La rabbia in età evolutiva

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all’isolamento ’isolamento e all’egocentrismo. È scontento di sé e di ciò che ha avuto dalla vita e , quindi, ha sviluppato una bassa autostima. La figlia che ha sperimentato questa tipologia di padre, si rifugia nella negazione. È incapace di sopportare due forti emozioni: ni: il disgusto e il piacere, il tradimento e l’amore. Per riuscire a sostenere la sua confusa doppia vita, a volte, la “piccolina di papà”, altre volte “l’amante di papà”, deve “sdoppiare” il padre nella sua mente: il padre cattivo e il padre buono. Nello stesso modo deve sdoppiare se stessa: la cattiva ragazza e la buona ragazza. Pian piano il buono e il cattivo possono confondersi, fino al punto di invertirsi. Talvolta, la figlia si addossa lei la colpa, in quanto pensa di essere stata lei ad incoraggiaree il padre, ad eccitarlo. LLAA RRAABBBBIIAA IINN AADDO OLLEESSCCEENNZZAA In età adolescenziale la rabbia è spesso finalizzata al processo di separazione. Per costruire un’immagine di sé autonoma, è necessario destituire i personaggi che nell’infanzia sono stati idealizzati, e la rabbia aiuta a prenderne le distanze. Per gli adolescenti la rabbia risulta assumere una connotazione prevalentemente relazionale, e in questo periodo della vita le relazioni interpersonali subiscono importanti modifiche. È nelle relazioni importanti (familiari, amicali, sentimentali) che si può esprimere maggiormente la rabbia. In adolescenza, la rabbia non è solamente etero-orientata, orientata, ma troviamo forme di aggressività di pensiero o di comportamento espresse verso se stessi. Ciò è determinato dal rimodellamento odellamento di sé e dall’auto ed etero-valutazione valutazione sul proprio aspetto e sulla propria personalità. Nei casi più gravi, è espressione di profondi disagi.

CCO OM MEE TTRRAATTTTAARREE UUNN BBAAM MBBIINNO O AARRRRAABBBBIIAATTO O Di solito i bambini e gli adolescenti con problemi legati alla rabbia abbia non possiedono in misura adeguata la flessibilità, che è quella capacità cognitiva che ci permette di capire che una situazione può essere interpretata in modi diversi. In questi casi non è fruttuoso intervenire sul piano esclusivamente razionale con spiegazioni e prediche, bensì è importante ricercare un diverso canale comunicativo. Invece,, ad esempio, di chiedere la narrazione di un’esperienza esperienza di rabbia, rabbia magari si potrebbe chiedere al bambino di disegnarla o di scriverla. Ci troveremo, probabilmente si fronte a rappresentazioni di terremoti, incendi, guerre che sono la trasposizione simbolica del tumulto che il soggetto vive dentro di sé.

Oppure si può ricorrere al metodo del racconto di fiabe, favole, storie-stimolo storie che permettono al soggetto, attraverso un’identificazione con il protagonista, di osservare la propria condizione attraverso una lente esterna. Si esperisce la possibilità di distaccarsi dalla confusione personale e, attraverso verso i suggerimenti che la storia offre, il bambino può vedere strade alternative e soluzioni sconosciute. Qualsiasi siano gli strumenti utilizzati, l’obiettivo da raggiungere e’ quello di aiutare il bambino/adolescente a


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