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PICCOLO Giornale di Cremona
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Anno IX • n° 48 • VENERDI’ 12 DICEMBRE 2008
Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio
CREMONA, GIÀ DUEMILA CASSAINTEGRATI
La crisi picchia forte anche nella nostra provincia. I dati in mano all'assessore all'Economia, Agostino Savoldi, sono allarmanti. E il 2009 potrebbe essere anche peggio. Tra le misure richieste l'estensione degli ammortizzatori sociali anche a chi non ha diritto alla cassa integrazione. Intanto la Cgil ha dichiarato lo sciopero generale.
Così non si salva, ma si uccide l'economia
N
on ci voleva. Cittadini e aziende del settore masticano amaro: il giro di vite imposto dal governo alle detrazioni del 55% sugli interventi del risparmio energetico (serramenti, solare termico, caldaie) nel 2009 e 2010 è un danno al portafogli di molti italiani e di questo settore produttivo. Inizialmente, l’obiettivo era anche quello di contenere gli interventi per il 2008 con effetti retroattivi. Poi la retromarcia del ministro Giulio Tremonti ha salvato le tasche dei cittadini (50mila circa solo in Lombardia) che avevano già realizzato gli interventi. Non ci voleva. Perché il prossimo anno, come ci dice Enrico Ferla, imprenditore, profondo conoscitore del settore, se non ci sarà un arresto, sicuramente ci sarà una flessione di questo comparto. Non potendo, infatti, più contare sul bonus del risparmio energetico, molti lasceranno perdere. O cercheranno di spendere il meno possibile posizionandosi su interventi di fascia bassa. O, ancora, saranno nuovamente tentati da comportamenti opachi, per risparmiare. Invece, è proprio in questo momento di crisi che il
Lettera del sindaco al prefetto governo deve incentivare cittadini e aziende a investire. Soprattutto in un settore come quello del risparmio energetico nelle costruzioni. Uno dei pochi comparti che, in una fase economica d’emergenza, sta tenendo. Oggi, invece, il pericolo è che anche questo mercato si impoverisca. Con il rischio di rendere addirittura controproducenti gli investimenti già fatti da molte aziende attive nel settore. E’ l’ennesima dimostrazione che il governo, nei confronti della crisi, non abbia le idee molto chiare sulle armi per fronteggiarla. Spara spesso nel mucchio cercando di raschiare il barile. E la doccia gelata lanciata sul risparmio energetico in edilizia è preoccupante. Già le case non si vendono. Se ora si abbatte la scure anche su chi vuole risanare e riqualificare la propria abitazione, il colpo per il settore edile sarà ancora più duro. Così non si salva, ma si uccide l’economia. s.c.
I UNA MOSCHEA? LA CITTÀ SI DIVIDE Dopo il via libera del Vaticano, gruppi di musulmani potrebbero chiedere l'apertura di una vera e propria moschea anche a Cremona. Di fronte a questa eventualità, il mondo politico è diviso. Contraria la Lega Nord. Possibiliste An e Forza Italia. Favorevoli invece sacerdoti, l'Udc e Rifondazione comunista
Comune senza soldi per pagare le aziende
llustrissimo Signor Prefetto, la rendo edotta della situazione in cui si è venuto a trovare il nostro Ente, affinchè possa intercedere presso i competenti Ministeri, inoltrando la presente nota. Come ormai da alcune settimane appare sulla stampa nazionale, la crisi della finanza locale sta investendo anche un Ente locale, solido e “virtuoso”, come il Comune di Cremona (indebitamento fra i più bassi d’Italia, modesta pressione tributaria sul cittadino, costante rispetto del Patto di stabilità, rapporto più che positivo tra costi x servizi generali e servizi welfare resi, rispetto costante dei termini contrattuali dei pagamenti, ecc.), rendendo assai problematico chiudere il bilancio dell’esercizio in corso e soprattutto approvare il nuovo bilancio 2009. Brevemente ecco le difficoltà più rilevanti con cui dovrà fare i conti questo Ente a partire dai prossimi giorni. Per l’anno 2008 la necessità di rispettare il Patto di stabilità, anche in considerazione delle sanzioni previste dalla legge, a fronte di importanti investimenti (strade, scuole, cimiteri, alloggi Erp, ecc.) avviati negli scorsi anni e per i quali si vanno perfezionando oggi parte dei pagamenti a contratto, impone al Comune di Cremona il blocco degli stessi pagamenti in conto capitale per un valore, ad oggi, di € 5.138.597,51, con notevolissimo disagio per le imprese appaltatrici già colpite dalla crisi del settore e dalla recente grave crisi del credito bancario, a fronte di una disponibilità sul conto corrente di Tesoreria comunale di € 47.770.660,97 accumulata negli anni passati grazie ad un oculata gestione delle risorse.
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Il Tar di Brescia stoppa Arvedi: bloccati i lavori per l'ampliamento dello stabilimento di Spinadesco - A pag. 7