Il Piccolo del Cremasco

Page 1

CREMASCO Il

PICCOLO giornale del

Direzione e redazione: Piazza Premoli, 7 - Crema • Tel. 0373 83.041 • Fax 0373 83.041 • E-mail: cremasco@cuticomunicazione.it • Pubblicità: Immagina srl Via S. Bernardo, 37 - Cremona • Tel. 0372 45.39.67 - 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96-Cremona

SABATO 24 MARZO 2012 • Supplemento settimanale al n° 17 de “Il Piccolo Giornale”

€ 0,02 Copia Omaggio

LO DENUNCIA UNA CONFERENZA STAMPA DI SEL

PARTECIPATE, UN GIALLO DA MEZZO MILIONE

Cremasca servizi doveva 504mila euro al Comune che, nel frattempo, li aveva già spesi. A sua volta, la società quei denari li ha usati per sostenere Scs servizi locali. Così nel bilancio comunale mancherebbero quei soldi. «Tutto in regola» tranquillizza Beretta IL PUNTO DI VISTA/1

Il problema dell’art. 18

L’

di Enrico Tupone tuponee@alice.it

articolo 18, al centro dell’attenzione pubblica in questi giorni, è una norma contenuta nello Statuto dei lavoratori che tutela i dipendenti di una azienda in caso di licenziamento illegittimo cioè effettuato senza comunicazione dei motivi, ingiustificato o discriminatorio. Vari governi italiani nel corso degli ultimi anni hanno tentato di riformarlo scontrandosi con l’opposizione forte dei sindacati timorosi quest’ultimi di subire un allentamento della tutela dei lavoratori. Le difficoltà che incontrano le aziende nel caso vogliano allontanare un lavoratore sono state da sempre considerate come un freno per l’ingresso nel nostro paese degli investitori internazionali od uno dei motivi per cui le produzioni venivano spostate in paesi con una normativa di licenziamento più elastica. Anche l’Europa ha ricordato al nostro paese come una legge di tutela dei lavoratori meno rigida fosse una delle condizioni per riportare l’Italia nel contesto dei mercati internazionali. Dunque una sfida da cui non ci si può sottrarre, una sfida per avviare l’Italia verso una ripresa difficile, una battaglia che i sindacati debbono fare cercando altre compensazioni e tutele, tutele per chi il lavoro lo perde perché il mercato ne crea le condizioni e non tutele per, fortunatamente, i pochi casi di lavoratori che non fanno il loro dovere. Molte oggi sono le preoccupazioni per il lavoro ma perché il lavoro non c’è, perché chi viene lasciato a casa è perché l’azienda chiude, lavoratori dunque che articolo 18 o no non sarebbero comunque tutelati. Lo scopo di tutti oggi deve essere la crescita, il lavoro, la ripresa economica, temi che non consentono a nessuno di discutere per mesi su di un articolo di legge già svuotato da quanto sta succedendo. Risulta inaccettabile e senza senso l’esclusione dalla norma modificata sull’art.18 dei dipendenti pubblici, area che deve essere oggetto urgentemente di una profonda riforma che tagli in modo significativo la spesa pubblica.

A

l bilancio 2011 del comune di Crema mancano 504.000 euro». Così la dichiarazione di Franco Bordo, consigliere comunale di Sel, all’inizio della conferenza stampa di ieri. Come mai? «Questa cifra corrisponde all’impegno preso, e tuttora non mantenuto, dalla società Cremasca servizi di versare tale risorsa al bilancio 2011 del comune di Crema come utile di esercizio. Il fatto è che il Comune nel corso del 2011 questa entrata, considerata sicura, l’ha utilizzata per diverse opere già eseguite e già pagate». Quindi? «Il nuovo presidente della Società Cremasca Servizi Giorgio Lazar - è in procinto di inviare una nuova lettera in cui si dice che se i soldi non arrivano alle casse comunali, ciò è dovuto “alla necessità da parte della società da lui presieduta di sostenere finanziariamente Scs servizi locali notoriamente in perdita di esercizio”». Cosa può essere successo? Franco Bordo la spiega così. «Evidentemente in questi mesi si è arrivati alla decisione (presa da chi?) di istituire una cassa unica di tesoreria fra diverse società partecipate – Scs, Scrp, Scs servizi locali, Cremasca Ser-

IL PUNTO DI VISTA/2

Il «bollino fiscale»

di Renato Ancorotti rancorotti@gmail.it

I dirigenti Sel: Gabriele Piazzoni, Franco Bordo, Alvaro Dellera

vizi (e forse anche Scca, cioè la Cremasca calore) – in cui l’attivo di Cremasca Servizi (che viene calcolato complessivamente, anno dopo anno, in ben 7 milioni di euro) è servito a sostenere le passività di Scs servizi locali. E così ora il comune di Crema si trova ad affrontare un “buco” di cassa di oltre mezzo milione che finirà con ogni probabilità col gravare sul prossimo bilancio 2012». «Una commistione inaccettabile» «Sono assolutamente tranquillo» afferma l'assessore Simone Beretta «che quanto dovuto da Cremasca Servizi arriverà regolarmente nelle casse comunali. Nessun problema». E aggiunge:

«La sparata di Sel è dovuta al momento elettorale, ed è la prova della loro debolezza politica ed amministrativa». Sarà. Ma il problema è più complesso. L’assemblea di Scrp dei giorni scorsi ha messo in chiaro, per bocca del presidente suo Corrado Bonoldi, che difficilmente per quest’anno ci saranno dividendi per gli azionisti, cioè i Comuni. Ma non solo: si prospetta anche un aumento di costi per i servizi offerti che rischiano così di risultare fuori mercato. Il tutto per bilanci societari – specialmente per Scca e Scs servizi locali - che si prospettano in negativo. T. Guerini

TRESCORE CREMASCO: RAPINA IN BANCA IN DIRETTA Ore 12,35 piazza Chiesa di Trescore: uno sconosciuto ha sottratto con la minaccia di un coltello da cucina circa 400 euro in banconote da 5 dalla cassa di Banca Cremasca. Tre gli impiegati e una cliente presente. Lo sconosciuto si è dileguato a piedi: età 45 circa, alto 1,80 circa, corporatura robusta, barba incolta. L'esame delle immaggini hanno consentito ai carabinieri di Pandino con la collaborazione delle stazioni di Camisano, Castelleone e Montonine, soprattutto del nucleo operativo e radiomobile di riconoscere il rapinatore ora attivamente ricercato.

S

i parla molto dell’articolo 18, ma parliamo anche e soprattutto di aziende, e dei loro obblighi che si possono trasformare in opportunità. Già quelle che competono all’estero devono dimostrare di possedere i certificati richiesti sia in Italia che oltre le Api. E cioè gli attestati di qualità (Iso 9000), di impatto ambientale (Iso 14000), di non conflittualità sociale e di Gmp (Good Manufacturing Practices, cioè Norme di buona fabbricazione). All’estero queste certificazioni sono la base di una buona competizione perché un’azienda che produce qualità, che rispetta l’ambiente, nella quale i dipendenti trovano la situazione ideale per produrre al meglio e vengono rispettate le più scrupolose norme igienico-sanitarie, dà le più ottimali garanzie a fornitori e clienti che i contratti verranno rispettati. E che non ci saranno complicazioni impreviste dietro l’angolo. A queste certificazioni, aggiungerei un altro bollino di colore giallo di «certificazione fiscale» che sta a significare questo: paghi le tasse, puoi fidarti; infatti, per problemi di natura fiscale, un’azienda può correre il rischio di non rispettare gli impegni presi. E questa precarietà si trasforma in un rischio reputazionale dannoso per chi si affida a un’azienda che ha problemi con il fisco. Essere in regola con il fisco si trasforma così da obbligo di legge a fattore competitivo e di valore. Chi rilascia il «bollino giallo»? La Guardia di finanza alla quale l’azienda chiede un audit fiscale ogni 24 mesi. E con questa certificazione annuale, le aziende si presentano al mercato come imprese virtuose, meritevoli quindi di fiducia. Avendo ottenuto un alto rating fiscale. Ma c’è dell’altro valore aggiunto: la certificazione sociale (Sa 8000) con la quale si rende noto che l’azienda non effettua lavoro in nero, non sfrutta i minori, ha buoni rapporti sindacali. In sostanza, tutti questi attestati sottintendono un messaggio forte e trasparente: i profitti di un’impresa sono dignitosi perché sono stati riscossi dopo avere assolto tutti i doveri sociali . La reputazione sui mercati, infatti, non ha prezzo.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Il Piccolo del Cremasco by promedia promedia - Issuu