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VENERDI’ 25 SETTEMBRE 2009 • Supplemento settimanale al n° 37 de "Il Piccolo Giornale"
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È GUERRA NELLE MUNICIPALIZZATE
IL PARTITO DEMOCRATICO È SOTTO RICATTO?
Dopo gli avvertimenti di Francesco Martelli, capogruppo del Pdl, Stefania Bonaldi del Pd ribatte: «Non ci lasciamo intimidire, non siamo attaccati alle poltrone». E rivolta al suo partito aggiunge: «Finiamola con i funzionari stipendiati, sono cambiati i tempi»
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L'ASSESSORE LEGHISTA: «CONTROLLI DEL REDDITO A ITALIANI E STRANIERI PRIMA DI DARE LA RESIDENZA»
Bcc di Offanengo
Il ritorno di Banca Cremasca ▲
Crema, a pagina 20
CremArena, serata finale
Tango argentino magia della milonga in via Dante ▲
Cesare Giovinetti, assessore con delega alla Sicurezza
Crema, a pagina 20
Service
Tragedia ad Agnadello
Anziano brucia sterpaglie e viene investito dalle fiamme. Muore carbonizzato. Nipote tenta invano di salvarlo
Crema, a pagina 21
Serata conclusiva per l'edizione 2009 di CremArena. Un grande spettacolo di tango con due ballerini d'eccezione: Sabrina Rovelli e Alberto Scarico. E l'orchestra italo-argentina «Tanto Tinto».
Crema, a pagina 23
Inner Wheel per i disabili del Cre ▲
tribù afghane; dunque un paese dove è difficile non solo fare la guerra ma ancora più difficile fare la pace. Chiedersi ora come si possa definire “missione di pace” una missione armata che vede da un lato gli Stati Uniti, con i ferrei alleati Inglesi, perennemente, ed inutilmente, alla caccia di Bin Laden e dall’altra paesi come l’Italia che hanno nel loro DNA la pacificazione dei paesi in conflitto risulta abbastanza complicato e contradditorio. Dunque cosa ci facciamo in Afghanistan ? L’ottanta per cento dei volontari presenti in quel paese proviene dal meridione e con una missione di sei mesi porta a casa circa 30.000 Euro netti, ragazzi normali, sicuramente incoraggiati a partire volontari dal guadagno, provenienti da un sud dove lavorare, e lavorare in regola, è sempre difficile. Ma c'è davvero consapevolezza, nella scelta? Chi va volontario viene informato sui rischi che corre? Sa che può diventare un eroe morto? I politici accorsi li hanno chiamati “Eroi” e effettivamente lo sono; ma prima di tutto eroi della vita quotidiana, eroi in cerca di una speranza, di una vita migliore, disposti a rischiare la pelle per avere dignità e felicità ma anche disposti a credere alla possibilità di rendere migliore la vita agli altri. Dunque se dobbiamo rimanere in Afghanistan che sia chiaro che vogliamo rimanere per la pace e non per la guerra. Enrico Tupone tuponee@alice.it
SICUREZZA: È INIZIATA L’ERA GIOVINETTI
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olte sono le domande che si affollano nella mente guardando lo strazio dei familiari sulle bare dei caduti nel recente attentato in Afghanistan; era davvero necessaria questa missione? E' davvero utile o sta diventando controproducente? Quali sono gli interessi, in gioco oltre alla sbandierata difesa della libertà, della legalità e del progresso sociale? Domande a cui risulta sempre più difficile dare una risposta se non guardando alla storia di questo tormentato paese, alle sue guerre, ad una complessa vicenda di invasioni sia Inglesi che Russe che dagli inizi dell’ottocento hanno fatto dell’Afghanistan uno dei teatri di guerra più importanti del mondo. Paese stretto fra Russia, Cina, Iran e Pakistan, dilaniato da conflitti etnici fra Pashtun e Tagiki, le maggiori entnie fra le sette presenti nel paese, invaso dalla Russia nel 1979 ed abbandonato nel 1989 a causa dei numerosi rovesci militari, occupato dagli studenti islamici finanziati da Stati Uniti e Pakistan dal 1996 al 2001, poi occupato dall’ONU dopo l’attentato alle Torri Gemelle. Dunque una polveriera che poggia su una situazione sociale altamente critica in un paese che ha un PIL procapite annuo di 140 Euro, che ha una vita media della sua popolazione di 44 anni, che ha una scolarizzazione bassissima, che vede una altissima conflittualità fra le innumerevoli
Vivere per Kabul
Crema, a pagina 19
Bridge, sport olimpico: il presidente dell'associazione Enzo Legnani: «Volete continuare a sentirvi giovani? Giocate con noi» A pagina 23