Madonna della Speranza r Ronchi
La denominazione Ronchi deriva da "ronch", ovvero vi-
gnetoaripianoefa suppore che in questa
zona,
sopraelevata
rispetto
il
suolo del centro cittadino, ci fossero dei vigneti. La chiesa dedicata alla
"Madonna della Speranza" è una dei nuovi
edifici ecclesiastici del territorio gallaratese. La costruzione fu voluta negli anni '60, con quella di Moriggia, dall'allora Arcivescovo di Milano Card. Giovanni Battista Montini. Prima di allora, infatti, questi territori erano di competenza della Parrocchia di S. Zenone di Crenna.
prie opere in questa chiesa, che si può ben definire un cantiere d'arte sacra. All'esterno, addossate ai pilastri portanti del tempio, ci sono le dodici maestose figure in terracotta rappresentanti gli Apostoli, opera dello scultore varesino Oreste Quattrini. La chiesa si raggiunge attraverso un tunnel coperto in salita. AI suo interno, caratteristici sono i cori lignei ai lati, riservati ai fedeli. Possiamo ammirare tra le pregevolt realizzazioni di arte contemporanea: il grande velario dell'arch. Luisa Garzonio, ispirato al tema della "Resurrezione", sullo sfondo; il Crocifisso dello
Il
decreto istitutivo della nuova parrocchia 2 aprlle 7960. 11 tempio moderno, costruito in Via Sciesa Largo Madonna della Speranza, tra il 1978 e 11 1982, è stato progettato dall'arch. Carlo è datato
Moretti. La chiesa fa parte del
Centro Parrocchiale Ronchi, che comprende anche la residenza del parroco e un'ampia sala per convegni e mostre d'arte.
Visita della chiesa La caratteristica struttura delf intero complesso è a tutti ben evidente: simbolico il dialogo spirituale che sembra stabilirsi tra la Madonna, che si
protende dalla balconata dell'edificio
e
I' Arcangelo Gabriele, collocato sull'isolata torre
campanaria in metallo, che ospita iI concerto di un carillon di 43 campane. La sensibilità artistica del paroco Don Livio Banfi ha portato molti
artisti contemporanei ad esprimersi con le pro-
la "Via Crucis" del la tela raffigurante il patrono
scultore Aquilino Batildi; cilreno Zablach,
della città "S. Cristoforo", del pittore gallaratese Gimmy Longhi; il trittico della "Vergine e due
Angeli", del pittore gesuita Fratel Venzo; I'altorilievo con la "Madonna e il Bambino" di Oreste Quattrini e il fonte battesimale di Goffredo Gaeta. L organo, realizzato nel 1991 dalla ditta originaria Zanin di Codroipo (UD), consta di 1600 canne e 27 registri ed è stato inaugurato
il
16 giugno 2004 dal vescovo S.E. Mons.
Luigi Stucchi.