La federazione

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Programma per il cambiamento Costituzione di una unione di persone, movimenti e gruppi che riferiscono la loro azione politica alla necessità di riprendersi la Sovranità popolare quale strumento giuridico indispensabile per l'Autogoverno, la Democrazia diretta, la proprietà popolare della moneta e l'autodeterminazione dei popoli: 9 Dicembre

LA FEDERAZIONE E’ ovvio che per cambiare radicalmente il modo di fare la LEGGE la sola via percorribile é UNIRE le forze delle singole persone, dei gruppi sovranisti, autonomisti, indipendentisti, democratici diretti e federalisti, aventi in comune gli stessi principi di governo popolare per il bene di tutti. Continuare a restare separati cercando ognuno di affermare una propria personale visione della forma di stato e di governo, finirà inevitabilmente per diluire fortemente la forza del cambiamento, rendendo vano ogni tentativo e speranza di autentico e pacifico rinnovamento del sistema politico. Per queste ragioni dobbiamo tentare insieme di trovare UNA SOLA IDEA CONDIVISA per cambiare stabilmente tutto ciò che non è conforme alla coscienza, all'uguaglianza, alla libertà nella diversità e agli interessi e aspettative di vita della maggioranza dei Cittadini responsabili. Non esistono alternative. LA FEDERAZIONE è un tentativo di UNIRE tutti coloro che desiderano impegnarsi su un unico principio che sta alla base della Democrazia, intesa come governo del popolo, dal popolo, per il popolo: la SOVRANITÀ DI OGNI SINGOLO CITTADINO, perché il centralismo e la delega sono l’origine di tutte le attuali disgrazie sociali. 1


Osservazioni: Da quello che oggi facciamo dipende il mondo del 2050. Da come oggi ci comportiamo politicamente dipenderà il fatto che i nostri figli e i nostri nipoti possano vivere in un mondo migliore o che ci odieranno a causa dei nostri errori, del nostro egoismo o della nostra indifferenza. Premesso che fin da giovanissimi ognuno di noi, grazie alla scuola e ai sistemi di informazione, ha impresso nella mente l'idea assurda che l'attuale stato sovrano e centralista, sia l'unica forma di governo possibile della comunità locale e nazionale, siamo costretti a prendere atto degli enormi problemi che questa idea ha creato. Infatti il concetto giuridico che le preferenze dei cittadini debbano sempre manifestarsi soltanto attraverso i “rappresentanti” e che la volontà dei primi debba prendere necessariamente la forma di un'adesione (consenso) incondizionata alle "verità" imposte dagli eletti nelle istituzioni, sta per uscire dalla storia perché si spezza il legame fra legittimazione del governante e la volontà degli aventi diritto al voto sui fatti che riguardano tutti. l'Italia di oggi è purtroppo il prodotto dell'“imprinting” mentale dello stato centralista basato sulla delega, ricevuto fin dall'infanzia e non è facile da cancellare. Sebbene il cambiamento sia auspicato da ogni parte politica, infatti, l'attuale sistema di governo incancrenito e incementato in istituzioni illegittime costituite sulla base del parlamentarismo e della rappresentanza integrale, non indica alternative efficaci o risolutive dei problemi che le stesse hanno creato. Il fallimento delle azioni di rivolta pacifica create in occasione del nascente Movimento del 9 Dicembre, mostra chiaramente i limiti e l'inefficacia di azioni condotte da singoli personaggi, ognuno dei quali vuole agire in nome proprio e non sulla base di un principio condiviso da tutti. “Non si possono risolvere i problemi creati dal modo attuale di intendere la politica, usando lo stesso modo di ragionare e gli stessi strumenti giuridici che li hanno creati”. Conviene quindi chiedersi quale è “il modo di ragionare” che ha creato 2


gli attuali gravissimi problemi che ogni giorno appaiono sempre più complessi e irrisolvibili. A nostro avviso quello centrale è costituito dall'impossibilità, per i Cittadini, di CONTROLLARE permanentemente il potere che discende dalla politica. Osservato in questa ottica, il primo problema che si pone per ognuno è – dunque – aver ben chiaro attraverso quali strumenti giuridici operativi il popolo – ovvero tutti i Cittadini aventi diritto al voto - può esercitare un “controllo diretto ed efficace” su ciò che deliberano i rappresentanti eletti al governo della Comunità locale e nazionale. Noi riteniamo che senza questo chiarimento la politica continuerà ad essere quella che è sempre stata: una appropriazione indebita e monopolistica da parte di uno o di pochi, di TUTTO il potere legislativo-decisionale che riguarda la vita dei cittadini e quella delle future generazioni. E' necessario rispondere alla domanda su cosa possa determinare un vero cambiamento. Noi crediamo che la risposta potrebbe essere ovvia … “attuare la Democrazia” ma, aggiungiamo, a condizione che si definisca il suo significato effettivo. Infatti, essendo il popolo l'unico soggetto depositario del potere politico che preesiste allo stato e al governo, la Democrazia è il procedimento giuridico condiviso per convenzione che che mira a fare di ogni cittadino un soggetto sovrano, sottraendolo al rischio di tirannia della maggioranza parlamentare e affidando al popolo stesso il potere di fare, deliberare, abrogare o modificare la Legge. Ciò considerato, per dare una risposta esauriente alla domanda iniziale, è necessario rispondere a tre osservazioni: 1 - come può il Popolo (tutti i cittadini) produrre cambiamenti della forma di stato o di governo senza usare violenza per affermare il suo Diritto naturale all'Autogoverno? 3


2 - come può il Popolo, in caso di necessità e dove si dimostri necessario, bilanciare la Democrazia rappresentativa con la Democrazia diretta, per controllare il potere delegato al governo in modo che i rappresentanti non ne abusino? 3 - come può il Popolo creare spontaneamente le Leggi e le istituzioni di governo, avendo voce in capitolo nell'esercizio del potere che discende dalla politica? Sulla base di queste osservazioni risulta che SOLO l’affermazione della Sovranità Popolare può eliminare il dispotismo soffocante dei partiti come si è mostrato negli ultimi decenni in Italia. Infatti: 1. con la Sovranità popolare i cittadini possono riappropriarsi del loro Diritto naturale di partecipare al governo della Comunità locale e nazionale riprendendosi la Democrazia, la giusta libertà, la giusta autorità, l'iniziativa delle leggi, il diritto di modificare la Costituzione e la dignità di cittadini. Senza, NO! 2. Con la Sovranità popolare i Cittadini aventi diritto al voto possono disporre degli strumenti giuridici per deliberare le Leggi ed i Regolamenti a livello locale e nazionale, comprese quelle fiscali, di bilancio, di amnistia, di indulto e di ratifica dei trattati internazionali. Senza, NO! 3. Con la Sovranità popolare i Cittadini possono decidere se restare o no in Europa. Senza NO! 4. Con la Sovranità popolare i Cittadini possono deliberare a chi appartiene la moneta, se al popolo oppure all'Europa dei banchieri privati e della grande industria. Senza NO! 5. Con la Sovranità popolare i Cittadini possono istituire il reddito minimo garantito dal Comune in base alla differenza accertata fra reddito disponibile e soglia di povertà annualmente definita. Senza NO! 6. Con la Sovranità popolare i Cittadini possono esentare la prima casa da qualsiasi imposizione o balzello fiscale entro certi limiti in relazione al numero dei componenti il nucleo familiare, essendo la prima casa un Diritto naturale inviolabile che non può essere oggetto di legge. Senza NO! 7. Con la Sovranità popolare i Cittadini possono CONTROLLARE 4


permanentemente i "rappresentanti" eletti al governo delle comunità locali e nazionale, ovvero i loro "dipendenti". Senza, NO! 8. Con la Sovranità popolare i Cittadini e le imprese hanno il diritto di eliminare la burocrazia eccedente i bisogni reali. Senza, NO! 9. Con la Sovranità popolare si potrebbe abolire l'IVA per i prodotti non di lusso, in quanto illegittima e contraria all'art. 53 Cost., per manifesta mancanza di progressività in quanto colpisce più i poveri dei ricchi. Senza NO! 10. Con la Sovranità popolare i cittadini possono fare leggi e regolamenti di iniziativa popolare per scaricare TUTTO, TUTTI dalla dichiarazione dei redditi, come prevede l'art. 53 della Costituzione italiana. Senza, NO! 11. Con la Sovranità popolare i Cittadini possono impegnare il governo per fare una legge che disciplini l’importo minimo e massimo di una pensione pubblica stabilendo, ad esempio, che il massimo della pensione non possa essere superiore al doppio della minima. Senza, NO! 12. Con la Sovranità popolare i Cittadini possono fare direttamente una legge per la regimazione pubblica dell'acqua. Senza, NO! 13. Con la Sovranità popolare i Cittadini possono fare le Leggi sulla sicurezza e per regolare il flusso dell'immigrazione da paesi extra-europei. Senza, NO! 14. Con la Sovranità popolare i cittadini possono revocare il mandato (recall) ai loro "rappresentanti", quando si dimostrano incapaci, assenteisti, corrotti o disonesti. Senza, NO! 15. Con la Sovranità popolare i cittadini possono eliminare i privilegi che i loro "rappresentanti" locali, regionali e statali si sono auto-concessi, o che hanno concesso a categorie particolari di dipendenti pubblici e privati loro favorevoli. Senza, NO! 16. Con la Sovranità popolare i cittadini possono richiamare i soldati italiani che operano all'estero. Senza, NO! 17. Con la Sovranità popolare i cittadini possono fare Regolamenti comunali, Leggi regionali e nazionali che rispettano l'ambiente e la salute. Senza, NO! 18. Con la Sovranità popolare Democrazia diretta e Democrazia 5


rappresentativa sono "contrattualmente" equilibrate nelle Leggi dello stato, delle Regioni e dei Comuni e la Democrazia riacquista il suo vigore ed il suo valore di governo del Popolo, dal popolo, per il popolo. Senza, NO. Ecc., ecc., ecc. E' evidente che se fin dal dopoguerra la Sovranità popolare si fosse ben radicata nella coscienza popolare, non saremmo mai arrivati al punto di degrado attuale della politica. Le negazioni di cui sopra, tutte contrarie all'interesse dei cittadini di poter decidere direttamente su ogni aspetto della vita sociale, mostrano senza ombra di dubbio che la Sovranità popolare è il principale fondamento di una vera Repubblica democratica. Ebbene: questo principio, sancito solennemente nel primo articolo della Costituzione, è stato violato e tradito da leggi ordinarie 1 fatte dai partiti, per evitare il controllo degli aventi diritto al voto sulle scelte di governo sui fatti concreti e limitati che riguardano tutti. Infatti ognuno può rendersi conto che il “consenso” richiesto dai partiti col “voto” si ottiene in molti modi, primo fra i quali poter disporre di denaro pubblico (leggi: tasse, imposte) e usarlo per scopi elettorali. Questo ha permesso di ingigantire la spesa per la burocrazia, usandola come strumento di favoritismo clientelare per i partiti di regime. Infatti i partiti hanno violato le decisioni del popolo relative alla volontà espressa in numerosi referendum abrogativi, fra il quali quello che negava loro il finanziamento pubblico, con il 92% di voti validi. Questo spiega come anche in una Democrazia autoreferenziale come quella italiana, il potere dei partiti possa violare il Diritto naturale dei cittadini NEGANDO nei fatti concreti e limitati, come il “fascismo”,2 la Sovranità popolare sinonimo di Autogoverno e di libera scelta degli aventi diritto al voto sui fatti limitati che li riguardano. 1 - Legge 25 maggio 1970 n° 352 destinata a regolare l’esercizio del referendum e prevista dall’ultimo comma dell’art. 75 della Costituzione. La legge, in pratica, è un vero e proprio tradimento al concetto della Sovranità popolare voluto dai costituenti. 2 - Mussolini il 17 maggio 1928 in occasione della relazione al governo relativa al sistema di rappresentanza politica dichiarò: “La dottrina fascista NEGA il dogma

della sovranità popolare e proclama in sua vece la sovranità dello stato”

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Per queste ragioni, senza che la Sovranità popolare sia esercitata direttamente da tutti i cittadini per controllare i rappresentanti eletti nelle istituzioni e la burocrazia, il sistema di governo non è destinato a cambiare e continuerà, come nel passato, a essere al servizio delle cosche di potere politico, bancario, industriale e sindacale che si nascondono dietro i partiti di regime. _________________________________ Cosa è davvero la Sovranità popolare La maggioranza delle persone non è consapevole di essere “proprietaria” di alcuni “Diritti naturali” che appartengono a tutti per nascita, e non sa che questi “Diritti” sono inviolabili, inalienabili, imprescrittibili e soprattutto che NON POSSONO ESSERE OGGETTO DI 3 LEGGE. La Sovranità popolare, cardine giuridico della Costituzione Repubblicana e democratica (art. 1, comma 2° Cost.) è, prima di tutto, il potere giuridico del popolo di fare da sé, senza interventi dall'alto o da fuori, le Leggi dello stato e delle Regioni ed i Regolamenti degli Enti locali (i Comuni), sui fatti concreti e limitati che riguardano tutti. La sovranità così definita si estende e si manifesta in tutte le attività della vita individuale e dell'ordine sociale, ovvero al modo di stabilire il RUOLO che il governo deve avere ai vari livelli istituzionali. Per ottenere questo la Sovranità personale non può essere ceduta interamente col voto (alienata), neppure volontariamente con la delega (mandato di rappresentanza politica), né può essere violata, ignorata o prescritta (come è oggi sulla base della leggi vigenti). In realtà riprendersi la Sovranità personale delle scelte politiche è molto più semplice di quello che si possa pensare. Infatti quando la quantità di potere politico che gli elettori conferiscono col voto ai propri rappresentanti, e INFERIORE a quella che collettivamente riservano per 3 - Sono un chiarissimo esempio di violazione dei diritti naturali le numerose leggi di tassazione sulla prima casa (entro certi limiti di superficie) e gli assurdi vincoli burocratici stabiliti per la sua costruzione.

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sé (“contratto di rappresentanza politica”), il popolo organizza spontaneamente l'Autogoverno per mezzo della Democrazia. Questa regola aurea della Democrazia, che prevede l'equilibrio contrattuale della Democrazia Diretta con quella Rappresentativa con prevalenza della prima, consente inoltre di raggiungere tre scopi: 1° che sia rispettato il Diritto naturale degli individui alla proprietà personale della Sovranità delle scelte politiche;4 2° che il cittadino avente diritto al voto abbia tanto da ricevere dal governo nazionale o locale sotto forma di utilità e di servizi almeno quanto ad essi sacrifica pagando le tasse, le imposte e con gli obblighi derivanti dalla burocrazia5; 3° che il cittadino conservi tutta la propria libertà, sovranità e iniziativa, meno ciò che costituisce il contenuto del “contratto di rappresentanza” basato sulla prevalenza della Sovranità popolare. Questo impedisce ai rappresentanti fatti eleggere dai partiti, di abusare arbitrariamente del potere loro conferito col voto6. Per queste ragioni chiediamo con tanta insistenza di UNIRCI su una sola idea per cambiare radicalmente il sistema di governo locale e nazionale. Tutto ciò che oggi è oggetto di confronto politico potrà trovare soluzione solo dopo che, come cittadini finalmente sovrani, avremo ripreso ciò che appartiene a ognuno per Diritto naturale: la Sovranità delle scelte politiche. 4 - Attualmente i cittadini sono “titolari” della “sovranità”, ma possono “esercitarla” solo nel giorno della scelta dei rappresentanti. C'è da chiedersi a cosa serva avere la “titolarità di un bene”, senza poter “esercitare” su di esso il diritto di proprietà. L'inganno è perfino troppo evidente. 5 - Oggi la tassazione complessiva in Italia, calcolata sul lordo e non sul netto del salario dei lavoratori, supera l'80 %, mentre agli effetti della convenienza e del vantaggio che essi devono avere a mantenere il governo in presenza della Sovranità popolare, non potrebbe essere superiore al 50% del salario, perché gli aventi diritto al voto avrebbero lo strumento giuridico per impedire che le tasse superino questa soglia. 6 - Attualmente il potere dei rappresentanti è SUPERIORE per 364 giorni l'anno a quello dei cittadini, ridotti dai partiti a SUDDITI paganti.

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Le infinite discussioni che ogni giorno facciamo su ciò che attualmente non può essere oggetto della libera scelta degli aventi diritto al voto, a nostro avviso, diluiscono fortemente la forza della Democrazia, la rendono debole, indifesa ed esposta agli arbitrii e agli abusi del potere di pochi gruppi di predatori sociali. Siamo infatti convinti che senza tentare di riprenderci il Diritto naturale della Sovranità popolare garantito dall'art. 1° comma 2° della Costituzione, illegittimamente violato infinite volte dai rappresentanti dei partiti eletti nelle istituzioni, continueremo a parlarci addosso per anni, senza mai arrivare a nessun altro risultato concreto che continuare ad eleggere i PADRONI della nostra vita e della vita delle future generazioni. ***** Il Referendum deliberativo-legislativo di iniziativa popolare senza il quorum del 50 % + 1 dei voti per la validità del risultato, come strumento giuridico operativo della Sovranità popolare: Il Programma politico per il cambiamento che ogni persona onesta può sottoscrivere aderendo a questo tentativo di unire le persone, i gruppi ed i movimenti che desiderano fortemente cambiare il sistema di governo con una sola idea in grado di cambiare tutto, può essere sintetizzato nel contenuto del “contratto politico” che chiediamo di sottoscrivere, rinunciando a qualsiasi rivendicazione di iniziativa da parte degli attuali sottoscrittori: "La “sovranità”, in quanto Diritto naturale di ogni cittadino di fare o legittimare le leggi che riguardano tutti, appartiene al Popolo e non può essere alienata, limitata, violata o disattesa dai rappresentanti eletti nelle istituzioni. Gli aventi diritto al voto possono delegare la parte minore della loro sovranità ai rappresentanti eletti, ma devono sempre restare liberi di modificare le regole della delega." Se ogni Persona, Gruppo, e Movimento si unisce e resta fedele a questo unico obbiettivo adoperandosi per diffondere l'idea del Diritto naturale di ognuno a essere titolare e a potere esercitare la Sovranità popolare, la confluenza di tutte le categorie sociali che richiedono il cambiamento 9


ci permetterà di imporre al governo con la forza del numero, le regole della vera Democrazia intesa come partecipazione al governo dei cittadini. Ottenuto questo risultato LA FEDERAZIONE impegnerà i propri aderenti a livello locale e nazionale per: a) introdurre negli Statuti comunali, regionali e nella Costituzione i Referendum deliberativi-legislativi di iniziativa popolare senza il quorum del 50% + 1 per la validità del risultato; b) far eleggere il “Difensore civico”7 dai cittadini aventi diritto al voto (e non dai partiti come adesso), per difenderli contro i ritardi, gli arbitrii e gli abusi della pubblica amministrazione locale e nazionale; c) introdurre nella Costituzione e negli Statuti delle comunità locali la “revoca del mandato” nei confronti dei rappresentanti eletti che si dimostrino indegni, incapaci o corrotti. Concluso questo iniziale programma operativo, LA FEDERAZIONE impegnerà i propri aderenti a cooperare per riformare le Leggi ed i Regolamenti per salvaguardare il bene comune. Gli aderenti che hanno inizialmente sottoscritto questo programma credono che la sua attuazione permetterà a ogni Cittadino di tutelare i propri interessi e, esercitando la coscienza, di migliorare le condizioni di vita delle presenti e delle future generazioni. Adesioni e partecipazione al gruppo facebook “9 Dicembre LA FEDERAZIONE”: Gruppo facebook Sovranità popolare: https://www.facebook.com/groups/371563409666194/

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- Attualmente il Difensore civico è eletto dai partiti, ovvero: il

CONTROLLATO nomina il proprio CONTROLLORE.

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Questo documento è stato sottoscritto dai cittadini non sudditi: 1) Zamboni Vincenzo, Verona, 1955, insegnante di fisica, ricercatore e musicista. Partecipa alla vita politica come essere umano sovrano libertario, membro di una società, a partire da una posizione filosofica di genere naturalista. 2) Trentin Enzo, Vicenza, giornalista. Ha diretto l'agenzia giornalisticotelevisiva LOOK. Presidente dell'Accademia degli Uniti. Dal 1990/1995 Consigliere comunale a Vicenza. Di questa attività di pubblico amministratore Filippo Nani, per l'editrice Egida ha scritto il libro: «Un paracadutista in città : “Enzo Trentin contro i poteri locali”; Attualmente collabora con il quotidiano «Miglioverde». 3) Ronchitelli Remo, Padova, 1943, informatico, federalista (naturalmente non leghista), cura il sito ortosociale.org , sociologo nel 2013 con tesi di laurea su Software e Hardware Open Source, ha pubblicato su ortosociale.org un mini saggio sulla uguaglianza. 4) Peloso Fiorenzo, 29/2/52 , nato ad Aosta, pericoloso e intollerante verso ogni forma di parassitismo. Facile all’entusiasmo e allo stupore davanti alla sacralità delle leggi di Natura. Agente di viaggi, antropologo e anarchico ha viaggiato per quasi tutta la sua vita in oltre un centinaio di paesi del pianeta per finire a fare il nido in capo al mondo. Parla varie lingue, purtroppo anche il politichese. Il suo sogno e’ passare un di’ da cercatore di libertà a contagioso trovatore di pace. 5) Parise Lino, 1934, Prato, ha lavorato per molti anni in Svizzera dove ha imparato a conoscere il vero federalismo che unisce nella libertà e nella diversità, lasciando ognuno padrone a casa propria. 6) Iacopino Fabio nato a Premosello Chiovenda (VB) il 28/03/1974. Geometra libero professionista. Per 15 anni consigliere comunale di Vogogna con chiaro indirizzo verso la Sovranità popolare e Democrazia diretta. Sposato 2 figli: il mio intendimento politico va visto con i loro occhi. 7) Fasani Giuseppe, Milano il 09 Marzo 1971, diplomato geometra, libero professionista dal 1993. Ho prestato opera di volontariato presso la Croce Bianca sez. di Magenta e presso l’A.I.S. (Associazione Nazionale Soccorritori) di Magenta (Milano). Credo che noi Esseri Umani abbiamo il DOVERE di essere CUSTODI di Madre Terra/Madre Natura affinché le generazioni che ci seguiranno possano trovare una casa migliore di quella che

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abbiamo trovato noi; e per questo occorre impegno, anima e libero pensiero, ovviamente, anche la SOVRANITA’ POPOLARE. 8) Dell'Alba Franco, 1949. Alessandria. Geometra. Artigiano in pensione. Da 20 anni impegnato in politica sul fronte della Democrazia diretta. 9) Del Buono Alberto nato a Roma il 3 Settembre 1938, elbano, ginnasio e studi musicali irregolari. Dopo anni di lavoro in campo discografico e nell'editoria, anche con impegno sindacale, a metà degli anni settanta ho contribuito a creare il Club delle fattorie, azienda di vendita per corrispondenza nata per valorizzare le piccole produzioni agroalimentari e vinicole in un mondo in cui conta solo il gigantismo. Passione atavica per una “res publica” di cittadini maggiorenni, in spazientita attesa di cambiamenti che non verranno se non ci conquisteremo finalmente quella SOVRANITA’ POPOLARE garantita dalla Costituzione. 10) Castellucci Fabio, Vicenza, Ingegnere meccanico, Cittadino Sovrano, Essere Umano parte dell'UNO. 11) Carbonaro Andrea, 1972 Noto (Siracusa), tecnico computer. Da parecchi anni impegnato in politica per attuare la Democrazia diretta. 12) Borgarello Sergio, Milano 21/2/1951. Diploma di maturità classica. Informatico con attività in proprio, specializzato in area economico/finanziaria. Interessato alle tecnologie che rendono attuale la possibilità di Democrazia Diretta. Convinto che un sistema referendario elettronico permanente possa ridurre di molto le cessioni di potere politico agli amministratori della Res Publica. 13) Bonacchi Paolo, Pistoia, 1939 pensionato, federalista non leghista, crede nella legge naturale come punto di riferimento obbligatorio per le leggi dell'ordine sociale prodotte dalla ragione umana. Ha scritto e pubblicato libri su Federalismo, Democrazia diretta, Autogoverno, Ordine sociale naturale. Vorrebbe un'Italia federata come la Svizzera.

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