il Piccolo Giornale

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Sport&Sport

MUGHINI E VISCO (attenti a quei due)

C

osa c’entra Visco con Mughini? Non sono mica culo e camicia. Mi spiego: ciò che li accomuna nel mio quadro sensoriale è la irresistibile, incommensurabile simpatia, qualcosa che ha a che fare col magnetismo cosmico. Nient’altro, anche se c’è qualcuno che giura di averli visti ballare insieme bamboleo, il famoso flamenco spurio dei Gipsy King, vestiti da gitani con le camicie a sbuffo. Certo, sono diversi: Giampiero, come dice un mio amico che se ne intende, all’alba era incendiario (Manifesto, Lotta Continua ecc.) al tramonto pompiere (Panorama, Il Foglio, Libero). Vincenzo, invece è sempre stato fedele a Tomás de Torquemada e alla Santa Inquisizione, cioè agli ideali di gioventù, quando aveva i capelli neri; per il resto è uguale, perfido negli occhi, marmoreo e cimiteriale nel viso, oggi come allora. Il primo è di Catania, questo di Foggia. Brrr... E poi il primo, dice lui, ha scritto molti libri ed ha una sterminata cultura e scrive molto

no e in altre cinque lingue. L’altro, Visco, nessuno lo capisce, nello scritto e neanche nell’orale; ci ha provato a tradurlo PadoaSchioppa, ma era il meno indicato anche per via dei suoi denti da cavallo. Comunque Vincenzo se ne frega, sono gli altri che devono essere chiari e li fa confessare con le torture medioevali: ossa rotte, dissanguamento lento, ferri roventi. Cosa volete che sia, quello che conta è il risultato, e anche se non c’è, è giusto lo stesso, la finalità è far soffrire. Le vittime innocenti fanno parte della storia. Mughini, dannunziano, come abbigliamento ha preso i vestiti di Francesca Bertini, la diva del muto (quella che si attaccava alle tende); nella gestualità e nella declamazione ha studiato da Eleonora Duse; gli occhiali li ha sottratti a Gloria Swanson in Sunset Boulevard quando era sulla Isotta Fraschini tipo 8A Castagna trasformabile del 1929 (regia di Billy Wilder). Sono entrambi pericolosi, ecco. Ecco il punto. Mughini con il suo relativismo morale: juventino, moggia-

Vincenzo Visco

bene ma quando mi inviano certi suoi articoli, il mio fax, modello sensibile, si inceppa per una crisi di rigetto. Infatti il mio amico fax è perfettamente competente a riconoscere, in una frase, soggetto, verbo, complemento. Conosce la grammatica e la sintassi in italia-

no, un negazionista di calciopoli, il più grande scandalo sportivo del mondo, processo ancora in corso come sempre qui da noi, si è stufato persino Napolitano: è come quei nazi che negano la Shoah. Visco con i suoi studi di settore e l’aumento dell’ali-

il calcio di Giorgio Tomesani

INTERMEZZO

Gianluca Tizi

C’è poco da stare allegri , non “siam chi fummo” e pur avendo ancora qualcosa da raccontare a qualche bella signora, ci limitiamo al racconto. Noi la bocca piena di poesie e loro ne han piene le tasche. Anche nel calcio e negli sport avviene la stessa cosa, precisa spaccata identica. Il fatto è che si è perso il senso della misura: Adriano ha perso il senso del peso (kg. 95 senza scarpe), Ronaldo non uno ma tre en travesti tutti in una volta e pensare che non riesce a infilare una porta di 9 m. per 2,90 (niente particolari). Anche lo sport della vela ha la sua campionessa: è Cecilia Carreri, professione giudice, amante della vela. Una montagna di certificati medici, paroloni de la mado patologie lombo sacrali, discopatie multiple, rigidità del rachide cervico dorsale -­Totale, a riposo cento giorni nel 2005,oltre 9 mesi nel 2006. Dal suo diario di bordo «Prosegue la fantastica avventura con il francese Joe Seeten: è difficilissimo governare un 60 piedi che vola impazzito su onde oceaniche gigantesche. Sono stata molto al timone e vi assicuro che sentire la poppa (?) sollevarsi e vedere la prua entrare… è una delle esperienze più estreme della mia vita». Totale: trasferita d’ufficio e perdita di un anno di anzianità. Ai due giocatori è andata peggio: 4 o 5 milioni di € all’anno sono stati decurtati di 2/300mila €. Però Ronny ha perso la fidanzata, Adriano neanche un etto. L’Adalgisa non ha aperto bocca.

quota (della “liquida”, come dice un mio amico al bar) ci ha messo tutti nella m... Mughini dice che tutti gli altri sono degli stronzi ottusi, con Visco accade il contrario. Mughini ha il viso dell’insegnante più di coreografia o di ballo, insomma un prof che non è mai diventato preside, Visco quello dell’SS direttore di un lager, o di quel medico che faceva gli esperimenti sui bambini, preferibilmente ebrei. Ma insomma, cosa c’entra Visco con il calcio? La sua presenza è abusiva in questa rubrica. Sbagliate, cari amici. Visco è titolare di un’invenzione storica: il gioco fiscale. Se avete un computer, potete praticarlo in ufficio, invece di lavorare, oppure la sera a casa nell’intimità della vostra cameretta: trovare comodamente il reddito del vostro-

Giampiero Mughini

capo che non vi dà l’aumento o della vicina di casa che non partecipa alle spese straordinarie del condominio o di quella bella topolona con la Mercedes cabrio (un dono molto sudato), è un esercizio divertente e salutare, meglio dei film porno o delle chat lines. Se non siete d’accordo, invoco il vostro condono per il mio “ravvedimento operoso”. Devo stare attento a Renato Brunetta e alle sue dichiarazioni di «Porta a porta».

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Eugenio Grignani

Niente Cremo per ora Ma la Vanoli corre…

Q

uesta colonna soffre, faccio per dire, dell’attesa obbligata dai playoff della Cremonese, né da questa attesa mi distoglieranno gli allenamenti con la Caratese e quello di ieri con il Crociati Noceto di cui non ho visto il presidente. La presidentessa dei brianzoli: avevo ammirato la sua Ferrari e un po’ meno quello che la Signora generosamente mostrava al Bar del Nino con un bianchino in mano e qualche altro sotto il petto che non è più (ahilei) quello di una giovinetta. Il tempo corre per tutti, e a un certo punto anche più delle Ferrari. Quanto al calcio comandano da padroni gli altri campi, e insegnano parecchio. Primo. Al Meazza di Milano, detto anche San Siro, giungeva il Siena, quasi in veste di vittima designata della gioia di tutti gli interisti, quorum ego. Dalla terra del Palio è giunto indigesto più che mai, un bel fico secco sotto forma di pareggio: fortuito ma valido anche perché Materazzi ha tirato il suo rigore senza sbagliare (se mai aveva sbagliato prima fermando un tiro di Cruz, che nel cuor mi sta). Quando un portiere para il penalty fa il portiere e le partite si vincono, si perdono o si pareggiano in 11, portiere compreso. Secondo. Roma e Fiorentina hanno vinto condannando, dalla prima l’Inter a una vittoria obbligata contro il Parma, la seconda il Milan all’addio quasi obbligato alla Champions. Siccome non appartengo alle furenti quanto inutili coglionate di tutte le curve, mi limito a ricordare una verità lapalissiana: el fòlber l’è rutund, i giocatori possono sbagliare, gli arbitri pure, ma i risultati non sbagliano, sono quelli. Terzo. Del Piero considerato sul viale del tramonto, non solo non tramonta mai, ma pareggia con il Catania, inguaiando Zenga e Cooper. Questi ha dovuto abbandonare la panchina del latte, quello almeno per ora il sogno di suo figlio: «Papà fai vincere il Catania e fammi giocare in A». Cooper, dal canto suo, ha sempre più l’Inter a rovinargli i sogni di gloria. Conclusione. Non so ancora quando potrò dedicarmi alla Ferrari in modo decente, ma non c’è fretta: probabilmente soffrirà a Montecarlo, poi vedremo, intanto avèmu già datu. E a Cremona? Qui succede una cosa mai vista. I canestri di casa stanno fumando, e se tutto va come Dio comanda; (leggere Giovanni Zagni nelle pagine seguenti) i nostri con Cioppi in testa (i soliti pirla lo davano vabbè) per la prima volta bussano alla porta del maggior campionato italiano. Scrivo Evviva, anche perchè... La Juvi Rossini’s segue le orme della sorella maggiore. Cosa farà.

Valenti a canestro


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