PICCOLO giornale del
CREMASCO Il
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VENERDI’ 16 LUGLIO 2010 • Supplemento settimanale al n° 28 de "Il Piccolo Giornale"
DAVANTI ALL’HOTEL PONTE DI RIALTO
€ 0,02 Copia Omaggio
UN RONDÒ CHE CI FA RISPARMIARE SOLDI EDITORIALE
L
Arrestato per stalking
PAULLESE: CAMBIA CHI LA COSTRUIRÀ QUANDO INIZIERANNO I LAVORI? BOH
Crema, a pagina 17
La denuncia del consigliere regionale Alloni
Molti i nodi della discordia
Asili nido: contributi regionali concessi solo a due comuni
Scrp: è già scoppiata la guerra fra Rossoni e Massimiliano Salini
Crema, a pag. 16
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a notizia della settimana è questa: un artigiano di 49 anni, di Spino, non si era rassegnato alla fine di un amore, non ha rispettato l'ordinanza del giudice che gli impediva di avvicinarsi alla casa dell'ex amata ed è finito in galera per stalking. La donna aveva già sporto denuncia. Stalking. E' una parola anglosassone che letteralmente significa «fare la posta», e indica gli «atti persecutori» che sono definiti come «un insieme di condotte vessatorie, sotto forma di minaccia, molestia, atti lesivi continuati che inducono nella persona che le subisce un disagio psichico e fisico e un ragionevole senso di timore». «Quindi, non sono tanto le singole condotte ad essere considerate persecutorie, ma piuttosto la modalità ripetuta nel tempo, contro la volontà della vittima, che riassume in sè il principale significato delle condotte persecutorie. Lo stalking può presentare una durata variabile, da un paio di mesi fino a coprire un periodo lungo degli anni». Questi virgolettati sono tratti dal sito www.carabinieri.it. Quindi, possiamo stare tranquilli che questa è l'interpretazione della legge. Ma è proprio la tempistica che ci preoccupa. Che non dipende né dai carabinieri né dai magistrati, ma dalla legge. Dimentichiamoci dei casi in questione e cerchiamo di pensare a un'altra di legge che fa parte dell'ordinamento giudiziario statunitense. Come ci hanno descritto insigni giuristi, in quel Paese se minacci o molesti una persona, su querela di parte finisci in tribunale, ma non solo: minacce e molestie, se provate, sono il motivo grazie al quale viene eretta un'autentica fortezza intorno alla vittima. Basta che il persecutore faccia sentire la sua voce al telefono solo per augurare «buon natale» o venga visto fare compere in un supermercato che si trova nel raggio di un chilometro dalla casa o dal luogo di lavoro della vittima per essere nuovamente arrestato. Processato. Riportato in galera chissà per quanti anni. Insomma, negli Usa seguono il concetto del «non fidarsi è meglio» che fa il paio con quanto dichiarato dal capitano dei carabinieri, Antonio Savino, al nostro giornale: «Evitare la sindrome della crocerossina è il primo atteggiamento da tenere per non dare all'amante ossessivo un incentivo a continuare». Ora, poiché lo stalking ha già causato una lunga striscia di sangue anche nel nostro territorio, diventano importanti sia una legge più severa sia un comportamento più intransigente da parte delle vittime. O è stalking al primo tentativo di molestia, e la denuncia della donna molestata è immediata e categorica, o dover aspettare come minimo due mesi di persecuzioni prima che venga scritta la parola «stalking» sul dossier, diventa intollerabile.
Meno euro spesi in tempo e carburante. Un’anomalia che sta facendo infuriare da anni automobilisti e residenti di via Cadorna-via Martini
Crema, a pag. 18
Beretta ci sta pensando Solidarietà a Bettini
• Basterebbe una piccola rotonda, davanti all'albergo Ponte di Rialto, per togliere un'anomalia dalla città: l'obbligo di svoltare a destra per chi viene da via IV Novembre - costringendolo a una lunga, Simone Beretta, inutile, costosa ed ecologicamente deplorevole deviazione assessore Lavori Pubblici - mentre nel giro di una semplice sterzata a sinistra è già sulla strada per S. Maria o per il centro città. Questo è stato il consiglio di buon senso che il giornale ha più volte rivolto all'assessore ai Lavori Pubblici, Simone Beretta. Il quale - vedi intervista a pagina 16 - si sta convincendo della bontà della soluzione. E se il rondò verrà realizzato, qualche beneficio (non tutti quelli sperati) lo avranno anche i residenti di via Cadorna-via Martini. Risolviamo un problema per volta. I giornali servono anche a questo. • «Ma vai fuori dal c...». L'epiteto pronunciato da Umberto Bossi, leader del Carroccio e ministro della Republica, sabato scorso, alla Festa della Lega a Trescore, nei confronti di un giornalista del quotidiaUmberto Bossi, ministro no «La Provincia» ha scatenae leader della Lega to la piazza: alcuni leghisti hanno insultato il cronista e la testata per la quale scrive, mentre un esagitato l' ha colpito alle spalle. Parole e gesti che hanno scatenato anche un'ondata di solidarietà nei confronti del cronista. Alla quale si aggiunge, ovviamente, la nostra. Non perché i giornalisti siano una categoria privilegiata che non può essere mandata a quel paese. Ci mancherebbe altro. Ma, come capita sempre, il giornalista è lì a far domande perché sta lavorando. Perché l'informazione è un diritto di tutti i popoli, padani e non. Se Luca Bettini avesse potuto scegliere, avrebbe preferito, probabilmente, essere al mare piuttosto che andare ad ascoltare Bossi. Ma era finito sotto il palco per fare al numero uno della Lega una domanda intelligente che riassumiamo così: perché difendete i Cobas del latte, mentre a pagare saranno ancora i soliti fessi, cioè quelli che la regola sulle quote latte l'hanno rispettata? Invece di dare una risposta intelligente ed esaustiva, Bettini è stato invitato ad andare «fuori dal c...». E' proprio vero: quando non sai rispondere a una semplice domanda, e neppure provocatoria, non ti resta che «sparar c...».
TAGLI ALLO SPORT - La manovra del governo ha lasciato a mani vuote l’assessorato di Maurizio Borghetti: pochi soldi o niente alle società sportive - A pagina 18