Il PIccolo Giornale del Cremasco

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SABATO 3 NOVEMBRE 2012 • ANNO I • NUMERO 17

ALIQUOTA MAGGIORE PER SECONDE CASE, NEGOZI E CAPANNONI

IMU, SECONDA RATA PIU’ CARA

La tassa dovrà essere versata entro il 17 dicembre. Saranno negozianti e piccoli imprenditori a pagare di più (aumento pari all’1,4%) con il rischio di dare il colpo di grazia all'occupazione. L’assessore Saltini: «Era stato tutto deciso dalla precedente amministrazione» IL PUNTO DI VISTA/1

Fare le primarie anche nel Pdl

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di Renato Ancorotti rancorotti@gmail.it

on ho capito l’urlo di gioia di Bersani, segretario Pd, dopo la vittoria di Rosario Crocetta nelle regionali di Sicilia: il suo partito, in coalizione con altri, ha portato sì un suo uomo a diventare governatore dell’isola, ma ha perso 250mila voti (-49,1%) rispetto al 2008, ottenendo appena il 13,4% del 47,4% dei votanti. Ha, invece, ragione Renzi quando ha commentato «Non c’è niente da festeggiare, anzi…». Se andassi (ma non ci andrò) a votare alle primarie del Pd, voterei per il sindaco di Firenze. Infatti, non trovo proprio niente di progressista in Bersani, in D’Alema e nella Bindi che, insieme, rappresentano la stantia immagine della gerontocrazia “sovietica” del Pd, di brezneviana memoria. Renzi è simpatico, intelligente, ha coraggio, è il nuovo, dice cose sensate, condivisibili anche nel centrodestra. Se vincerà, Renzi ha promesso di “rottamare” queste mummie della prima Repubblica. Se vincerà Bersani, D’Alema ha promesso di togliersi di mezzo. Ma nell’uno e nell’altro caso che cosa farà, una volta uscito dal Parlamento, se nella vita non ha mai lavorato? Forse rimarrà nell’ “ambito politico” dell’economia che fino ad oggi ha sempre vissuto sui soldi pubblici, cioè sui soldi nostri. Ma anche nel Pdl c’è bisogno di primarie, anche se sostituire Berlusconi, figura ingombrante in senso positivo, sarà difficile. E anche in questo schieramento c’è bisogno di un volto nuovo, giovane, e che ci metta il cuore. E che sia credibile per i mercati. Perché ormai è deciso: ad aprile si vota. Il premier Monti ha anticipato che uscirà di scena. Se manterrà questo impegno, avremo un politico a palazzo Chigi. Il governo tecnico ci ha solo tolto di qualche centimetro dal baratro, e non ha creato alcun sviluppo economico del Paese. La sua medicina, fatta principalmente di tasse e aumento Iva, non ha funzionato. E allora mi chiedo: non è che abbassando proprio le tasse si possa generare quel circolo virtuoso che sarà in grado di far uscire l’Italia dalla crisi? Io penso di sì.

N

on tutti i Comuni hanno ancora deliberato l’entità del conguaglio Imu, previsto per il prossimo 17 dicembre, avendo ottenuto dal governo altri trenta giorni di tempo per pubblicare la delibera. Stando così le cose, milioni di contribuenti potrebbero non riuscire a pagare in tempo, con il rischio concreto di incorrere in sanzioni. Non è questo il caso di Crema, le cui aliquote sono state fissate allo 0,4 per cento, per quanto riguarda la prima casa - aliquota base che resta dunque invariata, rispetto alla prima rata estiva - e allo 0,9 per cento per le seconde abitazioni, così come per i capannoni artigianali e industriali, i negozi e gli studi professionali. In quest’ultimo caso, l’aumento c’è, rispetto all’aliquota base dello 0,76 per cento, ed è pari all’1,4 per cento, ma solo questa differenza verrà incamerata dal Comune: la parte restante, infatti, andrà ad alimentare le risorse necessarie allo Stato. Queste percentuali erano già state fissate lo scorso 4 aprile dalla prece-

IL PUNTO DI VISTA/2

La Sicilia del Gattopardo

di Enrico Tupone tuponee@alice.it

dente amministrazione comunale e sono state mantenute da quella attuale. Ancora una volta, saranno quindi i piccoli imprenditori a dover sopportare l’onere del risanamento dei conti pubblici, nonostante più volte abbiano avanzato la loro richiesta di una diminuzione delle tasse, uno dei modi più efficaci per poter tentare di rilanciare l’occupazione. L’assistenzialismo non è sufficiente e senza nuovi posti di lavoro c’è da aspettarsi che casi come quelli della cooperativa «L’Alternativa» non tarderan-

no a ripetersi. «Non abbiamo potuto fare diversamente» commenta l’assessore al Bilancio, Morena Saltini. «Non era possibile modificare le aliquote se non alzandole ulteriormente. È già stato un successo mantenerle tali, perché non abbiamo redatto noi il bilancio di previsione, ma l’amministrazione precedente, per cui abbiamo dovuto tenere conto di quanto già predisposto. Sicuramente, posso anticipare che ci sarà una revisione per quanto riguarda il prossimo anno». Gionata Agisti

INCREDIBILE, MA VERO... LO HA FERITO CON IL COLTELLO: INCINTA DI 9 MESI, SI IMPICCA: LUI LA MOGLIE HA 72 ANNI, LUI 76 LA SALVA, LEI PARTORISCE UN BIMBO

I carabinieri di Camisano sono intervenuti per una lite in famiglia. Una signora 72enne afferma di essersi dovuta difendere da un’aggressione del marito di 76 enne e di averlo dovuto colpire con un coltello. L’uomo è stato visitato in ospedale a Crema, e i sanitari gli hanno riscontrato una ferita da taglio a una mano, guaribile in venti giorni. Il coltello è stato sequestrato. La donna è stata deferita in stato di libertà alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Crema perché ritenuta responsabile di lesioni personali aggravate. La coppia non ha figli. Sembra che sia stata la donna a telefonare al 118 per chiedere l’intervento dei sanitari.

Una casalinga di 31 anni, in stato di gravidanza al nono mese, ha tentato di impiccarsi a una trave della camera da letto. A telefonare ai carabinieri è stato il convivente di 47 anni, un esercente che, preoccupato da alcuni sms ricevuti dalla donna, è ritornato a casa che ha trovato chiusa a chiave. Dopo avere rotto una finestra, è entrato nell’abitazione riuscendo a tagliare la fune che la donna si era annodata al collo. Soccorsa con l’intervento dei vicini e trasportata in ospedale, la donna è stata sottoposta a parto cesareo: è nato un bambino in buone condizioni. La puerpera è rimasta ricoverata in prognosi riservata, ma non è mai stata in pericolo di vita.

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e vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi.» Una frase del libro «Il Gattopardo» di Tomasi di Lampedusa che fotografa impietosamente la Sicilia di oggi all’indomani del voto regionale. Rispetto alle precedenti elezioni regionali del 2008 il Pd ha perso il 49%, l’Udc il 39%, il Pdl è al tracollo perdendo il 73% dei consensi, fra tutti spicca la crescita dl Movimento 5 Stelle del comico Grillo e il livello di astensionismo passato al 53%. La coalizione Pd-Udc canta vittoria per l’elezione del candidato Crocetta ma in realtà alle spalle di questa presunta vittoria non c’è solo l’ombra del vecchio presidente Lombardo, regista occulto, ma anche la certezza che il voto ha determinato l’ennesima condizione di non governabilità di una Regione con una assemblea che ad oggi non ha nessuna maggioranza che le consenta di governare. Dunque tutto sembra cambiato, ma tutto è rimasto quasi come prima. Dico quasi perché la presenza numerosa degli uomini di Grillo sembra prefigurare quello che potrebbe avvenire nelle elezioni politiche primaverili: accordi della sinistra con il centro, la destra che paga divisioni e malgoverno, la protesta che determina una condizione di ingovernabilità che è l’ultima cosa di cui l’Italia ha bisogno. E’ il momento del coraggio. I partiti devono cambiare, il paese deve cambiare, gli uomini devono essere cambiati, tre condizioni che possono consentire di smentire la profezia di Tomasi Di Lampedusa. Nonostante le scelte impopolari il governo Monti ha un consenso che i partiti non hanno non avendo ancora capito che l’azione politica non può essere tesa solo a ricercare sempre e comunque il consenso dei propri elettori ma deve privilegiare scelte, anche impopolari, che servano al paese nel suo insieme.


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