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VENERDI’ 6 MARZO 2010 • Supplemento settimanale al n° 9 de "Il Piccolo Giornale"
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CASO STALLONI: LA MAGGIORANZA HA AVUTO PAURA DI CONTARSI
SI È RISCHIATO IL COMMISSARIO N
L’OSPITE
Quel pasticciaccio brutto degli Stalloni
La parola alle associazioni di categoria artigiane
LASCIARE LA SCUOLA E COMINCIARE A LAVORARE A 15 ANNI? «E’ GIUSTO»
Crema, a pagina 22
In città anche un ristorante giapponese
La tavola cremasca è diventata ormai multietnica
La storia di Mirko L’ospedale fornisce la sua versione Crema, a pag. 19
Che grande considerazione hanno di Antonio Agazzi
• L'episodio è raccontato da una persona bene informata e affidabile. Ed è per questo che lo raccontiamo. Antonio Agazzi, presidente del Consiglio comunale, ancora al lavoro a Milano, lunedì riceve in- Antonio Agazzi, presidente del Consiglio comunale torno a mezzogiorno un Sms da Stefania Bonaldi (Pd)che gli annuncia l'annullamento del Consiglio comunale. Tornato in città, Agazzi le risponde, con un Sms, con una frase del tipo: «Non mi risulta». Poi, arriva in Comune dove c'è la riunione di maggioranza. E scopre che è vero: il Consiglio comunale non si farà. E pensare che è lui a convocare queste assise. Significa che è tenuto in scarsa considerazione. • Sarà, ma c'è chi non si fida proprio del tutto. E non avrebbe festeggiato, lunedì, lo scampato pericolo del mercato. Avrebbe aspettato prima il risultato delle elezioni reMercato di via Verdi: gionali che si terranno il vittoria per sempre? 28/29 marzo. Perché? dirà qualcuno. Perché, a elezioni avvenute, la questione mercato e via Verdi potrebbe ritornare di attualità. E se oggi non era più possibile continuare a mostrare i muscoli perché si potrebbero perdere i voti, domani, a risultati ottenuti, chissà. Potrebbe ritornare la voglia di rivincita. Insomma, fidarsi è bene, ma... Elezioni comunali
Pandino: quattro liste si sfidano ▲
Crema, a pag. 21
Assunto, poi licenziato
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on voglio infierire sulla vicenda Ersaf; sarebbe troppo facile ma non si può sottacere la figuraccia fatta. Mi permetto solo alcune considerazioni. La prima riguarda il Sindaco che si dice convinto dell’esistenza di una maggioranza di cittadini che approva silenziosamente l’operato dell’amministrazione. E' vero il proverbio che «chi tace acconsente», ma vale solo dopo che una domanda viene posta e in questo caso solo un confronto elettorale risponderebbe a questa convinzione. Vero è anche che davanti a certi atteggiamenti “non ci sono parole” e forse il silenzio della maggioranza non è una riconferma della fiducia espressa, ma un attonito stupore Storicamente si conosce l’autore del "tempo delle decisioni irrevocabili"; certo dopo più di settant’anni può essere che "irrevocabile" abbia assunto significati meno perentori e più democratici, e il "se non sarà così me ne vado" diventa "forse", "magari vediamo", "beh ci penseremo". Dopo aver letto sul “quadernetto” del PDL la novità giornalistica del nuovo secolo: dopo le autointerviste che vengono ormai chiamate "me la suono e me la canto come sono bravo" si assiste anche a chi chiede scusa a se stesso dimostrando un caso conclamato di sdoppiamento della personalità. Il progetto di riqualificazione degli "Stalloni" è iniziato da un parcheggio di alcune centinaia di posti auto scavando il terreno esistente e si è ridotto ad un numero clamorosamente più basso di posti auto prevedendo la demolizione e la ricostruzione delle pensiline del mercato. Qualcuno si è chiesto quale fosse la differenza di costo fra le due operazioni? Che esistessero resti delle mura venete al centro del campo gare era cosa nota e documentata: perché non se ne è tenuto conto? Un incontro con ambulanti e commercianti offrendo un’alternativa per spostare il mercato in altro luogo per il periodo necessario alla ristrutturazione, non sarebbe stato doveroso? Vero che la Regione, essendone proprietaria, può alienare, cioè vendere l’area degli "Stalloni", ma non spetta all’amministrazione comunale deciderne la destinazione d’uso? Chi mai comprerebbe un bene di alcuni milioni di euro senza conoscerne le reali possibilità d’utilizzo? Si ha paura che venga dismessa ogni attività legata al cavallo, ma costruendo un albergo non è incompatibile l’attività equestre legata anche al CRE e l’attività di ospitalità alberghiera? Normalmente sono i privati che costruiscono e gestiscono hotels e non le amministrazioni pubbliche che non ne hanno vocazione e competenza. Cedere le aree e trasformarle in edificabili in cambio di questo progetto è davvero un beneficio per la nostra città? Se magari si fosse spiegato il progetto non dico utilizzando un business plan, ma con almeno un foglio diviso a metà dove a sinistra si mettevano i vantaggi e a destra eventuali svantaggi, molte di queste domande avrebbero una risposta. Il fatto che le dimostrazioni degli ambulanti abbiano costretto ad un passo indietro crea un precedente perché oggi i cittadini sanno quale sistema utilizzare per far cambiare una decisione e questo potrebbe succedere di nuovo con gli abitanti di via Cadorna, di via Indipendenza e di via Prati. Al posto di mostrare i muscoli, di cui ne dubito fortemente l’esistenza, non era meglio spiegare il progetto nei suoi aspetti positivi e nelle sue criticità e ascoltare anche eventuali suggerimenti? In questa vicenda è successo di tutto e non si può sottacere una grande superficialità che ha costretto all’angolo la maggioranza e alcuni leaders politici. Ciò che deve diventare irrevocabile è la coerenza. Renato Ancorotti
Il sindaco non convoca il consiglio comunale. Lunedì, la capitolazione. Gli ambulanti brindano, il centrosinistra applaude, il centrodestra ne esce a pezzi. E adesso che cosa potrà succedere?
Crema, a pag. 23
RIFLESSIONI - Lunedì 8 marzo, l’Azione cattolica ricorda Giuseppe Lazzati, un professore che ha ancora molto da insegnare - a pag. 23