Il Piccolo del Cremasco

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Il

PICCOLO giornale del

CREMASCO

VENERDI’ 17 LUGLIO 2009 • Supplemento settimanale al n° 29 de "Il Piccolo Giornale"

€ 0,02 Copia Omaggio

Direzione e redazione: Piazza Premoli, 7 - Crema • Tel. 0373 83.041 • Fax 0373 83.041 • E-mail: cremasco@cuticomunicazione.it Pubblicità: Immagina srl - Via S. Bernardo, 37 - Cremona • Tel. 0372 45.39.67 - 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60 • Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96-Cremona

LA LEGGE STABILISCE IL RITORNO ALL'ATOMO

REATTORE NUCLEARE A 55 KM DA CREMA

Spunta l'ipotesi della riapertura di Caorso. L'assessore provinciale Matteo Soccini della Lega: «E' una fonte sicura, ma gli abitanti vanno ricompensati». Il sindaco di Cremona: «Conviene fare un altro impianto». Salini: «L'energia costa troppo, imprese sfavorite»

G

no Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Francia e persino Grecia e Spagna. È sicuramente vero che la crisi economica in corso è una crisi mondiale ma è altrettanto vero che la presenza nel nostro paese di salari così bassi contribuisce ad ampliare l’impatto della crisi sulle fasci deboli della società. Assistiamo ad un progressivo ampliamento del divario fra redditi alti e bassi, con il moltiplicarsi del ricorso ai centri di assistenza da parte delle classe media, persone che assistono impotenti al progressivo deterioramento od alla sparizione del loro potere di acquisto. Non si può dunque rimandare una politica fiscale che ridia respiro alle fasce economicamente più penalizzate, cambiando radicalmente un sistema fiscale e contributivo che erode pesantemente il salario lordo, con una manovra che servirà sicuramente a rimettere in modo i consumi ma servirà ancora meglio a ridare speranza a molte famiglie. Ed in questa spirale di bassi salari e scarse tutele si inserisce un tema ancora più drammatico, un tema come la sicurezza del lavoro, che non passa attraverso la soluzione del problema economico di chi non può andare in ferie ma attraverso la tutela dell’individuo e del suo diritto al lavoro, in una società che taglia risorse, manutenzioni, controlli, alla ricerca di un profitto che ha purtroppo come contraltare la perdita di vite umane. Enrico Tupone tuponee@alice.it

DA CREMA A SANTAGIO DE COMPOSTELA

CREMASCO CAMMINA PER 700 CHILOMETRI FINO AL SANTUARIO: «QUI HO TROVATO LA PACE»

Alberto Caffi, il suo diario di viaggio è diventato un libro

Plateatico in piazza Duomo

Più spazio e più tasse per i locali. Ma i vigili continuano a multare ▲

enerazione mille euro. Circa quarant’anni, licenza liceale, una serie di lavori precari alle spalle ed ora un posto fisso in una società che affitta personale ad altre aziende per coprire ruoli di ricevimento e centralino, monolocale in affitto a Milano da 750 euro al mese, niente ferie, pochi acquisti di abbigliamento quando ci sono i saldi, spesa alimentare inseguendo le offerte, per gli scarsi mobili ed accessori c’è l’IKEA, motorino regalato, qualche aperitivo e cene solo se pagano gli altri; ecco una come tante della generazione mille euro, e non la più sfortunata, perché di generazione 850 euro dovremmo parlare, di tutti coloro che lavorano con contratti a tempo o a progetto per una cifra che costa quanto due paia di scarpe griffate. Dunque una generazione che non è più in grado di progettare il proprio futuro, una generazione a cui sono negate una casa, una vacanza, il possesso di un’auto, lo sposarsi e, paradossalmente, anche il divorziare, che non possono sottoscrivere una assicurazione sanitaria od una pensione integrativa, che ricevono spesso un contributo dai genitori, una generazione dunque che non può credere al domani. Secondo un rapporto dell’OCSE gli italiani incassano ogni anno retribuzioni medie fra le più basse d’Europa, collocandosi al 23mo posto della classifica dei 30 paesi sotto osservazione. Prima di noi vengo-

Generazione mille euro

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Sindaco: ormai è come sparare sulla Croce Rossa

Ormai è come sparare sulla Croce rossa. La verifica nel comune di Crema, iniziata prima delle elezioni amministrative, non è ancora conclusa. Persino la Lega dice: la gente è stufa di questa amministrazione. E’ proprio così? Lo conferma Opimio Chironi che del Pdl è un dirigente. Anche se molto critico nei confronti di chi guida il suo partito a Crema. Per sapere quali sono gli umori, ecco domande e risposte secche. Come è la situazione? «Rischiamo la bancarotta perché non ci sono soldi e stiamo mettendo in campo opere faraoniche come il sovrappasso. Stiamo cementificando la città senza recuperare il centro storico e le aree dimesse. Dopo due anni, il problema dei conti del Kennedy non è ancora risolto». Perché non si è ancora chiusa la verifica? «Perché abbiamo una classe dirigente inadeguata. Della quale vorrei sapere quante cariche sta cumulando». La gente è proprio stufa di questa amministrazione? «Quando lo dicevo io o Renato Ancorotti, apriti cielo. Ora lo dice persino la Lega e tutto va bene». Nel Pdl minacciano di espellerla dal partito perché è un dissidente: «La lettera di sospensione l’avevano mandato tempo fa anche ad Antonio Agazzi che ora è presidente del Consiglio comunale ed è uno dei papabili per diventare assessore. Se, quindi, continuo così, mi faranno sindaco». Pdl, un partito stalinista perché “se non ti metti in riga, ti caccio”? «E’ un partito di burocrati che si spalleggiano uno con l’altro». Ancorotti si è dimesso, ma i problemi nella maggioranza restano. Come mai? «Perché il problema non era Ancorotti, ma è lo scollamento e l’incomunicabilità fra giunta e consiglieri». Di chi la colpa? «Del timoniere: non affronta i problemi. E’ prigioniero dei partiti». Un giudizio negativo, il suo, sul sindaco, quindi. «Non è più sufficiente dire che Bruttomesso è una brava persona, bisogna capire se è un sindaco».

Caso Apic, sui conti in rosso interviene Agostino Alloni, consigliere provinciale: «Accertare perchè, come e chi è responsabile» - A pag. 8


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