L'Opinione del Cremasco

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Sport

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VENERDÍ GIUNO • 2008

Marconi e il “Berga”: Andrea Marconi resterà a Crema per disputare la C1; Bergamelli, salvo sorprese. punta parecchio su di lui.

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ALBA CREMA

E’ andato in onda lo show Sportivo dell’Anno ‘08

Baby Parisio arriva al Milan per provare a volare sul Serio

Assegnati gli Oscar Trs

Alessio Parisio, giovanissimo, promettente attaccante classe 2000 ha “spiccato” il grande salto. Dall’Alba Crema, baby Parisio è infatti passato al Milan. Il sodalizio rossonero, grazie al suo talent scout Mauro “Ivic” Bianchessi (calciofilo di San Bernardino, ndr), con il Cremasco vanta un feeling intenso. L’Alba del presidente Ciro Cozzolino poi, oltre al team caro a Silvio Berlusconi coltiva, ricambiata, buoni rapporti con Brescia, Atalanta, Inter, Cremonese, Pergo e Pizzighettone. Presso il centro sportivo “Chiodo” (via Franco Donati) dell’oratorio del Duomo, accogliente oasi verde cittadina, è praticamente in rampa di lancio lo stage estivo dell’Alba. Mimmo Tassiero, direttore tecnico, coordina il qualificato staff di istruttori, composto da tecnici del calibro di Filippo Giuliani, Andrea Laterza, Ettore Saurgnani, Francesco Dossena e Marco Sacco. Informazioni e, soprattutto iscrizioni ai seguenti recapiti: 0373 200060 – 224955. L’Alba Crema (www.albacrema.com), fondata tante primavere fa dal leggendario Rosolo “Boffi” Paiardi, da sempre è all’avanguardia a livello di settore giovanile. Non a caso, addetti ai lavori illustri del calibro di Alessio Tacchinardi (centrocampista del Brescia) e Adriano Cadregari (tecnico professionista e preparato), col team presieduto da Cozzolino vantano frequentazioni e rapporti privilegiati. Un modo sereno e intelligente di fare sport, benvoluto pure da Don Emilio Lingiardi, parroco rock della Cattedrale, in via Donati è di casa. Provare in presa diretta per credere.

Lucio Devecchi ha dato i voti alla stagione conclusa Martedì scorso, nella consueta cornice di Villa Toscanini (Ripalta Guerina), artistica oasi enogastronomica griffata Edgardo Volpi, il conduttore televisivo Lucio Devecchi, anchorman dell’emittente Trs Tv, nonché deus ex machina della trasmissione “Fuorigioco” ha presentato la serata di gala dedicata agli Oscar calcistici 2008. Luca Facchetti, Lord Max Aschedamini (“cannibale” Doc), Renzo Ciulli, Marino Bracchi, Betty Piantoni e Giorgio Pesenti si sono quindi aggiudicati i prestigiosi riconoscimenti quali, appunto, “Sportivi dell’anno”. Numerosi gli ospiti precettati dal buon Lucio. Avvistati, tra i molti volti noti, i seguenti vip: Beppe Torchio (presidente della Provincia), Dario Dolci (giornalista di razza), Biondi (assessore allo sport provinciale), Luciano Capetti (assessore “cremino” nella giunta Bruttomesso), Feder ico “Pintur icchio” Cantoni (fantasista del Palazzolo),

Continua la sua polemica con Contador

Lord Max premiato da Trs Tv.

Ercole Ghezzi (presidente della Tritium), Pier Manzi (segretario del Pergocrema), Paolo Pulici, Biava, Gigi Zambelli, “Pantera” Danova, Giordano Boschiroli (patron del Casale Vidolasco), Giulio “King” Giordano (fotografo ufficiale del-

l’evento), Podavite (dirigente del Caravaggio) e Gigi Aschedamini (selezionatore tecnico della nazionale azzurra Fesik di karate). Commissario tecnico pluridecorato sul campo, l’architetto Luigi è reduce proprio dall’ennesima, trionfale trasferta agonistica azzurra in Austria. Complimenti Maestro! “Pinturicchio” Cantoni è fresco di conferma in quel di Palazzolo, Facchetti, a Villa Toscanini accompagnato dalla splendida fidanzata, dovrebbe, condizionale d’obbligo, restare al Pergo. In splendida forma, Devecchi, organizzatore della kermesse ha colto l’occasione per presentare (anche) il suo libro: Sulle frequenze del Cuore, in vendita, a Crema, presso il laboratorio negozio “2G” di King Giordano. Lo show partorito, cinque anni fa dalla verve passionale – calcistica del buon Lucio da Sant’Angelo Lodigiano è scivolato via alla grande. Appuntamento all’anno prossimo, con lo Sportivo dell’anno 2009.

Sempre decisive per il Giro

E Riccò fa il bullo Dolomiti show Pioggia, vento, grandine. Tanti chilometri, tanta salita e una discesa bastarda che andrebbe affrontata solo dopo aver lasciato due righe di testamento. E’ una tappa monumentale, come da tempo non si vedeva (troppo), ci si aspettava. Alla fine, due grandi vincitori. E due modi opposti di vincere. Per la verità ce ne sarebbe pure un terzo, il bielorusso Vasil Kirynka, che ufficialmente arriva per primo sul Monte Pora, dopo un milione di chilometri in fuga. Ma ovviamente in questa fase epica del Giro bisogna parlare soltanto dei vincitori di classifica, l’unica cosa che ormai conti per davvero. I due trionfatori hanno uguale nazionalità italiana, ma diversissimo stile di vittoria. Il primo è Danilo Di Luca, dominatore dell’ultimo Giro, numero uno dei combattenti. Dopo aver incassato la batosta nella cronoscalata di Plan de Corones, un altro umano si sarebbe messo comodo ad amministrare il piazzamento, neanche tanto disdicevole se si considera l’annata di tribolazioni giudiziarie alle sue spalle. Non Di Luca, che nasce purosangue. Eccolo allora affrontare gli ultimi due tapponi al modo dei coraggiosi: o la va o la spacca. L’ agguato a Contador scatta lungo la mortifera discesa del Passo Vivione, resa ancora più angosciante dalla tormenta. Di luca rischia a lungo, pilotato nelle sue acrobazie dal suo compagno e amico Paolo Savoldelli, su e giù per la strada della Presolana, aiutato anche dal gregario Ermeti, mandato avanti al mattino. E’ un capolavoro di squadra. Ma soprattutto una drastica dimostrazione di rabbia e di

sfida, in questo Giro sinora accusato – giustamente- di grigiore e avidità. Così quando arriva all’ ultima salita si carica in spalla la storia del Giro 2008 e decide di ribaltarla. E’ stanco, sfinito, sfiancato. Ma tiene duro sino al traguardo, dove arriva per secondo. Il sogno di prendersi la maglia rosa si volatilizza per 21”, ma non ne fa un dramma, il “Killer”. Poi c’ è il secondo vincitore di giornata: “Il Cobra” Riccardo Riccò. Basta prendere il modello Di Luca e capovolgerlo: nei modi e nello stile. Riccò non attacca da lontano: aspetta l’ultima salita. Quando vede lo spagnolo Alberto Contador in leggera flessione, eccolo partire a tutta, lanciato verso l’ idea romantica della maglia rosa di montagna. La sua progressione è un po’ promessa di un futuro molto interessante, vista la sua giovane età, e revival di una pedalata già vista, con le mani basse sul manubrio, alla Marco Pantani. Riccò scala di rabbia, in apnea, conta i secondi e finisce allo sprint. Ma il suo progetto di sbancare il Giro si infrange a soli 4” dall’ obiettivo. E qui, davanti al risultato beffardo, sale in cattedra il Riccò, “Il Cobra” furioso e insolente, ganassa e prepotente che cresce agli antipodi dei Di Luca. Riccò addebita i 4” più pesanti della sua vita ai vari Sella e Pozzovivo, i due piccoli scalatori italiani che dovrebbero pagare una colpa vergognosa: averlo inseguito, salvando così anche la maglia rosa dello spagnolo Contador, opportunamente e opportunisticamente agganciato alle loro ruote. Alla fine, è pollaio. Riccò manda a quel paese Sella. Sella ci resta molto male e

Gianluigi Ferrari con Emanuele Sella.

A Pian de Corones, Dolimiti, c’ è un velleitario monumento di metallo con al centro una campana. Una tappa da svenire. In gruppo girano molti sarcasmi sulle prestazioni di Emanuele “Ayrton” Sella e dei suoi compagni, perché la loro squadra non fa parte del Pro Tour, e quindi non è obbligata alla frequenza di controlli, ma il team manager Reverberi giura che i suoi sono ugualmente sempre reperibili. Ci vorrebbe un “pallottoliere” citare i nomi

Alberto Contador.

riesce solo a liquidarlo con un commento da parco giochi: «E’ sempre il solito, lui». Lui Riccò, il Riccardino, è di quei tipetti che nessuno può arginare. Il suo bullismo è anche la sua forza. Conclude la giornata al Monte Pora con dichiarazione altamente ecumenica: «Si, Contador è vulnerabile. Da me. Gli altri stanno tutti in fila». Un pacifista incallito. Con i ramoscelli d’ ulivo, il Riccardino ci impicca le lucertole. Siamo nel regno della polenta” taragna” tra i molti piatti della cucina bergamasca, fatta con burro e dei pezzetti di formaggio, famoso il “ formal de Mut,” servita calda e filante.

più celebri dei” vip” e dei personaggi intruppati nella carovana rosa del Giro d’Italia. C’è pure il presidente del Pedale Romanenghese, Gianluigi Ferrari (nella foto insieme a Emanuele Sella, ndr ), senza fare proclami o mettere manifesti, esterna la sua idea, di voler organizzare il suo gran premio di Romanengo, non più in concomitanza con quello di Ivrea. Un’ idea saggia, per fare le cose più alla grande…

Golf Crema Resort

The Exclusive Golf Challenge 2008 18 Buche Stableford - 3 categorie - 2 Giugno 2008 1ª categoria

1° netto 1° lordo 2° netto

Diego Bolzoni (Castellina) Maurizio Bignami (Crema) Francesco Bonvicini (Torrazzo)

37 28 36

2ª categoria

1° netto 2° netto

G.Paolo Dagheti (Crema) Alessio Tirloni ( Torrazzo)

42 37

3ª categoria

1° netto 2° netto

Alessandro Vanelli (Crema) Daniele Tortorella (Green club)

40 39

Premi Speciali

1° lady 1° senior

Raffaella Ruggeri (Orsini) Gordon Steele (Crema)

37 37


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