Il Piccolo del Cremasco

Page 1

CREMASCO Il

PICCOLO giornale del

Direzione e redazione: Piazza Premoli, 7 - Crema • Tel. 0373 83.041 • Fax 0373 83.041 • E-mail: cremasco@cuticomunicazione.it • Pubblicità: Immagina srl Via S. Bernardo, 37 - Cremona • Tel. 0372 45.39.67 - 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96-Cremona

VENERDI’ 18 NOVEMBRE 2011 • Supplemento settimanale al n° 44 de “Il Piccolo Giornale”

€ 0,02 Copia Omaggio

DOMENICA SI SVOLGERANNO A CREMA LE «PRIMARIE» DEL CENTROSINISTRA

FRA QUESTI TRE, IL FUTURO SINDACO?

I candidati in lizza: Stefania Bonaldi (Pd), Emanuele Coti Zelati (Sel) e Mario Lottaroli (Rifondazione). Cosa hanno in comune e cosa no. Il Pd si gioca molto della sua capacità di attrattiva elettorale. Si misurerà l’appeal dei singoli sfidanti, e anche dei rispettivi partiti IL PUNTO DI VISTA

Così l’ora è fuggita

L’

di Renato Ancorotti rancorotti@gmail.com

ora è fuggita, insieme alla coerenza. Fini aveva giurato che si sarebbe dimesso un minuto dopo Berlusconi, e invece è ancora seduto lì, sullo scranno di presidente della Camera. E di Pietro che fa il gesto dell’ombrello all’uscita di scena del leader del Pdl da presidente del Consiglio? E Bersani che brinda al sipario istituzionale che, al momento, è sceso sull’uomo di Arcore? Scene che non avremmo voluto vedere nel momento in cui l’Italia deve affrontare la crisi economica più devastante dal dopoguerra ad oggi. Monti è la sconfitta di questi politici. E’ come il papà che entra in casa e divide a suon di ceffoni i pargoli che litigano per l’unico giocattolo che tutti vogliono, cioè il potere fatto di poltrone, auto blu, e biglietti aerei ferroviari e dello stadio gratis. Una politica, di centrodestra come di centrosinistra, che in tutti questi anni non è riuscita a tagliarsi stipendi e privilegi. Una casta che, al di là delle accuse reciproche, è cementata da interessi forti: i soldi. Bersani. Dopo aver gridato per oltre un anno «Berlusconi dimettiti» senza avere mai avanzato proposte concrete alternative, continua a sciorinare slogan, standosene ben rintanato alle spalle dell’attuale premier, Mario Monti. Ma guardate anche il povero Di Pietro: ora che Berlusconi è uscito da palazzo Chigi, dà l’impressione di uno scolaretto balbuziente che non si ricorda più la lezione. Berlusconi si è dimesso. Ma dovrebbero dimettersi anche loro, i vari Fini, Bersani, Di Pietro, Casini e Bossi. Infatti, fanno tutti parte, appassionatamente, dei governi che si sono susseguiti nella Seconda Repubblica. Quella che anno dopo anno ci ha portato ai guai di oggi: alto debito pubblico, poca credibilità sui mercati, pressione fiscale opprimente, burocrazia soffocante. Per fortuna, le imprese continuano a lottare per salvare economia e occupazione.

D

di Tiziano Guerini

omenica 20 novembre si terranno a Crema - con postazioni elettorali in centro storico e nei quartieri - le «primarie» per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra che sfiderà la prossima primavera i candidati degli altri schieramenti politici. Tre i candidati: Stefania Bonaldi, sposata con una figlia, professionalmente impegnata nel settore socio-assistenziale e attuale capogruppo in comune per il Pd; Emanuele Coti Zelati, sposato con tre bimbi, impegnato nel volontariato cristiano e membro del comitato genitori scuole materne, sostenuto da Sel (sinistra, ecologia, libertà); Mario Lottaroli, ex sindacalista metalmeccanici, presentato e sostenuto da Rifondazione comunista di cui è coordinatore del circolo di Crema. Tre personalità diverse per età ed esperienza, e tre appartenenze diverse, a rappresentare un po’ tutta la variegata realtà del centrosinistra. I seggi elettorali sono 12, di cui sei in città e sei nelle frazioni di S.Maria, S.Bartolomeo, S. Bernardino, Castelnuovo, Sabbioni e Ombriano (vedere riquadro alle pagine 16-17). Possono partecipare al voto i cittadini di Crema, compresi gli immigrati con regolare permesso di soggiorno, che abbiano compiuto 16 anni. E’ la prima volta che a Crema, dopo una vera e propria campagna elettorale con tanto di manifesti e incontri coi i cittadini, si svolgono le «primarie» per la carica di candidato sindaco. Durante la “campagna elettorale” i candidati, anche attraverso dibattiti a tre che si sono svolti alla presenza di un pubblico numeroso in sala Alessandrini e in sala del Comune, sono stati sollecitati a rispondere a domande dal pubblico e hanno mostrato convergenze, ma anche differenze significative su questioni di fondo della organizzazione della città. Sulla realizzazione della Cittadella dell’anziano,

L’OSPITE

La sconfitta dei politici Mario Lottaroli, Stefania Bonaldi, Emanuele Coti Zelati

per esempio, Stefania Bonaldi rappresenta un atteggiamento critico, ma possibilista, laddove da parte di Coti Zelati e di Lottaroli il giudizio è sonettamente negativo. Riguardo all’area ex Stalloni e al suo utilizzo, Stefania Bonaldi, contrariamente a quanto sostenuto dagli altri due candidati che parlano di uso sociale, immagina, accanto ad un utilizzo pubblico, anche la possibile presenza di attività remunerative. Sulle società partecipate Coti Zelati e Lottaroli insistono sulla loro funzione essenzialmente pubblica, e paiono escludere ogni iniziativa di privatizzazione che invece Stefania Bonaldi non esclude se non per i servizi essenziali di acqua e rifiuti. Le «primarie» di domenica rappresentano un fatto importante non solo per il centrosinistra che le promuove, ma per tutta la città. Infatti, il vincitore di questa prima sfida, sarà poi a tutti gli effetti il candidato che i cittadini si ritroveranno sulla scheda elettorale delle amministrative 2012. Già la volta scorsa, sia pure in modo molto meno organizzato e ufficiale, Luigi Dossena aveva invitato i cittadini ad esprimere una loro preferenza nei confronti del possibile candidato sindaco e venne indicato Bruno Bruttomesso che poi sarebbe effettivamente diventato primo cittadino. L’avversario, Gianni Risari, era stato invece scelto, con qualche diffidenza, dallo schieramento di centrosinistra che poi sarebbe risultato battuto. Il test delle primarie sarà anche un'importante occasione per misurare

l’appeal dei singoli candidati e dei rispettivi riferimenti politici. A tal proposito è il caso di rilevare come in particolare il Pd si giochi molto della sua capacità di attrattiva elettorale. Si ricorderà che solo qualche mese fa a Milano, come a Napoli o in Puglia, le primarie indicarono come vincitore un candidato diverso da quello sostenuto dal Pd. Ora Stefania Bonaldi prova ad invertire il risultato e a confermarsi come il candidato migliore, e nello stesso tempo a sconfiggere qualche scetticismo nei suoi confronti espresso da chi avrebbe visto in Agostino Alloni, consigliere regionale, il candidato migliore per vincere. E’ stato poi lo stesso Alloni a fare un passo indietro, indicando in Stefania Bonaldi un’occasione di novità e allo stesso tempo di valorizzazione del merito e dell’esperienza. Quelle di domenica sono le primarie del centrosinistra, ma in realtà, oltre ai tre sfidanti, altri riferimenti politici e altre liste si preparano ad entrare in lizza guardando allo stesso schieramento politico: Rosaria Italiano, per esempio, con una propria lista, o Gianemilio Ardigò per i Verdi, oppure forse Gianni Risari e Walter Della Frera, consiglieri comunali uscenti, che hanno in diverse occasioni lasciato intendere di voler partecipare al voto amministrativo con loro liste. D’altra parte, propria questa sembra essere la strategia del centrosinistra: tante liste civiche a rappresentare la società civile, collegate allo stesso candidato a sindaco.

di Enrico Tupone tuponee@alice.it

I

l varo del governo tecnico guidato dal professor Monti rappresenta una chiara indicazione di come i politici attuali siano stati sconfitti e di come la crisi che stiamo vivendo abbia definitivamente sancito la loro incapacità di essere statisti, di capire e governare crisi finanziarie e non solo, di mettere un freno o di eliminare tutti quei privilegi che fanno dei politici italiani fra i più pagati rappresentanti del popolo al mondo. Giustamente, per la formazione del Governo si è fatto ricorso ai professori, a coloro che trovano nella cultura le radici dei comportamenti storici che governano le società e l’ispirazione per adottare tutte quelle misure che si rendono necessarie in un contesto eccezionale come l’attuale. Riscoprire la cultura, riscoprire la storia, ritrovare le ragioni di un vivere civile che non vuol dire solo o soltanto convivere ma vuol dire confrontarsi nel rispetto reciproco e nell’assoluta osservanza delle regole, le sole che garantiscono la libertà di tutti. E l’arrivo di un Governo come quello del professor Monti non garantisce la soluzione di tutti i problemi che affliggono l’Italia, ed in larga misura tutte le economie occidentali, ma sicuramente rappresenta un passo importante per riprendere a fare politica là dove i politici hanno fallito. E le colpe vanno equamente divise fra i politici che hanno governato sino ieri e che hanno contribuito a portare faccendieri, ignoranti, maggiorate, maleducati alla guida del paese, e le forze di opposizione incapaci se non di ripetere che qualcuno doveva dimettersi e più impegnate sulle diatribe interne che non sui progetti per il paese. All’Italia vengono chiesti sacrifici e il governo Monti ha chiesto tempo: noi ai politici chiediamo di ritrovare modi, tempi e ragioni per far sì che la politica torni ad essere «l’arte di governare la società» e non l’arte di usarla per i propri affari.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.