Il
PICCOLO giornale del
Cremasco
venerDI’ 22 aprile 2009 • Supplemento settimanale al n° 21 de "Il Piccolo Giornale"
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Già pronto nella stagione 2010-2011
ecco Il nuovo palazzo dello sport
L'ha progettato Massimiliano Aschedamini. Costerà 7 milioni di euro. Ospiterà le partite di Reima e Crema Volley. Sarà costruito dai privati su un'area ceduta dal Comune. Ma dove? Rota: «Alla Pierina». Alloni: «Facciamolo, ma fuori la città»
P
Senza commento
ropongo ai lettori de il Piccolo del Cremasco questo pezzo di storia. Si tratta di una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso Americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti. La relazione è del 1912. Può essere motivo di riflessione e ognuno, se vuole, in cuor suo lo faccia. Questo il testo. "Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno e alluminio nelle periferie delle città, dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro, affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, diventano violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali"… La relazione conclude dicendo: "Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione". a.b.
il disegno di archistudio
ricoperto di verde, ecologico e con quattro mila posti a sedere
L
Elezioni: conta la persona
Il progetto di Massimiliano Aschedamini
alla pagina 3
e elezioni si avvicinano. E, come succede di solito, c’è chi ha già deciso chi votare e chi, invece, vive nella massima incertezza. Infatti, chi votare? Non saremo certo noi a dare indicazioni di sorta. L’importante è votare la persona di cui ci fidiamo di più. Indipendentemente dal suo orientamento politico. Parliamoci chiaro: noi elettori che abitiamo nella provincia di Cremona non saremo chiamati a eleggere premier e governo, ma chi amministrerà i comuni e la Provincia da giugno ai prossimi cinque anni. Persone che abitano nelle nostre città, e che possiamo incontrare per strada e al bar. Non saranno certo loro a cambiare i destini del Paese. Ma quelle dei territori dove abitiamo sicuramente sì. Per questo, non c’entra niente l’ideologia. O il partito. O il raggruppamento politico. Conta la persona. Il leader locale in grado di gestire al meglio gli enti che andrà a governare. Non ci spingiamo certo a sostenere che essere di centrodestra o di centrosinistra è la stessa cosa. Ognuno, giustamente, tiene ai suoi ideali. Diciamo solo che queste divisioni, in campo tipicamente amministrativo, perdono senso. Infatti, sono state presentate liste nelle quali sono presenti persone di diverse ideologie. Ma unite da un unico comune denominatore che si può riassumere in queste qualità: professionalità, concretezza, obiettivi da raggiungere. Vota la persona. Quella che ritieni la più preparata e la più affidabile. Negli Usa si fa così: una cosa è votare per il presidente degli Stati Uniti, un’altra per il sindaco o il governatore. Anche perché questi ultimi si conoscono meglio. Votarli perché a livello nazionale la pensano come noi, può rivelarsi un grande sbaglio. Imperdonabile. Perché sarà uno sbaglio lungo cinque anni.
Intervista al presidente nerobianco Francesco Barbaglio: «Questo sarà l'Ac Crema di domani» a pag 23