devono essere conservati verbali (con un elenco delle presenze). sta Art 40 Convocazione e validità
mangimi stoccati, Il Produttore latte, ai fini dell’idoneità del latte alla DOP Grana Padano e della tracciabilità delle forniture, deve produrre e rendere disponibili ai controlli di conformità adeguate evidenze e/o registrazioni documentali relative a: Sia documenti di approvvigionamento degli alimenti che cartellini dei mangimi devono riportare la dicitura: “Mangime conforme al Disciplinare di produzione del Grana Padano DOP” o altra dicitura equivalente con la quale il fornitore attesta che il prodotto è idoneo alla DOP Grana Padano. o esibizione del fascicolo aziendale e/o di eventuali contratti di affitto/comodato d’uso dei terreni destinati alla coltivazione di alimenti per
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati correttamente documentati
Gli incontri devono essere aperti a tutti produttori di IG che desiderano partecipare; viene tenuto
di Amministrazione si riunisce tutte le volte che Presidente - o chi ne faccia le veci lo ritenga opportuno, oppure, ancora, quando ne sia fatta richiesta al Presidente da almeno dieci Amministratori o dal Collegio Sindacale Il Consiglio di Amministrazione è convocato tutte le volte che si ritiene opportuno Consorzio di tutela
almeno
entro termini di legge ove gli argomenti all’ordine del giorno prevedano l’approvazione del bilancio d’esercizio L'Assemblea dei soci avviene almeno una volta all'anno Consorzio di tutela
responsabile della raccolta del latte ovvero il Primo acquirente (raccoglitore produttori non riconosciuti, o per qualsiasi altro motivo comunque non rispondente ai requisiti della denominazione Grana Padano, rispetto al latte idoneo alla DOP Grana Padano
7.3.1 Separazione produzione DOP rispetto alle produzioni similari
Qualora un Soggetto riconosciuto realizzi, presso il medesimo caseificio o presso altra struttura limitrofa, anche la produzione di formaggio similare alla DOP Grana Padano è necessario provvedere a che le linee produttive dei due formaggi siano fisicamente separate, tali da risultare nettamente distinte e identificate, a partire dall’approvvigionamento della materia prima e, almeno, fino alla fase di salatura del formaggio. In particolare il locale di lavorazione (sala caldaie) deve essere opportunamente divisa formando ambienti nettamente distinti tali da identificare con immediatezza in fase di controllo la zona DOP rispetto a quella generica.
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati correttamente documentati sta art. 5 Funzioni Nel quadro delle attività rientranti nel perseguimento del suo oggetto, il Consorzio esercita tutte le funzioni necessarie ed opportune per la cura degli interessi generali ella Dop GP ed in particolare: [….] vigila affinchè altri prodotti non rechino denominazioni, marchi e /o altri segni distintivi suscettibili di violare la DOP GP, anche nell'interesse dei consumatori o non rechino danno alla DOP GP
sta art. 6
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati correttamente documentati
Raccoglitori Latte/Caseificio
L'operatore riconosciuto deve garantire la separazione tra latte idoneo per la DOP e latte non idoneo al fine di non commettere commistioni.
L'operatore riconosciuto ha la responsabilità di separare fisicamente il prodotto destinato alla DOP dal prodotto convenzionale o destinato ad altra produzione. La separazione fisica evita possibile commistione del prodotto
Allevamento, raccoglitore, caseificio, stagionatore, porzionatore grattugiatore
Consorzio di tutela
Il Consorzio di tutela ha anche la resposanbilità di vigilare sulla denominazione DOP Grana Padano al fine di ridurre il numero di abusi e imitazioni
Finalità operative Nell'esercizio delle sue funzioni, il Consorzio provvede, fra l'altro, a: [….] esercitare, nell'ambito della vigilanza sulla produzione e sul commercio del GP, tutte le azioni - anche giudiziarie finalizzate alla rigorosa difesa della denominazione, dei segni distintivi, dei marchi, nonchè alla repressioni di abusi ed irregolarità da chiunque poste in essere, alla prevenzione alla repressione di atti illeciti o comunque lesivi degli interessi della DOP, del Consorzio e/o dei consorziati, con espressa facoltà di richiedere il risarcimento degli eventuali danni subiti
Il Consorzio di tutela ha anche la resposanbilità di vigilare sulla denominazione DOP Grana Padano al fine di ridurre il numero di abusi e imitazioni
Consorzio di tutela
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
con metodi agroecologici; 2 = prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o
preservati e metodi di lavorazione preservino la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando cracking o frazionamento Verificare se metodi di lavorazione preservano la matrice alimentare e la
dei nutrienti evitando cracking o frazionamento Verificare se metodi di lavorazione preservano la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando rotture o frazionamenti. Un piano documentato
Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione Le fasi chiave della procedura sono prescritte in modo che suoi effetti sulla nutrizione siano preservati e metodi di lavorazione preservino la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando cracking o frazionamento
lavorazione preservino la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando cracking o frazionamento
processo di lavorazione in modo che gli effetti sulla nutrizione siano preservati
Verificare se metodi di lavorazione preservano la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando rotture o frazionamenti. Un piano documentato per salvaguardare passaggi chiave del processo di lavorazione in modo che gli effetti sulla nutrizione siano preservati
Verificare se metodi di lavorazione preservano la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando
ddp art. 5 È ammessa la lavorazione del latte di una singola munta o di più munte miscelate dopo averlo lasciato riposare e affiorare naturalmente. pure ammessa la lavorazione del latte di cui solo una parte è lasciata riposare e affiorare naturalmente.
caseiifcio ha la responsabilità di impiegare per la produzione dei grana padano dop solo latte lasciato affiornare naturalmente garantendo temperatura e rapporto grasso / caseina previsti dal disciplinare.
Caseificio
Benessere sociale Sicurezza e
alimentare nutrizione
Benessere sociale Sicurezza
deve fornire all'OdC al momento della verifica la documentazione che attesta il rispetto dei parametri previsti dal disciplinare per quanto riguarda l'alimentazione animale Allevamento
dicitura: “Mangime conforme al Disciplinare di produzione del Grana Padano DOP” o altra dicitura equivalente con la quale il fornitore attesta che il prodotto è idoneo alla DOP Grana Padano. o esibizione del fascicolo aziendale e/o di eventuali contratti di affitto/comodato d’uso dei terreni destinati
fonti di alimentazione
Date integratori alimentari ai vostri animali? Se sì, quale tipo di integratori e quanti tipi diversi (per categoria di animale)? tuoi animali pascolano sui pascoli durante parte o tutto l'anno?
ddp art. 4 l'alimentazione base delle bovine da latte è costituito da foraggi verdi o conservati e viene applicata alle vacche in lattazione, agli animali in asciuta e alle manze oltre 7 mesi di gravidanza nella razione giornaliera non meno del 50% della ss deve essere apportato da foraggi con un rapporto foraggi / mangimi riferito alla sostanza secca non inferiore a 1 ]
L'allevatore ha la responsabilità di alimentare le vacche da latte con alimenti zootecnici inseriti nella lista positiva del disciplinare e nel rispetto delle quantità stabilite dal disciplinare. La salute degli animali dipende da una nutrizione alimentare equilibrata in base alle esigenze e alla disponibilità inoltre evita il consumo massivo di mangimi e permette un aeguato apporto di fibra
Allevatore
Alimentazione animale a) numero di alimenti diversi per animali; (b) accesso ai pascoli per l'alimentazione; c) altre fonti di alimentazione
Date integratori alimentari ai vostri animali? Se sì, quale tipo di integratori e quanti tipi diversi (per categoria di animale)? tuoi animali pascolano sui pascoli durante parte o tutto l'anno?
ddp art. 4 foraggi ammessi sono: foraggi freschi-foraggi freschi da prati stabili o artificiali o sfalciati. Le essenze foraggere idonee sono: erbe di prato stabile polifita, di medica, trifoglio; erbai singoli od associati, composti da loietto, segale, avena, orzo, granturchino, frumento, sorgo da ricaccio, mais, panico, erba mazzolina, festuca, fleolo, lupinella, pisello, veccia e favino ].
L'allevatore ha la responsabilità di alimentare le vacche da latte con alimenti zootecnici inseriti nella lista positiva del disciplinare e nel rispetto delle quantità stabilite dal disciplinare. La salute degli animali dipende da una nutrizione alimentare equilibrata in base alle esigenze e alla disponibilità inoltre evita il consumo massivo di mangimi e permette un aeguato apporto di fibra
Allevamento
Integrità ambientale
Benessere animale
Salute degli animali
IND_331 Alimentazione animale a) numero di alimenti diversi per animali; (b) accesso ai pascoli per l'alimentazione; c) altre fonti di alimentazione
Date integratori alimentari ai vostri animali? Se sì, quale tipo di integratori e quanti tipi diversi (per categoria di animale)? tuoi animali pascolano sui pascoli durante parte o tutto l'anno?
ddp art. 4 l'elenco delle materie prime per mangimi ammesse ad integrazione dei foraggi [ ]: cereali e loro derivati: mais, orzo, frumento, sorgo, avena, segale, triticale ]. semi oleaginosi e loro derivati: soia, cotone, girasole, lino tuberi e radici, loro prodotti: patate e relativi derivati foraggi disidratati. Essenze foraggere: paglia di cereali, tutolo di mais, pianta ntegrale di mais ] - derivati dell'industria dello zucchero. Polpe secche esausete, polpe secche semizuccherine, polpe melassate; melasso o derivati Semi di Leguminose, carrube -Pisello proteico, fave, favino: granelle, sfarinati e relativi derivati. -Carrube: essiccate e relativi derivati. Grassi: Grassi di origine vegetale con numero di iodio non superiore a 70, acidi grassi da oli di origine vegetale con acidi grassi tal quali o salificati. Sono ammessi olii di pesce come supporti per “additivi” e “premiscele”. Minerali: Sali minerali autorizzati dalla vigente legislazione. Additivi:Vitamine, oligoelementi, amminoacidi (rumino-protetti), aromatizzanti, antiossidanti, autorizzati dalla vigente legislazione. Antiossidanti ed aromatizzanti sono ammessi solo quelli naturali o naturalidentici. Varie: È ammesso l’utilizzo di lievito di birra inattivato come supporto nelle “premiscele”.
e delle attività che riducono efficacemente la sofferenza e il rischio di lesioni degli animali durante tutte le fasi della loro vita, compreso il trasporto e la macellazione; (b) percentuale (%) di animali che beneficiano di pratiche che riducono loro livelli di stress Sono in atto pratiche per garantire che gli animali possano godere delle cinque libertà, ovvero libertà dalla fame e dalla sete, libertà dal disagio, libertà dal dolore, dalle lesioni e dalle malattie, libertà dalla paura e dall'angoscia e libertà di assumere comportamenti normali. Calcolare la quota della popolazione animale che beneficia di pratiche che riducono il livello di stress
ddp art. 4 Il Formaggio Grana padano DOP è prodotto a partire da latte crudo di vacca proveniente da vacche munte due volte al giorno o
libero ad un sistema automatico di mungitura [ ]
L'allevatore ha la responsabilità di verificare che il cartellino del mangime non riporti ingredienti non consentiti dal disciplinare. La lista positiva degli alimenti zootecnici rappresenta un requisito valorizzante per il benessere animale ma anche per la qualità del latte prodotto
Allevamento
ha la responsabilità di assicurare che latte destinato alla DOP provenga da mungitura due volte al giorno con
Allevamento
Integrità