Il Piccolo del Cremasco

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VENERDI’ 25 GIUGNO 2010 • Supplemento settimanale al n° 25 de "Il Piccolo Giornale"

€ 0,02 Copia Omaggio

CERAVOLO: «IN BILANCIO 7 MILIONI IN MENO NEL 2010-2011»

MANOVRA: A RISCHIO ANCHE IL SOTTOPASSO L'assessore Walter Longhino, anche se ritiene eccessive le cifre fornite dall'ex sindaco della città, ammette: «La situazione è molto seria. La stiamo valutando con gli uffici». E si pensa già ai prossimi tagli: potrebbero andare a incidere sulla spesa sociale. L’OSPITE

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La fortuna di incontrare bravi maestri

Crema, a pagina 22

La nuova struttura attesa da anni

Svelato il nuovo canile a San Bernardino: sarà pronto nel 2012

I professori chiedono più soldi. Cabini: «Ora non è possibile» Crema, a pag. 19

• E se sulla delibera contro l'accattonaggio avesse ragione il sindaco Bruttomesso dicendo che i cremaschi sono con lui? Noi la pensiamo come il primo cittadino. Non ha torto Stefania Bonaldi quando ha chiesto al primo cittadino di svelare i dati sulle denunce di vagabonBruno Bruttomesso, daggio molesto fatte dai cremasindaco di Crema schi. Bruttomesso non ha risposto anche perché, molto probabilmente, sono pochissime. Ma non è questo quello che conta. Quando era sindaco Ceravolo, Crema non era certo una città pericolosa da viverci. C'erano i dati a dimostrarlo. Eppure la gente aveva la percezione di abitare in una città insicura. E su queste percezioni, Pdl e Lega hanno vinto le elezioni, mentre il centrosinistra anche sulla partita della sicurezza ha perso il governo della città. Basta girare per i bar del centro storico: i cremaschi sono davvero stanchi di essere continuamente fermati e braccati da un numero sempre più elevato di gente che chiede l'elemosina. Bruttomesso avverte: «Dietro c'è il racket». E i cittadini gli danno ragione. • Come assessore al Commercio aveva fatto ben poco. E anche in quello dei Servizi sociali non sta lasciando alcuna impronta. Di tutt'altra pasta, Maurizio Borghetti che - simpatico o meno - ha Luciano Capetti, assessore ai Servizi sociali moltiplicato le iniziative commerciali per la città. Il centro storico è un fiorire di iniziative. Con le società sportive il discorso è aperto e costruttivo. Con i gestori dei locali di piazza Duomo, un'intesa, bene o male, è stata trovata. Ma, probabilmente, Borghetti ha un carattere spigoloso. Ed è entrato in collesione con alcuni sindaci nella Comunità sociale cremasc. Più diplomatico, Capetti si sta riprendendo quello che Borghetti gli aveva preso.

Salvatore Vetere di «Dimensione del Lavoro»

«Le aziende hanno iniziato a chiedere personale, ma...» ▲

Crema, a pag. 16

Folcioni, si riapre la polemica

icordo ancora il mio maestro delle elementari: mi sembrava molto alto e molto autorevole. Era attento alla correttezza della scrittura e delle parole che usavamo, ci riprendeva e faceva degli esempi. Era un maestro, appunto. Trasmetteva il suo sapere, quello che si era formato nel corso degli studi ma anche quello che gli derivava dall’esperienza di anni con gli alunni, e questo era considerato un grande valore. E oggi? E’ una strana epoca, la nostra: da una parte siamo allergici all'autorità e agli obblighi e ci disturba chi fa pesare il suo ruolo; dall’altra, ci affidiamo a modelli, sollecitazioni, schemi che magari subiamo in maniera passiva. Una cosa è certa: la “lezione” di un maestro, per essere davvero tale, dovrebbe essere un luogo di incontro e di scambio, un dialogo, prima di tutto tra le generazioni. Il dialogo è fatto anche di interruzioni, e quindi di ascolto. Scrive Mario Lodi, un maestro vero: educare significa educare alla parola e all’ascolto, quindi alle regole, quindi alla democrazia. Essere maestri signifiMario Lodi ca creare cittadini liberi: il problema è che la loro voce rischia di essere sommersa dal chiasso generale. Per questo si dice che la storia sia maestra di vita, perché ci consente di capire le radici di come siamo. La Chiesa ha un suo magistero, con cui impartisce insegnamenti morali, etici e religiosi: Gesù Cristo era un rabbi, un maestro. Nelle officine, sovente gli apprendisti chiamavano l’operaio più esperto “maestro”, che li conduceva passo passo dalle operazioni più semplici a quelle più complesse. Un buon maestro insegna a rispettare la complessità, questione chiave, e a non affidarsi sempre alle scorciatoie ed alle semplificazioni. Invece, oggi, i maestri di scuola non mi pare abbiano il riconoscimento sociale che meritano e, anzi, vengono “tagliati” senza pietà. Poi ci sono pure i cattivi maestri. Anche se qualcuno ha detto che non ci sono cattivi maestri, bensì cattivi scolari. Daniele Tamburini

TANTA VOGLIA DI FARE FESTA: TUTTE LE OPPORTUNITÀ NEL CREMASCO

Sugli accattattoni ha ragione Bruttomesso?

Crema, a pag. 21

CALCIO - Il Pergo passerà dalle mani di Bergamelli a quelle dell'imprenditore laziale Bucci: la chiusura della trattiva è questione di ore - A pagina 41


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