MacPlas 380 (dicembre-gennaio)

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Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20057 Assago (MI) - ISSN 0394-3453 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% LOM/MI/2363

MACPLAS

RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

MILLENNIALS: GENERAZIONE SENZA FUTURO… E SENZA PLASTICA? PVC CIRCOLARE www.macplas.it DAL RICICLO DEI CAVI ELETTRICI INNOVAZIONE E PRESTAZIONI MIGLIORATE NELLA PRODUZIONE DI TUBI MULTISTRATO I VINCITORI DELL’AVK INNOVATION AWARDS 2020 www.vanettimaster.com

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SOMMARIO

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L’EDITORIALE DI MARIO MAGGIANI - LA FIERA PLAST SI SPOSTA A FINE GIUGNO MILLENNIALS: GENERAZIONE SENZA FUTURO… E SENZA PLASTICA? L’INDUSTRIA DEL PET VA ONLINE IL WEB COME ALLEATO CONTRO IL COVID-19? CERTAMENTE SÌ, SECONDO EUROMAP UN RAPPORTO SOLIDO NEL SETTORE DELLA STAMPA E DEL PACKAGING GLI ITALIANI CONTINUANO A PREFERIRE IL PACKAGING SOSTENIBILE

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NOTIZIARIO ASSORIMAP - ADDIO 2020, TRA CRISI ECONOMICA E TENTATIVI DI RILANCIO PER IL COMPARTO DEL RICICLO PVC CIRCOLARE DAL RICICLO DEI CAVI ELETTRICI ECOMONDO: CHIUSA LA DIGITAL EDITION, L’APPUNTAMENTO SARÀ “IN PRESENZA” NEL 2021 PRESENTATO IL PIANO PER LO SCHEMA DI CERTIFICAZIONE EUROPEO “ZERO PELLET LOSS” INSIEME NELL’UPCYCLING PER L’ECONOMIA CIRCOLARE AVVIATO A FERRARA UN IMPIANTO PER IL RICICLO MOLECOLARE

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MACCHINE & ATTREZZATURE 30 34 36

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PLASTICA & AMBIENTE 23 26 28

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MARKETING 8 10

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L’APPROCCIO “TECNOSOFICO” DI UNA PMI LOMBARDA IMPRONTATA ALLA RICERCA INNOVAZIONE E PRESTAZIONI MIGLIORATE NELLA PRODUZIONE DI TUBI MULTISTRATO CURA DEI PARTICOLARI E PERSONALIZZAZIONE FANNO LA DIFFERENZA

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CRESCERE INSIEME GRAZIE A PRECISIONE E VERSATILITÀ LINEA PER FILM CPP IN INDIA GAMMA RINNOVATA PER TUBI IN PO LAVORAZIONE DI COMPOUND MOLTO CARICATI LINEE PER SISTEMI DI IRRIGAZIONE, MA NON SOLO SOLUZIONI IML VANTAGGIOSE E NUOVE IDEE DI SVILUPPO PRESENTATE IN UN REALISTICO CONTESTO PRODUTTIVO AUTOMAZIONE DEL FINE LINEA NELLA PRODUZIONE DI TUBI IN PP DI AMPIO DIAMETRO CALANDRA GIGANTE RICONDIZIONATA E RIQUALIFICATA IN TEMPI RECORD AVVOLGITORI SEMPRE PIÙ PRODUTTIVI ED ERGONOMICI LAVORAZIONE SENZA LAMA PLANETARIA TAGLIO DI TUBI IN MATERIALI COMPLESSI O MULTISTRATO SENZA TRUCIOLI O POLVERI DESIGN COMPATTO, AZIONAMENTO SERVOELETTRICO DELLA POMPA E TELEASSISTENZA RICICLO A BORDO MACCHINA SENZA RUMORE E SENZA POLVERE UN’AZIENDA DA SEMPRE SULLA VIA DELL’INNOVAZIONE (PUBBLIREDAZIONALE) MISURE MANUALI O SU SUPPORTO ISPEZIONE DI TUBI E PROFILI CURVI O COMPLESSI

MATERIALI & APPLICAZIONI 60 62 62 62

NOTIZIARIO DEI COMPOSITI - AVK INNOVATION AWARDS 2020: CERIMONIA DI PREMIAZONE PER LA PRIMA VOLTA SU INTERNET COMPOSITI STRUTTURALI SUPER LEGGERI DUE NUOVI DISTACCANTI PER LO STAMPAGGIO DI COMPONENTI IN FRP ESTRUSIONE-SOFFIAGGIO DI CORPI CAVI IN PA6 RINFORZATA MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


MACPLAS

IN COPERTINA

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Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20057 Assago (MI) - ISSN 0394-3453 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% LOM/MI/2363

N. 380 - DICEMBRE 2020/GENNAIO 2021 RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

MILLENNIALS: GENERAZIONE SENZA FUTURO… E SENZA PLASTICA? PVC CIRCOLARE INNOVAZIONE E PRESTAZIONI MIGLIORATE NELLA I VINCITORI DELL’AVK INNOVATION AWARDS 2020

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Believe in colours

L’INNOVAZIONE GREEN DI VANETTI

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ELASTICA- LA RIVISTA DI ASSOGOMMA 70 72 74 75 75

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RESISTENTI E LEGGERE GRAZIE ALLE FIBRE CONTINUE DI VETRO O DI CARBONIO MASTERBATCH PER UNA MARCATURA LASER FLESSIBILE SVILUPPO CONGIUNTO DI UN NUOVO INVOLUCRO PER INSACCATI DA PLASTICHE MISTE POST CONSUMO FOTOBLOCCANTE PER IMBALLAGGI LATTIERO-CASEARI IN LINEA CON LE RESTRIZIONI SUL TIO2 STUDIO LCA PER COMPOUND E ANIME IN PVC MICRO MASTERBATCH PER DIMINUIRE TEMPI E COSTI NELL’ESTRUSIONE DI CAVI NUOVI COMPOUND HFFR PER LA MOBILITÀ ELETTRICA

L’IMPATTO DEL COVID-19 NEL SETTORE GOMMA… RASSEGNA INTERNAZIONALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA ELASTOMERI TERMOPLASTICI PER L’AUTOMOTIVE: OLTRE IL 2020 LA NUOVA IDENTITÀ SOTTO LA MASCHERINA COMPOUND SILICONICI PRIVI DI PCB

RUBRICHE & VARIE 76 79 79 80 80 81

NOTIZIARIO UNIPLAST E PROGETTI DI NORMA CHINAPLAS 2021: L’INDUSTRIA DELLE MATERIE PLASTICHE REAGISCE ALLA PANDEMIA ESPOSIZIONI E FIERE IL PUNTO DELLA RICERCA SULLE PLASTICHE BIODEGRADABILI CORSI E CONVEGNI CORSI E SEMINARI CESAP

MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

La società Vanetti ha recentemente incrementato in modo sostanziale la ricerca green ed ecosostenibile, grazie alla quale è oggi possibile realizzare una produzione completamente ecologica con riferimento a tutte le fasi della lavorazione. Vanetti offre così un’ulteriore conferma della propria filosofia aziendale, che vede la società impegnata da anni a tutto campo per garantire, grazie a continui aggiornamenti, che tutta la propria attività sia svolta nel rispetto dell’ambiente. L’azienda è pertanto in grado di fornire alla propria clientela un prodotto affidabile e conforme alle normative ambientali relative ai prodotti finiti. Grazie alle certificazioni TÜV ottenute, è stata ampliata la gamma dei suoi Biomasterbatches, a marchio registrato. Vanetti ha inoltre sviluppato masterbatch e additivi dedicati ai tecnopolimeri, per ottenere effetti innovativi, nuove tonalità cromatiche e performance elevate grazie a una collaborazione specifica con la clientela che opera nei mercati internazionali. La gamma attuale comprende: · Masterbatch idonei per estrusione, stampaggio, filmatura, soffiaggio, che offrono una vastissima gamma di tonalità cromatiche e con materie prime performanti, nel rispetto delle normative applicate nei diversi settori della clientela. · Additivi: una categoria in continua evoluzione per le sempre più sofisticate necessità che garantiscano un valore tecnico aggiunto ai prodotti immessi sul mercato. · Biomasterbatches; la certificazione TÜV garantisce idoneità dei prodotti alle applicazioni per biopolimeri. Questi masterbatch, a base biopolimerica, si utilizzano facilmente e sono performanti anche a basse percentuali. · MasterbatchRecy: nuovissimi masterbatch con polimeri post consumo, nati per rispettare le nuove normative europee relative al riutilizzo completo della materia plastica, nel rispetto totale dell’ambiente. Le tre certificazioni ISO (9001:2015, 14001:2015 e 45001:2018), unitamente alla nuova certificazione energetica, sono state ottenute grazie all’assiduo impegno nella ricerca di prodotti ecosostenibili, utilizzando strumentazioni di laboratorio e processi di produzione a elevata tecnologia e risparmio energetico. Lo scopo di tutto questo impegno è fornire ai propri clienti un prodotto di qualità, garantirne la sicurezza nell’utilizzo e nello sviluppo di prodotti finali di pregio e, soprattutto, consentire la creazione di un prodotto sicuro, nel rispetto dell’ambiente in tutte le fasi della lavorazione, fino al prodotto finito. www.vanettimaster.com

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MACPLAS

Anno 46 - Numero 380 Dicembre 2020/Gennaio 2021 Direttore Riccardo Ampollini Redazione Luca Mei, Girolamo Dagostino, Stefania Arioli Ufficio commerciale Roberta Pagan Segreteria di redazione Giampiero Zazzaro Comitato di direzione Dario Previero, Gabriele Caccia, Massimo Margaglione Hanno collaborato a questo numero: Acimga, Assobioplastiche, Assogomma, Assorimap, AVK, Corepla, Alberto Dafarra, Euromap, Angelo Grassi, GSI, Ipsos Mori, MECS, PlasticsEurope, PVC4Cables, Uniplast, Ilaria Vesentini Editore Promaplast Srl Centro Direzionale Milanofiori - 20090 Assago (Milano, Italia) Tel.: +39 02 82283735 - Fax: +39 02 57512490 e-mail: macplas@macplas.it - www.macplas.it Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 68 del 13/02/1976 Iscrizione presso l’Ufficio Nazionale della Stampa N. 4620 del 24/05/1994 Direttore responsabile Mario Maggiani Amministrazione Alessandro Cerizza Impaginazione e prestampa Nicoletta Albiero Stampa e inoltro postale Logo PREZZO COPIA: 5 euro Abbonamento Italia (6 numeri): 40 euro Abbonamento estero (6 numeri): 60 euro La direzione della rivista declina ogni responsabilità per quanto riguarda l’attendibilità degli articoli e delle note redazionali di fonte varia

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EDITORIALE

LA FIERA PLAST SI SPOSTA A FINE GIUGNO Cambiano le date di Plast 2021: dal 4-7 maggio al 22-25 giugno 2021, un mese e mezzo che può fare la differenza! Ma andiamo con ordine. Anche noi, come tutti gli organizzatori fieristici, in questi ultimi mesi abbiamo visto cambiare in modo repentino gli scenari: dall’(ingiustificata) euforia estiva siamo passati alla preoccupazione di settembre e infine alla rassegnazione, quando, con il DPCM del 25 ottobre, all’articolo 9 è stata vietata l’organizzazione delle “fiere di qualsiasi genere”. “Ma fortunatamente Plast 2021 si terrà a maggio!” è stata la prima naturale reazione. Al di là dell’inguaribile ottimismo che mi contraddistingue, ho poi pensato che la salute e la sicurezza di espositori e visitatori debbano essere la priorità per un organizzatore fieristico. Ecco quindi la decisione (presa dopo aver consultato anche alcuni partecipanti) di posticipare di oltre quaranta giorni l’apertura dell’esposizione. La campagna vaccinale sarà già avanzata, l’inverno ormai lontano e l’incubo Covid-19, se non superato, sarà quanto meno sotto controllo. Di fatto, Plast sarà la prima fiera internazionale di settore in Europa nel 2021. Un’opportunità da cogliere, tenuto anche conto del fatto che la voglia di ripartire e di rientrare nella normalità è veramente tanta. E Plast a fine giugno sarà l’occasione giusta per riunire (in sicurezza) tutto il mondo della plastica e della gomma intorno a un metaforico tavolo. Non mi resta quindi che augurare a tutti voi un 2021 in salute (la cosa più importante) e ricco di soddisfazioni personali e professionali, nella speranza di lasciarci alle spalle presto quest’incredibile situazione.

Mario Maggiani, direttore di Amaplast

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MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021



MARKETING

PSICOLOGIA DI MASSA E POLITICHE AZIENDALI

MILLENNIALS: GENERAZIONE SENZA FUTURO… E SENZA PLASTICA? IL TERMINE “MILLENNIALS” È ORMAI ENTRATO NEL LINGUAGGIO CORRENTE, MA CHI SIANO REALMENTE O COSA LI CARATTERIZZI VA OLTRE LA SEMPLICE ETICHETTA DI “NATIVI TECNOLOGICI”. SENZA PERALTRO SCORDARE QUANTO SIANO IMPORTANTI LE IMPLICAZIONI COMPORTAMENTALI DI UNA GENERAZIONE RISPETTO AI “BUSINESS AZIENDALI”, ASPETTO BEN APPROFONDITO DA ILARIA VESENTINI DURANTE L’ASSEMBLEA AMAPLAST 2020 DI ANGELO GRASSI E RICCARDO AMPOLLINI

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razie a Internet i cosiddetti “millennials” dispongono di un’inaudita quantità d’informazioni, che dà loro un altissimo potenziale creativo e innovativo. Ma l’aspetto più significativo di questa generazione sta nel comprendere come ogni singolo individuo reagisca a tutto questo: ci sono i virtuosi e ci sono gli sbandati, ci sono i conformisti e ci sono i ribelli… ergo, come in ogni generazione ritroviamo “i corsi e i ricorsi storici”, verrebbe da dire. Vero, ma in questa generazione - nel bene e nel male - è tutto più accelerato. Ci sono quindi millennials che s’arrendono e vivono alla giornata, accontentandosi del supporto dei genitori sino a quando è possibile… e poi si vedrà. Poi c’è chi ancora non ha capito che le promesse del tipo “tutto vi è dovuto” non verranno mantenute. Ma c’è pure chi riesce a occupare i

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posti fissi che ancora consentono una vita simile a quella delle vecchie generazioni. Infine, c’è chi decide che il sistema non gli piace e che lo vuole cambiare (per sé stesso, innanzitutto, e poi per il prossimo), senza alcuna voglia di fare il dipendente per le vecchie generazioni.

IDENTIKIT DELLE GENERAZIONI CHE “SONO VENUTE PRIMA” Possiamo trovare un inizio simbolico delle generazioni che hanno preceduto quella dei millennials negli anni della grande depressione economica, che colpì Stati Uniti ed Europa e che scatenò la Seconda Guerra Mondiale. Guerra che portò orrore e distruzione, seguiti poi dalle tensioni per la guerra fredda tra USA e URSS, le quali gettarono però le basi per una rinascita economica in cui i valori dominanti erano quelli della sicurezza e del comfort. Periodo in cui - tra le altre cose - nacque pure il “boom” del MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


L’OPINIONE

Ilaria Vesentini, amministratore delegato di MECS (Manufacturing Economic Studies)

MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

Fonte: MECS

Fig. 1 - Dalla generazione X alla Z, passando per i millenials - Quanti sono?

Fonte: MECS

Fig. 2 - Distribuzione mondiale di millennials + generazione Z

Fig. 3 - Produzione mondiale di materie plastiche

Fonte: MECS

posto fisso vissuto in Italia. Detto ciò, negli Stati Uniti ci furono una prima e una seconda generazione di cosiddetti “boomers”, che, rispetto a chi è venuto prima, perdurarono per lungo tempo a livello culturale, includendo persone anche con 20 anni di differenza e vantando 70 milioni di appartenenti. Poi la crisi del petrolio (che contribuì a innescare le successive crisi economiche come un domino), la memoria delle stragi del Vietnam, il Watergate con Nixon, l’avvento dell’AIDS ecc. portarono i boomers di seconda generazione, che si erano persi buona parte degli eventi precedenti, a perdere la propria fiducia nel governo e nelle autorità in genere (così come accadde successivamente in Italia), a favore anche di un certo narcisismo, indipendenza e “autoaiuto”. Dal 1965 si inizia così a parlare di “generazione X”: in un certo senso, i “pre-millennials”. Sono i primi a essere descritti come “gioventù bruciata”, quelli affidati agli asili, oppure cresciuti dalle nonne… e davanti al televisore. Sono gli anni in cui s’incendia l’emancipazione femminile (avvenuta proprio tra i boomers e la generazione X) e dove emerge il conflitto tra maternità e indipendenza lavorativa: il divorzio non è più un tabù, ma una conquista. La generazione X è caratterizzata da livelli ancora più alti di scetticismo e di sfiducia nella società, che sfociano nel disinteresse per tutto ciò che accade intorno. È però anche una generazione più istruita delle precedenti, grazie all’impennata nel conseguimento delle lauree. All’alba del nuovo millennio arrivano invece i primi veri millennials; quelli della generazione Y (1980-1995), detti anche “eco-boomers”. Si tratta forse della più grande coorte, in termini di persone nate negli stessi anni, dai tempi dei boomers di prima generazione. Ma la cosa importante è che tale coorte è costituita dai primi veri nativi digitali: quelli nati con una tecnologia incredibilmente sofisticata in mano, abilissimi nell’usarla, ma con ben poca consapevolezza riguardo alle sue implicazioni legali (quasi nes-

suno di loro, per esempio, legge i contratti per un nuovo software o per l’utilizzo di un cellulare). E c’è pure una generazione ibrida tra la X e la Y, chiamata X-ennials, che ha vissuto il meglio della generazione analogica e di quella digitale. Sia come sia, la generazione Y è scaltra, rapida nelle decisioni e dispone di una visione del mondo attraverso la lente delle nuove tecnologie, che, per forma mentis, è preclusa alle precedenti. Per quanto riguarda invece la generazione Z, nata tra il 1996 e il 2010, c’è da dire che ad oggi deve ancora esprimere i propri tratti caratteristici: per ora ci sono più informazioni sull’ambiente che li farà crescere, piuttosto che su di loro. “Un dato che spicca in figura 1 è che la somma di millennials e generazione Z - cioè di quarantenni e ragazzi tra i 10 e i 24 anni - dà quasi la metà della popolazione mondiale, ma rappresenta anche i consumatori in senso lato, da qui ai prossimi trent’anni”, ha puntualizzato Ila-

ria Vesentini, amministratore delegato di MECS (Manufacturing Economic Studies), illustrando lo studio dal titolo “Millennials: generazione senza futuro… e senza plastica?” alla platea dei soci Amaplast convenuti il 16 settembre scorso a Cassano d’Adda (Milano), in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione. “In figura 2 spicca invece come il 60% di questa giovane popolazione sia concentrato in Asia; la gran parte in Cina. Questo è un dato che non si deve dimenticare, perché - e i soci Amaplast lo sanno meglio di me - è proprio lì che oggi si produce e si consuma la maggiore quantità di materie plastiche. Ed è sempre lì che si trovano le grandi popolazioni di futuri consumatori”, ha proseguito Ilaria Vesentini. “Se però si scorpora la quota di generazione Z (non mostrata in figura) dal totale, si ha come risultato che la popolazione più giovane è concentrata in Africa, India e Sud America. Perché se è vero che per

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MARKETING

Il consumismo è uno degli aspetti più controversi delle società occidentali, poiché coniuga fattori positivi con altri negativi. Prima però di affrontare il rapporto tra consumismo e millennials, è il caso di riportare la definizione che ne dà il vocabolario Treccani: “Fenomeno economico-sociale delle società industrializzate, consistente nell’acquisto indiscriminato di beni di consumo, suscitato ed esasperato dall’azione delle tecniche pubblicitarie, le quali fanno apparire come reali bisogni fittizi, allo scopo di allargare continuamente la produzione”. Dal punto di vista psicologico è quindi interessante notare come il consumismo faccia a pugni con la “semplicità” del soggetto e, quindi, predisponga a essere “apparenti”. Attenzione, però, perché per comprendere correttamente la valenza dell’argomento trattato da Vesentini, non si deve incappare nell’errore di confondere il consumismo con la ragionevole propensione all’innovazione tecnologica e neppure con l’azione del sostituire a minor costo ciò che è ormai vecchio o, comunque, superato. “Se osserviamo i livelli dei consumi pro capite di materie plastiche (figura 4), possiamo constatare come quelli dei cinesi siano allineati ai consumi di europei e nordamericani. Oggi l’Africa, che come già detto ha la popolazione più giovane, vede invece un consumo pro capite di plastica che è un ottavo rispetto al nostro”, ha spiegato Vesentini. “A maggior ragione, quindi, bisogna stare attenti proprio a quell’area del Pianeta, così come al Sud America, dove il rapporto è un pochino meno squilibrato, ma comunque con notevoli potenzialità”.

TUTTO OK, MA QUAL È L’ATTUALE POTERE D’ACQUISTO DEI MILLENNIALS? Sicuramente molti dei nostri lettori ricorderanno il termine “bamboccioni”, usato, non senza scandali, dal compianto economista Tommaso Padoa-Schioppa (Ministro dell’Economia nel governo Prodi bis) per descrivere in modo tranciante i giovani italiani. Ebbene, proprio sulla scia di tale epiteto Ilaria Vesentini s’è interrogata sul livello d’indipendenza dei millennials, dandosi questa risposta: “Oggi i millennials

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Fonte: MECS

Fig. 5 - Bamboccioni? Le caratteristiche di oggi e di 40 anni fa

Fonte: Nielsen

IL CONSUMISMO COME SALVEZZA DELLA SPECIE UMANA? FORSE SÌ!

Fig. 4 - Consumo pro capite di materie plastiche a livello globale (kg per persona)

Fig. 6 - Cervelloni? Percentuale di laureati tra i millennials e nella generazione X

Fonte: Gallup

i prossimi 10 anni l’attenzione andrà concentrata sulla Cina, sarà poi sempre più l’Africa a fare tendenza… e a quel punto ci saranno sorprese relative a tutti i beni di consumo e non solo a quelli in plastica”. Ilaria Vesentini ha quindi proiettato una slide (figura 3) a conferma del fatto che la metà della produzione mondiale di materie plastiche è oggi concentrata in Asia. E, appunto, pure i consumi maggiori sono lì.

che lavorano (e che quindi sono indipendenti economicamente), non vivono più in casa con i genitori e hanno una famiglia propria rappresentano appena un quarto della popolazione (figura 5). Dal confronto con la stessa fascia di giovani degli Anni Settanta, scopriamo rapporti numerici di tutt’altro tipo: allora era quasi il 50% a essere autonomo e autosufficiente. Sono statistiche di fonte Nielsen, queste che vi ho riportato, che mi inducono a dire che l’epiteto “bamboccioni” usato da Padoa-Schioppa non era poi così fuori luogo”. C’è però da aggiungere che i millennials sono giovani che hanno studiato molto di più delle generazioni precedenti (figura 6). La quota dei laureati è infatti quasi doppia rispetto a prima, e questo non vale solo per l’Europa, ma anche per i paesi “ex” in via di sviluppo: in India i giovani laureati sono il 13% e in Cina è addirittura triplicata la popolazione di laureati, tra una generazione e quella successiva.

IL COVID-19 HA INCISO SUI CONSUMI DEI MILLENNIALS? A colpo sicuro Ilaria Vesentini ha spiegato ai soci Amaplast come l’attuale pandemia abbia accelerato ulteriormente “l’iperconnessione” online dei giovani. “Tenendo conto che la rete Internet è la prima fonte d’informazione dei millennials, la figura 7 può far capire quanto siano importanti gli investimenti sul Web per comunicare direttamente con loro. Direzione peraltro già intrapresa da molti costruttori di macchinari”, ha spiegato l’amministratore delegato di MECS. E il Web non è solo informazione, ma pure - e sempre di più - shopping. In Italia, durante la “prima ondata” della pandemia, il consumo alimentare acquistato online è triplicato, premiando così, di fatto, il packaging alimentare. Ilaria Vesentini ha poi aggiunto che difficilmente i millennials comperano se prima non si sono informati e non hanno verificato online il valore del prodotto, confrontandolo anche con altri (figura 8). MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


L’OPINIONE

Un altro aspetto rilevante per i millennials è l’attenzione alla sostenibilità: forse la connotazione principale che li distingue dalla precedente generazione X. “Hanno un grandissimo senso di responsabilità che parte da loro stessi”, ha dichiarato Ilaria Vesentini. “Se chiediamo loro chi sono i soggetti maggiormente responsabili del futuro dell’ambiente, rispondono: “noi”. Al secondo posto non chiamano in causa le istituzioni locali o nazionali, ma le aziende. Riconoscono al produttore una responsabilità enorme nell’impatto ambientale e, purtroppo, il primo prodotto a subire l’accusa è proprio la plastica”. A conferma di ciò, il 70% dei millennials europei dichiara di star mettendo in campo azioni per ridurre il consumo personale di plastica. Le percentuali sono allineate sia tra i vari paesi europei sia tra i paesi extraeuropei. Il 66% dei millennials europei dichiara inoltre di preferire prodotti spediti in imballaggi di carta piuttosto che di plastica. Scendendo un po’ più nel det-

Fig. 8 - Web come filtro: prodotti ricercati online prima dell’acquisto in store

Fonte: MECS

L’ATTENZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ

Fig. 7 - Webaholics - Tempo speso sul web e percentuale di acquisti online

Fonte: MECS

E questa modalità non vale solo per i prodotti elettronici o per quelli di una certa fascia di prezzo, ma è stata ampiamente usata anche per il già citato alimentare e con incidenze molto più alte tra i millennials rispetto alle generazioni precedenti. Parimenti, Vesentini ha ribadito che i millennials sono pure molto “scaltri” nello scoprire quando li si prende in giro. Attenzione, quindi, a come si approccia il Web.

taglio della percentuale di giovani che, secondo il MECS, critica la plastica, si ha: il 78% in India, il 75% in Italia, il 71% in Germania. Dati inferiori si riscontrano soltanto negli Stati Uniti, dove non c’è una sensibilità ambientale particolarmente alta. Sia come sia, è ben chiaro nelle menti dei giovani come la confezione faccia la differenza al mo-

Fonte: Euromonitor

Fig. 9 - La confezione fa la differenza?

Fonte: MECS

Fig. 10 - Nel cassonetto finisce di tutto. Scarti per tipologia di materiale

MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

mento dell’acquisto (figura 9). Ed è il caso che sia ben chiaro anche nella mente degli imprenditori, dato che in Italia il packaging rappresenta ben il 40% del consumo di materie plastiche. A questo punto è ora lecito domandarsi se i millennials sono disponibili a spendere di più per un imballo ecologico. Questa è la risposta data da Vesentini, sulla base di indagini internazionali condotte da Euromonitor e Two Sides: “Scelgono materiali di origine organica o vegetale e sono anche disposti a spendere di più, sebbene ciò non apporti nessun valore economico aggiunto per loro, ma solo un vantaggio per l’ambiente”. Un po’ più vaga, invece, pare essere la loro dimestichezza con il riciclo delle plastiche. Il 63% dei giovani lo sottostima, mentre invece il tasso di riciclo effettivo è pari al 42% delle plastiche immesse sul mercato. “Un problema rilevato nell’indagine sui giovani, ma che vale anche per le altre generazioni, riguarda il fatto che, date le tantissime declinazioni e formule dei materiali plastici, c’è una gran confusione su quali e su come riciclarli bene”, ha fatto notare Ilaria Vesentini, aggiungendo che: “Qui il Web andrebbe decisamente sfruttato molto, ma molto meglio”. La stessa percezione sbagliata del riciclo esiste anche per carta e cartone (i principali concorrenti della plastica): il 70% dei giovani ne sottostima il riciclo (pari all’85% del totale immesso sul mercato). Ed è così che nel cassonetto finisce un po’ di tutto (figura 10). A questo punto della relazione Ilaria Vesentini è passata a esaminare altri due settori chiave per l’applicazione dei polimeri: l’edilizia e l’automotive.

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MARKETING Fig. 11 - Il sogno proibito: i millennials e la casa

DULCIS IN FUNDO… I MILLENNIALS E L’AUTOMOBILE Anche in questo caso le cose vanno meglio rispetto al packaging… perché se è vero che il

Fig. 12 - Plastica: previsioni di consumo (CAGR 2020-2030)

Fonte: Statista

Senz’altro migliore di quello con il packaging… anche se, tra chi compera casa oggi (figura 11), quella dei giovani è una quota minoritaria: 1 su 3. Negli Anni Settanta, invece, la quota era di 2 su 3. “Sono pochi i millennials che oggi hanno il potere d’acquisto sufficiente per affrontare l’investimento nel mattone in autonomia”, ha ricordato Vesentini, “e la gran parte dei millennials che oggi possiede casa o l’ha eredita, o è stata aiutata dalla famiglia nell’acquisto”. Il dato più interessante che però emerge dall’indagine di MECS è che, a livello mondiale, la plastica presente nei muri degli edifici, nelle case, negli uffici e nei negozi, non dà fastidio a nessuno e non si registrano proteste in tale ambito. Questo perché, ad oggi, non esiste materiale migliore in termini di resistenza, isolamento ed economicità. “Le ultime ricerche riportano la casa al centro delle richieste dei giovani”, ha aggiunto Ilaria Vesentini. “Con il Covid si esce di meno e si cerca il comfort nella casa. E la plastica ne beneficia, anche perché l’edilizia è prevista in generale crescita”.

Fonte: HSBC

COM’È IL RAPPORTO TRA MILLENNIALS E ABITAZIONE?

millennial non ha un gran senso del possesso degli oggetti fisici, è anche vero che per una questione di praticità, in Cina come in Europa, pensi ancora di acquistare un’automobile. Se

Fig. 13 - Consumo di packaging plastici (CAGR 2020-2024)

già non la possiede. “Le stime per i prossimi 10 anni indicano che si continuerà a produrre 80-90 milioni di veicoli all’anno, con una quota crescente di vetture elettriche, in cui la plastica costituisce circa il 30% del peso, rispetto all’attuale 20% per i mezzi con motore a scoppio”, ha spiegato Vesentini, “data la forte esigenza di produrre vetture sempre più leggere per ridurre consumi ed emissioni”.

Fonte: Euromonitor

CONCLUSIONI

Fonte: Euromonitor e MECS

Fig. 14 - Macchine per la plastica: previsioni 2019-2024

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“I dati in possesso del MECS confermano che la plastica resterà il materiale numero uno”, ha concluso Ilaria Vesentini. “In figura 12, per esempio, il tasso di crescita medio annuo per il periodo 2020-2030 vede la plastica al +4,1%, con tutti gli altri materiali in coda. Anche carta e cartone, i concorrenti principali nel packaging, presentano un tasso che è poco più della metà. E poi la plastica è tornata in auge come presidio numero uno per la sicurezza durante l’emergenza sanitaria. Senza plastica, senza mascherine, senza guanti, non avremmo potuto applicare tante normative di sicurezza. Medesima conferma ci arriva da un’altra banca dati utilizzata dal MECS, e cioè quella di Euromonitor: in figura 13 viene mostrato visivamente il trend in crescita del consumo di packaging plastico, mentre in figura 14 sono riportati i dati previsionali relativi alla produzione di macchinari per materie plastiche tra il 2019 e il 2024. Dati previsionali che, scontato “l’effetto Covid”, prospettano sì un periodo positivo per i costruttori di macchine, ma non certo nell’immediato”. MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021



MARKETING

PET DAY 2020 IN VESTE DI WEBINAR

L’INDUSTRIA DEL PET VA ONLINE ORGANIZZATA DA GSI SOTTO FORMA DI WEBINAR, A CAUSA DELLA SITUAZIONE SANITARIA MONDIALE, LA 18a EDIZIONE DEL PET DAY È STATA COMUNQUE UN GRANDE SUCCESSO, GRAZIE ALL’ELEVATO NUMERO DI PARTECIPANTI IN RAPPRESENTANZA DI OLTRE 130 AZIENDE INTERNAZIONALI DEL SETTORE DEL POLIESTERE

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Francesco Zanchi, CEO di GSI, la società organizzatrice del PET Day (in alto) e Paul Hodges, presidente di International eChem

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uando si entra in un ambiente sconosciuto, in un campo inesplorato, i nostri sensi tendono a diventare più acuti e a cogliere ogni piccolo particolare che può servire per affrontare eventuali difficoltà. Così si trovano anche soluzioni che non avremmo mai pensato di poter mettere in pratica. Potrebbe essere questa la metafora adatta per rappresentare il percorso fatto da Francesco Zanchi, CEO di GSI, quando lo scorso aprile, nel pieno del lockdown italiano, ha chiaramente compreso che quest’anno sarebbe stato impossibile tenere il prestigioso PET Day presso la Villa Medicea di Artimino (Firenze) e nella sua forma abituale, cioè con la presenza di manager e imprenditori dell’industria internazionale legata al poliestere. Ma Zanchi, con il grande aiuto della figlia Chiara e del team di GSI, ha pensato e sviluppato una soluzione finora mai affrontata dagli organizzatori dell’evento: in soli cinque mesi e contando solamente sul know-how interno, è nata la prima “webinar edition”, che ha mostrato a quale livello di professionalità si può arrivare con l’applicazione e la forza di volontà. Tutti i clienti e gli amici di GSI hanno infatti accolto con entusiasmo la novità, portando il nume-

ro dei partecipanti (in rappresentanza di oltre 130 aziende internazionali del settore) a livelli superiori alle aspettative. Così il primo ottobre si è tenuto il primo PET Day Webinar. Paul Hodges, presidente di International eChem e già ospite dell’evento in passato, ha aperto la sessione del mattino.

L’EVOLUZIONE DEI CONSUMI IN UN’ECONOMIA POST PANDEMIA La visione di Hodges dell’evoluzione dei consumi nella società occidentale ha offerto interessanti letture di quella che potrebbe essere una “economia post pandemia”. Per esempio, il fatto che tra pochi anni, in Europa e Nord America, la popolazione over 55 (“perennials”) superi quella degli altri gruppi di consumatori dovrà forzatamente modificare le prospettive aziendali, in cerca di continui incrementi della domanda. Sarà quindi necessario supportare lo sviluppo di aree come Africa e Sud America per rivitalizzare i consumi mondiali. Sempre secondo Paul Hodges, la crisi attuale è molto diversa da quella del 2007: l’economia di oggi è molto più lenta a reagire e a riprendersi, in quanto era già in sofferenza prima della stessa pandemia. È perciò necessario MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


L’INDUSTRIA DEL POLIESTERE NEL 2020 E LE PREVISIONI PER IL 2021 “L’impiego delle capacità produttive è attualmente molto ridotto lungo tutta la filiera. La situazione è grigia sia che si tratti di PX, di PTA (rispettivamente paraxilene e acido tereftalico purificato, le principali materie prime per il PET, ndr), o di fibra. Nel 2021 verranno inoltre avviati nuovi impianti e ciò aumenterà ulteriormente la già ampia sovraccapacità in Cina e nel resto del mondo”, ha dichiarato Zanchi. “Le nuove legislazioni volte

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Anno Capacità produttiva mondiale

Domanda globale

Fig. 2 - Percentuali di utilizzo a livello globale (stime per il 2021)

a una maggiore sostenibilità e le tassazioni sulla plastica vergine, unite alle intenzioni manifestate dai grandi brand di bevande e cibi confezionati, non lasciano spazio ad alcun dubbio: il PET riciclato riprenderà a crescere, ancora più di prima”. La domanda nel settore tessile, che assorbe il 70% di tutto il poliestere prodotto nel mondo, si è ristretta drammaticamente del 30%. Zanchi è quindi certo che molto presto i produttori di materie prime si decideranno a tagliare finalmente le proprie produzioni. “Cercando di lanciare uno sguardo al 2021 e sperando che sia disponibile un vaccino verso la metà dell’anno, le economie mondiali dovrebbero tornare a una certa normalità nel secondo semestre. Il petrolio dovrebbe veleggiare intorno agli attuali livelli di prezzo, in un trend orizzonta-

In foto, da sinistra, i relatori: Hemant Sharma, Jonathan McNaull e Sam You ZhenYi MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

Percentuale d’utilizzo a livello globale (%)

Fonte: GSI, PET Day 2020

Fig. 1 - Domanda e fornitura di PET a livello globale

Fonte: GSI, PET Day 2020

che i comportamenti delle aziende siano differenti, in linea coi cambiamenti in atto nelle abitudini di vita. Così anche l’industria del poliestere non potrà solo “fornire merce” al mercato (com’era avvenuto nel periodo dei “baby boomers”), ma dovrà offrire soluzioni, con un occhio di riguardo a sostenibilità e convenienza, oltre che alla flessibilità dell’offerta, pure in termini geografici. Inoltre, dovrà porre maggiore attenzione all’uso di packaging riciclabili, riutilizzabili, sicuri e “sani”. Infine, il petrolio non si esaurirà in tempi brevi come si temeva qualche anno fa, ma piuttosto ce ne sarà troppo a disposizione (già nel 2030) rispetto al minore uso che se ne farà in futuro. La domanda mondiale si sta già muovendo in questo senso. Nella prossima decade i trend dell’economia saranno rivolti più verso: riciclo, sostenibilità e flessibilità alla domanda e nelle aziende. Si cercherà quindi una leadership tesa a stimolare la creatività nell’offerta, più che volta alla semplice gestione. Il ciclo economico iniziato coi “boomers” è alla sua fase finale: il periodo di nuova normalità (il cosiddetto “new normal”) è iniziato e a guidarlo saranno il consumatore, l’orientamento alle soluzioni e la creatività ad esse applicata. Nell’apprezzare il discorso di Paul Hodges, Francesco Zanchi ha sottolineato quanto sia epocale il cambiamento di cui siamo testimoni. Già si stanno chiudendo le raffinerie e questo è un segnale di enorme significato. Imprenditori e top manager dovranno inoltre considerare le loro grandi responsabilità, anche sociali, nel guidare il cambiamento in questa fase di transizione. Quindi Zanchi ha aperto il suo intervento volto a esaminare in maggiore dettaglio la situazione dell’industria del poliestere nell’era del Covid-19.

le, mentre dovremmo attenderci che PX, PTA e PET recuperino i loro margini, attualmente estremamente sacrificati”, ha concluso il CEO di GSI.

LA TAVOLA ROTONDA CON I PRODUTTORI DI PET… La sessione pomeridiana è iniziata con la prima delle tavole rotonde previste, cioè quella aperta ai produttori di poliestere. Hemant Sharma, COO della business unit Polyesters di Reliance Industries, ha illustrato quello che è stato, ed è tuttora, il modus operandi di Reliance nell’affrontare la situazione pandemica in India. L’azienda ha deciso di mettere in smart working circa 25000 suoi dipendenti, ma questo non ha creato grandi problemi. Rilevanti criticità si sono avute più che altro sul versante logistico, legato allo spostamento delle merci nel subcontinente, in quanto i vari stati dell’India avevano preso ciascuno misure diverse per far fronte al contagio. I business del petrolio (Reliance è un gruppo completamente integrato), della farmaceutica e dei film da imballaggio hanno fatto registrare un incremento del 20% rispetto al 2019. Jon McNaull, vicepresidente globale della divisione Poliestere di Alpek USA, ha invece spiegato come, durante la primavera del 2020, il mercato alimentare americano del fresco abbia avuto una caduta notevole, mentre in generale la richiesta

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MARKETING L’intervento al webinar degli imbottigliatori, con (da sinistra): Malik Bechar, Coert Michielsen e Carlo Pontecorvo

di cibo in scatola o impacchettato è aumentata del 12%. Il tessile e l’abbigliamento hanno fatto registrare una contrazione drammatica, del 35%, in quanto l’attenzione dei consumatori si è spostata fortemente sugli articoli per la casa. In giugno le vendite di bevande sono ritornate a livelli normali. “Comunque”, ha commentato McNaull, “è quasi impossibile poter prevedere ciò che succederà nel 2021”. Nel corso del proprio intervento, il direttore commerciale della divisione PET di Yisheng, Sam You ZhenYi, ha affermato che l’attività economica e produttiva in Cina è ritornata normale per il 90%. Chiaramente, durante il primo trimestre del 2020 si sono verificate notevoli difficoltà logistiche, come in India. Ora l’efficienza produttiva è invece buona per tutta la filiera del poliestere. Però, non potendo ancora contare su buona parte dell’export, in molti settori si nota già una competizione accentuata sul mercato interno cinese. Rispondendo ad alcune domande provenienti dalla platea dei partecipanti al webinar, sia Yisheng che gli altri produttori presenti hanno confermato quanto si stiano impegnando in nuovi investimenti in rPET, lasciando ancora aperta la possibilità di scelta tra riciclo meccanico e chimico.

… E QUELLA CON I TRASFORMATORI Il ciclo delle tavole rotonde è proseguito con la partecipazione di alcuni importanti converter di PET. Christian Mayr, direttore acquisti globale di Alpla, ha tenuto a sottolineare quanto l’immagine della plastica sia migliorata durante la pandemia, grazie al fatto che garantisce sicurezza sanitaria, pulizia e protezione dagli agenti nocivi. Paolo Cescutti, CPO di AMB, ha invece raccontato dei grandi sforzi fatti dal suo gruppo per soddisfare la domanda, notevolmente aumentata durante la primavera, da parte della grande distribuzione e dei produttori di alimentari. In accordo con Mayr, Cescutti ha confermato che ora le persone si rendono finalmente conto di quanto il packaging plastico sia importante nella conservazione e nella protezione degli alimenti; l’industria deve quindi cercare di mantenere viva tale percezione, assolutamente veritiera e concreta. Spiegando le prime difficoltà incontrate in azienda, quando ancora non erano disponibili mascherine e gel, Massimo Cutolo, CEO di Gardaplast & Ifap, ha commentato che resta la

speranza che l’economia si riprenda nel 2021 e che l’arrivo del vaccino sostenga questo slancio. Inoltre resta il grande punto interrogativo, in Italia e in Europa, dell’applicazione della plastic tax. Mathieu Haels, responsabile Strategic Business Development di Plastipak, è invece convinto che purtroppo l’impatto del Covid-19 sull’economia globale si vedrà per molti anni e che altri virus si potranno manifestare in futuro, creando così problemi sempre maggiori che influenzeranno il comportamento delle persone e l’attività economica per lunghi periodi. Dal canto suo, il direttore generale di Visy Trading (Singapore), Jonathan Glickfeld, ha affermato di non aver notato particolari movimenti nella domanda di PET, che è rimasta praticamente piatta nella sua area di business, in linea con i dati del 2019. Ha invece osservato un aumento del 20% nel consumo di bevande e cibo (tra cui frutta, fagioli e pure spaghetti) in vari contenitori e lattine d’alluminio. L’ampio uso dello smart working ha cambiato infatti le abitudini dei consumatori, che ora passano più tempo a casa… e in cucina. Tutti i converter, stimolati dalle domande dei partecipanti al webinar, hanno dichiarato che sosterranno l’impiego dell’rPET e che saranno pure disponibili a pagare qualcosa di più rispetto al polimero vergine. La preoccupazione è però quella che non ci sia abbastanza rPET sul mercato per soddisfare la domanda potenziale, per cui si ritiene necessario investire sul recupero del PET post consumo in ogni parte del globo. È stato quindi il turno del dibattito aperto agli imbottigliatori, con nomi di assoluta rilevanza internazionale.

in tutto il mondo, mentre la grande distribuzione è stata meno colpita. Come effetto, Coca-Cola ha osservato una netta diminuzione dell’impiego di PET, sia vergine che riciclato. Si attende comunque un recupero parziale a fine 2020. Il gruppo, che impiega sempre più rPET, è aperto a collaborare fianco a fianco con i produttori disponibili a seguirlo in questo cambiamento d’importanza fondamentale per ogni strategia futura. Il presidente di Ferrarelle, Carlo Pontecorvo, non ha notato un grande impatto sulle vendite del suo gruppo. I volumi sono anzi incrementati del 4%. Certamente il settore horeca è crollato nel secondo trimestre del 2020 ed è ritornato a un’attività quasi normale solo in agosto e settembre. In merito alle politiche di sostenibilità, Ferrarelle si è dotata da tempo di un proprio impianto per il riciclo e le sue bottiglie sono già prodotte con il 50% di rPET. Coert Michielsen, CPO di Refresco Holding, ha raccontato come, durante la parte iniziale della pandemia, il suo gruppo sia riuscito a mantenere aperti e funzionanti i 60 impianti che possiede in tutto il mondo, ovviamente in condizioni di sicurezza. Refresco prevede che la domanda di bottiglie in PET resti a livelli più bassi del 2019 e degli anni precedenti; difficilmente ci sarà una ripresa prima del 2022. Tutti gli imbottigliatori erano infine d’accordo che, nonostante possa influire in parte su un aumento dei prezzi dei prodotti finali, un maggiore impiego di rPET rappresenti innanzitutto una battaglia di cultura e civiltà e sia ormai un percorso senza ritorno.

L’INTERVENTO DEGLI IMBOTTIGLIATORI

PROBLEMATICHE AMBIENTALI E NORMATIVE AD HOC

Il responsabile Global Procurement di Coca-Cola, Malik Bechar, ha sottolineato i danni che l’emergenza sanitaria ha arrecato al sistema horeca

La tavola rotonda finale ha affrontato il tema delle problematiche ambientali e delle relative regolamentazioni. Proprio in questo ambito, Hans

I partecipanti alla tavola rotonda dedicata ai trasformatori di PET (da sinistra): Christian Mayr, Paolo Cescutti, Massimo Cutolo, Mathieu Haels e Jonathan Glickfeld

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Van Bochove, vicepresidente Public Affairs EU di Coca-Cola, ha voluto evidenziare come il movimento verso l’impiego di imballi e rivestimenti sostenibili debba affrontare continuamente gli ostacoli dovuti all’eccesso di regolamenti imposti dai governi nazionali e sovranazionali. A tutto questo si è aggiunto il “bombardamento mediatico” anti materie plastiche subito nel 2019. Fortunatamente, la situazione è cambiata nei primi mesi del 2020. Il packaging contribuisce per circa il 50% all’impronta ecologica (carbon footprint) di Coca-Cola; da ciò si può comprendere l’importanza strategica che riveste questo tema per l’intero gruppo. Toyotsu PET Recycling Systems è un’azienda creata dal Gruppo Toyota nel luglio del 2020, grazie a un primo investimento nella costruzione di un impianto in grado di produrre 40 mila t/a di rPET e che comincerà a produrre nel 2021. Ne ha parlato il suo CEO Hikoji Kosaka, il quale ha messo in evidenza come la disponibilità del materiale riciclato sia vitale per il mercato giapponese. Saranno quindi necessari ulteriori investimenti, vista la limitata capacità tuttora esistente in tutta l’area del Far East. Secondo Renato Zelcher, CEO e presidente di EuPC (l’associazione che rappresenta i converter europei, i quali danno impiego a circa 1,6 milioni di persone), il settore del packaging ha mostrato grande resilienza in questo drammatico periodo. Zelcher ha confermato come i consumatori si siano riavvicinati alla plastica per la sua offerta di sicurezza, protezione e igiene, aumentando gli acquisti di cibo e bevande confezionate. Ha però anche ricordato come i settori automotive ed edilizia abbiano sofferto e come siano ancora in estrema difficoltà. Infine, ha sostenuto che la futura plastic tax potrebbe veramente mettere a repentaglio la sopravvivenza di una grande fetta di questa industria e che l’incertezza della sua effettiva applicazione sta provocando seri dubbi a chiunque abbia progetti di investimenti nel settore. Anche Antonello Ciotti, vicepresidente del consorzio Corepla, ha attaccato il concetto di plastic tax in Europa, affermando che dovrebbe essere applicata già dall’inizio del 2021, ma che ancora non si sa come verrà implementata e raccolta. “C’è grande incertezza e grande mancanza di armonizzazione all’interno della stessa Unione Europea”, ha commentato Ciotti. Werner Bosmans (Commissione Europea) ha quindi cercato di affrontare le critiche spiegando quanto si stia facendo nell’UE per accelerare la crescita di un’economia circolare della plastica. Secondo Bosmans è assolutamente necessario trovare soluzioni per ridurre/fermare l’inquinamento e la dispersione di rifiuti plastici, con misure che influenzino l’uso dei materiali plastici a monte e a valle. Le disposizioni riguardanti le plaMACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

kt

Fonte: GSI, PET Day 2020

Fig. 3 - PET vergine vs. PET riciclato, in Europa

Anno Domanda totale di PET vergine Tasso di crescita del PET vergine

Raccolta totale di PET post consumo Tasso di crescita della raccolta

rPET totale prodotto

I partecipanti alla tavola rotonda finale: Hans Van Bochove, Antonello Ciotti e Werner Bosmans (nella fila in alto, da sinistra); Renato Zelcher, Hikoji Kosaka e Philippe De Baere (nella fila in basso, sempre da sinistra)

stiche monouso mirano a questo fine e presto vi saranno nuove azioni mirate alla riduzione della dispersione di microplastiche. Con tali iniziative l’UE punta alla necessaria e non più prorogabile riduzione dell’inquinamento marino da plastica, che, senza azioni decise, potrebbe arrivare a 29 milioni di tonnellate nel 2030. Facendo il punto sulle misure in fase di studio nell’ambito del commercio internazionale, Philippe De Baere, partner della società belga Van Bael & Bellis, ha dichiarato che oggi ci si sta focalizzando in particolare su misure che privilegino la difesa sociale e ambientale, mettendo da parte il sistema dei dazi, in via di superamento. In questo modo l’UE si muoverà in modo più aggressivo, spostando il campo d’azione nell’area del produttore, ovunque esso si trovi. Chiunque vorrà esportare nell’Unione Europea dovrà fare i conti con le richieste ambientali, di salvaguardia e sicurezza del lavoro e di sostenibilità produttiva. Tutto ciò avrà inevitabili conseguenze sull’intero commercio internazionale. Il successivo dibattito tra i partecipanti della tavola rotonda si è ulteriormente vivacizzato grazie a un intervento di Francesco Zanchi, il quale ha sottolineato come l’inquinamento degli oceani sia dovuto principalmente a un problema di educazio-

ne civica. “È lì che si deve investire”, ha affermato Zanchi. “Senza educazione ambientale, si possono imporre regole produttive strettissime senza alcun risultato apprezzabile”. Anche Van Bochove si è detto d’accordo: va affrontata innanzitutto la dispersione del rifiuto plastico; inoltre, l’inquinamento da plastica è spesso dovuto alla mancanza di efficaci infrastrutture di raccolta. Bosmans, infine, ha ammesso che intervenire sull’educazione del consumatore è un compito difficile, che va affrontato in modo continuo e costante.

CONCLUSIONI Chiudendo il PET Day 2020 e ringraziando tutti i partecipanti per il prezioso contributo offerto, Francesco Zanchi ha ricordato come si sia ormai entrati in un’era nuova, di grandi trasformazioni per tutto il pianeta. “Dobbiamo realizzare che ci troviamo in un villaggio globale e che facciamo parte di un’unica entità. Il Covid-19 ha esaltato ancora di più questo concetto”, ha chiosato Zanchi. “Bisogna quindi investire per un’economia veramente circolare, ma anche per introdurre una “circolarità sociale”, in modo da sostenere maggiormente quelle aree del mondo che soffrono e necessitano di risorse per non impoverirsi ancora di più”.

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MARKETING Il presidente di Euromap, Luciano Anceschi

NEWS Costruttori europei

Fig. 1 - Produzione dei costruttori di macchinari e attrezzature per materie plastiche e gomma, in Europa (per i soci Euromap), in Cina e a livello globale (periodo 2010-2019 e stime 2020-2022) Mondo

“Analizzando i dati raccolti da Euromap fino allo scorso settembre, si può osservare che nel 2019 è stato registrato un calo del 2% della produzione mondiale di macchine per la lavorazione di materie plastiche e gomma. Per l’anno appena trascorso, invece, l’aspettativa a livello globale è di un -15%, seguita da un altro -10% nel 2021, per poi giungere finalmente a un piccolo recupero nel 2022. In materia di entrate ordini, invece, per il 2020 è previsto un -20%: valore medio che comprende anche rilevanti differenze tra i vari tipi di macchine. I dati sono leggermente migliori per i produttori di attrezzature ausiliarie”. Sono queste le parole del presidente di Euromap, Luciano Anceschi, intervistato dalla redazione di MacPlas lo scorso 26 ottobre riguardo alle prospettive per il 2021 dei costruttori di macchinari e ausiliari per plastica e gomma. Nel video realizzato in tale occasione, disponibile su YouTube, Anceschi snocciola in primis i dati sui trend delle aziende aderenti all’associazione di categoria europea in pieno periodo di pandemia e, in secundis, fornisce alcuni suggerimenti. Innanzitutto il presidente di Euromap ha voluto sottolineare il fatto che, essendo le percentuali da lui citate frutto di proiezioni su dati al settembre 2020, sono prudentemente tutte da verificare in base all’evoluzione reale in ambito sia sanitario sia d’economia globale. Proseguendo il proprio intervento, Anceschi ha poi lodato l’atteggiamento di chi sa “vedere il bicchiere mezzo pieno”. E l’ha fatto ricordando come, a fronte delle oggettive difficoltà in materia di installazioni e collaudi, “i costruttori di macchine e impianti per plastica e gomma hanno sviluppato evoluti sistemi di connessione da remoto che consentono di affrontare queste

Italia - Egitto

Un rapporto solido nel settore della stampa e del packaging Il mercato egiziano è sicuramente molto dinamico nel campo della stampa su packaging e del converting. In questo contesto, i rapporti Italia-Egitto sono consolidati e stampatori e converter egiziani apprezzano da anni le macchine italiane.

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Nel 2019 l’Egitto ha superato i cento milioni di euro (e più precisamente i 103,5 milioni) in valore di macchine importate e, pur avendo registrato un calo del 18% nel 2020, tornerà certamente a superare la soglia dei cento milioni nel 2023 (stime Acimga). L’Italia è il suo terzo fornitore: nel 2019 gli egiziani hanno acquistato dai produttori italiani circa 15 milioni di euro di macchine per la stampa, il packaging e il converting. Anche nel 2020, nonostante il calo fisiologico del mercato dovuto al Covid-19, l’Egitto ha tenuto inalterati gli acquisti dall’Italia, comprando

Euromap

Cina

Variazione rispetto all’anno precedente

In milioni di euro

Fonte: Euromap

​*Stime F = Previsioni

importantissime fasi di ogni commessa e, insieme ai clienti, si sono attivati per tempo al fine di dare corpo agli investimenti previsti”. Qui il pensiero di Luciano Anceschi era palesemente rivolto ai moderni scambi di dati effettuati con interfacce standardizzate. Ha infatti spiegato che: “Euromap ha da poco rilasciato lo standard 78.1 relativo alle macchine a iniezione poste in celle d’automazione. Quindi, ricollegandoci al discorso fatto sulle difficoltà del momento nel realizzare installazioni e collaudi, è noto che tali interfacce standardizzate permettano di svolgere più facilmente detti lavori a distanza (in remoto). Infine, anche in tema di reshoring (e cioè del rientro a casa delle aziende che in precedenza avevano delocalizzato le proprie produzioni in paesi lontani), questi standard di comunicazione possono pure alleviare le difficoltà di trovare in loco tecnici già formati”.

beni in valore per la stessa cifra dell’anno precedente. Inoltre, si stima che l’Italia possa continuare a mantenere la terza posizione come fornitore dell’Egitto anche nei prossimi anni. Oltre alla quantità degli acquisti, è da segnalare anche la loro qualità. Una quota consistente di stampatori e converter egiziani compra infatti macchine di alta o altissima qualità: si tratta proprio del segmento di mercato occupato dalle macchine italiane, caratterizzate da una tecnologia avanzata, in ottica 4.0, e da una grande attenzione alla sostenibilità. Per far conoscere le soluzioni

tecnologiche più recenti offerte dai costruttori italiani, Acimga ha scelto l’Egitto come tappa dello Streaming Roadshow dello scorso 10 dicembre: un’occasione per far dialogare le supply chain dei due paesi, con i produttori italiani di macchine da un lato e gli stampatori e brandowner egiziani dall’altro, i quali si sono confrontati sulle direttrici future del settore, quali Industria 4.0 e sostenibilità.

Ferrarini & Benelli

Il Web come alleato contro il Covid-19? Certamente sì, secondo Euromap

MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


Indagine di mercato

Gli italiani continuano a preferire il packaging sostenibile Nelle loro scelte d’acquisto, gli italiani continuano a scegliere soluzioni di packaging all’insegna della sostenibilità Alesco / European Bioplastics

di euro

romap

È quanto emerge da una ricerca europea condotta da Ipsos Mori per conto di DS Smith, leader mondiale nel campo del packaging sostenibile. L’analisi è stata condotta su 9000 intervistati in 12 paesi europei, di cui 1000 in Italia, e mostra che, sebbene le abitudini d’acquisto siano cambiate in vari casi, la sostenibilità continua a rappresentare un elemento fondamentale per le decisioni. In particolare, l’87% dei consumatori dichiara di voler acquistare prodotti che minimizzino l’uso stesso di imballaggi, mentre il 31% ammette di aver smesso del tutto di acquistare marchi particolari per via di un packaging non sostenibile. Il Covid-19 ha portato a una crescita considerevole dell’e-commerce, con quasi 7 italiani su 10 che cercano di passare meno tempo possibile nei negozi fisici. Anche i portali per l’e-commerce devono però considerare la sostenibilità degli imballaggi utilizzati: il 47% degli acquirenti online ha dichiarato di aver ricevuto packaging non sostenibile e il 25% ha interrotto gli acquisti proprio a causa di questo fattore. “Abbiamo passato gli ultimi otto mesi a supportare i nostri clienti al

fine di adattarsi a un cambiamento storico nel comportamento dei consumatori e alle sfide in continua evoluzione della pandemia. Questa ricerca non rivela solo ciò che è cambiato a causa del Covid-19, ma mostra anche quali priorità perdurano e, tra queste, la sostenibilità, ancora al centro dell’attenzione dei consumatori di tutta Europa. I rivenditori e i grandi marchi devono quindi abbracciare il packaging sostenibile in un momento così importante, per assicurarsi di raccogliere i benefici ambientali e per i consumatori”, ha commentato Stefano Rossi, CEO di DS Smith Packaging. L’igiene è un’altra priorità per i consumatori, con più della metà (62%) che afferma di lavarsi accuratamente le mani dopo aver toccato i prodotti confezionati dell’e-commerce e il 38% di buttare via gli imballaggi più velocemente, evidenziando la necessità di informazioni visibili e semplici per lo smaltimento. Il 61% degli italiani si preoccupa ora di quante persone abbiano toccato i prodotti in negozio, scegliendo in alcuni casi gli articoli dal retro degli scaffali. Un italiano su dieci (11%), inoltre, ha anche evitato d’acquistare prodotti sfusi non imballati,

MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

proprio per evitare rischi. La società DS Smith prevede che la domanda di soluzioni sostenibili aumenti nei prossimi

mesi e, di conseguenza, continuerà ad applicare i suoi Circular Design Principles - sviluppati in collaborazione con la Fondazione Ellen MacArthur - per progettare packaging circolari e ad alte prestazioni, rispondendo così alle sfide di un mercato in continua evoluzione. Tra questi vi sono: l’offerta di imballaggi riutilizzabili o riciclabili al 100% e la sostituzione dei materiali plastici convenzionali.

Pipe bends & Couplings

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE RICICLATORI E RIGENERATORI DI MATERIE PLASTICHE

NOTIZIARIO ASSORIMAP

A CURA DI WALTER REGIS E MARILENA DI BRINO

BILANCIO DI FINE ANNO

Addio 2020, tra crisi economica e tentativi di rilancio per il comparto del riciclo

L’

anno che si è appena concluso ha messo a dura prova tutti i settori dell’economia nazionale e mondiale. Per quanto riguarda il comparto che Assorimap rappresenta, la crisi pandemica è andata a sommarsi a quella congiunturale che le imprese stavano già attraversando, dopo un triennio in cui la gran parte dei riciclatori italiani aveva perso marginalità. Il crollo del prezzo della materia prima e i “fardelli” nazionali costituiti dal costo del lavoro e dell’energia (più elevati nel nostro Paese), nonché dal peso della burocrazia autorizzativa, hanno contribuito a questa crisi. Un aspetto significativo e preoccupante che conferma il trend negativo è, nell’ultimo biennio, il parziale sfruttamento della capacità produttiva degli impianti da parte delle imprese. Come inizierà dunque il nuovo decennio per i riciclatori di materie plastiche? “Nonostante tutto, abbiamo una rinnovata fiducia

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nel futuro”, afferma il presidente di Assorimap Walter Regis. “I decisori politici nazionali e comunitari stanno credendo e investendo nel riciclo. La plastic tax nazionale e quella europea, che prevedono l’esenzione di applicazione per la materia prima secondaria (MPS), confermano la volontà del Governo e dell’UE di incentivare il recupero di materia”. Dopo lo stop subìto nel 2020, la plastic tax italiana, che prevede una tassazione pari a 0,45 euro/kg di plastica presente nei cosiddetti MACSI (MAnufatti Con Singolo Impiego), è stata ripresentata nella Legge di Bilancio 2021, con una previsione di decorrenza (al momento in cui si scrive) a partire dal luglio 2021 e con una serie di novità rispetto alla manovra finanziaria dell’anno precedente. La plastic tax europea, invece, che dovrebbe partire il primo gennaio 2021 (avvio sempre meno probabile, a dire il vero, stante l’opposizione di Ungheria e Polonia all’approvazio-

ne del Bilancio pluriennale comunitario 20212027 in cui la tassa è prevista), dovrà essere applicata proporzionalmente dagli stati membri in base al quantitativo di imballaggi in plastica non riciclati, con un contributo pari a 0,80 euro/kg. Altra notizia positiva per Assorimap, già preannunciata nello scorso Notiziario, è l’eliminazione dell’obbligo di progettazione di bottiglie con almeno il 50% di PET vergine (previsto finora dal decreto del Ministero della Sanità del 21 marzo 1973), proposta inizialmente in fase sperimentale per l’anno 2021 in un emendamento al Decreto del Senatore PD Andrea Ferrazzi, poi approvato, e resa strutturale a decorrere dal primo gennaio 2021 nella bozza della Legge di Bilancio 2021 (che - si precisa - non è ancora stata approvata nel momento in cui si scrive). “Si tratta di tutta una serie di iniziative che offrono ossigeno al nostro comparto”, evidenzia Regis. “Dal nostro canto, come As-

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sorimap, abbiamo da tempo presentato alle diverse forze politiche le nostre proposte volte a incentivare l’utilizzo di riciclato e a riconoscere il giusto valore delle imprese che recuperano materie plastiche quali soggetti che contribuiscono in maniera significativa alla circular economy”. La prima proposta riguarda la previsione di un contenuto minimo obbligatorio di almeno il 30% di plastica riciclata nei beni e negli imballaggi; proposta che da una parte intende anticipare le previsioni della Direttiva cosiddetta SUP (Single Use Plastics), che prevede la medesima percentuale del 30% al 2030 nei soli contenitori per liquidi fino a 3 litri, e dall’altra vuole estendere tale obbligo anche ai beni e alle altre tipologie di imballaggi in plastica, con l’obiettivo di creare mercati per le materie prime seconde. La seconda proposta attiene alla previsione di “certificati bianchi” per le aziende che, recuperando materia, consentono una minore emissione di anidride carbonica in atmosfera, così come già avviene per il recupero di energia. In tabella 1 vengono confrontati i prezzi delle MPS quotate presso la Camera di Commercio di Milano. A distanza di un anno, sono riportate in grassetto le MPS che hanno subìto un ribasso.

RECOVERY FUND: TRE ASSOCIAZIONI PRESENTANO AL MISE UN PROGETTO D’INVESTIMENTO PER L’ECONOMIA CIRCOLARE Lo scorso novembre Assorimap, Assofermet e Unirima, le associazioni delle imprese del settore della produzione di materia prima secondaria (MPS) ed “End of Waste” (EoW), hanno presentato al Ministero dello Sviluppo Economico un progetto detta-

gliato di allocazione dei fondi del Recovery Fund in materia di economia circolare. Il documento richiede un investimento per la transizione green e digitale, supportando il comparto industriale del recupero e del riciclo di rifiuti metallici, plastica e carta. La proposta ha l’obiettivo di incrementare la competitività delle rispettive filiere del riciclo di carta, metalli e plastica attraverso l’ammodernamento e il rinnovamento delle attrezzature e degli impianti, e di migliorare la sostenibilità del processo di trasformazione dei rifiuti in EoW, o MPS, per recuperare materia. Il passaggio a tecnologie di trattamento meccanico più avanzate attraverso nuovi investimenti consentirà, tra l’altro, di aumentare la qualità del materiale riciclato ottenuto dagli impianti di recupero/riciclo autorizzati. Le tre associazioni segnalano la necessità di introdurre diverse misure: un contributo straordinario, a favore dei predetti impianti, per ogni tonnellata di materiale recuperato da rifiuti e trasformato in EoW o MPS, attraverso trattamenti meccanici; l’aumento della copertura finanziaria prevista per il credito d’imposta e l’introduzione di un finanziamento ad hoc per gli anni 2021/2022 dedicato al rinnovamento del parco impiantistico. Tale iniziativa risponderà direttamente al tema ormai critico della mancata ottimizzazione delle potenziali performance delle aziende di riciclo, come sottolinea il presidente di Assorimap Walter Regis: “La Corte dei Conti europea ci ha appena detto che siamo in ritardo sugli obiettivi 2030, eppure le aziende del riciclo italiane sono appena al 60% della loro capacità installata per la mancanza di un piano organico nazionale”.

Tab. 1 - Confronto tra i prezzi nel 2019 e nel 2020 delle MPS quotate presso la Camera di Commercio di Milano; in grassetto le MPS che hanno subìto un ribasso

MATERIA PRIMA SECONDA

PREZZI NOVEMBRE 2019

PREZZI NOVEMBRE 2020

RPET CLEAR AZZURRO

850-960

730-890

LDPE COLORATO PER FILM

530-570

590-720

PP OMOPOLIMERO NERO

760-810

750-800

PP COPOLIMERO NERO

750-800

730-780

RPET MULTICOLOR

660-700

460-590

LDPE FILM NEUTRO

650-730

750-900

LDPE NERO PER STAMPAGGIO

460-500

460-500

HDPE NERO PER ESTRUSIONE

680-760

680-760

HDPE NERO PER STAMPAGGIO

700-800

700-800

PP OMOPOLIMERO NEUTRO

880-980

880-980

PS ANTIURTO NERO

750-870

750-870

ABS NERO

930-1180

850-1100

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Borealis

NOTIZIARIO ASSORIMAP

Dopo lo stop subìto lo scorso anno, la plastic tax italiana da 0,45 euro/kg dovrebbe essere applicata a partire dal luglio 2021

L’ANTITRUST MULTA COREPLA PER CONCORRENZA OSTACOLATA NEL RECUPERO DELLE BOTTIGLIE IN PET In un comunicato del 10 novembre scorso, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha reso noto sul proprio sito ufficiale che il consorzio Corepla è stato sanzionato per abuso di posizione dominante nel recupero degli imballaggi plastici in PET, ostacolando la concorrenza e l’innovazione. Per questo l’Autorità ha irrogato una sanzione pecuniaria di oltre 27 milioni di euro dopo che, nell’ottobre del 2019, aveva adottato misure cautelari per una tempestiva eliminazione delle pretese esclusive di Corepla sui materiali provenienti dalla raccolta differenziata urbana. Violando gravemente l’art. 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (si legge nella nota dell’Antitrust), Corepla ha attuato un’articolata strategia volta a ostacolare l’operatività di Coripet, il consorzio costituito dai produttori di bottiglie in plastica per liquidi alimentari, in precedenza aderenti a Corepla, autorizzato a operare in via provvisoria dal Ministero dell’Ambiente nell’aprile del 2018, sulla base di un progetto innovativo per l’avvio al recupero e al riciclo del PET.

ASSORIMAP - Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche Via Tagliamento, 25 - 00198 Roma Tel.: +39 06 83772547 E-mail: info@assorimap.it www.assorimap.it MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021



PLASTICA E AMBIENTE

PROGETTO EUROPEO

PVC CIRCOLARE DAL RICICLO DEI CAVI ELETTRICI IL PROGETTO PILOTA “PVC UPCYCLING” È FINALIZZATO AL RECUPERO DELLE COMPONENTI IN PVC DAI CAVI PROVENIENTI DALLO SMANTELLAMENTO DI IMPIANTI ELETTRICI (DE-MANUFACTURING) E AL LORO RICICLO IN PRODOTTI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE (RE-MANUFACTURING) A CURA DI PVC4CABLES*

F

inanziato nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (POR Calabria 2014-2020), il progetto “PVC Upcycling” è gestito da R.ED.EL., azienda italiana operante nella costruzione e nella manutenzione di impianti elettrici di me-

dia-bassa tensione, in collaborazione con l’Università della Calabria, per la gestione delle attività scientifiche, ed Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), per la verifica delle prestazioni dei materiali riciclati.

Esempio di pavimentazione urbana ottenuta miscelando il 90% di PVC riciclato con il 10% di resina poliuretanica

Il progetto riguarda cavi elettrici costituiti principalmente da metalli (rame e alluminio) e da polivinilcloruro (PVC), con l’obiettivo di riciclare le frazioni di materiale plastico trasformandole in potenziali materie prime secondarie (MPS), macinato e granuli di PVC, e in nuove applicazioni di ingegneria civile. Nell’ambito del progetto sono state studiate due diverse applicazioni: pavimentazioni urbane e malte cementizie rinforzate con compound di PVC proveniente da guaine protettive di cavi elettrici. Per entrambe le applicazioni sono state condotte ricerche sperimentali al fine di verificarne le proprietà di resistenza meccanica, igrotermiche e di durabilità.

L’APPLICAZIONE NEL CAMPO DELLE PAVIMENTAZIONI URBANE E… La produzione di pavimentazioni urbane

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MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


Malta cementizia preparata sostituendo gli inerti naturali utilizzati tradizionalmente con la plastica riciclata

in PVC è stata realizzata con una formulazione mista standard composta per il 90% da PVC riciclato (denominato anche rPVC, o PVC-R) e per il 10% da resina poliuretanica. Queste percentuali sono state definite per ottenere una densità del prodotto finito il più vicino possibile a quella di riferimento (realizzata senza rPVC). La preparazione del compound è avvenuta mediante la miscelazione dei componenti, costituiti da una materia prima secondaria (rPVC macinato) e da una resina poliuretanica termoindurente. La fase di miscelazione è stata condotta in tre differenti passaggi per ottenere una miscela più omogenea e uniforme. Al termine della fase di indurimento, il campione ottenuto è risultato soddisfacente sia in termini di sfaldamento superficiale e densità raggiunta sia in termini di dimensioni (20×20 cm). Inoltre, il prodotto finale ha mantenuto un’adeguata resistenza meccanica e all’abrasione superficiale.

ne del metallo conduttivo e del rivestimento protettivo polimerico, producendo miscele totalmente disaggregate ed eterogenee, successivamente separate. Tutte le malte sono state preparate mediante sostituzione di inerti naturali con plastica riciclata e hanno mostrato un coefficiente di conducibilità termica inferiore alla malta di riferimento. Inoltre, le malte contenenti aggregati plastici hanno proprietà di isolamento termico migliori rispetto a quelle convenzionali; il che aiuta a controllare la perdita di calore dagli edifici durante l’inverno e l’aumento di calore durante l’estate. La ridotta conducibilità termica è dovuta anche alla bassa densità, che dipende sia dalla presenza di inerti plastici che dalla maggiore porosità indotta. Questo è un risparmio interessante nel campo dell’ingegneria civile, dove la potenziale quantità di materiali richiesti è enorme. Anche se la sostituzione dell’aggregato siliceo con residui di PVC porta a una diminuzione delle proprietà meccaniche, le opportunità di utilizzo di questi materiali non ne

risentono, soprattutto per applicazioni che non richiedono una funzione strutturale. Infine, la riduzione dell’assorbimento d’acqua per capillarità ha mostrato che l’incorporazione di vari tipi di aggregati plastici può migliorare il comportamento di permeabilità dei compositi cementizi, rendendoli più durevoli in caso di agenti chimici aggressivi e resistenti agli agenti atmosferici. Il progetto “PVC Upcycling” dimostra che un processo innovativo per il riciclo dei cavi in PVC può generare ulteriori vantaggi in termini tecnici, ambientali ed economici, trasformando un modello di economia lineare in uno di economia circolare con più elevato valore aggiunto. *PVC4Cables è la piattaforma di ECVM (European Council of Vinyl Manufacturers’) dedicata alla filiera dei cavi in polivinilcloruro. Riunisce i produttori di PVC, stabilizzanti, plastificanti e compound a base di PVC. È aperta alla partecipazione di produttori di cavi in PVC, riciclatori e associazioni di filiera. PVC4Cables intende essere un driver per innovazioni ambientalmente compatibili nel settore dei cavi in PVC e porsi come punto di riferimento per il dialogo e la comunicazione con tutti gli stakeholder: produttori di cavi, legislatori, progettisti, installatori, elettricisti, media e opinione pubblica.

Prove meccaniche sui campioni di pavimentazione ottenuti nel corso del progetto “PVC Upcycling”

… IN QUELLO DELLE MALTE CEMENTIZIE RINFORZATE Le malte cementizie prodotte sono state ottenute mediante sostituzione volumetrica della sabbia con cinque differenti percentuali di rifiuti plastici, comprese tra il 10% e il 50%. I materiali di scarto utilizzati per i campioni di malta cementizia in PVC provenivano dagli impianti della società R.ED.EL. Cavi a fine vita in rame rivestito di PVC (PVC-Cu) sono stati macinati attraverso un procedimento che ha permesso la completa separazioMACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

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PLASTICA E AMBIENTE

NEWS Ecomondo e Key Energy

Chiusa la digital edition, l’appuntamento sarà “in presenza” nel 2021 Anche in versione digitale, Ecomondo e Key Energy 2020 si sono confermate un valido traino di incontro e dialogo qualificato sui nuovi modelli di sviluppo sostenibile e sui cambiamenti climatici. In attesa di tornare dal vivo nel novembre 2021, a Rimini, i saloni di Italian Exhibition Group si sono infatti svolti su piattaforma online dal 3 al 15 novembre, attivando così una prontissima risposta alle limitazioni di contrasto alla pandemia

decise dal governo a pochi giorni dal loro inizio. Sono state 400 le aziende attive, su un totale di 735 presenti in piattaforma. Oltre 5000 le opportunità di business generate nel corso delle attività. 73479 le visualizzazioni complessive alle pagine degli espositori, con oltre 21000 utenti durante la manifestazione. Infine, 33897 sono stati i partecipanti complessivi alle conferenze. La fidelizzazione degli espositori proietta i saloni verso l’edizione fisica del 2021, dal 9 al 12 novembre, con uno strumento in più. Infatti, Italian Exhibition Group riattiverà la piattaforma digitale in corrispondenza dei più significativi appuntamenti nazionali e internazionali, come per esempio la settimana europea per la prevenzione dei rifiuti e la giornata mondiale dell’ambiente, Una “road map” di eventi fisici e digitali condurrà espositori, buyer e istituzioni all’appuntamento in presenza di Rimini, dal 9 al 12 novembre 2021

per moltiplicare nel tempo e nello spazio le opportunità di business per le aziende della “green economy” e trattare i relativi temi in chiave normativa e applicativa, sempre con il supporto del comitato tecnico scientifico e del mondo associativo. In particolare, con gli eventi online di Ecomondo - curati dal comitato scientifico presieduto da Fabio Fava - è stata condotta un’analisi puntuale dell’impatto della pandemia nei diversi ambiti della manifattura e del nostro patrimonio naturale e costruito. L’indagine è stata svolta con il coinvolgimento dei principali attori del settore pubblico e privato nazionali ed europei, dei nostri ministeri, della Commissione Europea e dell’Ocse e, grazie alle “conferenze faro”, ha individuato le azioni che potranno consentire una rigenerazione sistemica e inclusiva delle manifatture italiane, delle nostre città, del patrimonio naturale, del suolo, delle acque e dei mari, per un pronto recupero economico, ambientale e sociale del Paese, insieme all’Europa e all’area del Mediterraneo.

Operazione Clean Sweep

Presentato il piano per lo schema di certificazione europeo “zero pellet loss” In occasione della presentazione del rapporto annuale sullo stato di avanzamento del programma internazionale “Operazione Clean Sweep” (OCS), lo scorso 15 ottobre PlasticsEurope ha illustrato il piano d’azione per lo sviluppo, entro il 2022, dello schema di certificazione europeo “zero pellet loss”, che definirà gli obiettivi comuni, basati sulle sei articolazioni del programma OCS, da verificare regolarmente da parte di istituti di certificazione. L’associazione PlasticsEurope si impegna perché tutte le sue imprese associate siano sottoposte ad audit entro il 2025. “Questo approccio consentirà all’industria delle materie plastiche di dimostrare in modo trasparente il proprio impegno nel mettere in atto misure concrete finalizzate a ridurre la dispersione di granuli nell’ambiente. Invitiamo tutta la filiera della plastica a unirsi a noi”, ha spiegato Markus Steilemann,

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CEO di Covestro e presidente di PlasticsEurope. Il programma OCS prevede una serie di raccomandazioni, destinate alle aziende, per azzerare la dispersione di granuli plastici ed è parte fondamentale del Voluntary Commitment 2030 di PlasticsEurope. Nel 2019 circa 700 aziende della filiera hanno aderito al programma, insieme a tre importanti porti europei: Cartagena, Tarragona (Spagna) e Felixstowe (Regno Unito). Inoltre, estendendo l’adesione a tutti i propri associati, PlasticsEurope ha raggiunto un importante traguardo. “Sono orgogliosa che PlasticsEurope sia diventata la prima associazione di categoria al mondo a rendere l’OCS obbligatorio per i propri soci. Il problema, di portata mondiale, può essere risolto solo intraprendendo un’azione congiunta con tutta la filiera della plastica”, ha affermato Virginia Janssens, direttore generale di PlasticsEurope.

Il programma OCS tende a migliorare gli impianti e le procedure interne per prevenire e gestire la dispersione dei granuli, a sensibilizzare e a formare il personale, a effettuare ispezioni, a verificare la conformità e a coinvolgere i partner della filiera

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Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera (a sinistra) insieme a Pierroberto Folgiero, CEO di NextChem e Maire Tecnimont

Aliplast e NextChem

Insieme nell’upcycling per l’economia circolare Il 29 ottobre, a Bologna, è stato firmato un accordo strategico fra Aliplast (Gruppo Hera) e NextChem (Gruppo Maire Tecnimont), che prevede la fornitura da parte di quest’ultima della tecnologia, dell’ingegneria e dei servizi EPC per la realizzazione di un impianto che utilizzerà la tecnologia proprietaria MyReplast per l’upcycling dei rifiuti plastici in prodotti polimerici ad alto valore aggiunto. Si tratta di una prima collaborazione che intende mettere a fattor comune le competenze di realtà che occupano una posizione di primo piano nei rispettivi settori. Da una parte vi è il Gruppo Hera, che attraverso i 90 impianti di Herambiente - tra i primi operatori in Italia per volumi di rifiuti trattati - vanta un know-how importante nella gestione dell’intera filiera ambientale, cui Aliplast contribuisce in misura strategica presidiando in maniera sempre più integrata e circolare il comparto delle materie plastiche. Dall’altra parte vi è il Gruppo Maire Tecnimont, attivo a livello mondiale nel settore dell’ingegneria di processo e fortemente impegnato, attraverso la controllata Nextchem, nello sviluppo di progetti e di tecnologie per la transizione energetica, in particolare per l’economia circolare, secondo un approccio industriale innovativo focalizzato sull’ingegnerizzazione di processi di trasformazione che permettano di produrre materiali polimerici ad alto valore aggiunto che sostituiscano effettivamente i materiali vergini prodotti a partire da risorse fossili.

La costruzione, presso un sito del Gruppo Hera, di un impianto basato sulla tecnologia MyReplast consentirà di realizzare polimeri riciclati di elevata purezza e qualità, in grado di raggiungere prestazioni chimico-fisiche e meccaniche di alto livello. L’obiettivo dell’impianto è quello di trattare rifiuti plastici post consumo per ricavarne prodotti riciclati “su misura”, che rispondano alle richieste dei trasformatori e ai massimi standard di qualità del mercato, in forza di caratteristiche e proprietà analoghe a quelle dei polimeri vergini di origine fossile. L’impianto vanterà caratteristiche innovative quali, per esempio, elevati livelli di automazione dei processi e di digitalizzazione in ottica di data analytics, consentendo anche di massimizzare l’efficienza energetica con conseguenti benefici ambientali. Una volta a regime produrrà circa 30 mila t/anno di polimeri. La partnership con NextChem consentirà ad Aliplast, in particolare, di sfruttare le opportunità del riciclo e del compounding per espandersi nel settore di alcune particolari plastiche rigide, come PP, HDPE e ABS, che il solo riciclo meccanico non consente di trattare in maniera adeguata. L’obiettivo è quello di offrire uno spettro sempre più ampio di plastiche riciclate di alta qualità, in direzione di modelli avanzati di economia circolare che siano in linea non soltanto con i target di UE e ONU, ma anche con il New Plastics Economy Global Commitment della Fondazione Ellen MacArthur, di cui Gruppo Hera è membro.

Tecnologia MoReTec di LyondellBasell

Avviato a Ferrara un impianto per il riciclo molecolare L’8 settembre 2020, presso il proprio stabilimento di Ferrara, LyondellBasell ha avviato l’impianto MoReTec per il riciclo molecolare, in grado di riportare i rifiuti plastici post consumo allo stato molecolare originario per essere poi riutilizzati come materia prima nella produzione di nuovi materiali. Questi ultimi possono es-

sere utilizzati anche per la fabbricazione di dispositivi sanitari e imballaggi alimentari, rispondendo quindi ai severi requisiti imposti per tali prodotti. Nel luglio del 2018 LyondellBasell aveva avviato una collaborazione con il Karlsruhe Institute of Technology (KIT) per portare avanti i suoi studi sul riciclo molecolare e la collaborazione aveva dato prova dell’efficienza della tecnologia MoReTec in laboratorio. Di conseguenza, nell’ottobre del 2019 la società aveva annunciato la costruzione dell’impianto pilota di Ferrara e attualmente i suoi team di ricerca in Germania, Italia e Stati Uniti sono al lavoro L’impianto pilota con tecnologia MoReTec avviato a Ferrara da LyondellBasell

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per svilupparne le possibili applicazioni su scala industriale e a livello commerciale. L’impianto pilota di Ferrara è in grado di trattare da 5 a 10 kg all’ora di rifiuti domestici in plastica e valuterà il comportamento di vari tipi di rifiuti all’interno del processo di riciclo molecolare, testerà diversi catalizzatori e calcolerà temperature e tempi necessari alla decomposizione dei rifiuti nelle proprie molecole originarie. L’obiettivo è quello di arrivare alla sua applicazione su scala industriale entro i prossimi due anni. “La riduzione dei rifiuti plastici nell’ambiente e il progresso dell’economia circolare sono aree di sviluppo chiave per la nostra azienda. Con questa tecnologia di riciclo all’avanguardia reintroduciamo nella filiera volumi elevati di rifiuti per produrre nuovi materiali destinati ad applicazioni di alta qualità”, ha dichiarato Jim Seward, vicepresidente senior della divisione ricerca e sviluppo, tecnologie e sostenibilità di LyondellBasell.

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

UNO O PIÙ MICROESTRUSORI MONTATI SU DI UN ROBOT ANTROPOMORFO

L’APPROCCIO “TECNOSOFICO” DI UNA PMI LOMBARDA IMPRONTATA ALLA RICERCA IDENTIKIT DI UN’EVOLUTA PRODUZIONE ADDITIVA COSÌ COME INTERPRETATA DALLA SOCIETÀ GIMAC CHE, IN VIRTÙ DI UN DNA ALQUANTO PECULIARE, SA ABBINARE RICERCA E INNOVAZIONE A ETICA E BUON SENSO, ACCORTEZZA E PASSI BEN CALIBRATI AD ARDITI SCONFINAMENTI CULTURALI E SETTORIALI. IL TUTTO, OVVIAMENTE, SENZA MAI SCORDARE L’ATTENZIONE AI BISOGNI DEI CLIENTI E IL FINE STRINGENTE DEL BUSINESS DI ANGELO GRASSI E RICCARDO AMPOLLINI

C

astronno è un piccolo Comune italiano che si sviluppa lungo l’autostrada Milano-Varese, la prima aperta al traffico in Europa, il 21 settembre del 1924. Lunga 49 chilometri e con due corsie per senso di marcia, è stata concepita così da Pietro Puricelli (18831951) secondo un’idea tanto semplice quanto geniale, che si rifaceva alla ferrovia. Un percorso obbligato ma esclusivo, veloce ma sicuro… e capace d’incentivare il progresso, com’è poi puntualmente accaduto nei decenni a seguire. È un fatto che l’autostrada abbia favorito la crescita di varie attività lavorative della provincia varesina, come quella della società Gimac di Castronno, dove - un po’ sulla scia di Puricelli dalla genialità dell’uomo è germinata un’innovazione di prodotto ben peculiare. Vediamo quindi d’illustrare come s’è concretizzata quest’evoluzione, e lo facciamo con l’aiuto di Simone Maccagnan, business development manager di Gimac e uno dei quattro figli di Giorgio, il fondatore

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dell’azienda. “La prima uscita autostradale della Milano-Varese fu realizzata proprio a Castronno e la si può vedere ancora oggi all’altezza di largo Don Giussani”, ricorda subito Maccagnan. “È lì, infatti, che venne costruita una delle residenze del suo ideatore, Villa Puricelli per l’appunto, ancora visibile nonostante il cattivo stato di conservazione e oggetto di diversi progetti di recupero, per farne un museo o un centro anziani”.

COME SI SUOL DIRE… “CORREVA L’ANNO 1983”

Simone Maccagnan, business development manager di Gimac

Poche decine di dipendenti e l’85% della produzione che finisce all’estero: Giappone in primis. E che produzione! Impianti e macchine che trasformano le materie plastiche in dispositivi biomedicali. Giusto per capire bene di cosa si sta parlando, talune macchine by Gimac “creano” - termine di primo acchito forse un po’ “misticheggiante”, ma qui certamente appropriato - tubicini con quattro MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


Articolo di design realizzato grazie al nuovo sistema per la stampa 3D e 5D ideato da Gimac

camere d’aria poste assialmente al loro interno e, ognuna delle camere, dal diametro pari a un capello. Talaltre macchine consentono di realizzare in tempi brevi piccole campionature per il successivo utilizzo nella produzione di masterbatch a base termoplastica (PET, PA, PC, PP, PE, PMMA, PS, PVC ecc.). Si parla quindi di microgranulatori a secco da laboratorio. O, ancora, dispositivi di traino per microtubi che, oltre a raggiungere velocità davvero elevate, sono in grado di trascinare profili a sezione tubolare dalle pareti spesse decimi di millimetro, come anche microelementi estrusi dalla sezione inferiore ai 9 mm2. “Quando nostro padre fondò l’azienda, nel 1983, puntò subito sulla produzione di sistemi unici e questo, a tutt’oggi, è il nostro modus operandi principale, naturalmente in abbinamento con l’abitudine all’ascolto di bisogni e aspirazioni dei singoli clienti”, racconta Simone Maccagnan, durante la videointervista realizzata con la redazione di MacPlas lo scorso 30 ottobre. Un’azienda artigiana pure ad “alto tasso d’osmosi”, dato che Simone Maccagnan ha poi spiegato come il primo microestrusore sviluppato dal padre nel 1984 - per un cliente che aveva il non facile busillis di dover produrre dispositivi chirurgici microinvasivi - prevedesse la combinazione di un piccolo motore derivato dal comparto missilistico e di un minuscolo riduttore in uso nel settore aerospaziale. Bell’inventiva e pure gran bel risultato, considerando il fatto che quel microestrusore è ancora oggi uno dei più piccoli mai realizzati a livello mondiale!

“Quell’estrusore era così minuscolo da poter essere montato sopra una macchina utensile, e così nostro padre s’è poi inventato di fissarlo a una fresatrice manuale per uscire da una sorta di cul de sac che s’era creato in officina”, ricorda ancora Maccagnan. “In sostanza, dovevano essere accorciati alcuni aghi così sottili da stortarsi se solo sfiorati con un utensile da taglio. Così nostro padre gli è passato sopra con quel microestrusore solidale alla fresa per impregnarli prima con un po’ di materiale plastico, per poi accorciarli con la fresa e, infine, rimuovere la plastica che li aveva preservati intatti”. Se non è genialità questa… c’è venuto da pensare mentre Maccagnan s’accingeva a proseguire con queste parole: “Sulla scia di quel buon esito interno, nostro padre si è chiesto cos’altro potesse approcciare, sul mercato, con quell’abbinamento. E ha così pensato alle montature d’occhiali in acetato di cellulosa, che allora nascevano da un lungo scavo dal pieno di una lastra, sprecandone in sfrido - ahimè - ben il 90-95%. Ha quindi mostrato il suo microestrusore solidale con la fresatrice ad alcuni fabbricanti di montature, spiegando loro che con tale soluzione sarebbe stato possibile depositare la minima quantità necessaria di materiale plastico sopra un piano di lavoro e, quindi, rifinire subito con l’utensile la montatura. Sarà però stato il fatto che all’epoca quegli imprenditori non sentissero ancora il bisogno di risparmiare sulla materia prima, oppure che fossero poco propensi all’innovazione di processo… ma non se ne fece nulla. Sia come

sia, visitando poi una fiera negli Stati Uniti nostro padre s’imbatté in una macchina che, in un solo piazzamento, produceva e depositava guarnizioni in gomma all’interno di quadri elettrici: una sorta di schiumatrice con pantografo che gli fece balenare in mente l’idea di far evolvere quel connubio tra microestrusore e fresatrice in ciò che oggi chiameremmo una “primordiale attrezzatura per la produzione additiva”. Poi, però, le ragioni della “sostenibilità d’impresa” ebbero il sopravvento e nostro padre decise di concentrarsi piuttosto sugli impianti per dispositivi medici”. Scelta tutt’oggi apprezzata da Simone Maccagnan: “Con il senno di poi, ritengo che nostro padre prese la decisione giusta, sia perché non c’erano ancora elementi robotici adeguati sia perché gli strumenti di calcolo non erano sufficientemente affidabili”.

REINTERPRETAZIONE DEL 3D IN COMPAGNIA DI CNR, ABB E POLITECNICO

Il robot di ABB corredato dal microestrusore Gimac per la stampa 5D

MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

“Sei anni fa mi venne la voglia di riprendere in mano l’idea di produzione additiva pensata da nostro padre”, continua Simone Maccagnan. “Raccontai quasi casualmente a un amico ricercatore del CNR dell’abbinamento tra microestrusore e fresatrice e così scoprii che il più grande ente pubblico italiano di ricerca stava lavorando proprio in quel periodo a un’applicazione analoga di microstampa 3D… non di materiali plastici, bensì di metalli. Le analogie erano comunque forti e, quindi, si arrivò a lanciare un progetto congiunto CNR-Gimac, dal quale nacque un brevetto per una tecnica metrologica in grado di controllare costanza e coerenza in fase di microdeposizione dei materiali”. A quel punto, ben quattro accadimenti s’inserirono in quella reinterpretazione della manifattura additiva abbozzata dal padre di Simone, segnandone l’evoluzione:

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

1) Mentre in Gimac si pensava d’usare assi cartesiani, il CNR stava adottando efficacemente un robot antropomorfo. 2) Il giovane ricercatore del CNR che affiancava Simone uscì dall’ente statale e passò al privato. 3) Oscar Ferrato, responsabile ABB per i robot collaborativi, decise di visitare Gimac. 4) Gimac acquistò un primo robot antropomorfo e cominciò a sperimentare. La nostra storia cambia poi radicalmente nell’ultimo periodo: Gimac acquista un secondo robot (ABB IRB 6700) e avvia una start-up dedicata al progetto: la società eXgineering; Maccagnan incontra Pierpaolo Ruttico, ricercatore illuminato nell’ambito della robotica, e avvia una collaborazione con Indexlab, laboratorio del Politecnico di Milano (polo di Lecco), e con Francesco Braghin - professore di Meccanica applicata alle macchine - in veste di referente scientifico.

A PASSI MOLTO VELOCI DAL 3D AL 4D, FINO A GIUNGERE AL 5D Breve ripasso storico: la stampa 3D nasce in pratica nel 1981, quando Hideo Kodama (Istituto per la ricerca industriale di Nagoya, Giappone) pubblica la sua relazione su un sistema per la prototipazione rapida in grado di fabbricare, utilizzando fotopolimeri, un modello solido per strati, ognuno dei quali corrisponde a una sezione trasversale del modello. Tre anni più tardi, nel 1984, Charles Hull, ingegnere, inventore e imprenditore americano, brevetta la tecnologia SLA (StereoLithography Apparatus) e nel 1992 la sua società 3D Systems realizza la prima macchina in grado di produrre, sempre strato su strato, componenti complessi in una frazione del tempo prima necessario. Nei trent’anni successivi la stereolitografia fa passi da gigante, con nuove declinazioni (oggi le tecnologie di stampa 3D - o, meglio, di produzione additiva - si chiamano: SLA, SLS, FDM, FFF ecc.) e con nuovi materiali, aprendo le porte anche alla cosiddetta “stampa 4D”, che d’originale possiede la capacità di utilizzare materiali “programmabili”, che cambiano forma o funzioni nel tempo, a contatto con acqua calda, luce o calore. La più grande e più recente novità, però, è la stampa 5D! I primi rumors sulla stampa 5D iniziano a circolare anni fa nelle università americane, ma è una società giapponese a implementarne efficacemente la tecnologia. Ad oggi, nella stampa 5D la testina si muove con cinque angolazioni diverse durante la stampa, poiché anche il piano su cui è stampato l’oggetto si muove, consentendo alla testa della stampante di entrare da diversi angoli altrimenti non raggiungibili. Ergo: non dovendo seguire un percorso rettilineo su un piano statico, le parti stampate possono essere create con

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strati curvi anziché piani, generando pezzi più resistenti e con forme più ardite/sofisticate. “In eXgineering siamo di fatto al 5D”, spiega Maccagnan, “con il vantaggio aggiuntivo di poter usare a piacimento materiali sia rigidi che morbidi, oppure conduttivi o con altre funzionalità. Su ogni singolo asse X, Y e Z possiamo infatti alternare diversi materiali, definendo con grande libertà e precisione, punto per punto, voxel per voxel (la versione tridimensionale del pixel), la geometria e le funzioni del pezzo”. Prima di passare al capitolo conclusivo va ricordato come oggi i tecnici di eXgineering si confrontino principalmente con Pierpaolo Ruttico, ricercatore del Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito… a sottendere il fatto che, ancora più recentemente, Gimac si è affacciata pure a nuovi mondi applicativi.

INCURSIONI NEL DESIGN E APPROCCIO “TECNOSOFICO” AL FARE “Nel febbraio del 2019 siamo stati contattati dai responsabili della società italiana Lati, tra i più importanti produttori europei di tecnopolimeri, i quali ci hanno comunicato in primis che stavano lavorando a una commessa dell’architetto e designer Tiziano Vudafieri per conto della gallerista Rossana Orlandi e, in secundis, che, dopo aver messo a punto un policarbonato ad hoc per Vudafieri, si sono accorti che l’unico modo di concretare quella commessa sarebbe dovuto passare dalla modalità di additive manufacturing da noi sviluppata in Svizzera”, racconta Simone Maccagnan. È così cominciata un’avventura del tutto nuova per il manager di Gimac, il quale, dopo aver realizzato la Wilhelm Lamp di Vudafieri in policarbonato riciclato sviluppato da Lati (vedi foto di copertina di MacPlas 375), è stato quindi ammesso

alla “corte” della gallerista Rossana Orlandi. Quest’ultima, nell’ambito del proprio progetto internazionale RO Guiltless Plastic presentato alla Design Week milanese del 2019, si è fatta promotrice proprio della tecnologia Gimac verso importanti firme del design internazionale, quali Francesco e Piero Lissoni, Giulio Cappellini, piuttosto che Barnaba Fornasetti o Brodie Neill. Collaborazione - quella tra Orlandi e Maccagnan che, nel rispetto delle norme anti Covid, è proseguita anche durante l’edizione 2020 del progetto RO Guiltless Plastic sia con “We are nature Dialogo tra design, tecnologia e arte”, in quanto protagonisti nella salvaguardia della natura, sia con l’esposizione dei progetti finalisti del concorso RO Plastic Prize 2020 (vedi articolo a pag. 33 di MacPlas 376). “Sulla scia di queste nostre appassionanti incursioni nel design, in Gimac s’è rafforzato un nuovo approccio alla produzione industriale che definirei tecnosofico”, chiosa infine Simone Maccagnan. “Un approccio dove l’arte utilitaristica del fare - quella che premia solo gli elementi tecnologici - è corroborata dalla “conoscenza dei costrutti” derivati dall’arte stessa del fare. Ciò comporta il fatto che anche nel nostro mondo delle materie plastiche sarebbe auspicabile che ci si abitui a dare coerenza, consistenza, significato e validità “globale” all’agire. Un esempio forse banale, ma concreto: prima di produrre un barattolo per lo yogurt (alimento di per sé stesso con vita breve) sarebbe auspicabile che ci fosse la piena consapevolezza del fatto che utilizzare un materiale plastico non riciclabile può garantire sì un costo basso e un profitto elevato, ma probabilmente anche la conseguenza che tale profitto possa poi essere dilapidato in medicine e in depurazione dell’acqua e dell’aria”. Non male questo tassello filosofico che, di fatto, ben si sposa con l’economia circolare. MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021



LINEE DI TRASFORMAZIONE

TESTE E LINEE D’ESTRUSIONE ALL’AVANGUARDIA

INNOVAZIONE E PRESTAZIONI MIGLIORATE NELLA PRODUZIONE DI TUBI MULTISTRATO NONOSTANTE IL COSTANTE MIGLIORAMENTO DELLE PROPRIETÀ DELLE POLIOLEFINE, I TUBI MULTISTRATO RAPPRESENTANO ANCORA LA MIGLIORE SOLUZIONE, RISPETTO A QUELLI MONOSTRATO, PER SODDISFARE ELEVATE ESIGENZE APPLICATIVE E DI PROCESSO. TECNOMATIC DESCRIVE COME E PERCHÉ

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Coestrusione di HSCR PE100, utilizzando una testa per il rivestimento su un tubo standard in PE100

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l mercato dei tubi in poliolefine è in continua evoluzione, con clienti sempre più esigenti e requisiti applicativi sempre più stringenti. Nonostante il costante miglioramento delle proprietà delle poliolefine, i tubi monostrato non sono ancora in grado di soddisfare sempre determinati requisiti del cliente o dell’applicazione. Per tali situazioni, i tubi multistrato possono essere una valida alternativa. La chiave per produrre un buon tubo multistrato è la testa; motivo per cui Tecnomatic, costruttore italiano di apparecchiature per la lavorazione di tubi in poliolefine e PVC con sede ad Azzano San Paolo (Bergamo), continua a migliorare tecnologia e prestazioni per la produzione di tubi multistrato complessi con strati funzionali. Sviluppata sulla base del concetto Venus per soluzioni monostrato, Tecnomatic dispone attualmente di una gamma completa di teste con spirali elicoidali multiple per la produzione di tubi in poliolefine a due, tre o quattro strati, anche

di ampio diametro, frutto di un’esperienza pluriennale nella fornitura di linee affidabili ad alte prestazioni per tubi multistrato. La recente fornitura di una linea ad Authentic Production, in Myanmar, per la produzione di tubi multistrato fino a 630 mm, mostra che il mercato dell’area Asia-Pacifico sta abbracciando innovazioni che possono fornire prestazioni di livello più elevato. L’azienda utilizza linee Tecnomatic in grado di produrre tubi fino a 1200 mm, le quali offrono efficienza produttiva, affidabilità e tassi di scarto ridotti. Il nuovo prodotto multistrato lanciato di recente è realizzato con il materiale BorSafe HE3494-LS-H PE100 High Stress Crack Resistant (HSCR) nello strato esterno, per offrire la massima sicurezza anche nel caso di carichi d’esercizio elevati e danni alla superficie, che possono verificarsi durante l’installazione. Tali tubi multistrato sono stati ampiamente utilizzati in Europa per installazioni che utilizzano tecniche senza trincea o dove non viene utilizzato MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


alcun riempimento. Utilizzando lo stesso materiale scavato dal fossato, gli installatori sono stati in grado di ridurre i costi e l’impatto ambientale del trasporto di sabbia o altri materiali di riempimento. I tubi HSCR PE100 possono ora offrire ad appaltatori e installatori tali opzioni anche in Asia. La parete del tubo multistrato prodotto da Authentic Production è costituita da due strati pari al 10% e al 90% dello spessore totale. Lo strato esterno è prodotto in HSCR PE100 e quello interno in PE100 standard. Ciò richiede due estrusori separati: uno principale della serie Zephyr con L/D 40, che offre una portata ottimale, una temperatura di fusione e un consumo energetico inferiori, mentre lo strato interno è prodotto da un estrusore Atlas con L/D 30. Entrambi gli estrusori sono sincronizzati utilizzando l’alimentazione gravimetrica su ciascuno per mantenere un’alimentazione continua della materia prima e per registrare le variazioni nella portata, garantendo così un perfetto controllo del peso al metro e della distribuzione dello spessore di parete.

GEOMETRIA INNOVATIVA DEI CANALI DI DISTRIBUZIONE La geometria della spirale delle teste Venus Multi è stata ottimizzata per l’ultima generazione di

PE e PP, ottenendo miglioramenti nella riduzione della lunghezza complessiva, del volume e della pressione. Il cuore di queste teste è costituito da un’innovativa geometria dei canali di distribuzione, che è stata calcolata tenendo in considerazione le attuali materie prime. Questa geometria garantisce lo stesso comportamento in termini di pressione e distribuzione della massa fusa in tutte le teste della gamma, anche a portate molto elevate. Il nuovo sistema di alimentazione contribuisce a ridurre la pressione d’esercizio, che a sua volta riduce il consumo di energia durante l’estrusione, poiché di solito è necessaria fino al 10% della potenza dell’estrusore per la capacità di pompaggio. Una pressione inferiore si traduce in una temperatura di fusione inferiore e, oltre a tempi di residenza più brevi, garantisce migliori caratteristiche del tubo, come l’OIT (resistenza all’ossidazione), e la riduzione delle sollecitazioni termiche e da taglio. Authentic Production ha espresso profonda soddisfazione per la qualità della linea multistrato sin dalla sua messa in funzione. Il nuovo prodotto offrirà un’ulteriore sicurezza per i tubi installati in condizioni difficili. Al tubo possono essere conferite altre caratteristiche, come un rivestimento esterno pelabile, che fornisce ulteriori vantaggi

M. H. Aung (a sinistra), di Authentic Production, e Massimiliano Vailati, di Tecnomatic

economici e ambientali per le reti di distribuzione di acqua e gas. Il rivestimento pelabile, spesso realizzato in polipropilene appositamente modificato, protegge ulteriormente la superficie del tubo da potenziali tagli e crepe. Tale rivestimento aderisce alla parete esterna, ha uno spessore tipico di 0,6-0,7 mm per tutte le dimensioni attuali del nuovo tubo multistrato e viene applicato da una testa a croce posizionata prima dell’ultima vasca di raffreddamento. Tecnomatic dispone di una gamma completa di filiere, basate su tecnologia a spirale o radiale e adatte per il rivestimento di tubi in plastica o metallo da 5 a 800 mm e fino a 4 strati. Le teste si basano su una tipica tecnologia a spirale per la coestrusione di tubi monostrato di ampio diametro, oppure su una soluzione mista con distributori radiali o, in alternativa, a spirale a percorso corto, a seconda delle caratteristiche del materiale da lavorare.

80 MICRON LASER

Design by:

non dire che non te lo avevamo detto

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www.fimic.it

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

FRIUL FILIERE LO SA

CURA DEI PARTICOLARI E PERSONALIZZAZIONE FANNO LA DIFFERENZA LUNGHI ANNI DI RICERCA E SVILUPPO HANNO PORTATO IL COSTRUTTORE DI BUIA (UDINE) A OTTENERE VARI BREVETTI E A DISPORRE DI UN KNOW-HOW VASTO E SOLIDO, CHE OGGI NE FANNO UNO DEI PRINCIPALI FORNITORI AL MONDO DI IMPIANTI CHIAVI IN MANO PER L’ESTRUSIONE DI TUBI E PROFILI

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zienda con oltre quarant’anni di storia alle spalle, Friul Filiere si è specializzata nella costruzione di linee chiavi in mano per l’estrusione di tubi e profili, che fanno della marcata attenzione a dettagli e personalizzazione il loro punto di forza per trovare sbocco nei mercati di tutto il mondo. Tutto questo passa attraverso

incessanti attività di ricerca e sviluppo, che rappresentano la solida base su cui poggiano soluzioni sempre all’avanguardia, le quali, più che assecondare le prestazioni richieste dai trasformatori, le anticipano, perché le creano esse stesse. Tali soluzioni hanno inoltre permesso di ottenere importanti brevetti.

Parte di una linea completa per la produzione di profili per illuminotecnica

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ATTREZZATURE SPECIALI PER TUBI IN HDPE Le attrezzature speciali sviluppate da Friul Filiere per l’estrusione di tubi in HDPE a tre strati si contraddistinguono per l’utilizzo del sistema Tubeasy, brevettato dallo stesso costruttore friulano e implementato sulla testa e per la possibilità di utilizzare materiale riciclato. Il sistema Tubeasy permette il perfetto centraggio del flusso di materiale con l’intervento su due sole viti, invece che su quattro, ed è applicabile a teste per tubi di qualsiasi diametro e lunghezza, oltre che per qualsiasi materiale. Attualmente viene integrato in tutte le teste realizzate dal costruttore friulano. L’intervento su due sole viti, anziché quattro, semplifica e rende più veloce la fase di avvio della produzione, con una riduzione degli scarti pari al 60%. Rispetto al sistema tradizionale, lungo e macchinoso, l’utilizzo risulta più facile, rapido e preciso.. MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


La tecnologia messa a punto da Friul Filiere consente ai trasformatori di ridurre l’impatto ambientale dei propri impianti e dei propri processi produttivi, grazie all’utilizzo di materiale riciclato, e di ottenere prodotti, a loro volta riciclabili, per applicazioni in vari settori, dal packaging all’alimentare, dall’agricoltura fino all’edilizia e all’arredamento. Quanto ai tubi a tre strati in questione, lo strato esterno e quello interno vengono realizzati entrambi con il 10% di materiale vergine, mentre quello intermedio è ottenuto con l’80% di materiale riciclato.

LINEA COMPLETA PER PROFILI IN PC PER L’ILLUMINOTECNICA Oltre allo sviluppo di linee complete per l’estrusione di tubi, Friul Filiere è specializzata anche nella messa a punto di impianti per la produzione di profili. In questo ambito ha recentemente realizzato una soluzione per l’estrusione di profili in policarbonato destinati al settore dell’illuminotecnica e, in particolare, all’illuminazione a LED. La linea predisposta a questo scopo si contraddistingue per le eleva-

trasformatori. Con la stessa filosofia sono state costruite le attrezzature di estrusione (matrici e calibri) a corredo della linea, così da assecondare la produzione di profili di elevata qualità, con caratteristiche tecniche in grado a loro di volta di garantire, in base al progetto di destinazione, prestazioni elevate.

PERSONALIZZAZIONE Questa linea è completa di: estrusore principale dotato di PLC per la gestione dell’intero impianto, tavola di calibrazione con movimento motorizzato, pompe per il vuoto a La distribuzione di strati e percentuali risparmio energetico e attacchi radi materiale in un tubo a tre strati prodotto pidi per vuoto e rete idraulica, unità con le attrezzature sviluppate da Friul Filiere di traino con pattini di trazione sagomati personalizzabili e sistema di te prestazioni nella produzione di profili lisci o taglio multiuso. Seguendo la sua filosofia cogoffrati, mono o coestrusi. struttiva orientata alla personalizzazione delle Ciascuna fase del processo è stata sviluppata linee e dell’intero processo, Friul Filiere è in gradando grande importanza ai dettagli e parti- do di integrare questo, come ogni suo impiancolare attenzione è stata posta alla flessibilità to, con diverse tipologie di macchine ausiliadell’impianto, per renderlo facile da utilizzare rie in linea, quali unità goffratrici, dispositivi per e controllare, così come per metterlo in grado l’applicazione di film ecc., così da assecondare di adattarsi a ciascuna specifica esigenza dei ogni esigenza produttiva dei trasformatori.

www.star-europe.com

AMERICA

EUROPE

ASIA

OCEANIA

USA Mexico Brasil

Italy

Japan - China - South Korea India - Vietnam - Thailand Taiwan - Philippines - Singapore - Indonesia

Australia

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

LA COLLABORAZIONE TRA BIESSE E CROSA

CRESCERE INSIEME GRAZIE A PRECISIONE E VERSATILITÀ DA OLTRE CINQUANT’ANNI CROSA DISTRIBUISCE COMPONENTI TECNICI INDUSTRIALI CON UN SERVIZIO DI ALTA QUALITÀ. IN COSTANTE EVOLUZIONE E ORIENTATA ALL’INNOVAZIONE, L’AZIENDA È OGGI UN PARTNER STRATEGICO IN DIVERSI AMBITI DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AI SETTORI ALIMENTARE, DELLE BEVANDE E DELL’IMBALLAGGIO

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l marchio Crosa, nato originariamente come Crosa & Sassernó, risale al 1897 ed è inizialmente attivo nel settore dei trasporti. Dopo la seconda guerra mondiale, la sua attività prosegue con la riparazione e la rivendita di ricambi per i trasporti, diventando Crosa, acronimo di Commercio Ricambi Ogni Specie Auto. Nel 1962 Piero Sartore,

padre degli attuali titolari Giovanni e Francesca, rileva il marchio storico. Nel corso degli anni, l’azienda a gestione familiare vede l’ingresso dei tre figli e l’ampliarsi dell’attività in nuovi ambiti. Guidata dall’attenzione verso il proprio personale e dal forte orientamento alla crescita e trainata dalle alte competenze che l’hanno contraddistinta negli anni e

Semilavorati tecnici (in questa foto e in quella di apertura) lavorati da Crosa con i centri di lavoro Rover Plast A FT e Materia CL di Biesse

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dall’elevato livello di servizio sviluppato nel settore dei ricambi per autovetture, nei primi anni 2000 Crosa si trasforma in venditore di componenti industriali e nel 2008 avvia il nuovo reparto di lavorazione meccanica dedicato alle materie plastiche: una nuova attività che porterà l’azienda a stringere una forte e duratura partnership con Biesse. Con oltre 15mila clienti, tra e-commerce e canali di vendita tradizionali, Crosa offre oltre 100 mila ricambi industriali disponibili a magazzino, con 32 specialisti al servizio della clientela. “Oggi Crosa è un’azienda commerciale, ma non solo, perché al nostro interno abbiamo anche un’unità dedicata alla lavorazione di materiali plastici per il settore meccanico e per il 90% siamo presenti nel settore food e beverage”, afferma Giovanni Sartore, titolare di Crosa. A tale scopo, nel 2018 l’azienda ha acquistato due centri di lavoro da Biesse: un Rover Plast A FT a 3 assi e un Materia CL a 5 assi. “L’acquisto di queMACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


ste macchine ha migliorato la nostra qualità di lavorazione, la nostra capacità di rispondere alle esigenze dei clienti e, grazie a queste tecnologie, siamo stati in grado di elevare il livello della complessità dei componenti che realizziamo”, continua Sartore.

SFIDE E OPPORTUNITÀ Lavorazioni di precisione, versatilità e capacità di coprire tutte le fasi di processo nella realizzazione dei componenti tecnici industriali: sono questi i vantaggi e i benefici derivanti dall’utilizzo dei due centri di lavoro Biesse. “Possiamo garantire al cliente la fornitura di materiale grezzo, di materiale tagliato e di materiale lavorato da lastra. In particolare, grazie al macchinario Rover Plast A FT riusciamo a ottenere “nesting” spinti e, grazie al nostro fiore all’occhiello, la macchina Ma-

teria CL, siamo riusciti a entrare nel mondo della lavorazione dei materiali avanzati, soprattutto per il settore alimentare”, afferma Lorenzo Pavon, responsabile di produzione in Crosa. Nel settore alimentare e delle bevande l’azienda realizza lavorazioni di precisione, fresature e maschiature. “Da quando utilizziamo i macchinari Biesse, riusciamo a garantire al cliente una flessibilità maggiore e una qualità superiore”, aggiunge Pavon. Il settore degli articoli tecnici industriali è ricco di sfide e opportunità da cogliere: nella produzione di componenti industriali complessi si richiede la massima precisione, garanzia tecnologica distintiva di Biesse. “Considero Biesse un partner per il prossimo futuro; le sfide saranno sempre più complesse e credo che insieme potremo coglierle tranquillamente e serenamente”, conclude Sartore.

Un lungo evento “on-life”

Dal 5 al 30 ottobre è andato in scena “Inside in action”

Biesse Innovation Lab

Una nuova visione di ricerca e sviluppo Il nuovo importante progetto rivolto a ricerca e sviluppo e innovazione, Biesse Innovation Lab, si propone come acceleratore di nuove idee e di startup di eccellenza e come ambiente stimolante e dinamico in cui coltivare le relazioni con mondo accademico, università, centri di ricerca, altri acceleratori, venture capital e nuove imprese, valorizzando l’ecosistema di innovazione del gruppo. Biesse Innnovation Lab nasce con obiettivi di inIl management di Biesse, AdlerInlight Technology Observatory e Manifaktura

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novazione di alto livello, ricercando le soluzioni all’interno e all’esterno dell’azienda attraverso l’interazione con i propri punti di riferimento in Israele e in Italia. Infatti, la nuova struttura è caratterizzata da una doppia anima: in Israele, attraverso la collaborazione con AdlerInlight Technology Observatory, osservatorio nato per unire industria e innovazione sul territorio italiano, e in Italia con il supporto di Manifaktura, società esperta nell’implementazione di un modello d’innovazione aperto e nella gestione di progetti d’innovazione per il settore manifatturiero.

Un momento “virtuale” di uno dei tanti appuntamenti previsti da “Inside in action”

Un’esperienza nuova con un esclusivo format “on-life”: “Inside in action” è l’evento andato in scena dal vivo, presso il Campus di Biesse a Pesaro, e in digitale dal 5 al 30 ottobre in triplice versione, per presentare le più recenti soluzioni dell’azienda per la lavorazione di materiali avanzati, legno, vetro e pietra. Inside Live ha confermato per tutto il periodo l’impegno nel fornire soluzioni innovative per automatizzare la produzione. Le showroom hanno ospitato oltre 40 macchine, prodotti e servizi digitali, da scoprire grazie a un sistema di prenotazione online delle visite in base a disponibilità ed esigenze di ciascun ospite e nel totale rispetto dei protocolli di tutela di salute e sicurezza. Inside Next è stato un vero e proprio show tecnologico virtuale con protagonista l’innovazione di prodotto e di processo. In particolare, il 15 e il 16 ottobre è stata la volta delle nuove tecnologie per la lavorazione di materiali avanzati e legno, mentre il 22 e il 23 ottobre è toccato alle soluzioni avanzate per la lavorazione del vetro e della pietra. Dal 26 al 30 ottobre, infine, è andata in onda Inside Play, una serie di oltre 40 webinar formativi e dimostrazioni in forma virtuale, disponibili sia in diretta sia in differita, su richiesta.

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

NEWS IL COVID-19 NON FERMA COLINES

Linea per film CPP in india Il Covid-19 non ferma Colines, che ha recentemente fornito una nuova linea per film CPP (in polipropilene ottenuto mediante tecnologia cast) al trasformatore indiano Sparsh Industries, produttore di soluzioni per l’imballaggio flessibile. La linea comprende cinque estrusori in grado di realizzare film CPP di 3,2 metri di larghezza ed è dotata della tecnologia MDO di ultima generazione, potenziata da un esclusivo sistema brevettato di riscaldamento a infrarossi. Azienda a forte tasso di innovazione e tecnologia, Sparsh Industries è la prima in India ad aver commissionato una linea flessibile per film MOPP (in polipropilene mono-orientato), in grado di produrre anche film CPP in base alle esigenze e di produrre film, oltre che in polipropilene, anche in polietilene. “Siamo grati a Colines per il grande impegno e per lo straordinario lavoro svolto dai suoi tecnici. Nonostante la pandemia di Covid-19 e tutti i problemi conseguenti, la messa in servizio è stata eseguita con successo nei tempi previsti e questo è molto importante per noi”, ha affermato Ashutosh Agarwal, CEO di Sparsh Industries. “Siamo orgogliosi dello straordinario lavoro svolto con Sparsh. Non è stato facile portare a termine la messa in servizio nei tempi previsti, ma possiamo dire di aver raggiunto soluzioni efficaci al problema delle limitazioni di viaggio. È stata una buona combinazione tra l’utilizzo della tecnologia, come la realtà aumentata, e la costituzione di team di tecnici in loco, che in India abbiamo iniziato già da alcuni anni grazie alla partnership con Hi-Tech International. Modello, questo, che stiamo replicando in diverse parti del mondo”, ha spiegato Eraldo Peccetti, presidente esecutivo di Colines.

Un dettaglio della linea fornita da Colines a Sparsh Industries, con la bobina prodotta

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Estrusori E-GO di Bausano

Gamma rinnovata per tubi in PO La domanda mondiale di tubazioni in poliolefine sta registrando una crescita costante grazie alle loro eccellenti proprietà fisico-meccaniche, in grado di surclassare quelle di altri materiali. In tal senso, si stanno affermando come scelta privilegiata per la realizzazione di reti fognarie e di drenaggio, nonché per l’industria Oil & Gas, erodendo quote di mercato a metallo e cemento. Interpretando le esigenze del settore, Bausano presenta la rinnovata gamma di estrusori monovite E-GO per la produzione di tubi in poliolefine. La tecnologia E-GO permette di ottenere tubi lisci, corrugati, multistrato o monostrato, rigidi o flessibili, con un diametro variabile dal piccolo formato alla grande sezione e assicurando un’ottima omogeneità del fuso di materiali plastici come PP, rPP, PE, HDPE, LDPE, XPE, PE-RT, PMMA, PC, PA e PU, ideali per un’ampia varietà di applicazioni. Diversi sono i settori interessati, dall’edilizia alle infrastrutture, dall’agricoltura al medicale, fino all’industria mineraria, petrolifera e automobilistica. Compatti, efficienti e performanti, gli estrusori E-GO per tubi si distinguono per la geometria della vite che, oltre a un design sviluppato ad hoc sulla base delle richieste della committenza, presenta soluzioni innovative. In questo modo è possibile ottenere un’elevata resa in kg/ ora lavorando le poliolefine senza eccessivo stress meccanico. In aggiunta, il particolare disegno sia della vite che del cilindro, unitamente ai motori asincroni a basso assorbimento, sono garanzia di un’eccellente efficienza energetica. Inoltre, la soluzione è concepita per assicurare continuità d’esercizio e un superiore ciclo di vita della linea, in virtù della ridotta usura dei componenti, che contribuisce a un importante risparmio complessivo. Nella configurazione della linea, si distinguono la testa e le attrezzature di estrusione, che garantiscono la migliore lavorazione del tubo, mantenendo

Un esemplare della rinnovata linea di estrusori monovite E-GO per tubi in PO

una portata elevata. Sono altresì degni di nota: il riduttore multistadio con ingranaggi elicoidali rettificati, il sistema di riscaldamento del cilindro con resistenze in ceramica e quello di raffreddamento a ventilatori radiali, il dosatore gravimetrico oppure la tramoggia scorrevole. Inoltre, il Digital Extruder Control 4.0 consente di monitorare i consumi e di controllare l’estrusore e l’intera linea attraverso un’unica interfaccia utente. Infine, in caso di particolari lavorazioni, come per esempio la coestrusione, è anche possibile abbinare l’estrusore monovite E-GO per tubi a una soluzione bivite. “Affidarsi a Bausano significa poter contare su un partner in grado di studiare la più idonea formulazione per ottenere il prodotto desiderato, con il miglior impianto di estrusione chiavi in mano. In questo caso specifico, ai tubi in PO sono richieste elevate proprietà in termini di resistenza all’abrasione, alla corrosione, agli agenti chimici e agli impatti, oltre che alla pressione interna e al calore, che Bausano garantisce con la personalizzazione degli elementi al cuore dalla linea E-GO, progettata per raggiungere una capacità produttiva senza eguali”, dichiara Clemente Bausano, vicepresidente di Bausano.

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Maris sviluppa sistemi avanzati per l’estrusione

Lavorazione di compound molto caricati Da sempre Maris affianca alla costruzione di estrusori bivite corotanti l’attività di ricerca e sviluppo di applicazioni innovative e all’avanguardia per le sue stesse linee. Per fornire ai trasformatori la più ampia gamma possibile di soluzioni, il costruttore realizza al proprio interno ogni componente meccanico dei suoi estrusori, così da proporsi come una delle poche aziende al mondo in grado di personalizzare le proprie linee con bivite corotante in base a specifiche esigenze, anche nel caso della produzione di compound molto caricati. Questi ultimi, grazie all’elevata percentuale di carica minerale dispersa nella matrice polimerica, permettono di ridurre considerevolmente i costi di produzione se confrontati con i masterbatch standard. Sulla

Schema del processo per compound molto caricati

base di questa valutazione, nel corso del tempo Maris ha introdotto nelle proprie linee vari miglioramenti tecnologici e di processo, incrementandone le prestazioni per massimizzare la percentuale di carica lavorabile e la produttività. Tra i principali sviluppi introdotti possono essere annoverati: - diversi rapporti Do/Di, che com-

Polimero

Additivi

Carica

Carica

portano differenti volumi liberi; - un’ampia varietà di estrusori con svariate coppie specifiche; - l’adozione di quattro distinti punti di alimentazione delle cariche, uno principale e tre laterali); - equipaggiamenti speciali, tra cui il sistema di deaerazione, per facilitare l’introduzione di cariche con la tendenza a in-

Carica

globare aria al loro interno; - ottimizzazione del profilo vite e degli elementi vite dedicati a questo particolare processo. L’azione sinergica di queste soluzioni tecniche permette di lavorare materiali caricati fino all’80-85%, preservando la capacità produttiva e mantenendo standard di dispersione eccellenti.

25 anni di alta specializzazione

Linee per sistemi di irrigazione, ma non solo Da oltre 25 anni nel settore della costruzione di linee per l’estrusione di materie plastiche, Profile Dies è oggi specializzata nella progettazione e nella costruzione di attrezzature e impianti completi per la produzione di tubi per l’irrigazione a goccia, di film, di foglie e lastre, di profili e di lastre alveolari, così come di impianti speciali personalizzati. Recentemente il costruttore ha sviluppato nuove linee automatiche per l’estrusione di tubi per l’irrigazione a goccia, in grado di raggiungere ri-

spettivamente velocità di 250 metri al minuto e capacità di inserimento di 2000 gocciolatori al minuto, con foratrice meccanica o laser, e velocità tra 80 e 100 metri al minuto di tubi con diametro da 16 a 20 mm e capacità di inserimento di 400 gocciolatori tondi al minuto. Sempre al settore dell’irrigazione si rivolge una nuova

linea per l’estrusione di manichette, capace di raggiungere velocità fino a 200 metri al minuto di tubo con spessore minimo di 0,1 mm e distanza tra i fori da 10 e 15 cm. Tra i settori applicativi ai quali si rivolgono le li-

nee di Profile Dies rientra anche quello della produzione di bordi per mobili in PVC, PP o ABS con spessori da 0,4 a 3 mm, di lastre e profili alveolari in PE, PP, PC e PMMA con spessori da 2 a 60 mm (fino a 9 strati) e di lastre con spessori da 0,2 a 15 mm.

Vista di una linea completa di Profile Dies, dall’alimentazione del materiale alla stabilizzazione del manufatto, passando per l’estrusione

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AUSILIARI E COMPONENTI

Campetella Robotics Calling: oltre un mese di open house con due isole di lavoro complete costantemente in funzione

OPEN HOUSE CAMPETELLA

SOLUZIONI IML VANTAGGIOSE E NUOVE IDEE DI SVILUPPO PRESENTATE IN UN REALISTICO CONTESTO PRODUTTIVO CIRCA 300 VISITATORI HANNO PARTECIPATO IN TUTTA SICUREZZA ALL’OPEN HOUSE “CAMPETELLA ROBOTICS CALLING (CRC)”, TENUTASI NELLO STORICO STABILIMENTO DI MONTECASSIANO (MACERATA) DAL PRIMO OTTOBRE FINO A METÀ NOVEMBRE 2020 E CHE HA VISTO UNA REALISTICA DIMOSTRAZIONE INDUSTRIALE DI DUE VELOCI SISTEMI IML E LA PRESENTAZIONE DI NUOVE IDEE DI SVILUPPO A CURA DI RICCARDO AMPOLLIN

“I

n tempi difficili, l’automazione è la scel- la linea di pensiero dei costruttori di robot: ladta più sicura, in qualunque circostan- dove si possa evitare che una persona svolga un za”, disse anni fa un esperto del settore. lavoro pericoloso, rischioso, faticoso o monotoQuest’affermazione potrebbe risultare ancora no, la mano automatica deve entrare in azione. più veritiera oggi, alla luce dell’attuale emergen- Questo articolo prende come punto di riferimenza sanitaria, che ha portato a diversi cambiato promenti nella vita di tutti i giorni, prio un anche nei luoghi di laprodutvoro. Ne è un esemtore italiapio il distanziamento no di robot, sociale, divenuto inCampetella dispensabile a causa Robotic Cendei rischi e delle eventer, e la sua tuali complicazioni doreazione al difIl primo prodotto vute a fattori igienici. ficile contesto realizzato con IML durante Questo aspetto incontra attuale. l’open house: un vasetto decorato per lo yogurt

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CAMPETELLA ROBOTICS CALLING Circa 300 visitatori professionali e rappresentanti della stampa sono stati i protagonisti dell’open house Campetella Robotics Calling (CRC), tenutasi presso lo stabilimento dell’azienda a Montecassiano (Macerata) dal primo ottobre fino a metà novembre del 2020. In tale occasione, Campetella ha dato l’opportunità di scoprire in loco la propria offerta in termini di tecnologia IML (In-Mould Labelling) e IMD (In-Mould Decoration), posizionamento di inserti, presa e deposito dei pezzi, logistica e movimentazione, assemblaggio diretto, pallettizzazione, confezionamento, sistemi di visione, controllo qualità ed estrazione rapida. Naturalmente, tutto è stato curato nei minimi dettagli per garantire la masMACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


sima sicurezza e il rigoroso rispetto delle norme igieniche e sanitarie anti-Covid 19. Affacciandosi dalla finestra panoramica situata al primo piano dell’azienda, era possibile notare subito, sulla destra dell’area produttiva, il nuovo impianto per la stampa 3D, grazie al quale è possibile produrre tamponi per etichettatrici, connettori per cavi elettrici e altri componenti in materiale plastico che Campetella utilizza in fase di produzione. Spostando lo sguardo più a sinistra, si poteva poi apprezzare la nuova suddivisione in stazioni di lavoro che, dal magazzino accettazione merci fino all’area imballaggio, consente di avere una chiara visione dello stato di tutti i progetti in lavorazione. Si tratta degli ultimi sviluppi voluti dal socio dirigente Carlo Campetella per contribuire al lean management e alla lean production, anche in termini di Industria 4.0. Un imprenditore visionario, Carlo Campetella, che, sempre focalizzato su nuove idee, concetti e design, ha ottenuto grandi traguardi nel 2020, grazie anche al proprio team di ingegneri progettisti. “Negli ultimi mesi siamo riusciti a produrre in serie una nuova gamma di robot di recente progettazione”, ha spiegato alla redazione di MacPlas il direttore generale Elia Campetella. “L’obiettivo è ridurre l’ingombro a terra, assicurando al contempo la massima precisione, velocità e robustezza, applicando soluzioni standardizzate ma dotate di un design modulare ispirato da una concezione innovativa”. Ma torniamo al cuore dell’open house. Il campo della competizione automobilistica è in continuo sviluppo ed è noto che Carlo Campetella partecipa attivamente da anni ai campionati motociclistici. Proprio da questo mondo ha preso ispirazione per l’impiego di nuovi materiali e per design innovativi, concepiti per ottenere strutture leggere, prestazioni elevate, resistenza e velocità. Tutte caratteristiche che sono state trasferite dal mondo delle moto a quello dei robot, a tutto vantaggio dell’automazione Campetella. I visitatori hanno quindi potuto apprezzare i risultati rivoluzionari di questo approccio, osservando i robot cartesiani e laterali, le soluzioni Scara, gli smaterozzatori ultraveloci, nonché le unità di controllo e interfaccia IoT (in dotazione con ogni impianto) presenti nell’area espositiva.

Il secondo prodotto IML: una vaschetta per formaggio spalmabile

Coppette da trofeo Il compatto robot laterale Mini-Modula X-Series di Campetella veniva utilizzato per l’IML su coppette per lo yogurt, stampate in polipropilene e a pareti sottili. Il robot era dotato di un braccio orizzontale estremamente veloce e compatto, per garantire le più rapide operazioni di inserimento delle etichette e di estrazione del prodotto finito. Il braccio oscillante garantiva che il processo rispettasse le norme igieniche e che si concludesse con l’impilamento delle coppette rovesciate con l’apertura verso il nastro trasportatore. Come se non bastasse, Mini-Modula, forte del suo minimo ingombro a terra, collaborava con il robot cartesiano C01 della e-Series EVO, il quale spostava le pile di vasetti dal nastro trasportatore alla scatola di stoccaggio. Un AMR (robot mobile autonomo) di Omron era incaricato di trasportare i prodotti finiti al magazzino...e poi via di nuovo, vuoto, verso il nastro trasportatore! Quest’applicazione prevedeva un tempo di ciclo totale non superiore ai 2,4 secondi (incluse l’entrata e l’uscita dallo stampo del robot laterale), con un tempo d’interblocco della pressa di soli 0,6 secondi. I due robot Campetella lavoravano fianco a fianco per servire rispettivamente la

pressa a iniezione ibrida di Arburg, modello Allrounder 570 H 1800-800 packaging (con forza di chiusura pari a 1800 kN), e lo stampo a 4 cavità realizzato dall’azienda francese Simon. Era infine il produttore italiano di etichette Viappiani a occuparsi della “L” di “Labelling” all’interno del processo IML. Caratteristiche del vasetto: altezza di 43 mm; diametro superiore di 73 mm; peso pari a 4 grammi. Vaschette a pareti sottili per formaggio fresco Il robot laterale ad alta velocità Modula X-Series di Campetella rappresentava la soluzione ideale per l’etichettatura di contenitori a pareti sottili per formaggio spalmabile, nello stampo a 4 cavità di Bazigos. Quattro videocamere Mevisco monitoravano costantemente la qualità dei prodotti sulla linea. Il robot era dotato di un velocissimo alimentatore di etichette con servocomando, per gestire le etichette a croce di Viappiani che coprivano tutti e cinque i lati del prodotto. Anche in questo caso l’asse oscillante impilava in modo igienico le vaschette rovesciate sul nastro trasportatore. Con la sua alta capacità di carico, il robot Spin3 Scara X-Series afferrava le pile etichettate e le depositava velocemente in una scatola per il trasporto. Per i meno avvezzi alle tecnologie d’auto-

DUE ISOLE DI LAVORO PER ALTRETTANTE APPLICAZIONI SPECIALI Erano due le isole di stampaggio in funzione presso l’area espositiva, creata ad hoc per offrire una percezione realistica, in un contesto industriale, delle caratteristiche e dei vantaggi delle più recenti tecnologie Campetella nel settore della robotica, in piena conformità con il piano Industria 4.0. MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

La quarta e la quinta generazione della dinastia Campetella, che ha proseguito la tradizione di famiglia iniziata dal fondatore Pasquale Campetella addirittura nel 1897. In foto, da sinistra: Carlo e Gaia Campetella, la madre Caterina Dezi ed Elia Campetella

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AUSILIARI E COMPONENTI

mazione, ricordiamo che il robot Scara (acronimo di Selective Compliance Assembly Robot Arm) è un robot con braccio snodabile orizzontale, il cui aspetto ricorda la forma di un braccio umano. Infine, un altro AMR Omron si occupava di depositare le scatole contenenti le vaschette di formaggio spalmabile nel magazzino. L’isola di lavoro in questione si basava su di una pressa a iniezione ibrida di Arburg, modello Allrounder 630 H 2300-2100 packaging, con forza di chiusura di 2300 kN, per un tempo di ciclo pari a 3,5 s. L’etichettatura avveniva invece entro un tempo di ciclo di 4 s, con un tempo d’interblocco della pressa di soli 0,9 s. Il costruttore italiano Moretto ha fornito le adeguate attrezzature ausiliarie e i sistemi di raffreddamento centralizzati per il trattamento della materia prima (polipropilene). Caratteristiche del prodotto: lunghezza di 132 mm, profondità di 89 mm, altezza di 33 mm, capacità di 200 ml e peso pari a 7,55 g.

PERFORMANCE DA POLE POSITION Come specificato dai responsabili di Arburg Italia, l’installazione e l’ottimizzazione di entrambe le macchine a iniezione erano tali da rendere i sistemi in grado di “ciclare” senza movimenti bruschi e/o vibrazioni, garantendo così le elevate velocità di stampaggio tipiche delle applicazioni nel settore packaging. Su un altro fronte, l’utilizzo di tamponi per l’etichettatura (prodotti nel nuovo centro di stampa 3D) è risultato anch’esso decisivo per incrementare la velocità del processo. Le etichette venivano tenute da perni che, caricati a 12000 volt, polarizzavano (magnetizzavano) le etichette e, quindi, le posizionavano accuratamente. In meno di un secondo le etichette raggiungevano la cavità e venivano stabilizzate dall’aria

Applicazione IML: sistema integrato

compressa, per garantire una perfetta aderenza prima di essere stampate sul retro del materiale plastico che formava la coppetta o la vaschetta. “Abbiamo dedicato gli ultimi mesi allo sviluppo di nuovi robot per prepararci alla produzione in serie”, ha spiegato Elia Campetella. “Siamo infatti focalizzati su precisione, velocità, versatilità, affidabilità e programmabilità specifica per ogni singola applicazione, in sicurezza”. Uno spazio espositivo collocato nelle immediate vicinanze dei sistemi IML ha inoltre mostrato un nuovo concetto di assistenza in remoto, grazie all’utilizzo della realtà aumentata. Indossando un visore VR di ultima generazione, per esempio, era possibile “passeggiare” virtualmente attraverso un impianto di nuova concezione esplorandone tutte le funzioni, i componenti, le interrelazioni, i parametri e molto altro ancora. Con modalità simili, è anche possibile ordinare parti di ricambio soggette a usura, come le etichettatrici, e scoprire come vengono montate e smontate nell’impianto. Le interviste fatte al direttore commerciale Marco Marconi e al continuous improvement engineer, Giacomo Svampa, hanno poi fornito un quadro delle prospettive di Campetella sul medio-lungo termine.

IL CONTESTO COMMERCIALE E LA RISPOSTA ALLA PANDEMIA

Campetella aumenta le prestazioni della propria tecnologia IML grazie ai suoi robot di ultima generazione e all’ausilio di robot mobili autonomi (AMR), come quello in foto prodotto da Omron

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Per Campetella, la domanda di robot e sistemi IML non ha finora risentito degli effetti della pandemia. I punti di forza dell’azienda, che opera al servizio di un’ampia gamma di settori industriali, hanno attutito il colpo. “Il settore automobilistico è in declino, ma siamo stati in grado di compensare questo gap con la crescita di segmenti industriali quali il packaging industriale, alimentare e medicale”, ha confermato Marco Marconi, il quale ha subito aggiunto: “L’automazione della produzione di packaging per la vendita online è in forte crescita, specialmente nell’Europa di lin-

gua tedesca, in cui siamo sempre più presenti sia a livello di forza vendita che di assistenza”. L’azienda ha inoltre approfittato delle restrizioni sugli spostamenti per dedicarsi con maggiore impegno a cambiamenti organizzativi e progetti gestionali interni. “Non potevamo arrenderci alla pandemia! Dovevamo restare sul mercato, comunicare ed essere proattivi”, ha dichiarato il direttore commerciale esponendo la nuova strategia di marketing adottata da Campetella. “Quando abbiamo realizzato che sarebbero state cancellate tutte le fiere del settore materie plastiche previste per il 2020, abbiamo cambiato rotta. Invece di incontrarci a Friedrichshafen per la fiera Fakuma, abbiamo invitato i nostri attuali e potenziali partner a farci visita presso la nostra sede di Montecassiano”. Tutto era già pronto da mesi per il Fakuma e, quindi, l’accordo con Arburg è andato subito a buon fine, a dimostrazione di un’intelligente alleanza win-win. Il costruttore marchigiano ha così potuto esporre molti più prodotti ed esempi applicativi durante l’evento CRC 2020 di quanto avrebbe potuto fare con uno stand a Fakuma, o tramite un tour virtuale. L’open house non ha coinvolto solo clienti e partner (Arburg, Bazigos, D. Souiris, Gammaflux, Mevisco, Moretto, Simon, Viappiani), ma anche esperte figure accademiche, tra cui quelle dell’Università di Ancona, con cui Campetella ha portato avanti un importante progetto di machine learning. “Come previsto, abbiamo registrato un’elevata partecipazione di professionisti: circa 300 visitatori, provenienti non solo dall’Italia (intorno al 70%), ma anche da Austria, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Francia, Grecia, Palestina e Nigeria”, ha precisato Marconi. “Abbiamo accolto rappresentanti dell’industria dell’imballaggio in generale e del packaging alimentare e medicale in particolare, che, incoraggiati dalla crescita improvvisa del loro mercato, sono ora sempre più alla ricerca di nuovi partner che li acMACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


compagnino nei loro processi d’automazione”. “Infine”, ha rivelato il direttore commerciale, “è straordinario che uno dei due sistemi IML in mostra - quello per l’etichettatura delle vaschette per il formaggio fresco - sia stato venduto dopo pochi giorni dall’inizio dell’open house. Tra l’altro, la tecnologia IML Campetella è espandibile in modo modulare per gestire fino a 16 cavità”.

CAMPETELLA, QUO VADIS? I PROGETTI PER IL FUTURO “Al CRC abbiamo presentato tutto ciò che Campetella ha da offrire: una nuova gamma di robot (tra cui l’ultra produttivo robot Double Concept), concetti di controllo orientati al futuro e soluzioni conformi all’Industria 4.0. L’apprendimento auto-

matico (o “machine learning”), per esempio, avrà un grande futuro”, ha proseguito Marconi. “I robot e tutti gli altri componenti dell’impianto sono monitorati da algoritmi specifici. Previsioni su ciò che accadrà nello stabilimento, per quanto tempo si produrrà in modo ottimale nelle condizioni date e/o quando un componente dovrà essere sostituito. Questi sono solo alcuni degli elementi che è possibile analizzare. Già ora un cliente può utilizzare il portale online per osservare come funziona l’impianto, comprese curve di accelerazione, vibrazioni, percorsi, temperature, cicli e altre caratteristiche. Grazie al visore VR, inoltre, è libero di muoversi nel sistema in modalità virtuale”. “Le restrizioni dovute al Covid-19 non hanno fortunatamente interferito con il nostro lavoro e la buona notizia è che il piano ordini è saturo fino all’aprile 2021. Questo lo dobbiamo molto anche al duro lavoro svolto negli ultimi anni, incluso il piano di consolidamento e potenziamento dei nostri centri d’assistenza, per esempio in Germania e Stati Uniti, nonché la nascita di nuove partnership come quella appena siglata in Messico”, si è avviato a concludere Marconi. “Infine, l’importante costo (a sette zeri) che avevamo preventivato per le fiere del 2020, è stato in gran parte reinvestito per la modernizzazione dello stabilimento, l’acquisizione di nuove attrezzature, lo sviluppo del prodotto e del sistema di gestione da remoto sopra menzionato”.

I TREND DEI PRINCIPALI MERCATI DI RIFERIMENTO

“La sicurezza prima di tutto! Questo aspetto è stato prioritario durante tutto il periodo in cui si è svolto l’evento Campetella Robotics Calling: un limite di 40 ospiti registrati al giorno, l’uso obbligatorio delle mascherine, il distanziamento, posti riservati e molto altro, per proteggere i nostri ospiti e i nostri collaboratori”, ha sottolineato il direttore commerciale Marco Marconi, a destra nella foto, insieme a Elia Campetella

“Grazie al portale clienti CRC, una tecnologia di analisi e risoluzione dei problemi nel dettaglio, avremo presto uno strumento importante nelle nostre mani per mantenere in funzione la linea di produzione, senza i classici tempi di fermo macchina. Tutte le parti sono codificate e possono essere immediatamente identificate per vari scopi. Contiene inoltre molte animazioni tutorial realizzate con “Creo” e “Indy 40”, per configurare i sistemi e fornire istruzioni per lo smontaggio e l’assemblaggio di componenti come gli attrezzaggi EOAT e IML. Si tratta di un notevole

La prima giornata del CRC si è aperta con una presentazione multimediale sull’azienda, i suoi team di esperti, il suo know-how e tutto il suo potenziale nel settore dell’automazione industriale

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Giacomo Svampa, continuous improvement engineer, con il componente per etichette (label dummy) da installare sul braccio robotico

vantaggio quando si ha a che fare con l’etichettatura e la manipolazione di piccoli imballaggi alimentari, come capsule e coppette”, ha spiegato Giacomo Svampa, continuous improvement engineer, che si occupa anche dello sviluppo del piano di marketing strategico. Secondo Svampa, il coronavirus ha modificato le abitudini dei consumatori, i quali, per esempio, hanno ricominciato a preparare più cibo fatto in casa. Il consumo di molti prodotti alimentari è quindi cresciuto in modo significativo e così anche la necessità di imballaggi che li contengano. “Nonostante il segmento dei grandi contenitori per ristoranti abbia subito un calo, il volume degli ordini legati all’etichettatura di secchi per prodotti liquidi (ad esempio per i negozi di bricolage) è rimasto stabile. Proprio recentemente abbiamo chiuso un ordine di questo tipo per un nuovo cliente statunitense”, ha aggiunto Svampa. Degno di nota è anche il boom della domanda legata all’imballaggio primario per medicinali. “In questo settore, intendiamo focalizzare tutti i nostri sforzi per soddisfare in modo sostenibile la domanda d’automazione in tutta Europa (principalmente Italia, Germania e Russia) e oltreoceano (USA)”, ha affermato Svampa, secondo il quale l’attuale capacità di produzione di Campetella è di 25-30 robot standard top-entry, più vari sistemi speciali basati sul principio della progettazione su misura. Anche il fatturato si basa sul medesimo principio: 30% Italia, 30% resto d’Europa, 30% Nord America, 10% altri mercati. “Il successo che ci aspettiamo dalla nuova serie Stack si deve alle sue eccezionali prestazioni”, ci ha infine confidato Giacomo Svampa. “Vengono qui impiegati tutti i principali componenti del già collaudato sistema Concept. Si tratta di robot estremamente veloci, il cui tempo di ciclo si aggira intorno ai 3,9 secondi, nonostante le loro dimensioni. Inoltre, l’ampio utilizzo di componenti in fibra di carbonio per la realizzazione delle parti mobili dei robot fornisce maggiore leggerezza e robustezza”.

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AUSILIARI E COMPONENTI

IN IPM PROSEGUONO RICERCA E SVILUPPO NONOSTANTE LA PANDEMIA

AUTOMAZIONE DEL FINE LINEA NELLA PRODUZIONE DI TUBI IN PP DI AMPIO DIAMETRO UN NUOVO SISTEMA BREVETTATO SVILUPPATO DA IPM CONSENTE DI SUPERARE LE DIFFICOLTÀ LEGATE ALLA PRODUZIONE DI TUBI DI AMPIO DIAMETRO, DA 110 A 630 MM, MIGLIORANDO LA PRODUTTIVITÀ DELLA LINEA E LA QUALITÀ DEL PRODOTTO FINALE

D

a sempre votata all’innovazione nel settore della costruzione di attrezzature ausiliarie per l’estrusione di tubi, IPM vanta una produzione di circa 300 macchine e impianti all’anno, tra cui traini, taglierine, bicchieratrici, sistemi automatici per l’imballaggio, curva-tubi, fessuratrici e soluzioni personalizzate, che oggi trova-

no sbocco in Italia e in 121 paesi di tutto il mondo. La pandemia da coronavirus che ha scosso il 2020 ha colpito anche molte aziende di settore, vanificandone previsioni, budget e progetti; al punto che la salvaguardia dei loro bilanci non è ancora certa. In questo momento di “buio”, IPM si è rimboccata le maniche in-

nanzitutto sostenendo finanziariamente la locale struttura sanitaria nella lotta al Covid-19 e, allo stesso tempo, mettendo in atto tutte le norme sanitarie necessarie a garantire la sicurezza dei propri dipendenti. Ha così continuato a progettare, sviluppare e costruire sistemi innovativi per il settore della trasformazione delle materie plastiche.

UNA NUOVA TECNOLOGIA BREVETTATA PER LA BICCHIERATURA

Bicchieratrice automatica BA 400 PP

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L’azienda fa sapere che in Nord e Centro Europa, dove l’utilizzo del polipropilene si sta diffondendo sempre più soprattutto per la realizzazione di reti fognarie, il suo sistema per l’automazione del fine linea sta riscuotendo molto interesse tra i produttori di tubi in PP di ampio diametro. A questo riguardo, però, soprattutto nella realizzazione della bicchieratura di tubi con diametro tra MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


Impianto di imballaggio per tubi di ampio diametro, fino a 630 mm

110 e 630 mm, si riscontrano alcune difficoltà, quali la possibilità di dover effettuare una migliore calibratura interna dei bicchieri, il ritiro del bicchiere, la necessità di utilizzare guarnizioni in gomma rinforzata, il rischio di slittamento della guarnizione durante l’installazione o il trasporto dei tubi e la necessità di utilizzare manicotti, che si traducono in costi aggiuntivi. La soluzione messa a punto da IPM consiste in una nuova bicchieratrice (brevettata) che consente la giunzione di tubi in PP grazie alla combinazione del sistema di soffiaggio “standard” con quello “meccanico”, evitando le suddette difficoltà e garantendo risultati comparabili ai prodotti ottenuti tramite stampaggio a iniezione. Questa bicchieratrice non solo è in grado di bicchierare in maniera stabile tubi in PP di tali dimensioni, ma è stata progettata per offrire una produzione molto elevata. Attraverso alcune modifiche idrauliche sono stati ridotti al minimo i tempi morti e resi più veloci i tempi di ciclo macchina. Per quanto riguarda il risparmio energetico, la macchina è dotata, oltre che di forni a contatto coibentati per ridurre la dispersione di calore, di un forno a onde corte che lavora solo in presenza dei tubi, riducendo

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il fabbisogno di energia. Sul fronte dell’ottimizzazione del processo, invece, è stato adottato un sistema di lubrificazione che permette di dosare con precisione e ripetibilità la quantità di lubrificante necessaria. L’introduttore automatico di guarnizioni può lavorare fino a due tubi contemporaneamente e può essere dotato di uno speciale dispositivo (anche questo brevettato) in grado di eseguire il controllo di tenuta della guarnizione, segnalando e scartando i bicchieri difettosi. Questo dispositivo garantisce

la completa automazione della linea, eliminando qualsiasi operazione manuale di inserimento e/o controllo della guarnizione e inviando i tubi ai sistemi di imballaggio, in grado di inserirli in totale sicurezza all’interno di: cornici di legno, scatole di cartone, box di ferro, film di polietilene, sellette di plastica ecc., con prestazioni elevate anche in spazi ristretti. Per quest’ultimo scopo sono stati utilizzati sistemi cartesiani, bracci antropomorfi, dispositivi ad aspirazione per la raccolta dei tubi e nuovi apparati di sicurezza.

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AUSILIARI E COMPONENTI

COLLABORAZIONE TRA RODOLFO COMERIO E TEKNI-PLEX GALLAZZI

CALANDRA GIGANTE RICONDIZIONATA E RIQUALIFICATA IN TEMPI RECORD UNA PARTNERSHIP DALLE SOLIDE RADICI HA PERMESSO DI PORTARE A TERMINE RAPIDAMENTE UN PROGETTO CONGIUNTO, EVITANDO CHE GLI EFFETTI DI UN INCENDIO FOSSERO AGGRAVATI DALL’EMERGENZA SANITARIA. UN ESEMPIO DI COLLABORAZIONE FATTIVA TRA DUE AZIENDE LEADER NEI RISPETTIVI SETTORI DI COMPETENZA

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onostante le difficoltà di questo periodo, una linea di calandratura per la produzione di film tecnici in PVC, completamente ricondizionata, ha lasciato recentemente gli stabilimenti di Rodolfo Comerio alla volta della società Tekni-Plex Gallazzi di Gallarate (Varese), la cui operatività era stata compromessa da un incendio che ne aveva danneggiato i reparti e gli impianti produttivi. Il macchinario in questione, insieme ad altre due calandre, infatti, era stato quasi completamente distrutto imponendo all’azienda gallaratese il completo fermo della produzione. Anche con le limitazioni imposte dalla pandemia e dal rispetto di tutte le norme sanitarie anti-Covid-19, la stretta collaborazione tra le due aziende ha permesso loro di effettuare i rispettivi interventi in tempi record: il rinnovamento dell’impianto da parte di Rodolfo Comerio e la ristrutturazione del sito produttivo che lo ha accolto nuovamente da parte di Tekni-Plex Gal-

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lazzi. La linea di calandratura, inoltre, è stata riqualificata con le tecnologie di ultima generazione sviluppate da Rodolfo Comerio, senza La calandra in uscita dallo stabilimento di Rodolfo Comerio

che questo incidesse su costi e tempi dell’intervento, per migliorarne le prestazioni produttive e garantire manufatti di qualità elevata. Alta, larga e lunga rispettivamente 5 x 4 x 5 metri e pesante 80 mila kg, la calandra è dotata di 5 cilindri da 610 mm di diametro, che garantiscono una produzione elevata di foglia in PVC larga 2,5 metri. È stata trasportata da uno stabilimento all’altro premontata, richiedendo un trasporto eccezionale.

L’UNIONE FA LA FORZA La società Rodolfo Comerio non è nuova a progetti di questo tipo nel settore della calandratura. Nel 2017 aveva progettato e realizzato due calandre ad alto contenuto tecnologico tra le più grandi al mondo per la produzione di film in PVC, una a 4 e l’altra a 5 cilindri, in entrambi i casi da 5 metri di larghezza. La collaborazione tra Tekni-Plex Gallazzi e Rodolfo Comerio ha radici molto profonde nel tempo e solide; MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


I due partner in pillole motivo per cui la prima non ha esitato a scegliere la seconda come fornitore certificato in grado di garantire la rapida rimessa in funzione della macchina e la ripresa della produzione. Management e maestranze di Tekni-Plex Gallazzi hanno collaborato in un vero lavoro di squadra per consentire il raggiungimento di tale obiettivo da parte di una delle principali aziende manifatturiere della provincia di Varese, contribuendo al suo riassetto produttivo e mettendola in grado di affrontare l’impegno di un mercato altamente competitivo. Dal canto proprio Rodolfo Comerio considera lo sforzo compiuto un chiaro segnale che dimostra al mercato le proprie capacità di fornitore di tecnologia e di organizzazione dei lavori, anche in situazioni di profonda crisi, come quelle determinate da un lato da un’azienda colpita duramente da un incidente e dall’altro da un’emergenza sanitaria come quella di questi mesi. Segnali, questi, che guardano dritti al futuro, con Rodolfo Comerio che vanta un portafoglio ordini di tutto rispetto a livello mondiale e con Tekni-Plex Gallazzi che ha potuto riprendere tempestivamente a servire il suo mercato di riferimento, quello dei film plastici altamente tecnici, con prodotti di qualità. Secondo le stime dei due partner, Tekni-Plex Gallazzi dovrebbe riuscire a ritornare ai livelli produttivi precedenti all’incendio entro il primo trimestre del 2021.

Rodolfo Comerio

Tekni-Plex Gallazzi

Società impegnata a livello mondiale nella progettazione e nella costruzione di linee per la calandratura, in particolare di PVC e gomma, Rodolfo Comerio è attiva dal 1878 ed è guidata dalla famiglia Comerio, erede del fondatore Rodolfo Comerio. Tecnologia, innovazione e qualità sono da sempre i suoi principi guida. Oggi l’azienda si presenta al mercato con una strategia di livello globale, con un piano industriale definito per potenziare il marchio attraverso figure professionali altamente qualificate, con una sede completamente rinnovata, con nuovi brevetti a tutela della propria innovazione tecnologica e con un’organizzazione tecnico-commerciale che punta alla massima valorizzazione del servizio di supporto ai clienti.

Azienda storica italiana, fondata nel 1973, Gallazzi viene acquisita dal gruppo Tekni-Plex nel 2015, attivo su scala mondiale nella produzione di film e foglie in PVC per applicazioni farmaceutiche (blister) e substrati per nastri adesivi. Nei suoi due stabilimenti sono in funzione diverse linee di calandratura, di spalmatura, di accoppiamento e di taglio.

Carlo Comerio (a sinistra nella foto), amministratore delegato di Rodolfo Comerio, con Antonino Crisafulli, amministratore delegato di Tekni-Plex Gallazzi

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AUSILIARI E COMPONENTI

SISTEMI INTEGRATI, PROCESSI OTTIMIZZATI

AVVOLGITORI SEMPRE PIÙ PRODUTTIVI ED ERGONOMICI AZIENDA ATTIVA NEL MERCATO DA DIVERSI DECENNI, OGGI FB BALZANELLI SI POSIZIONA TRA I PRINCIPALI COSTRUTTORI DI AVVOLGITORI DI TUBI A LIVELLO MONDIALE. DI SEGUITO RIPORTIAMO ALCUNE DELLE SUE PIÙ RECENTI SOLUZIONI E DI UN TRAGUARDO DI TUTTO RILIEVO

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Il modello TR0801C è stato recentemente aggiornato per l’avvolgimento di tubi corrugati in PVC da 25 a 50 metri di lunghezza, a una velocità di 70 metri al minuto

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avvolgitore automatico DR2401PE Premium Series (nella foto di apertura), realizzato recentemente da FB Balzanelli, è composto da due portabobine affiancate facilmente regolabili in funzione delle dimensioni dei tubi e delle ricette produttive, così da ottenere bobine senza la presenza dell’operatore. Il sistema è adatto all’avvolgimento di tubi corrugati in PVC e PE, così come di tubi per il drenaggio dei terreni o tubi a doppia parete. Le dimensioni ottimali delle bobine, ottenute grazie al sistema di regolazione, sono memorizzabili in numerose ricette e quindi ripetibili. Il diametro interno delle bobine può essere facilmente regolato su ciascun braccio per mezzo di una vite senza

fine, mentre la larghezza è regolata e centrata direttamente dal centro della bobina. Attraverso il sistema guidatubo integrato, il tubo stesso viene distribuito regolarmente su tutta la larghezza della bobina. Il dispositivo di taglio “a bordo” consente il taglio del tubo a misura, mentre successivamente un manicotto viene applicato all’estremità della bobina. Un’unità pneumatica applica il numero di reggette intermedie e finali programmate, così da incrementare le prestazioni complessive dell’avvolgitore. Il software, anche questo sviluppato da FB Balzanelli sulla base di PLC e componenti Siemens, consente all’operatore di controllare l’intero processo dell’avvolgitore da un pannello interattivo.

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Gli avvolgitori MSR3065PE, MSR3015PE ed MSR3515PE (a sinistra: un dettaglio) consentono l’avvolgimento di tubi con diametro di 110, 125 e 160 mm. A destra: una bobina finita

REGGIATURA RADDOPPIATA Per l’avvolgimento di tubi corrugati in PVC da 25 a 50 metri di lunghezza, a una velocità di 70 metri al minuto, FB Balzanelli ha recentemente aggiornato il suo avvolgitore TR0801C. Nella configurazione originale la macchina consente l’avvolgimento di due bobine, con regolazione automatica della loro dimensione, ed è dotata di una sola unità di reggiatura, mentre nella versione aggiornata le unità di reggiatura sono due, così da dimezzare i tempi di confezionamento. Una delle caratteristiche principali della nuova versione è rappresentata dal diametro interno di avvolgimento, pari a 180 mm, che si traduce in una riduzione degli ingombri complessivi dell’avvolgitore nei reparti produttivi e dei co-

sti di trasporto. Inoltre, l’avvolgitore può essere collegato a una stazione per film retraibili, così da ottenere bobine imballate e reggiate pronte per la commercializzazione.

MODULARITÀ TRIPLICATA Per l’avvolgimento di tubi con diametro di 110, 125 e 160 mm, FB Balzanelli ha sviluppato gli avvolgitori MSR3065PE, MSR3015PE ed MSR3515PE, tutti e tre a bobina singola con taglio esterno del tubo, che può essere bloccato automaticamente o manualmente, a seconda delle esigenze dell’utilizzatore. I tre modelli sono disponibili con una o due unità di reggiatura, che possono formare cinghie automatiche intermedie e finali; queste ultime

Nati per avvolgere

La millesima macchina

singole o doppie, a seconda della selezione effettuata dall’operatore. Una volta formata la cinghia, la bobina può essere espulsa in modo automatico o semiautomatico, anche in questo caso in base alle esigenze dell’utilizzatore o dello spazio disponibile nel reparto di produzione. La modularità è un’altra importante caratteristica che accomuna i tre avvolgitori, i quali possono essere personalizzati in qualsiasi momento con componenti aggiuntivi, per esempio inserendo in un secondo tempo un’unità di reggiatura o un traino per ridurre l’ovalizzazione del tubo durante l’avvolgimento (Round Pipe Technology). I nuovi modelli sono studiati per assicurare avvolgimento e imballaggio dei tubi ad alta velocità, a tutto vantaggio della produttività.

Il team di FB Balzanelli è il vero artefice di ogni sistema di avvolgimento sviluppato dall’azienda e il vero depositario del know-how che lo rende possibile

Tra i principali costruttori al mondo di avvolgitori automatici e semiautomatici, FB Balzanelli è in grado di realizzare macchine per trattare qualsiasi tipo di tubo flessibile, di ridotto o ampio diametro, in qualsivoglia materiale plastico. Tali macchine possono essere complete di unità di pallettizzazione e imballaggio, per configurare sistemi integrati in grado di ottimizzare l’intero processo di avvolgimento, confezionamento e stoccaggio. In oltre 25 anni di attività l’azienda ha raggiunto importanti traguardi, che costituiscono un congruo portafoglio di referenze importanti. Tra queste rientra la millesima macchina costruita e consegnata recentemente, anche in questo caso frutto di consolidato know-how, continua innovazione e tecnologia all’avanguardia.

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AUSILIARI E COMPONENTI NEWS Nuova TRKC elettrica di Sica SISTEMA iCUT DI BARUFFALDI

Lavorazione senza lama planetaria Con il sistema iCut brevettato, Baruffaldi Plastic Technology intende proporre una soluzione che ridefinisca gli standard nel taglio di qualità dei tubi, grazie all’assenza della lama planetaria che, invece, caratterizza i sistemi convenzionali. La lama calda si muove lungo gli assi mediante un meccanismo indipendente, alimentato da servomotori. Il software avanzato permette a iCut di semplificare l’intero processo e di essere adatto a tagliare non solo tubi lisci o corrugati in PVC, PE e PP, ma anche profili di sezione ovale, ellittica, rettangolare o di forma irregolare. iCut risulta quindi un sistema intelligente proprio per tale versatilità, che lo rende adatto al taglio di tubi e profili, ma anche per velocità e precisione, tanto nel cambio delle impostazioni quanto nel processo, così come per compattezza nelle dimensioni e minore rumorosità. All’efficienza data da maggiori velocità e qualità di taglio, il sistema unisce la convenienza derivante da meno parti mobili, che si traduce in una manutenzione ridotta, e da un minor consumo di energia.

Una vista laterale del sistema iCut

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Taglio di tubi in materiali complessi o multistrato senza trucioli o polveri Un esemplare della taglierina TRKC 160E, messa a punto specificamente per il taglio senza trucioli e polvere di tubi in materiali complessi, o multistrato, con diametro fino a 160 mm

Le taglierine planetarie oleodinamiche TRKC di Sica sono state sviluppate per il taglio in linea di tubi in HDPE e PP-R, anche di elevato spessore, senza asportazione di materiale. Queste macchine sono dotate di un braccio per il taglio con lama folle circolare e di un braccio di riscontro per il supporto del tubo durante il taglio stesso. La lama folle circolare garantisce una minore azione coercitiva sul tubo, un ridotto attrito e un minore surriscaldamento del materiale rispetto al classico coltello, o utensile fisso, mentre i rulli di contrasto, in costante appoggio sul tubo, ne impediscono la flessione, garantendo maggiore rigidezza alla struttura della macchina e precisione nella separazione del materiale. Sempre più frequenti, però, sono le richieste di soluzioni per il taglio di tubi in materiali complessi come il PVDF, o multistrato in PE, PP-R e fibra di vetro, per i quali i sistemi standard (con azione a forza costante definita dalla pressione della centralina idraulica installata a bordo macchina) si dimostrano inadeguati. Per tali prodotti sono necessari impianti più complicati, con l’adozione, per esempio, di valvole proporzionali non sempre di facili gestione, controllo e manutenzione. Nasce quindi l’esigenza di realizzare taglierine di nuova generazione, che assommino versatilità, prestazioni, semplicità, affidabilità e ripetibilità. La taglierina elettrica TRKC 160E di Sica, per il taglio senza trucioli o polveri di tubi fino a diametri di 160 mm, rappresenta una soluzione alternativa agli attuali sistemi idraulici o pneumatici. All’interno della macchina, infatti, scompare completamente ogni componente idraulico e ogni regolazione manuale richiesta nelle precedenti versioni (come, per esempio, i posiziona-

menti dei bracci di taglio e di riscontro). Il sistema viene gestito in modo automatico attraverso l’impostazione di pochi parametri essenziali, quali materiale e diametro e spessore del tubo. Ogni movimento è elettrico, quindi silenzioso, preciso ed estremamente ripetitivo. In particolare, per la movimentazione del braccio di taglio la macchina è stata equipaggiata con un innovativo servoattuatore compatto, che integra motore e riduttore e garantisce, se confrontato con altri attuatori elettrici disponibili sul mercato, maggiore forza di spinta anche ad alte velocità, resistenza agli urti, assenza di vibrazioni ed elevato rendimento, a tutto vantaggio del taglio. Si ha così un controllo completo di ogni movimento e posizionamento interno. La versatilità del sistema permette di disporre di una regolazione automatica del posizionamento del braccio sia di taglio sia di riscontro, definendo solo il diametro in lavorazione, e consente una gestione intelligente del processo di taglio, suggerito direttamente dal pannello operativo in funzione del materiale. Infatti, sono stati sviluppati diversi algoritmi per ottenere la migliore prestazione in termini di qualità e velocità del taglio, tra i quali, una volta impostati i parametri fondamentali del tubo, viene automaticamente selezionato il più idoneo. Al tempo stesso le prestazioni della macchina sono massimizzate, eliminando inerzie di movimentazione o ritardi sul tempo complessivo di taglio. In caso di condizioni operative di emergenza o di improvvisa assenza di alimentazione elettrica, un dispositivo ibrido elettro-elastico consente di mettere in sicurezza gli utensili di taglio, disimpegnandoli dal tubo in transito. MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


Sviluppi di Elmet nei sistemi di dosaggio per LSR

Design compatto, azionamento servoelettrico della pompa e teleassistenza Recentemente Elmet, fornitore di sistemi per lo stampaggio a iniezione bicomponente di gomme siliconiche liquide (i cui prodotti sono distribuiti nel nostro Paese da Nickerson Italia), ha messo a punto: il sistema di dosaggio ad azionamento pneumatico TOP 5000 P, con un ingombro ridotto rispetto alla versione precedente, una pompa dosatrice ad azionamento servoelettrico e un nuovo sistema di teleassistenza per la serie TOP 5000.

Gruppo pompa di nuova concezione ad azionamento servoelettrico

A completamento della famiglia TOP 5000, Elmet propone un sistema di dosaggio con pompa completamente elettrica comandata da servomotore, con monitoraggio continuo dei parametri di coppia e corrente assorbita. Lo sviluppo si è concentrato sull’abbattimento delle deviazioni nei tempi di dosaggio, sull’efficienza e sulla massima facilità d’uso. Entrambi i sistemi TOP 5000 sono concepiti per la produzione in serie di manufatti di qualità elevata con tolleranze ristrette, per stampate da meno di 0,1 grammi a diversi chilogrammi, con viscosità comprese tra 9000 e 3 milioni di mPa.s e in presenza di differen-

La macinazione secondo Adler

Riciclo a bordo macchina senza rumore e senza polvere Come fare per ridurre la rumorosità, la polvere e i consumi energetici nel riciclo degli scarti di produzione a bordo macchina? Per rispondere a questa domanda, Adler ha messo a punto un sistema che sfrutta la combinazione tra il taglio a forbice elicoidale e la molteplicità degli elementi taglienti. Sviluppato per una multinazionale francese attiva nel settore del soffiaggio, il sistema ha portato a macinare a bordo macchina e riutilizzare a ciclo continuo bottiglie da un litro, inclusi i relativi colli e fondi, senza che venisse generata polvere. In concreto, grazie all’abbinamento di un sistema di trasmissione a basso numero di giri con un dispositivo di taglio elicoidale, i consumi sono stati abbattuti da 6-7 a 3-4 kW/h, mentre il livello di polvere è sceso a circa 100 ppm. Inoltre, il sistema di taglio multilama ha ridotto la ru-

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morosità a vuoto a circa 60 dBA e, in lavoro, a 70-73 dBA. I grnulatori sono disponibili nelle taglie da 600 x 300 mm a 1500 x 500 mm e sono adatti all’impiego in tutte le applicazioni di macinazione in linea a bordo macchina, o fuori linea.

Un sistema di macinazione Adler, aperto

ze di viscosità anche significative tra i componenti. Sebbene la nuova versione dei sistemi di dosaggio TOP 5000 occupi ancora meno spazio, il costruttore non è sceso a compromessi in quanto a risparmio di materiale, tempo ed energia e ha mantenuto le collaudate caratteristiche ergonomiche del sistema. Tra queste, accanto al funzionamento e alla visualizzazione intuitivi, si segnala anche la possibilità di caricare il sistema da diversi lati e di eseguire i cambi di fusto sulla base di istruzioni semplici e comprensibili, presentate passo dopo passo sul monitor. In ossequio ai principi dell‘Industria 4.0, tutti i sistemi di dosaggio della serie TOP 5000 sono dotati di interfaccia VNC-UA e OPC-UA per lo scambio di informazioni con la pressa a iniezione. L’interfaccia di accesso remoto, di nuova realizzazione, offre un pacchetto di connettività ad alte prestazioni, con funzionalità di posta elettronica e teleassistenza. In caso di anomalie di funzionamento, richieste di manutenzione e cambio fusto, il software può inviare automaticamente notifiche per e-mail a gruppi di destinatari predefiniti. Per semplificare gli interventi, il pacchetto comprende anche l’invio di richieste di assistenza, complete di rapporti di stato, direttamente dal sistema di dosaggio. Grazie a un collegamento VNC tramite accesso remoto, Elmet e l’utilizzatore possono accedere al portale online e alle relative App e intervenire sul sistema di dosaggio senza dover passare dalla rete IT interna dell’utilizzatore stesso.

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Pubbliredazionale

INCONTRO CON RENZO PRIVITERA, EDOARDO ZILIOLI E LORENZO TARABORELLI DI GEFRAN

Gefran non si ferma, mai. Una storia pluridecennale che dagli Anni Sessanta arriva di slancio in pieno 2020. Uno sviluppo proseguito senza sosta anche durante il lockdown e la pandemia, grazie alla flessibilità e alla capacità dell’azienda di reagire alle situazioni più difficili, mantenendo un alto livello qualitativo di produzione in diversi stabilimenti sparsi nel mondo: tratti distintivi delle eccellenze italiane

Multinazionale con sede a Provaglio d’Iseo (Brescia), Gefran opera nel settore dell’automazione e del controllo di processo industriale, con una forte focalizzazione sugli impianti per la lavorazione delle materie plastiche. Fin dalla sua fondazione, avvenuta negli Anni Sessanta da parte dell’attuale presidente onorario Ennio Franceschetti, è questo uno dei settori di sbocco principali per i suoi prodotti. Da allora è letteralmente tutto un susseguirsi di tappe importanti, in Italia e all’estero. Inizialmente, Gefran si dedica allo studio e alla produzione di sistemi e apparecchiature elettriche per il controllo degli impianti destinati alla lavorazione delle materie plastiche. Negli Anni Settanta l’attività si espande allo sviluppo della sensoristica per diversi settori, che è divenuto il core business dell’azienda.

Il decennio successivo vede l’inizio dell’internazionalizzazione di Gefran, con l’apertura della prima filiale all’estero, in Germania. Un percorso che sfocerà nella quotazione alla Borsa di Milano, segmento FTSE Italia STAR, nel 1998, e nell’apertura, un anno più tardi, delle filiali negli Stati Uniti e in Francia. Col nuovo millennio si apre un periodo di importanti acquisizioni e altre aperture strategiche: quanto alle prime, nel 2003 entra nel gruppo l’azienda Siei - Azionamenti per il controllo dei motori elettrici - e, nel 2013, è la volta di Sensormate, azienda svizzera specializzata nella misurazione della forza su macchine per stampaggio a iniezione e pressofusione e presse industriali. Per quanto riguarda le seconde, nel 2004 vi è l’apertura del primo stabilimento di Shanghai, dedicato prevalentemente alla produzione di componenti e di sensori destinati al mercato asiatico, e, nel 2016, viene avviata la produzione di azionamenti in India. Sono queste le premesse con cui recentemente abbiamo incontrato Renzo Privitera, direttore vendite Italia Sensori e Componenti, Edoardo Zilioli, Sensors marketing manager e Lorenzo Taraborelli, product manager della divisione Soluzioni, presso la sede di Gefran a Provaglio d’Iseo, per porre loro alcune domande su come si svolge l’attività di un’azienda storica della manifattura italiana, non solo quando le acque sono calme ma anche in periodi di difficoltà, come quello che stiamo vivendo.

Serie GRS-H di relè monofase a stato solido ultracompatti, con diagnostica integrata

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Renzo Privitera, direttore vendite Italia Sensori e Componenti

Domanda quasi d’obbligo di questi tempi: come avete lavorato durante il lockdown di primavera e come ancora state lavorando con la pandemia che imperversa?

“Gefran ha adottato tutte le misure preventive e precauzionali per affrontare la pandemia da Covid-19, mettendo in campo tutti gli strumenti e le risorse necessarie per la salvaguardia tanto delle persone che lavorano al proprio interno, quanto degli ospiti che vengono ricevuti”, ha esordito Renzo Privitera. “La produzione ha visto un fermo di alcune giornate, tempo utile che ci ha permesso di attrezzare e predisporre adeguatamente il lavoro in ogni reparto, per esempio, in termini di distanze che, in produzione, abbiamo ottimizzato al fine di mettere le persone in condizione di svolgere le proprie mansioni in totale sicurezza. Siamo dunque ripartiti seguendo l’andamento delle filiere che, a monte e a valle, lavorano con noi. Per quanto riguarda la maggior parte degli uffici, abbiamo utilizzato lo smart working, soprattutto per quelle funzioni che potevano essere svolte quasi al 100% da remoto, mentre le attività di ricerca e sviluppo sono proseguite con l’alternanza degli addetti tra presenza e smart working. Nell’area vendite siamo riusciti a mantenere il contatto con mercato e clienti sfruttando intensamente il web per presentare prodotti e novità, che non sono mancate nonostante le difficoltà. In definitiva, anche durante il lockdown e con la pandemia che imperversa, la nostra operatività è prossima al 100% sotto tutti i punti di vista”. “Se sul fronte commerciale ha continuato a esserci un contatto diretto, seppure virtuale, con i clienti, su quello del marketing abbiamo colto l’opportunità per incentivare la formazione commerciale, realizzando corsi specifici per tutte le filiali del Gruppo, con l’obiettivo di migliorare la preparazione della rete vendita, fornendo strumenti che anche da remoto potessero aiutare i clienti nella messa a punto dei propri progetti e nella scelta dei nostri prodotti attraverso cui realizzarli. A questo si è aggiunto l’aggiornamento di tutta la nostra documentazione cartacea e digitale, oggi molto esaustiva”, ha aggiunto Edoardo Zilioli.

In questi ultimi mesi, e ancora oggi, le tecnologie informatiche e digitali sono balzate alla ribalta perché in molti casi consentono di effettuare l’avviamento, se non addirittura l’installazione, di macchine e impianti da remoto. Nel caso dei vostri prodotti questo è avvenuto e, se sì, come?

Stabilimento “Certamente sì, ma occorre prima fare una premessa”, ha produttivo commentato Privitera. “A utilizzare prevalentemente la tecnologia Sensori e informatica e digitale è la nostra divisione Soluzioni, qui rappresenComponenti di Gefran tata da Lorenzo Taraborelli, che fornisce soluzioni “chiavi in mano”, complete di software per il controllo e l’avviamento delle macchine. Per quanto riguarda i componenti e i sensori, in virtù dell’integrazione di caratteristiche sempre più smart, in termini di comunicazione, i collegamenti da remoto sono stati molto utili per supportare i clienti nelle fasi di configurazione”. “La divisione Soluzioni si occupa di tecnologie per l’automazione programmabile, attraverso lo sviluppo sia della parte elettronica sia dei software di PLC, HMI e I/O”, ha spiegato Lorenzo Taraborelli. “La nostra attività negli ultimi anni ha prestato un’attenzione crescente alla connettività e all’Industria 4.0 e questo, recentemente, ci ha portato a mettere a catalogo il dispositivo GF_Connect, che consente il controllo delle linee da remoto e la teleassistenza, oltre che l’invio di dati in cloud, e si adatta ai sistemi utilizzati dai clienti. Disporre di installazioni connesse e raggiungibili assicura una rapida risposta nell’assistenza e permette, in molti casi, di risolvere problemi senza necessità di organizzare impegnative trasferte. Il monitoraggio da remoto di linee e macchine, unitamente alla possibilità di aggregare dati da analizzare, nonché alla capacità di interconnessione con gli altri livelli della fabbrica, garantiscono un valore aggiunto di alto livello ai nostri clienti, offrendo loro le tecnologie idonee per una produzione smart”.

Addentrandoci un po’ di più nei prodotti per il settore della trasformazione delle materie plastiche, quali sono, oltre alle soluzioni già citate, quelli che avete sviluppato di recente? “I nostri programmi di sviluppo di nuovi prodotti hanno uno svolgimento pluriennale, che ci ha permesso di rispettare le scadenze aziendali senza rallentamenti significativi. Quest’anno abbiamo potenziato le gamme dei sensori di pressione di melt e dei sensori 

Edoardo Zilioli, Sensors marketing manager

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 magnetostrittivi

Hyperwave con l’inLorenzo troduzione di modelli Taraborelli, product manager dotati di uscita digitale della divisione IO-Link. Inoltre, tra le Soluzioni novità presentate proprio durante il lockdown, figurano i nuovi relè monofase a stato solido GRS e GRS-H, questi ultimi dissipati, con diagnostica integrata e dalle dimensioni tra le più contenute sul mercato. Disponibili con intensità di corrente elettrica da 15A a 120A, si uniscono a una gamma di prodotti fino a 600A, per applicazioni con potenze decisamente elevate”, ha illustrato Privitera. “In termini generali, stiamo progettando sensori, componenti e azionamenti destinati all’impiego in diversi ambiti industriali, tra cui la trasformazione delle materie plastiche, con grande attenzione verso la comunicazione digitale, poiché ci siamo resi conto che negli ultimi anni è diventata sempre più importante per i nostri clienti. Tra gli sviluppi recenti possiamo menzionare dispositivi con uscita digitale IO-Link, ideati per rispondere alle esigenze di impianti di trasformazione di grandi dimensioni come, per esempio, gli estrusori di film in bolla, dove è necessaria una comunicazione sicura tra tutti i componenti e gli accessori coinvolti nella produzione. Degna di nota, in tal senso, è la nuova serie WPL (HyperWave Profile IO-Link) di trasduttori di posizione senza contatto, dotata di interfaccia IO-Link 1.1, l’unica sul mercato in grado di fornire, contemporaneamente, dati ciclici relativi a posizione e velocità di spostamento del cursore. Inoltre, i siti produttivi dislocati in varie parti del mondo permettono a Gefran di assicurare forniture locali tempestive e rapide, che si traducono in un vantaggio competitivo per i nostri clienti, specialmente in caso di lockdown”, ha proseguito Zilioli. “Al fine di supportare al meglio i system integrator nell’impiego dei nostri prodotti, abbiamo sviluppato particolari Template, ovvero “pacchetti software” che contengono tutte le logiche e gli algoritmi necessari al funzionamento di una particolare macchina o linea. Nel mondo della plastica offriamo Template per ogni tecnologia di processo su cui possono trovare impiego i nostri dispositivi: dalla termoregolazione all’estrusione, dallo stampaggio a iniezione al soffiaggio. Le operazioni per i system integrator possono così limitarsi alla configurazione di pochi elementi, attraverso il software del Template, e alla verifica finale: ciò consente loro di operare anche in assenza di un approfondito know-how per ogni speci-

GF_Connect, IoT gateway con web server integrato

fica macchina. I Template sono comunque aperti e possono servire anche come base per lo sviluppo”, ha aggiunto Taraborelli.

A fronte di un’attività che, di fatto, come avete illustrato, non si ferma mai, quanto investite in ricerca e sviluppo a supporto dell’innovazione, intesa come processo di concezione, progettazione, costruzione e lancio nel mercato di nuovi prodotti? “In un ambito come il nostro ad altissimo tasso tecnologico, le attività dedicate alla ricerca e allo sviluppo sono alla base di chi desidera rimanere competitivo. In tal senso, Gefran investe ogni anno circa il 5% del suo fatturato totale in R&D. Per fare ciò, crediamo che il capitale umano sia la risorsa più importante: da qui nasce Innoway, la challenge presentata durante gli Stati Generali della Ricerca e dell’Innovazione di Regione Lombardia nel giugno 2019 e che ha da poco visto concludersi il primo ciclo, con cui l’azienda mette a disposizione degli studenti universitari budget, risorse e know-how per trasformare un’idea brillante in un progetto concreto. Inoltre, con l’obiettivo di consolidare la visione prospettica e inclusiva che da sempre il Gruppo ha rivolto verso lo sviluppo del patrimonio di competenze distintive, è stata istituita nel 2017 la FLY Gefran Talent Academy. In FLY le attività e le metodologie di formazione sono in continua evoluzione, per offrire sia ai neoassunti che alle persone che già fanno parte dell’organizzazione gli strumenti per supportare il business e costruire la Gefran di domani, creando valore per il Gruppo e per le sue persone oggi”, ha concluso Renzo Privitera.

Serie WPL di trasduttori di posizione senza contatto, con uscita IO-Link

In breve

CARTA D’IDENTITÀ DI GEFRAN Stabilimenti produttivi in Italia:

6 - dislocati tra Provaglio d’Iseo (Brescia), dove si trovano la sede principale e le divisioni Sensori e Soluzioni, e Gerenzano (Varese), sito dedicato alle soluzioni Drives&Motion

Stabilimenti produttivi nel mondo:

6 - in Brasile, Cina, Germania, India, Svizzera e Stati Uniti.

Organizzazioni commerciali:

16 - 11 in Europa, 3 in Asia, 1 in America Latina e 1 negli USA

Dipendenti nel mondo: 900 Fatturato 2019:

140 milioni di euro

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Verdi non solo nel colore Il riciclo dei materiali ENGEL fa della responsabilità una missione e accompagna i suoi clienti nel percorso verso la produzione sostenibile. Tale impegno si concretizza nelle nostre soluzioni di iniezione 4.0 per le smart factory, che aprono anche nuove opportunità per l‘economia circolare: un esempio è dato dal software iQ weight control per la compensazione delle deviazioni di processo nell‘utilizzo di materiali riciclati. Una qualità costantemente elevata dei pezzi, infatti, garantisce un più ampio campo di utilizzo del materiale riciclato. Nel settore delle tecnologie ENGEL promuove inoltre un maggiore impiego del riciclato: grazie al nuovo procedimento ENGEL skinmelt è possibile ottenere un elevato contenuto di riciclato anche con componenti dalle geometrie complesse. Il verde è più che il solo colore delle nostre macchine – Contattaci e scopri le soluzioni Engel per il riciclo dei materiali.

engel-k-online.com


MISURA E CONTROLLO

NEWS Durometro digitale portatile

Misure manuali o su supporto Il durometro Shore digitale proposto da Gibitre Instruments può essere utilizzato sia manualmente sia in combinazione con il supporto a movimentazione manuale, come dispositivo stand-alone o collegato al software Hardness-Check, per l’archiviazione automatica dei risultati del test. Tra le caratteristiche e le prestazioni principali del dispositivo rientrano: sensore ad alta risoluzione e costruzione meccanica senza attriti, per garantire estrema precisione e ripetibilità delle misure; display digitale da 25x50 mm; batteria ricaricabile al litio di lunga durata; calcolo della durezza iniziale e dopo il tempo di test impostato; memorizza-

zione di 20 misure per la successiva trasmissione al software; controllo della forza di avvicinamento applicata allo strumento durante l’uso manuale; software opzionale per l’acquisizione diretta di dati e curve durante l’esecuzione del test; inserimento facilitato nel foro di alloggiamento del supporto, senza che siano necessari fissaggi o regolazioni. Per effettuare una prova manualmente, è sufficiente premere il durometro contro il provino e il display dello strumento indica quando la forza applicata è nei limiti di tolleranza. Inoltre, un apposito manipolatore facilita l’esecuzione di misure su superfici curve, cilindri ecc. Per utilizzare il supporto, invece, è suffi-

I due modi di utilizzo del durometro digitale portatile: manuale (a destra nella foto) e su supporto

ciente inserire il sensore nel relativo foro di alloggiamento. La distanza tra il piattello portaprovini e il sensore può essere regolata in base allo spessore del provino stesso (fino a un massimo di 160 mm). La prova si effettua posizionando il provino sul piattello e sollevando il piattello con l’apposita leva. Il peso scorrevole, appoggiato alla parte superiore dello strumento, garantisce l’applicazione della forza prevista dalle norme.

Il software Hardness-Check permette di acquisire automaticamente la curva e i risultati di prova quando lo strumento è in funzione, salvare tutti i risultati delle prove nel database SQL, confrontare i risultati con i limiti di tolleranza e produrre report di prova. Il software per il controllo tramite computer permette di utilizzare simultaneamente più strumenti, ognuno dei quali viene connesso al computer stesso tramite il cavo USB in dotazione.

QFP distribuisce TubeInspect P8 di Aicon

Ispezione di tubi e profili curvi o complessi Il sistema TubeInspect P8 proposto da Aicon - distribuito in Ita- 2-5 secondi con un’accuratezza di ±0,35 mm, consentenlia da QFP e frutto di uno sviluppo che ha coinvolto Mercedes e do un’estrema riduzione dei tempi e dei costi di messa a punVolkswagen - consente di ispezionare tubi e profili, anche curvi o to delle macchine di produzione per i nuovi particolari. Le di forma complessa, in meno di 30 secondi, semplicemente ap- telecamere ad alta risoluzione trasferiscono i dati con protopoggiandoli sul suo piano di rilevazione. In tale lasso di tempo il collo Gigabit Ethernet, riducendo i tempi di acquisizione a milsistema è in grado di preparare un report contenente dati quali: lisecondi. L’innovativo sistema di riferimento in vetro tridimeni punti di intersezione teorica, i raggi di flessione e torsione e le sionale garantisce precisione e stabilità nel lungo periodo. lunghezze dei tratti rettilinei, e di confrontarli con i valori teorici ri- TubeInspect P8 è progettato per essere trasportato in europalcavati dal modello 3D, riportando gli scostamenti da questi ultimi. let, riducendo così i costi di trasporto e lo spazio occupato in Grazie alle interfacce disponibili per molte macchine piegatubi a azienda. Inoltre, può essere facilmente spostato in vari ambienti, controllo numerico, il sistema è in grado di moessendo insensibile alle vibrazioni, e dopo lo spodificare in modo automatico i parametri della stamento può essere immediatamente riutilizzato macchina medesima per eliminare gli scosenza necessità di ricalibrazione. stamenti presenti rispetto al modello teorico. Oltre a TubeInspect P8, QFP distribuisce in Italia Equipaggiato con 8 telecamere ad alta risovari sistemi e dispositivi per la scansione 3D (quali: luzione, TubeInspect P8 è ideale per tubi e fili Comet, TScan e O-Select di Zeiss) e per la misura con diametri da 1 a 125 mm e fornisce otdi giochi e profili (Third Dimension Gap Gun timi risultati per componenti fino a un Pro), così come bracci di tastatura per la metro di lunghezza. Componenti più metrologia a contatto di precisione (Kreon lunghi possono essere comunque miAce 6). Inoltre, progetta e realizza soluzioni surati aprendo le pareti laterali del sistema ed effetautomatizzate, tra cui il Qbox Minicobot, isola comTubeInspect P8 durante tuando dei riposizionamenti, sezione per sezione. patta per la misurazione 3D senza contatto, tramite l’ispezione di un tubo di geometria complessa I risultati della misurazione sono disponibili in scanner Zeiss, che integra un robot collaborativo.

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NOTIZIARIO DEI COMPOSITI L’Istituto Fraunhofer per le Tecnologie Chimiche (ICT) di Pfinztal, in Germania, è stato premiato sia nella categoria “Prodotti e applicazioni innovative” che in quella “Ricerca e scienza” degli AVK Innovation Awards

AVK INNOVATION AWARDS 2020

Cerimonia di premiazione per la prima volta su Internet

L

o scorso 12 novembre la Federazione tedesca delle materie plastiche rinforzate (AVK) ha annunciato i vincitori dei suoi prestigiosi Innovation Awards 2020, assegnati come sempre da una giuria di esperti. “Siamo lieti di avere ricevuto anche quest’anno un così ampio numero di proposte. Naturalmente le procedure sono state piuttosto diverse dal solito e la cerimonia di premiazione si è tenuta per la prima volta online. Tuttavia, le tendenze positive nel campo delle materie plastiche fibrorinforzate continuano e ci aspettiamo che questi importanti materiali siano al centro di molte innovazioni anche nei prossimi anni”, ha affermato il presidente della giuria Gerhard Lettl.

PRODOTTI E APPLICAZIONI INNOVATIVE Il primo premio in questa categoria è stato assegnato al “Motore elettrico DEmiL a raffreddamento diretto, con alloggiamento leggero integrale in polimeri fibrorinforzati”, sviluppato dall’Istituto Fraunhofer per le Tecnologie Chimiche (ICT) di Pfinztal, in Germania, in collaborazione con Sumitomo Bakelite e con l’Istituto di

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A CAUSA DELLA PANDEMIA DA COVID-19, LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEGLI AVK INNOVATION AWARDS SI È SVOLTA QUEST’ANNO SOTTO FORMA DI EVENTO VIRTUALE. MOLTE DELLE INNOVAZIONI PRESENTATE SONO STATE RACCOLTE IN UN OPUSCOLO GIÀ DISPONIBILE ONLINE

Tecnologia di Karlsruhe. Questo motore elettrico ad alte prestazioni dimostra che le plastiche fibrorinforzate possono essere utilizzate per produrre strutture più leggere e compatte rispetto a quelle standard in metallo. Il motore raggiunge una potenza continua di 58 kW con un peso di soli 10,5 kg. La densità di potenza di 5,5 kW/kg stabilisce un nuovo standard di riferimento per i motori elettrici prodotti in serie. Il sistema di raffreddamento integrato nel carter dissipa il calore generato dal motore direttamente alla fonte e consente così l’utilizzo di compositi per la fabbricazione dell’alloggiamento. La seconda posizione è stata conquistata dalla società cidetec di Donostia-San Sebastian, Spagna, grazie ai suoi “Compositi termoindu-

Il motore elettrico DEmiL a raffreddamento diretto è caratterizzato da un alloggiamento in composito ed è stato sviluppato dal Fraunhofer-ICT MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


renti intrinsecamente riprocessabili, riparabili e riciclabili (3R) per un’industria più competitiva e sostenibile”. L’azienda utilizza l’incollaggio dinamico e covalente per creare una nuova generazione di compositi termoindurenti che, accanto alle ben note caratteristiche prestazionali, offrono altre proprietà inedite. Possono infatti essere facilmente ricondizionati, riciclati o riparati. Il terzo premio è andato invece alla “Struttura sandwich antifiamma LEO, ibrida poiché in metallo e composito, con sistema di connessione ibrido integrato (Hyconnect) in vetro+acciaio”, sviluppata dalle società tedesche Saertex e Hyconnect. Si tratta di una struttura sandwich tridimensionale in composito rinforzato, in cui gli strati di protezione antifiamma possono essere inseriti al fine di assicurare l’isolamento e il raffreddamento in caso d’incendio. Resine epossidiche standard possono essere utilizzate durante l’infusione sottovuoto per integrare la struttura ibrida in vetro-metallo, alla quale i componenti metallici tradizionali possono essere assemblati mediante saldatura, creando un insieme ignifugo già nella fase iniziale del processo. A differenza dei tradizionali compositi metallici, questo prodotto può ridurre il peso della struttura fino al 55%.

PROCESSI INNOVATIVI Al primo posto nella categoria “Processi innovativi” si è piazzato l’Istituto per l’ingegneria leggera e la tecnologia dei polimeri del politecnico TU di Dresda, grazie al processo “Robotised Injection Moulding (Robin)”. Utilizzando le fibre di carbonio per il telaio a C in composito di una pressa a iniezione, gli sviluppatori sono stati in grado di limitare il peso della macchina a meno di 140 kg. Ciò consente, per esempio, di installare la pressa su di un robot, per spostarla liberamente all’interno di una stanza. Migliorare la mobilità di questa tecnologia all’interno di uno stabilimento genera una maggiore flessibilità dei processi di stampaggio a iniezione per la produzione di componenti ibridi e, nel contempo, rende possibile la produzione di prodotti leggeri con metodi mirati al risparmio delle risorse. Il secondo premio è stato invece assegnato al progetto “Omega stringer from the roll” sviluppato dal Centro aerospaziale tedesco (DLR). Si tratta di un nuovo processo che consente la produzione di traverse d’irrigidimento con sezione a forma di omega, ottenute a partire da foglie preimpregnate con resina epossidica e rinforzate con fibre di carbonio, confezionate in rotoli. Ciò permete di produrre le traverse in modo efficiente, a basso costo e in grandi volumi, risparmiando nel contempo risorse. Il processo nel suo complesso combina la tecnologia di posizionamento automatico delle fibre (AFP), la forMACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

matura a caldo di membrane su lato singolo e la polimerizzazione in autoclave. Una delle sue particolarità riguarda la formazione simultanea di elementi che presentano sezioni trasversali con curvature positive e negative. In terza posizione troviamo il processo “Pressofusione ibrida: produzione di strutture composite CFRP-alluminio durante la pressofusione ad alta pressione dell’alluminio”, sviluppato dal Faserinstitut Bremen insieme al Fraunhofer Ifam. Questo nuovo processo fornisce una tecnologia concepita per unire leghe d’alluminio e plastiche rinforzate con fibre di carbonio grazie alla fusione dello strato termoplastico. Quest’ultimo crea allo stesso tempo una barriera elettrochimica tra le fibre di carbonio e la lega d’alluminio, prevenendo la corrosione da contatto. La resistenza del composito dipende proprio dall’interfaccia tra lo strato termoplastico e l’alluminio. Grazie al suo potenziale di alleggerimento strutturale, questa tecnologia potrebbe contribuire a ridurre le emissioni di CO2 degli autoveicoli.

Il team di “Robin Exist” vicino al proprio sistema per lo “stampaggio a iniezione robotizzato”, che gli ha consentito di vincere il primo premio nella categoria “Processi innovativi”

RICERCA E SCIENZA Il primo premio in questa categoria è andato all’Università di Scienze Applicate di Münster per le sue “Nuove resine UP e agenti tenacizzanti resistenti alle alte temperature”. Il nuovo poliestere insaturo (UP) raggiunge una temperatura di deformazione termica (HDT) di quasi 250°C, mentre il valore HDT più elevato misurato in precedenza era pari a circa 180°C. La reattività fotochimica e termica è significativamente superiore rispetto a quella degli esteri vinilici e dei poliuretani resistenti alle alte temperature con caratteristiche paragonabili. Gli agenti tenacizzanti si basano invece su copolimeri stirene-anidride maleica (SMA) e aumentano la viscosità di una resina a temperature comprese tra i 100 e i 160°C. Inoltre questi agenti incrementano la reattività e migliorano la qualità superficiale dei laminati. L’Istituto Fraunhofer per le Tecnologie Chimiche è stato premiato anche con il secondo posto in questa categoria per la sua ricerca sui “Principi scientifici per l’applicazione industriale del processo di stampaggio a trasferimento di resina dei termoplastici (T-RTM)”. Questo progetto di ricerca valuta gli effetti negativi dell’umidità sui processi T-RTM. Il processo compensa l’acqua al fine di ripristinare la velocità di reazione originaria mantenendo quasi identiche le proprietà del polimero. Grazie a un modello di simulazione di recente sviluppo, il processo può essere controllato secondo determinate specifiche intervenendo sulla sua cinetica. Ciò porta a un processo altamente efficiente e consente di produrre in serie componenti T-RTM. Infine, il terzo posto è stato assegnato all’Istituto

Il primo premio nella categoria “Ricerca e scienza” è andato all’Università di Scienze Applicate di Münster per lo sviluppo di nuove resine UP e di agenti tenacizzanti resistenti alle alte temperature

di tecnologia dei polimeri dell’Università di Erlangen per il progetto “Produzione di montanti di turbina a basso consumo di materiali ed energia mediante la combinazione integrativa di materiali termoinduenti fibrorinforzati”. Il “processo Duro-IMF”, messo a punto nel corso del lavoro di ricerca, consente di produrre in modo efficiente, mediante stampaggio a iniezione, componenti complessi in composito fibrorinforzato termoindurente. Il processo combina materiali preimpregnati rinforzati con fibre continue e materiali da stampaggio rinforzati con fibre corte in un unico ciclo di stampaggio a iniezione. Coordinando il processo di modifica del materiale e il controllo intelligente dello stampaggio, i materiali reagiscono in modo irreversibile tra di loro durante la polimerizzazione nello stampo, dando vita a componenti ibridi caratterizzati da elevata resistenza adesiva, peso ridotto e resistenza alle alte temperature, il tutto con una riduzione di oltre il 50% del consumo di energia e del tempo di ciclo.

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NOTIZIARIO DEI COMPOSITI IN BREVE XECARB SL

Compositi strutturali super leggeri Sviluppata da Xenia Materials in collaborazione con Arkema, Xecarb SL è una nuova famiglia di compositi strutturali ultraleggeri caricati con fibre di carbonio. Con un modulo elastico che raggiunge gli 11000 MPa e densità pari a 1,00 g/cm3, il grado apripista di questa famiglia è stato ideato su base Rilsan, una PA11 ottenuta da fonti rinnovabili e caratterizzata da un’eccellente tenacità alle basse temperature e da una buona resistenza allo stress cracking. L’elevato rapporto tra carico a rottura e densità contraddistingue questi nuovi compound, che presentano ottima stabilità dimensionale, facile lavorabilità ed elevata resistenza ai raggi UV, agli agenti atmosferici e all’invecchiamento. Grazie alla flessibilità intrinseca del polimero di base, Xecarb 20-C15-SL raggiunge allungamenti a rottura oltre il 4% e rappresenta quindi la soluzione ideale per applicazioni che vanno dai droni ai cobot, fino a quelle più spinte nel campo dello sport.

Grazie alla loro leggerezza e resistenza, i compositi Xecarb SL sono ideali per la fabbricazione di droni e robot

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Cere liquide universali

Due nuovi distaccanti per lo stampaggio di componenti in FRP

I distaccanti Chemlease sono garanzia di qualità, sono privi di silicone e offrono notevoli vantaggi nella produzione di componenti realizzati a partire da plastiche fibrorinforzate

Lo scorso 24 novembre Chem-Trend ha lanciato due nuovi distaccanti per stampi a base di solvente e senza silicone, da utilizzare nella produzione di componenti in materiale plastico rinforzato con fibre (FRP): Chemlease 5127 e Chemlease 5128. I due distaccanti coniugano tecnologie collaudate e facilità d’uso, assicurando un alto livello di qualità a costi contenuti. Chemlease 5127 è particolarmente adatto per la produzione di componenti con resine epossidiche, mentre Chemlease 5128 è indicato per lo stampaggio di articoli in poliestere e per la realizzazione di parti con o senza gelcoat. Si tratta, in entrambi i casi, di cere liquide universali: Chemlease 5127 è più morbido, mentre il 5128 presenta una maggiore durezza. Ciascuno può essere utilizzato in diversi modi nel campo della lavorazione dei compositi fibrorinforzati ed entrambi sono particolarmente adatti per la produzione in piccoli lotti. Tra le applicazioni possibili rientra la fabbricazione di componenti per imbarcazioni, piscine, vasche da bagno e piatti doccia. Il settore dell’architettura rappresenta un altro potenziale ambito applicativo, nel quale i due prodotti possono essere utilizzati per realizzare, ad esempio, pannelli per facciate. Se si realizzano componenti con gelcoat, i due distaccanti aumentano l’adesione a umido, evitando così il predistacco e la formazione dei cosiddetti “occhi di pesce”. Infine, Chemlease 5128 è particolarmente indicato laddove si voglia ottenere una finitura di stampaggio ad alta brillantezza. “Oggi l’efficienza dei costi delle linee produttive è più importante che mai. Con Chemlease 5127 e 5128 abbiamo portato sul mercato due distac-

canti innovativi. Ciò contribuirà a soddisfare i requisiti presenti e futuri relativi all’uso accorto delle risorse nelle applicazioni che utilizzano plastiche fibrorinforzate. Il marchio Chemlease ha già dimostrato la sua validità nel corso degli anni, offrendo agli utenti la certezza di ricevere prodotti collaudati in grado di fornire un elevato valore aggiunto”, ha affermato Tomasz Krause, European Business Director (EBD) della divisione Compositi di Chem-Trend.

Nuove applicazioni per i compound Tepex

Estrusionesoffiaggio di corpi cavi in PA6 rinforzata In uno studio di fattibilità, Lanxess ha dimostrato che i componenti in poliammide 6 realizzati con la tecnologia di estrusione-soffiaggio possono essere rinforzati localmente, nei punti soggetti a carichi pesanti, con i compound termoplastici Tepex rinforzati in fibra continua. I test sono stati condotti su una soffiatrice all’avanguardia installata presso il centro tecnico della divisione High Performance Materials

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Le lastre Tecatec possono avere dimensioni massime di 525x625 mm e spessori tra 0,5 e 95 mm

Ampliata la gamma di lastre Tecatec

Resistenti e leggere grazie alle fibre continue di vetro o di carbonio Proprietà meccaniche pari a quelle di metalli e leghe pesanti, ma a fronte di un’estrema leggerezza e di un’eccellente lavorabilità. Sono queste le caratteristiche di punta dei tre nuovi tipi di lastre rinforzate con fibre continue di vetro o di carbonio introdotte da Ensinger nella propria gamma Tecatec. La matrice termoplastica, inoltre, offre svariati vantaggi rispetto ai compositi tradizionali: elevata resistenza agli urti, proprietà costanti in un’ampia gamma di temperature, resistenza chimica ed elevato allungamento a rottura. Peculiarità, queste, che rendono le nuove lastre ideali per realizzare particolari a disegno di elevata qualità con tolleranze ristrettissime e, selezionando la matrice più adatta, assecondare un ampio ventaglio di esigenze. Oltre al taglio con acqua, queste lastre sono facili da lavorare mediante i metodi convenzionali più diffusi, così da trovare sbocco in svariati settori applicativi, dall’aerospaziale alla meccanica, dall’automotive allo sport. Le nuove lastre di Ensinger hanno un peso spe-

(HPM) di Lanxess, a Dormagen (Germania). “Il processo mostra un’adesività eccezionale tra materiale soffiato e Tepex, che consente l’utilizzo dell’enorme forza e rigidità di quest’ultimo”, ha spiegato Arthur Rieb, specialista di estrusione-soffiaggio presso HPM. “Inoltre, il processo è adatto per la fabbricazione di componenti strutturali, quali sezioni cave per il rinforzo della carrozzeria auto. L’ampio uso di Tepex può essere un fattore chiave per ridurre il peso e la quantità di materiale utilizzato”. Dal momento che sono realizzate interamente in termoplastico, le parti cave sono facili da riciclare e consentono quindi cicli ad anello chiuso. Contemporaneamente all’estrusione del parison, all’interno dello stampo viene posizionato un inserto in Tepex riscaldato e plastificato. Il parison viene poi soffiato nello stampo, conformando così anche la sezione in Tepex. “Il risultato è quindi un processo con un solo passaggio, brevi tempi di ciclo ed elevata eco-

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cifico compreso tra 1,5 e 1,8 g/cm³, simile a quello delle lastre in materiale plastico non rinforzato, o rinforzato con fibre corte. Grazie al tessuto di rinforzo con fibre lunghe le proprietà meccaniche aumentano in misura notevole, tanto da risultare simili a quelle di metalli e leghe. Rispetto ai polimeri non rinforzati, queste lastre raggiungono valori fino a cinque volte superiori sia per resistenza a trazione che per modulo di Young. I termoplastici rinforzati con fibre continue mostrano un coefficiente di dilatazione termica lineare estremamente basso: proprietà di grande importanza per applicazioni soggette ad ampie fluttuazioni termiche e laddove sia richiesto un alto livello di precisione. La matrice termoplastica conferisce un’elevata resistenza agli urti, con valori significativamente più elevati rispetto ai compositi a matrice termoindurente. Inoltre, l’elevato allungamento assicura un comportamento alla rottura duttile e non fragile. Per alcune applicazioni, anche lo smorza-

mento intrinseco delle vibrazioni può risultare vantaggioso. Più in dettaglio, Tecatec PPS CW50 Black, rinforzata con fibre di carbonio, si distingue per l’eccellente resistenza alle alte temperature a fronte di una resistenza chimica molto buona e di un’elevata stabilità dimensionale in un ampio intervallo di temperature e di umidità. Tecatec PEI GW50 Natural presenta invece caratteristiche degne di nota dal punto di vista termico, con una temperatura d’esercizio in continuo di 170°C, buon isolamento elettrico e, grazie al ritardante di fiamma, basse emissione di fumo e tossicità (FST). Il rinforzo in fibra di vetro permette di ottenere ottime proprietà meccaniche contenendo i costi. Infine, Tecatec PC CW50 Black, rinforzata con fibre di carbonio, garantisce un aspetto estetico di alta qualità, mantenendo un’elevata resistenza agli urti.

nomicità”, ha aggiunto Rieb. In precedenza, invece, si utilizzavano processi a due o tre stadi, che, dopo il soffiaggio del pezzo, comportavano la sua formatura e saldatura con la parte in Tepex. “Il rinforzo in tessuto rende Tepex molto più facile da maneggiare rispetto ai nastri rinforzati unidirezionalmente con fibre continue”, ha affermato Tilmann Sontag, esperto di design leggero presso il Tepex Automotive Group di HPM. Le fibre continue in Tepex sono completamente preimpregnate con materiale plastico; di conseguenza, la pressione durante il soffiaggio è sufficiente per consolidare il materiale in modo che non si formino sacche d’aria.

Per questo processo HPM ha sviluppato un’ampia gamma di compound, a base di PA6 e 66, con e senza rinforzo. Tra questi vi sono, per esempio, i compound morbidi e resistenti agli urti a base di PA6 non rinforzata Durethan BC700HTS DUSXBL e BC550Z DUSXBL, adatti per i serbatoi rinforzati con Tepex. Invece, i prodotti rinforzati con fibra di vetro tendono a essere preferiti per i componenti strutturali leggeri. Anche per Tepex è disponibile un’ampia gamma di varianti, rinforzate con tessuti a fibra continua, oppure con fibra di vetro, carbonio o aramidica. È inoltre possibile variare la matrice polimerica: oltre a PA6 e 66, si possono utilizzare anche polipropilene o polietilene.

Tilmann Sontag, Loreen Winkelhake e Arthur Rieb all’interno del Technical Center di Lanxess High Performance Materials, a Dormagen (Germania), con alcuni componenti per l’automotive realizzati in compositi Tepex tramite estrusione-soffiaggio

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MATERIALI E APPLICAZIONI NEWS R&D di DSM, Sabic, Cepsa, Fibrant e Viscofan

Masterbatch per una marcatura laser flessibile Progettati per essere utilizzati con la tecnologia Nd:YAG, i masterbatch LaserMarkFlex ampliano la gamma delle soluzioni messe a punto da Ampacet per la marcatura laser, consentendo un’elevata definizione sulle pellicole flessibili. La nuova famiglia di prodotti è priva di antimonio ed è costituita da: LaserMarkFlex 1081, formulato per la marcatura nera/grigio scura, e LaserMarkFlex 1135, per la marcatura grigia più chiara e con una più ampia omologazione in ambito alimentare (CE ed FDA). Pienamente conformi alle linee guida di progettazione dell’economia circolare, i masterbatch LaserMarkFlex consentono una marcatura monocromatica permanente e anticontraffazione, fornendo inoltre una superficie robusta, resistente all’acqua, alla luce, ai prodotti chimici e all’abrasione. Trattandosi di una tecnologia priva di inchiostro, non occorre alcun pretrattamento superficiale, risparmiando così tempo di essiccazione ed energia. I nuovi masterbatch possono essere utilizzati per stampare loghi, codici a barre, date di scadenza, nonché numeri seriali su etichette e imballi. Sono caratterizzati da un’eccellente flessibilità, facilitano la personalizzazione e la produzione in serie, risultando quindi ideali per lotti di piccole dimensioni e cambi rapidi di layout. Infine, sono adatti per l’utilizzo sia in film monostrato sia in strutture coestruse.

La tecnologia LaserMarkFlex amplia la gamma Ampacet di soluzioni masterbatch per applicazioni flessibili e personalizzate

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Sviluppo congiunto di un nuovo involucro per insaccati da plastiche miste post consumo DSM Engineering Materials

CONFORMI ALLE LINEE GUIDA PER L’ECONOMIA CIRCOLARE

Lo sviluppo congiunto di questo nuovo film barriera sottolinea il forte impegno a favore dell’economia circolare attraverso la collaborazione di partner lungo tutta la filiera e risponde alla crescente domanda di materiali più sostenibili da parte dei consumatori, della società e dei legislatori

Condividendo la medesima visione di sostenibilità e una forte volontà di collaborazione, DSM, Sabic, Cepsa, Fibrant e Viscofan hanno sviluppato congiuntamente un involucro con proprietà multibarriera destinato ai prodotti a base di carne e ottenuto grazie al riciclo avanzato di plastiche post consumo. La transizione verso film multistrato a base di materiali riciclati consente all’industria del packaging di adottare soluzioni più sostenibili senza compromettere le prestazioni funzionali. Prodotto da Viscofan, l’involucro sostenibile di nuova concezione è costituito da vari strati di diversi polimeri. DSM Engineering Materials fornisce la poliammide Akulon CRC-MB, mentre Sabic fornisce il polietilene dal proprio portafoglio di soluzioni circolari TruCircle, ottenute impiegando un’avanzata tecnologia di riciclo chimico sviluppata dalla società inglese Plastic Energy. Entrambi i prodotti si basano su plastiche post consumo altrimenti destinate allo smaltimento in discarica o in inceneritore. Grazie alle innovative tecnologie di riciclo utilizzate, la plastica viene convertita in nuova materia prima secondaria (MPS) di qualità simile alla resina vergine, che può quindi rientrare nella filiera produttiva. La produzione di poliammide Akulon CRCMB coinvolge diversi partner che applicano il metodo del bilanciamento di massa, messo a punto per tracciare il flusso di materiali lungo una filiera complessa e che si

basa su un insieme di regole che definiscono come distribuire il contenuto di riciclato in diversi prodotti per poterli commercializzare effettivamente come “prodotti da riciclo” (fonte: “Mass Balance White Paper” della Ellen MacArthur Foundation). In primo luogo, Sabic produce benzene partendo dal riciclo di materie plastiche miste post consumo, utilizzato poi da Cepsa per produrre il fenolo con cui Fibrant ottiene a sua volta il caprolattame EcoLactam, che viene quindi fornito a DSM per produrre la poliammide. Infine, Viscofan combina il polietilene di Sabic e la poliammide di DSM per produrre il film multibarriera utilizzato nella confezione di vari prodotti a base di carne. Oltre a essere certificati come circolari, tutti i materiali (benzene, fenolo, caprolattame e poliammide) coinvolti in questo sviluppo congiunto otterranno la certificazione ISCC Plus, riconosciuta a livello mondiale, e non necessiteranno di riqualificazione. I film barriera multistrato offrono intrinsecamente grandi vantaggi in termini di sostenibilità, prolungando la data di scadenza dei prodotti alimentari e contribuendo così a ridurre lo spreco alimentare, che comporta fino all’8% delle emissioni globali di gas serra. Inoltre, l’utilizzo di plastica post consumo come materia prima mitiga l’esaurimento delle risorse naturali, riduce l’accumulo di rifiuti plastici e migliora l’impronta ambientale dei prodotti. MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021



MATERIALI E APPLICAZIONI

NEWS Novità dal colosso chimico Avient

di rispettare le nuove restrizioni sul biossido di titanio (TiO2) varate in Europa in conformità con la Direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE. Negli ultimi anni, le bottiglie in PET bianco opaco per applicazioni lattiero-casearie sono state oggetto di attenzione a causa dei possibili effetti delle loro cariche minerali sui flussi di riciclo destinati alla produzione di nuove fibre. L’additivo Lactra offre ai marchi della grande distribuzione e ai trasformatori d’imballaggi in PET la possibilità di ottenere un effetto fotobloccante pressoché totale (oltre il 99,9%) nei film monostrato in PET con elevata

Attenzione alla sostenibilità

Studio LCA per compound e anime in PVC In un contesto globale di sempre maggiore attenzione alle tematiche ambientali e alla riduzione delle fonti d’inquinamento, l’idea del riutilizzo e del recupero dei materiali, altrimenti destinati a terminare il proprio ciclo di vita a danno dei nostri ecosistemi, diventa centrale nella vita di tutti i giorni e nella gestio-

Rimacinato, granuli, sezioni di tubo e profili realizzati grazie ai compound Laborplast a base di PVC rigenerato

bianchezza (punto di bianco fino a 94) utilizzando meno dell’1% di TiO2 e meno del 4% di contenuto inorganico in termini di peso. Il nuovo additivo è disponibile anche in versione totalmente priva di TiO2. Approvato per il contatto alimentare dall’Unione Europea e dalla FDA, Lactra è compatibile con i flussi di riciclo del PET da trasformare in fibra, foglia e reggetta. I test hanno inoltre dimostrato che nei normali flussi di riciclo del PET bianco opaco, gli additivi ColorMatrix Lactra sono anche adatti per il riciclo bottle-to-bottle a circuito chiuso.

ne delle strategie future delle le aziende. Presente da più di 60 anni nel mondo del PVC rigido rigenerato, Laborplast ha operato scelte ben precise nell’ambito dell’utilizzo e dello sviluppo dei manufatti in PVC riciclato, precorrendo i tempi e trovandosi ben equipaggiata ad affrontare le sfide imposte dai recenti cambianti. La produzione di compound a base di PVC riciclato (per l’estrusione di tubi e profili e per lo stampaggio) e l’estrusione di anime in PVC rigenerato (per film industriali, film agricoli, tessuti e geotessuti) rappresentano il core business di Laborplast, tanto da poter affermare che il principio dell’economia circolare - o, come preferiscono definirlo in azienda, di “ecologia industriale” - sia connaturato al codice genetico di questa società. Laborplast trasforma ogni anno circa 16000 t di PVC rigenerato, con caratteristiche del tutto comparabili al PVC vergine. Inoltre, a parità di performance, l’utilizzo di PVC riciclato permette di ridurre i consumi energetici e di acqua e le emissioni di sostanze dannose, rispetto a una produzione ex novo.

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Lo scorso luglio, dopo aver completato l’acquisizione delle attività di Clariant e Clariant Chemicals India nel campo dei masterbatch colorati, la società statunitense Polyone ha cambiato il proprio nome in Avient, aggiungendo così ai propri impianti i 46 siti produttivi e i circa 3500 dipendenti di Clariant Masterbatches. Tra i primi materiali speciali lanciati dal nuovo colosso della chimica vi è un additivo fotobloccante per imballaggi in PET, che va così ad aggiungersi all’esistente gamma ColorMatrix Lactra. Il nuovo additivo consente ai materiali per imballaggi

thinkstock/iStock

Fotobloccante per imballaggi lattierocaseari in linea con le restrizioni sul TiO2

Disponibile ormai in tutto il mondo, il nuovo additivo fotobloccante ColorMatrix Lactra aiuta i produttori di imballaggi per il settore lattierocaseario a rispettare le restrizioni sul biossido di titanio, senza tuttavia compromettere le prestazioni

Al fine di quantificare tramite dati misurabili l’impatto dell’attività produttiva sull’ecosistema, a partire dai primi mesi del 2020, Laborplast ha iniziato un progetto di Life Cycle Assessment (LCA). Lo studio LCA permette di determinare con esattezza la quantità di sostanze nocive che si è evitato di immettere nell’ambiente per ciascun kg di prodotto lavorato, considerando l’intero ciclo di vita del manufatto, in un’ottica di miglioramento continuo dell’impronta ecologica aziendale. Un altro elemento interessante dell’analisi LCA riguarda la possibilità di confrontare l’impatto della produzione del compound di PVC rigenerato con quello del suo equivalente prodotto con resina vergine. I primi dati a disposizione dimostrano come il passaggio da PVC vergine a PVC riciclato comporti una significativa riduzione (spesso intorno al 100%) in tutte le categorie d’impatto analizzate nello studio. Di fronte alle sfide derivanti dalla rivoluzione ecologica in corso, Laborplast si propone quindi come un partner competente e affidabile per tutte le realtà che puntano a una crescita ecosostenibile.

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“Il nostro impegno nei confronti dei micro masterbatch è essenziale per offrire un prodotto nuovo e sostenibile, in grado di accelerare i processi produttivi riducendo al contempo i costi.”, ha dichiarato Eric Xirinachs, CEO di Delta Tecnic

Applicazioni plastiche nel nuovo “ambiente ecotecnologico”

thinkstock/iStock

Micro masterbatch per diminuire tempi e costi nell’estrusione di cavi Azienda specializzata in produzione e distribuzione di coloranti concentrati e materie prime per materie plastiche, cavi, inchiostri, vernici e cosmetici, Delta Tecnic rafforza il proprio impegno al servizio dell’industria automobilistica grazie i propri micro masterbatch, caratterizzati cioè da granuli dalle dimensioni ridotte, che ne favoriscono la “diluizione” nei compound durante l’estrusione dei cavi. Aggiunti a PVC e poliolefine, i micro masterbatch assicurano un migliore controllo e un’omogeneità ottimale del colore, una migliore qualità del prodotto e tempi ridotti nella produzione dei cavi, il tutto a costi più convenienti. Si tratta di vantaggi fondamentali, poiché la pressione su costi, produttività, efficienza e qualità è molto elevata in questo particolare settore. Per facilitare il passaggio ai micro masterbatch, Delta Tecnic ha aperto un nuovo stabilimento a Querétaro, in Messico, diventando così uno tra i principali produttori nel paese a specializzarsi nella fornitura di coloranti concentrati per cavi automobilistici. La fabbrica in Messico sfrutta il know-how che l’azienda ha acquisito in oltre tre decenni d’attività, un fattore fondamentale per ottimizzare la produzione e la distribuzione dei prodotti nelle Americhe.

L’impegno di Delta Tecnic verso prodotti più sofisticati, dal punto di vista sia tecnologico che ambientale, riflette il cambiamento dell’atteggiamento dei consumatori nei confronti dei veicoli elettrici, le cui vendite stanno raddoppiando in Europa e negli Stati Uniti, con una presenza significativa di ibridi plug-in e auto totalmente elettriche. Da parte sua, Delta Tecnic ha raccolto questa sfida tecnologica, che richiede lo sviluppo di nuovi materiali per promuovere la transizione verso la mobilità elettrica. Il maggiore impiego di energie rinnovabili ha inoltre ricadute positive anche nell’ambito dei cavi per gli impianti eolici e fotovoltaici. Di particolare importanza per il mercato delle materie plastiche è l’isolamento termico, che si traduce in minori consumi energetici negli edifici pubblici e privati. Anche nel settore degli imballaggi alimentari appaiono soluzioni innovative volte a promuovere l’uso efficiente delle risorse e dell’energia, contribuendo così all’economia circolare. Si registra infine la crescita del mercato dei cavi per telecomunicazioni e dei cablaggi per i grandi elettrodomestici, dove la maggiore complessità dei programmi di risparmio energetico incrementa la domanda di cavi elettrici. Delta Tecnic formula soluzioni su misura in linea con questi nuovi sviluppi tecnologici.

Materiali per fili e cavi ad alte prestazioni

Nuovi compound HFFR per la mobilità elettrica Il nuovo compound autoestinguente senza alogenati (HFFR) Cogegum GFR 170927 T4 è stato sviluppato da Padanaplast (Gruppo Fin-

project) per la produzione di cavi per batterie ultra flessibili ad alto voltaggio (HV), da installare sui veicoli elettrici di prossima generazione, ed

La società Padanaplast è specializzata in compound autoestinguenti esenti da alogenati e a base di poliolefine reticolabili (XLPO-HFFR) per fili e cavi e offre un’ampia gamma di prodotti sviluppati per soddisfare gli stringenti requisiti della moderna mobilità elettrica

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è in grado di offrire eccellenti prestazioni termiche, meccaniche e di resistenza ai fluidi automobilistici. “Il crescente sviluppo di complessi veicoli ibridi, completamente elettrici e a celle a combustibile richiede fili e cavi avanzati per soddisfare un’ampia gamma di voltaggi e criteri prestazionali. Con l’introduzione del grado sperimentale T4 150°C della famiglia Cogegum GFR stiamo completando la gamma di prodotti HFFR per isolamento e guaine per fili e cavi destinati alla mobilità elettrica”, ha dichiarato Antonello Casale, direttore R&I e servizio tecnico di Padanaplast. I gradi GFR 1401-76 e GFR

1401-190 della famiglia Cogegum rispondono agli standard RoHS e sono destinati all’isolamento primario T3 (125°C) ottimizzato per prestazioni tecniche e produzioni economiche. Inoltre, i gradi elastomerici Polidiemme G rispondono agli standard RoHS ed EN 50620 e vengono largamente utilizzati come materiali isolanti nei cavi per la ricarica dei veicoli elettrici, garantendo elevata flessibilità e affidabilità. I compound di Padanaplast vengono prodotti per soddisfare i principali standard internazionali relativi ai cavi per l’automotive, inclusi: ISO (Europa) 6722 Classe C, LV 112, SAE (USA) J 1128 e JASO (Giappone) D 611.

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MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


IL MONDO DELLA GOMMA

LA RIVISTA DI


DALL’ASSOCIAZIONE

RISULTATI DELL’INDAGINE STATISTICA ASSOGOMMA

L’IMPATTO DEL COVID-19 NEL SETTORE GOMMA… ALLA FINE DI NOVEMBRE L’ASSOCIAZIONE HA RILANCIATO L’INDAGINE DI SETTORE PER RILEVARE L’IMPATTO DELLA PANDEMIA, TUTTORA IN CORSO, SULLA PRODUZIONE E SULLA LAVORAZIONE DI ELASTOMERI

Fig. 1 - Livello produttivo rispetto alla normalità

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a scelta della seconda metà di novembre per aggiornare l’indagine Assogomma ha permesso di tenere conto degli effetti dell’introduzione, a livello europeo e italiano, di un nuovo ciclo di restrizioni: i cosiddetti “lockdown light”, che hanno impattato indirettamente sull’attività manifatturiera. In questo periodo, infatti, le attività produttive non sono state interrotte come invece era successo nella prima metà dell’anno, con particolare riguardo al settore gomma, che era stato considerato non essenziale richiedendo alle imprese di ricorrere alle autodichiarazioni prefettizie per poter continuare la propria produzione. Dai risultati dell’indagine, a cui ha risposto oltre la metà delle aziende associate ad Assogomma, emerge una serie di indicatori interessanti, che, seppure con le eccezioni del caso, denotano una tendenza al miglioramento. Un segnale che fa ben sperare per il prossimo futuro, ma che dovrà essere ulteriormente confermato nelle prossime rilevazioni per poter parlare di una vera e propria inversione di tendenza che non sia dovuta unicamente al fatto che la base di riferimento per l’anno a venire sarà l’annus horribilis che sta per terminare. I RISULTATI DELL’INDAGINE PIÙ IN DETTAGLIO I primi indicatori rilevati sono stati il livello produttivo e l’andamento del portafoglio ordini (figure 1 e 2). Per entrambi la maggioranza del campione segnala un grado compreso tra il 70% e il 100% rispetto alla normalità: in particolare, oltre i tre quarti si esprimono in questo senso per il livello produttivo e due terzi per il portafoglio ordini. Da annotare con piacere che l’8% del campione segnala un livello produttivo superiore ai dati dello scorso anno e il 12% delle aziende intervistate registra un aumento del portafoglio ordini rispetto al 2019. Permangono tuttavia situazioni di seria difficoltà per circa un 5% del campione, che non riesce ancora a raggiungere il 50% dei livelli pre-crisi. Un fenomeno comunque in forte riduzione rispetto alla precedente rilevazione estiva. I motivi dei diversi andamenti trovano spiegazione nei trend

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Fonte: Indagine Assogomma, 25 novembre 2020

di mercato, che sono assai diversi in funzione sia dei mercati di destinazione sia dei settori di destinazione finale del prodotto. A fronte di specifiche domande sull’andamento degli ordinativi, il quadro che ne è emerso mostra un’evoluzione differente guardando alla geografia piuttosto che ai comparti. Per quanto riguarda i paesi di destinazione finale del prodotto, infatti, è solo la Cina che, rispetto a qualche mese fa, può vantare un indicatore di stabilizzazione/crescita, mentre aree come l’Unione Europea, il Nord America e la Russia presentano una quota consistente di aziende che le valutano ancora aree deboli. Da questo punto di vista è opportuno aggiungere che il settore italiano della gomma, fortemente orientato all’esportazione, sia comunitaria che internazionale, potrebbe anche risentire di meccanismi globali di protezionismo, che, avviatisi già nel 2018 e 2019, si sono esacerbati con l’arrivo della pandemia. In merito invece alle filiere produttive, in generale si registra trasversalmente una virata dal debole verso lo stabile. Esistono però delle eccezioni sia negative che positive. Se da un lato vi sono settori che hanno sentito marginalmente (o non hanno sentito affatto) la crisi, come nel caso dell’alimentare e del farmaceutico/medicale (che sono in decisa crescita), dall’altro lato un settore di destinazione finale fondamentale per la gomma, come l’automotive, ha subito una battuta d’arresto dovuta anche alla concomitante pressione a cambiare tipo di alimentazione, dalla quale sta tentando di uscire gradualmente e con non poca fatica. Quasi il 60% delle aziende ha dichiarato infatti di vedere ancora segnali di debolezza in questo settore. ELASTICA - Dicembre 2020/Gennaio 2021


ALCUNE PREVISIONI A pochi giorni dalla fine del 2020 e in concomitanza con l’entrata in vigore di nuove restrizioni sulla mobilità delle persone, è emersa un’immagine del settore gomma che si sta impegnando al massimo per invertire la rotta e i

Fig. 3 Problemi riscontrati alla riapertura

Fonte: Indagine Assogomma, 25 novembre 2020

I RISULTATI RELATIVI A PAGAMENTI E QUOTIDIANITÀ OPERATIVA Dato questo quadro di riferimento, ci sono altri aspetti che sono stati indagati relativamente alle variazioni di condizioni commerciali, alla liquidità delle aziende/dei clienti e alla solvibilità, anche in termini di tempi di pagamento. Anche in questo caso i dati rilevati sono generalmente in via di miglioramento, diminuiscono le richieste da parte dei clienti di rivedere condizioni commerciali e termini di consegna, così come si riduce al 27% la quota di aziende che segnalano ritardi nei pagamenti oltre lo scaduto e con tempi di rientro che si accorciano rispetto alla prima metà dell’anno. Il dato dei ritardi nei pagamenti si attestava al 70% del campione nella precedente rilevazione. Un aspetto che invece non è sostanzialmente variato tra la prima e la seconda metà dell’anno è la capacità delle aziende del settore in termini di liquidità, che rimane alta. Anche i clienti mostrano un miglioramento della propria liquidità, che comunque si colloca a livelli inferiori rispetto alle aziende del settore. Un ulteriore approfondimento merita poi la risposta che le aziende hanno dato rispetto ai problemi di maggior rilevanza nella quotidianità operativa (figura 3). Infatti, a differenza di quanto si possa immaginare, oggi gli aspetti di sicurezza sanitaria - intendendo con ciò la regolamentazione e l’attuazione di procedure interne per la messa in sicurezza dei lavoratori - sono sostanzialmente e generalmente gestiti bene da parte delle aziende, senza tensioni con i sindacati. Sono infatti del tutto saltuarie le problematiche d’infezione da Covid-19 segnalate e, soprattutto, non si hanno finora notizie di focolai in aziende della gomma. Tutto ciò, con le dovute cautele, può portare ad affermare che gli ambienti di lavoro delle aziende sono sicuri, o comunque più sicuri rispetto a quanto si può riscontrare al di fuori del mondo imprenditoriale. Ad oggi è molto più sofferto il tema del blocco delle trasferte, che può rappresentare un limite veramente importante allo sviluppo economico. Nel settore gomma, i mezzi tecnologici, che ormai sono massivamente diffusi e impiegati, non possono compensare, se non in piccola parte, i risultati che prima venivano colti dal contatto e dalla collaborazione diretta tra fornitori e clienti.

Fonte: Indagine Assogomma, 25 novembre 2020

Fig. 2 - Andamento degli ordini per settore di destinazione finale, espresso tra: cedente, stabile, crescente

primi risultati, grazie agli sforzi messi in campo, si stanno cominciando a intravedere. Se è vero che le aziende del settore immaginano mediamente un bilancio recessivo per il 2020, com’era prevedibile, è altrettanto vero che le previsioni di chiusura d’anno sono migliorate rispetto a qualche mese fa e, in alcuni casi, anche in maniera consistente. Infatti, le aziende con una prospettiva fortemente negativa (oltre il -20% del fatturato rispetto al 2019) sono oggi il 9% del campione, mentre prima della pausa estiva erano quasi il 40% e, più in generale, i due terzi del campione prevedevano una chiusura per il 2020 di oltre -15% in termini di fatturato (figura 4). Oggi il 55% delle aziende rispondenti prevede invece una chiusura d’anno compresa tra il -5% e il -15%.

Assogomma

Fig. 4 - Proiezioni di fatturato per il 2020, in percentuale rispetto al 2019 (a sinistra la rilevazione di maggio e a destra quella di novembre)

Dicembre 2020/Gennaio 2021 - ELASTICA

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STAMPA ESTERA DI SETTORE

PIÙ DI DIECI RIVISTE ESAMINATE

RASSEGNA INTERNAZIONALE DI SCIENZA E TECNOLOGIA UNDICESIMA PUNTATA DELLA RUBRICA DEDICATA AGLI ARTICOLI DI STAMPA ESTERA SELEZIONATI DAL COMITATO DI REDAZIONE DI ELASTICA, COMPOSTO DA: FABIO BACCHELLI, ALBERTO DAFARRA, RINO GILOTTA E FABIO NEGRONI, COORDINATI DA MAURIZIO GALIMBERTI

CARATTERIZZAZIONE DI POLIBUTADIENI RAMIFICATI Testata: Rubber World - Gennaio 2020 Titolo originale: Rheological characterization of model branched polybutadienes Autori: L. R. Guadarrama (Dynasol Group) e L. Lugo Ciateq

A CURA DI FABIO NEGRONI

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n questo articolo vengono descritte in dettaglio le metodologie impiegate per la caratterizzazione delle ramificazioni a catena lunga (long chain branching) di due polibutadieni commerciali (ma non dichiarati) messi a confronto con cinque diversi campioni di polibutadiene di riferimento, sintetizzati in laboratorio in quantità sufficiente per le analisi. Tutti i polibutadieni sintetizzati sono del tipo “al litio”, cioè polimerizzati in cicloesano usando butil-litio come iniziatore. La motivazione del lavoro risiede nella necessità di stabilire una correlazione tra le caratteristiche strutturali delle macromolecole e il grado di ramificazione. L’autore chiarisce infatti che l’effetto della ramificazione a catena lunga è duplice: da una parte è utile per controllare la tendenza del prodotto a fluire durante il trasporto e lo stoccaggio (effetto “cold flow”), ma dall’altra ha un effetto avverso sulla velocità d’estrusione e sulla stabilità dimensionale (ritiro). L’articolo prosegue con la descrizione delle metodologie impiegate: • Gel Permeation Chromatography (GPC): questa tecnica cromatografica consente una completa caratterizzazione della distribuzione dei pesi molecolari e da que-

sti, attraverso la loro dipendenza dalla viscosità intrinseca, il calcolo del raggio idrodinamico e della percentuale di ramificazione (branching). Per questo scopo, è descritta un’apparecchiatura che misura simultaneamente quattro diversi parametri: diffusione della luce (light scattering), indice di rifrazione, assorbimento nell’UV con detector a schiera di fotodiodi (PDA) e, infine, viscosità intrinseca per ogni frazione molecolare. • Misurazioni reologiche di viscosità Mooney ed RPA, per rilevare la dipendenza del modulo elastico G’ dalla frequenza, nel campo da 0,1 a 30 Hertz e alla temperatura di 100°C. • Misurazioni RPA di stress-relaxation, eseguite secondo lo standard ISO 13145 imponendo una deformazione del 150% a 100°C e rilevando la curva di discesa del torque in funzione del tempo. La ramificazione ha infatti come conseguenza un aumento del tempo di rilassamento. • Misurazioni RPA a grandi ampiezze di oscillazione (LAOS, Large Amplitude Oscillatory Analysis), realizzate sempre a 100°C ma al 1000% di deformazione. Queste misurazioni danno accesso alla parte non lineare del comportamento viscoelastico, dove i parametri viscoelastici dipendono dal livello di deformazione. Da questi rilievi viene calcolato l’indice di ramificazione a catena lunga (LBI, Long Branching Index). • Misurazioni viscoelastiche con reometro rotazionale ARES, realizzate in torsione tra piatti piani-paralleli, nel campo di frequenze tra 0,01 e 100 Hertz e basso strain (1,25%). Confrontando i risultati ottenuti, gli autori sono giunti alla conclusione che i metodi più sensibili per rilevare le ramificazioni a catena lunga siano quelli che utilizzano misurazioni viscoelastiche con ARES e, in subordine, quelli eseguiti con LAOS.

SILICE PER MESCOLE USATE NEL FIANCO DELLO PNEUMATICO Testata: Rubber World - Febbraio 2020 Titolo originale: Silica development for sidewall compounds Autori: Lucas Dos Santos Freire, Tiffany Brenner e Nathan Silvernail

ELASTICA - Dicembre 2020/Gennaio 2021


I produttori di pneumatici sono impegnati da anni in un'attività di ricerca e sviluppo finalizzata a migliorare l’efficienza energetica dello pneumatico, sia per aspetti economici legati alla riduzione dei costi di gestione dei veicoli per gli utilizzatori sia per un fine ambientale di riduzione delle emissioni di anidride carbonica. I veicoli elettrici, d’altro canto, hanno bisogno della minore resistenza possibile al rotolamento, per migliorare l’autonomia delle batterie. La tecnologia di formulazione delle mescole che utilizza silice precipitata si è affermata proprio per la sua capacità di ridurre la resistenza al rotolamento e in percentuale significativamente maggiore di quanto si riesca a fare con i tradizionali carbon black. Storicamente, la priorità è stata data allo sviluppo di metodi per l’incorporazione della silice precipitata nella mescola per il battistrada, poiché questo è il componente che contribuisce maggiormente, con un 50% di quota sul totale, all’energia dissipata dallo pneumatico. Il rimanente 50% è distribuito su tutti gli altri componenti, inclusa la mescola per il fianco dello pneumatico, che si colloca al secondo posto nella graduatoria dei componenti più “energivori”, col 20% circa. Per tale ragione i ricercatori di PPG hanno individuato in questo materiale l’obiettivo dei loro sforzi. La sperimentazione è partita con la messa a punto di una mescola tipica per il fianco degli pneumatici, basata su gomma naturale e gomma polibutadienica. Quindi, sono state prodotte in laboratorio quattro tipologie diverse di mescola, con le seguenti caratteristiche: • Due mescole rappresentative degli standard correnti, rinforzate con due gradi carbon black di largo impiego, N330 e N550. • Una mescola rinforzata sostituendo metà del carbon black N330 con la silice amorfa precipitata Hi-Sil EZ160G: si tratta dello stesso tipo di silice impiegata nella formulazione, che richiede un agente chimico di accoppiamento con il polimero, la cui efficacia è però notoriamente inferiore quando si utilizzano mescole a base di gomma naturale. Ciò dipende dal fatto che, avendo la gomma naturale un contenuto relativamente più elevato di impurità

che provengono dalla biochimica collegata alla sua sintesi, tali impurità interferiscano reagendo con l’agente accoppiante e depotenziandone l’efficacia. • La quarta mescola utilizza una silice sviluppata per risolvere il problema sopra citato: il nome commerciale è Agilon 400G ed è una silice pretrattata con l’agente accoppiante (circa l’8 %, in peso). Il pretrattamento consente quindi di superare l’interferenza descritta nel caso della gomma naturale. La quantità impiegata è equivalente a quella utilizzata per la mescola precedente. Dopo aver aggiustato la chimica dei vulcanizzanti per arrivare a ottenere materiali con le stesse proprietà meccaniche di base, il lavoro si è concentrato sulla valutazione dei parametri di laboratorio che sono predittivi del risparmio di carburante. I principali risultati hanno mostrato che: • La mescola che contiene la silice Agilon 400G presenta pari robustezza meccanica rispetto alle altre mescole, ma mostra un miglioramento superiore al 40% nella prova di “heat build-up”, che misura il calore generato dalla flessione ciclica del campione a una frequenza simile a quella di rotolamento. Questo è un dato ampiamente positivo, che confermerebbe la fattibilità pratica dello studio condotto. • Un approfondimento speciale è stato poi dedicato alla comprensione di come l’aggiunta di silice possa influire sulla protezione data dagli agenti chimici antiozono. Questi ultimi, per poter essere efficaci, devono distribuirsi sulla superficie del materiale (dove avviene il contatto con l’ozono) ed esiste la possibilità che l’aggiunta di silice interferisca con questo delicato meccanismo, esponendo il materiale a fessurazioni. Attraverso uno studio sulla distribuzione dagli agenti antiozono si è arrivati a concludere che il comportamento è equivalente a quello delle mescole di benchmark contenenti solo carbon black. Ciò grazie al pretrattamento, che aggiunge inerzia chimica alla superficie dei granuli di silice e impedisce che i protettivi vengano assorbiti e immobilizzati su tale superficie.

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NEWS

RICERCA E SVILUPPO IN FCA

Elastomeri termoplastici per l’automotive: oltre il 2020 Il mondo cambia, grazie a tecnologie sempre più sofisticate e a una ricerca accanita, con l’obiettivo di semplificare, risparmiare e reimpiegare tutto ciò che si può. In questo ambito, grazie all’attività di ricerca di FCA, l’Italia sta cercando un nuovo futuro per il settore auto sfruttando anche nuove tipologie di elastomeri termoplastici (TPE). La fusione tra Fiat e Chrysler ha reso necessario riorganizzare il gruppo a livello internazionale e oggi il Group Material Labs (GML), in Europa, e l’organizzazione di Materials Engineering, negli Stati Uniti, hanno il compito di condurre ricerche con l’obiettivo di sviluppare materiali innovativi e sostenibili da utilizzare nelle nuove vetture. Sono inoltre presenti sedi in Brasile, per seguire il mercato dell’America Latina, in Cina e in India, per la regione Asia-Pacifico. L’attività italiana si svolge naturalmente presso la sede di Mirafiori (Torino) ed è guidata da Rosanna

I recenti modelli di Jeep prodotti da FCA fanno largo uso di elastomeri termoplastici di nuova generazione

Serra, direttore Materials Labs e Global Material leader del Centro Ricerche Fiat (FCA), e dal project manager Vito Guido Lambertini. La creazione di un unico gruppo a livello mondiale ha portato anche a un allineamento delle attività delle singole sedi regionali, che ora perseguono i medesimi obiettivi e utilizzano lo stesso corpo normativo, dalla progettazione ai requisiti di componenti e materiali. Questo formidabile gruppo di ricerca applicata (quasi 200 persone in totale) si occupa della scelta e dell’utilizzo dei materiali, in particolare

Esempi di particolari auto realizzati anche grazie ai nuovi TPE

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elastomeri e materie plastiche, disponendo di attrezzature all’avanguardia per la messa a punto di nuovi prodotti e per migliorare le prestazioni della componentistica in termini di maggior durata in servizio e di riduzione dei costi. Questo impegnativo piano di sviluppo è stato pianificato per tutte le vetture del gruppo FCA. La novità più significativa e importante riguarda la maggiore attenzione posta sull’uso degli elastomeri termoplastici, che presentano il vantaggio di poter essere trasformati come le materie plastiche e offrono un’elasticità paragonabile a quella degli elastomeri termoindurenti. Dai tempi lontani dell’introduzione sul mercato di Santoprene e Hytrel, i grandi produttori - come Bayer, DuPont e DSM… ma non solo - hanno fatto passi da gigante, sviluppando nuovi prodotti e favorendo la nascita del concetto di compound, che ha consentito d’introdurre materie plastiche “elasticizzate” con gomme sintetiche (tramite il cosiddetto processo di aggraffaggio chimico) e di eliminare in parte il delicato processo di vulcanizzazione. I particolari ottenuti con TPE of-

frono spesso una maggiore costanza qualitativa rispetto a quelli in gomma, oltre a consentire processi di trasformazione “più completi”: si possono costampare, saldare, corrugare ecc. I principali manufatti, utilizzati ormai da anni, vanno dalle cuffie per giunti omocinetici ai tubi d’aspirazione per l’aria, dai profili per carrozzeria ai tubi per il raffreddamento motore, fino ai vetri fissi costampati. Tra i benefici offerti dal maggiore impiego di TPE vi sono: la riduzione di peso, la maggior facilità d’assemblaggio, ma soprattutto la possibilità di poter riciclare e riutilizzare come materia prima molti articoli recuperati a fine esercizio. Il programma in corso ha richiesto e richiede molto impegno, studio, attenzione e rapporti più stretti con l’esterno, compensati da una migliore immagine di FCA sul mercato. Tra le sfide future vi sono quelle legate all’auto elettrica e alla collaborazione con il nuovo partner francese PSA, che farà di FCA uno dei più grandi produttori mondiali di autoveicoli.

Alberto Dafarra

ELASTICA - Dicembre 2020/Gennaio 2021


FRANCESCHETTI ELASTOMERI IERI, MARFRAN OGGI

La nuova identità sotto la mascherina Lo scorso 3 dicembre Francesco Franceschetti Elastomeri ha annunciato il cambio di nome in Marfran e il rinnovamento dell’intera immagine aziendale, a partire dal proprio logo. “Una nuova identità che ha radici nel passato, un nuovo brand per raccontare la passione di sempre. Con un approccio pragmatico e concreto, accompagnato da una flessibilità ideativa che permette di adattare l’offerta alle diverse esigenze, come Marfran continueremo a innovare il nostro mercato di riferimento, cercando sempre e in maniera efficace la giusta soluzione”, hanno dichiarato i soci dell’azienda. Il cambio di ragione sociale riflette l’evoluzione aziendale degli ultimi anni, che continua con una forte spinta verso l’internazionalizzazione, l’ampliamento del portafoglio prodotti e l’aumento degli investimenti. Grazie alle diverse modalità di lavoro, in stabilimento o in smart working, l’a-

Mascherina prodotta grazie anche ai TPE Marfran e Marfran.Med

zienda ha affrontato la pandemia continuando a produrre e cogliendo pure nuove opportunità, come la repentina crescita delle richieste di mascherine protettive sterilizzabili e riutilizzabili. Proprio quest’ultima applicazione trova nei prodotti Marfran e Marfran.Med i materiali ideali per la realizzazione della guarnizione facciale o dell’intera struttura portante della mascherina. Il primo caso rappresentativo di questa “ondata” è quello dell’iniziativa solidale di Negri Bossi, noto costruttore di macchine per lo stampaggio a iniezione, che nel suo stabilimento di Cologno Monzese ha messo in funzione due macchine per stampare maschere protettive. Quale capofila di un pool di aziende, tra cui la nuova Marfran, Negri Bossi ha contribuito a realizzare in meno di cinque settimane una produzione di mascherine riutilizzabili e sterilizzabili, a filtro intercambiabile e prodotte con l’elastomero termoplastico medicale Mar-

fran.Med 50A M, offerto come contributo solidale. “Siamo orgogliosi di aver contribuito a quest’iniziativa che riconosce il valore tecnico e qualitativo dei materiali e dei servizi forniti, rendendo evidenti i valori di solidarietà e di appartenenza che ci contraddistinguono”, hanno aggiunto i soci di Marfran. Tra le altre realtà che hanno poi contattato l’azienda vi era anche iMask, giovane startup siciliana che, sempre grazie al compound Marfran. Med, ha realizzato un’innovativa mascherina riutilizzabile a filtro intercambiabile. “Ci aspetta un futuro pieno di sfide sotto molti punti di vista, ma grazie all’esperienza vissuta siamo certi della nostra forza, della capacità di resilienza come azienda e come persone e della più evidente coscienza dei valori che ci sostengono e ci identificano sotto qualunque mascherina... meglio se prodotta con i nostri TPE Marfran e Marfran.Med”, hanno chiosato i soci dell’azienda.

Un’alternativa all’aggiunta di DCLBP

COMPOUND SILICONICI PRIVI DI PCB La fabbricazione di articoli estrusi mediante vulcanizzazione a pressione atmosferica (con aria calda o in bagno di sali) di gomma siliconica utilizzando il comune DCLBP, di(2,4-diclorobenzoil) perossido, provoca generalmente emissioni di policlorobifenile (PCB), un composto dannoso tanto per l’ambiente quanto per la salute delle persone. I PCB si accumulano nel tessuto adiposo e danneggiano i nervi e il sistema immunitario; in alcuni casi comportano anche l’insorgenza di tumori e malformazioni nel feto. Recentemente, diversi produttori della regione Nord Reno-Vestfalia, in Germania, sono stati costretti a limitare le loro attività produttive dopo che sono state rilevate pericolose concentrazioni di PCB nelle aree circostanti ai loro impianti. Questi fatti hanno spinto il governo federale a imporre un monitoraggio più rigoroso sulle aziende che processano siliconi, incoraggiando i produttori a passare a soluzioni alternative. Per questo, oggi Gummiwerk Kraiburg offre perossidi e compound reticolati alternativi all’aggiunta del DCLBP, contenenLa società Gummiwerk ti agenti reticolanti privi di cloro che Kraiburg offre compound permettono la vulcanizzazione a siliconici privi di cloro che non rilasciano pressione atmosferica e che, per la policlorobifenile durante loro natura, non generano alcun i processi di vulcanizzazione a pressione atmosferica. PCB. Sebbene i nuovi compound Grazie all’utilizzo di un metodo alternativo di reticolazione, i prodotti di tali compound non contengono PCB

vulcanizzino un po’ più lentamente, questa caratteristica è ben lungi dal rappresentare un fattore decisivo nella vulcanizzazione in tunnel ad aria calda ad alta temperatura (200°C o superiore). Aumentando la temperatura è infatti possibile abbattere in modo significativo le differenze nelle tempistiche di processo, tanto che alla fine i tempi di permanenza nel tunnel di vulcanizzazione non risultano molto più lunghi. Gli odori che si generano durante la lavorazione di questi compound possono essere eliminati utilizzando un sistema d’estrazione integrato nel processo. I compound reticolati alternativi consentono anche prestazioni meccaniche più elevate rispetto all’uso del perossido. Ad esempio, l’allungamento a rottura aumenta significativamente, dal 370% al 600%, rispetto a un compound standard. Allo stesso modo, la resistenza allo strappo ASTM D624B aumenta da 25 a 42 N/mm. Ciò consente di produrre cavi e tubi flessibili con una resistenza allo strappo e un’elasticità ancora più elevate. Inoltre, i migliori valori di deformazione a compressione di questi compound (dal 33% al 10%, dopo 24 ore a 175°C) consentono di sopportare sollecitazioni più elevate sotto pressione.

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NOTIZIARIO UNIPLAST

ENTE ITALIANO DI UNIFICAZIONE DELLE MATERIE PLASTICHE FEDERATO ALL’UNI A CURA DI GIANLUIGI MORONI

ATTIVITÀ DI OTTOBRE

Le riunioni proseguono online Nell’incontro web dell’SC8/AHG, tenutosi il 2 ottobre, è stata ripresa la discussione dei paragrafi della bozza preliminare del rapporto tecnico “Linea guida per la definizione dei requisiti tecnico-funzionali delle tubazioni in polietilene (PE)”. Nel quarto paragrafo si è cercato di dare indicazione della legislazione applicabile alla documentazione di gara tenendo conto dei requisiti applicabili per gli ambiti specifici di progettazione, fornitura, costruzione, controlli e collaudi. Nel sottoparagrafo inerente alla progettazione si sono evidenziati i tre aspetti della stessa: preliminare, definitiva ed esecutiva, che scaturiscono dal Decreto Legislativo n. 50 del 18 aprile 2016. Per le dichiarazioni ambientali che dovranno essere sviluppate “dalla culla alla tomba”, sono state date indicazioni riguardo alle organizzazioni europee che si sono specializzate nella pubblicazione e nel mutuo riconoscimento delle dichiarazioni ambientali di III Tipo (EPD) per il settore delle costruzioni. Riguardo ai Criteri Ambientali

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Minimi (CAM), si è cercato di rendere chiaro che sono relativi alla struttura edile, agli scavi, alla movimentazione dei materiali e che per i prodotti in materiale termoplastico oggetto del rapporto tecnico non può essere richiesta la conformità agli stessi. L’assolvimento dei requisiti ambientali dovrebbe pertanto essere verificata attraverso l’uso della documentazione.

QUALIFICAZIONE DEL PERSONALE Il gruppo di lavoro UNI/CT 039/SC 05/GL 01, riunitosi online il 5 ottobre, ha trattato diversi argomenti relativi a revisioni di norme già pubblicate, per le quali è necessario un aggiornamento. Poiché nel settembre 2020 è stata pubblicata la nuova EN 13067, la UNI 9737:2016 sarà revisionata in concomitanza con la revisione della UNI/TR 11684:2017. Dato che sono trascorsi sei anni dalla pubblicazione della UNI/TS 11508:2013, si è concordato di porre in revisione la specifica tecnica per la sua trasformazione in norma UNI sulla base del lavoro portato avanti in Uniplast.

Nupi

TUBAZIONI IN PE

PROCEDIMENTI DI SALDATURA Il gruppo di lavoro UNI/CT 039/SC 05/GL 02, riunitosi online il 6 ottobre, ha approvato, per l’inchiesta nella sottocommissione mista “Saldature delle materie plastiche/Uniplast”, i testi per le revisioni delle norme UNI 10520, UNI 10521 e UNI 10566. È stato auspicato che la pubblicazione delle tre norme avvenga nella stessa data e possibilmente in contemporanea con la pubblicazione della UNI ISO 21307. Inoltre, è stato MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


parete dei raccordi realizzati in leghe di rame, requisito che è da estendersi a tutte le parti 3 delle norme sulle tubazioni in plastica per acqua calda e fredda, poiché non è più contemplato nella revisione della EN 1254-3 del CEN/ TC 133, attualmente allo stadio di FprEN.

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FUSIONE DI TUBI IN PE

IMBALLAGGIO E AMBIENTE Nella riunione online del gruppo UNI/CT 018/ GL 07, tenutasi il 6 ottobre, è stato fatto il punto della situazione sui principali lavori in corso nel CEN/TC 261, che ha nel programma di lavoro il prCEN/TR 13504 rev (WI=00261463), il WI=00261470 e, in discussione con il CEN TC 249/WG11, la competenza del progetto preliminare PWI. In base a quanto recita il comma 5 dell’articolo 129 del decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, modificato dal Decreto legislativo n. 116 del 3 settembre 2020, il gruppo di lavoro UNI ha invitato a rendere note le norme applicabili per i vari materiali, al fine di facilitare la raccolta differenziata.

SISTEMI PER ACQUA CALDA E FREDDA Il 7 ottobre si è riunito online il CEN/TC 155/ WG16, la cui attività è articolata in diversi gruppi ad hoc che si occupano di specifici argomenti riguardanti le norme di prodotto per le tubazioni in plastica per acqua calda e fredda. L’ AHG “Big dimensions” ha terminato l’attività di stesura degli emendamenti per l’estensione della gamma dei diametri (180, 200, 225, 250 mm) per la parti 2 “tubi”, 3 “raccordi” e 5 “idoneità allo scopo del sistema” delle EN ISO 15875, EN ISO 15876, EN ISO 15877 ed EN ISO 22391. Tutti gli emendamenti DAmd1 hanno superato l’inchiesta DIS e, non avendo ricevuto commenti tecnici, saranno pubblicati entro fine 2020 come AMD. L’AHG EN ISO 15874-1 e -2 discuterà i commenti seguiti all’approvazione dei nuovi item di lavoro NWI sugli emendamenti alla resistenza all’urto per le EN ISO 15874-1 e -2 sulle tubazioni di poMACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

lipropilene (PP) per acqua calda e fredda, in votazione parallela ISO/CEN con CEN Lead, per la redazione dei CD da inviare poi in inchiesta. Nell’emendamento alla EN ISO 15874-1, le caratteristiche all’urto del materiale saranno determinate secondo la ISO 179-1 per la resistenza all’urto Charpy. Nell’emendamento alla EN ISO 15874-2 per i tubi, l’esecuzione della prova di resistenza all’urto è stata ripartita per diametri minori o uguali a 25 mm, secondo ISO 9854-1 e -2, e per diametri maggiori o uguali a 32 mm, secondo ISO 3127:2004. L’AHG “Revision EN ISO 15875” sta ultimando la revisione delle EN ISO 15875 parti 1, 2, 3 e 5. Uno dei principali punti di discussione riguarda la necessità o meno di inserire l’opzione “custom dimension” per i tubi che non rientrano in nessuna delle classi dimensionali presenti pur rispettando tutti i requisiti di progettazione e di prestazione. Il WG16 teme che questo possa aprire una porta a qualsiasi dimensione, che è contro il principio generale di unificazione e contro l’intenzione originale della norma. Per la parte 3 sui raccordi si è aperta la discussione sull’introduzione dello spessore minimo della

RICICLO DELLA PLASTICA In buona parte della riunione online del CET/TC 249/WG11, tenutasi il 13 ottobre, si sono discussi i commenti all’inchiesta del prEN 15344 e una serie di modifiche al testo, che però non hanno trovato la piena adesione da parte di tutti i presenti, in particolare a seguito di una serie di osservazioni negative e riguardanti l’impiego della EN ISO 11357-3:2018 per la determinazione della percentuale di LDPE ed LLDPE. L’FprCEN/TS 16010 è stato approvato. Circa la richiesta del WG11 di trasferire lo sviluppo del Preliminary Work Item “Quality grades for plastic packaging for recycling and measuring recycling”, si è deciso che le comunicazioni e la gestione del contenzioso saranno di competenza diretta del CEN/CCMC e si è proposto di avviare due progetti, uno su una norma ombrello sviluppata dal CEN/TC 249 “Plastics” e uno su un documento specifico sugli imballaggi sviluppato dal CEN/TC 261.

PE RINFORZATO

Ilpav

presentato un nuovo progetto di norma elaborato nelle riunioni svoltesi in Uniplast.

L’ISO/TC 138/SC4/WG2, riunitosi l’8 e il 20 ottobre, sta giungendo al termine della redazione del testo per il secondo voto formale dell’ISO/FDIS 12176-5. Sono stati introdotti chiarimenti per alcune definizioni sui sistemi di codifica nei prospetti per i dati del sistema di recupero e per i dati nelle saldature testa a testa e a infrarossi nel paragrafo del codice a barre. Il testo dell’FDIS 12176-5.2 sarà trasmesso alla segreteria dell’ISO/TC 138/SC4 per la seconda inchiesta finale. Riguardo all’altro item in discussione, la revisione dell’ISO/ TS 10839, si stanno esaminando le modifiche alle appendici dedicate alle procedure di saldatura per elettrofusione e testa a testa.

I risultati negativi delle inchieste ISO/DIS 22101-1 e -2 sono stati analizzati durante la riunione online dell’ISO/TC 138/SC3/WG8, tenutasi il 16 ottobre. Nella discussione si sono delineate le possibili linee di azione per la prosecuzione dei lavori entro i tempi previsti, proponendo più prudenzialmente di variare la forma di pubblicazione da norma ISO a specifica tecnica ISO/TS, poiché allo stato attuale delle posizioni di voto nell’inchiesta DIS si potrebbe avere l’approvazione per la pubblicazione come ISO/TS e un’altra proposta del WG8 per

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NOTIZIARIO UNIPLAST un’ulteriore inchiesta come DIS.2, per la quale si spera di riuscire a modificare il voto negativo di alcuni paesi. La decisione su come procedere sarà presa durante la riunione plenaria dell’ISO/TC 138/SC3, coinvolgendo i delegati dei vari enti di normazione.

TUBI, RACCORDI, VALVOLE E ATTREZZATURE Dallo stato dei lavori dell’ISO/TC 138/SC3, riunitosi online il 22 ottobre, è risultato che l’ISO 15494:2015/FAmd1​è stato approvato ed è in pubblicazione. L’ISO/DTR 10358, revisione del rapporto tecnico pubblicato nel 1993, è in inchiesta nella ISO/TC 138/SC3 e, se sarà approvato dalla maggioranza semplice dei membri P, sarà pubblicato. Per i DIS 22101-1 e -2, che non sono stati ammessi per l’approvazione, si è concordato di proporre una risoluzione per inchiesta interna alla SC3, per modificare

lo stato di sviluppo a specifica tecnica ISO/TS. La variazione a Technical Specification sarà possibile con 2/3 dei voti favorevoli dei membri P della sottocommissione. Nella SC1 dell’ISO/TC 138, riunitosi online il 27 ottobre, sono attivi tre gruppi di lavoro. Nell’ISO/TC 138/SC1/WG1 è in progressione il lavoro preliminare PWI ISO TR 7024; la revisione della ISO 19220 sarà trasmessa in inchiesta come DIS. Si è deciso di revisionare la ISO 3633 per aggiornare i metodi di prova. Nell’ISO/TC 138/SC1/WG4, l’ISO NP 23627 ha ricevuto diversi voti negativi di difficile risoluzione ed è stato posto in sospensione. L’ISO/NP 4981 e l’ISO /NP 4982 sono in discussione e si prevede la preparazione dei testi come CD per la fine di marzo. Nell’ISO/ TC 138/SC1/WG6, i DIS ISO/DIS 13266, ISO/ DIS 13267 e ISO/DIS 13268 saranno inviati a una nuova inchiesta nella SC1, poiché sono

state introdotte numerose modifiche tecniche. Nella riunione online dell’ISO/TC 138/SC7, svoltasi il 27 ottobre, è stato concordato che la ISO 4437-4:2015-4 debba essere revisionata per far sì che il suo testo sia in linea con la corrispondente EN 1555-4, in revisione nel CEN/ TC 155, e con le altre parti della ISO 4437 che sono state poste in revisione nell’ISO/TC 138/ SC4-4. L’ISO/TC 138/SC7 procederà con una inchiesta interna alla sottocommissione per l’approvazione dell’item di revisione.

UNIPLAST

Politecnico di Milano - Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” Piazza Leonardo Da Vinci, 32 - 20133 MILANO Tel.: +39 02 23996541 - Fax: +39 02 23996542 E-mail: segreteria@uniplast.info www.uniplast.info

Riportiamo qui di seguito l’elenco di parte dei progetti di norma ISO e CEN inviati in inchiesta pubblica nel mese di ottobre 2020 per il settore materie plastiche e gomma. Ulteriori informazioni possono essere richieste a Uniplast - Tel.: 02 23996541 - Fax: 02 23996542 E-mail: segreteria@uniplast.info ISO/TC 61 (Plastics) ISO/NP 1663 Rigid cellular plastics - Determination of water vapour transmission properties ISO/NP 5819-1, -2 Plastics - Poly(butylene adipate terephthalate) (PBAT) moulding and extrusion materials - Part 1: Designation system and basis for specifications - Part 2: Preparation of test specimens and determination of properties ISO/NP 5919 Plastics - Determination of residual monomers in acrylonitrile-butadiene-styrene (ABS) by headspace-gas chromatography ISO/NP 6076 Adhesives - Installation of floor coverings, wood flooring, levelling compounds and tiles - Specification of trowel notch sizes ISO TC 138 (Plastics pipes, fittings and valves for the transport of fluids) ISO/DTR 10358 Plastics pipes and fittings for industrial applications Collection of data on combined chemical-resistance ISO 12176-2:2008/DAmd 1 Plastics pipes and fittings - Equipment for fusion jointing polyethylene systems - Part 2: Electrofusion - Amendment 1 Rev ISO 13956:2010 Plastics pipes and fittings - Decohesion test of polyethylene (PE) saddle fusion joints - Evaluation of ductility of fusion joint interface by tear test ISO 15306:2003 Glass-reinforced thermosetting plastics (GRP) pipes Determination of the resistance to cyclic internal pressure

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Mondi Impianti

Progetti di norma

CEN/TC 155 (Plastics piping systems and ducting systems) DEC 1443 - WG 16 CEN lead EN ISO 15874-1/-2 Amendments: EN ISO 15874-1:2013/prA1 e prA2 Plastics piping systems for hot and cold water installations - Polypropylene (PP) - Part 1: General Amendment 1; Part 2: Pipes - Amendment 2 DEC 1444 - WG 23 EN ISO 15493 Amd for PED 9 Months tolerance: EN ISO 15493:2003/prA2 Plastics piping systems for industrial applications - Acrylonitrile-butadiene-styrene (ABS), unplasticized poly(vinyl chloride) (PVC-U) and chlorinated poly(vinyl chloride) (PVC-C) - Specifications for components and the system - Metric series DEC 1446 ACT WIs testing barrier properties CENTS Parts 1-3 Rev CEN/TS 1452-7:2014 Plastics piping systems for water supply and for buried and above-ground drainage and sewerage under pressure - Unplasticized poly(vinyl chloride) (PVC-U) - Part 7: Guidance for the assessment of conformity CEN TC 249 (Plastics) FprEN 17104 Thermoplastics rigid protective wallcovering panels for internal use in buildings - Performance characteristics FprEN ISO 11357-8 Plastics - Differential scanning calorimetry (DSC) Part 8: Determination of thermal conductivity (ISO/FDIS 11357-8:2020) FprEN ISO 21304-2 Plastics - Ultra-high-molecular-weight polyethylene (UHMWPE) moulding and extrusion materials - Part 2: Preparation of test specimens and determination of properties (ISO/FDIS 21304-2:2020) MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021


CHINAPLAS 2021

ESPOSIZIONI E FIERE 2021 10-12 febbraio - A&T (Torino, Italia) 25 febbraio - 3 marzo - Interpack (Düsseldorf, Germania) 5-7 marzo - Iplex (Kochi, India) 9-11 marzo - Plastimagen (Città del Messico, Messico) 16-20 marzo - Koplas (Goyang, Corea del Sud) 7-8 aprile - Luxe Pack (Shanghai, Cina) 7-9 aprile - PPP Tanzania (Dar-Es-Salaam, Tanzania) 9-11 aprile - Interplast Interpackprint Kenya (Nairobi, Kenya) 13-16 aprile - Chinaplas (Shenzhen, Cina) 28 aprile - 1° maggio - Die & Mould India (Mumbai, India) 17-21 maggio - NPE (Orlando, Stati Uniti) 18-20 maggio - Plastprintpack MEA (Fiera virtuale per Africa e Medio Oriente) 25-27 maggio - SPS Italia (Parma, Italia) 25-28 maggio - Plastpol (Kielce, Polonia) 31 maggio - 2 giugno - Egyps (Cairo, Egitto) 1-2 giugno - Compounding, Recycling, Extrusion, Polymer Testing World Expo (Essen, Germania) 1-3 giugno - JEC World (Parigi, Francia) 2-5 giugno - Indoplas, Indopack, Indoprint (Jakarta, Indonesia) 3-5 giugno - Interplast Interpackprint Tanzania (Dar-Es-Salaam, Tanzania) 8-11 giugno - Moulding Expo (Stoccarda, Germania) 10-12 giugno - Mecspe (Bologna, Italia) 10-12 giugno - PPP Kenya (Nairobi, Kenya) 15-17 giugno - Rosmould (Mosca, Russia) 15-17 giugno - Rosplast (Mosca, Russia) 15-18 giugno - FIP (Lione, Francia) 16-18 giugno - Plastech Vietnam (Ho Chi Minh City, Vietnam) 16-18 giugno - Plastics & Rubber Vietnam (Ho Chi Minh City, Vietnam) 21-25 giugno - Colombiaplast (Bogotà, Colombia) 22-25 giugno - Plast 2021 (Milano, Italia) 28 giugno - 1° luglio - DKT IRC (Norimberga, Germania) 29 giugno - 1° luglio - Interplas (Birmingham, Regno Unito) 6-8 luglio - PlastPrintPack Nigeria (Lagos, Nigeria) 13-16 luglio - HanoiPlas (Hanoi, Vietnam) 10-12 agosto - Feipur Poliuretano / Feiplar Composites (San Paolo, Brasile) 14-16 settembre - Utech Europe (Maastricht, Paesi Bassi) 14-18 settembre - Equiplast (Barcellona, Spagna) 23-25 settembre - PPP Etiopia (Addis Abeba, Etiopia) 27-29 settembre - Luxe Pack (Monaco, Principato di Monaco) 28-30 settembre - FachPack (Norimberga, Germania) 6-9 ottobre - Plastexpo / Packexpo (Casablanca, Marocco) 12-16 ottobre - Fakuma (Friedrichshafen, Germania) 8-12 novembre - Plastico Brasil (San Paolo, Brasile) NOTA: Il calendario fieristico potrebbe subire variazioni a causa dell’attuale emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Vi invitiamo pertanto a visitare il sito web www.macplas.it per tutti gli aggiornamenti. MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

L’INDUSTRIA DELLE MATERIE PLASTICHE REAGISCE ALLA PANDEMIA Dal 13 al 16 aprile 2021, presso lo Shenzhen World Exhibition & Convention Center, si svolgerà la 34a edizione di Chinaplas, che vedrà la partecipazione di oltre 3800 espositori globali su di un’area espositiva di 350 mila metri quadri

Organizzata da Adsale e in programma per la prima volta a Shenzhen dal 13 al 16 aprile 2021, la prossima edizione di Chinaplas vedrà in mostra, tra gli altri, i più innovativi processi produttivi, materiali e prodotti finiti in plastica e gomma che stanno attualmente aiutando la medicina a combattere la pandemia da coronavirus. Ovviamente, l’industria della plastica ha risentito degli effetti dell’emergenza sanitaria tanto quanto gli altri settori. Tuttavia, a differenza di questi ultimi, è riuscita a reagire in maniera rapida e incisiva. A tale proposito, va sottolineato che l’impatto sui mercati di sbocco ad alta intensità d’impiego delle materie plastiche è stato assai diversificato. L’industria automobilistica e l’edilizia, per esempio, hanno subito enormi perdite, mentre l’imballaggio alimentare e i dispositivi medicali hanno registrato un’impennata delle vendite, grazie ad applicazioni diventate ormai irrinunciabili. Di conseguenza, le proteste contro la plastica monouso sembrano aver perso slancio, almeno temporaneamente, dal momento che le strutture sanitarie e la ristorazione da asporto hanno optato per la sicurezza dei prodotti usa e getta, piuttosto che per la continua sanificazione e sterilizzazione di articoli potenzialmente infetti. Un altro aspetto da considerare è che il notevole incremento della domanda di imballaggi alimentari in materiale plastico è dato anche dal boom dell’e-commerce, a seguito delle restrizioni governative che hanno obbligato l’uomo a rivedere le proprie abitudini. In particolare, la spesa online e la consegna di cibo a domicilio sono ormai diventate attività quotidiane. Anche la stampa 3D ha svolto un ruolo chiave in quest’ultimo periodo, visto che molti operatori del settore, dalle grandi aziende ai piccoli designer, si sono fatti avanti per stampare componenti necessari alla produzione di articoli sanitari, diventati improvvisamente quasi introvabili. Inoltre, l’enorme richiesta di nuovi prodotti medicali, poco considerati fino ad alcuni anni fa, ha spinto molti trasformatori a orientarsi verso la realizzazione di applicazioni utili per affrontare la pandemia, come mascherine e altri dispositivi di protezione individuale (DPI), ventilatori polmonari, tamponi, kit per test medici, flaconi per disinfettanti e articoli simili. Infine, la pandemia ha stimolato anche la domanda di lastre in plastica trasparente, che oggi vengono installate dappertutto, dalle casse dei supermercati agli sportelli bancari, dai tavoli di bar e ristoranti fino ai mezzi pubblici, con lo scopo di ridurre al minimo i contatti tra conducenti e passeggeri. L’appuntamento fieristico di Shenzhen darà ampio spazio a tutte queste tendenze, anche attraverso un nutrito programma di conferenze e seminari.

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RUBRICHE E VARIE

CORSI E CONVEGNI Austria

Regno Unito

20-21 aprile - Vienna: Plastics Recycling Technology - AMI (www.ami.international/events)

Belgio 17-18 febbraio - Anversa: European Food and Beverage Plastic Packaging Summit ACI (www.wplgroup.com/aci/events)

Germania 9-10 febbraio - Colonia: Performance Polypropylene - AMI (www.ami.international/events) 19-21 aprile - Colonia: Cables Europe AMI (www.ami.international/events)

3-4 febbraio - Londra: The European Biopolymer Summit - ACI (www.wplgroup.com/aci/events) 9-11 febbraio - Webinar: Pipeline Coating Europe - AMI (www.ami.international/events) 3-4 marzo - Webinar: Medical Tubing & Catheters - AMI (www.ami.international/events) 23-25 marzo - Webinar: Specialty Packaging Films Asia - AMI (www.ami.international/events)

Stati Uniti

Italia 28 gennaio - Webinar: Funzioni di Intelligenza Artificiale - Fanuc (www.fanuc.eu/it) 25 febbraio - Webinar: Robot collaborativi Fanuc (www.fanuc.eu/it) 25 marzo - Webinar: Raccolta e analisi dati IIoT - Fanuc (www.fanuc.eu/it)

2-3 febbraio - Charlotte (Carolina del Nord): Polymers in Cables - AMI (www.ami.international/events) 2-4 marzo - Webinar: Medical Tubing & Catheters - AMI (www.ami.international/events) 2-4 marzo - Webinar: Chemical Recycling AMI (www.ami.international/events) 10-12 marzo - Chicago (Illinois): Sustainability in Packaging - Smithers Rapra (www.smithers.com/events)

Bioeconomia circolare e biomateriali

Il punto della ricerca sulle plastiche biodegradabili Dal 24 al 26 novembre si è tenuta la prima conferenza italiana online sui temi di bioeconomia circolare, ecodesign, materiali innovativi e modelli di business per la sostenibilità, organizzata da Assobioplastiche, CNR, Ticass (Tecnologie Innovative per il Controllo Am-

Svizzera

bientale e lo Sviluppo Sostenibile) e Università degli Studi di Bologna per fare il punto sui risultati del progetto europeo Bio-Plastics Europe. Finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, il progetto affronta il tema delle soluzioni sosteni-

Circa 100 addetti del serttore hanno preso parte al “Kick Off Meeting” per il lancio del progetto Bio-Plastics Europe, tenutosi il 28 e il 29 ottobre 2019 ad Amburgo, in Germania

3-5 marzo - Ginevra: European Thermoforming Conference - SPE (www.thermoforming-europe.org)

Tailandia 24 febbraio - Webinar: Rubber & Tire Technology - Technology Transfer Webinars, divisione di TechnoBiz (www.technologytransfer-webinars.com) 24-25 febbraio - Bangkok: Global Feed Summit - CMT (www.cmtevents.com) 26 febbraio - Webinar: Adhesives, Sealants & Coatings Technology - Technology Transfer Webinars, divisione di TechnoBiz (www.technologytransfer-webinars.com) 16-17 marzo - Bangkok: Bioplastics Market CMT (www.cmtevents.com) 25-26 marzo - Bangkok: Compounding and Masterbatch Asia - AMI (www.ami.international/events) NOTA: Il calendario convegnistico potrebbe subire variazioni a causa dell’attuale emergenza dovuta al Covid-19. Vi invitiamo pertanto a consultare i siti web riportati in questa pagina per tutti gli aggiornamenti del caso.

bili per la produzione e l’uso di plastiche biodegradabili, compostabili e da fonti rinnovabili a tutela della qualità ambientale del mare e del suolo in Europa. Sono 22 i centri di ricerca, le università e le imprese (provenienti da 13 nazioni) che collaboreranno insieme fino al 30 settembre 2023 per la progettazione di prodotti innovativi e l’analisi di modelli di business in grado di facilitare strategie e soluzioni efficaci per l’utilizzo e il riciclo delle bioplastiche. In particolare, la prima giornata dell’evento è stata dedicata all’analisi del quadro italiano della bioeconomia, con l’intervento, tra gli altri, di: Alfonso Pecoraro Scanio, presidente di Fondazione Univerde; Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale); CIC (Consorzio compostatori

italiani); Amiu (azienda multiservizi e d’igiene urbana); cluster Spring (associazione no profit nata per iniziativa di Biochemtex, Novamont, Versalis e Federchimica). Il secondo giorno sono stati analizzati alcuni casi studio nel campo dell’agrifood, riguardanti le sfide da affrontare nella produzione di packaging bio-based (con interventi dell’Istituto Italiano di Tecnologia, dell’Università degli studi di Milano e del CNA di Genova) e nella produzione high-tech di film per uso agricolo (con interventi di Polyeur e Lirsa). La conferenza si è conclusa il 26 novembre con un focus sui modelli di business per la sostenibilità, coinvolgendo aziende leader del settore, quali Novamont, Polycart, Ilip, UniCoop e Krill Design.

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CORSI E SEMINARI CESAP

Materiali 28/01/2021: Materiali Innovativi - 1° Modulo: plastiche biodegradabili e polimeri da risorse rinnovabili 03/02/2021: Corso base sui polimeri 03-04/02/2021: Corso approfondito sui polimeri 09/02/2021: Tecniche di colorazione per i polimeri 18/02/2021: Gomme termoplastiche: corso base 19/02/2021: Materiali Innovativi - 2° Modulo: dai rinforzi tradizionali fino alle nanocariche 25/02/2021: Gli additivi nei polimeri 26/02/2021: Introduzione alle gomme vulcanizzabili

Stampaggio termoplastici 27-28/01/2021: Stampaggio a iniezione Corso base 10-11-12/02/2021: Stampaggio a iniezione Corso approfondito 26/02/2021: Stampaggio a iniezione Le caratteristiche della vite di plastificazione

SEGNALIAMO DI SEGUITO GLI APPUNTAMENTI FORMATIVI EROGATI DA CESAP, IN AULA E VIA WEBINAR, CHE SI SVOLGERANNO NEI PROSSIMI MESI

Estrusione 03-10/02/2021 – h 09-13: Estrusione di materiali polimerici: processo e analisi delle criticità 04-05/02/2021: Estrusione con bivite corotante 17-24/02/2021 – h 09-13: Estrusione di materiali polimerici: analisi e simulazione software

Attrezzature - Progettazione 21-22/01/2021: Stampi per iniezione Corso approfondito (stampi complessi manutenzione - costo)

CORSI OPERATIONAL EXCELLENCE World Class Manufacturing 02/02/2021: FMEA: Failure Mode and Effect Analysis 02-04-09-11/02/2021 – h 09-13: La programmazione della produzione 11/02/2021: TPM: Total Productive Maintenance​​ 16-18-23-25/02/2021 – h 09-13: Il product costing e la contabilità industriale​​ 23/02/2021: Design of Experiments (DOE) ​

Cesap e MIP - Graduate School of Business (la prestigiosa School of Management del Politecnico di Milano) hanno siglato un accordo strategico per l’erogazione, presso il Plastics Smart Hub 4.0 di Monza, di corsi teorici e pratici sulle principali metodologie dell’Operational Excellence, con specifico focus sulle tecnologie e tematiche del mondo della plastica e della gomma.

Lean Six Sigma (Yellow Belt, Green Belt e Black Belt) Cesap ha ottenuto il riconoscimento “Accredited Training Organization - ATO”, ovvero organizzazione accreditata per la formazione, per l’erogazione di corsi di formazione volti alla certificazione Lean Six Sigma, da parte dell’International Association For Six Sigma Certification (IASSC), il più importante organismo mondiale di parte terza (totalmente indipendente), nel campo di formazione e certificazione competenze sulle metodologie Lean Six Sigma. Lean Six Sigma - Yellow Belt Lean Six Sigma - Green Belt Lean Six Sigma - Black Belt I primi appuntamenti con la sessione formativa Lean Six Sigma si terranno il 16-17/02/2021. Per maggiori informazioni vi invitiamo a contattare la segreteria Cesap. MACPLAS n. 380 - Dicembre 2020/Gennaio 2021

18-19/02/2021: Stampi per iniezione Corso base

Laboratorio - Food Contact 23-24/02/2021 – h 09-13: Materiali a contatto con gli alimenti – MOCA 02-03/03/2021: Prove fisico-meccaniche e analisi identificative: elementi indispensabili per la caratterizzazione dei materiali plastici

Assicurazione qualità 19/02/2021: Difetti di stampaggio: come evitarli agendo sui parametri macchina 02/03/2021: L’importanza della documentazione tecnica: nozioni per la gestione del reparto ed esempi di modulistica

Energy Excellence Energy Excellence è la piattaforma di Cesap specializzata nell’offerta di servizi di formazione e consulenza in materia di corretto uso ed efficiente consumo dell’energia.

1, 2, 3, 8, 9 e 10 febbraio 2021: CORSO ESPERTO BACS DI SISTEMI HVAC ED ELETTRICI

NOTA: Il calendario corsi potrebbe subire variazioni e/o essere ampliato. Vi invitiamo a visitare il sito web di Cesap alle sezioni “Materiali e Tecnologie”, “Operational Excellence” ed “Energy Excellence” per tutti gli aggiornamenti sulla programmazione e per i webinar gratuiti.

CESAP C/O IIP (ISTITUTO ITALIANO DEI PLASTICI)

Via Velleia, 4 - 20900 Monza (MB) Tel.: +39 039 2045700 - Fax: +39 039 2045784 E-mail: info@cesap.com www.cesap.com - www.iip.it

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RUBRICHE E VARIE

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ACIMGA​ 20 ADLER​ 53 AICON​ 58 ALIPLAST​ 29 AMAPLAST​ 8 AMPACET​ 64 ARBURG​ 42 ARKEMA​ 62 ASSOBIOPLASTICHE​ 80 ASSOGOMMA ​69-75 ASSORIMAP ​23 AUTHENTIC PRODUCTION ​34 AVIENT​ 66 AVK​ 60 BARUFFALDI PLASTIC TECHNOLOGY​ 52 BAUSANO ​40 BAZIGOS​ 42 BIESSE​ 38 BIO-PLASTICS EUROPE​ 80 CAMPETELLA ROBOTIC CENTER ​42 CEPSA ​64 CESAP - IIP​ 81 CHEM-TREND​ 62 CHINAPLAS​ 79 CLARIANT​ 66 CNR​ 30; 80 COLINES​ 40 CROSA​ 38 DELTA TECNIC ​67 DSM​ 64 DS SMITH​ 21 ECOMONDO​ 28 ELLEN MACARTHUR FOUNDATION ​​21; 29; 64 ELMET​ 53 ENSINGER ​ 63 EUROMAP​ 20 FB BALZANELLI​ 50 FCA​ 74 FIBRANT ​ 64 FRANCESCO FRANCESCHETTI ELASTOMERI​ 75 FRIUL FILIERE​ 36 GEFRAN​ 54 GIBITRE INSTRUMENTS​ 58 GIMAC​ 30 GSI (GLOBAL SERVICE INTERNATIONAL) ​​ 16 GUMMIWERK KRAIBURG​ 75 HERA​ 29 IPM​ 46 IPSOS MORI​ 21 KEY ENERGY​ 28 LABORPLAST​ 66 LANXESS​ 62 LATI​ 30 LYONDELLBASELL​ 29 MAIRE TECNIMONT​ 29 MARFRAN​ 75 MARIS​ 41 MECS (MANUFACTURING ECONOMIC STUDIES)​ 10 MEVISCO​ 42 NEXTCHEM​ 29 NICKERSON ITALIA​ 53 OMRON​ 42 PADANAPLAST​ 67 PET DAY 2020​ 16 PLASTICSEUROPE​ 28 POLITECNICO DI MILANO​ 30 PROFILE DIES​ 41 PVC4CABLES​ 26 PVC UPCYCLING ​26 QFP​ 58 RODOLFO COMERIO ​48 RO GUILTLESS PLASTIC / RO PLASTIC PRIZE​ 30 SABIC​ 64 SICA ​52 SIMON​ 42 SPARSH INDUSTRIES​ 40 TECNOMATIC​ 34 TEKNI-PLEX GALLAZZI​ 48 UNIPLAST​ 76 VIAPPIANI​ 42 VISCOFAN​ 64 XENIA MATERIALS ​62 ZEISS​ 58

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