PrimaVera Gioia Ott.2012 - N.03

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INDICE 3 Ouverture 4

Dall’auto alla bicicetta

5

Se la pianificazione ha un senso

7 Gridas

Ouverture COMUNICARE PER IN-FORMARE

10

Il ricovero della truffa

12

Celiberti sui servizi cimiteriali

14

Nuove imprese

16

Campagne = Discariche!

18

La cura del rock

20

Piscina & Promosport

21

American dream

23

Da qui se ne vanno tutti

Spesso si teme il confronto per non entrare in conflitto con la propria identità

Maria Cristina De Carlo / Direttore

FB/ MariaCristina.DeCarlo

P

er comprendere i meccanismi che guidano i processi della comunicazione oggi in politica, è necessario svestire questo concetto dai suoi valori e principi tradizionali. La politica nelle “polis” greche era un mezzo utilizzato per coordinare intere relazioni, soprattutto fra diversi ceti sociali, che erano necessarie al funzionamento della macchina amministrativa della Città. Quando viene meno la comunicazione, intesa come quello spazio di incontro, confronto e crescita, non si riesce più a creare (e a volte ad innestare) idee e concetti che andrebbero affrontati e discussi per il bene della Società. Sappiamo che la comunicazione si può sviluppare attraverso diversi linguaggi: da quelli analogici a quelli digitali. Tutti utili per raggiungere un determinato scopo. Trasferire informazioni attraverso un mezzo e un canale in modo da in-formare tutti i possibili destinatari dell’attività comunicativa. Ogni spazio (virtuale o reale) diventa quindi significativo per istaurare legami utili al confronto. Il gossip locale ha puntato i riflettori su una mancata “amicizia”

sul web, ma non bisogna sottovalutare quei “mancati confronti” avvenuti nei mesi successivi fra le diverse fazioni politiche che hanno solo detto e fatto parlare di sé, senza una concreta discussione con la controparte. Se qualcuno seguisse gli insegnamenti di Simmel, sicuramente non avrebbe paura del confronto. Questo a volte genera conflitti fra i diversi valori di appartenenza che, se giustamente analizzati, portano al rafforzamento del proprio sentimento di identità. Ma è utopico parlare oggi di appartenenze e identità politiche salde, soprattutto se vediamo i “balletti” e compromessi politici che hanno caratterizzato il nostro Paese nell’ultima tornata elettorale. Si va avanti per monologhi, perché la nostra politica è legata al servilismo e favoritismo. E’ necessario promettere e giungere a giusti compromessi per plasmare l’opinione pubblica. Oggi c’è chi spera che la politica si possa rivestire di quei valori che hanno fatto nascere, secoli fa, uno dei concetti più nobili della comunicazione.


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