Settimanale Il Piccolo

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il

Settimanale

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Anno III • n. 26 • SABATO 2 Luglio 2016

Edizione chiusa alle ore 21

Periodico • € 0,02 copia omaggio

Non riceve alcun finanziamento pubblico

Telefonate invadenti, ora basta

parma, io ci sto

di Vanni

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Quando il cielo era pieno di stemmi

L

a mia Europa l’ho costruita incollando una città dopo l’altra al mio zaino. Si usava così, si partiva d’estate da casa con questo sacco (il mio era marca Invicta, quello che andava per la maggiore, e gli stranieri ce lo invidiavano), e meta e durata erano solo delle ipotesi, bellezza dei vent’anni spensierati. Mentre i miei amici andavano al mare, io facevo l’Interrail, una sorta di pass mensile per tutti i treni del continente. Non sono mai uscito dai confini europei, né mi è mai interessato troppo, ma di scudetti allo zaino ne ho cuciti parecchi. Ho dormito in ostelli, campeggi, su treni e navi spesso per terra, quando lo zaino mi faceva pure da cuscino. Piantare la tenda a Capo Nord come a Copenaghen, dormire in stanza con una decina di sconosciuti a Londra, scoprire che a Parigi le docce non erano divise né per nazionalità né soprattutto per sesso, invidiare il tipo che non aveva più spazio sul suo zaino consunto per aggiungere altre città. E poi, lo stemma che ho cucito più volentieri, Berlino. Poco

euro 2016

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Germania-Italia: la storia infinita Sfida apertissima

di Vanni Raineri

dopo l’apertura del muro, la tappa era d’obbligo, e piccone in mano ho dato il mio piccolo contributo ad annientare quell’odiosa barriera. Che entusiasmo nelle strade, che stridente il contrasto tra due parti di una stessa cosa. E che spettacolo quel tedesco dell’Est dai baffetti improponibili che cercava senza successo di dialogare con una coreana del sud agganciata in un fumoso locale della Ku’ damm. In quel mio zaino ho messo mille esperienze, scoprendo quanto il confronto arricchisca. Ho anche preso schiaffi, e patito le differenze. Se ad Helsinki tutti quei bimbi si erano fermati sorridendo ad ammirare le nostre chiome brune, così anomale, a Stoccolma in pieno centro, in quella discoteca non ci fecero entrare perché “qui si entra solo se si hanno i capelli biondi”. La prima bocciatura europea, che faceva tanto male. Ma in quel Nord si ammiravano tante cose che sarebbe stato bello esportare in Italia: il senso civico, l’educazione, il rispetto della cosa pubblica, la condivisione sociale. Alcune nostre caratteristiche facevano invece

BASKET

a pagina 10

La scelta dei luoghi del cuore

Fatemi capire...

l’orgoglio locale, un esempio da imitare

a pagina 3

con il fai

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besostri, killer del porcellum: perche’ l’italicum e’ da bocciare a pagina 7

teleselling

vaciago: «brexit, un’occasione» L’economista afferma che Milano potrebbe approfittare dei problemi di Londra. Nessuna ricaduta sull’agricoltura cremonese

a pagina 23

La Vanoli parla polacco: in arrivo Wojciechowski

calcio

presa sulla loro routine a volte piatta: il fatalismo, l’improvvisazione, la voglia di sorridere. Se mai ho pensato agli italiani come popolo festoso mi bastava vivere la Spagna per spostare in avanti i limiti di quel pensiero, se ritenevo esagerata la sopravvalutazione che abbiamo delle ricchezze del nostro paese, mi curavo visitando i francesi. E intanto quegli stemmi di stoffa continuavano a crescere sul mio zaino. Non era un sogno, era una realtà che mi ero costruito, e che poi crescendo avevo visto materializzarsi per i nostri giovani, aperti all’Europa e finalmente europei. Che gran cosa, l’Erasmus. Poi si invecchia, e il giudizio si sposta dai sentimenti al portafoglio. Mi conviene? Quanto mi costa? Chi ci guadagna di più? Già, quanto vale uno stemma? Prima un sogno, oggi non più di 3 euro. E così, inizio oggi a togliere le prime città dal mio zaino ideale, prima di riporlo in soffitta, ed è una sconfitta che mi amareggia.

a pagina 24

La Cremo ritrova Stefano Lucchini dopo sedici anni

i personaggi

Cos’avrà di così speciale Casalmaggiore per trasformare in oro tutto ciò che tocca nello sport? Non bastassero i successi olimpici nel canottaggio, non bastasse il titolo di campionesse europee conquistato dalle ragazze del volley, per garantire la continuità della presenza olimpica ci pensa Eseosa Fausto Desalu, nato a Casalmaggiore da genitori nigeriani. Lo ha fatto siglando il terzo miglior tempo italiano di sempre sui 200 metri, mica una specialità per pochi intimi. Solo un certo Pietro Mennea e Andrew Howe hanno fatto meglio di lui, che ha solo 22 anni e tutto il tempo per migliorarsi. E allora cosa ti fa la nazionale islandese di calcio in vista degli Europei? Incarica per realizzare le maglie di gioco la Errea, azienda di San Polo, pochi chilometri da Casalmaggiore nel Parmense, e fa disegnare la divisa a un ragazzo di Casalmaggiore, il 23enne Filippo Affanni. Non poteva andare diversamente: Islanda qualificata agli ottavi dove ha battuto nientemeno che l’Inghilterra. Tra l’altro la maglia era già stata premiata come divisa più bella dell’Europeo. E le vendite volano, soprattutto in Scozia, dove si fanno beffe del ko inglese indossando la maglietta islandese. Domani l’Islanda affronta la Francia padrona di casa, sulla carta non ha chance, ma se c’è Casamaggiore di mezzo... non si può mai dire.

a pagina 26

Raineri-Desalu staffetta olimpica tutta casalasca



crONACa Martedì in Comune

Commissione Ambiente

Si riunisce martedì 5 luglio alle ore 17 la Commissione consiliare Ambiente, nella Sala dei Gruppi Consiliari di Palazzo Comunale a Cremona. L’ordine del giorno è incentrato sull’espressione di parere in me-

rito all’approvazione del bilancio Ambientale Consuntivo 2015 e del bilancio Ambientale di previsione 2016 del Comune di Cremona, integrato con il piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes).

«Non sarebbe il primo referendum vinto dagli “ignoranti”: per dire che l’acqua è un bene pubblico bastava chiedere a mio nipote di 5 anni»

Vaciago: «Da Brexit possibili benefici»

«Potremmo ospitare a Milano un po’ di quanto sta a Londra». Cremona? «Un’agricoltura di qualità è impermeabile a crisi locali»

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di Vanni Raineri

iacentino, 74 anni, Giacomo Vaciago è un noto economista, oltre che ex sindaco della sua città. Spesso ospite sulla stampa e in programmi televisivi per commentare fatti di attualità, è particolarmente indicato per orientarci in questo tunnel post-Brexit in cui siamo entrati, che riserva soprattutto incognite sul futuro, non solo dell’Europa ma anche dell’Italia e del nostro territorio in particolare. Vaciago, già più volte nostro interlocutore in passato, dopo la laurea in Economia a Milano ha conseguito il master proprio nel Regno Unito, all’Università di Oxford, dove poi ha ricoperto ruoli accademici prima di tornare in Italia ad insegnare Economia. Oggi è in pensione, ma naturalmente continua ad occuparsi di temi legati alla Politica economica e all’Economia Monetaria. Ha svolto opera di consulenza per organismi pubblici e privati e ricoperto svariati incarichi. Solo per citarne alcuni, è stato Consigliere Economico del Ministro del Tesoro (19871989), Consigliere del Presidente del Consiglio dei Ministri nel (1992-1993), membro del Comitato Tecnico-Scientifico del Ministero del Bilancio (1992-1998), Consigliere scientifico del Ministro Urbani (2003-2005), e dal giugno 2014 Consigliere Economico del Ministro del Lavoro. Il no dei britannici, gli chiediamo, è risultato sorprendente, probabilmente a loro stessi, tanto che si fa una grande confusione sullo scenario che attende l’Europa a medio-lungo termine. Gli stessi professionisti del settore non sembrano avere le idee chiarissime in proposito. È vero che il Regno Unito era estraneo alla moneta unica e a

Schengen, ma ben presente nelle istituzioni europee. Secondo qualcuno è l’inizio della fine, per altri la chance di creare una unione senza le rigidità spesso imposte dai britannici. Qual è il suo punto di vista in proposito? «C'è molta confusione dopo il Referendum del 23 giugno, come c'era nei mesi precedenti. Non sarebbe la prima volta che un Referendum è vinto dagli “ignoranti”. Ricordate il nostro Referendum del giugno 2011 che ha scomodato 27 milioni di italiani per ribadire che l’acqua è un bene pubblico: bastava chiederlo a mio nipote di 5 anni, per avere la risposta giusta! Tornando ai rapporti Regno Unito (possiamo ancora chiamarlo così?) Unione europea, bisogna rispettare le regole, ben definite dall’art.50 del Trattato di Lisbona, che per la prima volta non solo stabilisce il “diritto di uscita”, ma fissa anche adeguate procedure. In pratica, si apre una procedura negoziale che deve stabilire i rapporti di Londra con ciascuno degli altri 27 paesi rimasti nell’Unione. Quali sono gli obiettivi che ciascuno persegue? Andiamo avanti guidati dagli ignoranti? Una volta, quando Londra era per noi un buon modello, non avremmo avuto un Referendum al buio, ma un qualche White Paper ben scritto avrebbe chiarito agli elettori i termini del problema ed i loro gradi di libertà. Adesso, la fatica maggiore è anzitutto quella di ottenere che Londra rispetti la volontà dei suoi cittadini...». Secondo alcuni osservatori (tra cui S&P’s), l’Italia è uno dei paesi che ha meno da perdere da Brexit, considerando esportazioni, investimenti e altri fattori. È proprio così? «Nell’immediato, lo shock-Brexit colpisce anche noi: chi aveva azioni ne è stato “impoverito” e ridurrà i consumi; chi ave-

Il professor Giacomo Vaciago

va in mente investimenti sarà indotto dall’aumentata incertezza a rinviarli. Insomma, l’anno in cui la ripresa si consolida e torna ad essere crescita, non sarà il 2016, quando - se tutto va bene - ripeteremo i risultati della ripresa modesta e fragile sperimentata negli ultimi due anni. Nel più lungo periodo, la perdita dell’Italia, subita da questo shock, può essere trascurabile, a meno che la loro crisi non sia ancora più grave di quanto finora visto. Possiamo addirittura avere benefici netti se riusciremo ad ospitare a Milano un po’ di quanto di europeo stava finora a Londra!». Si ritiene che Brexit possa allentare i vincoli di Bruxelles, a nostro vantaggio, per evitare di rendere ancora più impopolare l’unione. Ma l’impressione è che i contrari all’Europa nei diversi paesi lo

siano per motivi diversi, spesso addirittura opposti. Non esiste il rischio contrario, cioé di accrescere l’inflessibilità per accontentare le istanze dei paesi del nord Europa, i potenziali nuovi fuoriusciti? «L'uscita inglese conferma che la prima regola di una buona unione è quella di saper cooperare: il tuo interesse è anche il mio. Riuscire a far capire ciò a quegli egoisti dei tedeschi non è uno scherzo da poco, ma la nostra squadra di governo lo sa bene: il futuro dell’Unione (e dell’euro) è nelle nostre mani. Saremo tutti all’altezza del compito, come lo furono a suo tempo leader cattolici come De Gasperi, Schuman, Delors, e tanti altri?». L’unione monetaria prima che politica è considerata una delle cause di questa impopolarità dell’Europa, così

sognata da generazioni, come pure il ruolo dominante delle banche. Non è che spesso Bruxelles è servita negli ultimi anni da capro espiatorio per limiti manifestati dai vari governi dei paesi membri? «Il voto inglese è stato anche condizionato dai cattivi risultati economici e sociali degli ultimi dieci anni: un aumento ingiustificato delle diseguaglianze, in termini di reddito, di ricchezza, di opportunità, di accesso alla miglior educazione, e così via. Molto di ciò non dipendeva da Bruxelles, ma da scadenti governi nazionali e da facili opposizioni che coltivavano il populismo (di destra e/o di sinistra), quasi che questo abbia mai risolto un problema... Ma non va sottovalutato che troppo poco è venuto da Bruxelles: l’identificazione tra problemi veri ed un colpevole altrove, è un modo per autoassolversi. È questo il vero fallimento dei Tories (guidati da una piccola élite tutta Eton-Oxford), che si sono dimostrati incapaci di capire i problemi del mondo globale in cui per la prima volta (da Adamo ed Eva) viviamo». La provincia di Cremona basa buona parte della propria economia sull’agricoltura. In questo senso, che ripercussioni potrebbe avere da Brexit? «Un’agricoltura di qualità come la nostra è impermeabile a crisi locali come quella inglese. Basta ricordarsi come si fa a restare i migliori del mondo: rispettare le regole (e la legalità), essere lungimiranti, continuare a fare ricerca e a trasferire i suoi risultati nei campi. Da bambino, essendosi infortunato il nostro trattorista, mio padre mi fece guidare il trattore ed arare tre campi. Imparai così che solo se vai sempre perfettamente diritto, il capo arato è ben pianeggiante: le zolle sono tutte affiancate sullo stesso livello. È stata un'esperienza indimenticabile».


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Cronaca

Sabato 2 Luglio 2016

“Parma, io ci sto”, l’ora dell’orgoglio locale

Alcuni imprenditori guidati da Paolo Barilla lanciano un progetto, esterno alla politica, per la città appellandosi ai cittadini. Un esempio da imitare?

L

di Vanni Raineri

a crisi attanaglia, la politica non sa rispondere, le casse degli enti locali sono vuote, la corruzione dilaga. Da dove parte la riscossa economica e morale? Alcune avvisaglie dicono che spetta alla società civile, e qualcuno si è mosso in questa direzione. Un esempio illuminante arriva dalla vicina Parma, dove un gruppo di imprenditori ha dato vita a “Parma, io ci sto!”, chiamando a raccolta la città e la sua provincia; un movimento, un manifesto, un grido d’allarme, un atto d’amore. E uno slancio d’orgoglio, come quello che vede protagoniste le piccole e medie imprese della Brianza che sono leader nel campo dell’information e communication technology e nelle energie rinnovabili. Un settore che promette incrementi a doppia cifra e che lì può sopperire alla grande crisi che ha coinvolto soprattutto il settore del mobile. E che, data l’elevata automazione, non gode di grandi benefici dall’eventuale spostamento dell’attività all’estero. All’estero invece si cercano i grandi partner per continuare la crescita. Sembra che la riscossa sia quindi affidata a territori limitati, uniformi e che sbandierano la propria diversità e attrattività. Attrattività d’altro canto è la parola d’ordine del post-Brexit. Non a caso Milano sta valutando di trasformare l’area Expo in una no-tax area per attrarre i capitali che decidono di lasciare Londra. E la creazione attorno a Milano di distretti agevolati anche secondo Manfredi Catella, il protagonista della vendita al fondo del Qatar dei grattacieli di Milano Porta Nuova intervistato giovedì dal Corriere, è la strada da percorrere. E torniamo dunque a Parma, dove l’esempio di questa nuova spinta sociale esterna alla politica (ma sarà poi vero?) è più visibile. “Parma, io ci sto!”, come afferma il manifesto sul sito dedicato, afferma che “la città e il territorio hanno bisogno di persone che credano in un futuro sostenibile, vivace, concreto”. Una frase che

dice un po’ tutto e un po’ niente, ma che va pesata sulla bilancia della grandeur in salsa parmigiana. Vale a dire che non è un caso che un simile progetto nasca a Parma, sede per oltre tre secoli dell’antico autonomo Ducato, ancora oggi legata alla figura di Maria Luigia, emblematico passaggio da Napoleone a Francesco I che ridiede l’autonomia ai parmensi. Questo per dire che l’orgoglio parmense è particolarmente spiccato, ed è stato messo certamente a dura prova dagli eventi degli ultimi anni. A partire dal terribile crac Parmalat al debito enorme contratto dal Comune, che ha portato al primo governo in una grande città del Movimento 5 Stelle. Un crac che ha sospeso tutti i grandi progetti, alcuni megalomani, a partire dalla metropolitana. E poi il Teatro Regio senza soldi per allestire una stagione lirica all’altezza della tradizione, il calcio fallito e tornato nei dilettanti, l’aeroporto in crisi già depotenziato e che rischia la chiusura. Insomma, quella che si definiva “la piccola Parigi”, con parecchia puzza sotto il naso, ha incassato in silenzio ma non senza rabbia un ridimensiona-

mento epocale. Oggi però ha trovato la forza per rialzarsi. Una parte degli imprenditori che hanno sottoscritto il manifesto “Parma, io ci sto" ha riportato il calcio tra i professionisti (oltre 10mila abbonati è roba da serie A), e facendo appello proprio sull’orgoglio ducale hanno in fretta coinvolto tanti cittadini. Al momento sono 750 i firmatari del manifesto (e quasi 4000 i like su facebook), in gran parte nomi noti, ma l’appello è aperto a tutti i parmensi, di città e provincia. Cosa si propone il progetto? Basta vedere il video per farsi un’idea. Si parte con i titoli dei giornali che riportano gli scandali, si passa ai manifesti di protesta dei cittadini davanti ai simboli più colpiti, poi si chiede di alzare la testa. Ed ecco belle immagini del fiume Po, del Parco Ducale, della Pilotta, degli Appennini, e le ricchezze gastronomiche, la grande musica. Poi inizia il parlato, ed è opera di Mario Biondi, cantante catanese di origine ma parmigiano di adozione, inizia il sottofondo con l’Aida e scorrono le immagini di Efsa (l’autorità europea sul cibo che ha sede a Parma), di Alma (la rinomata scuola di cucina di Colorno),

poi il labirinto di Franco Maria Ricci, la Reggia di Colorno, le Terme di Salsomaggiore, i grandi nomi come Bernardo Bertolucci che plaudono all’iniziativa. Parma è la città del buon vivere, della ricerca e dell’innovazione, e il progetto, come indicato, “nasce dall’esigenza condivisa di sostenere e alimentare il rilancio e la valorizzazione del nostro territorio, attraverso energie e sforzi coordinati. Gli obiettivi sono di creare iniziative di eccellenza e progresso economicosociale, di attrarre investimenti, talenti e competenze. Un progetto che vuole guardare lontano, per proiettare Parma e la sua gente verso un futuro dinamico e vivace, vivibile e sostenibile”. Il tutto in 4 direttive principali: il buon cibo, la cultura, il turismo e il tempo libero, la formazione e l'innovazione. Questo anche attraverso l'organizzazione di laboratori, alcuni dei quali si sono già tenuti. I primi firmatari sono 5 imprenditori, tra cui Paolo Barilla e Alessandro Chiesi, titolare dell’omonima azienda farmaceutica, che è anche il presidente. Si sottolinea l’obiettivo di coinvolgere tutti i cittadini senza alcuna distinzione

politica. Ma le elezioni comunali sono alle porte, si terranno nel 2017, e qualche malizioso non manca. Nessuno dei promotori, si è detto a chiare lettere, si presenterà alle elezioni, ma resta in qualcuno l’impressione che il progetto possa imprimere un orientamento politico, una sorta di lunga rincorsa in vista delle elezioni 2017, per scalzare il M5S considerata l’apatia nei confronti dei partiti tradizionali. E’ un progetto per rilanciare la città e la provincia, si replica, con un approccio aziendale nella risoluzione dei problemi, e non esistono preclusioni verso alcun politico. Il quotidiano locale, la Gazzetta di Parma, appoggia dichiaratamente il progetto, d’altra parte resta il giornale degli industriali locali (l’ultimo in Italia che diede notizia del crac Parmalat…), che ha appoggiato tutti i sindaci prePizzarotti, e tutto fila. Nel panorama locale, va valutato l’attivismo dell’ex vice direttore della stessa Gazzetta, Luigi Alfieri, da poco in pensione che da mesi conduce una compagna a favore della sicurezza e sta organizzando un movimento che lo candiderà probabilmente a sindaco. Un’azione al momento non collegata al manifesto (e la stessa Gazzetta non la cavalca), ma la nascita simultanea fa pensare. “Parma, io ci sto” è una forma di orgoglio locale non contrapposto a quello nazionale, che potrebbe essere imitato da altri territori. Perché non da noi a Cremona? Sempre partendo dal “basso”, cioé dalla società civile, e non da una politica troppo legata al consenso immediato. Probabilmente la nostra provincia è troppo piccola per una simile azione di ampio respiro, ma certamente è anche meno coesa. Forse la futura Area Vasta della Val Padana che ci unirà a Mantova potrebbe essere lo spazio ideale per rilanciare il territorio, e iniziare un cammino assieme all’insegna della coesione. Intanto, assieme alle province di Mantova, Brescia e Bergamo stiamo costituendo un polo economico della Lombardia Orientale che sarà Regione Europea della Gastronomia 2017. Perché non partire da lì?


Cronaca stasera italia-germania Cresce la fiducia nei confronti dell’Italia, cresce la passione e monta l’attesa per la gara di stasera, il quarto di finale dell’Europeo di calcio Italia-Germania, tanto che nei principali centri si predispongono maxischermi per consentire ai tifosi azzurri di vivere assieme il match contro i tedeschi. Accade anche nella nostra provincia, sia a Cremona che a Casalmaggiore. A Cremona la Direzione del Porte Aperte Festival, che anima la città nel weekend, comuni-

Sabato 2 Luglio 2016

Maxischermi a Cremona e a Casalmaggiore

ca che la partita sarà visibile su maxishermo al parco di Porta Mosa (a ingresso libero, come per tutti gli eventi del PAF). In conseguenza della qualificazione azzurra ai quarti di finale del Campionato Europeo 2016, lo staff del Festival ha ritenuto di offrire al pubblico la possibilità di non dover scegliere tra la visione della partita e gli eventi serali di sabato. A Porta Mosa la serata comincerà dunque alle 20, orario a cui è stato anticipato il dialogo tra giallisti, il bolo-

gnese Gianluca Morozzi e il cremonese Marco Ghizzoni, che parleranno dei loro nuovi libri (rispettivamente “Lo specchio nero” e “L’eredità del Fantini”) con Mario Feraboli. La partita avrà inizio alle ore 21. A seguire, alle 23, suoneranno gli Artery Noise, giovane band cremonese, con il loro post rock strumentale. Infine, alle 23.30 è fissato il concerto di Omar Pedrini, che proporrà brani del suo repertorio dai giorni dei Timoria a oggi.

A Casalmaggiore invece il maxischermo è stato montato in piazza Garibaldi, presso la sede della Pro Loco, in occasione della Fiera di Piazza Spagna, grazie ad Ottica Busi che ha sopportato la spesa. Non slitta il concerto, sempre in piazza Garibaldi, che vedrà impegnati i New Trolls, che inizierà poco dopo le 22. I presenti potranno dunque scegliere se guardare il secondo tempo dell’Italia o voltarsi verso il Municipio dove suonerà la storica band.

La digital innovation parla cremonese L’

E’ della nostra provincia l’unico progetto finanziato dalla Regione Lombardia con l’Accordo di Competitività

unico progetto dedicato alla digital innovation finanziato dall’Accordo di competitività della Regione Lombardia è cremonese. Fra i 25 progetti già finanziati e presentati negli scorsi giorni a Palazzo Lombardia, infatti, figura anche il “Sistema innovativo di Big Data Analytics” a cui sta lavorando un gruppo di aziende ICT di base a Cremona. Le aziende sono MailUp, capofila del bando, MicroData e LineaCom. Tutte e tre fanno parte del Consorzio CRIT - Cremona Information Technology. Che quello cremonese sia l’unico progetto in abito digitale è un segnale importante, da leggersi anche come una conferma della bontà degli sforzi che in questi anni si stanno compiendo a Cremona per la creazione del Polo Tecnologico, un luogo nel quale ricerca e innovazione troveranno applicazione attraverso la presenza di start-up, e dove aziende operanti non soltanto nel settore dell’ITC troveranno un luogo di incontro, confronto e crescita, all’interno di un

ecosistema di cultura digitale, innovazione e collaborazione. «Quella degli Accordi di competitività - ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, insieme all’assessore allo Sviluppo economico Mauro Parolini - è una sfida che stiamo vincendo. Competitività vuol dire in-

novazione, investimento nella ricerca di nuove idee, nuovi prodotti, nuovi processi, che è una delle caratteristiche della nostra regione. Il successo di questa iniziativa deriva dalle caratteristiche di questo strumento, che abbiamo ideato noi, ma dipende soprattutto dal fatto che in Lombardia ci

sono aziende che rispondono». Sono 39 le aziende che hanno partecipato agli Accordi di competitività: 44 i progetti presentati, 25 quelli già deliberati. Nel corso della presentazione, dopo gli interventi del presidente e dell’assessore, sono seguiti i 24 “speed spe-

ech” degli imprenditori e dei manager delle imprese interessate, compresi i rappresentanti delle tre realtà cremonesi. In questo caso la Regione ha concesso un contributo pari a 1,8 milioni di euro a fronte di un piano che ne richiede complessivamente 4,4. IL PROGETTO Il progetto di ricerca “Sistema innovativo di Big Data Analytics” è finalizzato a sviluppare una piattaforma innovativa per la gestione di dati e informazioni raccolti attraverso sensori e sistemi ad alto contenuto di innovazione tecnologica (Internet delle Cose), restituiti nel rispetto dei paradigmi Open Data e a supporto dell’espansione della Smart City. IL POLO TECNOLOGICO DI CREMONA Attualmente il Polo è in via di realizzazione nell’area dell’ex Macello. Sarà un edificio smart a basso consumo energetico, nel quadro di un intervento di rigenerazione urbana su una superficie di 12.000 mq (di cui 1.000 destinati al coworking Co.Box, oggi già attivo in via dei Comizi Agrari). Ospiterà fino a 600 operatori.

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rinnovo comitati di quartiere Definita dall'Amministrazione comunale la tempistica più opportuna da intraprendere per il rinnovo dei direttivi dei quattro Comitati di quartiere scaduti: N° 2 - Boschetto-Migliaro; N° 4 – Cambonino; N°5 - Borgo LoretoSan Bernardo-Naviglio; N° 14 San Felice-San Savino. Le modalità sono state illustrate giovedì in una conferenza stampa presenti l’assessore alla Trasparenza e Vivibilità Sociale Rosita Viola, Donatella Boccali, responsabile del Servizio Centro per la Comunità, Beni Comuni, Quartieri e Periferie del Comune di Cremona, Francesco Venturini, dell’Ufficio Periferie, ed i volontari del Servizio Civile e di Garanzia Giovani che stanno collaborando attivamente in questo percorso. Sono intervenuti inoltre Paolo Bertelè per il Comitato di Quartiere 4 (Cambonino) e Daniela Penna per il Comitato di Quartiere 2 (Boschetto – Migliaro). Fino al 15 settembre 2016 sarà possibile lasciare la propria adesione per l'Assemblea o dare la propria disponibilità per candidarsi al Direttivo del Quartiere. Per poter partecipare come elettore o candidato bisogna risiedere nel quartiere stesso o essere titolari di una attività nel quartiere stesso. Le iscrizioni/candidature potranno essere presentate presso l’Ufficio Periferie in cartaceo o via mail allegando sempre una copia del documento d'identità. Tutte le informazioni possono essere comunque richieste ai seguenti recapiti: Ufficio Periferie – largo Carelli 5 - 0372407204 mail: progetto.periferie@comune.cremona.it. Si terranno assemblee di quartiere dove saranno illustrate nel dettaglio modalità di iscrizione, adesione e votazione secondo il seguente calendario: 1° settembre ore 21 Quartiere 2, 5 settembre ore 21 Quartiere 4, 7 settembre ore 21 Quartiere 5, 12 settembre ore 21 Quartiere 14.


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Cronaca

Sabato 2 Luglio 2016

“stradjvari”, anche cremona se vuole sa essere vivace e attraente Con buona pace di chi dissente a prescindere: ce ne fossero di iniziative così. Ecco, l’ho detto. Io che mastico rock da quando son nato e che la “dance” l’ho sempre tenuta a distanza, con la puzza sotto al naso. Ma qui il punto è un altro e il punto è che questa città, se vuole, sa essere una città normale. Di più, vitale. Il punto è che se si accantona il provincialismo, l’invidia, la polemicuccia a tutti i costi, Cremona sa essere vivace e attraente. Non ci credete? Si vede che non siete passati in centro l’altra sera per l’avvio dei Giovedì d’estate organizzati dalle Botteghe del Centro e, in particolare, in piazza Stradivari per l’iniziativa “StraDJvari”, che ha riarruolato – sotto l’egida dei bravissimi Andrea Marchesi e Michele Mainardi – i dj che hanno lavorato (e che lavorano) in città e provincia dagli anni ’80 ad oggi. Ospiti della serata, Albertino e Rudy Zerbi. Conta poco o niente che si ami o meno questa musica: il fatto è che l’iniziativa, alla quale non è mancato un risvolto benefico legato alla Onlus Accendi il buio, costituita da genitori di persone autistiche, era perfettamente organizzata, ben studiata e curata come si deve, a partire dall’efficace grafica. E il risultato è andato forse al di là delle aspettative, con una piazza davvero foderata di giovani e un’atmosfera incredibile per questa città. Roba che di primo acchito, appena arrivati in centro, c’era da chiedersi, nell’ordine: ho sbagliato città, sono finito a Rimini; perché ‘ste cose le fanno una volta a morte di Papa?; e, soprattutto: dove xxx sta tutta questa gente negli altri 364 giorni dell’anno? Allora, ripeto, con buona pace di chi dissente a prescindere: questa città, se vuole, sa fare buone cose, sa svecchiarsi, sa animarsi, sa accogliere e sa pure far ballare. Vogliamo prenderne atto e crederci, possibilmente lasciando da parte provincialismo e invidie? C’è solo da guadagnarci. E non solo economicamente parlando. Anzi. f.c.

Al via il restauro dei “due Ercoli” La statua fu danneggiata un anno e mezzo fa. L’operazione, presentata dagli amministratori, grazie al Gruppo Bonaldi

U

di Federico Centenari

n anno e mezzo fa, nella notte tra venerdì 1 e sabato 2 maggio, la statua dei “Due Ercole”, emblema cittadino posto sotto la Loggia dei Militi, è stata danneggiata. All’origine del gesto, la ricerca di un inedito “selfie” da parte di due ragazzi, probabilmente ubriachi. All’epoca la notizia ha fatto il giro del mondo, approdando addirittura sulle colonne del britannico Daily Mail. Ma se da quei giorni, dopo il clamore iniziale, non si è più parlato dell’episodio – e la statua, rimossa dalla Loggia, è rimasta orfana della corona – è di giovedì la buona notizia: grazie all’intervento di un privato si potrà procedere con il restauro. L’Amministrazione comunale fa infatti sapere che «per la ricostruzione (della corona che sormontava la statua; ndr) è stata contattata a suo tempo la compagnia assicuratrice che tutela il patrimonio comunale per la copertura economica del danno, copertura che però non è risultata sufficiente ad affrontare la spesa complessiva del ripristino». A distanza di tredici mesi, ecco però arrivare la svolta: «Il Gruppo Bonaldi di Bergamo, presente a Cremona con il prestigioso marchio Porsche – informa

A sinistra la statua dopo il danneggiamento, a destra la conferenza stampa di ieri

una nota stampa del Comune –, si è proposto per sostenere il restauro del gruppo scultoreo danneggiato. Grazie a tale sostegno è ora possibile avviare l’intervento che verrà eseguito dalla ditta Carena Alberta & Ragazzoni Alessandra snc di Cremona». L’intervento di restauro è stato presentato giusto in settimana dall’Amministrazione con una conferenza stampa. «Siamo davvero grati al Gruppo Bonaldi di Bergamo – hanno detto il sindaco Galimberti e l’assessore alla Rigenerazione Urbana, Barbara Manfredini – che con il suo sostegno permette di avviare il restauro del gruppo scultoreo dei “Due Ercole”. Una volta terminato l’intervento, verrà restituito, nella sua integrità, il fasti-

gio dello stemma della nostra città, al quale i cremonesi sono da sempre molto legati, particolarmente ammirato dai turisti italiani e stranieri». In proposito, va ricordato che il fastigio dello stemma della città di Cremona, rappresentante il simbolo della città stessa sorretto da due statue di Ercole contrapposte, fu realizzato all’inizio del XVIII secolo con diverse tipologie di pietra. Sull’apice dello stemma poggiava la corona. «La sinergia tra pubblico e privato – hanno proseguito sindaco e assessore – è da sempre un punto di forza per la nostra Amministrazione. Questa forma di collaborazione rappresenta un fattore di sviluppo per l’intera città: è in questo

modo, insieme, unendo le forze, che si possono realizzare opere, eventi, manifestazioni, mostre che non sarebbero possibili con le sole risorse pubbliche». Agli amministratori locali ha fatto eco l’amministratore delegato del Gruppo Bonaldi, Simona Bonaldi: «Crediamo molto nella responsabilità sociale dell’impresa, che per noi si esprime nella cura delle risorse umane e nell’impegno per la tutela e la promozione del patrimonio storico, artistico e culturale dei luoghi in cui svolgiamo la nostra attività». Al via a breve, dunque, i lavori di recupero dell’effigie cittadina, nella speranza che in futuro a nessuno venga ancora in mente di “strappare” un selfie creativo ai danni di un monumento storico.

Quella voglia di selfie a ogni costo Da Bergamo, gruppo leader nel settore auto Il danneggiamento della statua dei “Due Ercole”, posta sin dal 1962 sotto la Loggia dei Militi, risale alla notte tra venerdì 1 e sabato 2 maggio 2015. Intorno all’una e trenta, due ragazzi, probabilmente ubriachi, si sono arrampicati sull’opera con l’intenzione di scattarsi un selfie con la statua sullo sfondo. Uno dei due, aggrappandosi per salire, ha staccato il fregio posto alla sommità del grande stemma cittadino, mandando in pezzi la corona che completava la statua. Allo sciagurato tentativo di assicurarsi un selfie con l’emblema di Cremona hanno assistito alcuni testimoni, presenti in piazza al momento dei fatti. Uno di questi, accortosi dell’entità del danno, si è subito avvicinato ai due giovani intimando loro di fermarsi in attesa dell’arrivo dei Carabinieri, avvisati contestualmente con una telefonata dal cellulare. A quanto si è poi appreso, uno solo dei due “scalatori di statue” è considerato il vero autore del gesto. Nei suoi confronti è scattata la segnalazione alle autorità per danneggiamento aggravato.

Con sede a Bergamo e filiali ad Azzano San Paolo, a Treviglio e a Lecco, il Gruppo Bonaldi è tra le più importanti realtà nel settore automobilistico nazionale ed europeo. Il gruppo vanta un fatturato consolidato superiore ai 200 milioni di euro, la vendita di oltre 220.000 automobili in oltre 50 anni di attività, la collaborazione di più di 260 dipendenti e di diversi rivenditori autorizzati esterni. Il Gruppo Bonaldi rappresenta otto marchi distinti con propria struttura organizzativa e commerciale: Audi, Volkswagen, Škoda, Seat, Volkswagen Veicoli Commerciali, Porsche, Lamborghini, oltre a Supernova Car Outlet, punto di riferimento nel mercato dell’usato di qualità con 1.000 veicoli venduti ogni anno. Da oltre vent’anni, Bonaldi corre in pista con una sua scuderia. Il Team Bonaldi Motorsport è impegnato nel Lamborghini Blancpain Super Trofeo – di cui ha vinto sia il titolo europeo che mondiale nel 2014 e nel 2015 – e nel Campionato ADAC GT Masters. Il marchio Porsche ha caratterizzato l’attività del Gruppo Bonaldi sin dagli esordi, costituendo uno dei tratti distintivi dell’azienda. Nel 2007 è stato inaugurato lo Showroom esclusivo dedicato al prestigioso marchio di Stoccarda su una superficie di oltre 1300 mq che offre servizi completi di vendita e assistenza alla clientela. Il Centro Porsche Bergamo, che si trova in via 5° Alpini, 8 a Bergamo, è concessionario esclusivo anche per Cremona e provincia.


Cronaca

Sabato 2 Luglio 2016

Quest’Italicum è da affossare

Felice Besostri, già regista della bocciatura del Porcellum: «C’è la legge maggioritaria, la proporzionale e la disonesta»

L

di Vanni Raineri

a macchina organizzativa del no al referendum si mette in moto, e uno dei più autorevoli esponenti ha partecipato giovedì sera in Sala Zanoni a Cremona a un seminario dal titolo “Diritti, Cittadinanza, Democrazia: dalla Revisione Costituzionale all’Italicum, punto per punto le ragioni del No”, organizzato dal Coordinamento provinciale per la Democrazia Costituzionale con i Comitati Promotori dei Referendum. Si tratta di Felice Besostri, noto costituzionalista, nonché colui che promosse il ricorso che portò all’abrogazione per incostituzionalità del celebre Porcellum, che abbiamo incontrato nella mattinata di ieri assieme a Marco Pezzoni, poco prima che lasciasse Cremona. Dopo essere stato il regista della strategia giudiziaria contro il Porcellum, bocciato dalla Corte Costituzionale, gli chiediamo, intende ripetere la stessa strategia contro l’Italicum? «La strada è totalmente diversa. Quella strategia dimostrò che se ci si appella a un unico tribunale, si dipende dagli umori di quello. Nel caso del Porcellum il tribunale di Milano non rilevò problemi, la Corte d’Appello ribadì che la legge era perfettamente costituzionale, poi ci pensò la Cassazione a mettere le cose a posto, ma in modo che, nonostante l’incostituzionalità, il parlamento eletto con quella legge restasse in piedi. Non possiamo permetterci di ripetere quell’iter, quindi ci siamo affidati a più ricorsi in diversi tribunali, uno ci sarà che invii la materia alla Corte Costituzionale». E intanto i vostri ricorsi sono bloccati nei Tribunali, forse in attesa dell’esito del referendum? «La Corte Costituzionale si pronuncerà in ottobre sul ricorso. Finora solo il tribunale di Messina ha rinviato la legge alla Consulta, mentre Bari ha fissato la convocazione in novembre. In altri casi, ci sono state azioni per “non disturbare il manovratore”. I tribunali che hanno respinto i ricorsi, vedi Milano e Ancona, lo hanno fatto sostenendo che la legge non è operante. La prima battaglia importante è far sì che vinca il no al referendum, in quel modo l’Italicum non sarebbe più pericoloso». Guai con lei a parlare di “riforma” costituzionale. «Per carità, piuttosto chiamiamola “deforma costituzionale”. Il nostro è uno sforzo organizzativo importante, che conta su forze limitate, mentre contro abbiamo l’Avvocatura dello Stato, una struttura centralizzata con centinaia di avvocati. La presidenza del Consiglio ha istituito un’unità che monitora quel che avviene nei tribunali, il che conferma la loro preoccupazione». Lei lamenta l’occupazione dello spazio pubblico da parte della propaganda del governo e l’oscuramento delle ragioni del no sui media. Ne è convinto? «E’ così, così si muovono i grandi giornali di informazione, e, cosa più grave, la tv pubblica che dovrebbe svolgere un servizio pubblico. Finora sulla questione nessuno mi ha ancora chiamato, mentre chiamano Sgarbi, un illustre critico d’arte ma che non sa molto di diritto costituzionale. E spesso quando danno voce alle diverse opinioni, non utilizzano vere argomentazioni». Entrando nel merito del referen-

A sinistra Marco Pezzoni, a destra Felice Besostri

dum, tra le cose che contestate c’è l’elezione indiretta dei senatori. Si ribatte che comunque, con il sì, tanti di loro verrebbero cancellati, e questo è almeno un risultato. In fondo anche col referendum del centro-destra del 2006 sulla devolution si proponeva il taglio di centinaia di parlamentari. Il Pd allora disse: la legge non va bene, ma comunque il taglio è deciso e lo faremo noi. Poi si è visto come è andata: ha vinto il no e i parlamentari sono rimasti invariati. «Questa è innanzitutto una presa per i fondelli. Diversi gruppi hanno presentato proposte di riduzione del numero di parlamentari, dalla Lega Nord a Sinistra Italiana ad alcuni del Pd che proponevano una Camera di 400 deputati e un Senato di 200 senatori. Totale, 600, ancora meno di quanto propone la proposta di revisione. Ma l’argomento in sé è volgare. Se quello fosse il problema, perché non ridurre il numero di componenti della Camera? Si sarebbe ottenuto un maggiore risparmio. Ma la democrazia ha costi». Il numero dei parlamentari in Itralia è particolarmente elevato. «Non è vero. Se lo consideriamo in rapporto con gli abitanti, la Svezia ne ha oltre il doppio, e siamo in linea con Francia e Germania. Se si vuole risparmiare, meglio dimezzare l’indennità che ridurre il numero. Anche applicando la legge proporzionale però diventa difficile garantire rappresentanza. Gli Usa sono considerati il paese guida. Ebbene, inizialmente i senatori Usa erano eletti dalle assemblee degli stati. Dovettero cambiare, perché ciò era fonte di corruzione e compravendita della carica. Quello fu un fattore di corruzione». Siamo in Italia noi, mica corriamo rischi del genere… «E’ un problema di moralità. Ad esempio la doppia preferenza di genere è di per sé una cosa positiva, ma alle ultime amministrative è stata usata dalla criminalità organizzata per controllare il voto, facendo dare due preferenze allo stesso genere di modo che la seconda risultasse nulla, quindi rendendo riconoscibile il voto. Che senso ha dare un premio di maggioranza non vincolato al mandato? Ma se lo fosse, sarebbe contro la Costituzione». Attorno all’Italicum, si assiste in questi giorni a un curioso balletto, col M5S che alla luce del risultato delle

Comunali sembra aver cambiato rotta, e il Pd che invece pare mettere in discussione la riforma spaventato dall’esito elettorale. «Parliamo dei fatti. I 5 stelle hanno sempre firmato i ricorsi con un deputato per ogni tribunale per chiedere l’incostituzionalità dell’Italicum, e hanno raccolto firme per il referendum abrogativo. Lo stesso Toninelli ha ribadito di non essere contrario a modifiche all’Italicum. Il Pd come al solito è ipocrita, i risultati delle amministrative lo preoccupano ma vuole salvare la propria immagine e spera che altri gli tolgano le castagne dal fuoco. Per questo confida in Sinistra Italiana e nella Corte Costituzionale. Non è un caso che nel pubblico dibattito una delle costituzionaliste più autorevoli del Pd, Marilisa D’Amico, una delle allieve di Valerio Onida, abbia affermato che il premio dopo il ballottaggio senza soglia minima, è a rischio incostituzionalità. Se lo dice una che fa propaganda per il sì, significa che il Pd sa che quella legge è a rischio». Non ritiene comunque sbagliato che un referendum di tale importanza si riduca a un sì o no a Renzi? «Se lo scopo è quello di andare ad elezioni anticipate, non accadrà. Ci sarà uno cha andrà al suo posto, non escludo sia la Boschi». Quindi se vince il no avremo la premier Boschi. «Andrebbe così se Renzi facesse quel che fece Berlusconi con Dini: me ne vado ma voglio garanzie su chi mi sostituisce». Ma soprattutto dal punto di vista del cittadino, svilire il contenuto costituzionale trasformando il referendum in un giudizio sul premier... «Questa cosa dà l’idea di come Renzi non abbia valori democratici, confonde la Costituzione col suo destino personale, e non è così. Come se la Costituzione dovesse cambiare con ogni governo. E’ una grave scorrettezza, lui pensava che la proposta di revisione lo favorisse, invece ha scoperto che non è così. C’è gente disposta a votare no anche se d’accordo con la proposta, ma ha trasformato in questo senso il referendum, per la sua concezione di democrazia plebiscitaria esclusa dal nostro articolo 1. La sovranità appartiene al popolo, che però la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Non si concede a una maggioranza ogni forma di sovranità, e

questo è anche un limite alla concezione grillina della politica». La nostra Costituzione non ci consentirebbe nemmeno di votare una Brexit. «Questo è più discutibile. Non avremmo potuto dire no al momento di firmare il trattato, ma il governo se volesse potrebbe sottomettere la decisione a referendum. Nella revisione è addirittura previsto che il referendum sia non solo abrogativo ma anche consultivo e propositivo. Anche in Gran Bretagna il referendum era consultivo, e il governo potrebbe non tenerne conto». Davvero pensa che possa finire così? «Va anche aggiunto che il Parlamento inglese non può prendere decisioni contro la volontà della Scozia, e il semplice risultato del referendum non basta. Serve il voto inglese, e il referendum era consultivo. In Italia non si potrebbe votare la ratifica del trattato, ma la possibilità di uscita sì, in quanto è prevista dal trattato stesso». Felice Besostri ha insegnato Diritto Pubblico Comparato. «Allora distinguevo sistemi maggioritari e proporzionali. Se tornassi a insegnare, la prima distinzione che farei è tra leggi oneste e disoneste. Maggioritario e proporzionale sono concetti di per sé onesti; in quest’ultimo si conquista la maggioranza con l’alta percentuale di voti, nel primo la maggioranza va conquistata seggio per seggio. La terza categoria è quella disonesta». Dunque ammette il maggioritario che assegna il singolo collegio, ma non il premio di maggioranza. «Le nostre leggi sono proporzionali con legge di maggioranza: una cosa e il suo contrario, una cosa pasticciata. Il premio di maggioranza è inversamente proporzionale al consenso elettorale». Qualcuno direbbe: però in quel modo la Spagna non riesce ad avere un governo. Se applichiamo alla Spagna la proposta di Renzi, ci sarebbe il ballottaggio tra le due forze più punite dagli elettori: il Pp di Rajoy che aveva la maggioranza assoluta e il Psoe che ha ottenuto il peggior risultato da quando esiste la democrazia». Almeno avrebbero un governo. «Hanno la possibilità di mettersi d’accordo. La Merkel ha preso poco meno del 50%, ma non gli han dato la maggioranza assoluta, come succede in Germania. Eppure governano, e mi sembra che in Europa contino». E poi si dice che il miglior periodo amministrativo il Belgio l'abbia vissuto nei lunghi mesi senza governo… «Senza un governo forse avremmo più democrazia. Quel che conta è che se si vota sì il mio voto di preferenza nel singolo collegio non vale niente: il risultato è frutto di un algoritmo». Prima dei saluti, Marco Pezzoni illustra la “catena del comando”. «Corrompere una persona costa meno che corrompere tutto il Parlamento. La catena consiste nel fatto che col premio di maggioranza si controllano tutti i parlamentari, e con questi puoi eleggere il futuro Presidente della Repubblica. E con questo controlli la maggioranza della Corte Costituzionale. I contrappesi non ci sono più. Non si comprende nemmeno come si possa eleggere il Senato in modo proporzionale, la realtà è che vogliono un nuovo Parlamento per attuare le vere modifiche alla Costituzione».

Fondazione Banca Popolare a sostegno dei progetti del territorio Oltre 150mila euro per sostenere i progetti, soprattutto in campo sociale, sul territorio cittadino. Una cinquantina le proposte finanziate quest’annno. Prosegue l’attività della Fondazione Banca Popolare a supporto delle attività di promozione e valorizzazione del nostra comunità. Nel complesso, la Fondazione ha mantenuto fermo il criterio di massimizzazione delle risorse, cercando di offrire il proprio supporto al numero più ampio possibile di progetti e iniziative, differenziando anno dopo anno le re-

altà oggetto di sostegno e senza trascurare nessuno dei tradizionali campi di intervento. Il settore medico e socio-assistenziale è quello in cui più numerosi sono stati i progetti sostenuti: sia quelli a favore di entità operanti nel settore medico sia nei confronti di quelle attive nel sostegno delle diverse forme di fragilità sociale e individuale. Anche il fronte dell’educazione e della cultura ha ricevuto un consistente supporto nel corso dell’anno. Tra le iniziative finanziate, la

mostra su Janello Torriani con un contributo di 10.000 euro al Comune di Cremona. Nell’ambito del sostegno al culto, gli interventi hanno favorito soprattutto gli enti religiosi impegnati nel rinnovo o restauro di spazi dedicati alla vita comunitaria e all’aggregazione. Il vicepresidente Roberto Zanchi ha confermato che la Fondazione si riserva di esaminare, ed eventualmente sostenere, ulteriori progetti che venissero presentati nel corso di quest’anno.

Da sinistra Molinari, Quinto, Zanchi e Beltrami

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recensioni

Albino Gorini e il declino dell’Europa

Tragedie e rinascite in questa Europa, estremo spicchio occidentale dell’immenso continente euroasiatico: rinasce dopo la guerra dei 100 anni; rinasce dopo quella dei 30 anni ancor più micidiale; rinasce, s’irrobustisce nell’epoca industriale, conquista l’intero mondo con le armi contro popolazioni inermi: questa violenza si ritorce contro l’Europa stessa in una guerra civile, che va dal 1914 al 1945 con circa 200 milioni di morti, se si contano anche quelli del comunismo in Russia e Cina. Tre grandi personaggi politici: Robert Schuman, Konrad Adenauer ed Alcide De Gasperi (rispettivamente in Francia, Germania ed Italia) sullo sfondo di questa apocalisse, hanno cercato di asportare il cancro della sovranità assoluta degli stati nazionali, creando, nel maggio del ’50, la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio: hanno soppresso cioè la sovranità di sei stati nazionali (compresi i tre del Benelux) su queste materie prime, servite per uccidere invece che per vivere meglio. Solo una Federazione Europea poteva assicurare pace e benessere nel nostro continente. Ecco perchè, nello stesso 1950, il ministro della difesa francese René Pleven progettò una Comunità Europea di Difesa (CED); in essa De Gasperi inserì l’articolo 38, che prevedeva l’elezione diretta, da parte del popolo europeo, di un’Assemblea Costituente con l’incarico di redigere una costituzione a fondamento di uno stato federale con amplissime autonomie nazionali e regionali come in Svizzera e USA. La Germania e l’Italia furono ferventi sostenitrici: il Papa Pio XII caldeggiò questa radicale soluzione di tante sciagure, tutto il “quadripartito” al governo, l’apostolo Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e tanti intellettuali del Movimento Federalista. L’Assemblea Francese invece la bocciò e tutto franò: l’Europa si è avviata così verso una senescenza - come ha detto papa Francesco connotandola come “nonna” - intessuta di litigi ed amarezze. Cos’era successo? La Francia colonialista in Indocina stava subendo dei rovesci militari paurosi ad opera dei Vietkong comunisti di Ho Chi Min: solo a Dien Bien Phu 50.000 soldati erano ridotti in una sacca (maggio 1954); il governo socialista francese di Mendès-France sacrificò la CED all’Urss, che ha sempre osteggiato sia la riunificazione della Germania come l’unità europea. L’Urss ha favorito così il deflusso dei francesi dall’Indocina. Seguì il Mercato Comune Europeo (MCE, 1957): un’assurdità politica, perchè era un “mercato” senza un vero e proprio stato europeo; era un “affare” che ha contribuito al benessere, ma tutto era provvisorio. Albino Gorini (nella foto) offre ora, in un agile libro, il percorso storico dettagliato di questo nostro declino a partire dal 1945 descritto con una narrativa piacevole e completa con al centro il “Movimento Sindacale e l’integrazione europea” oggetto della sua tesi di laurea (relatore Luigi Troiani). Albino Gorini, 68 anni, sindacalista di livello europeo, originario di Grumello, ha operato nella Cisl di Cremona; Sartori, il fondatore della Fisba, lo volle a Roma per le sue spiccate qualità di aggregare e difendere i lavoratori della terra; è diventato il primo segretario nazionale della Fai (settore agroindustriale; in questa veste è stato attore autorevole nei congressi dei sindacati di settore agroindustriale in Europa: quando i colleghi della IgBau di Berlino (nei personaggi come H. Joachim Wilms, Arnd Spahn, Holger) eran d’accordo con Gorini, tutto andava a buon fine per il loro sereno realismo. E’ stato attivo anche nell’Istituto Cristiano Rurale Agricolo della Santa Sede per i paesi del Mediterraneo e componente del Cnel. L’ultimo capitolo del libro è dedicato a questa istituzione prevista dalla Costituzione ma sempre aggirata. Renzi ne ha decretato la morte. Giovanni Borsella


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Rubrica

Sabato 2 Luglio 2016

Cremona, punto nevralgico di un decennio di storia Negli anni cinquanta del XIX secolo, Cremona è al centro di una sanguinosa catena di eventi scatenati dal terrorista Felice Orsini. Questi eventi sono: l’insurrezione di Milano (6 febbraio 1853); un tentativo rivoluzionario a Cremona (notte tra il 2 e 3 marzo 1853); un tentativo rivoluzionario in Lunigiana (2 settem-

bre 1853); un tentativo rivoluzionario nel Cadore (settembre 1853); tre tentativi insurrezionali in Lunigiana, Parma e Valtellina (1854); la fuga di Orsini dal carcere di Mantova attraverso il Cremonese (1856); l’attentato Orsini di Parigi. Il 14 gennaio 1858 Orsini lancia tre bombe contro la carrozza imperiale, mentre Napoleone III e la moglie Eugenia si recano all’Opéra di Parigi. I sovrani rimangono illesi, le bombe assassinano invece otto persone e ne ferisco-

no altre 150 (membri della scorta e soprattutto passanti). Orsini viene arrestato e ghigliottinato, mentre il 20 marzo 1858 il Piemonte condanna a morte in contumacia Giuseppe Mazzini per la seconda volta. Secondo lo storico Franco Gonzato questa condanna è dovuta a un progetto rivoluzionario di Mazzini e di Carlo Pisacane da attuarsi nella Genova del 1857. (continua sotto)

Cavour, “leva la gàamba se séent el spüsuur” Cremona e il carnaio di Solferino e San Martino, 1859 . 3ª puntata

I

di Paolo A. Dossena

n Piemonte, il premier liberale Camillo Benso conte di Cavour (al potere a Torino dal 1852) cerca di utilizzare la tragedia del massacro di Parigi per i suoi scopi. Come scrive lo storico Franco Gonzato: “Cavour utilizza questa situazione per realizzare il suo progetto. Presenta all’imperatore l’Italia come una polveriera pronta ad esplodere, convinse Napoleone III che era indispensabile risolvere la questione italiana prima che i gruppi più radicali (tanti Orsini) prendessero il sopravvento con altri atti di cospirazione”. Infatti, i disordini si sono allargati al Regno delle Due Sicilie, con un’insurrezione dei democratici in Sicilia e con un tentativo di regicidio a Napoli nel 1856, e con uno sbarco di rivoluzionari mazziniani a Sapri, il 28 giugno 1857 (che avrebbe dovuto essere appoggiato da rivolte a Napoli, Genova e Livorno). Napoleone III conosceva la situazione italiana. Da giovane era stato attratto anche lui dal “principio delle nazionalità”. E nel 1831 – trovandosi nella penisola – aveva preso parte a un tentativo insurrezionale nello Stato della Chiesa. Aveva poi continuato a seguire da vicino le vicende italiane, fino a che nel 1852, lui, ex rivoluzionario, si era incoronato imperatore di Francia. A questo punto Orsini aveva deciso di assassinarlo. Il fuggiasco di Pizzighettone si era convonto che l’Italia non avrebbe potuto cambiare senza un grande mutamento sociale e politico europeo promosso da una Francia rinnovata. Comunque, Napoleone III doveva certamente sapere che ormai in Piemonte risiedevano dai 20.000 ai 30.000 esuli, giunti dai vari Stati italiani. Un certo numero di questi esuli erano cremonesi: tra loro diversi erano giunti all’ombra della Mole Antonelliana per arruolarsi nell’esercito di re Vittorio Emanuele. Essi attraversavano una zona paludosa del Po che li conduceva nell’attuale provincia di Piacenza, quindi raggiungevano la stessa Piacenza e infine la zona Stradella-Voghera, dove degli agenti li conducevano a Torino. Quanti cremonesi presero la via della palude? Le stime variano da un minimo di centinaia a un massimo di 2.800. Questi dati sono offerti dagli storici cremonesi, ma se teniamo conto del numero complessivo (dai 20.000 ai 30.000) degli esuli in Piemonte da tutta la penisola

Stefano Jacini e un comitato segreto appoggiarono il Conte Camillo Benso, ma alcuni cremonesi erano contrari

Sopra da sinistra Camillo Benso Conte di Cavour, Napoleone III ritratto da Franz Xaver Winterhalter e Stefano Jacini. Sotto ancora Cavour ritratto da Francesco Hayez

(dalla Sicilia al Veneto) la stima sembrerebbe davvero eccessiva. Infatti, non tutti i cremonesi sono dalla parte di Cavour, al punto che nel dialetto della loro città è rimasta questa espressione anti-cavouriana: “Camillo Benso conte de Cauur, leva la gàamba se séent el spüsuur”. Comunque, uno degli storici che accreditano una cifra così alta di esuli cremonesi è Fiorino Soldi, il quale scrive: “Dopo il fallito ‘moto di Cremona’ nel 1853 fu giocoforza operare in silenzio nella attesa degli eventi. La guerra di Crimea due anni dopo e l’azione diplomatica di Cavour conosciuta attraverso le stampe clandestine indussero i vari comitati dei patrioti lombardi ad agire su una direttrice: l’arruolamento segreto di volontari da inviare in Piemonte. Nel 1858 apparve chiaro che il ‘grande momento’ si avvicinava”. Nacque dunque l’ultimo “comitato segreto di Cremona”, “ne fecero parte: Cristoforo Bignami, Cipriano Conti,

Giuseppe Germani, Giuseppe Guarneri, Torquato Galmozzi”. Chi sono questi cremonesi schierati dalla parte di Cavour? E’ soprattutto il ceto medio cremonese che tende a riporre la propria fiducia nel primo ministro di Torino. A Cremona il Piemonte arruola quindi i propri sostenitori soprattutto presso i negozianti, i commercianti, i professionisti, gli artigiani e l’aristocrazia “illuminata”. Il tipico sostenitore cremonese di Cavour è il conte Stefano Jacini. Fin dalla gioventù uomini come Jacini e Cavour hanno infatti dimostrato un notevolissimo interesse per lo sviluppo capitalistico moderno. In particolare, il premier piemontese si è convinto che tra libertà economica e libertà politica esista un legame inscindibile, convinzione che lo rende un punto di riferimento per il mondo imprenditoriale (i liberali chiedono la soppressione degli Ordini religiosi contemplativi e il passaggio dei loro beni allo Stato). Ecco quindi la trama politica nella

quale i fuggiaschi cremonesi vengono a trovarsi una volta raggiunta Torino. Essi contribuiscono – allargando la schiera degli esuli – ad aumentare l’influenza di Cavour. Comunque, dopo l’attacco terroristico Orsini, i rapporti diplomatici tra Torino e Parigi si intensificano, e una delle cause di questa intensificazione è che Napoleone III si è indotto a considerare con nuova attenzione la pericolosità della situazione italiana. Occorre evitare una soluzione rivoluzionaria del problema, pensa, perché la rivoluzione avrebbe potuto avere ripercussioni sul suo impero. Lo sbocco della crisi era (paradossalmente come immaginato da Orsini) l’iniziativa dell’impero in concerto con il Piemonte contro l’Austria. Il risultato di questa politica sarebbe stata la sostituzione dell’influenza politica austriaca sulla penisola con quella francese. (Fine della terza puntata, la quarta sarà pubblicata sabato 9 luglio)


Cronaca

Sabato 2 Luglio 2016

Proseguono senza tregua le telefonate invadenti da parte di alcuni operatori. Il registro delle opposizioni serve a poco

Teleselling, urgono provvedimenti L’Unione Consumatori chiede a Governo e Parlamento di rivedere la normativa U

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enrico sassi, un candeliere in s. girolamo

di Simona Raboni

n giorno è Vodafone che ti propone una “offerta eccezionale”. Il giorno dopo c’è Sky che vuole farti diventare abbonato con “un trattamento privilegiato”. Il giorno dopo ancora tocca a Enel, con “l’ultima vantaggiosissima proposta”. E via di seguito. Il teleselling non dà tregua ai cittadini. Se il problema è sempre stato sentito, negli ultimi tempi è diventato addirittura pressante. Le telefonate, anche da parte dello stesso operatore, si susseguono giorno dopo giorno, anche quando la risposta del potenziale cliente è chiaramente negativa. Al punto che sulla faccenda è intervenuto addirittura il Garante della privacy nel settore del telemarketing, Antonello Soro, secondo cui «si continua a registrare un’incontenibile aggressività degli operatori che arriva a compromettere seriamente la tranquillità individuale e familiare» e per questo ha sollecitato nuovi e più efficaci interventi normativi. Anche a fronte del fatto che anche il Registro delle Opposizioni presenta tantissimi limiti. Una decisione accolta molto favorevolmente dall’Unione Consumatori. «Il Governo ed il Parlamento devono rivedere subito le norme sul teleselling» attacca il segretario Massimiliano Dona. «Fino a che al Registro delle opposizioni possono aderire solo gli utenti che hanno il loro numero fisso sugli elenchi telefonici, la battaglia è persa in partenza. Su 115 milioni di linee telefoniche, tra fisse e mobili, possono iscriversi solo 13 milioni, l’11,3%. Gli iscritti effettivi, poi, sono solo poco più di un milione e mezzo, circa l’1,3%».

Ma l’Unione non se ne sta con le mani in mano: nei giorni scorsi è stata lanciata una petizione on line contro il teleselling selvaggio e l’hashtag #nondisturbarmi. «Nei giorni scorsi, abbiamo presentato al Garante della Privacy le nostre proposte che sono state condivise dallo stesso Soro. Ora la palla deve passare al legislatore», prosegue Dona. LE RICHIESTE DELL’UNC 1) Introduzione di un mecca-

nismo di corresponsabilità tra l’azienda che avvia la campagna e il call-center che fa le telefonate (per evitare rimpalli di responsabilità e di dover perseguire piccoli call-center con sede all’estero). 2) Potenziamento del Registro pubblico delle opposizioni: la possibilità di iscrivere anche i numeri di cellulare e soprattutto che una volta iscritto il proprio numero si possano “cancellare” tutti i precedenti

consensi (in modo tale da consentire al cittadino di riprendere il pieno controllo dei propri dati). Sarebbe inoltre preziosa l’istituzione di un Registro per censire le campagne promozionali (con indicazione dell’operatore che lancia la campagna, il periodo di riferimento e i numeri utilizzati per chiamare i consumatori) così da evitare all’utente di dover fare indagini complicate per scoprire chi lo ha disturbato.

3) Oggi il pagamento alla Fondazione Ugo Bordoni (che si occupa del Registro) è proporzionale all’attività di scrematura dei numeri: tanto più si puliscono le liste, tanto più l’azienda deve pagare la Fondazione. Ma in questo modo si disincentivano le imprese a cancellare i numeri (di fatto preferiscono pagare le sanzioni), mentre sarebbe meglio stabilire il pagamento in base al fatturato.

Un magnifico candeliere tutto in ferro battuto alto circa due metri: un serto di 11 rose dorate sbocciate, tre calle con le loro foglie lanceiformi prima del piedistallo lavorato come la base di una colonna; il tutto sormontato da un sostegno per 4 ceri. Questa è l'ultima opera dell'artigianoartista Enrico Sassi destinata al presbiterio di San Gerolamo in via Sicardo dopo la realizzazione del pulpito, da dove viene proclamata la Parola di Dio; se quest’ultima opera è uno slancio geometrico verso l’alto, il candeliere invece sorprende per la disposizione di questi perfetti fiori di ferro come “angeli di cristallo” di G. Trakl: una virtuosistica, perfetta imitazione dei fiori naturali in concorrenza con essi. Due anni di lavoro dell’Artista vocato fin dall’infanzia a questo modo di esprimere così la sua cittadinanza nell’arte e nella fede cristiana. Sassi continua così una tradizione artistica che anche qui nel Cremonese ha lasciato numerosi segni di una creatività gioiosa come quella di Pietro e Dante Roffi. Le opere di Sassi sono una cinquantina e vanno da una ringhiera di 16 metri, alle splendide cornici di quadri nella Parrocchiale di S. Pietro al Po, maturate nel suo laboratorio che sembra un’eco dell’officina di Vulcano.


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Cronaca

Sabato 2 Luglio 2016

nominato dall’assemblea

Azienda Sociale Cremonese, il nuovo cda

L’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito Cremonese ha approvato giovedì le linee di indirizzo, gli obiettivi e gli indicatori di risultato che dovranno guidare l’azione del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Sociale Cremonese. Questo importante documento ha preceduto il rinnovo dei componenti essendo alla base del percorso di rinnovo dell’Azienda. Il percorso di trasformazione dell’Azienda, avviato nell’aprile 2015 con la firma dell’Accordo di Programma, è guidato dalla necessità di rafforzare il ruolo del Comitato Esecutivo dei Sindaci per favorire la condivisione relative alle scelte sulle politiche sociali di competenza degli enti comunali. Per dare piena attuazione al nuovo Statuto, in vigore dallo scorso gennaio, i membri del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Sociale Cremonese si sono dimessi, per consentire l’elezione di cinque nuovi amministratori. Il nuovo Consiglio di Amministrazione è composto da Giuseppe Tadioli, presidente dell’Azienda, Raimonda Lobina, Chiara Rizzi, Michele Tagliasacchi e Alberto Ori. Il nuovo Consiglio avrà il compito di monitorare le dinamiche aziendali e di tradurre in operatività le linee programmatiche dettate dal Comitato Esecutivo. La nomina di un Consiglio di Amministrazione con forti competenze tecniche permetterà al Comitato Esecutivo di affrontare i temi di fondo del welfare territoriale e di monitorare i cambiamenti in atto a livello regionale. «Sono soddisfatto per il percorso fatto sino ad ora, che dovrà proseguire per dare piena attuazione agli accordi presi – dichiara l’assessore al Welfare di Comunità del Comune di Cremona Mauro Platé, presidente uscente ed ora coordinatore del Comitato Esecutivo –. Era necessario ridisegnare il ruolo dell’Azienda all’interno del sistema di welfare locale, per essere sempre più funzionale al modello di governance definito nell’Accordo di Programma e nel Piano di Zona recepito dal nuovo Statuto. Questa configurazione - conclude l’Assessore - renderà più agevole il ruolo degli amministratori locali, in un momento di rapida evoluzione dei bisogni espressi dalle persone e dalle famiglie, evidenziando la centralità delle dinamiche del sociale rispetto alle dinamiche socio-sanitarie e sanitarie».

Qual è il vostro luogo del cuore?

E’ iniziata l’edizione 2016 del concorso Fai che premia i siti più votati. Per ora Cremona insegue a distanza

S

di Federico Pani

e vi chiedessero il vostro luogo del cuore, voi quale scegliereste? Tredici anni fa cominciava così il censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Il FAI (Fondo Ambiente Italiano) è una fondazione nata nel 1975. Tutela, valorizzazione e salvaguardia dei beni culturali e naturali della penisola: in breve, sono questi gli obbiettivi dell’ente fondato dalla figlia d’arte Elena Croce. Il restauro e l’apertura al pubblico dei beni storici, artistici o naturali ricevuti per donazione, eredità o comodato sono dunque le principali attività della fondazione no profit. Nel 2003 è arrivata l’idea giusta, un’indagine, una domanda molto semplice: quale piccolo o grande tesoro vorreste salvare dalle ingiurie del tempo o dell’incuria? Sulla base delle segnalazioni, i volontari dei Fai si sarebbero mossi per dare il loro contributo. Dalle parole si è passati ai fatti: finora, gli interventi di recupero sono stati 68 in 15 regioni, tutti merito delle segnalazioni dei partecipanti al concorso e realizzati da una rete di 7mila volontari organizzati in ben 117 delegazioni. Negli ultimi dieci anni le segnalazioni raccolte sono state oltre 1.800.000, distribuite in oltre 31.000 luoghi. La prima edizione, lanciata nel 2003, raccolse 24.200 segnalazioni e nel 2004 si passò a 92.468. A partire dal censimento 2004, la cadenza è diventata biennale, con la scelta di un tema diverso per ogni edizione. Il censimento nel 2006, il terzo, è stato dedicato ai “Luoghi di Natura” e ha ottenuto 120.960 voti. L’edizione 2008, dedicata in particolare ai “Luoghi deturpati”, ha ricevuto 115.138 segnalazioni. Nel 2010, grazie al tema 150 anni dell’Unità d’Italia, la risposta è andata oltre le aspettative: 464.649. Dal 2012, l’obiettivo è stato quello di rendere internazionale l’iniziativa «chiedendolo a tutto il mondo», dando cioè la possibilità di votare anche dall’estero. Il risultato è stato «clamoroso». E, in effetti, si è arrivati a un milione di segnalazio-

I primi 4 siti delle scorse due edizioni 2014

2012

Torrion di Porta Serio e Mura Venete (Crema)

6.210 voti 53º

Oratorio campestre della Madonna della Senigola (Pescarolo ed Uniti)

6.487 38º

Rocca Sforzesca (Soncino)

2.682 voti 118º

Santa Maria delle Grazie (Soncino)

3.396 67º

Mercato Coperto, ex Mercato dei Bachi da Seta (Soresina)

2.582 122º

Torre della Norma (Casalbuttano ed Uniti)

1.516 106º

Parco Del Tinazzo (Soncino)

2.454 128º

Chiesa di San Rocco (Casalmaggiore)

952 132º

Sopra, la Torre della Norma a Casalbuttano. Sotto Villa Medici del Vascello a San Giovanni in Croce (unici siti cremonesi sin qui votati)

ni provenienti da 123 Paesi. Dopo l’ultima edizione, nel 2014, (1.600.000 segnalazioni), il 17 maggio è tornato il censimento de “I Luoghi del Cuore: i luoghi che ti hanno fatto battere il cuore”. È la sua ottava edizione e fino al 30 novembre sarà possibile votare. Nella Provincia di Cremona non sono stati ancora avviati dei progetti di riqualificazione. Eppure, dei buoni risultati, nelle precedenti edizioni, non sono mancati. Per citare solo, nelle due edizioni precedenti, quei monumenti e parchi che hanno superato i mille voti: nel 2014 in testa si sono piazzati i Torrioni di Porta Serio e le Mura Venete di Crema (6.210 voti), la Rocca Sforzesca di Soncino (2.682 voti), l’ex mercato dei bachi da seta di Soresina (2.582), e infine il Parco del Tinazzo, sempre a Soncino (2.454 voti); nel 2012 superavano i mille voti l’Oratorio campestre della Madonna della Senigola a Pescarolo ed Uniti (più di 6mila voti), Santa Maria delle Grazie a Soncino e la Torre della Norma a Casalbuttano (appena sopra il migliaio di voti). La soglia dei mille voti è decisiva; una volta superati, infatti, è possibile inoltrare al Fai una richiesta di intervento diretto. Ma è anche prevista una premiazione molto generosa per il podio dei tre più votati: 50 mila euro al primo classificato, 40 mila al secondo, 30 mila al terzo; 7 mila euro per tutti i siti che riceveranno più di 100.000 segnalazioni e 4 mila per chi supera le 50.000. Quest’anno, in testa, ci sono ancora la Torre della Norma e la Villa Medici del Vascello nel comune di San Giovanni in Croce. Insieme, per ora, raccolgono solo 22 voti, ma mancano ancora diversi mesi alla chiusura del concorso (sul sito web è possibile scaricare il regolamento per partecipare). A Cremona, i punti ufficiali Fai sono l’Agenzia viaggi Padus, la Libreria del Convegno, la Libreria Ponchielli, la Libreria Il seme (Casalmaggiore), Il Viaggiatore Curioso e Erboristeria L’Erba stella (Crema). Il prossimo appuntamento, “Stelle in cascina” è previsto il 9 luglio e verrà ospitato dall'Agriturismo Cascina Fortuna di Pozzo Baronzio a Torre de’ Picenardi.


Lettere & Opinioni auspicio

Speriamo si torni a dibattere su una legge elettorare giusta Egregio direttore, i diversi gruppi sociali hanno perso o stanno perdendo i loro canali di rappresentanza politica tradizionale, mentre molti dei loro appartenenti stanno andando ad ingrossare le file della protesta politica (Movimento 5 Stelle) senza distinzione ideologica. In molti regimi democratici è in atto un’erosione sistematica delle identità di destra e di sinistra tradizionali, che ormai sembrano sopravvivere nella testa dei loro fautori più come valori astratti che come capacità di tradursi in differenti ed opposti programmi governativi. Da qui un inevitabile processo di omologazione della politica. Tra i grandi Paesi europei solo in Italia, però, questo processo si accompagna ad un grado di dissolvimento tale, che l’identità degli antichi schieramenti sembra essersi ridotto alla persona del loro leader, esempio la destra, dopo l’uscita di scena di Berlusconi, oggi il leader non ce l’ha, così al centro dopo la scopmarsa della Dc, ci sono troppi leader, così come a sinistra dopo il Pci e Pds ci sono troppi leader e quindi non hanno alcuna identità. Un Paese come il nostro, attraversato per cinquant’anni da un forte contrasto ideologico, ha salutato con favore la fine delle ideologie (prima Repubblica), ma questo è stato un grave errore d’impostazione, perché non era scritto da nessuna parte che nella seconda Repubblica, destra e sinistra avrebbero dovuto somigliare alla prima. Lo sono state nel modo più scellerato, come tutti sappiamo, solo perché né a destra né a sinistra, sono nate nuove idee, una nuova ed originale visione del presente e del futuro in un mondo che cambia velocissimamente, mentre la politica e lenta e retrogada. La società italiana nel suo complesso si è mostrata di un’insipienza ideale e politica assoluta. Ha prodotto solo proteste e contrasti e sommando Lega e M5S, ha portato a raggruppare, in tal senso, circa il 40% dell’elettorato effettivo. A questo si aggiunga che la fine delle ideologie di destra e di sinistra, almeno nel loro percepirsi più comune, ha avuto conseguenze di gran rilievo sulla vita pubblica italiana. La prima è sotto gli occhi di tutti, i gruppi sociali stanno perdendo i loro canali di rappresentanza politica tradizionale (ceti medi a destra e metalmeccanici a sinistra), infatti molti dei loro membri stanno andando ad accrescere l’area della protesta indifferenziata. Questo in linea generale, ma accade anche che alcuni gruppi ristretti (vedi magistrati, petrolieri, banchieri ed alti burocrati) beneficiano di questa situazione, in quanto venendo meno i contrasti ideologici, difronte ad un’omologazione della politica, hanno gioco facile per trattare su tutti i tavoli e perseguire i loro interessi di parte. A questo punto tutto può accadere ed accade, a tutto campo. Questa omologazione tra destra e sinistra, erodendo l’idea dell’interesse generale, conduce ad una ulteriore ed inarrestabile gerarchizzazione della società. Fa sì, che gli interessi di pochi prevalgano sull’interesse generale, con trattamenti di privilegio. Da ciò, inevitabilmente, ne scaturisce un aumento della corruzione. Infatti, facendosi i rapporti tra la politica e gli interessi di settori, sempre più stretti, più liberi ed incontrollati, danno vita, sempre di più, a scambi di natura illecita. Ne consegue che l’omologazione tra destra e sinistra significa anche omologazione dei comportamenti e degli standard etici dei rispettivi personali politici, Ma è interessante dalle ultime rilevazioni che il Movimento 5 Stelle ha superato la sinistra, attraverso l’abbandono di simpatizzanti e votanti dalla destra (Ncd, Lega e An) a Grillo & C. , ma anche loro sono sulla strada che non sanno cosa dicono e cosa fanno! Anche se all’inizio si trattava essenzialmente di un movimento di protesta, con l’intento, forse

FOCUS

Sabato 2 Luglio 2016

Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • redazione@ilpiccologiornale.it

Tanti complimenti all’incivile del Boschetto

Egregio direttore, inciviltà? Ignoranza? Sicuramente e di livello veramente assoluto. E’ incredibile vedere quello che da un anno a questa parte sta accadendo al Boschetto, suggestivo quartiere verde baciato dalla campagna e a un passo dalla città. Probabilmente qualche fenomeno da baraccone è convinto che il lancio del sacchetto della spazzatura nei fossi e nei campi del quartiere cremonese, specialmente lungo via Ossalengo (parallela interna di via Boschetto), sia una nuova disciplina olimpica e a giudicare dall’intensità dei risultati, l’imbecille di turno sembra pure convinto di potersi qualifica-

velleitario, di mandare a casa tutto il vecchio sistema politico e restituire il potere ai cittadini, dietro a Beppe Grillo, grazie alle sue straordinarie capacità di coinvolgere ed entusiasmare la gente, era ed è il garante e rappresentante del nuovo movimento, ma questo non basta più! A questo punto, come diceva il vecchio Nenni, l'alternativa è “rin­no­varsi o perire”. Auguro che l’estate porti consiglio e che in au­tunno tutte le forze politiche sappiano cogliere l’occasione del ritor­nan­te dibattito sull’Italicum per mettere a punto una legge elettorale giusta, intelligente e lungimirante. Sergio Denti Cremona *** proposta

Sfruttiamo il boom della passerella per eliminare l’inquinamento Cortese direttore, volevo cogliere questa occasione per consigliare al sindaco di Montisola che ci sono finanziamenti europei per moto, biciclette o piccoli mezzi e scooter alimentati a energia elettrica: questa è la mobilità del futuro. Non solo eliminano l’inquinamento ambientale prodotto dai gas di scarico, riducono anche l’inquinamento acustico perché non fanno i classici rumori causati dai motori a scoppio. Attualmente scorrazzano a grande velocità mettendo a rischio il turista e soprattutto i bambini. Quindi con l’occasione della passerella di Christo, faccia arrivare sull’isola un concreto buon senso alla soluzione del traffico nella splendida Montisola! Mi sembra di rivivere nelle mie letture-ricerche Woodstock, fu proprio lo spirito di fratellanza e di pace con cui parteciparono tutti... Celso Vassalini Brescia *** crema

C’è chi attacca l’amministrazione con i fatti e non solo con le parole Egregio direttore, il Movimento 5 Stelle attacca: varianti al Pgt senza un piano per valutarne i riflessi economici. «Mentre si parla di moschea, pioggia di aree commerciali». Hanno sicuramente ragione. Non pretendo che gli amici del Movimento 5 Stelle lo dicano, tuttavia io non posso non rilevare che, nel caso in cui il Tar di Brescia accogliesse il mio ricorso inerente la delibera adottata il 23 luglio 2015 dal Consiglio comunale di Crema (e a mio giudizio da annullare, in quanto l’adunanza era presieduta da organo incompetente a dirigerne i lavori, quindi palesemente illegittima), l’amministrazione comunale dovrebbe rifare tutto, ripartire daccapo: nuova delibera di adozione del pacchetto di 30 varianti al Pgt, di nuovo 60 giorni per presentare le osservazioni da parte dei cittadini, nuovo Consiglio comunale per votare le contro-

re a Rio 2016. Purtroppo ogni giorno i canali che costeggiano la strada citata sono presi di mira e sfregiati dall’immancabile lancio dell’ennesimo sacchetto. E pensare che questi comportamenti, difficilmente arginabili, non hanno neppure una rilevanza penale, ma sono meritevoli solo di sanzione amministrativa. Nella speranza che chi vive di ignoranza commetta prima o poi il suo passo falso e che la giustizia (anche divina) faccia il suo corso, ringrazio quanti si attivano per rimuovere l’indecoroso spettacolo e per vigilare su questo piccolo angolo verde della nostra città. Lettera firmata

deduzioni alle medesime, da parte della Giunta municipale, nonché per addivenire all’approvazione definitiva di tutta la corposa variante al Pgt (piano delle attrezzature religiose, nuove aree commerciali…). Nel caso delle attrezzature religiose, pure un nuovo bando, anche se l’amministrazione ha già comunicato che non procederà in tale direzione, almeno nel corso del presente mandato e c’è da credere che sia così, a poco più di nove mesi dalle elezioni comunali e a fronte di tutta l’opposizione sociale suscitata dall’ipotizzato insediamento, in via Milano su area pubblica, di un Centro culturale arabo che, intuitivamente, non rappresenterebbe in questa fase un’operazione foriera di consenso. Nel prossimo eventuale secondo mandato, invece, ovviamente procederebbero e nel caso rilegittimati elettoralmente, chi e con quali argomenti potrebbe più fermarli? Nulla, quindi, togliendo a chicchessia, c’è chi porta avanti l’opposizione all’amministrazione Piloni-Bonaldi con i fatti e non solo con le parole, anche per riaffermare, si spera una volta per tutte, che le regole sono messe nero su bianco perché vengano rispettate e non bellamente aggirate e che gli organi terzi debbono agire da organi terzi, non sulla base delle convenienze politiche della maggioranza del momento. Certo, tutto ciò ha dei costi, anche importanti, che il sottoscritto sostiene di tasca propria, mentre l’amministrazione resiste impiegando risorse dei cittadini-contribuenti. Antonio Agazzi Capo gruppo di “Servire il cittadino” in Comune a Crema *** protesta

Ci opponiamo alla cittadella dei clandestini nell’area ex Expo Signor direttore, non sono neanche passate due settimane dai ballottaggi, ma quanto avevamo detto si sta subito avverando: il prefetto e Giuseppe Sala vogliono trasformare il campo base di Expo nella cittadella dei clandestini. Romano se c’è, batta un colpo e si opponga duramente a questa ipotesi, ventilata dal prefetto di Milano di inviare centinaia di richiedenti asilo nel campo base dell’ex area Expo, idea fatta propria anche dal neosindaco di Milano, Giuseppe Sala. A marzo ne avevano mandati già un centinaio nel campo base, salvo poi farli sloggiare in 48 ore perché quella decisione avrebbe danneggiato i candidati del Pd in campagna elettorale. Era però palese la volontà di utilizzare quell’area dopo le elezioni per ospitare i clandestini, tant’è che fin da subito abbiamo messo in guardia i cittadini informandoli di questa volontà. Dal centrosinistra qualcuno ha pure avuto il coraggio di dire che raccontavamo balle, mentre Romano addirittura sosteneva che il campo base sarebbe stato smantellato presto e che io e Tizzoni

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scapito dei cremaschi. Consigliamo alla maggioranza di mettersi il cuore in pace, perché il Movimento 5 Stelle Cremasco non smetterà di controllare il suo operato e smascherare le belle parole, prive di contenuti, che la Giunta cerca di vendere ai cremaschi come oro colato. Movimento 5 Stelle Cremasco *** metafora

La famiglia è come una partita di calcio, nel bene e nel male

eravamo vergognosi. Chi aveva ragione? Bene ha fatto il presidente Maroni a respingere la volontà del prefetto: quell’area è il simbolo del rilancio di Milano e della Lombardia nel mondo e pensare di farci un campo di clandestini è un’idea folle e miope. Romano aveva detto di essere contrario a questa ipotesi, aspettiamo che dalle parole faccia seguire i fatti, opponendosi con ogni mezzo alla realizzazione della cittadella dei clandestini nell’area ex Expo! Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) Vicepresidente del Consiglio regionale *** attentati

Questo clima di terrore si ripercuote sull’economia Egregio direttore, l’attacco di Istanbul è un chiaro segnale che la minaccia terroristica è sempre presente e siamo ben lontani da una soluzione risolutiva. La risposta immediata dell’America con raid aerei in Iraq e l’uccisione di 250 combattenti dell’Isis, ha centrato l’obiettivo. Tuttavia occorre stabilizzare il Medio Oriente per evitare condizioni di crisi con enormi masse bibliche di disperati pronte ad imbarcarsi e ad arrivare in Occidente. E’ necessario che l’Unione Europea, insieme agli Usa e alla Russia si riuniscano per studiare un grande piano per il Mediterraneo. Non si può vivere in questo clima di instabilità e terrore che si ripercuote sulla nostra economia e sulla sicurezza. Stefano Maullu Europarlamentare di Forza Italia *** crema

Noi raccontiamo solo la vera politica della Giunta Bonaldi Signor direttore, la maggioranza non ha più alcun tema concreto da portare all’attenzione pubblica, dato che l’unica cosa che sa dire è che il Movimento 5 Stelle è ormai in campagna elettorale: affermazione che fa sorridere, soprattutto alla luce degli ultimi atti di questa Giunta. Nell’ultimo anno del proprio mandato, questa Giunta ha “casualmente” destinato fondi per la cura e manutenzione del verde, cosa che non aveva fatto fin ad ora, sperando che i cremaschi si dimentichino dello stato di incuria della propria città in questi quattro anni. L’ultima trovata è fare annunci di mirabolanti lavori nell’area della stazione, omettendo di sottolineare che non sono stati in grado di trovare i soldi per realizzare il sottopasso veicolare, vale a dire l’unica vera priorità viabilistica di questa città. E noi dovremmo votare a favore di questo progetto? E noi saremmo quelli in campagna elettorale? M5S fa semplicemente il proprio dovere: raccontare la vera politica della Giunta Bonaldi, una politica di annunci, tasse e falsa partecipazione, tutta a di-

Egregio direttore, la famiglia è come una partita di calcio: ha un primo tempo che è la mamma, poi viene in un secondo tempo il papà e a volte si va ai supplementari per decidere il risultato e allora lì subentrano i figli. E poi se ciò non bastasse, allora subentrano i calci di rigore per decidere chi ha vinto o volano calci in pugni per decidere chi ha ragione. Pietro Ferrari Cremona *** parere contrario

C’è molta disinformazione sulla legalizzazione delle droghe Signor direttore, il prossimo 25 luglio comincia l'iter della proposta di legge per la legalizzazione della cannabis che, se andrà a buon fine, prevede il passaggio al Senato gli inizi del prossimo anno. I firmatari sono 85, tra Pd, M5S, Sel, Sc, Gruppo Misto e Forza Italia. Da diverse parti si legge che è una proposta liberalizzatrice del mercato, ma chi la scrive e chi insiste o è in malafede o è disinformato o non sa di cosa sta parlando. Oggi il mercato è di fatto liberalizzato: ad ogni canto di ogni nostra città, c’è qualcuno che ci vende roba e, anche se le nostre forze dell’ordine diffondono dati sempre maggiori per sequestri e arresti, il fenomeno è sempre in crescita. La proposta che a fine luglio partirà alla Camera, invece, prevede la legalizzazione, cioé inserimento in un alveo legale di un fenomeno di massa e successivo controllo da parte dello Stato, con relativa conseguenza di introiti fiscali che alcuni studi dicono potrebbero essere di 8,5 miliardi ogni anno. Le motivazioni a favore della legalizzazione sono molte e anche molto conosciute e dibattute, soprattutto da chi come noi cura un quotidiano online sulla materia, a cui rimandiamo chi volesse approfondire e meglio capire. Il nostro intervento di oggi, invece, vuole essere solo per evidenziare il classico can-can politico e ideologico che si è avviato tra i contrari ad una nuova disciplina regolamentatoria. Tra ideologie, disinformazione, proclami alla nazione, ce n’è per tutti i gusti. Noi vogliamo dire solo una cosa: per chi crede che qualunque droga possa essere nociva all’individuo, occorre, per meglio veicolare il proprio messaggio, farsi capire meglio dai cittadini ed utilizzare altrettanta foga per tutto ciò che altera il cosiddetto livello normale dell’individuo e quindi chiedere altrettanti divieti, come per le droghe oggi illegali, anche per quelle che sono legali, prime fra tutte tabacco-nicotina e alcool; altrimenti anche il più distratto ascoltatore non riuscirebbe a ben capire di cosa stiano parlando i contrari a questa nuova proposta. Certo, capiamo che è difficile, perché c’è un mondo che si è costruito e prospera su tabacco e alcool, ma se le argomentazioni sono sulla salute e sulle possibile conseguenze delle alterazioni dell’individuo, non si puà fare a meno di perorare il proibizionismo anche per queste due sostanze oggi presenti in tutte le case e i luoghi della nostra comunità. Così forse si capirà meglio di cosa parlano le due posizioni. E tutto sarà più chiaro. Vincenzo Donvito Presidente Aduc

Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it

SABATO 2 Luglio

DOMENICA 3 Luglio

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Sabato 2 Luglio 2016

casalmaggiore

successo della banda di canneto CANNETO SULL’OGLIO Grande successo per il Complesso Bandistico Cannetese nel concerto d’estate del 24 giugno. Piazza Gramsci, in una caldissima serata, ha accolto un numeroso pubblico. Come sempre, il concerto è stato caratterizzato da brani noti, allegri, coinvolgenti. Quest’anno il M° Alfredo Cappellini ha scelto pezzi notissimi di artisti altrettanto famosi. Grandi sorprese hanno caratterizzato l’evento, tra cui la presenza di due splendide voci ad accompagnare gli strumenti e l’utilizzo di strumenti non tipicamente bandistici, perfettamente integrati nel gruppo, tra cui la fisarmonica ed il contrabbasso, oltre al pianoforte magistralmente suonato dal Direttore. Nell’occasione si è dato il benvenuto ad un giovane saxofonista che, dopo aver frequentato con passione la scuola di musica della Banda, è entrato a far parte integrante del gruppo con il suo primo concerto.

Fiat 500 nel segno di Janello Torriani

Domani, in occasione del 33° meeting internazionale della fiat 500 Club Italia di Garlenda (Savona), verrà presentata la manifestazione che il Coordinamento di Cremona organizzerà il 25 settembre,in occasione della mostra internazionale dedicata a Janello Torriani, genio cremonese del Rinascimento. Il titolo è emblematico: "In 500 al 550 Cremonese”.

gara di pesca ail, 70 partecipanti

GUSSOLA – La gara di pesca Ail Oglio Po che si è svolta domenica scorsa presso i laghetti Rosalba ha fatto registrare 70 partecipanti. L’associazione organizzatrice ringrazia la società Canisti Monte Bianco che ogni anno ospita l’iniziativa e Renato Zani per la disponibilità. Il 9° Trofeo Ail Oglio Po è stato vinto da Luigi Galliani, mentre Tommaso Bergonzi si è aggiudicato il premio “Carra-Magnani” riservato ai giovani.

mostra del fotocine casalasco

Il Circolo Fotocine Casalasco, in collaborazione con la Pro Loco di Casalmaggiore, ha aderito al progetto fotografico Nazionale “Tanti per Tutti. Viaggio nel Volontariato italiano” coordinato da FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato). Si tratta del primo progetto di documentazione del mondo del volontariato in Italia attraverso la fotografia che racconta la vita delle associazioni, mostrando le iniziative, i luoghi di incontro e le attività promosse dai milioni di volontari attivi nel nostro Paese. La mostra locale, col progetto del circolo Fotocine Casalasco BFI di Casalmaggiore, coinvolge 12 autori: Tiziano Schiroli, Vincenzo Raeli, Vincenzo Cerati, Carlo Balestreri, Graziano Previdi, Daniele Raschi, Rita Ori, Anna Manfredi, Elena Magni, Laura Giacomelli, Davide Cavalli, Paolo Mangoni. La mostra è allestita presso la Pro Loco di piazza Garibaldi 6 a Casalmaggiore fino al 10 luglio; le foto esposte sono visitabili durante gli orari di apertura della Pro Loco.

casalmaggiore@ilpiccologiornale.it

Un Festival sempre più di qualità

Da lunedì, torna il talentuoso Ryan Wang. Uscite all’Auditorium Arvedi, al Labirinto di Fontanellato e tanto altro

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rmai è un appuntamento fisso, e atteso dagli amanti della musica, che ha travalicato i confini del Casalasco. Parliamo del Casalmaggiore International Music Festival, una rassegna che sa unire talento, spettacolo e valorizzazione delle terre del Po. Sono questi i tratti della prestigiosa kermesse internazionale ideata nel 1996 che, anche quest’anno, dal 4 al 24 luglio, radunerà a Casalmaggiore un centinaio di astri nascenti della musica classica internazionale. Tra questi (un ritorno) il cino-canadese Ryan Wang, che a soli 8 anni ha già incantato le platee di tutto il mondo dal Carnegie Hall di New York, al Kay Meek Theater di Vancouver. Un connubio tra l’innocenza dell’infanzia e l’imperturbabile confidenza da veterano che in America ha fatto impazzire tutti, Ellen DeGeneres in testa che lo ha voluto nel suo famoso show. Nel complesso, 50 concerti proposti nelle location più suggestive delle terre del “Grande Fiume” eseguiti da giovanissimi provenienti da Stati Uniti, Canada, Cina, Corea del Sud Spagna, Ucraina, Ungheria. E ancora Lettonia, Polonia, Russia, Armenia e Bulgaria passando per Taiwan, Hong Kong e Kazakistan, cui si aggiunge, in questa edizione, a sorpresa l’Iran. «Anche quest’anno - dichiara Angelo Porzani, Presidente del Festival - arriveranno a Casalmaggiore un centinaio di giovanissimi da tutto il mondo compreso l’Iran, a dimostrazione non solo della straordinaria forza attrattiva del patrimonio musicale italiano ma anche di come Casalmaggiore sia riconosciuta, a livello internazionale, come vera fucina di talenti». L’appuntamento, giunto alla sua 20ª

Alcuni momenti del Festival 2015. A destra il baby talento Ryan Wang

edizione e fortemente voluto dagli Amici del Casalmaggiore International Festival, è parte integrante di un più ampio percorso di perfezionamento, pensato per giovani artisti, che saranno impegnati in un programma estivo di training, unico in Europa perchè alla formazione in aula associa quotidianamente l'affinamento delle capacità di esecuzione dal vivo. Si parte lunedì 4 luglio alle ore 21.15 nel Cortile del Palazzo della Congregazione di Casalmaggiore con il tradizionale concerto di apertura che proporrà un’antologia dei brani più celebri di Robert Schumann. Il Palazzo della Congregazione sarà ancora protagonista venerdì 8 luglio alle ore 21.15, con la

musicalità penetrante del violoncellista Maximilian Hornung. Uno sguardo trasversale sulla musica classica, che abbraccia stili e generi diversi, caratterizzerà gli appuntamenti successivi, proposti nelle location più suggestive - dimore, chiese ed edifici di pregio - delle terre del Grande Fiume tra Cremona, Parma e Mantova. Si continua così domenica 17 luglio a Fontanellato nel Labirinto della Masone con un concerto di musica da camera romantica. E se martedì 19 i giovani artisti si esibiranno nelle terre dei Gonzaga nella splendida cornice del Teatro all’Antica di Sabbioneta, patrimonio dell’Unesco, da non perdere giovedì 21, all’Auditorium “Arvedi” di Cre-

mona, sarà l'appuntamento con il concerto per pianoforte ed orchestra eseguito dal giovanissimo Ryan Wang. Accanto a Wang, la kermesse di Casalmaggiore vedrà la presenza di altri talentuosi: dalla Corea del Sud arriva infatti il Quartetto d’archi “Abel Quartet”, che nel 2015 si è aggiudicato il primo premio al Concorso internazionale di musica da camera “Joseph Haydn” a Vienna. Grande attesa, anche per i pianisti Georgy Tchaidze, primo classificato lo scorso anno al Concorso internazionale “Top of The World Piano” di Tromsø, in Norvegia, e Samson Tsoy. Di origine kazaka, classe 1988, Tsoy è attualmente tra i professionisti più richiesti sulla scena musicale a livello mondiale. Diplomatosi al Conservatorio Tchaikovsky di Mosca, dove ha studiato con musicisti del calibro di Nelly Mezhlumova e Yury Airapetian, Tsoy suona regolarmente in duo pianistico con il suo amico e collega Pavel Kolesnikov pure presente a Casalmaggiore. Infine, in collaborazione con la rassegna “Stupor Mundi–Giappone: nuove musiche dal Giappone”, organizzata dal Comune di Casalmaggiore, il calendario del festival si arricchirà di uno speciale concerto dedicato alle musiche contemporanee del Sol Levante realizzato nell’ambito del Cime, Contemporary International Musical Exchange (mercoledì 20 luglio ore 21.15 - Aula Magna di Santa Chiara, Casalmaggiore). La kermesse si chiuderà a Casalmaggiore domenica 24 luglio con il concerto di Gala, in programma nel cortile di Palazzo Melzi. Tutti i concerti sono ad ingresso gratuito. Il programma dei concerti è scaricabarile dal sito www.casalmaggiorefestival.com.

Gev, nessuna volontà sanzionatoria «Non siamo qui per punire, ma per educare a salvaguardare l’ambiente», afferma Gardani, pronto a cedere il testimone

Sei mesi di attività ed un bilancio che va ben oltre i numeri, incalcolabili, delle ore spese al servizio della comunità e del territorio, inteso come patrimonio naturalistico e non solo. Le Guardie Ecologiche Volontarie di Casalmaggiore e del Casalasco, coordinate da Carlo Sante Gardani, hanno presentato in sala consigliare, giovedì mattina, le tante iniziative portate avanti con impegno nel corso dei primi sei mesi dell’anno. Un lavoro che è frutto di un percorso avviato nel 2007 dallo stesso Gardani, oggi pronto a cedere il testimone ad una guida giovane, capace di dirigere un gruppo di 24 persone tra i 18 ufficiali di polizia amministrativa e i 6 volontari amici delle Gev. «Auspico un ricambio generazionale»: così il coordinatore, ringraziando tutti coloro che si sono impegnati per il bene pubblico: «Non siamo qui per punire, ma per educare alla salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio della nostra città». Impegno come «motivo d’orgoglio», che il sindaco Filippo Bongiovanni ed il responsabile dell’Ufficio Ambiente e Manutenzione Uber Ferrari hanno sottolineato a più riprese. I controlli definiti istituzionali hanno riguardato una vasta gamma di ambiti, dal monitoraggio dei rifiuti a quello della golena (con particolare attenzione all’in-

gresso di mezzi motorizzati), fino al censimento di cartelli stradali, cestini e scarico acque: attività che, coordinata con Padania Acque, ha portato alla risoluzione di problematiche rischiose per la cittadinanza. Non sono mancate, da parte delle Gev, le segnalazioni di criticità varie, come non è venuto meno l’aiuto nell’accompagnamento degli studenti nei percorsi casa-scuola. E poi il controllo del territorio, di fossi e chiaviche, alberi e parchi, strade e mercato. Senza trascurare il servizio prestato nel corso di manifestazioni pubbliche e la didattica, con attività nelle scuole e collaborazioni col Cisvol. Il ventaglio di attività è ampio e come evidenziato da Gardani la volon-

tà delle Gev non è sanzionatoria, bensì di educazione al rispetto dell’ambiente. Una mission, quella delle Gev, iniziata con ritardi burocratici nel 2011: undici i primi ufficiali, a cui se ne sono aggiunti altri dopo il corso di fine 2014 e l’esame di maggio 2015. «Abbiamo un ufficio in comune, messo a disposizione dall’amministrazione, dove è possibile rivolgersi per ricevere informazioni o fare segnalazioni. Anche per contestare contravvenzioni»: ha precisato Gardani. Passi avanti dovranno essere fatti circa il controllo dei comportamenti dei cani e, soprattutto, dei relativi padroni: «Siamo i primi ad amare gli animali, ma amarli non significa permettergli di fare quello che vogliono. C’è qualche arrogantello e presuntuoso che non rispetta le regole. Il guinzaglio deve essere di 1,5 metri in zone urbane, le deiezioni vanno sempre raccolte». Le Gev hanno quindi ringraziato le aziende (un paio) che hanno reso possibile l’acquisto di materiali, ricordando che il contributo per il mantenimento del gruppo arriva da Regione Lombardia. Come precisato in chiusura di conferenza, il servizio dei volontari non si limita a Casalmaggiore ma spazia anche a Rivarolo del Re e Martignana di Po, su richiesta dei sindaci dei rispettivi Comuni.


Casalmaggiore

Sabato 2 Luglio 2016

Castelponzone perde SeMiScambi

Il Gruppo Giovani del Fai, dopo le prime quattro edizioni, ha deciso di spostare l’evento a Cremona

C

di Vanni Raineri

astelponzone perde SeMiScambi. Dopo aver ospitato quattro edizioni a partire dal 2013, la rassegna organizzata dal Gruppo Giovani del Fai si sposta a Cremona. La prima edizione fu organizzata nel 2013, poi nel 2014 e lo scorso anno ne furono allestite due, in occasione di Expo: oltre alla classica del 25 aprile, il 18 ottobre. Come mai lo spostamento? Si vocifera di problemi organizzativi e qualche “incomprensione” tra l’Amministrazione comunale di Scandolara Ravara e i giovani del Fai. Pesa probabilmente anche l’assenza di una Pro Loco. Curioso che proprio Scandolara e San Giovanni ion Croce non abbiamno una Pro Loco, considerata l’importanza crescente a livello turistico delle due località. Abbiamo snebbio Giovanni Salomoni, del gruppo organizzatore cre-

monese, che però non motiva la scelta con dissidi: «Nelle nostre iniziative tendiamo a spostarci dopo qualche anno, per coinvolgere maggiormente il territorio. Anzi, solitamente gli eventi non vengono ripetuti così tante volte nello stesso posto». Vi siete confrontati con gli amministratori casalaschi? «Con Castelponzone non ho più avuto rapporti. Era-

vamo in contatto con l’Amministrazione e con il comitato, ma non è una rottura. Negli scorsi anni, in un posto così sperduto, abbiamo avuto difficoltà che a Cremona non avremo, in quanto ci si arriva più facilmente. La manifestazione incontra interesse crescente, e l’accessibilità è importante». E così, la prossima edizione di SeMiScambi si terrà il 18 settembre a

Cremona, presso la bella cornice di Palazzo Stanga Trecco, che ospita l’Istituto Agrario Stanga di via Palestro. Dalle 10 alle 18 ci saranno lo scambio di semi, la mostra-mercato di florovivaismo e il mercato dei prodotto agricoli. Inoltre visite guidate, animazioni per i bambini e incontri a tema con ospiti speciali. Almeno, chiediamo a Salomoni, eviterete problemi avuti in passato con le condizioni meteo. «Inoltre ci sarà anche la scuola di agraria ancor più coinvolta, attinente al tema». Certo la data di settembre sembra poco idonea. «L'ideale per questo tipo di iniziativa è gennaio-febbraio, ma la manifestazione è articolata, comprendendo anche mercato agricolo e vivaisti. Serve una data che incroci le varie esigenze, ad esempio a Castelponzone non volevamo la concomitanza con l’importante rassegna della vicina Colorno. Se poi in futuro resterà in settembre lo vedremo, in base a come andrà quest’anno. E' un progetto cui teniamo molto».

A Breda Cisoni si inaugura oggi il “Parco Wolmer Beltrami” ta musicale in omaggio a Wolmer, il “Re della fisarmonica” nativo della frazione di Sabbioneta. Si esibirà il fisarmonicista Tiziano Chiapelli, due volte campione del mondo ed uno dei più apprezzati esecutori delle musiche di Wolmer, accompagnato dalla sua band. Le esecuzioni musicali saranno intervallate da presentazione di filmati ed immagini d’epoca della vita e dell’attività di Wolmer del quale, alcuni anni fa, la Pro Loco di Sabbioneta ha dato alle stampe una biografia curata da Alberto Sarzi Madidini. Le manifestazioni sono organizzate in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, la Pro Loco e il Comitato Fiera, sono ad ingresso libero e si terranno anche in caso di maltempo.

Oggi, sabato 2 luglio, doppio appuntamento a Breda Cisoni in omaggio a Wolmer Beltrami nell’ambito degli eventi programmati dall'associazione “Casa della Musica”, inseriti nel calendario della manifestazione “Note sotto le stelle, edizione 2016”. Alle ore 19.30 in via Garibaldi all’incrocio con via San Giorgio, si terrà l’inaugurazione del “Parco Wolmer Beltrami” (nella foto), con lo scoprimento della targa in memoria del grande musicista alla presenza delle autorità e della figlia Fiorenza. A seguire, alle ore 21 nel cortile delle scuole, un maxi schermo permetterà di assistere alla partita Italia-Germania, quarto di finale dei campionati europei che si stanno tenendo in Francia. Al termine dell’incontro inizierà una grande sera-

MOTTA BALUFFI – Rinviata lo scorso 29 maggio per maltempo, si è svolta regolarmente e con grande successo, domenica scorsa, la giornata di festa con epicentro l’Acquario del Po di Motta Baluffi. Tante le iniziative di ogni tipo legate alla manifestazione, iniziata già al mattino con un buon afflusso di visitatori all’Acquario del Po. In tarda mattinata sono arrivate le prime imbarcazioni della Voga Lunga, competizione che, iniziata a Cremona, ha avuto il suo punto di arrivo proprio a Motta Baluffi nel bacino dell’attracco in località Ronchetto. I partecipanti, circa 130, si sono poi aggiunti al pranzo preparato presso l’Acquario dalla Pro Loco “I Corvi” di Solarolo Monasterolo. Visite guidate, laboratori didattici, escursioni a piedi e in barca, mostre, gare di tiro con l’arco, manifestazioni cinofile, insomma una giornata ricca di ingredienti quella promossa dal Comune di Motta Baluffi, dal Wwf, dalla Lipu e da Legambiente. Il tutto per re-

Venerdì 8 luglio in Municipio a Gussola

Terrae Fluminis, si insedia il Consiglio

La firma dei tre sindaci il 9 aprile scorso

GUSSOLA – Si terrà venerdì 8 luglio, alle ore 18.30 presso la sala consigliare del Comune di Gussola, il consiglio di insediamento dell’Unione Terrae Fluminis. Prende così il via ufficialmente l’ultima aggregazione dei comuni casalaschi, ormai tutti facenti parte unioni, Casalmaggiore esclusa. Mentre dunque le vicine Scandolara Ravara, Cingia de’ Botti e Motta Baluffi stanno già pianificando la fusione (e contano di procedere in futuro al matrimonio a sei), i tre paesi rivieraschi limitrofi iniziano il loro cammino comune, anche se da anni ormai hanno in essere gestioni associate di servizi. La giunta sarà composta di diritto dai tre sindaci, ed il primo presidente dell’unione sarà il primo cittadino di Gussola, a seguire quello di Torricella (unico comune dei tre ad andare al voto nel 2017) e infine quello di Martignana Po. Il consiglio che va ad insediarsi sarà composto da 9 membri: per ciascun comune il sindaco, un consigliere di maggioranza e uno di minoranza, già prescelti dai singoli Consigli comunali. Per Gussola saranno il sindaco Stefano Belli Franzini, Pier Luigi Franchi per la maggioranza e Nicolò Mangoni per la minoranza, per Martignana Po il sindaco Alessandro Gozzi, Gabriele Turini per la maggioranza e Anna Pasquariello per la minoranza, per Torricella del Pizzo il sindaco Emanuel Sacchini, Alberto Scaroni per la maggioranza e Cristina Fadani per la minoranza. Da segnalare che la scelta di Anna Pasquariello non è stata concordata, in quanto la minoranza di Martignana non ha ritenuto di partecipare alle discussioni sull’unione. Il programma elettorale, che fu bocciato dagli elettori, consisteva infatti nel perseguire l’unione con Casalmaggiore.

Acquario in festa. Delmiglio: «Un ambiente favoloso»

A sinistra il sindaco Giovanni Delmiglio nei panni del bigliettaio dell’Acquario del Po. A destra l’arrivo di un’imbarcazione al Ronchetto

perire fondi a favore dell’Acquario del Po. A tal proposito, abbiamo sentito il punto di vista del sindaco di Motta Giovanni Delmiglio, all’Acquario nelle vesti di bigliettaio. «Con questa iniziativa – ha affermato il primo cittadino – cer-

chiamo di sostenere la struttura, che come noto rappresenta per un piccolo Comune come il nostro una spesa rilevante, e non è sempre facile spiegare ai cittadini la sua importanza. In fondo questa è l’unica risorsa di Motta Baluffi conosciuta».

A questo si aggiungono problemi relativi all’attracco del Ronchetto, molto bello dal punto di vista ambientale e strutturale (si trova in un bacino/laghetto collegato al Po da un canale), ma di difficile e costoso utilizzo: il canale di collegamento è spesso im-

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praticabile e necessita di continui lavori di manutenzione che sono dispendiosi. Per dare un’idea, nel 2013 l’intervento ci costò 20mila euro e fu svolto dalla ditta Sove, che, attraversando una crisi, ricambiò così alcuni crediti che vantavamo. Poi la ditta è fallita, e

ora non c’è più nessuno che scava in zona e mantiene pulito il canale. Sono problemi che riguardano anche altri attracchi. E’ una bella struttura, peccato che sia spesso chiusa, proprio d’estate è difficile utilizzare il canale. Oggi fortunatamente è possibile grazie alla recente piena». In pratica, il fiume Po deve essere al di sopra di un certo livello perché le imbarcazioni possano transitare nel canale e raggiungere il laghetto in cui si trova l’attracco». Tornando all’Acquario, Delmiglio aggiunge: «Ultimamente le scuole ci hanno un po’ “tradito”, soprattutto quelle locali. Qui vengono scolaresche da Parma, da Brescia e altrove, ma non dal Cremonese. E’ possibile fare attività di laboratorio, e si tengono corsi di aggiornamento per insegnanti, che favoriamo sperando in un “ritorno”. Basta guardarsi attorno, questo ambiente è favoloso, ha anche aree ideali per il picnic tra gli alberi. Quest’anno lavoreremo di più per promuoverlo nelle scuole».


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Sabato 2 Luglio 2016

Fiera Piazza di Spagna

Ieri è partita l’attesa Fiera a Casalmaggiore. La tradizionale kermesse, che terminerà il 10 luglio, offre un ricco menu a 360°

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partita ieri sera, tra l’entusiasmo generale, l’edizione 2016 della Fiera di Piazza di Spagna a Casalmaggiore, un’edizione tutta nuova improntata dai giovani della Pro Loco, guidata da Cinzia Soldi, per dare un’ulteriore ventata di entusiasmo alla ormai consolidata e attesa kermesse estiva: non a caso sono state confermate le due serate del Casalmaggiore Music Festival. Inoltre nella rassegna, che illuminerà Casalmaggiore fino al 10 luglio, saranno anche presenti iniziative sportive come la serata dedicata al motocross, il Triathlon del Po con la Canottieri Eridanea e gli Amici del Po, i vari tornei di beach volley; non mancheranno di certo anche gli appuntamenti dedicati all’enogastronomia. Ieri l’apertura del sipario della Fiera con la consueta kermesse “Musica in Castello”, tornata per il terzo anno consecutivo a Casalmaggiore e presentata da Maurizio Lastrico, comico targato Zelig. Si prosegue questa sera con lo storico gruppo New Trolls, mentre domani è la volta del liscio con l’orchestra Verde Valle; al mattino invece il tradizionale Triathlon del Po, giunto all’ottava edizione. Da lunedì 4 luglio il Gioca Bimbo, la pallavolo in piazza per i bambini dai 12 ai 16 anni nelle serate di martedì 5 (ore 17), mercoledì 6 (ore 17) e giovedì 7 luglio (ore 17). Martedì 5 luglio alle 19 sfida di beach tra Eridanea e Lido Po mentre alle ore 21 si potrà assistere all’esibizione maschile con coppie del Campionato Italiano. Sempre martedì il running con l'Atletica Interflumina dalle 21.30 nel centro cittadino. Mercoledì 6 luglio Finali Regionali under 17 maschili e femminili (alle 9 e poi 19.30). Dalle ore 20.00 torna l’Europa Run con una corsa di 1,2 km per i bambini mentre per le donne con un percorso dai 5 ai 6 km e per gli uomini con un circuito da 7,5 Km. Alle ore 21.30 concerto della band Mondovisione, tributo a Ligabue. Giovedì 7 luglio alle 20.30 l’attesissimo big match tra Pomì e Scandicci all’interno della rassegna “I Giovedì d’Estate” con il “Villaggio Baia” animato dalla band live Fack the Crisis e Dj Set. Avranno inoltre luogo ben due concerti del Casalmaggiore International Festival che si terranno nel cortile dell’ex Circolo Turati, lunedì 4 luglio alle 21.30 e venerdì 8 luglio alla stessa ora. Sa-

Piazza di Spagna, si alza il sipario

bato 9 luglio l’evento della rassegna Stupor Mundi Taiko Wa Do, serata d’atmosfera giapponese ritmata dai tipici tamburi. Servizio cucina dell’Associazione Emergenti Quattrocase che

cucinerà per tutti in piazza sabato 2 luglio e domenica 10 luglio: nella data di chiusura Domenica 10 HungryHeart in concerto alle 21.30, mentre alle 23 l’incendio del Grande Fiume e tradizio-

nale spettacolo dei fuochi d’artificio a chiusura della Fiera. Tutti gli eventi sono a titolo gratuito; inoltre è partita la consueta lotteria della Fiera con ricchi premi offerti dagli sponsor: i biglietti

costano 1 euro e sono in vendita presso la sede della Pro Loco in PIazza Garibaldi 6 (estrazione sabato 16 luglio alle ore 18 in sede). Insomma, non resta che tuffarsi a Casalmaggiore.


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Fiera Piazza di Spagna

Sabato 2 Luglio 2016

L’appuntamento affonda le sue radici nell’Ottocento e si differenzia da quello di San Carlo per l’indole tutta rivolta al divertimento

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a Fiera di Piazza Spagna è una vera e propria sentita tradizione per Casalmaggiore, un evento che affonda le sue radici nella storia del Comune. Infatti il tradizionale appuntamento si svolgeva già nell’Ottocento dopo la mietitura, cioè tra la fine del mese di giugno e la prima decade di luglio, quando giungevano a maturazione le angurie: la fiera si differenziava totalmente da quella novembrina di San Carlo perché non era una fiera mercato in quanto era totalmente dedicata al divertimento. Non a caso, in una società basata principalmente sull’attività agricola, questa manifestazione di richiamo era sostanzialmente una gioiosa e attesa pausa dopo le fatiche del primo raccolto. Il nome della Fiera deriva il suo nome dal posto in cui era collocata, infatti fino agli anni 30’, quando ancora non erano stati demoliti gli Archi Trionfali, il quartiere in cui si svolgeva la Fiera interessava le attuali Piazza Marini, Via Formis e Via Romani, il cui incrocio era denominato per l'appunto Piazza Spagna. Qui venivano allestite bancarelle modeste, poco più che carrettini, esposte lungo la via fino alla Chiesa di San Sebastiano: oltre ai tradizionali dolci, si potevano acquistare anche fette d’anguria e sciroppose granite grattugiate a mano da sbarre di ghiaccio. Immancabile era il banchetto dei "subiòi", ocarine fatte di terracotta a forma di uccellino o di pulcino con alcuni fori per il passaggio dell’aria. Nei pressi del “Fabbricone” era allestita una balera: i “Cantoni”, famoso gruppo parmense ospite anche della fiera di San Carlo, per molti anni ha animato le serate di Piazza Spagna. Negli anni ’20-’30 arrivò il tango. Altri balli improvvisati e meno “scandalosi” erano a “Saltarello”, come “Al Bal di tri gobb”, “Al Bal dal basen”, “Al Bal dal Spec”. Questa la fiera di Piazza Spagna dei tempi passati. Essa ora si svolge tra il Lido Po di Casalmaggiore e

Fiera, ricordi di gioia dopo la mietitura

la Piazza Garibaldi, luoghi ospitanti rispettivamente giostre da una parte, concerti o grandi eventi dall’altra. Ogni anno il programma è ricco di manifestazioni sempre diverse e per ogni tipo di

pubblico. Si va dalla prosa alla danza, dal teatro comico a quello impegnato. Non mancano i grandi nomi di richiamo nazionale ed internazionale a calcare il palcoscenico della Fiera. Tradizione

vuole che la Pro Loco, impegnata nell’organizzazione dell’evento, allestisca anche il famoso “Incendio del Grande Fiume”, con centinaia di lumini che vengono fatti trasportare dalla cor-

rente lungo il corso del Po ed un grandioso e coreografico spettacolo pirotecnico per chiudere in bellezza la più importante ed attesa manifestazione estiva della città e per la quale ogni anno ac-

corrono migliaia di persone. E per vivere la tradizione della Fiera basta raggiungere Casalmaggiore fino al 10 luglio: ogni giornata, infatti, offre un interessante spunto diverso.


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Sabato 2 Luglio 2016

Speciale Fiera di Piazza Spagna

Probabili le origini romane della città. Nel XV secolo, sotto la dominazione di Venezia, l’età dell’oro per il Comune casalasco

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on vi sono ancora certezze sulla precise origini di Casalmaggiore, ma il ritrovamento della “Stazione Enea Casali” nel 1970 presso il Santuario della Fontana, unitamente ai reperti rinvenuti nella frazione di Fossacaprara, confermano la presenza di insediamenti fin dall’età del bronzo. In ogni caso la disposizione della città e il ritrovamento di armi fanno pensare che Casalmaggiore sia stata fondata in epoca romana con il nome di “Castra Maiora”, ovvero “Accampamento Principale”. Attorno all’anno Mille Casalmaggiore era un castello fortificato sotto il dominio estense e la solitaria rocca di via Vaghi ne è una traccia. Poi, sotto la dominazione veneziana nel XV secolo, Casalmaggiore ottenne la giurisdizione “sugli uomini e le ville” di Rivarolo, Villanova, Gambalone, Camminata, Cappella di Staurci, Quattrocase, Casalbellotto, Roncadello, Staffolo, Fossacaprara, Vicomoscano, Motta dei Maltraversi, corrispondenti a grandi linee alle odierne frazioni: fu sancita per statuto un’autonoma giurisdizione da Cremona. E fu grazie all’abilità diplomatica del cittadino Leonardo Chiozzi, poi celebrato come “pater patriae” e di suo fratello Andrea, entrambi oratori della “Comunitas ed homines Casalis Maioris”, che gli statuti furono ratificati ufficialmente. Con questo atto Casalmaggiore si costituì come piccola entità statuale, poiché vennero sottoposte alla sua giurisdizione le ville (frazioni) del territorio circostante che formarono il suo contado. Questo periodo rappresentò per gli abitanti di Casalmaggiore una specie di “età dell’oro” in cui fioriva il commercio di vino, gualdo, canapa e zafferano, scambiati tramite la via fluviale del Po con spezie e mercanzie di grande valore provenienti da Venezia: in tal modo la cittadina divenne un importante porto e punto di rifornimento per i mercati del circondario. Tutto ciò a vantaggio di una diffusa agiatezza che si trasformò in cultura, feste, giostre e altri “virtuosi” intrattenimenti organizzati sia da parte dei nobili che dai popolani in un clima di pace e familiarità. L’accordo tra Casalmaggiore e la Serenissima veniva ufficializzato dal Doge Agostino Barbarigo il 21 novembre 1500 e costituì un evento importantissimo perché sulla sua falsariga furono redatte successi-

Da Castra Maiora a Casalmaggiore

vamente le ristampe che, di secolo in secolo, portarono Casalmaggiore al felice coronamento del suo sviluppo storico con la proclamazione a città. Il manoscritto originale del documento veneziano è ancora conservato nell’Archivio Storico del Comune. I colori a rappresentare la città nel periodo erano: il giallo, a ricordo dello zafferano abbondantemente prodotto in passato nel territorio e di cui esisteva un fiorente commercio con la Repubblica di Venezia; l’azzurro, ricavato dal gualdo, un’erba spontanea molto rigogliosa nella bassa padana e largamente usata per la tintura delle telerie, e così diffusa a Casalmaggiore che i “fazzolettoni” casalaschi di tela azzurra erano esportati fino in Liguria; il rosso, ricavato dalla robbia, il noto arbusto impiegato nella tintura dei tessuti oltre che nella farmacopea. Questi tre colori si ritrovano nel primo stemma di Casalmaggiore sul cartiglio degli Statuti del 1500 (torrione rosso su sfondo azzurro in scudo bronzeo dorato) e rimandano alle tonalità tipiche del territorio. Nel 1754 Maria Teresa d’Austria concesse

a Casalmaggiore il titolo di città. Negli anni successivi la comunità locale poté ospitare l’imperatore d’Austria Giuseppe II. Dal 1787 al 1797 Casalmaggiore fu capoluogo dell’omonima provincia, ottenuta dallo smembramento del Contado di Cremona. Casalmaggiore passò poi attraverso la dominazione napoleonica e dei vari stati che si succedettero in breve tempo finché, dopo il Congresso di Vienna, entrò nel Regno Lombardo-Veneto, in provincia di Cremona. Dopo la seconda guerra di indipendenza (1859) fu unita al Regno di Sardegna, che nel 1861 divenne il Regno d’Italia: Casalmaggiore divenne capoluogo di un circondario della provincia di Cremona. Nel 1862 Casalmaggiore ricevette la visita di Giuseppe Garibaldi. Nel XX secolo, immersa nel corso della storia nazionale, Casalmaggiore ha vissuto il “secolo breve” tra guerre, dittature, riprese politiche ed economiche. Accanto alla città, da sempre il Po, uno dei suoi simboli e fedele compagno, ma anche terribile avversario nelle piene del 1951, 1994 e 2000.


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Speciale Fiera di Piazza Spagna

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Bijou e Diotti, altri due jolly per la cultura

MUSEO DIOTTI - Il Museo è nato nel 2007 per ospitare le civiche raccolte d’arte nel palazzo che fu casa-studio del pittore neoclassico Giuseppe Diotti (1779-1846), originario di Casalmaggiore e a lungo direttore e docente all’Accademia Carrara di Bergamo. All’origine del progetto museologico, curato da Valter Rosa, oltre un decennio di ricerche e mostre volte a far conoscere e valorizzare la produzione dei principali artisti del territorio, dalla metà del Settecento a oggi. L’allestimento è stato possibile grazie all’Accordo di Programma che ha consentito di affiancare al Comune la Regione Lombardia e la Provincia di Cremona, con l’obiettivo di riunire in un unico edificio tutte le civiche raccolte d’arte, garantendone in questo modo una miglior conservazione e valorizzazione, dando inoltre particolare attenzione all’attività di ricerca, ai servizi educativi e alle esposizioni temporanee quali requisiti qualificanti di un museo moderno e vivace. I lavori di restauro, realizzati anche grazie ad un contributo della Fondazione Cariplo, sono stati affidati all’architetto Giacomo Zani, il quale ha saputo efficacemente fondere le diverse anime del palazzo: quella più antica e nobile, ma nello stesso tempo intima e accogliente, della casa-atelier; quella più essenziale e luminosa degli spazi destinati alle collezioni moderne e alle mostre. Proprio per l’origine di casa d’artista, il percorso museale sviluppa in particolare i temi dell’atelier e del lavoro dell’artista. La Casa-atelier di Giuseppe Diotti, nel piano nobile del palazzo, è un Museo dell’Ottocento: a partire dalle opere dei precursori e maestri di Diotti e dai suoi lavori giovanili e della maturità per arrivare alla produzione degli allievi e alle trasformazioni profonde intervenute nell’arte fra fine Ottocento e inizi del Novecento. Ai pittori del Novecento è dedicata la Galleria d’Arte moderna: i principali sono Goliardo Padova, Gianfranco

Manara e Tino Aroldi, tutti diversamente legati al tema del paesaggio. Un’ala del palazzo è poi dedicata al Percorso degli atelier: qui sono stati ricostruiti con materiali originali gli ambienti di lavoro del pittore Goliardo Padova, del pittore-decoratore Palmiro Vezzoni e dello scultore Ercole Priori. Lo Spazio Rossari è un’apposita sala riservata alle mostre temporanee che alternano autori contemporanei a mostre di ricerca dedicate a momenti e figure della storia artistica locale. Da sottolineare che il Museo Diotti possiede anche pregevoli opere di altri autori (citiamo solo i nomi di Paolo Troubetzkoy e di Amedeo Bocchi), la cui presenza nelle collezioni civiche è legata al collezionismo locale fra Ottocento e primo Novecento. Una sezione staccata del Museo è rappresentata dalla Scuola di disegno “Bottoli”, antica scuola d’arti e mestieri le cui collezioni consentono di documentare la storia della didattica artistica a Casalmaggiore dall’Ottocento e offrono significative testimonianze delle

Sono i due suggestivi Musei in grado di sorprendere i visitatori. Uno dedicato alla bigiotteria dell’ex distretto industriale, l’altro alla raccolta delle opere d’arte ultura e Arte (a tanto Sport) sono sempre ben impressi nel DNA di Casalmaggiore, in grado di sorprendere visitatori e curiosi anche con due Musei estremamente curati e suggestivi, entrambi sicuramente da non perdere: stiamo parlando del Museo del Bijou (Via Azzo Porzio n. 9) e del Museo Civico Diotti (Via Formis 17).

arti applicate all’artigianato e alle industrie locali. Questa sezione ha sede nel rinascimentale Palazzo Martinelli, a poche centinaia di metri dal museo stesso. MUSEO del BIJOU - Istituito nel 1986 e allestito nella sede attuale dieci anni dopo, il Museo del Bijou si trova nel piano seminterrato dell’ex Collegio Santa Croce, edificio costruito dai Padri Barnabiti verso la metà del XVIII secolo; è un museo specializzato del patrimonio storico-industriale in cui sono conservati oggetti d’ornamento e accessori prodotti dalle diverse fabbriche di Casalmaggiore tra la fine dell’Ottocento e gli anni ’70 del Novecento. Oltre alle tipologie tradizionali della bigiotteria (spille, gemelli, bracciali, cinture, orecchini, ciondoli), sono presenti portacipria, portarossetto, portasigarette, occhiali da sole, medaglie devozionali, distintivi. A fianco degli oggetti sono collocati macchinari originali provenienti dalle antiche fabbriche di Casalmaggiore, attrezzi vari per la lavorazione della bigiotteria, ca-

taloghi, documenti e fotografie d’epoca che offrono uno spaccato della vita del distretto industriale casalasco della bigiotteria. L’esposizione permanente è integrata da due laboratori (uno professionale e uno didattico) e da uno spazio adibito a Centro di documentazione. L’industria del bijou a Casalmaggiore è sorta in una piccola bottega-laboratorio per iniziativa del pioniere e maestro Giulio Galluzzi (Codogno 1855-Casalmaggiore 1932) che, trasferitosi a Casalmaggiore nel 1878, riusciva a realizzare nel 1882 la prima lastra di metallo placcato oro. Da questa fortunata esperienza ebbe origine un’importante e florida impresa che già nel 1887 esportava i suoi prodotti anche in America Latina con il marchio “G.G.”. Sul finire degli anni '20 la ditta Giulio Galluzzi, la Società Federale Orefici fondata nel 1905 e la ditta Il Placcato, attiva dal 1920, confluirono in una nuova azienda, la Società Anonima Fabbriche Riunite Placcato Oro. Dai primi anni '30, accanto al bijou d’imitation iniziò la produzione di bigiotteria “fanta-

sia”, fatta di forme e materiali nuovi, fortemente legata alla moda e influenzata dai fatti sociali, sportivi, politici, bellici, militari, religiosi. A quest’epoca risale anche la diversificazione della produzione, tendenza che si accentua nel dopoguerra: dopo il 1945 furono realizzati anche occhiali da sole e poi radio, registratori, televisori e, infine, motori elettrici; la denominazione stessa della ditta, da Fabbriche Riunite Placcato Oro, divenne Fabbriche Industrie Riunite (FIR). A seguito della completa conversione della produzione attuata dall’azienda alla metà degli anni ’70, che comportò la chiusura delle linee della bigiotteria, l’intero campionario sarebbe andato disperso se non fosse intervenuta l’iniziativa meritoria dell’Associazione Amici del Bijou di Casalmaggiore (costituita in prevalenza da ex dipendenti e presieduta dal Dottor Francesco Zaffanella) che si attivò per la costituzione di un museo di archeologia industriale entro cui riordinare la raccolta. Il patrimonio della FIR fu donato al Comune nel 1985.

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Speciale Edilizia

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Zanzariere, scudo fondamentale

ZANZARIERA A RULLO - La zanzariera a rullo rappresenta un pratico sistema di avvolgimento a molla, disponibile in versione laterale o verticale, adatto alle più disparate soluzioni di installazione: la possibilità di scegliere come e dove installarla si rivela particolarmente utile quando si ha necessità di mascherarne la presenza o, al contrario, di rivelarla, rafforzando il gusto architettonico e adeguandosi allo stile della casa. È possibile optare per la variante a incasso se si ha l’esigenza di integrare la zanzariera al blocco serramento, per nascondere alla vista il profilo di alluminio. La chiusura è caratterizzata da sistemi di aggancio meccanici o da profili a calamita: i livello di facilità di apertura e chiusura è dettato dalla qualità dei modelli in commercio e dai relativi materiali.

ZANZARIERA A BATTENTE - È la soluzione ideale per quelle porte-finestre che costituiscono punti di intenso passaggio, è disponibile nella variante a battente a un’anta e a due ante. In questo modello le ante rendono pratiche e veloci le operazioni di apertura e chiusura della zanzariera, senza mai sottoporla a un eccessivo stress meccanico. È una versione particolarmente adatta a chi ha l’esigenza di disporre di un’apertura di passaggio per un animale (un cane o un gatto) anche a zanzariera chiusa: alle ante, infatti, è possibile applicare un’apposita porticina di passaggio per gli amici a quattro zampe.

Tutti i modelli per respingere l’insidioso assalto estivo degli insetti e permettere la circolazione dell’aria nell’abitazione

urtroppo ci siamo! Con l’esplosione dell’estate la consueta e insidiosa invasione delle zanzare è iniziata. Ecco che la zanzariera diventa un complemento d’arredo fondamentale per difendersi dagli insetti e appunto dalla fastidiosissima zanzara; allo stesso tempo questo strumento diventa davvero prezioso per consentire la regolazione della circolazione dell’aria all’interno l’abitazione attraverso porte e finestre. Nello specifico la zanzariera è una struttura a maglia che viene collocata tra il vetro della finestra e la persiana: grazie ai piccoli fori di cui è formata la sua superficie, blocca l'introduzione degli insetti e permette invece all'aria di entrare; i modelli di zanzariera disponibili sul mercato sono diversi ed è possibile sceglierli in base alle esigenze più diverse, sia di tipo pratico che economico. Va precisato che la zanzariera può essere fissa o mobile, scelta dettata dall’esigenza o meno di liberare la finestra o la porta sulle quali è installata. Lo strumento in esame viene applicato di solito su finestre e porte-finestre di diverse dimensioni e caratteristiche, ne esistono modelli dalla struttura molto semplice fino ad arrivare a elementi sofisticati accompagnati da sistemi di apertura e chiusura automatizzati. Qui di seguito i vari modelli che caratterizzano il settore.

ZANZARIERA A PANNELLO FISSO - Anche la presenza di porte-finestre o

di finestre dalle forme particolari (come oblò e abbaini) può condizionare la scelta delle zanzariere. Quelle a pannello fisso, per esempio, sono ideali per schermare porte e finestre che non vengono aperte spesso o alle quali non si ha accesso. ZANZARIERA A PANNELLO SCORREVOLE - È un modello che può montare da uno a quattro pannelli, costruito in modo da far scorrere la zanzariera lateralmente o verticalmente. I vari pannelli si sovrappongono l’uno all’altro e tale modularità rende questa tipologia adatta alla chiusura di balconi e verande di grandi dimensioni. Facile da smontare e da rimontare, i pannelli possono essere rimossi per il periodo invernale.

ZANZARIERA A SOGLIA BASSA - In questa categoria rientrano le zanzariere comunemente conosciute come Plissé e Tesa. Le prime sono dotate di rete plissettata, le seconde sono invece simili alle classiche zanzariere ad avvolgimento con scorrimento laterale, ad anta singola o doppia, ma dotate di un particolare sistema a molla con ritorno controllato che consente di regolare il grado di apertura. Entrambe le tipologie si avvalgono di una guida inferiore in PVC bassissima, ovvero di spessore compreso tra i 3 e 4 mm. Una soluzione ideale per quelle zanzariere installate in punti di importante transito, poiché il profilo plastico posto a terra, con il suo ridottissimo ingombro, agevola il passaggio senza appunto costituire un ostacolo su cui inciampare.

ZANZARIERA CON ANTIFURTO Specialmente nelle zanzariere a rullo è possibile installare un efficace sistema anti-intrusione. Vi sono case costruttrici che includono nello stesso telaio dispositivi a raggi infrarossi in grado di rilevare qualsiasi tipo di effrazione, proteggendo così la casa sia dagli insetti che dai topi d’appartamento. ZANZARIERA ELETTRICA - La zanzariera elettrica è composta di una lampada fluorescente, disponibile in commercio con diverse gradazioni di potenza, spesso unita a una ventola aspirante. In questo modello la griglia metallica si trova vicino alla lampada, la quale attrae appunto a sé gli insetti, i quali vengono poi uccisi dalle scariche elettriche e raccolti nel vassoio sottostante.


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Speciale Edilizia

Sabato 2 Luglio 2016

E’ aperta la caccia al climatizzatore

Le fresche e insolite giornate di giugno sono un lontano ricordo. La scelta del condizionatore deve esser frutto di una ricerca meticolosa

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e fresche e insolite giornate di inizio giugno sono ormai un lontano ricordo: il caldo afoso, tipico del clima continentale, è tornato a farla da padrone. E' ormai aperta la stagione della sfrenata caccia al climatizzatore. In ogni caso, però, la scelta di climatizzatori affidabili deve essere il risultato di una ricerca meticolosa. Come scegliere il condizionatore, quali sono i criteri per effettuare una scelta consapevole? Qui di seguito alcuni spunti per trovare la risposta adeguata. C’E’ DIFFERENZA TRA CONDIZIONATORI E CLIMATIZZATORI? - Si parla normalmente di condizionatori e di climatizzatori, ma che differenza c’è? Fondamentalmente il climatizzatore è semplicemente un condizionatore semiautomatico, provvisto cioè di un termostato che regola la temperatura mantenendola sui livelli stabiliti. Spesso un altro quesito viene posto ai tecnici in merito all’esistenza o meno di condizionatori senza scambio con esterno, cioè completamente autonomi. La risposta è negativa, infatti tutti i condizionatori necessitano di espellere aria calda all’esterno sia che si tratti di impianti fissi sia di condizionatori portatili, quest'ultimi sono infatti provvisti di un tubo da collocare o a un foro praticato su una finestra o direttamente all’esterno attraverso le ante accostate di una porta o finestra al fine di eliminare all’esterno l’aria calda. MODELLI - Monoblocco portatili: tali modelli aspirano l'aria calda dalla stanza e la mandano fuori tramite un tubo che passa per una finestra, la quale deve avere un foro apposito oppure deve restare aperta. Tendenzialmente hanno alti consumi e sono rumorosi. I prezzi sono indicativamente compresi tra i 200 e i 1.100 euro. In commercio si trovano due tipologie di condizionatore portatile: monoblocco e con split. Split portatili: il climatizzatore con split portatile è più potente di un climatizzatore monoblocco ed è quasi sempre dotato di pompa di calore, che permetterà di utilizzarlo anche in inverno. Tra i vantaggi dei condizionatori portatili spicca la trasportabilità; inoltre sono molto utili per i piccoli spazi perchè hanno una potenza relativamente

bassa (da 6500 a 12000 BTU/h) e per questo consentono anche di ridurre gli sprechi di energia. Ci sono diversi modi per poter portare il tubo all'esterno, alcune idee potrebbero essere queste: accostare la finestra quel tanto che basta per farci passare il tubo (sconsigliato perchè entra l’aria calda dall’esterno); creare un foro sulla finestra; acquistare un telo sigillante con apposito foro per il tubo del condizionatore, il quale andrà a completare gli spazi di apertura della finestra. Come prezzi si va da un minimo di 650 a un massimo di 1.200 euro. Split fissi: hanno un compressore esterno cui corrisponde un elemento interno montato fisso a parete nella stanza nella quale è necessario far scender la temperatura. Ci sono modelli che servono solo per rinfrescare e altri, dotati di pompa di calore, che permettono anche di riscaldare l'aria in inverno. Oltre ai modelli tradizionali esistono condizionatori (ormai sono i più diffusi) dotati di sistema Inverter, che mantiene stabile la temperatura con costi energetici più contenuti.

I prezzi di questi modelli vanno da poche centinaia di euro (modelli low cost, ma attenzione alle spese di manutenzione) a 1.500 euro. Multi-split: c'è un compressore esterno con due o più elementi interni. L'installazione è più complicata rispetto agli split fissi, il vantaggio è che si possono stabilire temperature diverse per i vari ambienti della casa. I multisplit Inverter con due unità e con pompa di calore vanno da un minimo di 600 euro a un massimo di 1.800 euro. Con tre unità si parte da 1.500 euro. CONDIZIONATORI INVERTER E ONOFF - Ecco la differenza fondamentale che vede invece i condizionatori sostanzialmente divisi in due categorie in base al loro principio di funzionamento: ovvero il condizionatore Inverter e il tipo On-Off. Condizionatori Inverter: questo tipo di condizionatore è in genere più economico e ha una resa apprezzabile se non usato in modo continuativo. Infatti il sistema Inverter funziona sul principio del climatizzatore, mediante un termo-

stato che regola la temperatura in base alle preferenze preimpostate dall’utente e poi mantiene stabile la temperatura posizionandosi sul minimo. Il sistema è dotato di un dispositivo che varia l’erogazione di potenza in base alla effettiva richiesta di freddo eliminando i caratteristici e fastidiosi "stacchi" e ripartenze degli apparecchi tradizionali. Questo sistema è sicuramente più indicato per chi necessita di un impianto che funzioni per periodi prolungati allo scopo di mantenere costante la temperatura. Esso presenta anche due vantaggi non da poco: è meno rumoroso e infine consente mediamente un risparmio intorno al 30-40%. Condizionatori On-Off: questo tipo di condizionatore presenta il vantaggio della continuità nella "spinta" e sarebbe consigliabile (sebbene consumi di più) qualora si adotti un solo split ubicato in un corridoio contiguo alle stanze, in modo che il flusso non si interrompa al raggiungimento della temperatura impostata, ma resti costante. Se si intende mettere uno split in ogni stanza sarà preferibile acquistare un

condizionatore inverter (dual o trial) verificando i volumi di ogni stanza per scegliere lo split adeguato e il totale per il motore esterno. Indispensabile inoltre fare molta attenzione alla classificazione energetica, ora obbligatoriamente indicata per ogni apparecchiatura elettrica e che attribuisce un coefficiente di consumo energetico da A a G con valori crescenti. ALTRI ELEMENTI DA CONSIDERARE - Un’ultima serie di elementi devono essere attentamente considerata per fare una scelta ponderata: dimensioni dell’ambiente da condizionare, a titolo indicativo un criterio per stabilire la potenza necessaria è quello di calcolare il volume dell’ambiente e moltiplicarlo per 100 (esempio m5 x m6 x m2,70 = mc81 x 100= 8100 Btu necessari per raffreddare/riscaldare l’ambiente), numero di pareti esposte verso l’esterno e loro esposizione al sole; numero e qualita’ dei serramenti esterni; presenza di fonti di illuminazione che producono calore; numero di persone che abitano la casa.


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Salute

Sabato 2 Luglio 2016

GLI ORARI

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. centro prelievi - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante. Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00.

S

di Giulia Sapelli

ono circa 2 milioni 800mila le persone che ogni anno subiscono almeno un incidente domestico (più di 50 casi ogni 1000 abitanti/anno): al primo posto degli incidenti le cadute e in cima alla classifica delle vittime gli anziani. Soprattutto se donne, se soli o se ospiti di case di cura o di ospedali. Qui, infatti, l’incidenza delle cadute è 2-3 volte superiore rispetto a quella nelle abitazioni e per di più con complicazioni maggiori. Il tutto si traduce non solo in termini di disabilità e ricoveri ospedalieri, lunghi e costosi per il Servizio sanitario nazionale (è stata calcolata una spesa di circa 400 milioni di euro per un ricovero da incidente domestico), ma anche in gravi ripercussioni psicologiche: la perdita di sicurezza e la paura di cadere possono accelerare infatti il declino funzionale e indurre depressione o isolamento. Queste le stime elaborate in base ai dati dell'indagine multiscopo Istat sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana". Il problema è diventato una priorità sanitaria, dal momento che la popolazione italiana (e occidentale in generale) è sempre più longeva - nel 2050 una persona su cinque avrà più di 60 anni - e che tra gli anziani le donne sono la maggioranza (55%). Anche secondo i dati del Siniaca (Sistema informativo sugli infortuni in ambienti di civile abitazione dell'Istituto superiore di sanità) che si avvale di oltre 25 centri di Pronto soccorso dislocati sul territorio nazionale, le cadute rappresentano la prima causa di incidente domestico, soprattutto con l’aumentare dell’età, quando cominciano a comparire eventi strettamente legati a problemi di salute: cadute dal letto, cadute alzandosi dal letto o dalla sedia o in seguito a malore fanno la prima comparsa a partire dai 60 anni. In particolare, si stima che nel 2012, in Italia siano finite in Pronto soccorso, per incidente domestico, oltre 1 milione 825mila persone di cui: 20% bambini (0-14 anni); 30% adulti (1549 anni); 22% adulti anziani (50-69 anni); 28% ultrasettantenni (70 anni e più). L’evento più frequente è sul

La casa, non è un luogo sicuro, molte sono le insidie tra le mura domestiche

Anziani e rischio cadute in casa: come prevenire

Anche le frange possono essere causa di caduta. Cosa fare Non usare tappeti con frange o buchi, che si piegano o arrotolano facilmente. Rinforza gli angoli dei tappeti applicando della stoffa sul retro o una rete di gomma antiscivolo.

totale dei casi rappresentato da: caduta/inciampo/salto/spinta da un’altezza non specificata (29,7%); caduta a livello (11,9%); urti (15,5%); incidenti con oggetti penetranti o taglienti (11,8%). Sommando tra loro tutte le dinamiche con caduta si ottiene una percentuale prossima al 50% dei casi (47,9%). Con l’aumentare dell’età appare incrementarsi la quota degli “inciampamenti” rispetto a quella degli “scivolamenti” perché l’anziano tende ad inciampare più facilmente in oggetti, strutture e fili, per problemi di postura, vertigini o semplicemente perché non vede bene. La maggior parte delle cadute nell’anziano trae origine da più cause, risultando dall'azione combinata di fattori legati al normale o patologico invecchiamento (perdita di agilità, reattività, coordinazione, capacità di adattamento posturale) e di situazioni ambientali non idonee o sfavorevoli.

L’app per le adozioni di animali: arriva “Zampa a zampa”

IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

'Zampa a Zampa' è l'app con cui Regione Lombardi permette di entrare nel mondo dell’Anagrafe degli Animali d’Affezione direttamente dal proprio dispositivo mobile. Grazie al supporto tecnico di Lombardia Informatica, ora cercare sul territorio lombardo i cani e i gatti adottabili gratuitamente è semplicissimo: basta scaricare dagli store di I Tunes o Google Play la app sul proprio telefonino. Oltre a trovare i cani e i gatti adottabili nei canili rifugio lombardi, Zampa a Zampa sarà in grado di cercare un animale smarrito tra i cani e i gatti presenti nelle strutture di ricovero, consultando l’elenco di tutte le strutture (canili sanitari e canili rifugio) e visualizzando la loro posizione sulla mappa. Progressivamente saranno anche resi disponibili i dati dei veterinari accreditati all’Anagrafe degli Animali d’Affezione ed è in fase di sperimentazione la disponibilità dell’App per tablet.

CORRIDOI - I corridoi svolgono una funzione di collegamento tra i vari locali della casa; lo spazio del corridoio deve essere idoneo e permettere movimenti agevoli. Anche un ostacolo, una situazione patologica, presenza di febbre possono rompere l’equilibrio quotidiano, rendendoti più fragile e sensibile agli imprevisti. Cosa fare. • Non fare percorsi al buio, mantieni una buona illuminazione dei locali, magari con luci notturne. • Tieni i corridoi liberi da intralci. • Evita fili elettrici volanti che potrebbero farti inciampare. • Usa eventualmente un sostegno per muoverti (bastone, stampella etc.). TAPPETI - I tappeti, soprattutto quelli di piccolo spessore, poggiati su un pavimento lucido, tendono a sollevarsi, spostarsi o arrotolarsi facilmente, con rischio di inciampo.

SCALE - Le scale rappresentano un rischio quando sono eccessivamente ripide, scivolose, traballanti o deteriorate, presentano gradini troppo alti o troppo stretti o di diverso livello, se sono buie o non hanno adeguate protezioni. Cosa fare • Tieni le scale ben illuminate, con l’accortezza di porre gli interruttori della luce, ben visibili, sia all'inizio, che alla fine della rampa. • Monta un corrimano o un parapetto lungo la scala. • Incolla strisce antiscivolo sui gradini. • Mantieni le scale sgombre da qualsiasi oggetto che possa intralciare il passo. • Elimina i tappetini o le guide sulle scale. BAGNO - Il bagno rappresenta un ambiente a rischio di caduta, sia per la scivolosità dei pavimenti, spesso bagnati, sia per la limitazione degli spazi. Anche il buio, associato ai problemi di vista, può causare disorientamento. Cosa fare • Usa tappeti antiscivolo sui pavimenti o fissa i tappeti. • Metti tappeti antiscivolo nella vasca e nella doccia. • Usa maniglioni di supporto e anticaduta nella vasca, doccia e vicino al water.

Lombardia verso una sanità che passa dal concetto di cura al predersi cura "L'obiettivo di Regione Lombardia per i prossimi due anni sarà quello di costruire una sanità che passa dal concetto di cura al 'prendersi cura', che non è uno slogan, ma una filosofia. Vogliamo costruire percorsi di accompagnamento dei nostri concittadini più vulnerabili e fragili, cioè quelli che dopo un intervento chirurgico hanno bisogno di una riabilitazione o coloro che, a causa di una malattia cronica, hanno bisogno di un accompagnamento per tutto il resto della loro vita". Lo ha detto il neo assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera che, alla sua prima tappa del tour delle realtà ospedaliere lombarde, accompagnato dall'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte, quale rappresentante del territorio, ha visitato gli ospedali Caravaggio di Treviglio, la Fondazione Casa di riposo Anni Sereni e il Policlinico San Marco di Zingonia, tutti in provincia di Bergamo. "Occorre mantenere le eccellenze ospedaliere - ha sottolineato il nuovo responsabile regionale della Sanità -, ma fare in modo che poi vi sia un percorso, fatto di strutture intermedie, con il coinvolgimento dei medici, del territorio, quin-

di delle comunità locali, dei Comuni e delle strutture sociali in capo ai Comuni, per aiutare, accompagnare e sostenere i nostri concittadini più bisognosi. Questo è il mio obiettivo, lo farò stando sul campo, ascoltando e dialogando con i vari soggetti impegnati sul territorio". "Oltre a realizzare una sanità attenta e umana - ha concluso Gallera- il mio impegno sarà orientato a garantire una trasparenza assoluta e un rigoroso rispetto delle leggi ".


cultura&spettacoli

Crema jazz art festival si presenta

Cresce l’attesa per la seconda edizione del “Crema jazz art festival”, in programma dal 9 al 17 luglio. La conferenza di presentazione dell’edizione 2016 del festival si svolgerà mercoledì 6 luglio alle ore 17 presso l’Istituto musicale L. Folcioni di

Crema, in via Verdelli 6. Prima della conferenza, che sarà aperta a tutti, Giovanni Mazzarino, direttore artistico della rassegna cremasca, terrà un breve concerto in piano solo, eseguendo una Suite appositamente composta per il festival.

Alle 18 nel Cortile di Palazzo Pallavicino va in scena “Genteinattesa - Il precario e il professore”

Oggi il clou di “Porte aperte fetival 2016”

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dalla redazione

ra gli spettacoli di punta del “Porte aperte festival 2016”, iniziato ieri e che animerà Cremona nel week end, c’è sicuramente “Genteinattesa - Il precario e il professore”, di Piero Sidoti e Giuseppe Battiston, con la regia e l’interpretazione dello stesso Battiston (reso famoso dalla fiction “Tutti pazzi per amore”), accompagnato dalle musiche originali di Sidoti, eseguite dal vivo (chitarra e voce). Lo spettacolo, prodotto da Produzioni Fuorivia, andrà in scena oggi alle 18, all’aperto nel Cortile di Palazzo Pallavicino (via Colletta 5). «Una serata per parlare di gente in attesa» - si legge nelle note dello spettacolo - di un’umanità che aspetta la propria occasione di vita, perché dimenticata dalla vita. Questo è il mondo in cui si muovono le figure descritte dalle canzoni. Poco importa che si tratti di eterni studenti o di fate o di orchi: sono personaggi ai margini che aspettano l’occasione di riscatto da un’esistenza opaca, da una società che non ha né dà fiducia alle giovani generazioni e riempie il nostro quotidiano di regole incomprensibili e aride finalizzate soltanto alla passiva omologazione. Un mondo che non è più in attesa di niente. E’ per questo

La partita fa slittare il concerto

sioni dispensando la sua disincantata visione del mondo. A differenza della “gente inattesa”, egli non ha più alcuna aspettativa e ne va fiero ed è proprio da questa condizione che parte la sua lezione di vita, una filosofia del nulla che ha nell’elogio della superficialità la sua punta più alta. Il professore idolatra e sostiene tutto ciò che è divertimento fine a se stesso, inutile perdita di tempo, le piccole astuzie e meschinità che permettono di aggirare gli ostacoli del quotidiano, insomma il compiacimento di fare e di essere dei “furbetti”. Una serata di cinismo e canzone dove la levità della musica si fonde con pensieri grevi in un equilibrio tra leggerezza e superficialità. Allo spettatore scegliere a quale dimensione appartenere. Piero Sidoti sa restituire pienamente con la sua voce, nelle sue musiche, la ricca atmosfera e i molti colori delle storie cantate. In questa formazione intima, del tutto speciale, loro due soli in scena, si affianca a Piero come autore-attore, ma al contempo anche come ospite speciale, Giuseppe Battiston, notissimo e pluripremiato interprete del cinema italiano di qualità. Battiston è un vecchio amico d’infanzia di Sidoti. Giocavano insieme da piccoli e ancora continuano a giocare con passione, sul palcoscenico, usando la musica e il teatro.

Sidoti (a sinistra) e Battiston (foto Alberto Lo Gioco)

che quei personaggi sono e diventano anche “inattesi”». In questo universo di figure cantate, immaginarie o reali, si muove un personaggio reale ai limi-

C’è la partita, il concerto deve slittare. Vista la concomitanza del quarto di finale Italia-Germania, in programma stasera alle 21 e volendo dare la possibilità a tutti di assistere sia alla partita, che al concerto, l’amministrazione comunale di Castelleone e la Banda Giuseppe Verdi hanno di comune accordo

Musica a Palazzo Donati De Conti

C’è un nuovo spazio culturale a Crema, messo a disposizione dalla signora Severina Donati De Conti nel suo bellissimo palazzo di via Marazzi 7-9, a un passo dal Duomo di Crema. Recentemente ristrutturato da un attento restauro conservativo che lo ha restituito ai suoi antichi splendori cinquecenteschi, viene ora aperto al pubblico e restituito alla città attraverso concerti inaugurali a cura del violoncellista Marco Ravasio, che suona e racconta insieme a figli ed amici, pagine di musica barocca e non solo. Dopo l’interessante cavalcata di cinquecento anni attraverso la musica della ghironda di Claudio Demicheli, andata in scena ieri, seguirà il 6 luglio un simpatico concerto familiare con Marco Ravasio e i suoi figli Filippo di 14 e Giacomo di 8 anni. Il trio, al suo debutto assoluto, affronterà un tema squisitamente barocco sotto il titolo di “ Tre violoncelli per Vivaldi e Bach”. Ci saranno sonate per violoncello e basso continuo di G.B. Pergolesi, Benedetto Marcello, il nobile rivale veneziano di Vivaldi, una suite di Bach e l’immancabile geniale prete rosso Vivaldi nella prima sonata della sua raccolta dedicata al violoncello, dove scandaglia timbri e sonorità nuove per quell’epoca. Chiuderà la rassegna il 13 luglio un “Recital monografico sul violoncello ieri ed oggi” con Ravasio e le sue sorprese. Musiche di J. S. Bach, Ravasio e molto altro. I concerti sono in programma il mercoledì alle ore 21. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti a offerta libera.

ti dell’immaginario, il professore, interpretato da Battiston, che mosso dal desiderio costante di apparire laddove si raggruppano delle persone, compie una serie di incur-

preso la decisione di posticipare il concerto a sabato 27 agosto. La sottoscrizione a premi a sostegno della banda stessa rimane valida e verrà effettuata anch’essa in quella data, pertanto chi ne è in possesso conservi i biglietti acquistati. Gli organizzatori fanno sapere che si scusano per gli eventuali disagi.

Stagione di prosa molto interessante

I bozzetti in scena di “A midsummer night’s dream”

Fino a sabato 16 luglio e da lunedi 29 agosto fino a venerdi 16 settembre, per gli ex abbonati alla stagione d’opera 2015 sarà possibile esercitare il diritto di prelazione al posto, mentre i nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti dal 10 al 16 settembre. Chi rinnoverà o sottoscriverà gli abbonamenti, potrà acquistare in prelazione il biglietto per “Sogno di una notte di mezza estate” al prezzo ridotto di 10 euro. La stagione d’opera 2016 del Teatro Ponchielli verrà inaugurata venerdì 7 ottobre alle 20.30 con “A midsummer night’s dream” di Benjamin Britten (in replica due giorni dopo alle 15.30), mai rappresentato a Cremona e che debutterà con un progetto assai interessante dedicato a William Shakespeare, in occasione dei quattrocento anni dalla morte. L’opera, infatti, si alternerà con il proprio equivalente in prosa, “Sogno di una notte di mezza estate”, realizzato dal Teatro Elfo Puccini di Milano. Con il principale intento di dare continuità alle linee artistiche sviluppate negli ultimi anni, la stagione d’opera 2016 seguirà alcuni specifici filoni musicali, proponendo come di consueto cinque titoli sia tratti dal grande repertorio melodrammatico del nostro paese, sia attingendo a quello straniero di più rara esecuzione, così da poter proporre al proprio pubblico un’offerta cultural-musicale di ampia portata.

Il mondo museale in convegno al Museo del Violino

L’incarico gli è stato affidato da Cimcim. Appuntamento il 7 luglio presso l’Auditorium Giovanni Arvedi

Prestigioso riconoscimento per la Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari di Cremona, che è stata scelta da Cimcim (Comité international pour les musées et collections d’instruments de musique) per organizzare il Convegno di settore nell’ambito della General conference di Icom (International counsil of museums), l’evento a cadenza triennale che riunisce in capitali mondiali della cultura, ogni volta diverse, i comitati e i rappresentanti di ogni settore museale a livello internazionale. L’edizione 2016 è in programma dal 3 al 9 luglio prossimi a Milano. Al Convegno Cimcim 2016 sono attesi collezionisti, conservatori, ricercatori dei musei e delle collezioni musicali più significative da tutto il mondo: dal Music Museum di Copenaghen al Musikinstrumenten Museum di Berlino, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna al Musée de la Musique di Parigi, dal Metropolitan Museum of Art di New York al Museo de Arte di Buenos Aires, fino al Musical Instrument Museum di Phoenix e al Museo d’Arte di Pechino, solo per citarne alcuni. Nel corso delle giornate di studio, i membri del Cimcim si confronteranno sia sul tema generale della Icom Conference, “Musei e paesaggi culturali” (Museums and Cultural Landscapes), sia su tematiche specifiDomani dalle 10 alle 19, il grande giardino del Vecchio Passeggio (in viale Trento e Trieste 35) sarà di nuovo in festa. Sulla scia degli eventi dello scorso anno, per tutto il giorno saranno presenti più di 100 stand di curiosità del passato e creatività. Saranno allestiti anche uno spazio dedicato al baratto e il punto ristoro “Da Corrado”

L’Auditorium Giovanni Arvedi

che di conservazione e ricerca museale, individuate ad hoc dal Museo del Violino. Il programma prevede inoltre, giovedì 7 luglio, una giornata off-site dedicata alla visita di un sito museale particolarmente significativo: e sarà proprio il Museo del Violino ad ospitare i circa 80 convegnisti internazionali di Cimcim all’interno dei propri spazi espositivi, nell’Auditorium Giovanni

Arvedi (dove è prevista una breve performance della violinista Lena Yokohama con lo Stradivari Vesuvius 1727) e nei laboratori di ricerca diagnostica e acustica non invasiva. «Il fatto che Cimcim ci abbia scelto per organizzare il convegno di settore ci riempie di orgoglio e rappresenta un riconoscimento del lavoro che abbiamo svolto finora - dichiara Virginia

Villa, direttore della Fondazione Museo del Violino di Cremona Antonio Stradivari - La giornata in cui ospiteremo al Museo tutti i convegnisti (giovedì 7 luglio) sarà non solo un momento di confronto con il panorama museale internazionale, ma anche una preziosa occasione per presentare le collezioni, i progetti e le iniziative che intendiamo affrontare e sviluppare, per proseguire nella mission avviata tre anni fa con l’inaugurazione del Museo del Violino». Ricordiamo che Icom (International counsil of museums) è un’organizzazione creata da Unesco, dedita a promuovere e proteggere il patrimonio naturale e culturale, presente e futuro, tangibile e intangibile di tutto il mondo. Con più di 35mila membri in 136 Paesi, Icom è composto di professionisti afferenti a musei e a patrimoni culturali di svariati ambiti disciplinari. Attraverso il suo codice etico per i musei, Icom promuove standard di eccellenza nel campo museale, linee guida per la governance, l’acquisizione e la disposizione delle collezioni museali, e norme per la condotta professionale all’interno di esse. Fra le attività svolte da Icom, anche la lotta al traffico illecito di beni culturali e la promozione della gestione del rischio e delle emergenze, al fine di proteggere il patrimonio culturale mondiale.

Il giardino del Vecchio Passeggio in festa

con tavoli e panche. Per celebrare l’apertura e la chiusura della festa, bambini e adulti sono invitati a portare con sé le bolle di sapone che al “Via!” verranno soffiate tutte insieme. Oltre al mercatino, il programma prevede tante iniziative: esposizione di

macchine storiche, laboratori creativi per bambini, lezione d’inglese per bambini, lettura interattiva di favole per bimbi, consulenza sulla restaurazione dei mobili con dimostrazione pratica, a cura della “Dott.ssa del Tarlo”, ginnastica postulare adatta a tutti,

lezione di fitness gag, tavoli di ping pong (tutto il giorno, mentre dalle 16 alle 18 saranno presenti gli istruttori del Csi Cremona), esibizione dell’orchestra Libera Musica e di ballo hip hop, lezioni di crochet, coro itinerante di canti popolari e giovani musicisti

itineranti per il parco. Durante la giornata sarà possibile partecipare al contest fotografico in collaborazione con @ igerscremona e @igersitalia: vieni al parco e scatta delle fotografie, tagga con #usoriusoebaratto #igerscremona #igersitalia. Le quattro immagini più significative verranno scelte e ripostate sull’account di @igerscremona.


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Taccuino

Sabato 2 Luglio 2016

Gelato al tè verde con frutta mista fresca

Le Ricette - Dolci di frutta

numeri utili

Ingredienti per 4 persone • 2 banane • 300 g di polpa di ananas • 2 kiwi • 50 g di lamponi • 50 g di mirtilli o di ribes • 1/2 l di latte • 150 g di zucchero • 100 g di zucchero a velo • 40 g di burro • 1 arancia • 4 uova • 1/2 limone

COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291

preparazione

Ingredienti • per 4 persone • Un rametto • Mezzo litro di latte di menta fresca di soia • 200 g di fragole • 150 g di zucchero • 4 susine di canna • 2 pesche • 4 tuorli • Una banana • Un dl di tè verde • 2 kiwi • Mezzo cucchiaino di granita di menta

Crema alla frutta con meringa

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307

• Grattugiate la scorza di arancia. • Spremete il 1/2 limone. • Rompete le uova, separate gli albumi dai tuorli e raccogliete i due ingredienti in altrettante ciotole. •Sbattete i tuorli, per slegarli, e dividete a metà il composto in due ciotole separate. • Versate il latte in una casseruola, aggiungete 50 g di zucchero, 30 g di burro e la scorza di arancia, e fate scaldare senza arrivare al bollore. • Spegnete il fuoco, aggiungete la prima metà dei tuorli, mescolate e lasciate intiepidire la crema preparata. • Sbucciate i kiwi e le banane e tagliateli a pezzetti; tagliate a pezzetti anche la polpa di ananas. • Unite tutto al resto della crema di tuorli (tenendo da

Preparazione

Cremona

parte un po' di frutta per decorare) e mescolate per distribuire gli ingredienti. • Imburrate una pirofila rotonda, versate la crema con la frutta e fate cuocere per 20 minuti in forno caldo a 180 °C. • Montate con la frusta elettrica gli albumi per preparare la meringa. • Aggiungete lo zucchero rimasto e il succo di limone e montate ancora per qualche minuto. • Incorporate delicatamente lo zucchero a velo e lasciate riposare per un minuto. • Spalmate la meringa sulla crema cotta e fatela addensare e dorare per 1 ora e 30 minuti in forno a 110 °C. • Levate, decorate con la frutta tenuta da parte, e con i lamponi e mirtilil, o il ribes, e servite.

GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968 POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427 POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511 QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881

Soufflè alle albicocche

• Portate a ebollizione il latte con qualche fogliolina di menta pulita e spezzettata. • Lavorate i tuorli in una casseruola a fondo spesso con lo zucchero finché saranno chiari e spumosi. • Mettete il recipiente sul fuoco, versate il latte caldo a filo e cuocete, mescolando, fino a quando la crema velerà il cucchiaio; toglietela dal fuoco, filtratela e lasciatela raffreddare mescolandola di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. • Incorporate alla crema fredda il tè e la granita, trasferite il composto nella gelatiera e preparate il gelato secondo le istruzioni. • Sbucciate kiwi e banana, lavate accuratamente fragole, pesche e susine e dividete tutto a pezzetti. • Prelevate il gelato con il porzionatore, mettete le palline in 4 coppe e completatele con la frutta e, se volete, con foglie di menta.

Ingredienti per 4 persone •400 g di albicocche fresche • 200 g di zucchero • 500 g di panna da montare • 5 albumi • Un bicchierino di brandy all'albicocca

VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511

Preparazione

• Tagliate la frutta a pezzetti e frullatela insieme con metà del brandy. • In una casseruola fate sciogliere lo zucchero con mezzo di di acqua e il brandy rimasto. • Mettete gli albumi in una terrina e sbatteteli con una frusta unendo a poco a poco lo sciroppo di zucchero caldo, fino a che il composto sarà sodo e freddo. Quindi unitelo al frullato di frutta. • Incorporate anche la panna montata, mescolando piano. Preparate lo stampo, come spiegato nella ricetta del soufflé ai lamponi, versatevi il composto e mettetelo in freezer per 6 ore. • Al momento di servire, togliete il cerchio di cartone e decorate il soufflé a piacere.

PROCURA Centralino: 0372-548233 OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118

numeri utili Casalmaggiore

Via Caprera Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Luglio

COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668 AMMiNISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233 Centro per l’Impiego Centralino: 0375-42213 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500

Via Volturno Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Settembre

POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540 POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288 GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273 OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 Museo del bijou Centralino: 0375-284423 TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029

Via Vacchelli e XX Settembre Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 17 Agosto

• Via Volturno (tratto da Via Magenta a Via Garibotti) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta dell'acqua potabile e della condotta della fognatura. (Fine lavori: 30/09/2016). • Via Caprera - Cantiere per la riqualificazione dei sottoservizi. L’opera è necessaria per la sostituzione della rete elettrica di bassa tensione e inoltre si procederà al rifacimento, se necessario, degli allacci all’acqua potabile. Durante gli interventi sarà ristretta la carreggiata nel tratto di strada interessato dal cantiere e garantito l’accesso pedonale alle proprietà laterali. Le modifiche alla viabilità saranno evidenziate con apposita segnaletica. (Fine lavori: 30/07/2016). • Vie P.Vacchelli e XX Settembre (civici 1 – 60) - lavori di estensione della rete del teleriscaldamento e manutenzione della rete elettrica. (Fine lavori: 17/08/2016).

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215


lettere@ilpiccologiornale.it

La Bissolati con tre punti sarebbe salva

PALLANUOTO

NUOTO L’edizione numero 53 del Trofeo Settecolli di Roma, ha visto la partecipazione di 500 nuotatori di club italiani e stranieri, in rappresentanza di 52 Paesi. E tra i 25 atleti del Team Nuoto Sport Management, c’era anche la cremonese Giulia Verona, protagonista complessivamente di buone prestazioni. L’allieva di Roberto Verona, è stata una delle protagoniste sia nei 200 rane

sport

lo

La Bissolati è padrona del proprio destino. Dopo aver vinto il recupero contro Metanopoli (10-1) e perso 6-5 a Osio, i biancazzurri ha un solo punto di vantaggio sul Gam Team Brescia, ma sarebbero salvi in caso di successo casalingo oggi alle 19 contro Vigevano.

Responsabile Fabio Varesi

CLASSIFICA (24ª giornata) Varese 59; Canottieri Milano 55; Locatelli Genova 45; Vigevano 36; Treviglio 32; Metanopoli San Donato 32; Busto Nuoto 29; Aquatica Torino 27; Sport Time Osio, Bocconi Sport 24; Bissolati 20; Gam Team Brescia 19; Milano 2 10.

Giulia Verona ora punta agli Europei Juniores

che 100 ran, centrando in entrambe l’accesso alle finali A. Nelle due gare la giovane classe 1999 ha chiuso all’ottavo posto, rispettivamente con i tempi di 02’29”56 e 01’08”93. «Con Giulia ci aspettavamo qualcosa in più - ha commentato coach Roberto Verona - nei

100 rana ha nuotato meglio al mattino, mentre nei 200 ha sbagliato il passaggio, compromettendo il resto della gara. Peccato, perché vedendo i tempi delle altre atlete italiane in gara, si poteva ambire ad un migliore piazzamento. Ora cercheremo di analizzare gli errori

commessi, soprattutto in vista dei Campionati Europei». Prossimo impegno per Giulia Verona, prima dei Campionati Italiani Categoria, saranno appunti gli Europei Juniores in programma dal 6 al 10 luglio a Hòdmezovàsàrhely in Ungheria.

Giulia Verona in gara (Brunorosafoto)

La Vanoli segue la pista polacca Prosegue senza fretta la valutazione dei possibili rinforzi. E’ circolata la voce di un possibile arrivo del play Andrea Amato

SERIE A La dirigenza biancoblu è vicina all’ingaggio di Jakub Wojciechowski, ala-centro di 213 centimetri

C

di Giovanni Zagni

i dovremo abituare, non solo al caldo che è giustamente arrivato, ma al “quasi nulla” per quel che riguarda la composizione del futuro organico della Vanoli. Fortunatamente Turner, Biligha, Gaspardo e Mian ce li teniamo ben stretti ed aspettiamo il resto. Con la dovuta calma, poiché i prezzi, per ora e non solo quelli, sono da assolute primizie. La valutazione delle opportunità di mercato, specie per i giocatori Usa, sono tante e vanno valutate con i tempi necessari. In settimana si è sparsa la voce di un certo interessamento, da parte della società biancoblu verso il play Andrea Amato, classe 1994 tutt’ora in forza all’Armani Milano, che l’aveva prestato a Pistoia ed è rientrato da tale prestito e che dovrebbe però ricoprire il ruolo di secondo play. La Vanoli comunque ci prova. Lo stesso che aveva ricoperto Starks, perdurando l’assenza di Vitali lo scorso campionato a seguito dei noti infortuni. Mentre è circolata la voce dell’ingaggio (ora vicino) di Jakub Woj-

I biancoblu rinunceranno alla Fiba Cup news

Tagli a sorpresa dal ct Messina

Sassari scatenata: preso anche Lacey Abass verso Milano basketmercato

PREOLIMPICO

Jakub Wojciechowski con la Nazionale polacca

Convocazioni non senza sorprese da parte del ct Ettore Messina per il torneo preolimpico (4-9 luglio a Torino). Restano a casa Cinciarini, Abass, Pascolo e Della Valle. Ecco i 12 convocati: Aradori, Poeta, Tonut, Hackett, Gentile, Datome, Gallinari, Bargnani, Melli, Cusin, Cervi e Belinelli. Gli azzurri esordiranno lunedì alle 21 con la Tunisia e 24 ore dopo sfideranno la Croazia. Venerdì le semifinali e sabato sera la finale decisiva per Rio. ciechowski, che dopo le giovanili alla Benetton Treviso, ha disputato diversi campionati di serie A2 e lo scorso anno qualche partita con Cantù. Trattasi di

Anche se manca ancora l’ufficilità, la Vanoli avrebbe deciso di non partecipare alla Fiba Europe Cup, pur avendone diritto. Una scelta condivisibile, finalizzata a conetrarsi solo sul campionato. Intanto, dopo settimane di incertezze, Marco Cu-

un’ala-centro di 213 centimetri che ci dicono gran lottatore, un po’ con le stesse caratteristiche di “fighter"” che ha Biligha, tanto per spiegarci. Ovviamente

sin ha trovato l’accordo con Avellino. Cusin era da settimane nel mirino di Pesaro, ma negli ultimi giorni l’ex Vanoli ha scelto di approdare alla corte di Sacripanti. Si è invece accasato all’Auxilium Torino, l’altro ex Deron Washington.

tutto è in divenire, ma se così fosse, sotto il nostro canestro potrebbe fare “molto caldo”. Noi appassionati ci siamo fatti il palato fino dopo la stagione appena conclusa. Non abbiamo ovviamente fretta ed aspettiamo notizie con fiducia e grande interesse, proprio perché abbiamo appena finito di godere delle imprese della Vanoli, che vorremmo si ripetesse nel campionato 20152016. Buon lavoro a tutti.

volley serie a1

Dopo Lucia Bosetti, alla Pomì è in arrivo la Fabris

Lucia Bosetti in maglia rosa

Un altro tassello per completare il mosaico Pomì 2016-2017 è stato posto martedì con la presentazione di Lucia Bosetti, attesa novità alla corte di Caprara. La schiacciatrice di Varese indosserà la casacca numero 9. La presentazione è avvenuta presso la sede della ditta Stabili a Vicoboneghisio, uno dei principali e consolidati sponsor della Vbc Casalmaggiore. Il presidente Boselli Botturi ha dichiarato tutta la sua soddisfazione per aver portato a termine una non facile trattativa. Lucia Bosetti ha già giocato agli ordini di Gianni Caprara, con cui ha vinto due scudetti a Piacenza. «Un allenatore con cui mi sono sempre trovata bene. Le mie qualità? So di essere una giocatrice anomale, più bassa della media: credo che la difesa e il gioco in seconda linea siano i miei punti di forza». «I due anni all’estero – ha aggiunto Bosetti, che proviene dal Fenerbahce Istanbul - sono stati un’esperienza bella ed arricchente. Mi ha convinta a tornare in Italia il progetto Pomì: la chiarezza di idee e la determinazione della società; il calore del pubblico, che molto

mi aveva colpita in occasione della Final 4 di Champions League». Ora Boselli è impegnato a chiudere con Samanta Fabris. Novità anche sulle prossime avversarie, in campo europeo e nazionale, della Pomì. Giovedì si è tenuto a Varna, in Bulgaria, il sorteggio dei sedicesimi di finale della Coppa Cev. La Pomì affronterà la perdente del secondo turno di Champions League tra Mks Dabrowa Gornicza e Maccabi Xt Haifa. La sfida, di andata e ritorno (trasferta dunque in Polonia o in Israele), si giocherà in gennaio. Anche l’eventuale secondo turno appare del tutto alla portata delle rosa. Le avversarie più temibili sono dall’altra parte del tabellone, ma molto dipenderà dai team che arriveranno dalla Champions. Novità anche sul fronte A1: Vicenza e Forlì hanno rinunciato all’iscrizione, di conseguenza il torneo partirà con 12 squadre invece che 14. Dunque, 4 giornate in meno per una stagione un po’ più “leggera”. Vanni Raineri

Forza, rapidità, atletismo, aggressività: in casa Dinamo arriva Trevor Lacey. Continua ad essere Sassari la squadra più attiva sul mercato. La società sarda, in settimana ha messo sotto contratto la guardia americana, Trevor Lacey che nell’ultima stagione a Pesaro ha chiuso con una media di 14.5 punti e 4.8 rimbalzi. Nel frattempo, l’Olimpia Milano e Simone Fontecchio sono ormai ai dettagli della trattativa che porterebbe il giocatore della Virtus Bologna a vestire la canotta biancorossa nella prossima stagione. Probabilmente il destino del giocatore sarà legato anche a quello di Alessandro Gentile. In caso di permanenza del capitano milanese, Fontecchio potrebbe passare ad Avellino o a Pesaro in prestito. Inoltre, Awudu Abass ha esercitato la clausola di uscita del contratto con Cantù. Il giocatore sarà pronto ad approdare alla corte del coach Repesa. Dopo gli acquisti di Marquez Haynes e Tyrus McGee, nel mirino della Reyer Venezia ci sarebbero Gabriel Olaseni, DJ White e Brandon Davies. In casa Reggio c’è stata la riconferma di Vladimir Veremeenko, insieme a quella di Stefano Gentile che ha rinnovato per un altro anno con la società vice campione d’Italia. In settimana l’Enel Brindisi ha comunicato di aver ingaggiato per la prossima stagione, Amath M’Baye, classe 1989, ruolo ala grande. Inoltre, la società pugliese starebbe trattando l’acquisto di Ike Udanoh, ala di 203 centimetri nigeriana e Alex Acker di Avellino. In settimana è arrivata anche l’ufficialità di Nathan Boothe a Pistoia, centro di 206 cm per 112 kg, proveniente dalla University of Toledo, mentre Trento, annuncia di aver sottoscritto un accordo con l’ala grande Dustin Hogue e l’ala portoghese Joao Gomes. Matteo Frittoli


Sport

24 Innesto di grande esperienza per la squadra di Attilio Tesser. Anche il Benevento si sarebbe interessato a Brighenti Sabato 2 Luglio 2016

La Cremonese ritorna al passato

CALCIO LEGA PRO E’ immimente il ritorno di Lucchini, centrale difensivo cresciuto nel vivaio grigiorosso

D

di Matteo Volpi

opo le prime presentazioni ufficiali, in casa Cremonese non si vuole perdere tempo. Se gli innesti di Salviato e Gemiti (rispettivamente uno a destra e l’altro a sinistra) hanno sistemato di fatto le corsie esterne della difesa (che sarà a quattro), consentendo al nuovo tecnico Tesser di poter contare su terzini di esperienza e piedi buoni da cui far partire l’azione, l’innesto anche di Belinghieri offre un tasso di solidità ed esperienza ad un centrocampo che con Scarsella e soprattutto Pesce trova già punti di riferimento di tutto rispetto per la categoria. Sempre nell’ottica di costituire una spina dorsale di rango ed esperienza, ecco un gradito e importante ritorno: Stefano Lucchini è infatti pronto a rivestire la maglia grigiorossa. L’esperto difensore classe 1980, dopo le due stagioni allo “Zini” tra il ’98 e il 2000 (3 presenze in serie B e 31 con un gol in C1) e tutta la trafila nelle giovanili, sembra aver trovato un accordo di massima con la società per un ritorno all’ovile che garantirebbe al giocatore anche interessanti prospettive in chiave futura. Nel corso dell’ultima stagione con il Cesena (con cui il contratto è scaduto proprio giovedì), infatti Lucchini ha conseguito il patentino Uefa B da allenatore. Ma prima, nelle prospettive del centrale di Codogno, ci sono ancora un paio di stagioni di calcio giocato e magari da protagonista. Sarà lui il nuovo capitano grigiorosso? Staremo a vedere. Oltre al mercato in entrata, la dirigenza grigiorossa si deve accupare dei giocatori che lasceranno Cremona: Briganti

PROBABILE GIRONE A 2016-2017

Stefano Lucchini con la maglia del Cesena

Alessandria Bassano Virtus Bellinzago* (promosso dalla D) Como (retrocesso dalla B) Cremonese FeralpiSalò Giana Erminio Lumezzane Mantova Modena (retrocesso dalla B) Padova Parma (promosso dalla D) Pavia** Piacenza (promosso dalla D) Pordenone Pro Piacenza Reggiana Renate Südtirol Venezia (promosso dalla D)

non dovrebbe rinnovare e in uscita ci sono anche i vari Formiconi, Zullo, Benedetti, Ciccone e chi più ne ha più ne metta. Tra questi, il pezzo da novanta rimane Andrea Brighenti, un bomber che pare far gola a molti club di

serie B, ma per ora ancora grigiorosso. Nelle ultime settimane si erano interessate a lui Pro Vercelli e Perugia, ma nelle ultima ore si sarebbe fatto vivo il Benevento, neopromosso in serie B.

*Non essendosi iscritto al campionato, dovrebbe essere ripescato il Cuneo **Iscrizione incompleta

SERIE D Ingaggiati Mattia Piras e Alessandro Donzelli. Confermato Anelli

ECCELLENZA Presi Nardi, Sorti, Dragoni e Davini

arrivi, è arrivata la conferma del difensore centrale Christian Anelli. Nel suo commento traspare la gioia per la scelta della società: «Sono felicissimo per la mia riconferma nella prossima stagione e orgoglioso di indossare ancora la maglia della Pergolettese. Nonostante avessi ricevuto numerose richieste, la mia priorità è sempre stata quella di poter rimanere nella Pergolettese, che reputo una tra le società meglio organizzate e molto professionale. Anche se la scorsa stagione non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo prefissato, credo di aver disputato personalemente un buon campionato, visto che la difesa è stata la seconda meno battuta della stagione. Il mio obiettivo sarà quello di migliorare ancora il mio rendimento e sono già pronto per iniziare la nuova avventura agli ordini di mister Curti. Ringrazio Cesare Fogliazza e la dirigenza per avermi dato la possibilità di rimenere al Pergo, segno della fiducia che ripongono nei miei confronti. Cercherò di ripagarla col massimo impegno possibile».

Come i cugini giallobli, anche il Crema è molto attivo sul mercato. Nei giorni scorsi è stato ingaggiato Mattia Nardi, trequartista o attaccante esterno nato ad Asola nel 1995 e cresciuto calcisticamente nei settori giovanili di Mantova e Cremonese, prima di essere lanciato nel calcio dei grandi. Nonostante sia ancora giovane, Nardi porta con sé un’esperienza importante in serie D, maturata con le maglie di Aurora Seriate e Pontisola, dove in due stagioni ha collezionato 54 presenze e ben 9 centri. «Sono sceso di categoria solo ed esclusivamente perché attratto dal progetto - ha rivelato - il fatto che gli obiettivi della società siano così difficili da raggiungere, Il trequartista Manuel Sorti rappresenta per me un grandissimo stimolo. Spero di fare bene, sia per la squadra che per la mia crescita individuale: il mio sogno è quello di poter raggiungere importanti categorie con la maglia del Crema 1908». Nardi si aggiunge all’ingaggio di Manuel Sorti, nato nel 1985 a Bergamo, protagonista nella scorsa stagione con la maglia del Villa D’Almè in Eccellenza, nello stesso girone del Crema 1908 e che in carriera ha collazionato un importante numero di presenze in categorie regionali. Carriera arricchita dalle esperienze professionistiche in C1 e C2 nel Südtirol, nel Montevarchi e nella Pro Sesto. Gli altri rinforzi sono il difensore Geremia Dragoni, nato a Lodi nel 1983, Fresco di promozione in serie D con il Cavenago Fanfulla e Manuel Davini, classe ’90 di Fiorenzuola, jolly difensivo reduce dalla stagione nell’ Uso Calcio.

Due nuovi arrivi alla Pergolettese Quattro colpi del Crema

Pergolettese scatenata sul mercato, alla ricerca di giocatori utili al progetto del tecnico Curti. Partiamo dal centrocampista Mattia Piras, nato a Crema nel 1992, che nell’ultima stagione ha contribuito alla vittoria nei playoff del Cavenago Fanfulla, disputando 29 gare con 3 reti. «Sono contentissimo di poter proseguire la mia carriera agli ordini di mister Curti - ha rivelato - di cui ha potuto apprezzare le qualità tecniche ed umane. Appena ho saputo della possibilità di tornare alla Pergolettese, società nella quale sono cresciuto, non ho avuto tentennamenti nel decidere. So che a Crema c’e' pressione da parte dei tifosi e la voglia di fare un campionato importante, quindi metterò tutto il mio impegno possibile per poter essere uno tra i protagonisti della prossima stagione e confermare quanto di buono ho fatto a Lodi». Un altro colpo di mercato è l’attaccante esterno Alessandro Donzelli, lodigiano classe ’96, che dopo essere cresciuto nel settore giovanile del Fanfulla, nell’ultima stagione ha disputa-

Zovadelli e Bonifacci ancora in evidenza

Un film già visto parecchie (troppe) volte quello andato in scena sulle corsie di via Postumia: protagonisti sempre “stranieri” gli stessi della gara del Flora, Luca Bonifacci e Pietro Zovadelli che sono saliti sul gradino più alto del podio del 4º Memorial Soci organizzato dal Cral Aziende Sanitarie Cremonesi. Dopo aver rischiato quanto basta contro Stringhini-Ventura (12-11), cammino pulito quello dei portacolori della "Monastier" che infliggevano un “cappotto” a Frigoli e Dolara e si sbarazzavano di Zinetti-Salva-deri Zovadelli e Bonifacci con un netto 12-1. Dall’altra parte del tabellone ancora in evidenza Mauro Di Marco e Morgan Lupi. La coppia del “Signorini” estrometteva CironiFrittoli (12-11), i parmensi Guerra-Consigli (12-3) e Bassotti-Galelli per 12-4. Finale a senso unico troppo il divario tecnico tra le due formazioni: sufficienti solamente sette tornate a Bonifacci-Zovadelli per avere la meglio sui pur bravi Di Marco e Lupi con il punteggio finale di 12-2. Ha diretto la gara Vanni Capelli, perfetta l’organizzazione curata nei minini particolari da Enzo Ferrari. M.M.

Alessandro Donzelli

to 25 gare e realizzato 7 reti con la maglia del Cavenago Fanfulla. Fortemente voluto da mister Curti sin dal suo arrivo sulla panchina della Pergolettese, la società è riuscita ad assecondare la sua richiesta e a metterlo a sua disposizione per il prossimo campionato, riuscendo a battere la concorrenza di numerose squadre di categoria superiore. Dopo due

Capolavoro di Savoretti nella gara nazionale BOCCE

di Massimo Malfatto

C’è una prestigiosa firma sul gradino più alto del podio del 4° memorial don Natale Ginelli organizzato dalla Achille Grandi: quello di Mirko Savoretti. Ha un motto, tanta grinta che potrebbe venderla all’ingrosso l’abruzzese super nella gara nazionale che ha visto l’iscrizione di 128 giocatori con una ventina di forfait. Dopo una formalità espletata nella batteria ad Offanengo dove tra l’altro ha inflitto dure lezioni ai nostri Luciano Bergamaschi e Andrea Zagheno, Savoretti eliminava Roberto Guerra (12-4), Pietro Zovadelli (12-9) ed in semifinale s’imponeva sul bravissimo Mattia Visconti (che nei quarti aveva inflitto cappotto a Giuseppe D’Alterio) per 12-4. Approdava in finale anche Gianpaolo Signorini che superava Massimo Crippa (12-7), Ferdinando Paone (12-3) e Diego Paleari per 12-7. Finale a senso unico che si è

dipanato in dieci tornate dove Signorini si è dovuto inchinare a un Savoretti che, dopo una stagione di tormenti, ha mostrato la sua faccia migliore: punteggio finale 12-4. Nessun bocciofilo cremonese nella fase finale mentre tra i sedici (oltre a Mattia) anche Claudio Lupi Timini sconfitto negli ottavi da D’Alterio per 12-8. Ha diretto la gara Mario Cortesi. Alle premiazioni sono intervenuti il delegato comunale cremasco allo sport Walter Della Frera ed il presidente provinciale Mcl Michele Fusari. Presenti anche il consigliere nazionale (presidente Eba) Bruno Casarini e Luigi Comolli: «Una splendida giornata di sport - sottolinea il presidente del comitato tecnico cremasco- una bella manifestazione esaltata dalla presenza di giocatori altamente competitivi e dal prestigioso terzo posto di Mattia. Sono invece estremamente deluso dal comportamento dei dirigenti della Achille Grandi che ritengo inaccettabile».

Mirko Savoretti con la coppa

Paolo Guglieri ed Alberto Mazzoleni vincono a Sergnano (M.M.) Da alcuni mesi era sparito dai radar ma di recente è ritornato e ora sono guai per tutti: stiamo parlando di Paolo Guglieri protagonista del 5° trofeo Ezio Illari, gara (due finali separate) organizzata dalla bocciofila Sergnanese. Prestazione perfetta quella del portacolori della “Vis Trescore” che eliminava (nel recupero) Claudio Lupi Timini, nei quarti il compagno di società Gianpiero Frattini (12-2), in semifinale

Stefano Guerrini (12-1) ed in finale aveva la meglio su Walter Cesana per 12-2. Quarto posto per Samuele Oirav eliminato dal madignanese per 12-3. Nella categoria C in evidenza l’orobico Alberto Mazzoleni che estrometteva Osvaldo Todeselli per 12-10, superava (sul filo di lana) il soresinese Pierluigi Martinelli in semifinale ed in finale s’imponeva su Fabrizio Marazzi per 12-6. Quarto posto il bresciano Valerio Agosti

sconfitto dal cremosanese per 12-10. Ha diretto la gara Gianpiero Raimondi, arbitri di finale Eugenio Barbieri e Pierangelo Erba. TROFEO SOMS Dopo due settimane di batterie questa sera epilogo della gara regionale giunta alla sua tredicesima edizione. Si inizierà alle ore 18.30 sulle corsie delle Querce e della bocciofila organizzatrice di Torre de’ Picenardi dove si concluderà la gara.


Sport

Sabato 2 Luglio 2016

calciomercato

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L’Inter brucia il Milan per l’ingaggio del talento Pjaca

Marko Pjaca

«Forza Juve, andiamo». E’ cominciata ufficialmente l’avventura di Dani Alves con la maglia della Juventus. Il brasiliano è sbarcato domenica sera a Torino e dopo aver sostenuto le visite mediche, nel pomeriggio è diventato ufficialmente un nuovo giocatore della Juve, con cui si è legato fino al 2018. Dani Alves andrà a sostituire ormai il partente Martín Cáceres, corteggiato dal Galatasaray. Intanto, il Chelsea di Antonio Conte ha strappato Batshuayi ai bianconeri. I Blues, infatti, hanno acquistato l'attaccante belga per una cifra intorno ai 40 milioni. In casa Milan è arrivata la scelta dell’allenatore: Vincenzo Montella. Alla Samp andrà un indennizzo di 500mila euro per liberare il tecnico, mentre sulla panchina blucerchiata arriverà Marco Giampaolo. I rossoneri, dopo Lapadula, hanno iniziato a

sondare il mercato internazionale. Perso Pjaca, talento della Dinamo Zagabria, vicinissimo all’Inter, per il reparto difensivo si sta trattando con il giocatore francese Abdoulay Konko, che potrebbe arrivare in rossonero a parametro zero. La Roma e la Sampdoria hanno trovato l'accordo per il trasferimento di Leandro Castan. Inoltre, la Roma non molla la pista Diawara, che continua a essere seguito anche dal Napoli. La società napoletana ha offerto 6 milioni di euro più Valdifiori al Bologna per il giocatore. In casa Sassuolo arriva il “baby talento” Stefano Sensi dal Cesena, ma la priorità è la ricerca di una prima punta. Il primo obbiettivo è Ciro Immobile, ma sembrano essere in vantaggio Lazio e Napoli. L’alternativa è Babacar, valutato circa 10 milioni dalla Fiorentina. La società laziale sarebbe

sulle tracce di Alessandrini, centrocampista del Marsiglia, voluto dal nuovo allenatore Bielsa che l’ha allenato nella passata stagione. Il “loco” vuole anche il portiere francese Mandanda a parametro zero. In casa Torino è incerto il futuro di Padelli, mentre piace Tomovic, difensore serbo della Fiorentina, richiesto espressamente dal nuovo allenatore Mihajlovic per sostituire il partente Glik, direzione Monaco. Intanto, la neopromossa Pescara ha ingaggiato il centrocampista Bryan Cristante, in prestito dal Benfica e ha ceduto la stella Gianluca Caprari all’Inter, anche se resterà ancora un anno in Abruzzo. Dopo la negativa esperienza al Bournemouth, Iturbe potrebbe ripartire dall'Atalanta, in caso di cessione del Gomez al Torino. Matteo Frittoli

Miriam Vece, impresa tricolore CICLISMO L’atleta di Romanengo ha vinto l’oro (oltre a un argento e un bronzo) a Busto Garolfo

M

di Fortunato Chiodo

iriam Vece, non si smentisce ed anzi si conferma campionessa italiana su pista anche tra le donne di Elite. La formidabile atleta volante di Romanengo, che difende i colori della Valcar Pbm, tra l’incredulità generale l’azzurra si è aggiudicato il titolo di italiano dei 500 metri, lasciando alle sue spalle Maila Andretti (Bando Cycling Team) e Martina Alzini (Alè Cipollini). E per niente sazia, Miriam ha collezionato l’argento nella velocità olimpica e un bronzo nella specialità del keirin sulla pista di Busto Garolfo (Milano), dove c’è stato lo show di Martina Fidanza (Eurotarget Still Bike): la bergamasca figlia d’arte ha conquistato tre medaglie d’oro (keirin, 500 metri e velocità donne Junior). TRE SERE DI BUSTO GAROLFO Sempre sulla pista di Busto Garolfo, Ales-sio Brugna (figlio d’arte di papà Walter), velocista di Rivolta d’Adda della Soligo Sirio Palazzago, è giunto ai piedi del podio nella specialità del keirin e nella velocità olimpica under 23, ottenendo due quinti posti, alle spalle del milanese Mattia Geroli (Busto Garolfo), leader della rassegna. Brugna e Nico Colonna si sono piazzati al posto d’onore della Tre Sere Open.

Gli atleti dell’Imbalplast

Miriam Vece

CAMPIONATI LOMBARDI: MATTIA CHIODO AI PIEDI DEL PODIO Marcello Mazzoleni (Paladina), Emanuel Giuseppe Milone (Vc Raffaele Marcoli) e Andrea Montoli (Saronni Parabiago) hanno conquistato a Nosate (Mi) e a Mariano Comense (Co) il titolo di campione lombardo della categoria allievi, esordienti del primo e secondo anno (vinto da Montoli per distacco su Giosuè Epis della Sprint Ghedi e quarto posto per il cremasca Mattia Chiodo del Gs Corbellini Ortofrutta). BAFFI 5º NEL VARESOTTO Stefano Baffi, Junior di Vailate del GB Junior Team, raccoglie il quinto posto a Villadosia (Va), su un percorso selettivo, nel Trofeo Gia-

como Besani, arrivando a 10” dal vincitore Nicolò Garibbo (Biringhello). I MOSCHETTIERI DELL’ IMBALPLAST SUL PODIO A GUIDIZZOLO Emozioni in gran quantità da parte dei virgulti del Comitato provinciale Fci a Guidizzolo (Mantova) con 232 concorrenti. Il successo è andato al team di Mincio Chiese, davanti all’Imbalplast Soncino, che si è resa protagonista di ottimi piazzamenti. RISULTATI G2: 3) Paolo Ferraina (CC Cremonese-Arvedi). G3: 3) Stefano Ganini (UC Cremasca). G5: 2) Mirko Coloberti (Imbalplast), 4) Mattia Ganini (UC Cremasca). G6: 2) Simone Barbieri, 3) Luca Pollini, 4) Manuel Mosconi, 5) Stefano

Zipoli, quaterna dell’Imbalplast. BERTOLETTI LE SUONA A MONTEGRANO Stefano Bertolotti, Junior comasco del GB Junior Team, le suona ai coetanei tra gli Juniores a Montegnano (Asti), prova unica del Campionato piemontese: ingrana la quinta, fa il vuoto e si aggiudica la gara su Giosue Mattio (Vigor Cycling Team) a 5” e Edoardo Ferri (Noceto Team). GIOVANISSIMI NEL MEMORIAL VILLA E BRAGONZI Festival dei Giovanissimi domani a Montodine, impegnati nel “Memorial Villa e Trofeo Franco Bragonzi”, organizzato dalla Unione Ciclistica Cremasca. Partenza della prima delle sei gare alle 9.30.

Presentati i Campionati Europei su pista (12-22 luglio)

Cerimonia di presentazione, presso la Regione Lombardia, dei Campionati Europei su pista Junior e Under 23, dal 12 al 17 luglio al velodromo Fassa Bortolo di Montechiari, ancora una volta capitale del ciclismo. E’ stato l’assessore allo Sport della Regione, Antonio Rossi, ad aprire la conferenza stampa: «Sono un vanto per una Regione come la nostra che ama lo sport e soprattutto il ciclismo». Il presidente federale Renato Di Rocco ha aggiunto: «Abbiamo accolto l’invito della Uec di organizzare la rassegna europea sapendo di poter contare sulla Spuntano le montagne ovunque al Tour de France. Si parte oggi da La Manche, sulle strade dello sbarco degli alleati, con una tappa super scenografica da Mont Saint Michel a Utah Beach. Poi bandita la prima settimana un tempo dedicata alle volate, già dal quarto giorno verso Limoges si comincerà a salire. Primo arrivo in salita sull’Aspin, quello in discesa a Luchon (ma dopo aver scalato il Tourma-

Smo (Sport management organizzation) che è un sinonimo di garanzia in fatto di organizzazione. E consentitemi di sottolineare come Antonio Rossi, che è stato un grandissimo atleta, sia oggi un dirigente attento e appassionato, che lo sport deve tenersi ben stretto». Per la Uec, ha parlato il segretario Enrico Della Casa: «Devo ringraziare tutti, perché ad aprile abbiamo dovuto annullare i Campionati Europei che erano in programma a Brno per motivi tecnici e a Montechiari abbiamo trovato chi ospiterà 400 atleti in rappresentanza di 30 nazioni, che si con-

tenderanno i 38 titoli in palio (18 femminili e 20 maschili)». Madrina e padrino della kermesse continentale, la campionessa del mondo della corsa a punti Junior 2013, Arianna Fidanza e Filippo Ganna, 19enne campione del mondo dell’inseguimento individuale su pista Under 23. Nel corso della presentazione, è stato dedicato uno spazio all’associazione onlus Davide Il Drago che si occupa di sostenere i bambini ricoverati negli ospedali pediatrici e le loro famiglie, ma è impegnata anche nel campo della divulgazione e delle prevenzione delle malattie.

Oggi scatta il Tour de France 2016 con tante salite

let, il Peyresourde e Val Louron), quindi ancora in salita ad Andorra Arcalis, con il primo giorno di riposo, mai tanto agognato e poi subito il giorno di Revel, in cui le montagne rimarranno alle spalle, ma la fatica sarà ancora nelle gambe. La stretta resta forte. Appena una tappa di vento e

il 12º giorno (14 luglio) si salirà sul Mont Ventoux, giusto il giorno della prima cronometro di 37 chilometri. Non si tira più il fiato, la 15ª tappa con quattro gpm, con Colombier e Grand Colombier. Poi costeggiando le Alpi Svizzere, si andrà verso quelle più note tra Italia e Francia. La 17ª

tappa arriva in salita a Finhaut Emosson dopo aver affrontato la Forclaz, all’indomani della cronoscalata da Sallanches a Megere (17 chilometri) e poi ancora arrivo in salita a Saint Gervais Mont Blanc e alla fine la 20ª tappa che comprende l’Aravis, la Colombiere, la Ramaz e il tremendo Col

Nizzolo sfata il tabù e vince a Darfo Boario

Giacomo Nizzolo, collezionista di secondi posti al Giro d’Italia (nove nella corsa rosa, che fruttato due le maglie rosse della classifica a punti), ventisettenne brianzolo di Muggiò e sprinter della TrekSegafredo del trainer cremonese Adriano Baffi, si è tolto una grande soddisfazione: conquistare la maglia tricolore su strada, succedendo a Vincenzo Nibali (che la scerà l’Astana per trasferirsi nel nuovo team del Bahrein) tricolore nelle ultime due edizioni, ma stavolta assente. A Darfo Boario Terme, davanti a un folto pubblico, Nizzolo ha riscattato l’ultima tappa del Giro d’Italia, quando la giuria lo ha declassato per aver chiuso Modolo contro le transenne. «La rabbia che ho provato in quell’istante - spiega Nizzolo - è stata lo stimolo per conquistare il tricolore». Ordine d’arrivo: 1) Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo), 2) Gianluca Brambilla (Etixx Quick Step) a 1”, 3) Filippo Pozzato (Wilier Southeast) a 3”, 4) Damiano Caruso (Bmc) a 4”, 5) Gianni Moscon (Sky), 26) Jacopo Guarnieri (Katusha). Elite Donne: 1) Elena Cecchini (Fiamme Azzurre), 2) Elisa Longo Borghini (Fiamme Oro) a 30”, 3) Anna Stricker (Inpa-Bianchi), 4) Giorgia Bronzini (Corpo Forestale). Under 23 uomini: 1) Simone Consonni (Team Colpack), 2) Vincenzo Albanese (Hopplà Petroli Firenze), 3) Filippo Rocchetti (Zalf Euromobil Dèsirèee Fior), 4) Matteo Alban (Altopack Titano), 5) Lorenzo Friscia (Altopack Eppela). Juniores donne: 1) Elisa Balsamo (Valcar Pbm), 2) Letizia Paternoster (SC Vecchia Fontana), 3) Elena Pirrone (GS Mendelspeck); 4) Leonard Frometa(id) a 1”; 5) Lisa Morzenti (Euroratget Still Bike). de Joux Plane, con i corridori che precipiteranno sull’arrivo di Morzine. A questo punto non rimarrà che il carosello dei Campi Elisi (domenica 24 luglio) e la sfida del Tour avrà trovato il suo nuovo padrone. Tour che apre la strada dei Giochi di Rio de Janeiro (il 6 agosto, sarà il giorno della gara su strada). Tra i favoriti, Fabio Aru dovrà vedersela con Froome, Contador e il colombiano Quintana.


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Sport

Sabato 2 Luglio 2016

Raineri-Desalu, staffetta olimpica

Ancora una volta Casalmaggiore viene rappresentata ai Giochi, stavolta nella disciplina regina: l’atletica leggera

i personaggi Dopo quattro edizioni consecutive, il canottiere cede il testimone al giovane talento dello sprint

P

di Fabio Varesi

er la quinta volta consecutiva, la settima nelle ultime otto edizioni, un atleta casalasco sarà protagonista alle Olimpiadi. Stavolta tocca allo sprinter Eseosa “Fausto” Desalu, che riceve il testimone da Simone Raineri, che ha indossato la maglia azzurra ai Giochi Olimpici per quattro edizioni, dal 2000 al 2012, conquistando un oro e un argento. Proprio il canottiere cresciuto nell’Eridanea, lo scorso week end ha dato l’addio al canottaggio, vincendo il titolo italiano nell’otto con i compagni delle Fiamme Gialle. Un ultimo trionfo in una carriera da incorniciare. «L’emozione era tanta - rivela Raineri - perché era la mia ultima gara, che ha chiuso la mia vita sportiva. I giorni prima della finale, mi tremavano le gambe e ho ricordato le tappe fondamentali della mia lunga carriera, durata esattamente 28 anni. Ad aumentare l’emozione è stata la presenza di una quarantina di casalaschi arrivati a Piediluco con una maglietta celebrativa, con i cinque cerchi all’interno dei quali c’erano i loghi delle quattro Olimpiadi alle quali ho partecipato e al centro una mia foto mentre gareggiavo. In più, il cerchio con il logo di Sydney era bordato di oro e quello di Pechino d’argento, a ricordare le due medaglie che ho conquistato. Alla fine è arrivata la ciliegina sulla torta, con il successo che non sarà importante come quelli olimpici, ma che per me rappresenta tanto. Alla fine ho poi festeggiato con i mie compagni di squadra e adesso posso davvero comin-

Simone Raineri durante la premiazione (foto (C. Cecchin)

ciare a pensare ad altro, senza aver prima ringraziato l’Eridanea e le Fiamme Gialle, che mi hanno permesso di raggiungere i successi sognati da bambino». Ora cosa farai? «Adesso mi sto godendo una breve vacanza in Sicilia, poi inizierà a lavorare per la Guardia di Finanza, probabilmente a Parma. Mi piacerebbe, comunque, restare nel mondo dello sport, per non disperdere il bagaglio di esperienza, acquisito in tanti anni di carriera. Vedremo». Cosa pensi dell’exploit di Desalu? «Sono molto felice che partecipi a Rio e sicuramente seguirò le sue gare. Tra l’altro, da adolescente, oltre al canottaggio praticavo atletica leggere sotto la guida di Carlo Stassano e quindi è uno sport che amo. Sono sicuro che Fausto farà bene».

Lo sprint vincente di Fausto Desalu nei 200 a Rieti (foto Colombo - Fidal)

Missione compiuta. Alla penultima occasione, Eseosa “Fausto” Desalu ha staccato il pass per Rio, conquistando il titolo italiano dei 200 con il tempo di 20”31, terza prestazione italiana all time dietro solo il 19”72 di Pietro Mennea e il 20”28 di Andrew Howe. Sulla pista di Rieti, Desalu ha migliorato il personale di 24 centesimi, facendo segnare il quinto tempo stagionale in Europa. «Sono emozionato e carico per la partecipazione olimpica - ha rivelato lo sprinter delle Fiamme Gialle, nato a Casalmaggiore da genitori di origine nigeriana -. Pensavo di centrare l’obiettivo a Roma durante il Golden Gala, ma in quella occasione ho sbagliato tattica. Mi sono rifatto a Rieti, dove non pensavo di conquistare addirittura il titolo italiano».

Cosa provi nel rappresentare un territorio a Giochi di Rio? «E’ una bella soddisfazione, che mi dà un’ulteriore carica. Ora però devo concentrarsi sugli Europei di Amsterdam (6-10 luglio), dove ancora una volta cercherò di migliorarmi, senza l’assillo del risultato a tutti i costi. Ma oltre alla gara individuale, proveremo a qualificare la 4x100 per Rio. L’obiettivo non è facile, visto che dobbiamo correre per due volte sotto i 38”50, ma siamo ottimisti». Naturalmente soddisfatto è il suo allenatore Giangiacomo Contini: «E’ una grande soddisfazione qualificare Fausto per le Olimpiadi. Il risultato è il frutto di un lavoro iniziato 10 anni fa e che ha avuto come obiettivo la crescita del ragazzo, che ha coronato il suo impegno nella partecipazione olimpica, il sogno di tutti gli atleti. In queste settimane gli ho detto di stare tranquillo, perché più pensi al tempo e meno raggiungi l’obiettivo. La gara olimpica? In uno sport universale, è impossibile pensare in grande, ma a 22 anni quello che conta è essere in pista ai Giochi di Rio». E ad Amsterdam cosa potrà fare? «Con il quinto tempo stagionale in Europa, si può pensare alla finale, ma la rassegna continentale di quest’anno è di valore e quindi la gara dei 200 sarà qualitativamente elevate. Vedremo». Capitolo staffetta: quante sono le chance di centrare il pass olimpico? «Attualmente l’Italia è 18ª nel ranking e a Rio si qualificano le prime 16. Scalzare la Turchia (che schiera tre giamaicani e un azero) non sarà facile, ma i ragazzi ci devono provare, sin dalla semifinale».

Successo netto per Valentina Rodini nel doppio Pesi Leggeri

CANOTTAGGIO

Rodini (a destra) e Milani

Oltre al successo di Simone Raineri nell’otto delle Fiamme Gialle, che ha preceduto di quasi 5 secondi l’equipaggio del Lario, sono arrivate altre quattro medaglie da atleti provinciali. Partiamo da Valentina Rodini. L’ex bissolatina, ora in forza alle Fiamme Gialle, ha gareggiato nel doppio Pesi Leggeri con Laura Milani (terza nel doppio Senior con Elisabetta Sancassani) ed ha conquistato la vittoria dominando la finale, chiusa con il tempo di 07’05”59. Le due azzurre hanno preceduto la Sile (07’23”31) e la Murcarolo (07’23”36). Una presta-

zione che conferma il buon stato di forma della Rodini, che sfumato il sogno olimpico, punterà ai prossimi impegni internazionali. Successo anche per Francesca Fava nel quattro di coppia Pesi Leggeri con l’equipaggio dei Vigili del fuoco di Pisa. Tra i più giovani, oro per Alessandra Montesano (Eridanea) nel singolo Junior. Un successo netto, davanti a Greta Martinelli (Tremezzina) e a Giovanna Schettino (Aniene). Sempre tra gli Junior, è salito sul podio Marcello Caldonazzo (Baldesio), secondo nel singolo, preceduto solo da Emanuele Giarri (Arno).

Previtali 11º in Svizzera con gli azzurri TRIATHLON

E’ stato ancora un week end ricco di appuntamenti per gli atleti dello Stradivari Triathlon Team. In Svizzera, Thomas Previtali è arrivato 11º con il body azzurro agli Europei Juniores di Cross Triathlon. In Austria, Sabrina Mazzolari è stata finisher dell’IM di Klagenfurt in 14h20’42”. Nel triathlon di Parma, 32ª Elena Valbuena in 1h17’26”, nel duathlon 8º Filippo Bordoni in 58’05”, 14º Marco Miglioli in 59’26” e 59º Stefano Ziliani in 1h07’54”. Nel triathlon kids di Cesate, vittoria nelle Youth A di Letizia Deriu in 24’39” e quarto posto di Sara Dragoni in 26’07”. Nei Ragazzi, 7º Federico Disca in 16’22” e 25º Jurgen Arapaj in 20’25”, nelle Ragazze 9ª Francesca Merli in 16’57” e 23ª Giada Sartori in 21’55”. Nel duathlon kids del Torrazzo, vittoria nelle Ragazze di Francesca Merli e quinto posto di Giada Sartori.


Speciale Euro 2016

Germania-Italia, una classica senza tempo quarti La sfida di stasera sfugge ad ogni pronostico, grazie alla solidità di squadra degli azzurri

E’

di Fabio Varesi

ancora una volta Italia-Germania. La terza in dieci anni, la nona in una competizione internazionale nella lunga e gloriosa storia delle due Nazionali. Gli azzurri, come è noto, sono la “bestia nera” dei tedeschi, capaci due anni fa di umiliare 7-1 i brasiliani nello stadio di Belo Horizonte, ma sempre in difficoltà contro l’Italia, anche nei momenti migliori della selezione teutonica. Come nel 2012, anche stavolta la Germania è strafavorita, ma dietro le dichiarazioni di facciata, cela una certa preoccupazione per la solidità della squadra di Conte, partita tra lo scetticismo generale ed ora euforica dopo aver eliminato la Spagna. Meglio quindi non fare pronostici e godersi una sfida sempre affascinante e mai banale. Purtroppo gli azzurri arrivano alla partita con i cerotti, per le assenze di Candreva (certa) e di De Rossi (più che probabile), ma con una spirito di squadra che dovrebbe far fronte a questi importanti forfait. Anche se Conte, come sua consuetudine, non ha ufficializzato la formazione, crediamo sia inevitabile l’accentramento di Parolo e l’inserimento di Sturaro nel ruolo del laziale. Il resto è confermatissimo, dopo l’eccellente prestazione con gli spagnoli, anche se al momento la Germania è di un’altra categoria rispet-

Saint-Denis stasera ore 21 HECTOR

HUMMELS

FLORENZI

DRAXLER

sturaro (De Rossi)

KROOS

PAROLO

GOMEZ BOATENG

BARZAGLI

PELLè

Müller

NEUER

Germania-Italia giocata in amichevole a fine marzo

KEDHIRA

BONUCCI

BUFFON

EDER DE SCIGLIO

CHIELLINI

Özil KIMMICH

Ct: Joachim Löw to alla Nazionale di Del Bosque, il cui ciclo magico si era già concluso in Brasile. Tedeschi oltretutto si sino rinforzati con gli inserimenti di Gomez in attacco e di Kimmich sulla fascia destra. Il modo con cui hanno stritolato la solida Slovacchia, dimostra la forza di una squadra, che dopo quattro partite non

GIACCHERINI

arbitro: Viktor Kassai

DIRETTA SU rai 1

ct: ANTONIO CONTE 3-5-2

ha ancora incassato un gol. Se la difesa, come quella azzurra, è una garanzia, la vera forza dei tedeschi è il centrocampo, che si avvale di due interditori di classe come Khedira e Kroos, spalleggiati da tre trequartisti (Müller, Özil e Draxler) bravi sia ad attaccare che a difendere. Insomma, i campioni del mon-

do hanno pochi punti deboli, anche se a volte si perdono nella convinzione di essere più forti degli avversari. Cosa che però non succederà contro l’Italia, vero spauracchio teutonico. Quello di stasera è il terzo quarto di finale di Euro 2016. Il primo ha premiato il sorprendente Portogallo (ai rigori con-

tro la Polonia), che ha vinto una sola partita su quattro (tra l’altro quasi al termine dei supplementari con la Croazia), malgrado un Cristiano Ronaldo sottotono. Attenzione però, perché se CR7 dovesse accendersi, i lusitani diventerebbero la mina vagante della fase decisiva dell’Europeo.

I quattro successi con i tedeschi sono tutti pesantissimi i precedenti

17 giugno 1970: Italia-Germania 4-3

Come detto, malgrado quattro titoli mondiali e tre europei, la Germania non ha mai battuto l’Italia in partite ufficiali. Il bilancio è di quattro vittorie italiane (tutte pesantissime) e altrettanti pareggi. La prima sfida risale al Mondiale del 1962 in Cile: scialbo 0-0 nella fase a gironi, che vide l’Italia eliminata dopo la battaglia di Santiago con i cileni. Otto anni dopo in Messico è andata in scena la partita del secolo, con gli azzurri vincitori 4-3 in semifinale dopo i tempi supplementari. In una girandola incredibile di emozioni, Rivera siglò la

rete decisiva, che valse la finale (poi persa con il Brasile). Nel 1978 altro 0-0 in Argentina, malgrado il dominio azzurro. Un pareggio che pesò sul mancato accesso della squadra di Bearzot in finale contro la squadra di casa. Quattro anni dopo, le due Nazionali si ritrovarono in finale al Bernabeu di Madrid e in quell’occasione non ci fu storia: vittoria azzurra con i gol di Rossi, Tardelli e Altobelli. Nel 1988 agli Europei in Germania, l’incontro valido per la fase a gironi si concluse per 1-1 e successivamente le due squadre vennero eliminate in semifi-

nale. Ancora un pareggio (0-0) a Euro 1996, che però costò l’accesso ai quarti agli azzurri (fatale l’errore dal dischetto di Zola). E veniamo ai due ultimi trionfi. Nel 2006, semifinale al Mondiale tedesco, quasi allo scadere dei supplementari i gol di Grosso e Del Piero spianarono la strada verso il quarto titolo iridato azzurro (conquistato poi ai rigori contro la Francia). Quattro anni fa, sempre in semifinale ma stavolta agli Europei, la doppietta di Balotelli piegò i favoriti tedeschi, che sperano sia arrivata la volta buona di sfatare il tabù...


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PIAZZA S. ANGELO in contesto signorile, appartamento al piano rialzato, composto da: soggiorno, cucina, camera letto, bagno, cantina. € 68.000. C.E. F 190,45kwh/mq.a

VIA MERCATELLO centralissimo, ultimo piano con ascensore, classe energetica A, appartamento completamente ristrutturato, riscaldamento a pavimento, ampia zona giorno, due letto, cabina armadio, doppi servizi. € 320.000

VIA MILANO casa indipendente costituita da due appartamenti e magazzino di mq. 130. App. piano terra: soggiorno, cucina, letto matrimoniale, bagno, terrazza di mq. 130. Piano primo app. composto da ampio soggiorno con camino e zona cottura, due letto matrimoniali, bagno, balcone con veranda. Al piano interrato cantine, lavanderia, taverna ed ampio garage. € 210.000 C.E. F 149 kwh/mq.a

PERIFERICA ALLA CITTA’ esclusiva, signorile, villa su lotto di circa 2.000 mq. , finiture alto livello con appartamento padronale su unico piano più appartamento al piano terra (altezza interna 2.70 mt.) . Vari locali accessori (mansarda, taverna, garage, porticati vari) .Piantumazione particolarmente accurata. € 500.000 C.E. F 161,32

MIGIARO esclusiva proprietà, irripetibile per posizione e consistenza. Cascinale tipico cremonese a corte chiusa con casa padronale prospiciente area cortilizia e tipico giardino con laghetto e ghiacciaia. Il cascinale è circondato da circa 45 pertiche cremonesi di terreno a corpo unico. Immobile esente da C.E.

ZONA CORSO CAMPI garage con basculante € 35.000, alternativo posto auto coperto ad € 16.000.

SPECIALE AFFITTI

FRONTE PIAZZA MARCONI 4 occhi di ve- VIALE PO fronte strada con ottima possibilità trina, negozio di circa 100 mq. Subito disponibi- di parcheggio, negozio di complessivi mq.280. le. C.E. G 71,34 C.E. G 85,63 kwh/mq.a

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