Primissima Magazine - Maggio 2014

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www.primissima.it

GGIO OMA

h Jude Law h Sam Riley h Nicole Kidman h antonio morabito h sabrina impacciatore INTERVISTE

rivista programma dei cinema

SPECIALE

maggio 2014

Edge of Tomorrow Senza Domani

MAPS TO THE STARS

X-MEN GIORNI DI UN FUTURO PASSATO

GODZILLA

MALEFICENT

LE TRAME E LE IMMAGINI DI TUTTI I FILM


4 cannes ama le donne 18 maps to the stars ATTUALITA'

Scheda film

7 festa del cinema ATTUALITA'

8

I FILM DI MAggio CALENDARIO

9 I FILM DI MAggio CALENDARIO

10 I FILM DI giugno CALENDARIO

fidanzato per mia 20 un moglie Scheda film

22 godzilla Scheda film

of tomorrow 24 edge senza domani Scheda film

giorni di un 26 x-men futuro passato

12 nicole kidman INTERVISTA

Scheda film

28

14 jude law INTERVISTA

30

sam riley INTERVISTA

16 sabrina impacciatore 29 maleficent Scheda film

INTERVISTA

17 antonio morabito INTERVISTA

30 pane e burlesque Scheda film

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rivista programmma dei cinema • anno 25 n.3 - MAggio 2014 Free magazine nato il 1 giugno 1990 distribuito gratuitamente nelle sale cinematografiche italiane

Direttore responsabile Piero Cinelli Direttore editoriale Paolo Sivori Editore Multivision S.r.l. Via Fabio Massimo, 107 • 00192 Roma

tel. fax. +39 0645437670 primissima@primissima.it Reg. Trib. Roma n. 73/90 del 1/2/1990 P.Iva 07210901000 Art direction e Grafica Multivision S.r.l.

hanno collaborato a questo numero Marco Spagnoli, Federica Eusebio

stampa PFG • Ariccia (RM) distribuzione nazionale Bartolini


D A L R E G I S TA D I

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THE BOURNE IDENTITY

DAL 29 MAGGIO IN 3D


di Piero Cinelli

Cannes ama le donne Il sorriso ironico e sornione di Marcello Mastroianni che campeggia nel poster ufficiale del Festival di Cannes è rivolto particolarmente alle donne. Dei 49 film che compongono la selezione ufficiale, ben 15 sono diretti da donne. E’ una donna, Jane Campion, la presidente della Giuria, due donne sono in concorso, la nostra Alice Rohrwacher con “Le Meraviglie” e la giapponese Naomi Kawase (“Still The Water”), altre tre donne per la sezione ‘Un certain regard’, tra cui la nostra Asia Argento con “Incompresa”, ed un leggendario personaggio femminile è stato scelto per aprire il Festival, Grace di Monaco, il film diretto dal francese Olivier Dahan, protagonista Nicole Kidman nei panni della principessa-attrice. Per la verità anche l’anno scorso accanto a “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino sfilarono sulla Croisette due registe italiane, Valeria Bruni Tedeschi in concorso e Valeria Golino in ‘Un certain regard’, quindi non è una novità che Cannes ami il cinema italiano al femminile. Caso mai quest’anno manca la figura maschile, che poteva essere (come si mormorava) Mario Martone con la sua pellicola su Giacomo Leopardi (che presumibilmente verrà dirottata a Venezia), ma al grande poeta di Recanati è stato preferito uno sguardo femminile sulla famiglia. Un tema che accomuna le due pellicole italiane: due storie familiari, diversamente autobiografiche, e con una star transalpina nel cast per entrambe (Monica Bellucci accanto ad Alba Rohrwacher in Le Meraviglie e Charlotte Gainsbourg, accanto a Gabriel Garko per Incompresa). “Una favola a tratti feroce, dove al posto dei principi ci sono i contadini e che fa un po’ ridere ed un po’ piangere” l’ha definito l’autrice, anche se in apparenza “Le meraviglie” dove si racconta la vicenda di una famiglia che vive nella campagna maremmana con un padre apicultore (Sam Louwych), una madre (interpretata da Alba Rohrwacher) e tre figlie, la maggiore delle quali ha dodici anni, sembrerebbe all’apparenza bucolico. Più dichiaratamente autobiografica la storia di Incompresa, ambientata nel 1984, con al centro una bambina di nove anni, interpretata da Giulia Salerno, che vive con difficoltà la separazione dei genitori, interpretati da Charlotte Gainsbourg e Gabriel Garko. Per la cronaca, la separazione dei genitori di Asia: Dario Argento e Daria Nicolodi è avvenuta nel 1983. Per la verità entrambe le nostre registe non sono nuove al Festival: Alice ha esordito alla Quinzaine nel 2011 con il suo primo film “Corpo celeste”, mentre Asia è una beniamina della Croisette, dove ha sfilato tre volte come attrice oltre ad aver fatto

Incompresa

Tutte le donne di Cannes “Mi piacerebbe molto vedere più film diretti dalle donne che oltre a rappresentare più della metà della popolazione del mondo, hanno fatto nascere tutti gli abitanti del pianeta. A me interessa quello che, in genere, riguarda propriamente le donne, ma mi rendo conto che noi non cresciamo circondate dalle critiche e dalla competizione così come accade, invece, ai maschi. In questo senso, l’impatto con un mondo altamente competitivo come quello del cinema può risultare particolarmente duro per le donne che, così, sono spesso prone a rinunciare più facilmente alla propria creatività piuttosto che dovere vivere certe asprezze.” Così la regista Jane Campion rispondeva ad una domanda di Primissima qualche anno fa a Cannes dove stava presentando il suo ultimo film Bright Star. Oggi, la cineasta neozelandese è ancora l’unica donna ad avere vinto la Palma d’Oro sulla Croisette con il suo indimenticabile Lezioni di Piano nel 1993. Scelta come presidente della giuria del concorso del Festival la Campion dovrà giudicare una selezione dove il cinema al femminile è rappresentato oltre dalla no-


I grandi esclusi Notevole, come sempre, la pattuglia dei grandi assenti che venivano accreditati alla vigilia. Tra questi molti veterani del Festival come Woody Allen con Magic in the Moonlight, una commedia romantica interpretata da Colin Firth ed Emma Stone, ambientata nella costa azzurra degli anni trenta o Alejandro Gonzalez Inarritu, con Birdman, con protagonista Michael Keaton nei panni di un ex supereroe del grande schermo che tenta di rifarsi una carriera a teatro, Terrence Malick, che si vociferava essere pronto con Knight of Cups interpretato da Christian Bale, Natalie Portman, Cate Blanchett e Antonio Banderas, e dalla trama sconosciuta ed infine Tim Burton con il biopic Big Eyes sulla pittrice Margaret Keane, con Amy Adams e Christoph Waltz. E per chiudere l’elenco dei mancati arrivi dagli States, è saltata all’ultimo momento anche la presenza fuori concorso di Maleficent, la fiaba Disney interpretata da Angelina Jolie. Dall’Italia, come già detto, si è dissolta la partecipazione de Il giovane favoloso di Mario Martone, biopic di Giacomo Leopardi interpretato da Elio Germano, attore che ha vinto a Cannes nel 2010 con La nostra vita. Assente anche un altro veterano come Thomas Vinterberg, (premiato nel 2012 con Il sospetto) il cui Far from the Madding Crowd, interpretato da Juno Temple e Carey Mulligan era dato tra i possibili candidati. Assente giustificato - ha ritirato dalla competizione il suo The Cut interpretato da Tahar Rahim (Il Profeta) - Fatih Akin, regista di Soul Kitchen. Infine ha suscitato qualche protesta l’assenza di film sudcoreani, ed in particolare l’esclusione dell’ultimo lavoro di Kim-Ki-duc One on One.

parte della Giuria. Ma la caratteristica principale di Cannes resta proprio quella di affiliare i talents in una specie di grande famiglia, dove farne parte è un premio, e vincere un sogno per tutti.

di Marco Spagnoli

stra Alice Rohrwacher con il suo Le meraviglie anche dalla giapponese Naomi Kawase con Still the water. Nella Giuria del Concorso oltre alla Campion come Presidente troviamo anche Sofia Coppola e l’attrice Carole Bouquet. Presidenti, invece, della Camera d’Or sono la regista e attrice francese Nicole Garcia e della Semaine della Critique la cineasta britannica Andrea Arnold. Insieme ad Asia Argento nella sezione Un certain regard con il suo Incompresa sono stati scelti i film delle registe Jessica Hausner (Amor fou), Pascale Ferran (Bird People), July Jung (A girl at my door), Keren Yedaya (Away from her absence) e Marie Amachoukeli, Claire Burger (Party Girl) . Nella Quinzaine, invece, troviamo solo il film della francese Céline Sciamma (Girlhood). Tra le altre registe italiane a Cannes segnaliamo il corto della diciassettenne napoletana Angela Bevilacqua, Il Teatro dei Ricordi nello Short Film Corner interpretato dalla giovane attrice Alessia Alciati e dalla leggenda del cinema francese Jean Sorel.

In effetti anche uscendo dal recinto tricolore i grandi ritorni si sprecano, a cominciare dall’83enne Jean Luc Godard che ha girato Adieu au Langage in 3d, la storia di un uomo e una donna che non parlano la stessa lingua, e di un cane che interviene nel discorso… Per proseguire con i ‘regular’: il turco Nuri Bilge Ceylan, gli inglesi Mike Leigh e Ken Loach, i fratelli Dardenne, David Cronenberg, Olivier Assayas, oltre a Michel Hazanavicius, reduce dal successo di The Artist, Tommy Lee Jones con l’opera seconda), i tre canadesi Atom Egoyan, David Cronenberg e Xavier Dolan, il maliano Abderrahmane Sissako. Per quanto riguarda le nazionalità la Francia fa la parte del leone, con cinque film, due gli americani, Bennett Miller (quello di A sangue freddo, il bellissimo film su Truman Capote con protagonista il compianto Philip Seymour Hoffman) che porta in concorso “Foxcatcher” interpretato da Channing Tatum nel ruolo del campione di wrestling degli anni 90 Mark Schultz, all’indomani dell’uccisione del fratello per mano di un pazzo paranoico. Tommy Lee Jones, che dopo Le tre sepolture dirige The Homesman, ancora una volta una storia western, con cast stellare: Hilary Swank, Miranda Otto, John Lithgow, James Spader e Meryl Streep, oltre allo stesso regista. Numero record per i canadesi, con tre film diretti da Egoyan (“Captives” con


67 Festival de Cannes

Le meraviglie

Grace Of Monaco

Maps To The Stars

Competizione ufficiale: “Captives” (Canada) dir. Atom Egoyan “Foxcatcher” (U.S.A.) dir. Bennett Miller “Goodbye To Language” (France) dir. JeanLuc Godard “The Homesman” (U.S.A./France) dir. Tommy Lee Jones “Jimmy’s Hall” (U.K) dir. Ken Loach “Leviathan” (Russia) (dir. Andrey Zvyagintsev) “Maps To The Stars” (Canada) dir. David Cronenberg “The Marvel” (Italy) dir. Alice Rohrwacher “Mommy” (Canada) dir. Xavier Dolan “Mr. Turner” (U.K) dir. Mike Leigh “Phoenix” (Germany) dir. Christian Petzold “Saint Laurent” (France) dir. Bertrand Bonello “The Search” (France) dir. Michel Hazavanicius) “Sils Maria” (France) dir. Olivier Assayas “Still The Water” (Japan) dir. Naomi Kawase) “Two Days One Night” (Belgium) dir. JeanPierre & Luc Dardennes “Wild Tales” (Argentina) dir. Damian Szifron “Winter Sleep” (Turkey) dir. Nuri Bilge Ceylan Film inaugurale: “Grace Of Monaco” (U.S.A./France) dir. Olivier Dahan

Ryan Reinolds in cerca della figlia scomparsa nel nulla), Cronenberg (“Maps to the stars” un affresco corale di vite bruciate sulla Hall of Fame) e dal venticinquenne Dolan che esordisce in Concorso con “Mommy”, dopo essere stato selezionato nella Quinzaine all’età di diciannove anni con “I killed my mother”. La Gran Bretagna vedrà sfidarsi in concorso i suoi due autori più impegnati, entrambi ultrasettantenni ed entrambi pluripremiati al Festival ed entrambi con due biopic: Ken Loach con “Jimmy Hall” interpretato dallo sconosciutoBarry Ward nel ruolo del fondatore del partito comunista irlandese James Gralton,e Mike Leigh con “Mr. Turner” con il poco noto Timothy Spall nel ruolo dell’enigmatico pittore settecentesco JMW Turner. Tre ore e venti dura “Sonno d’inverno” del turco Nuri Bilge Ceylan, mentre l’argentino “Wild tales” di Damian Szifron è stato prodotto da Pedro Almodovar. Il cartone animato Dragon 2 celebrerà i 20

anni della DreamWorks Animation come evento speciale fuori concorso accanto al blockbuster cinese “Coming Home” di Zhang Yimou con Gong Li. Due film africani, “Timbuktu” di Abderrahmane Sissako (che torn in concorso otto anni dope “Bamako”) con la storia di una coppia maliana che viene condannata alla lapidazione per mancanza di devozione religiosa e in ‘Un certain regard’ “Run” di Philip Lacote, storia di un uomo che decide di uccidere il Primo Ministro. Per quanto riguarda Un certain regard, Asia Argento dovrà vedersela tra gli altri con gli attori esordienti alla regia Ryan Gosling (“Lost River”), il divo canadese adottato da Hollywood, e con la star francese Mathieu Almaric che parteciperà con La chambre bleue. Sempre in Un certain regard c’è l’ennesimo ritorno di Wim Wenders, che insieme a Juliano Ribeiro Salgado firma The salt of the earth.

Fuori Concorso: “Coming Home” (China) dir. Zhang Yimou “How To Train Your Dragon 2” (U.S.A.) dir. Dean DeBlois 
Un Certain Regard: “Amour Fou” (dir. Jessica Hausner) “Bird People” (dir. Pascale Ferran) “The Blue Room” (dir. Mathieu Amalric “Charlie’s Country” (dir. Rolf De Heer) “Eleanor Rigby” (dir. Ned Benson) “Fantasia” (dir. Wang Chao) “A Girl At My Door” (dir. July Jung) “Harcheck mi Headro” (dir. Keren Yedaya) “Jauja” (dir. Lisandro Alonso) “Lost River” (dir. Ryan Gosling) “The Misunderstood” (dir. Asia Argento) “Party Girl” “Run” (dir. Philippe Lacote) “Salt Of The Earth” (dir. Wim Wenders & Juliano Ribeiro Salgado) “Snow In Paradise” (dir. Andrew Hulme) “Titli” (dir. Kanu Behl) “Tourist” (dir. Ruben Ostlund) “Unhappy Youth” (dir. Jaime Rosales) “Xenia” (dir. Panos Koutras)


Attualità

E’ qui la Festa! Dopo i 2.242.000 spettatori paganti di 12 mesi fa, è di nuovo Festa del Cinema

D

opo il boom dello scorso anno, con una pioggia di ticket staccati in 7 giorni, il prossimo 8 maggio torna nelle sale cinematografiche della penisola la Festa del Cinema, con la sua seconda edizione. Una settimana a prezzi di super-saldo con biglietti per tutti gli spettacoli e per tutti i sette giorni a 3 euro per le pellicole in 2D e 5 euro per quelle in 3D. Sabato e domenica compresi. “L’iniziativa ha l’obiettivo di favorire, attraverso la riduzione del prezzo, l’aumento dell’afflusso nelle sale cinematografiche per fare apprezzare la vera bellezza e il fascino del grande schermo”, fanno sapere gli organizzatori, che scommettono sul superamento dei 2.242.000 spettatori paganti di 12 mesi fa. Nel weekend della Festa sbarcheranno in sala Fino a prova contraria - Devil’s Knot, La principessa Mononoke, La stirpe del male, The english teacher, mentre il 15, ultimo giorno di Festa, usciranno Godzilla, Grace di Monaco e WTF vedibili a prezzo ridotto per 24 ore appena. La Festa del Cinema è promossa e organizzata dalle associazioni dell’industria cinematografica ANEC, ANEM, ANICA, insieme a ACEC e FICE.


I Film di Maggio

Principessa Mononoke

1 maggio

(Mononoke-Hime, Giappone, 1997) Regia Hayao Miyazak 133', Lucky Red, Animazione Dall’8 al 15 maggio torna nelle sale italiane dopo diciassette anni il capolavoro del maestro Hayao Miyazaki. Le avventure del guerriero Ahitaka e della giovane San, la principessa Spettro, in una versione italiana rimasterizzata con un nuovo adattamento e un nuovo doppiaggio, realizzata con la supervisione di Studio Ghibli.

8 maggio

Brick Mansions (Usa, 2013) Regia Camille Delamarre Con Paul Walker, Rza. 90', Eagle Pictures, Azione

Violetta Backstage Pass

30 aprile

Con Martina Stoessel, Lodovica Comello, Ruggero Pasquarelli, Jorge Blanco,Mercedes Lambre. 90’, Disney, Documentario-Musicale

L'ultimo film di Paul Walker. Brick Mansions è il nome del quartiere più malfamato di Detroit, che nel 2018 è stato isolato con spesse mura di cinta da cui è impossibile uscire. Una enorme prigione dove vige la legge del più forte: il sanguinario signore della droga Tremaine. A seguito di uno strano colpo, il poliziotto sotto copertura Damien Collier (Walker) entra nel ghetto con l'aiuto di Lino (David Belle, attore e co-fondatore del movimento del Parkour). Insieme cercheranno di

In attesa della terza stagione della serie televisiva prodotta dalla Disney arriva sugli schermi il documentario musicale sullo straordinario tour italiano della giovane artista argentina assieme ai dodici attori del cast, impegnati a interpretare le hit di successo della prima e seconda stagione della serie. 30 aprile

Non dico altro (Enough said, Usa, 2013) Regia Nicole Holofcener Con Julia Louis-Dreyfus, James Gandolfini.93', 20th Century Fox, Drammatico

1 maggio

L'ultimo film di James Gandolfini. Una ultraquarantenne divorziata con figlia adolescente incontra un uomo piacevole, anche lui separato, con cui inizia una relazione. Nel frattempo stringe amicizia con una cliente, una poetessa dolcissima con un solo difetto, dice cose terribili sul suo ex-marito. Che altri non è se non il nuovo amico di Eva, che dovrà decidere a chi dare fiducia.

Ivan Locke ha lavorato sodo per garantirsi un’esistenza soddisfacente. Ma ha commesso un errore. E stanotte, alla vigilia della commessa più grande di tutta la sua carriera, riceve una telefonata che mette in moto una serie di eventi che manderà a rotoli la sua famiglia, il suo lavoro e la sua stessa anima.

(Italia, 2014) Regia Antonio Morabito Con Claudio Santamaria, Isabella FerrariMarco Travaglio. 103', Cinecittà-Luce, Drammatico Pur di non perdere il posto di lavoro, minacciato dalla crisi dell'azienda, un informatore medico è pronto a tutto per convincere i medici a prescrivere i propri farmaci. E scopre di essere l’ultimo anello nella catena del ‘comparaggio’, una pratica illegale che influenza la scelta di somministrare determinati farmaci rispetto ad altri, anche a discapito della salute dei pazienti. E se alcuni dottori si rifiutano di prestarsi a questo gioco, molti di loro non si sottraggono affatto.

Nut Job - Operazione noccioline 8 maggio

(Usa, 2013) Regia Craig Zisk Con Julianne Moore, Greg Kinnear, Lily Collins. 93', Adler, Commedia-Drammatico La vita ordinata di una professoressa di inglese di mezza età viene sconvolta da un suo ex studente che è tornato nella cittadina di provincia dopo aver perso le speranze di sfondare come drammaturgo a New York.

Il Venditore di medicine

Locke (UK, 2013) Regia Steven Knight Con Tom Hardy, Olivia Colman, Ruth Wilson, Andrew Scott. 85', Good Films, Drammatico

8 maggio

The english teacher

30 aprile

Dom Hemingway (Uk, 2013) Regia Richard Shepard Con Jude Law, Emilia Clarke, Richard E. Grant, Demiàn Bichir 93', Fox, Drammatico Dopo 12 anni di prigione, uno scassinatore di casseforti vuole riscuotere quello che gli spetta per il colpo che gli è costato la galera e per aver tenuto la bocca cucita sui suoi complici.

1 maggio

(Usa, 2014) Regia Peter Lepeniotis 90', Notorious, Animazione Lo scoiattolo Spocchia, bandito dal parco per il suo egoismo, dopo aver consumato tutte le sue scorte di noccioline per l’inverno, escogita un piano per svaligiare un fornitissimo negozio di noci e noccioline, con l'aiuto di alcuni amici del parco. Ma troveranno una spiacevole sorpresa ad attenderli. 30 aprile

Tracks Attraverso il deserto

(Australia, 2013) Regia John Curran Con Mia Wasikowska. 110', Bim, Biografico-Avventura. La vera storia di Robyn Davidson, una donna che nel 1977 attraversò il deserto australiano. Un viaggio lungo 2700 Km attraverso lo sterminato bush. Ad accompagnarla nei nove mesi di viaggio, quattro cammelli e un cane.


Lovelace

8 maggio

(Usa, 2013) Regia Rob Epstein e Jeffrey Friedman Con Amanda Seyfried, Peter Sarsgaard, Hank Azaria, Sharon Stone, James Franco. 93', Distr. Indip. Drammatico

Le tre vite di Linda Boreman, da giovanissima oppressa da una famiglia bigotta, poi diventata star del porno grazie a Gola profonda, nonché portavoce della libertà sessuale assieme al marito manager e protettore, ed infine, dopo l'abbandono del marito, acerrima nemica dell'industria del porno e femminista intransigente.

Poliziotto in prova

22 maggio

8 maggio

(Ride along, Usa, 2014) Regia Tim Story Con Kevin Hart, Ice Cube, John Leguizamo, Bruce McGill. 99', Universal, Commedia-Azione

La guardia di sicurezza Ben si affianca al poliziotto James per un turno di 24 ore di pattuglia ad Atlanta. Logorroico e non particolarmente esperto, Ben vuole dimostrare al collega di essere degno di sposare Angela, sorella di James, nonostante le riserve di quest'ultimo.

La stirpe del male (Devil's due, Usa, 2014) Regia Tyler Gillett, Matt BettinelliOlpin Con Zach Gilford, Allison Miller. 89', Fox, Horror Due sposi, dopo una misteriosa notte in luna di miele di cui non hanno alcun ricordo, si ritrovano con una gravidanza prematura. Il marito registra i momenti successivi notando uno strano cambiamento della moglie che inizialmente attribuisce a sbalzi di umore. Col passare dei mesi però risulta evidente che gli oscuri cambiamenti fisici e mentali abbiano un'origine molto più inquietante.

Goool! (Metegol, Argentina, 2013) Regia Juan Josè Campanella. 106', Koch Media, Animazione Timido e gracile, Amadeo non gioca a football ma è un campione di calciobalilla. Spinto da una coetanea di cui è innamorato accetta di giocare a biliardino con il bullo Grosso e lo batte. Quest'ultimo non accetta la sua unica sconfitta e torna, anni dopo, per cancellare la sua vergogna. Amadeo dovrà scendere in un vero campo da calcio contro il suo rivale e la sua gloriosa squadra di campioni, ma i piccoli giocatori da tavolo non lo lasceranno solo.

15 maggio

Ghost Movie 2 – Questa volta è guerra

Wtf (N'importe qui, Francia, 2013) Regia Raphael Frydman, Con Rémi Gaillard, Alban Ivanov. 120', Moviemax, Commedia Grazie ai suoi scherzi pacchiani Rémi Gaillard è diventato una star di Youtube, un Borat francese, con 1,4 miliardi di visualizzazioni. Ma la sua popolarità gli ha portato solo qualche piccolo vantaggio economico, e a 38 anni suonati vive ancora nel suo minuscolo appartamento a Montpellier, mentre la sua ragazza si è stancata di aspettare che lui diventi qualcuno.

Le meraviglie

15 maggio

29maggio

15 maggio

22 maggio

(Italia, 2014) Regia Alice Rohrwacher Con Alba Rohrwacher, Monica Bellucci. Bim, Drammatico L'estate straordinaria di quattro bambine il cui splendido isolamento nella campagna toscana voluto dal padre apicultore viene rotto dall'arrivo nella loro casa di un ragazzo tedesco in rieducazione, e dall'incursione nel territorio di un concorso televisivo a premi.

(A Haunted house 2, Usa, 2014) Regia Michael Tiddes Con Marlon Wayans, Dave Sheridan, Gabriel Iglesias, Liana Mendoza. Notorious, Commedia-Horror Dopo aver perso la fidanzata posseduta in un incidente stradale, Malcom inizia una nuova vita sposando Megan, madre di due bambini. Ma il paranormale è ancora una volta 29 maggio in agguato e prende di mira la sua nuova famiglia. La situazione si complica ancora di più quando la sua ex fidanzata demoniaca, tornata (Natural resistance, Usa, 2014) misteriosamente in vita, si stabilisce Regia Jonathan Nossiter. 85', Lucky Red, Documentario. nel quartiere.

Resistenza naturale

Grace di Monaco

(Francia, 2014) Regia Olivier Dahan con Nicole Kidman, Paz Vega, Tim Roth, Frank Langella. 103', Lucky Red, Biografico L'altra faccia di una delle più belle favole degli anni 60, quando la star di Hollywood Grace Kelly diventò Principessa di Monaco dopo il matrimonio con il Principe Ranieri III. La sua crisi di identità quando avrebbe voluto tornare sulle scene cinematografiche e la sua rinuncia definitiva in appoggio alla crisi politica del Principato, minacciato dalle mire annessionistiche della Francia di Charles De Gaulle.

Dieci anni dopo Mondovino, Jonathan Nossiter racconta una nuova resistenza italiana, quella di un movimento di vignaioli e agricoltori “naturali” che si ribellano alle norme, talvolta paradossali, che regolano la produzione europea. Nuovi contadini in fuga dalla città, lottano per l’autenticità, la biodiversità e la libertà. Il loro impegno si incontra con il lavoro di Gian Luca Farinelli della Cineteca di Bologna, che restituisce la vitalità del passato cinematografico al pubblico di oggi.

8 maggio

Devil's Knot Regia Atom Egoyan. Con Reese Witherspoon, Dane DeHaan, Colin Firth. 114', Notorious, Docufiction La ricostruzione di un caso clamoroso di mala giustizia a stelleestrisce, per cui tre giovani di West Memphis furono condannati senza nessuna prova concreta all'ergastolo per il presunto omicidio di tre bambini, e dopo 18 anni di detenzione liberati, a condizione che si fossere dichiarati colpevoli.


I Film di Giugno Tutte contro lui

(The other woman, Usa, 2014) Regia Nick Cassavetes Con Cameron Diaz, Kate Upton, Leslie Mann, Nicki Minaj 109', Fox, Commedia Dopo aver scoperto che il suo 'fidanzato' è sposato, Carly incontra la moglie, assieme alla quale scopre che c'è anche una terza donna. Diventate amiche all'insaputa del loro uomo, le tre donne organizzeranno una esemplare vendetta contro l'impenitente donnaiolo.

19 giugno

Apartment 1303 3D (Usa, 2012) Regia Michael Taverna Con Mischa Barton, Rebecca De Mornay, Julianne Michelle . 85', Adler, Horror

12 giugno

Un appartamento spettrale e pieno di odio familiare dove la relazione di odio e amore tra una madre ed una figlia diventa un racconto del terrore. Remake dell'omonimo horror giapponese del 2002. 5 giugno

5 giugno

Un amore senza fine

Insieme per forza

(Endless Love, Usa, 2014) Regia Shana Feste Con con Alex Pettyfer e Gabriella Wilde. 104', Universal, DrammaticoRomantico Una ragazza di buona famiglia si innamora di un ragazzo di modesto ceto sociale, iniziando una relazione che i genitori cercheranno di ostacolarlo ad ogni costo. Remake del film omonimo del 1981 diretto da Franco Zeffirelli, con Brooke Shields e Martin Hewitt.

(Blended, Usa, 2014) Regia Frank Coraci Con Adam Sandler, Drew Barrymore, Wendi McLendon-Covey, Bella Thorne. Warner Bros., Commedia Dopo un rovinoso appuntamento al buio, i genitori single con figli Lauren e Jim giurano di mai più rivedersi. Ma il destino la pensa diversamente e li fa incontrare nuovamente in una vacanza organizzata in Sud Africa, costringendoli a condividere una suite in un lussuoso resort durante un safari africano.

19 giugno

29 maggio

Incompresa (Italia, 2014) Regia Asia Argento Con Gabriel Garko, Charlotte Gainsbourg, Julia Salerno, Gianmarco Tognazzi. Good Film, Autobiografico Il dramma della separazione dei genitori con gli occhi di una bambina di nove anni, in un'epoca, il 1984, in cui il divorzio era molto più raro. Un dramma che si rivelerà però anche una sorta di liberazione per la ragazzina, che dovrà imparare ad affrontare la vita.

3 Days to Kill Dopo aver scoperto di avere soltanto pochi mesi di vita, un agente operativo della Cia vuole passare i giorni che gli restano accanto alla moglie ed alla figlia. Senonché in cambio di una medicina sperimentale, gli viene richiesto di portare a termine un’ultima missione: destinazione Parigi. Dovrà catturare il terrorista più pericoloso al mondo. Con una complicazione imprevista: proteggere la figlia adolescente.

Jersey Boys (Usa, 2014) Regia Clint Eastwood Con John Lloyd Young, 18 giugno Michael Lomenda, Christopher Walken. Warner Bros., Musicale-Biografico

29 maggio

Dom Hemingway

(Uk, 2013) Regia Richard Shepard Con Jude Law, Emilia Clarke, Richard E. Grant, Demiàn Bichir. 93’, Fox, Drammatico Dopo 12 anni di prigione, uno scassinatore di casseforti vuole riscuotere quello che gli spetta per il colpo che gli è costato la galera e per aver tenuto la bocca cucita sui suoi complici.

Clint Eastwood porta sullo schermo un celebre musical di Broadway che racconta la storia del gruppo musicale Frankie Valli and the Four Season, celebre negli States degli anni 60, grazie ad alcune canzoni come “Sherry”, “Big Girls Don’t Cry” e “Walk Like A Man” che hanno accompagnato una generazione.

Le week end (UK, 2013)Regia Roger Michell Con Jeff Goldblum, Jim Broadbent. 93', Lucky Red, Commedia 5 giugno Una coppia di maturi insegnanti britannici torna a Parigi per un week end romantico, in un tentativo di rivitalizzare il proprio matrimonio.

5 giugno (Usa, 2014) Regia McG con Kevin Costner, Amber Heard, Hailee Steinfeld, Connie Nielsen. 117', Eagle Pictures, Azione-Drammatico

Cattivi vicini 19 giugno

(Bad neighbors, UK, 2014) Regia Nicholas Stoller Con Zac Efron, Seth Rogen, Rose Byrne, Dave Franco. 96', Universal, Commedia Una coppia con un bambino ancora in fasce si trasferisce in una tranquilla zona residenziale fino a quando la casa vicina non viene affittata ad un gruppo di studenti, che ogni notte organizzano rumorosissimi party. Dopo i primi tentativi di risolvere pacificamente il problema inizierà una vera e propria guerra, dagli esiti molto incerti.


JULIANNE

MOORE MIA

WASIKOWSKA JOHN

CUSACK ROBERT

PATTINSON

MAPS TO THE STARS UN FILM DI

DAVID CRONENBERG 21 MAGGIO 2014

E N T E R T A I N M E N T O N E P R E S E N TA IN ASSOCIAZIONE CON PROSPERO PICTURES E SBS PRODUCTIONS UNA PRODUZIONE STARMAPS / SBS / INTEGRAL FILM P R O D O T T O C O N L A PA R T E C I PA Z I O N E D I T E L E F I L M C A N A D A ONTARIO MEDIA DEVELOPMENT CORPORATION/THE HAROLD GREENBERG FUND IN COPRODUZIONE CON AXONE INVEST I N PA R T E C I PA Z I O N E C O N C A N A L + / O C S UN FILM DI DAVID CRONENBERG MAPS TO THE STARS JULIANNE MOORE MIA WASIKOWSKA OLIVIA WILLIAMS EVAN BIRD SARAH GADON NIAMH WILSON DAWN GREENHALGH CON JOHN CUSACK E ROBERT PATTINSON DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA PETER SUSCHITZKY SCENOGRAFIE ASC CAROL SPIER M O N TA G G I O R O N A L D S A N D E R S C O S T U M I C C E A C E D E N I S E C R O N E N B E R G MUSICHE HOWARD SHORE LINE PRODUCER JOSEPH BOCCIA CASTING DEIRDRE BOWEN PRODUTTORI ESECUTIVI RENEE TAB PATRICE THEROUX BENEDICT CARVER CO-PRODUTTORE ALFRED HÜRMER PRODUTTORE MICHEL MERKT PRODOTTO DA MARTIN KATZ SAÏD BEN SAÏD SCRITTO DA BRUCE WAGNER REGIA DI DAVID CRONENBERG


Intervista

Inizialmente ero più interessata a raccontare questa storia che ad interpretare il ruolo di una grande attrice come Grace Kelly. La sceneggiatura era molto interessante e il materiale molto ‘forte’. ” Nicole Kidman non si nasconde dietro alle parole: il suo amore per l’attrice di Philadelphia interprete di indimenticabili capolavori hitchcockiani come Il delitto perfetto, Caccia al Ladro, La finestra sul cortile e di un grande musical come Alta Società è nato con il tempo e con lo studio della vita della principessa di Monaco scomparsa prematuramente in un incidente d’auto il 14 settembre 1982 “Mia madre ha sempre amato Grace Kelly, mentre io le preferivo Marilyn Monroe.” Conclude l’interprete australiana, protagonista del film d’apertura del Festival di Cannes Grace di Monaco diretto dal regista de La Vie En Rose Olivier Dahan. “Ho visto tutti i suoi film e oggi posso dire che lei è la mia attrice preferita: Grace Kelly era unica: era una donna cresciuta in una generazione di Star di cui si sapeva tutto. Ho studiato moltissimo per prepararmi a questo ruolo.”

Nicole Kidman Io e la principessa


E cosa ha scoperto? Tante cose: a colpirmi è stata soprattutto la sua umanità. L’ho vista scendere dal piedistallo dove la troviamo normalmente e in me è nato spontaneamente una sorta di desiderio di protezione. Mi sarebbe piaciuto potere incontrare i suoi figli. Per dirgli cosa? Che mi ero presa cura di lei: deve essere strano vedere la propria mamma interpretata al cinema da qualcun altro. Sono sincera e onesta: ho sviluppato un istinto protettivo nei confronti di questo personaggio e, soprattutto, di questa grande donna. So che Olivier Dahan ha parlato con loro e soprattutto il Principe Alberto è stato estremamente comprensivo rispetto al lavoro che stavamo facendo su sua madre e su un pezzo di storia di Montecarlo. Il film è ambientato nel 1962. Perché? E’ stato un anno ‘di svolta’ nella vita di Grace Kelly. Ha preso delle decisioni che l’hanno segnata fino alla fine della sua vita ed è un’epoca molto importante per il Principato che rischiava di essere invaso dall’esercito francese del Generale De Gaulle. Il 1962 è stato un anno importantissimo. Uno dei temi del film, ma anche della vita di Grace Kelly è stato quello di sacrificare una vocazione come quella di fare l’attrice per amore… Credo che dinanzi a questioni personali importanti non c’è dubbio che si possa rinunciare al proprio lavoro. Personalmente non smetterei di fare l’attrice per diventare regina, se ci fosse qualcuno a chiedermelo, ovviamente. Non accadrebbe mai, perché io amo la libertà e adoro essere libera di fare le mie scelte. Non sposerei nessuno che – in cambio – mi chiedesse di rinunciare alla mia libertà. Lei ha rinunciato alla sua carriera a soli ventisette anni! Aveva appena vinto un Oscar ed era all’apice del proprio lavoro. C’è anche da dire che in quell’epoca i trenta anni erano un punto di svolta per un’interprete. Così come il non essere ancora sposata a quell’età era molto diverso che non esserlo oggi. In genere un’attrice scopre sempre qualcosa di se stessa quando interpreta un ruolo e – in questo caso – io ho rinvigorito il mio amore per la recitazione. Ho scoperto che fare l’attrice è davvero la cosa che preferisco al mondo e che non rinuncerei a nulla in cambio della mia recitazione. La sua migliore amica Naomi Watts ha interpretato la principessa Diana, lei Grace Kelly: quali consigli ‘regali’ vi siete scambiate? Nessuno: tra di noi parliamo soprattutto di figli e non di lavoro. La nostra è un’amicizia così. Da sempre. Chi era Grace Kelly per lei? Una grande attrice, una principessa, la protagonista di una fiaba…tutte queste definizioni sono corrette, ma per me Grace era soprattutto una donna. Una donna di cui era importante raccontare la storia personale e – soprattutto – il coraggio che ha avuto nella sua vita. Marco Spagnoli

GRACE OF MONACO


Intervista Mentre è ancora sugli schermi con il ruolo del narratore di Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, Jude Law torna al cinema in una versione abbastanza inedita, ovvero quella di Dom Hemingway un ladro scassinatore di cassaforti rimasto in galera per dodici anni dopo un colpo, per essersi rifiutato di testimoniare contro i complici e il suo capo. La sua uscita di prigione coincide con una ricerca del ‘tempo perduto’ tra donne e quella di una ricompensa di mezzo milione di Sterline per avere tenuto la bocca chiusa. Nonostante tutto. “La possibilità di interpretare ruoli in cui non mi si è mai visto prima e sperimentare cose che non ho ancora provato come attore sia sul piano psicologico che fisico.” Risponde Jude Law quando gli si chiede qual è la sfida connessa a questo momento della sua carriera “A patto, però, di trovarmi nelle mani di un regista che mi spinge a sfidare me stesso e lui con la mia recitazione. In più trascorrere qualche mese in una bella location, certamente, mi aiuta nella mia decisione.” Proprio come nel caso di Dom Humingway girato tra Londra e il Sud della Francia.

Jude Law Il mio (Dom) Hemingway


A che punto della sua vita lavorativa si trova? Sicuramente posso dire di stare migliorando nel fare affidamento sul mio istinto. Quando sei agli inizi sei confuso da una lunga serie di dubbi e dai retta a molte persone, forse, più del necessario per chiedere loro di sostenere le tue scelte. Non molto tempo fa ho avuto la mia prima discussione con un regista riguardo ad una scena: sapevo che il mio personaggio non avrebbe mai fatto o detto quella cosa in quella maniera. Così mi sono, per la prima volta nella mia vita, impuntato sostenendo chiaramente quello che il mio ruolo chiedeva per quella sequenza. Per me è stata una rivelazione tanto spontanea quanto importante. Ho imparato molto negli anni: dove mi trovo? Sinceramente non è facile dirlo, ma sicuramente so di non volere più interpretare ruoli ‘facili’ o ‘scontati’. Mi sentirei pigro e saprei di stare facendo una cosa sbagliata. Ripeto: adoro avere qualche timore rispetto al mio lavoro, mi piace mettermi sui carboni ardenti per dare il meglio di me. E senza dubbio il meglio deve ancora venire. Per anni sono stato considerato solo un sex symbol…un “onore” che affido volentieri ad altri… In questo senso Dom Hemingway è un grande cambiamento… Certamente è un ruolo inedito per me. Non si tratta solo di un personaggio negativo, ma anche il protagonista di un Noir con qualche vena comica: un genere che non avevo frequentato prima. Perché questo desiderio di cambiare? So che è un cliché, ma quando ho compiuto quaranta anni due anni fa, ho iniziato davvero a preoccuparmi di tante cose. Tutti mi dicono che per risolvere i miei problemi basterebbe mi comprassi una Ferrari…peccato che oggi non sia in condizione di farlo e

che quindi sarò costretto a tenermi le mie preoccupazioni. Lavoro molto, ma so di dovere e potere dare ancora tanto. Credo di avere appena toccato la superficie di quello che posso davvero raggiungere come attore e mi preoccupo di diventare troppo vecchio prima di riuscire a dimostrare quanto sento di valere davvero. Ho anche il timore che questa opportunità di dimostrare chi sono non si presenti mai. Del resto i quaranta – cinquanta sono un’età molto divertente per gli attori e le attrici…ovviamente se hai qualcuno che ti chiama per offrirti una parte. E’ bello avere la possibilità di interpretare ruoli in cui non mi si è mai visto prima e sperimentare cose che non ho ancora provato come attore sia sul piano psicologico che fisico. Rispetto al passato oggi abbraccio più spesso film e personaggi che mi terrorizzano come attore e che mi obbligano ad abbandonare per un po’ la mia comfort zone. Mi piace spingermi verso la necessità di prendermi dei rischi e di affrontare delle sfide che altrimenti non avrei colto. Dom Hemingway è uno di questi film. Una sfida. Cosa significa essere una Star? Mi ritengo molto fortunato perché negli anni sono riuscito a non recitare sempre nello stesso ruolo e a fare cose diverse. Ho una bella vita e passo la maggior parte del mio tempo con persone interessanti e intelligenti. Mi piace sentirmi parte di un mondo che prova ad espandere i confini del linguaggio cinematografico. Mi permette di avere una vita sicura e di prendermi cura dei miei figli. L’unica cosa che mi dispiace davvero è la costante invasione della mia privacy da parte dei media. Nessuno merita questo trattamento, ma – detto questo – posso anche riconoscere che le cose vanno bene e che sì, la mia vita, incomincia a quarant’anni nel segno di una grande solarità e fortuna. Marco Spagnoli

DOM Hemingway


Intervista “L’idea di potere interpretare un personaggio per cui ero costretta ad imparare qualcosa di nuovo è stata la molla a spingermi verso questo ruolo. Ho sempre invidiato i colleghi maschi come Pierfrancesco Favino e Claudio Santamaria che, spesso, sono obbligati ad imparare q ua l c o s a d i c o m p l e t a me nt e sconosciuto per fare un film. A me è successa la stessa cosa e sono entrata nel mondo del Burlesque.”

Sabrina Impacciatore L’ironia della seduzione


Sabrina Impacciatore è entusiasta dell’esperienza al fianco di Laura Chiatti ed Edoardo Leo nel film di Manuela Tempesta intitolato Pane e Burlesque. Il ruolo di “Mimì La Petite” tornata nel suo paese d’origine dopo vent’anni di assenza per vendere delle proprietà di famiglia e che rivela doti e qualità seduttive nascoste fino a quel momento è un personaggio che l’attrice ha amato sin da subito e per la quale si è immediatamente tuffata in uno studio fatto di musica, seduzione, pizzi e ammiccamenti che l’ha coinvolta molto sul piano tecnico e artistico. “L’idea del Burlesque mi ha immediatamente sedotto, perché quando anni fa ho visto Dita VonTeese a Parigi sono rimasta folgorata da quest’arte e dalla sua atmosfera.” Ricorda Sabrina Impacciatore “Non so se avrei avuto il coraggio e il tempo di esplorare questo mondo nella mia vita privata. Farlo per lavoro è stato uno stimolo determinante. Ho dovuto imparare alcuni movimenti e arrendermi ad un universo fatto di femminilità dove la donna esercita un potere assoluto e dove da “oggetto” diventa “soggetto”.” Qual è stata la più grande sorpresa? Dall’esterno il Burlesque sembra uno spogliarello e non c’è nulla di più sbagliato. Lo spogliarello fa della donna un oggetto e diventa uno strumento ‘maschilista’. Il Burlesque è esattamente il contrario. Si gioca con il proprio corpo, ci si spoglia, ma si gioca con lo sguardo e si crea il modo per stuzzicare il pubblico. Il fisico non c’entra. E’ quello che hai dentro a fare la differenza. Non tutte le donne possono fare lo spogliarello, ma tutte possono – se vogliono – cimentarsi con il Burlesque. I difetti possono diventare pregi. Come? Come, di fatto, testimonia il mio personaggio nel film, c’è tanta ironia nel Burlesque ed è attraverso questa che i difetti possono diventare pregi. Studiare le posture delle pin up degli anni Cinquanta consente di acquisire uno stile e una grazia fatta di una gestualità più morbida e seducente. Parliamo dell’ironia… Nel mio caso non solo mi ha aiutato a vivere, ma direi che mi ha ‘salvato la vita’. Ho imparato ad essere seducente e sensuale. E’ strano ma spesso in Italia si pensa che una donna che fa ridere non possa essere anche sexy e seducente. Non è così e anche il Burlesque è una prova di questa possibilità. Esprimere la propria femminilità e giocare con la seduzione. Marco Spagnoli

Antonio Morabito Ricette avariate

“Oggi ognuno lotta per sè, per il suo posto di lavoro, per mantenere un cosiddetto stile di vita che sia ben accetto dalla società. Sono sempre più frequenti azioni disperate compiute da chi ha perduto i propri privilegi, per primo quello del lavoro. Ho scelto l’ambiente della Farmaceutica per il prodotto che viene trattato: il farmaco, l’ultima cosa che dovrebbe essere ridotta a mero prodotto commerciale. ..” Un regista coraggioso Antonio Morabito, autore del film Il venditore di medicine, interpretato da Claudio Santamaria, Isabella Ferrari, Evita Ciri e, in un ruolo secondario dal giornalista Marco Travaglio, che dopo una serie inenarrabile di commedie restituisce al cinema italiano un ruolo di denuncia sociale che sembrava aver perso da tempo. Un viaggio nella malasanità, o meglio nei piani bassi della malasanità, quella farmaceutica, che subdolamente si espande a macchia d’olio coinvolgendo tutti o quasi gli utenti, che affronta una tematica-tabù, che i media sembrano voler ignorare. “Sono partito da una vicenda personale, ovvero la malattia di mio padre, che mi ha portato a contatto con informatori di varie case farmaceutiche. Tuttavia non volevo semplicemente inserire in un film le mie vicende personali; sono state uno stimolo ad interessarmi a una tematica. Ci tengo a precisare che il film non è un inchiesta, la tematica trattata è stata adattata a una sceneggiatura drammatica. Volevamo evitare di trasformare Il venditore di medicine in una fredda inchiesta, e al tempo stesso non volevamo “pietismi”; quindi ho scelto di adottare un approccio diretto e secco.” Scegliendo di raccontare la storia attraverso la vicenda di un informatore medico? Ho scelto come protagonista un informatore medico perché è una figura familiare, non distante dalla nostra quotidianità. È l’omino ben vestito che ci passa avanti nelle sale d’attesa con la sua valigetta. È una “pedina piccola”, ma si comporta nel piccolo esattamente come la sua classe dirigente si comporta nel grande. Quindi una vittima? Bruno, questo è il nome del nostro protagonista, non é altro che l’emblema della società che lo circonda: ne incarna le contraddizioni, l’ansia, la corruzione, l’impunità. Si muove al di sopra della soglia della morale, immerso in un sistema di bisogni indotti e disinteresse sociale. Con lui, medici e farmacisti conniventi, case farmaceutiche disposte a tutto. Al di sotto di questa soglia stanno i malati, gli amici, sua moglie. La normalità. Un sistema malato che purtroppo non riguarda solo la sanità? Qui parliamo di un informatore scientifico, ma riguarda anche tantissimi altri settori. Teme che il film possa essere boicottato dalla lobby farmaceutica? Sinceramente non so come sarà accolto. Tuttavia dopo il festival di Roma, la Federazione dell’Ordine dei Medici ha preso le distanze dal nostro film. Certamente non hanno gradito il modo in cui abbiamo descritto alcuni medici, pronti a propinare farmaci inutili, o peggio dannosi, solo per un ritorno economico. Piero Cinelli


Maps to the Stars La famiglia Weiss è l’archetipo della dinastia made in Hollywood. Il padre Sanford (John Cusack) è un analista e allenatore che ha fatto una fortuna con i suoi manuali di auto-aiuto; la madre Christina (Olivia Williams) segue soprattutto la carriera del figlio Benjie (Evan Bird), 13 anni, un attore bambino. Uno dei clienti di Sanford, Avana (Julianne Moore), è un’attrice che sogna di girare un remake del film che ha reso la madre, Clarice (Sarah Gadon), una star negli anni ‘60. Clarice è morta, ma le visioni di lei perseguitano Havana di notte. Alla miscela tossica si aggiunge la scontrosa baby star Benjie

appena venuto fuori da un programma di riabilitazione in cui è entrato quando aveva 9 anni e sua sorella, la tormentata Agatha (Mia Wasikowska), tornata in citta’ all’insaputa di tutti. Rilasciata da un reparto psichiatrico, dove era in cura per un’insana passione per il fuoco e il suo potere purificatorio, ha una misteriosa cicatrice sul volto. Agatha stringe amicizia con un autista di limousine aspirante attore (Robert Pattinson) e diventa assistente personale dell’attrice Havana Segrand che vuol rifare un film interpretato dalla madre ormai defunta, un remake e una figura materna che partoriscono ossessioni e incubi.


“Hollywood è un mondo seduttivo e allo stesso tempo repellente, ed è questa combinazione dei due elementi a renderlo così potente” David Cronenberg

La collina di Hollywood brucia nel bellissimo poster del film, dove si intrecciano vite a perdere, all’ombra della Mecca del Cinema. Sogni di cartapesta in un mondo ossessionato dalla celebrita’, che producono incubi e talvolta veri e propri mostri. “Per quanto si tratti di un tagliente e comico sguardo in un mondo vuoto e corrotto, Maps to the Stars è anche un’inquietante storia di fantasmi”. Il cast stellare del film include John Cusack, Julianne Moore, Mia Wasikowska, Robert Pattinson, Olivia Williams e Sarah Gadon.

Maps To The Stars

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(USA, 2014) Regia di David Cronenberg Con John Cusack, Julianne Moore, Mia Wasikowska, Robert Pattinson, Olivia Williams. Adler, Commedia. 21 MAGGIO

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Un marito in crisi tenta maldestramente di risolvere la situazione assoldando un playboy poco affidabile per sedurre la moglie e chiedere la separazione.

Un

fidanzato per Yglie mia m Camilla (Geppi Cucciari) lascia la Sardegna e si trasferisce nel capolouogo lombardo per amore di Simone (Paolo Kessisoglu), milanese al 100%. Dopo due anni la coppia entra in crisi. La convivenza invece di ammorbidire i loro difetti, li ha amplificati. Lei incapace di conservare un lavoro per più di pochi mesi, accoglie regolarmente ogni sera il marito con continue

Dopo Il cavaliere Oscuro era difficile volare più alto. Nolan c’è riuscito, realizzando il più colossale, emozionante e intenso film della storia dei supereroi. Una degna

lamentele su tutto, mentre lui stanco di questo rapporto non ha il coraggio di lasciarla. Ciònonostante elabora una bizzarra exit-strategy, cercando maldestramente di far cadere la moglie nelle braccia del playboy Falco (Luca Bizzarri), per spingere Camilla al tradimento e chiedere la separazione. Ci riuscirà?


Dopo “Notturno Bus” il regista Davide Marengo si cimenta con un remake della commedia argentina “Un novio para mi mujer” del regista Juan Taratuto. Il cast del film include Geppi Cucciari, Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri, Dino Abbrescia, Ale e Franz. Eroi del piccolo schermo, sempre più cinematografici, Geppi Cucciari ha recentemente partecipato in un ruolo di supporto alla commedia “Una donna per amica”, mentre Luca e Paolo hanno interpretato da protagonisti un episodio della commedia “Colpi di fortuna”.

Un fidanzato per mia moglie (Italia, 2014) Regia Davide Marengo Con Geppi Cucciari, Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri, Dino Abbrescia, Ale e Franz. 01 Distribution, Commedia

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1 MAGGIO

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Nel 2014 il lucertolone gigante più famoso dela storia festeggia il suo sessantesimo anniversario con un reboot diretto dal visionario Gareth Edwards dal costo di 160 milioni di dollari.

GODZILLA Dopo che nel 1954 il kaiju Godzilla era stato svegliato da una serie di test nucleari effettuati a largo dell’Oceano Pacifico, un’ennesima esplosione lo aveva convinto a rifugiarsi nelle profondità degli abissi. Quando decine di anni dopo il mutante Muto, suo nemico, minaccia la sua sopravvivenza, Godzilla riemerge dalle profondità dell’oceano distruggendo tutto ciò che incontra sulla sua strada. Una rinascita epica per un’icona del cinema in una nuova avventura che lo vede combattere contro altri mostri e soprattutto contro alcune malvagie creature umane che, nascoste dietro l’onnipotenza della ricerca scientifica, minacciano la nostra stessa esistenza. Una potente storia di coraggio e riconciliazione con le forze titaniche della natura diretta da Gareth

Edwards (“Monsters”) e interpretata da Aaron Taylor-Johnson (“Kick-Ass”), il candidato all’Oscar® Ken Watanabe (“L’ultimo samurai”, “Inception”), Elizabeth Olsen (“Martha Marcy May Marlene”), il premio Oscar® Juliette Binoche (“Il paziente inglese”, “Cosmopolis”), la candidata all’Oscar® Sally Hawkins (“Blue Jasmine”), assieme al candidato all’Oscar® David Strathairn (“Good Night, and Good Luck.”, “The Bourne Legacy”) e il vincitore dei Golden Globe Award, Bryan Cranston (“Argo”). Molte le differenze con tutti i precedessori, a cominciare dall’aspetto del mostro (nel remake del 1998 firmato da Roland Emmerich era un’iguana gigante) e dalla città scelta per emergere dalle profondità dell’oceano che adesso è una San Francisco notturna e


Godzilla (Usa, 2014) Regia di Gareth Edwards Con Aaron Taylor-Johnson, Bryan Cranston, Elizabeth Olsen, Sally Hawkins Warner Bros, Fantasy 15 MAGGIO

ridotta completamente al buio da uno tsunami provocato dal gigantesco animale, in una delle più spettacolari e drammatiche apparizioni del cinema. La storia si riallaccia alla prima mitica pellicola diretta da Ishiro Honda nel 1954, per svilupparsi in modo del tutto diverso: un uomo che cerca la verità dopo aver intuito che dietro alcuni eventi catastrofici che vengono spacciati per naturali, si cela invece qualcosa di ben più terrificante, un altro che cerca vendetta, dopo aver perduto in quello che era stato spacciato per un incidente, ciò che aveva più caro al mondo, e su tutto il conflitto eterno tra uomo e natura, portato alle sue più estreme conseguenze. In

una recente intervista il giovane regista Gareth Edwards, così si è espresso a proposito del film: “E’ una storia che scava nelle origini di Godzilla. Non si accontenta di aggiornarla nei tempi moderni. Ci sono altri aspetti in essa, come gli errori commessi in passato colpevolmente dimenticati e che tornano a minacciare il presente e questo è qualcosa che si percepisce in tutto il film, che si voglia chiamarli “errori” o “scelte”, è giunto il momento di pagarne il prezzo.” Ed infine aggiunge: “Per me è come una forza della natura, come l’ira o la vendetta di Dio per il modo in cui ci siamo comportati. Non c’è icona più grande o terribile di Godzilla.”

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Mentre è in atto una terrifìcante e decisiva battaglia contro gli alieni, un soldato è costretto a rivivere all’infinito il combattimento in cui è stato ucciso.

Edge of Tomorr Senza

U

na razza aliena, i Mimics, ha assalito la Terra, lasciando in macerie le grandi città e uccidendo milioni di esseri umani. Nessun esercito al mondo può eguagliare la potenza, la velocità e la brutalità dei Mimic che stanno avendo il sopravvento sugli eserciti del mondo che adesso hanno unito le forze per tentare un’ultima controffensiva. Il tenente Bill Cage (Tom Cruise) è un ufficiale che non ha mai partecipato neppure a un giorno di combattimento quando viene inviato senza tanti complimenti a compiere una missione

suicida dove entra in contatto diretto con gli alieni. Ucciso in pochi minuti, incredibilmente Cage si risveglia. Il contatto fisico diretto con l’alieno lo ha gettato in un loop temporale, che lo condanna a vivere lo stesso giorno e lo stesso combattimento brutale all’infinito, costringendolo a combattere e a morire ancora e ancora. Cage cerca disperatamente di spiegare agli altri soldati ed ai suoi superiori che cosa gli sta succedendo, mettendoli in guardia contro le situazioni mortali che lui ha già visto e sperimentato, ma nessuno gli crede. Ad ec-

cezione della guerriera delle Forze Speciali Rita Vrataski (Emily Blunt) che ha vissuto in passato il fenomeno del loop temporale. In compenso a ogni nuovo scontro, ad ogni nuova ripetizione, Cage diventa sempre più abile ed esperto nell’affrontare il nemico, anticipandone le mosse e riuscendo a salvare la vita a moltissimi suoi compagni e soprattutto alla tostissima Rita (Blunt), che ha fatto fuori il più alto numero di Mimics di chiunque altro, avvicinando sempre più i due combattenti alla soluzione per annientare il nemico.


row domani

Vero e proprio sci-fi bellico, Edge of tomorrow è un blockbuster adrenalinico interpretato daTom Cruise, che dopo Oblivion si misura ancora una volta con la fantascienza, affiancato da una irriducibile Emily Blunt, a dir poco fuori dal comune. Tratto dal romanzo omonimo scritto da Hiroshi Sakurazaka e illustrato da Yoshitoshi Abe, la pellicola è diretta da Doug Liman (The Bourne Identity), la sceneggiatura porta la firma di Christopher McQuarrie, Dante Harper e Joby Harold; la scenografia è di Oliver Scholl (Jumper,Independence Day), il montaggio di James Herbert (Sherlock Holmes, Sherlock Holmes: Gioco di ombre). Il supervisore degli effetti visivi è il candidato all’Oscar Nick Davis (The Dark Knight).

Edge of tomorrow Senza domani (Edge of tomorrow, Usa, 2014) Regia Doug Liman Con Tom Cruise, Emily Blunt, Bill Paxton, Lara Pulver Warner Bros. Fantascienza, Guerra

25

29 MAGGIO

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“Dovrai andare nel passato per porre fine a questa guerra prima che inizi�.

Giorni di un futuro passato


La migliore squadra degli X-Men mai assemblata combatte una guerra per la sopravvivenza della loro specie nel corso di due epoche. Per fermare la minaccia di estinzione della specie mutante messa in atto nel presente dalle ‘Sentinelle’, robot giganti programmati per sterminare ogni forma di vita mutante, Wolverine viene inviato indietro nel tempo fino al 1973 per aiutare il Professor X (James McAvoy), Magneto (Michael Fassbender) e il resto dei giovani mutanti visti nel prequel “X-Men: L’inizio” a fermare l’avvento delle Sentinelle. Gli X-Men dovranno riuscire a unire le forze con loro stessi quando erano giovani, in una battaglia epica che deve modificare il passato per salvare il futuro. Il settimo film della serie cinematografica dedicata ai super-mutanti Marvel sfrutta, in una sorta di crossover attraverso il tempo, sia il cast di X-Men: conflitto finale trasportato in un futuro post-apocalittico, che quello del prequel X-Men: L’inizio che ritroveremo negli anni ‘70, con il Wolverine che funge da tramite tra le due diverse epoche. Wolverine aka Hugh Jackman è costretto a viaggiare nel tempo per cambiare un futuro dispotico in cui le Sentinelle create dalla multinazionale di Bolivar Trask (Peter Dinklage), hanno messo in atto lo sterminio della razza mutante. Il cast tra “veterani” e “nuove leve” è a dir poco impressionante e include James McAvoy (Charles Xavier), Michael Fassbender (Magneto nel passato), Ian McKellen (Magneto nel presente), Patrick Stewart (Professor X), oltre a Jennifer Lawrence (Mystique), Nicholas Hoult (Bestia), Peter Dinklage (Bolivar Trask), Evan Peters (Quicksilver), Ellen Page (Kitty), Shawn Ashmore (Uomo ghiaccio), Halle Berry (Tempesta), Omar Sy (Alfiere), Daniel Cudmore (Colosso). Un vero e proprio esercito di mutanti alle prese con una sfida spazio-temporale che rimette in gioco anche vari traumatici avvenimenti storici. La regia torna nelle mani di Bryan Singer, già regista dei primi due X-Men originali, che annuncia che questo sarà il film più cupo dell’intera saga degli X-Men. Oltre ad essere sicuramente il più costoso, con un budget tra i 210 e i 240 milioni di dollari (secondo soltanto ad Avatar).

X-Men Giorni di un futuro passato (X-Men Days of Future past, Usa, 2014) Regia di Brian Singer Con Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, James McAvoy, Ian McKellen, Patrick Stewart, Nicholas Hoult, Hugh Jackman, Anna Paquin, Ellen Page, Peter Dinklage, Halle Berry, James Marsden, BooBoo Stewart, Evan Peters, Shawn Ashmore, Daniel Cudmore, Omar Sy 20th Century Fox, Azione-Fantasy 22 MAGGIO

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INTERVISTA

Marco Spagnoli

Sam Riley

Ma non chiamatelo ‘Gennarino’…

E’

inevitabile che quando si parli di una strega e di un corvo che l’accompagna, la mente dello spettatore vada al uccellaccio nero della strega di Biancaneve e – per il lettore italiano in particolare – al corvo nero di nome Gennarino inventato dal leggendario disegnatore Disney Carl Barks per fare compagnia alla strega Amelia nemica di zio Paperone che vive sulle pendici del Vesuvio. Nel caso di Maleficent, però, le cose stanno in maniera leggermente differente con una giovane star del cinema indipendente internazionale come Sam Riley (Control, On the road) ad interpretare il ruolo di Diaval il fedele corvo di Malefica in grado di trasformarsi, se necessario, in essere umano o in qualsiasi altra forma. Sempre alla destra di Malefica, guarderà Aurora crescere. Chi è Diaval? Un corvo, piuttosto orgoglioso quasi vanitoso. Malefica lo ha salvato da un contadino e dai suoi cani e da quel momento lui diventa suo fedele alleato, una spia in grado di raggiungere qualsiasi luogo. Diaval conosce Malefica meglio di chiunque altro, ed è l’unico in grado di sapere quello che realmente pensa. Lei ha lavorato sempre nel cinema indipendente: cosa si prova a fare parte di un grande blockbuster? E’ un’esperienza diversa e molto divertente. Un approccio spettacolare al cinema interessante e originale. Quando, poi, ho scoperto che il mio personaggio sarebbe diventato anche un giocattolo ho spedito una foto dell’Action Figure ai miei genitori che, credo, ne siano stati perfino un po’ allegramente orgogliosi… ne abbiamo riso molto tutti insieme. Mia moglie (l’attrice Alexandra Maria Lara, n.d.r.) si è veramente divertita a vedere la faccia di suo marito su un giocattolo e anche se mio figlio, oggi, è ancora troppo piccolo, quando avrà più di tre anni avrà il papà tra i suoi giocattoli. Magari, avendo due genitori di così grande talento, vorrà fare l’attore anche lui… Il nostro è un lavoro di grande impegno, ma anche molto fortunato se riesci a farlo

a certi livelli come succede a me e a mia moglie. Io sono molto grato ai miei genitori di non avere mai contrastato i miei piani e di avermi aiutato anche se io non ho ottenuto alcun successo fino a quando avevo ventisei anni. Quello che ti dicono tutti ed è vero è che hai bisogno di molta fortuna. Ci sono tanti attori di immenso talento che sono a spasso, quindi la fortuna è una componente essenziale del nostro lavoro. Alla fine la realtà è che a fare la differenza è l’amore per il cinema: né i miei genitori, né i miei nonni erano attori, ma tutti adoravano andare a vedere film. Una passione che mi hanno trasmesso e che io trasmetterò a mio figlio. I vostri film preferiti? Gene Hackman e il cinema degli anni Settanta: Il braccio violento della legge è un film di culto. Ho sempre voluto travestirmi e recitare vestito con baffi e costume. In quel momento ho voluto diventare un attore. A nove anni ho recitato per la prima volta in una recita. Sono stato consapevole di due cose: di essere più impegnato dei mie compagni e che adoravo ascoltare il rumore degli applausi. Il mio sogno era diventare un attore o una rockstar. Così a ventisei anni ho interpretato Control (il biopic su Ian Curtis fondatore dei Joy Division) ed è stato un po’ come essere entrambi. Come sceglie, oggi, i ruoli da interpretare? Fortunatamente leggo molte sceneggiature e alla fine scelgo sempre quello che mi piace in base a quello che credo essere il mio istinto. Alle volte le cose funzionano, altre no, ma posso dire di avere scelto storie che mi dicono qualcosa e che mi spingono a dare il meglio. I soldi non c’entrano. Mi interessa dare il massimo e sfidarmi. Come nel caso di Maleficent dove dovevo inventare da zero un personaggio del tutto insolito per me. Lei vive a Berlino: reciterebbe in Italia… Subito. Ho sempre amato il cinema italiano che ‘sforna’ attori incredibili come Marcello Mastroianni e, oggi, Toni Servillo. Mi piacerebbe molto recitare in Italia.

Disney porta al cinema la storia mai raccontata della strega della Bella Addormentata nel Bosco.


Il premio Oscar autore di effetti visivi memorabili per film come I pirati dei Caraibi e Vita di Pi, Robert Stromberg esordisce alla regia di un lungometraggio che ha tutte le carte in regola per diventare un “classico istantaneo” per la Walt Disney Company: Maleficent è, infatti, la storia mai raccontata di una delle più amate cattive delle favole Disney, tratta dal classico del 1959 La bella addormentata nel bosco. Malefica, una bella e giovane donna dal cuore puro, vive una vita idilliaca immersa nella pace della foresta del regno, fino a quando, un giorno, un esercito di invasori minaccia l’armonia di quei luoghi. Malefica diventa la più fiera protettrice delle sue terre, ma rimane vittima di uno spietato tradimento ed è a questo punto che il suo cuore puro comincia a tramutarsi in pietra. Decisa a vendicarsi, la donna diventata quasi una strega affronta una battaglia epica contro il successore del re invasore e, alla fine, lancia una maledizione contro la piccola Aurora. Quando la bambina cresce, Malefica capisce che Aurora rappresenta la chiave per riportare la pace nel regno e, forse, per far trovare anche a lei la vera felicità. Angelina Jolie è Malefica in un’interpretazione che esalta il talento e la bellezza dell’attrice americana, mentre Aurora è interpretata dalla talentuosa Elle Fanning che il pubblico ha imparato ad apprezzare in Somewhere di Sofia Coppola.

Maleficent (anche in 3D) (Usa, 2014) Regia di Robert Stromberg con Angelina Jolie, Sharlto Copley, Elle Fanning, Sam Riley, Imelda Staunton, Miranda Richardson, Juno Temple, Lesley Manville 135’, The Walt Disney Company. Fantasy 20 MAGGIO

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Un Full Monty tutto al femminile girato interamente in Puglia.

La storia si svolge in un paese del Sud Italia che naviga in cattive acque: la fabbrica di ceramiche Bontempi ha chiuso, i suoi ex operai giocano al fantacalcio nella storica sezione del centro mentre la piccola merceria di Vincenzo (Edoardo Leo) e di sua moglie Matilda (Laura Chiatti), dove lavora anche Teresa (Michela Andreozzi), non riesce più ad andare avanti. Fino a quando, un giorno, succede qualcosa di inatteso: una Citroen Pallas vecchia e scalcinata si ferma sgommando al centro della piazza. Queen Rose, ovvero Giuliana (Sabrina Impacciatore), figlia della «buonanima» del Cavalier Bontempi, è tornata in paese dopo più di vent’anni insieme alle Dyvettes (il suo gruppo di burlesque) per vendere le proprietà di famiglia. Ma le Dyvettes ordiscono una truffa ai suoi danni. Alla povera Giuliana, con il conto in rosso, non resterà che mettere su un nuovo gruppo di burlesque, reclu-

tando tre paesane: Matilde, Teresa e Viola. «L’idea nasce tre anni fa - racconta la regista e sceneggiatrice, (assieme a Massimiliano Bruno e Michela Andreozzi) del film -, avevo voglia di scrivere e realizzare per il cinema una commedia tutta al femminile sullo stile di Full Monty. Mi divertiva raccontare, attraverso il mondo del burlesque e il suo immaginario, il ruolo della donna all’interno di una famiglia del Sud, rivelandone fragilità e potenzialità. Donne che affrontano le sfide senza mai tirarsi indietro e che, pur facendo scelte controcorrente, ci credono sempre e fino in fondo. E sarà proprio grazie al Burlesque che ognuna di loro riuscirà a riscoprire se stessa, trasformando i punti deboli in punti di forza». «Per me è stato un incubo – confessa scherzosamente Laura


Chiatti (Matilde) -, il mio personaggio è molto complesso: è una ragazza semplice, sottomessa al marito, con un linguaggio del corpo un po’ da sfigata: questo mi ha aiutato, però, nelle scene di burlesque. Una scommessa vinta». Sabrina Impacciatore è Giuliana, deus ex machina della vicenda. «È una donna tragicamente sola – spiega – che indossa sempre una maschera. Vive però in un mondo di piume e paillettes e devo dire che il burlesque mi ha dato felicità: è un modo bellissimo di giocare». Invece Teresa (Michela Andreozzi) riscopre la propria femminilità tramite quest’arte. «Lei è più tondetta rispetto alle altre – dice -, ma il bello è che il burlesque mette in pace le donne con se stesse. Il film parla della loro capacità di rimboccarsi le maniche e di essere loro stesse, una volta tanto, arbitre del proprio destino».

Pane e burlesque (Italia, 2014) Regia di Manuela Tempesta con Edoardo Leo, Laura Chiatti, Sabrina Impacciatore, Michela Andreozzi 01 Distribution, Commedia 29 MAGGIO

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