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I Bitcoin e le criptovalute nel settore Immobiliare: oggi si può acquistare casa con le monete virtuali.
a nascita ed evoluzione del Bitcoin, considerata attualmente come la moneta più popolare, avviene nel 2008 grazie all’idea di un uomo conosciuto con lo pseudonimo “Satoshi Nakamoto” e che diviene sempre più diffuso tra gli assidui frequentatori del web e di tutti i professionisti che vedono in questa “moneta volatile” un’opportunità concreta di speculazione e guadagno. Tuttavia, proprio per questa sua caratteristica di volatilità, di fatto, è difficile determinarne la tracciabilità, divenendo un perfetto veicolo per attività illecite, oltre alla relativa e poca stabilita’ che ne deriva per la sua continua fluttuazione. Nel settore delle vendite di immobili, in Europa e nel mondo, si sono già verificate varie transazioni in Bitcoin, dal 2017 in avanti. A Roma si sono venduti, parzialmente, alcune case in Bitcoin. L’idea è di un promotore locale per il complesso De Lollis12, nel quartiere San Lorenzo, che ha costruito 123 appartamenti nel cuore della Capitale, con prezzi di vendita in Bitcoins per il valore di alcune centinai di migliaia di Euro. Una società immobiliare Catalana ha messo in vendita il primo appartamento al 100% in bitcoins: si tratta di un attico nella Piazza Imperial Tarraco de Tarragona, del valore di 40 Bitcoin, in quel momento al cambio a 550,000 Euro. A Miami (Florida) un proprietario e’ riuscito a vendere una casa a Coral Gables per la somma di 6,000,000 di USD, circa 1,600 Bitcoins. Dubai possiede un complesso di due torri (150 appartamenti) vendibili in bitcoin. Si tratta di un investimento (residenze primarie e secondarie, centro commerciale) destinato ad un pubblico internazionale, per oltre 300 milioni di USD. Gli “studios” per esempio costeranno 33 Bitcoins. A Bali (Indonesia) si e’ già registrata una vendita di una villa per 800 Bitcoins per un controvalore di ca. 500,000 USD. Alle nostre latitudini e più precisamente ad Ascona (giugno 2017), e’ stata messa sul mercato una villa degli anni ‘50, al prezzo di 829 Bitcoins (oltre 2 milioni di CHF), da parte di una nota agenzia immobiliare: non ne conosciamo pero’ l’esito. Piano piano l’acquisto di immobili con criptomonete sembra svilupparsi nel mondo, ma in particolare nei paesi con maggiore sviluppo economico ed apertura alla tecnologia. Al momento la maggior parte dei paesi toccati da questa nuova “moneta” non dispongono di una legislazione “ad hoc” o che possa “gestire” tale materia. Per queste ragioni, questo evolversi cosi rapido, porta i governi e le amministrazioni fiscali a prendere dei provvedimenti. Quest’anno, la regolamentazione delle criptovalute è cosi diventata il tema più trattato.
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Gran parte dei governi a livello mondiale hanno compreso l’impatto potenziale che il bitcoin, e più in generale di tutte le criptovalute, possono avere nel presente e nel futuro dell’economia. Tuttavia, non tutti gli Stati hanno reagito allo stesso modo. Alcuni, come la Cina, hanno represso la diffusione delle criptovalute; altri hanno intuito il potenziale e sono stati rapidi nel creare una normativa specifica, come nel caso di Gibilterra e Malta. Altri ancora hanno scelto di applicare la normativa in materia finanziaria già disponibile: si veda in particolare la Svizzera ed il Regno Unito. A livello svizzero, in particolare le “ICO” (Inicial Coin Offering) e poche altre transazioni (piattaforme di trading e negoziazione di criptovalute) sono soggette ad autorizzazioni o controllo da parte dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA): il resto e’ attualmente libero da controllo. La Crypto Valley europea si trova a Zug, una cittadina a pochi chilometri da Zurigo dove hanno sede oltre 400 aziende che fanno parte della Crypto Valley Association (https://cryptovalley.swiss/).
Publyswiss Magazine
Novembre 2018
SwissRealCoin è la prima piattaforma crittografica a supporto immobiliare, che permette investimenti immobiliari trasparenti tramite Blockchain. Citiamo dalla loro pagina web “…rappresenta la prima valuta crittografica stabile al mondo: utilizzando un algoritmo intelligente, consente il pieno potenziale di rialzo con una forte protezione al ribasso attraverso il valore intrinseco…”. L’approvazione di leggi idonee non è solo frutto di una volontà politica, ma trova un ostacolo quasi naturale nella definizione stessa di cosa sia una moneta matematica o digitale. Le scelte dei singoli Paesi confermano cosi la difficoltà nel determinare esattamente cosa sono le cripto-valute e nel concordarsi tra di loro su una definizione comune.
La Francia tassa le valute digitali come beni mobili (decisione del Consiglio di Stato - aprile 2018), negli USA (2015) la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) le ha classificate come commodity. In Europa prevale la definizione data dalla BCE di “rappresentazione digitale di valore”. Ed e’ in questa traccia che si inserisce la definizione scelta dall’Italia: “Rappresentazione digitale di valore decentralizzata basata sul “peer-to-peer”, su una blockchain condivisa il cui trasferimento è basato sulla crittografia e le cui regole di emissione sono basate su “algoritmo open source.” Le criptovalute sono state oggetto, abbastanza recentemente, della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea (CGUE) - ottobre 2015 - in favore della Agenzia delle Entrate, nell’equiparare le criptomonete alle valute tradizionali, quindi soggette al pagamento dell’IVA. In Spagna la legge ammette le cripto-monete come un metodo legittimo di pagamento e di conseguenza, gli introiti o gli acquisti fatti con tali valori, devono essere riportati al fisco. Gli acquisti sono soggetti all’IVA e la relativa omissione si considera, ed e’ penalizzata, come una frode fiscale. Paesi come la Germania hanno stabilito il pagamento di imposte sul reddito derivante da cripto-monete, come ad esempio le entrate ed I benefici derivante dalle cripto-monete. In India recentemente l’autorità fiscale ha annunciato Publyswiss Magazine
Novembre 2018
misure tributarie sulle entrate generate dai Bitcoins, che una volta accreditate sul proprio conto bancario, devono essere tassate normalmente. Mentre le imprese ed i manager sono costantemente alla ricerca di una migliore gestione fiscale delle loro attività economiche, si va applicando la legislazione esistente o si vanno creando norme su misura, a queste nuove cripto-monete, al fine di ridurne gli aspetti negativi e cercando di portare trasparenza alle transazioni commerciali. Tra le quali possiamo annoverare il lavaggio di denaro sporco, il traffico di armi ed il finanziamento al terrorismo, nonché, da ultima, l’evasione fiscale. Da notare infine la società Propertech del Messico che, attraverso la sua piattaforma blockchain, ha creato un protocollo di trasferimento di proprietà e la relativa registrazione a “registro fondiario”, attraverso meccanismi di validazione crittografica e protocolli informatici inviolabili. Per concludere il tema raccomandiamo a chi volesse vendere o acquistare il proprio immobile o casa, di informarsi presso il proprio notaio o avvocato per I temi giuridici legati ai versamenti in “altra” moneta, di non realizzare la transazione in cripto-valute al 100% del valore negoziale, di documentarsi bene sul reale valore della cripto-moneta al momento della transazione, sulla reale possibilità di scambio e di trasformazione in altre valute “reali” a corto termine, evitando cosi il rischio di una possibile e rapida perdita dovuta a fluttuazione ribassista. Prebilta Sagl Consulenza - Fattibilità Ricerche Economiche promo@prebilta.ch
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