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VENERDI’ 10 FEBBRAIO 2012 • Supplemento settimanale al n° 6 de “Il Piccolo Giornale”
LEGA, UN WEEK END PER SCEGLIERE IL NOME
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UNA BOSSI SINDACO? LEI SI CANDIDA Si chiama Bernadette Bossi ed è già stata consigliere comunale a Crema: «Conosco bene la città e l’amministrazione comunale. Siamo pronti a presentare una buona lista elettorale e un ottimo programma. Le donne sono cresciute molto in questo partito» IL PUNTO DI VISTA/1
Nomi in giunta prima del voto
S
di Renato ancorotti rancorotti@gmail.it
tefania Bonaldi candidato sindaco per il centro sinistra ha annunciato la formazione di comitati di studio per la realizzazione del suo programma elettorale, 120 persone per 100 idee probabilmente pensando di scartarne già il 20% o presumendo che qualcuno di idee ne porterà solo mezza. Al di là di facili ironie, sono rimasto un po' sorpreso perché pensavo che volesse fare il candidato sindaco in modo nuovo con un progetto politico moderno. A capo di questi comitati ha messo però alcune persone con un profilo politico molto chiaro. Per carità, nulla di male; spero solo che la scelta non sia dettata dalle solite logiche di spartizione politica, ma dal convincimento di manifesta professionalità. Auspico che tutti questi comitati non scrivano i soliti programmi illeggibili come tutti i programmi prodotti dalle coalizioni politiche che si sono susseguite fino ad ora. Dieci pagine possono contenere tutti i punti e i progetti che un’amministrazione può realizzare in 5 anni di attività e magari possono essere letti da tutti i cittadini che non amano particolarmente le opere mitologiche ma vorrebbero votare chi, in modo serio, si adopererà a risolvere problemi concreti. Una maggiore presenza di persone della società civile avrebbe forse garantito un minor “inquinamento politico” convincendo magari anche alcuni scontenti del centrodestra a votare per le amministrative in modo diverso dal loro credo politico. Non vorrei che la competizione si trasformasse solo in destra contro sinistra con la solita logica della spartizione partitica. L occasione non è persa e sono certo che Stefania Bonaldi annuncerà prima del voto la sua giunta dimostrando davvero quell’indipendenza che per lei è un punto fermo, consentendo agli elettori di non firmare la solita cambiale in bianco.
C
di Tiziano Guerini
i siamo: la segreteria cittadina della Lega si riunisce questa sera o sabato per indicare il nome del proprio candidato a sindaco di Crema. La scelta è ristretta alla rosa di tre nomi che già sono circolati nei giorni scorsi: Bernadette Bossi (vice responsabile Enti Locali), Walter Longhino (segretario cittadino), Angelo Barbati (segretario provinciale). «La scelta del Consiglio nazionale della Lega di indicare per le elezioni nostre liste autonome» afferma Barbati, «non ci coglie impreparati, anzi. Da mesi il nostro comportamento politico va in questa direzione e non senza motivo: le nostre ragioni critiche sulle società partecipate, sulle scelte di bilancio improprie, su comportamenti più da arroganti che da alleati di alcuni uomini del Pdl, rendono del tutto credibile, nei fatti, la nostra scelta della autonomia elettorale». Come presenterete il vostro candidato alla città? «Stiamo preparando una grande manifestazione del nostro movimento per l’inizio di marzo: sarà una manifestazione politica contro questo governo che secondo noi non sta facendo l’interesse della gente, ma sarà anche l’occasione per presentare il nostro candidato per la guida della città». Di più Angelo Barbati non dice, ma sono in molti a chiedere una Lega fuori dagli schemi. E quale sorpresa maggiore di una candidatura inaspettata come quella di Bernadette Bossi? Funzionario al comune di Melzo,
Bernadette Bossi è responsabile del «servizio entrate» ed è esperta in società partecipate e di bilancio. L’interessata, rispetto alla candidatura, si affida alle scelte del proprio partito, ma comunque, se del caso, non si tira indietro. «Conosco bene Crema» conferma. «E’ la mia città, quella in cui vivo da sempre; e conosco anche l’amministrazione comunale essendo stata, tempo fa, consigliere comunale per la Lega. Il fatto poi di lavorare in un Comune mi permette di esser aggiornata sulle situazioni legislative e normative che si devono affrontare e la mia formazione tecnico/amministrativa mi aiuta molto in questo». La Lega si è distinta dalla maggioranza di centrodestra su alcune questioni importanti. Cosa ne pensa? «Bisognerà scrivere un programma elettorale del tutto nuovo, proiettandosi verso il futuro che si prospetta estremamente impegnativo; un programma elettorale che dia risposte ai giovani, agli anziani, alle don-
ne... che valorizzi forze e competenze locali, che sappia creare una città diversa. Non si tratta solo di fare qualche aggiustamento qui o là». Quali risorse umane può mettere in campo la Lega a Crema ? «In questi anni, con la segreteria provinciale di Barbati e la segreteria cittadina di Longhino, si sono avvicinate al movimento e valorizzate persone competenti, militanti e iscritti. La presenza di numerosi giovani, peraltro molto preparati, è coinvolgente e stimolante. La creazione di gruppi di lavoro è stata un'idea forte per poter affrontare anche i più importanti problemi amministrativi, rendendo partecipe delle argomentazioni chiunque della Lega. Questo ha posto le giuste premesse per essere pronti a presentare una buona lista elettorale sia in termini di programma che di futuri amministratori». Pensa che la Lega possa affidare a una donna il compito di candidato a sindaco? «In questi anni nella Lega a Crema è cresciuto un gruppo femminile che si è dimostrato molto impegnato, attivo e sensibile. Il loro lavoro continua assiduo. Credo che le donne possano dare in questo difficile momento un contributo importante e diverso per il rinnovamento della politica». Sarà un confronto diretto con la candidata del centrosinistra? «Al momento dico "no comment" anche se credo che non dispiacerebbe ai militanti della Lega di Crema vedermi schierata. Naturalmente la decisione spetta a loro».
Indiano, è morto assiderato in una cascina
L’hanno trovato morto nel locale caldaie di una cascina a Credera/Rubbiano. A ucciderlo sarebbe stato il gelo. A scoprirlo sono stati alcuni tecnici arrivati nella struttura di via Castello per verificare un guasto idraulico. L’uomo è Vipin Sharma, 44 anni,
indiano, immigrato, bracciante disoccupato. Abitava in paese nella casa di un connazionale. Causa della morte: possibile assideramento. Stanno conducendo le indagini i carabinieri di Montodine e del nucleo operativo di Crema.
IL PUNTO DI VISTA/2
Cosa non piace del buonismo di Roberto Poli erre.poli@yahoo.it
M
onti ha bocciato il buonismo sociale degli ultimi governi. Il termine buonismo, soprattutto se abbinato all’aggettivo sociale, rischia di ingenerare confusione. Se buonismo è un atteggiamento di benevola apertura verso tutte le posizioni con incapacità di assumere decisioni nette, con il risultato di giungere a compromessi confusi, inconcludenti e di basso livello, allora non possiamo che essere d’accordo con Monti. E stigmatizzare quel buonismo che ha portato a un passo dal baratro finanziario. Buonisti erano i governi che lasciavano credere ai cittadini che la crisi economica non era così grave e che l’Italia non correva rischi. Che la riforma previdenziale poteva attendere, che lo Stato poteva continuare ad essere elefantiaco e ad elargire. Tenendo nascosta ai cittadini la verità, quasi fossero dei bambini da proteggere dalle cattive notizie. In cambio, la politica cercava di ottenere voti e una sorta di immunità rispetto ai benefit di cui godeva. Il gioco è finito, perché sono finiti i soldi. E ora bisogna pagare il prezzo per aver vissuto tutti, con il buonismo della classe dirigente, ad un livello di vita che non ci potevamo permettere, sulle spalle delle generazioni future. Dopo il buonismo inconcludente e dannoso è il momento della verità e della responsabilità. L’aria professorale e lo humour british di Monti sono lontanissimi da tutta la politica degli ultimi anni. In poco tempo il governo Monti ha preso decisioni forti, impopolari, coraggiose. E soprattutto necessarie. E infatti nonostante le stangate su riforma delle pensioni e IMU, i sondaggi accreditano un buon livello di consenso al governo in carica. Al rigore e alla responsabilità del governo c’è stata una risposta speculare dei cittadini. Che però ora attendono che il rigore sia uguale per tutti, che i sacrifici siano proporzionali ai redditi, che non si agisca sempre e sotto o attraverso dettatura della troika politico-finanziaria. Perché dopo il buonismo non serve un rigorismo che soffochi l’Italia.