Il Piccolo del Cremasco

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VENERDI’ 28 GENNAIO 2011 • Supplemento settimanale al n° 4 de "Il Piccolo Giornale"

€ 0,02 Copia Omaggio

PROTAGONISTA DI DUE EPISODI SCONCERTANTI E SORPRENDENTI

CAPETTI, LA SUA SETTIMANA PIÙ NERA

Si era dimenticato (o non sapeva) di «carte» importanti che gli erano state consegnate per la futura realizzazione della Cittadella dell’anziano. E dopo aver deciso la privatizzazione immediata dell'asilo di via Dante, è ritornato sulla decisione rinviandola al 2012 LA POLEMICA

L'INDISCRETO

Liberali e sexygate

Chi ha notizie di don Inzoli?

Luciano Capetti Assessore comunale alle Politiche Sociali

Sono stati i sette giorni più difficili per l’assessore alla Famiglia e alle Politiche Sociali, Luciano Capetti. Due episodi, uno sconcertante, l’altro sorprendente, hanno avuto entrambi come protagonista principale questo assessore del comune di Crema. E’ toccato dapprima al presidente della Fondazione Benefattori Cremaschi Walter Dozelli, a proposito della proposta di realizzazione della Cittadella dell’Anziano, rispondere all’assessore - che reclamava “le carte” necessarie perché il comune potesse procedere alla rivalutazione urbanistica delle proprietà dell’ente - che gli uffici del comune ne erano già in possesso da tempo. Che l’assessore non ne fosse a conoscenza, o se lo fosse dimenticato, è cosa grave, tanto più che si tratta di un problema di non poco conto: la Cittadella dell’Anziano è una realizzazione di oltre 40 milioni di euro, e la valorizzazione delle

Asilo di via Dante Privatizzato o ancora comunale? E’ sempre più difficile raccapezzarsi fra decisioni che ormai cambiano nel volgere di qualche giorno

proprietà attuali dell’ente di via Kennedy è questione dirimente: se non si fa si blocca tutto. Speriamo che in comune si corra ai ripari e si recuperi il tempo perduto adeguando così le previsioni del Piano di Governo del Territorio. L’altra vicenda con protagonista Luciano Capetti è quella che si riferisce alla proposta avanzata dal comune di privatizzare, per ragioni di risparmi di spesa, la gestione dell’asilo nido di via Dante. Dopo aver risposto, nell’ufficialità del consiglio comunale, a un'interrogazione della minoranza confermando la decisione presa dalla giunta, nel giro di tre giorni lo stesso assessore ha dovuto ritornare sulla decisione rimandandola al prossimo anno, quando, con il rinnovo elettorale imminente, sarà ben difficile prendere decisioni impopolari. Cosa sia intervenuto di nuovo fra l’annuncio in consiglio comunale e la successiva deci-

sione di annullare la scelta della privatizzazione, non è dato sapere, dal momento che la necessità di sistemare l’immobile che ospita il nido di via Dante - questa la giustificazione ufficiale - non poteva non essere nota da tempo. A meno che gli uffici dei Lavori Pubblici non parlino con quelli dell’Assistenza: cosa che sarebbe compito della giunta garantire. Forse ha pesato l’opposizione dei genitori riunitisi nel comitato «Giù le mani dal Nido» presenti e agguerriti durante il dibattito dell’interrogazione in Consiglio e che avevano già deciso dimostrazioni con relativa raccolta di firme contro la decisione del comune. Ora, perché non siano solo parole, col rischio di un nuovo voltafaccia, si attende un aggiornamento delle previsioni di bilancio in cui continua a figurare la previsione della privatizzazione dell’asilo nido. Tiziano Guerini

L’

di Enrico Tupone tuponee@alice.it

assenza prolungata di don Mauro Inzoli dalla nostra città sta suscitando parecchi interrogativi e generando illazioni che non trovano risposta sia dalla Curia che dal mondo politico di riferimento. Di volta in volta don Mauro Inzoli è stato segnalato in una casa famiglia a Casale Monferrato, in Uganda presso una missione cattolica, ad Haiti per gli interventi umanitari e delle sue assenze sono state date le più disparate spiegazioni. Verità diverse fra di loro. Ma l’importanza di don Mauro Inzoli per la comunità cremasca richiede che, fatta salva la necessaria privacy, chi sa dia qualche spiegazione più precisa per evitare che vengano dette falsità od inesattezze su una persona che ha rivestito un ruolo così importante per la scuola cattolica, Don Mauro Inzoli per l’edilizia, per il mondo delle adozioni, per l’assistenza, per la sanità, per la politica. Un amico mi ricordava come prima di una elezione comunale don Mauro Inzoli invitò il loro partito a non presentare la lista promettendo in cambio posti in giunta, evidenziando così un capacità di coordinamento delle forze politiche a cui i cattolici fanno riferimento. Concludo con un ricordo personale: prima dello sbarco da un aereo che mi aveva portato a Roma nello scorso novembre incontrai don Mauro che rispose al mio saluto con aria assente e distaccata, come di una persona che è già da un’altra parte. Ecco la domanda: ma dove?

S

di Renato Ancorotti rancorotti@gmail.it

e Berlusconi ha fatto sesso con una minorenne ha compiuto un reato. Se accertato, dovrà subirne le conseguenze come qualsiasi cittadino. Se il fatto, invece, non verrà accertato, come si potrà giustificare il dispendio di mezzi, persone, intercettazioni, appostamenti per scoprire che il nostro presidente del Consiglio ama passare alcune serate in compagnia di avvenenti e forse spregiudicate giovani ragazze? Un atteggiamento moralmente lecito? Dipende; ognuno la pensa come gli pare. Ci si chiede, inoltre, se la Minetti meriti di sedersi in consiglio regionale, ma meritava forse di diventare deputato la Cicciolina o Tony Negri? Se questa inchiesta mirava a far emergere che nel Paese esiste la prostituzione, consiglierei agli inquirenti di percorrere la Paullese in una serata qualsiasi e, falò dopo falò, si renderebbero conto di quante "vestali" in stivaloni e minigonne ci sono nei 45 km da Crema a Milano. Sono ragazze che vengono da nazioni povere, costrette a prostituirsi da delinquenti che dopo aver loro promesso un lavoro nel «paradiso Italia» le hanno violentate e buttate sulla strada. Spiare dal buco della serratura quello che fa il premier, non aiuterà certo a mandare a casa Berlusconi. E la sinistra, come al solito, non ha capito che demonizzare l'avversario su questo terreno serve solo a farlo diventare una vittima, con il risultato che Berlusconi prenderà forse più voti di prima; del resto, il loro leader Bersani non mi pare proprio un grande stratega. Vincente, invece, è costringere il presidente del Consiglio a parlare dei problemi reali, dell'economia che stenta a decollare dopo una crisi non ancora superata, di scuola, di infrastrutture, di pensioni, di cultura. Un suggerimento al nostro premier di 74 anni è quello di recitare ogni giorno la preghiera di Sant' Andrea: «Tu che mi hai tolto la forza, toglimi anche l'idea». Noi che lo abbiamo votato, aspettiamo ancora con ansia la «rivoluzione liberale» che ci aveva promesso, e non credo che sia con le serate ad «Arcore e dintorni» che possa essere attuata.

COMPARAZIONE CON I PREZZI DI 10 ANNI FA - «Ieri con 100mila lire in tasca mi sentivo un signore, oggi con 50 euro un poveraccio» - Alle pagine 4-5


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