Il
PICCOLO giornale del
CREMASCO
VENERDI’ 11 SETTEMBRE 2009 • Supplemento settimanale al n° 35 de "Il Piccolo Giornale"
€ 0,02 Copia Omaggio
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INFLUENZA: ASSALTO ALLE FARMACIE DI CREMA
VIRUS A: ESAURITE LE SCORTE DI AMUCHINA
E’ un medicinale usato per sterilizzare mani, frutta e verdura. Ablondi, direttore generale dell’ospedale: «C’è ansia, ma niente panico». Il pediatra Ugo Serra: «Non sono dimostrati contagi del feto». I più a rischio sono giovani e bambini. Le mascherine sono una difesa efficace
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Si parte sotto il peso dei tagli, ma c'è chi investe a pagina 17
Verifica politica
BRUNO BRUTTOMESSO
«Ma se non c'è la fiducia, ne prenderò atto» ▲
Ragazzi puniti anche se bevono nei parchi e per strada
Ricengo
Bar Vienna
Villa Obizza aperta al pubblico
Tolti i sigilli: titolare libero a fine mese
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scriminatamente, gli istituti spendaccioni e quelli virtuosi. La scuola è una partita persa in Italia? Può darsi. Eppure basterebbe copiare quello che hanno fatto i Paesi più all'avanguardia. Gli americani, per esempio. Molti non lo sanno, ma quando gli statunitensi hanno scoperto che le loro scuole non erano all’altezza, hanno copiato pari pari l’ordinamento scolastico della patria del socialismo, l’Urss ai tempi di Stalin. Ma per venire ai giorni nostri, un’indagine a livello internazionale ha individuato nelle scuole finlandesi quelle di maggior qualità. Americani, russi, finlandesi. Perché i loro istituti sono migliori dei nostri? I motivi sono cinque. Il primo: credono nel valore aggiunto del sapere; chi sa, è competitivo. E, quindi, investono ingenti risorse nel settore. Secondo: sapere che cosa? Quello che è utile non al singolo, ma alla società. E, quindi, le risorse vengono date soprattutto a quei settori che possono rendere concorrenziale un Paese: è inutile avere mille avvocati disoccupati e nessun ingegnere che, invece, serve alle imprese. Terzo: se sei bravo, ma non hai i soldi, basta che studi; e se raggiungi i risultati prefissati, hai diritto alle borse di studio, pubbliche e private, che ti permettono di andare a scuola, pagarti l’affitto dell’appartamento, mettere sinsieme la colazione, il pranzo e la cena. Altro che l’elemosina della «dote scuola». Quarto: studenti e docenti stanno, insieme, otto ore in istituto e il ragazzo un po' più tonto dei compagni viene aiutato con le ripetizioni (gratuite) nel pomeriggio perché chi fa squadra non «lascia nessuno da solo». Quinto: i professori si dividono fra bravi e meno bravi; i primi sono meglio pagati. E non è detto che, presa la laurea, uno debba fare il professore a vita. Così come già oggi succede per avvocati, ingegneri, architetti. In poche parole, le cinque regole si riassumono in un tre concetti: meritocrazia, lavoro duro, competitività s.c. del sistema Paese.
L'ORDINANZA IN VIGORE DA LUNEDI' 14 SETTEMBRE. MULTA DI 500 EURO TOLLERANZA ZERO PER I RAGAZZI SORPRESI CON IL BICCHIERE IN MANO.
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unedì prossimo inizia il nuovo anno scolastico. Nella confusione. Ci saranno studenti che non conosceranno quali sono i loro insegnanti. Ci saranno professori che non sapranno in quale scuola insegnare. Anche con la Gemini, niente di nuovo nelle aule. Si legge di supplenti alla caccia di una cattedra per l’Italia, di precari in coda per elemosinare qualche ora di insegnamento, di bidelli che rifiutano un posto alle elementari per accettarne uno alle superiori. Non è finita. Il governatore della nostra Regione, Roberto Formigoni, ha firmato un’intesa con la Gemini affinché il personale docente e non docente che lo scorso anno ha ricoperto un incarico annuale, ma ha perso il posto, possa partecipare a progetti a sostegno degli studenti in difficoltà. In poche parole: con questo «lavoro» e il sussidio di disoccupazione, chi è stato estromesso dalla scuola guadagnerà come prima. Come dire: prima ti dò un calcio nel sedere, poi ti pago lo stipendio. E ancora: ha scritto il quotidiano «La Provincia» che alcune famiglie, alle quali il comune di Crema ha versato dei soldi secondo il progetto chiamato «Dote scuole», li ha poi spesi non per acquistare libri, ma qualche etto di salame. E l’assessore all’Istruzione, allargando le braccia, ha sospirato: «Se qualcuno utilizza i buoni scuola in modo improprio, purtroppo, non possiamo farci niente». Si può obiettare: prima di vedere i risultati, una riforma come quella della Gemini ha bisogno, non di uno, ma di più anni. E’ vero. Ma di questa riforma non si è ancora capito il disegno strategico. E’ cominciata con l’obbligo di far indossare i grembiulini tutti uguali agli scolari. La gran parte delle famiglie ha fatto spallucce e del provvedimento si sono perse le tracce. Era un’idiozia e come tale è stata trattata. Poi è stato un vortice di tagli, in tutte le direzioni. Che hanno colpito, indi-
ALCOL E MINORI: LA LINEA DURA DEL COMUNE
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La scuola è per gli studenti o per i professori?
Anno scolastico
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Per il sindaco Bruno Bruttomesso, la verifica politica all'interno della maggioranza è da considerarsi chiusa. Manca però un passaggio essenziale. Il documento nel quale il sindaco tira le somme delle sue consultazioni dovrà superare il voto del consiglio comunale. E qui si teme una battuta d'arresto. Sentiamo che cosa ne pensano Stefania Bonaldi, capogruppo del Pd, e Francesco Martelli, capogruppo del Pdl, colui che la verifica l'ha ideata, voluta e innescata.
Cava di Caravaggio: Torchio ribatte al presidente della Provincia, Salini: «Non è vero, il ricorso contro il Tar si poteva fare» - a pagina 19