il Piccolo del Cremasco

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Il

PICCOLO giornale del

Cremasco

venerDI’ 10 Luglio 2009 • Supplemento settimanale al n° 28 de "Il Piccolo Giornale"

€ 0,02 Copia Omaggio

Direzione e redazione: Piazza Premoli, 7 - Crema • Tel. 0373 83.041 • Fax 0373 83.041 • E-mail: cremasco@cuticomunicazione.it Pubblicità: Immagina srl - Via S. Bernardo, 37 - Cremona • Tel. 0372 45.39.67 - 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60 • Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96-Cremona

attive appena dopo l'estate

Ronde, ecco i primi cittadini reclutati

Bruttomesso: «Servono almeno 50 volontari, ma stiano lontano i balordi». Avranno un elenco in Comune, pettorina gialla e una sede Longhino, Lega Nord: «Ci sarò». A Spino d'Adda sono già partite. Si chiamano «Giacche Verdi» e presidiano strade e parchi del paese.

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Tremonti e banche: è scoppiato l’amore

opo un anno di pesanti attacchi del ministro Tremonti alle banche sembra stia sbocciando un nuovo idillio, un cambiamento nei rapporti, sino ad ora tesi, fra governo e banche. L’assemblea dell’ABI, tenutasi Mercoledì 8 Luglio a Roma, apparentemente ha sancito questo cambiamento, anche se non sono mancate rivendicazione da entrambe le parti: infatti mentre il ministro Tremonti chiedeva alle banche una “moratoria sulle scadenze più pressanti dei crediti delle imprese”, l’avvocato Faissola, presidente dell’ABI, invocava un “ impegno del governo a rivedere in meglio il regime fiscale di deduzione delle perdite su crediti”. Dunque uno scambio di favori che sembra da un lato venire incontro alle esigenze delle imprese, soffocate dalla crisi economica e spesso incapaci o non in condizione di chiedere credito alle banche o di rinegoziare il debito, e dall’altro concedere alle banche un aumento della deducibilità delle perdite su crediti sanando, almeno parzialmente, una assurda disparità di trattamento fra l’Italia e gli altri paesi europei, paesi dove le perdite sono sovente interamente deducibili. Tale richiesta sulla deducibilità delle perdite su crediti è un intervento che sicuramente renderebbe meno costosa l’erogazione del credito in un momento di crisi economica.

L’apertura di Faissola sulla moratoria delle scadenze ha evidenziato la volontà di ABI di ricucire un rapporto sfilacciato, riprendendo un discorso che si era incrinato a seguito delle discussioni passate sulla commissione di massimo scoperto, sulla Robin Tax e sul restringimento del credito alle imprese. Positiva è stata la valutazione di Confindustria che per bocca del presidente Emma Marcegaglia ha sollecitato ed ottenuto tempi rapidi (la prima riunione con ABI è stata fissata entro la prossima settimana) per discutere le iniziative per le imprese. Di altro tenore, e ritengo di livello superiore rispetto a quello degli altri oratori, è stato l’intervento del governatore di Banca d’Italia Mario Draghi che ha strigliato le banche, ricordando come il rallentamento nella concessione del credito alle imprese ha riguardato soprattutto le maggiori banche. In evidenza inoltre l’aumento dei crediti in sofferenza, diretta conseguenza della crisi economica e della stretta sul credito. Draghi ha rivelato come gli stress test condotti sulle banche italiane abbiano dato risultati positivi ma che comunque vada perseguito una rafforzamento patrimoniale per far fronte ad un quadro macroeconomico deteriorato e per non far mancare il necessario sostegno alle imprese, alle famiglie ed alla economia. Enrico Tupone tuponee@alice.it

Viabilità: una giungla di divieti

La città trasformata in un cantiere aperto per l'estate. La mappa dei lavori, via per via

Aumentano i disagi per i cittadini

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Cultura & Economia

La cultura non deve essere fine a se stessa, ma deve contribuire allo sviluppo economico di una città e del suo territorio. Questo è il messaggio che voglio lanciare a chi sarà il prossimo assessore alla Cultura di Crema. Su questo principio si è basata il mio operato. L’evento deve richiamare spettatori da fuori. Questo permette loro di conoscere la città e, quindi, di alimentare il circuito virtuoso del turismo. Anche perché tre sono le situazioni da prendere in considerazione. La prima: le risorse in questo settore, con la crisi che ci sovrasta, saranno sempre meno. Il successo di CremArena, che è risultata la vera novità in campo culturale a Crema negli ultimi anni - un riconoscimento che è venuto da più parti - è poggiato su 60mila euro soltanto. Cremona ne ha speso 444.300 di euro per una rassegna di livello identico a Crema. Nella nostra città i nomi degli artisti che si sono esibiti hanno “fatto il pieno”. Se il budget a disposizione è esiguo, i personaggi di richiamo devono, comunque, esserci in cartellone se non ci si vuole abbassare a spettacoli di serie B. Che Crema non merita. Come rimediare? Ed è questa la seconda situazione che voglio mettere in rilievo: per alcuni eventi, ci deve essere la collaborazione con i privati. Cioè con imprenditori che sulla cultura accettano il rischio d’impresa. Il pubblico non può (e non deve) far tutto. E devo dire che questa joint-venture con chi rischia di suo ha fruttato bene. Per il prodotto offerto e per budget. La terza considerazione: l’evento non basta. Perché la cultura continui ad essere un elemento propulsivo di sviluppo economico servono strutture di richiamo e di consumo, collegate a luoghi di formazione. Per questo avevo pensato a un museo delle “macchinette”, di cui Crema fu celebre, da far sorgere all’università. E al museo della cosmesi, legato a una documentazione libraria di grande livello, consultabile non solo dagli appassionati, ma anche dagli studenti dell’Itis. O ancora, mettere il Sant’Agostino con la sua Pietro da Cemmo, il chiostro e il giardino, altri luoghi storici, a disposizione delle aziende per convegni, corsi di formazione e di studio. Non vanno bene queste idee e ce ne sono delle migliori? Bene. Ma per chi sarà il futuro assessore alla Cultura, i tre punti sopra citati devono essere basilari per il suo lavoro. Renato Ancorotti rancorotti@gmail.com

Verifica nella maggioranza. Antonio Agazzi: «Vogliono darmi l'assessorato alla Cultura, perché non i Lavori Pubblici?» - A pag. 10


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