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PICCOLO
Giornale
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Anno XII • n° 4 • VENERDÌ 27 GENNAIO 2012
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EMERGENZA SOCIALE
Settimanale • € 0,02 copia omaggio
a pagina 7
IL VERO PROBLEMA E’ LA DISOCCUPAZIONE
Negli ultimi anni è cresciuto del 10% il numero delle famiglie che hanno chiesto al Comune l’intervento dei servizi sociali. L’assessore Luigi Amore: «Intervenire prima che sia troppo tardi, creando occupazione». De Maria (Cisl): «Assurdo pensare di tagliare la cassa integrazione in questo momento». L’EDITORIALE
Daniele Tamburini daniele.tamburini@fastpiu.it
Viviamo in un eterno presente
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SUICIDIO DI UNA 51ENNE
Riflessioni dopo un drammatico gesto ▲
a pagina 3
SCONTRI NO TAV
Disordini in val di Susa, coinvolti due cremonesi ▲
GIOVANI CHE FANNO CULTURA
Molte le iniziative e gli eventi che coinvolgono il mondo giovanile, anche con espressioni artistiche alternative DISCARICA CAPPELLA CANTONE
SCUOLA
Il Consiglio chiede Verticalizzazione scolastica, la sospensione delle autorizzazioni cosa cambierà
La Shoah: Nostra Intervista a Michele Sarfatti A pagina 9
a pagina 8
Il magazine della Vanoli Braga in regalo domenica ai tifosi Nuovo appuntamento con il magazine della Vanoli Braga, in regalo agli appassionati di basket, distribuito fuori dal PalaRadi prima del delicato match casalingo contro Casale Monferrato (ore 18.15).
DOMENICA ALLO ZINI
Un derby del Po ad alta tensione in campo e fuori ▲
a pagina 4
IL GIORNO DELLA MEMORIA
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a pagina 8
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icordo bene la grande risonanza che ebbe, nel 1973, tutta la vicenda del colpo di stato in Cile. Erano altri tempi, c'era l'internazionalismo. Il golpe fu preceduto da uno sciopero dei camionisti che paralizzò il Paese. Non voglio fare parallelismi, ci mancherebbe, anche perché, qui, di un Allende non c'è traccia. Ma certo colpisce che un gruppo di persone possa ipotecare così la vita quotidiana di un Paese. Avranno le loro ragioni, la crisi li colpisce duro, ma questo vale per tutti. Per rivendicare qualcosa a livello personale o di categoria si fa un gran male a un mucchio di gente. Ognuno ha il diritto di protestare, di scioperare; ma non si può impedire a chi intende lavorare, per necessità o perché semplicemente non è contrario alle scelte del governo, di farlo. Vogliamo cercare insieme un futuro? Questo non è, secondo me, l'atteggiamento giusto. Già, il futuro. Il futuro è seriamente ipotecato. I nostri giovani vivono tra l'assenza di futuro e la carenza di conoscenza del passato. Vivono, dice qualcuno, in un eterno presente. Come i precedenti governi, per i quali l’orizzonte più lontano era la successiva scadenza elettorale. Da un lato, l'assenza di futuro impedisce di progettare e sperimentare; dall’altro, la mancata conoscenza del passato non permette di valutare nel modo giusto le cose. Allora accade che diventi un eroe un onesto e fermo comandante di capitaneria che richiama semplicemente al dovere, non all'eroismo, il comandante della nave Concordia. L'eterno presente che stiamo vivendo è confinato in una dimensione ristretta, ristretta e pericolosa. Dobbiamo avere la forza di continuare a progettare e immaginare un futuro diverso; noi ci stiamo provando. Del resto, anche la grammatica prevede vari tempi di passato e di futuro, ma un solo presente.
alle pagine 8 e 29