Cronaca
il PICCOLO
Tragedia al canale: annega 14enne Si tuffa dal ponte di Santo Stefano e viene stroncato da una congestione
U
Roberto Bettinelli
na tragedia che ha tenuto con il fiato sospeso tutta la città. Lunedì pomeriggio sul canale Vachelli c’erano centinaia di persone a fissare l’acqua torbida. Uomini, donne, anziani e bambini. Tutti cercavano il 14enne romeno scomparso nel canale poco prima dopo un tuffo dal ponte all’altezza di via Del Fante. Tantissime persone. A Santo Stefano, lungo via Gaeta, nel punto in cui il canale passa sotto il viale di Santa Maria, e anche dopo, a San Bernardino. Qui il corpo del ragazzo è stato recuperato da un sommozzatore dei vigili del fuoco. Sulla riva c’era un altro pompiere che era in contatto via radio con l’elicottero che controllava dall’alto. Erano le 16.20 e il 14enne romeno era in acqua dalle 15.30. È stata una congestione a uccidere il 14enne subito dopo che si è tuffato nell'acqua gelida del canale. L’ha stabilito il medico legale incaricato dell’ispezione del cadavere. «Mi butto» ha detto il giovane all’amico. Poi si è tuffato e non è più risalito. L’amico l'ha seguito, ma nell’acqua torbida del canale non è riuscito a distinguere niente. Altre persone che era-
giornale del
Cremasco Venerdì 5 Settembre 2008
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In Breve Convegno dell'asvicom È convocata per giovedì 4 settembre alle ore 9 presso la sede di Sistema Commercio e Impresa, in via Olivetti 17, la conferenza stampa di presentazione del Primo Congresso Nazionale della sigla che riunisce la Confederazione autonoma italiana del commercio, del turismo, dei servizi, delle professioni e delle piccole e medie imprese. All'evento, che si terrà a Crema sabato 13 settembre presso il centro congressi dell'hotel Ponte di Rialto, si incontreranno i vertici delle organizzazioni nazionali aderenti e i referenti territoriali della confederazione, che conta 70mila imprese in tutta Italia. Alla conferenza stampa saranno presenti il presidente nazionale Berlino Tazza, il segretario confederale Enrico Zucchi, Alberto Bertolotti e Stefano Sesini.
a Ombrano manca l'acqua
I sommozzatori recuperano il corpo del 14enne.
no presenti sulle sponde si sono lanciate a loro volta nel canale. Uno di loro era un ragazzino equadoregno. Ma non c’è stato niente da fare. Ma non c’è stato niente da fare. L’acqua era troppo scura. «Galleggiava con le braccia distese sulla superficie dell’acqua, con la testa mezza sommersa, non si muoveva, galleggiava e basta, per me era già morto». I.Z. è una signora che abita in una delle case di via Gaeta. Era con la figlia quando ha sentito le grida delle persone
che assistevano al passaggio del corpo del 14enne nel canale. I pompieri erano già all’opera per cercare di recuperare il corpo. Avevano steso delle corde dopo i ponti sperando che risalendo in superficie il ragazzino potesse afferrane una. Sono stati i genitori, straziati, a riconoscere la salma del ragazzo all’obitorio. Si tratta di una coppia romena. Il padre lavora a Offanengo. La madre è stata avvisata dalla polizia. All’obitorio ad attenderli c’erano il vice questore Da-
niel Segre e il medico legale che ha accertato il decesso provocato da una congestione. La madre chiesto di trasportare la salma del figlio in Romania dove oggi saranno celebrati i funerali. E’ il terzo annegato nel Cremasco di questa estate. Il 7 luglio è toccato a un 47enne peruviano nell’Adda, mentre agli inizi di agosto Gilberto Rossini, un 50enne di Spino d’Adda, è scomparso nel Vacchelli. Dopo alcuni giorni il suo corpo è stato trovato in un canale dietro il cimitero di Casalbutano.
Blitz: in manette ladro di bar
Bitz dei carabinieri a Pioltello per arestare A.M., 30 anni, albanese. E' successo lunedì alle 19.30. All’improvviso i militari cremaschi sono sbucati dal nulla e l’hanno arrestato. Un vero colpo di mano portato a termine dai carabinieri del nucleo operativo comandati da Giovanni Ventaglio e dai militari della stazione di Camisano di Giovanni Ciancilla. E’ stato il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Crema Antonio Ferrari a volere il carcere per l’albanese. Si tratta di un soggetto pericoloso, specializzato nel furto.
Le sue impronte digitali sono state trovate al bar Pura Vida di Sergnano dopo un furto avvenuto il 27 novembre del 2007. Nella stessa notte, sempre a Sergnano, era stato svaligiato un altro bar, il Centrale. In tutto i ladri si erano portati via 20mila euro in contanti. Avevano razziato tutti i soldi contenuti nei video poker e in quelle che cambiano la valuta. Ma A.M. aveva lasciato un’impronta che era stata rilevata dagli uomini del maresciallo Ciancilla. L'impronta era stata rinvenuta sull'infisso di una finestra. L’albanese era già stato arrestato
dai carabinieri di Crema nel 2005 quando era stato sorpreso a guidare di notte un’Audi rubata. Nel processo che era seguito aveva subito una condanna a 8 mesi di reclusione. Poi era scomparso nel nulla. Ma di recente il suo nome è saltato fuori in un inchiesta condotta dai carabinieri su una banda specializzata nei furti nei bar a Vimercate. Alcuni membri della banda sono stati arrestati. Ma non il 30enne. L’altra sera, invece, è stato raggiunto a sorpresa dai carabinieri del capitano Antonio Savino e portato in carcere.
In fuga sulla Paullese. Arrestato dai carabinieri e condannato
I carabinieri del nucleo radiomobile di Crema l’hanno bloccato a Spino d’Adda al volante del furgone rubato. Al distributore Esso di Vaiano ha fatto il pieno ed è fuggito. Una fuga durata poco più di un’ora e mezza martedì pomeriggio. I carabinieri l’hanno aspettato a Spino d’Adda e quando è comparso al volante del furgone Fiat Ducato rubato a un artigiano a Cremona, gli hanno sbarrato la strada. Giorgio Cerioli, 47 anni, già noto alle forze dell’ordine, non ha potuto fare altro che fermarsi. Subito dopo i carabinieri l’hanno arrestato per il furto del furgone e del carburante. Il 47enne, infatti, dopo aver rubato il Ducato approfittando di un momento di stazione del proprietario, ha imboccato la statale in direzione Crema. Superata la città mentre i carabinieri di Cremona avevano già allertato i colleghi di Crema, Cerioli si è fermato al distributore Esso di Vaiano Cremasco. E’ sceso, ha fatto il
I carabinieri del nucleo radiomobile.
pieno al furgone, ma quando è arrivato il momento di pagare, è risalito sul Ducato ed è scappato a forte velocità. Il titolare è rimasto a bocca aperta. Ma i carabinieri erano già sulle sue tracce. Il capitano Savino ha organizzato una serie di posti di controllo lungo le principali via di fuga. Cerioli ha scelto di
continuare in dire z i o n e S p i n o d’Adda. Forse voleva andare a Milano. Sta di fatto che a Spino, poco prima del ponte, c’erano i carabinieri ad aspettarlo. Il 47enne ha passato la notte nella cella di sicurezza del comando di via Macallè. Il giorno dopo è stato processato per direttissima ed è stato condannato a un anno e sei mesi di carcere. A causa dei precedenti alle spalle non ha potuto usufruire del bonus della condizionale. Al termine dell’udienza è stato trasportato al carcere di Cà del Ferro a Cremona dove sconterà la pena.
Calo di tensione al pozzo di Ombriano: temporanee difficoltà di approvvigionamento acqua. Tecnici già al lavoro per risolvere il problema. Un calo di tensione elettrica nel quartiere di Ombriano ha causato un problema al funzionamento del pozzo di via Rampazzini, con conseguenti difficoltà di approvvigionamento su tutta la rete idrica cittadina, in particolare ai piani alti delle case. SCS Gestioni che gestisce l'impianto è tempestivamente intervenuta sul posto, a fronte delle numerose segnalazioni, per risolvere il problema, sollecitando l’intervento dell’Enel al fine di porre rapidamente rimedio al guasto e ripristinare al più presto il servizio elettrico necessario al regolare funzionamento del pozzo. Stando alle prime stime, entro la mattinata sono starte eseguite tutte le riparazioni necessarie, con il progressivo ripristino della regolare erogazione dell’acqua. Una volta riattivata la regolare erogazione, Scs gestioni ha raccomandato agli utenti di far scorrere l’acqua dai rubinetti prima del suo utilizzo per smaltire eventuali torbidità.
Scontro: il ciclista era il più ubriaco
Tutti e due erano ubriachi: l’automobilista e il ciclista. Ma fra i due quello che aveva bevuto più era l’indiano in bicicletta. E’ successo sabato sera in via Cadorna. L’indiano era in bicicletta e a causa dell’ubriachezza ha perso l’equilibrio ed è finito contro il muso di un’auto che stava venendo dalla parte opposta. E’ caduto in terra e per un istante l’automobilista ha temuto il peggio. Ha chiamato subito il 113. La polizia a sua volta ha richiesto l’intervento del 118. Mentre gli agenti controlavano la patente di guida dell’automobilista, un cremasco con residenza in città, i medici soccorrevano l’indiano. Ma questi ci hanno messo a capire che lo stordimento dell’indiano era dovuto non tanto alla botta per la caduta, ma al fatto che era ubriaco fradicio.
Così appena si è ripreso l’hanno sottoposto all’etilometro. L’esame ha dato esito positivo: l’indiano ha fatto registrare un tasso di alcolemia nel sangue di 3 grammi per litro. Un vero record. Se fosse stato un automobilista avrebbe subito il ritiro immediato della patente, il sequestro e la confisca dell’auto, oltre a una denuncia per guida in stato di ebbrezza. Ma non è andata in questo modo. Anzi, la denuncia se l’è beccata il povero automobilista. Gli agenti, infatti, dopo aver obbligato l’indiano a sottoporsi all’etilometro, hanno fatto altrettanto con il cremasco. Anche a lui è andata male: 1.3 grammi per litro. Non abbastanza, fortunatamente, per la confisca dell’auto. Ma sufficiente per il ritiro della patente e la denuncia.
Donna investita a Madignano: ancora in coma È ancora molto grave M.M., la donna di 42 anni residente a Capergnanica che martedì alle 10.20 è stata investita mentre era in sella al suo scooter all’incrocio di Madignano. Le cause dell’incidente sono ancora da chiarire e se ne sta occupando la polstrada di Crema. Sta di fatto che la donna si è scontrata con la Smart guidata da un 54enne di Madignano. Un altro automobilista ha chiamato il 113 e l’operatore della polizia ha immediatamente inviato sul posto un equipaggio della polstrada di Crema e un’ambulanza del 118. La donna stata ricoverata non all’ospedale di Crema ma a Cremona, dove è attiva un’unità medica specializzata per il tipo di ferite subite da M.M.. La donna ha affrontato un’operazione chirurgica molto difficile e da martedì è in prognosi riservata. Quasi illeso invece l’automobilista.