Napoli

Page 1

Copenaghen

ottobre

2018

NAPOLI protagonista all’Università di Copenaghen Di Alba Granizio

L’aula Magna all’Università di Copenaghen si è riempita di studenti e amanti dell’Italia per un seminario dedicato alla città di Napoli. Nel corso della serata quattro relatori hanno proposto ai presenti diversi temi relativi alla città.

L’ambasciatore d’Italia in Danimarca Luigi Ferrari ha portato il suo saluto e si è congratulato per la recentissima pubblicazione in Danimarca della guida della città dal titolo ‘Napolis tusind farver’ (‘I mille colori di Napoli’) di Alba Granizio

Gert Sørensen, prof. Emerito dell’Università di Copenaghen, ha introdotto la serata con la presentazione del Regno di Napoli e della tradizione del Grand Tour, che nei secoli scorsi portò a Napoli anche tanti danesi: oltre al famoso scrittore H.C. Andersen, hanno lasciato testimonianza di Napoli anche i quadri di vari pittori, tra i quali quelli di Costantin Hansen. La città, piena di storia e di cultura, nel ‘700 raggiunse un numero record di abitanti. Gert Sørensen ha ricordato anche il fallimento della Repubblica Napoletana, quando venne falciata dai Borboni nel giugno 1799 un’intera élite di riformatori illuminati. Napoli perse così un importante capitale umano di uomini di cultura; questo fatto portò conseguenze per il futuro della città, che ebbe un ruolo subalterno poi durante il Risorgimento. Gert Sørensen ha parlato dello stabilimento siderurgico di Bagnoli, nato nel 1904, nonché della nascita dell’Alfasud nel 1968, che creò nuovi posti di lavoro. Napoli è anche una città industriale, ma la criminalità locale non ha mai dato all’industria la possibilità di svilupparsi ai livelli delle città del nord.

pjkt.italienskl2@gmail.com

1


Copenaghen

ottobre

2018

La prof.ssa Pia Schwarz Lausten dell’Università di Copenaghen ha illustrato i quattro romanzi di Elena Ferrante, la famosa scrittrice che ha deciso di non svelare la propria identità e i cui romanzi sono oggetto di studio all’Università di Copenaghen. I luoghi della città descritti nei libri della Ferrante portano turisti a Napoli da tutto il mondo; pare che molti lettori vogliano andare sui luoghi delle due protagoniste dei romanzi: Lenù (Elena) e Lila (Raffaella), e rivivere le loro emozioni. C’è chi fugge e chi resta, ma in realtà nelle storie di Elena Ferrante Napoli è la vera protagonista, e a questa città bella ed impossibile si rimane attaccati per sempre. Come Lenù che va a Firenze, ma ritorna in quella Napoli che negli anni ‘70 si affacciava all’emancipazione della donna e viveva la nascita del terrorismo, dei Nuclei Armati Proletari, come d’altronde succedeva in altre città italiane. La prof.ssa Alba Granizio, dell’Istituto Italiano di Cultura

La serata su Napoli è stato l’evento di apertura per l’anno accademico 2018/19 organizzato dal Comitato dei professori di Lingua e Cultura Italiana dell’Università di Copenaghen, Italiensk Kandidatforening

di Copenaghen, ha illustrato le impronte che lungo i secoli i vari regnanti hanno lasciato sulla città. Ha ricordato Federico II e la nascita dell’Università, che aveva come linee principali medicina e diritto. Ha parlato del missionario Matteo Ripa, che ha fondato a Napoli il Collegio dei Cinesi, poi diventato l’Università L’Orientale; nonché ha presentato due luoghi inconsueti da visitare: il Museo delle Arti Sanitarie e la Farmacia di Santa Maria del Popolo degli Incurabili. La ricostruzione della storia dell’ospedale e la fondazione del museo sono meriti del chirurgo Gennaro Rispoli. Inoltre ha presentato Pausilypon, la straordinaria villa di Publio Vedio Pollione e il suo antico porto dove vi erano delle grandi vasche per l’allevamento ittico che si possono vedere ancora oggi al Parco Sommerso di Gaiola. Nell’ultimo intervento del seminario la giornalista Cecilie Meyer ha illustrato la figura del femminiello e la storia del transessuale Ugo Gabriele – conosciuto con il soprannome di Ketty - divenuto famoso per i suoi legami con la Camorra. La giornalista si è soffermata sull’antico rito della pjkt.italienskl2@gmail.com

2


Copenaghen

ottobre

2018

figliata dei femminielli, immortalata nel film "La pelle" del 1981, della regista Liliana Cavani, ispirato all’omonimo romanzo di Curzio Malaparte; un film con scene e argomenti piccanti. I Greci consideravano la figura del femminiello come qualcosa di speciale, poichÊ la consideravano protetta da Afrodite e Ermes, i quali rappresentano la bellezza e la forza. Ancora oggi, ha detto Cecilie Meyer, sembra che in alcune zone di Napoli permanga la tradizione di invitare un femminiello alle feste di battesimo, come segno di buon augurio!

Molo di Napoli Costantin Hansen 1839 Museo Nazionale delle Belle Arti Copenaghen

pjkt.italienskl2@gmail.com

3


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.