Il Piccolo Giornale di Cremona

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PICCOLO Giornale di Cremona

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Anno IX • n° 41 • VENERDI’ 24 OTTOBRE 2008

Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio

BANCHE, COSA CHIEDONO I CREMONESI

Se le famiglie si possono sentire abbastanza tranquille perché nessun istituto di credito fallirà, sono invece preoccupati gli imprenditori di fronte ai segnali allarmanti di restringimento del credito. Serve, quindi, un fondo straordinario di garanzia ai Confidi per agevolare i finanziamenti alle imprese

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Sarti, Burnich, Facchetti…

Incidente Mortale

Solo tre anni per avere travolto 4 persone a pagina 4

Aem

Cremona punta sull'energia alternativa ▲

PIAZZA MARCONI, RISARCIMENTI Chi pensa di aver subito dei danni per i lavori di costruzione del parcheggio sotterraneo di piazza Marconi, ha tempo 15 giorni per chiedere l'indennizzo. Rivolgendosi al comune oppure a Saba Italia. Trascorso questo periodo, nulla si potrà più pretendere

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Inserto Speciale

Otto pagine sulla Fiera del Bovino da latte ▲

cora mi piace guardare gli incontri tra squadre blasonate oltre alle partite della Nazionale, ma sono rare le occasioni in cui si possono ammirare giocate spettacolari. Molti tifosi dissentiranno ed è giusto, siamo nella sfera del soggettivo, ma c’era un tale che sosteneva che la partita di calcio perfetta è quella che finisce zero a zero, il ché è tutto dire. Pensandoci bene, forse, è il calcio visto allo stadio o peggio ancora in televisione che, rappresentando se stesso, mi annoia. Da ragazzo ascoltavo le partite alla radio. Le radiocronache del commentatore lasciavano spazio alla mia immaginazione e all’emozione: un’azione o un gol, arricchiti dalla mia fantasia, diventavano gesta eroiche. Ricordo, avevo nove anni: “Amici sportivi in ascolto, qui è Nicolò Carosio che vi parla e vi saluta... Internazionale: Sarti, Burnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò, Suarez, Corso”. E i brividi correvano lungo la schiena. Daniele Tamburini.

scoltavo alcuni tifosi di ritorno dallo stadio Voltini di Crema che commentavano il cosiddetto derby tra Pergo e Cremonese. Ho immaginato che avessero assistito a una partita brutta, monotona, povera di emozioni. Non sono sorpreso, salvo alcune eccezioni, le partite di calcio sono, a mio parere, noiosissime. Quante volte abbiamo visto incontri dove, nell’arco di un’ora e mezza, al massimo sono tre o quattro le azioni degne di nota. Ma accade che per il tifo e per l’attaccamento alla squadra, spesso, vediamo un’altra partita. Se fossimo scevri dalla passione e dalla conseguente tensione prenderemmo atto invece, di uno spettacolo molto spesso monotono e noioso; uno spettacolo che non regge il confronto, ad esempio, con il basket o il wolley, dove le azioni si susseguono una dopo l’altra, velocissime e senza soluzione di continuità. Ho giocato a calcio e sono stato appassionato e tifoso, an-

alle pagine 17-24

Grande festa finale per il «Nonno day», iniativa promossa dalla Coldiretti di Cremona - A pagina 15



Cronaca

Venerdì 24 Ottobre 2008

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Cambiano anche gli stili di consumo: scompare la tradizionale figura del tossicodipendente asociale

Dipendenze: come sono cambiate

Si abbassa l'età di utilizzo di sostanze psicoattive. E i consumatori aumentano di anno in anno

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di Laura Bosio

ome sono cambiati i meccanismi relativi alle dipendenze sul nostro territorio? Lo evidenzia il rapporto del dipartimento dipendenze dell'Asl, pubblicato nelle scorse settimane. Da un’attenta analisi dei dati a disposizione, relativi a persone che consumano sostanze psicoattive legali ed illegali, e riferiti al periodo gennaio 1998 - dicembre 2007, è possibile evidenziare alcune importanti particolarità. Si è assistito, innanzitutto, ad un abbassamento dell’età di primo uso di sostanze psicoattive legali e illegali. Parallelamente si è registrato un incremento numerico dei consumatori nelle fasce giovanili che accedono ai Ser.t della provincia. Infatti, dall’anno 2004 all’anno 2007 si è passati dal 13% al 19% di persone in trattamento per uso di sostanze illegali nella fascia d’età dai 15 ai 24 anni.

Si è evidenziata un'apparente compatibilità di consumo di sostanze con la “normalità” dei comportamenti (consumatori maggiormente integrati dal punto di vista sociale), accanto alla comparsa di nuovi stili di consumo legati alla cultura dello “sballo” (Binge drinking e uso sporadico di cocaina). Per quanto riguarda l'alcol, è stato elevato il numero di persone inviate dalla commissione medica locale patenti per problemi alcolcorrelati. Si registra anche un'elevata presenza di persone

con co-morbilità psichiatrica: negli anni 2007 sono stati seguiti 48 tossicodipendenti (pari al 3,5%) e 41 alcolisti (pari al 2,5%) presi in carico anche dal servizio psichiatrico. Non è infrequente il fenomeno del policonsumo, inteso sia come consumo di più sostanze che come passaggio da una sostanza all’altra, come ad esempio il passaggio dal consumo di eroina al consumo di alcol. Entrando nel merito delle varie dipendenze, si rileva l'aumento della ricerca di sostanze illegali, come testimonia il costante incremento del numero delle persone che accedono ai servizi provinciali per problemi correlati al consumo di tali tipi di sostanze. Incremento che è legato a più fattori che nel tempo hanno assunto una particolare significatività per i programmi attuati a favore delle persone consumatrici. Da notare anche il fatto che c'è un elevato rapporto tra numero delle persone che hanno effettuato almeno un trattamento nei Sert di Cremona durante gli anni considerati (indipendentemente dalla loro residenza) ed il numero delle persone residenti nella provincia di Cremona di età compresa tra i 15/44 anni. Il rapporto evidenzia anche come è cambiato il tipo di consumo. Negli anni considerati si evidenzia una riduzione di circa il 20% dei consumatori di eroina, mentre

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parallelamente si assiste ad un incremento di circa il 18% dei consumatori di cocaina. I consumatori di cannabis hanno avuto un incremento dell’8% circa, mentre costante è il consumo di sostanze sintetiche (anfetamina, ecstasy). Ma le dipendenze riguardano anche sostanze legali, come ad esempio le bevande alcoliche. Nel corso degli anni si è assistito ad un incremento delle persone prese in carico presso il Noa per 2 principali motivazioni: da una parte la nascita e la messa a regime del protocollo tra commissione medica locale patenti e Noa stesso, dall'altra lo sviluppo dal 2005 di alcune attività alcologiche del Sert di Crema. «I problemi alcolcorrelati rappresentano una sofferenza individuale, familiare e dell’intera comunità» si legge nel dpcumento dell'Asl, «e dipendono quantitativamente dal livello medio di consumi che a sua volta è fortemente correlato al numero dei forti bevitori. La maggior parte dei problemi alcolcorrelati per una comunità non deriva come ci si aspetterebbe dal gruppo dei bevitori ad “alto rischio”, ma dai così detti “bevitori moderati” che pur avendo un minor rischio personale, rappresentano nell’insieme un numero ben superiore di persone. Ognuno di loro infatti ha un consumo di alcol che se pur a basso rischio può essere causa o concausa di alcune situazioni problematiche. Il consumo di bevande alcoliche è oggi considerato un comportamento a rischio per la salute. Il rischio aumenta progressivamente in base al-

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Numero chiuso in tipografia: Giovedì 23 Ottobre ore 24,00

le quantità di alcolici consumate sia dai singoli sia dalla intera popolazione; alla riduzione dei problemi è strettamente correlata anche la riduzione della mortalità, delle spese sociali e sanitarie e delle sofferenze familiari». Altra dipendenza "legale" è quella da fumo di tabacco, che colpisce moltissimo anche le giovani generazioni, e contro la quale il Sert sta lavorando molto, con numerose iniziative mirate, anche nelle scuole. Gli interventi realizzati accompagnano gli studenti lungo tutto il loro curriculum formativo: dalla scuola dell’infanzia sino alla scuola secondaria di secondo grado, secondo una progettualità regionale che ha previsto la stesura di materiali specifici. «La scena della tossicodi-

pendnza e dei comportamenti a rischio connessi al consumo di sostanze alteranti (legali e illegali) in questi ultimi 10 anni è cambiata notevolmente» conclude il rapporto. «Sembrano contenute le morti per overdose e per Aids, non cresce in maniera significativa il numero degli assuntori di eroina per via endovenosa, ma si diffondono con ritmi preoccupanti altri stili di consumo. Il mutamento in corso è sintetizzato da 3 termini: cocaina, mix, comorbilità. La Cocaina è tornata sul mercato (locale nazionale - europeo) in maniera dirompente. La sua diffusione è “trasversale” (a classi sociali ed età anagrafiche) e il “successo” non è solo dovuto alla facile accessibilità (prezzi bassi - luoghi di vendita diffusi), ma al carattere “duttile” di questa sostanza che fa registrare un consumo “multiscopo”. Nella percezione del consumatore è un potente antidepressivo, accresce il grado di concentrazione ed efficienza nelle attività di studio e/o di lavoro, dà un senso di leggerezza ed euforia, combatte la fatica e aumenta la resistenza nelle notti dedicate al divertimento e al piacere. L’altro aspetto significativo che spiega l’enorme diffusione è che questa droga ha conquistato uno “status sociale” che - erroneamente - la in-

clude tra gli stimolanti facili da usare”. Forse tra i nuovi consumatori vengono anche riconosciute o supposte alcune conseguenze problematiche, ma non così dannose da indurre dipendenza. Le metanfetamine dalla metà degli anni ’90 ad oggi hanno conquistato il “mondo della notte” e - tra i suoi frequentatori - i giovani e i giovanissimi. Spesso sia la composizione chimica delle pasticche che la loro farmacocinetica sono ignote, mentre i prezzi contenuti sollecitano un consumo progressivo alla ricerca di effetti tanto strabilianti quanto improbabili. L’alcol non è mai scomparso nella lista delle sostanze alteranti più usate, ma la sua offerta si è fatta tanto accattivante quanto insidiosa. Si moltiplicano i locali che offrono aperitivi a basso costo, si abbassa l’età degli assuntori, cresce il consumo di birra e superalcolici, si diffondono le bevande dolci al gusto di frutta. Queste sostanze (insieme a ketamina, cannabis, funghi allucinogeni ecc.) compongono un menù virtuale ormai a disposizione di chiunque e lo stile di consumo che si va affermando è il Mix, ovvero una combinazione che risponde a due criteri: quello di potenziare un effetto atteso e quello di equilibrare un effetto eccedente».


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Cronaca

Venerdì 24 Ottobre 2008

Rabbia da parte dei familiari delle quattro vittime, per una pena considerata non abbastanza severa

Solo tre anni per la strage con l'auto

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a patteggiato tre anni di carcere Ashim T., l'operaio albanese di 34 anni residente a Piacenza che la notte del 28 giugno dell'anno scorso, ubriaco al volante della sua Audi A4, a Castelvetro Piacentino, poco oltre il Bennet, lato Monticelli d'Ongina, si scontrò con la Seat Leon di quattro ragazzi cremonesi che morirono tutti sul colpo. La sentenza, pronunciata mercoledì dai giudici del Tribunale di Piacenza, è stata accolta con rabbia dai familiari delle vittime. Il rito alternativo con cui l'albanese, imputato per omicidio colposo plurimo e guida in stato di ebbrezza, è stato giudicato, dava diritto allo scontro di un terzo della pena che partiva da quattro anni e sei mesi. Ora lo straniero, difeso dagli avvocati Fabio Leggi e Angelo Perini, potrebbe anche chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali, misura che gli eviterebbe anche il carcere. L'unica restrizione che avrà, oltre ad una multa, è quella di non poter guidare per tre anni. Nel corpo, al momento dello schianto, aveva livelli di alcol tre volte superiori il consentito: 1,69 grami per litro contro il limite di 0,5. Quella maledetta notte Davide Chiodelli, 21 anni di Persico Dosimo, Adenilson Grisi, 24 anni, nato in Brasile e residente a Cremona, Ju-

nior Eyafe Harrymann, 17 anni, nato e residente a Cremona e Adam Fassali, marocchino di 20 anni residente a Cremona, stavano tornando a casa verso la città, dopo una serata trascorsa a Codogno ad assistere ad una gara di kart e poi a Castelnuovo Bocca D'Adda a mangiare un gelato, quando al ritorno si scontrarono con l'Audi che proveniva dal senso opposto di marcia. A bordo c'era il conducente, Ashim T., e due connazionali, Prenci De., 27 anni, di Forlì e il cugino dell'imputato, Gentian, 22 anni. L'albanese alla guida invase l'opposta corsia di marcia, provocando la tragedia. I tre avevano trascorso la serata al night «Bulli e Pupe» di Castelvetro Piacentino ed erano stati appena allontanati dal buttafuori perchè troppo ubriachi. Tutti bravissimi ragazzi le quattro vittime del pauroso incidente: Adenilson Grisi, figlio adottato in Brasile, dopo il liceo scientifico si era iscritto ad Ingegneria a Parma e nel frattempo faceva il broker assicurativo. Amava

Riunione in Prefettura

Il comitato sicurezza fa il punto della situazione

La fiaccolata in cui gli amici hanno ricordato le 4 vittime

lo sport, il karate e i go kart. Davide Chiodelli, figlio del titolare dell'Osteria del Naviglio a Bettenesco, lavorava nel locale con il padre Cesare. Era cintura nera di karate e un esperto di vini. Junior Eyafe Harrymann, papà nigeriano e mamma siciliana., era un ragazzo modello, frequentava Informatica all'Itis Torriani con ottimi voti ed era anche un ottimo sportivo e campione di karate. Infine Adam, studente universitario. Frequentava il primo anno alla Facoltà di Architettura a Mantova. Delusi e arrabbiati i familiari di questi ragazzi, tutti si aspettavano una pena esemplare che non è arrivata, anche se in aula il giudizio è stato reputato severo e con-

gruo. «E' una vergogna», ha detto Cesare Chiodelli, papà di Davide, commentando la sentenza. «Non è giusto che un uomo che ha ucciso quattro ragazzi non faccia nemmeno un giorno di carcere». «Penso di aver scelto il paese sbagliato dove venire a vivere», ha detto invece la madre di Adam Fassali. «Qualsiasi decisione, comunque, non avrebbe portato indietro i nostri figli», ha dichiarato invece la mamma di Adenilson. «Quella notte io e mio marito abbiamo perso tutto». Dopo la sentenza penale, alla quale l'imputato non ha assistito, ora rimane l'aspetto civile: il risarcimento dei danni. Si parla di oltre un milione di euro come somma dei vari risarcimenti.

Si è svolta nei giorni scorsi la riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica estesa alla partecipazione delle associazioni rappresentative delle categorie produttive, dell'ordine dei farmacisti e dei costruttori edili. La riunione si inserisce nel contesto degli incontri che il prefetto Bruno Tancredi Clarafond sta convocando per acquisire un quadro esaustivo delle condizioni dell'ordine e della sicurezza pubblica. Tutti i rappresentanti delle associazioni intervenuti hanno svolto un breve esame della situazione dei rispettivi settori economici e produttivi. Sono stati esaminati alcuni profili concernenti la vigilanza sulle farmacie che operano negli orari notturni, i furti nei cantieri edili, i furti degli automezzi pesanti e i fenomeni di abusivismo commerciale e di contraffazione dei prodotti merceologici. Alcune problematiche sono state oggetto di diretta consultazione durante la riunione, mentre per il contrasto ad alcune particolari fenomenologie segnalate, il prefetto ha assicurato la massima disponibilità della Prefettura e delle forze di polizia a concordare le più opportune e necessarie sinergie di intervento, tra le quali anche in-

contri informativi con le singole categorie per elevare il livello di conoscenza dei rischi e la prevenzione generale. Il prefetto e i rappresentanti delle forze di polizia hanno, in particolare, attirato l'attenzione di tutti gli intervenuti sulla necessità di intensificare e migliorare il ricorso ai sistemi di sicurezza passiva, per elevare il livello di prevenzione in favore di alcune particolari categorie o tipologie commerciali maggiormente esposte al rischio di furti e rapine, come, ad esempio, le tabaccherie, le farmacie, le gioiellerie ed i servizi di autotrasporto. In particolare, è stato suggerito di collocare o implementare gli strumenti di videoregistrazione per agevolare le forze di polizia nella individuazione dei malviventi. Nel contempo è stata data notizia anche della imminente intensificazione dei servizi del poliziotto e del carabiniere di quartiere, anche in sinergia ed in coordinamento con i dispositivi di prossimità attuati dalle polizie municipali. Il prefetto ha, inoltre, assicurato la massima attenzione al problema dell'abusivismo commerciale e della contraffazione di prodotti merceologici, fenomeni che costituiranno oggetto di mirati interventi interforze.


Cronaca

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Franco Albertoni, presidente di Aem, illustra il nuovo parco fotovoltaico, recentemente inaugurato

Cremona punta sull'energia alternativa

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ternazionale degli acquisti verdi»), considerato uno dei parchi più importanti d’Italia ed il secondo per dimensioni in Lombardia. Riteniamo questo impianto un grande progetto ambientale, un modello di tecnologia integrata. Dal punto di vista del fabbisogno energetico, in quale contesto si inserisce il parco fotovoltaico di Cremona? Aem da anni promuove la produzione energetica da fonti rinnovabili: l’impianto, infatti, sorge in una città dove il Teleriscaldamento copre il 35% della volumetria della città. Esso trae la sua fonte di alimentazione da: una

di Giulia Sapelli

l futuro del comparto energetico di Cremona guarda al rispetto dell'ambiente, come dimostra il primo passo, fatto da Aem Cremona, verso l'energia alternativa, con la sua partecipazione attiva alla realizzazione del parco fotovoltaico Lgh, recentemente inaugurato. Le direttive del protocollo di Kyoto, e la sempre più stringente emergenza ambientale che colpisce anche la nostra città, porta alla necessità di guardare al futuro con un'occhio di riguardo all'ambiente. A spiegare come è il presidente di Aem Franco Albertoni. In che modo Aem Cremona esprime il suo impegno nel campo ambientale? «Con particolare riferimento all’ambiente, Aem Cremona esprime importanti impegni strategici generali, che vengono integrati dalle politiche di ciascun sito specifico, sottoposto a certificazione di Sistema di Gestione Ambientale: Aem, infatti, garantisce la piena conformità delle proprie attività alle prescrizioni legislative ambientali. Aem si impegna all’adozione di criteri per l’ottimizzazione di processi e consumi, il risparmio energetico e di materie prime, il riutilizzo di acque di processo, la minimizzazione della produzione di rifiuti e il loro recupero ed un’attenzione costante alla qualità dell’aria. L'attenzione è quindi rivolta nei confronti delle nuove tecnologie e delle energie rinnovabili? «Certo, un esempio è rappresentato dal nuovo parco fotovoltaico, recentemente inaugurato (10 ottobre 2008 nell’ambito della manifestazione dedicata al tema delle energie rinnovabili «Compra Verde-Buy Green-Forum in-

fabbisogno elettrico domestico (circa 13.300 famiglie) è soddisfatto da energia elettrica prodotta da trattamento rifiuti». Quali sono i vantaggi del fotovoltaico? «La tecnologia fotovoltaica presenta vantaggi e risulta attraente per una serie di fattori, quali: fonte rinnovabile di energia (pulita e inesauribile), produzione di energia elettrica senza uso di combustibile, assenza di emissioni nocive e assenza di produzione di CO2 (effetto serra), facilità di integrazione nel contesto Franco Albertoni, presidente di AEM Cremona urbano». Quali sono le principali Centrale di cogenerazione caratteristiche dell’impianche produce energia termica to fotovoltaico Lgh situato ed energia elettrica, un Ternel parco del Centro Servimovalorizzatore di rifiuti che zi Aem? anch’esso produce energia «Il Parco Fotovoltaico Lgh, termica ed elettrica, diverse per la sua estensione - 3 mipiccole centrali termiche trala pannelli fotovoltaici su dizionali che saranno sostiun’area di 10 mila metri quatuite da fonti di produzione di dri e 520 chilowatt di potenenergia termica fornita da za di picco installata - è uno fonti efficientate di produziodei più grandi ad oggi ideati ne e da energia da biomasnel nostro Paese. L’impianto se. E’ da sottolineare, per- con sede presso il Centro tanto, che il fabbisogno Servizi Aem, via Postumia energetico domestico della 102, di Aem Cremona - è recittà è già coperto da produalizzato con la migliore teczione locale ed il 40% del

Fondazione Comunitaria

Stanziati 200mila euro per gli immobili storici La tutela, promozione e valorizzazione dei beni immobili di interesse storico ed artistico e storico è l’ambito di intervento del nuovo bando emanato in partnership dalla Provincia di Cremona con la Fondazione Comunitaria, con una dotazione complessiva di 200mila euro. La convenzione è stata sottoscritta dai presidenti della Provincia, Giuseppe Torchio e della Fondazione, Renzo Rebecchi. Il termine entro il quale presentare i progetti per i quali si richiede il finanziamento è il 30 gennaio 2009. L’importo totale del progetto non potrà essere inferiore a cinquemila euro e superiore a quarantamila. L’entità del contributo che verrà formalmente erogato dalla Fondazione sarà pari al 50% del costo dell’intervento proposto e

quindi non potrà eccedere i ventimila euro. Il restante 50% dell’importo dell’iniziativa dovrà essere finanziato con disponibilità proprie delle singole organizzazioni oppure mediante ricorso alla raccolta di donazioni da altri soggetti effettuata direttamente dal proponente. L’Organizzazione dovrà inoltre suscitare donazioni di altri soggetti a favore del proprio progetto pari al 10% dell’importo ammesso a finanziamento e riceveranno il contributo solo i progetti che susciteranno da parte di cittadini, imprese, enti pubblici e privati donazioni in favore della Fondazione pari al 10% della somma ammessa a finanziamento. «Il bando dello scorso anno ci ha permesso di intervenire a favore di ben 11 progetti» commenta Tor-

chio. «Spero che il nuovo bando, permetta di salvare e valorizzare beni artistici e storici che, diversamente, subirebbero un forte degrado. Rivolgo, pertanto, un appello ad associazioni, enti e parrocchie, perché partecipino al bando». «Abbiamo l'opportunità di portare nella nostra provincia gli oltre 10 milioni di euro promessi dalla Fondazione Cariplo» aggiunge Rebecchi, «Si tratta di raccogliere donazioni per 5 milioni di euro i cui frutti saranno perennemente destinati a finanziare progetti d'utilità sociale nel nostro territorio. L’aiuto e il sostegno del presidente Torchio è stato di fondamentale importanza: speriamo che l’esempio sia seguito anche da altre realtà territoriali così da vincere l’ardua sfida che abbiamo davanti».

nologia disponibile e con pannelli con altissima capacità di captazione dei raggi solari. Da non sottovalutare la produzione annuale di energia attesa che sarà superiore a mezzo milione di chilowattora elettrici, pari al fabbisogno di circa 200 famiglie. I benefici non finiscono qui: l’impianto garantirà una riduzione di emissione in atmosfera di Co2 di circa 400 tonnellate ed un risparmio energetico di circa 125 mila tep (tonnellate equivalenti di petrolio). La procedura di conversione dell’energia solare tramite la tecnologia fotovoltaica sta avendo oggi una significativa diffusione sia, per una più ampia coscienza eco compatibile sia, per il sistema di incentivazione (conto energia) introdotto dal Legislatore. Per l’Italia la percentuale complessiva di produzione da fonti rinnovabili si attesta attorno al 16% e il resto del fabbisogno energetico italiano è praticamente saturato da energia acquistata all’estero. L’utilizzo del

fotovoltaico dovrebbe consentire, a breve termine, uno sviluppo più accelerato della domanda e conseguentemente anche dell’offerta inducendo così un abbassamento dei prezzi dei pannelli. Progettazione, direzioni lavori, avviamenti e collaudi sono stati seguiti direttamente da Linea Energia, società del gruppo Lgh». Avete in previsione per il futuro ulteriori sviluppi e progetti in questo ambito? «Nell’ottica dell’ottimizzazione delle nostre strutture si prevede un altro passo avan-

ti: nella stessa area del Parco Fotovoltaico di Cremona sorgerà la nuova sede direzionale di Aem-Lgh, in fase di avanzata progettazione, caratterizzata da un edificio ad alta efficienza energetica (classe A Casaclima) che prevede l’utilizzo integrato di Teleriscaldamento, Geotermia, Fotovoltaico. Da non dimenticare, inoltre, che è in fase di ultimazione (sempre presso l’area del Centro servizi Aem-Lgh) sulla base di un virtuoso accordo pubblico-privato un distributore di Gas metano e Gpl».

TERRITORIALITA'

Cremona e Lodi verso un protocollo di confine

I territori del cremonese e del lodigiano sono sempre più vicini: la pianificazione e lo sviluppo delle piccole comunità passa per azioni territoriali sovracomunali, interprovinciali e di macro-area, che permettono di realizzare economie di scala, superando antichi campanilismi. A novembre, infatti, vi sarà un’iniziativa comune delle Province di Cremona e Lodi con il Comune di Pizzighettone, volta a definire un percorso che porti ad un vero e proprio “protocollo di confine”, che metta a sistema alcuni interventi in campo di sviluppo economico ed infrastrutturale, come già avviene con il sistema Po di Lombardia per il turismo o nel caso della Consulta del Po, per le tematiche fluviali. «Si tratta di concretizzare un percorso che abbiamo iniziato con la provincia di Lodi» ha precisato il presidente Torchio. «In tale sede analizzeremo le possibilità di sinergia su alcune opere, come per esempio la compartecipazione allo sviluppo dell’area di Tencara di Pizzighettone, l’interazione del sistema viario, ferroviario, idroviario e delle piste ciclabili, la valorizzazione culturale, ambientale delle piccole comunità».


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Cronaca

Venerdì 24 Ottobre 2008

I consiglieri provinciali del Pd presentano un odg. L'anno prossimo 247 posti in meno per i docenti e 86 per il personale Ata

Tagli alla scuola, anche Cremona insorge

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di Andrea Pighi

i solleva anche a Cremona il mondo della scuola, sul piede di guerra per gli imponenti tagli decisi dal governo, che si ripercuoteranno pesantemente anche in provincia di Cremona. E a mobilitarsi è anche la politica locale, che fa approdare la polemica in consiglio provinciale. Un’articolata serie di premesse per chiedere al consiglio provinciale di riaffermare che l’istruzione «è una funzione pubblica, che riguarda tutti in quanto rappresenta il futuro di una comunità, e impegnare di conseguenza il presidente e la giunta provinciale ad esprimere nelle sedi opportune preoccupazione e sconcerto di fronte a una riforma della scuola attuata attraverso un decreto legge, senza il necessario confron-

to, nonché a ribadire al ministro Gelmini la necessità sì di una riforma della scuola, ma accuratamente progettata e condivisa in tutte le sue ricadute, anche economiche, e non di revisioni che rispondono unicamente a esigenze di riduzione della spesa». E’ questo il senso dell’Ordine del giorno urgente presentato per la discussione in aula dai consiglieri provinciali del Partito democratico Sandro Gugliermetto, Cristina Manfredini, Giuseppe Rocchetta e Antonello Santini. Il documento si apre ricordando i principali, e contestati, punti della legge 133 e del decreto 137 sulla scuola: riduzione dell’orario scolastico, aumento del numero di alunni per classe, introduzione dell’insegnante unico nella scuola primaria, semplificazione dei programmi, soppressione di sedi scolastiche minori, taglio di fondi per 8,7 miliardi sui 42 complessivi

della scuola, riduzione di 87mila docenti e 43mila non docenti che, in provincia di Cremona, secondo prime stime porterà, già l’anno prossimo, a 247 posti in meno fra i docenti e 86 per il personale Ata. «Lo stato italiano prosegue il documento dei consiglieri Pd, «spende per la scuola il 3,6% del Pil e il 7,4% del bilancio statale, contro una media Ocse (paesi industrializzati) rispettivamente del 3,9 e del 9%». L’Ordine del giorno non nega che esistano nella scuola problemi da affrontare e in generale nello stato aree in cui operare tagli. Ma, afferma, «ogni riforma scolastica, fino ad oggi, è sempre stata oggetto di ampi dibattiti, conflitti, discussioni, ma mai di decreti legge che non permettono alcun confronto». Infine i consiglieri chiedono perché si voglia mettere in discussione un’organizzazio-

Piazza Marconi: si risarciscono i danni causati dal cantiere

ne scolastica, come quella dell’infanzia e primaria, riconosciute a livello internazionale per valore pedagogico e risultati raggiunti. «Per migliorare la scuola» chiude il documento prima delle richieste di impegno «serve invece una politica seria, che faccia dell’istruzione una risorsa e non un capitolo di spesa. Il futuro dell’Italia si gioca su formazione, scuola, ricerca e università».

Addio alla “Franca” di Livrasco, stroncata dalla malattia Molto conosciuta per la lunga attività. Il cordoglio del giornale Una morte che ha rattristato tutti. Perché erano veramente in tanti che conoscevano Franca Bodini, la storica titolare dell'omonima trattoria («Franca e Luciano») di Livrasco. Un locale ormai storico per il nostro circondario, dove tutti lo conoscevano. E tutti conoscevano lei, purtroppo colpita da circa un anno da un brutto male che non le ha lasciato scampo. La sua abilità ai fornelli è stata la car-

ta vincente del locale, aperto dal 1967, una delle mete preferite dei giocatori della Cremonese, che spesso vi si recavano a cena. Franca era nota come donna molto buona e generosa, amata da tutti, come hanno testimoniato le numerosissime telefonate di cordoglio giunte al marito Luciano Venturini e ai figli Corrado e Roberta, a cui si unisce anche il cordoglio di tutto lo staff de «Il Piccolo».

Se si sono formate crepe lungo le pareti o quel mega cantiere ha occupato senza giustificazioni l'ingresso del vostro palazzo, oppure le recinzioni hanno tolto spazio oltre il previsto ai tavolini del vostro bar. Insomma, se credete di essere stati danneggiati dai lavori per la costruzione del parcheggio sotterraneo di piazza Marconi ci sono 15 giorni di tempo per rivolgersi al Comune o a Saba Italia, la concessionaria dell'autosilo. Tutto nasce dal fatto che il 19 settembre è stato completato il primo stralcio dell'esecuzione della paratie di sostegno e degli scavi propedeutici alla realizzazione del parking interrato. Amministrazione comunale e azienda, come stabilisce la legge, invitano, si legge nel loro avviso, «coloro che vantano crediti verso l'appaltatore per indebite occupazioni, di aree stabili, e danni arrecati durante i lavori, a presentare le ragioni dei loro crediti e la relativa documentazione giustificativa». Con un nota bene importante: le richieste dovranno essere inoltrate tassativamente entro i prossimi 15 giorni. «Trascorso questo termine non si terrà più in conto, in via amministrativa, delle domande presentate». Terminato il cantiere per costruite le paratie, lunedì prossimo

verrà aperto quello per il parcheggio vero e proprio. Questa la conclusione uscita dall'incontro, l'altro ieri, tra l'assessore all'Urbanistica Daniele Soregaroli e i tecnici di Saba Italia. Soregaroli ha voluto fare il punto della situazione in un momento cruciale del mega cantiere. Il faccia a faccia con gli ingegneri di Saba Italia si è svolto in trasferta, a Milano, dove l'assessore si era recato per partecipare a un incontro in Regione sulla mobilità. «Con Saba ho sottolineato i tre punti che» ha detto Soregaroli, «in questa fase considero più importanti». Il primo: «La rapida partenza del cantiere per la realizzazione vera e propria dell'autosilo. I lavori dovrebbero cominciare la settimana prossima». Il secondo: «Stringere il più possibile i tempi dell'intervento, al di là di quanto è previsto nell'appalto. Su questo ho trovato una sponda in Saba, che ha tutto l'interesse, come noi, ad abbreviare al massimo la durata del cantiere». Il terzo punto riguarda la solidità dell'impresa che eseguirà materialmente l'opera: «Anche su questo Saba mi ha rassicurato. Dovremmo essere tranquilli». Si prevede che la fase finale dei lavori in piazza Marconi sia all'incirca di un anno e mezzo. sg


Cronaca

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Inaugurata nei giorni scorsi la nuova sede strategica in via Volta a Cappella Cantone

Il futuro del territorio è Edilconsorzio

E'

di Barbara Milanesi

stata presentata venerdì 10 ottobre a Cappella Cantone in via Volta la nuova ubicazione dell'Edilconsorzio. Una realtà, l'Edilconsorzio, nata nel 2003 da un’idea di alcuni costruttori cremonesi, titolari di significative imprese della provincia di Cremona e Brescia. Nello specifico si trattava delle aziende dei fratelli Balotta, Frigoli e Samarati, Dendena snc, Edilangelo srl, Renzo Musoni, Giuseppe Corna, Aldo Ghisetti, Giuseppe OgliarBadessi e Zenobio ed Eugenio Villa. Il rapido ingresso nella compagine sociale di numerose altre imprese provenienti dalle province di Bergamo, Brescia e Lodi ha determinato

la decisione di cercare una localizzazione strategica, individuata nel territorio comunale di Cappella Cantone. In 5 anni l’Edilconsorzio ha lavorato in positivo con ben 37 ditte edili associate tra artigiani e piccola industria. In questi anni Edilconsoprzio si è occupata di costruire e vendere in conto proprio; costruire per conto terzi; effettuare opere di urbanizzazione, asfaltature, ecc; sistemare aree verdi, canali e strade; noleggiare ponteggi ed autogrù; acquistare insieme prodotti necessari alla loro attività; offrire costruzioni e servizi di qualità superiore alla media. La nuova sede e la serata inaugurale hanno testimoniato la consapevolezza e la volontà di Edilconsorzio di introdursi con serietà progettuale e concorren-

Furto al Roxy di Casalmaggiore, presi i ladri

Il momento dell'inaugurazione

ziale sul mercato edile. «Mi preme soprattutto sottolineare» ha dichiarato orgoglioso Ennio Bianchessi, presidente dell’EdilConsorzio «che tra gli altri obiettivi sociali, Edilconsorzio si è prefissato quello della diffusione e della applicazione delle conoscenze scientifiche, tecnologi-

Palazzo Grasselli, studio per la conservazione La parola d'ordine è quella di salvaguardare i beni in prospettiva di una futura destinazione d'uso. E' questo quello che si farà anche per Palazzo Grasselli. Lo ha annunciato il sindaco, spiegando che per i palazzi di proprietà del Comune «si devono trovare fondi per restaurarli». La giunta ha dunque deciso di presentare domanda alla Fondazione Cariplo, sul bando che promuove progetti finalizzati all’applicazione di tecnologie e processi di conservazione riferiti a edifici o manufatti di pregio nelle loro componenti esposte all’aria aperta, per Palazzo Grasselli. In particolare lo studio di conservazione da svolgere in modo scientifico e tecnologicamente innovativo, sarebbe riferito al degrado delle facciate e dei pregevoli serramenti esterni. Al progetto sarebbe interessato il Politecnico di Milano - facoltà di architettura che, come partner specialistico, si potrebbe occupare della pianificazione delle attività necessarie senza oneri per il Comune. Il costo complessivo del progetto è di 200mila euro con una quota a carico del Comune di 80mila e 120mila euro di richie-

sta di finanziamento alla fondazione Cariplo. Il bando complessivo prevede un milione di euro, il Comune partecipa per i 200mila euro. Il progetto prevede obiettivi generali e specifici. L’obiettivo generale consiste nella definizione di un protocollo per la corretta conservazione delle superfici architettoniche esposte del patrimonio immobiliare storico cremonese. In particolare saranno messi a punto come obiettivi specifici le modalità di diagnostica, monitoraggio, pianificazione della conservazione e degli interventi manutentivi sulla facciata principale del palazzo Magio Grasselli. Il progetto è finalizzato alla definizione conoscitiva del palazzo con particolare riferimento alle sue superfici architettoniche esterne nei loro caratteri più significativi in relazione al contesto cremonese. In prospettiva questa attività assumerà valenza di riferimento metodologico generale per gli obiettivi gestionali del patrimonio comunale. I risultati attesi sono l’elaborazione di un ragionevole programma di diagnostica strettamente orientato alle finalità conoscitive e manutentive.

che, gestionali ed organizzative nei campi di proprio interesse. La nostra filosofia sottende un vero e proprio approfondimento in materia di edilizia eco-compatibile. Il risparmio energetico e l’attenzione per l’ambiente sta caratterizzando fortemente lo stile delle imprese associate. Edilconsorzio, attraverso la consulenza di tecnici specializzati e la vendita di materiali scelti con criteri ispirati alla bioedilizia, è diventato un punto di riferimento e uno spazio di confronto per le aziende. Non solo. L’impegno di Edilconsorzio diffonde nei soci la cultura della responsabilità sociale delle imprese che contempla, tra l’altro, una costante attenzione al tema della sicurezza sul lavoro. Un’aggregazione di imprese può certamente incentivare i singoli aderenti a fare di più e meglio non solo sotto il profilo economico-commerciale, ma anche sotto l’aspetto fondamentale della sicurezza dei propri dipendenti e del miglioramento continuo dell’ambiente lavorativo». Quella di Edilconsorzio è un’associazione apolitica sul mercato lombardo, importante per comuni, province e regione. Una novità

che non va sottovalutata, come hanno ribadito le diverse autorità che hanno partecipato alla serata, a partire da Giuseppe Torchio, presidente della provincia di Cremona: «In un momento di grave difficoltà mondiale è bene sapere che c’è chi lavora e crede nello sviluppo delle infrastrutture. Questo Consorzio ne è la dimostrazione». Poco distante anche il discorso di Gian Domenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio di Cremona: «Auguro a questo consorzio tanto successo e spero che la sua formazione possa valere da esempio di cultura imprenditoriale necessaria allo sviluppo infrastrutturale». «L’esempio di Edilconsorzio è la dimostrazione che la collaborazione tra pubblico e privato porta a degli ottimi risultati» ha infine aggiunto Mario Scotti, assessore regionale all’edilizia popolare. A coordinare la serata e ha presentare i vari interventi Mario Moretti, procuratore dell’Edilconsorzio. Dopo i complimenti e gli auguri, la serata è continuata con una cena conviviale tra soci e con uno splendido spettacolo pirotecnico.

Furto, nella notte tra mercoledì e giovedì, al Roxy Bar di via Beduschi a Casalmaggiore. Gli autori sono stati fermati subito dopo nei pressi delle loro abitazioni (sono vicini di casa) e trovati in possesso della refurtiva. In manette sono finiti Cristian S., 29 anni, e un minorenne. Quella sera i due, clienti del locale, sono stati gli ultimi ad uscire, all'ora di chiusura. Invece di tornare a casa, però, hanno pensato bene di rientrarci per rubare. Il minorenne si è intrufolato all'interno da una delle finestre lasciata socchiusa, dopodiché ha razziato sei bottiglie di superalcolici e 20 euro contenuti nel registratore di cassa. Il bottino è stato caricato sulla bicicletta del 29enne ed entrambi si sono avviati velocemente verso le loro case. Nonostante l'allarme fosse suonato, in un primo momento sembrava che la coppia l'avesse fatta franca. E' stata la guardia notturna ad avvertire i carabinieri che a loro volta hanno sentito il proprietario del locale. Individuare gli autori non è stato affatto difficile. I due, infatti, sono stati fermati nel loro garage proprio mentre scaricavano le bottiglie rubate. Un gesto imprudente, che ha permesso di prenderli. Giovedì mattina, al termine del processo per direttissima, Cristian Sita, assistito dall'avvocato Cesare Grazioli, ha patteggiato 8 mesi e 300 euro di multa, pena sospesa, mentre il complice minorenne, accompagnato al Beccaria di Milano, sarà giudicato dal tribunale dei minori. Sara Pizzorni

Cremona solo ottava nella classifica delle città più ricche della Lombardia di Andrea Pighi

Cremona bocciata in ricchezza. La nostra città è infatti solo all'ottavo posto nella classifica regionale delle città più ricche. E' quanto dicono i dati emersi nel corso quarta edizione del Forum Internazionale del Private Banking promosso da Aipb (l'Associazione italiana private banking). In una Regione, come la Lombardia, che conferma il primato della regione Italiana più ricca, con il 25 % del totale, la nostra città è il fanalino di coda. La Lombardia si classifica infatti ancora al primo posto nella graduatoria delle regioni più ricche d'Italia, detenendo il primato dello scorso anno. Secondo i dati dello studio «Stima del mercato italiano degli High Net Worth Individual», gli italiani super

Cremona dall'alto

ricchi sono quasi 600mila. In particolare è a Milano che si concentra maggiormente la ricchezza. Seguono in ordine Brescia e Bergamo, rispettivamente con il 10% e il 9% che si traducono in 20,3 e 17,3 miliardi. Varese si aggiudica il quarto posto in Lombardia con 12,9 miliardi e a seguire troviamo in

ordine Como, Pavia, Mantova, Cremona, Lecco, Lodi e Sondrio per un totale di 191,5 miliardi di euro per la nostra regione. Nel corso del forum è stata analizzata la disponibilità finanziaria dei cosiddetti “super ricchi”, cioè le famiglie con un patrimonio finanziario (immobili esclusi) su-

periore ai 500mila euro. «Per la prima volta dal 2004» sottolinea Federico Taddei, presidente Commissione tecnica marketing Aipb «cioè da quando abbiamo avviato questa indagine, fronteggiamo una diminuzione del mercato. Diminuzione ascrivibile alla turbolenza in atto sui mercati finanziari che

comporta una svalutazione degli asset dei clienti, solo marginalmente compensata dall’entrata di nuovi clienti e dalla generazione di nuova ricchezza dall’economia reale». Le famiglie “Paperon De' Paperoni” italiane risultano pari a 594mila, facendo segnare un -15% rispetto alle 694 mila famiglie registrate nel 2007. Nel 2006 le famiglie ultra affluenti residenti in Italia erano 703mila. «Da questi risultati» prosegue Federico Taddei «emerge che in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Friuli-

Venezia-Giulia e Liguria lo stock percentuale di ricchezza private risulta superiore al reddito percentuale prodotto (il Pil), mentre la situazione è opposta nel resto d’Italia». La ricerca dice anche che in Italia 594mila “super ricchi” detengono 779 miliardi di euro. Per la prima volta la ricerca ha approfondito il livello di analisi elaborando stime non esclusivamente a livello regionale ma anche a livello provinciale. Ma non è tutt'oro quel che luccica: nel 2006 la ricchezza complessiva era pari a 818 miliardi di

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Venerdì 24 Ottobre 2008

In Breve MEETING ANNUALE DI MOISA Appuntamento per il secondo Meeting annuale di Moisa (The internationale society for the study of greek and roman music and its cultural heritage), presso la facoltà di Musicologia, il 30 e 31 ottobre prossimo. La società internazionale fondata nel 2006 in Italia allo scopo di promuovere la conservazione, l’interpretazione e la valorizzazione della musica greca e romana antica e della sua eredità culturale. Tale meeting sarà preceduto da una tavola rotonda sulla musica romana intitolata «Music in the Roman Empire». «La musica nell’Impero Romano. Testimonianze teoriche e scoperte archeologiche» sarà il tema trattato giovedì 30 ottobre, guidata dagli interventi di una rosa di studiosi di fama internazionale (tra cui Andrew Barker, Daniela Castaldo, Stefan Hagel, Egert Pöhlmann, Donatella Restani). Esso sarà seguito, il giorno seguente, da due sessioni di relazioni libere presentate da alcuni soci di Moisa provenienti da alcune tra le più prestigiose università italiane e straniere, che esporranno i propri progetti di ricerca in corso.

ECONOMIA AGROALIMENTARE, IL MASTER Con le selezioni di settembre è partito in questi giorni il 25esimo master in economia del sistema agro-alimentare dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Un quarto di secolo teso a formare manager per l’industria e la distribuzione nei comparti dell’agro-alimentare e altre figure professionali di rilievo. Le domande presentate entro i termini sono state 58, ma la selezione - molto rigorosa, come da tradizione - ha ammesso all’ambìto corso solo 27 persone. La maggior parte di questi è neolaureata con corso triennale. Il resto viene da esperienze diverse. Per quanto riguarda la provenienza geografica c’è da segnalare che un terzo degli studenti giunge dal Nord. Dal Centro arriva solo un 15%, mentre la maggior parte proviene dal Sud e dalle Isole e c’è uno studente straniero. La maggioranza degli ammessi al master ha alle spalle una laurea in Scienze agrarie o in Tecnologie alimentari, ma non mancano studenti laureati in diversi altri corsi di laurea.

BANDO PER L'IMPRENDITORIA ETICA La fondazione culturale Responsabilità etica lancia un bando pubblico per sostenere idee imprenditoriali e progetti, ispirati all'etica e alla responsabilità dell'azione economica e produttiva. Tra i criteri preferenziali di valutazione delle proposte presentate ci sono, oltre l essere soci di Banca Etica, anche la costruzione di un partenariato, la dimensione nazionale del progetto, e le caratteristiche innovative del prodotto o processo. Criterio fondamentale è invece la partecipazione in regime di co-finanziamento sia in termini economici che di risorse umane e/o strumenti. Possono partecipare al bando gli enti privati senza scopo di lucro, le cooperative sociali, le università e i centri di ricerca e gli enti religiosi presentando attività di sperimentazione, sostegno al microcredito, ricerca e monitoraggio.

CORSO SUI PROBLEMI ALCOLCORRELATI Apcat Cremona organizza un corso di aensibilizzazione all'approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e xomplessi (Metodo Hudolin). Esso si svolgerà dal 26 novembre al primo dicembre presso il Seminario Vescovile (via Milano 5 a Cremona). Il Corso è rivolto a chiunque, a qualunque titolo intenda occuparsi di problemi alcolcorrelati. Si parlerà di snsibilizzazione e trasmissione di conoscenze teorico-pratiche relative all'alcologia generale, ai problemi alcolcorrelati, all'approccio ecologico-sociale, con particolare riferimento al Club degli alcolisti in trattamento. Si tratterà anche di informazione sullo sviluppo dei programmi alcologici territoriali e confronto con operatori e famiglie già attive nei programmi. Infine verrà fatto un approfondimento circa la multidimensionalità delle problematiche e delle sofferenze. Gli interessati devono compilare la scheda d adesione allegata ed inviarla entro il 15 novembre all'Apcat (Tel 0372/452314 o 338/1799069.

UN CONCORSO PER ILLUSTRATORI L'associazione culturale cremonese Tapirulan sarà presente con il suo stand nella Self Area del Lucca Comics&Games da venerdì 31 ottobre a domenica 2 novembre. Intanto sono ancora aperte le iscrizioni per partecipare alla quarta edizione del concorso di Tapirulan rivolto agli illustratori. Un’edizione che si avvale della prestigiosa collaborazione del Centro Fumetto Andrea Pazienza e dell’Associazione illustratori, nonché della presenza - in qualità di presidente di giuria - di Guido Silvestri (noto al grande pubblico con lo pseudonimo di Silver) creatore di numerosi personaggi divertenti, il più celebre dei quali, Lupo Alberto, nasce dalla sua matita nel 1974. Si può partecipare inviando un’opera di formato quadrato entro l’8 novembre. Il tema di questa edizione è «La saggezza popolare»: si può prendere spunto da proverbi, motti, modi di dire, tradizioni, usi e costumi di tutte le zone d’Italia. Le illustrazioni selezionate dalla giuria daranno colore al Calendario Duemilanove, in cui ogni mese sarà accompagnato dall’opera di un autore diverso. Il premio per il vincitore è di 700 euro.

VIAGGIO INTORNO AL MONDO PER IMMAGINI Venerdì 24 ottobre alle 21 presso il teatro della casa della gioventù di Castelvetro, si terrà la serata conclusiva del «Diatour viaggio intorno al mondo». Il gruppo fotografico il Cascinetto presenterà una collettiva dei propri soci vecchi e nuovi, per festeggiare i suoi 25 anni dalla fondazione. Ogni autore presenterà un proprio lavoro: Mara Gamba (Islanda), Angelo Dilda (Mosca), Danilo Codazzi (Lanzarotte), Germano Coelli (Tramonti), Lucia Arrigoni (I madonnari), Edo Facchini (Il carnevale di Venezia), Davide Magri (Campionati mondiali di tennis), Rodolfo Leli (ciclismo), Riccardo Bettoni (Roma), Tiziano Bellini (Villoria - il paese delle porte dipinte), Desiderio Zucchelli (Capo Nord).

Cronaca

Crisi, Cremona corre ai ripari Le associazioni economiche di categoria mettono in campo delle azioni “protettive"

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di Laura Bosio

l mondo economico cremonese non tarda a far sentire la propria voce a proposito della crisi che l'economia sta attraversando in questi mesi. E le principali organizzazioni del commercio e dell'artigianato locali non hanno tardato a scendere in campo, sottoscrivendo un documento unitario per rispondere all'emergenza. Si auspicano quindi interventi precisi, quanto tempestivi, sul fronte del credito per sostenere gli investimenti e la competitività. Considerato il particolare momento che stanno attraversando i mercati finanziari, le associazioni hanno chiesto un impegno straordinario per rafforzare l’attenzione ed il a sostegno all’imprenditoria. Esse si candidano quindi a rappresentare un valido punto di riferimento per le imprese ed il mondo bancario, elevando con le proprie garanzie, la so-

La Camera di Commercio di Cremona

dall’ente camerale, affinché siano assicurati alcuni interventi. Verrà istituito un Fondo straordinario di garanzia ai confidi delle micro e delle piccole imprese. Allo stesso tempo verrà messo in campo un Fondo straordinario di abbattimento interessi sui finanziamenti chirografari. Analogo forte impegno lo chiedono all’amministrazione

in provincia di Cremona chiedono invece lo stanziamento di un congruo plafond utilizzabile dalle imprese a condizioni di particolare attenzione per consolidare le linee di credito esistenti, per far fronte alla liquidità aziendale e sostenere gli investimenti. Gli interventi dovrebbero essere resi operativi in termini brevissimi individuando le risorse necessarie per sostene-

Un'osservatorio sul credito alle piccole e medie imprese L'urgente necessità di rispondere alla crisi economica in atto, ha portato all'istituzione, in pochissimo tempo, di un'Osservatorio sul credito alle piccole e medie imprese. Un'iniziativa messa in campo dall'Api di Cremona in risposta al grido di allarme proveniente dal mondo delle imprese. Un'iniziativa per permettere di monitorare gli andamenti dei rapporti delle piccole e medie industrie della nostra provincia con il sistema del credito. «Stiamo distribuendo alle aziende associate un agile questionario con il quale chiediamo se nelle ultime settimane sino insorti problemi nei rapporti con le banche di riferimento delle aziende, del tipo rientri dai fidi, aumenti dei tassi, aumento dei costi accessori» ha spiegato Sante Maria Baldrighi, presidente Api Cremona. «I risultati che otterremo ci saranno utili per evidenziare alle istituzioni e al sistema del credito le eventuali criticità che si evidenziassero». Il monitoraggio andrà avanti finchè non sara cessata l’emergenza. «n questo momento, in cui l’economia mondiale, a causa di una sconsiderata economia fondata sulla “carta” rischia una rovinosa

glia di finanziabilità del credito. Per rafforzare quest’iniziativa, si sono impegnate presso la Camera di Commercio di Cremona, in continuità con le positive azioni svolte in passato

caduta, non possiamo che manifestare preoccupazione e richiamare tutti gli attori, delle Istituzioni e del credito, ad un eccezionale sforzo comune e sinergico per evitare che l’economia reale, cioè le nostre Pmi, siano intaccate dalla crisi» continua Baldrighi. «Il sostegno all’economia reale è “obbligatorio, soprattutto in un Paese come l’Italia e in un territorio come quello lombardo e cremonese, dove le Piccole e medie industrie e la piccola e media impresa in generale rappresentano l’architrave su cui si regge la nostra economia e il benessere delle nostre comunità». Per l’Api l’urgenza oggi è rappresentata dal rapporto con il sistema del credito. «Ciò che ci preoccupa di più» sostiene Baldrighi, «è in questo frangente proprio la situazione di accesso al credito delle Pmi. Il rischio potrebbe essere quello che il mondo del credito stacchi la spina a quelle Pmi che rappresentano, insieme ai loro lavoratori, gran parte del Pil, che non hanno , se non parzialmente, ammortizzatori sociali, che quando chiudono non fanno rumore, che non godono di leggi “ad aziendam”».

provinciale di Cremona, ritenendo opportuno privilegiare questi aspetti di straordinarietà a favore del nostro tessuto imprenditoriale. Alle Banche locali ed ai principali Istituti di Credito operanti

re questa iniziativa straordinaria. Secondo le associazioni di categoria, tali misure dovrebbero contribuire in modo determinante al sostegno dell'economia reale, in un pa-

ese come l'Italia, dove ben oltre il 90% delle imprese è di piccola dimensione. «Recenti accadimenti sui mercati finanziari di tutto il mondo non possono che preoccupare gli operatori economici» si legge nel documento stilato dalle associazioni. «Già si registrano segnali preoccupanti di restringimento del credito per investimenti e liquidità e la tendenza degli istituti bancari a contenere gli affidamenti entro i margini di effettivo utilizzo, ben sapendo che la contrazione del credito non è derivante dalle imprese ma dall’eccessivo sbilanciamento dell’esposizione delle banche verso il settore finanziario. Le micro e le piccole imprese, pur incolpevoli rispetto a quanto sta avvenendo, stanno soffrendo e rischiano di pagarne pesantemente le conseguenze in termini di alto costo del denaro e di un'accresciuta difficoltà nell'accesso al finanziamento bancario, in un momento in cui gli effetti della crisi dei mercati globali richiedono maggiori disponibilità di risorse finalizzate a mantenere adeguati livelli di competitività delle imprese. Le difficoltà si sostanziano in tempi più lunghi, nella richiesta di maggiori garanzie da parte degli istituti di credito, maggiore burocrazia e diminuzione del credito disponibile. Ciò che va assolutamente evitato è il possibile «contagio» tra la crisi dei mercati finanziari e l'andamento del ciclo economico. L'unica ricetta credibile e coerente, per superare questa difficile situazione, va ricercata proprio nella crescita economica, nell'individuazione di politiche industriali coerenti, nel sostegno delle imprese sui mercati, nel rilancio complessivo della nostra capacità di competere». Le associazioni di categoria firmaterie del documento sono: Cna, Associazione artigiani Cremona, Libera associazione artigiani, Associazione autonoma artigiani cremaschi, Confesercenti, Ascom (Cremona e Crema), Asvicom, Fidimpresa Lombardia, Artfidi Lombardia, Artigianfidi Cremona, Cooperativa artigiana di garanzia Crema, Euroconfidi Impresa, Ascomfidi, Fidicom, A.svifidi.

Nuova sede in arrivo per la «Cittadella delle Acli» Il presidente provinciale delle Acli Gian Battista Brunati ha presentato nei giorni scorsi il progetto per una nuova sede dell’intero «sistema Acli» che sorgerà nell’area dell’ex-gasometro di via Cardinal Massaia e raggrupperà tutte le sedi di uffici e servizi oggi presenti in città. L’area, che ospiterà la «Cittadella delle Acli», è di circa 5mila metri quadrati. Si tratta di una ex area industriale, oggi dismessa, a ridosso del centro cittadino ed in una zona della città molto ben servita dai mezzi pubblici, all'interno di un quartiere dove negli ultimi anni sono stati numerosi gli interventi di riqualificazione urbana e in un contesto in cui Provincia di Cremona e Comune di Cremona stanno progettando signi-

L'area dove sorgerà la nuova sede

ficativi investimenti. Sull’area sono già presenti alcuni edifici da tempo dismessi: 2 ex capannoni industriali della fine '800 con mattoni a vista capriate in ferro, una piccola palazzina a tre piani dei primi del '900.

Il progetto prevede la completa riqualificazione delle strutture esistenti, destinando a sede degli uffici la palazzina che costeggia via Cardinal Massaia, mentre il magazzino grande ospiterà al primo piano una sala polivalente da 200 posti, disponibile anche per iniziative pubbliche e al piano terra alcune aule per i corsi di formazione professionale gestiti dall’Enaip. La decisione di dotarsi di una nuova seda, presa dal Consiglio provinciale delle Acli, è stata dettata dal desiderio di mettere l’associazione in condizioni migliori per razionalizzare il lavoro, offrire un servizio adeguato al numero sempre crescente di persone gruppi e associazioni che cercano presso le Acli risposte ed appoggio.


Cronaca

Venerdì 24 Ottobre 2008

Presto dovrà abbandonare palazzo Fodri. Discussione aperta sulla nuova sede

Fondazione Stradivari cerca casa

L

di Giulia Sapelli

a Fondazione Stradivari, ex Triennale, deve cercarsi una nuova sede. Per questo nei giorni scorsi si è svolto un incontro interlocutorio in Comune tra il sindaco, l'amministratore delegato di Immi (società immobiliare di Intesa San Paolo), e il capo area della banca. Erano presenti anche il presidente dell'Ente Triennale Paolo Bodini, l'assessore alla cultura Gianfranco Berneri e il sovrintendente Iotta. Un vertice sul destino di Palazzo Fodri, attualmente sede della Fondazione Stradivari. Gli enti pubblici hanno chiesto che la Fondazione resti dov’è, anche se i margini di trattativa sono pochi e nel caso in cui palazzo Fodri non sia più accessibile alla Fondazione, il palazzo “più gettonato” al momento resterebbe Palazzo Pallavicino Ariguzzi.

La riunione convocata dal sindaco Corada si è protratta per più di un’ora. Entro una decina di giorni la Banca e Immi daranno una risposta sull'attuale sede della Fondazione, di proprietà della stessa banca. «Le ipotesi in campo sono molte» ha sottolineato lo stesso sindaco alla fine dell'incontro «potrebbe anche essere che la sede resti lì, anche se l'ipotesi è abbastanza lontana, oppure il Comune potrebbe mettere a disposizione della Fondazione Palazzo Pallavicino Ariguzzi o anche Palazzo Grasselli, anche se si prevedono per questa ultima ipotesi tempi lunghi. L’Immi è stata acquistata ad agosto da un altro Fondo immobiliare, che entro dicembre dovrà completare le procedure per il trasferimento, ecco perché dobbiamo trovare una nuova sede per la Fondazione, non ce la possono più dare gratis, vogliono avere una rendita e quindi hanno posto il problema». Quando l'attua-

Unione Nazionale Consumatori Comitato di Cremona Piazza San Michele, 2 Tel. e Fax: 0372/28370

«La crisi dei mercati sarà molto lunga, e lo spettro della recessione incombe. Tuttavia è proprio il panico che bisogna combattere con provvedimenti decisi e tempestivi che restituiscano la fiducia ai consumatori. La strada finora seguita in Italia mi sembra quella giusta». E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, chiedendo al Governo di adottare un piano straordinario di sostegno alle famiglie più deboli. I consumi stanno scendendo costantemente, e questo fatto indica chiaramente che lo stato di salute dell’economia reale è cattivo. E’ giusto e doveroso, come chiedeva ieri il presidente di Telecom Italia, Gabriele Galateri, di-

fendere gli interessi strategici del Paese dal rischio di Opa ostili che si fa sempre più concreto per la pesante discesa delle quotazioni borsistiche. Ora però bisogna pensare soprattutto al sostegno di milioni di famiglie, purtroppo scosse da questa crisi, prevedendo un apposito piano di sostegno: non bisogna assolutamente perdere tempo, e tutte le forze politiche del nostro Paese devono lavorarvi per renderlo efficace e tempestivo. Per frenare la contrazione dei consumi è quindi auspicabile che il Governo adotti misure anche fiscali come, per esempio, la detassazione della tredicesima, ed introduca la social card, prevenendo e contrastando eventuali fenomeni speculativi a danno dei consumatori.

assemblea del circolo zaccaria Domenica 26 ottobre il circolo Zaccaria celebrerà l'annuale assemblea dei soci, e quest'anno dovrà anche provvedere al rinnovo del consiglio direttivo, eleggendo i suoi nove membri. Dopo la messa alla chiesa di S. Luca, alle 10, i soci si riuniranno nella sede del circolo per ascoltare la relazione annuale del presidente Piervincenzo Gabbani, e la presentazione del rendiconto finanziario 2007-2008 da parte del tesoriere Lucio Guarneri. Dopo la votazione delle due relazioni, seguirà la formulazione degli indirizzi programmatici per il nuovo anno sociale, che sarà il centesimo dell'esistenza del circolo. Si terrà infine l'elezione dei nuovi consiglieri.

Appuntamento sabato 25 ottobre presso la sala conferenze dell'hotel Impero (p.za della Pace) con una tavola rotonda sul tema «Testamento biologico: un'altra legge 40?», promossa dall'associazione radicale Piero Welby. L'incontro prenderà il via alle 15.45, e vedrà l'intervento di Mina Welby, vedova di Piergiorgio ed esponente dell'associazione Luca Coscioni.

bullismo: incontri per i genitori Palazzo Pallavicino Ariguzzi

le Fondazione entrò nel palazzo dell'allora banca Cariplo era stato stabilito un contratto in comodato con il Comune che a sua volta aveva dato in concessione gratuita gli spazi alla Triennale. Quindi la soluzione è quella o di pagare un affitto oppure di trovare una nuova sede. «Si sono dimostrati disponibili», ha spiegato Corada, «e non vogliamo

ma Venturini – che il settore dell'editoria e della grafica comprende una moltitudine d’imprese che vanno dagli studi grafici, alle tipografie, alle cartotecniche, alle legatorie e a molte altre imprese che rappresentano l'indotto di questo settore. Nella nostra come nelle province limitrofe, i problemi sono pressoché analoghi, ma noi dobbiamo però registrare una maggiore staticità del mercato». Meno aziende vuol dire meno cataloghi, meno edizioni sponsorizzate rispetto a province come Brescia, Bergamo e Mi-

Consumatori: istruzioni per l'uso

In Breve

si parla di testamento biologico

arrivare a un contenzioso. Bisogna risolvere la vicenda con il consenso di tutti». «La volontà di giungere ad una soluzione condivisa c'è da parte di tutti» ha sottolineato il presidente della Fondazione Stradivari Bodini «se c'è anche sul campo l'ipotesi Palazzo Stanga? Il presidente Torchio non aveva dato alcuna disponibilità».

Editoria, Cremona ha bisogno di formazione

La scorsa settimana la Camera di Commercio di Milano ha emanato i risultati dell’elaborazione dei dati del registro delle imprese circa l’andamento del settore dell’editoria nella nostra provincia. Dati che lasciano un quadro chiaroscuro, ponendo Cremona solo al settimo posto nel quadro generale e al terzo posto le produzioni editoriali, e sui quali, Vittorio Venturini presidente di Cna Giovani Imprenditori, ritiene di dover fare qualche precisazione. «Innanzitutto è bene specificare» affer-

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di Damiano Talamazzini

Responsabile Provinciale Patronato Epaca

Questa rubrica rappresenta un luogo d'incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato (epaca.cr@coldiretti.it). Egregio Responsabile del Patronato Epaca, ci sono novità circa il congedo di maternità delle lavoratrici domestiche? Lettera frmata L’Inps ha fornito alcuni chiarimenti riguardo la riconoscibilità in favore delle lavoratrici addette ai servizi domestici della flessibilità del congedo di maternità; ha ribadito che tali lavoratrici possono avvalersi della flessibilità del congedo di maternità ed a questo fine è necessario e sufficiente che le certificazioni sanitarie rechino una data non successiva alla fine del settimo mese di gravidanza. Le lavoratrici domestiche hanno diritto all’indennità di maternità, se in possesso del requisito contributivo di 52 contributi settimanali nei 24 mesi precedenti la data di inizio del congedo di maternità, ovvero 26 contributi settimanali nei 12 mesi precedenti la data suddetta. La prosecuzione dell’attività lavorativa durante l’ottavo mese di gravidanza, qualora si usufruisca della flessibilità, è utile ai fini del perfezionamento del requisito contributivo. Il periodo da prendere a riferimento per

sciopero del personale sanitario Per l'intera giornata del 31 ottobre è previsto uno sciopero nazionale di tutto il personale dipendente del servizio sanitario nazionale (comparto e dirigenza), proclamato dall'organizzazione sindacale Nursind. L'azienda ospedaliera di Cremona garantisce i servizi essenziali e le prestazioni indispensabili, mentre non è in grado di garantire la piena funzionalità delle attività ambulatoriali.

un altro inquilino moroso

lano. «Buon livello tecnologico e alta qualità dei prodotti offerta dalle piccole imprese ancora competitive e capaci di muoversi con rapidità sono invece i punti di forza delle imprese del territorio. Il grande problema aperto è invece quello delle scarse capacità e competenze professionali rintracciabili all’interno del mercato del lavoro, quantomeno locale» conclude Venturini. Per questo Cna ha riunito alcuni imprenditori del settore per ragionare di questi temi e fare delle richieste specifiche al mondo della formazione.

DALLA PARTE DEI CITTADINI

Si terrà sabato 25 ottobre il terzo appuntamento della serie di incontri «Da genitori di fronte al bullismo», promosso dalle parrocchie di San'Abbondio, San Bernardo, San Michele e San Sebastiano. Tema questa volta sarà «Rispetto, responsabilità, accoglienza: i cardini di una sana socialità». Gli incontri sono rivolti a tutti i genitori interessati, e si svolgono presso la parrocchia di S. Michele.

Un altro sfratto è piovuto sul capo di un inquilino residente in un alloggio di proprietà comunale. A darne notizia il sindaco di Cremona Gian Cralo Corada, nella consueta conferenza stampa del dopo giunta. L'inquilino era residente in un alloggio di proprietà comunale. Allo stesso, che ha accumulato un debito di 14.330,62 euro, è stata sottoposta anche la possibilità per un rientro graduale della morosità, invito che non è stato accolto. L’inquilino ha sempre accampato giustificazioni pretestuose tendenti a sfruttare una situazione di vantaggio e di beneficio, e visto che il suo reddito risulta essere superiore, è stata presa la decisione per lo sfratto. Un'altra situazione analoga era occorsa alcuni giorni fa, quando un inquilino di alloggio comunale era stato invitato ad abbandonare la propria casa in quanto la subaffittava abusivamente a terze persone.

Il congedo di maternità per le lavoratrici domestiche

l’accertamento del requisito contributivo coincide, in questo caso, con i 24 o i 12 mesi precedenti la data di inizio del periodo di congedo flessibile richiesto dall’interessata, anziché con la data di inizio del periodo di congedo ordinario. Il Ministero del Lavoro, per ovviare a possibili difformità comportamentali delle varie Direzioni provinciali del lavoro in merito all’emanazione di provvedimenti di interdizione anticipata dal lavoro, ha fornito alcune indicazioni sui 2 casi che si possono verificare. • Complicanze nella gestazione o pregresse patologie che si teme possano essere aggravate dallo stato di gravidanza: la relativa domanda di interdizione dal lavoro si intende accolta decorsi sette giorni dalla sua presentazione ed il provvedimento decorrerà dalla data di inizio dell’astensione dal lavoro; • lavoratrice addetta a mansioni o esposta a condizioni di lavoro a rischio: il datore di lavoro deve effettuare una valutazione dei rischi per individuare le lavorazioni pregiudizievoli e modificare, anche in via solo temporanea, le condizioni o l’orario di lavoro o le mansioni della gestante, per scongiurare l’esposizione al rischio. Qualora lo spostamento ad altre mansioni non sia possibile, il datore di lavoro deve comunicarlo per iscritto alla Direzione Provinciale del Lavoro al fine dell’interdizione anticipata: deve produrre una dichiarazione nella quale risulti in modo chiaro, sulla base di elementi tecnici attinenti alla organizzazione aziendale, l’impossibilità di adibirla ad altre mansioni. La Direzione Provinciale del Lavoro dovrà

effettuare un accertamento circa l’impossibilità, per il datore di lavoro, di adottare misure volte all’eliminazione dei rischi per la salute della lavoratrice. Vi è comunque la possibilità, da parte della Direzione Provinciale del lavoro, di disporre l’astensione anche prima di svolgere tale accertamento, sulla base della dichiarazione resa dal datore di lavoro. In tal caso l’interdizione dal lavoro decorrerà dalla data del provvedimento assunto dalla Direzione Provinciale. In realtà, anche in questo caso è previsto che il provvedimento venga adottato nel termine di sette giorni dalla richiesta; ma poiché la sua adozione presuppone il predetto effettivo accertamento, l’astensione non potrà che decorrere dalla data del provvedimento della Direzione Provinciale del Lavoro, in quanto non risulterebbe conforme alla disciplina vigente l’emanazione di un provvedimento che agisca retroattivamente. Sempre disponibili per tutti i Cittadini interessati, per fornire un'adeguata informazione, consulenza e chiarimenti, i nostri uffici Epaca in Cremona e Provincia, si trovano: • CREMONA Via D. Ruffini, 28 (adiacente Hotel IBIS) Tel. 0372/435620 • CREMA Via Macello, 34 Tel. 0373/256501 • CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0375/42132 • SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329 • CREMONA Via Ala Ponzone, 8 Tel. 0372/499811


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Difendiamo il biologico dagli Ogm! Il biologico non può ammettere il transgenico e bene hanno fatto Coldiretti, Legambiente e Aiab - presentando ieri la Biodomenica del prossimo 5 ottobre - a esprimere le loro fondate preoccupazioni a proposito del nuovo regolamento UE sull'agricoltura biologica, che dal 1° gennaio 2009 rischia di danneggiare seriamente l'intero comparto della produzione bio». Lo ha dichiarato Roberto Burdese, portavoce della coalizione ItaliaEuropa-Liberi da Ogm e Presidente di Slow Food Italia, contestando le dichiarazioni di Paolo Carnemolla, presidente di Federbio, secondo il quale in questo modo si farebbe disinformazione a proposito del biologico.

«Stabilire una soglia dello 0.9% per la contaminazione accidentale da Ogm nel biologico (ovvero la soglia minima, al di sopra della quale è impossibile etichettare un prodotto come Biologico) significa azzerare qualunque garanzia nei confronti del consumatore. Lo abbiamo contestato, come Coalizione, quando la normativa era ancora in discussione; lo ha contestato il Parlamento Europeo che ha chiesto (con un voto a larghissima maggioranza) che la soglia venisse fissata allo 0,1%, ovvero allo zero tecnico misurabile; lo contestiamo adesso che la norma sta per entrare in vigore» ha ribadito Burdese. «Il Governo Italiano deve difendere un comparto produttivo fondamentale non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto

di vista dell'immagine del made in Italy in ambito alimentare: è urgente che il Ministero dell'Agricoltura valuti la possibilità di un decreto restrittivo che porti la soglia italiana allo 0.1%. E se questo significa fronteggiare con l'Unione Europea una procedura di infrazione, il Ministero sappia che avrà al suo fianco le 32 organizzazioni che fanno parte della coalizione ItaliaEuropa-Liberi da Ogm, alle quali si riferiscono oltre 10 milioni di imprese e consumatori». «Minimizzare il problema» conclude Roberto Burdese «non serve a nessuno, se non a quelle industrie alimentari che possono trarre vantaggio da una situazione meno disciplinata; ma certo non serve né ai consumatori, che hanno il diritto di sapere che tipo di prodotti acquistano, né ai produttori

biologici di piccola e media scala, che in Italia sono la stragrande maggioranza».

LA COALIZIONE ITALIAEUROPA LIBERI DA OGM E' COMPOSTA DALLE SEGUENTI ORGANIZZAZIONI: Acli, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Agci Agrital, Aiab, Alpa, Assocap, Avis, Cia, Cic, Città del Vino, Cna, Codacons, Coldiretti, Confartigianato, Consorzio del Parmigiano Reggiano, Coop, Copagri, Fedagri, Federconsumatori, Focsiv, Fondazione Diritti Genetici, Greenpeace, Legacoop agroalimentare, Legambiente, Libera, Res Tipica, Slow Food Italia, Unci, Vas, Wwf. Il coordinatore della Coalizione ItaliaEuropaLiberi da Ogm è Roberto Burdese, Presidente di Slow Food Italia.

MIOPIA AMBIENTALE, Leucemia infantile: UN GRAVE ERRORE più malati nei pressi delle centrali nucleari (www.greenplanet.net)

Per quanto tutti, specie con i tempi che corrono, si debba fare i conti con i costi di qualsiasi operazione si voglia intraprendere, la posizione italiana sul pacchetto UE, teso a ridurre i rischi del cambiamento climatico, appare davvero clamorosa. Il governo Berlusconi ha messo il piede sul freno e subito la Polonia ha fatto sapere che va bene così, seguita da alcuni Paesi dell'ex blocco europeo orientale, gravati da impianti produttivi obsoleti. Oggi (lunedì 20 ottobre) la Polonia presenterà una sua controproposta ai ministri europei dell'ambiente. Ma ai colpi di testa della Polonia la UE è da qualche tempo abituata, a quelli dell'Italia un po' meno. Ed è un fatto grave rispetto ad una strategia globale che vedeva l'Europa faro a livello mondiale della tutela dell'ambiente contro le posizioni pericolose - e, per carità, a tutela dei rispettivi apparati industriali - di Stati Uniti e Cina, che proprio l'Italia venga ad incrinare la solidità dell'impianto europeo. La posizione italiana è sbagliata. Il principale Paese industriale dell'UE (nonché principale partner economico dell'Italia), la Germania, è

Ambiente

A cura del Circolo culturale «Ambientescienze»

Venerdì 24 Ottobre 2008

da anni un forte sostenitore delle politiche ambientali più avanzate e sta dimostrando, passo dopo passo, anno dopo anno, che tale scelta è vincente, anche sotto il profilo economico. Non si tratta di negare lo sviluppo, non si tratta di buttare quattrini, si tratta di scelte ponderate, si tratta di modello di sviluppo. Il problema è che nel nostro Paese c'è in giro un deficit culturale impressionante, che impedisce di vedere i problemi nella loro complessa globalità. Così non ci si accorge che risparmiare qualcosa oggi significa avere costi colossali domani: i costi che saranno necessari a fare fronte ad una situazione ecologica pesante (chiamamola così, tanto per non chiamarla con il suo nome: una catastrofe ecologica). E l'Italia ci sarà in mezzo fino al collo, con processi di desertificazione, carenza d'acqua, innalzamento del livello dei mari, con risvolti economici pesanti su agricoltura, turismo, energia e quindi sulla stessa industria. Togliere risorse alla tutela ambientale è una politica miope e pericolosa. Una politica demagogica ma perdente. Una politica da bocciare senza attenuanti. Antonio Felice

Fonte: Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori http://www.aduc.it Così recita un rapporto della Commissione per la tutela dalle radiazioni (SSK, Germania), che ha esaminato i casi di leucemia nelle aree vicine agli impianti Bambini sotto i cinque anni che vivono nei pressi di un impianto nucleare sono più sottoposti al rischio di leucemia ma non esiste un legame stringente tra i casi di malattia e la debole radioattività emessa dalle centrali atomiche. Così recita un rapporto della Commissione per la tutela dalle radiazioni (SSK, Germania), che ha esaminato i casi di leucemia nelle aree vicine agli impianti. «Le radiazioni delle centrali atomiche dovrebbero essere mille volte superiori per poter spiegare i rischi osservati», ha detto il direttore della commissione, il prof. Rolf Michel dell' Università di Hannover (Germania). Dunque, le cause delle leucemie infantili, registrate in zone comprese nei 5 km di raggio dalle centrali, restano sconosciute. Potrebbe trattarsi della concomitante presenza di pesticidi e di malattie infettive che aggrediscono il sistema immunitario, fattori non considerati dallo studio. Certo e' che occorrono approfondimenti ulteriori, magari anche quelli che servirebbero per capire meglio come si forma la leucemia infantile. Già, bisognerebbe approfondire gli studi, necessità che in Italia non e' avvertita mentre si lanciano programmi per la costruzione di centrali nucleari. Così diverremo meno dipendenti dal petrolio e dal gas, prodotti che vengono importati, si dice. La domanda sorge spontanea: l'uranio che serve per le centrali lo importiamo o no? E se lo importiamo non siamo sempre dipendenti da coloro che posseggono miniere di uranio, in particolare Australia, Canada, Kazakhstan (58% delle riserve)? Primo Mastrantoni, segretario Aduc

Il Libro Verde dei prodotti alimentari di qualità www.greenplanet.net

La Commissione Ue apre il dibattito sulla valorizzazione dei prodotti alimentari prodotti in Europa e presenta il Libro Verde sulla qualità. Per la Ue la sfida si apre sul fronte della qualità. «In un mondo sempre più competitivo, gli agricoltori europei devono sfruttare il loro principale punto di forza: la qualità» ha dichiarato Mariann Fischer Boel. «Per questo gli agricoltori Ue devono offrire la qualità richiesta dai consumatori» ha continuato, «ed è la cosa più importante, comunicarla in modo

efficace». Il commissario all'agricoltura si interroga sull'efficacia del corredo di misure e strumenti predisposti siano efficaci e "se altro si debba fare eventualmente ancora". Il tema della qualità è intrinsecamente legato ai temi della salute ed è per questo che l'iniziativa coinvolge anche Androulla Vassiliou, commissario alla sanità saluta con favore l'iniziativa. Il Libro Verde presenta i programmi di qualità e di certificazione, i sistemi di etichettatura in vigore, le indicazioni geografiche, l'agricoltura biologica e i sistemi regionali e privati di certificazione

della qualità dei prodotti alimentari, e apre il dibattito chiedendosi cosa si possa migliorare. Il documento chiede alle parti interessate di esprimersi sull'efficacia delle misure, per garantire e comunicare le qualità dei prodotti, e di suggerire possibili miglioramenti. Tra le questioni sollevate, gli strumenti per migliorare il funzionamento del mercato unico europeo per i prodotti biologici. L'anno prossimo, sulla base dei risultati ottenuti, si definirà un piano predisposto per elaborare un quadro legislativo sulla materia.

PROTOCOLLO DI KYOTO

Costo per l’Italia dell’anidride carbonica (CO2): € 47,6/sec; € 4.112.640/giorno; € 123.379.200/mese) Dal 1° gennaio 2008 al 23 ottobre: : € 1.254.355.200

Fermiamo il CAV(I)LLO DI TROIA

OGM ed Agricoltura Biologica: i rischi di un Regolamento illegittimo ed anticostituzionale e le vertenze da attivare con la massima urgenza PER UN NO AGLI OGM SENZA SOGLIE DI "(IN)TOLLERANZA" E "COESISTENZE" OGM nel biologico allo 0,9% dal 1 gennaio 2009? Allo 0,1% per Decreto Ministeriale, su richiesta esplicita della Coalizione liberi da OGM? Non sarebbe ora di finirla con questa sceneggiata delle "soglie di (in)tolleranza" di ogm nel Biologico e/o dei falsi "limiti di rilevabilità", inventati ad arte per far passare livelli "tollerati" di inquinamento da ogm negli alimenti, addirittura in quelli Biologici? (per di più senza etichettature, ndr...) 0,1% (1 grammo per kg) o 0,9% (9 grammi per kg) sono in pratica la stessa cosa... un "Cavillo di Troia" per: • fregare i consumatori e i produttori agricoli Europei (in particolare quelli biologici italiani oggi ancora liberi da ogm, grazie all'assenza di coltivazioni transgeniche nel nostro paese ed alla tolleranza zeroGM nelle sementi), rendendo praticamente impossibile produrre e consumare alimenti ogm free, con aumento dell'insicurezza sociale complessiva e dei rischi per la salute dei consumatori. • rendere vani i controlli sulle contaminazioni da ogm, e creare la condizione necessaria (accettazione di livelli di tolleranze di ogm in tutte le filiere agroalimentari) per poter aprire alle successive coltivazioni di OGM. • Con le cosiddette soglie di Tolleranza di ogm diventa inoltre impossibile la gestione degli inquinamenti e le contaminazioni da ogm potrebbero diventare irreversibili. Il limite di rilevabilità non

c'entra nulla con la soglia di tolleranza. Esso è infatti corrisponde alla singola particella di OGM (DNA manipolato), presente o meno nel campione di analisi, amplificata in maniera sufficiente attraverso il metodo di analisi che la rileva e la riproduce in un tempo adeguato (PCR Real time), rilevata con criterio di presenza/assenza (analisi qualitativa). La tolleranza di ogm nel biologico deve rimanere ZERO, senza nessuna virgola, mantenendo la "purezza"del biologico al 100% libero da OGM, e la conseguente possibilità di perseguire i responsabili dell'inquinamento genetico e delle eventuali contaminazioni ambientali. Inoltre va introdotto il test di presenza /assenza di ogm con etichettatura di qualsiasi presenza di ogm anche nei prodotti convenzionali, per il rispetto della libertà costituzionale dei consumatori e del principio di precauzione europeo Trattandosi di materia riguardante le sovranità nazionali è necessario inoltre ottemperare all'obbligatorio referendum popolare consultivo prima di ogni decisione in materia di OGM, in base a quanto previsto dalla Direttiva Comunitaria in materia di OGM Giuseppe Altieri, Agroecologo

CONSUMI SOSTENIBILI. NUOVA RICERCA www.greenplanet.net La sostenibilità ambientale è uno dei fattori che maggiormente influenzano i consumatori francesi e spagnoli quando acquistano prodotti alimentari. Lo rivela una nuova ricerca presentata allo Sial di Parigi. L'indagine, condotta dall'irlandese Bord Bia e presentata durante il Sial di Parigi, ha preso in esame le abitudini d'acquisto dei consumatori adulti di Francia, Germania, Spagna, Svezia e Olanda. Il 63% di quelli francesi, spiega lo studio, sceglie in base alla quantità di imballaggio, il 63% dei consumatori spagnoli, invece, preferisce le aziende produttrici sensibili ai temi ambientali. La ricerca ha evidenziato come la consapevolezza dei consumatori in relazione alle tematiche etiche ed ambientali sia diversa tra Paese, così come in alcuni Stati non vi sia conoscenza del concetto di food miles. Gli spagnoli il 67% degli intervistati conferma di conoscere l'impronta ambientale di un prodotto (carbon footprints), in Olanda solo il

39%. Per il 25% dei consumatori intervistati, di nazionalità spagnola, tedesca e svedese i temi ambientali hanno un impatto sulle scelte dello shopping alimentare. Il termine sostenibilità risulta essere quello più conosciuti e di maggior effetto sulla percezione generale dei consumatori. Incide per la metà degli intervistati svedesi e più del 30% dei francesi. E per sostenibilità, si intende innanzitutto "far fronte alle necessità del presente senza pregiudicare quelle del futuro", poi "pratiche produttive che non arrechino effetti futuri sull'ambiente". Di notevole rilievo, inoltre, la provenienza dei prodotti; la maggioranza degli intervistati, infatti, vuole conoscere la provenienza dei prodotti. Gli Svedesi sono in cima alla lista, con la metà dei consumatori, per francesi e spagnoli, invece, la preferenza cade sulla certificazione di qualità. Per gli olandesi, fanalino di coda, la maggioranza degli intervistati non presta attenzione né alla qualità né alla provenienza.


Libere Opinioni

Venerdì 24 Ottobre 2008

Robin Hood

Giuseppe Scalisi di Maurizio Guerrini

In parlamento manca un'opposizione vera Da tempo vengono usati in ambito politico, e non solo, termini come innovazione, discontinuità ecc per evidenziare che è necessario fare scelte diverse in vari ambiti , ma soprattutto per quanto riguarda gli orientamenti nell’amministrare e a proposito delle alleanze tra le forze politiche. Noi crediamo invece che tanto più una cultura politica è vecchia, stantia e foriera di scelte politiche di destra, tanto più si ammanta di nuovismo soprattutto per descrivere gli antagonisti e coloro che non vogliono arrendersi all’omologazione, e più in generale la sinistra, come falliti o fallimentari. In un Paese che non ha più una vera opposizione in Parlamento, l’opposizione vera disturba il manovratore e non solo. Sono ormai

quotidiane le abiure, i giudizi sommari sulla sinistra cosiddetta radicale e l’uso dell’aggettivo nuovo per qualificare il nulla o la riproposizione di cose molto vecchie. Coloro che, a sinistra, si sono liberati del proprio antagonismo per divenire parte del sistema si sono illusi e si illudono di costruire una alternativa diventando sinistra di sistema. Per questo non è sufficiente, come fanno i moderati e i riformisti, descrivere una società, ma è necessario criticarne le storture ed individuarne le responsabilità. Inoltre, cosa altrettanto importante, tutto deve partire dalla contraddizione capitale-lavoro, altrimenti si rischia di raccontare favole e di scegliere il cielo separato della politica per calare dall’alto

un presunto progetto politico di alternativa di società. L’uso enfatico delle parole come nuovo e innovazione nasconde in realtà un vuoto pneumatico di contenuti, di progetti, di programmi concreti e sottende invece la determinazione di mantenere il controllo e il potere ad ogni costo. La differenza la fa invece l’intenzione tradotta in atti concreti di difendere, i diritti civili e i deboli, di lottare per salari, stipendi e pensioni dignitosi, di salvaguardare l’ambiente senza precipitare invece nella difesa insopportabile dei privilegi, della centralità dell’impresa e del perbenismo bigotto e ipocrita uccidendo cosi la dignità, la libertà, la laicità e l’autodeterminazione.

Mantenere le preferenze alle elezioni europee Ai Consigli comunali del territorio cremonese l’Udc chiede di pronunciarsi sul mantenimento delle preferenze alle elezioni europee. L’Udc provinciale con questo articolo comincia la sua collaborazione con il Piccolo giornale di Cremona. L’intenzione è quella di instaurare un dialogo con i cittadini e le cittadine cremonesi e con tutte le associazioni che operano in città e nel territorio. Nel contempo l’Udc intende sottoporre proprie riflessioni o posizioni riguardo la vita politica e gli avvenimenti della città e della provincia. Per comunicare con noi potete servirvi dell’indirizzo e-mail: udc.cre-

mona@gmail.com. Quello su cui oggi l’Udc provinciale vuol porre all’attenzione è il mantenimento delle preferenze alle elezioni europee e la loro reintroduzione alle politiche. Le preferenze, che oggi sono previste per la elezione dei consiglieri comunali ma non per i Parlamentari, stanno suscitando stati d’animo e prese di posizione che non erano prevedibili. Anziché avviare una riflessione comune sulla necessità di ridare ai cittadini una reale partecipazione alla vita del paese e quindi di favorirne con ogni iniziativa l’espressione democratica, una delle quali è la reintroduzione delle preferenze, si preferisce evitare il confronto e rifugiarsi nelle posizioni

che esprimono le varie forze politiche a livello nazionale. Ci si dimentica troppo facilmente che già in occasione delle elezioni politiche abbiamo criticato il fatto che i Cittadini sono stati privati della possibilità di scegliere i loro Parlamentari essendo oggi tale scelta affidata esclusivamente ai leader di partito che hanno avuto il potere non solo di compilare le liste ma di determinare anche chi deve fare il Parlamentare. A tutti sindaci della provincia di Cremona abbiamo inviato una email con allegato un ordine del giorno da discutere nel primo Consiglio comunale utile. Ai consiglieri comunali abbiamo inteso offrire questa occasione per espri-

mersi su un argomento che in diverse circostanze e con diversi pareri è stato occasione di confronto e di dibattito. Nei prossimi giorni sapremo se, come l’Udc sta sostenendo, la necessità di ridare ai Cittadini la possibilità di potersi scegliere i propri rappresentanti al Parlamento europeo ed a quello italiano è condivisa dai vari Consigli comunali oppure se, come sta avvenendo adesso, solo i leader dei partiti possono decidere chi deve essere eletto. Ci auguriamo che questa necessità di ripristinare le preferenze sia espressa da una grande maggioranza di Consigli comunali. Giuseppe Trespidi segretario provinciale

una rotatoria per il quartiere san felice Via Postumia è una delle tre arterie di collegamento tra cremona ed il comparto est della provincia. E' una strada provinciale molto stretta che necessiterebbe di un allargamento almeno fino a Malagnino, comune limitrofo che negli anni ha saputo attrarre molti nuovi abitanti. L'assenza di curve sul suo tracciato favorisce purtroppo la percorrenza ad alta velocità. In occasione dei lavori per la cosiddetta tangenzialina est si sarebbe dovuto ampliare la strada nei tratti compresi tra via Ca' del Ferro e la sede Aem oltre che tra il ponte della A21 e l'incrocio con via San Felice, ma l'occasione non è stata sfruttata. Ora è in corso di realizzazione la pista ciclo-pedonale CremonaSan Felice che avrà il merito di togliere le biciclette dalla Postumia, attualmente un vero pericolo

per i ciclisti stessi oltre che per gli automezzi. Rimane un punto di grande criticità, in particolare modo nel periodo invernale di scarsa visibilità, ovvero l'incrocio Postumia-San Felice. La frazione è cresciuta in questi anni e molti cittadini rientrano nella frazione usando la Postumia per evitare il grande traffico della Via Mantova soprattutto la sera nell'orario di punta del dopolavoro. Poiché la Postumia in prossimità dell'incrocio è sprovvista della corsia centrale di svolta a sinistra, accade che gli automezzi debbano fermarsi in mezzo alla strada per poter poi svoltare. Questa situazione è di grave pericolo, in quanto i mezzi procedono a velocità sostenuta ed il rischio tamponamenti è molto alto. Qualche chilometro più in giù a Malagnino c'era lo stesso problema, ovvero l'accesso al nuovo quartiere mediante svolta a sini-

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stra bloccando di fatto la l'intera carreggiata, ma è in via di risoluzione mediante la realizzazione di una rotonda, in grado di rallentare il traffico e consentire una agevole immissione al centro abitato. Anche il comune di Cremona ha in questi anni realizzato una serie di rotatorie per migliorare incroci critici, ma non è stato previsto nulla di simile sull'intersezione Postumia-San Felice. Per le motivazioni sopra esposte proponiamo che il consiglio comunale di Cremona impegni la giunta ad inserire nel prossimo programma triennale delle opere pubbliche la realizzazione di una rotatoria all'incrocio tra la Postumia e via San Felice, coinvolgendo anche l'Amministrazione Provinciale per quanto di sua competenza. Ferdinando Quinzani Gruppo della Libertà cremonaperlaliberta@libero.it

Questa pagina è aperta a tutti coloro che - rappresentando un'associazione di cittadini di varia natura ed estrazione - vogliano dire la loro in totale autonomia, nel rispetto della legge e della civile convivenza. Per questo "Libere Opinioni" non necessariamente rappresenta la linea editoriale de Il Piccolo Giornale.

Razzismo: una deriva pericolosa Un vecchio adagio popolare recita “altezza è mezza bellezza”. Parafrasandolo, oggi c’è chi potrebbe dire “negrezza è mezza colpevolezza”! E sì, questo sembra affermarsi nell’opinione pubblica e, cosa più grave, anche fra quanti dovrebbero essere preposti alla garanzia dell’ordine pubblico e delle leggi dello Stato. Il gravissimo fatto di cronaca che ha visto per protagonisti i vigili della Polizia Municipale di Parma. Questi ultimi si sono accaniti contro lo studente di colore Emmanuel Foster Bonsu, reo di essersi trovato nei paraggi di una operazione antidroga. E’ giusto che vengano svolti tutti i riscontri necessari rispetto alle versioni offerte dai protagonisti di questa triste vicenda. Emerge però, comunque, un quadro che inquieta e certamente evidenzia gravi zone oscure rispetto all’operato della Polizia Municipale la quale per prima alimenta dubbi e perplessità nella sua contraddittoria ricostruzione. Il grave fatto ripropone con evidenza la sciaguratezza dell’equazione «immigrato=clandestino=delinquente» che nel tempo si è affermata nell’immaginario collettivo. aMa non è di questo che voglio parlare. Si sono riempite le pagine d’inchiostro e non aggiungerei nulla di nuovo a quanto già scritto e detto. Quello che mi preme invece sollevare è il tema che si propone dopo Parma e l’altro episodio simile assurto alle cronache e accaduto a Termoli nel corso dell’estate. Protagonista sempre la polizia municipale locale che ha rinchiuso a forza nel baule dell’auto di servizio un venditore abusivo immigrato. Il decreto-legge del 23 maggio 2008 , n. 92, quello delle «Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica» che ha ricevuto il plauso, dei sindaci del centro sinistra e del centro destra, prevede i maggiori poteri in capo ai sindaci e, all’art. 7, la «Collaborazione della polizia municipale nell'ambito dei piani coordinati di controllo del territorio”. In sostanza, il decreto, dilata competenze e funzioni della Polizia Municipale, alle dipendenze dei Sindaci, fino ad avvicinarle, con una forzatura d’interpretazione, quasi a quelle degli organi della Polizia di Stato. Questo però avviene in quadro di totale carenza legislativa in merito ai criteri di reclutamento e addestramento degli agenti della P.M. i quali sono ancora soggetti alle normative dei dipendenti comunali. Io credo che si sia in modo errato snaturata la missione originaria dei corpi di Polizia Municipale. Si è teso a rafforzare numericamente il controllo del territorio attraverso l’introduzione surrettizia di una “quarta” forza di polizia che però non è soggetta ai criteri di legge a cui sono sottoposte le forze di Pubblica Sicurezza (PS, Carabinieri e GdF). Da qui il rischio di degenerazioni e di manifestazioni di mancanza di professionalità. In sede di conversione di legge parlamentare si dovrebbe prestare maggiore attenzione a questo aspetto ed è l’invito che dobbiamo rivolgere alle forze di opposizione presenti in Parlamento che, al contrario, sembrano civettare col governo in merito a queste tendenze. Altrimenti Termoli e Parma rischiano di essere solo l’inizio di una pericolosa deriva.

la "nuova" va mercatello Come tutti hanno potuto leggere sulla stampa locale, lo scorso fine settimana una importante via del centro di Cremona, Via Mercatello, è stata protagonista di un importante momento di rilancio. Questa è certamente una delle vie nobili dello shopping cremonese e la sua bellezza e centralità non fanno che impreziosirne il ruolo. Incuriosito dall'enfasi giornalistica con la quale questo restyling è stato presentato a pochissime ore dal taglio del nastro mi è stato impossibile non fare un veloce sopraluogo, lo ammetto, spinto da curiosità. Con mio vivo stupore ho dovuto prendere atto che rilanciare una via del commercio a Cremona vuol dire posizionare un notevole numero di vasi con piccoli arbusti ai due lati della strada. Certo non posso esimermi dal dire che i gusti sono gusto quindi quegli stessi vasi con pianticelle che a me non piacciono ad altri possono sembrare meravigliosi. Al contempo però mi sembra meno opinabile e decisamente oggettivo che rilanciare una strada non possa voler dire un simile investimento appunto in vasi. Questo perché solo poche ore dopo l'inaugurazione la stessa strada vedeva numerosi sacchi neri ovunque abbandonati, si badi bene erano le nove di sera di sabato, sacchi neri utilmente appoggiati ai lati dei vasi in questione. Non solo, in molti degli stessi vasi facevano bella mostra di se cartacce e rifiuti vari. Questo certamente perché la stupidità umana non ha confini e limiti, ma altrettanto vero è che non ci voleva un premio Nobel ad immaginare come sarebbero stati ben presto utilizzati. Che dire infine delle piantine. Brutte oggi che sono state appena messe, che sarà tra qualche mese quando qualcuna sarà morta, o mezza secca o peggio strappata? Non mi si dica, perché non ci credo, che chi ha così arredato la via ne curerà la manutenzione. Questo perché dopo tanta enfasi circa questo rilancio e certamente tanti soldi spesi in modo discutibile non si è nemmeno pensato a dare una ripulita alle setto o otto luci che illuminano la via. Premesso che l'illuminazione è una elemento centrale e la sua cura è indispensabile per cambiare il volto di un angolo della città, in Via Mercatello a tutt'oggi l'illuminazione pubblica è coperta da escrementi di uccelli, polvere, ragnatele e quant'altro, il tutto vecchio di mesi se non di anni. A questo punto tanti soldi spesi e tanta enfasi profusa paiono sinceramente mal posti, bastava qualche rastrelliera in più per le biciclette, un paio di cestini nuovi e magari un paio di fiorire all'inizio ed alla fine della strada oltre ad una sana e profonda pulizia dell'illuminazione pubblica. Se quella adottata è la filosofia con la quale si vuole rilanciare il centro storico, decisamente deve essere respinta come sbagliata, costosa e non produttiva di effetto positivo alcuno. Ugo Carminati An verso il Pdl


Lettere smog/1

A Cremona l'aria che si respira è velenosa Gentile Direttore, l'aria che si respira a Cremona è veleno, lo dicono i numeri. Per chi vive la città niente di nuovo, per chi la amministra evidentemente sì. La situazione deve essere parsa così grave ed improvvisa da indurre il Comune a rilasciare un nota nella quale, cito testualmente, «si invita la cittadinanza a limitare l'uso dei mezzi privati (sia auto che moto), soprattutto se diesel, a favore dei mezzi pubblici e della bicicletta». L'amministrazione comunale, infine, sconsiglia «prolungate esposizioni e attività all'aperto specie per anziani, bambini e soggetti in precarie condizioni di salute nelle giornate ad alto inquinamento». Qualcuno deve essersi accorto che le cose stanno prendendo una brutta piega, e tenta di spazzare lo sporco sotto al tappeto lavandosene le mani. Questa però non è una situazione imprevedibile sulla quale non si ha avuto controllo, è il frutto di vent'anni di scelte, urbanistiche e di mobilità: chi ha fatto queste scelte deve assumersene la responsabilità. Solo per fare un esempio, prima o poi verrà ultimato il famigerato parcheggio di Piazza Marconi: porterà a cento metri da Piazza del Comune, su strade strette ed inadeguate, un traffico che oggi semplicemente non c'è. Negli anni in cui Piazza Marconi è stata solo un buco, in centro città si sono susseguiti mercati, grandi concerti, feste di salami e torroni: le vie straripavano di persone che avevano parcheggiato fuori dal centro e si erano poi mosse a piedi. Questa è oggi la tendenza in tutte le città d'Europa. A Cremona, chi amministra non la pensa così. Non è accettabile che il semplice invitare la cittadinanza ad usare la bicicletta possa essere vista come una soluzione. Bisognerebbe invece incoraggiare concretamente i comportamenti virtuosi, ad esempio aumentando le rastrelliere, oggi largamente insufficienti, oppure creando più percorsi protetti. In questa situazione d'emergenza, quindi, ben venga anche a Cremona il piano regionale antismog. Vietare al cittadino di usufruire di un suo bene dovrebbe però essere una condizione straordinaria e temporanea, da attuare mentre si mettono in atto le operazioni atte ad affrontare un problema la cui gestione appare

www.aclicremona.it Il Consiglio Regionale sta valutando le linee di indirizzo relative alla programmazione della terza annualità dei piani di zona (ovvero dello strumento della programmazione in ambito locale della rete dei servizi sociale e socio-sanitaria). Questo momento è particolarmente significativo in quanto lo scorso marzo la regione ha approvato la legge regionale n.3/08 sul 'Governo della rete degli interventi dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario', legge che ri-definisce principi ed obiettivi del sistema di welfare lombardo. Il terzo settore, cosi come le Acli, ha posto nelle precedenti triennalità una particolare attenzione alla progettazione e all’organizzazione dei servizi sociali e socio-sanitari, potendo osservare l'evoluzione delle politiche sociali e valutare il progressivo ridimensionamento delle risorse destinate a questo settore con le conseguenti difficoltà a garantire ai cittadini un livello di welfare

ormai inderogabile. Chi può (e deve) prendere decisioni non può rimanere inerte. Chi può far sì che l'amministrazione si assuma le responsabilità delle proprie scelte, neanche. Marco Mantovani Cremona * smog/2

Inquinamento, la Regione Lombardia faccia qualcosa Egregio direttore, diciamo che la situazione sta in questi termini: l'aria di Cremona é inquinata, così come é inquinata l'aria di Crema, di Mantova, di Piacenza, di Lodi, di Pavia, di Alessandria, di Asti etc etc. Cioé l'intera Valle Padana ha l'aria inquinata. Per superare questo problema ci vorrebbe un Piano antinquinamento di area vasta - sovraregionale o, almeno, regionale. Ma la Regione Lombardia non ha la forza, il coraggio o l'intelligenza di dotarsi di un vero e proprio Piano regionale antismog, che - ad esempio - blocchi il traffico automobilistico in alcune domeniche su tutta l'area regionale. Il centrodestra al governo della Lombardia, invece, impone misure tampone, segmentate e fatte a spizzichi e bocconi. Ma che, purtroppo, hanno la forza di norme regionali, e dunque i Comuni sono tenuti ad applicarle. Ben sapendo di applicare "pannicelli caldi". A questo ci porta l'incapacità di programmazione e di governo del centrodestra lombardo. Ed a questo punto, si raggiunge il massimo dei massimi: il centrodestra cremonese ed i loro esponenti presenti nel territorio, si permettono il lusso di scrivere lettere ai giornali e diffondere documenti nei quali attaccano il Comune di Cremona perché farebbe poco o nulla contro l'inquinamento. I loro capi, al Pirellone, non fanno nulla di serio e decisivo contro l'inquinamento... e la colpa diventa del centrosinistra di Cremona (?!). Che, invece, per quanto é nel suo potere, ha già fatto parecchio, basti pensare che é al terzo posto nazionale come città con il miglior teleriscaldamento. Ad Oxford direbbero che quelli del centrodestra cremonese hanno la faccia come il ....., io qui mi limito a chiedere loro se non provino, almeno, un po' di vergogna. Dario Antoniazzi Cremona *

societa' civile

Essa comprende il mondo dell'associazionismo locale Egregio direttore, chiedo poche righe di spazio per una riflessione che vorrei condividere con voi e contemporaneamente con i lettori della vostra rubrica riguardo all’identità della cosiddetta “società civile”. Si legge ormai con frequenza da tempo sia all’interno di dichiarazioni ed atti ufficiali di partiti ed esponenti politici sia entro articoli giornalistici di una “società civile” che richiede, acquista e spesso pretende spazio: verissimo, per fortuna. Leggo però anche, a volte, etichette di “società civile” appioppate a mio avviso con eccessiva e forse interessata leggerezza. La locuzione “società civile” è in fin dei conti una neonata, quindi va trattata con cura e amore anche se (o proprio perché) non è in grado di presentare nobili certificati di nascita letterari o linguistici. Abbozzo quindi (a nome del comitato di cui faccio parte) una definizione che ammetto essere incompleta e personale, ma che propongo alla discussione poiché ha un valore politico e sociale che va molto al di là del semplice uso terminologico: per “società civile” sarebbe bene intendere solo quelle istanze e pratiche che derivano da organizzazioni spontanee della società non riconducibili ad organizzazioni politiche. L’uso ormai invalso invece è quello di considerare semplicemente esponenti della società civile tutti coloro che non hanno un passato o un presente legati a un partito politico: se si ragionasse in questo modo si dovrebbe concludere che è “società civile” il 95 per cento della comunità, il che renderebbe evidentemente inutile il termine o lo farebbe coincidere con la famosa “maggioranza silenziosa”, che è però storicamente altra cosa ancora. La distinzione non è per nulla fastidiosamente pignola, perché se poniamo la necessità di una forma autoorganizzata per distinguere dalla comunità in generale una “società civile”, quest’ultima viene a comprendere il variegato mondo dell’associazionismo e del volontariato, aggiungendovi (almeno) tutte le forme recenti e meno recenti di auto-organizzazione dei cittadini.

Servizi sociali dopo la L. Regionale n. 3/2008

qualificato. Questa conoscenza deve essere capitalizzata e messa a disposizione della terza triennalità che si sta per aprire, anche se le aspettative degli attori coinvolti nella costruzione dei piani sono state parzialmente deluse; ci si aspettava, infatti, di incidere di più e di favorire alcuni cambiamenti sociali. Nelle linee guida proposte dalla Regione il ruolo del Terzo Settore viene affermato con forza, ma la mancata esplicitazione di una prospettiva di interazione con gli uffici di piano, che vada oltre ad un generica consultazione nella progettazione di unità per offerta sociale, se da un lato offre l’opportunità di sviluppare proposte per azioni innovative, dall’altro evidenzia il rischio che il terzo settore sia “schiacciato” in una logica manageriale. In altre parole per dare la giusta importanza alla costruzione di una rete di unità di offerta territoriale, si rischia una parziale distorsione: gli enti che operano

nel sociale potrebbero essere visti solo come strumento per attuare e implementare le politiche sociali. Questo negherebbe, di fatto, il contributo che hanno dato sin’ora nel leggere e nell’interpretare i bisogni emergenti, nel rispondere ai cambiamenti economici e sociali, nel supportare le persone favorendo l’esigibilità dei diritti, creando comunità e sviluppando coesione sociale. La crescita di consapevolezza del ruolo che la società civile organizzata occupa è fondamentale per poter gestire e non subire le richieste che provengono dal livello politico. L’aspettativa degli amministratori nei confronti delle professioni sociali è sicuramente quella di un impegno a risolvere le tensioni, a facilitare i percorsi di reinserimento nel contesto lavorativo o dell’istruzione, ma purtroppo sembra che si stia diffondendo anche la convinzione che si possano rendere “invisibili” le persone che creano problemi.

La logica del lavoro nel sociale dovrebbe spingere a preoccuparsi maggiormente di innescare cambiamenti organici e progressivi. Questo si può realizzare solo coinvolgendo gli attori presenti nel contesto anche per sviluppare e pianificare azioni con un approccio creativo. La costruzione della rete è una priorità riconosciuta anche dalla l.r.3/08, ma perché una rete non sia solo nominale deve essere costantemente ricercato un interesse comune e richiede un paziente lavoro di “mantenimento”. Monitorare la creazione dei Tavoli di rappresentanza del Terzo Settore in tutti gli ambiti distrettuali della regione e facilitare l’impegno nella ricerca di supporto e legittimazione dal contesto politico evitando un’eccessiva frammentazione sembra quindi prospettarsi come un’altra priorità che i singoli ambiti territoriali associativi possono porsi.

Che differenza fa? Semplice ma essenziale: una società civile non organizzata potrà al massimo interloquire con la politica in modi e con argomenti generici ed episodici, anzi non avrà quasi mai la possibilità di interloquire, mentre le si potrà far dire ciò che si vuole a seconda dei sondaggi utilizzati. La “società civile” reale invece, proprio perché organizzata, cosciente e finalizzata, pone istanze, quesiti, proposte mai generici e sempre specifici: non richiede “il nuovo”, “l’ordine”, “un cambiamento”, “più libertà”, “più rigore” (cito a caso alcune delle patacche che si ritrova spesso appiccicate addosso), ma propone cambiamenti, ordinamenti, svolte sempre specifici e pratici: chiede soluzioni a problemi reali e quotidiani ben determinati e identificabili, suggerisce soluzioni, propone persino leggi. Se facciamo tutti insieme il piccolo sforzo di dare alle cose il nome che si meritano facciamo anche un dono reale di chiarezza a tutti i cittadini. Giampiero Carotti Comitato acqua pubblica Cremona * giovani

Troppi vanno a scuola sotto l'effetto di stupefacenti Egregio direttore, con sempre più frequenza si sente parlare di bullismo, di violenza fra i giovani, di ragazzi che dopo la discoteca concludono la serata con un incidente automobilistico, quando non è la loro vita concludersi lì. I giornali e i servizi giornalistici vari, riportano percentuali allarmanti sul consumo di droga e di alcol fra i giovani. Spesso mi chiedo se stiamo veramente facendo il possibile per evitare che i nostri ragazzi vadano a finire in un tunnel così pericoloso. Sono un’insegnante e non ho bisogno di leggere statistiche per sapere che molti studenti fanno uso di droga e non è neanche una novità, è da anni, decine di anni e anche più che la droga circola nelle scuole, anche se ora forse più massicciamente e fra studenti di età inferiore rispetto a prima. Ci si sente impotenti di fronte ad un fenomeno che viene sottovalutato e spesso ignorato. Ne parli con gli studenti e sembra che tu sia l’unica a non saperlo, una mia alunna un giorno mi ha detto: «Certo che c’è la droga, qualche anno fa all’ingresso della scuola ad un controllo della polizia 90 studenti sono stati fermati perché gliel'avevano trovata addosso» (non ero in quella scuola quando il fatto era successo). Senti i loro discorsi: uno spinello ogni tanto non fa niente, smetto quando voglio, in discoteca circola di tutto anche le pastiglie, a volte si esagera nel bere, l’importante e non mischiare, ecc. Alcuni li vedi il lunedì mattina dormire sui banchi, oppure più distratti del solito, a volte euforici o con la testa chissà dove, stanno ancora smaltendo gli effetti di quanto assunto in discoteca la sera prima? Si sono fatti uno spinello prima di entrare a scuola? O sono andati a letto tardi? Quante volte mi sono fatta queste domande, poi comunque inizio a spiegare, finisce l’ora... Come si fa a seguire una lezione dopo essersi fatti uno spinello? O dopo aver preso una sbornia la sera prima, nel migliore dei casi? Qualsiasi tipo di insegnamento in una condizione del genere è destinato a fallire, non ci dovrebbe sorprendere se i nostri alunni fanno fatica a capire, se sembrano stupidi, o se a volte alcuni sono violenti ed hanno delle reazioni eccessive. Se il livello di preparazione dei nostri studenti si sta abbassando sempre di più, quanto si sta tenendo conto della variabile droga nell’analizzare i risultati della nostra istruzione? Le droghe intorpidiscono la mente, istupidiscono quando non bruciano il cervello (vedi eroina, Lsd, cocaina,

Per dire la vostra, scrivete a redazione@ilpiccologiornale.it Siate contenuti in 20, al massimo 30 righe. Le lettere più lunghe verranno tagliate. Le lettere senza nome, indirizzo e numero telefonico verranno cestinate. Le lettere giunte il giovedì potrebbero essere pubblicate non il giorno dopo, bensì la settimana successiva.

cannabis, anfetamine, ecstasy ed altro). Come spesso capita, nel mio lavoro ho cambiato diverse scuole, ed ho visto i risultati scarsi o nulli dei vari interventi informativi su queste tematiche, fatte da psicologi inviati dalle Asl o altri enti. Questo mi aveva indotta a pensare che la stessa cosa probabilmente fosse successa a molti miei colleghi e presidi, che non si potesse fare niente a riguardo, che bisognava rassegnarsi. L’esperienza fatta successivamente, però, mi ha dimostrato che si può e si deve intervenire, diversamente rischiamo che un’intera generazione venga lentamente, giorno dopo giorno, distrutta da false informazioni e da spacciatori senza scrupoli. I discorsi teorici e le ramanzine sono meglio di niente, ma quello che ho visto incide di più, sono le informazioni sugli effetti fisici e mentali che le droghe causano, i meccanismi che spingono a farne sempre più uso ed a causarne la dipendenza. Un operatore di un centro di recupero per tossicodipendenti, tra le altre cose, mi ha detto che la droga inizialmente viene presa per risolvere un problema o un disagio, e se non si è in possesso delle informazioni corrette sugli effetti devastanti, la persona pensa di aver trovato la soluzione al suo problema senza rendersi conto della trappola in cui è finita. Per mia esperienza gli interventi che hanno realmente coinvolto i miei alunni, li hanno fatti riflettere ed hanno influito positivamente su di loro, sono stati quelli fatti da ragazzi che avevano vissuto in prima persona gli effetti negativi di queste sostanze, volontari dei centri di recupero Narconon per tossicodipendenti, che stanno portando avanti campagne informative in diverse città d’Italia. C’è un grosso business su alcol e droghe, ci sono campagne di marketing e false informazioni per allargare ed incrementare il mercato, chi sono i clienti o potenziali clienti? Chi è il target di questo mercato? I nostri ragazzi! Quanto bisogna fare per contrastare la pressione che sta dietro ad affari di così grande entità, chi lo farà se non lo facciamo noi? Non si può stare a guardare mentre il lupo mangia le pecore. Margherita Pellegrino Cremona * trenitalia

Ferrovie, a Cremona danno solo i vagoni di scarto Caro direttore, Ci uniamo anche noi del Coordinamento viaggiatori della linea Ferroviaria Cremona-Brescia al dibattito per sottolineare un dato che dimostra ulteriormente la supernota carenza di infrastrutture del Sud della Lombardia. La regione si appresta a girare a noi poveri viaggiatori cremonesi, i treni dismessi dalle Ferrovie nella parte Nord della Regione, fornendo loro in cambio (si spera) treni nuovi perché queste hanno i “numeri”, al contrario di noi che “non li abbiamo”. Ma perché non li abbiamo? Focalizziamoci sul fatto che per andare a Brescia (solo 51 km) ci mettiamo più di un ora solo di treno, più i mezzi pubblici cittadini. Vi sembra un servizio talmente efficiente in grado di ‘attrarre’ nuovi utenti? Da dicembre si dovrebbe partire con l’orario cadenzato e ma a causa del deficit strutturale della linea i tempi di percorrenza ri-


Venerdì 24 Ottobre 2008

mangono miseramente allineati all’attuale livello di inefficienza. Qui non si sta parlando di sviluppare un’area depressa, ma di fornire strumenti moderni a chi va, come avvocato, chirurgo, bancario, architetto, studente universitario e quant’altro, da Cremona a Brescia, seconda città industriale della regione e città che si sta dotando di metropolitana e di linee ad Alta Velocità nonché di collegamenti con l’aeroporto di Montichiari. E Cremona cosa fa? Continua a non sfruttare la vicinanza ad un territorio così dinamico… e intanto “Cartagine brucia”. Possibile che non si voglia capire che per tutto il sud della Lombardia, del Cremonese, del Mantovano, e anche il basso piacentino sarebbe trainante il collegamento con l’aeroporto di Montichiari, attraverso il potenziamento della linea Cremona Brescia? Qui non abbiamo i numeri perché c’è meno opportunità di scambio, non c’è turismo di massa che porterebbe ossigeno a tutti, commercianti, albergatori e categorie varie. Vi garantiamo che a volte in Lombardia e più precisamente a Milano, e a Nord di Milano, ci siamo sentiti rispondere dalla gente che non sapevano neanche dove fosse Cremona… La conoscono nel mondo ma non in Lombardia: perché? Ringraziamo l’amministrazione provinciale che si è fatta carico dei problemi del territorio, ma occorre che altri più in alto pianifichino con lungimiranza e stiano attenti non solo ai numeri, ma alle possibilità che altrimenti andrebbero ancora perse. Non possiamo continuare a muoverci ed andare in giro con velocità degne di un calesse o di un mulo. Coordinamento Viaggiatori linea Cremona – Brescia * politica

A sinistra esponenti patetici e nostalgici Egregio direttore, permettetemi di spendere due parole a riguardo delle amministrative 2009. Sostengo a voce forte la candidatura di Cesare Giovinetti alla presidenza provinciale, o della stessa Chiara Cappelletti, piu che del rimpasto di nomi di Udc o simili, e mi associo a Carpani nel sostenere il nuovo ed il cambiamento. Vedo invece patetici e nostalgici, esponenti delle sinistre come l'attuale presidente provinciale di Cremona, e cito Torchio, e gli apparentamenti per interessi elettorali, cercando consensi su tematiche dimenticate: e qui vi porto ad esempio le manifestazioni al ponte di Montodine: ma carissimi cittadini perchè non vi chiedete dove erano i vari “Circoli, Udc, Pd o Idv”, non parliamo poi di quei poveri orfani della Gerundo [...]. Dove erano? Dove sono stati? Dicano, anzichè fare inutili manifestazioni, cosa farebebro loro se ne hanno prima cosa il coraggio e poi la possibilità di sostenere quello che promettono. La Destra, quando l'elettorato rico-

noscerà il suo giusto ruolo, si farà portavoce sempre di proporre una soluzione con tempi e modi certi in trasparenza e in patto con i cittadini, senza fare della notizia una libera campagna pre elettorale. La sfilata dell'altro giorno sembrava la sfilata delle belle statuine in mostra, tutti al fianco del presidente con quei sorrisini astuti alla ricerca di un po di credibilità e consenso pubblico. Rispettiamo di più il popolo sovrano che dovrà vedersi esborsato ancora 8 milioni di euro (si parla), oltre ai 40 già dati ed altri 20 già concordati lo scorso anno alla beffa della ripresa dei lavori. Noi de La Destra diciamo che 68 milioni di euro per un'opera arenata da 15 anni con cui hanno sfamato centinaia di politici, ritrovandoci punto e a capo un altra volta! E poi carissimi giornalisti, con tutta la stima e rispetto che provo per voi, evitate di associare il termine centrodestra cremonese a tutte le "situazioni politiche" in cui La Destra non figura. Vi state sbagliando, la Destra (compresa quella sociale) siamo noi: An scomparirà entro fine gennaio, ed i tentativi di arginare l'uscita da An non sarà sufficiente con il creare associazioni e partittini che contengono solo il nome e a cui manca la Storia e l'ideologia di Destra. La Destra Cremona è aperta al giusto dialogo con tutti soprattutto ci farebbe piacer incontrare il sig. Jotta del Pdi - Forza Italia, ed il centrodestra lo sa bene che per non vedere ancora le sinistre vincere e stare di nuovo a guardare per altri anni, dovranno fare i conti con noi. Giorgio Zucchi portavoce provinciale La Destra Crema-Cremona * scuola

Psicofarmaci ai bambini, un abuso silenzioso Egregio Direttore, mi chiamo Francesco e sono genitore di una dolce bimba di 4 anni. Le scrivo perché sono preoccupato per il futuro di mia figlia, in merito a un fenomeno che si sta divulgando forse senza controllo. Mi è capitato più di una volta di sentire genitori che adoperano psicofarmaci per occuparsi di problemi di comportamento (considerati "disturbi") dei propri figli. Il fatto eclatante è che i “disturbi” sono manifestazioni normali in un bambino o adolescente. Scarsa concentrazione nello studio e troppa vivacità sono diventati i “mali” da curare con una pillola. Questi “mali” mi hanno accompagnato in modo marcato per anni ed ora sono un imprenditore di 30anni, sposato, padre e che conduce una vita serena. Il 50% dei miei compagni di scuola “soffrivano” dei miei stessi mali e sono, ora, persone nella norma. Ho visto l'abuso dei farmaci su mia nonna e altre persone anziane; quasi tutte le sere si possono vedere alla televisione le truffe a spese della società nell'ambito della sanità. Si può pensare: «Queste cose

succedono tutti i giorni in svariati campi....» Ma quando si tratta di affari di milioni di euro a spese della salute dei bambini questo in quanto cittadino ed essere umano non mi va giù. Si può chiedere il parere dei lettori in merito a questa dubbia teoria dei disturbi mentali in bambini considerati, una volta, con l'argento vivo addosso? Dico a spese dei bambini perché se si leggono le controindicazioni dei farmaci possono tremare le gambe ad un genitore; il quale, spesso, fidandosi della prescrizione non legge attentamente gli effetti negativi di questi potenti medicinali. Per non parlare del fatto che nostro figlio può essere considerato un malato mentale come niente. Questo lo ritengo un argomento di prima categoria perché riguarda i figli, quindi i genitori, quindi ogni uomo e donna di questa nazione. E' un argomento che a me sta a cuore molto dato che ho scoperto che alcuni genitori non sapevano che i propri figli venissero etichettati come affetti da svariati "disturbi" a scuola a loro insaputa. Caro direttore, caro lettore, vi dico che d'ora in poi siamo costretti a controllare i nostri figli anche a scuola, l'ultimo ambiente che ritenevamo sicuro. Ambiente trasformato in un vivaio di potenziali pazienti. Francesco Leone Cremona * alcol

Sempre più minori abusano delle bevande alcoliche Egregio direttore, In Italia l’età del primo contatto con l’alcol risulta la più bassa d’Europa. E' uno dei dati emersi dalla Conferenza nazionale sull’alcol, organizzata dal ministero del welfare e della salute. I dati più preoccupanti relativi al consumo di alcol in Italia riguardano la popolazione giovanile e in particolare la fascia di età tra gli 12 e i 15 anni. Ben il 20,5% dei giovani tra gli 12 e i 15 anni dichiara infatti di aver bevuto alcolici. Nonostante sia in vigore il divieto, sancito dalla legge, di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni. Secondo i dati dell’indagine l’Italia presenta l’età più bassa in Europa in relazione al primo contatto con le bevande alcoliche, con una media di 12,2 anni contro i 14,6 anni della media europea, immediatamente seguita da Irlanda e Austria, con 12,7 anni. Tra i giovani è molto diffuso il consumo di bevande alcoliche al di fuori dei pasti e questo rappresenta un importante indicatore di rischio, se poi viene associato a sostanze stupefacenti, vanno incontro all'autodistruzione. Per non parlare poi della fascia che va dai 16-20 anni, dove c'è il consumo maggiore di alcol e droga! Meno interessate, ma anche loro fanno la propria parte, sono le ragazze (il picco più alto, 5,2 %, si raggiunge nella classe di età 13-15 anni). In Italia la mortalità per incidenti stradali viene stimata come correlata all’uso di alcol per una quota compresa tra il 30% e il 50% del totale degli incidenti, media altissima! E qui mi sento di lanciare un

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Il buonismo olrtranzista genere delinquenza Sconcertanti le dichiarazioni della sinistra sulle classi ponte, definite strumento di razzismo e xenofobia. Si preferisce assegnare ad una classe alunni che non comprendono l'italiano, creare incomunicabilità con gli insegnanti e i compagni, rallentare l'intera classe e creare enormi difficoltà? Certi commenti vengono dal fatto che mai questi signori sono stati in visita ad una scuola del nord ad alta percentuale di immigrati, mai un confronto coi genitori, con gli insegnanti e con il mondo reale. E' razzismo censire i bambini rom per permettere che possano frequentare la scuola? E' razzismo reprimere l'accattonaggio, il commercio abusivo e la prostituzione in strada? E' razzismo impedire ricongiungimenti familiari di comodo per rubare soldi allo Stato? Il lungo elenco

forte appello ai genitori: seguite di più i vostri figli, catechizzateli a dovere, non lasciateli troppo liberi, con il rientro mattutino, sicuramente hanno frequentato pub e discoteche, con le conseguenze che ne derivano. E se occorre, usate le maniere forti, castigateli». Solo così si possono evitare molte stragi di innocenti vite umane. Andrea Delindati Cremona * universita'

Consulta universitaria, poca partecipazione Caro direttore, venerdì 17 ottobre la città ha rischiato di non svegliarsi con gli stessi connotati di quando si era addormentata: vedersi trasformata in una piccola e fiorente cittadina universitaria. Nulla da spartire con la vecchia Bologna, intendiamoci, ma la sua figura l’avrebbe sicuramente fatta di fronte alle ben più antiche e prestigiose consorelle italiane. Purtroppo la magia non è riuscita fino in fondo, peccato ma ci riproveremo. Per dover di cronaca è il caso che illustri tutti i fatti nel modo più chiaro possibile. Da diversi anni si aggira per le sedi universitari cremonesi un fantasma o meglio quello che sembrava essere un fantasma che ormai sempre più sta perdendo la sua consistenza eterea e ettoplasmatica per avvicinarsi ad uno stato di materia solido oltre che ad un nome, Consulta Universitaria Cremonese. Alcuni di voi la ricorderanno per ciò che stava accadendo al centro sociale Arci la sera di venerdì 17. La Consulta per quella nefasta data, ha organizzato un «Matricolafest» dedicato a tutte le matricole e studen-

può continuare con i matrimoni estorti ai cittadini italiani bisognosi di assistenza, con i malviventi che giungono dove il furto è poco punito, ecc. Di fronte a queste situazioni complesse, un'opposizione responsabile metterebbe da parte le polemiche, le manifestazioni di dissenso violente e strumentali, e collaborerebbe con contributi costruttivi. Non è così, si annunciano scioperi, magari reclutando pensionati come per una gita fuori porta e ci si lamenta di una mancata dialettica in Parlamento. Questo buonismo oltranzista non genera bontà ma solo nuova delinquenza, occorre affrontare concretamente i problemi, come sta facendo questo Governo, con la volontà reale di risolverli, e la Lega è un esempio di concretezza ed efficacia. Giacomo Zaffanella

ti universitari delle facoltà cremonesi. La festa iniziata un po’ in sordina alle 21 ha assunto un aspetto sempre più inquietante e minaccioso. Non si vedevano più le solite facce conosciute ormai a memoria, ma volti e nomi nuovi. C’era chi del Politecnico, chi di Musicologia qualche studente in Erasmus, ecco forse qualcuno in più di Scienze infermieristiche o della Cattolica non avrebbe portato via spazio agli altri se fosse venuto. Purtroppo si sa venerdì diciassette e il luogo, l’Arci, forse non invitavano tutti ad uscire di casa, per di più si è messa anche la pioggia, ma come si fa ad non essere invogliati e a partecipare ad una festa così ben organizzata, c’era proprio di tutto e per tutti i gusti: un ricco bar con consumazioni a prezzi più che abbordabili, musica dal vivo. Come si fa a non venire? Ai posteri l’ardua sentenza. Come si diceva la trasformazione in città universitaria, per lo meno per quanto concerne le feste è quasi riuscita, ma manca ancora qualcosa, forse un impegno a partecipare anche a d altre attività che non siano espressamente ludiche ma anche impegnate e degne di essere chiamate culturali. La Consulta Universitaria vuole nuovamente ringraziare tutti quelli che si sono dati da fare per la buona riuscita della serata: l’Arci, i ragazzi del bar e soprattutto gli studenti che hanno partecipato, che comunque non erano pochi un centinaio più o meno. La Consulta vuole altresì ricordare che la cosa più importante è partecipare e rendersi protagonisti del proprio presente per essere padroni un domani del proprio futuro, che ha orecchie per intendere intenda. Luca Mancini Cremona



Agricoltura

Venerdì 24 Ottobre 2008

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Successo per la premiazione relativa all'ormai tradizionale manifestazione promossa da Coldiretti

Grande festa finale per il «Nonno day»

I

l colpo d’occhio era davvero strepitoso: oltre quattrocento bambini, nonni, genitori, insegnanti, raccolti nella Sala del Seminario Vescovile «Santa Maria della Pace» a Cremo-

na, in una cornice di colorati cartelloni, interamente dedicati al legame fra nonni e nipoti. Così si presentava, venerdì pomeriggio, la cerimonia di premiazione del concorso «Io e i miei nonni», proposto

- nell’ambito dell’iniziativa «Nonno day 2008» - dall’associazione provinciale pensionati Coldiretti, con la partecipazione di Coldiretti Cremona e dei rappresentanti del territorio. Grandissima è stata l’af-

MERCATI - SETTIMANA DALl 17/10/2008 AL 23/10/2008 PRODOTTO

UNITà DI MISURA

CREMONA

Tonn.

137,00141,00

150,00155,00

158,00161,00

167,00170,00

Tonn.

124,00125,00

135,00136,00

128,00129,00

141,00143,00

Tonn.

N.q.

343,00345,00

315,00320,00

--

FRUMENTO

tenero buono mercantile

GRANOTURCO

ibrido naz. 14% um.

SEMI DI SOIA nazionale

ORZO NAZ.

MILANO

MANTOVA

MODENA

Tonn.

144,0-149,0 146,0-151,0- 146,00-153,0 157,0-162,0 N.q. 160,0-165,0 161,0-166,0 169,0-171,0

alla rinfusa

Tonn.

85,00-87,00

96,5098,00

96,0098,00

102,00103,00

FIENO maggengo agostano

Tonn.

N.q.

84,00.134,00 104,00-144,00

N.q.

--

Tonn.

N.q.

46,00-57,00 28,00-33,00

lattonzoli locali

15 kg.

3,040

3,070

3,090

3,130

SUINI lattonzoli locali

25 kg.

2,200

2,230

2,260

2,270

SUINI lattonzoli locali

30 kg.

2,110

2,120

2.150

2,180

SUINI lattonzoli locali

40 kg.

1,97

1,930

1,960

1,990

Suini da macello

156 kg.

1,605

1,603

N.q.

1,575

Suini da macello

176 kg.

1,605

1,603

N.q.

1,605

Suini da macello

Oltre 176

1,605

1,520

N.q.

1,570

Vacche Frisone 1ª qualità (p.v)

Kg.

2,22-2,58

Montichiari peso vivo 1,00-1,20

1,0201,120

--

Vacche fris. 2ª qualità (p.v)

Kg.

1,97-2,07

0,70-0,83

0,690-0,790

--

Manze scottone 24 mesi

Kg.

2,20-2,58

1,00-1,20

1,00-1,70

--

Kg.

1,10-1,22

1,00-1,10

0,90-1,20

--

(50-60Kg) pie blue belga

Kg.

3,00-4,95

4,50-5,00

4,10-4,50

--

BURRO pastoriz.

Kg.

1,75-1,80

1,60

--

--

PROVOLONE VALPADANA

Kg.

5,05-5,20

5,05-5,15

--

--

PROVOLONE VALPADANA

Kg.

5,30-5,50

5,25-5,45

--

--

Kg.

5,90-6,10

5,80-6,15

5,950-6,100

--

Kg.

6,10-6,25

6,25-6,70

6,350-6,550

--

Kg.

N.q.

--

--

--

peso spec. 55-60 peso spec. 66-68

CRUSCA

PAGLIA

press.rotoballe

SUINI

Vitelli Baliotti (50-60 kg) fris.

Vitelli Baliotti

GRANA Scelto stag. 9 mesi

GRANA Scelto stag. 12-15 mesi

Latte naz. Crudo

(16-30 giugno)

Un momento della festa

Cremona, Assuero Zampini, direttore della Federazione, e Giovanni Biondi, assessore provinciale all’ambiente. Tutti gli intervenuti hanno ribadito il valore di un’iniziativa che ha fatto incontrare anziani e bambini, agricoltura e amore per la natura. «I giovani devono avere due cose: le radici e le ali» ha evidenziato l’Assessore Biondi. «Credo che iniziative come questa ben evidenzino l’importanza delle nostre radici, ricordan-

--

fino a tre mesi

oltre tre mesi

fluenza alla giornata conclusiva della “gara di creatività” che ha visto protagonisti gli alunni delle Scuole dell’Infanzia e delle Scuole Primarie della provincia. «Il “Nonno Day” è la giornata dei nonni. E’ un momento di grande festa, d’incontro fra anziani e bambini, fra generazioni che condividono tanti, importanti momenti della vita, come tutti i nonni e tutti i nipoti sanno bene. Per celebrare in modo originale ed allegro la giornata, quattro anni fa è nato questo concorso che, edizione dopo edizione, ci ha portati a chiedere a tutti gli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria di esprimere attraverso una poesia o un elaborato grafico il loro amore per i nonni» ha spiegato Giovanni Rota, presidente dell’Associazione pensionati Coldiretti, aprendo la cerimonia con un benvenuto rivolto a tutti i presenti. Accanto a Rota sedevano Roberto De Angeli, presidente di Coldiretti

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Non è escluso che in futuro venga ripristinato il mercato settimanale. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì.

Biondo, De Angeli, Rota e Zampini

doci quanto gli anziani hanno fatto per tutti noi, a partire dalla ricostruzione del nostro Paese. Al tempo stesso la partecipazione di questi numerosissimi bambini, con la loro creatività, il loro entusiasmo e la loro allegria, è la più bella immagine di apertura al futuro». Il momento più atteso della giornata era rappresentato, naturalmente, dalla consegna dei premi, avvenuta con la “complicità” di una simpatica clown e con la regia della segretaria dell’Associazione pensionati, Luisa Parmigiani. Ben diciannove i premiati (tra classi, singoli alunni e un centro estivo), che hanno ricevuto materiale didattico e zainetti. E per tutti i ragazzi presenti c’era un astuccio con la biro di Coldiretti-Campagna Amica, realizzata in bioplastica, con risorse rinnovabili di origine agricola (come amido di mais), completamente biodegradabile.


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Salute

Venerdì 24 Ottobre 2008

GLI ORARI

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle 18.00 in orario continuato, il sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati Dove: piano Rialzato, padiglione 5 Orario: da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 16.00 Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. • ANATOMIA PATOLOGICA: consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Fax: 0372 405742. • RADIOLOGIA: Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-70 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoled dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. • SENOLOGIA: prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M, monoblocco ospedaliero (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso). Orario: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. FISIOTERAPIA Esclusa la visita specialistica che si prenota presso il CUP-Cassa, le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo C (ala sinistra), monoblocco ospedaliero. Orario: lunedì dalle 08.00 alle 14.00; da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00. Tel: 0372 405346 per informazioni. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO Allergologia per sospetti professionali Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, da 9.30 alle 13.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 408178. • MEDICINA DEL LAVORO: visite specialistiche di medicina del lavoro Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 17.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 405777. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero.

Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche) Telefono: 0372 405715. Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. SERVIZIO DIETETICO valutazioni e controlli nutrizionali La prima visita si prenota al CUP. Dove: piano 4, ala sinistra monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 16.00. Telefono: le prenotazioni per il controllo nutrizionale può essere effettuata telefonicamente da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 15.30 ai numeri 0372 405732, 0372 405634, 0372 405631. LABORATORIO ANALISI previsto per il prelievo l'accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.00 alle 09.00. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio della terapia anticoagulante orale. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: dalle ore 07.00 alle 14.00 da lunedì a venerdì (prelievi e visite specialistiche). CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando al 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00; oppure personalmente presso la Medicina del Lavoro dalle 7.30 alle 13.00 da lunedì a sabato e il martedì pomeriggio dalle 14.00 alle 16.30. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: emotrasfusioni, autotrasfusioni, salassi, terapia marziale endovenosa Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì Rivolgersi alla segreteria del servizio negli orari sopra indicati, muniti della relativa impegnativa al fine di stabilire un appuntamento, in base alle necessità del paziente. GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle ore 13.00 alle ore 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: piano Rialzato, ala sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. MEDICINA GENERALE E ONCOLOGIA MEDICA Dove: piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248 TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione pu essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

La Giornata nazionale dell'Afasia, svoltasi anche a Cremona, ha puntato l'attenzione su un problema da non sottovalutare

L'importanza di tornare a parlare

A

di Laura Bosio

nche l'ospedale di Cremona ha preso parte, lo scorso 18 ottobre, alla prima Giornata nazionale dell'afasia. Molti ora si chiederanno cos'è l'afasia. Non tutti, difatti, sanno che si tratta di un disturbo molto particolare. A spiegare di cosa si tratta sono Claudia Meinecke, direttore dell'unità operativa di riabilitazione specialistica, e Paola Fasoli, dirigente medico fisiatra e coordinatore del gruppo di riabilitazione neuropsicologica dell'ospedale Maggiore di Cremona. «Spesso la gente si rivolge a noi con problemi ben diversi, come disturbi cognitivi, balbuzie, disturbi congeniti. Si tratta di una patologia che è conseguenza di una lesione cerebrale che può essere di tipo vascolare (ischemia o emorragia) o di origine traumatica. La lesione si presenta nell'emisfero dominante del cervello». Cosa comporta diventare afasici? «Si riscontrano problemi della comprensione della parola e nell'espressione. L'afasia può essere un disturbo puro, ossia dovuto a una lesione circoscritta, oppure accompagnato da altri disturbi (emiplegia). Quali sono le conseguenze nella vita di una persona colpita da afasia? «Dal momento che il linguaggio è lo strumento che permette di comunicare, le conseguenze sono importanti dal punto di vista della qualità della vita. Il paziente tende ad emarginarsi perché non riesce più a comunicare, le conseguenze so-

Claudia Meinecke e Paola Fasoli

no importanti dal punto di vista della qualità della vita. Esso tende ad emarginarsi perché non riesce più a comunicare. Senza contare che spesso c'è da parte del malato stesso la consapevolezza del disturbo di cui si soffre, e questo può portare a depressione, soprattutto se si tratta di persone giovani. Le ripercussioni sulla qualità della vita riguardano però anche chi sta attorno al malato, come i familiari più stretti, che devono spesso cambiare il proprio ruolo sociale. Come agisce l'ambulatorio, una volta che il paziente si presenta da voi? «L'attività varia a seconda della gravità del disturbo, che appunto può essere lieve, medio o grave. Si parte da una valutazione analitica delle competenze che risultano disturbate e di quelle che sono rimaste integre (capacità di scrivere, di leggere, di fare calcoli, di riconoscere forme e colori, ecc).

Nello stesso senso varia anche la prognosi. I disturbi di afasia possono regredire? In caso di disturbi lievi può esserci una regressione anche totale. Per questo nell'accertamento che viene fatto per tracciare il percorso riabilitativo, si lascia trascorrere un mese prima di decidere, per verificare se c'è un recupero spontaneo. Successivamente il paziente viene preso in carico». Come avviene la riabilitazione? «La riabilitazione prevede sedute individuali, giornaliere durante la fase intensiva, e successivamente scandite nel tempo. Vengono proposti esercizi di vario tipo, dalla denominazione di oggetti, alla lettura di singole parole, al coordinare oggetti e parole tra loro, alla ricerca di parole sul vocabolario, al cercare parole che appartengono allo stesso gruppo, o che iniziano con la stessa lette-

ra. Ci sono poi esercizi di ripetizione. Quando la forma afasica è molto grave si inizia con esercizi di ripetizioni di suoni e vocali. Per le fasi intermedie e lievi, si danno anche trattamenti di gruppo. Si tratta di esercizi di espressione e comprensione, e spesso ci si aiuta con la comunicazione non verbale. Il lavoro di gruppo è molto importante, perché permette anche di confrontarsi e integrarsi con altre parole, combattendo quindi la tendenza ad isolarsi dei pazienti afasici. Il paziente reimpara a relazionarsi nonostante il proprio problema, in un vero e proprio esercizio di socializzazione». Come si valutano i progressi del paziente? «Nel corso del tempo la logopedista fa delle valutazioni per capire come si è evoluta la situazione, e se c'è un miglioramento. Visto che sono trattamenti che durano a lungo nel tempo, è importante capire quando il paziente ha raggiunto il livello massimo di recupero, oltre il quale non è più possibile andare. Esiste una terapia anche per i familiari del paziente afasico? Ai familiari viene somministrato un questionario, da noi appositamente realizzato, per capire il loro stato di salute e stress, in seguito alla vita accanto ad una persona afasica. Successivamente viene proposta una psicoterapia di gruppo, con la collaborazione della psicologa Patrizia Sironi. Abbiamo valutato che per le persone che lo hanno fatto essa è servita a ridurre lo stress. Purtroppo le risorse che abbiamo non bastano per offrire questo percorso a tutti».

il seminario

Il processo terapeutico per i bambini

L’Istituto di Analisi Immaginativa di Cremona da appuntamento il prossimo 15 novembre, presso il Teatro Monteverdi a Cremona, con il seminario internazionale, intitolato «Il processo terapeutico con bambini e adolescenti in relazione all’immaginario familiare», in collaborazione con l’Asag dell’ Univer-

sità Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con la Regione Lombardia. Il seminario vede ospite la psicoanalista e psicoterapeuta dell'infanzia parigina, di fama internazionale, Nicole Fabre, membro fondatore e già presidente del Girep (Group international du rêve éveillé en psychanalyse). In questo seminario Ni-

cole Fabre presenta le fondamenta dell’immaginario in quanto via d’accesso privilegiata all’inconscio che genera modalità specifiche di rapportarsi al mondo, agli altri e a se stessi. Per informazioni o iscrizioni al seminario contattare la segreteria dell’Iai al numero 0372.457495.


Fiera Internazionale del Bovino da Latte di Laura Bosio Partenza in grande stile per la Fiera del Bovino da latte, che anche quest'anno offre grandi aspettative per il mondo dell'agricoltura e dell'allevamento, settori pronti a confrontarsi sui problemi che li stanno affliggendo. «Il settore sta attraversan-

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La Fiera di Cremona: una delle prime al mondo nel settore

La locandina della manifestazione

do un periodo di grande crisi, e soprattutto di confusione», spiega Antonio Piva, presidente di CremonaFiera e della Libera Agricoltori. «All'inizio dell'anno c'era ancora un senso di eforia, perché i mercati sembravano andare bene. Oggi invece non si riescono pià a conoscere i reali flussi delle giagenze e le reali giacenze degli stoccaggi, sia per quanto riguarda il latte

Venerdì 24 Ottobre 2008

che per i cereali. La crisi, in sostanza, coinvolge a 360 gradi il comparto agroalimentare». Che ruolo ha la Fiera del bovino da latte in questo scenario? «Nel momento in cui c'è una crisi, è importante trovare dei percorsi da seguire. Sicuramente non è semplice incidere su mercati che ormai sono di livello internazionale,

ma non si può neppure gettare la spugna, ed è importante avere dei momenti di confronto. La Fiera di Cremona è il momento in cui varie competenze scientifiche ed economiche si incontrano per fare una disamina della situazione. Ne esce un quadro in cui i vari operatori vanno ad individuare degli indicatori che li guidino nelle scelte future». Quali sono le aspettative per questa edizione della Fiera? «Ci aspettiamo molto da un evento che parte su livelli di internazionalizzazione molto alta, e che vedrà la miglior presenza della generica italiana. Il fatto, inoltre, di essere aperto a tutta europa, fa si che si presenteranno numerose aziende estere in visita». Quali saranno gli argomenti forti della manifestazione? «Nei convegni si tratterà ancora l'annoso e mai risolto problema delle quote latte, del discorso sempre attuale della direttiva nitrati, dei cereali. Nel contempo c'è un'apertura sempre più forte alle relazioni con il sistema internazionale, per cui non mancheranno presenze istituzionali anche dall'area asiatica e americana». Parliamo delle principali novità della Fiera.

«Una novità importante è un nuovo appuntamento, nell'ambito della Fiera stessa. Si tratta della Fiera della carne, che sinora mancava dal panorama fieristico nazionale. L'Italia è un paese che rappresenta un vasto numero di razze importantissime a livello di carne, come la Chianina, la Marchigiana, la Romagnola, la Friulana. Purtroppo però non hanno un grande impulso industriale, a livello di allevamento. La fiera potrebbe dunque costituire un momento di rilancio di queste razze da carne, che hanno avuto un ampio consenso in tutto il mondo, ma che non vengono opportunamente sfruttate nel nostro paese. Speriamo quindi che da qui partano nuovi impulsi a questo sistema». Dal punto di vista agricolo, invece, cosa offre la Fiera? «Per quanto riguarda lo know how relativo a zootecnica, è presente tutto, ormai. Questo vale anche per il comparto agronomico. Non si fa impresa se non c'è un percorso legato all'innovazione tecnologica, e Cremona è il momento per fare il punto». Come si colloca questa manifestazione, in termini di importanza, nel settore? «La nostra è una delle prime fiere al mondo. Le altre due sono in Canada e in America. Quella di Cremona,

Un momento per fare il punto sulla situazione del comparto agroalimentare

Il Presidente di CremonaFiere e della Libera, Antonio Piva

però, è la più completa sia per quanto riguarda il settore tecnologico che per quello della genetica». Quanto sono sviluppati in Italia questi due comparti? Per quanto riguarda la genetica siamo ai primi posti. Soprattutto negli ultimi anni, c'è stato un forte impulso nella ricerca in questo settore. Siamo stati tra i primi in Europa ad aver creato un interscambio decisamente costruttivo con gli Stati Uniti.

Anche per quanto riguarda l'aspetto tecnologico, l'Italia si identifica sempre tra i primi paesi al mondo, relativamente allo know how, specialmente in determinati settori. Abbiamo delle eccellenze nelle attrezzature per la lavorazione della terra, e siamo tra i migliori al mondo nella costruzione di stalle, soprattutto in termini di impatto visivo, nonché per l'attenzione al benessere animale».


Fiera Internazionale del Bovino da Latte VENERDI’ 24 OTTOBRE • Ore 9.30 Sala Stradivari «Facciamo il punto sui nitrati: soluzioni tecniche, esigenze e aspettative delle imprese agricole» • Ore 9.30 Sala Zelioli Lanzini «Quality.it: la “nuova” qualità nella filiera delle carni» - Criteri oggettivi per la valutazione della qualità dei prodotti carnei: aggiornamento. - Criteri complementari per la qualità e la sicurezza alimentare: rispetto di norme volontarie e repressione attraverso sanzioni - Approcci di marketing per la valorizzazione della carne e dei suoi derivati - Nuovi criteri di scelta/qualità del consumatore (CO2 emission, 0 mile, etc) - La contaminazione microbiologica e chimica nell’industria delle carni: confronto tra metodi tradizionali, ufficiali e rapidi.

In Fiera si incontra il mondo agricolo

Convegni per approfondire le tematiche care al comparto

• Ore 9.30 Sala Guarneri del Gesù «I cambiamenti del mercato: le nuove sfide per la cooperazione lattiero-casearia» - Introduzione - Dinamiche dei consumi e dei mercati nazionali ed esteri - Interventi programmati dei coordinatori delle Consulte di settore: Il mercato dei formaggi Dop; prospettive del latte fresco; ripartizione della catena del valore; conclusioni. • Ore 9.30 Sala Monteverdi «Novità dalla ricerca per le bovine da latte»

- Apertura lavori - Controllo della mungitura in bovine ad alta produzione - Vendita diretta di latte crudo: caratteristiche del prodotto e della distribuzione - Diagnosi precoce delle mastiti subcliniche per il miglioramento delle produzioni - Valutazione dei foraggi tradizionali e alternativi e sostenibilità delle aziende - Identificazione di Qtl per la resistenza alla mastite e per le caratteristiche nutrizionali del latte - Valorizzazione dei prodotti lattiero caseari della montagna: selezione per caseine vere • Ore 14.30 Sala Monteverdi «Qualyservices: il ruolo delle certificazioni accreditate in un panorama legislativo in continua mutazione» - Certificazioni accreditate: quali opportunità nel nuovo contesto legislativo. - Lo standard GMP+ per il settore degli alimenti zootecnici. - Lo standard Globalgap per il settore animale. - La gestione del

rischio nella supply chain. - Sistemi di produzione integrata nelle filiere agroalimentari: la certificazione in accordo alla norma Uni 11233:2007. - Gli schemi dei retailers BRC e IFS: le nuove revisioni dell’anno 2008 – il gruppo BRC Italia con gli enti: lavoro di omogeneizzazione e coordinamento. - La certificazione accreditata: strumento di controllo per le aziende e di garanzia per il consumatore. - Il Valutatore e l’Autorità competente: il nuovo ruolo degli addetti ai lavori tra cogente e volontario.

Dal punto sulla Pac ad una panoramica della direttiva nitrati • Ore 14.30 Sala Stradivari «Filiera corta: realtà e prospettive dei mercati a vendita diretta» • Ore 15.00 Sala Zelioli Lanzini «Il controllo delle zoonosi: un approccio di filiera»

• Ore 15.00 Sala Guarneri del Gesù «Health Check PAC, mercato e costi di produzione: quale futuro per i produttori di latte italiani?» - Saluti - I costi di produzione del latte italiano nel contesto inter-


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Stati generali del latte: quale futuro per il mercato italiano? ti), Giuseppe Politi (presidente Cia), Federico Vecchioni (presidente Confagricoltura), Giuseppe Ambrosi (presidente Assolatte), Paolo Bruni (presidente Fedagri), Rosario Trefiletti (presidente Federconsumatori), Ernesto Folli (presidente Unalat), rappresentante grande distribuzione. Moderatore: Roberto Iotti, Giornalista de Il Sole 24 Ore.

Presenti in Fiera vacche di tutte le razze

nazionale - Studio UnalatCrpa-Ismea. - Il mercato lattiero-caseario e la formazione del prezzo. - Interventi programmati dei Rappresentanti delle Istituzioni, delle Organizzazioni Professionali Agricole e della Cooperazione. Segue Premiazione Vincitori Premio Latte Qualità Itala • Ore 15.00 Sala Amati «La formazione e l’informazione come base per ogni attività produttiva» Assemblea Nazionale UOFAA – Unione Operatori Fecondazione Artificiale Animale.

SABATO 25 OTTOBRE • Ore 9.30 Sala Stradivari «V^ edizione degli Stati Generali del Latte» Quale futuro per il latte italiano: regole, qualità, mercato. - Introduzione. - Il mercato del latte in Italia e nel Mondo: tendenze recenti e prospettive. - Il latte italiano motore dell’agro-alimentare. - Segue tavola rotonda a cui parteciperanno: Luca Zaia (ministro delle politiche agricole), Luca Daniel Ferrazzi (assessore agricoltura Regione Lombardia), Sergio Marini (presidente Coldiret-

• Ore 9.30 Sala Monteverdi «Tecnologie per contenere e valorizzare l’azoto a livello aziendale e comprensoriale» - Agroenergia e azoto: una sfida e un’opportunità. - Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione e la riduzione dell’azoto di origine zootecnica. - Valorizzazione agronomica del digestato: aspetti chimico-agrari ed ambientali. - Sistemi GPS e utilizzazione agronomica degli effluenti. - Le potenzialità di trattamenti integrati. - Il progetto pilota SATA di valorizzazione degli effluenti di allevamento e la loro gestione comprensoriale. • Ore 14.30 Sala Zelioli Lanzini «Come allungare la carriera

produttiva della vacca da latte» - Quanto costa una carriera produttiva minacciata da basse difese immunitarie e ipofertilità. - La selezione genetica per migliorare i parametri funzionali delle bovine.

•Ore 14.30 Sala Guarneri del Gesù «Da vitella a grande lattifera: una relazione cruciale» - Introduzione - Importanza della colostratura. - Interventi per favorire lo sviluppo dei prestomaci. - Impiego del selenio nel vitello e nella bovina da latte. - Esiste un accrescimento ottimale nella manza? •Ore 15.00 Sala Stradivari «La riforma della PAC favorisce la competitività delle imprese?»

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DOMENICA 26 OTTOBRE • Ore 9.30 Sala Stradivari Convegno su invito: «Un nuovo sistema per gestire il silomais: prodotti e soluzioni per l’allevatore moderno» • Ore 10.00 Sala Guarneri del Gesù Consegna del Premio “Balestreri” ad un giovane allevatore europeo

• Ore 15.00 Sala Monteverdi «Dove nasce la qualità del mais»

• Ore 10.00 Sala Monteverdi «Crisi della coniglicultura italiana: siamo a un bivio. La situazione, le iniziative, le prospettive».

- Il silomais fa la differenza nella razione alimentare della bovina da latte. - Il miglioramento genetico del mais a destinazione foraggera.

- Introduzione. - Assistenza tecnica: attività del piano SATA. - Cosa fanno gli allevatori? - Il punto di vista del macellatore.

La mappa della Fiera

- Conoscere i cambiamenti dell’assetto ormonale e metabolico delle vacche aiuta a mantenere alte performance. - Nutrienti, risposta sanitaria e produttiva


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Venerdì 24 Ottobre 2008

«La Fiera Internazionale del Bovino da Latte si apre in un momento di grandissima attività, di forte azione sindacale rivolta a tutti i comparti della nostra agricoltura. Con grande energia e serietà Coldiretti sta lavorando perché si mettano in trasparenza i vari settori, riformando e riorganizzando in modo più razionale le filiere. Gli esempi sul terreno sono ben noti a tutti noi. Pensiamo alla crisi del grano che – prima fra tutte – denuncia la necessità di riportare trasparenza ed equità in una filiera vitale, che deve dare risposte all’emergenza alimentare del mondo e all’esigenza di tante famiglie italiane di acquistare alimenti indi-

Fiera Internazionale del Bovino da Latte

«Bisogna riorganizzare le filiere in maniera più razionale»

spensabili a prezzi ragionevoli. Anche nel settore latte le problematiche sono note: accanto alla tenuta e all’incremento nel consumo di latte fresco osserviamo con grande preoccupazione la stagnazione della situazione dello stagionato. Non possiamo

«Chiediamo l'anticipo del premio Pac» Di fronte alle grandi difficoltà che i produttori di cereali stanno affrontando - con le quotazioni del prodotto al ribasso, mentre com’è noto i costi di produzione sono sempre più ingenti - il consiglio di Coldiretti Cremona, di concerto con l’Associazione regionale produttori cereali presieduta da Arnaldo Freri, ha deliberato di attivare ogni azione utile ad ottenere il pagamento anticipato del premio Pac. Un intervento che assicurerebbe una boccata d’ossigeno alle imprese cerealicole. «Il Consiglio di Coldiretti Cremona» riporta il documento del consiglio direttivo, «alla luce della grave speculazione sui prezzi che sta minando il risultato economico delle imprese cerealicole, de-

libera con voto unanime di attivare ogni azione necessaria per ottenere il pagamento immediato, anche in acconto, del premio per la domanda unica 2008 alle imprese al fine di poter dare alle stesse la necessaria liquidità per affrontare tutti quei pagamenti che solitamente si devono sostenere prima della fine di ogni anno. La ragione di questa richiesta è quella di limitare la necessità di vendere prodotto a prezzi sempre più bassi e svilenti per le imprese, fermando, così, una flessione che non trova giustificazioni dal punto di vista economico. Coldiretti Cremona porterà la proposta a tutti i livelli organizzativi e politici, invitando nel contempo i propri associati a non vendere i cereali».

che essere preoccupati di fronte alle difficoltà che sta vivendo un prodotto simbolo delle nostre terre, come il grana. Ed anche in questo caso, l’unica strada veramente percorribile è quella di mettere mano alla filiera, riportando equilibrio nei vari passaggi,

time richieste degli allevatori e, dall’altro, di far comprendere ai cittadini-consumatori le nostre ragioni, trovando in loro dei convinti alleati. Così come il settore latte, tutti i comparti della nostra agricoltura hanno bisogno di un’attenzione costante e di

Coldiretti Cremona sarà presente alla Fiera del bovino cominciando a riconoscere il valore - il ruolo decisivo, e quindi anche il diritto di intervenire nei processi decisionali - che spetta ai produttori di latte, il primo fondamentale anello della catena. Come tutti i cremonesi sanno bene, Coldiretti è stata la più tenace protagonista della battaglia per ottenere un equo prezzo del latte alla stalla: con le nostre bandiere e le nostre ragioni ci siamo fatti trovare davanti agli stabilimenti degli industriali e, al tempo stesso, nelle piazze di tutta la Lombardia, con l’obiettivo, da un lato, di portare la grande industria a riconoscere le legit-

un’azione decisa. Vale per la suinicoltura, cui Coldiretti si è dedicata con grande impegno, a difesa degli interessi di tutti gli allevatori del territorio. Il settore sta recuperando progressivamente le ingenti perdite vissute nei due anni precedenti, ma i risultati faticosamente raggiunti vanno ora difesi, consolidati e mantenuti nel tempo. Stiamo poi affrontando la questione nitrati: a tutti i livelli e in tutte le sedi interessate, la nostra Organizzazione è in prima linea, con l’obiettivo di veder riconosciuto il fatto che gli allevamenti non sono certo la principale causa d’inqui-

Il presidente della Coldiretti Roberto De Angeli

namento e che è francamente assurdo voler scaricare sull’agricoltura e sulla campagna delle responsabilità che vanno ricercate altrove. Al tempo stesso, anche in questo ambito, siamo pronti a fare la nostra parte, a tutela del territorio. Altri importanti terreni d’azione meritano d’essere citati: si pensi al discorso rifiuti (un campo nel quale stiamo operando per creare i presupposti affinché si possa giungere ad una situazione certa, definita, dando risposte strutturali e non semplici soluzioni alle emergenze quotidiane) oppure all’impegno in

merito alla verifica dello stato di salute della Pac (a tal proposito, mi limito a dire che Coldiretti non cesserà di far sentire la propria autorevole voce in ambito comunitario, garantendo il sistema attuale fino al 2013 e ragionando in modo da dare certezze e punti fermi alle imprese agricole anche negli anni successivi). Il lavoro da compiere, dunque, è ancora tanto. La Fiera sarà occasione per parlarne con tutti gli allevatori: l’appuntamento è allo stand di Coldiretti». Roberto De Angeli presidente Coldiretti Cremona


ITALIA CREATIVA – PROGETTI PER LA GIOVANE CREATIVITÀ ITALIANA UN PROGETTO DI:

CON IL CONTRIBUTO DI:

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PROMOTORE LOCALE:

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTÙ

LUOGHI DEGLI INTERVENTI

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Le mura storiche

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di Enrico Platè

La città era divisa in rioni: San Bassano, Gonzaga, Sant’Imerio, il Prato, porta Mosa e in fondo porta Ladra, dove le mura voltano e poi vanno giù verso porta Romana. Porta Ladra per via dei grata, poverini! Curavano le sere vicino a Natale, quando attaccavano le galline alle ante delle finestre, in alto, e loro andavano a rubarle. La chiamavano anche porta Pila perchè ci andavano a finire i rùut (immondizie). Il rione di San Michele era popolato da gente che viveva un po’ di espedienti, i sfruzadoùr del dasi (frodatori del dazio), diceva mio padre, che magari erano capaci di tirar su dalle mura mezzo vitello per non pagare dazio. Poi le mura arrivano sull’angolo di via Giordano, dove c’è ancora adesso l’asilo

so, in via Massarotti 59. Lì avevamo aperto abusivamente una porticina, e fuori c’era la famosa osteria del Salice. Poi le mura giravano attorno al castello di Santa Croce, dove c’erano le polveriere e le casematte. Aperture mi pare non ce ne fossero più, o forse una nel punto dove sono state costruite nel ’20 le casse popolari dei ferrovieri, sul castello davanti a Massera. Lì le mura giravano e arrivavano a porta Milano. Una cancellata e dall’altra i dazieri, come a tutte le porte. Riprendevano al principio del Passeggio, alto fino a porta Venezia. In fondo a largo Paolo Sarpi avevano aperto un passaggio per uscire in via dei Platini, lo chiamavano porta Inferi. I morti di Cremona passavano tutti di lì per andare al cimitero. A porta Venezia, il baluardo, alto, il Passeggio con le castagne amare, e in fondo la Croazia, tutte casupole piccole che

la parete desnuda - vivere la citta' tra storia e oggi Renato Rozzi ha definito uno «dei libri che conservano con un’intensità diversa, anche linguisticamente, la memoria del passato». Delle mura comunali di Cremona, costruite nella seconda metà dell’XII secolo, rimane oggi ben poco, l’occhio attento le può vedere a “singhiozzo” lungo tutto il loro perimetro, che misurava 5,5 chilometri. La città medioevale murata finì un secolo fa. Nel 1908 venne soppresso il regime di dazio chiuso: questo consentì la fine delle barriere daziarie e, come conseguenza, l’abbattimento delle mura. Per approfondimenti: Maria Biselli, Il mio regno d’oro: racconto della città di Cremona (19001945), a cura di Ughetta Usberti, Libreria Ponchielli, 1994. Renato Rozzi, Pensando a Cremona, [S.l., s.n], 1998. Giorgio Balistrocchi, Le mura di Cremona ieri e oggi, [S.l., s.n.], 1978. Mariella Morandi, Cremona e le sue mura, Cremona, Turris, 1991.

Per informazioni: Comune di Cremona - Servizio Politiche Giovanili C/o Teatro Monteverdi - Via Dante 149 tel. 0372407785 - fax. 0372407320 • attraversarte@comune.cremona.it

REPORT: DEM ALL'EX SNUM

Qua la zampa!

di Federico Fronterrè, Francesca Rizzardi, Silvia Scaravaggi

DEM è realmente un moderno alchimista, così gli piace definirsi, e grazie al suo intervento all’ex Snum di via del Giordano tutti possono rendersene conto, confrontandosi con la creazione moderna di questo giovane ed appassionato inventore di mostri

te simbolici e significativi. Grande è stato il suo entusiasmo durante i giorni di lavorazione, grazie soprattutto allo scambio ed al contatto che si è creato con i passanti, cittadini curiosi e interessati. In questo senso il suo è stato, veramente un intervento di arte pubblica, in quanto è stato molto facile, per la cittadinanza ed, in particolare, per gli abitanti del quartiere di Porta Mosa, soffermarsi per qualche minuto su

Cremona ai tempi dell'assedio del 1648 (Foto tratta da: Cesare Sinistri, Bianca Fink e Max Fink, "Cremona nelle antiche stampe", Cremona, Cremona fidelissima, 1980)

di San Giorgio, costruito proprio sul bastione, dove ai tempi della spagnola ci sono stati i malati in quarantena; da lì andavano fino in mira a via Bosco e poi a Porta Po. A Porta Po c’era la porta del Voghera e subito dopo il Macello pubblico. Dopo, le mura andava avanti un po’ a zigzag e passava dove sto io ades-

cominciavano in via Sant’Antonio del Fuoco e andavano a finire in vicolo Poffacane. [...] Verso porta Venezia il bastione era alto e le case quasi all’altezza del bastione. Il contorno della città è fatto.» Questo vivo dipinto delle città e delle sue mura si trova in Maria Biselli, Il mio regno d’oro, testo che giustamente

DEM durante l'intervento all'ex Snum

Mura storiche a Porta Mosa

fantastici: DEM da vita a personaggi bizzarri e creature surreali. Il riferimento al mondo industriale è chiaro ed al tempo stesso il mostro fagocitante è colmo di riferimenti ad altre storie ed esperienze, vicine e lontane. Esso rievoca l’esperienza magica del gioco ed è in sintesi, fantasia allo stato puro. Il suo intervento è coerente alla produzione dell'artista negli ultimi anni, realizzata spesso con l’uso della vernice per creare grandi interventi pittorici su muro, inseriti in contesti socialmente e storicamen-

questo personaggio fantastico e chiedere direttamente all'artista delucidazioni sul significato dell'opera o sulla rassegna Gemine Muse. Curiose e simpatiche sono state, durante il work in progress, le tante interpretazioni dei passanti su cosa mai potesse essere questo essere dai tratti bizzarri ma così riconducibili ad animali conosciuti. Per fare qualche esempio si è passati dal caravan alla tigre siberiana, per passare dal più

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DEM durante l'intervento all'ex Snum

Mura storiche presso la sede Avis di VIa Massarotti

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ARCHIVIO DI STATO DI CREMONA

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classico dalmata o dal gatto con sembianze un po' particolari. Si può affermare senza dubbio che l'intervento abbia soddisfatto le intenzioni dell'artista, e della rassegna stessa, di far riflettere la "gente comune" su un luogo con una storia affinascinante e dai tanti risvolti sociali. Nei giorni della realizzazione dell'intervento DEM e i collaboratori di Attraversarte che con lui erano presenti hanno potuto confrontarsi con persone che in passato hanno abitato il quartiere ed hanno ricordato i momenti in cui la fabbrica aveva diverse sembianze e la strada asfaltata era un prato dove i bambini potevano giocare ed incontrarsi. Molte persone, inoltre, hanno espresso soddisfazione per il fatto che i muri di questa ex fabbrica possano acquisire un nuovo aspetto e una nuova luce, visivamente molto più stimolante della condizione di degrado in cui versa la fabbrica già da parecchio tempo.

DEM durante l'intervento alla ex Snum


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Una notte di Leonardo Calvi

ioveva. Pioveva a dirotto come se negli ultimi vent’anni non avesse mai piovuto, e il cielo d’un tratto volesse recuperare il lavoro perso. Era una di quelle notti come non se ne vedevano da tempo, durante le quali da giovane me ne stavo alla finestra, il mento appoggiato ai gomiti a loro volta appoggiati al davanzale, a osservare i luccicanti e mutevoli motivi disegnati dalle gocce nelle pozzanghere illuminate dai lampioni, e provavo a riconoscervi le forme del mondo in cui vivevo, mondo che la guerra si era portata via da tempo. Ero già sveglio quando il sottufficiale di guardia venne a bussare insistentemente alla mia porta. Disse che c’era stato un agguato contro un posto di blocco nel quale erano stati catturati tre giovani partigiani e tutto era pronto per la loro fucilazione. Indossata la divisa uscii. Dalla caserma al luogo dell’esecuzione erano solo poche centinaia di metri, scelsi di percorrerli a piedi. Quelle gocce d’acqua che mi bagnavano fino alle ossa erano una benedizione e bellezza intensa che da molto tempo non mi capitava di contemplare. I miei uomini, già armati e pronti, mi stavano aspettando in via Massarotti proprio di fronte alle mura della città. Mi fermavo spesso a guardarle, le mura. Una volta bastavano loro per respingere un esercito, e gli attacchi potevano svolgersi senza mai vedere in faccia il nemico. Poi venne la guerra di trincea, si combatteva faccia a faccia, e gli incubi dei sopravvissuti avevano fattezze ben chiare. Ora, i bombardamenti. Siamo tornati indietro, i morti non avranno mai volto per chi li avrà uccisi. Probabilmente anche in quegli istanti almeno uno di questi pensieri mi passò per la mente, sinceramente non lo ricordo; poco dopo gli stessi pensieri si sarebbero bloccati in me come una gelida istantanea, e non se ne sarebbero più andati via. Non appena giunsi alla piazzola dovetti firmare alcuni verbali per il comando. Lo feci automaticamente, senza leggerli. Non lontano vidi un’automobile e qualcuno all’interno che si accendeva una sigaretta; immaginai che fosse qualche pezzo grosso venuto ad assistere all’esecuzione, gente ossessionata dall’idea di veder morire uno ad uno i propri oppositori. Raggiunsi il plotone d’esecuzione, che era composto da tutte nuove leve ansiose di farsi strada nell’esercito. Riuscivo appena a distinguere le tre sagome contro il muro. Erano giovani, più o meno della stessa età dei soldati che di lì a poco li avrebbero ammazzati. Come da consuetudine un soldato chiese ai condannati se desiderassero essere bendati ma tutti e tre si rifiutarono. Avrebbero guardato negli occhi chi li stava per uccidere e la loro vittoria sarebbe stata vedere che, al momento decisivo, molti dei soldati che hanno premuto il grilletto lo hanno fatto ad occhi chiusi. Pronti! Le canne di ferro dei fucili si sollevarono e si prepararono a sputare la scarica. Una raffica di vento mi fece volare via il cappello e sentii istantaneamente le gocce scendere lungo la schiena. L’uomo nella mac-

I

gemine muse

Venerdì 24 Ottobre 2008

Questo racconto è riferito alle "mura storiche" china fumava avidamente. Gettò il mozzicone dal finestrino e si accese un’altra sigaretta; la fiamma dell’accendino illuminò per un istante l’abitacolo e vidi una croce uncinata appuntata alla divisa. Caricare! Il suono secco e metallico si udì appena nello scroscio incessante. L’uomo scese dalla macchina e con passo veloce e ritmato, come se si trovasse nel mezzo di un’adunata pubblica, si mise accanto a me. Alla vista appariva di salute malferma, la mano destra gli tremava visibilmente. Si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio alcune parole che non riuscii a capire; non me ne curai più di tanto, avevo un compito da eseguire e intendevo portarlo a termine. Improvvisamente dall’altra parte delle mura si udirono alcuni spari e urla e gente che fuggiva e ancora spari. E silenzio. Per qualche secondo tutto fu assolutamente immobile, persino la pioggia pareva non voler più cadere per non fare rumore. Ordinai di mandare qualcuno a controllare cosa fosse successo. Puntare! Velocemente i mirini si allinearono in direzione dei tre giovani. Loro non si erano mossi di un solo millimetro, come se il mondo intorno non riuscisse più a disturbarli. La pioggia sembrava aumentare d’intensità ogni secondo che passava. Il tedesco tornò a sedersi nella macchina, lo vidi accendersi l’ennesima sigaretta. Dall’altra parte del muro proveniva ancora solo silenzio. Fu solamente in quel momento che mi accorsi che avevo freddo. Gli abiti erano fradici e tirava un vento che pareva provenire da ogni direzione, non dava nessuna tregua. Tolsi gli occhiali e cercai di pulirne le lenti nel lembo interno del cappotto. Il plotone d’esecuzione pareva un gruppo di statue, qualcuno tossiva o starnutiva, qualcuno sgranchiva le dita indolenzite dal freddo in attesa dell’ordine finale. Rimisi gli occhiali e mi guardai rapidamente intorno: dentro la macchina la luce di una fiamma mi mostrò gli occhi quasi allucinati del tedesco, il piccolo bagliore tremolante della sigaretta nella sua mano destra; uno sparuto gruppo di ufficiali che aspettavano rifugiati sotto larghi ombrelli, un’ambulanza lanciata a tutta velocità verso il vicino ospedale. Rivolsi lo sguardo verso le mura. Fuoco! Un lampo accecante illuminò la notte, una frazione di secondo prima dello sparo. La forza del bagliore abbatté il muro di pioggia e rese tutto evidente. Sul muro c’era una scritta, piccola e in corsivo. Una sola parola: Basta. Basta guerra, basta fame, basta morte? Non lo so. In quel momento vidi per la prima volta i volti dei condannati e vidi che uno di loro mi guardava. Mi guardava e mi diceva, “Ti ricordi di me? Tempo fa quando me ne andai di casa non lo sapevamo forse entrambi che sarebbe finita così? Quanto tempo fa, ormai? Da quanto è iniziata questa fottuta guerra? Io muoio per mano tua. Sono contento che tu non faccia come i tuoi uomini che hanno paura di rivolgere lo sguardo verso chi stanno ammazzando. Forse un giorno ti accorgerai di esserti messo dalla parte sbagliata”. Così una notte del 1945 ho fatto uccidere mio figlio.

INTERVISTA - SCRITTURA

di Carmine Caletti

tuoi due racconti prendono spunto da luoghi di interesse differenti: l’ambientazione del primo è quella delle mura storiche di Via Massarotti, il secondo deriva dalle suggestioni dell’ex ospedale psichiatrico di Via Postumia. Che cosa ti ha fatto propendere per questi due spazi, sui quindici potenzialmente sviluppabili? La scelta dei luoghi dove ho ambientato i racconti è stata dettata dalla possibilità concreta di costruire una storia su di essi. L’idea per racconto che ha come sfondo la Seconda Guerra Mondiale è venuta più o meno per analogia con il tema della rassegna, il muro. Tra le possibilità offerte ho scelto quindi le mura storiche di via Massarotti, anche per la vicinanza con numerose caserme militari. Per quanto riguarda invece l’altro racconto, ho scelto l’ambientazione che mi lasciava maggior libertà narrativa. Il materiale d’archivio, sia di tipo testuale che fotografico, ti è stato utile? Posta la dimensione finzionale dei testi, quanto la Storia interseca le due storie che racconti? Sei abituato a documentarti prima di stendere un racconto? In entrambi i casi ho tro-

Leonardo Calvi

storie in prima persona vato molto interessante la documentazione bibliografica che mi è stata fornita. Alcune idee per Il prato del sogno le ho tratte dalle testimonianze lasciate da persone che sono state internate nell’ospedale psichiatrico, lettere inviate ai parenti o addirittura interi diari. Devo però dire che normalmente i soggetti dei miei racconti (tranne pochi esempi) sono quasi totalmente avulsi dalla realtà contemporanea o passata. Solitamente uso più o meno vaghi riferimenti storici per contestualizzare le vicende.

Per Il prato del sogno si è trattato di una scelta obbligata, essendo esso nato in forma di flusso di coscienza che quindi non poteva essere reso in nessun altro modo. O almeno, io non sono in grado di renderlo altrimenti. Per quanto invece riguarda Una notte è stata sostanzialmente una decisione presa prima di iniziare la stesura. Ho scelto la narrazione in prima persona perché fosse il protagonista stesso ad esprimere, all’inizio frammentariamente, poi con sempre più chiarezza, i suoi stati d’animo di quella notte e degli anni successivi.

Una caratteristica che i due racconti hanno in comune è lo stile in prima persona. Mantenendo immutato lo sviluppo narrativo, sarebbe stato possibile scrivere storie come queste in terza persona? L’utilizzo della prima persona ha la funzione di catalizzare maggiormente l’attenzione del lettore, o di farlo immedesimare nei protagonisti, o ancora di mantenere elevato il pathos? O ci sono altre motivazioni?

Una differenza che risalta immediatamente tra i due scritti riguarda la cifra stilistica e il ritmo. Se il primo racconto è caratterizzato da un occhio narrativo in gran parte documentaristico (seppur sostanzialmente biografico), il secondo testo scorre come un flusso di coscienza. Quali obiettivi ti sei dato, scegliendo un modo di scrittura o l’altro? Credo che lo stile di scrittura sia un elemento

notevolmente funzionale al soggetto del racconto, e la scelta di quale stile utilizzare non può essere semplicemente dettata dai gusti personali. Vi sono temi che richiamano determinate cifre stilistiche in luogo di altre. Solo la voce dello scrittore, fatta di elementi che caratterizzano trasversalmente la sua prosa, rimane invariata al variare degli stili utilizzati. Quali autori ami e puoi citare fra le tue influenze? Viceversa: quali sono gli scrittori che più apprezzi, ma che sono molto distanti dal tuo stile letterario? Jorge Luis Borges, Italo Calvino, Gianni Rodari, Antoine de Saint-Exupéry, Stefano Benni, Jonathan Safran Foer. Questi sono alcuni degli autori che adoro e dei quali credo che tutti dovrebbero leggere qualcosa. Credo di aver preso in prestito da ognuno qualche elemento. Ovviamente, che i miei risultati siano minimamente paragonabili a quelli degli scrittori cui mi ispiro è tutto da vedere... Come si legge nella tua scheda biografica, ti sei

avvicinato alla scrittura solo in tempi recenti. Trovi continuamente l’ispirazione o alle volte ti trovi ingabbiato nel cosiddetto blocco dello scrittore? Nel secondo caso, come cerchi di superare l’ostacolo dello schermo del computer bianco? Per scongiurare il blocco devo riuscire nell’indovinare la prima frase. Se la trovo ed è quella giusta allora le successive la seguiranno da sole. Comunque, in genere, scrivo solo quando ho veramente qualcosa su cui lavorare, un’idea di partenza. Il che non significa che, prima di iniziare a scrivere un racconto, sappia già dove andrò a finire. È anzi assai raro che ciò accada. In questi giorni viene pubblicato il libro Traumburg e altri racconti, tua prima raccolta. Hai già progetti futuri in cantiere? Sto cercando di mettere insieme del materiale per un progetto più ampio, una sorta di romanzo. Sto seguendo un metodo che ho imparato da Calvino: riunire i propri scritti in cartelle organizzate per argomento, una per i luoghi reali, una per i luoghi immaginari, una per le persone, una per il passato, una per il presente e così via. Quando una di queste cartelle crescerà di volume comincerò a pensare a che libro sarà possibile ricavarne.

GLI ARTISTI

LEONARDO CALVI Leonardo Calvi nasce a Cremona il 25 dicembre del 1988. In tenera età comincia a suonare il pianoforte. Frequenta la scuola media “Vida” a indirizzo musicale (quando ancora per entrarvi bisognava sostenere un test d'ingresso). Inizia a suonare anche la batteria, disprezzando sempre gli strumenti facilmente trasportabili. Nel 2007 si diploma al Liceo Scientifico “Gaspare Aselli”. Non ha mai pensato che scrivere potesse essere una delle suo passioni fino a quando non ci ha provato, all'inizio del 2008. Sta ora pubblicando una raccolta di racconti.

IL LIBRO

TRAUMBURG E ALTRI RACCONTI È di recente pubblicazione, e già disponibile a Cremona presso le librerie del centro, il primo libro di Leonardo Calvi, intitolato Traumburg e altri racconti (Edizioni Simple). L’autore riunisce in questo testo il meglio della sua produzione: dieci racconti che, seppur in ambito narrativo di finzione, hanno spesso connotazioni ben precise nello spazio e nel tempo. La guerra è uno dei grandi temi trasversali: Calvi trova particolare ispirazione nel secondo conflitto mondiale (l’interesse dell’autore per questo periodo storico trova ulteriore conferma nel testo inedito che trovate più sopra). Ma le pagine di Calvi, come il titolo in tedesco suggerisce (Traumburg significa letteralmente “città di sogno”), si spingono per loro natura verso il fantastico, l’avventura, il diario, il surreale. E allora nello stesso volume possiamo gustare le cronache esotiche de Lo specchio di Itzamnà (che parte da un’antica leggenda Maya per diventare un discorso sul sapere, sulla conoscenza) e commuoverci per le vicende amorose de Il punto e la virgola, divertirci amaramente con Il passo indietro e ridere con gli Attori di carta, e infine – rimasti affascinati dall’universo letterario di Leonardo Calvi – seguire il consiglio de L’inventore di parole. Buona lettura.


gemine muse Riferito all' ex ospedale psichiatrico di via Postumia

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Il prato del sogno

di Leonardo Calvi

i capita da anni di sognare d’esser disteso in un prato di montagna e non sentire nessun rumore se non quello del mio stesso cuore che pompa il sangue nelle vene. È una strana sensazione, che fortunatamente non si dà nel mondo reale. Spesso mi alzo e provo a muovere qualche passo, colpisco con la mano la corteccia di un enorme albero cavo, spezzo un rametto secco caduto a terra chissà quando. Niente, silenzio assoluto. Chi ha creato questa valle si è dimenticato di darle voce. Allora mi stendo di nuovo a terra e guardo intorno: alla mia destra a pochi metri c’è un torrente con pesci guizzanti e ranocchie, alla mia sinistra il terreno diventa ripido e scosceso, c’è un sentiero che si inoltra nel bosco; una volta sognai di percorrerlo e scoprii che, dopo aver superato la sommità del monte, terminava la sua discesa nella stessa radura dalla quale ero partito, dall’altra parte del torrente (forse si trattava solo di una radura molto simile ma non mi è concesso di ricordarlo esattamente). Mentre sono sdraiato aspetto, come tutte le volte, che arrivi qualcuno. Arriva sempre qualcuno, un pescatore solitario, un taglialegna ubriaco, una ragazzina dai capelli ricci in cerca di funghi, uno gnomo silvano, una gallina o un ragno parlante (in questo luogo le voci sono tutto quello che riesco a sentire). A volte scambio qualche parola con queste creature più o meno oniriche. Il pescatore si siede sempre su una grossa roccia a picco sull’acqua, estrae la canna e lancia la lenza, sempre nello stesso punto, ogni volta porta via un bel numero di barbi e acquadelle, il taglialegna cammina in tondo barcollando per un po’ finché non sceglie un albero da abbattere e prima che abbia il tempo di avventarvisi contro con la sua scure affilatissima cade a terra addormentato. La ragazzina dai capelli ricci è molto simpatica, mi racconta delle storie divertenti e ogni volta mi regala un porcino bello grosso, così quando mi sveglio ci posso fare il risotto. Lo gnomo silvano sta di guardia presso il suo albero cavo perché nessuno vi si avventuri, solo a lui è permesso di entrarvi e stiparvi le provviste per l’inverno, che deve essere rigido da queste parti. La gallina portava sempre i suoi pulcini ad abbeverarsi presso una piccola ansa del torrente, dove la corrente è meno intensa; però una volta uno di loro si sporse troppo e cadde in acqua. Mi tuffai per cercare di salvarlo ma quel giorno la corrente era troppo forte, capisce dottore? Decisamente troppo forte, non ce la potevo fare. Da allora la gallina la vidi sempre più di rado. Il ragno invece scende sempre dallo stesso ramo dello stesso albero, si cala con un lungo e luccicante filo di seta e si posa su un pietrone bianco e levigato. Bisogna stare attenti col ragno, perché è molto permaloso, e se si arrabbia finisce che mi punge e poi son cazzi. In fondo però è buono, basta saperlo prendere. Spesso mi siedo sul pietrone, facendo attenzione a non schiacciarlo, e comincio a parlare. Con lui posso

parlare di tutto, anche della malattia che so di avere, e di quello che ho fatto in passato, quando ancora non ne ero cosciente, alla fine lui non mi prescrive farmaci o terapie e mi sento sollevato. Gli racconto le giornate che trascorro qui, che son tutte più o meno uguali. Quattordici ore a letto, obbligatoriamente, tutti i giorni, spesso senza che il sonno giunga. Mi alzo, mi lavo il viso e i denti, poi mi fanno scendere e mi portano in giardino. Qui cerco un posto che assomigli anche minimamente al prato del sogno e mi stendo a terra ma non arriva mai nessuno, né il pescatore (ma qui di torrenti non ce ne sono, quindi è comprensibile) né il taglialegna (e invece di alberi ce ne sono molti) né la ragazzina dai capelli ricci. L’albero cavo è totalmente indifeso senza il suo gnomo guardiano e tutti potranno rubare le provviste per l’inverno. E non arriva neanche il ragno parlante. Qui ce ne sono tanti di ragni, però non parlano, magari ascoltano lo stesso, questo non lo so, di certo non parlano. Me ne sto sdraiato a terra fra mille rumori, api che ronzano uccelli voci, alla mia sinistra c’è il muro e più in là la strada e poi la campagna, e alla mia destra c’è un grosso edificio dal quale posso uscire solo poche ore al giorno. Se mi vien voglia di conversare con qualcuno cerco di riaddormentarmi per tornare nel mio prato silenzioso, ma è difficile fra le urla e grida. Non riuscivo a dormire da giorni e giorni, perché qui non c’è mai quiete, e mi mancava il girovagare del taglialegna ubriaco, mi mancava la voce della ragazzina dai capelli ricci e lunghissimi, mi mancava la saggezza del ragno. Ieri notte finalmente mi sono addormentato. Stavo seduto sul pietrone, sentivo sulla pelle che tirava un po’ di vento e il battito del mio cuore era un po’ rallentato. Il ragno stava ammirando la sua ragnatela risplendere nei raggi del sole, alcune gocce di rugiada la impreziosivano di brillanti. Gli domandai se ultimamente in mia assenza avesse più rivisto la gallina con i suoi pulcini meno uno venire a bere al fiume. Solo una volta, mi disse, ma i pulcini non ci sono più, sono diventati dei galletti e li hanno spennati per bene. La gallina invece, lei no, lei è troppo vecchia, dicono. Non è più buona da arrosti. Viene di tanto in tanto ma continua a zampettare in tondo, demenza senile. Mi dispiace, dissi. – E tu, come stai? – chiese il ragno mentre risaliva alla sua casa d’argento. – Non mi lamento, dove vivo mi vogliono bene ma il posto è quello che fa. – Beh, ormai è ora che tu ti svegli, manca poco all’orario, io ho sonno e vado a dormire. Dicendo questo il ragno prese il suo ascensore di seta e si ritirò. Poi mi svegliai e tutto daccapo. Ora però, tra queste grida e questa solitudine c’è una cosa che mi rende felice: il pulcino che una volta non riuscii a salvare ha fatto una fine comunque migliore dei suoi fratelli sopravvissuti alla corrente rapitrice. Magari si è lasciato trasportare via dal torrente e chissà dove si trova adesso, forse nei sogni di qualcun altro.

Sezione scrittura

Tra letteratura e filosofia

di Carmine Caletti

Il percorso della Sezione Scrittura di Gemine Muse 2008 a Cremona prende le mosse dal tema della rassegna: La parete desnuda. Il titolo ha richiamato alla mia mente il platonico mito della caverna, il concetto di relatività della percezione. I prigionieri, incatenati sul fondo della caverna, vedono le ombre, simulacro del reale, scambiandole per la realtà stessa. Non a caso, tre dei quattro giovani autori invitati (Raffaele Ariano, classe 1985, Giovanni Bodini e Andrea Strazzoni, nati nel 1984) condividono gli studi di Filosofia, in cui sono già laureati. La produzione del quarto scrittore, Leonardo Calvi (1988), è comunque spesso e volentieri legata a questioni ontologiche, al sapere, alla ricerca della conoscenza. Tutti e quattro si cimentano nella scrittura di finzione, con risultati sempre di livello: Bodini vanta una vittoria ad un prestigioso concorso letterario locale; Calvi sta pubblicando la sua prima raccolta di racconti. Preponderante, nel quartetto, la scelta dell’ex ospedale psichiatrico come luogo di interesse: eccezion fatta per Ariano, infatti, vari testi si concentreranno sul muro di

Via Postumia. Ma la formula dei progetti presentati varia da autore ad autore: Ariano firma due racconti che hanno come sfondo il remoto passato di Piazza Roma, collegati tra loro da un fil rouge anche tematico; Bodini scrive un testo sul muro di Via Postumia, accompagnato da un’illustrazione a cura dell’autrice Eta della Sezione Fumetto; Calvi e Strazzoni pubblicano due racconti a testa, slegati fra loro ed incentrati su luoghi differenti: ex ospedale psichiatrico e mura storiche di Via Massarotti, il primo; ancora Via Postumia ed ex carcere, il secondo.

NEL PROSSIMO NUMERO:

I CURATORI

CARMINE CALETTI Carmine Caletti nasce a Cremona il 20 settembre 1982. Si diploma nel 2000 al Liceo Scientifico “G. Aselli” e si laurea nel 2005 in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Bologna, scegliendo un percorso orientato verso il cinema e la comunicazione multimediale. In ambito accademico gira un cortometraggio per il laboratorio di Comunicazione sociale creativa. Dal 2000 collabora con Attraversarte, dove svolge il Servizio Civile nel 2007. Si occupa di cinema, musica, letteratura, cultura in generale. Scrive stabilmente recensioni e reportage sul sito Cremonapalloza (è membro fondatore del Direttivo dell’Associazione) e per il Centro Musica “Il Cascinetto” (come semplice redattore). Realizza grafiche, locandine, siti internet. Negli ultimi anni ha curato rassegne cinematografiche per varie realtà, lavorando anche per il Cineclub “Vittorio De Sica”. Ha intervistato personaggi di spicco nel panorama musicale e letterario indipendenti italiani. Ha saltuariamente partecipato a performance teatrali e di intrattenimento.

sezione arti visive Surfisti alla Ex Snum artisti via Postumia

Venerdì 24 Ottobre 2008

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COMMENTI IN REDAZIONE

Spett. redazione Sarebbe ora di finirla con la vergogna di concedere i muri delle citta'per i graffiti, da parte dei soliti "assessorati alle politiche giovanili". Non solo perche' tanto ci sono quelli che i nostri muri se li prendono abusivamente. Ma perche' il writing di per se stesso non e' una forma d' arte, ma una forma di dittatura. E tutti possono capirlo benissimo (tranne i writers e la demagogia delle Amministrazioni). Basti pensare che gli stessi disegni i writers le potrebbero farli su fogli di carta, o pannelli... o su muri interni. Quindi perche' i muri esterni, (o i treni, o le saracinesche...) e sempre in luoghi di grande passaggio? Perche' obbligare tutti a sorbirsi questi pasticci (scusate... opere d'arte)? Semplice, perche' il writing e' solo una forma di invadenza e prepotenza. Picasso dipingeva su tele e non su muri e non ha mai preteso che "Guernica" venisse imposto a tutti su un muraglione della citta'. Ma Picasso evidentemente era da meno dei graffitari di oggi, che invece devono ossessionare tutti con la loro "arte". Quanto alla presunta "bellezza" dei graffiti, faccio notare che nessuna persona sensata quando si costruisce una casa, la impiastriccia di graffiti, ma tutti la tinteggiano in modo uniforme. Perche' i muri pubblici devono invece essere svenduti alle pagliacciate graffitare? Associazione Anti Writing Lombardia. C/o Mandelli Angelo, via dei Martiri, 1 20020 Cesate (MI) Lo staff di Gemine Muse del Servizio Politiche Giovanili del Comune di Cremona ha ritenuto opportuno dare parola ai curatori della sezione arti visive al fine di offrire allo scrivente una risposta pertinente ai contenuti espressi. Spett. Associazione, avete perfettamente ragione quando affermate che mascherare con la parola arte la distruzione del patrimonio storico ed artistico, dei luoghi pubblici in generale delle nostre città sia un atto di puro vandalismo culturale oltre che materiale. Come, con sincerità, riusciamo a distinguere tra chi compie dei gesti che vengono puniti dalla normativa italiana, così capiamo che a volte risulti difficile intendere la produzione artistica contemporanea, senza preconcetti e sovrastrutture. Con questa nostra risposta la invitiamo l’Associazione a venire a Cremona per toccare con mano e vedere quello che i giovani artisti, invitati a partecipare a Gemine Muse, hanno progettato per far rivivere e tentare di ricontestualizzare luoghi da molti dimenticati. Si dice spesso che il nostro è un Paese senza memoria: ecco, la memoria, è stata uno degli input fondamentali per l’elaborazione di progetti pensati attraverso un attento studio d’archivio. Venite a Cremona e vi accorgerete che, oltre a chi utilizza uno strumento senza conoscerne la pericolosità sociale, esiste chi questo strumento lo usa con estrema coscienza e consapevolezza, quantomeno questo è quello che ci aspettiamo da questi creativi. Non vorremmo in questa sede aprire un dibattito, forse sterile, su cosa sia arte e chi o che cosa la possano definire tale, consentiteci di dire che le classificazioni e le condanne a priori sono temibili sempre e comunque. Ribadiamo il nostro invito, venite a vedere l’opera di DEM e del Gruppo dei Surfisti, di Nais e del Gruppo The Neighbourhood, ed infine di Filippo Minelli. Sarà quantomeno un tentativo per apprezzare quello che viene fatto con tanto impegno da queste nuove generazioni. Infine permetteteci una provocazione: siamo così sicuri che se Picasso fosse nato negli anni Ottanta del Novecento uno spray “Montana” non l’avrebbe provato? Eppur si muove. Francesca Rizzardi e Silvia Scaravaggi, curatrici della sezione arti visive

GLI ARTISTI

I SURFISTI

Andrea, Marco e Pasquale sono coetanei. Iniziano ad osservare il fenomeno writing quasi contemporaneamente, sono influenzati dagli stili europei del momento. È l’anno 2000 e vivono due realtà separate: Marco e Pasquale abitano nella stessa zona, mentre Andrea è lontano da loro diverse decine di chilometri. Nonostante la distanza, i ragazzi osservano i lavori degli altri ed iniziano ad entrare in contatto, ma solo visivo. Dopo alcuni anni, il loro percorso si intreccia, facendo nascere un legame molto forte fin da subito, con un’enorme quantità di produzioni realizzate insieme. I tre ragazzi integrano le diverse propensioni stilistiche realizzando “pezzi” e “hall of fame” omogenei e coerenti, in cui emerge la natura talvolta acerba del loro intervento, sempre contraddistinto però da freschezza, originalità ed immediatezza nel trasmettere i significati e la passione

dell’istinto creativo. Gli stili sono cambiati rispetto all’inizio, ognuno si sente libero di esprimere la sua personalità. Tutti e tre vivono il writing come voglia di dipingere e libertà. L’intervento de I Surfisti a Cremona, sulla parete laterale dell’exSnum, alla sinistra del lavoro di Dem, si ispira alla realtà del lavoro in fabbrica ed allo stato attuale dell’edificio, adibito a magazzino per lo stoccaggio di rifiuti. I rumori della vita di ieri, le fatiche quotidiane, le trasformazioni che nel tempo la realtà subisce, risaltano immediatamente attraverso il flusso di disegni che percorrono il muro dell’ex-Snum. I tre diversi stili creativi dialogano in un susseguirsi di figure e disegni, dal tratto figurativo e narrativo, e di elementi astratti, più vicini al graffiti writing, che si uniscono in un insieme ritmico e coerente, capace di raccontare una storia al lettore attento così come al passante distratto.

sezione Scrittura Giovanni Bodini Avete critiche o suggerimenti? scrivete a: attraversarte@comune. cremona.it

Carmine Caletti

Opera del gruppo "i Surfisti"


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gemine muse

Venerdì 24 Ottobre 2008

INTERVISTA - ARTI VISIVE

I Surfisti

M

I PROSSIMI ARTISTI SU "IL PICCOLO":

di Francesca Rizzardi e Silvia Scaravaggi

arco, Andrea e Pasquale, come avete iniziato a dedicarvi al writing e a lavorare insieme? Abbiamo iniziato a lavorare agli inizi del 2000, all’inizio separatamente. Ma non è un caso che con il passare degli anni dei simili si incontrino, e così è successo a noi. Nel bel mezzo della “ricerca esistenziale adolescenziale”, gli anni in cui sei a caccia di significati, di una tua posizione nei confronti di quello che ti circonda, abbiamo iniziato a guardare gli altri gruppi di writers di Crema. Già nei primi anni Novanta nella provincia, a Crema, nella periferia di Milano, si percepiva questo inizio di energia che trasmettevano i primi interventi che provenivano dal contesto dell’hip-hop in generale, si avvertivano questi movimenti come una grande eco che è dilagata in Europa, è arrivata a Milano e poi nelle città di provincia a Bergamo, a Brescia… Quindi vi siete avvicinati al writing per una sorta di attrazione, di passaparola, di contaminazione negli ambienti e nelle conoscenze tra giovani? Fondamentalmente eravamo ricettivi nei confronti di questo movimento perché il resto non aveva da offrirci molto… I primi “pezzi” che si trovavano vicino a noi, li scoprivamo per caso, magari nei prati, nei fossi asciutti, invisibili ma rintracciabili se andavi a cercarli. All’inizio era per tutti una ricerca individuale, un interesse personale, prima per sperimentare, poi per migliorare. La passione aumentava col tempo. Tenere in mano una bomboletta era un gesto che ti rendeva diverso. Non devi farlo, ma lo fai perché è un’attività fisica, naturale, è uno stile di vita, una sorta di copertura per “ammortizzare” la tua esistenza giovanile.

31/10 Giovanni Bodini (scrittura) The Neighbourhood (arti visive) I Surfisti (arti visive)

Opera del gruppo "i Surfisti"

Surfisti è una semplice risposta, quasi mirata, ai nostri coetanei, al solito modo di proporsi nei confronti del writing che non ci apparteneva più. È una parola evocativa, l’abbiamo scelta per il suono, per le lettere che la compongono, ci piace che le persone attribuiscano al nostro nome il significato che sembra loro più appropriato. Che cosa vi differenzia e che cosa vi unisce nell’attività artistica? Innanzitutto l’uso della terminologia writing, writer, street art non ci interessa. E su questo siamo concordi. Quando lavoriamo insieme ognuno è la parte mancante dell’altro, siamo complementari. Pasquale è il più comunicativo e contraddittorio del gruppo. Andrea è la parte più metodica dell’illegalità del gioco, all’interno del pezzo è quello che combina danni, parte che non va mai cancellata. Mentre Marco è il più concreto, l’artista del gruppo, quello più portato a realizzare su commissione. La provenienza, invece, è stata per noi solo un punto di riferimento per l’inizio. Non ci identifichiamo come gruppo di Crema, questa città è il luogo da cui siamo partiti, dove abbiamo imparato, dove abbiamo scoperto stili diversi, ma ognuno di noi ha trovato un suo tratto originale. Quando trovi il tratto, che poi è il tuo suono, significa che hai interiorizzato a tal punto, che sei andato oltre, hai saputo criticare, e hai trovato un tuo stile personale. Il vostro intervento a Cremona è realizzato per l’exSnum, esempio quanto mai strepitoso di architettura industriale in disuso. È anche uno dei luoghi che hanno suscitato più entusiasmo tra gli artisti, reinterpretando la natura originaria e la condizione di deposito abbandonato come una memoria da risvegliare. Come avete pensato il vostro intervento a Cremona per questo spazio? La parete che realizziamo per Cremona è composta da parti differenti che si integrano, raccontando una storia. Alcune immagini raffigurano scene di vita in una fabbrica, che si trasforma in fabbrica di parole, di caratteri astratti che formano una tag. Esprimerci attraverso la parete per noi vuol dire libertà, significa sapere comunicare attraverso l’immagine, attraverso lo spruzzo, con qualche passaggio che può essere semplice o tortuoso. Cerchiamo di comunicare attraverso la bellezza, di evidenziare sempre la bellezza di una cosa, di un luogo in cui interveniamo. Nel caso di Cremona la parete scrostata di una fabbrica ab-

Opera del gruppo "i Surfisti"

Perché vi chiamate I Surfisti? Questo nome fa parte del nostro percorso come gruppo, perché dopo tutto questo meccanismo di sperimentazione, di confronto, c’è stata una presa di distanza, un momento di bilancio sul lavoro che facevamo. Ci frequentavamo pur avendo vite diverse, Marco e Pasquale hanno scoperto il treno, Andrea ha scoperto la capacità di ironizzare di fronte ad un proprio pezzo. Abbiamo criticato il gioco fino a diventare Surfisti. Nella corsa generale verso il “successo” tra gruppi, verso la ricerca del pezzo migliore, ci siamo fermati a riflettere. Mentre prima la riproduzione era all’inizio di tutto, ci siamo accorti che questa tecnica si era spinta fino all’imitazione, alla perdita di originalità.

Opera del gruppo "i Surfisti"

14/11 Siria Bertorelli (fumetto) Andrea Strazzoni (scrittura) The Neighbourhood (arti visive) 28/11 ETA (fumetto) Filippo Minelli (arti visive) 5/12 Vera Lazzarini (fumetto) Raffaele Ariano (scrittura) Filippo Minelli (arti visive) 12/12 Roberta Sacchi (fumetto) Andrea Strazzoni (scrittura) Raffaele Ariano (scrittura) Sezione musica

ITALIA CREATIVA

PROGETTI PER LA GIOVANE CREATIVITÀ ITALIANA

UN PROGETTO DI:

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTÙ

CON IL CONTRIBUTO DI:

PROMOTORE LOCALE:

PARTNER:

ARCHIVIO DI STATO DI CREMONA

19/12 Patrizia Sacchi (fumetto) Sezione performance 26/12 Alice Seghetti (fumetto) Sezione musica Sezione performance MAIN SPONSOR:

bandonata può far emergere movimento, creare pensiero. Questo lavoro, oltre a coinvolgere personalmente noi stessi, vuole stimolare gli occhi degli altri, interessare ed attirare chi lo vede, facendo interagire ambiente e pubblico. L’ex-Snum per noi è un banco di prova, è in assoluto il lavoro più grande che abbiamo fatto insieme. Questa esperienza ha, quindi, un significato ben preciso per il vostro gruppo, per la vostra attività creativa. Sicuramente. Pur facendo parte del movimento, pur essendone integrati, non condividiamo le contraddizioni del writing. Quando abbiamo avuto la possibilità di fare il salto verso l’underground vero, quello che ti rende noto, abbiamo pensato che non ci interessava. Non vogliamo disperdere l’originalità e l’armonia che ci ha contraddistinti dall’inizio, non vogliamo creare immagini standardizzate. In questo caso l’occasione di Cremona è per noi un momento per divertirci, una sfida per lavorare insieme a giovani artisti e giovani curatori in modo creativo e autentico.

SPONSOR TECNICO:

MEDIA PARTNER:

SPONSOR LOCALI:


Fiera Internazionale del Bovino da Latte

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Sicurezza del prodotto finito, il punto sulla situazione

Vacche in esposizione

Sarà la fiera l'occasione di incontro di un settore molto vivace, quello di veterinari, ricercatori, mangimisti, allevatori, trasformatori e rappresentanti della grande distribuzione, che qui si riuniranno per fare il punto delle situazione e aggiornarsi sulle novità in termini di sicurezza del prodotto finito. Lo scandalo del latte cinese ha naturalmente alzato un polverone e i dubbi sulla sicurezza sono venuti anche ai consumatori italiani. Le rassicurazioni sono arrivate giustamente da tutti i fronti, ed ora uno studio dell’Osservatorio Agri&Food di CremonaFiere ha messo in evidenza quali sono nello specifico i controlli che avvengono lungo l’intera filiera lattiero-casearia nazionale. Il patrimonio zootecnico italiano (bovini di latte) a fine 2007 era di 1.838.783 capi con una forte concentrazione nel nord Italia e in Lombardia in particolare (576.195 capi), con un incremento nell’ulti mo biennio del 2% circa.

Ogni vacca produce mediamente dai 6 mila ai 9 mila kg di latte l’anno. I controlli sono capillari e coinvolgono tutta la filiera nel rigoroso rispetto della normativa europea.

Gli allevatori in fiera

Ad affiancare i controlli ufficiali anche un rigido sistema di autocontrollo che pone in primo piano l’allevatore chiamato a rispondere personalmente e ad essere garante di ogni fase del prodotto, e successivamente il caseificio per le fasi di trasformazione. La funzione pubblica è affidata ai veterinari Asl che operano ad ogni livello su tutta la filiera latte (dal produttore al consumatore). Oggi i veterinari dipendenti pubblici impiegati nelle sole Asl sono 5.511. Un numero elevato se si raffronta a quello dei farmacisti

(1785), dei biologi (2345) e dei chimici (4019). I veterinari sono in netta maggioranza uomini (4782 contro le 729 donne). Il lungo cammino dei controlli per la sicurezza inizia dalla registrazione con cui l’allevatore deve garantire le procedure di autocontrollo adottate, le modalità di gestione, il ciclo produttivo, la tipologia di alimentazione, il tipo di mungitura, la quantità di latte che si prevede di produrre. In tutte le fasi della produzione le aziende devono assicurare: il rispetto dei requisiti igienico sanitari (controllo stato sanitario e benessere degli animali, corretta gestione dei farmaci, sicurezza ed igiene dei mangimi), l’igiene della mungitura e del personale che se ne occupa, la tracciabilità degli animali, il rispetto requisiti igienico sanitari del latte prodotto. L’allevatore ha anche l’obbligo di tenere aggiornati sia un registro di stalla dove vengono annotati tutti i movimenti in entrata e in uscita dei bovini dell’allevamento sia un registro dei trattamenti farmacologici con i farmaci somministrati sotto il rigoroso controllo del veterinario d’azienda. Particolare attenzione viene posta infine sul latte, che deve essere campionato almeno due volte al mese e sottoposto ad analisi per sta-

In Fiera si incontreranno veterinari, allevatori, mangimisti e trasformatori

Si votano i migliori esemplari

bilire carica batterica (indice di igiene), cellule somatiche (mastiti,…) e inibenti (sostanze farmacologiche). Sempre il latte di stalla deve rispettare equilibri di grasso e proteine per scongiurare l’annacquamento. Nelle varie fasi ha un ruolo di primaria importanza il servizio veterinario, una sorta di “grande fratello” che vigila sul rispetto delle normative. Altrettanto severe le norme

che regolano il comportamento delle industrie di trasformazione dal caseificio alla centrale, che devono avere riconoscimento UE con determinate caratteristiche fisiche e gestionali. In ultima analisi massima attenzione alla commercializzazione. Su grossisti e distributori il servizio veterinario esercita una minuziosa vigilanza dal grossista al rivenditore.


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Fiera Internazionale del Bovino da Latte

Stati Generali del latte: via alla riforma della Pac

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Gli Stati Generali del latte, che si terranno a Cremona in occasione della Fiera del bovino, saranno il momento per dare il via di un’importante riforma della Pac. La filiera si ritrova al gran completo per disegnare gli scenari economici e politici del settore. La filiera lattiero-casearia italiana è una delle più “pesanti” dell’agroalimentare

La filiera agroalimentare si ritrova per discutere gli scenari economici attuali

Alcune immagini della scorsa edizione

nazionale, come dimostrano i dati elaborati dal Centro Studi di CremonaFiere. Dati che verranno presentati e discussi da tutti i protagonisti del settore nell’ambito della quinta edizione degli Stati Generali del Latte, ormai un appuntamento fisso della Fiera.

Nella filiera che va dalla stalla agli operatori

commerciali all’ingrosso, quindi senza considerare il dettaglio, lavorano in Italia 167.000 persone, di cui 106.000 nella fase dell’allevamento, dove attualmente sono in attività 43.000 aziende. Il valore della produzione di latte all’origine è pari a 4,4 miliardi di euro l’anno e sale a 17,2 dopo la trasformazio-

ne in prodotti lattiero-caseari.
A livello europeo il sistema del latte conta su 2,8 milioni di allevamenti, oltre 13.000 imprese che producono derivati caseari e 15.357 grossisti specializzati. Insieme queste tre categorie di operatori danno lavoro a circa 1.920.000 lavoratori. L’Italia produce 11 milioni di tonnellate di latte bovino, importa materie prime e derivati caseari per 8 milioni di tonnellate e registra un volume di esportazioni complessive pari a 3 milioni di tonnellate. Il tavolo di lavoro vedrà la presenza quindi di tutti i rappresentanti della filiera italiana e delle principali europee per definire gli scenari internazionali e le azioni comuni da intraprendere. Tra il mese di febbraio del 2007 e del 2008, i prezzi al consumo dei prodotti lattiero-caseari nell’Unione Europea sono aumentati del 15%; questo è quanto emerge dall’elaborazione del Centro Studi di CremonaFiere dei dati diffusi dalla Commissione di Bruxelles. L’incremento dei prezzi non è stato uniforme in tutti i Paesi membri, ma anzi ci sono differenze notevoli. La Lettonia, con il +38%, ha registrato il balzo più consistente, mentre a Cipro si sono registrati gli aumenti più

contenuti: appena il 5%. 
In Italia i prezzi al consumo dei derivati del latte sono aumentati del 7,5%, vale a dire la metà rispetto alla media europea. Nel complesso, l’agflazione (inflazione alimentare) è stata in Europa del 7%, un livello ben più elevato rispetto all’aumento complessivo del costo della vita. L’indice generale dei prezzi al consumo, nel mese di febbraio 2008, è infatti aumentato in media in Europa

glio non è dovuto solamente alla lievitazione delle quotazioni delle materie prime di base agricole, ma ci sono anche molti altri fattori che hanno influito, come i costi dell’energia e del lavoro, per esempio.

Ma quali sono quindi gli scenari che si aprono per le imprese italiane impegnate lungo la filiera lattiero casearia? Quali le opportunità e i rischi che si possono creare con la concorrenza degli altri Paesi europei? Sia-

del 3,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. 
L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari al detta-

mo sufficientemente attrezzati per affrontare con successo il mercato internazionale?
Queste sono le do-

mande che si pongono ora le imprese del settore. Domande che troveranno risposte alla Fiera, che vedrà la partecipazione dei vertici di tutte le maggiori Associazioni e Istituzioni italiane ed europee coinvolte nel lattiero-caseario.
Nel corso degli Stati Generali del latte, si parlerà del futuro del sistema lattierocaseario nazionale, alla vigilia di una importante riforma della Pac. Al centro dell’attenzione dei politici e dei rappresentanti delle organizzazioni agricole anche i problemi sulla determinazione del prezzo del latte crudo alla stalla. L’appuntamento clou per tutto il settore è quindi fissato per la mattina di sabato 25 ottobre, che vedrà la presenza, tra gli altri anche del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Luca Zaia. Un tavolo di lavoro che analizzerà gli scenari politici ed economici del settore a livello internazionale e dal quale usciranno le strategie e gli indirizzi per fare in modo che le imprese italiane possano competere con successo sul mercato.


Fiera Internazionale del Bovino da Latte

Una Fiera sempre più di livello internazionale di Andrea Pighi

La lista dei Paesi esteri che partecipano alla Fiera si allunga ogni anno, chiaro segnale dell’importanza che ha ormai assunto Cremona nel panorama del lattiero-caseario mondiale.

ketplace preferenziale per presentare agli operatori di tutto il mondo i propri prodotti d’eccellenza per l’allevamento da latte.
Un’eccellenza dimostrata anche dal grande sviluppo che ha avuto il Brasile in questo settore: una crescita del 40% negli

politiche di sviluppo economico del Paese che stanno portando la popolazione ad avere una sempre maggiore capacità d’acquisto, sia per la maturazione del consumatore, sempre più evoluto.
 La struttura dell’allevamento da latte in Brasile ri-

Riflettori puntati sulle attrezzature agricole

La novità della prossima edizione arriva dal Sudamerica, grazie alla partecipazione di espositori brasiliani che per la prima volta hanno scelto Cremona come mar-

ultimi 10 anni, che ha portato la produzione del Paese fino agli oltre 25 miliardi di litri ogni anno, che vanno a soddisfare una domanda in continua ascesa sia grazie alle

specchia la tendenza che si riscontra anche in Europa, con una progressiva riduzione del numero dei produttori ma un continuo aumento della produzione generale.

Questo significa, tra l’altro, che le aziende hanno una pressante necessità di tecnologia avanzata per migliorare ed automatizzare sempre più il lavoro in azienda.
Questa è senza dubbio una delle ragioni che ha spinto le ditte brasiliane ad affacciarsi, attraverso la partecipazione alla Fiera, sul mercato europeo e a ricercare a Cremona contatti commerciali utili.
Una nuova opportunità anche per le aziende italiane di attrezzature e servizi per l’allevamento, che possono esplorare un mercato in forte crescita che sempre più spesso guarda all’Europa come modello d’eccellenza della zootecnia da latte. Per la prima volta dal 1980 la consistenza dell’allevamento bovino in Unione Europea ha registrato un aumento, segnando così un’inversione di tendenza rispetto al trend di progressivo impoverimento che ha caratterizzato per quasi 30 anni l’allevamento bovino da carne e da latte. Nel 2007, rispetto all’anno precedente, l’aumento della popolazione di bovini nell’Ue a 27 stati membri è stato dello 0,3%. Un aumento piccolo ma decisamente importante, considerato l’andamento precedente. In quasi tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, si è registrato l’aumento delle

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Numerosissimi espositori in arrivo

vacche nutrici, con percentuali a doppia cifra in diversi casi, con un +60% in Lettonia, +45% in Estonia, +31% in Polonia, +24% in Olanda. Potrebbe essere il primo segnale di un aumento della fiducia nei confronti del set-

nutrici (+5,23%). 
L’Italia è il quarto Paese a livello europeo con la più elevata consistenza di bovini, dopo la Francia, la Germania ed il Regno Unito. In Italia, nel 2007, sono stati allevati 6.577.000 bovini, pari al 7%

Continua ad aumentare la lista dei paesi esteri che partecipano all'evento tore e della propensione ad investire per il futuro, aumentando in modo strutturale la capacità produttiva.
Interessanti sono i dati che riguardano l’Italia. Nel 2007 i bovini allevati nel nostro Paese sono aumentati complessivamente del 3,74%, con una crescita sia delle vacche da latte (+1,39%), sia delle vacche

dell’intera mandria europea. 
Segnali confortanti, quindi, sia in Italia che nell’Unione Europea per un settore che si presenterà con le sue carte migliori alla Fiera Internazionale del Bovino da Latte, in programma a Cremona dal 23 al 26 ottobre, per analizzare gli scenari possibili dei mercati alla luce dei più recenti cambiamenti.


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Fiera Internazionale del Bovino da Latte

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La Fiera internazionale del bovino da latte, giunta alla 63° edizione, è oggi tra le prime tre manifestazioni al mondo per il settore lattiero-caseario. Questo perché negli anni ha saputo coniugare l'esposizione delle più innovative attrezzature, tecnologie e servizi con un programma convegnistico-seminariale che tratta i temi più attuali

Seminari Qualifood per riflettere su sicurezza e igiene alimentare

Nuovi requisiti e parametri per definire la qualità delle aziende alimentari del settore, dagli scenari politici ed economici agli aggiornamenti tecnici e scientifici. La Fiera rappresenta uno strumento di lavoro indispensabile per gli operatori professionali del settore. Per questo è in continua crescita e vede aumentare ogni anno il numero di espositori e visitatori, soprattutto provenienti dall'estero. Cremona si trova al centro del sistema lattiero-caseario più importante in Italia. Nella zona della Pianura Padana, infatti, viene prodotto il 40% del latte nazionale, eccellente per qualità e controlli igienico-sanitari. Per questo Cremona è la sede naturale di uno degli appuntamenti clou a livello mondiale per la zootecnia da latte. L’esperienza maturata dalle aziende, i centri di ricerca genetica, e la forte volontà di stare su un mercato altamente competitivo, rendono Cremona un potente traino per il

settore, e la Fiera Internazionale del Bovino da Latte ne è la migliore rappresentazione. Uno dei punti di forza della Fiera Internazionale del Bovino da Latte è la qualità del programma convegnisticoseminariale che ogni anno catalizza su Cremona l’interesse di allevatori, medici veterinari, mangimisti, trasformatori di materie prime, ricercatori. I numerosi appuntamenti in programma si concentrano sugli aspetti più cruciali e attuali del settore, affrontando con professionalità e competenza le criticità e le opportunità della zootecnia moderna. Sono oltre 25 i convegni e i seminari tecnico-operativi, per una panoramica e un aggiornamento completo su tutti i diversi aspetti del comparto. Fondamentale è l'appuntamento con Qualifood, sulla qualità e sicurezza per il consumatore. Queste sono le

parole d’ordine dei due Saloni che si svolgono in contemporanea alla Fiera. Qualifood, come ogni anno, ha messo in calendario alcuni convegni sul tema degli alimenti. La tematica principale di quest'anno riguarda l'igiene e la sicurezza nel settore della carne e dei suoi derivati. In particolare, saranno dibattuti i temi cruciali per l'intero comparto riguardanti il controllo ufficiale, oggi particolarmente “affollato” di attori, la presenza di micotossine, le procedure igieniche e microbiologiche necessarie per l'export negli Usa e in altri Paesi extra Ue dei prodotti a base di carne. Saranno affrontati inoltre, con importanti aggiornamenti tecnici, i temi riguardanti la contaminazione da microrganismi patogeni e la loro pericolosità e casistica, oltre al tema delle informazioni nutrizionali e salutistiche che, se per alcuni segmenti del mercato risultano essere una leva motivazionale verso l'acquisto, nel caso dei prodotti animali rischiano di diventare un ostacolo. E' certamente cambiato l'approccio nei confronti della qualità sia da un punto di vista dell'assicurazione/controllo, che da quello della percezione da parte del consumatore, attraverso l'introduzione di nuovi criteri a cui le

aziende sono chiamate a rispondere. Al convegno si discuterà di nuovi e originali approcci “quality oriented”. E' probabilmente l'appuntamento annuale maggiormentesentito dagli operatori del settore.I maggiori enti di certificazione della qualità,

titolo del convegno che si terrà al venerdì 24 alle 9.30. Si parlerà di diversi temi. «Criteri oggettivi per la valutazione della qualità dei prodotti carnei: aggiornamento», «Criteri complementari per la qualità e la sicurezza alimentare: rispetto di norme volontarie e

Un'immagine della fiera in una passata edizione

quest'ultima nei suoi innumerevoli e variegati aspetti, forniscono aggiornamenti applicativi alla luce delle più recenti norme e dei requisiti cogenti e/o volontari sempre più un “must” nelle transazioni commerciali. «Quality.it: la “nuova” qualità nella filiera delle carni» è il

repressione attraverso sanzioni», «Approcci di marketing per la valorizzazione della carne e dei suoi derivati», «Nuovi criteri di scelta/qualità del consumatore (CO2 emission, 0 mile, etc.)», «La contaminazione microbiologica e chimica nell'industria delle carni: confronto fra me-

todi tradizionali, ufficiali e rapidi». Altro convegno fondamentale è previsto per le 14.30, sul tema «Certificazioni accreditate: quali opportunità nel nuovo contesto legislativo». Si tratterà di alcuni argomenti come: «Lo standard GMP+ per il settore degli alimenti zootecnici», «Lo standard Globalgap per il settore animale», «La gestione del rischio nella supply chain», «Sistemi di produzione integrata nelle filiere agroalimentari: La certificazione in accordo alla norma Uni 11233:2007», «Gli schemi dei retailers BRC e IFS: le nuove revisioni dell'anno 2008 il gruppo BRC Italia con gli enti: lavoro di omogenizzazione e coordinamento», «La certificazione accreditata: strumento di controllo per le aziende e di garanzia per il consumatore», «Il Valutatore e l' Autorità competente: il nuovo ruolo degli addetti ai lavori tra cogente e volontario».


Taccuino

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VIABILITA’ Via Bergamo, via Sant'Ambrogio Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Ottobre Via Cipressi Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Ottobre

Via Piave, Via Ronchi, Via Zara. Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Novembre

Zona Incrociatello (Via Valtoce) Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Durata alcuni mesi

Via Acquaviva Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 20 Dicembre Vicolo delle Rose Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Novembre

Zona Borgo Loreto (via Ceccopieri) Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 20 Dicembre

Zona piazza Somenzi Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 20 Dicembre

Via Sicardo, via Ettore Sacchi. Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Ottobre

• Borgo Loreto: (via Ceccopieri): cantiere per il rifacimento dei sottoservizi e della sede stradale nell'ambito della riqualificazione di Borgo Loreto (Fine lavori: 20 dicembre). • Zona Incrociatello (via Valtoce): Ristrutturazione della rete di distribuzione di energia elettrica e illuminazione pubblica (Durata lavori: diversi mesi). • Via Acquaviva: cantiere per la posa della nuova tubazione del gas metano (Fine lavori: 20 dicembre). • Via Piave, via Zara, via Ronchi: ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (Fine lavori: 30 novembre). • Vicolo delle Rose: cantiere per il rifacimento dei sottoservizi (fognature, servizio elettrico, servizio gas e acquedotto) e della sede stradale (Fine lavori: 30 novembre). • Via Sicardo e via Ettore Sacchi: rifacimento della pavimentazione in ciottoli (Fine lavori: 31 ottobre). • Via S.Ambrogio e Via Bergamo: realizzazione della condotta della fognatura (Fine lavori: 31 ottobre). • Via Cipressi, 3: Realizzazione nuovo marciapiede (Fine lavori: 31 ottobre). • Zona piazza Somenzi: ristrutturazione degli allacci alla rete del gas e dell'acquedotto, rifacimento marciapiedi. La via attualmente interessata è Via Boccoli (Fine lavori: 20 dicembre).

L’Oroscopo Della Settimana

Farmacie di turno Dal 24 al 31 Ottobre 2008

di Romeo

Quando troverete qualcosa di non molto chiaro, risolvete il dilemma con curiosità, non infastiditevi perché non riuscite a capirne il senso.

Non condividete le vostre sensazioni più profonde con persone che avete conosciuto da poco, per evitare che si spaventino per la vostra eccessiva emotività.

Man mano che la settimana avanza avvertirete un incremento di energia, forse dovuto al fatto che tutti cercano di spronarvi ad ottenere di più.

Rispettate l'imbarazzo altrui, quando vi verrà fatto osservare che ci sono delle persone poco disposte a parlare in pubblico o ad esternare alcuni sentimenti.

Siate reattivi, anche se la vostra situazione fisica potrebbe non accompagnarvi. Siete più vulnerabili, anche se pensate di essere invincibili!

Buona settimana per prendere di petto una situazione che andrebbe conclusa, per essere più sicuri che in un futuro possa volgere a vostro vantaggio.

Se avrete bisogno di qualche consiglio, non preoccupatevi delle reazioni di coloro a cui li chiederete, poiché saranno insolitamente gentili.

In questo periodo sarà molto importante recuperare un rapporto estinto nel passato, poiché vi ritroverete presto a doverci comunque fare i conti.

E' tempo di riconoscere il valore di persone che vi sono vicino e di elogiarle per i loro risultati. Essere invidiosi non è proprio da voi...

Tirate fuori le vostre capacità un po' alla volta. Le persone che dovranno "esaminarvi" potrebbero non credere alla buona fede e alla vostra preparazione.

Ultimamente la vostra brillantezza potrebbe apparire sbiadita e questo potrebbe provocare fraitendimenti in questa splendida settimana.

Il tempo vi offrirà una buona occasione per maturare una decisione importante, che potrebbe cambiare il vostro modo di vivere nel prossimo futuro.

PIZZIGHETTONE FERRARI MARIO ia Montegrappa, 4 26026 Pizzighettone Tel. 0372-743007

MALAGNINO GAMBA CARLO Via S. Ambrogio, 20 26030 Malagnino Tel. 0372-58348

ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO

ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: LUNEDÌ MATTINA

STAGNO LOMBARDO AMADEI AMILCARE Via Amendola, 2 26049 Stagno Lombardo Tel. 0372-57041

CASALBUTTANO CARNEVALI DANIELA Via Cavallotti, 10 26011 Casalbuttano Tel. 0374-362285

ORARI DI APERTURA Mattino: 09:00 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: MERCOLEDÌ POMERIGGIO

ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:00 Giorno di chiusura settimanale: MERCOLEDÌ

METEO WEEK-END

TEMPERATURE MASSIME PREVISTE IN LOMBARDIA Città Venerdì Sabato Domenica Bergamo 19 20 21 Brescia 19 20 21 Como 19 20 20 CREMONA 20 21 22 Lecco 20 19 20 Lodi 20 19 21 Mantova 20 20 20 Milano 19 19 20 Pavia 20 19 20 Sondrio 18 19 21 Varese 18 20 21

sabato 25 ottobre 2008

domenica 26 ottobre 2008

CREMONA - ZILIOTTI GUIDO Piazza Libertà, 4 26100 Cremona Tel. 0372-415023 ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:40 Giorno di chiusura settimanale: LUNEDì MATTINA CREMONA - FARMACIA 13 via Castelleone, 108 In appoggio fino alle ore 24.00 26100 Cremona Tel. 0372-560041 ORARI DI APERTURA Mattino: 09:00 - 13:00 Pomeriggio: 15:30 - 19:30 sabato dalle 15:00 alle 20:00 Giorno di chiusura settimanale: LUNEDì MATTINA


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Bar Cittanova

corso Garibaldi, 114

Cultura &Spettacoli

Appuntamento al Ponchielli il 24 ottobre alle 20.30, con replica il 26

Stagione lirica: sul palco la Turandot di Puccini

V

di Silvia Galli

enerdi 24 ottobre, alle ore 20.30, con replica domenica 26 ottobre, alle ore 15.30 il Ponchielli dà alla città il terzo appuntamento con la stagione lirica e con l’opera Turandot, dramma lirico in tre atti e cinque quadri. «La Turandot è ben conosciuta»- spiega il regista Hiroki Ihara, «ambientata in una Cina delle favole, e che ha origine dalla fiaba omonima di Carlo Gozzi. Se la Turandot di Busoni, che ne compose le musiche prima di Puccini, conserva fortemente il sapore originale della commedia dell’arte, quella di Puccini è un’opera molto importante in cui l’immagine dell’eroina, che riflette il gusto del compositore, conclude la storia dedicandosi all’amore puro, senza una ricompensa. Lì, i costumi, le bambole e le maschere di vari dipinti prendono parte attiva in

guo, che sembra un bene ma in realtà è un male, che sembra comico ma è malinconico, che sembra serio ma è frivolo, che sembra umano ma non lo è. La continuità tra risate e lacrime e la storia ingarbugliata si presentano proprio come nella nostra vita quotidiana. In ciascuno di noi c’è una parte di bene e una parte di male. Possiamo credere nella presenza di una concezione universale? Quanto ambiguo e incerto è il mondo! Nonostante tutto, gli esseri umani cercano di brillare e di trovare un significato alla propria esistenza, il motivo per cui vivere. Per gli umani tre risposte - la speranza, la passione e «Turandot» - sono le cose indispensabili. Calaf desidera Turandot, ma tre ministri ripetutamente lo convincono che Turandot non esiste. Calaf che non dà retta alle loro parole, dopo la morte di Liù, si accorge che solo l’abnegazione porta pace al conflitto, si accorge

Cina, un mondo poco conosciuto, che fa apparire il teatro come un cosmo. Un mondo energico, ma ambi-

di contribuire e aiutare a far nascere l’amore, riconoscendo poi la vera figura che desiderava».

Alcune scene della Turandot

«Nel panorama della storia della musica» aggiunge il direttore Pietro Mianiti «vi sono alcune opere emblematiche, e Turandot si colloca come l’estremo capolavoro della ‘grande tradizione’ dell’opera italiana e allo stesso tempo una pietra miliare del Novecento. Puccini in Turandot crea una commistione di diversi elementi: la tradizione operistica, l’aspetto sinfonico, la scrittura estremamente moderna, i temi cinesi pentafonici autentici e inventati, solo per citarne alcuni». Un altro aspetto interessante è che Puccini alterna momenti in cui impiega un poderoso coro con un ritmo frenetico a improvvise situazioni di grande intimità. «Nonostante il fatto che sia l’unica opera che Puccini non abbia revisionato, credo che il difficile compito di un

direttore d’orchestra sia quello di essere il più possibile fedele alla partitura» continua il direttore. «Penso che Turandot possa essere considerata la prima grande femminista della storia. Per un direttore d’orchestra affrontare un capolavoro di tale levatura, pone un interrogativo: dove finire l’opera, Credo che vi possano essere mille ragioni per terminare la rappresentazione con il suicidio di Liù, Puccini avrebbe voluto terminare l’opera con un grande duetto d’amore. Personalmente ho scelto, in accordo con il teatro e il regista, il finale di Alfano, anche se non è paragonabile dal punto di vista compositivo a ciò che lo precede, per dare una conclusione alla vicenda. E' un grande privilegio avere la possibilità di convivere con questo capolavoro».

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Caffè del Teatro

corso Vittorio Emanuele, 66

SOCIALE DI SORESINA

Stagione teatrale ai nastri di partenza

Ci saranno Iacchetti, Zuzzurro e Gaspare Pronta a partire la stagione teatrale di Soresina. «Anche quest' anno» ha spiegato il direttore artistico Alberto Branca del tearo di Soresina «la stagione del Teatro di Soresina si caratterizza per una scelta multigenere nella programmazione: un anno di prosa, musica, danza». Grossi nomi di richiamo come Iacchetti e Zuzzurro e Gaspare, ma anche grande prosa con Bosetti e Jurji Ferrini, solo per citare alcuni. «Non mancherà il tradizionale appuntamento con l'operetta il giorno di Capodanno» continua Branca, «la danza solare del balletto di Cuba, il grande jazz con l'omaggio a Leo Ferré di Paolo Fresu e Roberto Capelli, l'incontro coi Gospel Chicago completano il programma. Da quest'anno viene promosso un abbonamento speciale per le scuole a

tre spettacoli di prosa, particolarmente interessanti anche perché di autori affrontati nei programmi scolastici: Shakespeare, Moliere, Goldoni. Il costo dell'abbonamento è 25 euro per un posto in platea». Novità anche nelle attività parallele al programma serale: Aperitivi in musica e Caffè all'Opera. Si tratta di cinque appuntamente per iniziativa: aperitivi alle ore 18 della domenica con musicisti che eseguiranno programmi di musica classica. Altrettanti video d'opera e non solo per gli appassionati ed i curiosi il venerdì sera alle ore 20,30. «Quindi aperitivo con Mozart, Bach, Berg, Weill» conclude Branca, «e caffè in compagnia di Maria Callas, Di Stefano, Donizetti e Rossigni, per chiudere con un omaggio alla Soresina del passato».

Il programma

• Sabato 15 novembre ore 21 - musica La leggenda New Trolls «Concerto grosso» • Venerdi 28 novembre ore 21 - prosa Compagnia Gank «Il misantropo» di Moliere • Venerdi 12 dicembre 2008 - musica Tecora Rogers Sound of gospel • Giovedì 1 gennaio 2009 ore 21 - Operetta Compagnia Corrado Abbati Ballo al Savoy • Sabato 10 gennaio ore 21 - prosa Zuzurro e Gaspare «Scherzi» di A. Cecov. • Sabato 17 gennaio ore 21 - danza Teatro Nacional di Cuba

Compagnia di dana e Teatro dell'Havana “Sonlar” • Venerdi 23 gennaio ore 21 - prosa Progetto Urt Compagnia Jurij Ferrini “Riccardo III” di William Shakespeare • Sabato 21 febbraio ore 21 - musica Testa Fresu Cipelli F. - à Léo, Omaggio a Léo Ferré • Venerdi 6 marzo ore 21 - prosa Teatro Carcano Giulio Bosetti «Sior Todero brontolon» di Carlo Goldoni • Venerdi 20 marzo ore 21 Commedia musicale Enzo Iacchetti «Giacomo Casanova».

Per beneficienza doppio concerto sabato 25 ottobre con i cori Ana e Cai Sabato 25 ottobre, alle 21, presso l’auditorium della Camera di Commercio di Cremona si terrà il concerto benefico «Note di Montagna». Un'iniziativa a favore del Pam (Programma alimentare mondiale) organizzato dal Lions Club Cremona Europea con i cori Cai e Ana di Cremona. Il ricavato del concerto sarà devoluto al «Progetto Sri Lanka» promosso dai Lions italiani. Il progetto intende creare in Sri Lanka degli impianti di produzione del «Triposha» (una speciale miscela nutritiva), affrontando di pari passo al problema alimentare quello relativo all’istruzione. «Rompiamo il cerchio della fame: progettiamo un futuro per chi non ce l’ha» è lo slogan di questo progetto, e il monito rivolto a tutti per realizzare una delle più importanti sfide che attendono l’umanità del

L'auditorium della Camera di Commercio di Cremona

terzo millennio: l’eradicamento della fame e, conseguentemente, il raggiungimento di un livello di autosufficienza da parte di popolazioni che,

attualmente, vivono in regime di bisogno anche del minimo per la sussistenza. Due i cori cremonesi che alliete-

ranno la serata. Il coro Cai di Cremona nasce nell’ottobre del 1989 per iniziativa di un gruppo di amanti della montagna legati all’ambiente del Caai (Club alpino italiano) sotto la guida del maestro Alfredo Raglio. L’organico del Coro è ora costituito da una quarantina di coristi diretti dal maestro Cristiano Villaschi, che guida il complesso vocale conferendo al gruppo una fisionomia ben precisa, determinandone l’evoluzione artistica e l’impronta stilistica. Il repertorio comprende circa un centinaio brani e si ispira al canto popolare alpino, con particolare attenzione al patrimonio artistico del coro Sat, che ha contribuito in modo determinante al recupero, allo studio e alla diffusione di canti legati alla cultura alpina. Numerose occasioni hanno portato il coro a esibirsi nelle sedi e

negli ambienti più diversi, spesso per portare un contributo a iniziative benefiche. Il coro Ana (Associazione nazionale alpini) della sezione di Cremona nasce nel 2002 grazie alla passione di un piccolo gruppo di alpini. Con il passare del tempo, grazie all’arrivo di un sempre maggior numero di componenti e alla qualità portata dal nuovo maestro Carlo Fracassi, il Coro si cimenta in diverse esibizioni nel nord Italia. Il centro dell’attività concertistica è sempre rappresentato dalla partecipazione all’annuale adunata nazionale degli Alpini. Il coro Ana si avvale non solo del canto tradizionale delle montagne, ma estende il proprio repertorio nello storico ricordo dei canti delle trincee. Nel repertorio si ascoltano voci che celebrano località e cime passate alla storia, ricordi di vita militare e storie vissute.


Cultura

Venerdì 24 Ottobre 2008

SFOGLIANDO a cura di Edizione Nuovi Autori

«I coppieri della corona» «I coppieri della corona», di Erik Facchetti, è un romanzo che appartiene a pieno titolo al genere letterario fantasy. Sullo sfondo di una Danimarca medioevale prendono vita figure di principi, principesse, animali che parlano, conflitti… e in un turbinìo di situazioni dai grandi effetti speciali si alternano una cospicua varietà di personaggi, che potrebbero facilmente trovare vita in un film. L’incalzante entusiasmo descrittivo di Erik Facchetti rende particolarmente coinvolgente la lettura, invoglia a “voltare la pagina” per vedere come la storia procede e cattura sicuramente la partecipazione di chi legge. Lo stile scorrevole rende la lettura apprezzabile a lettori di ogni età. Erik Facchetti è nato nel 1986 a Brescia. Vive a Lumezzane Sant’Apollonio (Bs) insieme ai genitori e al fratello minore. Ha conseguito la maturità in Scienze Sociali presso il liceo Veronica Gambara di Brescia e si è laureato in Infermieristica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Brescia.

iniziativa

«Leggiamo insieme»

Corso per genitori con figli da 0 a 13 anni Prende il via il corso «Leggiamo Insieme», realizzato dall’assessorato politiche sociali e dal Centro per le famiglie. Un corso che consiste in un lavoro pratico e concreto per sviluppare due aspetti: mettere in condizione di riscoprire il piacere della lettura ad alta voce con i tempi adeguati di riflessione e insieme come divenire inventori di racconti. Obiettivo dell'iniziativa è acquisire gli strumenti necessari per rendere più espressiva la lettura e capace di fascinazione, nonché la possibilità di misurarsi con gli altri componenti del gruppo e di scambiare esperienze significative riguardanti la loro condizione di genitori. Obiettivo primario è anche mettersi in gioco attraverso un percorso guidato, ma che lascia spazio anche all'invenzione personale, favorendo la dimensione comunicativa e creativa di ciascuno. Il corso si rivolge a genitori con figli da 0 a 13 anni, e verrà condotto da Sesanna Susetta, esperta in attività narrative. Gli incontri si terranno ogni lunedì, fino al 22 dicembre, presso il Centro per le Famiglie, dalle 21 alle 23. Il corso prevede 8 incontri di due ore ciascuno. Il gruppo può comprendere 15 iscritti. Per partecipare è necessaria l'iscrizione entro venerdì 24 ottobre presso il centro per le famiglie. La narrazione è un'arte che si basa sulla condivisione di esperienze, sul confronto e la comunicazione. Essa stimola anche una particolare attenzione verso il mondo circostante e verso l'altro.

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Un week end di appuntamenti con la musica delle bande locali

Si tiene nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 ottobre il Festival regionale delle Bande Musicali, organizzato dall’assessorato alla cultura della Regione Lombardia in collaborazione con i settori cultura delle amministrazioni provinciali lombarde. Nelle due giornate, in contemporanea in tutto il territorio regionale, si esibiranno in altrettanti concerti decine di Bande musicali con lo scopo di divulgare la conoscenza dell’importante attività che le formazioni svolgono sul territorio in campo culturale e musicale. Nella nostra Provincia l’evento si svolge con i seguenti quattro appuntamenti che vedranno coinvolte altrettante Bande, una casalasca e tre cremasche. Sabato 25 ottobre, ore 21, presso il Teatro comunale di Casalmaggiore, toccherà alla società musicale "Estudiantina" di Casalmaggiore, direttore Roberto Lupi. In contemporanea al teatro Sociale di Soresina a tener banco sarà il corpo Bandistico «Giuseppe Verdi» di Ombriano, Direttore Jader Bignamini.

Domenica 26 ottobre alle 21, invece, a Palazzo Cittanova di Cremona, toccherà alla banda cittadina «Sant’Alberto» di Rivolta d'Adda, direttore Marco Villani. Allo stesso tempo, presso il Teatro del Viale di Casteleone, si esibiranno i corpi bandistici «S. Martino» di Sergnano e «S. Cecilia» di Trescore Cremasco, direttore Stefano Rossi. Ma gli appuntamenti con la musica da banda non finiscono qui. Come è ormai consuetudine, l’ultima domenica di ottobre, le Sezioni Aido e Avis di Trigolo festeggiano l’anniversario di fondazione ricordando i soci ed i sostenitori defunti, con un corteo accompagnato dal corpo bandistico «Giuseppe Anelli» diretto dal maestro Vittorio Zanibelli. Successivamente, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale il don Giuseppe Ferri celebrerà la santa messa animata dalla Corale «Monsignor Corrado Moretti» diretta dalla Maestra Giovanna Stanga ed accompagnata all’organo da Marco Dossena.

LO SPAZIO DELL’ARTE

Enrico della Torre in mostra alla galleria Daniela Rallo

L

di Andrea Pighi

a Galleria Daniela Rallo inaugura la nuova stagione con una mostra dedicata a Enrico Della Torre, artista noto e apprezzato a livello internazionale sia come pittore che come incisore. Nato nel 1931 a Pizzighettone, il suo itinerario artistico muove dall’informale lombardo per approdare, già verso il 1958, a un’astrazione lirica e tersa, sempre con dei ricordi. Un linguaggio che Della Torre svilupperà nei decenni seguenti in chiave ritmica e costruttiva e che nelle opere degli ultimi anni diviene ancora più asciutto e rigoroso. L’esposizione di Cremona - come la prima personale dell’artista, nel lontano 1956, alla Galleria dell’Ariete di Milano -, si divide fra incisione e pittura, svelan-

Una delle immagini in mostra

do l’originalità e l’autonomia delle due attività ma anche reciproche sintonie e scambi di soluzioni. Vengono presentate una selezione di venti incisioni, prove d’autore acquerellate, queste mai esposte né pubblicate, e venti dipinti su tela, in gran parte

«Musicoterapia e scientificità: dalla clinica alla ricerca» Mercoledì 5 novembre presso il Ristorante Il Violino (via Sicardo, 3 - piazza Duomo), alle ore 21, si terrà la presentazione del volume di Alfredo Raglio «Musicoterapia e scientificità: dalla clinica alla ricerca», Franco Angeli Editore, 2008. Il volume presenta gli aspetti più significativi delle applicazioni e della ricerca scientifica in musicoterapia. L’appuntamento costituisce un’opportunità per accostarsi alla musicoterapia quale disciplina

sempre più utilizzata in ambito preventivo e terapeutico-riabilitativo. Alla presentazione sono invitati operatori del settore socio-sanitario ma anche coloro i quali volessero approfondire la conoscenza della musicoterapia traendone spunti riflessivi, formativi, e applicativi. Interverrà, oltre all’autore, Osmano Oasi del dipartimento di psicologia dell’Università Cattolica di Milano. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la libreria Ponchielli.

risalenti agli anni recenti. Il titolo Prove esplicita - secondo Della Torre - la vera natura del suo lavoro: «Per un artista ogni opera è una prova, cercando di fare qualcosa di nuovo. Una volta conclusa l’opera, si concentra immediatamente su un’altra, con

lo stesso spirito di prova. E i risultati sono sempre inattesi». Le prove d’autore delle incisioni, generalmente uniche oppure realizzate in 3 o 4 esemplari, sono verifiche o riflessioni antecedenti la tiratura. Della Torre a volte vi mette in gioco uno scambio di ruoli tra segno e colore che fa di ogni prova acquarellata un’opera unica e nel contempo un tassello di un puzzle più ampio. Questo dialogo tra le incisioni acquerellate e le tirature definitive trova un senso compiuto proprio a Cremona, la cui Biblioteca statale conserva dal giugno 2008 il Fondo Enrico Della Torre, composto da un cospicuo numero di libri d’artista. I dipinti documentano la tensione dell’artista verso un impianto tendenzialmente astratto geometrico, che proietta nello spazio architetture solide e complesse, tracce aeree ed evocative, timide indicazioni naturalisti-

che. La lezione neoplastica – da Mondrian al concretismo al neogeo – vi si fonde con echi dell’arte giapponese e con la poesia circolante nei lavori di Morandi, Licini, Klee, Gorky e Wols, autori che segnarono gli esordi dell’artista cremonese. L’ispirazione può nascere dalla visione diretta della realtà, ma spesso anche da sogni, idee e ricordi, dando voce all’amore di Della Torre per la natura, alla sua conoscenza appassionata delle arti visive e alla sua attrazione per la musica. Temperamento razionale e riflessivo, l’artista sa però abbandonarsi a slanci spontanei e sinceri. Pur sfiorando soluzioni minimaliste, ne evita l’analiticità e la freddezza grazie a quel sentimento romantico e a quell’armonia del gusto che appartengono alle sue corde più profonde. La mostra è curata da Sara Fontana.

Al via la seconda edizione di «Note d'acquerello» «Note d'acquerello. Biennale 2008», questo il titolo della rassegna artistica che si aprirà ufficialmente il prossimo sabato 25 ottobre alle ore 11, presso l’ex Chiesa di San Vitale (piazza Sant’Angelo 1). Sono previsti gli interventi di Gian Carlo Corada, sindaco di Cremona, dell'assessore comunale alla cultura Gianfranco Berneri, del presidente della Provincia Giuseppe Torchio, dell'assessore provinciale alla cultura Denis Spingardi. Ben sono 73 gli artisti partecipanti, di cui 51 italiani, appartenenti all’Aia (Associazione italiana aquerellisti), e 22 belgi, membri dell’Aib (Aquarel instituut belgie). Al taglio del nastro interverranno anche i maestri acquerellisti Angelo Gorlini e Piet Van Leuven, che alle ore 16.30 eseguiranno dal vivo alcuni acquerelli. La dimostrazione è accompagnata da un altro evento di rilievo: alle

15.45, alla Sala del Borsino, in via Solferino, si apre la mostra collaterale, curata da Marina Sissa e Ariberto Ariberti, «Acquerello a Cremona». Da non dimenticare è la conferenza «La poesia dell’acquerello», che si terrà al Museo Civico di Cremona venerdì 31 ottobre alle ore 17.30. Come spiega Simone Fappanni, «La Rassegna “Note d'acquerello. Biennale 2008” è allestita negli spazi di San Vitale, nel cuore della città, e intende coinvolgere la cittadinanza attraverso la qualità e l’originalità delle opere degli espositori, pubblicate in un elegante catalogo. La mostra nasce due anni fa. Se allora è stato possibile apprezzare le opere di artisti provenienti da diverse parti della Spagna, oggi è possibile ammirare quelle di autori provenienti dal belgio: questo sodalizio fra un’associazione italiana e una straniera dona il pregio dell’internazionalità all’evento».

«La rassegna “Note d’acquerello” giunge quest’anno alla seconda edizione. Dopo il successo di critica e pubblico ottenuto nel 2006, l’ex Chiesa di San Vitale, luogo particolarmente caro ai Cremonesi, ubicato nel centro storico e quindi di facile accesso per coloro che vorranno visitare l’esposizione, è nuovamente stata scelta per accogliere le opere di valenti pittori che si dedicano con passione alla tecnica dei colori ad acqua» dichiara il sindaco Gian Carlo Corada. «La scelta di promuovere, in accordo con la Provincia di Cremona, questa mostra secondo una cadenza biennale, nasce dalla volontà di apprezzare da vicino le peculiarità dell’acquerello e di proporre una rassegna di respiro internazionale». L’esposizione è aperta fino al 3 novembre da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19.


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Appuntamenti

Venerdì 24 Ottobre 2008

Teatro del Viale di Castelleone

Appuntamenti a Cremona e dintorni... ARTE & CULTURA

Fino al 25 ottobre 08 cremona L'Arte Italiana dal 1945 Mostra di pittura - astrazione di opere rappresentative del periodo dal 1945 in poi. Fondazione Città di Cremona - piazza Giovanni XXIII, 1. Fino al 26 ottobre 08 cremona Mostra 1 Studio--2 Progetti / Due cantine a confronto Evento /Mostra organizzato dall'Associazione Architetti-Pianificatori-PaesaggistiConservatori della Provincia di Cremona. Orario dal martedì al sabato dalle ore 9 alle ore 18; domenica dalle ore 10 alle ore 18 Palazzo Comunale / Sala dei Decurioni.

SPETTACOLI

Fino al 4 novembre 08 cremona Mostra Controlled Mental Space Il Liceo B. Munari ospita la Performance di Annamaria Tina. Orario: dal lunedì ala venerdì dalle 10 alle 16 - Liceo B. Munari (via XI Febbraio, 80). Fino al 7 novembre 08 crema Link 2008 Incontri di Orientamento per gli studenti delle scuole medie inferiori e i loro genitori. Sala dei Ricevimenti e Sala Alessandrini. Fino al 16 novembre 08 cremona Mostra L'Arte Italiana dal 1945 / Pittura e Astrazione Arte e linguaggio negli anni 70' Orario: dal lunedì al venerdì 9-12,30 e 1519; sabato e festivi 17-19. Fondazione Città di Cremona - piazza Giovanni XXIII, n°1. Fino al 16 novembre 08 casalmaggiore mostra

24 e 26 ottobre 08 cremona Stagione Lirica Turandot Opera Lirica di Giacomo Puccini. Orario: ore 20,30 (venerdì) e 15.30 (sabato) - Teatro Ponchielli. 25 ottobre 08 castelverde Il Sipario 2008 Tu la conosci Giulia

ALTRO

Orario: dalle 9.30 alle 18 - Politecnico di Milano (via Sesto, 41). 26 ottobre 08 crema sagra Bancarelle sotto il Torrazzo Tradizionale mercato con oggettistica in rame, ferro battuto, terracotte, sete, porcellane. Orario: dalle ore 9 - piazza Duomo.

Fino al 26 ottobre 08 cremona Fiera Internazionale del Bovino da Latte Zootecnia, Qualifood, Salute animale. CremonaFiere (piazza Zelioli Lanzini, 1).

26 ottobre 08 soncino Sagra del Fittone Festa dedicata al prodotto tipico soncinese : le Radici Amare. Tutto il giorno - Portici Piazza del Comune.

25 ottobre 08 cremona linux day Il Linux User Group di Cremona presenta la giornata per la diffusione del software libero.

Dal 30 ottobre al 2 novembre 08 pizzighettone Sagra Fasulin de l 'öc cun le cudeghe "Per chi ama riscoprire i sapori di una volta" - Il ricavato verrà destinato al recupero della cerchia muraria.

Ercole Priori : Disegni e Sculture Personale dedicata al famoso Artista. Museo Diotti. Costo: 3 euro. 24 ottobre 08 cremona Incontro Un Navigatore per L'Europa Orientamento e Progettazione nell'ambito dei nuovi programmi europei per i giovani. Orario: dalle ore 14 alle ore 18 Sala corsi Cisvol (via San Bernardo, 2). Dal 25 ottobre 08 al 31 gennaio 09 cremona Mostra Alfonso Martini / Gran Gourmet Inaugurazione della mostra d'arte sabato 25 Ottobre alle ore 17,30. Osteria Garibaldi Caffè corso G. Garibaldi, 38 30 e 31 ottobre 08 cremona Incontro Music in the Roman Empire Convegno organizzato dalla Società Internazionale per gli studi musicali greci e romani. Facoltà di Musicologia - palazzo Raimondi di Corso Garibaldi, 178.

Teatro dell' Armathan Orario: ore 21,15 - Teatro Parrocchiale di via Martiri della Libertà. Costo: 4 euro. 28 ottobre 08 cremona Stagione Lirica carmen Opera Lirica di George Bizet Orario: ore 20,30 - Teatro Ponchielli. 20,30.

Orari: 30 ottobre: dalle ore 18 alle ore 23. Serata riservata ai gruppi previa prenotazione. 31 ottobre: dalle ore 18 alle ore 23. 1 novembre: orario continuato dalle ore 11 alle ore 23. 2 novembre: orario continuato dalle ore 11 alle ore 23 - Antiche Mura.

musica

25 ottobre 08 crema Stagione Teatro San Domenico Sergio Cammariere Teatro San Domenico

Comitato per la resistenza Colle del Lys. IN RICORDO DI CARLO MASTRI Più che la presentazione di un libro, l’iniziativa organizzata dal Comitato provinciale per la difesa e lo sviluppo della democrazia è stata un ricordo corale, da parte degli intervenuti, di Carlo Mastri. Molti dei presenti nella sala consiliare della Provincia, infatti, avevano conosciuto personalmente lo storico presidente del Comitato per la Resistenza del Colle del Lys. E del resto per lui, come ha sottolineato Fernanda Dalmasso, che ne ha raccolto l’eredità alla guida del Comitato, «Cremona era la sua seconda casa», tanto erano intensi i rapporti con la città e il territorio fin da quel momento in cui tutto ebbe inizio, da quegli anni della Resistenza che videro numerosi giovani cremonesi salire sui monti della Val di Susa per partecipare alla lotta partigiana, e a quel 2 luglio 1944 quando

nell’eccidio del Colle del Lys cinque di loro persero la vita. Da allora i rapporti fra i due territori sono rapporti “di sangue”, mai affievoliti, e da allora la delegazione cremonese è sempre presente alla cerimonia del ricordo. Ma il ricordo, hanno detto tutti i relatori, non bastava a Carlo Mastri. Giuseppe Torchio ha ricordato come per Mastri fosse «necessario, soprattutto fra i giovani, recuperare il carattere popolare e lo spirito unitario che animarono la Resistenza, che il progresso sociale e civile non potesse che basarsi sui principi fondanti della nostra Coistituzione». Ecco perché «ricordarlo oggi ha un significato più profondo della commemorazione. Testimonia la volontà di fare nostro il suo esempio e proseguire nella direzione che ha saputo indicarci».

Mastri ci invita, ha concluso Torchio, a non arrenderci alla logica di una storia determinata dalla sola legge della necessità, per imboccare invece il cambiamento reso possibile dal responsabile esercizio della libertà. «Ad essere protagonisti del presente e costruttori del futuro. E per dare forza alle nostre speranze ci invita a guardare al passato, ai valori della Resistenza. Dal dramma di quei giorni occorre trovare le ragioni per contribuire alla crescita civile della nostra società». Al termine Deo Fogliazza ha letto una lettera scritta da suo padre Kiro, che non ha potuto intervenire ma ha voluto comunque essere presente nel ricordo di un amico ma soprattutto dei sentimenti e dei valori che li hanno uniti per tanti anni.

Vendita abbonamenti al via dal 1 novembre

Dal 21 novembre, con «La boheme» di G. Puccini, prenderà il via la stagione «Sifasera 20082009», presso il teatro Teatro del Viale di Castelleone, curata da Bruno Tiberi. Intanto inizierà martedì prossimo la campagna abbonamenti alla stagione. La biglietteria è aperta dalle 17 alle 19 presso la sala teatrale di viale Santuario. Sono in vendita i rinnovi degli abbonamenti presso la biglietteria del Teatro del Viale (sala Giovanni Paolo II, viale Santuario 7 Castelleone), ogni martedì e sabato dalle 17 alle 19 dal 21 al 28 ottobre. Gli abbonamenti nuovi sono invece in vendita dal 1 novembre Da quest’anno sarà possibile acquistare i biglietti di ogni singolo

spettacolo in prevendita già a partire dalla conclusione della campagna abbonamenti, ovvero da sabato 8 novembre. Infine è possibile effettuare prenotazioni di abbonamenti e biglietti al sito www.teatrodelviale.it, o ai numeri telefonici 0374/350944 oppure 348/6566386. Se si prenota attraverso posta elettronica all’indirizzo biglietteria@teatrodelviale.it è necessario specificare i dati del richiedente con recapito telefonico e la tipologia di posto desiderato per lo spettacolo. Bisogna attendere quindi l’e-mail di conferma che sarà inviata nella stessa giornata dell’inoltro. Ogni prenotazione resterà valida non oltre i 7 giorni dalla data in cui è stata effettuata.

BREVI DAL SECOLO BREVE di Giuseppe Azzoni

CON VERNASCHI E ZANONI CONTRADDIZIONI E PROGRESSI [segue...] Le elezioni del 15 giugno 1975 si caratterizzano anche a Cremona per una forte spinta a sinistra ed un successo del PCI. Il cambiamento si impone in molti Comuni, a partire dal capoluogo, e nella stessa Provincia che per la prima volta avrà un Presidente comunista, Franco Dolci. Per il Comune di Cremona si forma la maggioranza PCI – PSI, cui si unisce il PRI che contribuisce al programma con alcune proprie qualificanti proposizioni. Nel decennio della gestione Zanoni vi sono quindi alcuni elementi di continuità ed altri di forte rinnovamento, particolarmente dopo il ’75. Emilio Zanoni comunque conduce la barca in modo positivo, non ostacolando il nuovo e mantenendo una propria sostanziale coerenza e credibilità da tutti riconosciuta. Va sottolineata la svolta assai rilevante nella politica urbanistica. Oltre le dichiarazioni vi sono fatti emblematici che testimoniano l’impegno di Zanoni in questo senso: con determinazione sottrae le ex colonie padane a paventate privatizzazioni e ne fa parco pubblico, idem per il parco del vecchio ospedale che dichiara bene demaniale, si impegna per aree ad edilizia economico popolare, conservando quella più importante, la grande cascina Cambonino, per farne museo della civiltà contadina. Pur tra i contrasti, come quelli per evitare le lottizzazioni Lacchini e Pi-

rovano (questa avrebbe deturpato la visuale di S. Sigismondo), una svolta urbanistica si avvia già con la prima Giunta Zanoni e si afferma col massimo vigore, sempre sostenuta dal Sindaco, dopo il ‘75 con il nuovo assessore Michele De Crecchio, da anni impegnato, insieme ad un qualificato gruppo di innovatori, in modo critico e propositivo su questi temi. Si impone una nuova cultura che privilegia la difesa e la valorizzazione di quanto rimane della Cremona storica, quindi contesta l’espansione indifferenziata dell’abitato difendendo aree verdi ed agricole e promuovendo una edilizia non banale e non speculativa in aree ben definite. Su queste linee si creano opportunità di accesso alla casa per numerose famiglie di ceti popolari e medi in zone qualificate sia periferiche che di recupero nell’abitato storico. Si edificano così un migliaio di alloggi e sorgono due nuovi quartieri come il Cambonino e lo Zaist. Viene approvata nel 1980 una grande variante, in pratica un nuovo PRG, mentre il Comune adotta comportamenti rigorosi ed innovativi che si differenziano fortemente dal passato. Naturalmente si svilupperanno forti contrasti, sia con gli interessi che si ritengono danneggiati che con chi tra i politici e gli amministratori ritiene che a tutto ciò conseguano “conservatorismo” e freno allo sviluppo.


Zibaldone

A cura del Circolo Culturale "Arcangelo Ghisleri"

Sognando il mare - parte Iª

L

Le settimane si snocciolavano tutte uguali a Faùglia, piccolo paese sulle Colline Metallifere toscane, seguendo il ritmo delle stagioni: durante le sere d’inverno, sfilacciate da nebbioni al fondo della vallate, con il gelo delle stelle pendenti dalle cime, si stava chiusi al bar dello Sport a giocare a biliardo e a fumare, illustrando agli amici le avventure della domenica precedente. In primavera e in estate si mugugnava sul comportamento delle ragazze del paese, sempre pronte a farsi scarrozzare in moto, per mangiare il gelato sui Lungarni a Firenze o per una gita al mare a Carrara ma, per il resto, soffiavano e tiravano unghiate peggio delle gatte. A Faùglia, per diventare celebri, bastava niente: un comportamento appena appena un po’ eccentrico, una giacca diversa, un neo sul naso, e subito si ve-

niva etichettati. Così era successo ad Aldo Fiaccheroni, che tutti conoscevano con il soprannome di “Ammiraglio”, per via dell’uniforme sdrucita di ammiraglio che indossava sempre, d’estate e d’inverno, appena coprendosi con un cappotto blu, residuato di un magazzino militare. Era nota a tutti la sua mania per ogni cosa che avesse a che fare, sia pure indirettamente, con il mare: aveva -giorno e notte – un berretto della marina calcato in testa (anche per nascondere un’ incipiente calvizie), da cui piovevano delle liste di capelli unte e bisunte, tra rossastre e biondicce, il viso stampato in un risolino perenne che non sapevi se definire nervoso o èbete; si tirava sempre su i pantaloni di panno, costellati di “padelle” annose, svolazzanti dagli stinchi smagriti. -Bisognava vederlo - diceva la mamma - quando era partito per marinaio, lui che aveva visto il mare sì e no una decina di volte, nel-

Racconto di Vincenzo Montuori

la sua vita, che sapeva a malapena stare a galla: era un fusto con la divisa , i capelli corti, il viso da fanciullone che emergeva -rosso di salute –-dalla pettorina biancoazzurra!- Poi, al ritorno dalla ferma, era diventato più taciturno, più introverso; stava sempre in casa a guardare i programmi televisivi di escursioni scientifiche o ascoltava la radio: quando trasmettevano il bollettino dei venti e dei mari, alzava il volume, seguendolo con il fiato sospeso, per poi andare a comunicare ai monelli che si prendevano a calci o giocavano a pallone sopra lo sterrato: -Canale di Sardegna, vento da nord/nordovest quindici nodi con rinforzi; canale di Corsica, mare forza cinque in aumento!- Quelli alzavano un momento lo sguardo verso la sua finestra, sgranavano gli occhi e riprendevano a giocare. Gli amici avevano provato a invitarlo alle serate sociali al bar e lui, qualche volta, sia pure controvoglia, ci anda-

va, girando distrattamente tra i tavoli o disegnando sagome di navi sulle porte a vetro appannate del locale. Comunque, a furia di offrigli una birra o una sigaretta, erano riusciti a strappargli qualche notizia (del resto confermata dalle betòneghe del paese che avevano “intervistato” la mamma) sulla sua vita militare. - Mah, vedete, ragazzi - pesava le sillabe una dopo l’altra, avaro, tutto il contrario degli altri amici che amavano dilungarsi sulle loro avventure di caserma - una sera c’era stata la visita di alcune signore al quadrato ufficiali, roba fine, mogli e amanti di ammiragli! Una mi adocchia; ero ben fatto, allora, mica come adesso, grasso sopra e tisico sotto, e mi invita a ballare con lei! Bonini voi, veh…bonini…un po’ di praticaccia di ballo io ce l’avevo e dàgli sotto con la tipa. Lei mi fa capire che ho fatto colpo, e il resto ve lo lascio immaginare…(Segue al prossimo numero)

Cinema - Torino Film Festival La sfida del Torino Film Festival, Moretti apre con "W." di Stone Il direttore annuncia che sarà il discusso biopic su Bush a inaugurare il 21 novembre la 26esima edizione al Teatro Regio alla presenza dell'autore. La scelta sul film che sarà nelle sale Usa alla vigilia delle elezioni presidenziali di RITA CELI (www.repubblica.it) NANNI MORETTI parte lancia in resta e annuncia che sarà W. A life misunderestimated di Oliver Stone, alla presenza dell'autore, il film che aprirà la 26esima edizione del Torino Film festival (21-29 novembre). Non è una scelta casuale per il direttore della rassegna torinese, al secondo anno del suo mandato inaugurato lo scorso novembre tra le polemiche con le "rivali": la Mostra di Venezia e, soprattutto, il Festival di Roma. L'atteso e discusso ritratto dell'attuale presidente degli Stati

Uniti d'America sarà infatti presentato in anteprima per l'Italia, dove ancora non è prevista una distribuzione, dopo il passaggio al Festival di Londra e l'uscita nelle sale americane prevista venerdì 17 ottobre, poco prima delle elezioni presidenziali del 4 novembre. E soprattutto dopo la "rinuncia" del Festival di Roma che non avrebbe gradito la ricostruzione "apocrifa" del presidente uscente che nella sua lunga carriera politica ha avuto tra i suoi sostenitori il premier italiano Silvio Berlusconi. Il regista tre volte premio Oscar sarà dunque il 21 novembre al Teatro Regio di Torino per accompagnare il suo film incentrato sulla figura di George W. Bush, un film che sta ottenendo recensioni entusiastiche e che potrebbe influenzare l'esito delle prossime elezioni americane, grazie anche alla coraggiosa prova d'attore di Josh Brolin, possibile candidato

all'Oscar. Per Oliver Stone è il terzo biopic su un presidente Usa dopo JFK (1991) e Nixon (1995). Scritto da Stanley Weiser (Wall Street) e prodotto da Moritz Borman (World Trade Center) e Bill Block (Vanilla Sky), W. è la storia di George W. Bush, un uomo che per tutta la vita ha lottato con i suoi demoni personali, all'ombra del padre. Il film ne segue il percorso dalla laurea a Yale al trasferimento in Texas, dal suo problema con l'alcool ai giacimenti petroliferi texani fino alla Casa Bianca, svelando lungo il cammino l'uomo che sarebbe diventato il 43° presidente degli Stati Uniti, le sue lotte, i suoi traguardi e le conseguenze di entrambi. Nel cast Josh Brolin nel ruolo del protagonista, James Cromwell in quello del padre, Ellen Burstyn nella parte di Barbara Bush, Elizabeth Banks in quella di Laura Bush.

70° anniversario della morte di A. Ghisleri

Film d'apertura a parte, il programma del Torino Film Festival offrirà ancora una volta il suo sguardo sul cinema contemporaneo, riflettendo e scovando linguaggi e autori, in cerca del "nuovo" nello spirito che ha da sempre caratterizzato la rassegna ex Cinema Giovani. Guardando come d'abitudine anche al passato, le retrospettive saranno invece dedicate a Roman Polanski, che sarà a Torino per parlare della sua opera; a Jean-Pierre Melville, "il più americano dei registi francesi", morto nel '73, di cui saranno presentati i 13 film in edizione restaurata; e ancora uno sguardo sul movimento cinematografico inglese 19801990 meglio noto come British Renaissance, che prevede 35 titoli tra celebri esordi e importanti affermazioni, tra cui Neil Jordan, Peter Greenaway, Michael Radford, Stephen Frears, Mike Leigh, Ken Loach.

Orgoglio delle radici

1- Sintesi del pensiero di Arcangelo Ghisleri «il PICCOLO zibaldone» con l’obiettivo di recuperare negli abitanti di questa città un orgoglio delle proprie radici, senza scomodare ampolle e letture un po’ personalizzate della storia, inaugura una rubrica fissa dedicata ai grandi cremonesi che hanno segnato la Storia nei vari campi del sapere e della cultura. Nel 1875 Arcangelo Ghisleri fondò giovanissimo a Cremona il "Circolo Cattaneo", un sodalizio in cui si formarono culturalmente giovani amici che pochi anni dopo assunsero posizioni importanti nell'ambito della vita politica nazionale. Lo stesso Ghisleri riuscì a fondere il pensiero di Mazzini con quello di Cattaneo nel nuovo Partito Repubblicano e ne divenne uno dei massimi esponenti anche se non volle mai ricoprire cariche politiche nel Partito e rifiutò di candidarsi in Parlamento. Il suo 'amico carissimo', come amava definirsi, Filippo Turati e Leonida Bissolati fondarono e diressero per molti anni singolarmente, o con altri, il Partito Socialista ed Ettore Sacchi successe a Cavallotti nella guida dei radicali. Non vanno neppure dimenticati i numerosi discepoli tra i quali Alessandro Groppali, nel cui studio fece prati-

ca legale il futuro deputato del Partito Popolare on. Miglioli e i tanti giovani che collaborarono alla pubblicazione dei numerosi giornali e riviste cui dette vita a Cremona e nella Associazione Anticlericale Cremonese. La vita di Ghisleri fu completamente dedicata all'emancipazione del popolo, alla lotta alla corruzione e al parlamentarismo trasformista, alla affermazione della libertà di pensiero e delle autonomie locali, alla indicazione di soluzioni per la questione meridionale. Fu fiero oppositore del razzismo, fu irredentista senza mai misconoscere i diritti degli altri popoli, sostenne il principio di nazione in un contesto di Europa costituita da popoli uniti e fratelli. Democratico intransigente, contestò il marxismo e la lotta di classe, la dittatura del proletariato, fu fiero oppositore del fascismo e Mussolini stesso non poté non riconoscere la sua intransigenza morale. Sul suo epitaffio volle la frase che riassume la sua esistenza "Amò gli studi, la verità, la giustizia". Insegnante, geografo, giornalista, editore, sociologo, politico, storico sono le “professioni”, che lo impegnarono nell'arco della sua esistenza dedicata sempre alla ricerca della verità e alla affermazione della giustizia.

Nell'attuale vita politica italiana in un momento di così grande incertezza, di sfiducia, pare giusto porre le basi per un rilancio culturale, morale e politico recuperando valori e tradizioni che la storia ha dimostrato essere vincenti rifacendoci all'opera, al pensiero, agli insegnamenti di Arcangelo Ghisleri, che sono più che mai di grandissima attualità, Vorremmo partire, innanzi tutto, dal tema dell’anticlericalismo ghisleriano per chiarire la sua posizione che non era certo di anticattolicesimo, come si potrebbe fraintendere leggendo superficialmente "Papà Buonsenso", periodico dell’”Associazione Anticlericale Cremonese” o i titoli delle conferenze da questa organizzate, Ghisleri non combatteva la Chiesa in quanto tale, ma biasimava l'ingerenza nella politica, l'ignoranza, l'uso del potere temporale. Lo comprovano le innumerevoli battaglie per l'uguaglianza di tutti gli uomini di tutte le razze ("Le razze umane e il Diritto nella questione coloniale'), l'aiuto concreto portato a preti caduti in disgrazia, le battaglie in favore dei pastori protestanti perseguitati, il rifiuto a collaborare al libro 'Dio non esiste', la sincera amicizia con prelati cattolici. (segue al prossimo numero)

Venerdì 24 Ottobre 2008

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Che cosa e’ mai la poesia? (Poeti allo specchio) di Vincenzo Montuori

NANNi BALESTRINI

Uno degli esponenti più oltranzisti e più connotati ideologicamente della stagione della Neoavanguardia negli anni Sessanta è stato il milanese NANNI BALESTRINI, nato nel 1935, uno dei primi poeti, insieme a Adriano Spatola e a Giulia Niccolai, a realizzare dei testi con l’ausilio dei programmi per computer oltre che con le tecniche del collage giornalistico. Balestrini ha diretto riviste come “il verri” e “Quindici” e ha lavorato nel campo delle traduzioni, soprattutto dal tedesco, curando le edizioni della Cooperativa Scrittori. Politicamente vicino ai gruppi extraparlamentari di sinistra, è stato incriminato per appartenenza a banda armata. Rifugiatosi in Francia, è stato assolto nel 1985 e vive, oggi, tra Roma e Parigi. Scrittore di testi teatrali (Imitazione-1963, Improvvisazione – 1965, Illuminazione – 1967, di radiodrammi (Deposizione, e Parma ’22, 1973), si è cimentato in diverse prove narrative, da Tristano (1964) e Vogliamo tutto (1971), sull’”autunno caldo” del 1969 alla FIAT, a Gli invisibili (1987) fino a Sandokan, storia di camorra, 2004. Va ricordata soprattutto la sua attività di poeta che, aldilà della partecipazione all’antologia dei “Novissimi” (1961), si apre con Come si agisce (1963), che include alcuni versi precedenti e che è giudicato da un’apposita giuria il “libro più sperimentale dell’anno”.

In effetti, questi primi testi di Balestrini sono i più leggibili nell’estro combinatorio, quasi enigmistico, che anima le diverse prove, sulla scìa di certo sperimentalismo lombardo che lo accomuna ad altri poeti del gruppo come Sanguineti e Porta. Con Ma noi facciamone un’altra (1968) la tendenza sperimentale si impone in modo totale per cui i testi appaiono spesso disarticolati e rinunciano a quel poco di comunicabilità cui pure aspiravano. A metà degli anni Settanta, con i poemetti de Le ballate della signorina Richmond (1977) e con Il ritorno della signorina Richmond (1989), la scrittura poetica di B. assume un andamento più descrittivo e piano, incline anche ad alcune soluzioni strofico-metriche regolari, come le quartine. Dopo la parentesi della poesia politica ed “eversiva” di Blackout (1980), scritta per “i compagni perseguitati”, Balestrini torna alla letterarietà dei sonetti anomali di Ipocalisse (1986), una maniera che in sostanza conserva fino alle ultime prove, come la raccolta antologica di Tutto in una volta (2003). La poesia per l’autore si sostanzia in un rapporto di reciproca fiducia tra il poeta e il suo pubblico, che vuole sentire dal poeta quello che già sa; quindi, essa non ha nessuna funzione conoscitiva, non giova a nessuno ma la sua validità e fruibilità si fonda su un equivoco che la mantiene ancora in vita: che essa serva a qualcosa. Con il testo ironico e corrosivo che presentiamo, B. ribadisce uno dei punti cruciali della Neoavanguardia, e cioè il concetto della autoreferenzialità della scrittura: leggiamo questa Piccola lode al pubblico della poesia, tratta dal Il pubblico del labirinto: Quarto libro della signorina Richmond, 1985-1989: Il pubblico della poesia ama la poesia perché vuole essere amato vuole essere amato perché si ama profondamente e vuole essere rassicurato del suo profondo amore per se stesso per sua fortuna il pubblico della poesia crede solo di ascoltare la poesia perché se la ascoltasse veramente capirebbe la disperata impossibilità e inutilità del suo amore e si prenderebbe a schiaffi dal mattina alla sera brucerebbe tutti i libri sulle piazze si butterebbe in un canale o finirebbe i suoi tristi giorni in un convento Conclusione: la poesia fa male, ma per nostra fortuna nessuno ci vorrà credere mai


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Programmi televisivi da Sabato 25 a Venerdì 31 Ottobre

Pierre Cosso, il latin lover diventa padre in una fintion

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egli ultimi vent’anni ha lavorato in parecchie produzioni, ma per il grande pubblico italiano è uscito di scena. Ora è tornato all’antica popolarità grazie ad una fiction che vede come protagonista Sabrina Ferilli. Stiamo parlando di Pierre Cosso, 47enne attore francese nato ad Algeri è salito alla ribalta dopo l’interpretazione ne “Il tempo delle mele 2”, il film culto degli anni 80. Un personaggio amatissimo dalle adolescenti, che lo hanno seguito anche in “Cenerentola 80” e “Windsurf – Il vento nelle mani”. Travolto da un imprevisto successo, Cosso ha poi trovato spazio in patria lavorando in fiction e film di produzione transalpina. Nulla di paragonabile ai trionfi ottenuti al fianco di Sophie Marceau. Poi la scrittura in “Tristano e Isotta” (1999) e nel cast di “Al cuore si comanda (2003). E finalmente è arrivato il momento di tornare a far parlare di sé in Italia grazie alla fiction “Anna e i cinque” per la regia di Monica Vullo.

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Pierre Cosse, un po’ ingrigito ma per nulla invecchiato, interpreta un padre distratto e vedovo che affida i cinque figli a una tata consigliata dal padre. La donna (Anna – Sabrina Ferilli) è stata conosciuta dal padre di Cosso nel locale notturno dove si esibisce in uno spogliarello (gli streep della fiction sono però molto castigati). Anna lavora in casa Ferrari per accumulare soldi in modo da rilevare il locale dove lavora. Una fiction un po’ leggera nei contenuti, ma anche

Marco Civoli

Dopo anni di pausa, anche la Rai torna a parlare di calcio il lunedì. Era dai tempi del Processo di Biscardi che la tivù di Stato non pro-

L'attore francese protagonista accanto alla Ferilli su Canale 5

Pierre Cosso e Sabrina Ferilli nella fiction. Sopra Cosso negli anni 80

sabato 25

Il lunedì su Raitre si parla di calcio

domenica 26 Lunedi’ 27

spiritosa nella quale spicca l’interpretazione della Ferilli che dà sfogo alle doti materne. Con il passare del tempo Cosso non è più il latin lover di vent’anni fa, ma pare calarsi senza problemi nel ruolo di padre. Canale 5, mercoledì ore 21.10

Martedi’ 28

poneva una trasmissione che dibattesse sui temi della domenica calcistica. Francamente non se ne sentiva l’esigenza, tanta è l’offerta di calcio parlato che arriva dalle reti private, soprattutto lombarde, ma il garbo e l’assenza di “caciara” rende “Replay” (condotto da Marco Civoli) una trasmissione godibile per chi ha ancora voglia di parlare di calcio. Lunedì scorso è andata in onda la prima punta incentrata sulla crisi della Juventus. Raitre, lunedì ore 23.05

Don Camillo su Rete4 Quante volte abbiamo ammirato Don Camillo in televisione. Ormai non si contano più, ma il parroco emiliano continua a trovare spazio in prima serata. Don Camillo (interpretato da Fernandel) è un personaggio letterario creato da Giovannino Guareschi, protagonista - opposto all'antagonista amico-nemico Peppone (Gino Cervi) - di una serie di racconti nei quali è il parroco di un piccolo paese in riva al Po

mercoledi’ 29

(nelle riduzioni cinematografiche identificato poi con Brescello, sebbene Don Camillo sia presentato dall'autore nella prima storia come "l'arciprete di Ponteratto"), un ambiente che Guareschi definisce mondo piccolo, idealmente paradigmatico della realtà rurale italiana del dopoguerra (a seguito di queste opere venne coniato il neologismo "strapaese"). Rete 4, giovedì ore 21.10

giovedi’ 30

venerdi’ 31

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tg2 - costume e societa' medicina 33. rubrica scalo 76 cargo italia allo specchio ricomincio da qui the district. Telefilm tg 2 Sport - Tg2 - meteo l'isola dei famosi. Reality squadra speciale cobra 11. Telefilm Tg 2 20.30 l'isola dei famosi. Reality tg2 notte tg2 punto di vista scorie. Varieta'

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09.20 09.35 10.00 13.05 13.00 14.05 16.00 18.00 20.00 20.30 21.30 23.40 00.30 01.25

la settimana. Attualita' animal treasure. Doc il re dei falsari. Film Tg La7 - sport 7 in tribunale con lynn l'ispettore barnaby per piacere... non salvarmi piu' la vita italiani. Film Tg La7 - sport 7 chef per un giorno. Att. crozza italia live. Var. reality. Attualita' TG LA - SPORT 7 roma. Film

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omnibus weeend l'intervista. Attualita' il tempo della politica se io fossi onesto. tg la7 - sport7 in tribunale con lynn jack frost. Telefilm chi ha rubato il presidente? Film faffari d'oro. Film tg la7 la valigia dei sogni nuovo cinema paradiso crozza italia. Varieta' tg la7 - M.o.d.a.

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Venerdì 24 Ottobre 2008

cinema programmazione settimanale cremona Megacine CremonaPo (199.404.406) www.cremona.megacine.it • Albakiara - Il Film • Babylon A. D. • Disaster Movie • Mamma Mia! • Tropic Thunder • Wall-E • Zohan Tognazzi (0372 458892) • Tropic Thunder • Wall-E

Filo (0372 411252) • Vicky Cristina Barcelona Lunedì 20: Concerto Martedì 21: Nelle Tue Mani crema Porta Nova (0373 218411) www.multisalaportanova.it • Wall-E • Vicky Cristina Barcelona • Tropic Thunder • The Mist • Mamma Mia!

Rassegne a 3euro cinema qualita’ "Ora o mai più" • Il Divo (lunedì) "Cineforum" • The Woman (martedi') "Over 60" • The Woman (mercoledi') "Cineforum" • La Rabbia di Pasolini (giovedi') castelleone Cineteatro Giovanni Paolo II (0374 56052) Non pervenuto

ostiano Cinema Don Rosa (0372 840405) • Wall - E pieve fissiraga Cinelandia (0371 237012) www.cinelandia.it • L'uomo Che Ama • Babylon A. D. • Albakiara • Control • Tropic Thunder Unisciti A Loro

ALBAKIARA

Di Stefano Salvati

“Albakiara” è il nickname di Chiara, protagonista del film e molto simile alla ragazza descritta da Vasco Rossi nella sua celebre “Albachiara”, ma solo per l’aspetto fisico. Molto meno per il suo stile di vita non certo irreprensibile. Il film si traduce in una storia d’amore vissuta accanto ai problemi giovanili, come la pratica del sesso facile o l’uso di droghe. Nel cast troviamo l’ex modello Raz Degan e la pellicola è vietata ai minori di 14 anni.

CINEMA - L’attore francese protagonista di “Babylon A.D.”

Depardieu torna nella fantascienza

Genere: Fantascienza

Di Mathieu Kassovitz

Cast: Vin Diesel, Michelle Yeoh, Mélanie Thierry, Gérard Depardieu, Charlotte Rampling, Lambert Wilson, Mark Strong, Chris Astoyan. Durata: 90 minuti. Produzione: Francia - Usa, 2008

Gérard Depardieu torna sul set in versione fantascientifica. Dopo tanti personaggi brillanti, l’attore francese è protagonista del film “Babylon A.D.”, che vede l’avventura di un mercenario (Toorop – Vin Diesel) impegnato a scortare la misteriosa Aurora (Mélanie Thierry) da un monastero in Mongolia fino al cuore di Manhattan. La ragazza 18enne è nata in quel mo-

nastero dal quale non è più uscita, sorvegliata a vista da una suora tutrice. Toorop scopre che la giovane all’età di 2 anni sapeva parlare 19 lingue e da adulta ha iniziato a sviluppare capacità paranormali di preveggenza. Il compito di condurre la ragazza a Manhattan si rivela molto difficile perché vi sono molte persone interessate a che Aurora non arrivi viva negli Stati Uniti.

sabato 25

canale 5

italia 1

rete 4

SOL REGINA po

Due immagini del film "Babylon A.D." ; Depardieu in alto e qui sopra Vin Diesel

domenica 26 Lunedi’ 27

31

Martedi’ 28

Giovanni Biondi

Dentro le notizie...

Nell'ambito della trasmissione «Dentro le notizie», in onda su Telesolregina, l'assessore all'ambiente e all'agricoltora della Provincia di Cremona, Giovanni Biondi parlerà dei principali eventi del territorio. In particolare, per questa settimana, l'assessore ha previsto di mettere in onda la registrazione della «Assemblea dell'Unione dei Comuni del Soresinese sulla Cava di Cemento e Amianto prevista nel Comune di Cappella Cantone» tenutasi nei giorni scorsi, in modo da fare il punto sulla situazione. La trasmissione va in onda sono il venerdì alle ore 23.10, replicata il sabato alle ore 12 e la domenica alle ore 17.30.

mercoledi’ 29 giovedi’ 30

venerdi’ 31

08.00 08.50 09.50 09.20 13.00 13.45 14.10 15.30 18.50 20.00 20.30 21.10 00.40 01.30

tg5 mattina loggione. Musicale amici libri. Attualita' maurizio costanzo show tg5 - meteo 5 il supermercato. Sit-com AMICI. Reality verissimo. attualita' chi vuol essere milionario Tg 5 - meteo 5 STRISCIA LA NOTIZIA c'e' posta per te. Varieta' nonsolomoda: globish news. attualita' tg5 notte/meteo5

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LE FRONTIERE DELLO SPIRITO. attualita' - tgcom verissimo . attualita' - r Tg 5 - meteo 5 belli dentro. Telefilm AMICI. Reality questa domenica. Varieta' chi vuol essere milionario Tg 5 - meteo 5 paperissima sprint il paradiso all'improvviso. Film maurizio costanzo show tg5 notte/meteo5 melinda e malinda

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Venerdì 24 Ottobre 2008

S

iamo tutti giornalisti? Pare proprio di sì. Una volta per svolgere la professione erano indispensabili alcuni requisiti tali da impedire che chiunque accedesse al giornalismo senza un’adeguata “gavetta”. Ora basta essersi fatto un nome più o meno celebre in qualsiasi campo per diventare opinionista anche di argomenti importanti. La categoria non ne esce certo rafforzata, ma è difficile stoppare quello che sembra essere diventato un trend negativo, almeno in televisione. Non ci si stupisce quindi che la schermitrice Margherita Grambassi abbia spazio ad “Annozero” di Santoro accanto a giornalisti di vecchia data e ci siamo praticamente abituati ad ascoltare gli improbabili editoriali di Teo Teocoli alla “Domenica Sportiva”. Specchio dei tempi: una volta spopolavano Gianni Brera e Giorgio Tosatti, oggi il comico Teocoli. Il popolare Teo (63 anni) è sicuramente uno dei cabarettisti più completi del variegato mondo dello spettacolo, ma la sua presenza al talk show sportivo della domenica sera centra come i cavoli a merenda. La scelta di invi-

Teo Teocoli, l’opinionista deve tornare a far ridere

Coffee Break

Madonna si separa dal marito regista

Non convince l’aver limitato la sua comicità alla Domenica Sportiva

Non è la prima volta e forse non sarà l’ultima. Madonna, tornata alla ribalta con il nuovo album, ha ufficializzato la separazione dal regista Guy Ritchie. L’unione durava da otto anni e la fine è stata annunciata dal tabloid inglese “Sun” prima che dai due artisti. Dopo la pubblicazione delle indiscrezioni, la cinquantenne Madonna ha quindi fatto sapere che il divorzio sarà definito a novembre.

Teo Teocoli durante uno spettacolo teatrale

tare il comico alla “Ds” è stata presa circa due anni fa con lo scopo di dare maggiore brio a una trasmissione ancorata ai vecchi schemi televisivi, in modo da fare concorrenza a “Controcampo” di Mediaset, che in fatto di cabaret non si fa mancare niente. Le battute sagaci e alcune imitazioni hanno reso più gradevole il dibattito calcistico, appesantito dall’italiano poco fluido degli ex calciatori. Una mossa azzeccata, anche grazie alla bravura di Jacopo Volpi che forniva

perfetti assist. Ma con la conduzione del direttore De Luca, Teocoli ha diminuito parecchio la parte comica, calandosi sempre di più nella parte dell’opinionista e palesando numerosi imbarazzi visto che spesso commentava argomenti poco conosciuti. Era prevedibile che la direzione cambiasse rotta, ma non è stato così: addirittura Teocoli ha commentato gli Europei dello scorso giugno ed è stato confermatissimo alla nuova edizione della “Ds”. Ce ne faremo una regione, augurandoci

Un primo piano del comico

che Teocoli faccia più il comico e si limiti a parlare del Milan, squadra che conosce bene visto l’amore per i colori rossoneri. Le sue apparizioni ne guadagneranno in gradimento.

Un calendario per ritrovare popolarità

IL CASO: l'ex numero uno del tennis mondiale pagherà 6,5 milioni di euro al consorte

Divorzio costosissimo per la tennista Henin

Justine Henin durante un match di tennis

La separazione presenta sempre un conto salato. Ne sa qualcosa l’ex tennista belga Justine Henin, che da qualche mese ha lasciato l’attività agonistica a soli 26 e da numero uno del mondo e quasi contemporaneamente si è separata dal marito, che ha seguito la carriera della moglie per almeno cinque anni. Forse per questo il consorte della tennista avrebbe ottenuto 6 milioni e mezzo di euro per il divorzio, oltre a un piccolo aereo e ad un appartamento a Montecarlo. Di soldi la Henin ne ha guadagnati parecchi in carriera e quindi non farà fatica a “liquidare” il marito, ma certo la cifra appare elevata, anche se non è stata ufficializzata dalle parti. Non è comunque la prima volta che le tenniste sono costrette a pagare cifre consistenti ai partner al termine della relazione. Celebri le vicende che hanno visto protagoniste due regine del tennis degli anni 70 e 80: Cris Evert e Martina Navratilova. La Evert pagò sette milioni di

dollari ad Andy Mill dopo 18 anni di unione, mentre la Navratilova fu citata in tribunale per 15 milioni di dollari dall’ex fidanzata Judy Nelson. Le altre tenniste sono avvertite…

E’ ufficiale: i calendari osé sono la carta da giocare per ritrovare la popolarità perduta o mai conquistata. Leggendo i nomi delle fanciulle che hanno posato per il calendario del 2009 troviamo Giulia Montanarini (sparita dopo la partecipazione a “La Fattoria”), Eva Henger che non riesce ad imporsi lontano dai set “hard” e Keeley Hazell. Per quest’ultima si tratta del terzo calendario di fila, a conferma che non sempre basta mostrarsi senza veli per sfondare nel mondo dello spettacolo.


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Bar San Giorgio

via Dante, 2

Sport&Sport

Allenatori, un giorno nella polvere E un altro sugli altari

L

a ruota gira da quattromila anni prima di Cristo, cioè da seimila e passa. Gira sempre su se stessa, e da questo suo movimento sono nati persino alcuni proverbi: il più noto dei quali recita …e la ruota gira, ad indicare il succedersi di alterne fortune. La settimana scorsa del calcio di serie A è stata dominata da tre o quattro partite, poi ha proseguito con due di Champions. Le prime: Roma-­Inter, NapoliJuve, Milan-Samp, BolognaLazio. Volendo si può aggiungere Catania-Palermo per far piacere a Deltaplano Zenga (Brera) e disturbare le notti di Zamparini, il peggior presidente del calcio italiano. Alcune considerazioni partendo da Napoli. Dichiarazioni partenopee del giorno prima in sottotono, la Juve è sempre la Signora, e poi mancano quelli delle curve. Ranieri è un pò incazzè per via dell’ultima sbandata: lo stile juve si abbassa quando si perde. E’ 2/1, De Laurentis presidente balla in tribuna Vip come uno scugnizzo, Cobolli no. Ma la partita clou è a Roma. Spalletti ha già provato ad alzare la voce (sarà inutile), Mourinho cerca un po’ di tranquilla normalità, e la sua è essere sincero su se stesso, mentire sulla prossima formazione: «E’ difficile ripartire dopo una sosta così lunga». (La nazionale di Lippi). Infatti sarà

4/0 per l’Inter, due pere per tempo, Ibra astrale e gli altri invece pure. Ma la pianta di SpecialOne sembra maturare i suoi frutti un po’ per volta, il campionato è lungo. Il Milan lascia a bocca asciutta la Samp tanto amata dai cremonesi dei bei tempi di Mantovani-Luzzara e dell’altra doppietta Lombardo-Vialli. Il vice Berlusca cerca di parare il colpo dell’odiato petroliere (e chi li ama di questi tempi?) sbruffando che Becham lascerà Los Angeles non per Milano, ma per Milanello. A Galliani non serve il 3/0 di Genova, riesce subito a inquietare i suoi giocatori di lingua spagnola, tanto a placarli c’è il buon senso di Ancelotti e la sua certezza di battere il record di Rocco sulla panchina del diabbolo: 450 e passa stagioni, e lui è a quota 380 circa salvo errori, riferisco a memoria. La Lazio di Lotito sulla quale piovevano i benevoli umori dei commentatori orfani della Lupa ha subito un duro colpo dal Bologna, lasciando balbettanti i colleghi di cui sopra: come detto “la ruota gira”. Ignoro se Zenga Walter abbia ripristinato la pace in Sicilia, dove non c’era riuscito Garibaldi, e dove fallirà probabilmente la “Tolleranza Zero” di Maroni, Prefetti e Questori compresi. Ciò non per demerito loro ma di quella legge che lascia libero dopo la metà della pena uno che papà e mamma avevano fatto bello e ricco, e che lui ha

Max Frugi

INTERMEZZO

ammazzato ereditando case e

colleghi e giornalisti. Gli scripersonale

I miei maestri sono stati - in ordine di tempo - Nando, Vittorio, Idilio, e ultimo tra i primi ma non solo per lo sport, Gianni, noto come Gioannbrerafucarlo. Hanno diretto, citati in fila, Epoca, Oggi, Gente, la Gazzetta dello Sport, Il Guerino. Poi Gianni è passato via via al Giorno (Zucconi sr. Direttore), al Giornale di Indro,poi a Repubblica e a Record, direttore editoriale,io responsabile. Tutti mi hanno insegnato a scrivere in prima persona «… se sei convinto di quello che scrivi:rispetta grammatica e periodo, soggetto, verbo, complementi,niente virgole e punti a caso, ma giusti dove vanno. Se la cronaca ti dà poco guardati intorno, c’è sempre qualche cosa di vero da raccontare».

conti correnti. Altre considerazioni. Ranieri ha ospitato il Real Madrid per la Champions: dopo Napoli aveva dichiarato che risparmiava Linguaccia DelPiero per quell’incontro. Il capitano pro tempore ha steso il Real con un tiraccio dei suoi e con la sua lingua ha dato un bel colpo all’insù alla ruota di Claudio, il cui puntino rosso, dal polo sud è tornato allo zenit. La Fiorentina si occuperà solo del campionato, né Prandelli può miracolarla in continuo, Tod’s non produce scarpe a bulloni europei, né quelli del Bayern sono ragazzini tuttofare. La Roma torna da Londra mezza spennacchiata. Il portoghese da Appiano rilascia confidenze blasfeme sulla qualità dei ciprioti: perciò non ha diritto di lamentarsi per i soprannomi che gli affibbiano

verò due righe: «Caro Mourinho, attento, perché alla fine gli italiani non sono italioti». Da noi fare il portoghese significa “non pagar dazio”, cioè guardare senza biglietto. * * * La Ferrari ogni tanto si rincoglionisce, soprattutto da quando non c’è più Monsieur Todt a capo del reparto corse. Si è rivista sottotono anche a Singapore e agli amanti della rossa questo è piaciuto poco. Esigenti e gelosi come tutti gli innamorati, non si interessano della classifica costruttori, vorrebbero sempre almeno una rossa sotto la bandiera a scacchi. Qualche volta non succede, quest’anno si ritengono in perdita Il finale è rimandato a Interlagos, ma è tutto da vedere nessuno dei due nostri si chiama Schumaker.

Vanoli, manca l'unitarietà dei singoli

Una Vanoli in tono minore, come del resto è già capitato più volte dal pre-campionato a questa terza giornata di andata, ha perso male a Reggio Emilia, sovrastata nella seconda parte di gara da una Trenkwalder molto più tonica e determinata. Perché, si chiedono gli appassionati, si verifichino questi vuoti nei momenti topici? Lo sapessimo noi e, quel che più importa, lo stesso coach Cioppi, forse si sarebbe già trovato rimedio. Noi azzardiamo qualche ipotesi. Una che ci pare inconfutabile, al momento, è la debolezza derivante dal deficitario apporto di qualche uomo d’area, per cui sotto il nostro canestro gli avversari si divertono troppo e dalla parte opposta del campo, la Vanoli fa tremenda fatica a servire i centri per portarli a realizzazioni comode. Da qui le “imprese straordinarie” degli uomini d’area avversari che saranno si bravi, ma non al punto di diventare sempre matchwinner! Poi c’è certamente il problema “intensità”, sia difensiva che offensiva. I nostri presi singolarmente non sono certo giocatori da beccare batoste sonore come è successo sia a Livorno che a Reggio Emilia. Ci pare che non ci sia la indispen-

sabile chimica per unire le singole attitudini in un complesso che possa reggere tecnicamente e fisicamente un campionato duro qual è quello della Legadue. Insomma, sbucciarsi gomiti e ginocchia, stringere i denti e dare una mano ai compagni quando serve, non sono concetti ancora acquisiti dal gruppo. Speriamo vengano recepiti al più presto perché lasciare punti per strada, quando potrebbero essere acquisiti, può pesare, a lunga scadenza sull’esito di una annata che forse non si pensava così travagliata. Fortunatamente va crescendo l’inserimento di Dante Calabria e ci pare questa una buona

notizia, poiché “il nostro” è in grado di fare veramente la differenza in questo campionato. Peccato che a Reggio abbia trovato giornata buia Troy Bell, ma sapendo delle sue potenzialità, lo aspettiamo a pronto riscatto. Domenica intanto si va ancora in trasferta, stavolta a Mestre dove gioca Venezia, neo promossa, ma grande protagonista del mercato estivo, che domenica ha vinto a Scafati 71-63. Ci sarà ancora pane duro da rodere per Lollis e compagni, ma speriamo in una Vanoli meno soft del solito e più disposta al sacrificio, magari mettendo da parte la gloria personale o la ricerca del “numero” ad effetto,

Se la Legadue sta creando problemi alla Vanoli, non è che la A dilettanti sorrida alla Witor’s. Il “giocattolo” creato da Matteo Bonetti, non diverte abbastanza né lo stesso presidente né gli appassionati. Sabato scorso al Palasomenzi è passato l’Omegna, senza patire troppo, poiché una JuVi molliccia non ha saputo aggredire la contesa con l’indispensabile concentrazione. Naturalmente quando si passano momenti difficili, tutti vorrebbero trovarne le motivazioni o tecniche o psicologiche, per cui si sprecano gli «…l’avevo detto» o i «...bisogna cac-

per dare maggior consistenza alle giocate di squadra. La classifica dopo tre turni trova ai vertici imbattute Jesi e Varese, l’una vittoriosa a Brindisi, l’altra a Pistoia, ma con tanta sofferenza, a dimostrazione che anche le “superfavorite” devono soffrire il giusto in trasferta. Un po’ a sorpresa stenta ad ingranare Casale Monferrato, fermato a Roseto, mentre Livorno ha fatto valere ancora la forza del fattore campo in danno di Imola. Nessuna squadra è ferma a quota zero, ad ulteriore conferma dell’equilibrio che regna sovrano. Una ragione in più per le truppe di patron Triboli, chiamate a darsi una mossa.

Bar Dondeo

via Dante, 38

il calcio

Eugenio Grignani

Pergo-Cremo 1/1

Con due casi

L

a cronaca della partita di lunedì scorso al Voltini è scarsa, tranne i due gol e uno svirgolone dell’arbitro che riferirò tra breve. Annoto l’iniziale spettacolo delle tifoserie con un discreto vantaggio locale grazie ai colori della società, rutilante il giallo alla forte luce artificiale. Quanto agli sfottò reciproci, il linguaggio non proprio da accademia sembra lecito in uno stadio e a quell’età, ed è largamente inferiore a quello delle caserme di Casale Monferrato che mi hanno ospitato giovane recluta. Non guardo intorno (leggi Intermezzo qui a lato) perché sono infastidito da una specie di serpente metallico che mi schinchigna sotto i piedi.Luca Pedroni,che ha bruciato una fotografia per aver perso l’equilibrio, mi informa: “…sono catene”. Caso uno: al Voltini le cadreghe della tribuna stampa sono incatenate al sottopiede in cemento, come dire che fidarsi è bene e non fidarsi è meglio. Come dire che qualcuno dei “signori distinti” (i posti subito sotto) in passato aveva pensato di… o qualche giornalista di… La mia fantasia va in tilt. L’attenzione dello scriba è finalmente rivolta al prato sul quale corrono, si rincorrono, si tirano e si spingono ventidue giovanotti. Il pallone va dove viene indirizzato da piedi frettolosi e i due guardialinee sono spesso costretti ad agitare le bandiere in dotazione. Il più vicino alla tribuna, esile come una signorinetta, fa ginnastica col braccio destro. In campo i nostri attendono, sono quelli del Pergo che devono togliersi dal fondo classifica. Iaconi sa bene che il campionato è lungo e sa altrettanto bene quanto sia difficile condurlo sempre in testa. Ci sono esperienze recenti, o no? Ecco perché condivido la partita di Crema, a parte il fattoche non voglio e non posso dar consigli a un allenatore di professione...

Foto Pedroni

Piantoni, la faccia dura di un colonnello Usa in missione, ha dato ordini precisi, e si vedono nei primi 10/15 minuti di gioco. Poi Bianchi&Soci cominciano a uscir fuori dal bozzolo.Verso il 21° Graziani cicca un cross in pieno centro area, Ferrarese, impreparato, calcia su Guidotti. Il Pergo è salvo.Tiri strani vengono indirizzati dall’una e dall’altra parte verso i portieri avversari, ma finiscono sempre a vanvera. Così passano i primi quarantacinque. II° caso. Lo spartito non presenta cambiamenti di rilievo per 10 min. I due registi, che non vedo, probabilmente si arrossano la gola. Un avversario riceve palla dal fondo e Bonazzi - che fortuna ragazzi - riesce a battere Giorgio B. Se qualcuno azzarda che l’azione è stata costruita mi faccio frate. Confido a Luca che la Cremo reagirà alla bacchettata. Da qualche minuto è in campo Temelin e dal suo cross Guidetti riceve la palla del pareggio e noi l’urlo liberatorio della nostra curva.La mia sentenza trova incredulo Luca. «Adesso possiamo vincere». Non avverrà per una svista (!?!) di Gambini arbitro romano. Questo è il caso due. Non mi sono mai lamentato degli arbitri perché non è utile alla squadra: a Coverciano si passano la voce. Mi limito a chiedere perché alla Cremo toccano così spesso arbitri di Roma e dintorni. C’è qualcuno che mi può rispondere? Di solito il rigore va a segno e nessun lo può negare. Sarebbe andato a segno anche il derby grigiorosso. Attendo fiducioso il ritorno.

La JuVi fatica in A dilettanti

ciare l’allenatore». Noi che di norma invitiamo a calma e serenità, riteniamo che tutti debbano stare al loro posto, che possano lavorare con la maggior tranquillità possibile e che se proprio la società vuol potenziare l’organico, lo si faccia con un giocatore di grande spessore tecnico e carisma personale. Ammesso che ne esista uno, libero di questi tempi. Ci ripetiamo, ma insistiamo nel concetto. La JuVi, così com’è, a no-

anche da:

Al Voltini I Grigiorossi si apprestano al quasi derby.

Pallacanestro: Pesante sconfitta a Reggio Emilia di Giovanni Zagni

trovi

stro avviso, è in grado di disputare un campionato onorevole e magari centrare i play off, pur dovendo lottare come capita a chi è “nuovo-arrivato” e non ha ancora la struttura necessaria o l’abitudine a soffrire sul campo. Ora la squadra ha davanti due trasferte consecutive molto impegnative, la prima a Cagliari (ancora a zero punti in classifica) e la seconda a Lumezzane. Andando con ordine diciamo che i sardi sono squadra certamente alla

portata, che pur perdendo sia con Forlì che con Fidenza sul campo amico ha dimostrato di lottare alla morte in ogni circostanza. Ecco, la JuVi vada nell’isola e prenda nota di come i padroni di casa affronteranno psicologicamente il match. Sarà battaglia dura, ma proprio in queste circostanze la squadra può crescere aumentando l’autostima ed esplorando sino in fondo la sua qualità tecnica. Venisse un risultato positivo dal viaggio in Sardegna, probabilmente molte nubi verrebbero spazzate via e la Witor’s potrebbe continuare con regolarità la marcia intrapresa. gz


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Sport

Venerdì 24 Ottobre 2008

maratonina: In gara oltre 3mila persone

Grande successo su tutti i fronti

C

di Cesare Castellani

Ordine di arrivo:

remona sugli scudi per come ha saputo organizzare un evento che ha portato sulle strade della città oltre tremila persone e l’entusiasmo dei grandi avvenimenti sportivi, ma bisogna dire che Cremona e la sua organizzazione logistica sono ormai rodate a questi tipi di avvenimenti come il Circuito del Porto, come i campionati di triathlon, il passaggio della Mille Miglia che in altre città probabilmente creerebbero il caos e che qui, invece, la collaudatissima macchina organizza-

I primi dieci uomini classificati con Susanna Messaggio

ca mattina. Vent'anni appena compiuti, alla sua prima gara italiana, il keniano Eliah Meli Tarus ha vinto la settima edizione della

Il podio femminile

tiva, grazie al supporto delle forze di polizia e dei numerosissimi volontari e che a cremona trovano grande visibilità. Lo hanno voluto sottolineare tutti i partecipanti alla fenomenale parata di domeni-

BMX

Maratonina Città di cremona stabilendo il nuovo record della corsa e portandosì così a casa il premio speciale di 500 € in aggiunta ai 1500 che costituivano il premio per il vincitore. Una corsa da dominatore assoluto, quale non

avevamo visto prima nella gara cremonese: partenza fulminante alla quale ha resistito sino a poco oltre metà gara il connazionale Richard Sigei Kiprotich, fratellino minore del più noto Richard di cui sta seguendo le tracce. Già a metà gara i due viaggiavano con una trentina di secondi di vantaggio su Rotich, uno dei favoriti per il successo finale nel Circuito Rosa e vincitore della prova di Rimini.. n campo femminile, prova estremamente tranquilla di Anna Incerti, l'azzurra che si è classificata al 14° posto a Pechino nella maratona e che ha sfiorato il nuovo record arrivando a soli tre secondi dal primato che avrebbe probabilmente battuto se avesse spinto un po' più a fondo nel finale di gara. E' stata la maratonina di tutti i record: 2650 i partenti nella prova maggiore tra i quali alcuni vip come il dj Linus e Susanna Messaggio che, alla sua prima esperien-

1 Elyah Meli Tarus 1:02:33 2 Richard Sigei Kiprotich 1:03:40 3 Salomon Rotich 1:04:30 4 Julius Kirwa Choge 1:04:34 5 Hicham El Barouki 1:05:06 6 Henry Rutto Kiplagat 1:05:10 7 Rachid Jarmouni 1:05:17 8 Khalid En Guady 1:06:56 9 Gabriele Abate 1:07:17* 10 Lars Johansson 1:07:31 11 Gilfran Das Chagas Rodrigues 1:07:35 12 Patrik Engstrom 1:08:23 13 Marek Poszepczynski 1:08:41 14 Michael Casolin 1:09:18 15 Mauro Cattaneo 1:10:07** 16 Luca Campanella 1:10:17 17 Oussama Smaili 1:10:21 18 Vincenzo Scuro 1:10:33 19 Linus Nilsson 1:10:37 20 Simone Pessina 1:11:08 21 Jonas Larm 1:11:13 22 Anna Incerti 1:11:26*** • *Primo italiano • **Primo cremonese •***Prima donna

za, è riuscita a concludere la prova, come il vicepresidente della Regione Lombardia Rossoni, ormai un assiduo frequentatore della gara. Oltre a questi, ben 511 amatori che hanno affrontato la distanza non competitiva dei 5 chilometri ed un centinaio di bambini che si sono cimentati in quella di 1 Km. riservata ai più piccoli per la Kid's Run.

Tappa finale del trofeo Lombardia

Tappa finale del trofeo Lombardia, sul tracciato permanente del parco Po di Cremona. Un tracciato di 330 mt, in buona parte rinnovato, all'altezza di competizioni di alto livello, che ospiterà tutti i riders lombardi per contendersi il primato del circuito regionale. L'Action, schiererà buona parte del proprio vivaio, anche se sono ancora in forse per infortunio Roberto Cristofoli e Marco Vasale. Tuttavia, sarà sicuramente bagarre fino allultimo metro, partendo delle categorie giovanili, fino ad arrivare alle agonistiche con la classica open Junior/Elite. Il programma prevede le prove tracciato dalle 09 alle 10.50

panathlon Serata di gala a Palazzo Cattaneo per il Panathlon Club Cremona che ha avuto come ospiti tutti i cremonesi reduci dalle Olimpiadi di Pechino. Unica assente Vanessa Ferrari per raggiungere la quale - ha ammesso con un po’ di amarezza il presidente del Club Francesco Masseroni - bisogna accordarsi col procuratore, il che significa «bisogna pagarla», filosofia che naturalmente non si sposa con gli intenti del Panathlon, specie per un atleta appena diciottenne e che a Pechino a raggiunto risultati nettamente inferiori a quelli dei colleghi intervenuti.

Il gruppo dei partecipanti

con inizio delle batterie eliminatorie dalle ore 11, per arrivare alle finalissime da cardiopalma previste per le ore 13.30.

L'organizzazione è a cura dello staff Bmx Action Cremona in collaborazione con il CCCremonese1891 Gruppo Arvedi.

ciclismo

Il gran premio d'Autunno ha chiuso la stagione Chiusa definitivamente la stagione ciclista per quanto concerne tutte le categorie minori, dai dilettanti in giù, con il Gran Premio d'Autunno che si è corso martedì scorso

ad una quarantina di giorni fa, non era ancora tale da consentirgli di contrastare i migliori sprinter del momento. E’ finito al settimo posto, leggermente danneggiato anche

Il podio di Acquanegra: Benfatto, Vibiani, Guardini con l’immancabile miss ed il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Di Rocco

ad Acquanegra sul Chiese, una corsa che, come sempre, ha richiamato numerosissimi appassionati cremonesi delle due ruote ai bordi dell’interessante circuito mantovano quest’anno affollatissimo. Del resto la locandina prevedeva la presenza di molti dei campioni che hanno infiammato quest’ultimo scorcio di stagione e questo non ha fatto che attirare un pubblico numeroso quanto raramente coi è stato dato dio vedere ultimamente ad una gara ciclistica. C’era il parmense Malori, campione del mondo nella cronometro individuale di Varese e c’era il manerbiese Simone Ponzi, secondo al mondiale su strada Under 23 e c’era pure il campione europeo juniores dello scorso, il potentissimo ed astuto Viviani che, nonostante la giovane età e la minore esperienza ha messi il bavaglio a tutti in una volata particolarmente difficile da interpretare perché lanciata da molto lontano e al termine di una galoppata non lunga (100 Km. soltanto) ma pedalata ad una velocità da record, oltre 49 Km. orari. A questa andatura, imposta dalle squadre dei velocisti sin dal primo giro, nessuno è mai riuscito ad ottenere un vantaggio superiore al centinaio di metri nonostante i ripetuti tentativi di fuga e quindi sprint a ranghi compatti nel quale ha tentato di inserirsi anche il nostro Edoardo Costanzi, ma la sua condizione, dopo la caduta del 26 aprile che lo ha tenuto al palo sino

da uno spostamenti di alcuni corridori da una parte all’altra della strada negli ultimi metri,ma non c’è da rammaricarsi. L’importante è aver capito che il ragazzo è completamente recuperato e che il prossimo anno, sin dalle prime corse, sarà in grado di andare in cerca del buon risultato e della vittoria. Non c’era al via l’altro dei nostri big, Jacopo Guarnieri il quale onusto di vittorie in questa stagione, ha chiuso la sua campagna con una settimana d’anticipo e con la testa ormai rivolta al professionismo che ha già tastato in uno stage di una settimana negli Stati Uniti e che lo ha accolto a braccia aperte vedendo in lui l’erede designato dei Cipollini e dei Petacchi. Ha comunque vinto per procura visto che Viviani, il quale ha preceduto sul traguardo due velocisti di razza come Guardini e Benfatto, è uno dei suoi giovani compagni di squadra. Correrà in una formazione, la Liquigas, che già lo ha coccolato, allevato e seguito nei tre anni che hanno costituito la sua stagione dilettantistica e lo pone accanto a gente come Ivan Basso e Bennati che probabilmente gli farà da maestro negli arrivi in volata. Jacopo debutterà probabilmente nelle prime gare del nuovo anno, ma lo vedremo sicuramente tra i protagonisti della Sei Giorni di Cremona a febbraio dove sarà in gara pure Edo Costanzi e dove tutti gli applausi saranno naturalmente per loro.

Grande festa per gli atleti olimpici cremonesi. Assente solo Vanessa Ferrari

Gli atleti olimpionici alla serata di gala al Palazzo Cittanova:Oreste Perri, Cesare Beltrami, Maurizio Mondoni, Efrem Morelli, Luciano Bonfiglio, Francesco Masseroni, Simone Raineri, Franco Benedini, Daniele Signore.

Daniele Signore ha sfoggiato la sua medaglia d’oro e Simone Raineri ha raccontato ai soci la difficile gara in cui ha conquistato la medaglia d’argento nel

quattro di coppia alle spalle dell’imprendibile equipaggio polacco e Franco Benedini la delusione per la mancata conquista di una medaglia nel K4.

la sua gara è stata comunque considerata da Oreste Perri e dal presidente della Federazione Italiana Canoa Luciano Bonfiglio come la più bella e

tecnicamente apprezzabile di tutta l’Olimpiade e il quarto posto del K$, ad una manciata di centesimi di secondo dalla medaglia, come un risultato di assoluta eccellenza. Da Benedini e Raineri la conferma, poi, che continueranno entrambi a gareggiare sino a Londra 2012. Efrem Morelli, fuori dalla finale dei 50 m.farfalla che era il suo obiettivo principale, si è pure dichiarato lieto di aver partecipato ad una manifestazione che ha toccato vertici di assoluta perfezione dal punto di vista organizzativo mentre Oreste Perri, applauditissimo in-

sieme al Presidente Bonfiglio, ha voluto raccontare alcuni aneddoti di un’Olimpiade assolutamente irripetibile confermando che potrebbe rimanere alla guida della squadra nazionale ancora per un quadriennio e arrivare così alla sua decima olimpiade. Una decisione in merito dovrebbe essere presa in settimana proprio con il Presidente federale, ma è quasi certo che, superati i problemi di salute che lo avevano afflitto nella scorsa primavera, Perri pare intenzionato ad andare avanti e ad arricchire il suo già pingue bottino di medaglie olimpiche in qualità di tecnico.


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Sport

Venerdì 24 Ottobre 2008

Sono circa una cinquantina i trasferimenti dei bocciofili cremonesi e cremaschi

Rinforzata la Delma, ambizioni per il Fadigati

S

di Massimo Malfatto

ono circa una cinquantina i nulla-osta pervenuti al comitato provinciale Fib, almeno una decina in più dello scorso anno e gongola il segretario Benito Scazzoli per questa entrata extra di cassa. Parecchi i movimenti, soprattutto tra le bocciofile rivierasche anche se i trasferimenti più eclatanti arrivano da Crema. Squadra da battere, anche quest’anno sarà la canottieri Bissolati, ma Flora e Delma annunciano battaglia: si sono rafforzate ed hanno posto le basi per poter disputare un’annata agonistica all’avanguardia. Nella bocciofila del presidente Paolo Guazzi si sono registrate ben sette partenze e quattro arrivi: hanno cambiato maglia Piccioni C., Brigati, Bonali, Pelizzi, Dova ed i fratelli Celardo mentre gli arrivi più interessanti sono stati quelli del piacentino Ellani che farà coppia con Dilda e di Pierguido Pedretti che giocherà con Lanfredi.

La Canottieri Bissolati è la squadra da battere anche quest'anno

La nuova coppia della canottieri Flora formata da Massimo Campanini e Paolo Guglieri

Ci saranno novità anche di formazioni: De Stefani sarà accoppiato al giovane Clementi, Reghenzani a Minerva, mentre in categoria B molta curiosità per Maurizio Pedretti che giocherà con Roberto Miglioli. Tre partenze ed altrettanti arrivi alla canottieri Flora ma, senza nulla togliere a Bassetti e

Capelli, il vero colpo di mercato è stato il cremasco Paolo Guglieri che farà coppia con Campanini. Per il resto, in categoria A, sono confermate le coppie 2008 Marzolini-Marzolini, Zinetti-Scandelli, VenturaDomaneschi, mentre la novità sarà Carotti-Zaniboni. Si è sicuramente rafforzata

la “Delma”: alla bocciofila di Genivolta sono arrivati i fratelli Guerrini, ma soprattutto è ritornato Alberto Pedrignani che giocherà con Visconti. Confermate le altre coppie Frattini-Galantini, Cremaschi-Comizzoli, mentre le incognite alla corte di Federico Radaelli sono rappresentate dalle nuove cop-

pie Zoli-Guerrini Stefano e Cazzamalli che giocherà con Guerrini Federico. Al contrario di altre bocciofile cambia poco il Cral Aziende Sanitarie, dopo lo splendido terzo posto dello scorso anno (una sola partenza!), mentre più intenso è stato il “mercato” del Dopolavoro Ferroviario. Hanno lasciato la corte di Fiorenzo Nicoli ben cinque giocatori (Bassetti, Corbari, Capelli, Vicardi e Fornasari), mentre sono arrivati alla bocciofila di via Bergamo Barozzi, Monfredini, Schiavi e Romano Zanoni. Tra le società più attive la bocciofila Fadigati: alle partenze di Cantarini, Cremonesi, Parma e Bernabè hanno fatto riscontro gli arrivi di Erminio Ferrari, Ricini, Avanzini, Morelli, Pelizzi e Guzzo-

ni. Qualche importante novità anche alla canottieri Baldesio che ha perso, oltre ai fratelli Guerrini ed a Erminio Ferrari, anche Codazzi ed il giovane e promettente Marcello Barcellesi (emigrato al comitato di Como). ma ha acquistato i giovani Cremonesi, Parma e Dova. Chiudiamo con le bocciofile Astra e Stradivari che si annunciano abbastanza agguerrite e intenzionate a fare una buona annata. Alla bocciofila di Pozzaglio è arrivato, tra gli altri, Salvaderi che farà coppia con il presidente Vanni Capelli ed Angelo Codazzi che giocherà con Maccagnola, mentre alla bocciofila di via Milano guidata da Gabriele Ronda, oltre ai ritorni di Francisco e Cantarini (che farà coppia con il nuovo arrivato Vicardi) da segnalare le new-entry di Foroni, che giocherà con Ghisolfi L. e Mandelli. In conclusione si prevede un’altra annata con protagoniste le bocciofile rivierasche e Casc ma attenzione alla “Delma” e soprattutto al “ Fadigati” del presidente Ripari in evidenza con la filosofia dei piccoli passi.

memorial dei presidenti

Sabato 25 a Pizzighettone epilogo finale della gara dell'U.S. Acli E’ in pieno svolgimento il “Memorial dei Presidenti” (Ottorino, Rosolino, Franco, Angelo), tradizionale serale a coppie organizzata dall’U.S. Acli (settore bocce) di Pizzighettone. E’ questa la prima vera gara agonistica del 2009, che fa seguito alla manifestazione benefica della A.S.D. Puntoraffavolo (dove comunque valevano i punti!); si rientra quindi nel clima agonistico, nelle tensioni, nelle polemiche (per fortuna sempre contenute) di una annata che si preannuncia molto lunga ed appassionante. A questa prima gara del calendario cremonese hanno aderito 173 formazioni che per due settimane si sono date battaglia sulle corsie dei bocciodromi soresinesi, sotto la direzione di Annibale Barbisotti. Non sono mancate le sorprese nelle batterie, anche perché molte delle nuove formazioni sono in rodaggio e devono ancora trovare l’amalgama. In categoria A hanno vinto il loro girone, fino a ieri, Ghidetti-Cornacchia, Ardoli-Brustolin, Viscon-

zali-Motti, Santini-Zucchelli, Bernuzzi-Carotti, Guzzoni-Ferrari ed i “ferrovieri” PoliBarozzi, mentre in categoria D note positive per Denti-Bodini e Ferrari-Rossetti. Le finali sono previste per sabato 25 con inizio alle ore 18 e si giocherà sulle corsie dei bocciodromi di Soresina, Mirabello Ciria e Pizzighettone dove si concluderà la manifestazione in tarda serata.

Trofeo bocciodromo

I "Ferrovieri" Zorza e Pozzali finalisti a Pizzighettone

ti-Pedrignani (il lupo perde il pelo ma non il vizio!) e Pozzali-Zorza, mentre in categoria B, tra gli altri, note positive per Tosi-

Capelli, per i bissolatini Milanesi-Vitali e per i beniamini di casa Marchetti-Gagliardi. In categoria C importanti successi di Az-

Ancora le corsie soresinesi saranno al centro dell’attenzione anche nelle prossime settimane. Infatti lunedì 27 inizierà il 3° trofeo “Bocciodromo”, gara individuale provinciale (con due finali) organizzata dalla bocciofila Tranquillo in collaborazione con Milly One. Le finali di questa manifestazione sono in programma per sabato 8 novembre presso il bocciodromo di Soresina. MM



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Speciale Sagra delle Radici

Venerdì 24 Ottobre 2008

Sagra delle Radici, è una festa che dura da ben 42 anni di Barbara Milanesi

Parte la sagra delle radici a Soncino. Domenica 26 ottobre, infatti, dalle 9.00 alle 19.00 il paese festeggerà la

fetti sull'intestino e sul sangue. Ha la forma di una carota ed è raccolta in autunnoinverno per giungere sulle tavole dei buongustai di tutta Italia e dell'Europa. E’ la Pro

e per sempre meglio organizzare l'ospitalità ai numerosi turisti che ogni anno la visitano. Infatti, sono state più di 40.000 le persone che hanno scelto Soncino per trascor-

L'anno scorso ci sono stati 42mila visitatori

42esima edizione della sagra. Da ben 42 anni si svolge puntualmente, alla quarta domenica di ottobre, la Sagra delle Radici. La radice amara, gustosissima verdura invernale, è un prodotto caratteristico del territorio che circonda l'antico borgo di Soncino. Si consuma come una verdura, è buona e gustosa, ma fa bene come una medicina: è un depurativo eccezionale contenente inulina che produce benefici ef-

Un festa dedicata a un prodotto caratteristica della nostra terra Loco cittadina che, da tempo, opera per conservare l'ambiente straordinario di Soncino, per farlo conoscere

revi una giornata interessante e distensiva. La Pro Loco con questa iniziativa, vuole divulgare la conoscenza di

questo prodotto agricolo e far conoscere le sue proprietà organolettiche e gastronomiche. Durante la festa, un folto gruppo d'uomini e belle ragazze, con il tradizionale costume dei popolani del tempo passato, fanno cuocere, in grossi pentoloni, le radici preparate il giorno precedente in acqua e limone e le distribuiscono con salamelle e buon vino novello ai tavoli sistemati sotto i portici dell'incantevole piazza del Comune. Fanno corona banchetti con l'esposizione di prodotti gastronomici di produzione locale. Anche quest'anno, oltre alle Radici, la sagra propone il CICORE', la Gustosa bevanda derivata dalle radici, prodotto conosciuto ed ampiamente utilizzato in Francia ma del tutto sconosciuto in Italia. Nella manifestazione sarà possibile gustare il caffè alla nocciola, caramello, vaniglia e tantissimi dolci con l'estratto di radici. Quest'anno per rallegrare la giornata, sarà inoltre presente il gruppo folcloristico “I Brighella e la Torre campanaria di Comun Nuovo”. Non solo: tra gli assaggi di prodotti tipici è facile trovare i "Fasulin de l'öc con le cudeghe" di Pizzighettone, il "Salva con le tighe" di Crema, il ciapinabò (topinambur) con la Bagna Cauda di Carignano. Tutte le

vie del borgo fortificato saranno allestiti stand gastronomici. Infatti faranno corona banchetti con l'esposizione di prodotti enogastronomici del territorio cremonese, ma

quantità. Pittori e artigiani del cotto, ceramica, legno e oggetti curiosi coloreranno del vie del centro. Oltre alla sagra sarà possibile per tutta la giornata fare visita alla Roc-

La Sagra è organizzata dalla Pro Loco

anche del lodigiano, liguri, pugliesi, della Val Brembana e tante altre piccole ghiottonerie! Miele, funghi, riso, farine, frutta secca ed esotica e per i piccoli golosi frittelle, zucchero filato e dolci in

ca e al Museo della Stampa. Entrambe avranno apertura con orario continuato dalle 10.00 alle 19.00. Nel pomeriggio visite guidate gratuite a cura dell'Associazione Pro Loco.




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