il
PICCOLO Giornale
Direzione e redazione: Via S. Bernardo, 37/A • Tel. 0372 45.49.31 - 45.13.14 • Fax 0372 59.78.60 • Numeri Arretrati: www.immaginapubblicita.it/archivioilpiccolo.html • E-mail: ilpiccolocremona@fastpiu.it Pubblicità: Immagina srl - Via S. Bernardo, 37 - Cremona • Tel. 0372 45.39.67 - 43.54.74 • Fax 0372 59.78.60 • Presso Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Cremona
Anno XI • n° 13 • VENERDI’ 2 APRILE 2010
IL MESSAGGIO DEL VESCOVO
Pasqua: una festa… una grazia
C
IL 30% DEI NATI NEL 2009 SONO STRANIERI
CALO DELLE NASCITE: ECCO PERCHÉ NON SI FANNO FIGLI Lo rivelano gli stessi cremonesi: la crisi, il precariato, il caro vita, il desiderio delle donne di fare carriera, la sfiducia nella società. Lo psicologo: «Siamo passati da una società patriarcale ad una cultura sociale del singolo»
CREMO-PERGO: ALLO ZINI TORNA IL DERBY
▲
Elezioni
alle pagine 3-6
PRIMO L’ASTENSIONE Uno su tre non ha votato. Eletti Gianni Rossoni e Agostino Alloni. Cresce la Lega, Pd primo partito. Rapina alla Popolare di Milano
Terrore in banca: 8 persone legate e prese in ostaggio ▲
Alle pagine 34-35
Basket - Al PalaRadi
Incidente mortale
Nostra intervista a Perri
Vanoli, il match della verità contro il Pesaro
Grande cordoglio per Ponzini, titolare de «L'Umbrelèer»
«Ecco come rilancerò il turismo»
a pagina 12
▲
a pagina 39
▲
▲
arissimi, Pasqua è la festa più grande dei cristiani tanto da dilatarsi lungo tutto l’anno, riemergendo ogni Domenica come richiamo ai fedeli per farne memoria. E così nella celebrazione eucaristica i cristiani si danno appuntamento per festeggiare insieme il Signore, il personaggio più grande di tutta la storia dell’umanità. Ci si stringe attorno a Lui, nella sua casa, come quando una famiglia si stringe attorno ad uno dei suoi componenti, magari invitando anche amici e parenti, per festeggiare una ricorrenza significativa della sua vita. Tale, appunto, è stato per Gesù l’evento della sua morte e risurrezione. Ma la Pasqua è festa non solo per l’evento straordinario che riguarda Gesù, la sua risurrezione dai morti, ma anche per la ricaduta che tale evento ha su ciascun uomo e sulla storia dell’umanità. La risurrezione di Gesù, infatti, spalanca agli uomini l’accesso alla dignità di figli di Dio, e quindi alla vita eterna e alla partecipazione alla stessa beatitudine di Dio; dà una chiave di lettura del mistero più angoscioso per l’uomo, il mistero del dolore e della morte e suscita in ogni uomo energie per tendere tenacemente ai beni più sospirati: la giustizia, l’amore, la pace. Per questo motivo la Pasqua è grazia. È fonte, cioè, di doni straordinari, infinitamente superiori ai meriti dell’uomo e, pertanto, gratuiti, cioè elargiti per grazia. È naturale, dunque, che si faccia festa a Lui, il Risorto, e festa per noi divenuti nuove creature (2 Cor 5, 17) rigenerate dalla sua morte-risurrezione. Oltre che festa e grazia, la Pasqua – come significa il nome stesso – è passaggio. Passaggio ad una vita nuova, quale si addice alla novità della condizione umana toccata dalla grazia del Risorto. San Paolo ritorna con insistenza su questo messaggio: “Vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo” (Col 3, 9-10; Ef 4, 17; 5, 20); quello “creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità” (Ef 4, 24). Ma i tentacoli dell’uomo vecchio continuano ad aver presa su di noi: lo dimostrano le nostre fragilità e i nostri peccati; lo dimostra il male che c’è nel mondo: la violenza, i soprusi, il disprezzo della vita, la corruzione, l’edonismo, la manipolazione della verità, … Ai cristiani tocca mostrare la novità della Pasqua, facendo il passaggio alla vita nuova: una vita che continua a svolgersi sulla terra ma che è misurata sulla realtà e sulla potenza della risurrezione. Colpisce sempre, per la sua concretezza e la sua forza provocatrice, quanto si legge nell’antico scritto indirizzato a Diogneto: “I cristiani non si differenziano dal resto degli uomini né per territorio, né per lingua, né per consuetudini di vita… Trascorrono la loro vita sulla terra, ma la loro cittadinanza è quella del cielo… Sono sconosciuti eppure condannati, sono mandati a morte ma con questo ricevono la vita… sono ingiuriati e benedicono; … pur facendo il bene sono puniti come malfattori… In una parola, i cristiani sono nel mondo quello che l’anima è nel corpo… L’anima è racchiusa nel corpo, ma è essa che sostiene il corpo… Dio ha assegnato loro un posto così nobile che non è loro consentito disertarlo”. Che dire di fronte a queste parole? È un eccesso di autostima? È esibizionismo che ignora le nostre debolezze? No! È semplice consapevolezza della missione che Dio ci ha affidato. È un dovere compierla a servizio dell’umanità. È un richiamo forte per chiederci, in coscienza, se non siamo troppo spesso dei disertori, deludendo Dio e le legittime attese degli uomini. Un sincero esame di coscienza ci apra il passaggio alla festa e alla grazia della Pasqua. Che allora sarà certamente buona. Con tanti auguri! + Dante Lafranconi - Vescovo di Cremona
Settimanale • € 0,02 copia omaggio
A pagina 11
a pagina 7
MUSICA - Il mito di Mina e Lucio Battisti rivive sul palco nei concerti di Elena Ravelli - A pagina 32