settimanale Il Piccolo

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il

PICCOLO

Giornale

www.ilpiccologiornale.it

Settimanale d’informazione

Direttore responsabile Sergio Cuti • Direttore editoriale Daniele Tamburini • Società editrice: Promedia Soc. Coop. via Del sale 19 Cremona • Amministrazione e diffusione: via S. Bernardo 37/a Cremona tel. 0372 435474 Direzione e redazione via S.Bernardo 37/a Cremona tel 0372 454931 • redazione@ilpiccologiornale.it • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona • pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 direzione@immaginapubblicita.it Aut. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 – Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it

Anno XIII • n. 51 • SABATO 16 NOVEMBRE 2013

Edizione chiusa alle ore 21

Periodico • € 0,02 copia omaggio

Non riceve alcun finanziamento pubblico

Troppe mansioni concentrate su pochi dipendenti. Impossibile cumulare gli incarichi di antincendio e vigilanza

a pagina 4

TAMOIL, LA SICUREZZA APPRODA IN REGIONE Giovedì si è svolta l’audizione del Comitato cassaintegrati in Commissione attività produttive. Daniela Maroni: «Interverremo» L’OSPITE

di Salvatore Vetere

Gli “invisibili” vittime del lavoro

H

Ultima cena: quell’apostolo sembra una donna

a pagina 8

INTERVISTA A ORESTE PERRI

Amministrative: «No al mercato dei voti»

a pagina 3

CESSIONE CENTROPADANE

Territorio ancora tagliato fuori dallo sviluppo

a pagina 5

LE ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO

La pedagogista Emanuela Iacchia: «Dopo i cartoni animati violenti, tornano quelli educativi» BASKET SERIE A

E il team di Gresta deve riscattare il ko di Pistoia

Cremo in trasferta a San Marino per invertire la rotta

IN LOMBARDIA

Riforma delle Aler: gli enti in Regione passano da 13 a 5

Pomì a Busto Arsizio per conquistare i quarti di Coppa a pagina 26 a pagina 25

a pagina 3

CASALASCO

a pagina 23

VOLLEY SERIE A1

a pagina 24

CALCIO LEGA PRO

a pagina 6

a pagina 7

«Inceneritore: possiamo farne a meno»

LO SPORT

MISTERO IN CATTEDRALE

Domani all’ingresso del PalaRadi torna il Magazine della Vanoli in regalo ai tifosi

Il Piccolo vi propone il Ricettario d’autunno, disponibile in redazione al costo di un euro. All'interno troverete anche l’elenco degli esercizi commerciali in cui è possibile trovarlo.

PRIMA DEL MATCH CONTRO CANTU’

CON “PEPPA PIG” E’ TORNATA LA VOGLIA DI FAMIGLIA FELICE

o sempre apprezzato e letto con interesse gli articoli di Dario Di Vico, sul Corriere della Sera, che parla degli imprenditori che si sono tolti la vita. E’ successo anche da noi a Soncino (vedi articolo a pagina 12). Secondo l’editorialista - e sono d’accordo con lui - questi imprenditori devono essere considerati a tutti gli effetti dei caduti del lavoro. Meritano il massimo del riconoscimento pubblico. Come avviene «giustamente per i troppi operai che finiscono crudelmente i loro giorni in fabbrica. Schiacciati da una macchina o intossicati da un veleno». Imprenditori che sono stati oppressi e soffocati dalla Grande Crisi. Spesso è gente che aveva coronato il sogno di mettersi in proprio. E che fino all’ultimo non hanno tagliato un posto di lavoro; anzi, hanno messo nella loro azienda i soldi della famiglia. Hanno difeso la loro impresa fine alla fine. Queste persone sono in gran parte degli «invisibili» come li chiama Di Vico. La loro vita è il lavoro. Quando viene a mancare, manca purtroppo, per loro, la ragione di vita. Ma c’è anche la lista (lunga, da Nord a Sud) di imprenditori che si sono uccisi perché ossessionati dalle cartelle di pagamento. La somma tra crisi, banche che non danno credito, pagamenti in ritardo e quelli, moltiplicati dall'aggio che pretende lo Stato italiano, produce un cocktail micidiale, a cui molti non sopravvivono. Troppi debiti, troppi soldi da dare al fisco senza averne più dai creditori, strozzato, così si sono suicidati in molti. Poi ci sono le vittime dei mancati pagamenti della Pubblica amministrazione. Una vittima dello Stato è stato Giacomo Schiavon, imprenditore edile. «Scusate, non ce la faccio più» è il biglietto che ha lasciato alla famiglia prima di puntarsi la pistola. La figlia Flavia ha creato l'«Associazione vittime della crisi». Nel silenzio della politica, su Facebook è nata la pagina «Piccoli imprenditori e suicidi di Stato». L'alternativa è fallire, o fuggire. E Svizzera, Germania, Romania, Slovenia, Carinzia, Croazia, Serbia spalancano le porte.

RICETTE D’AUTUNNO

a pagina 19

Casteldidone, paese ad energia a costo zero


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