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Quaderni della Sicurezza AiFOS n. 3, 2011

soccorso dei medici e si rotolano disperati nelle convulsioni che termineranno con il tetano e la morte...”3. La Croce Rossa costituisce un movimento internazionale basato sui principi di umanità, imparzialità, neutralità, universalità, unità, indipendenza e volontariato. Ispirata dalla sofferenza dei campi di battaglia risorgimentali e sull’esempio di quella internazionale voluta dal Dunant, la Croce Rossa Italiana viene a sua volta fondata, con il nome di Comitato dell’Associazione Italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra, a Milano, il 15 giugno 1864, ad opera del Comitato Medico Milanese dell’Associazione Medica Italiana, ben due mesi prima della firma della Convenzione di Ginevra. Il Comitato iniziò subito la sua attività sotto la presidenza del dottor Cesare Castiglioni, il quale, due mesi dopo la costituzione del Comitato, venne chiamato a Ginevra, insieme ad altri delegati italiani, per esporre quanto fatto a Milano e cosa pensava di fare in avvenire in favore dei feriti e dei malati in guerra. Il 22 agosto 1864 venne sottoscritta, anche dall’Italia, la Convenzione di Ginevra e l’11 dicembre dello stesso anno si tenne, a Milano, un congresso in cui si approvò il regolamento del Comitato di Milano come Comitato Centrale per il coordinamento delle attività dei costituendi nuovi comitati. In seguito, nel 1872 la Croce Rossa Italiana venne trasferita a Roma, dove si costituì il Comitato Centrale. Durante la sua storia recente la CRI venne prima classificata tra gli enti pubblici parastatali (1975), fino a diventare, nel 1980, ente privato di interesse pubblico. L’associazionismo volontario volto al soccorso sanitario si può, dunque, ben dire figlio, al contempo, del mutuo soccorso che si stava organizzando nei primi anni dell’unità del Paese e del sacrificio di molti uomini che hanno contribuito alla fase risorgimentale, prodromica alla costituzione della Stato italiano. La Croce Rossa Italiana si è occupata, tra le molte sue attività, della lotta alla tubercolosi e alla malaria, ha creato stazioni, ambulatori e ambulanze antimalariche nelle Paludi Pontine, in Sicilia e in Sardegna, è stata presente su tutto il territorio nazionale dall’alluvione nel Polesine del 1951 alla frana che ha colpito Sarno nel 1998. 3

Arnaldo D’Aversa, Medici epidemie e ospedali a Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana – 1990.

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