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ANNO II • NUMERO 12 • SABATO 23 MARZO 2013
In municipio devono recuperare 4 milioni e 600mila euro. Prima ipotesi in commissione Bilancio
IRPEF COMUNALE: AUMENTO DEL 60%
Una vera e propria stangata: si tratta di una tassa del valore di un milione e mezzo di euro, cioè 3 miliardi delle “vecchie lire”. Se non bastasse, previsto l’incremento dell’Imu sulle seconde case. Più multe con l’autovelox. Tagli per 200mila euro in Comune. IL PUNTO DI VISTA/1
Le priorità per l'Italia e per Sel
Q
di Renato Ancorotti rancorotti@gmail.it
uando si discute su che cosa serve all’Italia da subito, bisogna stabilire quali sono le priorità. Per le imprese - che sono il motore che crea lavoro, progresso e sviluppo - sono quattro le urgenze: taglio della spesa pubblica che “brucia” il 50% della ricchezza totale prodotta, riduzione delle tasse, pagamento di 70 miliardi di debiti che Stato ed enti locali hanno nei confronti delle imprese, e infine la burocrazia: deve essere a supporto degli investimenti. Infatti, solo con un fisco più leggero, il taglio netto agli sprechi (tra i quali i costi della politica, dei carrozzoni delle partecipate, delle province), una macchina pubblica dimagrita e snella (troppi dipendenti da mantenere) e una burocrazia più moderna (con l’eliminazione di apparati giganteschi ed inefficienti), le aziende avranno a disposizione maggiori risorse da investire per rilanciare occupazione e consumi. Lo sapete, invece, quali sono le prime proposte di legge depositate da Sinistra-Ecologia-Libertà, partito alleato del Pd, nel suo primo giorno di vita parlamentare? Le elenchiamo: leggi per il riconoscimento della cittadinanza ai bimbi stranieri nati in Italia, contro le dimissioni in bianco, per la ripubblicizzazione del sistema idrico integrato, sull'agricoltura sociale, per i matrimoni gay, per la tutela del paesaggio e la bellezza del territorio, legge anticorruzione per la modifica art. 416 ter codice penale e, infine, una legge per l’istituzione anche in Italia il reddito minimo garantito. Problemi seri su cui confrontarsi. Ma distanti anni luce dai temi urgenti quali la mancanza di lavoro, la difficoltà di accesso al credito, l’alto tasso di disoccupazione, il livello insostenibile di tasse (per chi le paga), l’inaccettabile costo del lavoro, il mancato arrivo di investimenti dall’estero. Non capire questo significa, poi, ottenere dagli italiani un misero consenso del 3%. Come, appunto, è capitato a Sel. Ancora più a sinistra, a Ingroia per esempio, è andata anche peggio.
N
on ci sono soldi e per chiudere in pareggio il bilancio del comune di Crema mancano 4 milioni e 600 mila euro. Un disavanzo impressionante al quale l’assessore competente Morena Saltini, sembra non essere in grado di dare risposta. Lunedì pomeriggio, in commissione Bilancio, l’assessore ha presentato la sua prima proposta. Una vera e propria stangata per le famiglie già vessate dalla crisi e dai provvedimenti del governo Monti. La più pesante: l’aumento dell’Irpef. L’aliquota dell’addizionale passerà dallo 0,5 allo 0,8 per mille, su tutte le fasce di reddito: un aumento del 60%. Qualora non dovesse bastare, si interverrà sull’Imu: verrà aumentato quello sulle seconde case. L’aliquota passerà dallo 0,90 allo 0,98. Per l’IMU sulla prima casa, nessuna abolizione. Crema paga oggi il minimo stabilito dalla legge, ma c’è da immaginare che lo farà ancora per poco. Altri aumenti ipotizzati: quello del numero dei controlli dei limiti di velocità, che significa più multe e, quindi, più soldi per le casse comunali, revisione di alcuni appalti e tagli di varia natura. Poi ancora: la Cosap sui passi carrai per un gettito di circa 400 mila euro. Finita qui? No, perché a finire sotto la scure potrebbero essere anche alcune agevolazioni che
IL PUNTO DI VISTA/2
I politici che ci rappresentano di Enrico Tupone tuponee@alice.it
Il sindaco Stefania Bonaldi e Morena Saltini, assessore al Bilancio
riguardano le fasce più deboli. L’assessore sta rivalutando tutte le agevolazioni in essere con l’Aler, l’ente gestore delle case popolari e le associazioni di volontariato. Anche loro dovranno stringere la cinghia. All’interno della struttura comunale si cercherà di tagliare circa 200mila euro. Ma l’assessore non ha specificato come. Ad agitare l’opinione pubblica e le forze politiche è però l’aumento dell’addizionale Irpef, la leva fiscale per eccellenza. Il programma elettorale di Stefania Bonaldi non lo prevedeva, anzi. Per il momento l’assessore Saltini non ha nemmeno confermato l’ipotesi - avanzata lo scorso ottobre - di salvare i redditi al di sotto dei 15mila euro. Qualora l’assessore dovesse decidere di tutelare i redditi delle prima fascia (da o a 15 mila euro), sarebbero comunque pochissimi i cittadini a trarne beneficio. Secondo le statistiche fornite dal comune, infatti, i redditi al di sotto dei 15
mila euro in città sono meno del 12%. L’ 88% dei contribuenti cremaschi quindi non sarà esente dal dover stringere la cinghia e subire l’aumento. Alla commissione, però, l’assessore Saltini ha cercato di spiegare che si tratta di ipotesi sulle quali il comune sta lavorando. Duro il commento del Pdl: «Purtroppo, è la chiara volontà del sindaco e della sua maggioranza di impoverire le famiglie mettendo in modo assolutamente esagerato le mani nel loro portafoglio». Nel mirino, soprattutto l’aumento dell’addizionale Irpef. «Aumenteranno del 60%: un gettito previsto di 1.500.000 euro in più rispetto al 2012, quasi tre miliardi delle vecchie lire. Uno sproposito. Per raggiungere questo obiettivo dovranno penalizzare anche le fasce più deboli fasce più deboli. Questo aumento così secco ed irragionevole, ripartito su tutti, è talmente imbarazzante che consiglieremmo alla maggioranza di ripensarci». Michele Bettinelli Rossi
L
o sgomento è lo stato d’animo più diffuso fra gente nel vedere chi sono i politici che ci rappresentano e la cui immagine scorre sugli schermi televisivi mentre escono dai colloqui con il presidente della Repubblica. Infatti se sicuramente comprerei un’auto usata da Bersani avrei qualche problema in più ad identificarlo come statista di livello, e nel PDL un Berlusconi accompagnato da Brunetta, da Alfano e da uno sconosciuto ed allampanato leghista sembrano più una compagnia teatrale di attori di strada, finendo con il grande comico Grillo accompagnato da due sconosciuti digiuni di cosa voglia dire politica e istituzioni. E’ dunque questo che la società italiana è in grado di esprimere quali nostri rappresentanti? Il dubbio ormai sta diventando quasi certezza. L’appetibilità della politica, dei suoi privilegi, della sua staticità, ha attirato in questi ultimi anni non la parte migliore della società italiana, ma la parte più disposta al compromesso di basso profilo, al guadagno facile, all’impunità, al mantenimento dello status quo, alla voglia di rimanere attaccati al potere in qualsiasi modo. Qualcuno deve svegliarsi, la coscienza deve svegliarsi, bisogna riscoprire la dignità della politica, ritrovare la forza di pensare al futuro del Paese e non ai voti del giorno dopo, deve essere riscoperta la solidarietà e dimenticato l’egoismo, due temi che anche l’Europa sembra avere messo da parte, inseguendo nazionalismi beceri e miopi, scordando quali erano stati i motivi fondanti dell’unione europea. Una società da rifondare riscoprendo i valori etici che stanno alla base di un consesso di cittadini uguali nel doveri e nei diritti, solidali fra di loro, rispettosi l’uno dell’altro, sensibili ai problemi comuni, onesti e trasparenti. Utopia? Forse ma da perseguire soprattutto ora in un momento in cui il dubbio regna sovrano.