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Piccolo Giornale
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Anno X • n° 40 • venerdi’ 16 ottobre 2009
Settimanale • € 0,02 copia omaggio
la sua prima intervista dopo tante polemiche
Piva: «Non sono io il potere forte» Il presidente della Libera Agricoltori, di CremonaFiere e del quotidiano «La Provincia» risponde a tutte le domande. Anche a quelle più scomode che riguardano i rapporti suoi e del suo giornale con i politici locali e non. E fornisce le sue ricette per il rilancio di Cremona
N
Liberali, Democratici e Riformisti
Edilizia pubblica
Ferrovie
Pendolino a rischio, è polemica
Cremonese e Vanoli in casa
Molto discusso il nuovo piano case che recepisce la legge regionale. L'assessore Carlo Malvezzi: «Le nostre proposte sono state condivise». Il Pd protesta: «Non accolti i nostri emendamenti». A Casalmaggiore escluse numerose aree. Casabuttano, invece, ha accolto completamente la normativaa.
pagine 42 e 43
Scoperto l’arsenale della mafia a pagina 22
Raccolta firme
Un registro dei testamenti biologici ▲
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alle pagine 4 e 5
A Crema
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a pagina 3
piano case Tutelate le zone storiche, via i palazzi d’epoca post-bellica
Domenica di sport
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i legami con i problemi della gente, che si contorce in aspre battaglie interne, in procinto inoltre di essere abbandonato dall’area cattolica e occupato nella sua struttura dall’area ex DS. L’area Repubblicana sicuramente guarda in Europa e verso l’ELDR, il raggruppamento dei Liberali, Democratici e Riformatori che raggruppa 49 partiti nazionali, accomunati sicuramente da una visione laica della politica ed altrettanto fortemente legati da una visione comune sul liberalismo e sul riformismo. Una visione Europea sicuramente consentirebbe di lasciare i porti insidiosi della politica nazionale e di ritrovare slancio, ideali, progetti, uomini, che le “escort” od i dibattiti su chi deve essere segretario del PD ci hanno fatto trascurare, se non dimenticare. Dunque un richiamo a repubblicani, radicali e liberali, non per costituire l’ennesimo, e di breve vita, partito politico ma per riprendere il cammino che li aveva visti protagonisti di una fase della vita italiana in cui le riforme avevano trovato concretezza, riscoprendo la necessità di farsi carico di interpretare una concezione moderna di laicità e liberalismo, verso una società profondamente e sicuramente democratica, verso un’Italia riformata e moderna, verso un paese veramente libero e profondamente giusto. Enrico Tupone tuponee@alice.it
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el percorso accidentato della politica italiana, i partiti liberali, repubblicani e riformatori, fra cui socialisti e radicali, hanno sempre occupato spazi nettamente inferiori rispetto alla loro potenzialità, disattendendo la rappresentazione di una area laica diffusamente presente nella società italiana. L’osservazione della situazione politica evidenzia il disagio profondo di coloro che si rendono conto che tutta l’area liberale e laica, legata ai valori della civiltà liberal-decmocratica e a quelli altrettanto importanti dell’equità sociale («meriti e bisogni»), non trova più una efficace rappresentazione nei due «poli» né sulle questioni interne né sulle questioni internazionali. L’iniziativa recente dei due rami cremonesi dei Repubblicani, vale a dire PRI e MRE, per rimettere insieme e contemporaneamente in moto l’idea Repubblicana, sembra non limitarsi ad una inutile ricostituzione di un partito dal glorioso passato e di gloriosi esponenti, ma intende iniziare a trovare una casa a tutti coloro che ormai non si ritrovano nel PDL e nel PD, legato il primo ad una destra sicuramente conservatrice, spesso illiberale, incapace di fare riforme, oltranzista e razzista in alcune sue componenti, legata ad un leader problematico, ed un PD che ha smarrito la strada del riformismo, che ha perso
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giustizia - In aula il caso dei formaggi avariati. Il Consorzio del Provolone e Altroconsumo si costituiscono parte civile • Pag. 8