Il Piccolo del Cremasco

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VENERDI’ 30 DICEMBRE 2011 • Supplemento settimanale al n° 50 de “Il Piccolo Giornale”

€ 0,02 Copia Omaggio

I VOTI A SINDACO, ASSESSORI E CONSIGLIERI COMUNALI

PAGELLE AI POLITICI: PROMOSSI E BOCCIATI Un giudizio complessivo: sono stati 5 anni a tirare a campare. Tre decise stroncature per il primo cittadino e due assessori. Ma anche per quei membri del Consiglio comunale che in tutti questi anni non hanno mai espresso un’opinione o hanno fatto solo qualche dichiarazione di voto. IL LORO PUNTO DI VISTA: COME SARÀ IL 2012 ANCHE PER NOI CREMASCHI

Le riforme che contano

La sfera di cristallo

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di Enrico Tupone tuponee@alice.it

crivere oggi previsioni sull’anno che verrà presenta un elevato rischio di errore, ma ci sono alcune cose certe soprattutto per quanto riguarda l’economia delle famiglie chiamate a sopportare pesanti sacrifici e ad una generale riduzione del livello di benessere. La crescita dei costi dei servizi, delle prestazioni sanitarie, delle imposte statali e locali, delle tasse sulle case, la recessione dell’economia, tutti fattori ormai certi e con cui dovremo fare i conti. E l’Europa non è messa molto meglio colpita dalla crisi dell’Euro e dalla perenne mancanza di un coordinamento politico che dia indicazioni su strade comuni per uscire dalla crisi, per salvaguardare un livello di assistenza sociale unico al mondo e per far fronte alle sfide che il mercato globale impone. Ma fra tanti problemi emergono anche delle opportunità importanti per imprimere una svolta ad un paese come l’Italia che ha in se enormi potenzialità di crescita sempre che sia capace di impostare ed attuare una serie di riforme che rendano lo stato meno presente, il costo dell’apparato pubblico meno oppressivo, il sistema dei servizi più liberalizzato, riforme che diano avvio a quei lavori sulle infrastrutture capaci di ridare fiato all’economia. L’Italia vanta un tessuto di piccole e medie imprese unico al mondo, di eccellenze produttive, di capacità di lavoro e di impiego che non trova riscontro nelle grandi imprese, un tessuto da sostenere ed aiutare, strutture di aziende da liberare da tutti quei vincoli che una legislazione eccessiva ha imposto negli anni. Ridurre i tempi di impianto di nuove imprese, semplificare gli obblighi fiscali e ridurre la pressione abnorme della tassazione, adattare le norme sulla sicurezza alle dimensioni aziendali, semplificare il mercato del lavoro per dare spazio ai giovani e tutelare coloro che sono costretti ad uscire dalle aziende, eliminare le raccomandazioni. Una rivoluzione copernicana obbligo morale di chi ci governa oggi e di chi ci governerà domani.

C

di Salvatore Vetere s.vetere@ddlspa.it

i sono quattro questioni sulle quali non si può transigere nel 2012. La prima si chiama «costo del lavoro» che pesa troppo sugli stipendi dei dipendenti e sui bilanci delle aziende. Il rimedio è uno solo: più soldi nelle buste paga e minori tasse per le aziende sane. Per queste ultime, per esempio, basterebbe una tassazione al 20% per quattro anni per convincerle a rimanere nel nostro territorio. In caso contrario, delocalizzeranno, come sta già succedendo nel Cremasco, con danni anche per l’indotto composto da altri imprenditori e altri lavoratori. Seconda questione: nelle banche ci sono sempre meno soldi perché non fidandosi più una dell’altra, hanno tagliato i crediti sull’interbancario, innescando una crisi generalizzata di liquidità. E a farne le spese sono soprattutto gli imprenditori che hanno sempre più difficoltà di accesso al credito. Invece è proprio questo il momento in cui gli istituti di credito devono stare a fianco delle imprese. Perché senza risorse, per le imprese diventa impossibile non soltanto fare investimenti, ma proseguire la normale attività quotidiana. Ma non bisogna mai dimenticare un’importante verità: se le aziende hanno bisogno delle banche, anche queste hanno bisogno delle imprese. Terza questione: ci sono in Italia aziende finite in default perché lo Stato o gli enti pubblici non pagano i loro debiti. Devono essere resi, quindi, più veloci i tempi di pagamento. Per rendere concreta questa possibilità, serve con urgenza una legge che imponga al pubblico e a i privati di pagare i debiti in 60/90 giorni, come avviene in tutta l’Europa occidentale. Sarebbe un’altra Italia. Quarto tema: sì o no all’articolo 18? E’ una domanda capziosa dal momento che il lavoro diventerà sempre meno un diritto, e sempre più un’opportunità da saper cogliere al volo, quando c’è. E non dimentichiamo che l’articolo 18 non impedirà alle aziende di chiudere.

Solo persone competenti

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di Renato Ancorotti rancorotti@gmail.it

rema deve attendersi due regali dal 2012. Il primo è che finisca il silenzio dei talenti, i quali si impegnino finalmente in politica per il bene della nostra città. Il secondo è che termini anche lo schiamazzo dei politicanti che ha prodotto solo un fastidioso rumore. Il rinnovamente ci sarebbe già stato se non avessimo, purtroppo, un sindaco che ha voluto tenersi aggrappato alla poltrona a dispetto dei cremaschi. Crema chiede per il prossimo anno la fine dei troppi poltronifici e il passo indietro dei partiti. Ho apprezzato quella parte dell’intervista di Stefania Bonaldi, candidato sindaco del centrosinistra, nella quale ha promesso, se sarà eletta primo cittadino, di servirsi solo di persone competenti. Crema, infatti, vuole che scenda finalmente il sipario su amministratori che si sono vantati di avere realizzato 120 opere in cinque anni perché hanno inserito nel conteggio tutti i sanpietrini posati in alcune vie del centro storico. O si sono auto-incensati di avere messo in cantiere il sottopasso che oggi è solo un buco; è un manufatto che peserà sui bilanci della prossima amministrazione e che era, casomai, un’opera da realizzare solo dopo il prolungamento della Gronda nord. La cui costruzione avrebbe avuto almeno due vantaggi rispetto al sottopasso: quello di non far riprecipitare via Indipendenza nell’incubo dei Tir, e di permettere ai mezzi pesanti di arrivare fino all’area produttiva dell’ex Olivetti senza provocare ulteriori disagi ai cremaschi e ai paesi del Cremasco. La nostra città ha davvero bisogno di aria nuova. Basta con le solite vecchie facce, sia di centrodestra che di centrosinistra. E stop a chi fa politica per mestiere. Se i partiti presenteranno qualcuno dei loro, siano soprattutto personaggi competenti, autorevoli e che svolgono già una professione. Se così sarà, auguri per un sereno 2012.

STIPENDI DEI DIRIGENTI COMUNALI

UN TAGLIO DI 10MILA EURO MA CATTANEO CI GUADAGNA di Tiziano Guerini

I LORO COMPENSI LORDI Giuseppe Cattaneo segretario generale Maurizio Redondi affari generali Flavio Paiero risorse umane Angelo Stanghellini servizi ai cittadini Federico Galli lavori pubblici Mario Ficarelli gestione finanziaria Alberto C. Peverelli polizia locale

M

2010 86.286 93.477 88.751 85.379 86.418 83.505 73.505

2011 94.523 90.215 85.281 82.708 85.602 77.610 71.610

eno indennità e premi per i dirigenti del comune di Crema nel corso del 2011 rispetto all’anno precedente. La voce riferita ai loro compensi complessivamente raggiunge quasi i 500.000 euro, una somma consistente. Dieci mila euro in meno per i 7 dirigenti sono un segnale di come i tagli al bilancio - che diventeranno ancora più pesanti per il 2012 - dovranno riguardare anche voci di solito considerate intoccabili. La giunta comunale di Crema sta, infatti, discutendo di come far quadrare il difficile bilancio del prossimo anno, con quasi 5 milioni di euro da coprire per mancate entrate dallo Stato, e questi sono già segnali importanti. Stipendio, posizione, retribuzione di risultato, competenze varie legate allo svolgimento di determinati compiti e incarichi: queste le voci che compongono il complesso della retribuzione lorda dei dirigenti. Indennità e premi sono le voci che sono state oggetto di diminuzione. Per ciascuno di loro i tagli vanno dai 6.000 euro di Mario Ficarelli, ragioniere capo, ai 3.000 euro circa degli altri, escluso Giuseppe Cattaneo, segretario generale, che invece, in controtendenza, si vede aumentare il compenso di 8.000 euro rispetto al 2010. I dirigenti sono gli interlocutori privilegiati della giunta, soprattutto ora che le singole voci di bilancio, riferite ai diversi settori della attività comunale, dovranno subire una significativa riduzione. E’ stato quindi importante dare un esempio partendo da loro.


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