Il Piccolo Giornale di Cremona

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Anno XI • n° 40 • VENERDÌ 21 OTTOBRE 2011

Settimanale • € 0,02 copia omaggio

IMMIGRAZIONE

E’ TRAMONTATO IL SOGNO ITALIANO alle pagine 4-5

Secondo un indagine delle Acli gli immigrati tendono a lasciare l’Italia, resiste solo chi si è ormai integrato. Sono soprattutto romeni e albanesi a voler rientrare in patria. Mara Tognetti, sociologa: «La crisi pesa, molti stranieri sono costretti ad una sorta di rientro forzato» L’OSPITE

La furia distruttrice dei black bloc

L

di ROBERTO POLI*

Intervista a Alberto Vannucci docente all’Università di Pisa

IORI: ALLA RICERCA DEL MOVENTE La Vanoli Braga ingaggia un lituano

Trasparenza e doppi incarichi: s’accende il dibattito a pagina 8

«Manca collaborazione e volontà di fare sistema» FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ

Libri, mensa e tasse: scuola, ma quanto mi costi! ▲

Con Bavcic out per un mese a causa della frattura di uno zigomo, la Vanoli Braga è corsa ai ripari ingaggiando il lituano Saulius Kuzminskas, 29enne, centro. Alto 210 centimetri, ha alle spalle un’ottima esperienza a livello europeo. E’ già disponibile per il difficile match di domenica al PalaRadi contro Sassari.

POLITICA LOCALE

GIORGIO MANTOVANI, PRESIDENTE DEL FILO

Crema è ancora sotto shock: il primario resta in carcere

Secondo il professore occorre ricominciare a pensarci come una comunità, anzichè la somma di tante corporazioni, egoismi privati o cricche assortite. Per uscire dalla crisi, serve un impegno condiviso: allargare gli spazi di solidarietà e di partecipazione e svecchiare la classe dirigente. “E’ una sfida per ciascuno di noi, quale che sia il nostro ruolo”. a pagina 44

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e immagini di Roma sotto attacco dei black bloc richiamano, anche se fortunatamente in misura circoscritta nel tempo e nello spazio, quanto accaduto ad agosto nel Regno Unito. Londra e altre città inglesi erano rimaste per giorni sotto assedio di gruppi che avevano messo in atto una vera guerriglia urbana. A Londra come a Roma, non si può trovare alcuna giustificazione a questi comportamenti distruttivi. Di fronte a ciò risultano fuori luogo alcuni tentativi di una spiegazione in chiave sociologico-psicologica. I comportamenti dei black bloc sono atti di criminalità. Punto. Da condannare senza se e senza ma. Certamente i black bloc rappresentano un gruppo eterogeneo, con persone che provengono da mondi diversi tra loro e qualcuno cerca anche di dare una cornice pseudo-ideologica per dare senso a ciò che fa. Ma il senso non c’è. Sono persone unite solamente dall’uso della violenza fine a se stessa. Che esercitano comportamenti violenti in contesti in cui la distruzione assume una dimensione di gruppo. Questo accade nelle piazze come negli stadi. La violenza negli stadi non ha nulla a che fare con i tifosi che vogliono godersi una bella partita di calcio supportando la loro squadra. Allo stesso modo i black bloc non c’entrano con coloro che contestano anche in modo radicale il Governo, la politica economica e il “sistema”. Non sono gruppi marginali al fenomeno “indignados”. Anzi, di fatto lo danneggiano enormemente. Rubano la piazza ai manifestanti come i violenti rubano lo stadio ai tifosi. Di fronte a quanto accaduto le forze dell’ordine hanno manifestato delle difficoltà. Un tempo erano gli organizzatori stessi a fare da servizio d’ordine, dai partiti ai sindacati, proprio per evitare che gruppi estranei rovinassero le manifestazioni . Oggi trattandosi di gruppi più spontanei, mobilitati dalla rete e meno agganciati ai partiti, serve che lo Stato controlli meglio la sicurezza della città, dei manifestanti, dei cittadini. Per isolare coloro che sono animati da un desiderio nichilistico, da una furia distruttrice e iconoclasta. Non a caso il nero è il loro colore, il nero che nella cultura occidentale è segno di paura e di morte. *Psichiatra erre.poli@yahoo.it

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