Il Piccolo del Cremasco

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venerDI’ 29 gennaio 2010 • Supplemento settimanale al n° 4 de "Il Piccolo Giornale"

Nonostante i tanti e ripetuti annunci

€ 0,02 Copia Omaggio

Crema, le ronde hanno fatto flop

La Lega non demorde. Felice Tosoni «Ci stiamo organizzando. L’idea è quella di formare tre gruppi prima dell’estate per coprire tre turni nel corso della giornata». Favorevole anche il sindaco Bruttomesso: «Le ronde ci saranno. Serve solo un po' di tempo in più». l’ospite

I viaggi dei nostri politici

D

Il Pgt in forte ritardo: c’è il rischio che in comune arrivi un commissario L'ultima: i vigili a caccia di volantini pubblicitari

Crema, a pag. 18

Elezioni regionali

Da tutta la Lombardia

Le primarie del Pd: Alloni e Bonaldi candidati cremaschi

Il tango al Ridotto: è stato un successo davvero travolgente Crema, a pag. 22

Un'altra bella sui nostri vigili. Poiché dopo le ultime assunzioni si sono scoperti di essere ancora in pochi, tanto che il Comune ha dovuto appoggiarsi agli «ausiliari del traffico» per multare chi sosta senza pagare il ticket, ultimamente si sono scatenati contro «alcuni stranieri che infilavano informazioni pubblicitarie sotto i cristalli delle vetture in sosta» come riferisce «La Provincia». A parte il fatto che non sono riusciti a beccarne uno di straniero con le mani nel sacco, ci chiediamo: ma è possibile impiegare i vigili in queste azioni di altissima professionalità? E per stare in tema, perché non appostarli anche vicino alle buche delle lettere delle case nelle quali si infila di tutto? Perché prendersela solo con chi mette i volantini pubblicitari sotto i tergicristalli delle auto e non controllare chi, invece, li deposita all'interno nelle cassette della posta, una pratica che fa arrabbiare moltissimo i cremaschi costretti, poi, a riempire di carta i loro cestini dei rifiuti. La legge non deve essere uguale per tutti? Il ritorno del tecnico

Ora il Pergo si aggrappa a Rastelli-bis ▲

Crema, a pag. 20

urante la trasmissione Ballarò, l’on. Bersani ha raccontato di avere passato le vacanze natalizie negli U.S.A. e che durante questo viaggio ha scoperto una cosa sensazionale e cioè che gli americani usano le carte di credito anche per acquisti di pochi dollari. Dopo questa folgorante rivelazione, non contento, ha accusato gli italiani di non usare questo tipo di pagamento o di farlo troppo poco. La ragione secondo lui è perché gli italiani sono evasori fiscali; pagando cash non rimangono tracce. E così, dopo aver rivelato un'ovvietà che poteva scoprire comodamente da casa, ecco creata anche la spiegazione. Qualcuno potrebbe dire a Bersani che le carte di credito le hanno inventate in U.S.A., mentre per noi italiani - popolo primitivo ed evasore - saldare un caffè o un sacchetto di pane con danaro è prassi normale e che forse ci vergognamo un po’ a pagare un euro con una tesserina magnetica. Peccato che, durante il suo viaggio, Bersani non abbia appreso che in America qualsiasi bene acquistato può essere reso per il semplice motivo che l’acquirente ci ha ripensato; così magari saprebbe che ci sono anche americani che acquistano cd e dvd, li copiano e poi li rendono, che un capo di abbigliamento lo usano per una serata nascondendo l’etichetta e il giorno dopo lo ritornano presentando scontrino e ricevuta della carta di credito e si fanno riaccreditare la spesa... magari anche alcuni americani non sono così corretti. Se oltre all’italo-romagnolo Bersani “SPICCASSE” anche un po’ di inglese, avrebbe potuto chiedere a qualsiasi americano quanto è il prelievo fiscale e avrebbe scoperto che le tasse non superano il 33%, che gli americani lavorano per lo Stato fino ai primi di aprile, mentre nel resto dell’anno guadagnano per le loro famiglie. Da noi, invece, le tasse superano il 50% e dobbiamo arrivare a metà giugno per liberarci dall’onere di mantenere il nostro socio. Un socio che ci obbliga a mantenere circa 800.000 persone che percepiscono danaro dalla politica che ha creato la più grande azienda improduttiva al mondo, ci riempie di promesse non mantenute e ci dà in cambio un servizio che non accetteremmo mai da un nostro fornitore. Una politica litigiosa che spende tutto il tempo in campagne elettorali per rimanere avvitata alle poltrone conquistate e non ad amministrare il Paese. Spendere il 50% dei nostri soldi per mantenere tutto questo, on. Bersani, ci fa incazzare. Vorremmo programmi seri per le piccole aziende e per i lavoratori che piangono salari insufficienti, ma che versano la metà dello stipendio per coprire le vostre scorte e le vostre auto blu. Forse saremo un popolo di evasori, ma una classe politica come la vostra negli Usa durerebbe pochi giorni. Spero che lei e i suoi colleghi (di destra e di sinistra) dalle prossime vacanze torniate con qualche proposta al posto di queste cialtronate. Renato Ancorotti rancorotti@gmail.com

Il primo cittadino: i tempi saranno rispettati

Crema, a pag. 41

SAN DOMENICO - Sabato, grande danza con lo spettacolo dal titolo «Seigradi», concerto per voci e musiche sintetiche • A pag. 36


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